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Translife Revelation Anime Libere

MANUALE DELLA LIBERAZIONE DEL SE’

Almalibre Rebelde
(Giancarlo Almalibre De Vivo)
Gentile lettore

Se dopo la lettura sarai interessato a sostenere l’opera di divulgazione


dell’associazione “Fondazione Translife Revelation Anime Libere”
(www.transliferevelation.com) relativa alle scoperte di cui parla questo libro, al
programma Socio Carta Liberazione o Socio Carta Mandala
(http://www.transliferevelation.com/home-italiano-translife-revelation/donazioni), ai
corsi di deprogrammazione che si tengono nell’Oasi pilota lombarda
(http://www.transliferevelation.com/home-italiano-translife-revelation/laboratori-di-
liberazione-del-se), alla Selfniversity
(http://www.transliferevelation.com/home-italiano-translife-revelation/selfniversity-
academy-for-self-liberation-guides), o al progetto dell’Ecovillaggio Planetario di Oasi
Liberate project Translife
(http://www.transliferevelation.com/home-italiano-translife-revelation/l-ecovillaggio-
planetario-di-oasi-liberate-project-translife),
scrivi a infoitaliano@transliferevelation.org

Donazioni:
http://www.transliferevelation.com/home-italiano-translife-revelation/donazioni

Grazie

Per effettuare la propria Mappatura Bioenergetica individuale che identifica la rete dei
Gangli di matrice-schiavizzante e del come liberarsene:
http://www.transliferevelation.com/bio-italiano/index
Translife Revelation Anime Libere, Scritti sulla rivelazione che cambia per sempre la
storia dell’uomo, l’Uomo Originale Libero e l’attrazione di Gaia

Almalibre Rebelde
Il libro è disponibile anche in versione stampata, edito da Europa Edizioni, all’indirizzo web:
https://www.amazon.it/Translife-revelation-libere-Almalibre-Rebelde/dp/8893840820

Codice ISBN della versione stampata:


ISBN 978-88-9384-082-8

© 2017 Europa Edizioni s.r.l. – Roma


www.europaedizioni.it

______________________

I edizione febbraio 2017


INDICE
La profezia pronunciata in punto di morte da Jiddu Krishnamurti

Premesse

PROLOGO
La notte delle stelle

L’universo vivente
L’energia quantica vibrante che gioca con le forme

PARTE PRIMA
La Rivelazione che cambiò per sempre la storia dell’Uomo

2001 Somalia

2007 Roma. Sally e la notte della Rivelazione

L’incontro di Sally con l’Essenza dell’Uomo Originale Libero


2007 Città del Vaticano

2010. Città del Vaticano

All’Oasi del Grande Salto della Libertà


Tratto dagli appunti di Asia Aruna e Ornella De Stefano.

Gli elementi chiave del Grande Salto

PARTE SECONDA
Sally, definizioni e premesse

La creazione

L’Attrazione Gaia: definizione

La discontinuità psichica inconscia e le emozioni

Bugie
L’avventura continua

Le paure
Adesso-e-ora

PARTE TERZA
2007 Almalibre Rebelde la sera della Rivelazione che cambiò la sua vita

Roma. Almalibre e la notte della Rivelazione


Gli appunti di Almalibre Rebelde
Almalibe a spasso per l’universo
Accenni sulla Maieutospiritualità di guarigione
Percepire la realtà in un istante, attraverso i segni manifesti
L’incontro con El
Jan e Teresa

PARTE QUARTA
Il percorso di liberazione

Il Percorso

Sette ulteriori elementi per il percorso di Liberazione


Nutrirsi di natura, bellezza e gioia
Usa l’intuito e sarà una grande avventura: la Tua!

Perché è necessario il percorso di Liberazione per vivere la nostra vita

Black Vortex, la matrice-vivente dominante

Selezione naturale ed epigenetica. Cervello conscio e inconscio


Come fanno i batteri e le cavallette a modificarsi fisicamente e volontariamente durante la vita, cambiando l’utilizzo dei geni?
Cervello conscio e inconscio
Biologia emozionale - Il genoma umano e i meccanismi epigenetici
I geni della socializzazione – La comunicazione biologica tra individui della stessa specie e tra animali e vegetali
I batteri possono comunicare tra loro e definire strategie collettive?
Lenticchie e batteri che dialogano tra loro

Il cervello della matrice-vivente

Cos’è la matrice-vivente e come funziona


Se la m-v non è parte dell’essenza del singolo individuo, perché esiste?

Come si sviluppa la m-v dominate


La coscienza di sé
Il corpo centrale della matrice-vivente e la sua memoria cerebrale
Alcuni esempi sui meccanismi vitali della matrice-vivente
La Legge dell’assimilazione
La m-s e le patologie delle cellule-uomo. I sistemi curativi adottati per selezione naturale dalla m-v: alcol e droghe
Aprire un canale di comunicazione tra conscio e inconscio

Il potenziale primato dell’uomo sulla matrice-vivente


Il Gradiente di libertà sensibile
La m-v non è cattiva e ha dei suoi sentimenti
L’assimilazione delle specie eccessivamente eusociali? Puro caso!
Fasi del divenire: dall’assimilazione alla rinascita

Donatella e la scoperta della double-matrix che cambiò la sua vita


La Mappatura Bioenergetica di Matrice Metodo Tq2

Schema grafico. Meccanismo di assimilazione e processo di Liberazione del Sé.

Sviluppare la propria creatività, intesa come essenza vitale originaria

La paura di non appartenere a qualcosa o qualcuno


L’Attrazione Gaia è una dimensione in cui non esiste il termine conflitto
Compartimenti stagni e conflittualità tra gli scenari
Moglie, amante e fidanzata

La letteratura sulla Legge dell’Attrazione

Come incontrai i principi dell’Attrazione


Nulla accade per caso!

La materia è una forma di energia


I principi dell’Attrazione: i pensieri diventano realtà
La materia è una forma di energia!
Sulla dimostrazione che i principi dell’Attrazione sono una scienza

Bandiamo la paura e la presunzione dell’uomo


Come farsi del male con la ricerca interiore e la spiritualità

Vivere più a lungo nel tempo dilatato


L’equazione della Liberazione

Il punto sul percorso


Una panoramica sull’Attrazione Gaia

La Fonte Universale

Riconoscersi
Il pericolo di attrarre e poi rifiutare ciò che il rinato noi stessi desidera

L’Uomo Liberato, va oltre la scelta


Non fare nulla e restituisci l’amore
Aspetti materiali: perché la m-v dominante ha selezionato il sistema capitalista

I pensieri gioiosi e luminosi degli Uomini Originali Liberi


Categorie di pensieri e loro valenza
Come bloccare i pensieri che non fanno parte della nostra esperienza di vita e quelli negativi

L’Uomo Originale Libero e i valori

La discontinuità come anello di congiunzione tra vecchio e nuovo


Cosa significa cambiare? La discontinuità inconscia e quella opportunistica inconscia
Il concetto di sé e di ego

PARTE QUINTA
Le Chiavi della consapevolezza
La consapevolezza e il suo ampliamento
Innatismo, o no?
La saggezza: l’Io, il Resto e il Metafisico. Cosa significa dunque consapevolezza e come ampliarla?
Le pratiche e le filosofie sedative
Il “resto” e il “metafisico”. Il controllo delle derive

Illuminiamoci!
A cosa servono le Chiavi della consapevolezza
La pubblicità e i media
Matrici-viventi in lotta tra loro - Assimilazione e digestione
Sì, ma...e se? Il senso di ciò che c’è. L’adesso-e-ora
I buoni e i cattivi. Il bisogno dell’identificazione di un nemico
Non deve essere di nostro interesse immaginare un mondo in cui tutti “sono così”
Rimettiamoci in gioco in ambito “materiale”, nell’adesso-e-ora
Il senso della Storia
Specchiare se stessi negli altri. Sette miliardi di abitanti per sette miliardi di mondi
Un Uomo Originale Libero e il suo rapporto con la politica e la geopolitica
Le mancanze apparenti

La ripetitività degli schemi. Le cellule-uomo ripetono se stesse


Volete aiutare qualcuno? Fatevi prima della domande per non far danno
Non siamo tutti uguali. La trappola intellettuale dell’umiltà: scopriamo i nostri talenti
La ricerca del propri talenti
L’insicurezza e l’inflazione dei cosiddetti maestri spirituali
Cosa possono realmente darci le filosofie di genesi orientale?
Se siete in un momento creativo o di analisi concettuale, in prima battuta, non attingete mai dall’esterno: abbiate fiducia in voi!
L’arroganza di coloro per cui siamo tutti uguali e che dicono: Uguali si, ma gli altri non hanno visto la luce

L’accelerazione della consapevolezza


Se qualcuno che amate sta male, non prendetevela con chi vi è più vicino
Misuriamo il nostro grado di adesso-e-ora e il livello di Liberazione
Dare di più, o di meno; l’egoismo di un Uomo Originale libero, diviene amore verso gli altri.
La leggerezza interiore dopo aver svelato la m-v
Essere belli dentro è la condizione indispensabile affinché l’Attrazione di Gaia ci abbracci nella sua magia

Sull’amore universale e la coppia


Gelosia e possessività non sono insite nella natura umana
Le relazioni

Cos’è l’amore dopo la Liberazione?


Elementi scientifici che inquadrano la coppia in quanto patologia - Il fenomeno del Poliamore
Come ridurre le nostre aspettative e quelle delle persone con cui interagiamo, nei rapporti interpersonali
Non create scudi, fate piuttosto spaventare la m-s degli assimilati risvegliando il loro amore per voi
Creare l’osservatore di se stessi

PARTE SESTA
Altri elementi del Grande Salto
L’Attrazione Gaia e i principi. Giudizio e morale
I potenti flussi energetici di un Uomo Originale Libero – La purificazione

Astrazione e attrazione – I pensieri divengono realtà


Lo zero
I principi dell’Attrazione sono una scienza
Due parole su ciò che ho letto sui principi dell’Attrazione
La creazione intenzionale. Alcuni esempi di filosofia pura
La creazione intenzionale: il postulato in quanto pensiero che genera realtà.
Meraviglioso, funziona! Cosa potrebbe significare: non esiste ma funziona?
La Fonte come matrice matematico-energetica

Le emozioni-vibrazioni e il sistema di guida interiore


La tecnica della campionatura dei pensieri

La sfera professionale e finanziaria nell’ambito dell’Attrazione Gaia


Il principio scientifico di minima energia e la sua applicazione nell’Attrazione Gaia.
Cosa significa strutturare un personaggio nell’ambito dell’Attrazione Gaia?

Approfondimenti: la ripetizione degli schemi di m-s e la reattività emozionale


Giovani quarantenni e vecchi diciottenni. Come focalizzare la variante di m-s di una cellula-uomo, in un istante
Angolazioni: padroni e schiavi
Cosa ci dice, a campione, l’Attrazione Gaia a questo punto del percorso?

Tutti fanno sempre ciò che vogliono e creano realtà. Ma quale?


I vettori di: desiderio -> energia
Siamo totalmente responsabili del nostro divenire

Il sesso, il desiderio visivo più grande


Creazione e creazione intenzionale: la ripetizione del desiderio emozionale visivo.

Approfondimenti: l’imponderabilità gioiosa del divenire


Scivolare sulle meravigliose acque di un fiume limpido
Uno dei segreti

L’incontro con Ivan detto Almalibre Rebelde


Almalibre Rebelde nella grande avventura dell’Attrazione Gaia

PARTE SETTIMA
La vera alimentazione umana in rapporto all’evoluzione che ha portato alla nascita dell’homo sapiens

Siamo pronti per la prima discontinuità: il Risveglio. Energizziamoci!

L’evoluzione a partire da 200 milioni di anni fa

Scimmie e ominazione
Perché ebbero inizio le migrazioni dell’Homo sapiens verso Asia ed Europa? E cosa accadrebbe se la Liberazione dell’uomo
divenisse massiva?

L’alimentazione dell’uomo moderno

Contributo sulla corretta alimentazione dell’uomo, del Dr.med. Pier Luigi Simari

PARTE OTTAVA
Il Risveglio è avvenuto, il punto sul percorso

La liberazione dalla matrice-schiavizzante e la creazione di se stessi


Il Risveglio è avvenuto, l’anima ora respira
Il tuo punto sul percorso. Sentire di te e del mondo per intuito
La partenza per il Grande Salto si approssima
La liberazione dell’io e il rapporto con la natura, la bellezza e la gioia
Contrasti interiori, tempi morti e focalizzazione dei desideri
Espandiamoci, l’universo è espansione

PARTE NONA
Pronti alla Liberazione del Sé attraverso la discontinuità conscia pilotata e ad attivare l’Attrazione Gaia

La risoluzione dei problemi, il Delimit Solver


L’amore per il danaro è una follia

La creazione intenzionale di un Uomo Originale Libero


Non fate un disegno sul divenire. Nulla è definitivo
Le fasi della creazione
La creazione intenzionale di un Uomo Originale Libero: funziona!

PARTE DECIMA
Via al Grande Salto
Il nostro viaggio ebbe inizio con le parole evocateci dall’Essenza dell’Uomo Originale Libero
Le tre consapevolezze per il Viaggio Astrale

L’Oasi del Vostro Grande Salto e le Oasi di supporto

Il tuo Grande Dono e la deprogrammazione finale dalla m-s


Come conoscere il tuo Grande Dono e la tua individuale m-s per rimuoverne i residui di matrice-schiavizzante

PARTE UNDICESIMA
La deprogrammazione dalle memorie fenotipiche e dai Gangli di matrice-schiavizzante

L’Energia della parte libera (Gls) e l’energia di Liberazione: flussi totalmente distinti
Le memorie epigenetico genealogiche
La serotonina, l’uso che ne fa la m-v e la sua straordinaria importanza nelle fasi più impegnative del percorso. L’energia d’intenzione
La deprogrammazione dalle memorie esperienziali, da quelle epigenetico-genealogiche e dai Gangli di m-s
Schema grafico – Meccanismo di attacco alla m-s per causarne l’implosione
Il progetto dell’Ecovillaggio Planetario di Oasi Liberate project Translife, i Cicli di Liberazione, la Selfniversity - Academy for Self
Liberation Guides e la duplicazione delle Oasi.
Logo realizzato da Aruna
www.gliacquerellidiaruna.it

Progetto grafico di ADV Agnese


www.gcore.it


La recente scoperta scientifica della double-matrix
e del come Liberarsi
che l’uomo attendeva da millenni,
si è compiuta.
Le Anime Libere vibrano
e creano le melodie del cosmo.
A volte le loro musiche si sfiorano,
in attimi di sinfonie che si attraggono danzando.
Perle uniche,
di un universo che gioca con le forme.

-Almalibre Rebelde-
Stai per acquisire l’informazione Madre che cambia la storia dell’Uomo;
dopo la lettura la tua vita cambierà per sempre e non sarai più solo, le altre Anime Liberate già ti
attendono, nel paradiso della felicità.

www.transliferevelation.com
Se stai cercando la risposta madre a tutte le domande sul mistero dell’uomo, non cercala nell’oriente.
L’oriente meno vessato dall’oppressione religiosa occidentale che attraverso la chiesa cattolica ha
schiacciato, occultato e bruciato il pensiero, ha tenuta alta la fiamma della Liberazione dell’uomo e
resta la chiave per le pratiche energetiche e di riconnessione. Ma adesso la scienza occidentale è
andata molto oltre la spiritualità orientale, tornando, per certi versi, a ciò che era al tempo della
civiltà greca. Qui troverai la risposta scientifico-spirituale a tutte le domande; risposta rivelatasi a
Piazza San Pietro di Roma, ossia nello stesso luogo in cui nacque insieme alla chiesa, Black Vortex,
il nome che in questi Scritti viene dato alla matrix occidentale.
Stai per scoprire il mistero dell’uomo; dopo la lettura di questi Scritti, la tua vita cambierà per
sempre.
Questo scritto magico che richiama l’anima al Risveglio, parla del percorso che ha portato un nucleo
di persone a scoprire l’esistenza della double-matrix, il meccanismo che da sempre si oppone, con un
preciso intento, alla felicità degli uomini e a darne dei contorni definiti, con il supporto degli
innumerevoli riferimenti scientifici oggi disponibili.
I tempi erano maturi per completare, anche sul piano della conoscenza, il percorso intrapreso dai
grandi illuminati della libertà, fino ai giorni nostri; ed è così che il tracciato di Liberazione
dell’uomo si è compiuto.
La straordinaria scoperta che alza quel velo di cui tanto si è parlato in oriente e occidente, negli
ultimi decenni, soprattutto ad opera di Krishnamurti e che identifica con estrema precisione l’essere
che inserisce nell’individuo ciò che Osho aveva focalizzato e chiamato mente che mente in quanto
falso sé, semplice e nitida nella sua essenza, si accompagna con il percorso emozionale di risveglio e
quello successivo di grande Salto della Libertà che ha viaggiato in parallelo all’ampliamento della
consapevolezza mentale.
Questi scritti rappresentano quel viaggio e l’ingresso nel flusso, che è il punto di partenza della
propria vera vita, la rinascita del Sé.
Se dopo la sua lettura vorrai iniziare a intraprendere il tuo personale viaggio di Liberazione,
supportato dal nucleo che se ne occupa e dalle molteplici tecniche create allo scopo di rimuovere i
blocchi di matrice individuali e le memorie esperienziali ed epigenetiche, scrivici a
infoitaliano@transliferevelation.org

Buon viaggio verso la Liberazione del Sé.


Fondazione Translife Revelation
La scienza, quando non è tarpata da ideologie e religioni, progredisce.
Tutti i riferimenti scientifici che troverai in questi scritti, completati a fine 2016, rappresentano
esclusivamente un supporto di veridicità alla scoperta della double-matrix, perché ciò che conta sono
le sue straordinarie implicazioni umane e spirituali che cambiano per sempre la storia dell’uomo.
Guarda bene, il paradiso e lì.
Dietro la porta della libertà c’è tutto ciò che sei
e tutto quello che desideri;
devi solo trovare il coraggio per ruotare la maniglia
e spingere la porta.

-Almalibre Rebelde-
Gentile lettore

Stai per conoscere il mistero dell’Uomo.


La recentissima scoperta della double-matrix ed i suoi risvolti umani e spirituali, di cui trattano
questi Scritti, è ciò che apre all’alba della nuova era.
Sii cosciente che se andrai fino in fondo la tua vita e le tue vibrazioni cambieranno in direzione della
frequenza in cui vibra l’universo. E dopo un lasso di tempo variabile la felicità illuminerà per
sempre la tua esistenza.
Se poi, dopo la lettura di questi Scritti, ti sentirai interessato a
compiere gli altri passi per la Liberazione del Sé, con il nostro supporto: Percorso di Liberazione
del Sé / Selfniversity - Academy for Self Liberation Guides (Accademia annuale-biennale per Guide
della Liberazione del Sé) / Deprogrammazione dalle memorie cellulari a medio termine e
genealogiche / Vita in comune nelle aree Liberate, scrivici a infoitaliano@transliferevelation.org

Per effettuare una donazione a Translife Revelation e sostenerla nel suo lavoro di divulgazione della
scoperta che sta cambiando la storia dell’uomo, Liberandolo per sempre,
scrivici a infoitaliano@transliferevelation.org
o vai al sito www.transliferevelation.com
Grazie
La Rivelazione dell’Uomo Originale Libero

Sally e gli astanti alla notte della Rivelazione,


che cambiò la storia dell’Uomo,

PRESENTANO

TRANSLIFE REVELATION
Il Grande Salto della Libertà
L’Attrazione di Gaia
Il viaggio della Liberazione

Gaia, una delle perle che viaggiano nell’universo organico.


Il nostro pianeta vivente, in cui le sinfonie delle Attrazioni danzano, creando la vita.
Ha inizio un viaggio alla scoperta di sé e dell’infinito, per approdare lì, dopo duecentomila anni,
dove nessun uomo era mai giunto prima.

Hai attratto tu questi Scritti nella tua esperienza di vita, nulla accade per caso. E se sei pronto, la tua
esistenza svolterà per sempre e a breve la felicità scandirà il tuo divenire.

La trasmutazione di vita Translife è l’alchimia della metamorfosi interiore, il punto d’innesco della
propria vera vita; il viaggio individuale seguente alla Rivelazione che cambia per sempre la storia
dell’Uomo.
La profezia pronunciata in punto di morte da Jiddu Krishnamurti

Jiddu Krishnamurti nel suo discorso di scioglimento dell’Ordine della Stella, di fronte a oltre tremila
seguaci, disse: <<…Come già dissi, se vi fosse fra costoro un solo uomo che avesse raggiunto la
liberazione, ciò mi basterebbe…>>
In punto di morte Krishnamurti confidò a Mary Zimbalist: «È tutto deciso da qualcun Altro. Non
posso parlarne. Non mi è consentito, capisci? È molto più serio. Ci sono cose che tu non sai. Enormi,
e io non posso dirtele». Scrive ancora la Lutyens, che a lei stessa confidò queste parole: «Io non
posso guardare dietro il velo, non posso farlo. Ho tentato con Pupul Jayakar e vari studiosi indiani
che me lo chiedevano. Siamo giunti ad un impasse… Sono sicuro che se altri ci si applicano possono
arrivarci. Sono assolutamente sicuro di questo. Assolutamente, assolutamente, e sono anche sicuro
che io non posso scoprirlo».
Premesse

Premessa di Sally (Domenico Sellone)

Cari Lettori

Quando ho ricevuto questa illuminazione, che ha trasformato la mia vita, mi sono reso conto solo in
un secondo momento della sua enorme portata.
Ricordo che per lungo tempo mi sono ritrovato a ridere da solo camminando per le strade, tanta era
la gioia di aver trovato me… il vero me, e di poter leggere all'improvviso tutto ciò che era sempre
stato indecifrabile: l’amore, la libertà, il bene e il male, il dualismo, le tensioni interne, i rapporti
con gli altri, i contrasti interiori, le problematiche legate alla vita materiale, e persino il vero senso
della politica, delle guerre, dell’odio, dell’ignoranza, della miseria...Tutto!
Il perché di tutto ciò che da sempre mi sfuggiva e mi risultava incomprensibile, come lo è per tutti,
non era un credo né una verità, ma semplicemente un fatto; un qualcosa che era proprio lì, davanti al
naso, e non si poteva vedere.
Così, dopo l’intuizione, cercando... ho scoperto che circa 15 anni fa, la Rivelazione, seppur
parzialmente, era già arrivata dalla sociobiologia, per quanto fosse trattata su un piano puramente
tecnico-scientifico; senza traccia delle sue incredibili implicazioni umane e spirituali, relative alla
vita dell'uomo. Inutile aggiungere del perché non se ne sappia quasi nulla.
In qualche modo comunque, sembra che la Rivelazione sia arrivata a più persone
contemporaneamente. E da allora, da quando sono tornato all’UNO e come se una voce mi dicesse
che il mondo deve poter attingere a questa informazione... e tutti coloro che vi si avvicinano, in un
modo o nell'altro, chi più chi meno, sono cambiati; a volte in un giorno, a volte di più. Ma di certo in
chi era pronto, la scoperta e la conseguenziale consapevolezza che dona, ha innescato un processo
irreversibile, di cui ancora io e tutto il nucleo che collabora alla divulgazione, ne sa poco; riteniamo
che vada a incidere direttamente nel cervello inconscio, ma non è certo.
I suoi effetti liberatori sono comunque incredibilmente tangibili. Come se all’improvviso, nella mente
di ciascuno, si mostrasse una porta che apre a quella felicità che da sempre ci spettava e che
qualcosa, per quanto inconsapevolmente e senza colpe, ci aveva negato.
Premessa di Almalibre Rebelde

Cari Lettori

Gli scritti sulla rivelazione descrivono questo meraviglioso mondo reale che l’uomo non aveva mai
potuto vedere finora, e le sue stringhe vibrazionali in cui suonano le melodie del cosmo.
Essi svelano sul piano scientifico e spirituale la più grande scoperta della storia dell’Uomo: ossia
cos’è che divide ciascun individuo dalla felicità e come Liberarsene per sempre.
Gli Scritti proiettano l’individuo nell’anima dell’universo e nella sua essenza di libertà, da cui
pendono i frutti dell’amore.
Dopo la lettura la vostra vita cambierà per sempre e, nel tempo, diverrà solo libertà, amore, gioia e
desideri che divengono realtà.
La trasmutazione di vita Translife, sarà la vostra Rinascita.
Premessa di Giancarlo De Vivo

Cari Lettori

Vi scrivo in merito alla scoperta della nuova specie m-v (matrice-vivente) e della matrice-
schiavizzante, che ha cambiato la storia dell’Uomo, consentendogli di iniziare il processo di
Liberazione dopo 200.000 anni.
Per non confonderci sul piano terminologico, chiariamo che la specie m-v non ha nulla a che vedere
con l’uso di termini tipo “matrix divina” (teorizzata dai greci circa due millenni fa), o con la matrix
rappresentata nel film omonimo.
La scoperta e la Liberazione che ne consegue, per chi è pronto, si è verificata a seguito
dell’evoluzioni di scienze come la quantistica, la genetica, l’epigenetica, la biologia e le
neuroscienze.
In particolare, dopo la scoperta che l’universo è impregnato di “pensieri attivi” (le cosiddette leggi
dell’universo), e che organismi biologici privi di apparato cerebrale “pensano” (memoria e azione
cellulare), si è potuti arrivare all’identificazione della nuova specie non biologica, che ha come
mente una delle leggi dell’universo (la selezione naturale) e, come singole cellule specializzate, gli
individui pre programmati di varie specie biologiche, come ad es: homo sapiens, api e formiche.
Negli Scritti che seguono viene chiarito cosa afferma la Legge della selezione naturale, che non ha
nulla a che vedere con la lotta per la sopravvivenza del più forte (principio enunciato da Spencer e
poi traslato da un giornalista anarchico francese, dalla biologia alla politica), o con altre parole di
parte, pronunciate da divulgatori contemporanei che fanno audience tra meeting e seminari.
La specie non biologica m-v, viene sempre creata da individui di altre specie biologiche che,
inconsapevolmente, dopo aver fatto “gruppo”, per ragioni di adattamento alle mutate condizioni
climatiche, per difesa, o per altri eventi legati alla sopravvivenza, non sciolgono il gruppo
precostituito (come fanno quasi tutte le forme di vita biologiche), dando vita ad un meccanismo che
porta a sommare regole, nel turnover generazionale. Regole che divengono poi credenze, quando nel
tempo se ne perde la traccia utilitaristica; fino ad arrivare alle leggi, ai sistemi, e alle matrici
religiose.
La scoperta della specie m-v, ha quindi aperto la strada a quella della scoperta di chi inserisce il
programma cerebrale matrice-schiavizzante (m-s) nella mente umana (l’esistenza del programma m-s,
l’aveva precedentemente teorizzata S. Freud chiamandolo super ego, per quanto la sua visione del
super ego, fosse offuscata dall’inconsapevolezza dell’esistenza dell’anello mancante, la m-v), e a
quella della doppia specie: Uomo Liberato e cellula-uomo assimilata, e delle modalità con cui la m-s
viene inserita nel cervello delle specie assimilate. Questo ha dato anche un senso compiuto alle
intuizioni di grandi illuminati del passato, come Cristo, Buddha, Einstein, Osho e altri; e soprattutto
ha consentito di tracciare, dopo 200.000 anni, la strada che consente al singolo di Liberarsi per
sempre dalla schiavitù dettata da un divenire improprio.
Per chi si sta avvicinando alla presa di consapevolezza della scoperta e ai suoi risvolti spirituali, va
focalizzato che la scoperta non è in antitesi o in conflitto con nessun filone di pensiero che non
contempli credenze o elementi estranei all’adesso-e-ora, per quanto di tali filoni non ve ne siano.
La scoperta porta alla nascita dell’Uomo; alla sua trasmutazione da cellula-uomo a Liberato, non
altro.
Vi esortiamo quindi a intraprendere il percorso di Liberazione, specificando che il Salto di specie,
da cellula-uomo, a Risvegliato, e poi a Liberato, può verificarsi solo quando i principali
sottoprogrammi di matrice vengono cancellati dalla mente; in particolare il più potente: quello di
desiderare di creare una coppia quando si ama, o di viverne molteplici a compartimenti stagni o, a
seguire, quello connesso al materialismo del superfluo-status sociale.
Solo dopo la disconnessione dal programma m-s, e del suo collegamento alla m-v, è possibile
trasmutarsi e nascere. Tutto l’apparente vissuto, prima di aver tagliato i sotto programmi, non era il
vostro.
Prologo
La notte delle stelle

Respira, vibra, nutri l’anima, sperimenta,


amplia i tuoi orizzonti.
La consapevolezza può tutto.

-Almalibre Rebelde-


L’universo vivente

L’energia quantica vibrante che gioca con le forme


Le stringhe quantiche sono anelli di energia vibrante che permeano un universo in cui il vuoto non
esiste.
Le teorie quantistiche più accreditate e condivise parlano di campo unificato e ipotizzano che
viviamo in uno spazio pluridimensionale, in cui tutto è energia, di cui la materia e la vita biologica ne
sono solo una forma generata dalla diversa vibrazione delle stringhe, come fosse una musica che crea
il cosmo. Le dimensioni a noi sconosciute risultano invisibili perché arrotolate su se stesse,
nell’infinitamente piccolo. Nel campo unificato passato presente e futuro sono un tutt’uno, ogni
particella e anti particella dell’universo è totalmente interconnessa col tutto.
E’ stato scoperto l’essere vivente non biologico che, da sempre, assimila gli uomini programmandoli
a livello cerebrale e che li trasmuta in sue cellule specializzate, sul piano funzionale. Le memorie
genealogiche, la falsa realtà in cui si nasce e i condizionamenti, modificano i sistemi operativi
cerebrali e creano i modelli operativi interni, in sigla MOI che, attraverso i meccanismi epigenetici,
cambiano il prodotto finale del DNA di ciascuno trasmutandolo in ciò che fisicamente va in risonanza
col se stesso che si è andato a creare; uno snaturamento quindi che colpisce l’uomo sul piano
psichico, fisico e fisiologico.
Per quanto possa sembrarti strano, questa oggi è scienza!
La tua forma, quella che ti appare allo specchio, non è staccata dal resto, come ti hanno insegnato a
credere. E se ti libererai dai modelli operativi interni, con i quali sei stato programmato, proverai la
meraviglia della riconnessione totale, quella che provano quasi tutte le forme di vita biologica, che
all’uomo era stata negata da qualcosa di preciso; qualcosa che oggi ha un nome.
Le stringhe quantiche stanno per suonare le melodie del cosmo e donare all’uomo la felicità a cui era
destinato.
L’alba della nuova era è divenuta realtà.

Nota: Le esperienze di attaccamento vissute nell'infanzia influenzano lo stile della personalità e delle relazioni nell'età adulta,
regolano l'adattamento all'ambiente e alle persone. I MOI filtrano l'informazione in entrata e l'elaborazione delle informazioni
in uscita, innescando processi di attenzione selettiva, percezione selettiva, memoria selettiva, questo in modo inconsapevole per
l'individuo. Ciò si verifica per un bisogno di coerenza da parte dell'individuo, che seleziona le informazioni congruenti alle
proprie aspettative.
Giancarlo De Vivo:
Mi trovavo a Stromboli, il paesino ai piedi del vulcano attivo. Si approssimava il tramonto e mi
sedetti su una panchina a godermi quello spettacolo di colori e mutazioni, in cui le nuvole si vestono
di forme improbabili per poi sfumare e assumerne altre.
Volevo iniziare a selezionare gli appunti di Sally e Almalibre Rebelde che, ispirati dall’Essenza
dell’Uomo Originale Libero, avevano tracciato la via verso la liberazione dell’Uomo, dopo la
magica notte della Rivelazione di quattro anni prima, nel 2007, a Roma.
Quegli appunti sarebbero stati il corpo centrale degli “Scritti sulla scoperta che cambia per sempre
la storia dell’Uomo”. Nel giro di pochi decenni una parte dell’umanità avrebbe svoltato, in una sorta
di trasmutazione di vita: Translife.
Aprii a caso le pagine e mi soffermai sulle annotazioni introduttive di Almalibre che riportavano
stralci di frasi pronunciate dell’Essenza dell’Uomo Originale Libero:
“L’uomo è da sempre conscio che la sua vita dovrebbe essere fatta di libertà, amore, gioia e
desideri che divengono realtà.
Ciascuno, dentro di sé, ha una percezione chiara di ciò, ed è da sempre alla ricerca dei motivi che
gli impediscono di entrare in questo stato di grazia, a cui si oppone spesso una vita altalenante,
fatta anche di domande eluse, problematiche, inquietudini, felicità transitorie, compromessi,
materialismo, abitudini, noia e, spesso, dolore.
L’Uomo ha la stessa percezione di questa inspiegabile contraddizione valutando il mondo esterno,
già durante la prima fase della sua vita, nella quale sia dall’educazione che dall’osservazione
introietta, focalizza e imprime nella sua mente l’esistenza immanente di ciò che, in senso lato,
viene chiamato bene e male. Un inspiegabile dualismo collettivo e sociale che genera visioni
grigie dell’umanità e della vita, in una mescolanza di ingiustizie inaudite, competizione
esasperata e valori sistematicamente elusi. E ciò diviene ancora più incomprensibile e frustrante,
a fronte di altre informazioni diametralmente opposte, in merito ai valori dominanti di equità,
giustizia e libertà, di cui la società civile vanta di essere intrisa e che, in apparenza, perora senza
sosta.
L’individuo diviene quindi consapevole che vi deve essere un qualcosa che ostacola esso e i suoi
simili nell’approdare alla felicità e ciò, da sempre, lo spinge nella direzione della ricerca
interiore, scientifica e spirituale. Egli osserva un mondo esterno in cui quasi tutte le specie viventi
sembrano vivere nell’assenza di contrasto interiore. E quindi, se da un lato visualizza l’esistenza
di ciò che in varie epoche e luoghi è stato chiamato dualismo, male, ego, super-ego, diavolo,
voladores, ecc.., dall’altro intuisce che ciò non può esistere all’origine dell’uomo, ma che per
qualche oscuro motivo poi si conclama, come fosse una patologia innata e inevitabile.
Vi è un’entità esterna al singolo: l’Essenza incorporea dell’Uomo Originale Libero, dotata di vita
propria, in quanto pensiero collettivo, che viaggia oltre il tempo e le singole vite. La sua vitalità è
composta dai tanti uomini che hanno lasciato un segno, nell’ambito della ricerca e dei percorsi di
conoscenza e consapevolezza da essi tracciati. Questa Essenza, in quanto entità nata da pensieri
collettivi, ha più volte ispirato e spinto l’uomo a cercare la giusta via che portasse alla verità.
La nostra specie si è evoluta nell’ambito della conoscenza e l’Essenza, attraverso strade
apparentemente tortuose e traendo linfa dalle nuove scoperte, ha potuto identificare i suoi
antagonisti, che separano altresì l’uomo dalla felicità: la matrice-vivente dominante – in sigla m-
v - e il programma che essa scrive nel cervello umano, la matrice-schiavizzante – in sigla m-s -.
La prima, la m-v, è ciò che l’uomo chiama da sempre “sistema sociale”, credendolo un insieme di
regole e valori almeno idealmente sani, da esso gestito e controllato. Questo mostruoso apparato
si è viceversa ora palesato, grazie all’evoluzione della quantistica, della sociobiologia, della
fisica, delle neuroscienze e dell’epigenetica, come un essere vivente dotato di uno specifico
cervello non biologico, di vita e scopi propri e di un preciso meccanismo con il quale assimila gli
individui facendoli divenire cellule specializzate di se stessa, in quanto macro organismo.
La seconda, la m-s, paragonabile al programma di un computer, viene scritta nel cervello umano
durante la fase educativa (istruzione, famiglia, ambiente di riferimento, media, letteratura, musica
e altri strumenti di input) da altri individui, istituzioni o gruppi, già precedentemente assimilati
dalla m-v.
Il prodotto finale del processo di assimilazione, ossia la trasformazione da uomo libero a cellula-
uomo asservita, è il frutto dell’interazione tra la m-v, l’ambiente di crescita e le variabili
individuali. E questo ci chiarisce perché le cellule-uomo appaiono sempre diverse, per sfumature,
tra di loro. Sono quindi i rami specializzati della m-v, composti da una o più cellule-uomo ,ad
operare l’asservimento, ogni qualvolta vi è disponibilità di nuovo materiale umano.
La m-v dominante, quella occidentale, non è quindi un essere vivente alieno che viene da altre
luoghi, non è una sorta di entità separata dalle sue cellule come descritto da alcuni, non è una
matrix che ci governa dall’alto, bensì l’insieme strutturato di tutte le sue cellule-uomo
specializzate, esattamente come l’uomo è l’insieme organizzato di ciò che lo compone; con
l’enorme differenza che la cellula-uomo non può più utilizzare il proprio cervello e la propria
anima, per la sua evoluzione di vita, ma deve invece attingere dal programma scrittogli nella
mente dalla m-v, ossia la m-s, speculando anche i pensieri e le azioni della massa o del suo
ambiente di riferimento. Quindi il programma m-s della singola cellula-uomo ha esclusivamente
la funzione di governare, gestire e controllare la cellula stessa nell’ambito della sua specifica
funzione, oltre a quella di reprimere costantemente la sua parte libera che vorrebbe emergere.
La m-v non ha nulla a che vedere con gli effetti della globalizzazione, né ha una data di battesimo
recente. Essa è parametrabile a quella di api e formiche, è nata prima dell’homo sapiens, dai suoi
progenitori, ed è stata responsabile, per dirne alcune, delle disumane condizioni di vita di un
contadino egiziano vissuto tremila anni fa o di quelle di un minatore italiano che negli anni
cinquanta lavorava nelle miniere belghe a centinaia di metri di profondità, in un cunicolo alto 40
centimetri (la cui possibilità di scelta, sul come passare la giornata lavorativa, si limitava al poter
decidere se posizionarsi in quell’angusto spazio di schiena o di pancia, visto che poi non avrebbe
potuto più girarsi).
La realtà è che proprio grazie all’evoluzione della scienza, accelerata dalla globalizzazione, le
due matrici sono divenute “visibili”. Mai come in questo momento storico si erano create
condizioni tanto favorevoli alla liberazione dell’uomo, come avevano intuito anche Osho,
Krishnamurti e molti altri. Mai come ora la matrice è stata tanto esposta.
A cascata, dai principi della Rivelazione, ne consegue che prima della liberazione interiore,
l’uomo non può provare percezioni ed emozioni sue, perché esse vengono filtrate da ciò che la
matrice ha scritto nel suo cervello e, di conseguenza, anche seguendo le emozioni come guida,
percorre vie cieche e inutili alla sua riconnessione con il tutto.
Questi scritti, ispirati dall’Essenza stessa, svelano l’esistenza dell’Uomo Originale Libero che era
già in noi, seppur represso, aprendo nuove strade all’Umanità.
La storia qui narrata traccia con chiarezza il percorso di consapevolezza che consente
all’individuo di liberarsi dalla schiavitù psico-fisica causatagli dalla m-s e dalla ragnatela
vischiosa che lo intrappola, aprendogli le porte della libertà e dell’amore universale: condizione
necessaria per navigare a vele spiegate nella dimensione dell’Attrazione Gaia.”

Ci narrò l’Essenza dell’Uomo Originale Libero, nella magica notte della rivelazione
<<E’ come navigare su un grande fiume, nel cuore di una foresta fitta e selvaggia. Prima di
approdare alla meta, la dimensione dell’Attrazione Gaia, in cui vive un Uomo Originale Libero,
dovrete passare per luoghi con sembianze oscure, a volte.
L’ampliamento della consapevolezza, rispetto alle credenze stratificate ma nebbiose che portavate
con voi, aprirà scenari che, osservati con gli occhi del “prima”, restringeranno apparentemente
quella realtà, in precedenza scontata, che si mostrava contorta e senza risposte idonee, ma ampia
e familiare.
Poi, in breve tempo e precedentemente al Grande Salto, che vi consentirà di trasmutarvi da
Risvegliati a Uomini Originali Liberi, vi accorgerete che quella sensazione di disagio era legata
al venir meno di ciò che vi appariva essere il mondo reale, a fronte di un universo oggettivo e
prima sconosciuto, che si svela come fonte di immensità, libertà, gioia e amore.>>

Eravamo tutti insieme, la notte in cui l’Attrazione ci guidò verso la Rivelazione.


Nel 2007 a Città del Vaticano, in quello scenario di decadenza, l’Essenza dell’Uomo Originale
Libero, con le sue parole, si mostrò in una densa e luminosa verità, aprendo nuove strade all’Uomo.
Quando l’Essenza volle che ci rincontrassimo per confrontarci e valutare le nostre intuizioni, per
narrarle e tracciare il percorso di liberazione dell’Uomo, tra tutti noi furono Sally (Domenico
Sellone) e Almalibre Rebelde a palesare la nuova strada e ad ispirare questi Scritti, io mi limitai a
fluidificare i loro appunti mettendoli nero su bianco.
In quel breve periodo in cui entrammo in contatto interiore, nacque un legame molto intenso tra noi,
come se oltre a vederli per ciò che erano, fossero divenuti anche parte di me.
Il supporto del darwinismo sociale e della sociobiologia alla Rivelazione. La reversibilità della
mutazione genetica
Una parentesi prettamente scientifica:
Ci dice la sociobiologia, scienza che studia e ricerca le correlazioni tra i geni e le dinamiche
evolutive del gruppo e/o popolazione (scienza nata a seguito degli sviluppi della genetica moderna,
dell’epigenetica e dell’evoluzionismo), che il concetto di selezione naturale va esteso sino ai
fenomeni complessi dell'organizzazione sociale ma che, al contempo, la cultura e la direzione
dell’evoluzione sociale, deve fare i conti con i geni; scrivono Charles Lumsden e E.O. Wilson in
proposito, nell’opera intitolata Genes, Mind and Culture, pubblicata nel 1981: «In questo libro
proponiamo il punto di vista per cui i geni prescrivono un insieme di processi biologici che
chiamiamo regole epigenetiche che incanalano la composizione della mente. La cultura è la
traslazione delle regole epigenetiche in modelli aggregati di attività mentali e comportamenti. In
effetti i geni sono legati alla cultura, ma in un modo molto sottile. Per rendere metaforicamente più
vivida questa relazione la chiameremo informalmente principio del guinzaglio: la selezione naturale
genetica opera in modo da tenere al guinzaglio la cultura».
Altri affermano la stessa cosa, partendo però dal primato della matrice sui geni: “A causa del
comportamento, il genotipo subisce l'incidenza della selezione naturale, quindi in base alle regole del
comportamento adattivo differenziale, anche i geni relativi al nuovo tipo di comportamento,
prenderanno il posto di quelli antichi, aumentando la percentuale di individui adattati ottimamente
all'ambiente.”
A mio avviso, che il primato lo si dia ai geni o al sociale è irrilevante visto che, una volta attivata la
matrice, le nuove generazioni e i loro geni dovranno fare i conti con quanto c’è già in tavola;
viceversa non si spiegherebbero in alcun modo le radicali differenze culturali tra le micro e le macro
civiltà, sviluppatesi sulla Terra nei millenni (quasi tutte annientate da quella attualmente dominante).
Quanto sopra esposto, si sintetizza nella teoria dell’eredità duale (o DIT - Dual inheritance theory - ),
secondo la quale i moderni esseri umani sono il risultato dell'interazione tra l’evoluzione biologica e
l'evoluzione culturale. La DIT presuppone che la cultura, compresa la trasmissione culturale e
l'evoluzione culturale, sia influenzata e vincolata dalle potenzialità di evoluzione del genoma e che, a
sua volta, contribuisca ad apportare pressioni selettive sul genoma. I risultati di tali interazioni
potrebbero dare frutto a processi di adattamento all'interno di una popolazione.
Ciò, al di la dei tecnicismi, lascia intravedere che non è l’uomo, in quanto individuo, ad essere
protagonista dell’evoluzione sociale, bensì che la società è un organismo a sé e che il singolo può e
deve dargli apporti produttivi e/o creativi (output di sistema) solo se il macro organismo li seleziona,
in quanto ad esso utili; ma che al contempo la m-v deve fare i conti con i limiti genetici umani. La
mente che seleziona di volta in volta nuove regole ed elementi, che è il cervello vivente del sistema
sociale, è la selezione naturale. Ossia una legge dell’universo, a sua volta non dimostrabile, in quanto
essa stessa causa prima.
Delle Leggi dell’universo se ne prende atto e basta; esse si svelano attraverso l’osservazione dei
fenomeni e diventano leggi, in quanto costanti assolute nello svolgersi di fenomeni simili, a parità di
condizioni. In altri termini, le Leggi universali sono ciò che oggi gli scienziati considerano un
pensiero attivo ed immanente dell’universo vivente.
Anche il darwinismo sociale, applicato però alla lotta tra matrici-viventi e non al rapporto tra
l’individuo e l’evoluzione di una specifica matrice (cioè di una specifica società), torna utile per
focalizzare le dinamiche che hanno portato la matrice-vivente, attualmente dominante, a distruggere
e/o ad inglobare le altre.
Concludendo, per deduzione, potremmo dire che quanto sopra rende chiaro quale può essere il
meccanismo che è alla base della mutazione genetica (Translife) a cui porta la Liberazione, e quanto
essa possa essere rapida visto che, per mutazione genetica, intendiamo esclusivamente un diverso
utilizzo del genoma. Va però specificato che ciò non può essere oggetto di teorie specifiche perché
non abbiamo una traccia storica di nuclei di individui Liberati, visto che l’assimilazione avvenne
prima della comparsa dell’homo sapiens, né possiamo sapere quanto la mutazione adattativa abbia
inciso sui singoli individui, né quanto quest’ultima possa essere stata trasmessa geneticamente, né se
vi sia un diverso modo in cui la mutazione adattativa, ad una specifica cultura, sia equiparabile a
quella legata, ad esempio, all’ambiente fisico, né quindi se tutte le cellule-uomo possono essere
Liberate. Personalmente ritengo di si ma con una variabile, ossia che in alcuni individui potrebbe
essere sufficiente, per la trasmutazione, il ricevere l’informazione di cui trattano questi Scritti, mentre
per altri potrebbe essere necessario essere consapevoli dell’esistenza di altri Liberati, e per altri
ancora un periodo di “pulizia” dalla matrice-schiavizzante, vivendo al contempo con Liberati, per un
tempo più o meno lungo.

Nota: Secondo i sociobiologi, il ruolo del genotipo sta nell'offrire un programma sulla base del quale si forma il fenotipo, cioè il
condizionamento immediato; scopo ultimo dell'esistenza fenotipica è la riproduzione del genotipo. La gallina non è che un modo
attraverso il quale un uovo produce un altro uovo. L'organismo umano è un modo attraverso il quale un DNA produce un altro
DNA.

La Legge di Attrazione e il Segreto


La letteratura in merito sottolinea che si tratta di conoscenze antiche che erano state dimenticate nel
tempo. La Rivelazione, di riflesso, ci illumina anche sul perché tutta la letteratura che parla di queste
antiche saggezze è lacunosa ed il motivo per cui la Legge di Attrazione e il Segreto, per come
vengono trattati, non possono funzionare, come a volte gli stessi divulgatori lamentano.
Oggetto di questi scritti è anche lo spiegare come far sì che la Legge di Attrazione possa realmente
funzionare.
Sarà la Rivelazione a svelarci il metodo, resta il merito agli autori di quei testi, di aver riscoperto e
divulgato la dimensione di vita naturale dell’uomo.

Il virus virtuale della Liberazione


Nel percorso di liberazione e trasmutazione, in questa straordinaria avventura che cambierà per
sempre la tua vita, sulla base della Rivelazione, potrai prima Risvegliati e poi effettuare il Grande
Salto verso la libertà e la gioia, attraverso un virus virtuale, Translife, che cancellerà la matrice-
schiavizzante.
E’ questo il bene più grande che ci consegna la Rivelazione che cambia per sempre la storia
dell’Uomo.
PARTE PRIMA
La Rivelazione che cambiò per sempre la storia dell’Uomo

Nell’abbraccio con l’universo che dona la Liberazione,


sei una perla unica.
Un’anima scevra dalle identificazioni generate
dal bisogno di appartenenza;
una sinfonia di armoniche e possenti energie,
pronta ad incontrare il gusto di ascoltare i suoi profumi,
di vibrare con se stessa; di sperimentare, gioire ed amarsi,
in tutte le sue molteplici essenze.

Stai per nascere e l'Attrazione di Gaia è con te!

Buon viaggio di vita Anima Libera;


fratelli e sorelle Liberate già ti respirano,
nel paradiso della felicità.

-Almalibre Rebelde-
2001 Somalia

Quella singolare tecnica di meditazione: The Freedom Tunnel


Testo tratto dagli appunti di Sally (Domenico Sellone).

Quell’originale tecnica di meditazione mistica, The Freedom Tunnel (Il Tunnel della Libertà), aveva
in astratto un senso preciso.
L’appresi in un viaggio alla scoperta dell’Africa, da uno degli ultimi Parlanti con le stelle somali;
tradussi così il nome che gli attribuivano.
Ci si sdraiava su un lettino simile a quelli che si usano in spiaggia, con lo schienale rialzato, sul
bagnasciuga o vicini a un torrente, dopo essersi cosparsi di una sostanza insetto-repellente per
evitare distrazioni.
Gli occhi venivano bendati, per ampliare la percezione della propria essenza psico-fisica e
dell'ambiente circostante e, dopo essersi portati a uno stadio di assenza di pensieri, ci si proiettava
all'interno di un tunnel a cielo aperto, con pareti di roccia grigiastra, liscia e verticale, al termine del
quale c’era un lago di acqua cristallina, calmissima, verde, immerso in un infinito prato fiorito
inondato di luce tenue, palme e spiagge bianche di sabbia finissima a chiazze. Quella luce
rappresentava la liberazione interiore, il punto successivo alla partenza; il poi di ciò che eravamo
prima.
Ciascuno intraprendeva il SUO viaggio e solo dopo essere giunto alla fine, in genere nell’arco di un
paio d’ore, si alzava per recarsi nel luogo in cui erano stese le stuoie. L’esperienza doveva essere
ripetuta ciclicamente, per compensare la deriva della quotidianità.
Il Parlante con le stelle, prima di consentirci quella pratica di saggezza, ci mostrò delle iscrizioni
antichissime tracciate su una tavoletta lignea e le tradusse per noi in francese:
<<Questo è il viaggio dell’uomo verso la Legge dell’amore e di ciò che si attrae; il cuore pulsante
dell’universo. Ma per sfiorarle le labbra dovrai uscire dal tunnel, tornando a essere ciò che eri,
prima di essere addivenuto ciò che non sei, schiavo del ragno che tesse la tela.>>
Lo scritto proseguiva poi nell’illustrare la tecnica di come attraversare il tunnel e terminava con una
sigla che il Parlante con le stelle ci disse essere il simbolo dello spirito dell’Uomo Originale Libero;
ma questo aspetto non veniva chiarito in quegli scritti. Si trasferiva verbalmente di generazione in
generazione, come per proteggere un inquietante segreto.
Usciti dal tunnel, in modo casuale, uomini e donne appaiati si ritrovavano nudi su delle stuoie, o solo
con una sorta di intimo velato; li separava soltanto una tovaglia stretta, stesa dai piedi fino al torace e
imbandita con ciotole di bacche, frutta e altro. Le coppie potevano osservarsi, mentre mangiavano,
nella loro fisicità e dialogare sull’esperienza appena vissuta, ma non gli era possibile entrare in
contatto fisico a causa della tovaglia che li separava. Il toccarsi con la bocca, baciandosi, era parte
di quella comunicazione; e, una volta creato il contatto, ci si spostava da una stuoia all’altra per
sentirsi frammento anche di altri, che a loro volta divenivano frammento di te.
Un messaggio simbolico che rappresentava la necessità di avvicinarsi all’amore universale, anche
nei rapporti tra uomo e donna, piuttosto che chiudersi nello schema di coppia. Schema che attribuisce
una valenza perversa al contatto fisico – che è invece un naturale modo di vivere e comunicare
emozioni – creando blocchi interiori e pregiudizi morali. Di certo il contatto delle labbra aveva una
grande valenza mistica per quel popolo.
Pensai per blocchi: “Il punto di arrivo del Tunnel, inteso come bellezza e magnificenza della natura,
nella sua espressione più serena…
…L’acqua e le sue vibrazioni: la vita; la creazione che viene dalla natura in quanto “grande
madre”…
…Il tunnel del percorso interiore…
…Il nutrirsi, in quanto senso dell’abbondanza…
…Il bacio, come manifestazione tangibile dell’amore verso l’altro…
…L’amicizia spontanea, vissuta nella condivisione…
…Lo spostarsi da una stuoia all’altra; oltre ciò che è possesso e verticalizzazione del desiderio, in
direzione dell’amore universale…
…La liberazione dal “sistema sociale” intrecciato di regole; come fosse una ragnatela vischiosa che
intrappola l’individuo e lo spinge verso una vita che poi non sarà la sua…
…La tecnica segreta e complessa, di parole e scambio energetico col “Parlante”, che portava a
vedere come le emozioni, prima del percorso, non fossero le proprie, bensì imposte dai falsi
obiettivi che trasmetteva il ragno…”.
Ancestrale! Il senso era molto preciso, o almeno così mi sembrava.
Non so perché, ma quando il Parlante con le stelle, tra gesti e parole, ci disse di quella sigla…
dell’Uomo Originale Libero, lo fece fissando proprio me nel gruppo, in modo intenso e indagatore:
sentii un brivido interiore di comunione, gioia; ma non seppi interpretalo. Sembrava un’emozione di
fratellanza.
Era la seconda volta che quel termine, originale, non troppo in uso se non nell’ambito estetico, si
ritrovava nella mia vita, e pensai alla dedica a penna che Luciano mi aveva scritto dandomi una
copia del suo ultimo libro, Filosofia di classe per tutti; tra le parole diceva: “…a Sally, l’alunno più
originale…”; ma Luciano era un filosofo, troppo profondo per riferirsi a qualcosa di effimero. A
volte è difficile capire cosa un insegnante ha potuto vedere di te in un'età cosi giovanile, e finisci per
scoprirlo magari casualmente, dopo anni. Di certo era stata una figura molto importante nel mio
percorso: socratica.
Socrate aveva lanciato un sasso nell’infinito stagno della conoscenza e della spiritualità e le onde
generate continuavano a espandersi.
Fu facile, con l’uso di semplici musiche, essenze profumate e altro, ricreare artificialmente
quell’ambiente e lo scenario per vivere l’esperienza di liberazione, seguendo la tecnica che mi aveva
trasferito verbalmente il Parlante con le stelle somalo.
Ovviamente si potevano vivere quei momenti anche solo tra due persone, come fosse una diversa
modalità di vivere amore e sessualità: profonda, intensa, fuori dagli schemi meccanici dominanti.
Pensai; cosa che più tardi mi avrebbe confermato il Tantra vero, quello dell’Origine: “Abbiamo
superato il contatto con l’altro sesso inteso come pura circostanza libidinosa di penetrazione,
sesso e procreazione; perché non evolversi nell’amore e nel gioco dei sensi? O forse era già così,
prima che nascesse la cosiddetta civiltà?”
Da lungo tempo si ripeteva il sogno di un ipotetico incontro con l’essenza di qualcosa; le uniche
parole che ricordavo erano: Uomo Originale, e forse il momento era giunto.
2007 Roma. Sally e la notte della Rivelazione

Sull’amore universale:

Volgi i tuoi occhi verso te, per trovarti devi solo osservare nel silenzio. Ascoltati, viviti e liberati;
da lì, ti amerai!
Amando te, amerai il tutto.
Il senso di solitudine è frutto dell’incoscienza.
Nella realtà che dopo la liberazione si svela oggettiva, vedrai il grigio del mondo, non più come
espressione dell’uomo, ma come manifestazione delle matrici-viventi.
E così quel grigio si dissolverà nel tuo immaginario, fino a che scomparirà del tutto, insieme
all’illusione del dualismo interiore, che altro non è, se non la frammentazione forzata causata dai
meccanismi di matrice.
Sii il tuo faro!
Non sentire le voci di coloro che sorridono perché credono in un Dio, in una verità, o in una fede;
di coloro che cercano in altri ciò che non trovano in sé: è solo la paura di chi non riesce a
guardarsi, e quindi amarsi, e quindi amare.
Nel vivere le sbarre degli schemi preconfezionati, c’è la morte dell’amore.
Mentre nella libertà c’è l’uomo, e nell’uomo c’è solo amore.
Quel dolce bambino che senti dentro te, è in realtà un piccolo mostro travestito, che conserva il
cumulo delle tue mancanze.
Nel profumo della liberazione, la profondità interiore affiora in superficie, e avrai la chiara
percezione che la necessità di verticalizzare i rapporti, nasceva dagli strilli di quel bambino-
mostro che viveva al tuo posto.
La luce è lì, a un passo da te: ripulisciti dagli schemi sociali della matrice-schiavizzante, lavati
dalle paure che portano al non amore della coppia che tutto cancella, e respira l’infinito della
vita.

– Almalibre Rebelde-

Qualunque cosa distrugga la libertà non è amore.


Deve trattarsi di altro, poiché amore e libertà vanno a braccetto,
sono due ali dello stesso gabbiano.
Ogni volta che vedi il tuo amore in conflitto con la tua libertà, significa che stai facendo
qualcos'altro in nome dell'amore.

– Cit. Osho-
Tratto dagli appunti di Sally (Domenico Sellone)
Tornai con il pensiero al Parlante con le stelle e a quella magica esperienza in Somalia.
La sera, alcuni di noi si trattennero al villaggio, con l’intenzione di tornare alla base il giorno
seguente. All’ora di cena trovammo il Parlante vicino al falò, ci attendeva. Gesticolando mi fece
capire che mi voleva accanto.
Mi sedetti a terra, sulla stuoia, cercando maldestramente di incrociare le gambe in posizione yoga.
Davanti a noi, vassoi colmi di bage, una pietanza simile alle nostre frittelle. Il Parlante mi prese la
mano e fissandomi con dolcezza negli occhi, disse in un francese approssimato: << Sally: Êtes-vous
prêt? Vous savez le voyage qui vous attend? J'ai entendu la voix des étoiles. La voix dit que le
temps est proche.>> Tradussi la frase con altrettanta pressapochezza: <<Sally sei pronto? Sai del
viaggio che ti attende? Ho ascoltato la voce delle stelle. La voce dice che il momento è vicino.>>
Nel dire quelle parole mi strinse la mano con forza in segno di comunione. Sentii la stessa sensazione
che si ripeteva ogni qual volta venivo proiettato nelle visioni simboliche e gli risposi: <<Di che si
tratta?>> E lui: <<Il percorso è tuo, volevo sapere se già lo senti.>> Gli risposi un secco ma
pastoso: <<Non so…>>
Erano passati diversi anni da allora e da lungo tempo si ripeteva il sogno di un ipotetico incontro con
l’Essenza di qualcosa; le uniche parole che ricordavo erano “Uomo Originale” e sembrava che il
momento fosse giunto. Pensai a un collegamento tra le cose e mi lasciai andare nella percezione
immateriale, cercando un aggancio con l’energia dell’universo.
Costeggiavo il Tevere sul vialone alberato. All’altezza di Ponte Sisto attraversai il fiume in direzione
di Piazza Trilussa e camminando mi voltai a destra, per osservare il cupolone di San Pietro. Adoravo
quel luogo, uno dei più pittoreschi ingressi di Trastevere. Mi incamminai per l’intrico dei vicoletti
pieni di vita, con quello strano micro clima che consentiva anche in pieno inverno, a volte, di sedersi
all’esterno. Era un susseguirsi di localini e ristoranti di ogni genere.
Periodo simbolista il mio; non trovando corrispondenza nella terminologia, per certi stati d’animo,
avevo adottato questo termine, affascinato com’ero dal periodo letterario simbolista ed ermetico.
Chiamavo così quei momenti sul filo dell’ancestrale, in cui ti sembra di sentire che l’universo sta
cercando di dirti qualcosa, attraverso segni e simboli: oggetti, paesaggi, immagini, persone.
Anche nei rapporti con l’altro sesso, ero arrivato a comprendere cos’era l’amore universale senza
eccessive difficoltà, ma mi rendevo conto che era tutta una storia mia; perché già in passato avevo
affrontato la cosa.
Provavo a volte tenerezza per una frangia dei cosiddetti spirituali. Strano modo di prendersi in giro,
il loro, nell’idealizzare l’amore nella libertà; quello di chi vive nell’illusione di poter entrare in una
stanza senza varcare la porta, passando quindi il tempo a immaginarla, nella convinzione invece di
esserci dentro.
In realtà l’amore, per chi l’ha conosciuto, è ben altro. È, più o meno, come l’oltrepassare una soglia
ben precisa, e poi far venire tutto da sé.
In merito avevo preso, tempo addietro, un appunto che diceva:
<<L’amore universale non ha una definizione, non è un luogo descrivibile, perché è emozione in
ogni cosa e contatto. Esso è tutto ciò che non è possesso e schema. Per varcare quella soglia ed
entrare nell’incanto, non vi è ricerca ancestrale da perseguire, ma semplicemente lo spogliarsi dai
legami di coppia quando si ama, per quanto ciò sia difficile e sofferto. Perché è proprio su questo
aspetto della vita che il sistema sociale ci ha maggiormente condizionato. L’altro, la persona che
amiamo, nell’ambito della realtà oggettiva in cui vive un uomo libero, diviene un’altra parte di
noi, con cui potremmo viaggiare nella libertà, scambiarci emozioni e bene, giocare e molto altro.
Non è qualcosa di preciso, e varia a seconda della persona con cui, fra le varie, scambiamo
amore. L’amore per un individuo libero è questo, e nulla ha a che vedere con lo pseudo sentimento
d’amore che prova un uomo non liberato, che lo vive come uno status idealizzato, al fine di curare
le sue malattie interiori, tra paure e insicurezze. Quindi la perdita di sentimenti impropri come la
gelosia e il possesso, sono solo la conseguenza della liberazione dalla coppia. L’amore universale
è definibile, solo in ciò che non deve essere. E’ un’illusione forzata, quella di sentire l’amore per
l’universo, se prima non ci si evolve nei rapporti con l’altro sesso e in ciò che ci è più vicino.>>
Quelle parole davano vita a un approccio completamente diverso da quello della spiritualità
consumer dilagante; dicevano tra le righe che non c’era nulla da analizzare, ma solo una cosa da
eliminare, e poi il resto sarebbe fluito da sé.
In seguito divenne evidente che, eccezion fatta per Almalibre Rebelde, gli altri ipotizzavano che per
espandere la percezione dell’amore, si dovesse esercitare un controllo forzato su emozioni come
possesso e gelosia, che credevano vere, umane. Non avevano focalizzato che in realtà non c’era nulla
di umano in ciò.
Bastò poi capire il problema per dare un senso nuovo alle nostre vite, varcare in un istante la porta,
affacciarsi sul balcone dell’amore universale e, finalmente, respirare!
Quindi per chi era pronto, un libro sull’argomento avrebbe avuto una sola pagina, era tutto così
semplice. Pensai: “Come piace elucubrare agli uomini! La solita corteccia cerebrale che deve
trovare cause, motivazioni e creare ritualità”.
Mi resi conto che tutto quello che era stato scritto e pensato da chi non aveva superato questo primo
scalino era roba inutile. E ce n’era tanta!
L’incontro di Sally con l’Essenza dell’Uomo Originale Libero

Uscii dai vicoli del centro diretto verso il mio elettrociclo.


Arrivato al parcheggio pensai a quanto era straordinario quel mezzo nella sua apparente semplicità e
compattezza. Un motociclo a tutti gli effetti, ma leggerissimo e poco impegnativo, che viaggiava nel
silenzio assoluto. Niente bollo e assicurazione; manutenzione quasi zero e 30-40 km di autonomia.
Sganciai il lucchetto e partii; per strada incrociai una Jaguar coupé verde – il colore che preferivo
per quell’auto – e mi chiesi: “Perché mai la presi grigia all’epoca?”
Che auto straordinaria: a differenza di altri bolidi, con quello potevi percorrere centinaia di km in
poche ore, e arrivare quasi riposato a destinazione, nel silenzio assoluto. Diciamo che fu una scelta
obbligata dopo che il timore dell’aereo mi era entrato nel sangue. A me le statistiche non interessano;
ciò che non controllo a livello meccanico, non fa per me.
Quell’auto mi portò dei ricordi di quello che consideravo un periodo vissuto nella schiavitù e
nell’illusione che il fare e la ricchezza potessero rendere felici; illusione vissuta anche nel periodo
precedente in cui creavo locali notturni. Invece niente felicità e oltre a questo avevo realizzato, senza
esserne cosciente, uno dei tanti business mostro in circolazione.
Fu mia figlia il vero motivo per cui mi trovai in quel caos, o meglio, le mie paure sulla sua salute.
Era così piccola quando nacque che anche l’ipotesi di un suo raffreddore mi agitava in modo
smisurato; così pensai che avrei dovuto essere molto ricco per affrontare gli eventi: emergenze,
elicotteri, cliniche svizzere. Il risultato fu che lasciai le mie adorate e selvagge isole greche, divenni
ricco nel giro di poco, e Manila si prese una terribile otite.
Insomma: creai il mio vero me stesso del momento, incentrato su desideri impropri e paure, e l’
Attrazione fece il pieno. L’universo si sentì così attratto dalla determinazione di quel nuovo me
stesso, da convergere su di me, e portarmi scenari allineati alle mie vibrazioni. La matrice: tra film,
chiacchiere, educazione e notiziari, mi aveva riempito di paure sul divenire dei figli.
Ma il trend continuò e dopo aver inventato la carta prepagata internet, preso com’ero dalla smania di
fare, di creare e di realizzare un improbabile me stesso super business man, pensai di mettere in
piedi la prima rete telematica di raccolta scommesse. Come azienda prendemmo una concessione
dallo Stato e attraverso quel sistema, in un anno, si materializzò la più estesa rete nazionale di
settore. Usai il sistema franchising come volano. Mi accorsi solo dopo che la gente si rovinava col
gioco. Preso com'ero dall’aspetto creativo, non avevo realizzato che stavo partorendo un mostro
mangia uomini.
Certo, i più usano dire: “ma comunque l’avrebbe fatto un altro!” E quindi? Pensate che questo
approccio circolare esenti il proprio se stessi dal vivere la realtà dell’adesso?
Con quel ramo d’azienda facemmo da zero a dieci milioni di € di fatturato in un anno. Un miracolo
imprenditoriale che portò Elserino Piol ad affiancarci, con l’ipotesi di quotare in borsa, nell’ambito
della new economy, la prima azienda del sud Italia. Un’iniziativa, la mia, a investimento zero! In quel
contesto i futuri manager commerciali, per potersi accaparrare le aree, sborsarono a priori del cache,
sulla base delle mie idee. Investire zero mi divertiva nei grandi progetti, era una sfida in più.
Avevo all’epoca 10 aziende e 5 segretari solo per gestirmi gli odiosi e invasivi telefoni. Eppure di
tutto quell’apparato che profumava di successo, mi rimase solo la lacrima di una notte, in viaggio, al
ritorno da Milano. Dopo la presentazione di un mio progetto al Palatrussardi con settemila persone
presenti alla rivoluzione di internet, quando ideai e strutturai il primo sistema di e-commerce in
Italia.
Una goccia di tristezza che non seppi interpretare nel profondo all’epoca, anzi ci misi molto e così, in
quel dualismo che cresceva in me, molti guai si sentirono attratti da quel me stesso, e mi fecero
visita, come l’Attrazione determina.
Quella lacrima uscì da sola. Ricordo quell’istante in modo nitido e pieno, come se fosse accaduto
ora, perché la sentii scivolare sulla guancia, ma non provai nessuna emozione chiara. Come se ci
fosse stato qualcun altro dentro me ad averla generata. Solo oggi posso capire chi fu in realtà a far
fluire quella perla liquida: la mia parte libera che viveva esiliata chissà dove, persa nei meandri
dell’inconscio.
Ricordo tempo dopo, sul balcone del mio ufficio a Piazza Venezia, quando Adolfo, presidente a quei
tempi dell’associazione nazionale bookmaker mi disse: <<Noi due abbiamo cambiato l’Italia nel
settore; dovremmo scrivere un libro insieme!>>
Pensai: “A parte che il tuo contributo non mi è servito, non sono per niente entusiasta di ciò che
ho creato. Da tempo ho deciso che userò la mia creatività solo per realizzare progetti che mi diano
gioia, e non per soddisfare la follia della creazione fine a se stessa.”
Come accadde al capo del progetto Manhattan (realizzazione della bomba atomica) Robert
Oppenheimer che portò allo sgancio delle atomiche su Hiroshima e Nagasaki, e alla morte sul colpo
di circa 150.000 civili, oltre a quelli che seguirono per le radiazioni. Oppenheimer, in seguito,
rispose così al presidente USA Truman, quando questi gli chiese di partecipare anche alla
realizzazione della bomba all’idrogeno: “Presidente, ho del sangue fra le mani.”
Atroci rimorsi i suoi per gli effetti dell’innocente Little Boy; il nome che avevano dato all’ordigno
utilizzato su Hiroshima. Famosa anche la storia di uno dei piloti che partecipò a quelle missioni, con
il ruolo chiave di dare l’ok per lo sgancio, Claude Eatherly, che solo pochi anni prima della morte,
trovò un po’ di pace in manicomio, dopo che la città di Hiroshima gli rispose, a seguito di una sua
lettera, che era stato anche lui vittima della bomba.
Noi viviamo nel nostro adesso-e-ora e siamo responsabili verso noi e gli altri di tutte le nostre
azioni. E questo, l’essere interiore libero che è in noi, lo sa bene; peccato che a volte la sua
consapevolezza ci arrivi in ritardo, a causa di quell’altro noi stessi che non ci appartiene, ma si
esprime attraverso di noi.
I momenti in cui la nostra parte libera che è amore - perché dove c’è liberta può esserci solo amore -,
percepisce che l’essere che la racchiude (l’individuo) sta facendo qualcosa di totalmente opposto
alla sua natura, si annichilisce. E il pensiero di dover convivere con quell’altro essere, che abita
insieme ad essa, la porta a desiderare unicamente l’autodistruzione.
Ricordo un preciso istante nel quale si verificò qualcosa di simile, in modo estremamente nitido,
tanto fu intensa l’emozione negativa che provai. Stavo andando a pranzo in un ristorante vicino al
centro di Salerno, quando Massimiliano C., il nostro responsabile commerciale su Roma, mi chiamò
e disse lamentandosi: <<Le partite stanno per iniziare e il sito è off-line, non si può scommettere.
Puoi sollecitare i tecnici? Qui a Roma la gente si vende casa!>>
Inizialmente, preso dal problema tecnico, non focalizzai le sue ultime parole, che continuarono però a
risuonare in qualche meandro della mia mente e così, dopo aver chiamato i tecnici, telefonai anche a
Massimiliano e gli chiesi: <<Max, ma che significa che a Roma la gente vende casa?>> E lui: <<
Che a Roma sono fanatici del gioco, e se l’evento sportivo è importante, si vendono anche la casa
per giocare.>>
Ricordo persino il punto esatto in cui mi fermai con l’auto a noleggio che avevo all’epoca, pensando:
“Ho messo in piedi una cosa che porta della gente a vendere casa?”, e da lì cambiò tutto.
Lasciai poi in modo turbolento la mia stessa azienda, la People’s Network, oggi Microgames SpA,
divenuta nel frattempo la più autorevole nel settore. Per come ebbi a scoprire poi, a riguardo di
diversi movimenti del mio ex socio amministratore della People’s Network, la definirei più
un’impresa costruita nella spregiudicatezza, nata e sviluppatasi nella più assoluta illegalità, con
miliardi di evasione fiscale, capitali girati all’estero, raccolta illegale delle scommesse tramite una
finta società con sede in Belize. Che avventura! Ma, si sa, con le coperture giuste, si può tutto.
Lo chiamerei uno strano gioco, quello di fare impresa a certi livelli. Andavo a volte all’EUR di
Roma col nostro commerciale locale, alla sua banca POP tenevano per lui in cassaforte gli incassi
settimanali, in media circa 400 milioni di vecchie lire. Altrettanto ad Ariano Irpino. Passava poi
l’amministratore dell’azienda per incassare e portare le somme a Benevento. Diceva sempre che era
tutto regolare. E commercialista e avvocato soprassedevano alla regia del tutto.
Rimasi colpito quando poi, qualche anno dopo la mia uscita dall’azienda, venni a sapere che i
fatturati di quegli anni risultavano venti volte al di sotto. Ma era una voce che non potei mai
verificare, perché subentrò un fondo bancario che versò per l’acquisto di un pacchetto di quote. Certo
che la sanno lunga le banche: è credibile che si valuti tanto un’azienda se il fatturato dichiarato è
molto basso? D’altronde si è portati a considerare che tutto sia ok, se di mezzo ci sono grandi
banche, o advisor famosi.
Quelli erano i tempi della new-economy galoppante, in cui non c’era il tempo per formare il
management, i cosiddetti quadri intermedi. E così, da solo, nell’area sviluppo-marketing,
impersonificavo il direttore generale, marketing, commerciale, responsabile formazione, e persino il
coordinatore del customer care; oltre ovviamente a creare i progetti lato marketing, sia nella parte
sostanziale, sia in quella relativa alle modalità di sviluppo.
Questo è ciò che rende possibile l'esistenza di quello che i più chiamano Stato: in fondo, chi era a
capo dello Stato, a metà 2011, in Italia? Un uomo che ha creato la sua potenza economica raggirando
tutto ciò che potremmo definire legalità ed equità; ma questo è ciò che piace!
Alla maggior parte degli italiani incanta avere un padrone così furbo.
A volte mi chiedevano, in quel periodo: <<Perché, secondo te, in Italia, c’è una situazione
politicamente tanto anomala?>>
Io: <<Niente di anomalo; molti italiani sono abituati a percepire il padrone assoluto come un
bene, un segno divino. Hanno in casa la Chiesa e il Papa. Mussolini, Berlusconi e chi verrà poi,
sono solo piccole realtà estemporanee che scimmiottano il potere papale dell’eternità.>>
Tornando al lavoro, i progetti e le iniziative non si fermarono e creai il primo polo nazionale per il
risparmio energetico; ma mi scontrai con la matrice e passai un sacco di guai per lungo tempo. Oggi
penso che fu tutto voluto dalla mia parte libera. Non era la prima volta che non trovando un’uscita,
essa aveva cercato di liberarsi della parte di matrice, distruggendomi, visto che rappresentavo per
lei, sia il portatore della sua esistenza, che di quella del suo antagonista.
Che piacere ora girare con l’elettrociclo, muoversi nel silenzio senza fretta, avere il tempo di
guardarsi intorno e accorgersi di quanto tutto sia meraviglioso. Essere nella leggerezza dei pensieri,
sentirsi parte dell’universo, delle stelle, dei profumi e dei colori.

2007 Città del Vaticano


Mentre mi dirigevo a Città del Vaticano, la capitale dell’impero divino, pensai a quello che avevo
scritto in mattinata, appuntando nel foglio anche le parole di due uomini liberi che avevano dato un
enorme impulso all’evoluzione dell’uomo e ancora la stavano dando, con le loro visioni oltre il
limite di ciò che poteva essere concepibile da mente umana. Uomini dal grande potere astrattivo.
In tanti non avevano ancora capito che scienza e spiritualità viaggiavano insieme e che, anzi, in
questo momento storico, la prima trainava la seconda, per chi sapeva leggere tra le righe e non farsi
condizionare dal come veniva proposto, dal sistema o dagli scienziati, l’uso delle scoperte.
Avevo trascritto quelle frasi in testa ai miei appunti:

L’immaginazione è tutto. È l’anteprima delle attrazioni che il futuro ci riserva. L’immaginazione è


più importante della conoscenza. - Albert Einstein

Se vuoi scoprire i segreti dell'Universo, pensa in termini di energia, frequenza e vibrazione. -


Nikola Tesla

Einstein: l’uomo che aveva scoperto la formula dell’energia e il mare dello spazio-tempo, che la
materia era un prodotto dell’energia e molto altro; rivelazioni emerse a cascata dalle sue intuizioni di
base. Un vegetariano lui, come lo sono quasi tutti i grandi scienziati ed illuminati di ogni tempo, a
partire da Pitagora, per quanto ricordi.
Tesla: a cui dobbiamo la diffusione capillare dell’uso della corrente elettrica, la radio e i cui appunti
furono trafugati si dice, dall’FBI, perché era sul punto di scoprire come veicolare l’energia per
modificare il clima.
Ebbene sì, Albert conosceva bene i principi dell’Attrazione e anche dalle sue parole si capiva che
tutta la letteratura sull’Attrazione era totalmente errata, ma faceva fare cassa agli autori, palesandola
come un giochino ancestrale. Si, perché chi è che immagina? Einstein, l’uomo già più libero della
media, che aveva creato se stesso nella libertà, o uno dei tanti schiavi del sistema che immaginavano
i falsi scenari di felicità scrittigli nel cervello dal sistema stesso?
Sapete che a scuola ci hanno dato un’immagine totalmente falsata di Einstein? Il grande scienziato,
oltre ad affermare che il divenire vegetariani era uno dei più alti auspici per l’evoluzione dell’uomo,
era un libertino, un filosofo della gioia e dei principi dell’Attrazione, a cui piaceva stare anche da
solo e fare solo ciò che gli piaceva.

A quelle frasi seguivano i mie appunti:

“La nostra vita in questa forma umana ha un tempo; usiamolo. Siamo noi a dare vita a noi stessi,
in base ai pensieri di cui ci nutriamo e a stabilire, di volta in volta, attimo per attimo, la direzione
del nostro percorso esistenziale. Ci è chiaro che siamo parte della natura, anche se in molti ne
abbiamo dimenticato la bellezza o la viviamo come fosse un quadro da osservare ogni tanto;
eppure, veniamo da lì, siamo un tutt’uno con essa… con i suoi meravigliosi colori, profumi e
scenari”.

Non so perché, ma sentivo che quelle righe avevano qualcosa a che fare con ciò che sarebbe
accaduto.
Pensa in termini di energia, frequenza e vibrazioni, se vuoi capire l’universo, vai oltre l’aspetto di
ciò che pensi sia la materia! Questo mi stava dicendo Tesla; e Albert ne era il prosieguo:
L’immaginazione è tutto; è l’anteprima della realtà! Forse, mi suggeriva di lasciarmi andare alle
sensazioni, senza farle passare per i filtri della mente.
Era una stupenda notte stellata di luna piena; avrei quindi avuto più visibilità e contatto con gli
elementi, in quell’atmosfera così surreale.
Arrivai a Piazza San Pietro, uno dei luoghi più sinistri della Terra, l’impero del potere sul potere e
dell’ipocrisia, come lo definiscono in molti.
Mi incamminai istintivamente verso un punto preciso dove percepivo un’assoluta assenza di energia,
un varco temporale, pensai. Era come se qualcuno mi avesse suggerito nei sogni di andare proprio lì.
Sentivo che qualcosa stava per accadere.
Avevo intorno a me una ventina di persone, di sesso, età e nazionalità diverse.
Per qualche strano motivo sembrava che tutti convergessimo verso quel punto; uno di loro aveva un
volto conosciuto, ma ero come in trance e non ebbi il tempo per focalizzare.
Mi guardai intorno e vidi una grande pietra piatta, comune, con impresse delle parole che
sembravano fluorescenti; la cominciammo a fissare tutti.

Quelle parole dicevano:

<<Leggete ora della storia dell’uomo: tutto quello che riguarda l’interazione tra l’individuo e il
mondo esterno, che voi definite col nome di “sistema sociale”, cioè l’insieme di valori, principi,
credenze, motivazioni, desideri, modalità, costumi, obiettivi, status, sistema economico,
professioni, religioni, piramide di comando, padroni, schiavi e quant’altro, è in realtà un
organismo con vita propria e propri fini, di cui i progenitori dell’homo sapiens persero il controllo
nella notte dei tempi, dopo averlo creato. Ora è esso a governare l’uomo, che ne è
inconsapevolmente assimilato; il suo nome è: matrice-vivente.
La matrice-vivente utilizza il meccanismo della selezione naturale, quello scoperto da Darwin
oltre un secolo fa, per svilupparsi; non le è quindi necessario agire in modo ponderato. Essa si
evolve, così come si evolvono le forme di vita nate dalla cellula primordiale.
Noi riteniamo che l’elemento che creò l’universo pensante, definì delle regole che sono la fonte
oggettiva di ciò che ne plasma il divenire, e così come stabilì che le particelle di pura energia
sarebbero state un elemento fondamentale, per poi creare sul piano di Higgs quella che viene
comunemente chiamata materia, sancì anche che la selezione naturale sarebbe stato il motore
evolutivo di tutte le forme di vita biologiche.
Nell’ambito della vita sulla Terra, per averne una visione completa e circolare, il concetto di
forma di vita non va inquadrato nella singola specie, ma nel suo complesso. Da ciò è poi chiaro
che il pensiero divino che ha generato la vita biologica, sul pianeta e nell’universo, è proprio la
selezione naturale: e quelle che voi chiamate specie animali o vegetali sono sue manifestazioni.
La matrice-vivente, attraverso il sistema educativo, assimila gli individui installandogli nel
cervello un programma, la matrice-schiavizzante, trasformandoli in cellule-uomo schiave di essa.
In tal modo si assicura sussistenza e sviluppo usando i talenti delle cellule assimilate che vengono
veicolate per i suoi scopi.
L’universo vive e tu ne sei parte; hai già le risposte in te.
Se chiederai da uomo libero, tutto ti sarà corrisposto dall’Attrazione Gaia.
L’infinità di regole e strutture di pensiero aggiunte nei secoli pulsano e hanno perso la loro
connotazione umana. Esse governano il divenire dell’uomo, lo assimilano e lo rendono schiavo.
Il creato è energia, tu sei energia, i pensieri sono energia; quelle regole costantemente pensate
sono energia, e quindi vivono. Hanno generato una nuova forma di vita dotata di un cervello non
biologico, con propri fini.
Tu che cerchi, percorri la strada e, liberandoti, ritroverai ciò che eri prima di essere divenuto ciò
che non sei.
I tuoi pensieri creano il te stesso che a sua volta dà vita agli scenari della tua esistenza. Esso,
come vuole l’immanente Legge di Attrazione Gaia, si attrae con tutto ciò che gli è
vibrazionalmente speculare.
L’universo è amore, come tutto ciò che è libero.
L’Uomo Originale Libero ne è parte, egli ama gli altri e può generare solo amore, perché conosce
solo l’amore.
L’universo è armonia, come tutto ciò che è libero. L’uomo libero è quindi armonia pura; ma per
restare in questo stato di grazia che gli è proprio, deve essere pienamente consapevole che non
può esservi armonia oltre la superfice, nel relazionarsi con le cellule-uomo della matrice. Perché
esse vivono nel contrasto e nel dualismo perenne, tra l’ospitato e l’ospite. Cercare o meno di
risvegliare l’essenza libera di un uomo, che vive imprigionata e asservita all’interno dell’essere
cellula-uomo, deve essere una sua scelta, e deve contemplare la consapevolezza del turbamento
energetico che ne deriverà.
L’uomo libero ama la solitudine, perché sa che essa è una dolce illusione. Quando è solo è in
contatto col tutto; quando non lo è, sta giocando e dialogando col tutto, o con qualche altra
splendida forma.
La libertà è quindi la materia spirituale di cui è intriso l’immenso. I sentimenti e le emozioni di
amore, gioia, gioco e felicità, sono i meravigliosi frutti che si raccolgono in quello spazio. Non
commettete mai l’errore di cercare i sentimenti e la loro origine; non li trovereste. Essi sono frutti,
non gli alberi della libertà da cui pendono.
Ora conosci la via della libertà, della gioia e dell’amore, di un Uomo Originale Libero. Ora
conosci il segreto occulto; consideralo un grande dono e un auspicio, un patto armonico con la
parte di te che stavi cercando.>>

Capii che quelle parole avrebbero cambiato la mia vita; le rileggevo perplesso, quando
improvvisamente cominciarono a dissolversi e sentii una voce dire:
<<Quelle parole sono state scritte da noi, in quanto Essenza spirituale dell’Uomo Originale
Libero che stavi cercando; esse sono la fonte della verità sull’uomo e la chiave per ritrovare la
gioia, nella purezza dell’essenza.
Ti attendevamo da lungo tempo!
Se troverai armonia, le divulgherai in modo compiuto, perché crediamo che sentendo l’UNO che è
in ciascuno, sarà nel tuo essere farlo.
L’essenza dell’Uomo Originale Libero ti accompagnerà nel viaggio che ti attende, ma sarai tu a
dover fare la scelta iniziale, alla volta di un mondo che ti è ora sconosciuto.
Se deciderai di intraprendere questo viaggio avventuroso e difficile, non hai nulla da temere: se
hai fede in te, quel mondo meraviglioso sarà solo da svelare. Esso è ciò che tu eri, prima di essere
divenuto ciò che non sei.
Gli Uomini Liberi sono parte dell’universo che li ama; come loro amano lui, in quanto parte di
essi.
La grandezza fisica non è un elemento della “Fonte di tutte le cose”, ma solo ciò che appare
attraverso il sistema sensoriale umano, svilito delle sue potenzialità, dopo l’assimilazione. Un
uomo e il sole sono in astratto la stessa cosa: entrambi forme, di una materia indissolubile e
interconnessa.
Tutto può essere dato all’uomo in questo amore, come se il creato fosse stato predisposto per la
sua raccolta; è sufficiente chiedere da uomini realmente liberi.
Avrai tempo per decidere se usare il segreto solo per te, o divulgarlo; fallo con la consapevolezza
che l’Essenza dell’Uomo Originale Libero conosce il passato, ma non il futuro. Sarai tu a dover
trovare gli elementi che potranno evitare alla matrice-vivente di eliminarti durante il percorso di
rivelazione del segreto. Sarà opportuno che ciascuno di voi prenda una sua strada; altri hanno
fallito: la matrice li ha schiacciati!>>

Sentii un brivido, qualcuno si stava prendendo gioco di me?


La voce proseguì a lungo e, quando tornò il silenzio, continuai a guardarmi intorno, confuso.
Tutti noi avevamo ascoltato, ma nessuno aveva proferito parola. Ci guardammo perplessi,
ma era chiaro che in tutti stava sorgendo lo stesso pensiero: la voce aveva parlato individualmente a
ciascuno di noi.
A parte quel gruppo singolare, la piazza era vuota.
Alzai lo sguardo e fissai quell’enorme luna piena che si rifletteva sui marmi chiari della basilica, nel
tepore di quella serata primaverile, uno scenario quasi surreale che percepii come un segno.
La voce riecheggiò nella mia mente per anni, come penso accadde anche agli altri. Nella sua sintesi
dava un senso compiuto a milioni di libri che lasciavano viceversa pieni di domande.
Il tempo trascorse. Non sapevo cosa avessero fatto gli altri, ma non volevo tenere la Rivelazione per
me, dopo aver sentito di essere UNO col tutto, e così decisi di affrontare la sfida e svelare il segreto,
scrivendo un libro che potesse esprimere in modo chiaro il percorso che mi era stato indicato, per
quanto non sentissi di aver focalizzato nuovi elementi chiave. Mancavano i tasselli che potessero
consentire a quelle verità, di trasformarsi in un sistema che portasse l’uomo al Grande Salto della
Libertà.
2010. Città del Vaticano

Ma nel 2010 ci rincontrammo tutti, e la cosa prese un’altra piega.


Di certo non fu un caso quello di trovarci nuovamente a San Pietro: lì era nata l’aberrante pseudo
spiritualità di matrice, che tanto aveva contribuito a schiacciare l’uomo libero in tutto l’occidente,
per due millenni. E proprio lì era iniziata la Rinascita dell’Uomo.
Ripensai a quella prima magica notte e al fiume di parole che si riversò nella mente di tutti noi
presenti. Furono tanto rivelatrici di verità e saggezza che ci tolsero il fiato; non le rammento tutte con
esattezza, ma il senso sì. In parte citavano:

<<Gaia è un pianeta vivo, così come è vivo tutto l’universo.


Sono i tuoi pensieri a creare il te stesso che diverrà polo attrattivo per Gaia; per questo mondo
fatto di energia interconnessa. Non sono i pensieri e i desideri, in sé, ad attrarre. È Gaia a essere
attratta dal te stesso che hai creato, portandoti scenari di vita a esso allineati.
Il te stesso che crei, fa tutto da sé; vibra desideri e Gaia ne viene attratta, in base alla frequenza
emessa.

Il coraggio si oppone vibrazionalmente alla paura e nutrendoti di coraggio, di pensieri di libertà,


gioia e amore, puoi far emergere il tuo vero te stesso che altro non è se non il tuo Sé.

La tua esistenza potrebbe cambiare per sempre, alla volta della libertà, della verità e della gioia.

L’Attrazione Gaia è uno strumento di felicità donato all’Uomo Originale Libero a cui tutto sarà
dato, se libero; la Legge di Attrazione, viceversa, è un elemento di conoscenza per l’uomo non
libero, fonte di ulteriore schiavitù.

L’universo vivente è amore perché è creazione libera, quella che scorre nel Flusso; creare è
amare. Attraverso i pensieri tu sei il creatore della tua vita e amandoti, puoi creare te stesso nella
libertà, allineandoti alla vibrazione universale.

C’è una certezza sull’universo: esso esiste, e tu ne fai parte e, in quanto sua parte, TU puoi
immaginare una sola modalità che può averlo generato: la creazione.

Anche nella matrice non è un caso che ciò che viene chiamato amore – per un figlio, un individuo,
un’idea, uno stile di vita, nell’ambito delle relazioni – è creazione. Perché l’assimilazione non può
cancellare l’essenza libera.

Non c’è corrispondenza diretta tra un atto d’amore e il benessere di altri; mentre ciò è fluido nelle
dinamiche di vita tra Uomini Originali Liberi.

Tu sei il centro dell’universo, come lo è ogni Uomo Originale Libero.

Tutto può cambiare in un attimo, o quasi.


Libertà non significa fare ciò che si vuole, così come fare delle scelte è il segno chiaro della
mancata liberazione interiore. Libertà significa fare ciò che si vuole dopo aver rimosso gli schemi
e i condizionamenti, estirpando la matrice-schiavizzante; fatto ciò la via sarà una sola, quella
dove ti porta la consapevolezza di te e del creato: verso la gioia.

I cosiddetti schemi sociali, convenzioni, condizionamenti, limiti, ecc. sono parte della griglia di
credenze selezionate nel tempo dalla matrice-vivente. La matrice regola l’esistenza dei singoli
individui, attraverso l’inserimento, in loro, della matrice-schiavizzante, ha vita propria, si
sostituisce all’uomo facendo leva sulle sue paure e ne scandisce il tempo.

La matrice-vivente programma l’uomo stimolando il suo sistema cerebrale delle paure. Dopo
averlo spaventato sul suo divenire e sui bisogni primari, sulle relazioni, sull’impossibile felicità e
su tutto ciò che riguarda la vita, gli fornisce delle false soluzioni, che in realtà servono solo a
pilotarlo in un’esistenza al suo servizio. Questo programma, la matrice-schiavizzante, viene
inserito nel cervello umano durante la fase educativa e fa leva sulle memorie epigenetico-
genealogiche. Esso, in seguito, viene alimentato e aggiornato attraverso i media, l’informazione,
le istituzioni e altri canali.

Ma il passato, ossia tutto ciò che puoi visualizzare nell’ambito della tua vita prima dell’attimo di
adesso, può essere cambiato, rimodulato, reinterpretato, lasciato andare e indirizzato verso
l’attimo di dopo, sulla via della libertà, della gioia e dell’amore verso te stesso.

Tu hai la possibilità di creare te stesso tutte le volte che vuoi, basta avere il coraggio di farlo e in
queste parole puoi trovare la chiave del coraggio; è molto più vicina a te di quanto sembri.

I desideri sono pensieri e i pensieri sono energia, come lo è tutto l’universo; la loro funzione, in
rapporto all’osservatore “uomo”, è quella di manifestarsi e divenire tangibili, come lo è per tutte
le forme di energia.

Per i principi dell’Attrazione, in tutti i settori e campi della vita, come tutti, hai sempre realizzato
ciò che desideravi e lo hai fatto consciamente e intenzionalmente, quando i sub-pensieri legati ai
desideri sono stati per la maggior parte allineati con esso e non sono stati tanto innovativi da
bucare lo spazio-tempo, costringendo le forze equilibratrici della matrice a intervenire.

Con l’Attrazione Gaia realizzerai desideri che danno benessere e gioia se, oltre a ciò, avrai
concluso quel percorso di liberazione da scale di valori e schemi sociali impropri che hai
intrapreso già in età giovanile.

Hai l’energia per farlo e hai già trovato molte delle chiavi simboliche della consapevolezza e
della libertà.

Se ti risveglierai da Uomo Originale Libero potrai generare desideri slegati da condizionamenti


esterni e concretizzarli sempre, nei tempi necessari; tempi che varieranno a seconda che tu
disponga o meno, a priori, degli strumenti idonei e compatibili con la tua essenza.
Molte persone che ti sono state vicine nella vita, nell’ambito delle tante iniziative che hai
intrapreso, hanno visto in te quello strano dono di vedere oltre e creare cose anche lontane dalle
tue conoscenze del momento. Mentre da un lato ne eri in parte consapevole, dall’altro non
trovandone una spiegazione, hai fatto tuo l’atteggiamento ribelle di chi crea, ma non si prende
troppo sul serio e ti abbiamo notato per questo elemento, che è il segno primario di un reale
processo di liberazione in corso.

Ora sai perché ciò è potuto accadere; quel percorso ti aveva già reso parzialmente libero e ti
metteva a tratti in contatto con l’energia e la frequenza dell’universo, permettendo che tutto
accadesse e che i pensieri liberi e quindi allineati si concretizzassero, così come l’Attrazione Gaia
determina.

Se continuerai ad avere fede in te diverrai ciò che eri prima che la matrice-schiavizzante ti
snaturasse e, se vorrai, potrai divulgare ciò, affinché lo spirito dell’Uomo Originale Libero si
trasmetta.

Tutto può cambiare in un attimo o quasi.

La strada verso la gioia sta nel creare la tua vita per come realmente la desideri, nel focalizzare
la differenza tra il “creare” e il voler “creare ciò che desideri” e tra i desideri e le emozioni, che
vengono generati prima e dopo il processo di Liberazione.

Durante il percorso ti accorgerai che le emozioni precedenti alla liberazione non erano le tue, ma
emanazione di falsi desideri ed obiettivi proiettati nella tua mente dalla matrice-schiavizzante.
Come se la realtà che essa raffigurava fosse l’unica e reale rappresentazione del mondo
esterno e di quello interiore. Una dimensione apparente quindi, in cui dover trovare il proprio
ruolo, alla stregua di un videogame. Viceversa esiste un’unica realtà oggettiva che potrai
“vedere” dopo la liberazione. Fino ad allora il tuo divenire si baserà su un mondo puramente
illusorio.

Sii prudente quindi nella fase iniziale, quando ascolti le tue emozioni, fino alla tua prima
trasmutazione da cellula-uomo assimilata a Uomo Risvegliato e parzialmente consapevole di se
stesso e della sua individualità. Solo da allora, con molta attenzione, potrai cominciare a seguire
la scala emozionale. Essa ti porterà al Grande Salto che libererà la farfalla dal bozzolo,
consentendo all’Uomo Originale Libero che già era in te, di nascere.

Dal Risveglio al Grande Salto della Libertà, che trasmuta l’uomo risvegliato ma ancora
invischiato nella griglia sistemica, in Uomo Liberato, la strada è solo apparentemente in discesa,
perché nasconde un’insidia strisciante.
Il Risveglio è un notevole avvicinamento verso la percezione di sé, ma è una tappa intermedia.
Il Risvegliato quasi sempre finisce in una nuova gabbia, tesa da altri meccanismi di matrice, a
loro volta guidati da altri schiavi inconsapevoli che cercheranno di apparire come dispensatori di
verità e diffusori di pratiche spirituali di vario genere. In rari casi essi sono sulla via
dell’illuminazione, nella maggior parte no. Nel secondo si tratta di persone bisognose di trovare
un posizionamento nel sistema che possa supplire alla disperazione interiore del non sentirsi
integrati.
Il Risveglio è una fase delicata perché il Risvegliato sentirà solitudine o vuoto, dopo aver perso
parte delle illusioni che gli forniva la matrice, e potrebbe quindi cercare di compensarle con
nuove false verità.
Devi resistere a questi richiami di matrice nella fase intermedia del Risveglio. Gioca, sperimenta,
inoltrati anche nei gruppi spirituali, ma sempre con distacco. Stai attento: è estremamente facile
scivolare nelle prigioni di questi nuovi padroni che cercheranno di convincerti e impossessarsi
della tua energia. Solo se incontrerai altri, sulla via della Liberazione già da tempo, potrai
affidarti ed esprimere la tua essenza senza doverti schermare.

La conoscenza umana si è ampliata e oggi la scienza epigenetica ha dimostrato che attraverso le


emozioni l’uomo crea anche fisicamente se stesso, agendo sulle funzionalità del DNA.

Attraverso l’Attrazione sei sempre il creatore o il co-creatore della tua esistenza; tutto ciò che sei
e vivi esiste perché l’hai voluto, consciamente o inconsciamente, al di là del fatto che sia poi
divenuto fonte di gioia, piatta abitudine o dolore.

I principi dell’Attrazione possono essere usati ma non scavalcati.

L’Attrazione Gaia è il “divenire” dell’Uomo Originale Libero; essa non è una variante della
Legge di Attrazione ma il metodo da utilizzare per creare o modificare intenzionalmente la propria
vita, parallelamente a un percorso di liberazione interiore. Potrai quindi usarla all’inizio, nella
prima fase di liberazione, per entrare nel luogo energetico originario in cui vive l’uomo liberato;
poi l’intenzionalità cederà il passo al Flusso, a un divenire fluido e senza scatti percettibili.

Tutti i desideri possono essere valutati in base alle emozioni che generano, al momento e
prospetticamente.
Ma per essere fonte di felicità le emozioni devono scaturire da un soggetto libero, da un individuo
che ha focalizzato e superato gli schemi sociali o li utilizza per i propri fini, visto che alienarsi
dal mondo non è fattibile né auspicabile.

Sono legati a schemi sociali emozioni come l’arrivismo, lo status, la coppia, la tristezza, la
nostalgia, le mancanze; questo significa che tutti i desideri e le corrispondenti emozioni generate
dalla matrice-schiavizzante sono improprie e non appartengono realmente all’uomo, in quanto
essenza di sé.

L’essenza dell’uomo, dell’Uomo Originale Libero, è ciò che essa era prima di essere divenuta ciò
che non è.

I pensieri, i desideri, le paure e le mancanze divengono realtà e veicolano verso te tutto ciò che è
simile a loro.

Le mancanze non sono generate da desideri naturali, ma dalla matrice, che attraverso modelli
predefiniti e inculcati, richiama gli uomini costantemente a sé, anche attraverso i sogni.
L’evoluzione dell’uomo verso la gioia e l’amore non può funzionare in modalità collettiva, ma
solo individuale.

L’evoluzione del singolo uomo è una cosa, quella del sociale un’altra. Perché l’individuo esiste
esclusivamente nell’ambito spazio-temporale della sua vita: non potendo esimersi da ciò, del
sociale ne è inevitabilmente parte non protagonista.

L’uomo non libero non è parte del sociale che esisteva prima che egli nascesse. Egli è solo il
portatore di esistenza della matrice-vivente, il suo attuatore e sviluppatore. E’ uno schiavo.
L’Uomo Originale Libero non è portatore, usa la matrice, ma non vi appartiene.

L’Attrazione Gaia non contempla le problematiche collettive, non è stata creata per migliorare il
mondo agendo direttamente sulla moltitudine, ma sul singolo.

Le rivoluzioni cosiddette liberatorie (come per esempio quella francese o quella russa) hanno
cambiato delle regole ma, al di là dei nuovi scenari, alla fine, hanno ricreato una nuova piramide
di padroni e schiavi. Hanno agito nel reinventare i protagonisti del tempo e modificato qualche
regola, tra un taglio di teste e l’altro – costumi, sistemi, modalità – ma non hanno creato
evoluzione e benessere interiore e comunque l’uomo, ora, non vive in quell’ambito.

Vi è un collegamento diretto tra la tecnologia e l’evoluzione o la regressione della


consapevolezza, in quanto tutti gli strumenti non sono solo fini a se stessi. E’ proprio grazie alla
globalizzazione, alla scienza e allo sviluppo delle tecnologie che, mai come ora, vi sono le
condizioni per la Rinascita dell’Uomo.

L’evoluzione dell’uomo passa attraverso l’evoluzione del singolo individuo.

I tuoi pensieri, creando il te stesso speculare a essi, non solo creano realtà, ma attraggono verso
di te sia le circostanze che i desideri, sia quelle che non desideri, paure e mancanze comprese.

Ogni qual volta ti trovi in una situazione sgradevole o se attorno a te accadono cose che non ti
aggradano e le vedi, è perché le hai chiamate nella tua esperienza di vita, semplicemente creando
il te stesso che le ha fortemente immaginate. Ciò è facilmente comprensibile: in questo periodo
storico basta un gesto, come per esempio accendere un televisore, per vedere un notiziario e
chiamare a sé situazioni orribili, guardarle e, di conseguenza, orientare i propri pensieri verso di
loro. Nell’attimo in cui le vedi hai anche permesso loro di entrare nella tua esperienza di vita.

È già da tempo che non consenti che ciò accada, ma hai motivato la scelta in chiave psico-
sociologica, mentre è sul piano energetico-vibrazionale che si attiva la risonanza interiore e
dovrai far tua questa chiave di lettura.

Devi restringere il lasso di tempo che ora fai trascorrere dalla percezione istintiva alla sua
razionalizzazione. Devi avere quindi più fiducia del vero modo in cui l’uomo vede e si collega con
la fonte, cosa che in te è già forte.
Credi nell’uomo e il mondo diverrà un luogo di libertà e d’amore!>>

Questa è la sintesi delle parole che ascoltai.


Tante consapevolezze della mia vita, apparentemente slegate tra loro, assunsero finalmente un seno
concreto.
Per quanto ora possa sembrarvi ancora incomprensibile, posso dirvi che tutte le circostanze a voi
sgradevoli non entreranno più nella vostra esperienza di vita, se vi focalizzerete esclusivamente sulla
creazione del “voi stessi” che viene dalla Rinascita.
Gioia, benessere e armonia saranno le emozioni protagoniste della vostra esistenza e potrete
materializzare tutto ciò che realmente desiderate, nel mare della libertà.
All’Oasi del Grande Salto della Libertà

Quella notte, a San Pietro, avemmo tutti la chiara percezione del perché ci trovassimo lì. L’Essenza
dell’Uomo Originale Libero ci rivelava che non eravamo soli, ma al contempo ci chiedeva di
percorrere individualmente la nostra strada e di non tenerci in contatto. Ma fu inevitabile parlare tra
noi per poi perderci nei giorni successivi.
C’era la coscienza che avremmo dovuto rispettare le indicazioni di quella voce, ma non fu semplice.
Io passai una settimana di giochi con Almalibre Rebelde e giorni di emozioni con Asia. Non avevo
mai provato la sensazione, come d'altronde neanche loro, di potermi esprimere senza dover sempre
spiegare il perché della mia diversa visione dell’universo, della mia consapevolezza di non sapere,
sapendo, del mio creare… ma solo in quanto parte del tutto, del mio non farmi mai domande su chi
fossi o se vi fosse o meno un’entità creatrice.
Eravamo anime senza paure e senza il peso del tempo. Non come quelle cose del parlarsi con gli
occhi o limitarsi a vivere le emozioni sapendo che poi si sarebbe tornati sulla terra o, in alternativa,
allontanarsi per lasciare che tutto restasse in una bolla pseudo eterea. Era molto di più: era la
scoperta della gioia e della bellezza di vivere nell’interazione con altri, oltre il programma
schiavizzante, nella consapevolezza e nell’istintività più assolute.
Con Asia non c’era nessuno oltre noi e io stesso, dopo la Rivelazione, ero un altro Sally. Con lei non
era una pulsione di sesso. Fu come l’incontro di due anime che sentivano di esistere e si guardavano.
Non c’era spazio tra le nostre essenze per qualcosa di diverso, di precostituito, di ingabbiato.
Eravamo noi e basta e facemmo l’amore su una nuvola.
L’ho rincontrata solo molti anni dopo, quando il metodo da seguire per effettuare il Grande Salto, alla
volta della riscoperta di se stessi, cominciò a diffondersi.
Credo che ci fu chiesto di allontanarci tra noi, per non creare un gruppo che inevitabilmente si
sarebbe chiuso, ghettizzato e non ci avrebbe permesso di vivere, sperimentare e quindi esprimerci e
scoprire, durante il nostro percorso individuale.
Tutto cominciò da lì e ora eccomi all’Oasi del Grande Salto, mi sedetti a guardare il mare e presi
dalla tasca della valigia dei fogli che portavo sempre con me.
Erano gli appunti degli amici con cui avevo condiviso la Liberazione e la meraviglia dello scoprire
sé, che ne venne dopo; anime che ora unite dalla consapevolezza della verità oggettiva, danzavano
gioiose tra le stelle.
Nei loro appunti c’era la traccia del prima e del poi, lo stupore di chi respirava ora la felicità… e di
quel qualcosa di immateriale che ci univa in un potente flusso, tracciando tra noi fili d’amore,
nell’universo parallelo dei Liberati.
Comincia a rileggere quelli di Aruna e di Ornella.

Tratto dagli appunti di Asia Aruna e Ornella De Stefano.


Asia Aruna (il nome che anni prima si era data Antonella Dellasega): Sono qui sopra uno scoglio...
sto respirando con gli occhi chiusi l'aria salmastra ricca di profumi.
Percepisco i miei piedi affondare nella sabbia, come una sorta di radici che si allungano verso madre
terra, facendomi sentire collegata con Gaia e l'universo.
Ogni mia cellula sta vibrando nell'energia dell'amore, mi sento fluire in continua espansione; nessun
confine, nessun limite, completamente libera.
Affiora il ricordo di quella notte a San Pietro, quando il mio cambiamento ebbe inizio; sento ancora
le sensazioni e le emozioni provate, come se non fosse trascorso il tempo.
“Almalibre, Sally.... so che ci incontreremo nuovamente, vi sento così vicini! Percepisco per voi
amore e unione, come quella sera a Roma. Siete dentro e fuori di me e, dopo quell'esperienza, siamo
collegati gli uni agli altri, come dei neuroni; ogni mio cambiamento è anche un vostro cambiamento.
Amore! Che dolce parola da pronunciare nella libertà.”
Torno al presente accorgendomi che lo scenario è cambiato, vedo i miei piedi e tutt'attorno a me solo
vuoto; sono qui ad occhi chiusi sospesa. E ora? Mi ascolto e percepisco solo il mio respiro.
Ad un tratto mi giungono queste dolci parole: “Osserva meglio, lì davanti a te c'è un prato, un prato
pieno di fiori; è lì per te devi solo fidarti, fai il passo!”
Mi ritrovo così a danzare in mezzo ai fiori, muovendo il mio corpo sinuoso al ritmo di melodie
gitane, avvolta in un'onda d'amore.
Il passato, prima della liberazione, è come un ricordo ormai sbiadito, non esiste più. Quel periodo
buio, dove piano piano ho fatto crescere la luce che percepivo dentro di me, è scomparso.
In quegli anni la mia anima si sentiva in gabbia, non vibrava più, era come una farfalla a cui avevano
tarpato le ali. Sentivo crescere in me il desiderio di essere libera; libera da schemi mentali, da
condizionamenti, libera di essere me stessa. Volevo essere Luce e Amore.
Facevo lunghe passeggiate nei boschi per mettermi in contatto con la mia anima e i messaggi che mi
arrivarono furono questi:
“Non cercare fuori quello che è già dentro di te! Se vuoi amore, sii tu amore, se vuoi luce, sii tu
luce. Ogni tua giornata iniziala con un gesto d'amore, prima di tutto con te stessa, in questo modo
sarai in uno stato di pura gioia e contagerai chi ti sta accanto. Ascolta il tuo cuore, ascolta le
vibrazioni della tua pancia, riempiti di ciò che ti circonda, ascolta l'universo, ascolta le
sensazioni che provi camminando nella natura e ti sentirai parte del Tutto. Potrai essere pietra,
animale, albero nello stesso istante. Lasciati trasportare dal vento come fossi una farfalla,
inebriati dei profumi che giungono a te, esprimi la tua creatività e lascia fluire i talenti che sono
racchiusi in te”.
Qualcosa mi spingeva, in modo molto deciso, a riprendere in mano i pennelli e iniziare a dipingere,
non solo con i colori, ma anche con l'anima.
Mi venne detto di esprimere attraverso i miei quadri, emozioni e sensazioni raccolte nel momento in
cui la mia parte libera parlava, di farlo nel bosco a contatto con la natura. Volevo sognare e far
sognare le persone che avrebbero visto i miei disegni, riportandole in un mondo magico di fate,
gnomi e folletti.
Entrando nel bosco, entravo come in un'altra dimensione: il mio respiro diventava il respiro di
Madre Terra e vibrava insieme a lei, comunicando con lei.
Mi accorsi di essere nel flusso della vita, in sintonia con il tutto, quando chiesi per gioco ad una
farfalla di avvicinarsi: lei si posò sulla mia mano e io rimasi lì, ad osservarla, a sentirla, a
percepirla come se fossi sospesa in una dimensione senza spazio e senza tempo, pervasa da una gioia
infinita.
Mi resi conto che avevo passato gli ultimi anni a togliere vari strati di un qualcosa che ricopriva la
mia anima, una sorta di corteccia a sfoglie che le impediva di esprimersi pienamente.
Dopo la notte a San Pietro, ogni residuo di questa corteccia non esisteva più.
Avevo imparato che, nella libertà, noi diventiamo i nostri pensieri e attraiamo ciò che siamo, quindi
tutto ciò che ci accade è di nostra totale responsabilità.
Risuonavano ancora nella mia mente queste parole: “Non identificatevi in alcun ruolo, altrimenti vi
ingabbiate ancora. Voi siete uomini liberi, voi siete puro amore”.
Ora respiro profondamente. Sento il profumo di salsedine e il fragore delle onde che mi riportano al
presente; sono ancora lì sopra quello scoglio, come se fossi in attesa di qualcosa.
“Il Grande Salto” continua a risuonarmi nella mente, mi rendo conto che è arrivato il momento di
mettersi di nuovo in contatto con le altre persone che erano con me quella sera a Roma, ma come
farlo, visto che non ho più tracce di loro?

Ornella De Stefano: Ho vissuto a lungo nell’inconsapevolezza di ciò che fosse la libertà, pur
vagando alla sua ricerca.
La mia anima voleva risposte all’incomprensibile follia degli uomini… e di un mondo che sembrava
inspiegabilmente impregnato di qualcosa che all’epoca chiamavo, genericamente, col nome di
“male”.
Mi sembrava che tutti vivessero in una sorta di inspiegabile ed inevitabile malattia. Sin da piccola
sentivo parlare di principi e valori pieni d’amore, ma nessuno poi li metteva in pratica, come se
quella parte di ciascuno vivesse in una gabbia e fosse possibile ascoltarne solo la voce.
Furono quelle premesse a farmi ritrovare, molto giovane, ad aderire a una religione, i Testimoni di
Geova, in cui credetti di aver trovato la verità assoluta, la chiave della libertà e della speranza.
Ma dopo alcuni anni compresi che era solo un’altra prigione, diversa da quella del mondo che c’era
fuori, ma soltanto in apparenza. Cominciai a vedere anche lì contraddizioni, sbarre fatte di regole
avulse dalla natura umana, giudizi e divieti. Nel gruppo tutti parlavano di amore, ma io non lo
vedevo, non c’era verità nelle loro parole.
Quando iniziai a dubitare e ad esprimere agli altri le mie perplessità trovai un muro, facce strane ed
espressioni di disappunto. Invece di dialogare cominciarono ad additarmi, come fossi una mela
marcia, fin quando si aprì a mio carico un vero e proprio processo.
Continuavo a non capire perché l'amore di cui tutti parlavano, avesse dentro sé, così tante prigioni.
Avevo creduto, sino ad allora, che Dio non fosse come un essere umano, ma qualcosa di più elevato,
una fonte di amore assoluto. Mentre l'involucro che loro gli avevano dato, lo faceva sembrare una
mummia in sottovuoto e così iniziai a sentire che tutto intorno a me era falso e a vedere gli altri come
comparse senza cuore, di un film scritto da chissà chi. Fino a quando la mia anima si ribellò a tanto
squallore, cominciò a urlare e così, per la prima volta, iniziai ad ascoltarla. La sua voce era quella di
ciò che oggi chiamo la mia parte libera. Lei aveva rotto gli argini e, stanca di credere alle pseudo
verità che di volta in volta le propinavano, aveva deciso di prendere il comando. Si faceva sentire
con forza, da un lato chiedendomi di lasciare quel ghetto e, dall’altro, dandomi indicazioni nuove sul
dove cercare. Mi diceva che ciò che volevo era dentro di me e che i miei desideri, essendo miei, non
potevano essere soggetti a giudizi, restrizioni e repressioni. Mi sussurrava: “io sono te, fammi vivere
e vivrai anche tu”; e così abbandonai la religione.
Finalmente iniziai a vivere seguendo il mio istinto, dando vita ai miei desideri, mentre continuavo a
cercare risposte che dessero un senso compiuto a ciò che sentivo.
Intuivo che ci doveva essere qualcosa di molto preciso che impediva all’uomo di essere felice e di
vivere nella libertà, ma non riuscivo a capire cosa fosse.
Avevo fatto un sogno una notte, in cui una voce mi diceva di cercare in me, che c’era un altro essere
dormiente oltre l’involucro: un essere originale e libero che viveva nella mia anima, imprigionato da
qualcosa di esterno. Da allora la mia vita cambiò, anche se non riuscivo ad afferrare consciamente il
perché. Era come se la mia interiorità agisse sulla base di nuove verità e così decisi, semplicemente,
di lasciarla fare.
In quel periodo mi avvicinai a diversi gruppi legati a filosofie e illuminati orientali, ma mai
diventandone membro attivo, perché avevo capito che i gruppi e le religioni portavano con sé schemi
e modelli di vita molto simili tra loro e che, entrandovi, la mia anima avrebbe ricominciato a soffrire
e a sentirsi in gabbia. Guardavo dalla finestra quelli che dicevano di essersi illuminati, ma anche lì le
griglie di prigionia erano fitte. Parlavano di libertà, ma alla fine, come in un imbuto, tutto finiva in
altri schemi, in altre regole, in altre sbarre. C’era sempre, per loro, un nemico interno all’uomo, uno
strano difetto interiore, chiamato a seconda dei filoni di pensiero: dualismo, male, ego e altro di
simile. Quindi prendevo ciò che mi ristorava l’anima e gli indizi su quel qualcosa che stavo
cercando, scartando il resto.
La scoperta dei principi dell’Attrazione fu determinate perché mi consentì di lasciarmi andare al
flusso. Capii che ero stata io a creare il mio passato, che ne ero responsabile, seppur
inconsapevolmente. Ma allora chi mi aveva guidato in tante scelte improprie? Le rivedevo in
consecuzione: la coppia, la religione… Ero certa che la verità, un giorno, sarebbe arrivata, tirandomi
fuori da quegli alti e bassi continui, a cui andavo ciclicamente incontro.
E così, mentre continuavo a cercare i tasselli mancanti, conobbi Sally. Lui mi cominciò a parlare
della matrice e di una straordinaria scoperta che spiegava tutto. Diceva che l’uomo era perfetto in sé,
che era destinato alla felicità come tutte le forme di vita, ma che era intervenuto un fattore esterno, un
altro essere vivente, che lo aveva assimilato dalla notte dei tempi.
Ma questa volta c’era qualcosa di diverso dai soliti film di fantascienza, religioni, credenze, extra
terrestri, filoni orientali, discipline e quant’altro di simile. Sally mi disse che al di la dell’aspetto
spirituale, la scoperta era scientifica, anche se non sarebbe mai stata divulgata dai media, perché essi
stessi, erano uno strumento della matrice-vivente che assimilava gli uomini. Finalmente una
voce fuori dal coro, che parlava di non verità, che diceva che non c’era da elevarsi ma solo da
spogliarsi delle infinite false credenze, che un essere esterno aveva scritto nei nostri cervelli, per
poterci usare.
Sally parlava un'altra lingua, cose chiare e precise, come tutto ciò che sa di verità; diceva che l’uomo
era come un delfino o una farfalla, nato anch’esso per essere felice e gioioso e che, quindi, il
problema non poteva essere in lui. Era intervenuto un fattore esterno, un essere vivente non biologico
che l’uomo stesso, inavvertitamente, aveva creato.
Mi disse che era certo che in tanti, nel mondo, avevano avuto questa illuminazione e che, ciascuno a
modo suo, si stava adoperando per diffonderla.
Cominciai a leggere i suoi appunti e l’emozione fu fortissima, finalmente un senso compiuto a ciò che
avevo intuito e a quello strano sogno che avevo fatto tempo prima: una visione confusa, in cui mi
vedevo intenta a leggere delle frasi luminose scritte su una pietra.
Mi riempii di luce.
Mi avevano sempre fatta sentire strana e inadeguata e ora, invece, tutto si ribaltava. Nelle righe che
leggevo degli appunti di Sally, la realtà si svelava nella sua essenza di semplicità e nitidezza.
Compresi quanto, nella mia vita, ero stata vittima e carnefice, vittima di quella trappola da topi che
chiamano normalità. Condizionata anche nella mia sessualità, che amavo ma non conoscevo a fondo,
mentre sentivo così bello l’essere padrona del mio corpo e della mia anima.
Era come se tutto ciò che leggevo fosse stato già dentro me, ma in una forma vaga e dispersa. Fin
quando arrivai alla parte che parlava della notte della Rivelazione, a San Pietro, e tutto divenne luce.
Nel sogno che avevo fatto in passato, camminavo in un luogo per me sacro, dove tra due colline, che
alla loro base formano una gola, scorre un fiume. Mi rifugiavo lì, ogni qualvolta mi sentivo persa e
confusa.
Ero assorta nei miei pensieri, mentre il vento mi scompigliava i capelli in una splendida giornata di
sole, cielo limpido e vento caldo. Ad un certo punto sentii un calore insolito che mi carezzava tutto il
viso, qualcosa mi passò sul corpo e… aliti di vento, come fossi una piuma, cominciarono a
trasportarmi chissà dove. Mi ritrovai da un altra parte e vidi un cerchio di luce che si irradiava da un
punto preciso. Qualcuno mi toccò per svegliarmi e vidi tante anime che mi sorridevano; sentivo di
conoscerle e sorrisi anch’io, come segno dell’amore che provavo per loro e ci abbracciammo.
Percepivo un intenso benessere, amore, pace e armonia, come se avessi trovato la mia vera casa. Gli
altri mi presero per mano e iniziammo a girare in tondo al fascio di luce, come fossimo in attesa di un
evento. A quel punto mi resi conto che avevo già visto Sally, nel sogno. Lui era in mezzo agli altri,
quando sorridendo mi disse: <<Sei arrivata… ti stavamo aspettando.>> Che sensazione forte
provai… Le energie si facevano sentire in veste di urla, urla che volevano dare risposte ad anni
vissuti nel silenzio. Osservando meglio, nel sogno, vidi che eravamo tutti a San Pietro e gelai per un
attimo, fin quando comparvero delle frasi su una pietra… così come dal nulla; frasi che non rimasero
impresse con nitidezza nella mia mente, ma che ora ritrovavo negli appunti di Sally.
E fu così che la mia esistenza cambiò per sempre, acquisendo un significato compiuto. Ora sapevo
che la risposta tanto cercata era lì, ed il perché e chi, l’aveva negata a me e all’umanità intera, da
sempre.
Gli elementi chiave del Grande Salto
Di Giancarlo De Vivo

Fu la concettualizzazione della discontinuità psichica ad aprire la strada che portò a concepire il


Salto da cellula-uomo assimilata a Risvegliato e ad Uomo Originale Libero.
La teoria darwiniana sull’evoluzione si chiarì e si ampliò ulteriormente, sia grazie all’epigenetica,
sia quando si scoprì che nel processo evolutivo erano avvenuti veri e propri balzi genetici e/o
selezioni causate da eventi non ordinari (impatto di meteoriti, eruzioni, variazioni climatiche,
cambiamenti morfologici come il pollice opponibile nell’uomo, ecc..); fattori questi che avevano
portato, in tempi brevi, allo sviluppo di forme di vita tanto diverse tra loro. Veri e propri balzi,
quindi discontinuità imprevedibili.
Questa intuizione di Stephen Jay Gould, in campo biologico evoluzionista (teoria degli equilibri
punteggiati), trasversalmente spianò la strada per mettere a fuoco il concetto di discontinuità
psichica, ciò che chiamiamo cambiamento repentino e improvviso in qualsiasi sfera della vita. Tutto
quello che era inerente ai singoli aspetti del divenire umano poteva cambiare in un istante, sia a
causa di eventi improvvisi e imponderabili, sia perché nel tempo tutte le infinite sfumature legate a
quel determinato aspetto dell’esistenza erano mutate, fino al momento topico della discontinuità. Ciò
implicava, su un piano attivo e ponderabile, che ampliando la consapevolezza di sé, del mondo e del
metafisico, passo passo, l’uomo poteva avvicinarsi sempre di più al momento della mutazione, fino
al Salto, che andava fatto nella meditazione, in solitudine.
Chiamai il fenomeno discontinuità conscia pilotata.
Una volta avviato il processo basta ampliare la consapevolezza e, quando interiormente si comincia
a percepire l’avvicinarsi del cambiamento, recarsi nel luogo di pace dell’immaginario individuale,
qualsiasi esso sia, e una mattina ci si sveglia diversi, liberi e in grado di far materializzare qualsiasi
desiderio nei tempi congrui.
Durante il percorso, l’Attrazione Gaia e l’ampliamento della consapevolezza pongono il viaggiatore,
se era già pronto, al riparo dalla potenziale regressione causata dalle paure che inevitabilmente
accompagnano un cambiamento e che attivano la discontinuità inconscia, in questo caso regressiva.
Erano passati molti anni da quella notte magica a San Pietro, a cui seguì la scelta di proseguire il
percorso. Quella Oasi del Grande Salto, una palafitta sul mare, non era un posto di stazionamento; ci
andava chi, tra i tanti luoghi possibili per il Salto, prediligeva quelli d’acqua, l’immensità del mare.
A volte mi ci recavo anch’io, quando desideravo risentire il profumo di quei momenti passati. Gli
Uomini Originali Liberi vi si incrociavano a volte, di rado, perché il loro relazionarsi nasceva e
cresceva principalmente sulla rete, dove oltre a conoscersi, ci si raccontava le proprie esperienze e
di come avvicinarsi all’Attrazione Gaia.
Pensai per un attimo a mio padre che mi aveva insegnato a usare la logica per vedere ciò che c’era
oltre al sistema sociale, pentendosene poi, e a mia madre che, nella sua semplicità, indossava e
trasmetteva un mondo fatto di percezione energetica.
Il Salto poteva essere compiuto ovunque si sentisse benessere, attraverso la discontinuità conscia
pilotata. La m-v non poteva reprimere ciò che non era più controllabile.
Internet, i CD, le pendrive ecc… avevano fatto il resto e ancora una volta sentii vicina l’Essenza
dell’Uomo Originale Libero. Ero stato a capo della principale azienda pionieristica che aveva
diffuso internet nel sud Italia e ciò mi aveva proiettato nella sfera delle tecnologie di frontiera.
Niente accade per caso, pensai.
In quel luogo di meditazione e confronto, a volte si dialogava su quel percorso che iniziava con la
lettura degli Scritti, in quanto rivelatori dell’esperienza di liberazione che lo spirito dell’Uomo
Originale Libero aveva governato, e io ero solo uno dei tanti tra loro, che aveva fatto il Grande
Salto.
Furono Almalibre Rebelde e Sally a chiedermi di scrivere il libro, per non apparire, come ci aveva
consigliato l’Essenza dell’Uomo Originale Libero. In fondo nell’ascoltare i loro racconti, vissi un
pezzo di vita come fossi stato con loro.
Con Almalibre Rebelde fu come trovarsi in trasmutazione di vita Translife, perché in teoria nel suo
modo di porsi come antiuomo, non avrebbe mai dovuto esistere ed essere accettato. Cose ancestrali!
Fu nel 2010 che ci rincontrammo tutti in un’altra notte mistica a San Pietro. Spinti individualmente
dall’inseguire i ricordi, non ci rendemmo conto che in realtà qualcosa di ben diverso ci stava
guidando nello stesso luogo di allora. Ci volle solo un istante a capirlo, niente parole tra noi, solo
sorrisi. In tutti balenò la consapevolezza che non fosse affatto un caso.
Era ovvio il motivo per cui l’Essenza dell’Uomo Originale Libero ci aveva guidati lì e ci
confrontammo a lungo. Tra Almalibre Rebelde e Sally i pensieri si fusero, come fossero parti mobili
di un gioco ad incastri, e capimmo che ciascuno di loro due, negli anni, aveva trovato una parte dei
tasselli che mancavano, partendo dall’intuizione di qualcun altro.

Non si seppe mai in realtà chi di noi quella notte ebbe la percezione illuminante e ispirò Almalibre e
Sally, che con i loro appunti tracciarono il percorso narrato in questo libro. Quel compagno di
viaggio non era con noi quel giorno. Alma disse che le ultime notizie che aveva avuto su di lui,
parlavano di un uomo su un’isola selvaggia e piena di vita.

Mi trovai gli Scritti tra le mani e pensai per l’ennesima volta di rivivere, leggendoli, quel pezzo
straordinario della mia vita. Mi sono chiesto spesso, a posteriori, se per caso non avessi dovuto
essere più leggero nella sua parte iniziale: ma la risposta era sempre “No”!
L’ampliamento della consapevolezza era un elemento essenziale per il salto, il più importante.
L’obiettivo non era stato quello di scrivere un romanzo, ma di fornire la verità che con la guida
dell’Essenza dell’Uomo Originale Libero era maturata in noi, e di rappresentare il percorso
indicatoci verso una nuova vita, verso la libertà e la gioia.
Mi sentivo sereno. La m-v, con tutta la sua potenza, non poteva nulla contro di noi o meglio: non
eravamo più un nemico per lei. Lo spirito dell’Uomo Originale Libero era stato chiaro, ricordo
ancora le sue parole:

<<Non siete i primi che abbiamo atteso; altri sono venuti prima, ma la matrice-vivente li ha
eliminati.
Individualmente non basta il coraggio, perché il richiamo della matrice-schiavizzante è potente.
Essa agisce su chi cerca la libertà, paventando illusioni e rappresentando mancanze che in realtà
l’uomo non ha.
Voi avete vissuto e poi superato il senso di solitudine, la gratificazione del successo sociale, il
materialismo del superfluo, il bisogno di appartenere a qualcosa o a qualcuno e quello che
qualcosa o qualcuno vi appartenesse, la schiavitù del sesso e del possesso; avendo conosciuto ciò
nella vita, crediamo voi siate schermati da questi falsi obiettivi generati dalla matrice e quindi
anche dai suoi richiami.
Ma molti sono crollati quando la paura di sentirsi soli, o quella di non riuscire, li ha portati a
creare dei gruppi di discepoli. Sono caduti nei bisogni che simula la matrice e, anche se soltanto
velatamente e inconsciamente, hanno usato le nostre parole per creare uno scalino coi loro
seguaci, causandogli involontariamente confusione.
Recentemente un illuminato, una delle nostre migliori speranze, è caduto nel percorso: non ha
avuto fiducia in sé e la matrice l’ha risucchiato tra le sue spire.
Sappiamo che lo conoscete, avete intuito che avrebbe potuto lasciare molto di più, e non sapevate
perché ciò non fosse accaduto, visto che ne avete scorto la scintilla interiore.
La morte violenta di un Uomo Originale Libero blocca per sempre il suo processo di rivelazione
del segreto, perché i posteri, non ancora liberi, propagheranno solo le idee del loro leader,
nell’immobilismo intellettuale della tradizione, come è accaduto ad Osho Rajneesh.
Non avendo le basi per poter sviluppare la parte mancante, faranno sfociare le loro istanze nella
ritualità ripetitiva di verità parziali.
Non è opportuno che agiate intellettualmente su altri, mentre ampliate la consapevolezza, dovrete
bensì contrastare questo richiamo di matrice: il desiderio di “condividere”.
Svelerete il percorso solo quando sarete certi che esso sia completo.
Nell’ambito della consapevolezza, siate attenti a non confondere gli Uomini Originali Liberi con
gli ispiratori di libertà di parte, questi ultimi hanno agito inconsapevolmente nell’interesse della
matrice-vivente stessa.
Essa, ogni qualvolta aumenta l’abbondanza, consente ai padroni, a loro volta suoi assimilati, di
allargare la fascia dei lavoratori-consumatori; a quel punto uno dei tanti individui con doti da
leader fungerà da illuminato rivoluzionario, come vuole la matrice.
In realtà l’identità e la personalità del soggetto non hanno alcuna importanza, perché qualcun
altro avrebbe comunque agito in tal senso, essendovi le condizioni per farlo.
Ricordate: se vorrete accettare la sfida ed essere nostra voce per la rinascita dell’Uomo Originale
Libero e per riscattare l’uomo, non dovrete essere più leader, vestito che tante volte avete
indossato nel passato.
Non dovrete creare grandi gruppi, ma usare vie alternative. Sfruttate i vostri talenti per questo.
Scrutate dove non sembra possibile vedere, abbiate fiducia in voi, avete già tutte le risposte: basta
chiederle con la libertà che possedete interiormente!
Questa non è la condizione di un gioco, ma l’affermazione che la scintilla “giusta” di un Uomo
Originale Libero farà la differenza e, solo così, la rinascita dell’Uomo potrà attuarsi.
Seguite questa regola: la matrice-vivente non vi eliminerà solo nel caso in cui non sarete in alcun
modo il centro del sistema e se svelerete il segreto in una maniera tale che essa non potrà né
valutare a priori né cancellare in seguito, affinché lentamente si propaghi.
La matrice ha una potenza illimitata; essa può essere evitata soltanto prevedendo le sue mosse e
usandola, perché non può leggere nel cuore dell’uomo singolo, né scoprire la celata esistenza di
un Uomo Originale Libero, finché egli non interagisce con terzi, al fine di liberali dalla matrice-
schiavizzante.
Vi chiederete perché altri non hanno seguito questi principi, il motivo è legato al potere della
consapevolezza. A un certo suo stadio essa dona tanta potenza, da far credere all’uomo che nulla
più gli sia impossibile, perché i pensieri sono molto allineati e quindi l’Attrazione comincia ad
attivarsi a dismisura, nella sua modalità intenzionale conscia; anche gli strumenti disponibili e i
mezzi materiali aumentano e vanno quindi ad accelerare il processo creativo.
In realtà, quella percezione di potenza, è legata al momento di maggior debolezza.
Quindi, a un certo punto, il bisogno di raggiungere un obbiettivo quando ancora si è in vita,
suggerimento che arriva dal proprio ego di matrice, genera una falsa immagine di sé, utile a
trovare sollievo nel momento di maggiore difficoltà.
Essendo questo un meccanismo inconscio, neanche colui che ne è consapevole, se non è
schermato, può “vederlo”.
In quei momenti il senso di onnipotenza diviene così forte, che le vie vengono forzate e i principi
fondamentali accantonati, attraverso la “discontinuità regressiva inconscia”.
Il bisogno di sollievo, dettato dalla pressione della paura che genera il sentirsi diversi e
intellettualmente soli, porta alla creazione del gruppo fisico di discepoli. E, a quel punto, tutto
sarà perso per due motivi: il primo è che la matrice potrà individuare l’anomalia ed eliminare
l’antagonista, come sempre è accaduto nella storia; il secondo è che si creerà uno scalino tra il
leader, ormai divenuto un nuovo padrone spirituale, e i suoi discepoli. Ciò renderà nulla la
possibilità individuale di liberarsi e porterà il discepolo a perdersi. Il discepolo, il seguace,
l'apostolo, o come dir si voglia, intraprenderà inconsciamente un’altra strada di schiavitù,
attraverso l’appartenenza a un gruppo, fino allo stallo dell’abitudine nella ritualità. L’apparente
dinamismo interiore sarà solo il flusso di un’energia canalizzata in precedenza.
L’Essenza dell’Uomo Originale Libero esiste ed è viva in quanto energia.
Essa può indicare, raccontare, ma non può sostituirsi all’uomo, perché non è a conoscenza del
futuro, oltre che, così facendo, negherebbe l’elemento di libertà.
C'era la necessità che ognuno di coloro i quali hanno tentato, arrivasse individualmente alle
proprie intuizioni ed è inevitabile che esse siano state anche legate allo sviluppo della
conoscenza, che non è altro se non lo svelarsi degli elementi già presenti nella fonte del “tutto”.
Voi avete focalizzato la discontinuità inconscia grazie all’intuizione precedente di Gould e quindi,
oltre a “vedere” la matrice-vivente come una forma di vita, sapete come aiutare altri a schermarsi
dalle insidie del percorso; chi è venuto prima di voi non poteva arrivare a ciò, perché non vi erano
le conoscenze attuali.>>

Ricordo che quella notte a San Pietro ci addormentammo tutti sulle panchine, esausti per le emozioni.
Sognai una grande stanza bianca con una parete tutta vetro su un mare azzurro e luminoso, come se
fosse rischiarato dal profondo, piena di poltrone anch’esse bianche, disposte in modalità concentrica.
Entrai in quel mistico luogo di pace. Poi, una mano guidò tutti noi verso chi già era lì ad aspettarci e
ce li presentò: Socrate, Krishnamurti, Osho, Marx, il Che, Budda, Diogene, Ugo Pratt, Einstein e
decine e decine di altri.
Sentivo una strana fisicità, sottolineata dal fatto che ero vestito come sempre, con quella che sentivo
la mia pelle. A me non piace vestire, preferisco sentirmi nudo: stivaletti neri, jeans aderente, camicia
nera e impermeabile plastificato. Asia, sottile, alta, sinuosa, con un aspetto decisamente selvaggio,
apostrofò alcuni presenti dicendo: <<Vi ho amato molto nella vita, ma anche disprezzato per aver
creato gruppi fisici di adepti che si sono rinchiusi poi in un altro credo stagnante! Eppure
Krishnamurti ne aveva parlato di questo problema.>>
I nostri sguardi si incrociarono, sentimmo condivisione e percepimmo un’intensa attrazione.
Osho le rispose: <<Abbiamo agito in base alle conoscenze di allora; adesso conciliati con noi. Il
sapere attuale ci permette di andare oltre e siete voi in questo momento la speranza. Ascoltate i
nostri racconti, traetene linfa e agite con i vostri talenti. Abbiamo poco tempo, dobbiamo
procedere! C’è bisogno del cuore, prima che la matrice-vivente possa trovare il modo per
modificare geneticamente l’umanità e spegnere definitivamente, nell’uomo, l’anelito di libertà e
amore che porta impresso nel suo codice genetico.>>
Era solo un sogno, pensai al risveglio. Eppure era così vivido.
Già, si trattava soltanto di un sogno. Ma nel raccontarcelo, poi, scoprimmo che l’avevamo fatto tutti
identico, fin nelle più piccole sfumature, e tutti all’unisono. Forse le nostre emozioni erano state tanto
intense, da far sì che da qualcuno fosse partito il sogno, ma che poi, le menti, si fossero come
collegate tra loro. Ipotizzai fosse stato uno strano effetto generatosi dai neuroni specchio.
Tornando al presente, pensai a quanto ci avevano ispirato gli altri, o forse fu solo una proiezione dei
miei pensieri, quella di immaginare che nelle loro straordinarie e originali visioni ci avessero
trasmesso degli spunti di meditazione.
<<…non bisogna commettere il nostro stesso errore, dettato dal senso di onnipotenza che dona la
consapevolezza, senza che ce ne si accorga. Molti di noi l’hanno involontariamente usata per
elevarsi a semidei, creando degli schiavi sedati; ma nulla era stato voluto. E’ questo ciò che più
l’uomo libero deve temere nel suo percorso. Perché imboccata la strada della sua personale
evoluzione-liberazione, le stanze dell’appartenenza spirituale, facenti capo a un guru, saranno le
prime che incontrerà, con i relativi pseudo maestri. Se vi entrerà per paura della solitudine,
resterà per sempre uno schiavo; forse più in pace con se stesso, ma ugualmente uno schiavo.
Ormai non ci è concesso di poter dissociare ciò che abbiamo scritto dalle nostre figure. L’uomo
dovrà resistere fino alla fine del corridoio, dove troverà il prato fiorito della vita e sarà lui, e non
noi, al centro dell’universo spirituale.>>
Pensai alle cose straordinarie che quegli uomini avevano fatto e detto e di quanto ciò avesse elevato
l’uomo, ma c’era stato un risvolto imprevisto, e ogni volta ci si ricadeva sempre.
Mi sentivo sereno come tutti i viaggiatori del Grande Salto; all’Oasi, dalla grande vetrata che
arrivava fino al pavimento, si vedeva l’immensità del mare di cui ero parte.
Chi aveva ispirato il libro fece sì che non vi fosse un leader, né gruppi. La Rinascita dell’uomo era
divenuta realtà; le idee si propagano oltre le vesti di chi le ha generate, come tante volte mi aveva
insegnato la vita.
Sorrisi: quel percorso aveva preso un gran bel pezzo della mia esistenza. A volte il passaggio negli
schemi di matrice mi aveva dato gioie e anche grandi dolori, ma ne era valsa la pena. Respirare la
vera libertà interiore e sentirsi fusi con l’universo non aveva prezzo.
Pensai che forse avrei passato la notte a rileggerlo… perché no? Accesi la luce sul piccolo comò e
cominciai a rivivere le emozioni di un tempo, quelle che mi avevano proiettato verso la mia nuova
esistenza, verso la scoperta di me; ma mentre lo aprivo, ebbi dei flash su Almalibre Rebelde, Marlon
e i loro appunti.
In Almalibre Rebelde, in quei suoi racconti, c’erano tutti gli elementi straordinari di chi, nel
concreto, era immerso nella creazione intenzionale, nella libertà, in un quasi costante collegamento
alla fonte. Il tutto vissuto come un gioco: non in contatto sporadico con l’universo, ma piuttosto in una
sorta di fusione che andava oltre. Oggi mi è chiaro cosa si celava sotto quel suo agire così fluido:
Alma aveva intuito inconsciamente che la matrice-vivente ha un grande limite, quello di dover
standardizzare, inscatolare, e così, nelle infinite possibilità relative a una medesima cosa, poteva
selezionarne una sola. Lui invece non faceva altro che collegarsi alla fonte universale e prendere, tra
tutte le alternative possibili, quella che più gli aggradava per le sue creazioni e i suoi giochi.
Tanto per fare un esempio: immaginate quali enormi potenzialità, nel fare, può avere un insegnante
creativo se lasciato libero di agire; invece la matrice, che deve fare i conti con le attitudini della
media degli insegnati, seleziona uno schema (selezione naturale) che deve poi applicare a tutti per
uniformarli: orari, compiti, range prestazionale, limiti, obblighi, programma, ecc.. Tutto ciò che va
oltre la pianificazione, mette in crisi il sistema; non bisogna fare ne di meno ne di più.
Ricordai a flash tre episodi in particolare: Alma mi narrò che l’avevano chiamato per organizzare
un’associazione onlus a Pescara e fare un piano di sviluppo. Lui, tra le altre cose, suggerì che in tutto
il materiale cartaceo, multimediale e verbale, dopo ciò che si voleva esprimere, fossero inserite
queste due frasi: “La città di Pescara sta creando un centro di accoglienza per orfani in Togo”, e:
“I cittadini di Pescara stanno facendo ciò e la città li ringrazia”.
Alla fine del racconto, mi disse: <<Non ti nascondo che quando dopo due anni chiamò Antonio da
Pescara e disse: “Alma, è stato incredibile sentire il Sindaco dire in pubblico, quando ha sigillato
con un lucchetto il container pronto a partire per l’Africa, le stesse identiche parole che tu avevi
proferito, 'La città di Pescara…i cittadini di Pescara...'. È come se tu l’avessi già visto a quel
tempo”.>>
È come se Almalibre vedesse delle cose nel futuro.
Lui, dal canto suo, non la metteva così: diceva che andava in giro per l’universo a cercare tutto ciò
che gli altri non avrebbero fatto, visto che in genere tutti fanno le stesse cose.
Almalibre Rebelde: <<Giancarlo… la città è un luogo fisico che i cittadini occupano, ma a
qualcuno piace pensare di possedere e gestire entrambi. In realtà, non a un qualcuno qualsiasi, ma
alla politica, e ai politici. Così non ho fatto altro, con quelle frasi, che costringere la “politica” a
riappropriarsi di ciò che in tutto quel materiale promozionale gli era stato tolto. Era ovvio che
prima o poi sarebbe accaduto. Ma quando cazzeggio con la matrice... quando tutto si realizza,
sento una forte emozione giocosa, mi diverte.>>
Mi disse Alma, continuando nei suoi racconti: <<Joe, – ti spiace se ti chiamo anche così? Quando
chiamo per nome una persona vuol dire che provo antipatia, tendo sempre a personalizzare i nomi,
è istintivo – ero a una riunione a Roma, stavamo fondando il gruppo di lavoro per un business
legato alla mobilità elettrica, e dissi: Visto che il primo passo sarà quello di realizzare il progetto
di massima, comincio col presentarmi, mi conoscete tutti da tempo, ma dei presenti, solo Maurizio
mi ha già visto lavorare agli start-up progettuali, e conosce il mio metodo. Sul piano marketing io
guardo ciò che esiste in un certo settore e poi creo qualcosa di nuovo che ancora non c’è. Posso
farlo sul metodo, sul prodotto, ecc… L’importante è che vi siano elementi sostanziali nuovi; ogni
cosa ha dei pro e dei contro, mentre in ciò che è nuovo i contro non si conoscono ancora, per cui
vi si vede solo il lato positivo. Per fare ciò uso l'interdisciplinarità in collegamento con la “fonte
delle cose”: spiritualità, filosofia, fisica, psicologia, sociologia, ecc...; altro che le cazzate che si
studiano nel marketing. Comunque non vi spaventate – sorrisi – state sereni, tutto ciò che ho fatto,
come sapete, ha avuto un grande successo, e il metodo è stato sempre questo. Tornando a noi:
intendo impostare la cosa in questo modo: avete presente i sistemi sperimentali sulla fusione
nucleare? Non esistendo materiali che possano resistere alle temperature a cui si arriva nella
fusione, ciò che contiene il processo è un campo di energia magnetica; gli elementi materiali che
lo generano sono distanti. Questo è lo stesso modo con cui il sistema fa lavorare i commerciali in
genere. La loro energia viene incapsulata e pilotata nel suo rilascio. Punto primo: noi libereremo
questa energia, evitando di progettare un sistema che abbia come punto centrale il pilotaggio;
lasceremo tutto free. Faremo solo attenzione a non mettere il commerciale in condizione di poter
far danni all’azienda, sul piano amministrativo; poi col tempo, consolidato il business,
stringeremo le maglie e passeremo a un metodo più classico e rodato. Quindi: liberazione
dell’energia e limitazione del caos. Punto secondo: creeremo un sistema distributivo a onde, in cui
la presenza del management e dei quadri intermedi non sia indispensabile, seguendo in un certo
qual modo lo stesso principio per cui l’elemento che genera le onde in uno stagno, la classica
pietra lanciata al centro dello stesso, poi scompare, perdendo la sua utilità. Maurizio, forse
immaginando i pensieri di Marta, sorrise. E credo che Marta pensò qualcosa tipo “Ma che storia
è mai questa?”>> Alla fine del racconto, Alma mi disse: <<Insomma, se sei libero dal sociale e
dagli schemi, i tuoi pensieri non possono non essere originali; creare intenzionalmente dopo
essersi collegati alla “fonte” non è una passeggiata, è molto di più! E’ un gioco di astrazione.>>

E poi ricordai un episodio vissuto da Marlon: stavamo parlando di cose leggere, ma quando mi disse
di Giada cambiò sguardo; si sentiva che la storia era stata sofferta. Marlon: <<Erano molti anni che
non eravamo più un coppia, ma quando Giada rientrò in quel meccanismo, con un nuovo partner,
tutto cambiò tra noi. Inizialmente non se ne rese conto; in questo tipo di schemi vi è una sorta di
sostituzione nel legame interiore; non c’è il segno “più” con chi c’era prima, lo schema lavora
con il segno “meno”, riequilibra, togliendo da una parte e mettendo dall’altra.>>
Lo guardai un attimo perplesso e lui aggiunse: <<Non sto parlando di sesso, ma di connessione
interiore. Quindi dicevo: si continua ad avere più o meno lo stesso tipo di rapporto, è solo che
l’altro, o gli altri, sono soggetti diversi. Forse per questo inizialmente non me ne parlò; come ti
dicevo c’è una sorta di sostituzione nel legame interiore in chi tende alla coppia, ma mentre è
preso dal nuovo, non se ne accorge. Cioè, ci può essere solo un uomo alla volta, o per meglio dire,
si può appartenere solo a un uomo alla volta, a ogni giro di coppia. E l’uomo precedente, una
volta cassato da un divenire che tende a svuotare, deve essere sconnesso. Tornando a Giada: stavo
dicendo che, al contrario di lei, io percepivo un’enorme differenza nel suo atteggiamento, rispetto
ai mesi precedenti, ma non ne comprendevo appieno il motivo. A parte i rapporti familiari, nelle
coppie new, il partner è la persona a cui si dà il 99% di sé: amore, comunicazione costante,
indulgenza, dolcezza, sesso, contatto. Tutte le rimanenti persone che fino a quel momento erano
state parti integranti, divengono contatti superficiali, a parte i legami di sangue che continuano a
scorrere come al solito. Resta qualche telefonata, un vago senso di affetto, quasi fosse una eco
lontano. Quando mi resi conto che lo spazio per me era divenuto troppo stretto, che non sentivo
più amore da parte sua, come se lei dovesse contenerlo, scivolai via, e mi ritrovai a pensare che in
questi schemi non può esistere un continuum. La matrice non lo consente. Giada, d’altro canto,
voleva trovarmi un posto compatibile con quello schema, ma finì per combinare solo un gran
pasticcio, tra una sorta di gelosia del suo lui, il presente, un ipotetico futuro di amore universale,
e la mia sensazione costante della presenza di un’altra persona, anche nei nostri sporadici
incontri. Per me che vivevo nella libertà, al di là delle mie relazioni, non era cambiato nulla nei
suoi confronti: niente e nessuno avrebbe potuto incidere sul nostro rapporto, né sugli altri che
avevo, neanche in modo indiretto. È questo l’elemento principale che dà vita a un “legame
interiore”, la certezza di condividere la “fiducia” in ciò che, per esempio, alcuni filoni di pensiero
orientali chiamano “l’amore nel sé”. L’amore non ha un confine, né tempi e né luoghi… e a questa
modalità, si contrappone quella che definiscono come: amore vissuto nell’ego. Per diversi filosofi
orientali, l’ego è lo spazio in cui si trova anche l’amore umano e soprattutto la coppia.>>
Io: <<Forse non ho afferrato, intendi che per alcune filosofie orientali l’amore risiede nell’ego?
Diciamo, nella parte “immatriciata”?>>
Marlon: <<Sì, anche se non in tutte; ovviamente qui si intende l’amore “umano”. O meglio, quello
che a me piace definire disumano, quello in cui l’attrazione genera sesso, poi possesso, poi
appartenenza e, quindi, coppia. In ogni caso, tra me e Giada la cosa non era affatto reciproca. Fu
una frase in particolare che fece luce su ciò che stava accadendo tra noi; uno dei tanti segni.
Giada mi disse: “Non trovi notevole che abbiamo potuto passare cinque giorni insieme visto che
ho un partner? In una coppia normale ciò non sarebbe potuto accadere!” Capii in quell’attimo
che molte cose erano irrimediabilmente finite tra noi. Le risposi: “No! Piuttosto trovo
inconcepibile il contrario, per tutto ciò che ci ha legato e pensavo ci legasse ancora. Io invece ti
dico questo: è incredibile, tornando indietro e fissando il presente nell’adesso-e-ora in cui
dovremmo essere qui, solo io e te, pensare che un giorno avresti potuto dirmi questo; così come è
incredibile che tu lo possa dire nel presente. Forse che il tuo tempo non ti appartiene più? Hai
un’idea di cosa siamo stati reciprocamente nelle nostre vite? E il resto cos’è? Cosa c’entra questo
con noi e con te, intesa come persona libera che vive la sua individualità e la sua vita?” In realtà
quella risposta restò nei miei pensieri, perché non riuscii a esternarla, mi sembrò inutile farlo.
Ormai non riuscivo più a comunicare con lei come un tempo, quando non vi erano argomenti tabù
tra noi. Anche in quelle occasioni avevo ricevuto segnali sui paletti che aveva piantato. Un giorno
era l’amica di un tempo, l’altro, a seconda di quanto c’entrasse il partner, una parziale estranea.
Immagina per esempio se un’amica ti chiedesse sorridendo, anche se ovviamente non per
superficialità: “Ma come si fa a lasciare una persona?” E poi, magari rientrata nel rapporto, se
sta con lui, non ti risponde neanche al telefono o la senti con la voce di chi sembra stia in coppia
con te e ti sta tradendo. Sì, perché la testa sta là, la scatola è quella. Era un rapporto di un
continuo apri-chiudi, ma dove la chiusura avveniva assolutamente senza grazia! Quei cambi di
atteggiamento erano così intensi… generavano un tale fastidio, da sfociare in litigi generici e
senza senso. Mi resi conto che con chi tende a una coppia non vi è amore, perché il “dopo”
appanna e poi cassa i sentimenti del “prima”, non essendovi un continuum, per quanto diverso
possa essere. L’interferenza dell’altro, il partner, genera l’incapacità di stare nell’adesso-e-ora;
non è necessario che vi sia una volontà d’interferire e un’azione diretta, in tal senso: è lo schema
ad agire di per sé, tramite le vibrazioni del nuovo partner, a loro volta originate dagli schemi di
matrice. A tratti alterni nella vita, durante il mio percorso, le ho provate anch’io e quindi le
conosco! Ricordo un sms del suo lui, diceva: “Non ti chiamo in questi giorni, perché è un momento
vostro!” La matrice fa tutto da sé, usa i suoi portatori, manipola in un groviglio sottile di input e
output. Ovvio che, dicendo così, stai palesando l’esistenza a te stesso, al di là di come poi la
pensa l’altro, di momenti in cui ci si appartiene; ossia indirettamente stai dicendo: “quando sei
con me, appartieni a me!” E siccome la stragrande maggioranza del tempo la passi con quella
persona, appartieni effettivamente a lei. Una sorta di mix tra sofferenza, senso di colpa
trasversale e recinzione della proprietà, nelle circostanze indotte dalla matrice, non dal
protagonista. In realtà lei non aveva proprio pensato che non l’avrebbe sentito al telefono in quei
giorni. Oppure dire: “Vorrei avere anch’io un domani, al di fuori della coppia, un legame come ce
l’hai con Marlon” e lei rispondere: “Il tempo può far questo”. Cioè un insensato confronto del
suo attuale partner con me; insensato, perché io e Giada eravamo intensamente amici, e avevamo
vissuto insieme esperienze molto forti interiormente, in cui si rivelarono le sfaccettature più
profonde della nostra personalità. Avevamo diviso a volte, il niente, sul piano materiale. Quindi
un paragone totalmente fuori luogo e dall’altro una risposta, quella di Giada a lui, che suona
come una giustificazione. Perché come lei ebbe a dirmi: “Certo, tutti vorrebbero essere il massimo
per l’altra persona!” Guarda la sottigliezza della matrice; se ti dico che anch’io vorrei essere
quella certa cosa in un futuro ipotetico, trasversalmente sto trasmettendo che sia scontato
parametrizzare i due legami, e com'è possibile ciò? Nella libertà è così palese che i legami sono
tutti diversi tra loro, perché le energie che giocano sono uniche. Ma mettendo invece le cose, come
aveva fatto lui, e dandole per scontate, è come se uno dicesse trasversalmente: “È la coppia che
conta… è lì il centro: io sono il centro.” Quindi tutto va in quella direzione e, come dice la Legge
di Attrazione: “I pensieri creano pensieri, i quali creano altri pensieri ridondanti, ecc.. ecc...”
Così sorrisi tra me e pensai: santa matrice. Essere il massimo per l’altro su un legame nato da
circostanze così diverse, e a livello retroattivo? Persino il “diritto”, nella sua iniquità, ha sancito
che le norme retroattive sono contro l’umanità. Il senso di possesso non ha limiti una volta attivati
gli ingranaggi. In sintesi: frasi, pensieri, sfumature, tutto va a stringere e fissare il nuovo quadro,
e la legge di Attrazione fa il resto: i pensieri generano altri pensieri. Ormai eravamo lontanissimi:
io la vedevo, ma lei non vedeva più me! Io percepisco per intuito attraverso “segni” e sfumature,
sono queste le cose che danno consapevolezza di sé e di ciò che ci accade intorno. Giancarlo, ti
sto tediando?>>
Io: <<No Marlon! Mi spiace solo che questa cosa sia andata così. Continua, se ti va.>>
Marlon: <<Mah! Nel migliore dei casi, in coloro i quali tendono alla coppia, vi può essere una
grande storia di passione che genera al momento vari sentimenti, ma non certo l'amore. L’amore
non ha confini, né limiti temporali.
Credevo che con Giada fossimo andati chissà dove, che avessimo sfondato le scatole del non
amore, e invece era solo un’illusione. E così, come accade guardandosi intorno, molto di ciò che
c’era si spense in una bolla di sapone. Lei aveva già staccato da tempo la spina del legame
interiore, e non se ne era nemmeno resa conto.
Io non feci altro che allinearmi; era una situazione emotivamente insostenibile. Le grandi parole
che ci eravamo detti sull’amore, soprattutto quelle che aveva detto lei: oltre la coppia, il sesso, il
possesso, divennero soltanto un'eco lontano. Ironia della sorte, furono spente proprio da un’altra
coppia.
Purtroppo il non rappresentarsi per ciò che si è lascia un pessimo sapore in bocca, per quanto
riuscissi perfettamente a capire che non vi era stata alcuna volontà di far ciò da parte sua. E poi,
forse, anche lei aveva cercato di andare oltre lo schema, ma ormai non aveva più senso trovare il
punto d’innesco di quello scenario, che aveva già cancellato le cose più profonde.
Ero emotivamente stanco, l’amore e la fratellanza che ci avevano accomunato si spensero.
Rimbalzavano ormai verso una sorta di muro di gomma. Da troppo tempo, da parte di Giada, non
vi era più nulla che poteva realmente definirsi amore, amicizia o fratellanza. Ossia tutto ciò che ci
aveva portato in quel particolare luogo interiore che per tanti anni ci accomunò, anche a distanza
e in mille situazioni. Era divento tutto finzione da parte sua; una finzione inconscia, generata dal
voler apparire coerenti al proprio io. Non so come esprimermi: hai presente la sensazione che
un'altra persona “c'è per te”, “esiste”? Non in senso invasivo, ma nel senso astratto dell’amore.
Nei fatti, con il suo non esserci, si era spenta anche quella potenzialità di espansione che
caratterizza i legami interiori.
Furono momenti molto tristi di cui conosco la radice. E l’unica strada, quella obbligata, era la
scalettatura che la matrice, con le sue varie etichette, aveva già predefinito. Così, scocciato, smisi
di parlare o cercare di dirle qualsiasi cosa, com’era sempre stato; cessai di ascoltare gli
inconsistenti alti e bassi, trovai per strada un cappellino con scritto “ex” e lo indossai.
Liberazione! Come dice quella frase famosa di Multatuli -Le illusioni perdute, sono verità
ritrovate-.
Andai dunque nella direzione verso cui la matrice, che lei aveva fatto subentrare tra di noi, ci
spingeva inesorabilmente entrambi; la differenza era che io la vedevo e lei no. Così lei non capì il
perché di quel momento e reagì in modo emotivo. Nell’istante in cui ci chiarimmo, compresi che
non si era resa conto che tutto era già accaduto prima. E quindi lo vissi due volte; prima
individualmente, e poi, quando se ne rese conto anche lei.
Siamo sempre noi a creare noi stessi e le esperienze di vita che attraiamo. Nella mia infanzia
avevo vissuto diverse situazioni, che mi avevano portato a desiderare un bisogno di amore e
affetto particolare. Così attrassi a me due cose: ciò che desideravo e la paura di non trovarlo. E
quindi l’Attrazione mi portò una persona capace di dare tantissimo amore umano e passione, ma
che poi, con lo sfiorire della fisicità e nel rientrare nello schema di coppia con un nuovo partner,
nulla più poteva dare.
Oggi comprendo che quell’enfasi sul dare e ricevere, faceva parte della mia matrice del bisogno
che sta nel mio programma di coppia. In sostanza ci eravamo attratti anche per questo motivo.
D’altronde solo da poco sono riuscito a focalizzare quella parte di me e dei miei pensieri che
venivano da quel passato… dall’infanzia; e credo di averli superati. Almeno lo spero.
La Legge di Attrazione ti insegna che i pensieri generano altri pensieri attinenti, ma soprattutto
che essi devono avere un’origine. La domanda che mi posi all’epoca fu: “cosa ha generato in lei i
pensieri che l’avevano portata a comportarsi in quel modo? A manifestare un dualismo così
evidente?” Ovviamente quei pensieri non potevano essere i suoi. Il dualismo nasce proprio dal
conflitto tra la tua parte libera e quella assimilata. Viceversa l’uomo sarebbe sempre “unità”.
Quindi era chiaro che era subentrata la matrice e contro la matrice nulla si può, se non ci si è
liberati a priori! Cercai di dirle ciò che stava accadendo ma lei non lo vedeva. Tutto poi si svolse
in un attimo, con grande dolore per entrambi; d’altronde è come se non ci si capisse più
interiormente. Eravamo entrati in mondi paralleli e incompatibili. Cominciò per una sciocchezza,
ma poi, da lì, arrivammo a mancarci di rispetto.
Poi il tempo passò e stemperò le emozioni. Restò un enorme affetto e tenerezza, quella che provi
quando vuoi bene a qualcuno.
Più in la le scrissi una e-mail:
“Giada, ora che le cose si sono stemperate vorrei dirti con serenità due cose: la prima è che il
problema del rispetto non è da parte mia verso di te, ma tuo, verso te stessa. Noi siamo diversi
ora. Per me è intellettualmente regressivo vivere i legami interiori in modo altalenante. Ciò crea
una fortissima disarmonia per chi vive nella libertà e non è più abituato al contrasto e alle pretese
tra partner di coppia. Siamo ancora qui a litigare del perché non ti ho risposto al telefono, quando
tu, se sei col tuo partner, svanisci. Tra libertà e non, la tua personalità secondo me si è sdoppiata,
ma non te ne accorgi. Sul piano emozionale questa situazione mi fa soffrire, perché è fuori da tutto
ciò che ora sono e posso consentire che entri in me. Sul piano dei sentimenti mi confonde, mi fa
star male e non voglio. Questi scenari di vita non mi appartengono più, da molto non frequento
neanche persone che vivono nel dualismo e nella frammentazione. Ora, se hai rispetto per te
stessa, rispetta ciò che tu hai generato interagendo con me. Conosci anche tu la Legge di
Attrazione e la creazione intenzionale. Non puoi fingere di non capire chi hai di fronte e com’è
l’altro, cioè io. Anche tu hai vissuto un periodo nella libertà, e tu stessa avevi focalizzato quanto
fosse insensata la coppia, se non come strumento necessario a cauterizzare paure e limiti. Da un
lato essa crea una cosa distruttiva in sé, dall’altro distrugge il resto: un bell’affare, altro che
amore! Quindi rispetta te stessa e le cose che tu hai determinato, visto che in fondo non eri
cambiata come dicevi, almeno amati per ciò che sei. La seconda cosa è solo per chiarezza, perché
tra noi non deve più contare. Tu sai come la penso: è il meccanismo di coppia a essere stato alla
base dei tuoi mutati comportamenti. Per me, non tu nello specifico, ma chiunque sia in quegli
schemi, finisce per azzerare l’amore. Punto! E come ti ho già detto, che sia condivisibile o meno
questa teoria, non conta più. Conta solo che hai interrotto il legame interiore, anche se sembra
che non te ne sei resa conto. Io mi sono solo adeguato. Interrotto una volta, al di là che tu ora non
sia in una coppia, come dici, che ti scopi un esercito, o che vai sulla luna, è venuta meno in me la
fiducia interiore nella possibilità che con te si possa vivere l’amore, oltre la passione e il sesso. E
tale fiducia non può più tornare. Il legame interiore non può più tornare. Tu credi tanto nella
Legge di Attrazione e quindi sai che i pensieri di non fiducia ne generano altri, e così via; nulla
torna in questo tipo di scenario. Non è colpa mia se chi vive così deve cancellare, visto che può
vivere un solo un legame interiore alla volta. Non è colpa mia! Non è una cosa razionale, la sento
dentro di me! Adesso vorrei solo pace tra noi, intesa come affetto, come ciò che può restare di ciò
che ci ha unito. Ti voglio bene.”
Avevo stemperato l’aspetto emotivo, che mi aveva portato tutta quella sofferenza, un profondo
disagio causato dall’inevitabilità dello sbriciolarsi, di una delle relazioni che nella mia vita
avevano contato di più. Pensai: a questo punto, fatta la frittata, dovevo vedere dentro di me che
succedeva. L’amore, l’amicizia, la fratellanza che ora erano evaporati, avevano anche creato un
legame. E perché esso aveva tanta importanza per me? Ha rilievo nell’adesso-e-ora, o è legato a
un ricordo?
L'ipotesi giusta, mi dissi, era la seconda: con lei manifestavo una parte di me che con gli altri non
esprimevo e facevo vivere parte del mio desiderio di essere voluto bene. Ma, soprattutto, di sentire
il bene attivo di un’altra persona verso di me.
Patrizia, un’amica, me lo aveva fatto vagamente capire, dicendomi nel corso di un dialogo: “Mi
sembra che riesci a dare molto a chi hai intorno, ma non a farlo verso te stesso.”
Da lì mi resi conto che avrei dovuto risolvere il problema prima di tutto dentro me, visto che quel
rapporto, come sempre negli schemi, stava diventando passato. Un passato che nulla aveva a che
fare con la libertà dell’amore universale, in cui vivevo ora. Così pensai di me: “Stai bene da solo,
ami te stesso, puoi giocare, creare, vivere, essere libero; non senti necessità né di possedere, né di
essere posseduto, né tantomeno di dare così tanto valore al sesso, al punto di creare una coppia.
Allora perché un’altra persona dovrebbe essere così importante per te? E feci una piccola-grande
scoperta. Giancarlo, immagina per un attimo che lo spirito sia associabile a un corpo umano.
Nella non libertà ti fa male il 95% del corpo; non avendo speranze di poter star bene, non solo
produci pensieri non tuoi, ma ti concentri su come far vivere quel 5% che invece sta bene, visto
che non hai chance. Se invece sei libero, diciamo che il 95% del tuo corpo sta bene, per esempio
tutto tranne un piede; allora cosa fai? Ti concentri sul piede a volte! Pensi a come risolvere quel
problema enorme, perché solo quello ti preclude la felicità e il benessere totale. Insomma, ti
sembrerà una contraddizione, ma intesi che il problema stava nel fatto che stavo troppo bene. Così
cominciai a cercare di capire cosa rappresentasse quel piede dolorante. Non fu difficile: da
quando ero bambino, tutte le persone con cui interagivo mi vedevano sempre energetico, creativo,
tranquillo nella mia caoticità, gioioso, progettuale, leader nei lavori di gruppo, e così finivo
sempre per non poter più esprimere la mia parte più 'out', quella che ha dubbi, che ha voglia
anche di dolcezza, comprensione, affetto. Succedeva solo a volte, quando si creava un rapporto
intenso e dopo molto che era nato. Capire che c’è un problema, significa che in gran parte l’hai
già risolto e mi dissi: troverai un modo per esprimere quella parte di te a tutte le persone con cui
hai un legame: tutto qui, Marlon! Devi solo trovare il modo di farlo. Oppure eliminarla, perché in
fondo non è altro che un residuo di matrice e se non sono emozioni reali, perché tenersele? Oggi
definirei così la ricerca dell’amore: Il mondo dell’amore è un luogo dove si sa chi si è, dopo la
liberazione interiore e in cui, per riflesso, ci si presenta agli altri nella propria reale essenza.
Nessuna persona, interiormente anche solo semi liberata, mente deliberatamente e, se lo fa, è
perché ritiene sia giusto farlo, in funzione di uno scopo superiore o per la paura di non essere
accettata; non c’è quindi pianificazione di dolo, è la paura a muovere i fili. E’ appunto la paura di
non essere accolti dal sociale o da chi si ama, che porta a costruirsi una falsa immagine di sé e
quindi, poi, a manifestarla anche agli altri. Solo l’amore per se stessi e la consapevolezza
dell’immanenza della vera Legge di Attrazione possono sconfiggere quella paura, perché significa
sapere a priori che nella vita, tutto sarà sempre meraviglioso. È da li, da questa consapevolezza
che scaccia le paure instillate dalla matrix, che può venire il coraggio di amarsi, di rappresentarsi
nella verità, e quindi generare solo amore intorno a sé; un amore che il tempo e le circostanze non
possono cambiare, tranne che non siano altri a farlo. Nella libertà vi è solo amore. Per chi anela
all’amore universale non c’è nulla da cercare fuori di sé.
Sai Giancarlo quale è la cosa per me più incredibile di questa storia, l’aspetto che maggiormente
contribuì a farmi capire, dopo la Rivelazione, la differenza tra il divenire tipico della Legge di
Attrazione Gaia e la normalità di una vita negli schemi? Che la storia con Giada non fini così, e ci
rincontrammo nuovamente in un’altra dimensione. Perché nulla nella libertà è già scritto!>>

Pensando a quel finale a sorpresa della storia raccontatami da Marlon, mi dissi: “Già! Nulla è già
scritto nel divenire di un Uomo Originale Libero.” E tornai al presente.
C’erano mille stelle in cielo e il profumo del mare mi inebriava. Ero all’Oasi del Grande Salto e
cominciai a rileggere gli Scritti.
PARTE SECONDA
Sally, definizioni e premesse

Per trovare l’amore avrai prima bisogno di un seme che dovrai riconoscere tra mille; si chiama
libertà.
Ma per farlo sarà necessario tu capisca cos’è realmente,
perché essa è la tua anima e nessuno potrà indicartela.
Dovrai volgere lo sguardo su te, per farlo;
e a quel punto potrà volerci un attimo o l’eternità affinché la tua ricerca abbia termine,
perché dipenderà solo da quanto gli darai acqua.

L’amore è infiniti frutti che crescono sull’albero della libertà;


non puoi cercare quella meraviglia,
pianta l’albero.

-Almalibre Rebelde-
Alcune parole dell’essenza dell’Uomo Originale Libero si ripetevano soventemente tra i pensieri di
chi era stato quella notte a San Pietro: “… è come navigare su un grande fiume, nel cuore di una
foresta fitta e selvaggia… “
La creazione

Se avessi voluto creare l’universo che conosciamo e le sue forme di vita biologiche, avrei ideato
poche cose, tra le quali un’energia fatta di tante forme interconnesse che si sarebbe espansa
nell’immenso, il divenire, alcune forze fisiche, la vita biologica, la legge della selezione naturale e
l’epigenetica. Un universo fatto di energia pensante, vivo e interconnesso quindi, in cui il vuoto non
esiste. Il resto sarebbe venuto da sé, grazie all’Attrazione.

Oltre un secolo fa Darwin intuì che il meccanismo propulsore dell’evoluzione e della varietà,
nell’ambito di ciò che noi chiamiamo forme di vita biologiche, è la “selezione naturale” (C. Darwin:
“L’evoluzione della specie”). Gli organismi, sin dai tempi delle cellule primordiali, nascevano con
piccole o grandi differenze genetiche e quelli che “funzionavano” con risultati migliori, in relazione
alle caratteristiche dell’ambiente circostante, avevano maggiori possibilità di sopravvivenza. Quelle
differenze, che inizialmente rappresentavano una difformità tra organismi equivalenti, si
consolidarono nel turnover generazionale, dando vita alla diversificazione e quindi alle specie.
Charles Darwin: <<Ho chiamato questo principio, grazie al quale ogni lieve variazione, se utile,
viene conservata, con il termine di “selezione naturale”.>>
Oggi la teoria di Darwin si è evoluta, si parla di “neodarwinismo” e di nuovi e ulteriori sviluppi,
dovuti anche alla scoperta dei meccanismi epigenetici e alla Teoria degli equilibri punteggiati di
Gould, che ha inserito nel quadro l’elemento della discontinuità. Ma resta il fatto che quella sua
prima intuizione, cambiò il modo di concepire lo sviluppo della vita sulla Terra.
I corpi con più massa avrebbero creato una distorsione nello spazio-tempo, navigandovi ad alta
velocità. Distorsione che a sua volta avrebbe risucchiato lo spazio-tempo circostante, insieme a ciò
che ci si trovava dentro (pianeti, meteoriti, polvere cosmica), come la relatività generale di Einstein
descrive, superando le vecchie teorie newtoniane. Ciò avrebbe generato pianeti, soli, sistemi e
galassie e lo spazio avrebbe preso vita mostrandosi in una moltitudine di forme che, nell’accezione
più ampia del termine “amare”, amano esistere; amano se stesse e divengono in vario modo, fonte di
attrazione per ciò che le circonda.
All’unisono nell’uomo libero, l’amore per se stesso avrebbe reso armonico quello per il resto e per
gli altri.
Non so come, né chi o cosa, abbia “creato”, ma credo sia andata così. E se anche fosse diversamente,
non cambierebbe nulla; perché la ricerca del prima e del poi, per un Uomo Liberato, che quindi vive
nell’adesso-e-ora, è al massimo un divagare, un gioco fine a se stesso. Perché l’Uomo Liberato vive
la sua forma umana, il suo uovo energetico, nella consapevolezza che l’universo gioca con le forme,
che la morte non esiste e che tutto è trasformazione. Quindi vive, punto!
Anche l’uomo richiamerà a sé ciò che vuole, in quanto esso stesso è fonte di attrazione.
La libertà diviene oggetto di attrazione per ciò che le è simile, così come lo fanno la gioia e il
dolore.
Liberandosi dalle paure e dalla matrice-schiavizzante, l’individuo potrà ritrovarsi e amarsi e da lì,
creando se stesso e gli strumenti di vita allineati alla sua essenza, sarà in grado di essere polo
attrattivo di tutto ciò a cui intenzionalmente anela, semplicemente desiderandolo.
L’Attrazione Gaia: definizione

In questa forma umana abbiamo un tempo; usiamolo per vivere nella libertà, nella gioia e nell’amore.
In tutto l’universo, in merito a ciò che impropriamente chiamiamo materia, è il principio di attrazione
ad aver dato vita agli atomi, ai sistemi planetari, ai soli e alle galassie.
Tutto il manifestarsi dell’infinito e del finito poggia su questa visione.
“E vedo l’ape che veicolerà il polline, essere attratta dal fiore.”
Nelle cose umane sono i pensieri e il modo attraverso il quale da essi ci siamo generati, in quanto a
loro speculari, a divenire polo attrattivo.
L’uomo crea realtà, nella totale interconnessione con il suo pianeta vivente, Gaia. Ma fintato che non
si Libera, questa realtà non nasce dai suoi desideri naturali, ma da quelli del programma che lo
possiede, istillatogli da un essere vivente ad egli alieno.
Siamo quindi noi a creare la nostra vita e a essere protagonisti, a seguire, dell’attrazione di persone
ed esperienze attraverso i pensieri che originiamo; siano essi desideri gioiosi, paure, aspettative,
scenari ipotetici, mancanze, o altro.
Il pensiero predominante, in relazione a una singola tematica (rispetto a una singola tematica si
possono generare in parallelo più pensieri: desiderio, paura di non attuarlo, mancanza ecc...), si
concretizza nei tempi congrui grazie alla risonanza vibrazionale; tempi che variano in funzione degli
strumenti di cui disponiamo o di cui dovremo e potremo dotarci.
Quanto più i pensieri e i sub pensieri che ne derivano, sono allineati tra di loro, tanto più il processo
si velocizza.
Dunque, nel momento in cui focalizzeremo una paura o una mancanza, essa si concretizzerà perché si
sentirà attratta da noi; la stessa cosa si verificherà se tra un desiderio e la paura di non ottenerlo,
prevarrà sul piano energetico il secondo scenario.
I nostri singoli pensieri non saranno quindi l’elemento generatore di attrazione, se a loro volta non
avranno preventivamente originato il noi stessi che diverrà oggetto dell’attrazione di persone e
scenari di vita a esso consoni. E siccome questo percorso non può essere fatto al contrario, sarà
necessario, per far sì che l’Attrazione Gaia funzioni, creare il noi stessi nella libertà: il resto verrà
da sé.
È l’ape a essere attratta dal fiore e non il contrario. Il fiore è lì, creatosi dall’interazione con la
selezione naturale; egli a sua volta prova attrazione verso l’acqua e il sole, e così via, in un infinito
gioco di intenzioni, desideri e forme. Tutto è interconnesso. Nulla esisterebbe se non esistesse il
resto.
Basta pensare a quando proviamo attrazione per un paesaggio, un’emozione, o un’altra persona, per
capire che tutta la letteratura sulla Legge di Attrazione è fuorviante, in quanto fissa il principio
opposto.
L’inganno, sulla base del quale si è scritto erroneamente sui principi dell’attrazione, ha avuto anche
origine dal meccanismo di associazione d’idee. Prima che Einstein teorizzasse la relatività generale,
si pensava che il Sole attraesse direttamente la Terrà e così via, in tutto l’universo. Quindi veniva
ipotizzata una forza attiva che aveva generato tutto ciò che vediamo nel cielo. Oggi, viceversa, è
assodato che quella forza non esiste. Il Sole non attrae la Terra. È la Terra a essere attratta
(risucchiata) nella discontinuità spazio-temporale (curvatura a imbuto dello spazio-tempo) creata
dalla massa solare mentre viaggia nell’universo. Più precisamente, si tratta di una curvatura dello
spazio tempo che, avendo virtualmente come fulcro il centro del Sole, si piega verso di esso, insieme
a tutto ciò che vi si trova in prossimità – come la Terra e gli altri pianeti del Sistema Solare.
Facciamo un esempio astratto: immaginiamo che il Sole sia un determinato noi stessi, in quanto
risultato di paure e relative soluzioni illusorie che ci sono state instillate nella mente. Prendiamo ora
il Sole e mettiamolo nello spazio-tempo dandogli una bella spinta, per effetto della velocità e della
sua massa, lo spazio-tempo si verrà a curvare intorno all’astro, come fosse risucchiato da esso. Ed
ecco che arriva da grande distanza Giove che, attratto nella distorsione spazio-temporale che si trova
intorno al Sole, comincia a orbitarci intorno. Sempre per astrazione, in questo scenario, Giove
rappresenta una delle paure-soluzioni illusorie, che avevamo prima incamerato e che avevano
contribuito a creare il noi stessi del momento. A seguire arriveranno gli altri pianeti, altri problemi, e
quindi saranno gli scenari di vita consoni e allineati al noi stessi, che abbiamo generato, a sentire
attrazione per noi e non viceversa. Perché il pensiero-desiderio, al di la che sia partorito da paure o
mancanze, non genera forza attrattiva, ma è bensì il noi stessi che creerà quella deformazione nello
spazio-tempo, in cui appariranno tutte le cose che sono allineate alla sua vibrazione, e che
cominceranno a ruotarvi intorno entrando nella sua esperienza di vita.
Quindi se un individuo che ha creato se stesso, sulla base di pensieri negativi e pessimistici,
cominciasse a desiderare la gioia 24 ore al giorno non accadrebbe assolutamente niente. Dovrà
prima diventare un individuo gioioso, creando un diverso se stesso e solo a seguire la gioia entrerà
nella sua esistenza. Oltre ciò, essendo consapevole del funzionamento del vero principio
d’attrazione, l’Attrazione Gaia, l’energia del coraggio si centuplicherà, e potrà quindi creare se
stesso in quella totale libertà che viene donata dalla consapevolezza che tutto gli sarà dato.
I pensieri, come per esempio quelli di paura, creano un noi stessi che stratifica emozionalmente e
vibrazionalmente in sé, paure varie nelle memorie del cervello (vedi: neuroscienze MOI) e in quelle
cellulari, plasmandolo; è quest’ultimo a divenire attrattivo per eventi e persone idonee allo scenario,
mentre di per sé il pensiero non attrae nulla.
Se trasferiamo questo concetto anche in ambito spirituale, possiamo farci una domanda
chiarificatrice: “Sono i meno consapevoli a essere attratti dagli illuminati o sono questi ultimi a
desiderare di attrarli?”
Detto in altri termini: un Einstein, Osho o un Krishnamurti hanno focalizzato di voler attrarre altri o
hanno invece concentrato pensieri e desideri sul se stessi che cercavano, il loro vero Sé, seguendo
poi il divenire?
E ancora: “È il pensiero di suonare un flauto a far sì che la cosa si verifichi di per sé o è piuttosto
l’emozione di essere flautisti, di sentire a priori la gioia di quei suoni e del creare musica, a guidarci
nel divenire e ad attivare l’attrazione?”
Almalibre quindi elaborò la nuova definizione del principio d’attrazione, l’Attrazione Gaia, anche
sulla base delle recenti scoperte in campo fisico, psicologico, genetico, epigenetico ed evoluzionista.

Tratto dagli appunti di Almalibre Rebelde.


I nostri pensieri emozionali (desideri, gioia, paure, mancanze, ecc..) e strutturali (scenari di vita e
strumenti atti a concretizzarli) generano un noi stessi che, in un determinato attimo temporale, oserà
dei desideri e vibrerà in base a ciò che si è divenuti; esso dunque è uniformemente il nostro
strumento generatore d’attrazione.
Quel noi stessi, frutto dell’esserci precedentemente auto-creati, sarà oggetto di attrazione per eventi e
scenari nell’adesso-e-ora.
Ne consegue che solo creando noi stessi, nella libertà assoluta e accantonando le paure, possiamo
portarci nello stato di grazia della felicità che dona l’allineamento interiore al proprio Sé. Perché
venendo meno timori e mancanze si entra nel Flusso, lì dove i desideri sono puri, quindi nell’ambito
di una realtà che si svela come oggettiva. Focalizzato che la realtà nella libertà è oggettiva e
introiettato ciò, si diviene a livello percettivo parte dell’universo, in una modalità di allineamento
costante; e, per selezione naturale, si è amati da un universo pronto a donare.
L’universo, per selezione naturale, ama solo ciò che è libero, in quanto uniforme alla sua medesima
essenza, anche se concede a chiunque il potere della creazione. Le Leggi dell’universo difatti non
sono elementi limitanti, bensì l’essenza stessa di tutto ciò che ne è parte (universo vivente). L’amore,
in questa visione, non viene più identificato come un sentimento, ma come elemento primario, in
quanto stato di grazia universale che ha origine dalla libertà. Nell’uomo Liberato non vi è quindi
alcuna divergenza tra il suo immaginario e la possibilità che esso si attui, perché quell’immaginario
attinge dal suo genotipo e non dal fenotipo , come avviene per l’uomo assimilato.

Quindi Alma pone l’accento anche sull’aspetto strumenti, cogliendo uno dei tasselli mancanti alle
varie definizioni della Legge di Attrazione che, forse anche per motivi di carattere commerciale,
aprono scenari fantastici nell’immediato ma lontani dalla fonte universale, rimanendo di fatto
fuorvianti. Egli sottolinea che, essendo noi stessi il principale strumento che co-crea la realtà e
dovendo fare i conti con la matrix in cui siamo immersi, non tutto si può realizzare nell’adesso-e-ora
solo desiderandolo e che quindi esistono dei tempi da rispettare.
Volendo fare un esempio pratico: se volessimo divenire percussionisti, potremmo auto crearci in
quanto strumento idoneo a suonare una batteria, ma di certo ciò non si verificherà istantaneamente
solo perché l’abbiamo desiderato. Dovremo prima imparare, creando un noi stessi che rappresenti il
mezzo attuativo del nostro desiderio; ossia l’evoluzione di un noi stessi che è in grado, in quanto
strumento, di attrarre e dar vita agli eventi-scenari che verranno in seguito.
Ciò ovviamente ci fa capire, tra le righe, l’assoluta necessità di dar vita a un noi stessi nella totale
libertà; viceversa, il noi stessi non così generato, creerebbe e attrarrebbe su un piano improprio:
cosa che l’uomo avverte solo a posteriori, etichettando quel tipo di scenari di vita, a cui esso stesso
ha dato origine, col nome di “errori” o magari di esperienze “pseudo utili” (nel secondo caso ciò è
falso, ma aiuta a mantenere un livello di auto stima accettabile). In sintesi: una perdita di tempo e vita
non recuperabile, se non al prezzo di un grande dispendio di energie.

Le cellule-uomo chiamano gli errori: esperienze.


Gli uomini Liberati, li dichiarano: errori!
-Almalibre Rebelde-

Gli errori di fondo hanno un prezzo: questo non deve scoraggiarti, anzi. Ma questo assunto deve
diventare, mentre ti trasmuti, una delle tue Chiavi della Consapevolezza.
Il prezzo degli errori del passato sarà leggero, se approdiamo alla libertà. Ma ciò non si verifica nei
rapporti umani, in cui, quasi tutti gli scenari a cui abbiamo dato vita nel passato, difficilmente
potranno più evolversi nel sentimento di espansione; ossia in quella sensazione di apertura,
nell’ambito di un rapporto (affettivo, professionale e quant’altro), che generatosi dalla fiducia,
consente poi di originare emozioni e scenari che fanno tendere all’espansione, piuttosto che alla stasi
o alla contrazione. Ciò che viene dal passato è un elemento molto incerto. La chiusura del sentimento
di espansione, da parte di altri verso noi, potrebbe essere stata una conseguenza di ciò che abbiamo
innescato con scelte improprie, in quanto condizionati dalla m-s.
Va però sottolineato che sbarcati nella libertà e nell’Attrazione Gaia, ciò vale solo per un
determinato e singolo aspetto e quindi, al contempo, vivremo nello stato di grazia che ci dà una
libertà vissuta attimo per attimo. Ne consegue che anche il creare strumenti diverrà un atto gioioso.
Almalibre fu ispirato, nel concepire la nuova definizione, anche dagli ultimi studi legati alla teoria
evoluzionista. Essi rimettono in gioco, per taluni aspetti, le ipotesi di Lamarck, in cui si chiarisce
come, nella fonte universale, sia parzialmente presente l'auto generazione anche fisica e fisiologica di
se stessi, attraverso una variante alla selezione naturale, ponderata o istintuale, in cui le emozioni
contribuisco a determinare la funzionalità del DNA (epigenetica).
La discontinuità psichica inconscia e le emozioni

La via tracciata in questi scritti snoda il suo percorso attraverso alcuni nuovi concetti legati a recenti
scoperte, tutte successive alla teorizzazione di Osho del Balzo Quantico, che consentono di viaggiare
verso la liberazione interiore e di abbracciare l’Attrazione Gaia. Il testo è stato ispirato dall’Essenza
energetica dell’Uomo Originale Libero -l’UNO-; Essenza presente anche nel singolo individuo e
rappresentabile in ciò che esso era, ossia connesso all’UNO, prima di essere stato assimilato dalla
matrice-vivente (m-v) e quindi disconnesso dall’UNO. Il punto di arrivo è quello dove sarà possibile
trovare le chiavi della libertà, per vivere nella felicità e nella gioia, svelando ciò che oggi può
consentire di farlo. La rinascita dell’Uomo Originale Libero conduce a un luogo interiore, in cui il
rapporto con l’amore e l’universo è del tutto dissimile da quello attualmente ordinario, dove ogni
cosa si realizza nell’ambito di una vita fatta di libertà, meraviglia e scoperta continua.
Il Grande Salto va compiuto in due fasi distinte e non contempla varianti: per vivere l’amore in
perenne contatto con l’universo, la liberazione dev’essere totale, assoluta, purificata da ogni schema
sociale. Solo raggiunto questo stadio, l’Attrazione Gaia diverrà il volano di felicità della nostra
esistenza.
L’Uomo Originale Libero ama se stesso e quindi specularmente il suo prossimo, che vive come parte
della sua stessa essenza. Oggi la conoscenza della discontinuità psichica inconscia ci dà la chiave
per poter alzare delle barriere di protezione nei suoi stessi confronti e stabilizzare il nostro
cambiamento interiore, rendendolo definitivo.

Approfondimenti: la discontinuità psichica inconscia


Le metamorfosi radicali generano paure, quelle che si innescano a causa dell’abbondano di uno status
quo certo, a fronte di un futuro che, per quanto potremmo ipotizzare meraviglioso, è ancora esterno
alla nostra esperienza di vita. Come conseguenza delle sollecitazioni psichiche che stressano
l’individuo, durante la fase di esfoliazione dai condizionamenti della matrice-schiavizzante (m-s), la
mente, per difendersi dalle “paure” sull’incerto futuro, potrebbe discontinuare a causa dello stress
facendoci regredire. In quel momento parte dei ricordi verrebbero come cancellati e riposti in un
angolo remoto dell’inconscio, a fronte della rimodulazione della propria personalità che altro non è
se non il falsò sé di ciascuno. Una definizione secca del fenomeno potrebbe essere: “principi, valori
e sentimenti, ossia la personalità, cambiano inconsciamente col variare di circostanze e scenari di
vita.”
Come vedremo più approfonditamente in seguito, se un uomo nascesse libero e quindi fuori dalla
matrix, non cercherebbe di crearsi una personalità nel disperato ma inconsapevole bisogno di
adattarsi al sistema e di avere un’identità non biologica (la personalità) da sostituire a quella naturale
(identità genotipica), che viene schiacciata sin dal concepimento e durante la fase educativa. La
personalità è quindi la griglia di principi, valori, credenze e modalità comportamentali, che viene
plasmata nel tempo e tenuta in piedi da due dei principali meccanismi selezionati dalla matrice-
vivente, in quanto deputati alla creazione e alla tenuta delle personalità di ciascuna cellula-uomo: il
sistema del giudizio e il principio della coerenza che ha la funzione di contenere e bloccare il
cambiamento e quindi l’uscita da matrix.
Il processo regressivo, quasi istantaneo della discontinuità regressiva inconscia, potrebbe per
esempio portare improvvisamente a pensare, a fronte dello stress causato dal conflitto interiore tra
m-s e parte libera, che la consapevolezza acquisita per estirpare la m-s è errata e fuorviante e quindi
a cancellare in un attimo tutto il percorso di Liberazione già compiuto, determinando il ritorno allo
stato precedente.
Giuda Iscariota è un classico caso fantastorico che fotografa la manifestazione della discontinuità
psichica inconscia. Nella tradizione narrataci, Giuda tradisce perché viene stressato da eventi che lo
portano in uno stato interiore di forte tensione, in quanto appartenente al gruppo di Cristo, a sua volta
in collisione diretta con il sistema politico-religioso dominante. Giuda discontinua e, tradendo, ci
dimostra come in un attimo i sentimenti di credo, amore, amicizia, affetto e lealtà possano essere
cancellati per far quindi emergere una diversa personalità che agirà in quanto tale.
Nella storia antica e recente il fenomeno della discontinuità psichica inconscia era più che
conosciuto, ma si ipotizzava fosse dovuto alla quantità e qualità di “credo” spirituale o razionale,
presente in un individuo sul piano della coscienza, nei confronti di un determinato aspetto della vita
(ideologie, religioni, individui, relazioni, sentimenti). Solo da pochi anni si è scoperto che il
fenomeno è fisiologico e che ha la sua radice storica anche nelle necessità istintive dell'uomo di
adattarsi all’ambiente fisico-culturale circostante, dimenticando il precedente – soprattutto se esso
offriva condizioni, ricordi ed emozioni migliori o se il cambiamento era stato generatore di traumi di
varia entità.
Per fare un altro esempio potremmo dire che, a fronte di due spinte interiori antitetiche, che a loro
volta determinano la strutturazione di scale di valori e/o principi e/o sentimenti diverse tra loro, una
delle due non può essere solo accantonata, bensì deve essere addirittura cancellata, riposta
nell’inconscio più profondo, affinché quella predominante possa agire con efficacia evitando di
duellare con quella precedente (contrasto interiore).
La guida interiore dell’Uomo Originale Libero sono le emozioni, ma questa guida può essere
utilizzata solo dopo il processo di Liberazione: viceversa l’uomo non attingerebbe a emozioni
proprie ma a quelle espresse dal suo programma m-s, in quanto essere programmato.
È questo un aspetto di fondamentale rilevanza nel percorso; a tal proposito farò un esempio estremo,
proprio per mettere in evidenza che, nell’uomo non libero, è la m-s a elaborare le emozioni e a farlo
agire di conseguenza:
in genere per una donna essere apostrofata con il termine ‘prostituta’ è da considerarsi estremamente
offensivo e, a seguito di ciò, ella percepisce un’emozione negativa. Ma in sostanza, le è stato
semplicemente detto che guadagna facendo sesso con diverse persone: cosa ci sarebbe di offensivo
in questo, al di là che possa essere vero o meno?
Si potrebbe obbiettare che, però, l’intento di chi l’ha apostrofata era senza dubbio quello di
offenderla; ciò è di certo vero, ma non spiega la reazione emotiva interiore (non intendo quindi la
reazione diretta verso l’origine dell’input). Perché dovrebbe essere di nostro interesse se qualcuno
avesse intenzione di offenderci? Viceversa è più logica e di cuore la replica di una persona cara, che
potrebbe esserle vicina nel momento in cui si dovesse verificare una simile eventualità. Questo
perché essa non focalizzerebbe i suoi pensieri sull’offesa, ma su come l’ha percepita chi ne è stato
oggetto, empatizzando e quindi agendo in supporto emotivo della persona benvoluta; magari
apostrofando a sua volta e creando un “pendolo” negativo. Altrettanto vale per l’uso di termini come
“fallito”, “demente”, ecc. ecc.
Per assurdo invece, si potrebbero provare dopo essere stati programmati, emozioni positive a seguito
dell’inaugurazione di una rivendita di tabacchi di un nostro amico, pur sapendo che il loro consumo è
all’origine della morte di tanti individui. Può mai essere questa una nostra emozione? O piuttosto, in
questo caso, sarebbe la m-s a farci esprimere in quel modo gioioso; e ciò perché la m-v basa il suo
sviluppo sul business e sul posizionamento nella macchina economica generale, di ciascun singolo
individuo?
E ancora: abbiamo assistito a onde emozionali collettive di condivisione del sentimento di patria, a
seguito della morte dei soldati italiani in Iraq, piuttosto che sdegno per quelle dipartite senza senso
e/o disprezzo per chi aveva inviato lì quegli uomini e/o interrogativi sul perché un gruppo di
individui avesse accettato di andare a fare la guerra.
Questi sono solo degli esempi, se ne potrebbero fare un’infinità, ma ci fanno inequivocabilmente
capire che le emozioni che proviamo prima della liberazione interiore, quasi sempre, non sono le
nostre, bensì derivanti dai falsi valori istillateci dalla matrice-vivente.
Quando ad es, ad una partita di calcio, le tifoserie avversarie si scontrano con violenza ci troviamo
di fronte a un evento in cui 2 gruppi di essere umani agiscono liberamente o a degli ologrammi umani
a cui è stato scritto il medesimo programma nel cervello con la sola differenza, tra loro, del nome
della squadra di calcio prediletta?
Ciò ci conferma anche che quasi tutta la letteratura sui principi dell’attrazione è potenzialmente
deviante, in quanto prevede come guida interiore le “emozioni”, senza di contraltare affermare che
esse ci appartengono solo dopo la Liberazione.

Ci narrò l’Essenza dell’Uomo Originale Libero:


<<E’ necessario avere fiducia e sperare che la rinascita si attui in breve tempo.
La matrice-vivente dominante sta progredendo con velocità esponenziale sul piano della ricerca
biotecnologica. E il passo finale, che gli consentirà di accedere alla conoscenza necessaria per
poter operare modificazioni genetiche alle sue cellule-uomo, è sempre più vicino.
Se la coscienza dell’Uomo Originale Libero non si affermerà sarà sufficiente una grande guerra,
un nemico ipotetico, o l’approssimarsi di un evento catastrofico per giustificare la “necessità
inderogabile” che le modifiche genetiche vengano apportate, con la scusa di rendere più efficiente
l’uomo o più idoneo alla sopravvivenza, estirpando quindi la libertà individuale e l’amore
potenziale che porta con sé, in quanto imprinting genetico.
Se la matrice-vivente riuscirà in ciò, la specie umana sarà perduta per sempre.
Accelerate il passo e abbiate fiducia nel vostro spirito guida, ossia nella libertà da cui ha origine
l’amore!
Noi auspichiamo che nel futuro, in tutto il mondo, si creino aree d’incontro tra chi sta seguendo il
percorso. Spazi non facenti capo a un individuo, a un guru, affinché non si ricada nell’errore
commesso in passato; ma piuttosto zone di pace e illuminazione, ispirate all’Essenza dell’Uomo
Originale Libero. Luoghi di serenità, libertà, uguaglianza, fratellanza e amore, in cui nulla sia
estremizzato e vi sia apertura totale a tutte le pratiche spirituali, purché non verticalizzate in
quanto legate a una singola personalità: dio, guru, maestro o altro che sia. Luoghi in cui
percepire se stessi in quanto centro dell’universo, nei quali non vi sia quel senso di gruppo
“migliore” dal circostante, tale da generare appartenenza. Luoghi ispirati alla non violenza e
all’accettazione della diversità. Aree di transito e non di stazionamento: l’Uomo Originale Libero
vive interconnesso con Gaia; sperimenta, gioisce, varia, incontra, scambia amore ed esperienze,
non crea ghetti!>>
Bugie

Una menzogna non diventa verità solo perché tutto il mondo ci crede! - Gandhi

Un detto cita: “chi non sa fare, insegna!”


E’ ovvio che non si rivolge a chi fa dell’insegnamento la sua professione, perché l’insegnate
trasmette conoscenza; non la amplia, in genere.
Il detto si rivolge più a coloro che vorrebbero farsi portavoce di nuove conoscenze, senza aver mai
creato nulla di nuovo nella realtà o senza essersi mai confrontati con le mille sfumature della vita.
Ciò vale anche per tanti che scrivono sui principi dell’attrazione o sui percorsi di liberazione
interiore, ampliamento della consapevolezza, e quant’altro di attinente. Oltre a ciò, essendo
consapevoli dei loro limiti, a volte ipotizzano voci guida, entità non corporee e altre simili realtà
improbabili, per dotare i loro libri dell’autorevolezza che viceversa non avrebbero.
È roba utile solo alla matrix! Perché a volte imprigiona coloro i quali stanno cercando nuove strade,
nell’ambito della spiritualità, facendoli incespicare in chi, per insicurezza, per accreditarsi o per puri
scopi commerciali, ha paventato una via da seguire, in cui le motivazioni di base sono di origine
trascendentale.
È ovvio che nella spiritualità può verificarsi il contatto con altre energie, a prescindere da come le si
voglia definire, ma è anche chiaro come sia facile abusare di ciò e mistificare.
Chi si è avvicinato ai principi dell’attrazione, che è adesso-e-ora puro, ha provato una strana
emozione, come se avesse scoperto un qualcosa che abitava già in un’area nascosta della sua anima;
come se essi ne fossero stati da sempre parte, sin dalla nascita, in attesa che ci si accorgesse della
loro esistenza.
Si ha la chiara percezione che qualcosa di immateriale, con grande impegno nel tempo, li abbia
celati e repressi nell’area più misteriosa dell’inconscio. E ora sappiamo che manipolando la cultura
e l’informazione, verso il materialismo, il pragmatismo esasperato e il determinismo meccanico, la
m-v ci ha negato la nostra naturale realtà di vita, al fine di assimilarci e renderci suoi schiavi. Da una
parte quindi ci mostra una realtà inesistente e dall’altro, attraverso la m-s, ci riempie di paure e
soluzioni alle stesse a essa vantaggiose. D’altronde, come sarebbe possibile assimilare un individuo
senza renderlo prima infelice?
Viceversa, la liberazione ci mostra chiaramente che siamo noi a creare noi stessi e la nostra vita e a
divenire oggetto di attrazione per persone ed esperienze attraverso i pensieri che generiamo. E
quanto più i pensieri e i sotto pensieri che ne derivano sono allineati tra loro, tanto più il processo si
velocizza. Possiamo quindi definire come allineamento – allineamento interiore – la perfetta
corrispondenza tra il vero noi stessi che abbiamo fatto emergere, liberandolo, e i nostri desideri. E’
questa perfetta corrispondenza, in cui si sta nell’adesso e non esiste la scelta e l’azione ponderata e
razionale di scegliere, che viene chiamata Flusso.
Torniamo ora a una affermazione precedente e contestualizziamola: “Nel momento in cui
focalizzeremo una paura o una mancanza, essa si concretizzerà perché si sentirà attratta da noi, la
stessa cosa si verificherà se tra un desiderio e la paura di non ottenerlo, prevarrà sul piano
energetico il secondo scenario”. Questi meccanismi oggettivi, che si attivano in base ai principi
dell’Attrazione, portano a farsi una domanda:
“È ovvio che nella vita, potendo scegliere, avrei desiderato l’amore, la felicità, la gioia, il
benessere; allora perché non vivo in questo stato di grazia?”
L’Attrazione Gaia risponde così:
<<Perché non hai concentrato i tuoi pensieri su ciò che di meglio potevi desiderare nella vita, in
relazione a ogni singola area di tuo interesse; di certo perché altri pensieri generati dal falso te
stesso, sono stati predominanti. Ma se da ora seguirai le mie regole, potrai cambiare tutta la tua
realtà in un attimo, o quasi, e la gioia diverrà la protagonista della tua esistenza. Dovrai però
liberarti interiormente, creando con pensieri gioiosi il tuo vero te stesso, per far sì che i tuoi
desideri e le relative emozioni che li guidano ti appartengano e non siano viceversa condizionati
dalla matrice-schiavizzante o generati dalla tua interazione con essa. L’Attrazione di Gaia – il
pianeta vivente – funziona solo se l’allineamento è pressoché perfetto.>>
Quindi i principi dell’Attrazione, per come ne parlano in genere, non solo sono errati, perché non
sono i desideri in quanto tali a creare la realtà, ma diventano addirittura un boomerang
pericolosissimo se non prevedono la rinascita in parallelo dell’Uomo Originale Libero che era in
noi. Perché migliorerebbero solo la nostra funzionalità in quanto cellule-uomo, supportando la m-s e
schiacciando ancor di più la nostra parte libera.
Facciamo due sintetici esempi: la letteratura sull’attrazione ci indirizza a migliorare la nostra vita
con strumenti di vario genere; il percorso di liberazione, viceversa, prevede di trovare prima il vero
noi stessi, cosa che potrebbe concretizzarsi, ad es, lasciando il nostro attuale lavoro, vendendo tutti i
nostri beni e partendo domani stesso alla volta della nostra nuova vita.
E ancora: grazie alla Liberazione, ci potremmo accorgere, per ipotesi, che in realtà non volevamo
fare arti marziali e che se ci siamo ritrovati nello sport ciò è stato dovuto esclusivamente a una
concatenazione di cause, innescate da elementi esterni alla nostra essenza, che ci hanno portato in uno
scenario di matrice non nostro.
Tornando al percorso: c’è un solo ostacolo sulla strada da percorrere, la parte assimilata e
programmata di noi stessi; è quest’ultima che si oppone al nostro “Gradiente di libertà sensibile”,
ossia a ciò che la matrice non potrà mai cassare, se non agendo geneticamente sulle sue cellule-uomo.
Per far sì che l’Attrazione Gaia possa consciamente divenire il propulsore energetico della nostra
vita e proiettarci verso la felicità, è essenziale che torniamo a essere ciò che eravamo prima di
essere divenuti ciò che non siamo. In questa visione, non esistono più quelli che Hegel e Marx
definivano, più o meno implicitamente, padroni e schiavi, soggetti condizionanti e condizionati, ma
solo assimilati-schiavi. Veri e propri programmi viventi, al di là delle funzioni individuali e del
benessere materiale che può derivare da uno specifico ruolo. Quanto più si è in alto nella piramide di
comando, quanto più si è padroni, tanto più si è assimilati-schiavi della m-v; perché essa è
estremamente esigente verso chi deve dare input ai sottoposti e quindi, di contro, gli consente tutta
una serie di vizi e un tenore di vita più elevato.
La m-v, per selezione naturale, tra i vari schemi ipotizzati e attuati nel tempo, ha scelto
meccanicamente quello più semplice ed efficace per il raggiungimento dei suoi scopi, quello
padroni-schiavi, perché porta a una competizione esasperata che fa aumentare i consumi, in funzione
di falsi obiettivi di felicità. I cosiddetti padroni vivono una vita cento volte più snaturata di quella
degli schiavi: la loro attenzione e i relativi pensieri devono essere totalmente incentrati sul ruolo, la
funzione, il mantenimento dello status e di ciò che gestiscono. La m-s facendo leva sull’aspetto
materiale e sull'equiparazione della felicità al benessere materiale e sessuale – cioè su falsi obiettivi
che però appaiono reali, in quanto instillati durante la prima fase della vita umana – riesce a
raggiungere i due scopi insiti nello schema:
1 – Invogliare a essere padroni.
2 – Attivare un meccanismo competitivo tra le cellule-uomo al fine di selezionare le più valide e
funzionali, all’interno di un micro e/o macro sistema, a seconda della mansione.
La nostra strada invece deve essere quella della Liberazione: essa svela l’Uomo Originale Libero
che ha consapevolezza di sé e dell’universo. Egli, grazie all’Attrazione Gaia, è cosciente che tutto gli
verrà dato: sarà sufficiente che chieda ciò che realmente desidera, dopo essersi liberato dalla m-s e
aver imparato a “bloccare” e/o a gestire, sia i pensieri negativi (paure, mancanze, ecc…), sia quelli
superflui (generati da input esterni e impropri, come media, TV, letteratura, dialoghi non attinenti alla
propria area di reale interesse, ecc…).
Fintanto che si libera completamente dal programma m-s, per focalizzare nell’ambito del contrasto
interiore i propri desideri, l’uomo Liberato utilizza la scala emozionale-vibrazionale, che gli fornisce
intuitivamente la direzione. Egli è altresì cosciente che i desideri e le relative emozioni che
percepiva prima del processo di liberazione non erano le sue, in quanto condizionate dalla m-s e che,
se seguite, lo avrebbero portato a una gioia effimera e transitoria: quella che si prova quando si
raggiunge qualcosa che sembrava indispensabile per poi accorgersi che indispensabile non era.
L’Uomo Originale Libero vive un’esistenza piena: ama se stesso e l’universo, in quanto sa di essere
parte di esso. La libertà, e l’amore, sono impressi nel suo codice genetico.

L’avventura continua
I sentimenti possono essere manifestati solo se colti; e per farlo è necessario che alberghino già in
ciò che sentiamo per noi stessi, perché possiamo “vedere” solo quello per cui siamo pronti.
Viceversa, se non sentiti emozionalmente, ma solo mentalmente, i sentimenti sono un indubbio
elemento alieno, un’espressione puramente dialettica.
L’essenza dell’universo è la libertà. Essa è un luogo in cui l’allineamento alla vibrazione
universale genera gioia, felicità e amore.
Se cercheremo la libertà piantandone l’albero, troveremo inevitabilmente anche l’amore, che ne è
il frutto. Se invece cercheremo a priori l’amore, troveremo la tristezza, perché avremo intrapreso il
percorso errato, empatizzando i sentimenti delle matrici-schiavizzanti che guidano il divenire
delle cellule-uomo programmate, con cui entreremo in contatto.
Chi è libero ama se stesso e, inevitabilmente, conoscerà solo l’amore, amando gli altri per
risonanza.
Tutti coloro che non amano se stessi, non possono amare gli altri, perché non conoscono l’amore.
La strada che percorre chi parte dalla ricerca dell’amore per gli altri, prima che per se stessi, non
consente di conoscere l’amore, e porterà quindi alla frustrazione dell’incomprensibile “poi”, che
segue al “prima”, dovuta ad aspettative improprie. Porterà forse all’indifferenza, all’odio e, nella
migliore delle ipotesi, alla tristezza interiore.
L’amore universale e incondizionato, può vivere fuori dal tempo, solo nella purezza che viene
dalla Liberazione.
Approdare all’amore universale non è elevazione; è solo la nascita di sé. E’ quella dimensione
originaria, a cui l’universo ha destinato tutte le sue forme.
- Almalibre Rebelde -
Le paure

C’è un solo elemento nella natura umana che potremmo definire, sul piano spirituale, negativo – in
senso generico: è il sistema psichico delle paure!
Tale sistema ha un'utilità primaria nell’aspetto pratico-materiale della vita, in quanto ci consente di
essere previdenti e prudenti, donandoci la consapevolezza che qualcosa di specifico potrebbe
procurarci danno. Viceversa, sul piano spirituale, la paura diventa lo strumento attraverso il quale ci
autolimitiamo, o veniamo manipolati e gestiti dal mondo esterno: in modo diretto, trasversale o
subliminale.
Durante il processo educativo – la fase di assimilazione - e in particolare nei primi anni di vita, ci
vengono instillate paure di vario genere: in merito a come ottenere o meno ciò che desideriamo, sulla
riuscita nel sociale, sull’essere accettati o meno dai nostri genitori e dagli altri, su come relazionarci
con l’altro sesso, sulle conseguenze del fare ciò che la matrice chiama ‘male’, sul comportamento,
sul sesso e così via. Fino a creare quella mostruosa griglia di paure e regole che ci condizionerà poi
per tutta la vita, pilotandoci verso un’esistenza impropria.
Persino, tra le tante, la paura che le persone che ci sono vicine si liberino, porta alla paura di essere
o mostrarci liberi, come per esempio nelle dinamiche di coppia e in quelle delle doppie vite.
Ma non solo: la m-s, attraverso l’educazione, ci dice anche cosa fare per evitare ciò che ci
procurerebbe danno, ossia seguire le sue regole. Esistono regole per fare il Papa e altre per essere
pusher, l’importante è rispettarle, seguire la pista già tracciata, stare nei ranghi.
Eppure, per quanto la paura alberghi nell’uomo, esso anela con forza alla libertà, per cui tutto ciò che
non viene vissuto nella libertà è tristemente predestinato a finire o a portare a quella morte interiore
che è l’abitudine.
Oltre a tale istinto di paura, null’altro vi è, nella natura umana, che non vada in direzione della gioia
e dell’amore; così come sembra non vi sia nulla che i greci antichi non avessero già intuito in ambito
spirituale. Alcuni filoni della filosofia greca già consideravano, in senso generico, le paure come
origine del male verso sé e gli altri. In compenso sono stati scritti e letti migliaia di libri inutili. Essi,
invece di mantenere il focus sulle paure instillate dal mondo esterno, in quanto cause prime di un
divenire che ha generato un allontanamento sempre maggiore dell'uomo dai suoi desideri naturali,
hanno sviscerato le dinamiche interne delle varie problematiche a cui l’uomo è soggetto. In sostanza,
testi incapaci di centrare le cause prime e quindi di produrre un vaccino efficace.

Adesso-e-ora
Sono le paure a impedirci di vivere nella nostra dimensione spazio-temporale naturale. Esse ci
proiettano inevitabilmente in quel futuro, in cui si svolgeranno le circostanze di vita che
immaginiamo, e che sono oggetto delle nostre elaborazioni mentali. Il futuro a sua volta pesca anche
dal passato e dallo svolgimento della vita altrui, in un continuo ping-pong di domande e risposte, che
non arrivano mai a conclusioni soddisfacenti, e che a volte portano all’ansia cronica.
All’uomo sembra naturale pianificare il futuro, perché negli scenari di vita rappresentatici dalla
matrice, le strade sono già tracciate, come fossero i binari delle ferrovie. E in apparenza si tratta solo
di scegliere, tra le varie possibilità di vita, quella giusta da mettere in corsa su quei binari. Il sistema
educativo è così efficiente da riuscire a depistarci totalmente dalla nostra essenza, che viceversa non
vede alcun percorso predefinito ma solo un campo fiorito immenso, in cui vivere e giocare.
È questo uno dei grandi paradossi che ci impone la matrice, proiettandoci nel futuro, invece che nel
nostro luogo naturale di vita: l’adesso!
I principali falsi obiettivi sono pochi ma chiari e ci portano a farci domande che, a loro volta, passo
passo, ci spostano definitivamente dall’adesso-e-ora, fino alla dimensione futura del “poi”:
- Che professione sceglierò tra quelle disponibili per garantirmi un futuro materiale? E siccome
desidero tutte quelle cose indispensabili, che vedo in TV e che tutti bramano, sarà opportuno che
segua le mie tendenze creative o una strada più sicura? E tra quelle che sembrano siano più
percorribili, non sarà forse meglio che selezioni quella che oggi è meno affollata?
- Al di là delle relazioni spot con l’altro sesso, troverò poi la persona giusta per creare una coppia
stabile? E che tipo di persona dovrebbe essere? In che dimensione dovremmo vivere?
Questi due semplici blocchi di domande, centrati sulle principali tematiche oggetto dei pensieri dei
programmi (ossia le cellule-uomo), ci portano all’evidente conclusione che la matrice ci spinge,
attraverso le paure pre-inculcate, a cercare l’incastro tra noi ed essa... tutte le energie vengono
utilizzate per questo. Nello stesso tempo, in ambito sentimentale, ci rappresenta la necessità di
trovare la persona giusta da inserire nello schema di coppia e non a “vivere” altre persone, senza
pianificare in precedenza le modalità in cui le relazioni dovranno evolversi. In questo scenario, la
schiavitù dei programmi (le cellule-uomo), diventa totale. Perché quelle domande genereranno bivi
(pluri ipotesi percorribili), scelte e scenari di vita potenzialmente realizzabili, da cui a seguire
nasceranno -- > altre domande -- > elementi più o meno a favore delle varie ipotesi percorribili --
> elementi più o meno contrari alle varie ipotesi percorribili -- > valutazione pro e contro (ping
pong) -- > ansia -> spostamento energetico-vibrazionale nel futuro. E se e quando si arriva alla
scelta, cominciano poi i pensieri su come si evolverà la situazione... e a seguire altre ipotesi -- >
altre domane -- > altre scelte…
In una modalità, a sviluppo esponenziale, che manda in tilt il cervello e sposta il baricentro della vita
totalmente nel futuro.

L’uomo non solo vivrà nell’illusione che gli schemi, preconfezionati dal sistema, siano giusti e
scontati, ma perderà anche per sempre la magia dell’adesso, che caratterizza la felicità universale.
Adesso-e-ora non significa solo: sono qui, adesso, ma anche che, nel dopo, sarò in un altro adesso-e-
ora e non avrò portato con me i pensieri, le cose e le persone del “prima”, se non per motivazioni
strutturali.
Estirpata la m-s, vivere nel “qui e ora”, che nella parola “qui” identifica il luogo, diverrà la
normalità. Auto disciplinarsi per essere nel “qui” non sarà più necessario, perché i residui di
matrice, dopo il Grande Salto verso la libertà, saranno solo legati al fattore tempo. In conclusione
l’uomo libero dopo il Grande Salto della libertà, che lo porta a ritornare Uomo Originale Libero,
deve guardarsi solo dall’idea di “tempo”, che in tutto il mondo di matrice che lo circonda, scandisce
il divenire. Un’eco quindi che non può essere eliminata a priori. In apparenza, difatti, tempo e
divenire sembrano la stessa cosa, mentre invece sono modi diametralmente opposti di percepire il
prima, l’adesso e il poi. Al di là del significato da vocabolario, il termine “tempo” viene associato,
dal nostro cervello, a un’infinità di elementi, scenari e fattori che la m-v ci ha impiantato: infanzia,
giovinezza, pensione, malattie e quant’altro; mentre il divenire, se non inquinato da eco esterne, è
come un liquido in cui tutto si fonde, nella quiete dell’adesso.
Il mondo circostante, fatto anche di matrice e cellule-uomo, emana continuamente input tesi a non far
vivere l’uomo nell’adesso; mentre gli input sul “luogo” sono di minor importanza e già col primo
salto, il Risveglio, vengono parzialmente superati.

Approfondimenti: L’istillazione delle paure sul piano fisiologico da parte della m-v nell’uomo,
attraverso la scrittura del programma m-s nel cervello.
Attraverso questo procedimento l’uomo viene assimilato, divenendo una cellula del macro organismo
matrice-vivente.
Lo schema che segue è estremamente semplificato, in quanto le neuroscienze si sono sviluppate
moltissimo nell’ultimo decennio, e quindi potremmo entrare in infiniti dettagli tecnici. D'altronde a
noi, in Translife, interessa solo focalizzare le modalità di assimilazione e quelle per liberarci, in
un’ottica puramente spirituale.

MECCANISMO PRIMARIO UTILIZZATO DALLA M-V DOMINENTE (Black Vortex)


PER PROGRAMMARE E SCHIAVIZZARE L’UOMO GIA’ NEI PRIMI ANNI DI VITA

Input -> Output riguardanti le paure


Meccanismi di assimilazione e trasmutazione genetica da Uomo a -> Cellula-uomo asservita

Il sistema neurobiologico di difesa coinvolge le strutture encefaliche profonde.


Il sistema di difesa, attivato da minacce alla vita o alla sopravvivenza, normalmente è inibito grazie
all’attivazione del sistema di attaccamento durante o dopo l’esposizione a un evento traumatico. Si
trova nel sistema limbico e interviene a bloccare il sistema di difesa (per esempio quando una
mamma coccola il figlio, nel sangue del bambino vengono rilasciati oppioidi endogeni).
Il sistema di attaccamento è inoltre plasmabile dall’esperienza che viene memorizzata.
È importante sottolineare che il sistema di attaccamento, che si è evoluto più recentemente di quello
di difesa (in tutti i mammiferi), regola condotte ed emozioni, richiesta di protezione, aiuto, conforto è
plasmato da esperienze precoci, racchiuse nelle memorie che poi diventano Modelli Operativi Interni
(Neuroscienze: MOI).

Per entrare nel pratico, con l’aggiunta di questi elementi scientifici, il quadro dei meccanismi
assimilativi si completa. Ad es: in un bambino che prova paura per qualcosa di presente o di
futuribile, il sistema di “attaccamento” interviene e porta a chiedere aiuto a un familiare con cui
l’attaccamento si era precedentemente consolidato. E per rispondere alla richiesta e dare sostegno al
bambino, il familiare attingerà dalle informazioni contenute nella sua m-s.

Sistema educativo: Le paure che ci vengono istillate dal sistema educativo (paura di non affermarci,
modalità relazionali, modalità e schemi per vivere l’amore, coppia, sostentamento economico,
infelicità, ecc… ecc…) e divengono residenti nel nostro cervello che le immagazzina (forme
pensiero). In una seconda fase, quando si verifica l’evento atto ad attivarle, queste forme pensiero si
attivano (come fossero dei programmi software che vanno in esecuzione) e si trasformano in MOI e
memorie cellulari. Esempi classici di questa dinamica sono quelli relativi alla coppia:
PAURA: la paura di non essere amati -> SOLUZIONE DI MATRICE INSTILLATA CHE CREA LA
FORMA PENSIERO: la forma pensiero “devi cercare di creare una coppia quando una persona ti
piace”. -> ESECUZIONE DEL PROGRAMMA: atteggiamento attivo nella creazione di una coppia
quando si incontra una persona che piace. -> CREAZIONE DEL MOI E DELLE MEMORIE
CELLULARI: una volta creata la coppia le modalità di interazione con l’altro, che variano in
funzione della personalità degli attori, creano un MOI che contiene già al suo interno lo scenario di
vita e le aspettative<-> pretese del programma coppia.

SPERIMENTAZIONE: L’esperimento classico sul condizionamento della paura implica


l’accoppiamento di uno stimolo inizialmente neutrale, come un suono, con un leggero battito del
piede. L’animale sottoposto a questa stimolazione mostra immediatamente una reazione di paura che
comprende il freezing , dei sussulti improvvisi, defecazione, accresciuto ritmo cardiaco e cortisolo.
Dopo una singola esposizione l’animale è condizionato a interpretare il suono come avverso e, nelle
occasioni successive, risponderà con la stessa paura alla semplice stimolazione acustica, per
associazione d’idee.
Anche gli esseri umani mostrano lo stesso rapido condizionamento a shock moderati.
Una volta iniettato, il condizionamento alla paura è relativamente permanente, come dimostrato negli
studi sulla loro estinzione. Quando il suono è presentato frequentemente in assenza di shock, la
reazione di paura alla fine si estinguerà. La risposta, comunque, è soltanto inibita, non cancellata
completamente. Se l’animale viene esposto ad altri stress senza legami con i precedenti, come la
deprivazione di acqua, la paura condizionata del suono ritornerà all’intensità originaria. I dettagli sui
circuiti della paura risultano evidenti negli studi che si occupano di soggetti con regioni cerebrali
lesionate sottoposti a esperimenti di condizionamento.
RUOLO DELLA CORTECCIA PREFRONTALE: La corteccia prefrontale, in relazione alla sua
funzione di working memory (memoria di lavoro cerebrale), anticipa la conseguenza di varie opzioni
di risposta e considera ciò che sarebbe possibile sbagliare se un piano fallisse o ciò che può
derivare da una problematica inputoutputinput e così via. Nel freezing la connessione tra l’area
cerebrale che sente (sensazione) e prova l’emozione (per una istantanea associazione di idee con
esperienze precedenti) e quelle deputate al lavoro di analisi, viene soppressa per difesa e quindi, a
posteriori, spesso viene meno il ricordo dell’evento che ha generato paura.
Facciamo un esempio pratico su un caso reale: quando sottoponevo Francesca (una donna che voleva
liberarsi dalla m-s) a una sessione di antimatrice m-s (una tecnica di liberazione), se veniva attaccato
frontalmente un meccanismo primario della sua matrice-schiavizzante, lei andava in freezing, perché
la madre, durante l’infanzia, aveva avuto verso di lei comportamenti violenti (verbali e/o fisici)
senza che vi fosse una causa quanto meno logica; comportamenti piuttosto causati dal suo stato
d’animo del momento. Quindi, in questo caso, durante la sessione, la m-s di Francesca attivava quel
meccanismo di difesa per associazione di idee e non ricordava a posteriori cosa era realmente
accaduto, se non dell’essere stata aggredita, avendo come sostegno a questa tesi un ricordo falsato
(rielaborato dalla m-s) di cosa era accaduto. Ricordo che ovviamente non avrebbe dovuto esserci,
visto che il freezing taglia la connessione con le aree cerebrali deputate a elaborare e a ricordare. In
quel caso fu necessario ripetere più volte le sessioni alla presenza di altri, per far si che Francesca
divenisse cosciente dei suoi meccanismi e di quelli che la sua m-s utilizzava per impedirle di fare
nuovi passi verso la liberazione del suo sé.
L’ansia umana può essere quindi anche considerata come l’alto prezzo dell’abilità di anticipare il
pericolo e di pensare. Altri animali soffrono le conseguenze delle scelte sbagliate, ma non si
preoccupano in anticipo. Ciò spiega anche la tendenza a seguire ciecamente la via tracciata dagli
schemi di vita istillati dalla matrice-vivente, in quanto proiezioni di scenari falsamente rassicuranti.
Questo perché la non scelta, cioè la scelta di seguire schemi già tracciati, abbatte inizialmente e
illusoriamente i livelli di ansia. Ma solo per traghettarci poi in un luogo mentale in cui i problemi e
le domande, legate alle precedenti scelte improprie, si saranno centuplicate.
Credo sia quindi estremamente chiaro perché, dopo la liberazione interiore seguente al Grande Salto
della Liberazione, l’ansia, ammesso che vi fosse, sparirà per sempre.

CONCLUSIONI: la m-v installa il programma m-s nel cervello dell’uomo, che prevede la
generazione e la permanenza di paure a cui l’individuo non libero può dare risposte (risposte di
difesa), solo uniformandosi al sistema di regole selezionato dalla m-v; ossia seguendo gli schemi
rappresentatigli in modo rassicurante durante la fase educativa e di addestramento.

NOTA: Il freezing è un’immobilità tonica che permette di non farsi vedere dal “predatore” mentre si valuta quale strategia (attacco o
fuga) sia la più adatta per la situazione specifica. Quando nessuna di queste strategie sembra avere qualche possibilità di riuscita l’unica
ed estrema risposta possibile è il faint, la brusca ed estrema riduzione del tono muscolare accompagnata da una disconnessione fra i
centri superiori e quelli inferiori. E’ una simulazione di morte, ovviamente automatica e non consapevole, perché in genere i predatori
preferiscono prede vive. In questa situazione, per mezzo di attivazione del sistema dorso-vagale, vi è un distacco dall’esperienza e sono
possibili sintomi dissociativi.

C’è una sola cosa che deve farci paura, e tanta, in questa vita; perché ne abbiamo una sola in tale
forma:
di averla sprecata non vivendo nella libertà che porta all’amore universale e alla gioia interiore.
Libertà non è fare ciò che si vuole, ma farlo dopo essersi Liberati; viceversa i nostri desideri
verrebbero generati dai falsi obiettivi instillatici.
Le paure sono la porta che la matrice-vivente utilizza per entrare nella nostra mente e scrivere il
programma matrice-schiavizzante, rendendoci asserviti a essa; ma in questo caso possono essere
la porta della vita.
Quindi abbiate paura, e tanta!

-Almalibre Rebelde-
PARTE TERZA
2007 Almalibre Rebelde la sera della Rivelazione che cambiò la
sua vita

Ci sono due strade su cui viaggia la consapevolezza.


Una è opaca, e consiste nel cercare le sfumature di ciò che è già noto, ma insoddisfacente,
come fosse l'inoltrarsi in un vortice senza fondo,
per illudere l’esistenza.
L’altra è esplorare l’ignoto che c’è oltre, sulla via della ricerca di sé.

Questo è guardare nella fonte e nell’universo!


Questo è il divenire!
Questo è vivere!

-Almalibre Rebelde-
Roma. Almalibre e la notte della Rivelazione

Gli appunti di Almalibre Rebelde


Almalibre scrisse degli appunti che non pubblicò mai; li raccolse in una cartella che titolò:
Almalibre Rebelde a spasso per l’universo: Scritti sull’oggettività del reale, dopo la liberazione e ne
fece delle copie che consegnò ad alcuni di noi.
Vista la spregiudicatezza, l’atteggiamento dissacrante e provocatorio, i temi estremi che sviscerano i
suoi Scritti, anche nella sfera sessuale, fui a lungo indeciso se desumerne i contenuti, o citarli
integralmente. Per quanto consapevole di quanto l’impatto emotivo che generavano fosse spesso
ostico, scelsi la seconda via, ma solo per gli aspetti inerenti al Grande Salto. D’altronde era evidente
che il suo atteggiamento rappresentava un modo di prendere ancora in giro il se stesso assimilato, di
cui si era liberato. Mi è parso quindi ridente, nella dolcezza delle vie che l’Attrazione Gaia illumina,
non estrapolarne solo i concetti, ma divulgare lo stesso modus con cui li espresse, contagiando di
libertà, essenzialità e amore coloro i quali incrociò per la sua strada.

Almalibe a spasso per l’universo


Camminavo per le vie del centro di Roma, quando percepii la vibrazione del telefono. Era Gaia da
Siena, in relax sul lettino a bordo piscina del residence.
Le colline senesi erano il suo luogo ideale, dolci e curvilinee come lei. Si sarebbe trattenuta lì,
almeno per un mese. In quel verde così armonico era certa che avrebbe trovato delle cose di sé,
quelle che cercava da tempo. Pensai che almeno lì avrebbe potuto evitare di sentire il desiderio
pressante dei maschi verso lei e la vibrazione che ne veniva; la sua formosità, la fisicità statuaria e la
sensualità che emanava, lo rendevano inevitabile; conseguenze comprese.
Quando si acquisisce la consapevolezza che l’altro sesso è così attratto già da una forma, a volte
piace, a volte stufa. Cominciammo a parlare e poi a raccontarci reciprocamente. La chiamai col
soprannome che le avevo dato, tanti anni prima:

Io: <<Ro, è vero che ora sono a secco e vorrei farmi un viaggio, ma non tornerei indietro per nulla
al mondo. Quelli sono stati 10 anni di solitudine, tranne che con te forse; che a tua volta ti
chiedevi se fosse quello il tuo posto. A parte la sfida del momento, l’entusiasmo del creativo,
l’aver concepito cose che oggi usano in tanti, partorito progetti singolari, incontrato capi di
Stato, gestito professionalmente centinaia di persone… Ma a parte quei momenti, anche se così
insulsi, se fuori dal loro contesto, quel casino umano intorno, con cui non avevo nessun contatto
interiore…
E’ stata: solitudine!
Ora invece mi sento felice, leggero, la mia ricerca continua, mentre vivo e gioco. Ho passato la
giornata in un bosco bellissimo, tra i laghi del viterbese, ad ascoltare tra i cinguettii, il fruscio
del vento. Mi sono riempito l’anima. Ro, volevo dirti, su quei libri che mi hai consigliato… tra
l’altro anche Ivo me ne ha dati un paio sullo stesso argomento. Sai com’è diretto Ivo, mi ha detto:
“Alma, ti ho visto fare tante volte questa cosa: creare. Secondo me potresti capirci qualcosa in
più. L’Attrazione è una realtà, ma in fondo questi scrittori non hanno mai dato vita a nulla; come
possono trasmettere ciò che non sanno? Poi magari, ad altri creativi, o non interessa cercare di
capire quale è la Chiave, perché pensano che la sorgente sia la loro genialità, o non hanno
interesse per la spiritualità e la ricerca interiore, che sono tasselli primari per poi cercare di
identificare i principi dell’Attrazione. Insomma, alla fine molti vi si allontanano perché non gli
funziona. È vero che a volte condiscono questi libri con altre pseudo leggi prese magari in prestito
da consolidati concetti di psicologia o spiritualità che danno benefici, come il pensiero positivo;
ma sulla “creazione intenzionale”, che è l’essenza dell’Attrazione, non dicono niente di utile. Non
sapendo come si fa, la rappresentano come una sorta di magia ancestrale.”
Così mi ci sono messo d'impegno. In effetti, penso sia come dice Ivo. Comunque ho deciso di
andare a fondo, cercare in me, e chiarire come si articola il processo di “creazione intenzionale”.
Solo un individuo libero può raggiungere l’allineamento interiore necessario a vibrare sulla
stessa frequenza dell’universo, perché in quello stato di grazia non vi sono pensieri contrastanti,
dubbi, mancanze o perplessità, e quindi i desideri non nascono da valutazioni o scelte ma sono
purezza assoluta, sono “flusso”.
Viceversa di libertà, in quei testi, ce n'è molto poca; ovvio che la gente poi si stufi: sono più
operazioni commerciali che altro, secondo me.
Schematizzare non si addice molto a questo argomento, ma per semplificare, articolerei così il
processo creativo:
Punto uno: Percorso di liberazione interiore, di cui loro non parlano per ciò che esso è realmente,
e soprattutto di quanto sia “duro”.
Due: Percezione delle emozioni, che dopo la liberazione divengono le proprie e non sono più
quelle consolidate dagli schemi sociali in cui si viveva prima.
Tre: Desiderare! Che poi in realtà, quando ti sei Liberato e sei nel flusso, non è un atto conscio,
ma bensì fluido, diretto ed istintivo… in mutazione magari, attimo per attimo.
Quattro: Verifica degli strumenti disponibili: talenti individuali, beni materiali, competenze, ecc..
e la loro compatibilità con la propria natura. Per esempio: se una donna è molto piacente, potrà
fare soldi prostituendosi; quindi se desidera danaro, potrebbe farne molto così, ma non è detto che
l’uso in tal senso di quel suo strumento, il corpo, le dia gioia, e se così fosse non vi sarebbe
allineamento interiore.
Poi, a seguire: creazione di eventuali nuovi strumenti che vanno prima desiderati e, quindi,
lanciarsi seguendo le emozioni.
È un bel percorso di vita, alla volta della libertà, della felicità e della gioia interiore.
Quindi è chiaro che la priorità sta nel creare il “noi stessi” vero, liberandosi.
Ho già cominciato a scriverne, ma sono distratto da una voce che mi si raffigura come un
ologramma: proviene da un sogno che si ripete e che non rammento bene. Sono convinto che sia
attinente agli studi che sto facendo sui principi dell’Attrazione.>>

Ro: <<Alma, di che si tratta? Io penso piuttosto che sei in uno dei tuoi momenti mistici; ti
conosco da tanto e ho notato che hanno una loro ciclicità.>>

Io: <<Può essere che ci sia una ciclicità; sento questi momenti come fasi in cui la consapevolezza
si amplia. Periodi in cui le intuizioni chiedono di passare anche nella parte conscia e di radicarsi,
per lasciare spazio a una nuova illuminazione. No! Ciò di cui ti parlavo è molto più concreto. È
come se qualcuno mi dicesse che dovrei fare qualcosa: una voce che mi sussurra che potrei farlo.
Ma cosa? Non afferro.>>
Ro: <<Bellissime le colline senesi, piene di natura e grilli. Sto leggendo Osho e mi è venuto in
mente quel discorso che facevi sul sistema sociale, ma non ne ho capito le sfumature.>>
Io: <<Da quando ho approfondito i miei studi sull’energia e ampliato il concetto di forma di vita,
mi sono reso conto che il sistema sociale non fa parte dell’uomo, per quanto esso l’abbia
generato.
Il “sistema” sta lì! Ti prende in grembo da quando nasci, attraverso la scuola, la famiglia, i
media, il contesto di vita, ecc..; ti plasma, ti avvolge nelle sue spire e ti fa viaggiare su binari
predefiniti in merito a desideri, ambizioni, professioni, modalità di vivere i rapporti e
infinitamente altro. Ma, al contempo, mentre lui tutto incanala, nessuno può agire su lui. Il
singolo individuo non ha la possibilità di modificare alcunché, bensì solo di scegliere, nell'ambito
delle strade preconfezionate che il “sistema” ha già predisposto, quella che gli appare più
consona alla realizzazione dei suoi desideri. Magari anche come risultante di una continua fuga
dalle proprie paure. Che poi uno scelga di fare l’operario o il politico, poco importa. Insomma, in
apparenza si possono fare tante cose, ma in realtà sono molto meno di quanto sembrino, e sono già
predefinite nel loro svolgersi. Il “sistema” sembra quasi essere una strana forma di vita a sé
stante, simile a un pc con, nell’hard disk, un unico programma: la selezione naturale darwiniana,
che quindi ne rappresenterebbe il “cervello”. Nel resto della memoria di quel pc c’è tutto quello
che, essendo più funzionale allo sviluppo del sistema stesso, viene conservato nel tempo e
immagazzinato. Un amico mi ha detto che la sociobiologia sta arrivando a questa visione. Quindi
l’uomo singolo da, un po’ per volta, nuovi apporti alla matrice, ma a seguire, nel turnover
generazionale, non può più modificare ciò che la matrice ha scelto, per selezione naturale, di
usare per il suo sviluppo.
Per fare un parallelo astratto: il rapporto tra l’uomo singolo che vive nell’adesso-e-ora e la
matrice è lo stesso che c’era tra uno schiavo egiziano e la piramide finita, cioè non c'è alcuna
relazione, se non di apporto meccanico. Oppure, per dirne una eclatante: chi ha inventato la
bomba atomica, se avesse voluto, avrebbe poi avuto la possibilità di fare marcia indietro, dopo che
il sistema si impossessò della scoperta? Ci avevi mai pensato?>>

Ro: <<La tua è una visione nuova, ma logica; sai, un po’ come quelle cose che sono sempre state
davanti a te ma non le riuscivi a vedere. Alma ora devo lasciarti per una grande serata di samba,
vado a Siena.>>

Io, sorridendo: <<Avrei voluto esserci, sai che mi piaci tantissimo quando balli il sudamericano.
Hai una movenza ritmica coi fianchi, unica: mi emoziona!>>

Ci salutammo e mi ritrovai a pensare tra me e me: “E’ sempre così strana Ro. A seconda di dove sta
con la testa, vede tutto in un modo; ma sì! Lei ha una grande memoria per le emozioni e poca per i
passaggi della consecuzione causale del divenire. Ma quante cose in comune tra noi e quanti anni
passati insieme, in tanti modi diversi.”
Ormai mi era chiaro che chi sta negli schemi li ripeterà sempre, mentre tra noi tutto era andato
diversamente.
Ricordo a volte le sue parole.
Ro: “Alma, anche se non staremo più insieme ti amerò per sempre, ti vorrò bene senza tempo. Sei
una parte di me. Se avrai bisogno di me ci sarò, e ti verrò a salvare se sarà necessario; nulla potrà
cambiare questo.”
Avevamo passato anni a dormire abbracciati in una improbabile posizione: intrecciati, con la mia
gamba tra le sue. Non riuscivamo a staccarci un attimo e persino quando eravamo tra la gente,
cercavamo un punto di contatto, anche soltanto un piede. Le nostre parole si facevano eco tra loro:
“La tua pelle è come fosse la mia.”
“Non mi sento più solo.”
“Vorrei dire a tutto il mondo che mi sono innamorata.”
“Sento come se i nostri corpi ci limitassero nel toccarci l’anima.”
“Ho paura di questa cosa così forte.”
“Non potrei fare a meno di te.”
“Non sapevo cosa fosse l’amore.”

E quando in lei nacquero nuove esigenze di vita, partì e ci allontanammo per mesi. Ma l’amore era
troppo intenso per farci perdere e così ci ritrovammo di nuovo a vivere insieme a tratti, per anni, non
più come coppia, ma liberi e, per certi versi, fu ancora più intenso. Da liberi, sperimentammo scenari
di fantasia senza limiti, inventandoci noi stessi come fossimo giocolieri; anime libere che surfavano
nel mare giocoso della vita. L’amicizia è uno scambio energetico molto raro, quando nella sua
espressione più elevata diventa amore.
Ognuno viveva le sue cose ed evitavamo di raccontarci gli aspetti personali più intimi; ma fare
l’amore, quando ci andava, era più bello, meno morboso, ma pieno di gioco.
Avevo ritrovato il me stesso di un tempo, quello che viveva le relazioni nella libertà, al di fuori dello
schema di coppia, anche se il momento di transizione tra noi fu difficile sul piano emotivo.
Chissà che sarà di questo legame, pensai. Tutto ciò che viene dal passato, quando ancora non sei
libero, a volte ti appare in un modo, a volte il suo opposto. Pensai a quanto quel rapporto avesse
inciso nell’ampliare la consapevolezza di entrambi e a svelare i nostri sentimenti più veri. Ambedue
all’epoca eravamo negli schemi e se tra noi c’era ancora un rapporto così intenso, voleva dire che
quel legame era talmente denso che alla fine della passione, per non perderci, ci aveva forzato a
romperli e a non accettare quell’inevitabile che inevitabile non è. A rincontrarci, a volte dopo lunghi
periodi, per scambiarci amore.
Già! La potenza dell’amore, quello che molti credono sia il motore dell’universo. Era tutto un
divenire!
Una cosa mi era chiara: ciò che accade in una coppia dopo la rottura legata alla fine della passione, o
a seguito dell’emergere di nuove esigenze, che nella configurazione di vita precedente non possono
esprimersi, o ad altro, può andare dall’odio reciproco, al farsi un viaggio insieme ogni tanto, in
gruppo, ma sempre nello spazio di un range predefinito.
Ma a differenza di ciò, tra noi era accaduta una cosa molto particolare che entrambi non avevamo
mai vissuto. Al di là delle motivazioni individuali, in ambedue erano sorte le stesse domande: ma
perché deve verificarsi ciò? Perché la fine della relazione di coppia dovrebbe estendersi a tutto il
nostro rapporto e, per certi versi, inscatolarlo? Il grande senso di amore, amicizia, fiducia, affetto
profondo, non era cessato.
Era come se entrambi, ciascuno a modo proprio, percepissimo che un qualcosa ci aveva fatto
viaggiare su un binario, riempiendoci di scale di valori, concetti e gabbie di cui volevamo disfarci,
come avevamo già fatto in gran parte. E che questo qualcosa, nel suo programma, aveva già deciso
quale doveva essere il prosieguo: ma, tutti e due, ci rifiutavamo di percorrerlo. Ci ribellavamo a
qualcosa che sembrava essere in noi stessi fin quando cominciammo a intendere che quel qualcosa
non faceva parte di noi, ma era dentro di noi e di tutto ciò che il mondo circostante ci diceva e ci
suggeriva.
Quel qualcosa interferiva nella nostra comunicazione, agendo su un passato di cui era stato in parte
protagonista: quel passato eravamo noi nell’amore, e anche noi stessi, in ciò che di sgradevole era
potuto accadere. Ma al contempo, gli eventi negativi, tra noi, erano stati motivati dallo schema, da
quel qualcosa e non da noi intesi come vera Essenza. Insomma, un bel casino emotivo.
Fu un processo lento e sofferto, ma il legame era così intenso e voluto che a un certo punto questo
qualcosa cominciò a rendersi visibile. Si mostrò; forse nello sforzo di contenere la libertà e la
consapevolezza che il nostro cammino, per quanto riguardava la ricerca di un diverso modo di
relazionarci, ci stava facendo acquisire.
Quel modo che cercavamo, era al di fuori di ogni nostro ancoraggio ed esperienza precedente, diretta
o osservata in altri. E ogni qual volta che quel modo entrava in contatto con elementi esterni di
qualsiasi natura, persone, idee, ipotesi: cozzava! Ma contro cosa? Sembrava si trattasse di un
qualcosa che da un lato era dentro noi, nella nostra testa, ma che dall’altro attingesse da una fonte
esterna. Un po’ come se avessimo avuto un programma nel cervello, che veniva però alimentato ed
aggiornato dagli input esterni del sistema sociale e dalle persone che ne facevano parte.
Cos’era a far dire, per esempio, a un’amica: <<Alma, non riesco a capire la natura di questo
strano rapporto che hai!>> E quasi sempre a cercare di farlo incanalare da qualche parte, con
affermazioni del tipo: <<Ma allora, forse, vorresti tornare con lei…>>
Oppure: <<È un cordone ombelicale che andrebbe tagliato.>> E avanti così.
Niente di tutto ciò: quelle frasi non appartenevano a quelle persone, ma al loro modo di vedere lo
sviluppo dei rapporti nelle varie sfumature che quel qualcosa, appunto, aveva già predeterminato.
E ancora una volta si poneva la stessa domanda: chi veramente guidava quelle opinioni? Chi in realtà
parlava, attraverso la bocca di quelle persone? Perché a quel qualcosa non andava giù il nostro
rapporto? Come se fosse un fastidio, una macchia di caffè su una camicia bianca. Forse era una
macchia d’amore, di un sentimento che non doveva esistere, se non nell’illusione di uno schema
prefabbricato dal solito qualcosa, che voleva imporsi come regista e scenografo unico.

Ebbi dei flash su questo.


Diana: <<Alma, ma in fondo è solo una ex!>> Io: <<Perché? Tu fai la raccolta di figurine?
Potresti anche provare a non incasellare tutto e a scoprire cose nuove.>>
Sonia, con l’orgoglio di chi sente in sé facoltà decisionali: <<Io quando chiudo, lo faccio e
basta!>> Io: <<Che tristezza! Sarà che quando finisci di fare sesso con uno, ti accorgi che a parte
quello non c’era niente che vi legasse realmente, forse dovresti scegliere in modo diverso. Mi
sembra strano che tu ti possa accontentare di così poco, nelle relazioni.>> Sonia rimase senza
parole, come se avesse scoperto che la sua facoltà non fosse effettivamente sua; non era ciò che
avrebbe realmente voluto.

Quando senti frasi fatte, come la precedente di Sonia, che non provengono dall’interiorità di un
individuo, bensì dagli stereotipi inculcati dal sistema sociale, diventa inevitabile prenderlo in giro
ogni tanto. Io lo chiamo “psico gioco”!
Era il sistema preconfezionato della coppia maschio-femmina il vero problema, non il resto. Ma chi
aveva creato quello schema? Chi era quel qualcosa da cui tentavamo di sfuggire?
Più tardi feci uno studio storico molto approfondito, risalendo fino agli egizi. Quel meccanismo, la
coppia, era nato dal presupposto che tra i partner non vi dovesse essere amore né una frequentazione
precedente, in quanto finalizzato esclusivamente alla procreazione e al buon sviluppo della prole, a
cui, attraverso la famiglia, doveva essere iniettata la prima dose di condizionamenti, credenze,
morale, ecc... Solo negli ultimi decenni vi era stata una variante: lo schema stava per morire, in
quanto non più funzionale all’evoluzione del sistema; ma mentre esso, per selezione naturale, cercava
la giusta alternativa alla coppia, quest’ultima sopravviveva nel caos più totale.
Nella libertà interiore nulla è già scritto e i percorsi non seguono solchi già tracciati da altri. Vi è
visibilità solo per il punto iniziale, ma non si vede la fine, perché tutto può accadere nella gioia del
divenire.

Ma non c’era tempo: quella voce, la notte, continuava a cercarmi.

A VOLTE, MI TROVAVO NEL NULLA PIU’ PROFONDO, NEL VUOTO E CONTINUAVO A


CERCARE RISPOSTE CHE NON ARRIVAVANO. MI MANCAVANO DEI TASSELLI.

Cos’era quella voce? Cosa stava cercando di dirmi? Sentivo come se lei, la voce, fosse stata alla
ricerca di me e io di lei. Chissà! Ma forse era solo una sensazione, un modo per dare senso a ciò che
un senso non avrebbe dovuto avere.
Quella notte sarebbe accaduto qualcosa: lo percepivo!
La voce parlava di un uomo originale che avrei dovuto incontrare, e il momento si avvicinava.
Raggiunsi Flo’ a Trastevere, tra i vicoletti. Bellissima quella zona, la sentivo come una “casa”. Sì, la
mia “casa” di città, come le isole Cicladi e le Canarie erano la mia “casa” di mare. A differenza di
tanti centri storici, lì c’era vita vera, non solo di passaggio. Si sentiva il cuore della città più pulsante
al mondo, dove convivevano realtà tanto diverse. L’unica città capitale di uno Stato e di un impero
metafisico. Un connubio mistico, come mistica era l’aria che si respirava. Il vero centro del mondo
occidentale, la capitale spirituale del pianeta Terra, il luogo dove nell’immaginario cristiano
cattolico risiede ciò che governa la morte e la speranza di un divenire intangibile.
Flo’: bellissima come sempre. Lunghi capelli mossi con meches, occhi verdi pieni di vita e quel
pizzico di spirito “romanaccio” nelle movenze eleganti: classe! Si trovava alla mia altezza, nel senso
che io sono 1 metro e 85 con tacco 2 e lei 1 e 75 con tacco 12. Sulle scarpe décolleté, un enorme
fiore di stoffa dalle sfumature violette.
Una donna piena di spirito, acuta e, quando voleva, anche profonda; dalla grande intelligenza e
leggerezza, ma anche estremamente pragmatica. Il mio opposto, da quel punto di vista. Incrociammo
gli sguardi e ancora una volta sentii gioia nel vedere quel sorriso così vitale. Era una manager
atipica, Flo’; si definiva: lo spirito di un pellerossa mistico, Cavallo Pazzo. Avevamo una splendida
intesa
Tempo addietro le avevo detto nel contesto di un discorso: <<Flo’, mi piaci molto, ma se ti va di far
sesso con altri, tieni presente che a me la cosa non tange; non mi creerebbe alcun disagio.>>
Era alla guida, ma si voltò un istante verso di me con lo sguardo perplesso, e disse: <<Alma, è la
cosa più brutta che si possa dire a una donna!>>
Io: <<Flo’, non mi fraintendere! Mi piaci moltissimo, ma non la vedo così; non stai esprimendo
una tua opinione. Sappiamo benissimo entrambi che non può essere la frase peggiore da dire a
una donna. A te l’hanno mai detta? Ti risulta che qualcuno l’abbia detta a una tua amica?>>
Flo’: <<In effetti no; solo tu puoi fare queste uscite a freddo!>>
Io: <<Allora diciamo che esistono anche le persone libere, quelle che non possono provare
gelosia, possessività e che vedono la coppia come uno schema di vita pre evolutivo, un retaggio
preistorico. Io vedo le persone che stanno in coppia, sul piano dell’evoluzione interiore, come una
di loro giudicherebbe un popolo che usa far mangiare le donne in disparte; è solo una questione di
livello di consapevolezza.
Si dice che il settentrionale vede il meridionale come se fosse a un piano inferiore, e così fa il
danese col milanese, ecc. Per me questo non è più un fatto razionale o, come si suol dire, mentale.
E’ una cosa interiore; la sento sul piano emozionale. Tesoro, mi sono evoluto!>> Sorrise
perplessa e non se ne parlo più.
Nonostante la sua intelligenza, credo le riuscisse inaccettabile credere che quella fosse la mia
posizione naturale sull’argomento; anche se oggi non mi sembra per nulla strano. Tempo dopo,
persino una mia ex, con cui avevo un rapporto estremamente profondo, mi disse: <<Ma tra le donne
con cui ti relazioni, non ce n’è nessuna con cui vorresti avere un rapporto di coppia?>>
Le risposi: <<Perché dovrei fare una cosa così stupida? Io sto benissimo con loro e i miei rapporti
sono veri e realmente profondi, non come quelli di chi sta in coppia.>>
Insomma gli schiavi del sistema sociale, i malati, volevano curare i sani!
Magari è un po’ duro dire così, ma a tutto c’è un limite!
Mi rendo conto che facevo fatica a far arrivare correttamente il mio punto di vista: chi sta negli
schemi non può capire, ne è troppo schiavo. Il sistema sociale parla usando la loro voce e preferisce
pensare che se vivi così è perché magari hai avuto un problema, una delusione o qualcosa di simile.
I più ristretti parlano del complesso di Peter Pan; ma cos’è un complesso? Forse il complesso delle
idee giuste? Credo che il sistema, per non dire che la libertà è il suo nemico principale, si è inventato
questo concetto.
Certo: avrei potuto spiegarle che avevo già superato questi limiti tempo addietro e che poi, per vari
motivi, mi ero trovato un paio di volte in un meccanismo di coppia. Soprattutto perché vedevo che in
pochi riuscivano a evolversi e, dopo essermi innamorato, ero sceso a patti con me stesso, per paura
di perdere chi amavo; ma sarebbe stato inutile dirle anche quello.
Oggi, per scelta, non ho più frequentazioni, se non telefoniche, con persone che stanno in coppie o
tendono a farlo. È così evidente che se non esistesse la coppia, anche la gelosia e la possessività
svanirebbero, perché l’ingresso di una nuova passione o di un precedente amore non consentirebbe
che uno escludesse l’altro. Che motivo avremmo di provare gelosia o possessività verso un
individuo che non ci escluderà dalla sua vita, dalla sua fisicità, dal suo dare? Lo faremmo solo per un
fattore temporale? Ossia per il più o meno tempo che avrebbe per noi? O perché desidera
comunicare, provare emozioni anche con altre persone?
Di certo, a seconda dei periodi, sentiremmo più o meno passione per qualcuno, ma nessuna figura che
amiamo verrebbe esclusa dalla nostra vita e viceversa; né dovremmo mettere quegli odiosi paletti
che limitano amore ed espansione nei rapporti, rendendoli paludosi e senza vita.
Il senso di ciò che chiamiamo vitalità è la possibilità di espandere le emozioni. All’opposto di ciò
c’è chi, accettando il sistema di coppia, il possesso e quindi l’univocità sessuale, fa divenire il sesso
centro del rapporto e, per effetto di ciò, si auto crea; ossia genera un se stesso come figura che pone
limiti agli altri, anche se li ama, recintando la potenzialità dell’espansione. E così facendo, inscatola
i rapporti: “tu sei una ex, tu un’amica, tu un’altra etichetta, ecc.”
Noi siamo spiritualmente ciò di cui ci nutriamo e in questo caso diveniamo ciò verso cui i nostri
pensieri ci portano; fino all’assurdo di credere che noi siamo così e che quindi, all’improvviso, una
cosa possa cessare e un’altra subentrare, per ripetere sempre lo stesso disco. Mutano gli attori, la
scenografia, l’intensità; ma il quadro non cambia.

L’uomo non è nato per questa fogna.


Non è stato creato dall’universo per inscatolare l’amore.
L’uomo è libertà, amore, gioia, espansione.

Tornai al presente per un attimo e, ancora una volta, sentii che quella notte sarebbe accaduto qualcosa
di molto importante per la mia vita.
Mi aveva detto Dori, tempo addietro: <<Alma, è facile ragionare così per te, visto che piaci. Però
prova a metterti nei panni di un uomo “normale”: potrebbe già essergli difficile avere una partner
che l’attiri e con cui sentire un grande trasporto; molto complesso instaurare un rapporto con la
persona che ama, e ancora di più essere amato con pari intensità. Direi che è a dir poco molto
improbabile, che possa avere rapporti nella trasparenza con più persone che lo attirano.>> Poi
aggiunse in tono ironico e giocoso: <<Il mondo funziona così quasi per tutti; te e qualcun altro a
parte.>>
Le risposi divertito: <<Normale, che brutta parola. Mi ricorda una frase che ho letto di recente,
diceva: “Un tempo ero normale, poi sono guarito!” Trovo il quadro che fai un po’ anacronistico.
Comunque detta così hai ragione, ma io penso che non sia l’aspetto o l’atteggiamento a creare
questa realtà; credo piuttosto che nella libertà è come se agganciassi una parte dell’altro che è
sopita e che, nel momento in cui viene stimolata, esplode, si rivela. In quel momento le parti
reciproche si attraggono e si espandono. Insomma: qualcosa che era già li, in un’attesa con poca
speranza. Molti chiamano questo fenomeno “entrare in contatto con l’essere interiore che c’è
dentro l’altro”. L’aspetto e l’atteggiamento? Sono certo che non sono gli elementi determinanti;
ci sono tantissimi uomini molto più piacenti di me. Ma non credere sia tutto così lineare. Se
dovessi leggere questo scenario di vita con la chiave dei principi dell’Attrazione, ti direi che tutto
era scontato, perché il mio desiderio di essere amato, da chi amavo, non era affiancato da un altro
pensiero parallelo: ossia dal timore che l’eventualità non si sarebbe verificata. Così ho ricevuto
amore, anche da chi ha scoperto con me questo sentimento, quindi di un’intensità assoluta. Ma
nello stesso tempo un’altra cosa, il desiderio di essere voluto bene, che era molto predominante in
me, per motivi lontani nel tempo, ha viaggiato con a fianco la paura di non trovare ciò in coloro i
quali mi amavano. Ossia: ricevere amore e passione sviscerati era scontato per me, ma non il
“bene”; e soprattutto non dopo la relazione; così ho fatto confusione. Ho finito a volte per cercare
il “bene” da chi poteva darlo solo nella fase di passione e non percepirlo viceversa, in chi me ne
voleva in modo equilibrato e reale. Nel meccanismo di coppia, il “bene” è generato quasi sempre
dal voler compiacere chi si ama e quindi ne ho ricevuto talmente tanto, in alcune circostanze, da
non capire che sarebbe cessato con il finire della passione o della coppia. Direi che ciascuno ha o
ha avuto, i suoi casini. >>
Credo che quel discorso sia stato stimolante per Dori, perché tempo dopo mi disse: <<Vorrei
conoscere persone vere, che al di la di ciò che fanno o di come vivono i rapporti, siano reali.
Ormai sono disgustata dal pensiero di incontrare individui che puntualmente non si rappresentano
per ciò che sono.>>
Ma come si fa a incontrare persone vere, se queste non si sono liberate dall’involucro? Il primo
soggetto a cui si mente, nel rappresentarsi, come focalizzò anche Freud, è se stessi.
Nelle mie sessioni formative al management, in modo provocatorio, ero solito dire, generalizzando:
“Se qualcuno vi parla del suo modo di essere sta sicuramente mentendo, ma non intenzionalmente;
non ha pianificato un inganno verso di voi, ma piuttosto sta proiettando sull’interlocutore le bugie che
prima ha detto a se stesso, di sé. Tutti desiderano avere un grado di autostima elevato. E nella matrix
il livello di autostima è proporzionale a ciò che di se stessi pensano gli altri, in rapporto a quello che
per il sistema conta di più o di meno, e così creano un “se stesso” che non esiste, ma con cui poi si
rappresentano a chi gli sta intorno. Le tipologie sono varie, la più estrema e palese è quella di chi è
solito dire: 'Io conosco Tizio, Caio Sempronio', purché siano personaggi di rilievo nell’ambito del
loro schema di appartenenza – imprenditori o spirituali che siano. Non avendo inconsciamente stima
di sé, tali individui sostituiscono la faccia di terzi alla loro.”
Dori aveva molto fiducia in me e la cosa mi preoccupava, nel contesto attuale. Avevamo fatto enormi
passi avanti insieme; identificato la carenza affettiva dell’infanzia, la freddezza materna e l’iniezione
di matrice che aveva subito; quella con la variante d’imprinting la vita è dura e sofferta, si combatte
senza gioia!
Così nel tempo aveva preso le distanze da chi le rappresentava la vita come un peso o, quanto meno,
ne limitava gli influssi: si andava dall’ex marito che, dopo la separazione, aveva pianificato di
perseguitarla a vita usando il figlio in comune come strumento, fino ad arrivare alla madre e agli
amici succhia sangue. Già, perché quando si ha quell’imprinting nell’infanzia, spesso ci si ritrova
sempre con la stessa tipologia di rapporti: gente pesante, molto raramente gioiosa, vampiri
dell’energia altrui.
Lo psicologo era stato importante per lei in questo passaggio, ma quando Dori mi disse: “Alma, ho
deciso di troncare con l’analisi psicologica; mi è stata utile, ma ora sono in grado di fare da me. Ho
fatto pulizia di molte cose che mi opprimevano, situazioni e conoscenze varie; per il resto sono
rassegnata, non incontrerò le persone che vorrei, non le trovo.”
Le risposi: “Non condivido per niente questa scelta. Ok, hai fatto pulizia e ricalibrato i rapporti,
ma adesso inevitabilmente sentirai un grande vuoto; come lo riempiamo? Chi ti seguirà in questo
passaggio ora?”
Dori: “Ci sei tu, no?”
Io, preoccupato: “No Dori! Forse non hai focalizzato la delicatezza del momento. Quando eri off e
ti ho scritto “Mi dispiace di essere così lontano”, non intendevo lo starti vicino come presenza
statica e basta. Ti faccio un esempio: molte mie amiche sentono dentro di loro un forte input
spirituale, cercano amore universale, benessere, armonia – il bene inteso in senso lato – e così
magari si sono ritrovate in ambienti completamente diversi dai precedenti: buddismo, yoga,
spiritualità non legata a religioni, contatti con seguaci di Osho, principi dell’Attrazione, ecc, ecc.
Queste sono tutte cose nuove per te, ma di certo è in quei circuiti che potresti incontrare con
facilità persone con cui sperimentare. In fondo vi state già cercando, sul piano dell’immaginario.
Ma da dove cominciare? Andare magari a degli incontri? Ok! Ma devi volerlo. Se fossi stato dalle
tue parti, avremmo potuto fare qualche esperienza insieme. Questo intendevo quando t'ho detto
che avrei voluto esserti vicino.”
Ritornai forzatamente al presente. Pata da Paestum, al telefono: <<…e quindi vorrei chiamassi tua
figlia e le dicessi che stasera aspetto che rientri in orario! E’ ovvio che non rispetta le regole, dice
che tu gli consenti questo e quello. E così fa sponda su te!>> Feci una riflessione sulla gravità del
momento: aveva detto tua figlia, cercando di accendere in me un senso di colpa. Provai un sentimento
di tenerezza per lei e pensai: “Sensi di colpa a me? Che roba è? Pata, ti voglio bene, ma quando ti
poni così…” Per cui le risposi con dolcezza: <<Certo Pata, la chiamo io, a presto, baci.>> Sorrisi
e speculai: “Meglio affidarsi al tempo, che nella sua saggezza rende tutto nitido.”
Camminando, ricordai un altro episodio con Flo’. Eravamo al ristorante, seduti uno di fronte
all’altro. Le presi la mano, la guardai negli occhi e le dissi: “Flo’, vorrei farti una domanda, ma ci
terrei che la prendessi molto sul serio.”
Flo’: “Dimmi Alma!”
La guardai intensamente, con lo sguardo di chi chiede e, al contempo, cerca dentro di sé risposte a
cose che ormai gli sono aliene: “Flo’, cosa significa, stare insieme, essere una coppia?”
Mi guardò senza parole. Nel vivere le relazioni spot era una donna molto libera, ma credo che come
tutti i non liberi, nel momento in cui la passione è intensa e l’attrazione psico-fisica per l’altro, forte,
il desiderio di creare una coppia prende il sopravvento. Continuai: “Flo’, l’emozione che senti,
quella di voler creare una coppia con me, non è la tua; è frutto del condizionamento sociale,
dell’imprinting di matrice. E’ questo che ti fa sentire quel desiderio; non è il tuo. Sì, la matrice, la
chiamo anche cosi da quando ho visto quel film, Matrix.” E poi, sorridendo: “E’ più di tendenza
dire matrice, invece che sistema sociale, anche perché il secondo è troppo legato alle vecchie
ideologie.”
Flo’: “Mi piace quando mi chiami Flo’. Sotto molti aspetti ti vedo come una persona che sta, come
dire, oltre; ma a volte, devo ammetterlo, non ti capisco.” E ridemmo insieme della cosa.
Mi riusciva difficile farmi prendere sul serio, mi sembrava che lei fosse come in attesa. Non
realizzava che il mio stile di vita non era un punto di partenza, né di arrivo, bensì semplicemente la
condizione di normalità in cui vive un uomo libero che si apre, area per area, all’esistenza, a una
nuova e meravigliosa scoperta: la vita nella libertà, nella gioia e nella profondità, quella dove ti
porta la verità. D’altronde c’è un abisso tra chi da più valore all’atteggiamento e chi alla verità.
L’atteggiamento è finzione, ipocrisia: è matrice! Mentre la verità è libertà! La verità può generare
solo amore. Quasi a tutti interessa l’atteggiamento, non la verità. Che sarà mai questo corpo alieno, la
verità?
L’esistere è vivere attimo per attimo in tutte le sfere della vita – le relazioni, il lavoro, la
progettualità, la ricerca.
Solo nella libertà si può assaporare l’amore universale, per le cose e per gli uomini. Chi non è libero
non saprà mai cosa sarebbe stata realmente la sua esistenza. E così, senza accorgersene, vive la vita
di un altro se stesso, lo schiavo della matrice.
Mi disse Flo’, tempo dopo in una splendida serata fiorentina a due passi dal Battistero: “…e ora
sono stanca di investire su di te, magari potresti essere un cerchietto, nella mia vita!”
Mi voleva forse scuotere? Ma da cosa?
Io: “Cerchietto? Cos’è?”
Flo’: “Una storia con un suo piccolo spazio.”
Era prevedibile che prima o poi, nel suo immaginario, avrebbe ridimensionato il nostro rapporto. Ma
forse non si rese conto che ciò che lei vedeva, come restrittivo e trasversale, era invece per me
l’amore, quello vero. Sorrisi intensamente e le dissi: “Bella questa dei cerchietti. Abbiamo trovato
un nuovo termine romanesco per intendere le relazioni frugali. Da oggi, in queste circostanze, dirò:
“A teso'! Stai a fa' li cerchietti?” Notai una sfumatura di perplessità nel suo sguardo, forse si
aspettava una reazione diversa da parte mia.
Qualche tempo dopo questi racconti, seduti sulle splendide poltrone di un bar che occupava un’intera
piazzetta, nel pieno centro di Roma, Sandra, una sua amica che conosceva il nostro rapporto, le disse
guardandomi: “Flo’, è incredibile, a lui non frega mai di nulla. Peccato, Alma era proprio l’uomo che
vedevo alla tua altezza, eravate una gran bella coppia.”
Sorrisi senza commentare, quella frase non poteva avere senso per me, anche se ne comprendevo
l’origine, visto ero stato in matrice anch’io, un tempo; Sandra adorava Flo’, la vedeva come una
stella e, per tanti versi, Flo’ lo era.
A volte credo sia capitato che qualcuno abbia cercato di mettermi di fronte a una scelta o a creare le
condizioni affinché fossi spinto a farla. Ma anche nelle cose più importanti, se la scelta viene da una
sorta di imposizione trasversale, o in base a moduli e schemi scontati che poi, per me, sono tutt'altro
che scontati, queste cose riescono solo a farmi sorridere; nei casi in cui i sentimenti erano stati più
intensi, a farmi provare tenerezza e quella confusione interiore che nasce dal desiderio di compiacere
chi si ama.

Tornai nuovamente al presente e camminando tra i vicoletti, mentre riflettevo sul passato, vidi
un’ombra bizzarra. Le ombre non dovrebbero avere tratti interni, ma solo forme. Mi passò dinnanzi
all’improvviso ed ebbi come la percezione di averla attraversata. Sentii un brivido, quello di quando
ci si affaccia sull’ignoto. Era suggestione, un segno di ciò che sarebbe accaduto, o entrambe le cose?
Arrivai al ristorante dove Flo’ mi aspettava; l’abbracciai, ci scambiammo un bacio intenso e giocoso
e cominciammo a scherzare tra noi, poi cambiò tono e mi disse: <<Alma devo dirti una cosa
importante stasera!>>
Io: <<Tesorissimo, roba seria?>>
Flo’: <<Tesorissimo: solo tu mi chiami così! Penso di sì, che sia una cosa seria.>>
Io, sorridendo:<<Pronunciati! Ti ascolto.>>
E lei, con tono deciso: <<Prima di incontrarti avevo un’altra relazione che, a tratti, ho
continuato; ora puoi capire anche perché, a volte, ho degli strani stati d’animo.>>
In effetti, l’avevo notato. D’istinto sorrisi, le presi la mano e dissi con dolcezza: <<È bellissimo
quello che mi dici!>>
In quella frase c’era, in parte, l’apprezzamento per la sua sincerità. Anche se io non ero per le
relazioni di coppia, capivo che per chi invece con la testa stava lì, essere sinceri è molto difficile.
Ma quel mio slancio così istintivo fu motivato da altro: dalla sensazione di essermi tolto un peso.
Nonostante la mia chiarezza sul modo di vivere le relazioni, mi sentivo sotto pressione da parte sua e
questo mi inibiva anche nel manifestarle amore e passione. Nonostante fosse stata, tra tutte le donne
che ho frequentato nella mia vita, una delle poche per cui avevo sentito molta attrazione e
apprezzamento, non percepii alcun moto interno di gelosia o possesso, ma soprattutto nessuna
proiezione emozionale negativa per quando l’avrei persa. Ormai consideravo la cosa inevitabile; tra
un libero e un non libero, quando il secondo entra poi in una coppia, chiude le porte e si dissolve, in
tutto o in parte. Flo’ desiderava la coppia e quindi, prima o poi, l’Attrazione gliel'avrebbe portata.
Mi compiacqui: anche questa parte del mio percorso di liberazione era giunto definitivamente al
termine. E mi resi conto di aver introiettato in me la consapevolezza di come il divenire fosse già
scritto nell’ambito della non libertà: che ripetizioni di vita, che noia! Continuando, le dissi
sorridendo: <<Io ho diverse relazioni, oltre quella con te. Ma sai bene che intendo così l’amore e i
rapporti. Se ti va di parlarne, fallo ma sappi che per me ciò che conta è quello che vivo con te
adesso, non il resto!>>
Mi raccontò, a grandi linee, di quella relazione, e poi passammo ad altro.
Io: <<Flo’, ricordi quando la sensitiva di Trastevere disse, parlando con te: “Vedo un altro uomo
nella tua vita!” E poi, a me: “Alma, vedo altre due donne nella tua vita!”? Che tipa, quella!>> E
scoppiamo a ridere.
C’era qualcosa però che non quadrava. Perché Flo’ rappresentava la sua relazione con enfasi e dava
poco conto alle mie? In prima battuta, la risposta potrebbe essere stata che, anche se non ne
conosceva il numero, sapeva già che le avevo; ma capii, successivamente, che non era quello il
motivo: c’era molto di più. Misi in parallelo il suo atteggiamento con quello di un’amica, che mi
aveva chiesto il motivo per cui non instaurassi con una delle mie amiche un rapporto più intenso, di
coppia: e dunque capii. Il sistema sociale oggi consente due alternative nel modo di vivere le
relazioni: uno è quello della coppia, o delle coppie multiple (con gli amanti), l’altro è quello degli
incontri frugali, dove si resta in superficie. Fino a che, magari, non si incontra quella che si suole
dire “la persona giusta”. Tutto lì! Flo’ e quella mia amica vedevano solo queste due possibilità,
quelle che il sistema faceva vedere loro e per le quali erano state programmate e, associandomi alla
seconda, per esclusione, credevano che il mio fosse semplicemente uno status di transito! Mi venne
in mente quella famosa frase di Osho “Puoi vedere solo ciò per cui sei pronto”. Insomma: non
avevano compreso il mio modo di vivere i rapporti d’amore. Non avevano pensato neanche per un
attimo che con tutte avevo la stessa profondità di relazione e siccome, per entrambe, quella con me
era sotto molti aspetti una delle più profonde mai vissute, non poteva rientrare nel loro immaginario
che fosse così anche con le altre persone; quelle con cui avevo un legame interiore, al di là del suo
taglio.
Lo spessore di una relazione non dipende da fattori esterni o dalla quantità tempo che si passa
insieme; bensì dalla profondità e libertà di chi ne è protagonista. Non avevano realizzato che un
rapporto, con chi non tende a strutturare una coppia, diviene estremamente intenso in tempi
brevissimi, perché non vi è spreco di energie nel dover porsi per ciò che non si è. C’è solo verità,
gioia e profondità nel contatto dei corpi; niente contrasti, né tempo perso a idealizzare il rapporto e
quindi a cercare di migliorarlo, ma piuttosto a viverlo.
La storia del “migliorare la relazione” era quella che mi divertiva di più, la spia della follia a cui
portava il sistema sociale. Invece di cercare la gioia nella libertà, le persone cercavano di
ottimizzare gli schemi che la matrice utilizzava per assoggettarli; in sostanza: lucidavano le loro
catene! Come ebbe poi a dirmi un amico: “Per chi ha sentito parlare del sado-maso, dovrebbe
essere più semplice usando questa chiave di lettura, visualizzare la sua vera radice. Altro che
devianze sessuali; è solo ciò che vuol far credere la matrice per non rendersi visibile. In realtà, si
lucidano e onorano le catene che già si portano nel quotidiano, creandone specularità nella sfera
sessuale!”
Nella libertà, la personalità non viene né occultata né camuffata e, oltre a ciò, non vi sono pretese o
aspettative improprie; il tempo scorre quando si interagisce, nella gioia del dare e del ricevere.
Un’amica, tempo prima, mi aveva raccontato un aneddoto un po’ volgare, ma che nella sua visibilità
di scenario, mostrava molte verità. Me lo narrò nell’ambito di un discorso in cui sosteneva che i
protagonisti di una coppia vecchia generazione si inventano scale di valori dettate da un’ipocrisia
senza freni. Lei dice: “Non mi piace quel tipo e quella gente. Sento sempre come se mi guardassero
culo e tette. Gli uomini, tutti uguali!” Lui: “Sì, hai ragione, che schifo! Stanno tutti a pensare
sempre al sesso.” Il particolare però e che durante quel discorso, stavano facendo sesso selvaggio.
Insomma, tutti così squallidi, presi a pensare sempre al sesso, tranne loro due, in quanto coppia.
Oggi, a volte, mi capita di sentir parlare dei contrasti nell’ambito delle relazioni; ma accade solo con
chi forma coppie, e io gli rispondo: “Contrasti? Non so cosa siano; è un passato così lontano
della mia vita... Pur volendo, non riesco neanche a ricordare le emozioni negative della
conflittualità.”

Quando scoprii in seguito, dopo la notte della Rivelazione, che le emozioni, prima della conclusione
del percorso di Liberazione non erano le mie, ma proiezioni della matrice-schiavizzante che mi
possedeva, la mia vita cambiò. Fu una scoperta sbalorditiva.

Anche se mancavano ancora dei tasselli, intravedevo sempre più chiaramente uno scenario dove non
vi poteva essere scambio d’amore vero, tra liberi e non liberi. Gli assimilati non vogliono guardare
se stessi, non si amano abbastanza e cercano sempre risposte e soluzioni di vita fuori da sé: in
un’altra persona, un’idea, un gruppo a cui sentire di appartenere. Amano specchiando se stessi negli
altri, come fossero programmi che amano programmi, ma quando incontrano una persona libera
perdono la testa, perché sentono la fortissima vibrazione d’amore che emana e così cominciano a
succhiare, cercando di incatenare l’altro e di chiuderlo in una scatola.
Il libero ama se stesso e ciò vibra! Vibra dentro e intorno a sé! Egli ha uno splendido rapporto con la
sua essenza: cerca anche fuori, ma per vivere e gioire, non per bisogno spasmodico di riempire vuoti
che non ha. Quando viceversa due individui liberi interiormente s’incontrano, l’amore diventa vedere
l’altro e amarlo per ciò che è.
Mi convincevo sempre più che i simili devono stare tra loro.
Non dissi niente di preciso a Flo’ su come avrei proseguito la serata. Né del mio ipotetico
appuntamento con qualcuno di immateriale che sembrava mi cercasse; cosa avrei potuto dirle in
fondo?
Passammo un’oretta a parlare; lei sapeva che avevo un appuntamento.
Flo’: <<Alma, ma dove vai stasera?>>
Sorrisi: <<Niente relazioni, oggi. Sono in viaggio alla scoperta dell’uomo. Sai, quelle cose mie,
un po’ ancestrali.>>
Flo’ ammiccò e aggiunse: <<Io stasera m’imbuco in una festa trasgressiva che ha organizzato
qualcuno del Gay Village, in una villa; c’è un po’ di tutto, attori, cantanti, politici. A Roma tutto si
mischia; ci sarà anche una mia amica “padrona”, di quelle che giocano al sado-maso. Mi ha detto
che verrà con un suo schiavo autista, e questa scena non voglio perderla. Sembra che alla metà
dei romani, sotto sotto, piace giocare a fare gli schiavi di queste padrone…Mah! A parte la serata,
come procede quel tuo nuovo progetto sulle adozioni a distanza?>>
Io: << Bene! Ho inventato una nuova figura. Si chiamerà Aunt Tutor. Che te ne pare come nome?
Sarà colui che segnala i potenziali adottanti nell’ambito della sua cerchia di amicizie; questo
garantirà la serietà di quelli che adottano e magari un maggiore continuità. In fondo, creando
questa catena: associazione -> Aunt Tutor -> adottante, si genera una sorta di controllo sociale.
Chi accetterà di adottare si sentirà poi, in qualche modo, maggiormente tenuto a continuare,
anche perché l’associazione terrà informato l’Aunt Tutor sulla crescita dei suoi nipotini africani.
Il problema principale delle adozioni è che l’emozione svanisce dopo i primi mesi e così anche i
bollettini dei versamenti. Sai come la penso: il sistema sociale va utilizzato; inutile affrontarlo di
petto o cercare di scavalcarlo. Stamane ho fatto inserire una nuova pagina sul sito che illustra il
progetto e le modalità di adesione. C’è un link sulla homepage; dagli un’occhiata quando hai
tempo, vorrei una tua opinione.>>
Flo’: <<E quelle perplessità che avevi sull’associazione? “Love X” mi pare si chiami, giusto?>>
Io: <<Sì. In effetti, da quando Marco mi chiamò da Pescara, due anni fa, per chiedermi di dare
una mano a organizzare, sono cambiate molte cose. Gli dissi che avrei lavorato con piacere alla
realizzazione di un’altra struttura di accoglienza orfani, i fondatori dell’associazione mi
sembravano ragazzi molto aperti e trasparenti. Poi nel prosieguo, come quasi sempre accade, le
organizzazioni si chiudono in se stesse e diventano, per i leader, un meccanismo di potere. Un
piccolo potere per potersi sentire qualcuno e dire: “Ho parlato con il sindaco…ora sono qui…poi
lì…”. Di certo non saranno tutti così, ma accade. Fa parte del sistema. Nelle organizzazioni è
utile che chi ci lavora di più, abbia forti motivazioni interiori. C’è anche da dire che in prima
battuta ho sbagliato a giudicare Antonio, che invece ha dimostrato di essere una persona
straordinaria, anche se sui generis. È lui il vero motore di Love X; quello che lavora sul campo, in
Africa. Anche Enzo involontariamente, me l’ha fatto capire un giorno, dimostrando la sua invidia
per Antonio. Era insieme al responsabile delle adozioni, e mi disse che forse non era il caso di
apprezzare così tanto Antonio in pubblico; bisognava pompare la struttura dell’associazione,
ossia lui, tra le righe. La cosa sarebbe potuta apparire come una sfumatura, se non fosse che per
dirmelo, mi raggiunse in tutta fretta sul lungomare di Pescara e mi fece chiamare in disparte,
mentre nel frattempo lui e il responsabile bloccavano il traffico. Flo’, ma faccio così paura, io? Il
mio carisma è tanto determinante?>>
Sorrise, e io con lei; continuai: <<Enzo viceversa mi ha deluso. Avevo conosciuto un giovane pieno
di entusiasmo, e ora invece trovo un Presidente grasso e tronfio. Ma anche questo fa parte del
sistema. L’importante è che si dia da fare e collabori, anche se non mi convince.>>
Flo’: << Hai fame? Cacio e pepe? >>
Sorrisi: <<Mmm, lo sai che ci vado pazzo. Ok! Cacio e pepe, e una coda alla vaccinara! Fa
pendant e tanto coatto.>>
Quella fu una delle mie ultime cene da onnivoro.
Ordinammo e nell’attesa continuai: <<Flo’, sai la cosa che realmente mi turba di Love X? Ti
racconto: Enzo si è lasciato con la moglie nonostante la loro bimba fosse nata da poco e fin qui
niente di che, così come per il fatto che c’era un’altra molto più giovane di mezzo; amore e
pulsioni sono libere. Ma lei era l’amica della moglie, e ora è anche la segretaria
dell’associazione, l’unica pagata. Insomma, la trovo una cosa triste e ambigua; per molti versi sa
di bassezza, di torbido. Sono perplesso sull’integrità dei soggetti. Sono stato in coppia anch’io e
tra i miei principi c’era quello che sorelle e amiche delle partner non esistono come donne con cui
aprire relazioni. Il mondo è grande e quest’ipotesi di trovare il grande amore, a cui non si può
resistere, tra le persone così vicine alla partner è proprio da poveri di spirito, per tanti versi. Ma,
a parte ciò, rimarrà sempre un mistero per me, il comprendere interiormente come si può ferire
così una persona che ti è cara: non c’arrivo proprio! Per quanto sia fuori dal meccanismo di
coppia, non c’arrivo. Ma forse quando avrò scoperto la verità sull’uomo, capirò anche questo.
Magari stanotte, al mio appuntamento col fato.>>
Flo’ mi vedeva come un mix di fascino, trasgressione e intellettualismo tendente al divismo, con quel
pizzico di ironia di chi non ama prendersi troppo sul serio. Insomma, una cosa ben strana per lei, che
l’attirava molto. Trovava molto impegnativo relazionarsi con me; non per l’aspetto cerebrale, bensì
per quello mentale: il punto era che nella mia essenzialità, nel mio essere, nella semplicità della
libertà, tutto si ribaltava nella sua ottica, e le apparivo invece complicato e contorto. Tempo dopo mi
scrisse un messaggio, in romanaccio, del quale a volte ancora sorrido: <<A teso’! Dopo de te, so
contenta ca nun ciò tengo l’omo.>>
Che donna straordinaria e di spirito, Flo’!
Flo’: <<Alma, sono indecisa su come consigliare mia figlia. Questo è il suo ultimo anno di liceo, e
poi dovrà scegliere, ma ha le idee un po’ confuse. Tu cosa faresti?>>
Io: <<Per me è ancora presto, i miei sono più piccoli, ma se fossi al tuo posto… Dimmi prima una
cosa: lei che tipa è? Più proiettata verso il futuro – verso l’inserimento, come si suol dire – o
segue le passioni?>>
Flo’: <<Una via di mezzo; lei è un’artista, a volte mi parla della sua passione per la pittura, come
se quella dovesse essere la strada; altre volte la vedo perplessa sul futuro, e pensa a una
professionalità più percorribile. Credo sia molto confusa.>>
Io: <<Flo’, è soprattutto in una persona giovane che ci sono e si creano dei dubbi sul futuro. Il
sistema sta lì proprio per questo; per riempirti di paure e farti fare ciò che vuole lui. Un tempo
c’erano tanti “sistemi sociali” nei vari luoghi della terra; poi con lo sviluppo tecnologico, dai
tempi dei greci, quello occidentale ha cominciato a espandersi, a inghiottire gli altri mano a mano
che conquistava territori. Ora lo fa in modo diverso, attraverso il predominio economico. Quindi,
al sistema occidentale interessano due cose: la prima è che si confezionino figli, così può
continuare a esistere; la seconda è che il talento dei singoli venga incanalato in ciò che più può
essergli utile per evolversi. Forse tua figlia un giorno potrebbe inventare un’arma formidabile o
un nuovo tipo di razzo; il sistema sarebbe soddisfatto, ciò gli consentirebbe di espandersi nello
spazio come farà di certo. Ma sai che vita noiosa per Suami? Lontana dalle sue passioni e da ciò
che la farebbe sentire in contatto col “tutto”. Io le direi: Suami, se segui le tue aspirazioni, al di
là che diverrai un Renoir o meno, sarai felice! La tua vita sarà una scoperta, giorno dopo giorno.
In fondo, dall’altro lato cosa c’è, realmente? Un posto sicuro? Una professione grigia? Non
preoccuparti amore, vai dove ti porta la gioia!>>
Flo’: <<Anche io avevo pensato qualcosa di simile. Per me è importante la tua opinione. Anche se
ti poni in modo così astratto, quando si va sul pratico è come se tu avessi da dare le stesse mie
risposte. Ma, a differenza mia, che sono più istintiva, sembra tu ne conosca l’origine. Così diventa
più facile decidere.>>
Io: <<Fino a un certo punto. La mia ricerca è rivolta verso una vita istintuale, emozionale; come
quella che ho vissuto per due anni tra le isole dell’Egeo. Ma mi è chiara una cosa: che un sistema
sociale, che schiavizza sul piano logico e razionale, può essere aggirato solo da una logica e da
una razionalità che consentano di smascheralo. È anche questo ciò che definisco consapevolezza.
Certo ne è solo un piccolo aspetto. La rappresenterei come una condizione di grazia interiore, che
ti porta anche a fare cose in modo così istintivo, che il tempo si annulla. È come se si vedesse già
ciò che accadrà, in un istante. Una specie di magia. Una volta usai questa tecnica intuitiva, che ti
proietta nella consecuzione causale futura, col ministro degli interni di un paese sudamericano:
premeva per accaparrarsi un business che invece aveva segnalato l’ambasciatore al loro
Presidente; ambasciatore a sua volta legato indirettamente all’organizzazione di un nostro
vecchio presidente del consiglio. Avrei dovuto incontrare il Presidente del paese, la mattina
successiva. Si rischiava che andasse tutto a monte e lui sottolineò più volte la cosa, con durezza e
supponenza. Io tranquillo, sfingesco, lo feci parlare, e alla fine gli dissi che di certo sarebbe stato
lui il nostro nuovo referente; i miei soci erano allibiti, non capivano il perché lo stessi
assecondando. Come finimmo di accordarci, dissi a uno dei miei collaboratori, legato
all’ambasciatore, di andare subito a riferirgli l’accaduto, e di sottolineare che avevo assecondato
al momento il ministro, perché minacciava di non far aver luogo all’incontro. Poi andai a dormire
sereno; il prosieguo, pensai, era già scritto. La mattina dopo il Presidente era al centro, con
ambasciatore e ministro ai lati. La matrice del business ha le sue regole: l’osso non si getta, al
limite lo si divide.>>
Da lì ci ritrovammo, non so come, a parlare delle nuove scoperte sulla curva della passione; le dissi:
<<Flo’, ormai lo sanno anche le pietre che la passione, per motivi fisiologici, ha un tempo; un
tempo che già nel passato era stato individuato dall’osservazione che il fenomeno si ripeteva
sempre. A un certo punto il cervello non riesce più a produrre la quantità di ormoni necessaria a
mantenere quel livello di tensione fisica e sessuale, che è appunto la passione, e si va nella parte
calante della curva. La fisicità di un’altra persona è sempre un nuovo gioco, e come tutti i giochi,
nel tempo, perde il sapore di novità che aveva all’inizio. Sai bene che gli scenari di piacere, che
vengono aperti dal desiderio sessuale, nascono da ciò che la natura ha selezionato per spingerci a
procreare. Che poi, per fare scattare il gioco, debbano essere presenti molteplici elementi psico-
fisici, o che non sia la procreazione l’obbiettivo, ma piuttosto il piacere, in sé, è un’altra storia.
Storia che però non incide sul sistema. Ma perché la fine di alcune cose dovrebbe essere un
problema così terrificante? Vorrà dire che i rapporti si trasformeranno.>>
Flo’: <<Magari! Invece di trasformarsi, i rapporti si inaridiscono. Nonostante le spiegazioni
siano lì, davanti a tutti, le persone non se ne fanno una ragione e spesso, nel periodo successivo
all'affievolimento della passione, si litiga; si finiscono per addurre una serie di motivi inesistenti,
del tipo: “È colpa sua!”, “Io non mi sarei mai aspettato che...”, “Caratteri incompatibili”;
insomma, le solite cose.>>
Io, sorridendo: <<È proprio come dici. Quando la voglia di sesso con qualcuno evapora, si passa
alla storia dell’incompatibilità, che prima ovviamente non si vedeva. E allora perché fare questa
cavolo di coppia? Che senso ha? Non si possono vivere le relazioni e basta, nella libertà? Più
amori e passioni parallele, se uno vuole, e così via?>>
Flo’, con un pizzico d’ironia: <<No! Per me le cose hanno un tempo, è vero, ma mentre ci sono,
vanno vissute in un certo modo. L’homo è mio!>>
Sorrisi e le dissi: <<Vanno? Chi l’ha stabilito? Flo’, vedi che con i pensieri, vai a spirale su te
stessa, come in tanti discorsi che si sentono in giro? Fammi capire: io dovrei seguire delle regole
sbagliate, che tu stessa sai essere legate esclusivamente allo schema che attivi quando ti piace un
uomo, solo perché si fa così. Per adeguarsi a tutti quelli che seguono la stessa traccia. E dopo,
che si fa? Una festa tra amici? A che serve questa pagliacciata? A pre-confezionarsi una cosa che
non esiste e porre anche tutte le basi per far sì che alla fine ci si faccia male a causa
dell’attaccamento che si crea, quando si vivono le relazioni in modo innaturale? Perché, invece di
vivere nella bellezza del flusso della vita, bisogna inventarsene una inesistente? E dovrei fare
tutto ciò, solo per far contenti i tuoi limiti? Superali da te, i tuoi limiti; io non ho nessuna
intenzione di regredire. Ho una vita sola e non ho voglia di vivere quella che qualcuno a messo in
testa a gran parte dell’umanità. E c’è anche un’altra sfumatura importante in questa storia: con
questo giochino, inevitabilmente, si chiudono e precludono delle porte con chi viene dal passato e
con chi incontriamo e incontreremo nel futuro. Ipotizza per un attimo che il passato nell’ambito
delle relazioni non esista. Non ti parlo di quando eravamo ragazzini, ma delle relazioni più di
spessore, quelle venute dopo. Dimmi: secondo te, perché le chiamiamo passato? In realtà
dovrebbero solo essersi trasformate, come tutto ciò che riguarda le “forme” che l’universo
assume nel divenire – soli, polvere cosmica, gabbiani – invece le chiamiamo passato! Anzi, voi le
chiamate così, voi essere umani!>>
Flo’: <<Sta storia del “voi”! Ma perché, scusa, tu da dove vieni?>>
Io: <<Io non ho niente da chiudere, perché non entro nello schema della coppia, quindi tutto si
trasforma. Flo’, non hai focalizzato che le leggi dell’universo valgono per tutte le cose. Ricordi
quella legge della fisica, “nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma?”. Ovvio che nel
momento in cui prendi due elementi e li mescoli, è come se ne avessi creato un terzo. Ciò accade
anche in un incontro che porta all’amore, in cui si ha la percezione che qualcosa si crei; da un
lato è così, ma non devi dimenticare che i due soggetti esistevano anche prima dell’incontro e
quindi sta solo avvenendo una trasformazione individuale nella loro vita, legata ai nuovi eventi.
Capisci che qualsiasi cosa che non si trasforma, ma si cancella, come accade in genere tra questi
strani esseri che si chiamano umani, è contro natura? Non riesco ad afferrare e rendere conscia
l’intuizione, a spiegarla; ma ormai sono quasi certo che per quanto sembrino uguali, gli umani
non sono una sola specie. L’uomo si contraddistingue per i suoi pensieri, abitudini, spiritualità,
obiettivi; tutte cose che variano col variare della libertà interiore, che sembra essere il parametro
che crea le “differenze”. Al di là del giudizio, cosa abbiamo a che fare io, e un arabo che fa
mangiare le donne in disparte mentre parla di “sociale” con gli amici? A parte la scatola esterna,
cos’è che ci rende appartenenti alla stessa specie? Comunque, ciò che io non voglio è percepire
che una relazione può divenire “passata” invece che trasformata; quindi porte non ne chiudo per
fare il giochino delle coppie e poi, per motivi psicologici, quando un rapporto d’amore regredisce,
per cause innaturali e traumatiche, non può più tornare e questo non mi va. Le chiusure che crea il
gioco delle coppie, danno vita a eventi traumatici, perché tutto ciò che è fuori dalla natura umana,
non dovrebbe far parte della nostra vita.>>
Flo’: <<Su una cosa di certo hai ragione, niente torna realmente indietro, ma quale sarebbe il
motivo per te? Io me lo sono chiesto tante volte, senza trovare una spiegazione chiara.>>
Io: <<Nel rapporto tra due individui, ciò che è realmente raro è che nasca il “desiderio di
espansione”; che sia in una relazione potenzialmente d’amore, in una società a sfondo di
business, in una confidenza, in una sera di sesso, o in altro. A parte che devono esistere tutti gli
elementi di base, ce n’è un altro che, potremmo dire, scorre parallelo a tutto il resto: la fiducia!
L’espansione è una gioia che viene vissuta, nella progressione naturale e imponderabile degli
eventi! Quando per motivi non accidentali, ma voluti, il processo si inverte, genera dolore e
sfiducia; ossia l’esatto opposto di ciò che segue alla fiducia, di ciò che ci aspetteremmo. A quel
punto diventa impossibile tornare indietro, perché il muro della “non fiducia” è diventato cento
volte più spesso. Insomma, è possibile espandersi con una persona nuova, ma pressoché
impossibile farlo con qualcuno con cui si era chiusa una porta per motivi innaturali; come quello
dell’essere entrati in una nuova coppia, e aver dovuto chiudere altre porte per compiacere il
nuovo partner; o dell’averlo fatto per evitare che non lo facesse lui. O ancora, dell’aver sentito il
bisogno di modificare innaturalmente il rapporto, nella convinzione che o si sta insieme oppure
no, e averlo quindi chiuso piuttosto che trasformato. Fatta la frittata, non si torna indietro.
Volendo usare come chiave di lettura i principi dell’Attrazione, essi ti direbbero più o meno così:
“Noi desideriamo sentire fiducia sul piano vibrazionale, perché è questo elemento a consentire
che si vada oltre la superficie. È questo fattore a consentire l’espansione emozionale nei rapporti.
Quando lo percepiamo, i nostri pensieri aprono nuovi scenari, che a loro volta generano altri
pensieri positivi. La fiducia resta alle fondamenta di ciò. Ma se essa viene meno, verrà meno tutto
ciò che è stato partorito da quella base in poi, e i pensieri di non fiducia diverranno prevalenti e
ridondanti, rendendo impossibile il ritorno allo status precedente. Quindi Flo’, se torni al
discorso della coppia, ti accorgi che il problema non sta negli attori, ma nello schema, che
essendo contro la natura umana, porterà prima o poi a un qualcosa che invertirà la fiducia nel
suo opposto, a prescindere che sia sul piano del carattere, della comunicazione o della fisicità.
Lascia stare il tempo che intercorrerà per arrivare alla rottura, visto che esso dipende solo dal
livello di consapevolezza, di pigrizia, o di tendenza alle abitudini. Insomma, non ci vuole niente a
evitare ciò, basta non vivere negli schemi.>>
Flo’: <<In genere parli di queste cose con le persone che segui?>>

Accenni sulla Maieutospiritualità di guarigione


Io: <<A volte, ma non in maniera così generica. La “Maieutospiritualità di guarigione” prevede
un avvicinamento personalizzato all’interlocutore, basato sulla focalizzazione delle sue principali
problematiche frustranti; ciò per capire in quale quadro di matrice sta il suo cervello e quindi i
suoi pensieri, che a loro volta hanno creato il suo falso “se stesso” attuale: il programma. In
pratica tentiamo di “localizzarlo” nel sistema matrice, mappando il programma cerebrale che lo
incatena. Li, ad es, c’è sia chi è alienato dal falso obiettivo che un prestigioso status sociale porti
alla felicità, sia chi continua a farsi domande sul perché la sua coppia non ha funzionato, come il
sistema gli aveva fatto credere che sarebbe stato. Sono tutti programmi viventi con milioni di
sfumature individuali e nel focalizzarle è fondamentale camminare in parallelo, con la riscoperta
della natura. Di quella “grande madre” che ci cheta e ci connette col tutto, perché la portiamo nel
nostro DNA. È un metodo nuovo che unisce l’approccio classico psicologico a quello della
spiritualità non religiosa e alla Legge di Attrazione. La definirei: una psicosomatica reale, che
vede come causa, anche delle cosiddette patologie fisiche, il non allineamento interiore e quindi
va alla ricerca delle cause prime, per sanarle, e non di quelle intermedie. Come dire: non è una
terapia, è un dialogare, è una cosa che farebbe bene anche a uno psicologo; anzi, a lui in modo
particolare. Si tratta di scoprire ciò che si è, e da lì iniziare a percepire cosa si vuole, in modo
fluente e naturale, perché sarà il nuovo “se stessi” che emerge dalla scoperta di sé a desiderare i
nuovi scenari di vita verso cui dirigersi; ma non come se ciò fosse la risalita di una scala:
piuttosto è una modalità circolare, olistica. Cioè: si è ciò che si è, non ciò che si vorrebbe essere o
che si crede di essere; quest’ultimo è il “divenire”, non il “se stesso” del momento. Poi, una volta
trovato il proprio vero “se stesso”, si diventa ciò che si vuole, perché il tuo reale “se stesso”, lo
sa già.>>
Flo’ sorridendo: <<Se non mi avessi già parlato per sommi capi di questa nuova forma di
medicina, quello che hai detto, con tutti questo “se stesso”, tra veri e falsi, mi avrebbe portato
solo un gran mal di testa.>>
Sorrisi anch’io e le dissi: <<Vuoi che continui?>>
Flo’ <<Sì, voglio capire; vorrà dire che stasera, alla festa, mi farò un drink in più per
dimenticare.>>
Io: <<Se preferisci parliamo di sesso; volevo proprio dirti che sono stufo di mangiarmi panna e
fragole sul tuo culo; vorrei cambiare frutta!>>.
Flo’, tra risa e parole: <<Ma come fai a spezzare i discorsi così? Non riesco mai a capire quanti
siete nel tuo “te stesso”>>
Io: <<Ok, di alimentazione ne parliamo un’altra volta. Tornando a prima: la Maieutospiritualità
di guarigione, con quel tipo di ricerca interiore, crea un continuo meccanismo circolare, fino a
che le due cose, la ricerca del vero “se stessi” e “cosa si vuole”, si fondono, come fosse il
FLUSSO di un fiume che sta appena nascendo e che quindi non ha ancora un letto e un tracciato
predefinito da percorrere; credimi, è qualcosa di straordinario. Ti porta a far respirare l’anima e
il corpo. L’equilibrio diviene perfetto e sprigiona una tale quantità di energia, da sanarti. Evito di
parlarti delle scienze da cui trae linfa la Maieutospiritualità di guarigione: l’epigenetica, la
quantistica e le neuroscienze, per non farla troppo lunga. Più o meno intuitivamente, tutti si
rendono conto che se sapessero ciò che realmente desiderano e si ponessero nel modo giusto per
ottenerlo, sarebbero felici; ma ciò non accade quasi mai, perché a quello che si desidera nel qui e
ora, si vanno a sovrapporre altre cose: paure, mancanze legate a problematiche dell’infanzia,
esperienze dolorose e molte altre questioni, che si intrecciano magari con una visione statica e
pesante del mondo circostante. Tutti questi fattori creano un “finto” se stessi, che vive nella
confusione e nell’incapacità di auto leggersi. Quelle apparenti problematiche psico-fisiche in
realtà non esistono per l’interlocutore in quanto individuo, ma solo per il suo ologramma, creato
dalla matrice sociale, che lo ha precedentemente trasformato da individuo libero a “programma
vivente”. La causa del malessere sta quindi nel contrasto interiore, tra la parte assimilata e quella
libera che abbiamo in noi. Contrasto che a sua volta genera quel forte disagio che si proietta sul
piano fisico. Questo mondo è estremamente vario; dai punk ai testimoni di Geova, passando per
gli sportivi, gli spirituali, gli amanti dell’arte, ecc. Spesso dopo un cambiamento non si riesce a
variare ambiente, soprattutto dopo i quaranta anni, e si continuano a cercare stimoli nello stesso
circuito; stimoli che, ovviamente, non possono arrivare più da lì. La Maieutospiritualità di
guarigione è un approccio alle problematiche interiori totalmente nuovo; talmente rivoluzionario
da risultare difficile definirlo in due parole. È più semplice farlo con un esempio, ma prima ti dò
la definizione: Il Maieutoterapeuta osserva e focalizza le dinamiche interne e i flussi relativi a
una specifica problematica, al fine di allinearsi a chi ne è oggetto, per poi traghettarlo in uno
scenario in cui la “causa prima” della problematica, non è identificabile nel problema in sé, ma
nella sua “non esistenza”, in quanto soggetto generato dalle dinamiche interne di uno “schema di
matrice” che di per sé non dovrebbe esistere e/o dalla materializzazione dei nostri pensieri che
generano “realtà” e “scenari” di vita, a loro speculari. In sostanza, dopo essersi connessi con la
mente dell’altro, gli si crea uno scenario parallelo che gli dimostra la “non esistenza” del
problema. Perché non possono esservi problemi di sorta, se si vive nella libertà interiore. Da lì, a
cascata, anche le altre apparenti problematiche si dissolvono. La consapevolezza diventa
circolare, perché nella libertà si trova anche l’amore per sé; e senza quello, qualsiasi cura è solo
un palliativo. Tutto ciò però, può accadere solo se l’altro lo vuole, se ha veramente voglia di
guarire; se invece c’è ancora poco amore per sé, qualsiasi tentativo risulta inutile e diventa
dannoso, sia per il terapeuta che per l’altro. Usando questa tecnica, le sofferenze interiori
vengono risolte in pochi giorni o comunque in tempi brevi, perché focalizzandone l’origine
innaturale, perdono tutto lo spessore che sembravano avere. Lo stesso vale per il meccanismo-
schema che l’ha innescato: in una coppia, per esempio, si possono scrivere migliaia di libri sulle
sue variabili, dinamiche interne, problematiche in essere e potenziali: dal tempo della passione,
all’abbandono, ecc. E ciò ci farà sempre apparire il tutto, come la più o meno valida analisi di ciò
che accade all’interno dello schema di coppia; oppure possiamo spiegare perché la coppia non è
nella natura umana, ma è bensì uno schema che al suo interno costringe gli attori a tutto ciò che
seguirà alla sua attivazione, ferme restando le variabili soggettive. È ovvio che se riusciamo a
trasmettere questo, tutte le eventuali problematiche, perdono l’importanza che sembravano avere
in precedenza. Non vi sono più i buoni e i cattivi, scompaiono le motivazioni; i traumi, col tempo,
evaporano. Per non andare troppo sull’astratto: ho un’amica, Dori – per me le persone che seguo
sono amiche – che aveva una relazione con un uomo già impegnato, e la cosa a un certo punto ha
cominciato a destabilizzarla. Da lì, con un percorso, siamo arrivati a focalizzare, transitando per
l’infanzia e la famiglia, che in realtà aveva bisogno di un nuovo circuito in cui conoscere persone
affini alla sua attuale personalità. Con gli anni era cambiata, si era evoluta prendendo maggiore
coscienza di se stessa, ma non riusciva a rendersi conto del perché trovasse la sua vita
insoddisfacente. In realtà la risposta l’aveva davanti a sé, ma non la vedeva; c’era ben poco
amore per sé e questo causava una continua proiezione nel domani e nell’illusione di un domani
migliore. Così ha iniziato a cercare nuovi ambienti, a frequentare incontri sullo yoga, energia,
escursioni naturaliste, by night in look dark, e altro, e tutto si è risolto. Perché non solo ha
cominciato a vivere ciò che desiderava, ma ha anche incontrato persone realmente affini. Sai, per
una direttrice di banca, abituata a vivere nel quotidiano un certo tipo di situazioni, dalle quali poi
derivano conoscenze, amicizie, ecc., può essere più difficile rompere lo schema. Molte
problematiche riguardano il rapporto con l’altro sesso; è lì che le idee sono sempre poco chiare o
stereotipate. L’analisi psicologica cerca di reinserirti nello schema, e così spesso vedi persone che
dopo anni si ritrovano sempre al punto di partenza, mentre con la Maieutospiritualità di
guarigione, in tempi molto ristretti, inquadrano se stessi e si rendono conto che ciò che sembrava
un problema non lo era; perché la vera questione, come nel caso che ti ho appena citato, stava nel
cambiare circuito e interessi, insomma nel conoscere persone da cui attingere e con cui scambiare
emozioni ed esperienze vissute. Una volta che hai capito chi sei e cominci a vivere te stesso nella
sperimentazione, troverai tantissime persone affini e scoprirai che vi stavate già cercando,
reciprocamente. Quando in una persona avvengono delle mutazioni interiori, è giusto iniziare a
tagliare i rapporti e le conoscenze che non rispondono più alle nuove esigenze, ma ciò crea un
grande vuoto e se capisci che il problema non sei tu, ma la conseguenza della tua evoluzione, tutto
scorre. Viceversa se non focalizza ciò, si va verso una sorta di depressione invisibile, dove tutto
appare inadeguato; te stesso per cominciare e senza che se ne capisca il perché.
Ci sono anche donne, per esempio, che sul piano interiore, negli anni, si sono evolute moltissimo
sul piano della conoscenza, ma sono rimaste legate al modello mentale del maschio affine al loro
vecchio modo di essere, o al padre, e così ripetono lo schema restando sempre nell’ambito di
esperienze deludenti. Nella pratica, un altro elemento fondamentale è il metodo del “silenzio
verso ciò che viene dall’esterno e dell’ascoltare la propria interiorità”.>>
Flo’: <<Credo di intuire cosa intendi, ma come si attua? Cioè: come cerchi di far prendere
coscienza di una cosa così semplice concettualmente, ma così complessa a livello pratico?>>
Io: <<Cerco di farlo trattando il meno possibile l’aspetto teorico. Nel mondo della matrix si vive
bombardati di input impropri, ma che col tempo, dopo averli assimilati, divengono abitudini
irrinunciabili. Il metodo consiste nell’espandere la percezione del rapporto tra sé e il tempo; con
lo scopo di tornare nel proprio “adesso”. Si inizia con carta e penna, facendo un conto orario,
escluso il sonno, di quanto tempo si passa a fare cose improprie sul piano interiore e quanto se ne
dedica a elaborare problematiche, input, ecc, non pertinenti a se stessi. Per esempio: notizie
diramate dai media di vario genere, cronaca, problematiche poste da amici e conoscenti, o
derivanti da situazioni familiari, e così via. Mettici anche l’ascolto della solita canzone
struggente che parla dell’amore di coppia... Insomma: tutto ciò che non viene auto generato dalla
propria interiorità. Questo approccio all’inizio è sconvolgente, perché la somma arriva quasi al
100%. Da lì in poi, se si vuole uscire da questo tunnel, è sufficiente per un periodo farsi una
semplice domanda ogni qualvolta ci arriva un input dall’esterno, anche se viene da un film, e
tagliarlo alla radice. La domanda da farsi è: “L’input che sto ricevendo, è pertinente alla mia
essenza, è apportatore di benefici, collima con i miei desideri, amplia la mia consapevolezza e la
mia conoscenza? O è solo una ripetizione, con nuove sfumature, dei soliti scenari che già
conosco?” Quindi l’input improprio non deve entrare a priori, dentro se stessi, perché viceversa
genererebbe vibrazioni e pensieri affini; al di là del fatto che poi venga scartato o meno, dopo
averlo elaborato. Per evitare ciò, bisogna eliminare il mezzo che emana l’input, media e Tg per
cominciare, con le loro martellanti notizie, orribili e sensazionaliste, in modo che non abbia il
tempo di generare quell’onda ridondante che evoca pensieri concatenati. In sostanza, non serve a
nulla elaborare per poi scartare: così facendo è solo un’illusione quella di essere rimasti esenti
da ciò che ci è arrivato, e dalle vibrazioni negative che ci ha trasmesso. L’altro problema
principale nel far ciò, sta nella modalità di gestione dei rapporti. Innanzi tutto vanno recisi quelli
che si basano su una comunicazione tesa a rappresentare tutte le sciagure dell’umanità e quelle
personali; con chi resta, si può fare un discorso del genere:
“Sto seguendo un percorso di analisi interiore, per cui non posso parlare di cose problematiche
per un po’!” Questo per evitare di assumere atteggiamenti che potrebbero apparire supponenti o
scostanti e ricevere quindi vibrazioni di ritorno di taglio negativo. Attuando questa pratica, tutto
il tempo che si passava a elaborare input estranei alla propria interiorità lascia un grande vuoto
dentro, che viene poi colmato da pensieri completamente incentrati su se stessi. Facendo
attenzione a scartare, sul nascere, quelli negativi. Col tempo, così facendo, si comincia a
somatizzare un senso di disgusto fisico per ciò che non ci appartiene, che non appartiene a cose
che ci danno emozioni gioiose, nel presente o prospetticamente. Come se si trattasse di un vero e
proprio atto di violenza che viene esercitato contro di noi. Una volta creato questo substrato,
questa nuova consapevolezza nella mente dell’altro, si è a meta strada. Da lì in poi interviene un
elemento rivoluzionario, che è conosciuto da sempre, ma che non ha mai avuto grande diffusione,
perché la vecchia cultura scientifica non riusciva a decifrare il fenomeno. Comincia la fase di
auto guarigione, durante il sonno. Il Maieutoterapeuta è in grado, attraverso l’iniezione di
consapevolezza, in senso figurato ovviamente, di far attivare il cervello inconscio, durante il
sonno, sulle tematiche che hanno generato il problema. E da lì comincia a espandersi l’auto
guarigione in tutto l’essere. La Maieutospiritualità di Guarigione ti trasporta in un mondo dove
sei tu al centro, e non il sociale; in questo modo è proprio ciò che dell’ambiente circostante
potrebbe interessarti, a venire verso di te. A volte è molto gratificante sentire dalle persone che
seguo: “Ho cercato per anni di superare delle cose con degli psicoterapeuti, e invece con te, con
questa nuova metodologia, ci sono riuscita in pochi mesi e guardandomi indietro, mi chiedo: Era
tutto così semplice; come facevo a non accorgermene?” Io comunque non seguo tutti; la
Maieutospiritualità di Guarigione presuppone amicizia tra chi guida, nel focalizzare un
determinato aspetto della vita, e chi segue; questo implica empatia e quindi vi devono essere
affinità, punti di contatto, apertura totale, amicizia. Lo scambio di energia è fortissimo, e se c’è
fiducia totale, tutta l’energia va direttamente in scontro con la matrice-schiavizzante dell’altro. In
queste pratiche, ci si rappresenta entrambi per ciò che si è al momento; non c’è uno scalino tra i
due, perché la ricerca del benessere interiore è un obiettivo comune e raccontare se stessi porta
benessere. E’ un atto d’amore reciproco; e così la pratica diventa un gioco.>>
Flo’: <<Alma, ma c’è stato un momento in particolare, un punto di svolta, che ti ha fatto trovare
questo tuo “te stesso” così atipico? Sembra che tu viva in un altro mondo. Le cose che dici, il tuo
modo di vedere, è fluido, ma è come se non fosse “umano”. Da un lato vedo un uomo giocoso e
trasgressivo, oltre il mio limite a volte, come quando vai alle feste fetish in maschera, col codazzo
di fans; dall’altro sento l’umanità che ti anima, quando parli dei tuoi progetti solidali ai problemi
dell’infanzia africana; altre ancora, come adesso, ti immagino in poltrona, su Marte, a osservare i
casini mentali di noi terrestri. Vorrei dirti che sei presuntuoso e supponente; ma neanche questo
sarebbe vero, perché la serenità con cui parli lascia intendere il contrario. Forse che non hai
emozioni? >>
Mi uscì una mezza risata e le dissi: <<Io vivo di sperimentazione, di sentimenti ed emozioni: ma
non di quelli del sistema! Per me quello che si dice intendendo “sentimenti umani” è pari a dire
“sentimenti orribili”. Il famoso bambino che è dentro di noi, in realtà, è un mostriciattolo che
custodisce i trucchi per non farci evolvere; per cercare compassione e tenerezza e suscitare così,
sensi di colpa, se non gliela si dà. Lui fa un gioco sottile, ma come al solito di nascosto dalla
nostra parte conscia.>>
Decidemmo di spostarci in un localino a pochi passi, per prendere un Mojito. Piccoli tavoli tondi,
poltroncine, candele, un ambiente molto intimo e soft.
Flo’: << Ci voleva un po’ di silenzio, lì c'era una bolgia! Anche vero che, come fanno “Dal Duca”
a Trastevere i tonnarelli cacio e pepe....... E’ la pasta che fa la differenza; deve avere quel tocco di
ruvidità che assorbe il cacio. Allora Alma? Quando è iniziato questo tuo momento d’incanto?>>
Io: <<Mah, non saprei. Ho sempre avuto una visione alternativa delle cose! Certo: col tempo le
esperienze, la conoscenza, l’ampliarsi della consapevolezza, mi hanno cambiato; ma non mi vedo
molto diverso dal passato. Ma forse c’è stato un momento preciso in cui ho agganciato l’universo,
sentendomene pienamente parte. E’ durato il tempo di una notte, ma credo che da lì sia iniziato un
tipo di vita, di percorso, diverso! E’ stato un pensiero preciso che mi ha guidato: l’aver voluto
trovare un modo per sentire sempre il vero me stesso, come avvenne sullo Stromboli, in quel
momento magico. Lì è accaduto qualcosa in me; ma credo che non sia stato ciò che ho vissuto in
quel lungo istante a determinare il cambiamento, questa sorta di trasformazione interiore, di
deframmentazione. In realtà ho la sensazione di non essermi trovato sull’isola per caso. Come
dire: forse ho cercato quel momento perché ero pronto! Insomma, quell’esperienza è stata
fondamentale, ma perché ero pronto a ciò che io ora chiamo “Salto”. So cosa stai pensando, Flo’!
A te suonano troppo magici i principi dell’Attrazione, mentre per me, adesso, è evidente che c’è
sempre un nesso: cercavo vie nuove, risposte, e l’Attrazione me le ha portate. Vuoi che ti racconti?
>>
Flo’: <<Sì, racconta. Mi piace sentire le tue storie, c’è un qualcosa in più che mi affascina.
Un’altra persona mi direbbe che è stata su un’isola in vacanza, che si è divertita, rilassata e ha
mangiato pesce. A te invece capitano sempre cose particolari, storie ancestrali, magie: ma non ti
rilassi mai? Ti capita di vivere qualcosa di normale?>>
Io: <<Ovvio che la vedi così. Io sono sempre rilassato e quindi se mi muovo, non è per cercare ciò
che già ho! Poi l’Attrazione fa il resto. Comunque, a parte che lì ho scoperto le Cicladi, perché
Stromboli è stupenda e ha gli stessi colori che poi inseguii andando in quelle isole; dicevo: stavo
con Aurora, una ex; arrivammo all’isola nel pomeriggio. Il tempo di sistemarci in una villetta che
avevamo preso in affitto e poi giù, subito verso la spiaggia. C’era un localino simpatico,
all’aperto, gestito da alcuni suoi vecchi amici napoletani e spagnoli; un mix di stile marinaro.
Travi azzurre e una vista spettacolare. Aurora mi presentò i suoi amici e chiesi ad Anthony, che
sembrava molto preso dall’isola, informazioni sul vulcano. Sapevo che era uno dei pochi al mondo
perennemente attivo, per la bassa viscosità del suo magma. Anthony mi disse, con enfasi e
trasporto interiore: “Qui c’è una magia! Qui sei in contatto con gli elementi! Un puntino nel
mare, con il cono dello Stromboli a 1.000 metri... Acqua, fuoco, aria. La terra la senti, ma non la
vedi se sali la notte, perché la cenere lavica che ricopre la cima del vulcano e nera e si confonde
col buio. Ci sono tutti gli ingredienti primordiali. Amo quest’isola e l’essere che le dà vita: uno
dei rari vulcani al mondo sempre attivi, su cui si può salire su a piedi con facilità, anche se ci
vuole una guida, per evitare i crepacci.” Ricordo con estrema precisione quel momento e tutto ciò
che ci dicemmo. Dissi ad Anthony, stupefatto: “A piedi?”, e mi voltai verso il vulcano, alle mie
spalle.
Restai qualche istante in silenzio a osservare quell’enorme cono nero, vivo; saliva quasi dritto dal
mare, ripido, spettacolare, improbabile. Ci trattenemmo al locale un’oretta; eravamo stanchi
entrambi, e rientrammo nella villetta. Aurora mi chiese: “Cos’hai? Pensieri?” Le risposi: “Sono
attratto dal vulcano, e voglio salire su. Adesso!” Aurora disse che era una pazzia, a quell'ora;
potevamo incontrare crepacci e chissà cos’altro. Per salire serviva una guida! Di certo non era il
caso di andare da soli e in piena notte. Ma, per quanto cercò di trattenermi, l’attrazione fu troppo
forte per farmi desistere. Fu una scalata! Da zero a mille metri d’altezza, su terra impervia.. E
pensa che ce ne sono altri 2000 sotto il mare; il volume totale è 25 volte quello della parte
emersa: un gigante. Arrivai in cima sudato, ma il vento era caldo, mi avvolgeva. Cominciai a
camminare sul bordo del cono, fino al punto in cui si vedeva la lava, circa cento metri più in
basso, all’interno del cratere eruttivo. Eravamo solo in due lassù; io e le energie primordiali della
natura!>>
Flo’ disse, con tono ironico: <<Ovvio che non c’era nessuno; in quel periodo, sarai stato l’unico
folle sull’isola!>>
Sorrisi e continuai: <<La terra è tonda, e da lì potevo davvero rendermene conto, perché, da
quell’altezza, tutt’intorno, il mare si piegava intorno al globo. Hai presente quando guardi un
grande mappamondo? Potrei dirti che era quella, più o meno, la visione: avevo la percezione
netta della sfericità terrestre e di quella palla che galleggiava e viaggiava nell’universo. Il senso
della rotondità e tutto quell’immenso, mi facevano immaginare, visivamente, Terra e Luna come
fossero due navi che solcavano lo spazio-tempo; perché è quella l’essenza dell’universo, insieme a
tutta la sua energia pensante. Immagina lo scenario di quel momento: la luna a tre quarti che
illuminava e si rifletteva nel mare, il cielo limpido pieno di stelle, vento caldo, il fuoco della
creazione sotto di me. E lì, come non mi era mai accaduto, mi sentii – come dire – mi sentii
grandissimo in tutta quella magnificenza, e lo percepii dentro l’anima. Ero parte del tutto, e una
gioia infinita si liberò. Passai tutta la notte sul costone, in quella magia. Sì Flo’! Credo che da lì
sia iniziato qualcosa di nuovo per me.>>
Flo’: <<Dev’essere stata un’esperienza incredibile. A volte le paure ci bloccano! >> Guardò
sorpresa l’orologio, e disse: <<Alma, devo scappare; tra cinque minuti ho appuntamento con
Jessica a Piazza Trilussa per andare a quella festa.>>
Si alzò in tutta fretta e mi guardò con un’espressione velatamente ironica, ma al contempo complice:
bello sentirsi amici, pensai. Si poggiò sulle mie gambe con sensualità e ci guardammo negli occhi
sorridendo: un bacio e andò via.
Desideravo star solo tra i miei pensieri. Quanto amo star solo. Flo’ era realmente splendida, donna e
ragazza insieme, molto presente. Eppure non sentivo per lei, quel trasporto che a volte aveva
caratterizzato alcune relazioni del passato. In genere lo chiamano amore passionale; ma oramai ero
quasi certo che non fosse così. In realtà quel trasporto, al di là della passione, era stato il lasciarsi
andare verso l’appartenenza e il possesso reciproco.
Fintanto che immaginiamo il divenire nel modo in cui vuole il sistema – cioè attraverso gli scenari
che ci ha preventivamente inculcato nella fase educativa, tra istituzioni, famiglia, cultura e media –
anche il prosieguo di una relazione, nel breve termine, sarà quello già rappresentatoci. Come la
puntina di un vecchio giradischi, costretta a “cantare”, seguendo il solco inciso nel disco.
E il disco dice che una persona dell’altro sesso può essere il nostro “giusto” completamento, il
compagno ideale di vita e altre amenità similari. Ed ecco che l’Attrazione, sempre pronta ad
accontentarci, ci porta l’immaginario di ciò, trasporto interiore compreso; o, in alternativa, ci dona la
mancanza di questo scenario, se la nostra paura di non concretizzarlo rappresenta il pensiero
dominante. Insomma: è una specie di “pacchetto” full optional!
Un giorno Marlon mi diede modo di fare un parallelo sottile, quanto per alcuni bizzarro, parlandomi
del sado-maso; mi apparve chiaro che il sado-maso era l’estrema e visibile espressione
dell’appartenere a qualcuno, al punto che in quello strano gioco, in ultima analisi, erano più
bisognosi i padroni di possedere gli schiavi, che non viceversa. Lo schiavo – come si auto definisce
in quell’ambiente il soggetto “dominato” – cercava la padrona, ma in quel suo stato di sottomissione
non aveva bisogno di mantenere un’immagine precisa e così, se non trovava soddisfacente la
Mistress, la cambiava in un attimo; bastava pagarne un’altra da “provare”. Viceversa la padrona
aveva uno status da mantenere e promuovere in pubblico e così finiva per lamentarsi spesso della
volubilità dei sottomessi. Insomma: tutto speculare al rapporto tra l’uomo di potere, o il politico, con
chi è al disotto, nella catena di comando. Quando il padrone sbaglia, gli schiavi, dopo averlo
deificato, lo mettono al rogo; questo è il rapporto tra le due figure di padrone<->schiavo.
Diciamo la verità, ero estremamente felice di sapere che non avrei più potuto provare quel trasporto
di cui parlavo prima, il quale trascina, seppure all’apparenza dolcemente, nella trappola di un pezzo
di vita perso e improprio.
Il rapporto di amore e passione è una cosa che mi ha portato nell’estasi, a momenti. Quello è stato
sempre bellissimo; la coppia che si crea e che magari si trascina dopo, con i suoi soliti argomenti
chiave – del tipo: “miglioriamoci”, “evolviamoci”, “parliamo”, “regolamentiamo la gelosia e i
limiti”, “cerchiamo di essere più liberi tra noi”, ecc., oppure frasi tipo: “Tu che faresti se….?” – che
ripetitività, che tristezza, che schiavitù!
Ma ciò che mi dava gioia pensando a quel passato, era che le persone con cui avevo condiviso quelle
esperienze così intense, si erano anch’esse evolute, sebbene a modo loro. Come se dopo quelle
relazioni, in cui il senso di appartenenza aveva toccato apici estremi per entrambi, la realtà, sullo
sfumare della passione e della scoperta dell’altro, a prescindere da chi l'avesse vissuta prima, si
fosse all’improvviso svelata. Anch’esse avrebbero potuto vivere l’amore in modo reale, senza
perdere il senso di se stesse. L’amore nella libertà: ossia l’amore universale rivolto verso il tutto.
Per questo credo che quei legami, sul piano affettivo e d’amore, non sarebbero mai svaniti. Quel
percorso l’avevamo vissuto insieme... e l’amicizia profonda e l’affetto che ci avevano legato, non
sarebbero mai svaniti.
L’amore universale è gioia in tutti gli istanti; è felicità continua; è libertà infinita. Esso è la bellezza
di amare ed essere amati, vivendo in un’oasi dove tutto si realizza, semplicemente desiderandolo.

Percepire la realtà in un istante, attraverso i segni manifesti


Mi voltai verso una coppia che sedeva lì a fianco; rappresentava per la mia essenza, una sorta di
rumore di fondo. Era trascorsa un’oretta da quando Flo’ mi aveva lasciato e, mentre riflettevo
sull’amore, sentivo i discorsi del tavolo vicino.
Lui… un uomo giovane, look casual e un minimo di calvizie. Nel suo esprimersi, nella compostezza
dinamica, in tutto ciò che diceva e nel modo in cui lo diceva, sembrava la perfetta formulazione di
quello che è giusto. Come si suol dire: il tipo giusto. Incarnava tutto ciò che è adeguato aspettarsi da
un tizio; da un ragazzo esperto di economia, che opera nell’ambito della ricerca universitaria: look
consono, modo di esprimersi, postura e tutto il resto.
Di fronte a lui, una signora impeccabile; forse un’amica più anziana, anch’essa perfetta nel suo ruolo.
Insomma: una cosa di plastica, appena uscita dalla lavanderia. Un’ora intera di dialoghi su cose
giuste, misurate: il trasformarsi di Berlino e Madrid; la radiografia pseudo-equilibrata del nuovo
premier italiano; l’inevitabile regresso nel tempo, del tenore di vita delle fasce meno abbienti, a
fronte della recessione incalzante e altro. Ma, durante tutto quel tempo, non avevano aperto un solo
argomento che riguardasse la loro vita, manifestato un’emozione, o qualcosa che lontanamente si
potesse definire sentimento. Il loro dialogare era palesemente il frutto della rielaborazione, in chiave
soggettiva (ma solo per sfumature), dei notiziari Tv e di argomenti vari tratti da riviste trendy.
Insomma, avevo a fianco due persone: ma esistevano realmente o erano un ologramma programmato
dal sistema? E io, come uno stupido, mi ero fatto inconsciamente risucchiare da quel rumore,
dimenticando che pensieri impropri ne generano poi altri, a cascata. È così palese che anche dai più
piccoli segni possiamo capire noi stessi e gli altri. Spesso è da ciò che è manifestazione diretta della
fisicità e della sua rappresentazione che possiamo vedere tutto, in un istante; perché la fisicità di un
individuo e il suo modo di addobbarla è quasi irrinunciabile, nel sistema. Essa si manifesta
attraverso una spinta inconscia e incontrollabile. Viceversa, sui grandi temi, è impossibile decifrare
un uomo di matrix, perché intervengono troppe variabili; è poi che senso avrebbe decifrarlo? La
personalità è un’invenzione, uno dei tanti possibili vestiti che si possono indossare nella falsa realtà.
Nella libertà non si è questo o quello; non ci si decifra, si vive e basta.
Camminando, mi chiesi ancora una volta perché è così difficile, per i più, raggiungere un grado di
libertà interiore quantomeno accettabile. Un grado che permetta di vedere una realtà, la nostra e
quella dell’universo, come oggettiva, com’è chiaro che sia, attraverso una lettura istintuale dei segni
manifesti.
Capisco che i cosiddetti grandi illuminati, non essendo ancora a conoscenza che il sistema sociale è
un organismo a sé, con vita propria, non riuscivano a far quadrare il dualismo che derivava dalla
vecchia visione.
Da un lato affermavano che l’universo è vivo, tutto ne fa parte e quindi, in quanto unità, non può non
auto-percepirsi in chiave oggettiva. Dall’altro, non riuscendo a spiegare le differenze nel modo di
vedere la realtà da parte dei singoli individui, ipotizzavano che la realtà fosse soggettiva, in rapporto
all’osservatore.
Oggi mi è chiaro che quella soggettività era illusoria e causata dal fatto che ciascun individuo si
identifica in una categoria, facendo propri i valori, le credenze, i principi, i sentimenti e gli obiettivi
del suo immaginario gruppo di appartenenza.
L’uomo legge quindi la realtà in base a variabili soggettive non sue, ma inculcategli dal sistema
sociale. È un po’ come se la vita di ciascuno e il mondo, fossero un panorama che viene osservato,
attraverso prismi, di forma e colore diversi tra loro. È quindi conseguenziale che gli uomini liberi,
avendo rimosso quei filtri, vedano la realtà nello stesso identico modo: oggettiva! Come la vede un
delfino o una farfalla, ossia le forme di vita biologiche superiore, in quanto a compiutezza e libertà.
Di riflesso mi venne in mente il racconto di un’amica, Antonella, che aveva conosciuto in piscina un
uomo molto attraente, Giulio, dal fisico scolpito in palestra e avvolto da splendidi tatuaggi. Lei non
era da meno, e lui a cena le disse: “Ti sei fatta una bella “cornicetta”, riferendosi alla sua vistosa
fisicità, e lei gli rispose: “E lo dici proprio tu?” in relazione al fisico che lui aveva costruito con
tanta minuzia.
Conosco bene Antonella; in realtà ha un fisico così particolare nel rapporto lunghezza gambe, vita
strettissima e seno strabordante e dritto, che anche con una tunica sortiva effetti fuori scala, sui
maschi; cosa che avevo notato in svariate circostanze. E quindi fu semplice farmi un quadro visivo
della situazione mentre l’ascoltavo. Una donna realmente sui generis, Antonella, da vari punti di
vista; ricordo una circostanza in cui eravamo a telefono e sentii all’improvviso un rumore molto
forte; le dissi: “che è successo?”, e lei: “c’era uno che mi seguiva; ho sterzato all’improvviso in
una traversa e lui ha tamponato il furgone che mi precedeva.” Come al solito non rimasi colpito
per ciò che le accadeva, c’ero abituato, ma per la tranquillità e la scontatezza con cui ne parlava.
Molto reattiva Antonella.
Comunque, tornando al palestrato, la cosa che mi colpì è che a seguire lui giustificò i tatuaggi, e
quindi la sua “cornicetta”, come la chiamava lui, adducendo come motivazione che erano (tra nomi
dei figli in lingua araba e altro) tutti segni di immensi amori che aveva voluto incidere sul suo corpo.
Così pensai alla perversione del sistema, e di come le difese dell’Io di Giulio – Io che era nato a
seguito della frammentazione interiore, a sua volta causata dai condizionamenti sociali – avessero
generato il solito dualismo interiore. Una lotta continua, tra la parte libera residuale e quella
inculcata dal sistema; fra ciò che era da considerarsi “giusto” o “sbagliato”. In pratica il suo
moralismo, sul come avrebbe dovuto essere esteriormente e giustamente un uomo, non gli faceva
ritenere consoni i tatuaggi. E quindi le difese dell’Io, a livello inconscio, avevano prodotto e fornito
una motivazione utile a dare una giustificazione adeguata, agli occhi di se stesso e degli altri, per
quegli spettacolari tatuaggi simili ad affreschi; motivazione per farseli tatuare compresa – pacchetto
full optional.
L’attivazione delle difese dell’Io, individuate da S. Freud, sono un elemento estremamente visibile se
come interlocutore c’è una persona libera, perché quest’ultima percepisce istantaneamente
l’atteggiamento di difesa dell’altro; difesa che in realtà non è indirizzata a chi ha posto la domanda,
ma bensì a una delle due parti di se stesso, quella di matrice ovviamente.

Facciamo un esempio su cosa si può presumere sia avvenuto nella mente di Giulio e di come ciò si
sia riflesso su Antonella:

VARIANTE UNO
- La parte di matrice di Lui ha ricevuto probabilmente un input negativo sull’eccessiva cura del corpo
maschile e sui tatuaggi (sul piano del giudizio) nella fase educativa, sin dall’infanzia.
- Per effetto-specchio, se non si è liberi, si finisce per credere che tutto il mondo, o gran parte di
esso, la pensi allo stesso modo su un argomento specifico; in questo caso sui tatuaggi.
- Ma la parte libera di Lui aveva visto qualcuno con i tatuaggi e, trovandoli molto belli, aveva
desiderato farseli anch’essa.
- L’affermazione di Antonella, che abbiamo letto prima…: “E lo dici proprio tu?”, mette in crisi il
rapporto tra le due parti mentali di Giulio, quella libera e quella condizionata, perché una dice: “è
sbagliato farsi i tatuaggi” e l’altra: “mi piacciono i tatuaggi e me li sono voluti fare”.
- La risultante consiste in una giustificazione che la parte “libera” fornisce alla parte “condizionata”
sul perché ha voluto farsi i tatuaggi; giustificazione che a sua volta è stata trasmessa ad Antonella.
Quindi potremmo pensare che in questo scenario ha vinto la parte libera; ma non è assolutamente
così, anzi. Il Lui non ha detto a se stesso: “mi faccio i tatuaggi perché mi piacciono” ma ha dovuto
bensì trovare un accordo con la parte condizionata. E tra i due input contrastanti è uscita fuori una
“risultante” che manifesta l’assoluto predominio in Giulio della parte condizionata. Un po’ come se
quest’ultima avesse detto alla parte libera: “t’accontento, fatti i tatuaggi; ma solo perché la
giustificazione che poi fornirò agli altri sembrerà plausibile”.

VARIANTE 2
- Sempre nell’ottica che la realtà è oggettiva, per un uomo libero, e che le dinamiche dei non liberi
sono standard, quindi prevedibili su un piano istintuale, vediamo la variabile al quadro di prima.
- Giulio avrebbe potuto considerare “giusto” che un uomo curi la sua fisicità e la colori con dei
tatuaggi. Ma… ipotizzando ciò che LUI ha incamerato nella fase educativa (i valori su ciò che è
giusto e ciò che è sbagliato) o quella esperienziale successiva, sul fatto che un certo tipo di donna
consideri “sbagliato” che un maschio si faccia tanti tatuaggi, si è giustificato consapevolmente, in
quanto cosciente dei limiti e dei condizionamenti della “lei” che lui ipotizzava. Insomma: una sorta di
giustificazione preventiva.
Anche in questo caso, sembrerebbe che la parte “libera” di Giulio abbia avuto la meglio; anzi che sia
addirittura in grado di prevedere e prevenire; ma ancora una volta non è così. Difatti la parte
condizionata di Giulio ha sentito la necessità di fornire una giustificazione ad Antonella per far sì che
Giulio fosse visto positivamente come uomo. E ciò fa trasparire che nella mente di Giulio, la parte
condizionata che sente il bisogno di essere accettata o che ha paura di non piacere e/o di essere mal
giudicata, è predominante.
Volendo essere ancora più precisi, si evince in entrambe le ipotesi che bisogni e paure sono elementi
molto forti in Giulio.
Non vi è niente di più deviante, in un individuo, del pensiero che il fine giustifica i mezzi; perché sta
a significare che l’attore ha una rappresentazione del mondo e del rapporto coi suoi simili, non
basata sullo scambio reale, ma sul mero raggiungimento di un proprio preciso obiettivo.
Difatti il principio che “il fine giustifica i mezzi” è uno dei principali tra quelli inculcati dal sistema
ed è alla base del principio d’impresa: “l’azienda deve avere come scopo principale la
massimizzazione del profitto.”
D’altronde il fine giustifica talmente i mezzi, da far sì che uno che voleva fare il musicista diventi
invece avvocato, sacrificando addirittura se stesso, in funzione della sicurezza economica (il fine del
cavolo)… tra l’altro ipotetica.
Comunque alla fine non ci ha fatto sesso, con Antonella; ad Antonella piacciono le energie forti.
Ovviamente ho rappresentato le dinamiche mentali in modo estremamente semplificato ma credo sia
chiaro quanto i “segni manifesti”, dopo la liberazione, ci consentano in un istante di “vedere” la
realtà, nella sua oggettività. E ciò senza alcun processo mentale percepibile ma bensì totalmente
istintuale. Difatti è solo per rappresentare la consecuzione causale dei pensieri, e lo scenario mentale
di Giulio, che ho focalizzato i singoli aspetti e il quadro d’insieme.
Al contempo, questo scenario ci fa anche capire cosa accade agli animali appartenenti ai super
organismi (uomo, formiche, api, ecc.), come cita la biologia: vengono totalmente snaturati dal
sistema, in rapporto alla loro libertà individuale.
Riuscite, per esempio, a immaginare un delfino che si giustifica per qualcosa che fa, perché gli
piace? O, in antitesi, una formica operaria che fa i bagagli e se ne va in giro per il mondo?

Sì! Erano anche i segni manifesti, se presenti, quelli relativi alla propria fisicità e al modo in cui la si
riveste, a consentire di vedere tutto in un attimo, per istinto e al di fuori di qualsiasi schema.
D’altronde nella libertà, quale sarebbe il motivo per celare, a sé o agli altri, il proprio desiderio di
piacere e di essere più efficaci nell’attrarre, creando un se stessi speculare ai propri gusti estetici e
al proprio immaginario di sensualità?

Più in là su questo tema, tra le varie, scrissi a un gruppo di amici:


…quindi, sull’argomento “segni percettivi simbolici” va chiarito quanto segue: per ampliare la
consapevolezza del mondo circostante e la propria efficacia nell’agire, il potenziamento della
propria capacità percettiva, che consente di riconoscere i “segni manifesti”, è un elemento
fondamentale.
Senza acquisire questa capacità, non è possibile vivere nel tempo-dilatato.
È la bipolarità del flusso energetico che si attiva tramite i magneti: “capacità percettiva dei segni
manifesti” e “la creazione del nostro vero se stessi attrattivo”, in quanto totalmente allineato alla
nostra essenza, a consentirci di vivere nel tempo-dilatato. Una dimensione in cui non si vive
ottant’anni, ma almeno 800.
Mettete insieme il tempo che risparmiate nel quotidiano, se siete incentrati su voi stessi, più il tempo
che risparmiate nel decifrare voi e il mondo circostante, più il massimo dell’energia attrattiva dovuta
al totale allineamento interiore che emerge dopo la liberazione… e tirate le somme. Dire che sia una
vita lunga 800 anni, o che siano dieci vite vissute in una, il conto comunque torna.

Mi aveva detto, tempo prima, la sensitiva di Trastevere nel contesto di un discorso: <<Tu hai già
tutte le risposte!>> Eravamo ormai diventati amici e non si capiva più bene chi dei due meglio
leggesse l’altro. Come ebbe a dirmi Jan, assistendo a un nostro incontro: <<Che strano rapporto di
rispetto e stima, quasi adulazione, ha questa persona per te: sconcertante! Ma la paghi per far
dire le stesse cose a tutte?”>>
Quante volte, sul piano emozionale, percepiamo, vediamo e interpretiamo con chiarezza persone,
eventi e circostanze avendo già le risposte sul loro divenire, mentre al contempo non vogliamo
vedere queste risposte a causa di paure e/o prospettiche mancanze che cozzano con le nostre
illusioni?
Mi resi conto che il superamento della parte mentale, che ci limita e ci riporta costantemente nella
matrice mentale, deve necessariamente prevedere l'apprendimento della capacità di capire se stessi e
gli altri attraverso l'analisi istintuale e intuitiva dei segni manifesti.
Ci sono individui che sembra abbiano vissuto mille vite totalmente diverse l'una dalle altre, eppure
in apparenza non fanno mai nulla o quasi. L’essenza di questa modalità di vita, che abbraccia i
principi dell’Attrazione nell’assoluta libertà è, come abbiamo già visto, bipolare: il primo polo è
quello attrattivo e consiste nella creazione di se stessi o, per meglio dire, nel risvegliare il nostro
vero Io, quello che era già in noi. Quell’Io, a sua volta, si doterà degli strumenti che desidera e che
sono consoni al suo divenire. Il secondo polo, consiste invece nel percepire e apprendere attraverso i
segni manifesti.
Questa bipolarità incanala un divenire, che scorre in una sorta di campo magnetico, come negli
acceleratori di particelle. Vedere tutto attraverso i segni manifesti è l’elemento primario che porta a
vivere nel tempo dilatato, una vita lunghissima. Per acquisire questa modalità percettiva è
ovviamente indispensabile vivere nella libertà assoluta; viceversa, interpreteremmo i segni manifesti
in modo errato, ossia filtrandoli attraverso la griglia di credenze, valori, preconcetti e quant’altro che
si struttura vivendo nella non libertà interiore, tutto viene falsato e diviene complesso e contorto.
Per chi ha frequentato o frequenta chat come Meetic, straordinari e utili sistemi per conoscersi, ciò
appare molto chiaro, soprattutto se si considera un’ampia casistica (su Facebook le dinamiche sono
simili, ma più diluite nel tempo).
Se si utilizzano questi strumenti anche a scopo di studio e quindi con il giusto distacco, si nota che gli
interlocutori, quanto più si ritengono validi ed efficaci nella vita di relazioni e quindi efficaci
nell’identificare l’altro/gli altri attraverso le sfumature nella comunicazione, la rapidità di risposta,
le tendenze nello stile di vita, le professione ecc..., tanto più rappresentano i loro limiti assoluti. Mi
spiego meglio: più sarà veloce e precisa la loro valutazione, più è probabile che sia elevato il loro
grado di assimilazione da parte del sistema; cosa che invece loro definiscono sapere ciò che si vuole
e avere una chiara visione del circostante. Detto in altri termini, sono talmente robotizzati che
possono vedere ormai un solo modello di vita e quindi non sono realmente interessati
all’interlocutore, ma piuttosto a trovare un altro individuo idoneo a essere incastrato nel loro
immaginario schema di coppia, a tempo o teoricamente definitivo. Sempre che, ovviamente, siano
alla ricerca di un partner fisso.
Spesso, in questi scenari, si verificano sequenze simili e paradossali. Se l’interlocutore è più aperto
ed è nata una simpatia, una volta chiarito che non vi è da parte vostra predisposizione alla coppia e
che la cosa non è rivolta verso di lei-lui, ma fa parte di uno stile di vita consolidato, emerge la vera
personalità, quella libera. E da lì si passa, tra le varie cose, al racconto delle fantasie erotiche più
spinte, tra le vissute e quelle ancora da vivere, proprio al di fuori dello schema di coppia. Ma come
dicevo, non è possibile generalizzare: la casistica che emerge, giocando in modo distaccato, è
amplissima, anche se lo scenario sopra rappresentato è abbastanza comune.
Sul piano della valenza della percezione per segni manifesti, questo è un altro elemento che ci fa
capire quanto sia pericoloso utilizzarla, prima di aver intrapreso un percorso di liberazione, perché
ci renderebbe ancora più ciechi e nel tempo consoliderebbe sempre più una visione parziale della
realtà. Visione da cui è poi quasi impossibile uscire.
Lo schema che segue rappresenta la dinamica della percezione attraverso i Segni manifesti di un
soggetto libero, in cui il passaggio da sensazione a percezione non viene filtrato dagli schemi sociali
pre istillati durante la fase educativa (i programmi) e dai consolidati modelli operativi cerebrali
(Neuroscienze-MOI):

SENSAZIONE E PERCEZIONE (CONTATTO CON IL MONDO ESTERNO)

SENSAZIONE
Effetto soggettivo e immediato provocato dagli stimoli sugli organi sensoriali
->
PERCEZIONE
Organizzazione dinamica e significativa degli stimoli sensoriali

All’opposto, in un individuo non libero, l’organizzazione dinamica e significativa degli stimoli


sensoriali viene filtrata attraverso i preconcetti instillategli, durante la crescita, dal sistema.
Preconcetti, credenze, falsi obiettivi che si sono depositati nella sua banca dati, la memoria. Inoltre
la sensazione stessa, anche sul piano emozionale, viene condizionata da ciò che precedentemente è
stato memorizzato, comprese le conseguenze legate alle dinamiche successive alla sensazione; cioè a
cosa potrebbe accadere o meno, in base alla concatenazione causale:
sensazione -> percezione -> scenario della circostanza in cui si ha la sensazione -> ipotetici sviluppi.
Questo è dovuto alle modalità di interconnessione in base alle quali lavora il sistema limbico
(amigdala, ecc..) e altre aree del cervello e quindi, in uomo non libero, le cose vanno diversamente;
ecco come:

SENSAZIONE E PERCEZIONE (CONTATTO CON IL MONDO ESTERNO)

SENSAZIONE
Effetto soggettivo e immediato provocato dagli stimoli sugli organi sensoriali
->
FILTRO DI MATRICE-SCHIAVIZZANTE (LA MENTE)
False credenze scritte nel cervello dal sistema sociale, durante la fase educativa e nel prosieguo
della vita
->
PERCEZIONE
Organizzazione dinamica e significativa degli stimoli sensoriali, in base ai condizionamenti di
matrice mentale
Ma siamo certi di avere solo i “sensi” che l’attuale pseudo conoscenza umana dice che abbiamo? E
se magari, la nostra mente liberata fosse un altro senso… in grado di andare ben oltre?
Lo vedremo più avanti.

Concludendo, se non si completa un percorso di liberazione interiore totale, non è possibile


percepire per segni manifesti in modo rapido e chiaro (cosa indispensabile per creare in maniera
intenzionale e attivare l’Attrazione). La visione distorta che ne deriva, sarà a sua volta determinante
per le emozioni che ne conseguono. Il risultato sarà creare un noi stessi falso e sbilanciato fortemente
sul fenotipo, in quanto emanazione di una variabile della matrice che vibrerà desideri impropri, da
cui l’universo verrà attratto, portandoli nella nostra esperienza di vita.
Per esempio: il preconcetto che un potenziale partner rappresenti il giusto completamento, necessario
per raggiungere la felicità, genererebbe una stato di mancanza che ci spingerebbe a cercare ciò che ne
è oggetto. Quindi, invece di relazionarci con chi ci piace e gioire di queste interazioni, finiremmo per
cercare un individuo che colmi tale mancanza, avendo i requisiti che il fenotipo richiede.
In apparenza potrebbe quasi sembrare la stessa cosa, in rapporto al punto di arrivo; ma non è così,
visto che, nel secondo caso, non raggiungeremo mai l’obiettivo, se non transitoriamente, perché
abbiamo desiderato qualcosa di sbagliato, che e al di fuori della realtà oggettiva in cui vive il
genotipo e dando quindi, all’altro attore, un ruolo improprio e di conseguenza a scadenza.
Può sembrare un paragone forzato, ma in realtà tutto ciò che creiamo nelle relazioni umane, che non
risulta totalmente allineato alla libertà assoluta in cui vive il vero sé e l’universo, con la sua
vibrazione-frequenza, è un prodotto che porta già impresso sul fondo della scatola, la data di
scadenza. E quindi, per quanto in apparenza sia paradossale, è proprio il creare forzatamente, a
essere sbagliato, in quanto si oppone al far fluire le cose nella libertà. Per lungo tempo c’è stato in
Italia un accanimento contro Silvio Berlusconi; ma perché, vista l’infelicità a cui l’ha portato la sua
forza creativa, attivata però dal fenotipo?
Nella realtà oggettiva il riempimento della nostra vita, per quanto inerente alle relazioni con l’altro
sesso, consiste nel godere dei rapporti e non nel cercare qualcuno da inserire nella scatola della
coppia; scatola precedentemente creata nella nostra mente di matrice. O, per essere più precisi, che
qualcun altro ha messo nella nostra mente.

“Le illusioni perdute sono verità ritrovate” -Multatuli, pseudonimo di Eduard Douwes Dekker

Quindi, fintato che sentiamo delle mancanze, che poi altro non sono se non proiezioni della matrice
che ci possiede, il nostro percepire attraverso i segni manifesti verrà disturbato frequentemente e
potrebbe spingerci, come accade, verso desideri e scenari impropri.
Facendo riferimento, ad es, allo schema precedente in relazione al rapporto di coppia, non essendo
liberi, finiremmo per organizzare le sensazioni provenienti da una persona che ci piace in base al
preconcetto dello schema di coppia, condizionando quindi la percezione e stravolgendo il naturale
divenire che fluisce nel mare della libertà.

I principi dell’Attrazione sono sempre il propulsore della nostra esistenza e del nostro divenire; non
possiamo contrastare ciò, al di là che ci faccia poi approdare verso lidi di gioia, o di dolore.
L’incontro con El
Quella stessa mattina mi ero incontrato con El. Avevamo preso un caffè al bar e bruciato insieme una
decina di sigarette in breve tempo. Ci eravamo conosciuti su internet.
El mi incuriosiva non poco; avevo attratto nella mia esperienza di vita un’esperta di riflessologia
plantare; una scienza che si stava diffondendo e che sfociava a volte in una sorta di spiritualità
concreta, discretamente avulsa dal fideismo, molto centrata sulla percettività per segni manifesti,
come il piede suggerisce. Erano passati un paio di mesi da quando, per vari motivi, avevo pensato
che avrei voluto incontrare una persona con quelle competenze specifiche ed eccola lì, di fronte a
me.
In El trasparivano grandi doti che danno il senso di chi è propenso a una visione olistica e circolare
dell’universo, tra queste una: la percettività vibrazionale!
Cos’è in fondo un sensitivo? Se volessimo usare i principi dell’Attrazione per darne una definizione,
potremmo dire che è semplicemente un individuo che ha deciso che esiste un livello di percezione
oltre l’ordinario. Avendolo da un lato deciso, e dall’altro avendo desiderato di ampliare il proprio se
stesso, ha aperto la porta della percezione attraverso l’attrazione.
È banale osservare quanto ciascuno di noi utilizzi la percezione per decifrare e sentire il mondo
circostante, attraverso i segni manifesti; ma per quanto lo si faccia, di norma, non se ne è coscienti. Il
sensitivo è semplicemente una persona che è consapevole di questa modalità conoscitiva e quindi,
essendo attratto dall’aspetto percettivo per segni manifesti, lo amplia nella sua sfera di vita. El è uno
di essi. Si è auto generata in quanto strumento del suo divenire.
In passato avevo notato che, nonostante fosse molto proficuo espandere il sesto senso, la cosa celava
anche aspetti pericolosi in merito all’ampliamento della consapevolezza e alla decifrabilità del
mondo circostante. Il background culturale, le credenze sedimentate, le memorie epigenetiche, le
paure legate a esperienze precedenti o a quelle trasferite da altri, potevano direzionare la percezione
in un ambito in cui l’altro veniva incasellato in modo molto più rigido del normale. Inoltre, il senso
di sicurezza della propria capacità percettiva, poteva far tendere a inscatolare tutto ciò che appariva
atipico nei vari spazi dedicati ai campanelli che indicano pericolo!
I principi dell’Attrazione segnano sempre il divenire di ciascuno di noi, e quando le paure, rispetto a
un determinato desiderio, sovrastano la parte gioiosa dello stesso, si possono verificare due eventi:
-il primo consiste nell’attrarre persone negative per la propria esperienza di vita;
-l’altro nel non riconoscere ciò che di positivo abbiamo voluto che entrasse nella nostra sfera.

Il processo è semplice:
1. Il noi stessi che abbiamo generato diviene polo attrattivo per ciò che è speculare a esso e per
quello che desideriamo.
2. All’inizio si prova gioia ed entusiasmo.
3. L’istinto di paura, ormai stratificato, devia la percezione e porta per assurdo a scartare proprio ciò
che il nostro vero noi stessi, quello genotipico, cercava, al di là del valore e del peso che il nuovo
elemento avrebbe potuto avere nella nostra vita; persona o situazione che sia.

Avevo percepito in El due blocchi interiori fortemente sedimentati: il più consistente dei due era
sicuramente quello costituito dalla sua morale, figlia dell’inculcamento sull’esistenza del bene e del
male che serve alla matrix per controllare le sue cellule e direzionarle. Sapevo già che la probabilità
che la nostra conoscenza avesse un seguito era molto remota. Per cui, visto che provavo attrazione e
interesse per lei, mi preparai per istinto a incontrare i suoi blocchi. Quando dico per istinto intendo:
con un certo grado di consapevolezza - essa ci permette di decidere in un istante come essere - e così
rappresentai solo il me stesso sereno e prudente, pensando che le sue paure e i blocchi interiori non
avrebbero trovato linfa per alimentarsi. L’Attrazione fece il resto e nacque un’intensa simpatia.
Osho aveva inquadrato bene quanto fosse fondamentale la fiducia in sé e negli altri al fine di aprire
le porte al divenire e vivere. Ancora una volta pensai all’importanza di percepire il mondo per segni
manifesti. Prendere o scartare in un istante, anche per dilatare l’esistenza sul piano temporale. Questa
modalità, però, nel caso in cui fossero presenti paure e blocchi interiori in modo predominante,
portava a una sorta di apatia dovuta all’impossibilità di vivere la parte entusiasta, libera e gioiosa,
che è in ciascuno di noi.
El mi prese la mano e sentii calore, delicatezza, dialogo, comunione. Quello era un messaggio chiaro,
dato da chi vuole percepire anche attraverso i segni. Un'inusuale emozione di contatto incorporeo. Il
comunicare con il corpo e l’energia che da esso ne deriva, sa di magico e la magia ha un sapore
particolare.

I pensieri viaggiavano a ruota libera e mi venne in mente un episodio:

Jan e Teresa
Jan e Teresa stese sul letto; era stata una notte divertente. Chissà come avevamo fatto a ritrovarci in
quel modo. Non ricordavo bene, troppe bollicine la sera prima.
Queste teorie di fisica quantistica che ipotizzavano mondi paralleli creati su misura dal nostro
immaginario cominciavano a funzionare. Forse non aveva senso parlare di realtà, ma di ologramma
globale.
Jan: <<Vorrei spiegassi a Teresa quel concetto sulla doppia matrice; io l’ho afferrato e in
quell’ottica tutto appare diverso, come se noi fossimo abituati a vedere una realtà inesistente,
perché filtrata da ciò che ci hanno messo nel cervello. Ma non saprei da dove cominciare per
trasmetterlo con chiarezza, soprattutto quando scardina l’essenza della coppia e rivela tutti i
risvolti che ha nella vita concreta.>>
Avevo percepito da tempo che Teresa, nella sua leggerezza, nascondeva rivoli di intensa tristezza
riguardo alla pochezza delle relazioni. Cercai le parole giuste, finché, dai discorsi sul sociale,
scivolammo nell’amore.
Io: <<…e quindi è ovvio, in quest’ottica, che la coppia non è uno schema che attinge da cose
umane; è piuttosto il sistema imposto dalla matrice per far crescere i figli, affinché essa possa
continuare a esistere. È scontato che se al supermercato, sullo scaffale “relazioni”, si trova solo:
“coppia”, “sub coppia” e “rapporti frugali” per rapportarsi all’altro sesso, non puoi scegliere
altro. Magari in qualche spazio vuoto trovi: articolo sconosciuto, fottiti! D’altronde la coppia,
oltre a essere fuori dalla natura umana, mentre va verso la sua rottura per svariati e capziosi
motivi, innesca varie circostanze che portano spesso gli attori a detestarsi, senza possibilità di
ritorno. Cioè: la coppia, nel suo essere contro la natura intrinseca dell’individuo, quando la
passione scema, quasi sempre nel tentativo di dare coerenza al precedente e falso se stessi che
l’aveva idealizzata, produce necessariamente una rottura disarmonica. Il cambiamento viene
vissuto in modo traumatico dagli attori che, essendo all’oscuro della sua reale natura, non lo
trasmettono in modo armonico, ma piuttosto con una comunicazione a scatti, foriera di
cambiamenti catastrofici. Inevitabile quindi fare quei pasticci che lasceranno un segno negativo e
indelebile. Basterebbe dire a una delle persone con cui scambiamo amore: “Caro, comincio a non
sentire più la passione di prima. La scoperta dell’altro che, come sai, tanto prende ed entusiasma
all’inizio, sta svanendo.” E il partner risponderebbe: “La realtà è oggettiva, ma questa variabile
fisiologica individuale, legata al tempo esatto in cui la passione comincia a scemare, non è
carina, perché non sincronizzata tra i due attori. Mi spiace per me, perché ancora la sento forte,
io; d’altronde è un piccolo gap a rotazione”. E poi sorridendo: “…Prendi il caffè?”
Sorvola sull’apparente freddezza della scena, sai che amo i paradossi. Diciamo che nella libertà,
l’amore e il legame interiore non subiscono alcun travaglio nell’evoluzione dei rapporti e
soprattutto non vi è regressione, ma solo cambiamento armonico. Nella coppia invece, è giusto
identificare come regressione non il cambiamento in sé, quanto piuttosto un mutamento che,
essendo concettualmente ancorato allo schema della coppia, fa sembrare che si sia perso qualcosa
di fondamentale, non per la continuazione del rapporto, ma nella sfera generica dell’amore.
Quindi c’è solo A o Z, bianco o nero, zero o cento. Sono tutte cazzate! Dove c’è coppia non solo
non c’è amore, ma c’è già il seme della sua negazione futura. La vita nella schiavitù dettata dal
sistema sociale è senza scampo, quindi le cose vanno diversamente da come ipotizzato prima. Se il
desiderio è scemato, avendo come un’unica alternativa la rottura della coppia, ci si allontana
definitivamente. Se invece è nata una nuova passione, chi subentra al precedente partner, dovendo
a sua volta entrare forzatamente nella nuova coppia, si sovrappone al precedente, in un ricambio
più o meno frequente. Quindi si è costretti, nel meccanismo di coppia, a cancellare o quasi, la
persona precedente: che tristezza! È ovvio che se il nostro attuale partner provasse un’intensa
passione per una persona nuova, lo vedremmo di meno, ma di certo non sparirebbe, essendo
costretto a infilarsi nella nuova scatola. L’amore, il bene, l’affetto non sono interruttori on/off.
Questo fa luce sul fatto che la gelosia e la possessività non appartengono alla natura umana,
essendo bensì sentimenti giustamente accesi dalla perversione inumana della coppia, dalla
consapevolezza che se chi amiamo ci cambierà con un altro, tutto dovrà avere fine.
Insomma Teresa, se non esistesse quella scatola perversa e inumana, la coppia, pregna di pseudo
sentimenti quali gelosia e possesso, nell’amore questi ultimi sparirebbero. E non dico nell’amore
vero, solo perché, detto così, presupporrei che ne possa esistere uno non vero!>>
Ci fu un attimo di silenzio… poi Teresa cominciò a parlare, come se ciò che le avevo detto fosse già
divenuto un abitante residente della sua interiorità. Non è che avesse semplicemente capito: di più!
Era andata oltre le mie stesse parole. Una sorta di magia che a volerla spiegare con i principi
dell’Attrazione, suonerebbe più o meno così:
L’Attrazione direbbe: “Teresa stava cercando delle risposte, risposte che dalla psicologia e dalla
spiritualità moderna non potevano arrivare, in quanto essi stessi elementi di matrice. Così il suo
animo si era ribellato a quelle sciocchezze, vendute viceversa come grandi verità. Cercava le
risposte e l’Attrazione gliele portò! Vide ciò che Almalibre Rebelde, nel vapore delle sue stesse
frasi, non aveva percepito del tutto.”
Teresa disse poche parole ma chiare, nitide, centrate.
Teresa: <<Il concetto che hai espresso mi ha come curato. Ora mi sento leggera; ho trovato parte
delle risposte ad anni di domande eluse. L’abbandono, quella triste cosa per cui tanti vanno in
analisi, o per il quale si intraprendono percorsi pseudo spirituali, in questa tua chiave di lettura, è
un sentimento assolutamente giusto, perché in realtà l’abbandono, l’abbandonare, il sentirsi
abbandonati, non dovrebbe esistere se si vivesse nella libertà. Non è un'eventualità insita nella
natura umana e quindi l’animo si ribella, si indurisce a guardare e vivere tanta miseria. Si finisce
per farsi colpe inesistenti o per credere nel destino. E, peggio ancora, nel sentirsi inadeguati. Ora
vedo anche chi abbandona con occhi diversi: una vittima anch’essa del sistema, piccola
interiormente, nella sua incapacità di trasformare, piuttosto che cancellare. Il pensiero che hai
espresso dovrebbe essere condiviso, divulgato; è una grande cura interiore quella di approdare a
questa verità, di capire che l’abbandono non è legato all’interiorità, ma allo schema sociale
dominante. Quindi tutte quelle cazzate: io… lui… noi… perché… l’infanzia… la forza… la
durezza… l’equilibrio… le colpe! E’ tutto così semplice invece. Nitido!>>
Teresa mi lasciò senza parole. Non avevo messo in correlazione quello che le avevo detto con le
problematiche legate al senso dell’abbandono, non ci avevo pensato. E nel vederla così radiosa,
come lo è chi si è tolto un peso enorme dallo stomaco, provai un senso di gioia e di amore per
l’uomo e l’universo.

Tornai al presente e mi incamminai verso San Pietro.


PARTE QUARTA
Il percorso di liberazione

Quando guardandomi indietro ho visto gli errori che avevano leso la mia libertà, l’energia della
verità ha cominciato a espandersi verso la trasmutazione di vita, fondendosi con quella
dell’amore.

Nella schiavitù gli errori si chiamano esperienze, mentre gli uomini Liberati li dichiarano: errori!

Non ha importanza che tu li abbia commessi perché eri inconsapevole.


Non è più tempo di nutrire l’ego che abita nelle paludi dell’autostima.
Ora stai parlando con te stesso, il resto non conta.
Conta tu capisca che in questa forma di vita hai un tempo, e se non lo vivi nella libertà, sarà il tuo
falso te stesso a viverlo per te, non tu.

Credici: la consapevolezza può tutto!

-Almalibre Rebelde-
Il Percorso

Gli Scritti sulla Liberazione svelano l’Uomo Originale Libero che spogliatosi da tutto ciò che non era
nella sua vera essenza, vive nella libertà, la gioia e l’amore, di un mondo che gli offre tutto quello
che desidera. Non vi è una struttura di pensiero, non c’è nulla da acquisire, ma solo da rimuovere;
fino a che, dopo il nulla, vedrà il portale della vita, oltrepassato il quale, c’è la gioia del vivere.

La Liberazione del Sé non è un percorso e neanche un punto di arrivo; è uno stato, quello in cui si
vive esprimendo il Sé.
Il Percorso di Liberazione del Sé è invece necessario per cancellare la matrice-schiavizzante
mentale, che si oppone al raggiungimento di quello stato.
I percorsi spirituali viceversa, insieme ai percorsi precedenti alla scoperta della double-matrix,
orientali o occidentali che siano, non hanno nulla a che fare con la Liberazione del Sé. Sono
semplicemente varianti di matrice che possono però aver consentito all'attore di giungere alla prima
fase, quella del Risveglio, sempre che non contengano dogmi, dei, sacralizzazioni, idealizzazioni,
ipotesi di altre vite in questa forma successive o precedenti alla morte, leader, credenze, credenze di
evoluzione spirituale, appartenenza, identificazione, obiettivi, ipotesi collettive, guarigione,
proselitismo, perorazione di cause sociali, e soprattutto che l’attore non vi ci sia restato ancorato.
Qui e ora.
Se sei arrivato sin qui, ascolta la tua anima, dalle la possibilità di nascere…

L’essenza dell’Uomo Originale Libero ci narrò:


<<Il rapporto con la natura, vissuto in modo contemplativo è di grande supporto durante il
percorso, se non indispensabile. Ma siccome la strada va inizialmente seguita senza distaccarsi
dal proprio ambiente di vita, potrebbe risultare difficile, se non impossibile, immergersi nella
natura. Oggi però le nuove tecnologie sono in grado di fornire un grande supporto in tal senso e
portare la natura da voi. Dotarsi di un grande schermo da parete, su cui proiettare video con
immagini e suoni degli elementi primordiali, nella loro essenza, si avvicina molto a ciò che
auspichiamo. Internet e la straordinaria possibilità che offre, nello scaricare video di questo
genere, fa il resto; in una pendrive può essere raccolto tutto ciò che serve. Anche le ultime
scoperte sugli ormoni dello stress, chiariscono quanto siano determinanti i suoni del mare e della
natura, per trovare l’armonia interiore.>>
Sette ulteriori elementi per il percorso di Liberazione

La focalizzazione delle discontinuità evolutive e dei loro meccanismi, in varie aree della scienza
(denominata anche balzo quantico nell’ambito della visione spirituale di Osho) e soprattutto in
biologia (vedi Stephen Jay Gould); focalizzazione che nel campo dell’evoluzione della specie ha
spiegato il perché dello sviluppo di forme di vita così diverse, in tempi relativamente brevi, ha
definitivamente chiarito alcune lacune della teoria darwiniana che lo stesso Darwin affermò essere
incompleta. Gli studi sul DNA e l’epigenetica hanno fatto il resto dimostrando inequivocabilmente
che le emozioni interagiscono, in senso lato, con il genoma umano e l’attivazione o meno dei geni
nelle loro sequenze, modificando il prodotto finale.
L’evoluzione in qualsiasi ambito, sia esso fisico-culturale o inerente ai rapporti interpersonali, ci si
rappresenta nell’immaginario come un processo di cambiamento fluido, la cui consecuzione causale
sia visibile o comunque potenzialmente determinabile.
La discontinuità è invece un momento in cui, il cambiamento, ci raffigura un prima e un dopo molto
diversi tra loro: come se tutto si fosse modificato in un istante o in un breve lasso di tempo e, a volte,
senza che vi sia stata una causa apparente.
La simulazione della discontinuità psichica è una delle ultime frontiere nell’ambito degli sviluppi dei
modelli di intelligenza artificiale (sto utilizzando e utilizzerò una terminologia non scientifica per
rendere facilmente comprensibile l’argomento); essa ci consente di leggere chiaramente le modalità
attraverso cui si verificano repentinamente i cosiddetti cambiamenti nella vita degli individui (di
taglio psichico, spirituale, sentimentale, professionale, strutturale, mistico o altro). Possiamo
dividere le tipologie di discontinuità in tre tronchi principali: discontinuità inconscia, discontinuità
conscia e discontinuità conscia pilotata.
La discontinuità inconscia - regressiva inconscia si può verificare a causa di fattori interni o esterni
all’individuo e/o in relazione a cambiamenti dello scenario di vita (individuale e/o sociale) e/o come
conseguenza di pressioni psicologiche, provenienti da ciò che genericamente definiamo con
l’appellativo di sistema sociale, ossia dalla matrice-vivente (m-v). Quindi da quella somma, non
facilmente determinabile, di valori, principi, credenze, motivazioni, modalità, costumi, obiettivi,
status, sistema economico, professioni e di tutto ciò che il sistema ha sviluppato nel tempo – tenendo
bene a mente che i sistemi sociali, ossia le matrici-viventi (m-v), variano anche solo per sfumature, a
seconda delle culture dei vari popoli della Terra, sviluppate dalle stesse m-v. Oltre a ciò si
aggiungono, come potenziali fattori scatenanti, pulsioni o intolleranze: sono questi altri importanti
elementi motivazionali che possono determinare la discontinuità inconscia. Essa si manifesta
attraverso un improvviso rimescolamento nel nostro modo di vivere e vedere la vita, o di singoli
aspetti di essa. In realtà, per quanto i cambiamenti siano improvvisi, sono quasi sempre il frutto di
una precedente gestazione che, in tempi variabili, va a modificare tutti o parte, la visione della vita,
in un’ottica puramente soggettiva. La discontinuità inconscia si può verificare in tutte le sfera di vita:
professionale, sentimentale, sociale, ideologica, spirituale ecc.
Ad es, durante il lavoro pratico di liberazione, potrebbe accadere che una donna con un forte
imprinting religioso e una sessualità fortemente repressa, seduca un maschio e ci faccia sesso, per
poi ricordarsi la mattina successiva che le cose sono andate esattamente al contrario, perché per la
sua m-s del sesso-peccato l’accaduto è inammissibile (questo perché la donna riceve durante
l’educazione un maggior imprinting di sesso=peccato) ed è per questo che nel lavoro di liberazione
bisogna essere più di due, in modo che dopo la discontinuità, la m-s possa essere svelata
inoppugnabilmente, dando la possibilità all’attore, di vederla per la prima volta nella sua vita.
Esattamente la stessa cosa quindi che accade nel freezing, dove a posteriori i ricordi del vissuto
vengono rimodulati al fine di creare altri ricordi irreali, ma consoni alla struttura e/o alle paure della
m-s.
La conoscenza e il funzionamento della discontinuità regressiva inconscia (focalizzato pochi
anni fa nell’ambito delle neuroscienze d’avanguardia), nel percorso pratico di liberazione
dell’individuo, è un elemento importantissimo e fondamentale che da un lato ha portato alla
scoperta della double-matrix, e dall’altro consentirà di creare un reale percorso di liberazione
rapido e non invertibile, perché conoscendo il meccanismo diviene possibile smascherarlo e/o
prevenirlo in tempi strettissimi. Sempre che, ovviamente, vi sia da parte dell’attore la volontà di
liberarsi e rimettere in gioco la propria vita di matrice.
La discontinuità conscia segue le stesse modalità ma, a differenza della precedente, tutti o quasi gli
elementi legati all’oggetto del cambiamento, si modificano in base a motivazioni consce, fino al
momento topico del cambiamento.
La terza, la discontinuità conscia pilotata, è il motore scientifico-spirituale degli Scritti di questo
libro e viene vissuta consapevolmente. Essa quindi si concretizza, sulla base di una precisa volontà
dell’individuo che, analizzando gli aspetti di una specifica sfera della vita, su un piano alternativo, e
andando di volta in volta a modificarli come visione, si prepara consciamente a giungere al momento
in cui si verificherà il cambiamento.
L’attore attende quindi la trasmutazione di vita, consapevole che la metamorfosi si verificherà.
In alcuni trattati, come per esempio quelli di Osho, inerenti alla cosiddetta area spirituale e/o
di sviluppo della consapevolezza dell’io, del mondo e del metafisico, si era già giunti a immaginare
la potenziale valenza della discontinuità individuale o collettiva (balzo quantico). Fenomeno
attuabile, preparandosi a essa attraverso un percorso interiore.
Oggi, la chiarezza a cui si è pervenuti su cause, modalità e meccanismi della discontinuità (da pochi
anni), ci consente di prepararci a un Salto di consapevolezza che può svolgersi al riparo da fattori
bloccanti o regressivi, sempre che si sia pronti al Salto e lo si voglia con fermezza. Detto in altri
termini, la discontinuità conscia pilotata ha come suo principale nemico la discontinuità inconscia
regressiva che potrebbe attivarsi a causa delle paure, inerenti a un cambiamento che stravolgerebbe
la vita del protagonista e/o a causa di memorie cerebrali epigenetiche (quindi genealogiche) e/o
formatesi dalle esperienze fatte in vita.

Nelle motivazioni e nelle modalità del salto, dallo status quo alla liberazione interiore, si aggiungono
sette nuovi elementi fondamentali per il salto stesso, oltre a quelli già descritti. Tutti gli elementi che
seguono, verranno poi ampiamente illustrati e trattati. Qui li rappresentiamo in sintesi.

Il primo consta nell’acquisire la consapevolezza che ciò che chiamiamo sistema sociale, o matrice-
vivente (m-v per brevità), non ha nulla a che vedere con la natura umana, ne con lo sviluppo
dell’umanità in quanto specie composta da individui compiuti e liberi. La m-v è un organismo vivente
indipendente, con propri fini, modalità operative e attuative intrinseche alla sua essenza, che assimila
e programma gli uomini, per quanto siano stati proprio i nostri progenitori a darle vita,
inconsapevolmente. Esso appartiene alla specie matrici-viventi (in biologia: superorganismo
eusociale, qui inteso nell’accezione più ampia del termine). Black Vortex è il nome che abbiamo dato
a quella dominante sul pianeta, detta anche “sistema occidentale”.
NOTA: Superorganismo eusociale: Una colonia sociale di individui che, attraverso la divisione del lavoro, comunicazione
efficace e di auto-organizzazione, formano una comunità altamente collegato che funziona come se fosse un unico organismo.
Dal greco eu, "buono", e "socialità".

Il secondo, nuovo e rivoluzionario elemento di consapevolezza, è rappresentato dalla presa di


coscienza che l’uomo, libero al concepimento, viene poi assimilato dalla m-v, perdendo la sua
individualità, e agisce quindi in base agli input della stessa. La m-v è un essere vivente che non
funziona come l’uomo, non ha un cervello che elabora lentamente i pensieri, cervello conscio o
inconscio che sia: è molto più funzionale ed efficace. Essa è qualcosa di molto dissimile dal nostro
comune immaginario, in rapporto alle modalità che portano a determinare le scelte e la direzione,
perché la sua mente, il suo cervello, è di per sé la selezione naturale; una delle grandi leggi
dell’universo vivente. Quindi tutto ciò che funziona meglio per la sua sussistenza e il suo sviluppo,
sopravvive e viene integrato nella sua memoria (leggi, consuetudini, costumi, modalità di business,
morale, guerre, sessualità procreativa, coppia ecc.). Il resto viene emarginato, circoscritto o
eliminato. La psiche della m-v è la selezione naturale che, in automatico, stabilisce il divenire degli
uomini suoi schiavi assimilati. Per assimilare gli uomini essa agisce principalmente sulla loro parte
irrazionale (il centro cerebrale delle “paure” e dell’attaccamento), per poi fornire soluzioni al
disagio causato dalle paure a quella logico-razionale (detta anche “mente”).
Quella che segue è la procedura attraverso la quale la m-v scrive nel cervello umano il programma
matrice-schiavizzante (in sigla m-s):
rappresentazione di scenari futuri inquietanti / instillazione di paure, divieti e punizioni, da parte
della m-v durante il processo educativo -> sedimentazione delle paure nella cellula-uomo ->
soluzioni fornite dalla m-v alla cellula-uomo.
Questo processo di assimilazione porta quindi l’individuo a divenire una cellula programmata della
m-v e ad agire/reagire, in funzione del programma stesso; esattamente come nel mondo del marketing,
si usa dire che bisogna preventivamente creare, attraverso il giusto modulo di comunicazione,
l’esigenza di un determinato prodotto per il consumatore target, al fine poi di fornirglielo. Ad
esempio, in ambito assicurativo (ramo vita), si spaventa prima il potenziale cliente sull’incertezza
del futuro, per poi proporgli l’assicurazione o, in alternativa, gli si paventano migliorie, anche se in
realtà la zuppa non cambia. Perché se c’è un meglio, di riflesso, attraverso la manipolazione, si
lascia intravedere anche un peggio:
Meccanismo in sintesi: creazione dell’esigenza da parte del commerciale nei confronti del
potenziale cliente -> nascita dell’esigenza nel potenziale cliente -> soluzione fornita dal
commerciale al cliente.
Per Liberarsi c’è quindi una specifica parte reattiva di m-s, che va delimitata, attraverso
l’acquisizione della consapevolezza e non mediante l’analisi, fino a raggiungere l’istintività pura,
quella vera della propria Essenza che è amore verso sé e gli altri; perché l’amore è un frutto
dell’essere liberi, non è quindi un fatto a sé, ma una conseguenza. In tal modo non vi è un’azione
diretta contro la parte mentale, perché farlo sarebbe un errore fatale.
Difatti la mente non mente mai!
Se per esempio un determinato processo mentale, esattamente come quello di un elaboratore
elettronico, parte da un certo tipo di dati, si ottengono dei risultati X; se da altri, risultati Y. Quindi
sono i dati immessi che fanno la differenza. E siccome il programma m-s entra nel cervello dalla
porta del centro cerebrale delle paure, è ovviamente la parte istintuale di m-s a dover essere limitata;
e sarà proprio la parte mentale ad aiutarci a farlo. E questo ci fa anche capire quanto siano devianti
certi percorsi di liberazione, teorie, e pratiche datate; alla stregua di coloro che santificano,
costantemente, la provenienza antica di tante pseudo saggezze.
Il mondo si è trasformato; e come diceva lo stesso Osho, se ci sarà un balzo quantico, partirà dal
meglio dell’occidente scientifico-spirituale.
E’ tempo di Risveglio e di buttare via libri ammuffiti e ciarpame vario! Fuggite dai maestri morti-
viventi che fanno corsi e seminari, usando il nome dei maestri morti per davvero! I grandi illuminati
della libertà hanno dato, come sempre accade, un contributo teso alla ricerca e all’evoluzione, non
alla stasi della tradizione e della ritualità.
Esistono migliaia di testi, anche di grandi illuminati vissuti recentemente, che parlano di come la
mente condizionerebbe gli individui, descrivendo scenari veri, ma che non rappresentano le cause
prime; difatti la loro visione è assolutamente falsa (causata dalle lacune scientifiche e di
consapevolezza del recente passato). Focalizzare i moventi intermedi di un processo mentale può
essere utile, ma non necessario, per il percorso di liberazione. Piuttosto: fatevi sempre a priori una
domanda quando cercate di ampliare la consapevolezza: “In quella determinata cosa, dov’è la
matrice?” Perché statene certi: c'è!
Ciò vi porta immediatamente a bypassare l’analisi psicologica intermedia – io, super io, conscio,
inconscio, sé, sociale, ego, dualismo, mente che mente ecc – e a centrare la causa di matrice e,
quindi, a vedere come e perché essa agisce in quel determinato aspetto.
Grazie mente che non menti mai!
A tal proposito troverete un’infinità di trattati sulle dinamiche di coppia perché l’argomento per vari
motivi è di forte interesse. Vi illustreranno una miriade di ipotesi che sembreranno in apparenza vere,
in quanto cause prime, ma in realtà sono solo effetti intermedi, verità parziali. L’uomo è perfetto in
sé, come una farfalla e non potrebbe quindi partorire cose che non lo siano, se agisse da Uomo
Originale Libero, quale era prima di essere divenuto ciò che non è, dopo essere stato assimilato dalla
m-v. Vi basterà piuttosto chiedervi, come già detto: “Dov’è qui la m-v?” E vi accorgerete subito che
tutte le analisi sono inconsistenti: è la coppia che non è nella natura umana e quindi è lo stesso per
tutto ciò che ne consegue. Che senso ha il non andare direttamente alla fonte?

Il terzo nuovo elemento consta nella consapevolezza che la distinzione di valore, in ambito sociale,
tra padroni e schiavi, è falsa, in quanto entrambe le figure agiscono a loro volta come soggetti
precedentemente assimilati, durante la crescita, dalla m-v. In sostanza sono entrambi schiavi, ma con
ruoli diversi.
Per esempio: se un Papa o il Presidente di una potente nazione, decidessero di donare parte dei beni
del loro Stato ai paesi poveri, o di determinare cambiamenti radicali nella struttura degli stessi,
verrebbero di certo assassinati (come è sempre accaduto nella storia, per molto meno). La m-v non
permette alle cellule-uomo assimilate di agire al di fuori del loro compito di “gestori”: sono schiavi,
niente altro. Questa è la giusta risposta che possiamo dare oggi alla consapevolezza del grande
Albert Einstein che disse: “La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele
servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono.” Esiste
dunque un qualcosa che determina lo spazio d’azione di qualsiasi persona sulla Terra (il servo della
m-v) e questo qualcosa, nel caso in cui tale spazio venga oltrepassato, ne stabilisce, attraverso strade
apparentemente tortuose, l’eliminazione o l’accantonamento. Il qualcosa di cui parliamo è proprio
ciò che abbiamo definito come m-v. Non vi sono quindi figure che, in senso assoluto, impongono
decisioni ad altre che le subiscono. O meglio: tutti possono agire esclusivamente nel range
predefinito dalla m-v. Il resto è un gioco di ruoli, nei quali vi può essere un maggiore o minore tenore
di vita, ma sempre in qualità di cellule-uomo assimilate dalla m-v.

Il quarto elemento consiste nella consapevolezza che, come già accennato prima, la m-v, attraverso i
suoi sensori, ovvero le cellule-uomo precedentemente assimilate, è sempre vigile nel sorvegliare
l’andamento del sistema; sistema che poi altro non è se non il suo stesso corpo. Soprattutto di quelle
cellule che hanno ruoli di particolare rilievo nell’ambito del sistema-matrice, ed è pronta a spegnere
quelle che oltrepassano eccessivamente i confini dello spazio d’azione predefinito.
Nel caso di un percorso individuale che miri al totale distacco dalla m-v, cancellando il programma
m-s, non vi è alcun intervento da parte di questa, in quanto i suoi sensori non possono vedere il
“Gradiente di libertà sensibile” individuale, né valutarne l’eventuale impatto sul resto del sistema-
matrice, fino a quando quest’ultimo non si verifichi.
La m-v può vedere solo attraverso i suoi occhi che sono le cellule-uomo assimilate; quindi fintato
che un Uomo Originale Libero non interagisce cospicuamente con una cellula-uomo che non voleva
liberarsi, spingendola a liberarsi, la m-v non può né vederlo né può attivare le cellule-uomo
necessarie a correggerne la deriva.
Per esempio: se Osho si fosse limitato a scrivere libri e non avesse cercato di materializzare
collettivamente le sue idee, creando l’enorme comunità fisica americana a lui ispirata, o avesse
invece creato piccoli gruppi, non sarebbe divenuto visibile alla m-v, perché i sensori della m-v non
avrebbero potuto valutare l’impatto delle sue teorie sui lettori, né evitarne il diffondersi.
La m-v ha il limite di non poter spegnere i canali che lei stessa utilizza per i suoi scopi, come per
esempio la produzione e la vendita dei libri, o di internet.

Il quinto nuovo elemento del percorso, consta nella consapevolezza che l’uomo, inteso come singola
individualità, può generare una discontinuità in sé liberandosi dalla matrice-schiavizzante m-s, dopo
aver seguito un percorso di consapevolezza, e nascere nella forma naturale originaria di Uomo
Originale Libero. A quel punto egli, in quanto soggetto libero, è in grado di valutare tutti gli strumenti
di cui dispone oltre ai suoi dono energetici (competenze, beni materiali, talenti, rapporti,
professionalità) e di utilizzare e/o selezionare quelli utili al suo nuovo viaggio di vita. Un Uomo
Originale Libero utilizza gli strumenti di cui dispone solo se essi sono fonte di gioia, in rapporto alle
sue personali caratteristiche energetiche. Egli non può cadere nel grossolano errore di credere che,
sacrificando una parte di sé o della sua vita, per accumulare beni, in vista di una futura ipotetica
svolta precedentemente pianificata, possa vivere nella gioia. Sa altresì che quella modalità di
strutturazione della vita, lo porterebbe a essere inevitabilmente inghiottito dalla parte grigia
dell’esistenza, senza alcuna certezza di reversibilità.

Il sesto elemento è rappresentato dall’esistenza delle memorie neuronali, epigenetiche-genealogiche,


provenienti dagli avi (vedi recente scoperta scientifica condivisa - 2014 Dott.ssa Mansuy - Research
Institute di Zurigo) e da quelle createsi in vita attraverso l’esperienza (Modelli Operativi Interni –in
sigla MOI)) che, senza alcuna consapevolezza da parte dell’attore, bloccano l’attacco che la propria
energia di liberazione porta alla m-s, creando, a volte, anche varie tipologie di freezing (vedi
neuroscienze - freezing) che non vengono poi, quasi sempre, ricordate dallo stesso. In altre parole, le
memorie dei traumi epigenetici creano un congelamento mentale a cui segue una totale distorsione del
ricordo di quanto accaduto, che a sua volta rende impossibile all’attore di lavorare su sé per potersi
liberare; ed è per questo che è impossibile liberarsi da soli, perché non vi è nessuno che può fungere
da specchio.
Inoltre, e questo è l’aspetto più duro, le memorie esperienziali e quelle epigenetiche non possono
essere cancellate, nel senso stretto del termine (come tutte le ricerche scientifiche hanno dimostrato
oltre all’esperienza sul campo), ne essere modificate vibrazionalmente (c’è in giro anche chi vende
queste amenità). L’unico modo per evitare che queste memorie siano il pilota inconscio della vostra
vita e ne traccino inesorabilmente il divenire è quello di creare altre esperienze non di matrice, anche
attraverso dei piccoli teatri, in cui l’attore ha la possibilità di andare a sovrapporre, alle memorie
relative ad un determinato aspetto della vita, delle altre memorie, questa volta genotipiche (quelle
che si creano dall’espressione dalla parte di libera di sé, per intenderci). E quando la cosa viene
ripetuta più volte, siccome le esperienze genotipiche hanno una potenza energetica e quindi di
imprinting mentale, enorme, rispetto a quelle fenotipiche (di m-s, per intenderci), queste vanno a
sovrapporsi a quelle fenotipiche che passano in secondo piano, quando si verifica un evento similare.
Si tratta quindi di una terapia che prevede, attraverso esperienze avulse da modelli di m-s, di creare
Modelli Operativi Interni – MOI – genotipici, che si vadano a sovrapporre ai precedenti, e per fare
questo è necessario un gruppo di lavoro molto capace ed affiatato. Serve quindi il gruppo per
liberare e liberarsi e a questo proposito va capito che l’errore precedente, commesso dai grandi
illuminati della libertà, è stato quello di non capire che ciò che era accaduto a loro, la cosiddetta
illuminazione, era un fatto casuale, o comunque non duplicabile e quindi non andava, per l’appunto,
duplicato nelle modalità, o attraverso meccanismi ispirati a sé. Ecco perché un grande illuminato
come Osho, faro del Risveglio (di cui consiglio di leggere tutti i libri, mettendo invece da parte le
sue tecniche oggi superate e il movimento dei seguaci sannyas, divenuto una nuova religione che nulla
a che fare col pensiero di Osho), non è però mai riuscito ad esserlo della Liberazione dell’uomo;
anzi ha ulteriormente incasinato la mente delle cellule con l’uso delle meditazioni dinamiche che
altro non fanno, se non radicare maggiormente i traumi di m-s. Ciò a causa del fatto che i
condizionamenti non sono fini a se stessi, ma interagiscono tra loro creando la m-s che è quindi in
grado di riconfigurarsi se viene attaccata solo in suo singolo aspetto; come era nel caso delle
meditazioni dinamiche o di altre pratiche fisico-spirituali, tecniche di respirazione comprese. Ci
vuole quindi un gruppo e l’ausilio di tutte le tecniche insieme, selezionate però in base alla matrice-
schiavizzante di ciascuno.
Per capire meglio il meccanismo di riconfigurazione della m-s, basta fare un parallelo con internet
che, nel caso in cui un router (un nodo, per intenderci) salti, reindirizza i pacchetti di bit attraverso
altri nodi internet (d’altronde l’uomo può creare, come nel caso di internet, nata dalla tecnologia
militare USA, solo ciò che già conosce); la m-s quindi deve essere attaccata simultaneamente su tutti
i fronti ed essendo la m-s diversa da persona a persona, diviene necessario, a priori, mappare con
precisione la m-s individuale, per poi iniziare il lavoro di liberazione.
Inoltre, per fare ciò, è necessario, a seconda dei tipi di m-s, essere coadiuvati da composti che
impediscano la ricaptazione della serotonina o ne alzino i livelli (ne parleremo più a fondo alla fine
di questi scritti), viceversa, quando si attaccano i condizionamenti portanti della m-s (i suoi pilastri),
quest’ultima opporrebbe una pari energia difensiva, portando nel tempo alla depressione in modalità
escalation.

L’altro fondamentale elemento, il settimo, è rappresentato dalla consapevolezza dell’immanenza dei


principi dell’Attrazione Gaia.
L’Attrazione Gaia ci consente di acquisire quel grado di coraggio e fiducia in noi stessi che ci terrà
al riparo da eventuali discontinuità regressive inconsce durante il percorso, innescate dalle paure,
che potrebbero sopraggiungere in merito all’imminente cambiamento. Perché esso inevitabilmente
rimetterà in gioco anche tutte quelle che ora consideriamo certezze della nostra vita.
Altri elementi di discontinuità potrebbero essere rappresentati da scenari di matrice, come per
esempio l'ipotesi di elevazione di status, elementi materiali, pulsioni abbastanza forti da generare un
nuovo ingresso nella matrice strutturando una coppia e le mancanze, in quanto speculari alle
esperienze di matrice già vissute.
Come vedremo in seguito, le cosiddette mancanze, che si esprimono anche attraverso i sogni, sono
uno dei principali punti di leva che la m-s utilizza per richiamare a sé tutte le cellule-uomo che
intraprendono un percorso di liberazione da essa. È sufficiente il reinserimento di un solo elemento
di non libertà per inficiare tutto il percorso teso alla liberazione di sé e alla elevazione spirituale non
periodica. L’Attrazione Gaia ci dice che sono i nostri pensieri-desideri a creare quel noi stessi da cui
poi l’universo si sentirà attratto, portandoci persone e scenari di vita a noi affini.

Il percorso di Liberazione del Sé ci porterà a svelare la m-v, a percepire l’immanenza


dell’Attrazione Gaia e quindi a poter gestire consciamente la nostra discontinuità, in un luogo idoneo
allo scopo, in funzione della rinascita dell’Uomo Originale Libero che già era in noi. E ciò ci
proietterà in una vita fatta di libertà, gioia e amore, dove tutto o quasi ci sarà dato. Al contempo, la
consapevolezza che il processo della nostra trasmutazione di vita potrebbe essere inficiato da
potenziali discontinuità regressive inconsce, generate dalle paure dell’imminente cambiamento ci
schermerà, in parte, da esse.

Nutrirsi di natura, bellezza e gioia


È la natura il nostro ambiente di provenienza. Nel nostro codice genetico c’è l’amore per il
benessere che essa ci dona, in quanto grande madre. In noi c’è l’eco del mare, del verde, dei cieli;
immagini di torrenti e cascate, albe e tramonti, fiori, vita, colori e suoni. La natura può essere vissuta
in tanti modi, ma è nella sua contemplazione che essa ci consente di entrare in contatto con l’universo
e di farci focalizzare ciò che ci ha allontanato da lei e dalla nostra vera essenza.

Usa l’intuito e sarà una grande avventura: la Tua!


Sul mio modo di rappresentare le cose come chiave di lettura:
Personalmente percepisco e rappresento le cose trasmettendo un processo intuitivo, a blocchi.
Quando alcuni di questi vanno a incastrarsi, la visione diventa fluida e nitida. Un tempo non sapevo
perché funzionassi così. Mi accadevano intorno cose strane, a volte. Il mio management, che aveva
fatto infiniti corsi di formazione nella comunicazione, mi diceva che il mio modo di rappresentare le
cose era in teoria totalmente errato, sul piano del dare motivazione, ma in pratica accadeva sempre il
contrario. Questo era quello che mi riferivano. Ora mi è chiaro quanto la matrice ci abbia deviato
nell’uso della nostra mente, che è in realtà il sesto senso, se la usiamo d’intuito; d’altronde cos’è un
ragionamento intuitivo se non il non ragionamento? Invece la matrice vuole cellule-uomo che
facciano dialettica, in modo lineare e schematico; vuole che tutto sia piatto, in modo da confermare
se stessa, in quanto fonte di piattezza di vita e predeterminazione del divenire. Il processo intuitivo
non è altro, in fondo, che la modalità di pensiero dell’universo vivente; ossia le sue leggi, che sono
appunto i pensieri attivi, che lo permeano.
Nelle cose umane non esiste il bianco e il nero, zero o cento, tutto o niente, ma un’infinità di gradi
intermedi. Spesso però, per trasmettere e condividere velocemente concetti e pensieri, è necessario
utilizzare macro categorie, ricordando che non sono reali in senso assoluto.
I desideri che danno felicità sono quelli che immaginano scenari percepibili e rappresentabili anche
con i sensi. Un muro viene percepito solido da un uomo, ma non da un raggio X che lo attraversa.
Allo stesso modo i valori cambiano per le cellule-uomo, col variare delle culture, delle credenze e
degli scenari. E quindi ciò che chiamiamo realtà materiale-culturale, muta a seconda degli
osservatori, se essi sono cellule-uomo, mentre ciò non si verifica per gli Uomini Originali Liberi.
Per direzionare dunque i pensieri e allinearli dovremo attingere da una fonte oggettiva, dalla “fonte
universale” che a noi si rappresenta anche per astrazioni, immagini, numeri, emozioni, vettori di forza
e altro ancora.
Un’ipotesi, per divenire regola, va verificata e deve funzionare sempre, a parità di condizioni;
l’incidenza di eventuali variabili, non ne inficia la validità.
Perché è necessario il percorso di Liberazione per vivere la nostra
vita

Guardiamoci indietro e poniamoci due domande:


A parte la valenza di ciò che abbiamo fatto, in quanto esperienze che hanno ampliato il nostro grado
di consapevolezza, quanto rifaremmo e cosa?
Avendone la possibilità, rimetteremmo in gioco la nostra vita attuale?
Come vedremo durante il percorso, noi possiamo facilmente cambiare tutto il nostro presente e
non esisteranno più cose che non potremo modificare o eliminare, in tutto o in parte, dalla nostra
esistenza. Ma prima dovremo focalizzare il motivo per il quale è indispensabile rinascere Uomini
Originali Liberi, per poter poi capire il segreto della creazione intenzionale.
Ha senso continuare a creare scenari di vita che vorremmo poi modificare o cancellare? O, come
accade quasi sempre, dovremmo forse abituarci a essi, entrando in quello stato d’animo in cui la
felicità è una chimera?
Vivere una vita da schiavi può anche andar bene, fintanto che non ce ne rendiamo conto; ma diviene
impossibile se si comincia ad ampliare la propria consapevolezza e a porsi le corrette domande che
si farebbe qualsiasi forma di vita:
In questa forma umana ho una sola vita; perché non dovrei viverla come uomo libero che esprime il
suo vero “se stesso” e che vive nella felicità e nella gioia?
Ho un tempo in questa vita; perché dovrei usarlo per sviluppare un’esistenza mirata a cose che, in
fondo, non appartengono alla mia natura in continua evoluzione?
Perché non dovrei rimettere tutto in gioco, puntando a ciò che desidero di volta in volta, invece di
farmi sopraffare dalle paure?
Fintanto che non ci liberiamo dalla m-s sarà difficile accettare l’ipotesi che le emozioni che
proviamo non sono quasi mai le nostre, ma bensì proiezioni della m-s stessa. Eppure è così.
Quindi: creare intenzionalmente seguendo le emozioni (di pancia o meno), senza aver prima
completato il percorso di liberazione, è un passo falso che potrebbe precluderci la scoperta del vero
noi stessi per sempre e farci commettere imperdonabili errori.
Per fare un esempio: i principi dell’Attrazione saranno serviti in passato anche per far costruire,
meglio e più velocemente, un forno crematorio destinato all’olocausto e a far provare poi
un’emozione gioiosa, al costruttore, per aver svolto bene il compito assegnatogli dalla Matrice
nazista. Ma cosa ci sarebbe di umano in tutto ciò?
Cosa faceva sentire fiero un soldato americano per aver annientato un villaggio in Vietnam? Soldato
che poi, spesso, una volta tornato a casa, ha vissuto il resto della vita tra alcolismo e frustrazione?
Perché, come fu anche per la costruzione e lo sgancio della bomba atomica, all’entusiasmo per aver
svolto bene il compito, sono seguiti poi i rimorsi?

Perché, a posteriori, la parte libera che è in ciascuno di noi torna a galla; ma nel frattempo, guidati
dalla m-s, abbiamo commesso degli errori.

Se prima non ci si libera, si continua a creare per poi distruggere; perché in tutte le sfere di una vita
passata nella schiavitù si proseguono a vivere, nel quotidiano, scenari che non sono nella natura
umana: che si tratti di lavoro, relazioni o altro.
Spesso le motivazioni che evitano di divenire distruttivi sono più legate alla praticità che ad altro:
abitudine, pigrizia, sfiducia, rassegnazione.
Un uomo potenzialmente libero non crea più seguendo le emozioni, quando ha capito che deve prima
liberarsi completamente.
L’uomo libero somma le esperienze e ciò che incontra nella vita; esso non cancella ma trasforma,
amplia, espande.
Black Vortex, la matrice-vivente dominante

Torniamo alla sociobiologia e a ciò che ha determinato la nascita di questa nuova scienza,
riprendendo una sua definizione già citata all’inizio:
…e che quindi i meccanismi della selezione naturale potevano essere estesi sino ai fenomeni
complessi dell'organizzazione sociale.
Ovvio quindi che questa scienza così evoluta, in quanto punto di contatto tra biologia, sociologia,
genetica ed epigenetica, identifica la selezione naturale, ossia un’immanente legge dell’universo,
quale motore dell’evoluzione sociale, oltre che di quella biologica.
A sua volta l’epigenetica e la teoria degli equilibri punteggiati (Vedi S. Gould) chiariscono sia la
funzione delle esperienze (ambiente emozioni) in quanto coadiuvante alla selezione naturale, sia i
momenti di discontinuità evolutiva. Abbiamo quindi anche su un piano scientifico, un sistema
completo tra input e output.
Selezione naturale ed epigenetica. Cervello conscio e inconscio
Come fanno i batteri e le cavallette a modificarsi fisicamente e volontariamente durante la vita,
cambiando l’utilizzo dei geni?
Dire che siamo un tutt’uno con l’universo suona un po’ astratto, perché siamo abituati a vedere le
singole forme a cui l’energia dà vita e non l’interconnessione che le rende parti di un immenso mare.
Nel nostro immaginario il Sole è infinito rispetto all’uomo, ma se usiamo come parametro
l’immensità dell’universo, questa differenza si azzera. I nostri 5 sensi ci fanno vedere un vuoto tra
Sole e Terra che in realtà non esiste, perché è pieno di micro particelle ed energia; ma il sesto, la
mente liberata, l’ha scoperto. Si immagina che pianeti e stelle si spostino nel vuoto a grande velocità,
mentre in realtà sono come dei sottomarini che si muovono in un mare immenso fatto di spazio-tempo,
energia e particelle. Ma ciò non significa che i sensi ci danno una rappresentazione errata di ciò che
ci circonda, perché fanno ciò che devono; oltre a loro, abbiamo una mente che ci consente di
immaginare anche per astrazioni. In quest’ottica la mente è uno dei sensi. Il problema nasce
dall’educazione scolastica che abbiamo ricevuto; educazione che ci ha fatto visualizzare un universo
in cui materia ed energia sono elementi distinti e che ogni cosa e oggetto, sono fini a se stessi e non
interconnessi.
Anche per il nostro percorso di liberazione è fondamentale andare oltre ciò che ci è consueto, in
modo da poter visualizzare nella mente che l’uomo, la sua parte libera, la matrice-schiavizzante e la
matrice-vivente, non sono cose a sé stanti, bensì vivono in una totale interconnessione energetica.
Aggiungiamo ora altri elementi, necessari a fornire una reale visione di noi stessi e del circostante.
Questo paragrafo è di fondamentale importanza nel percorso perché:
1. Vi darà una panoramica chiara del supporto che la scienza ha dato alla scoperta della m-v e della
m-s.
2. Per chi proviene dai filoni di pensiero orientali deviati da dogmatismo e/o credenze pre e post
mortem e/o che sacralizzano qualcosa, chiarisce dove è arrivata la scienza d’avanguardia e quanto
sia superato distinguerla dalla vera spiritualità. La scienza oggi vede un universo totalmente
interconnesso fatto di energia (relatività generale di Einstein e fisica quantistica) e inquadra
l’evoluzione dell’uomo come un mix derivante dai meccanismi della selezione naturale più quelli
legati all’auto modificazione di sé (meccanismi epigenetici). Oltre a ciò, danno indirettamente un
grande valore alla meditazione, spogliandola dalla ritualità.

In questo paragrafo, inseriremo alcuni elementi e aspetti scientifici, fini a se stessi, che saranno però
di grande supporto durante il prosieguo. Utilizzerò una terminologia non prettamente scientifica, per
evitare di perderci tra le parole, piuttosto che acquisire consapevolezze. Per chi intendesse
approfondire c’è internet che, sui temi scientifici, è un pozzo di informazioni.

Cervello conscio e inconscio


Credo sia intuitivo capire di cosa parliamo. C’è una parte del cervello che lavora a bassa velocità e
che usiamo, ad esempio, per capire cosa vogliamo fare o nel chiederci perché abbiamo provato una
percezione positiva/negativa rispetto a una persona (sensazione percezione). Ma, in quanto
interconnessa alla prima, ci dovrà anche essere un’altra parte, ultraveloce, che ci fa provare proprio
quel tipo di percezione (percezione = organizzazione e interpretazione degli stimoli sensoriali) e che
ci consente di muoverci fisicamente o di reagire istantaneamente a un cartello di stop, se siamo in
automobile. Quindi è chiaro che tutta quella serie di credenze, falsi obiettivi, morale, comportamenti
da tenere, valori…, insomma gli elementi di m-s depositati nella memoria e nei MOI, si attivano
istante per istante, sul piano inconscio, determinando il nostro divenire.
Ma ecco che, in chi intraprende un qualsiasi percorso di liberazione, di volta in volta le azioni e i
pensieri inseriti dal cervello inconscio, vengono rimesse in discussione da quello conscio, generando
la ricerca e la rielaborazione di se stessi.
Tuttavia c’è un problema: il cervello conscio lavora con un processore da circa 300 Byte/sec, mentre
quello inconscio a 40GByte/sec, in un rapporto di 1 a 20.000.000; sembrerebbe quindi, come è
spesso stata, una battaglia persa in partenza. Ma non per noi. Perché la rivoluzionaria Rivelazione
della m-v, ci consente di inserire questa nuova verità, acquisita dal cervello conscio, in quello
inconscio e quindi di attivare una parte del cervello inconscio, nella cancellazione della m-s scrittaci
in precedenza nel cervello. Guardando questo quadro in termini informatici, potremmo dire che la
nuova consapevolezza è come un virus che inserito nell’hard disk del cervello inconscio, distruggerà
sempre più velocemente la m-s, sempre che lo vogliamo realmente; viceversa la resistenza
inficerebbe il lavoro.

Biologia emozionale - Il genoma umano e i meccanismi epigenetici


Il genoma dell'homo sapiens è composto da 46 distinti cromosomi, con un totale di,
approssimativamente, 3,2 miliardi di paia di basi di DNA, contenenti all'incirca 30.000 geni.
Da diversi anni la genetica classica è letteralmente saltata. Nel 2000 i membri del Consorzio
Internazionale istituito da USA, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone, Cina, Canada e una
compagnia privata, annunciarono congiuntamente lo start del Progetto genoma umano. Da lì in poi vi
è stata una straordinaria accelerazione della ricerca in ambito genetico e oggi sappiamo, per
esempio, che solo una piccola parte dei tumori è di provenienza genetica.
Tutto cominciò quando si scoprì che non era vero che a fronte delle circa 100.000 proteine di tipo
diverso, presenti nell’homo sapiens (le proteine sono i mattoncini che formano le cellule), vi fossero
altrettanti geni registi specifici, a cui fosse affidato il compito di realizzare la sequenza e
l’impacchettamento di più geni, da mettere in una nuova proteina per darle vita. Così, a fronte dei
200.000 geni con varie funzioni, che il progetto internazionale Human Genome Project era convinto
di trovare, ne vennero fuori solo 23.688; e da lì, dopo aver assodato che le diverse proteine erano il
risultato di diverse sequenze di geni e non quindi di geni diversi tra loro, nacque la domanda che aprì
le porte a una delle più straordinarie scoperte scientifiche degli ultimi anni: “Chi è allora a
determinare la sequenza dei geni che danno vita, di volta in volta, alle varie proteine?” E a seguire:
“Potrebbe essere che le cosiddette patologie psico-fisiche siano determinate da modifiche nelle
sequenze?”
Oggi sappiamo che il genoma umano è come una grande dispensa e che è la combinazione degli
ingredienti (i geni), utilizzati per creare le proteine, a consentire la varietà di queste ultime. Questi
geni, prima di fare il loro lavoro, vengono impacchettati (compattati e ordinati) in una precisa
sequenza, da proteine specializzate, gli istoni. La sequenza che determina il prodotto finale può
essere però anche modificata, in base a vari fattori ambientali-esperienziali che possono intervenire
sia preventivamente al concepimento (genitori), sia a causa di memorie trasferite epigeneticamente
dagli avi (fatto assodato scientificamente), sia durante la gestazione e a seguire durante le esperienze
dell’individuo e dal tipo di pensieri di cui poi, nel tempo, si nutre.
Facciamo un esempio visivo del meccanismo: immaginate un lungo filo elettrico a cui siano collegate
una serie di lampadine (i geni) ogni centimetro, sistemate per bene al fine di produrre la nuova
proteina, e che vi sia un tecnico (istone) che in base alle indicazioni pervenute dalla regia, sviti
alcune lampadine o ne riattivi altre. E’ questo il principio dei meccanismi epigenetici, per quanto di
meccanismi epigenetici ve ne siano di vario genere e con funzionamento diverso.
Possiamo quindi dire, con assoluta certezza, che siamo i co-creatori di noi stessi e che questa
meravigliosa verità ci trasporta in un immaginario in cui le emozioni legate ai nostri pensieri e alle
nostre esperienze (quindi anche a fattori ambientali e/o esperienziali), determinano il nostro noi
stessi che andremo a creare e che si evolverà nel tempo; dove per “andremo a creare” si intende
l’emersione del nostro sé, delle esperienze che vorrà fare e delle modalità con cui si rapporterà con
cellule e m-v, creando a sua volta il PERSONAGGIO (vedremo più avanti cos’è il Personaggio). E
ciò non solo sul piano mentale-spirituale, come si credeva prima dell’epigenetica, ma addirittura su
quello fisico.
Ne consegue che la medicina psicosomatica, che era stata precedentemente intuita su basi empiriche,
è ora conclamata. E che patologie come il cancro, disturbi mentali, diabete, ecc.. ecc.. sono quasi
sempre di origine epigenetica.
Tornando al nostro percorso di liberazione, credo sia semplice capire che le cellule-uomo e l’Uomo
Originale libero sono due esseri diversi anche fisicamente e fisiologicamente. Non fosse altro,
perché i loro cervelli funzionano in modi diversi.
Quindi, dopo aver acquisito la consapevolezza dell’esistenza della m-v, che porta alla nostra prima
discontinuità evolutiva, sul piano razionale (quindi nel cervello conscio), dovremo poi con molta
pazienza estirpare gli elementi di matrice, ogni volta che li individuiamo, dal cervello inconscio.
Ossia dal luogo in cui si è stabilita la m-s (il programma scrittoci nel cervello durante la fase
educativa). Ciò fino a quando la consapevolezza non si amplierà al tal punto, da divenire, come detto
prima, il virus distruttore della m-s. E per fare questo avrete bisogno di aiuto, da parte di un gruppo
di Guide della Liberazione del Sé che Translife sta formando.
Nel frattempo le nostre emozioni andranno a influire sulla creazione, istante per istante, del nostro
rinato noi stessi, ossia dell’Uomo Originale Libero che già era in noi.

I geni della socializzazione – La comunicazione biologica tra individui della stessa specie e tra
animali e vegetali
In questi Scritti utilizzeremo il termine “eusociale”, nel senso più moderno del termine, attribuitogli
da Edward Osborne Wilson (professore emerito a Harvard che ha fondato la sociobiologia, vale a
dire lo studio della evoluzione biologica dei comportamenti sociali) nel suo 27° saggio “La
conquista sociale della Terra”.
Sappiamo che tutte le specie viventi sono dotate di strumenti che gli consentono di comunicare, sia
quelle animali che quelle vegetali (a tal proposito vi consiglio di guardare i video, su
www.youtube.com, del Dott. Stefano Mancuso esperto di Neurobiologia vegetale - Università di
Firenze) che tramite i meccanismi epigenetici, sono anche in grado di auto modificarsi fisicamente in
base alle circostanze ambientali o di uniformarsi sul piano comportamentale alle necessità di un
eventuale gruppo transitorio, creato per necessità momentanee. In queste specie può quindi innescarsi
un processo di mutazione in vita in base al meccanismo che segue:
intervento di fattori ambientali, positivi-negativi, per la sopravvivenza -> maggiori possibilità di
sopravvivenza dei singoli creando gruppi o colonie -> auto modificazione fisica e/o
comportamentale dettata dalle necessità del gruppo.
Inoltre le poche specie (progenitori dell’uomo, vespe eusociali, formiche, api e altre) che hanno
subito traumi collettivi di specie, dovuti a cambiamenti climatici e ambientali globali, se dotate di
particolari geni, perdono la loro individualità divenendo parti del macro organismo gruppo (come se
ne fossero le cellule) e creando di conseguenza una matrice-vivente. La biologia chiama questo
fenomeno superorganismo eusociale. Da quel momento in poi il nuovo essere vivente (la m-v),
appena nato, agirà in base a un programma già scritto.
Ad es, al fine di comprendere maggiormente l’evoluzione dell’eusocialità in alcune specie, Tom
Wenseleers e collaboratori dell’Università belga di KU Leuven hanno studiato la struttura chimica
dei ferormoni prodotti dalle regine di ben 64 specie tra api, vespe e formiche. Dai risultati emerge
che in tutti e tre questi taxa i ferormoni delle regine appartengono alla stessa classe di molecole, gli
idrocarburi saturi, e sono straordinariamente simili. Ciò è alquanto sorprendente, dal momento che i
tre gruppi si sono separati circa 150 milioni di anni fa, prima che si originasse l’eusocialità, che si è
evoluta indipendentemente almeno 10 volte. Da ciò si evince che queste molecole si sono evolute dal
progenitore comune a tutti gli imenotteri eusociali, che era solitario. Pertanto la funzione originaria
doveva certamente essere un’altra.
Gli autori ipotizzano che l’antica funzione di questa classe di ferormoni fosse quella di attrarre i
maschi, funzione che si è conservata per alcuni di questi composti in varie specie di imenotteri
solitari (fonte www.pikaia.eu).
La nascita dei superorganismi eusociali non rappresenta quindi l’evoluzione di una specie, ma bensì
la sua regressione appannaggio del superorganismo, in un ambito in cui i singoli individui della
specie vengono schiacciati e programmati a vantaggio della matrix che li ha assimilati (ad es: per la
specie umana la famiglia, per come è strutturata attualmente, rappresenta un micro sistema di questo
genere, seppur nell’ambito della più ampia m-v) e da quel momento in poi, dovendo agire in funzione
degli interessi di un qualcosa a loro esterno, non potranno più esprimere la loro individualità. E
siccome ciò avviene ancor prima della nascita, non solo non potranno esprimerla, ma neanche
conoscerla.
L’eusocialità, che caratterizza le poche specie di insetti che abbiamo descritto, non è più, come si
credeva, il gioioso partecipare, da parte del singolo, a un meccanismo in cui le regole e il divenire
sono già scritte, in nome della società di appartenenza, ma bensì la prigione in cui il superorganismo
(matrice-vivente) costringe a vivere le sue cellule che a volte si ribellano, come si evince da
quest’altra ricerca di Tom Wenseleers:
Denise Alves, Tom Wenseleers e collaboratori hanno condotto una analisi genetica di circa 600
maschi di 45 colonie scoprendo che l'esistenza di parentele con la popolazione delle api operaie: il
22,89 per cento dei maschi di Melipona scutellaris, la specie presa in esame, erano infatti figli di
operaie e non della regina. "Ciò dimostra per la prima volta come le operaie continuino un conflitto
riproduttivo parassitizzando la generazione successiva di lavoratori a proprio beneficio. Le api
operaie non sono in genere in grado di accoppiarsi, ma possono deporre uova non fecondate che si
sviluppano in maschi. Per assicurarsi il dominio riproduttivo la regina spesso divora selettivamente
le operaie che depongono uova o, come avviene in altre specie, altre api operaie si incaricano di
mangiare le uova della compagna. Nonostante queste difficoltà, le operaie che si riproducono
possono trarne un vantaggio individuale a scapito della colonia nel suo complesso: i ricercatori
hanno anche scoperto che le operaie che si riproducono hanno in media un'aspettativa di vita tre volte
superiore al normale, soprattutto perché solitamente evitano poi di dedicarsi a compiti più rischiosi,
come quello di foraggiamento. Con conseguenze anche serie per la struttura sociale e il benessere
della colonia. I ricercatori hanno valutato che il 77,11 per cento dei maschi discendeva dalla regina,
il 4,3 per cento da operaie figlie dalla regina attuale e il 18,54 da operaie discendenti da una regina
precedente. "Questi risultati sono la prima esplicita dimostrazione che il conflitto per la
generazione dei maschi non oppone solamente la regina alle operaie, ma che si manifesta anche
fra una generazione di operaie e l'altra”.

Faremo alcuni esempi da cui potremo anche evincere che i comportamenti di socializzazione possono
anche non essere consci, ma biologici, così come lo può essere il comportamento di un gruppo o di
una colonia che si viene a creare. Lo stesso dicasi per le metodologie di comunicazione tra specie
diverse o addirittura tra animali e vegetali.
Ciò ci permetterà anche di inquadrare l’esistenza di veri e propri cervelli non costituiti da cellule
nervose; cervelli che avendo come mente, ad es. la selezione naturale, si sono evoluti nei millenni,
conservando nella banca dati della loro memoria i comportamenti più utili ed efficaci a fini
adattativi, generando così un’altra forma di vita che nulla più ha a che fare con quella dei singoli
individui che la compongono.

I batteri possono comunicare tra loro e definire strategie collettive?


I batteri possono comunicare tra loro e definire strategie collettive, anche non essendo dotati di
cervello e fibre nervose? Se ciò fosse vero, dovremmo accettare l’idea che il nostro modo di
concepire il cervello, come unica possibile mente di un organismo, è errato e limitativo e lo stesso
dicasi per quello che pensiamo essere le modalità di comunicazione.
Il batterio Myxococcus xanthus vive in colonie ma nel rispetto della sua piena individualità;
potremmo dire che è un Batterio Originale Libero. Il fatto che sia predisposto a vivere in colonie è
legato esclusivamente alla possibile insorgenza di un problema che il batterio, in quanto singolo, non
potrebbe risolvere. Quindi, come vedremo, utilizza i meccanismi di matrice solo per fini pratici e
non è stato di conseguenza soggetto all’ assimilazione come l’uomo, le formiche, le api e le altre
pochissime specie che danno vita ai superorganismi eusociali. Questo batterio, in caso di carenza di
cibo, emette un segnale chimico di SOS e se capta gli stessi segnali da altri batteri e se ve ne sono di
troppi in zona, in funzione del rapporto quantità di cibo disponibile -> sopravvivenza, passa
all’azione. Già poche ore dopo l’insorgenza del problema vitale si mette in moto per aggregarsi in
punti focali con altri Myxococcus xanthus. Quando il gruppo diventa di almeno 100.000 unità
raggiunge un’altezza di circa un decimo di millimetro e diventa visibile a occhio nudo. A questo
punto i batteri emettono un altro segnale idoneo a compattare e strutturare il gruppo e a far sì che i
singoli attivino le procedure atte a modificarsi fisicamente, condizione indispensabile per divenire
produttori di spore. Circa 20 ore dopo l’attacco di fame il processo si completa e forse il vento
porterà le spore in altri luoghi, questa volta ricchi di cibo.
In questo modo, i geni di ogni singolo batterio, potranno dar vita ad altri Myxococcus xanthus. Un po’
come è per noi umani con i figli: la loro vita è, in senso genetico, la continuazione della nostra. La
morte non esiste in senso assoluto.
Noi riteniamo che per un uomo Liberato si arrivi ad una modificazione nell’uso del genoma, a cui
consegue che il senso di famiglia non è più sentito verso i familiari, ma verso gli altri Liberati.


Lenticchie e batteri che dialogano tra loro
È vero che una specie di batterio comunica con le lenticchie e che, a seguito di accordi, vanno a
vivere insieme dopo essersi fisicamente modificati entrambi?
Vediamo come vanno le cose, tra un batterio Rhizobium, di nome Jack, e una pianta di lenticchie
chiamata Roberta.
Roberta emette un segnale chimico che viene recepito da Jack, comunicandogli la sua disponibilità a
instaurare una collaborazione. Se Jack produrrà l’azoto che serve a Roberta lei in cambio lo sfamerà
con i carboidrati. Era proprio ciò che Jack aspettava, e dopo aver dato l’ok a Roberta, quest’ultima
comincia a costruirgli una casa tra le sue radici, fatta di stanze e cunicoli. A questo punto Jack entra
in casa e si trasforma fisicamente in base al suo nuovo stile di vita: diventa più grosso e muta in una
sorta di fabbrica azoto-fissatrice. Per quello che ci è dato sapere, Jack e Roberta vivono ancora
insieme, in un idilliaco connubio.
La storia che vi ho raccontato è vera, anche se i nomi sono inventati. Se volete approfondire basterà
che vi mettiate sul motore di ricerca web, inserendo l’idonea chiave. Sul piano scientifico non vado
oltre, perché ciò che ci interessa di questa storia è la conferma che la selezione naturale e
l’epigenetica sono alla base del processo evolutivo e di connessione tra le forme di vita biologiche.
È chiaro che le storie dei batteri narrate, sono pilotate da una grande mente insediata biologicamente
nei protagonisti. E che essi, in base a input-output, proseguono il loro percorso di vita predefinito
dalla selezione naturale e dai cambiamenti genetici che ciascun individuo, nel tempo, ha maturato, in
base a scelte individuali condizionate dall’ambiente e dai suoi desideri.
Il cervello della matrice-vivente

Per dare un senso chiaro all'affermazione che la m-v ha come cervello la selezione naturale,
teorizzata da Darwin, è necessario compiere un'astrazione, un po’ come quando cerchiamo di
immaginare la curvatura dello spazio tempo legata alla teoria della relatività generale di Einstein.
Diamo quindi la possibilità alla nostra mente di percepire la realtà vera (per quanto oggi la scienza
ne sappia), allenandola attraverso alcuni dati di fatto, presi a caso.
Oggi sappiamo che la teoria di Newton che ipotizzava l’esistenza della forza di attrazione
gravitazionale era errata, sappiamo anche che mettendo un orologio estremamente preciso, come un
orologio atomico, alla base di una torre e un altro alla sua sommità, il tempo scorrerà diversamente
tra i due, in quanto esso è una dimensione relativa. Nello specifico, scorrerà più lentamente alla base
della torre: quanto più ci si avvicina al centro della Terrà, tanto più la corsa del tempo rallenta.
Quindi, in teoria, se vivessimo sulla torre, un nostro clone alla base di essa, morirebbe dopo di noi.
Lo stesso vale se questo nostro clone viaggiasse perennemente su un aereo, perché la velocità incide
sul tempo.
In matematica e geometria, alcuni elementi base come il punto, sono definiti concetti primitivi. Per
non finire nella palude della terminologia matematico-geometrica, definiamoli qui, in senso lato:
postulati (proposizione non dimostrata che si accetta come fondamento di una dimostrazione).
Concettualmente il punto non ha dimensioni e se così non fosse, sarebbe impossibile progettare
alcunché, utilizzando la geometria euclidea, perché la dimensione del punto lo renderebbe
inattuabile. La stessa retta, una volta attribuita una dimensione bidimensionale al punto, diverrebbe
un rettangolo.
Il postulato ha quindi in sé un apparente dualismo: da un lato è l’espressione di una realtà oggettiva
perché funziona, esattamente come lo è per il numero zero, dall’altro dobbiamo etichettarlo come
postulato (termine qui usato in senso lato e non matematico) anche perché, in natura, non è a noi
visibile e quindi, per un uomo, è impossibile osservarlo. Provate, nella vostra mente, a immaginare
un punto senza dimensioni e di conseguenza, senza colori. È evidente che l’uomo, da sempre, è in
grado di cogliere elementi dalla fonte universale astraendosi ed estraendoli o, quanto meno, di
trovare delle costanti che gli consentano di dare alla realtà una interpretazione funzionale.
Oltre ai postulati, la descrizione del mondo avviene attraverso leggi scientifiche, come quella della
gravitazione o della selezione naturale; esse sono state formulate, partendo dall’osservazione e dalla
descrizione delle costanti di un determinato fenomeno. L’uomo quindi è consapevole che il suo
apparato sensoriale lo limita nell’osservare, capire e definire, così come nella sua facoltà di astrarsi
ed estrarre gli elementi presenti nella fonte, detta anche Matrix Divina (che non ha nulla a che vedere
con la matrice-vivente sociale). Ovviante tale limite viene meno, se consideriamo concettualmente, la
mente, come uno dei nostri sensi.
Fatta questa premessa, che ci trasporta nella giusta dimensione astrattiva, passiamo al cervello della
m-v e vi accorgerete che focalizzare la mente della m-v è molto più facile di quanto lo sia
visualizzare un postulato.
L’uomo non riesce a immaginare cosa sia un pensiero. Lo può descrivere, può provare a definirlo, ma
non a immaginarlo nella sua dinamica fisica. L’uomo chiama impulsi automatici i pensieri che fanno
funzionare gli organi del corpo, o lo fanno agire d’istinto (come si suole dire), e pensieri quelli che
invece generano caos. Proviamo a porre in parallelo la valenza di queste due macro categorie di
pensiero:
- Pensiero che sembra partire da un preciso impulso mentale, ma lento e permeato di caos: “Ho
scelto alla fine, dopo una lunga riflessione, di andare in Grecia.”
- Pensiero apparentemente automatico: “Ho dato sicuramente, in questo istante, un impulso al mio
dito: gli ho detto in sostanza di battere sulla tastiera per scrivere, ma la parte pensante del mio
corpo è talmente potente, che non me ne sono neanche reso conto.” Oppure: nell’ipotesi in
cui sarebbe stato il Dio descritto nella Bibbia a creare l’universo, e così non è, avrà pensato quando
ha creato un fotone? Certo, ma quanto ci avrà messo? Se la risposta fosse un istante, così come lo è
per l’impulso dato al dito, ci perderemmo mentalmente e non riusciremmo più, se non per astrazione,
a concepire l’azione pensante.
In genere ci è facile immaginare, in quanto pensiero, ciò che ci porta a una scelta in modo complesso
ma tracciabile mentalmente, perché richiede tempo e possiamo quindi osservarlo mentre si evolve.
Mentre abbiamo difficoltà a ritenere pensiero l’azione istintuale (come quando si devia da un
ostacolo improvviso mentre si è alla guida). Questo fa sì che si finisca con il dare un senso di nobiltà
a ciò che ci riesce difficile e non al suo contrario. Concludendo: immaginate, per ipotesi, che tutti i
pensieri e i sentimenti che si possano avere prima di una scelta, o di un pianto, si possano
concentrare in un istante, e il gioco è fatto. Quindi: la quantità di tempo che impieghiamo a pensare
una determinata cosa, a fare una scelta o a prendere un decisione, ci può solo indicare se abbiamo
utilizzato il cervello conscio o quello inconscio; non altro.
Torniamo ora alle cosiddette leggi dell’universo e ai suoi meccanismi automatici, meccanismi che
rappresentano dei veri e propri pensieri viventi e immanenti, caratterizzati da un’assoluta efficacia.
Quindi: se ci è più facile chiamare automatismo la selezione naturale, non cambia nulla. Vorrà dire
che tutto ciò che ha consentito lo sviluppo della diversità delle specie e l’esistenza dell’uomo, è un
cervello automatico incredibilmente efficiente che agisce in modo apparentemente ripetitivo, per
quanto sia un pensiero. La selezione naturale è paragonabile alle vecchie schede che si inserivano nei
computer per eseguire uno specifico programma; nel nostro caso, quella che intuì Charles Darwin, il
quale affermò:
“Ho chiamato questo principio, grazie al quale ogni lieve variazione, se utile, viene conservata,
con il termine di “selezione naturale”. “Possiamo dire che la selezione naturale tiene d'occhio
ogni giorno, ogni ora, in tutto il mondo, ogni variazione, anche la più lieve, respingendo ciò che è
dannoso e accogliendo ciò che è utile, lavorando silenziosa ed invisibile.”
Il meccanismo di funzionamento della selezione naturale, sul piano temporale, è quindi sbilanciato
verso il futuro, perché la selezione che avviene nell’adesso e ora ha come scopo il conservare le
varianti che meglio potranno funzionare nel poi. Diviene così più semplice capire perché le cellule-
uomo sono puntualmente spostate nel futuro; perché la loro madre, la m-v, vive in quella dimensione
e sviluppandosi istante per istante ed essendo vincolata indissolubilmente alle sue cellule, porta con
sé, nel futuro, tutto il macro organismo. Se nella mente dell’uomo assimilato esiste il tandem passato-
futuro e pochi spiccioli di presente, questo è dovuto semplicemente all’incomprensibile vita a cui la
m-s costringe la parte libera dell’individuo, i cui ricordi, e quindi il passato, ne sono la traccia.
Darwin cercava delle costanti che dimostrassero che le specie si evolvono e, grazie
all’osservazione, estrapolò il pensiero di un cervello molto più potente del nostro, di cui siamo noi
stessi espressione, in ambito evoluzionistico.
In ogni caso, conta poco l’etichetta: che la si voglia chiamare mente, cervello o principio, non
cambia nulla: è solo il solito piccolo gap, legato ai nostri limiti dovuti all’educazione di matrice, a
creare un’apparente confusione; ciò che invece è certo è che la m-v è dunque dotata di un sistema che
le consente vita propria, un sistema talmente potente da funzionare sulla base di un unico pensiero:
selezionare.
Da qui in poi tutto scorre da sé; difatti è chiaro a chiunque che nessuno può incidere in alcun modo
sul sistema sociale. Nessun essere umano, dopo la nascita, può decidere, per esempio, se mettere o
meno un municipio nel comune di residenza, se creare o meno polizia e carabinieri, mutare le leggi,
riscuotere le tasse, ecc. Anche se fate una riflessione sulle varie rivoluzioni, vi accorgerete che, a
parte il rimescolamento dei ruoli, è sempre cambiato meno di niente in merito allo schema di base; la
m-v si evolve, non muta.

La m-v esiste a priori e ha un suo sistema pensante: è viva!

E siccome il suo cervello è la selezione naturale, per nostra fortuna, è prevedibile e non può cogliere
il Gradiente di libertà sensibile individuale.
Concludo con una dissertazione, con un concetto già espresso ma che apre le porte a una diversa
visione dell’evoluzione della spiritualità: posso assicurarvi che fare il padrone è estremamente
stressante; che ciò è molto più chiaro per chi l’ha fatto più volte e in scenari molto diversi tra loro,
tanto che le prime volte difficilmente ce se ne accorge. Il padrone non è uno schiavo della m-v, ma
molto di più; la sua essenza viene totalmente snaturata e, sulla base di quanto detto prima, il padrone
una tantum (quello che viene definito colloquialmente “padroncino”) può essere sottoposto a tali
livelli di stress, che la sua parte interiore libera si ribella e non potendo contrastare la parte
immatriciata, lo spinge verso l’autodistruzione.
Difatti al di là che non si fosse riusciti precedentemente a capire che la m-v è viva e ha un suo
cervello, è inaccettabile credere, ad es, che un personaggio come Osho, non sapesse che stava
andando verso la morte. Osho aveva centinaia di riferimenti storici a disposizione, su come agisce il
sistema matrice quando qualcuno crea un maxi gruppo fisico di individui che hanno come mission la
distruzione del sistema stesso ed era un individuo straordinariamente dotato e talentuoso. Creando
l’enorme comune "Rajneeshpuram" in Oregon (1981-1985), con 5.000/20.000 persone al suo interno,
la sua eliminazione in quanto fondatore e leader antisistemico, era più che certa. Il suo è stato un
suicidio, dettato dalla necessità di riuscire nell’obiettivo di salvare il mondo (matrice-schiavizzante
religiosa quindi) causata dalla sua m-s; ma nessuno dei seguaci, presi come erano dall’idolatrare il
Maestro, è riuscito a comprenderlo e a cercare di afferrarne la motivazione. Tanto più che ogni
microsistema (gruppi fisici di persone), come quello creato da Gesù, non era altro che un'altra
matrice potenziale – uno schema che riproduceva il solito gioco di schiavi e padroni – maestri e
discepoli.
Jiddu Krishnamurti comprese appieno questa realtà sciogliendo l’ordine della Stella D’oriente e
stupendo i suoi seguaci, ma gli mancava ancora un tassello – ossia quello della m-v pensante – per
comprendere appieno le dinamiche dei sistemi viventi non biologici e quindi chi è veramente l’uomo,
il sistema e come Liberarsi. Le sue parole in punto di morte sono emblematiche, a questo proposito, e
fanno pensare che avesse iniziato a focalizzare il tassello mancante. Per quanto già citate le ripeto:

In punto di morte Krishnamurti confidò a Mary Zimbalist (parole riportate dalla Lutyens): «È
tutto deciso da qualcun Altro. Non posso parlarne. Non mi è consentito, capisci? È molto più
serio. Ci sono cose che tu non sai. Enormi, e io non posso dirtele».
Scrive ancora la Lutyens, che a lei stessa confidò queste parole: «Io non posso guardare dietro il
velo, non posso farlo. Ho tentato con Pupul Jayakar e vari studiosi indiani che me lo chiedevano.
Siamo giunti ad un impasse… Sono sicuro che se altri ci si applicano possono arrivarci. Sono
assolutamente sicuro di questo. Assolutamente, assolutamente, e sono anche sicuro che io non
posso scoprirlo».

La sua profezia si è ora compiuta.


Cos’è la matrice-vivente e come funziona

Fissiamo due punti chiave:


Il primo è che per avere una visione limpida dei meccanismi con cui funziona la double-matrix, è
essenziale ricordare che per quanto siamo un tutt’uno con l’universo, siamo anche dei suoi micro
cosmi sul piano funzionale (cellule); ed esattamente come avviene nel dualismo onda particella, il
nostro corpo contiene due fenomeni, dopo l’assimilazione: la parte assimilata (la matrice-
schiavizzante/fenotipo) e quella residuale libera (genotipo); ed essendo queste parti antitetiche tra
loro, la cellula-uomo è costretta a vivere nel conflitto interiore perenne. Quindi astraiamoci ed
usciamo dalle piccole e superate visioni meccanicistiche.
Il primo passo, verso questo grado di astrazione, è la consapevolezza che tutte le forme di vita
biologiche sono state create da una mente straordinariamente potente, la selezione naturale, che ha
lavorato insieme alle emozioni, che a loro volta incidono sulla funzionalità del DNA, per creare la
diversità tra le forme di vita biologiche.
Il secondo punto è che dobbiamo essere perfettamente allineati sul principio, colto durante i millenni
da molte menti speculative, secondo il quale ci deve essere una via verso la congiunzione tra l’uomo
e la realtà, in quanto oggettiva.
Visioni globali come quella di J. Krishnamurti, per esempio, sono perfettamente limpide, come lo è il
metodo socratico; ma è anche chiaro che la rinascita dell’Uomo Originale Libero, non può transitare
attraverso ciò che ha permesso a tali pensatori, così dotati, di intuire tanti elementi di
consapevolezza. Bensì essa deve passare attraverso un percorso che oggi, forte della possibilità di
identificare cause e metodi, esca dall’intuizione in quanto atto di collegamento con la fonte
universale, e si renda fruibile a chiunque; cioè divenga conoscenza scientifica. È questo che quei
grandi illuminati avrebbero desiderato ed è, in quest’ottica, che va considerato il loro contributo.
I grandi illuminati affermavano tra le righe: <<Andiamo avanti!>>
I loro discepoli: <<Fermiamoci qui; nulla vi è oltre il pensiero del maestro!>>
La lezione degli illuminati, che hanno avuto a loro volta maestri e/o fonti di ispirazione, è: “Io attingo
dai maestri del passato e poi vado oltre”. Se non fosse stato così, nessuno avrebbe mai scoperto o
creato nulla, in nessun campo.

La m-v è un macro organismo che stabilisce anche tutto ciò che riguarda l’interazione tra l’individuo,
da essa assimilato, (la cellula-uomo) e il mondo del sociale, ossia se stessa.
La m-v inserisce un programma nel cervello dell’uomo, detto matrice-schiavizzante m-s (chiamato da
S. Freud, super-ego), spogliandolo della sua potenziale individualità libera, attraverso quello che
viene genericamente definito sistema educativo: famiglia, scuola, ambiente, adulti, amici, cultura,
media, letteratura, canzoni, film, ecc.
Le differenze tra le cellule-uomo, che sembrano tanto sostanziali, sono invece solo la conseguenza
della tipologia di programma che gli è stato inserito: Papa, rapinatore, sessuofobo, psicologo, pseudo
spirituale, accoppiato, terrorista, soldato, ecc. Perché da un certo punto in poi, essendo infinite le
varianti di status sociale, la cellula-uomo attinge informazioni e conoscenza, solo per quanto
necessario alla sua maturazione e alla sua funzione. L’indirizzamento verso una determinata variante
di matrice-schiavizzante (detta anche personalità) si verifica per una combinazione di elementi e
fattori, interni ed esterni alla cellula-uomo. Queste apparenti differenze tra le cellule-uomo, che
invece altro non sono che varianti del programma matrice-schiavizzante m-s, hanno portato molti
pensatori ottusi, ma carismatici, a diffondere concetti come: la realtà è soggettiva, la mente mente,
dualismo ed ego sono insiti nell’uomo, e altre cavolate e mostri interiori inesistenti.
La m-s si sostituisce all’individuo in quanto potenziale Uomo Originale Libero, facendolo divenire
un'unità sistemica non libera: una cellula-uomo. L’individuo trasformato in cellula-uomo non esiste
più in quanto essere indipendente, ma come cellula della m-v, senza una volontà propria. La m-v è un
organismo vivente che necessita delle cellule-uomo per continuare a esistere: esistere è la
motivazione principale di tutti gli organismi viventi, manifestandosi attraverso l'istinto di
conservazione.
La m-v utilizza i talenti del singolo individuo per svilupparsi, potenziarsi ed evolversi in tutti gli
ambiti delle società umane: politico, religioso, tecnologico, filosofico, scientifico, amministrativo,
ecc. Al suo interno la m-v ha un’infinità di sottosistemi e scale gerarchiche; per comodità, qui, ne
identificheremo una in particolare: padroni <-> schiavi. I padroni sono coloro che, oltre a eseguire le
indicazioni del livello gerarchico superiore, devono anche dare direttive agli schiavi, che in genere
possono solo eseguire, secondo regole e modalità selezionate in precedenza.
A seconda degli scenari e delle aree di vita, nelle cellule-uomo, questi due ruoli possono invertirsi
con più o meno frequenza. Sia i padroni che gli schiavi, infatti, sono a loro volta esseri assimilati e
programmati dalla m-v. Essi non esistono in quanto entità individuali.

Se la m-v non è parte dell’essenza del singolo individuo, perché esiste?


Di certo non proviene dall’esterno, né da altri pianeti, quindi sembrerebbe logico pensare che in
qualche modo essa sia un’emanazione dell’uomo e, di conseguenza, una proiezione in ambito
collettivo di ciò che è già presente nel singolo. Niente di più errato! Sarebbe come dire che la
sociologia è un’estensione della psicologia; mentre, in realtà, la prima studia i meccanismi della m-v,
aiutandola a ottimizzarsi, e la seconda, nei suoi rami cosiddetti curativi, serve alla m-v per riparare
le cellule-uomo che soffrono di forti disturbi dovuti al conflitto interiore tra parte libera e parte
assimilata; conflitti di gravità variabile, ma tali da rendere la cellula-uomo meno utile alla m-v. Alla
m-v servono schiavi efficienti ed è per questo che lo psichiatra elargisce a piene mani gli inibitori
della ricaptazione della serotonina (detta anche ormone della felicità), al fine di sedare le spinte
liberatorie interiori e far continuare la solita vita, alla cellula-uomo depressa.
Come vedremo più avanti, l’accoppiamento tra la giusta energia d’intenzione e l’innalzamento dei
livelli di serotonina, è anche però la chiave per Liberarsi, se non si ha quel potentissimo controllo
sulla mente (è nella mente, nelle aree sub corticali del cervello, che la m-v installa la m-s,
transitando attraverso il centro cerebrale delle paure) che ha caratterizzato il percorso di Liberazione
dei grandi illuminati della libertà. E questo ci dice anche perché, a loro volta, quegli illuminati, per
quanto faro del Risveglio dell’uomo, non possono e non devono divenire esempi nell’ambito del
percorso di liberazione dei più. Perché, come vedremo più avanti, nella parte dedicata alle tecniche
di Liberazione, senza l’innalzamento dei livelli di serotonina per almeno sei mesi, ossia da quando
l’individuo decide di attaccare i meccanismi portanti della sua m-s, precedentemente mappata, la
Liberazione del Sé, è impossibile. Difatti la m-s, perfezionata nell’arco di milioni di anni dalla m-v,
è configurata per opporre alle spinte di liberazione interiori, una opposta e pari energia di blocco;
pari perché, in tal modo, non danneggia la cellula-uomo, dandogli come ultima spiaggia lo psichiatra
e/o l’uso di serotonina a fini riparatori. Gli sciamani Toltechi, di cui parla ampiamente lo scrittore e
mistico Carlos Castaneda, avevano già intuito questo meccanismo, per quanto non vi fossero
all’epoca le conoscenze per andare oltre.
Dissi a una cara amica, la quale si trovava da cinque anni in analisi: <<Superate le problematiche
di autostima, credo tu abbia completato il percorso con il terapeuta. Ora dovresti lasciare, perché
quel tipo di figura professionale è nata anche dall’esigenza di migliorare l’integrazione
dell’individuo con la m-v; dove per m-v si può intendere la famiglia, il lavoro, ecc.. e non per
proiettarti nella giusta dimensione che dia vita alla tua individualità. E senza espressione del sé,
non c’è felicità.>> Il terapeuta non fu per niente d’accordo, col mio modo di inquadrare la figura
professionale dello psicologo e la sua mission: ma come avrebbe potuto esserlo, essendo lui stesso e
il suo lavoro parte della m-v? In ogni caso, lei lasciò la terapia e ne trasse unicamente benefici.
A parte gli elementi naturali e istintivi come quello di sopravvivenza, la m-v ha un solo punto di
contatto apparente con l’individuo, ossia quello di essere stata generata da uno strumento presente nel
singolo uomo, ma uguale per tutti, strumento che potremmo chiamare: ragione o pensiero. Ma ciò in
realtà non è vero, perché viste le differenze di valori, principi, sentimenti, credenze e ideologie tra i
singoli individui ed essendo la m-v una struttura creata da una somma di individui che ne hanno via
via aggiunto componenti, cioè quelli che la m-v ha ritenuto ad essa utili, selezionandoli, in luoghi e
tempi diversi, non vi sono legami tra essa e l’uomo, inteso come individuo. Il rapporto tra la m-v e il
singolo uomo è lo stesso che c’è tra una cellula e un organismo completo. Ossia quasi nessuno, oltre
a ciò che è legato al ciclo che caratterizza tutte le forme di vita: la nascita, l'alimentazione, la
riproduzione, la trasformazione che segue alla morte in una specifica forma.
Anche Black Vortex (la m-v dominante occidentale) è nato dall’esigenza obbligata dei singoli, di
creare un sistema di regole utili e necessarie alla convivenza tra più persone e da lì, nei millenni, si è
sviluppata poi in modo indipendente, attraverso la selezione naturale tendendo, con l’avvento delle
tecnologie avanzate, a fagocitare culturalmente anche le altre matrici consolidate del pianeta.
Non essendo quindi l’uomo, consapevole di cosa avrebbe comportato perdere il controllo della m-v,
facendole travalicare l’aspetto puramente funzionale e strutturale, ne divenne cellula.

È evidente che la m-v era già presente tra i progenitori dell’homo sapiens, che vivevano in gruppo;
non esiste quindi un ipotetico giorno di nascita della m-v umana (sappiamo solo, come vedremo poi,
che nacque dai 7 ai 15 milioni di anni fa – vedi il capitolo VIII) così come non esiste per quella delle
formiche o delle api.
Ciò che però è certo e che queste specie hanno un gene che spinge alla socialità e che nel momento in
cui, detta socialità, travalica l’aspetto “pratico” legato a un pericolo transitorio, o al giocare, l’amare
o l’essere in contatto, crea un’altra forma di vita: una matrice-vivente.
D’altronde, queste specie, potevano forse sapere o immaginare che ciò avrebbe portato all’estinzione
della loro stessa specie, appannaggio dei macro organismi matrice-vivente?

Prima dell’evoluzione dei sistemi di trasporto e di comunicazione, esistevano un’infinità di m-v,


composte da homo sapiens, sulla Terra, che variavano da tribù a tribù e divergevano completamente
sul piano strutturale. Poi, col tempo, lo scontro tra le varie m-v terrestri, ha portato alcune ad
assorbirne altre e così via, fino alla situazione odierna. La m-v ha vita propria e, dopo essere nata
nella notte dei tempi, ha continuato a svilupparsi in modo indipendente dai suoi creatori. In sostanza
la m-v ha assorbito interamente ciò che noi chiamiamo vita, sostituendosi alla natura umana. E
l’individuo non è capace, in nessun modo, di intaccare la m-v: il grado di libertà dell’uomo, inteso
come capacità di vivere autonomamente, è quasi nullo nei suoi confronti.
La m-v utilizza lo schema di coppia (uomo-donna), regolato da normativa e consuetudine, per
rigenerare le sue cellule; la coppia è il mezzo più efficace per far crescere ed educare le nuove
cellule-uomo, ossia la prole umana.
Per chi ha già fatto suoi concetti come energia e spiritualità è più facile vedere la m-v per ciò che è:
un organismo vivente fine a se stesso.
L’unica strada per liberarsi dalla m-v, cancellando il programma m-s, è il percorso individuale, a cui
deve seguire la convivenza forzata con la m-v; dove il termine forzata non ha una valenza negativa.
Vedere e usare la m-v può divenire fonte di gioia, come lo è un tramonto e tutto ciò che di bello
possiamo trovare in natura. Dipende da noi scegliere cosa vogliamo vivere e vedere del mondo
circostante, di cui la m-v è parte.
Il resto ce lo dicono i principi dell’Attrazione: sarà in base ai pensieri di cui ci nutriamo che daremo
direzione alla nostra esistenza; essi infatti devono assurgere a nostro timone direzionale.

In ambito geopolitico, per esempio, osservando meglio la struttura di comando che fa capo a un
numero ristretto di individui e i vari livelli della piramide, a partire dal primo, si comprende quanto
la potenziale libertà individuale regredisca, quanto più si salga nella scala di comando.
Paradossalmente, al vertice, le aspettative della m-v sono assolute e quindi il grado di schiavitù,
aumenta. Anche il cosiddetto Gruppo Bilderberg, non sfugge a questa logica.
Come si sviluppa la m-v dominate

Black Vortex, ossia la m-v dominante, quella cosiddetta occidentale, che ha assorbito di recente Cina,
Russia e gli altri paesi ex comunisti, e che ora sta schiacciando quella araba, lavora principalmente
su tre fronti, per quanto vada specificato che ad oggi, fine 2016, la Russia stia facendo opposizione al
capitalismo estremo della m-v attuale, grazie anche alle memorie di ricerca di equità ed
egualitarismo di quel paese:
1. La gestione e il miglioramento dei sistemi di controllo che governano le modalità di assimilazione
delle cellule-uomo. Perché anche se alle cellule-uomo vengono modificate le motivazioni di vita, e
quindi anche le emozioni, esse conservano, nel codice genetico, potenziali spinte individualiste di
deriva.
2. Il potenziamento economico, per mantenere la propria posizione di m-v dominante sul pianeta e
assimilare le m-v residuali.
3. Lo sviluppo tecnologico necessario a dotarsi degli strumenti indispensabili per mantenere la
supremazia militare ed espandersi nel futuro, anche su altri pianeti, utilizzando la creatività e la
capacità di indagine scientifica dell’uomo (output delle cellule-uomo).

Black Vortex non ha una residenza. È errato immaginare che vi sia uno scontro tra occidente, Cina e/o
Russia; la Cina e la Russia, come l’India, sono ormai parte della matrice dominante. Le apparenti
tensioni tra Stati o gruppi di Stati, interni alla matrice dominante, sono disturbi della crescita,
assestamenti fisiologici, nient’altro.
Il fatto che l’asse decisionale della m-v si sia spostato nel tempo, dalla Grecia fino agli USA,
dimostra con chiarezza che la m-v non è legata al territorio, bensì a ciò che funziona meglio e che
quindi viene selezionato per selezione naturale.
Per chiarezza, questo non significa che i greci antichi erano parte della matrice in senso assoluto; tutti
gli straordinari apporti dati da quel popolo, in quel periodo storico, rappresentano una delle più
grandi ricchezze dell’uomo libero. Ricordiamoci quindi che il problema dell’uomo è che la matrice è
divenuta viva; mentre invece, come abbiamo visto precedentemente, altre specie, come per esempio i
batteri –myxococcus xanthus – la utilizzano consciamente in casi di emergenza per fini pratici e
circoscritti nel tempo. Sono quindi essi a usare i meccanismi di matrice e non la matrice a usare loro.
E’ proprio grazie all’evoluzione tecnologica, alla globalizzazione, a internet e allo sviluppo delle
scienze, che è stato possibile scoprire la double-matrix. L’uomo molto probabilmente sarà quindi
l’unica specie assimilata che potrà liberarsi.

Nell’ambito del controllo sulle cellule-uomo, la m-v sta lavorando sulle modifiche genetiche da
tempo. Questo è un fattore di estremo pericolo per gli Uomini Originali Liberi o potenzialmente
liberi, in quanto potrebbe bastare un evento che giustifichi il loro utilizzo sull’uomo, per esempio al
fine di migliorarne le performance, per consentire alla m-v di effettuare le modifiche alle cellule a
essa utili. Per esempio, durante il periodo del governo nazista in Germania, se fossero già
state individuate le modifiche genetiche da attuare, per eliminare le spinte individualistiche di deriva
dalla m-v nazzista, e se vi fossero state le tecnologie per farlo, esse di certo sarebbero state attuate.
La m-v occidentale ha ricevuto un enorme impulso di crescita, durante l'arco di tempo in cui la
civiltà greca era in auge; anche perché quest’ultima ha attinto dall’oriente, dall’India e dagli arabi.
Tutte le civiltà dominanti che si sono poi susseguite, sono parti del suo sviluppo. Le guerre tra gruppi
interni alla m-v, sono servite a migliorare un sistema in cui, il gruppo vincente, ha dimostrato la sua
supremazia sia sul piano organizzativo che su quello tecnologico. La m-v che, per motivi di varia
natura, ha selezionato il miglior sistema di snaturamento e assimilazione degli uomini, ha schiacciato
le altre.
Nell’ordine, si sono susseguiti come gruppi vincenti interni della m-v dominante: i greci, i romani,
gli spagnoli e infine gli anglosassoni, cioè tutte quelle che poi sono state le grandi potenze
colonizzatrici e/o imperialiste. Dello spostamento verso nord è stato complice il freddo; infatti
quanto più l’ambiente è ostile all’uomo, tanto più è facile disconnetterlo dalla sua grande madre, la
natura nella sua versione tropicale, ossia li dove è nata la nostra specie.
Uno dei caratteri genetici della m-v dominante è dunque la sua tendenza a espandersi, visto che
storicamente la modalità vincente, per garantirsi la supremazia, non è la stasi ma l’espansione.
L’espansione viene dall'imprinting genetico dell’universo, il quale si espande senza sosta (vedi il
concetto di “freccia del tempo” che è un aspetto fondamentale di ogni processo nell'Universo e per
una sua reale comprensione).
La m-v è perfettamente sincronizzata con il suo apparato cellulare e con lo strumento che utilizza per
esistere, agire e svilupparsi, ossia la mente e il corpo delle cellule-uomo; e veicola il lavoro delle
cellule più brillanti, verso fini a essa utili.
Non dobbiamo immaginare la m-v come un suggeritore inconscio; essa è semplicemente un sistema
strutturatosi in milioni di anni, attraverso la selezione naturale, che spinge gli individui ad agire in un
senso piuttosto che in un altro. Quello che finora è stato definito come sociale, esisteva prima che
ciascuno di noi nascesse, e l’unica libertà che concede è quella di muoversi all’interno di un range
predefinito, a seconda dei ruoli e delle circostanze.
Verifichiamo ancora una volta l’attendibilità di questa realtà scientifica, quella dell’esistenza della
m-v, con un esempio attuale: Silvio Berlusconi ha potuto organizzare i suoi festini erotici perché la
sessualità trasgressiva fa parte del costume oggi consolidato (quello della m-v, nella sua variante
italiana), senza che ciò abbia determinato, in automatico, l’esclusione dal ruolo che deteneva.
Viceversa, se egli si fosse recato in parlamento nudo, in una giornata particolarmente calda, sarebbe
stato immediatamente rimosso dal suo ruolo. Altrettanto se avesse deciso, forte della sua
maggioranza, di tassare gli individui più ricchi in maniera esorbitante; in questo caso, sarebbe stato
di certo eliminato fisicamente dai meccanismi della m-v, perché avrebbe squilibrato il sistema
capitalista su cui si basa lo sviluppo, in termini di risorse, della m-v.

La coscienza di sé
Prima di proseguire facciamo un appunto sul concetto di “coscienza di sé” che viene propagandato da
alcuni filoni filosofico-spirituali e dalla scienza della matrix, come fosse il fattore chiave che, se
presente, eleva l’animale ad un essere superiore. Sia chiaro su questo che la coscienza di sé non è
altro che un concetto instillato dalla matrix. Difatti nessun animale libero è frammentato interiormente
e psichicamente dalla matrice-schiavizzante e quindi non ha necessità di essere cosciente di esistere,
perché è connesso con l’universo e quindi ha un livello di coscienza non espresso verbalmente e/o
concettualmente, molto più elevato, cosa che hanno ampiamente dimostrato gli studi antropologici
sulle tribù più primitive ancora esistenti, in cui la differenza-diversità tra l’uomo, un animale e un
fiore, è percepita ha un livello molto più basso se non inesistente.
Il corpo centrale della matrice-vivente e la sua memoria cerebrale
Consuetudine, letteratura e diritto - Regole e sistema punitivo - Norma e sanzione

Le principali banche dati della matrice-vivente sono le tre sopra citate.


Le consuetudini sono costituite da un insieme di regole sociali, che non prevedono, nel caso in cui
vengano trasgredite, punizioni stabilite dal diritto dei singoli Stati e dalle loro leggi, ma bensì una
sanzione primordiale, chiamata, tecnicamente, riprovazione sociale, di cui il cosiddetto pettegolezzo
ne è parte.
Funzionamento del meccanismo: comportamento dannoso per il macro organismo m-v ->
attivazione sistemi di difesa della m-v -> punizione (riprovazione sociale).
Questo meccanismo è ovviamente alla base della sua stessa versione evoluta che fu adottata in
seguito, dalle varie matrici terrestri, escluse quelle primordiali, dopo la diffusione della scrittura:
comportamento dannoso per il macro organismo m-v riportato nella legge scritta (diritto) ->
attivazione sistemi di difesa della m-v -> sanzione. Ossia ciò che nel loro complesso, definiamo
oggi come ordinamento giuridico dei singoli Stati.
Vi chiedo una particolare attenzione su questo argomento, perché la nascita delle consuetudini
rappresenta, sul piano strutturale, il momento in cui la m-v si è evoluta da embrionale griglia di
regole funzionali all’uomo – sul piano pratico – a essere vivente dotato di una propria morale, in
quanto serbatoio di principi, valori e sentimenti utili al suo sviluppo e alla tenuta del sistema.
Farò alcuni esempi estremi sulle consuetudini, per dimostrare, inequivocabilmente, come esse siano
totalmente avulse dall’essenza dell’uomo libero, e viceversa utili alla m-v per il suo sviluppo e la
sua stabilità, nell’area che maggiormente le interessa: la procreazione umana. Ossia la proliferazione
delle sue cellule (cellule-uomo).
Prima di passare agli esempi, sottolineo che le consuetudini sono attualmente utilizzate dalla m-v
come sub-sistema di gestione e controllo delle cellule-uomo; questo per la loro flessibilità in
rapporto alle varianti di matrice locali: difatti la loro flessibilità consente di rendere elastica la
maglia di regole di m-v; ad esempio: in Italia, tra nord, centro e sud; o tra la periferia e il centro di
una grande città; o in rapporto alle diverse fasce sociali esistenti in un determinato contesto.
Inoltre le consuetudini, proprio perché non scritte, a differenza delle leggi, possono variare molto
velocemente in base alle esigenze della m-v, senza creare traumi strutturali al sistema.
Come vedremo, anche in questa sfera, tutto muta in base alla nuova scoperta della double-matrix;
anche ciò che prima veniva chiamato scontro generazionale, diventa: ammortizzatore fisiologico
dell’evoluzione della m-v. Un tassello questo fondamentale, per capire le modalità di sviluppo nel
tempo, del sistema matrice.
Per contestualizzare gli esempi che seguono, bisogna tener conto che fino a pochi anni fa era la
Chiesa Cattolica, tra diritto canonico e consuetudini, a regolare, nel suo complesso, l’unione tra
uomo e donna. Come è stato sancito dalla Chiesa ancora pochi anni fa, nell’ambito del Concilio
Vaticano Secondo (1962-65): “…per la sua stessa natura l'istituto del matrimonio e l'amore
coniugale sono ordinati alla procreazione e alla educazione della prole e in queste trovano il loro
coronamento”. Come potete notare, ancora una volta, non è contemplata, nell’ambito del matrimonio,
la necessità che i coniugi siano felici nel loro relazionarsi perché la Chiesa ben sa che la coppia non
è nella natura umana; viceversa non sarebbe stata regolamentata con tanta solerzia e pignoleria, sia
da essa che dal diritto dei singoli stati.
Esempio 1 - I rapporti tra consanguinei
Tutti sanno che la procreazione tra consanguinei, per motivi di carattere genetico, mette a rischio la
salute della futura prole. Nell’antichità alcune matrici sociali osteggiavano l’unione tra consanguinei,
mentre altre la favorivano esplicitamente. Ovvio quindi che le matrici che avevano selezionato la
prima modalità risultarono avvantaggiate sulle altre, in quanto le loro cellule-uomo erano più sane e
non dovevano disperdere energie per sostenere quelle malate, nate dall’unione tra consanguinei.
Al di là dell’aspetto funzionale, viene a questo punto da chiedersi come mai, una regola puramente
tecnica, relativa all’unione tra consanguinei, sia divenuta invece un elemento morale, in rapporto a
ciò che viene chiamato genericamente male, e quindi soggetta anche al giudizio morale a cui fa
seguito la riprovazione sociale.
Se ancora la visione della m-v non è limpida, potremmo però obiettare che la regola, di cui parliamo,
risulta amorevole e giusta nei confronti dei nascituri, e ciò è palese. Ma facciamoci una domanda: se
fosse stato questo il vero problema, ossia le eventuali malformazioni della prole, perché la
riprovazione sociale verso l’unione sessuale tra consanguinei, non ha tenuto fuori le potenziali
coppie che non intendevano avere figli? Già, viene da sorridere: ma svelando la matrice, che è
sempre presente, vedrete tutti gli elementi che la compongono in un istante, e quindi parlarne diverrà
noioso.
Concludendo: risulta chiaro che essendo l’obiettivo della m-v quello di selezionare il miglior
sistema adatto alla sua procreazione cellulare, la riprovazione sociale sull’unione sessuale tra
consanguinei fu estesa anche a coloro che non intendevano avere figli, in modo da sancire il principio
sul piano morale. Nella maggior parte del mondo attuale, i rapporti sessuali forzati da uno degli
attori, se si tratta di consanguinei, viene definito abuso; se invece una moglie o un marito fanno sesso
senza volerlo, per assecondare il desiderio dell’altro, si chiama dovere. Follia? No, peggio; perché
ci dimostra quanto sia facile per la m-v scrivere nel cervello umano cose totalmente in
contraddizione tra loro ed avere, come risultato, un automa che ha perso completamente l’uso di sé.
La morale si radica tanto in profondità nel cervello da portare chi ha vissuto abusi, a crearsi una vera
e propria malattia. Come se il male ricevuto non fosse legato a un episodio ma fosse, piuttosto, un
marchio indelebile, di cui a volte farsi persino una colpa: una sciagura a vita. Ricordo a tal proposito
un episodio raccontatomi da Antonella, sull’operato di Don Paolo Spoladore (un ex prete cattolico)
che, al capezzale di una anoressica che si stava auto distruggendo per aver subito un abuso molti anni
prima, le disse, più o meno: “fai conto che stavi in motorino e che cadendo ti si è conficcato un palo
nel ventre… un incidente insomma! Hai avuto solo un incidente; ora è passato”. La ragazza guarì. Vi
chiedete perché? Perché tornò nell’adesso, nel qui e ora!

Il passato è solo uno sbuffo


da restituire all’eternità.
-Almalibre Rebelde-

Esempio 2 - La diversa modalità consuetudinaria nel giudizio tra le abitudini sessuali maschili e
femminili
Come abbiamo già accennato, il diverso grado di propensione ai rapporti sessuali veloci e
disimpegnati, tra femmine e maschi, è dovuto alla diversità biologico-sessuale tra i due sessi. Ed
essendo i maschi più facilmente eccitabili (in base al programma inseritogli nel cervello), questi
vivono una sorta di sentimento collettivo di inferiorità nei confronti delle donne, consapevoli di
dover sedurre, piuttosto che di osservare e scegliere. Oltre ciò, gli si rappresenta uno scenario in cui
la competizione tra maschi diviene scontata.
La m-v ha selezionato due diverse tipologie di giudizio da applicare, per consuetudine, alle abitudini
sessuali maschili e femminili, in merito alla frequenza dei rapporti e al turnover dei partner. Per
esempio: nella sotto-matrice italiana, per quanto vi siano forti differenze in relazione alle varie aree
geografiche, ancora oggi, sul piano sociale, vengono giudicati positivamente i maschi che hanno molti
rapporti, con soggetti diversi, e negativamente le donne che hanno pari abitudini. Perché? Dove si
annida qui l’elemento di matrice? Perché la matrice è così intransigente su questo aspetto della vita
sociale? Perché è giunta a selezionare per i trasgressori riprovazioni sociali e punizioni che arrivano,
in alcuni contesti, a una violenza inaudita? O a giustificare l’omicidio passionale da parte dei maschi,
com’era previsto dalla legge italiana fino a pochi anni fa?
La risposta che emerge dalla scoperta della m-v è semplice e basta mettere insieme, a casaccio,
alcuni elementi ovvi: se vi fosse libertà sessuale da vivere nella trasparenza, la coppia cesserebbe;
tutte le donne si orienterebbero verso gli uomini più piacenti sul piano psico-fisico, con un’ottima
possibilità di riuscita nell’instaurazione di più relazioni parallele. Gli uomini, al contrario,
sarebbero percentualmente sfavoriti. Gli uomini più piacenti, fermo restando il livello energetico
soggettivo, utilizzerebbero molto più tempo a fare sesso, soprattutto dai 15 ai 60 anni. Il rapporto
danaro > sesso verrebbe intaccato, rovinando il mercato della prostituzione e sminuendo le
prerogative dei padroni che magari rinuncerebbero ad esserlo, visto il maggior carico di
responsabilità dovuto al loro ruolo. La facilità dei rapporti distoglierebbe da altri obiettivi. Ma
soprattutto: la promiscuità renderebbe difficile identificare i padri della prole e il desiderio di
allevare figli avrebbe un drastico decremento. Gli uomini poco piacenti, nell’ambito di questo tipo di
matrice, in cui la felicità va cercata all’esterno e non dentro di sé e in cui l’estetica la fa da padrona,
diverrebbero estremamente aggressivi.
Insomma: in questo scenario che non è di Liberazione, ma solo una variante di schema, in cui il
rapporto di forza uomo-donna viene capovolto, sarebbe veramente difficile, per la m-v, organizzare
un sistema idoneo a far concentrare le energie dei suoi schiavi sul suo rinnovamento cellulare e
sull’educazione delle nuove cellule. Cellule che poi dovranno acculturarsi, al fine di poter svolgere
la loro funzione e apportare eventualmente nuovi elementi di sviluppo al macro organismo matrice.
Quindi la m-v ha selezionato, per selezione naturale, tra le varianti nate nel tempo, quella relativa
alla sistematica oppressione della libertà sessuale della donna, al fine di creare equilibro con la
parte più debole: il maschio.
Questo è anche il motivo per cui, quando vi avvicinerete alla Liberazione, noterete che la maggior
parte delle persone pronte al percorso che porta alla trasmutazione, sono donne. Difatti la differenza
dei programmi che vengono scritti nel cervello dei due sessi, consente alle donne, nella seconda fase
della vita (quando sfumano le illusioni e appare chiaro che lo scenario di vita imposto dalla m-v non
è disegnato per l’uomo libero e per la felicità), di ascoltare l’eco della verità che si celava dietro il
velo e di intraprendere la via che porta alla Liberazione del Sé. La donna infatti vieni si oppressa
sessualmente, ma viene anche educata all’accoglienza e parzialmente all’amore incondizionato verso
i figli; inoltre mantiene più contatto con i corpi nella loro completezza, accudendo maggiormente i
figli, e questo gli torna utile per la liberazione.
Come vedremo in seguito, in merito al supporto di cui necessita il singolo, nella fase di Grande Salto
della Libertà, dovranno essere (in media) le donne a darlo ai maschi; ma non attraverso
l’empatizzazione dei loro limiti (i residui di matrice-schiavizzante), ma bensì dando l’esempio di
come si vive da Liberati. Ricordate sempre che verso i dolori altrui, causati da residui di matrice m-
s, non bisogna sentire alcuna empatia, perché viceversa si darebbe energia alla m-s dell’altro.
Un vostro caro amico vuole parlarvi del suo dolore per la rottura del rapporto di coppia? Potreste
dargli la vostra disponibilità, ma non per ascoltare il solito disco che canta sempre la stessa canzone
di matrice, ma piuttosto per spiegargli cos’è la Liberazione, e per complimentarvi con lui per la
fortuna che l’ha baciato. E se vi apostrofa come insensibili? Ditegli che se è venuto per risucchiarvi
nella sua matrice, non siete disponibili; sono i sani a curare i malati, se questi ultimi lo vogliono, e
non viceversa.
Ma detto ciò… siamo realmente sicuri che vi sia una differenza fisiologica, nella quantità e nella
tipologia di desiderio sessuale, tra maschi e femmine? O forse quest’idea è nata dalla falsa realtà che
le donne sono costrette a rappresentare nel mondo (ricordiamoci che nel mondo non c’è solo
l’occidente) dopo essere state programmate? E ancora: e se magari fosse così, ma solo perché dopo
la programmazione, sia i maschi che le femmine tendono a modificarsi fisiologicamente per
uniformarsi al programma di m-s, sul come si fa sesso? Siamo certi che il sesso penetrativo sia reale
e genotipico, visto che l’orgasmo femminile è clitorideo? Non potrebbe forse trattarsi di un
programma che porta a desiderare con forza di penetrare o essere penetrati da chi ci piace, perché la
m-s suggerisce che raggiungendo questo obiettivo si otterrà anche il possesso dell’altro e quindi la
coppia? Il Tantra dell’origine può dare a queste domande, risposte sconvolgenti (vedi sul web:
Tantra dell’Origine).
Difatti l’orgasmo vaginale non esiste, è un’invenzione della m-v che ha selezionato nel tempo, in
quanto credibili e ad essa utili, tutti coloro che hanno affermato il contrario, come S. Freud che su
questo tema specifico, a causa del suo maschilismo, di sciocchezze ne ha detto davvero tante;
sciocchezze oggi smentite anche dalla scienza. E mi spiace dire questo di Freud, visto che devo e
dobbiamo molto a lui e al suo lavoro in merito alla scoperta della double-matrix.
La credenza che il sesso fosse penetrazione, è servita alla m-v per innalzare esponenzialmente la
possibilità che le sue cellule figliassero. In realtà l’orgasmo vaginale e rarissimo, ma la credenza che
senza di esso la donna non sia sessualmente completa, evita che le donne se lo raccontino tra loro.
Nel vero sesso genotipico, di penetrazione c’è n’è molto poca; il sesso, inteso come espressione
dell’energia sessuale (energia vitale) è ben altro. Per saperne di più inserite nel motore di ricerca la
stringa “L’orgasmo vaginale non esiste” e/o “Orgasmo vaginale, donne a caccia di miti Freud”.

Esempio 3 - Il rito seguente alla morte


Qui entra in gioco, ancora una volta, uno dei sotto sistemi principali della m-v, ossia la religione
strutturata e organizzata. Contestualizzeremo l’esempio in base alle consuetudini imposte dalla
Chiesa Cattolica, a cui mi ispirai anni fa quando inventai il network franchising, che per due anni mi
permise di realizzare, in Italia, il franchising dell’anno (un mix tra network marketing e franchising).
La strutturazione della Chiesa Cattolica è infatti simile a un maxi franchising; anzi, è il franchising
millenario perfetto. Oltre ciò, si occupa della vendita di prodotti spirituali unici, in quanto essa è
quasi esclusivista del marchio Cristo.
Quindi abbiamo:
- Casa madre e marchio plurireferenziato e pubblicizzato.
- Esclusiva sui prodotti.
- Sistema comprendente un vertice in collegamento diretto con il creatore dell’universo; management
di primo livello (Cardinali), quadri intermedi (Vescovi), punto vendita presidiato (Chiesa), più altre
strutture collaterali.
- Know how proprietario e protetto, per tutte le fasi di vendita e per lo sviluppo sia del parco clienti,
sia dei supporter ai nuovi potenziali clienti, fin dalla più tenera età.
- Supporto statale, sia finanziario (8X1000 in It) che pubblicitario (insegnamento della religione
nelle scuole pubbliche).
- Prodotti di vario genere; tra i principali: battesimo, comunioni, cresima, matrimonio, morte, post
morte e incontri settimanali per convincere i clienti a fare offerte libere in danaro.
In particolare, il rilievo maggiore negli ultimi due millenni, l’ha avuto il prodotto post mortem; spin
marketing che ha consentito alla Chiesa Cattolica di vendere il Paradiso, anche a quei soggetti che
nella vita avevano commesso gravi atrocità. In questo modo, grazie alle donazioni, la Chiesa
Cattolica è riuscita a rastrellare immobili, fino a divenire l’organizzazione proprietaria del più vasto
impero immobiliare trans nazionale del mondo.
Venendo all’esempio: immaginate una giornata particolarmente calda in cui dovete recarvi al funerale
religioso di una persona che vi è molto cara; non perché si dia per scontato che siate religiosi, ma
magari perché era il desiderio della persona defunta.
Cosa fate? O meglio, c’è qualcosa che farete, che vorreste realmente fare? Partiamo dall’inizio:
- Sei cattolico? No!
- Sei contento di andare in Chiesa, visto che provi tanto disprezzo per essa? No!
- Il fatto di essere costretto dalla consuetudine a fare qualcosa di così contrario alle tue credenze, ti
dà gioia? No!
- Vuoi vestirti in modo adeguato, vista la svogliatezza che porta la circostanza? No!
- Vuoi alzarti durante il rito quando lo fanno gli altri? No!
- Vuoi schierarti tra i parenti per ricevere le condoglianze? No!
- Vuoi fare un’offerta al parroco? No!
- Per quanto vorresti prendere un idrante e annaffiare i protagonisti, ossia il parroco e i suoi
collaboratori, lo farai? No!

E allora perché invece farai tutto ciò che non vorresti fare?

Non c’è null’altro da aggiungere. Al di là delle sfumature soggettive, le consuetudini e le relative


sanzioni, cioè la riprovazione sociale e il potenziale pettegolezzo, la fanno da padrone, e quindi la m-
v attraverso questo schema, può gestire in tranquillità anche la parte della nostra vita che non è
regolamentata dalle leggi dello stato. Mentre le consuetudini si tramandano attraverso la
comunicazione verbale e la letteratura in genere, le leggi e il relativo sistema sanzionatorio sono
strutturate in modo ben più solido. Il salto da consuetudine a ordinamento giuridico diede, al tempo
dell’Impero Romano, una spinta potentissima alla matrice dominante, rispetto alle altre m-v.
Non vado oltre su questo argomento, perché è intuitivo immaginare che le leggi scritte sono
semplicemente l’evoluzione delle consuetudini. Intendo però fare un esempio che ci ricordi che il più
piccolo e semplice aspetto della nostra esistenza è scandito dalle leggi della m-v. Leggi fatte dai suoi
organi legislativi, nel corso dei secoli.
Immaginate di trovarvi in un bar, di osservare voi stessi e ciò che vi circonda: vedete persone nude?
No. – Persone vestite come al tempo dei Romani? No. – Potete fumare o urlare? No. – Non solo c’è
uniformità tra gli individui, ma siete altresì consapevoli che ogni più piccolo particolare, dalla
maniglia della porta del bar, al posizionamento dei macchinari, al tipo di prese elettriche, agli orari
d’apertura, alla modalità di somministrazione delle bevande, alla tipologia di prodotti vendibili e
altre centomila piccole cose, sono soggette a una ferrea regolamentazione che, se non rispettata,
darebbe corso a sanzioni pesantissime, sia sul piano amministrativo che penale. E chi ha fatto quelle
leggi? La m-v ovviamente, attraverso le sue cellule e i suoi apparati legiferanti. A far rispettare la
normativa provvederanno i corpi speciali della matrice, tra cui Polizia, Nas e Guardia di Finanza.

Alcuni esempi sui meccanismi vitali della matrice-vivente


Il concetto di “essere vivente” si è notevolmente ampliato nell’ultimo cinquantennio e, al contempo,
notevolmente ristretto, per quanto concerne le cosiddette forme di vita-carbonio, ossia tutti gli
organismi mono o pluricellulari. Oggi sulla base della scienza consolidata, sappiamo che la materia è
una forma di energia, che i pensieri sono energia e che quindi la m-v è un essere vivente anch’esso
composto di energia.
Per cambiare la propria esistenza, ricercando la gioia, è fondamentale far proprio questo concetto e
visualizzare la m-v come organismo a sé stante. Ma se al momento, introiettare l’esistenza di una tal
forma di vita vi riesce difficile, fate un passo indietro, ossia ipotizzate di non volerla etichettare
usando la parola “viva”, per verificare se ciò porta un qualche tipo di cambiamento nell’ambito del
nostro attuale percorso.
Guardiamo ora come agisce la m-v da un’altra angolazione, facendo un esempio. Analizziamo
l’evento relativo all’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, l’ex Presidente USA leader dello
schieramento politico democratico:
Kennedy proveniva da una famiglia dell’alta borghesia americana, e già durante la sua campagna
elettorale paventò l’intento di modificare, in senso libertario, la struttura della società USA; il che
mise in subbuglio i conservatori. La Storia, con la solita chiave di lettura, ci racconta che il gruppo
di potere rappresentato politicamente dall’ala destra dei repubblicani, a fronte dei cambiamenti che
Kennedy voleva apportare, lo fece assassinare.
Precisiamo che qui non si vuole entrare nel merito e nei dettagli della vicenda, ma rendere evidente
che nella consecuzione causale degli eventi, emerge chiaramente la figura di un qualcosa che, al di là
degli individui, ha agito in modo indipendente, assassinando il Presidente.
Visualizzare la m-v come un organismo che vive e che quindi non è una mera griglia di regole,
richiede un livello di percezione tale da inquadrare uno scenario completamente nuovo, in cui si
manifesta la sua vitalità. Essa va percepita, sentita, annusata e non si può certo riuscire a focalizzarla
con uno statico discorso logico, ma piuttosto lasciando fluire una moltitudine di spunti di riflessione.
Tornando a Kennedy: chiediamoci se, nella vicenda, sia stato determinante l’esecutore materiale
dell’omicidio. D’istinto la risposta è no, perché se l’assassino non avesse voluto agire, il gruppo di
potere mandante ne avrebbe reclutato un altro, potendo scegliere tra un ampio ventaglio di estremisti
politici e sicari prezzolati.
La palla, quindi, sembra passare al gruppo di potere.
Ma cos’è un gruppo di potere? Ciò che lo identifica sono i singoli individui che lo compongono
oppure i cosiddetti interessi che esso rappresenta?
Ancora una volta, d’istinto, risponderemo che è ciò che esso rappresenta a dargli corpo, al di là delle
singole figure e dei nomi di chi lo componga.
Come si dice in gergo calcistico, la palla continua a passare. Dunque… l’elemento che ha
determinato la morte del Presidente non è più identificabile in una o più figure fisiche umane, ma in
un qualcosa di immateriale, ossia gli interessi di parte del gruppo di potere mandante. Ma cosa sono
questi interessi di parte? Esiste forse uno spazio nel nostro immaginario che ci fa ipotizzare che un
pensiero partorito da un essere vivente non biologico, possa uccidere direttamente un uomo, tramite
un fucile? Ovviamente no; eppure è andata proprio così.
Sarà quindi opportuno abituare la nostra mente a vedere la realtà per ciò che essa effettivamente è,
rimuovendo i filtri instillatici nella fase educativa, che ci fanno dare per scontate cose che scontate
non sono. D'altronde, questo discorso e l’analisi della consecuzione causale degli eventi l’abbiamo
fatto insieme sul piano immaginario.
Concludendo: se davamo per buona l’ipotesi che non sia stato il fucile a uccidere il Presidente ma
bensì chi ha premuto il grilletto, ora, per analogia, dopo aver meglio analizzato i fatti ed essendo tutte
le singole cellule-uomo coinvolte non determinanti nello svolgimento degli stessi, in quanto
intercambiabili, dobbiamo dedurre che l’assassinio di Kennedy è stato operato proprio dalla m-v.
Detto in altro modo, esattamente come prima ci era chiaro che l’assassino non era né il proiettile né
il fucile che l’aveva sparato, ma bensì chi aveva deciso di premere il grilletto, scindendo materia
inanimata e non pensate, dall’individuo pensante, ora dobbiamo immaginare che tra l’azione pensante
della m-v e il proiettile vi sia una diversa quantità e tipologia di materia non pensante (biologica o
meno che sia) coinvolta negli eventi:

Mandante m-v -> Killer: cellule-uomo assimilate e pre programmate -> Strumento: fucile +
proiettile -> morte di Kennedy

Se focalizzassimo che l’uomo è composto di energia e non di materia, in quanto la materia è una
forma di energia, sarebbe tutto più semplice, perché nell’immaginare l’episodio descritto vedremo
tutto come energia. Vedremmo quindi la m-v premere il grilletto e non ci sarebbe più di ostacolo il
differenziare un pensiero o un concetto da un essere umano o da una pietra, in quanto tutto è parte di
quest’universo fatto di energia pensante e interconnessa. Ciò non toglie però che queste energie
creano forme, come l’uomo o il sole, e che queste forme hanno delle loro peculiari dinamiche e cicli
di vita. Il non comprenderlo sfocia nell’estremismo di una frangia della quantistica, a mio avviso
totalmente fuori strada. D’altronde uno dei padri della quantistica, Einstein, riteneva che la nuova
scienza in oggetto fosse ancora da sviluppare per quanto attinente alle sue basi teoriche.
È ovvio che tutto è energia; ma che senso ha chiamare una scarpa, scarpa quantica? Potremmo cadere
nell’errore di acquistare un’automobile quantica, ed essendo caduti nell’estremismo, dopo la
consegna, trovarci fuori casa il nulla. Già, perché se tutto è energia, e le forme e la materia esistono
solo in funzione dell’osservatore, da chi andremmo a reclamare? I venditori potrebbero risponderci
che loro la vedono l’auto, che siamo noi a essere incapaci di crearla.
Fa testo un dialogo tra due padri della quantistica, Einstein e Bohr, e la domanda di Einstein rivolta
proprio a Bohr: "Allora lei sostiene che la Luna non esiste quando nessuno la osserva?" Bohr rispose
che la domanda non poteva essere posta perché concettualmente priva di risposta.
Prendiamo un altro spunto di riflessione facendo un’altra ipotesi: vediamo passeggiare a Piazza San
Pietro un uomo nudo in una giornata particolarmente afosa. L’uomo è nato nudo, come nudi sono tutti
gli animali. Non avendo indumenti, la dispersione termica, e il relativo senso di freschezza, aumenta.
La soluzione di denudarsi è quindi ottimale.
Viceversa cosa pensiamo osservando quella scena e cosa ipotizziamo accadrà in un breve lasso di
tempo? Forse che venga arrestato perché esiste una legge che vieta di passeggiare nudi? Direi
proprio di sì. Il cosiddetto tutore dell’ordine che lo arresterà, in nome della legge, avrà un ruolo
fondamentale nell’arresto? O è ciò che egli rappresenta che conta? Insomma, in ciò che siamo certi
accadrà, saranno determinanti gli specifici individui che procederanno all’arresto o lo è la regola in
sé, che vieta e sanziona quel tipo di comportamento? E cos’è una regola? Chi l’ha fatta? A quando
risale? Perché esiste, prevedendo anche una sanzione per i trasgressori? Quindi, ancora una volta,
avremo un qualcosa di immateriale che fungerà da protagonista degli eventi, e visto che non vi è stata
alcuna discrezionalità nell’agire da parte di chi arresterà il trasgressore, come è inquadrabile
realmente costui? Si tratterà di un individuo, o di una cellula del macro organismo matrice, che deve
solo eseguire i suoi ordini e che non è autorizzato a pensare?
Ora guardiamo invece i meccanismi di matrice su un piano prospettico, per renderci conto che non
solo la m-v esiste in quanto infinita griglia di regole e divieti, ma che agisce e si sviluppa utilizzando
le cellule-uomo precedentemente assimilate.
Come sappiamo tutti, i Paesi occidentali investono cospicuamente nella ricerca scientifica che porta
poi a nuovi brevetti. Questo avviene per garantirsi i frutti di ciò che verrà scoperto, frutti economici
che matureranno attraverso la produzione e la commercializzazione di beni e servizi innovativi.
Esiste forse un singolo individuo che determina ciò? Perché siamo certi che verranno effettuati
investimenti in tal senso, attraverso le università e i centri di ricerca? Eppure non conosciamo le
persone deputate a prendere le decisioni in tal senso. È evidente che siamo certi che gli investimenti
verranno fatti, in quanto voluti da un qualcosa di immateriale, dal cosiddetto Sistema Paese. Quindi
ancora una volta a determinare gli eventi non sarà un individuo specifico, né più individui, ma un
qualcosa di immateriale che abbiamo chiamato, appunto, Sistema Paese, parte a sua volta della m-v
globale.
Per chi volesse allenarsi al rapporto con la m-v intesa come organismo vivente, basterà osservare e
analizzare di volta in volta ciò che gli accade intorno.
Certo, potremmo dire che molte scelte vengono fatte da singoli individui e che le loro capacità
soggettive possono fare la differenza. Ciò è assolutamente vero, oltre che indispensabile, anche
nell’ambito della Rivelazione; difatti la m-v incanala le energie dei singoli, cercando di selezionare i
più talentuosi per i ruoli chiave, ma questo non significa che questi ultimi possano decidere
liberamente. Potranno solo utilizzare il loro talento nell’ambito della funzione predefinita o magari
per sviluppare ulteriormente la m-v e i suoi meccanismi.
Ciò che invece mi preme sottolineare, in questa fase del percorso, è che non è necessario
immaginare, per raggiungere il livello di consapevolezza che porta alla fase intermedia (il
Risveglio), la m-v come viva. Basterà, per il momento, realizzare che questa cosa non determina solo
il presente, bensì incanala le azioni dei singoli individui verso un futuro che non hanno scelto loro, in
quanto tali.

La Legge dell’assimilazione
"Tutto ciò che in un macrosistema biologico composto da più individui eusociali della stessa
specie, funziona meglio, in termini di rafforzamento strutturale e potenziamento del suo apparato
distruttivo nei confronti di altri macro organismi-matrice, viene conservato o assimilato, il resto
viene eliminato. Quanto più quindi l'individualità genotipica dell'uomo assimilato viene
schiacciata, a favore delle esigenze funzionali del macro organismo che plasma il fenotipo, tanto
più il macro organismo funziona meglio" (Giancarlo De Vivo)

La m-s e le patologie delle cellule-uomo. I sistemi curativi adottati per selezione naturale dalla
m-v: alcol e droghe
Come abbiamo già analizzato in precedenza, la m-v utilizza un meccanismo estremamente efficiente
per assimilare l’uomo, istillandogli nel cervello un suo duplicato parziale, un programma. Il
programma m-s viene costantemente aggiornato dalla m-v in tempo reale, attraverso vari canali:
informazione, media, istituzioni ecc. In tal modo il macro organismo matrice controlla e gestisce le
sue cellule con estrema efficacia, limitando al minimo le infezioni causate dalla disconnessione di
quelle che si liberano parzialmente. Altre patologie delle cellule del macro organismo matrice,
vengono curate dalla religione, dalla psicologia, dagli alcolici e dalle droghe.
Queste ultime infatti, insieme all’alcol, consentendo per breve lassi di tempo e a scatti la
disconnessione tra la parte libera dell’uomo e la sua m-s, apportano benefici quando utilizzate e
quindi provocano assuefazione. Di riflesso quindi, le droghe reintegrano le cellule nell’ambito del
sistema, costringendole a procurarsi i mezzi per acquistarle. Un circolo vizioso, insomma.
Le droghe generano grandi business e consumi, sono di conseguenza molto utili alla crescita della m-
v. Al contempo però, non essendo in questo scenario la disconnessione dell’uomo dalla m-s totale,
droghe e alcol creano una forte instabilità, che sfocia spesso nella violenza o nell’autodistruzione.
Ciò si evince anche osservando i comportamenti negli stati alterati di coscienza, in cui si nota che a
volte emergono atteggiamenti di consapevolezza e ribellione; atteggiamenti che però, invece di essere
canalizzati verso la liberazione, vengono trasformati in eccessi fini a se stessi.

Aprire un canale di comunicazione tra conscio e inconscio


Vi chiedo un attimo di particolare attenzione, prima di procedere oltre.
Questi Scritti, ispirati dall’Essenza dell’Uomo Originale Libero, illuminano un percorso, ovvero
quello di liberazione dalla m-s, che traghetta l’Uomo Originale Libero nella dimensione
dell’Attrazione Gaia.
Per seguire le vie dell’Attrazione Gaia, quella in cui camminano tutte le forme di vita biologica
libere, mentre si prende fiducia in essa, dobbiamo ipotizzare che ciascuno abbia in sé due vettori di
forza: quello ampiamente preponderante della m-s e quello di ciò che era prima di essere addivenuto
ciò che non è, ossia la sua potenziale individualità inespressa che definiremo: Gradiente di Libertà
Sensibile.
Nel percorso diviene di fondamentale importanza nutrire la parte inespressa e svelare sia la m-s
individuale che la m-v sociale, evitando che essa ci allontani dal processo di liberazione che
abbiamo intrapreso.
Per evitare il contrasto con le proprie matrici, che al momento le vedrebbe vincenti, sarà opportuno
entrare in contatto con la m-s, dicendole: <<Leggerò questo libro, poi vedremo; se, come dici tu,
sono tutte sciocchezze, non hai nulla da temere!>>. La vostra parte libera inespressa risiede
nell’inconscio ed è quindi fondamentale, al momento, aprire una porta di comunicazione con la parte
conscia. Ciò non significa che l’inconscio si identifichi con la parte libera di ciascuno, ma solo che
essa risiede lì, ossia nel luogo in cui si è nascosta per non essere eliminata dalla m-s. Nessun sistema
proposto dalle cellule-uomo pre assimilate, per eliminare le spinte libertarie individuali, è mai
riuscito a cancellare totalmente il Gradiente di Libertà Sensibile individuale, che ciascuno conserva
nascosto nell’inconscio profondo. È da qui che parte la Rinascita dell’Uomo. Ed è per questo che la
m-v sta lavorando, con molta energia, attraverso la parte della scienza al suo servizio, alle modifiche
genetiche. Il tempo della pacifica resa dei conti, tra l’Essenza dell’Uomo Originale Libero e la
matrice, si approssima. D’altronde la m-v difende solo se stessa, come tutti gli organismi viventi. E il
fatto che l’uomo Liberato sia il suo principale nemico, in quanto veicolo d’infezione della libertà, è
puramente conseguenziale.
Non è assolutamente mia abitudine giocare agli scenari apocalittici, ma è innegabile, per chi
percepisce l’energia che fluisce dalle intenzioni, che nell’aria si annusano nuovi profumi. Non credo
sia casuale che la Rivelazione delle matrici-viventi che schiavizzano l’uomo sia arrivata dopo
duecentomila anni di storia umana, né che, com’è certo, più persone la stanno diffondendo nel mondo,
anche se in relazione al loro personale background culturale. Per quanto ci è dato sapere, almeno 20
persone stanno lavorando alla divulgazione. Inutile aggiungere che l’ultimo luogo in cui potreste
sentirne parlare, è lo spazio-tempo illusorio creato dalla TV o dai media della matrice.
Il potenziale primato dell’uomo sulla matrice-vivente

Il Gradiente di libertà sensibile


Se a grandi linee ci è già chiaro, o più chiaro, che tutto è energia; che ciò che viene chiamata
comunemente materia è in realtà una forma di energia, che i pensieri sono a loro volta una delle tante
espressioni dell’energia, sarà allora facile immaginare, percepire e vedere la m-v in quanto
organismo vivente che pilota il divenire umano.

Ma…

...ciascun individuo conserva intatto in sé il codice genetico della libertà, che non è altro che se
stesso, il suo genotipo, prima di essere addivenuto, nel contatto con la matrice-vivente che l’ha
assimilato, ciò che non è.

Parte di ciò che chiamiamo espressione della libertà, nelle varie fasi della vita, resta vivo e
attivabile in ciascun individuo. Chiameremo ciò “Gradiente di libertà sensibile” in sigla Gls.

Mi riferisco ai potenziali e forti desideri inespressi che generano costantemente energia e quindi
richiami vibrazionali verso il mondo esterno ed interno; richiami a cui, i principi dell’Attrazione,
daranno risposte in termini concreti, portando le circostanze di vita desiderate nell’esperienza del
soggetto, o quanto meno a sfiorarlo.
D’altronde cos’è un rimpianto, se non un’esperienza non vissuta a causa delle nostre paure?
Esperienza che si era sentita attratta verso di noi, in quanto speculare al nostro “noi stessi” che
consciamente o inconsciamente, l’ha desiderata?
Il Gradiente di Libertà Sensibile (Gls) viene costantemente sollecitato da eventi esterni o interni
all’individuo scatenando un autonomo, anche se settoriale, processo di liberazione. Questo processo
darebbe vita, nel suo prosieguo, a una totale liberazione se non intervenisse il fattore Discontinuità
Regressiva Inconscia, a sua volta attivato dalla paura dell’individuo di fuoriuscire dal sistema
matrice e di perdere il controllo di ciò che crede di possedere, con la conseguente perdita di
autostima. Tale perdita stresserebbe un fattore genetico dominante, l’istinto di conservazione –
dimostrazione di ciò è il fatto che la perdita dell’autostima è una delle cause principali del suicidio.
La m-v è anche strutturata per agire sulla paura della solitudine. precedentemente instillata nell’uomo
durante la fase educativa, al fine di apportare le correzioni necessarie alle spinte di deriva. Difatti la
selezione naturale che è stata la mente decisionale dell’evoluzione della specie, come abbiamo già
visto, pensa in una modalità molto dissimile da quella umana. Non sceglie il punto in cui far leva…
piuttosto seleziona, si uniforma e si struttura, in base a ciò che funziona meglio. E ciò in totale
collaborazione con le mutazioni “volute” dall’individuo, attuatesi attraverso i meccanismi epigenetici
(co-creazione di sé).
Facciamo un altro esempio sulla semplicità di funzionamento di questo meccanismo-cervello, la
selezione naturale, se applicato ai fenomeni sociali: immaginate, per ipotesi, come potrebbero essere
andate le cose tra due piccole tribù limitrofe dell’età preistorica, di cui una dotata di lance e l’altra
no. Le loro rispettive matrici-viventi di appartenenza tendevano all’espansione ed essendo le tribù,
confinanti, arrivarono al conflitto. In una delle due, qualcuno aveva precedentemente inventato una
lancia dotata di punta in pietra, utile alla caccia e arrivati allo scontro, è molto probabile che la
superiorità tecnologica delle lance con puntale in pietra abbia determinato la vittoria della matrice
che le possedeva.
Ma sarebbe anche potuta andare diversamente se, nel gruppo tecnologicamente meno dotato, fosse
nata, in base alla precedente intuizione di qualcuno, la figura di un maestro di strategie della caccia.
E che esso, osservando le abitudini delle prede, avesse insegnato, per esempio, ad attaccare quando
queste dormivano o ad applicare particolari tecniche, come la costruzione di macchine mortali. È
questo il caso delle catapulte romane o degli schieramenti militari che facevano un uso ponderato
della cavalleria, sui fianchi degli schieramenti nemici, gettando scompiglio.
Il caso della conquista dell’impero azteco, da parte di un manipolo di spagnoli guidati da Cortés, ci
mostra un’ulteriore variabile, da cui si evince che il fattore determinante al fine della vittoria nello
scontro tra matrici, può essere anche di natura politico-strategica. Difatti Cortés riuscì in modo
estremamente sottile a minare la solidità politico religiosa dell’impero e poi a conquistarlo.
In tutti e tre i casi, per selezione naturale, i vari fattori che consentirono alla tre matrici-vincenti di
sopraffare le altre, si sono tramandati e sono stati conservati dalla matrice dominante, quella a cui
apparteniamo; cioè: tecnologia, strategia militare, arte della politica.
Viene da chiedersi come mai, in questi scenari, non appaia la figura del pacifista; ci sarà pur stato e
difatti è così. Nei vari conflitti tra matrici, vi sono sempre stati i pacifisti, ma questi sono stati
emarginati o eliminati dalle matrici-vincenti a cui appartenevano, perché pericolosi per la loro
esistenza. L’ipotesi della convivenza pacifica tra matrici ha determinato storicamente la distruzione
di quelle più pacifiste. Come la storia ci dimostra, la matrice occidentale ha fatto scempio, nei
secoli, di tutte le popolazioni che appartenevano a matrici poco sanguinarie.
La storia scolastica è fatta di due macro sfere: da una parte ci racconta della creatività umana e dei
suoi apporti, e dall’altra ci fornisce la cronologia dei fatti di sangue, conflitti, guerre; tutte a scopo di
espansione.
A scuola ci siamo illusi di aver studiato la storia dell’uomo, mentre in realtà ci siamo acculturati
sulla storia del come la matrice dominate ha distrutto e/o assimilato, nel tempo, tutte le altre.
Paradossalmente possiamo dire, con assoluta certezza, che la m-v ci ha fatto studiare la sua storia,
imprimendo nel cervello delle sue cellule-uomo che ciò che conta è vincere e distruggere gli
avversari o semplicemente chiunque si opponga all’espansione. Distruggere, assimilare, sfruttare,
schiavizzare, competere, possedere… senza nessuna remora. Questo è l’imprinting che riceve la
cellula-uomo, è questa è la base del suo agire, nei confronti delle altre cellule e persino in ciò che
chiama amore.
I singoli individui, in questo scenario, non hanno avuto alcuna rilevanza nelle motivazioni che sono
alla base dell’evoluzione degli eventi. Le matrici-viventi hanno fatto proprie le scoperte-intuizioni
degli individui più talentuosi, ma hanno agito per proprio conto, e non in base alle opinioni di questi
ultimi; non è un caso infatti, che quasi sempre gli scienziati sono pacifisti e spesso vegetariani, come
lo era Albert Einstein.
A fronte di queste verità, tornando a noi in quanto soggetti singoli, possiamo dire che fare propri i
principi dell’Attrazione, aumenta in modo esponenziale la fiducia in se stessi e la possibilità di una
vita fatta di gioia; e di conseguenza eleva anche la capacità di superare i propri limiti. E ciò grazie a
quell’energia che chiamiamo genericamente col termine coraggio.
La m-v ha un limite, un suo tallone d’Achille, palesemente evidente mettendo in parallelo realtà come
le rivoluzioni attuatesi (francese, russa, fascista, nazista, tanto per citarne alcune); quelle non attuatesi
(per esempio quella cristiana o quella professata da Tizio o Caio) e opere umane come il film Matrix
(uscito nel 1999 e vincitore di 4 Oscar) o questo stesso libro.
Nel primo gruppo di rivoluzioni, si assiste a uno scontro tra la m-v dominante e nuove m-v teorizzate
e concretizzate. In questa variante sistemica, in un lasso di tempo brevissimo (sul piano di ciò che il
fattore tempo rappresenta nella storia), le m-v emergenti sono state prima bloccate e poi assorbite o
parzialmente acquisite, in quegli aspetti che la m-v dominante ha considerato migliorativi per se
stessa, sempre sulla base dei meccanismi della selezione naturale.
Nel secondo caso, i filosofi, gli illuminati e i trascinatori in oggetto, avevano creato gruppi di
discepoli e quindi microsistemi con loro regole interne di convivenza, ossia delle potenziali nuove
m-v. In questo scenario, la lentezza del processo di creazione delle m-v alternative, ma allo stesso
tempo in evidente gestazione, ha consentito alla m-v dominante di eliminare i leader antagonisti,
acquisendo però la parte commerciale o commercializzabile di quelle ideologie: nel caso di Cristo
questa parte è rappresentata dalle varie professioni di fede cristiana a lui ispirate, nel caso di Osho
dai punti di ritrovo e dai corsi che fanno riferimento al suo insegnamento, portati avanti dai Sannyas.
Quindi, se così possiamo dire, l’errore individuale di questi pensatori dotati è stato quello di creare
microsistemi che inevitabilmente hanno dovuto strutturarsi con una propria m-v per poter esistere.
Nel terzo caso, non vi è la creazione o l’ipotesi di una m-v antagonista a quella dominante, ma
esclusivamente il tracciato di un percorso di liberazione individuale (dato che dove non c’è gruppo,
non vi può essere m-v). La m-v, fintato che non viene sollecitata attraverso le sue cellule-uomo, non è
in grado di percepire ciò che potremmo definire come suoi nemici.
Per fare un esempio: se il contenuto di questo libro fosse trasferito in ambito scolastico da un docente
o da un precettore a un suo allievo, la m-s di quest’ultimo andrebbe in allarme o in confusione,
trasmettendo la cosa a familiari, amici, ecc. Ciò comporterebbe l’attivazione dei sistemi di difesa
della m-v, tramite gli stessi familiari o la gerarchia scolastica.
Viceversa, nel caso del film Matrix o di un libro, non vi è contatto diretto tra gli spettatori-lettori che
stanno elaborando individualmente le nuove informazioni e i sensori dei sistemi di difesa della m-v.
La m-v non è in grado di percepire il Gradiente di libertà sensibile individuale e quindi di agire per
contrastarlo, fintanto che esso non le si manifesta attraverso i rapporti interpersonali. Il film Matrix,
inoltre, sfrutta e asseconda la matrix, facendo transitare i suoi messaggi attraverso una grande
operazione commerciale, che soddisfa le esigenze e gli standard della m-v stessa: in parole povere,
l’autore del film ha preso in giro la m-v, evitando però di focalizzare l'attenzione sul fatto che essa ha
vita propria, limitandosi a sfiorare la sua rispettabilità.
C’è da sottolineare però che quel film ha avuto il grande merito di diffondere un concetto
rivoluzionario per la massa, ossia che: sia i padroni che gli schiavi sono, nel loro complesso, tutti
schiavi della m-v. Di contro, ipotizzando che la matrice fosse stata creata ad hoc da macchine dotate
di IA, ha proposto un modello errato, in cui la razza umana è schiava di macchine da essa stessa
create, a seguito dello sviluppo tecnologico. Mentre in realtà è proprio lo sviluppo tecnologico e
della conoscenza, ad averci permesso, oggi, di scoprire Black Vortex: la matrice-vivente, nata ancor
prima dell’homo sapiens.
In sostanza l’uomo che vuole realmente liberare il suo sé, mantiene il suo primato nel non poter
essere totalmente assimilabile dalla m-v e nel potersela scrollare di dosso attraverso un processo di
liberazione individuale. Processo che deve essere sostenuto e potenziato dalla consapevolezza
dell’immanenza dell’Attrazione Gaia. È anche la mancanza di questo elemento ad aver reso
difficilmente attuabili i percorsi tracciati dai grandi e luminosi pensatori orientali.
Ciò che è assolutamente da evitare, è strutturare un sistema fisico macro e creare quindi una m-v
antagonista a quella dominante (il concetto di microsistema strutturato è diverso da quello di gruppo
aperto, che è invece auspicabile), tranne che non si voglia poi vivere nel conflitto, cosa non adatta a
un Uomo Originale Libero. Anzi, per essere più precisi, un Uomo Originale Libero non farebbe mai
una scelta del genere, in quanto il suo pilota interiore sono le emozioni gioiose.

La m-v non è cattiva e ha dei suoi sentimenti


La m-v non è animata da alcun sentimento negativo verso l’uomo. Essa salvaguarda se stessa, ossia il
macro organismo a cui i progenitori dell’uomo diedero inconsapevolmente vita. Tutto ciò che la m-v
seleziona è in funzione dello sviluppo di sé, in quanto macro organismo di cui gli uomini assimilati
sono semplici cellule. Il suoi attacchi, agli uomini che diffondono la libertà, sono quindi
semplicemente un sistema di autodifesa (sistema immunitario).
È anche ovvio che, paradossalmente, è proprio l’uomo libero che diede vita alla m-v e tutto ciò che
spinge verso la Liberazione, il suo principale nemico.
La matrice ha suoi sentimenti e potete notare ciò pensando a quei film che rappresentano scenari
futuribili e catastrofici per tutta la specie umana, quando a questo si aggiunge un nemico esterno
(alieni, asteroidi ecc.). Lo stesso vale nell’ambito della guerra tra matrici, come nel caso delle
grandi guerre mondiali. In queste circostanze, si attiva tutto il sistema di difesa-attacco della m-v e
tutte le cellule si ricompattano, in base a un preciso sentimento collettivo. Questo è il motivo per cui,
quasi tutti i formatori motivazionali che affiancano le aziende, inventano sempre un fantomatico
nemico che ostacola l’azienda e stimola poi le sue cellule-uomo a raggiungere il successo. Quando si
crea gruppo, nasce la matrice; un fantomatico nemico condisce la zuppa e le dà sapore: il collective
sentiment. Aggiungo che da ciò potete anche facilmente comprendere perché quanto più vi liberate,
tanto più cominciate a provare un intenso fastidio per chi crea nemici immaginari. In conclusione,
state sempre lontani da quegli scenari che rappresentano grandi e potenziali catastrofi, provenienti
dall’esterno, e che vanno a compattare i sentimenti delle cellule-uomo. Finireste per cominciare a
desiderare, come molti, che quella eventualità si verifichi, al fine di poter provare realmente quel
sentimento che vive solo nella fantascienza della double-matrix. Pensate piuttosto al vostro adesso-e-
ora. Se un giorno vi sarà un pericolo globale, come già c’è per l’ambiente, le cellule-uomo non
faranno nulla di collettivo. La matrice-schiavizzante infatti, programma la cellula-uomo solo per la
sua specifica funzione. In parole povere, chi si salverà per le sue capacità o per i mezzi di cui
dispone, verrà poi scelto dalla selezione naturale per continuare a esistere, nell’ambito del macro
organismo matrice. Ciò, nella storia della vita biologica terrestre, si è già verificato più volte.
Insomma, vero o fantomatico pericolo che sia, ciò che ne segue è solo un film!
Il mondo cambierà solo se ciascuno libererà se stesso dal materialismo del superfluo e dal fare
coppia con chi ama; viceversa non approderà mai all’amore universale e la specie umana, quando la
m-v potrà apportare le modifiche genetiche sull’uomo, allo studio, sarà persa per sempre.
L’individuo che non inizia ha sentire il profumo dell’amore universale, superando lo schema di
coppia, resterà sempre schiavo della matrice-schiavizzante.

L’assimilazione delle specie eccessivamente eusociali? Puro caso!


Alla luce di quanto detto fin qui, possiamo dire che la scoperta di cosa impedisse all’uomo e agli
altri animali eusociali, come api e formiche (che come abbiamo visto provengono dalla stessa specie
di vespidi eusociali insettivori) di vivere nella dimensione di felicità, a cui tutte le specie di vita
biologica sono naturalmente destinate e a cui scienziati e grandi illuminati hanno lavorato per
millenni, si è compiuta.
La variabile di come i geni eusociali, di certo in origine non deputati all’eusocialità si sarebbero
combinati con le dinamiche fisiologiche generate dall’ossitocina, consentendo alla matrice-vivente di
nascere e schiavizzare le forme di vita biologiche così strutturate, è stata identificata.
L’intuizione di Stephen Jay Gould che formulò la teoria degli equilibri punteggiati, scoprendo
l’anello di congiunzione tra le teorie darwiniane e i balzi evoluzionistici (a cui, ad es, Osho si ispirò
nell’ipotizzare il balzo quantico), ossia le discontinuità nell’evoluzione della vita biologica, ci
consente con assoluta certezza di affermare che mai la natura ha lavorato (sul piano della speciazione
e dei meccanismi epigenetici modifica permanente del genoma) per creare geni eusociali, ma
piuttosto per creare dei geni, aventi altre funzioni, che come effetto indesiderato, avrebbero portato
quelle specie a divenire schiave delle matrici-viventi. Esattamente come l’ossitocina, che ha varie
funzioni, può portare, come effetto collaterale imprevisto, in caso di abbandono sentimentale, al
suicidio: a causa dell’attaccamento derivante dalla combinazione “scenari passati-presenti-futuribili
di matrice-schiavizzante Modelli Operativi Interni (in sigla MOI, vedi Neuroscienze MOI).

Schema grafico - Assimilazione dell’individuo e output della cellula-uomo

Fasi del divenire: dall’assimilazione alla rinascita


La fase preistorica vide la nascita dei micro sistemi sociali (m-v), evento tipico in tutte le
pochissime specie di animali potenzialmente eusociali – fattore genetico - che si sono trovati durante
la loro evoluzione a subire un trauma che coinvolse tutta la specie, come anche api e formiche (per
quanto di queste ultime non conosciamo l’evento traumatico di specie). La loro genesi si verificò
circa 7 /15 milioni di anni fa, tra le specie progenitrici dell’homo sapiens, apparso sulla Terra circa
200.000 anni fa, a seguito di sostanziali cambiamenti climatici che spinsero i primati a fare gruppi a
scopo difensivo, dopo il passaggio di habitat da foresta pluviale a savana e si sviluppò ulteriormente
quando vennero inizialmente definite, dagli uomini appartenenti alle varie tribù, una serie di regole
complesse, al fine ottimizzare la convivenza che si ampliarono e consolidarono nel turn over
generazionale. Si potrebbe ipotizzare che la matrice-vivente umana (quella, ad es, di api e formiche
che sembra discendano entrambe dalla specie di vespe eusociali Microstigmus, è precedente di
decine di milioni di anni rispetto alla nostra) sia comparsa con la nascita degli ominidi,
nell’intervallo temporale compreso tra 7/15 milioni di anni fa, quando dei sostanziali cambiamenti
climatici portarono alla progressiva riduzione della foresta pluviale che ricopriva l’Africa centro
orientale. L’inaridimento nella zona a oriente del Rift africano, frantumò l’habitat forestale in una
miriade di ecosistemi che andavano dalla foresta al deserto e spinse la linea dei primati, nostri
progenitori, a scendere dagli alberi e a dar vita ad un sistema organizzato tra individui, per aumentare
le possibilità di sopravvivenza. Questo cambiamento portò i nostri progenitori, tra 1,8 e 1,4 milioni
di anni fa, a un pieno adattamento all’ambiente di savana, ma non come individui, ma bensì come
gruppo. Da lì la matrice si consolidò, cominciando a selezionare ciò che era più utile al suo
sviluppo, in quanto macro organismo. Questo coincise con un ulteriore consolidamento della
devianza alimentare, dal frugivorismo-fruttarismo-crudista originale dei primati da cui discendiamo
(che coincide ancora con l’ottimale alimentazione dell’uomo), all’onnivorismo; devianza causata
dalla necessità di adattarsi all’ambiente e resa possibile dal patrimonio genetico dei primati, che
discendono probabilmente, alla lontana, da una specie carnivora (insettivora), dal peso medio di 200
g, gli adapidi, evolutasi tra i 55 e i 35 milioni di anni fa, per poi estinguersi. Gli adapidi, a loro
volta, sembra derivassero da una specie di toporagno, del peso di 2 grammi, forse imparentato con la
vespa progenitrice di api e formiche. Ciò diede un altro enorme vantaggio alla m-v, perché la
devastazione dell’organismo, causata dal cibarsi di animali morti e di tutto ciò che non è ottimale,
portò a un drastico abbassamento dei livelli energetici dei nostri progenitori. Non è casuale, infatti,
che le specie carnivore sono divenute tali, per motivi di sopravvivenza, e che quando si sono create
le condizioni per abbandonare tale dieta, lo hanno fatto, come nel caso delle api.
Grazie al loro cervello in continua crescita e al pollice opponibile, che gli consentì di creare utensili
e armi, i primati progenitori dell’uomo poterono divenire anche carnivori, senza quasi modificarsi
geneticamente. Il controllo del fuoco e i meccanismi epigenetici, fecero il resto. L’uomo moderno
quindi non è né melariano, né fruttivoro, né carnivoro; è molto di più. Grazie infatti alle sue
caratteristiche è in grado di essere tutte quelle categorie insieme o anche una sola di esse. La
differenza consta nel fatto che se l’uomo ha un’alimentazione fruttivora e/o vegan crudista, la sua vita
si allunga enormemente, dimentica le malattie, sale di vibrazione e si riallinea alla sua energia
primordiale.

Non esiste un punto zero preciso, relativo alla genesi della matrice-vivente, perché non esiste un
punto zero inerente alla nascita delle varie specie eusociali, da cui proviene l’homo sapiens, e al
loro sviluppo in funzione dei cambiamenti climatici.

A seguire, l’uomo perse totalmente il controllo della m-v.

La m-v, oramai divenuta un essere vivente, la cui mente è rappresentata dalla selezione naturale, non
consentì più all’individuo, divenuto sua cellula, di incidere su di essa, se non per migliorala e
potenziarla, e comunque sempre in funzione delle sue direttive, bisogni e scopi. In questo scenario
l’evoluzione individuale dell’uomo (per selezione naturale) sul piano biologico che secondo il
famoso entomologo Edward O. Wilson (vedi: La conquista sociale della Terra - Edward O. Wilson)
sarebbe un meccanismo determinante, insieme all’evoluzione del gruppo per selezione naturale,
perde di importanza. In quanto l’evoluzione individuale non potrebbe più verificarsi se non in
funzione dei bisogni del gruppo.
Le conclusioni di E. O. Wilson sono sconvolgenti in merito alla sovranità individuale, egli cita: «La
natura umana sono le regolarità ereditate dello sviluppo mentale comune alla nostra specie. Esse
sono le “regole epigenetiche” che si sono sviluppate grazie all’interazione fra l’evoluzione
genetica e l’evoluzione culturale, interazione che ha richiesto un lungo periodo della nostra
storia ancestrale» (p. 217 di “La conquista sociale della Terra di E. O. Wilson). «Tali regole
creano dei comportamenti, che non sono innati» (pp. 218-220, cf. pp. 263-268). (Cit. E. O. Wilson)
Tornando allo sviluppo della m-v, a seguito delle lotte per il predominio globale tra le varie m-v,
quella cosiddetta occidentale ha assunto il controllo mondiale.

Aspetti storico-temporali-valutativi-morali: non è interesse dell'Uomo Originale Libero vivere e


analizzare al di fuori dell’adesso-e-ora, né tantomeno cercare valenze storiche relative al divenire
umano, inteso come specie globale e non in quanto singolo individuo. E non è di suo interesse
nemmeno prendere in considerazione elucubrazioni sui se e sui ma. Se un individuo cambia o se lo fa
tutta la sua specie, ciò che accadrà poi non è prevedibile e, in ogni caso, non ha alcuna rilevanza
nell’adesso-e-ora, né ha rilevanza ipotizzare come sarebbero andate le cose nel passato, se si fossero
verificati alcuni eventi piuttosto che altri. Lasciamo queste speculazioni alle cellule-uomo assimilate,
a cui tanto piace fare dietrologia e previsioni: tutto, tranne che vivere nell’adesso!

Lo schema che segue, in merito alle quantità numeriche da 1 a 10 è attendibile in via di massima.
Consideratelo un metodo utile a immaginare il potenziale divenire nel passaggio da concepimento-
nascita -> assimilazione -> risveglio -> liberazione.

Legenda:
-Uomo Originale Libero: UOL
-Gradiente di libertà sensibile: GLS
-matrice-vivente: m-v
-matrice-schiavizzante scritta nel cervello delle cellule-uomo assimilate: m-s

Ipotesi di scala da 1 a 10 per i volumi occupati, utile all’immaginario visivo.

1. Fase di concepimento di un potenziale UOL (per quanto, in realtà, incidano anche le memorie
epigenetiche e quindi genealogiche, in fase di gestazione): UOL 10.

2. Fase di pre-scrittura del programma m-s durante la gestazione –memorie, vibrazioni, emozioni,
dialoghi, suoni, musiche, ritmi e quanto trasmesso emozionalmente dai genitori -. Durante questa fase
ha inizio il processo che porterà nel tempo a provare emozioni non più generate dall’UOL, ma dalla
parte assimilata dell’individuo. Le emozioni, che sono il fattore principe di guida nella vita, non
saranno più le nostre, ma le seguiremo, non avendo consapevolezza di ciò. Ha quindi anche inizio la
coltivazione del seme del contrasto interiore, che la cellula-uomo non può percepire come conflitto
tra il GLS e la m-s, ma piuttosto in quanto manifestazione di un suo malfunzionamento, da dover
risolvere in qualche modo: UOL 9; m-s 1.

3. Fase post parto: ha inizio la scrittura massiva del programma m-s, tramite famiglia, amici, altre
cellule-uomo, scuola, media, istituzioni, autorità, letteratura, film, cartoni animati, fumetti ecc. In
questa fase si consolida la disgregazione dell’anima, di ciò che risiedeva in una soluzione fisiologica
armonica e di fusione con l’universo, ossia l’UOL. Si rafforza ulteriormente dopo la frammentazione,
ciò che in vari filoni di pensiero è stato definito come: io, es, ego, super io, dualismo, bene-male ecc.
La m-v quindi penetra nell’uovo energetico umano tramite i bisogni primari, le paure, l’attaccamento
e le pulsioni, che nel loro complesso rappresentano, sul piano visivo, la porta d’ingresso della m-v
verso l’uomo. Ha inizio inoltre la programmazione fisiologica in tutto ciò che è di fondamentale
interesse per la m-v; come le modalità di concepire e praticare il sesso, la competizione e la
muscolatura, le posture ecc. ecc: UOL 5, m-s 5.

4. Fase di stabilizzazione: in questa fase l’uovo energetico dell’uomo si stabilizza dopo


l’assimilazione. L’involucro diviene anche il catalizzatore degli impulsi esterni che la m-v trasmette
alla m-s, per aggiornarla e nutrirla. Esso è quindi la porta d’ingresso della m-v nell’uomo. È
costituito da bisogni primari + falsi bisogni primari + paure + pulsioni represse + mancanze +
attaccamento + falsi obiettivi. Il resto dell’ovulo è costituito da m-s, oltre a una parte residuale di
GLS, che varia tra gli individui e che rappresenta l’archetipo UOL. Nel tempo, la parte di m-s,
durante le deludenti e incomprensibili esperienze del divenire (sul piano dell’amore universale,
lavoro, sogni, relazioni, ecc) si amplia e si consolida. Per deludenti non intendiamo le esperienze in
sé, ma la loro evoluzione nel poi; cioè in ciò che si verifica prima e dopo la loro eventuale chiusura:
involucro catalizzatore 3, m-s 6, UOL 1.

5. Fase del ciclo di vita della cellula-uomo matura: la cellula-uomo matura agisce in base agli input
provenienti dalla m-s. Per effettuare variazioni e qualsivoglia cosa non scritta precedentemente nel
programma m-s, la m-v dirama input che, tramite il catalizzatore, raggiungono e forniscono
aggiornamenti di programma alla m-s. A tal fine utilizza i suoi canali: istituzioni, media ecc. In questa
fase i flussi divengono incrociati. Come output la cellula-uomo oramai addivenuta parte integrante
della m-v, può anche apportare contributi alla m-v, transitando per la porta della selezione naturale
che, per l’appunto, seleziona tutto ciò che la cellula-uomo crea, se utile all’evoluzione o al
miglioramento del macro organismo m-v: involucro catalizzatore + m-s 9,9; UOL 0,1.

6. Fase conflittuale esterna: i due esseri viventi esterni all’uomo, la m-v, che ha come mente la
selezione naturale, e l’Essenza dell’UOL, che ha come mente la creatività e i principi
dell’Attrazione, si confrontano; il secondo risulta costantemente perdente, ma non può essere
eliminato, in quanto geneticamente impresso nell’uomo.

7. Fase dell’ampliamento della conoscenza: grazie alla scoperta della double-matrix, l’Essenza
dell’UOL focalizza l’esistenza della m-v in quanto essere vivente dotato di un suo sistema pensante-
decisionale, della m-s e del suo funzionamento.

8. Fase di riscatto: questa fase si attiva solo quando l’individuo è pronto alla Liberazione del Sé;
cosa che si manifesta attraverso la ricerca di risposte e la consapevolezza che qualcosa di molto
profondo non quadra, né nel rapporto obiettivi -> felicità, né nel sociale.
Da qui il percorso si biforca, a seconda che si abbia o meno un fortissimo controllo sulla mente e
quindi, potenzialmente, sulla m-s che vi risiede, come fu nel caso degli illuminati. Le due modalità
vanno utilizzate in funzione del tipo di m-s individuale, che nel 99,9% degli individui, non consente
alla mente conscia e libera, di controllare e gestire sia quella inconscia e sia il corpo (inteso in
quanto corpo programmato fisiologicamente), impedendo quindi il Salto. Chiameremo le due
modalità: M1 - “Modalità di consapevolezza mentale” (in cui la mente liberata attacca la mente di m-
s, cancellando progressivamente il programma m-s, i MOI e le memorie) e M2 - “Modalità supporto
e condivisione”, in cui interviene il “Gruppo delle Guide della Liberazione del Sé”, con l’ausilio,
quando necessario, di composti che consentano l’innalzamento dei livelli di serotonina.
L’essenza dell’UOL fornisce al GLS consapevolezza. Inoltre, a seguito della nuova scoperta, fornisce
anche la consapevolezza dell’esistenza della m-v/m-s in quanto forma vivente e le sue dinamiche,
rendendola visibile e prevedibile, oltre al fondamentale supporto che l’Attrazione Gaia sarà
l’elemento di realizzazione anche sul piano materiale. Ciò eviterà la discontinuità regressiva
inconscia causata dalle paure sul futuro materiale e contingente. Nel caso M2, si attiva anche il
gruppo di lavoro, pianificando le soggettive modalità e i meccanismi per concretizzare il Piano di
uscita dalla double-matrix.

9. Fase di strozzatura: il Gls si amplia e strozza l’energia proveniente dalla m-v che alimenta la m-s
tramite psiche e risonanza vibrazionale (informazione, media, energia manifestata tramite discorsi-
azioni-modelli di vita dalle cellule-uomo circostanti, musiche tristi, materialismo ecc.), disabilitando
la porta virtuale d’ingresso che la m-v utilizza per comunicare con la m-s. Questa è la prima
discontinuità, quella che alcuni, per quanto pochissimi, hanno già vissuto recandosi in uno specifico
luogo di natura e/o eliminando dalla propria vita tutti quegli scenari e/o persone che vi
appesantivano. A volte basta anche un filmato o il libro giusto, se si è pronti.

CONCLUSIONE DELLA FASE DI SALTO 1. L’UOMO RISVEGLIATO.


A seguito del primo Salto, l’uomo acquisisce la consapevolezza della sua individualità, perdendo la
precedente connotazione di cellula-uomo totalmente assimilata e inconsapevole. Egli è ora un “Uomo
Risvegliato” e acquisisce anche la consapevolezza parziale di ciò che forse sarebbe stata la sua vita,
se non fosse stato assimilato, osservando e confrontando, il suo prima e il suo adesso. L’Uomo
Risvegliato è ancora guidato dalla m-s e vive nell’innaturale frammentazione che lo caratterizza. Ma
essendone consapevole, può cominciare a percepire periodicamente la deframmentazione e l’unione
con l’universo. Può, inoltre, potenziare e prolungare questi momenti, attraverso varie pratiche, come
la meditazione, che risultano quindi utili a rafforzare il quadro generale e a prepararsi al Grande
Salto.
Il primo Salto è un momento straordinario e un grande punto d’arrivo, in cui, seppure in modo
nebbioso, l’Uomo Risvegliato comincia a percepire nitidamente che la strada verso l’unità di sé, la
libertà, l’amore e la gioia, esiste. Le sue modalità di scelta cambiano e inizia a percepire l’energia
universale. Ciò che prima appariva indispensabile viene messo costantemente in discussione.
L’Uomo Risvegliato è consapevole della potenza con cui i principali schemi di matrice sono stati
piantati in sé e quindi dell’enorme sforzo necessario a sradicarli; ma è conscio di poterli affrontare e
trasmutarsi.
Da qui in poi tutto il suo agire e il rapporto conoscenza-consapevolezza, sarà trasversalmente al
servizio della sua parte libera che, anelando alla Rinascita dell’UOL che ormai sente con forza,
potrebbe consentirgli il Grande Salto.
Oltre questo, il primo Salto CONSENTE ALL’UOMO DI INTUIRE, SEPPUR ANCORA
VAGAMENTE CHE IL BENE E IL MALE SONO INVENZIONI DELLA MATRIX. Questa immensa
Rivelazione lo libera parzialmente dal giudizio e dalla morale. Parzialmente perché è solo con il
Grande Salto, ossia con la fase successiva, che si verificherebbe la cancellazione della m-s, cosa che
consentirebbe all’individuo di “illuminarsi”.
I paradigmi di bene e male e l’azione giudicante che ne consegue, si sbriciolano quindi parzialmente:
avrebbe difatti più senso giudicare il comportamento della m-v e della m-s, visto che rappresentano
un’altra forma di vita, di cui il comportamento delle cellule-uomo ne è solo la logica emanazione?
Non è conseguenziale che L’Uomo Risvegliato compia il successivo Grande Salto. È ovvio che il
passaggio a UOL gli consentirebbe la fusione con l’universo e la nascita, piuttosto che una
connessione periodica; ma va anche sottolineato che sradicare totalmente la m-s richiede una
determinazione non indifferente.
Sarà comunque il tempo a decidere per lui.

10. Fase di taglio alimentazione: nel caso in cui l’ampliamento del GLS abbia superato la soglia di
non ritorno, esso comincia a minare l’integrità del programma m-s, mirando all’uscita dai due schemi
di matrice principali: coppia e status sociale-materialismo del superfluo.

11. Fase di Grande Salto: la m-s, spogliata dei due principali schemi-pilastro, implode. Le varie
parti dell’uomo si riaggregano in uno straordinario istante di discontinuità conscia: sé, ego, es, io,
super io, conscio, inconscio, bisogni primari, pulsioni, parte femminile e maschile, si fondono,
azzerando le contrapposizioni e le tensioni interne.
Per fare un esempio: uscire dai due schemi di matrice principali, attiva un processo che è
paragonabile a ciò che accade quando un palazzo viene demolito con l’uso dell’esplosivo. I pilastri
del piano terra vengono minati e la struttura, dopo l’esplosione, si trova per un istante sospesa
nell’aria, per poi cadere verso terra, accartocciandosi su se stessa.
L’unità totale riemerge nella rinascita dell’UOL che riabbraccia l’amore universale e la fusione
costante con l’universo.

Quadro post Grande Salto


Resta una parte di m-s nell’UOL che non potendo però più nutrirsi e attingere copiosamente dalla m-v
esterna, fa leva sulle mancanze per riattivare il contatto, agendo in particolare su quelle legate ai due
schemi principali pre instillati, coppia e status, anche attraverso i sogni. Cosa che nel tempo diverrà
una eco lontano.
La parte residuale di m-s non può essere eliminata, perché comunque le arrivano dall’esterno flussi
di energia dalla m-v (tramite le cellule-uomo, stampa, media, musica). Basterà ignorarla nei suoi
richiami e, per il resto, farla divenire un divertente compagno di giochi.

Tratto dagli appunti di Sally:


A questo punto potremmo spiegare perché l’Essenza dell’Uomo Originale Libero è viva. Ma non so
se è il caso di trattare questo argomento negli Scritti sulla Rivelazione; ne faccio solo un appunto qui.
L’Essenza dell’Uomo Originale Libero è una forma di vita molto diversa dalla m-v e non ha come
mente la selezione naturale. Essa è la somma di tutta l’energia umana dell’essere liberi e genotipici.
Qui, a differenza del discorso sulla m-v, l’astrazione diventa più sottile.
Facciamo un esempio pratico: sia io che te conosciamo Osho, ossia un individuo che ha fatto della
creatività, dell'amore e della pace, non l’impulso di un momento, bensì la sua intera vita. Sia io che
te, cercando nella nostra mente, ci accorgiamo che abbiamo tanti altri Osho nella testa e sappiamo
anche che condividiamo questa consapevolezza. Lascia perdere che la cosa sia conscia o inconscia,
non ha importanza; ciò che conta è che questo dimostra che si tratta di un pensiero collettivo.
Questa è l’Essenza dell’Uomo Originale Libero!
Essa vive oltre il singolo individuo e oltre il tempo di una singola vita, giusto?
Quindi è viva, ed essendo viva ha un suo modo di comunicare. E’ un mentore, potremmo dire,
attingendo da elementi del passato; un angelo che custodisce la nostra essenza di gioia, d'amore,
d'attrazione e di libertà; il nostro essere come una “farfalla”. Un angelo esterno che vive disturbato
dalla m-v, a contatto con un altro angelo che è in noi: il nostro individuale Gradiente di libertà
sensibile.

Mio pensiero = Energia


Energia dei nostri pensieri simili = Moltiplicatore dell’energia del singolo pensiero
Energia = Vita
Consapevolezza del pensiero collettivo, oltre il tempo di una singola vita = Forma vivente
Donatella e la scoperta della double-matrix che cambiò la sua vita

Gli Scritti uscirono tre anni prima, in una pre versione ancora incompleta che venne distribuita
tramite Facebook a chi ne fece richiesta. Tra i lettori vi era un’astrologa professionista. Per quanto io
ritenga che l’astrologia sia uno strumento che crea una delle tante personalità di matrice-
schiavizzante disponibili, attraverso l’autoconvincimento, e non quindi che legga la personalità di
matrice-schiavizzante dell’individuo, trascrivo qui questa testimonianza da lei inviataci perché
introduce alla creazione del metodo di Mappatura Bioenergetica di matrice-schiavizzante TQ2 (in
sigla “Trasmutazione quantica della double-matrix); uno dei tasselli fondamentali che ci permise poi
di mettere a punto il Percorso di Liberazione, nella sua “Modalità supporto e condivisione” (in sigla
M2) che viene oggi insegnata nelle Oasi, nell’ambito della Selfniversity - Academy for Self
Liberation Guides.

Dall’astrologia alla libertà


La singolare storia dell’incontro tra una esperta di astrologia che aveva inconsapevolmente
supportato la matrice-vivente nel curare e veicolare le cellule-uomo, e la Rivelazione che cambiò la
storia dell’Uomo.

Tratto dagli appunti inviatici da Donatella T.


Dopo tutti quegli anni, il rendermi conto che ciò che avevo studiato con tanto interesse e curiosità,
era soltanto un programma, mi aveva sconvolta.
Quando avevo iniziato ad interessarmi di Astrologia ero ancora una ragazzina. Sentivo una spinta
fortissima verso la conoscenza, volevo sapere tutto di ogni cosa e quella che io consideravo una
scienza dimenticata, sembrava fornire molte risposte. Soprattutto pareva spiegare nei dettagli il
perché una persona vivesse un certo tipo di vita piuttosto che un’altra, perché proprio quello e non
altro caratterizzasse la sua esistenza.
Il mondo mi appariva come un complesso enigma da risolvere... un grande punto di domanda
aleggiava costantemente nella mia mente: perché? Il perché delle cose… trovare il perché di tutto ciò
che accadeva mi attraeva irresistibilmente. Mi affascinava scoprire la trama degli eventi, e la
sensazione che avevo avuto sin da piccola, era che ogni cosa non accadesse mai per caso... come se
ci fosse un filo che collegava gli eventi, una storia che dava un senso al tutto. E io volevo scoprire
quel nesso, quella trama nascosta. L’astrologia sembrava effettivamente saperne molto sulla
questione.
Nel silenzio della notte, spesso provavo un’intensa paura e percepivo come un senso di minaccia
incombere. Come compresi meglio successivamente, nel tentativo di mitigare ed esorcizzare tali
sensazioni, cercavo di indirizzare le mie energie nell’individuare mezzi che mi permettessero di
prevedere la mossa successiva di quel qualcosa che mi appariva troppo grande ed incontrollabile…
quel destino che decideva costantemente della sorte di tutti.
Il mondo degli uomini: un luogo di grande sofferenza, difficoltà, violenza, confusione, caos e io
invece volevo avere il pieno controllo e gestione della mia vita, volevo sapere come condurla. Le
persone attorno a me sembravano vivere, come addormentati, il normale scorrimento degli eventi.
Per loro il problema non si poneva, solo io apparivo costantemente alla ricerca del perché, sempre
inquieta, come se non riuscissi a rassegnarmi a quella vita che tutti consideravano normale. C’era
qualcosa che non mi convinceva.
Iniziai molto presto ad occuparmi di astrologia karmica. Trovai alcuni libri che ne parlavano e che
lessi assaporandoli a fondo ed inebriandomi di quelle conoscenze incredibili che parevano
dischiudere davanti ai miei occhi paesaggi inimmaginabili. Era come se tutto diventasse
all’improvviso chiaro, ovvio, quasi scontato, nella sua lampante semplicità.
Dunque era vero: tutto aveva un senso, tutto aveva un nesso, ogni vita era come una collana di perle
collegate l’una all’altra da quel filo, la trama… la storia… un percorso a tappe dove l’anima evolve,
si perfeziona, vive tante esperienze, prende coscienza di sé. Tutto il processo veniva descritto come
qualcosa di positivo, costruttivo, auspicabile: nessuna minaccia dunque, nessun dio crudele; tutto
andava sempre come doveva andare, tutto era già stabilito nella maniera migliore. Questo approccio
sembrò mitigare le mie ansie verso il domani.
Per moltissimi anni fu questo il centro ed il fulcro di tutti i miei interessi; e nonostante mi occupassi
di molte altre cose, soprattutto in ambito artistico, continuai ad approfondire queste tematiche, grazie
allo studio di migliaia di temi natali. Facevo consulenze e letture karmiche che si rivelavano
estremamente precise, come le previsioni… che di volta in volta si verificavano puntualmente.
Ma fu proprio questa totale rispondenza che provocò nella mia mente, ad un certo punto, uno shock
fortissimo, una consapevolezza così acuta ed insopportabile che dilagò in tutta me stessa! Come se ad
un tratto il punto di osservazione fosse cambiato: ero passata, all’improvviso, da elemento coinvolto
e parte della scena a semplice osservatrice esterna. Un inquietante paesaggio cominciò a delinearsi
nella mia mente e per molto tempo non riuscii ad accettare che le cose stessero effettivamente così,
come ad un certo punto si erano palesate. Eppure tutto quadrava troppo precisamente! Insomma:
qualcosa stava accadendo, come se tutto ciò che avevo creduto vero fino a quel momento, stesse per
crollare miseramente e una forte sensazione di pericolo cominciò ad accompagnare le mie giornate:
il mondo, dunque, era altro rispetto a ciò che avevo immaginato. Tutto era diventato molto
inquietante.
Quello fu il punto di non ritorno; ma finché non digerii completamente la cosa, sperai tutti i giorni di
essermi sbagliata e di poter ancora tornare indietro, come se nulla fosse mai accaduto. Mi mancavano
ancora troppi elementi per potermi rendere davvero conto di cosa avevo intuito e soltanto diversi
anni dopo avrei trovato la risposta e le conferme, grazie alla lettura di un libro che cambiò per
sempre la mia vita.
Intanto però dovevo fare i conti con quelle sensazioni e con i pensieri conseguenti, che non mi
lasciavano in pace né di giorno né di notte: ma cosa avevo fatto veramente in tutti quegli anni di
pratica astrologica? Com’era stato possibile che in tutti quegli incontri con perfetti sconosciuti, fossi
riuscita a leggerne la storia e prevederne lo svolgimento futuro, in maniera così precisa e senza
sbavature? Si trattava di migliaia di persone, l’esperienza di trent’anni di pratica. Cos’è dunque
l’astrologia?
Cosa siamo veramente, cos’è l’Universo, cos’è la vita così come la percepiamo? Esiste realmente o
è solo un sogno o ancora peggio un’allucinazione? Come ero riuscita, senza aver mai incontrato
quella persona prima, soltanto guardando la sua carta del cielo, a leggerne le vite passate, le vite
future, il futuro stesso e a non sbagliare mai? Certo, conoscevo molto bene la pratica, ma questo fatto
sembrava inquietarmi ancora di più.
La tranquillità che mi aveva donato lo studio dell’astrologia, grazie al fatto che sembrava spiegare
tutto, poiché rimetteva il mondo in ordine e collocava ogni cosa spiegandola senza ombra di dubbio,
mi stava completamente abbandonando, lasciandomi di nuovo in preda ad un grande sconforto.
Ad un certo punto decisi di interrompere le letture astrologiche e gli incontri con le persone che mi
chiedevano previsioni. Non era più possibile continuare così: mi sembrava di parlare con gusci
vuoti, privi di vera vita e io svolgevo soltanto la funzione di lettore del loro programma, e fu a quel
punto, quando dissi a me stessa: “Ora basta, questa storia deve finire!” che l’iniziale shock deflagrò
in un’esplosione. Finalmente ammisi con me stessa che nulla era come pensavo. Dovevo farmene una
ragione... era inutile scappare e far finta di niente. Era successo che qualcosa aveva tolto il velo di
un’illusione ben orchestrata ed iniziavo ad intravedere qualcosa di completamente diverso...
“Qualcuno” forse aveva strappato il precedente scenario che avevo creduto vero, facendomi scorgere
all’improvviso tutta un’altra realtà!
Per anni vagai in quello stato. Nulla sembrava più avere il senso di prima. Pensavo: “Allora siamo
tutti programmi, ci muoviamo come robot in un mondo inesistente, frutto di un’allucinazione
sensoriale.” Mi appariva tutto finto, come fatto di cartone.
Cos’era stata dunque la mia vita fino a quel momento?
Tante domande e nessuno che sapesse veramente darmi una spiegazione. Tutti i libri di religione,
spiritualità, filosofia, crescita personale, astrologia, legge dell’attrazione, sociologia, psicologia,
pnl, che avevo letto negli anni, non sembravano contenere una reale risposta alla domanda. Certo,
qua e là si parlava di illusione, di velo di maya, di samsara, di inconscio collettivo, di ego… ma tutto
sembrava così pacifico, come se fosse normale essere solo dei programmi in esecuzione! Si ripeteva
un concetto di fondo: “E' ovvio, tutto funziona così… che c’è di strano?”
Mi chiedevo come fosse possibile che gli astrologi non si fossero resi conto della cosa. Un
programma è prevedibile; appunto! Solo un programma ha questa caratteristica, ci sono dei dati che
vengono letti in sequenza… tutto fila… e dunque cos’è l’essere umano? E’ un robot che si muove e
vive una vita già scritta; ecco cos’è il destino! E’ la storia già tracciata su un dischetto pre-inserito
dalla nascita: il tema natale.
Perché tutti volevano conoscere il proprio destino? Perché le persone sembravano eccitarsi all’idea
di avere un copione già scritto, il giusto percorso previsto per loro? Volevano saperlo per potersi
uniformare ed essere più allineati possibile ad esso. Questa mi sembrò una cosa di un’assurdità quasi
paradossale. E la libertà cos’era allora? Dov'era il libero arbitrio tanto decantato?
In alcune persone osservavo una certa variabilità, come se nella loro vita si fosse manifestato a tratti
qualcosa che li aveva condotti all’improvviso a deviare da quel percorso tracciato, come un varco
inatteso; brevi istanti, guizzi di coscienza fuori dal programma, per poi tornarci dentro ancora più di
prima.
Tante cose non quadravano. Spesso trascorrevo le notti insonni. Un forte senso di disagio senza
nome, dominava quella che non riuscivo neppure più a considerare la mia vita! Tutto già scritto: che
meraviglia risvegliarsi un bel giorno in un mondo finto!
Sentivo che dovevo liberarmi da qualcosa, qualcosa che non ero io, qualcosa che mi si era
appiccicato addosso e che mi impediva di essere me stessa: Io non sono un programma continuavo a
ripetermi, non è possibile che tutto si riduca solo a questo. Un senso di strisciante fallimento ed
inutilità della vita mi rendeva sempre più apatica ed immobile nel mio osservare quotidiano dello
svolgersi del film, con la consapevolezza di non poterlo cambiare.
Nel frattempo Internet, con le sue potenzialità di ricerca, era diventata un’ossessione. Passavo
giornate e nottate in rete a cercare nei siti, forum, social network, nella speranza di trovare una
risposta… una spiegazione.
Conobbi tantissime persone e altrettante versioni della realtà a seconda del filone di appartenenza:
ognuno esprimeva la propria teoria! Nulla però mi convinceva. La sensazione che tutti rispondessero
soltanto ad un input base pre-installato, era più forte di qualunque affermazione ed assunto potessi
aver incontrato in quel mio peregrinare in cerca di risposte! Ormai non potevo più credere. Mi
tuffavo momentaneamente in qualcosa che appariva interessante, mi mescolavo superficialmente a
quella strana fauna, la osservavo curiosamente, per poi allontanarmene senza particolari strascichi.
Era come se nulla facesse più veramente presa in me, semplicemente non credevo più a niente, né mi
sentivo più di appartenere a nulla... tutto era diventato estraneo, lontano, senza alcun senso.
In quel divagare senza sosta e meta, un giorno mi arrivò un invito da uno dei tanti amici conosciuti in
rete, l’invito a leggere un libro: “Translife Revelation Anime Libere. Scritti sulla Rivelazione che
cambia per sempre la Storia dell’Uomo. L’Uomo Originale Libero e l’Attrazione di Gaia”. Ne fui
attratta immediatamente e lo acquistai.
Lo lessi in pochi giorni e fu quello l’inizio della comprensione. Nel libro si parlava di una creatura,
di un essere vivente con un cervello non biologico basato sulla selezione naturale, che assimila gli
esseri umani, così come fa con api, formiche e un’altra decina di specie, e li programmava al punto
tale che la loro vita non era realmente più la loro, bensì quella prevista e funzionale a lei stessa. Il
libro spiegava che era una scoperta scientifica, la più grande nella storia dell’uomo, perché poteva
finalmente liberarlo e che, per questo, non sarebbe mai stata divulgata dai canali ufficiali. Fui toccata
talmente nel profondo nell’apprendere tutto ciò, che decisi di voler conoscere l’autore, Almalibre
Rebelde, e le persone che stavano collaborando per diffondere le informazioni contenute nel libro.
Si aprì uno squarcio. Finalmente ciò che avevo intuito cominciava ad ordinarsi, ad assumere un senso
compiuto. Qualcosa che difficilmente avrei potuto vedere da sola, se qualcuno non me lo avesse
indicato… La matrice-vivente (m-v): certo, somigliava molto al concetto di inconscio collettivo, una
sorta di grande egregora. E la matrice-schiavizzante (m-s): qualcosa che somigliava vagamente al
concetto di ego e che io chiamavo programma già preinstallato dalla nascita e che avevo individuato
proprio grazie al fatto di essere un’ astrologa. Tutto coincideva alla perfezione. Ma la scoperta
rendeva ora tutto chiaro, nitido, di una semplicità sconcertante… vero!
Cominciai a rivedere tutta la pratica astrologica per come l’avevo conosciuta fino a quel momento,
proprio alla luce della nuova scoperta scientifica. Grazie al supporto e confronto quotidiano con
Alma, Aruna, Davide, Krisana, Ornella e gli altri ricercatori che ruotavano attorno alla diffusione
degli scritti riuscii, col passare dei mesi, a mettere a punto una nuova astrologia, basata su
presupposti completamente diversi: uno strumento molto efficace che permetteva di diventare
consapevoli non di sé stessi, come l’astrologia classica e karmica enunciavano, bensì al contrario
proprio di ciò che NON si è, cioè del programma di simulazione, quel film inesistente! Era proprio
quella la cosa di cui sentivo di volermi liberare, che non mi lasciava mai e che dirigeva ogni mia
azione, che si era sostituita alla vera me stessa.
In pratica quello che io chiamavo programma, era proprio la matrice-schiavizzante che rendeva ogni
essere umano una vera e propria cellula del grande organismo definito nel libro come matrice-
vivente.
Scoprii nel tempo che la m-s si comporta esattamente come un essere vivente con volontà propria. E’
come essere in due nello stesso corpo; per questo lo scontro tra queste due energie, portava ad un
disagio costante, quel contrasto interiore di cui parlava il libro: un conflitto insanabile, poiché la
parte libera, quella che la matrice vivente aveva assimilato dalla notte dei tempi, resisteva sempre
all’assimilazione completa ed allo spegnimento vitale definitivo. L’elemento fortemente disturbante
per la matrice era quello che poi decidemmo di chiamare il Grande Dono d’Essenza:

“Ogni Essenza libera è un Dono meraviglioso dell’Universo stesso, potenza creatrice e Vita gioiosa
in divenire e seppure ognuna contenga in sé ogni potenziale, uno in particolare spicca e la distingue,
rendendola unica ed irripetibile. Quel potere, quella specificità, è ciò che porta la m-s a strutturarsi
su una credenza specifica, la quale genera la suggestione, che quel Dono in realtà sia un difetto e
dunque vada nascosto, smorzato, neutralizzato, eliminato, mortificato e punito. Alla base c’è il
giudizio ed il fraintendimento, una sorta di deviazione di fondo, che distorce l’Essenza ed il suo
Dono, fino a farlo diventare un mostro cattivo e spaventoso. La matrice infatti, si comporta come uno
specchio deformante, frammentante e fuorviante per l’Essenza, la quale perde i riferimenti in questa
dimensione fino al punto di cedere al depotenziamento.
La credenza fondante della m-s, parte sempre con un’affermazione che sottolinea il Dono,
evidenziandolo però come un problema. Quella credenza è lo start, ciò che fa partire il programma,
che lo avvia e lo sostiene. Al fine di arginare la forza dell’Essenza e permettere l’assimilazione
completa, la matrice struttura anche una sorta di soluzione al suo dilemma, una riparazione
necessaria, ottimale ed auspicabile, che nella mappatura individuale generalmente è indicata dalla
posizione del Sole.
Quindi la premessa è la memoria base, il codice radice, su cui tutte le altre memorie si cuciono
coerentemente, legandosi in sequenza. A seguire si creerà uno scorrimento o direzione di lettura dei
codici, che verranno accesi di volta in volta, come luci; i codici si attivano nella sequenza prevista;
quindi, anche se gli eventi sembrano sempre diversi, in realtà il filo del film rimane sempre quello,
sono solo piccole variabili delle sequenze base. Queste sequenze di eventi sono molto più simili tra
di loro, di ciò che la mente ci fa ricordare. Il disco gira sempre nello stesso verso, le memorie
vengono lette dal lettore sempre con lo stesso flusso, che poi dovrà condurre sempre allo stesso
output, al fine di produrre sempre la stessa sostanza voluta dalla matrice, il suo nutrimento, che per
noi è veleno.
Dunque l’output, cioè il punto o direzione in cui la matrice desidera portare la sua cellula, è sempre
il punto più distante dal Dono, si tratta di invertirlo portandolo allo snaturamento finale. E’ altresì
vero, che la possibilità di uscita dal programma stesso, passa proprio dall’avvicinarsi al punto più
distante dal ganglio radice e dunque specularmente opposto anche al Dono, ma naturalmente si tratta
di farlo con prospettive, obbiettivi e modalità totalmente diversi a seconda che sia l’Essenza a
condurre il gioco o la matrice stessa. Per l’Essenza si tratta di ricucire i due estremi e far coesistere
in un unico spazio/tempo due spinte contrastanti ed apparentemente inconciliabili per la matrice…
per quest’ultima invece, si tratta solamente di portarla più lontano possibile da se stessa,
snaturandola e riducendola ad un servitore obbediente.”

Il film "Matrix" aveva descritto l’essere umano come una pila che produce energia e, in effetti, il
programma si nutriva proprio in questo modo delle sue cellule... ciò si era potuto verificare soltanto
perché gli umani avevano realmente creduto di essere quella cosa. Una simulazione, una sostituzione,
un’illusione ben congegnata… già! Tanti maestri ne avevano parlato, chi più chi meno chiaramente,
ma la consapevolezza della matrice-vivente purtroppo nessuno ce l’aveva. Del resto la scienza non
aveva ancora compiuto questa scoperta... pertanto non sarebbe stato possibile comunque parlare di
questa realtà in termini più concreti e comprensibili, come invece è accaduto recentemente negli
Scritti sulla Rivelazione Translife Revelation.
Mi sentii immensamente grata per questo dono ricevuto e ogni giorno che passava quel senso di
gratitudine aumentava, insieme alla gioia di sentirmi finalmente sempre più me stessa, spogliata da
quei fili che avevano condotto la mia esistenza fino a quel momento.
Era come smettere di essere un burattino ed iniziare a vivere la propria unica vita, un grande senso di
leggerezza ed ilarità cominciò ad espandersi nel mio quotidiano. Nulla appariva più un problema...
quelle tragedie ed i tipici casi della vita nella matrice cominciavano a diventare qualcosa di sempre
più lontano e invece la possibilità di vivere con altre energie liberate e consapevoli, sempre più
vicino e realizzabile.
L’attrazione Gaia stava cominciando ad agire, così come la nuova astrologia stava finalmente
sorgendo, oltre i luoghi comuni e l’inconsapevolezza di ciò che aveva realmente studiato, nell’arco
dei millenni!

La Mappatura Bioenergetica di Matrice Metodo Tq2


In seguito parlai delle mie scoperte ad Alma che ne fu entusiasta, come lo furono gli altri
Non vi era null’altro da fare, per focalizzare la matrice individuale, di eseguire una lettura di
astrologia karmica e capovolgerla.
Almalibre propose di chiamarla tecnica AstroFreedom. E dalla fusione tra l’AstroFreedom e La
Bioenergetica antimatrice, che si basava sulla connessione energetica e la mappatura della m-s nello
status-quo di chi voleva liberarsi, nacque uno dei più efficaci ed incisivi strumenti di Liberazione
utilizzati dal Nucleo dei divulgatori: la Mappatura Bioenergetica di Matrice Metodo Tq2
(trasmutazione quantica ed uscita dalla double-matrix). Da cui poi fu tolta la parte AstroFreedom,
perché era possibile ricavare il Dono in quanto specchio della rete dei nodi di m-s individuale (i
Gangli di m-s).
Schema grafico. Meccanismo di assimilazione e processo di
Liberazione del Sé.

I meccanismi e i processi rappresentati nell’immagine, si attuano e si svolgono nello spazio-tempo


tridimensionale.
Da notare che l’area Liberata contiene l’insieme interno (processo assimilativo e di Liberazione).
Ciò perché l’area Liberata, essendo connessa con la vibrazione del macro universo, contiene in
termini di insiemistica, anche tutte le micro espressioni dell’universo stesso, di cui la double-matrix
è parte.
Ciò, in relazione ai rapporti interpersonali tra assimilati e chi è sulla via della Liberazione del Sé,
spiega perché l’assimilato non può “vedere” il Liberato, visto che quest’ultimo esprime il suo sé
(cosa non sperimentata, non conosciuta e non comprensibile per l’assimilato se non per la sua eco
genotipica), mentre il Liberato può “vedere” l’assimilato perché conosce e ha vissuto direttamente e
indirettamente i meccanismi della double-matrix, prima di Liberarsi.
Durante questo percorso resta quindi fondamentale ricordare che l’uomo appartiene alle 10 specie
inferiori del pianeta; quelle che a causa di traumi di specie che le portò a divenire schiave della
double-matrix, furono disconnesse dalla vibrazione universale per poi entrare nel micro cosmo della
matrix.
Sviluppare la propria creatività, intesa come essenza vitale
originaria

Sviluppare la propria creatività è una delle condizioni fondamentali per poter completare il
percorso di liberazione. Mentre il non farlo porta di certo, nel tempo, ad essere riassorbiti dalla
matrice o a vivere nel conflitto col sistema.

La notte della Rivelazione, preso com’ero dagli eventi, non avevo riconosciuto subito Almalibre
Rebelde. L’avevo incontrato casualmente a Roma poche settimane prima, durante un incontro sulla
meditazione.
Sembrava non appartenere a nulla, ma tutto ciò che incontrava, se gli piaceva realmente, finiva in
parte per appartenergli e, in fondo, lui lo sapeva.
Avevo incrociato di rado, nella mia vita, persone che vivessero nei principi dell’Attrazione come lui,
in quella sorta di parziale consapevolezza. Quando gli parlai dei meccanismi dell’Attrazione ci si
rispecchiò appieno e si illuminò, traendo dalle sfumature che non aveva colto ciò che gli mancava: la
capacità di focalizzare appieno l’aspetto gioioso e di bloccare qualsiasi pensiero negativo.
Alma possedeva una particolare energia che gli aveva consentito di gestire la negatività, senza che
quest’ultima avesse potuto condizionare la sua evoluzione interiore; evoluzione che lui definiva come
la progressiva scoperta delle non verità vere e che rappresentava visivamente come una sorta di
spogliarello in cui, di volta in volta, consapevolezza dopo consapevolezza, veniva sempre più alla
luce la propria essenza originaria di uomo libero.
Nonostante avesse vissuto, come mi raccontò, molto intensamente anche i momenti negativi, le altre
parti di lui avevano sempre continuato a desiderare e a vivere in modo intenso e parzialmente
indipendente. Una inusuale capacità di fare switch, la sua.
Alma diceva di aver capito, a posteriori, che l’uomo evoluto era consapevole che i momenti negativi
erano innescati dalle false credenze e dai falsi obiettivi instillatici dal sistema; ma gli era anche
chiaro che, non sviluppando le varie possibilità del nostro noi stessi, si finiva per vivere un
problema in modo ossessivo e, quando poi questo si dissolveva, lasciava dietro sé una forte
sensazione di impotenza nell’auto gestirsi.
Secondo lui gli uomini evoluti capivano a posteriori la futilità dei cosiddetti problemi, ma
osservandosi nel passato e capendo, quanto essi fossero potenti nel trascinare se stessi dentro al
baratro del momento, finivano per somatizzare una percezione di inadeguatezza e impotenza, rispetto
a quel meccanismo che si ripeteva ciclicamente.
Riflettendo, in seguito, mi resi conto del perché le persone che avevano dato adito alla propria
creatività nel vivere, avessero quell’enorme vantaggio nell’approdare alla liberazione. La creatività
difatti, in qualsiasi forma, crea un rapporto così intenso con se stessi, da non poter essere intaccato
da nessun elemento esterno, né tantomeno dall’altro noi stessi, che sta magari vivendo circostanze
negative, sul piano energetico-vibrazionale. Diciamo che il nostro noi stessi creativo, in queste
circostanze, può addirittura creare in funzione della negatività dell’altra parte di noi, ma ciò non può
influire sull’atto creativo in quanto tale.
Creare è come fare l’amore con sé, e Alma era così immerso in questa dimensione, da avere persino
difficoltà a capire che non fosse la stessa cosa per tutti. Infatti mi disse che lo aveva focalizzato solo
verso i trent’anni e che quando inquadrò quest’aspetto, si rese anche conto di quanto fosse importante
far volare la propria creatività, al fine di non cadere nella trappola di appartenere a qualcosa o a
qualcuno.
La paura di non appartenere a qualcosa o qualcuno

L’Attrazione Gaia è una dimensione in cui non esiste il termine conflitto


Immaginiamo un bellissimo prato pieno di fiori, con sparse a caso una moltitudine di casette dalle
porte aperte, da cui sporgono tante mani pronte ad accogliervi, mani che vi cercano.
A chi appartengono quelle mani? Agli abitanti delle stanze dell’appartenenza e dell’identificazione!
Passandoci vicino potrete leggere i dépliant e le etichette sulle porte: alcune recitano By night /
Chiesa Cattolica / Hitler / Juventus / Canale 5 / Legge dell’Attrazione / Sadomaso / Vita = sacrificio
/ Coppia con prole / Cronaca rosa / Cronaca nera / Spiritualità di tizio o Caio / Qualunquismo / TV /
Capitalismo estremo / Coppia passionale recente / Marito o moglie / Droghe / Testimoni di Geova /
Sai Baba / Rispettiamo le apparenze e molte altre.
C’è una particolare possibilità che viene data ai potenziali abitanti delle stanze dell’appartenenza,
quella di poter vivere simultaneamente in più di esse, purché siano congruenti o apparentemente
affini. Al di là del grado di fanatismo individuale, sembra sia indispensabile abitarne almeno una.
Alcune stanze hanno una peculiarità diversa dalle altre, quella di avvolgere completamente il
cosiddetto lato spirituale, che poi finisce per condizionare teoricamente tutti gli aspetti della vita.
Nelle stanze si utilizza, per la comunicazione interna, un particolare gergo, fatto di parole che
assumono significati a volte comprensibili solo al gruppo di appartenenza e solo in quell’ambito; la
ritualità è d’uopo e varia da ambiente ad ambiente.
Cosa sono quelle mani pronte a strattonarvi per tirarvi dentro? Le mani tese rappresentano la
necessità di chi abita le stanze, di avere conferme interiori (gergalmente in ambito formativo si dice
bagno caldo indotto o autoindotto) sull’aver scelto la stanza giusta, e il miglior modo per farlo sta nel
cercare altri proseliti; potenziali abitanti a cui ripetere, di volta in volta, la stessa zuppa, ripetendola
di riflesso anche a se stessi.
Non a caso, soprattutto per chi abita le stanze della pseudo spiritualità, esistono solo determinati
argomenti, quelli della stanza. Parlano sempre delle stesse cose: “Sto benissimo! Sono felice! Sto
benissimo, va tutto bene!” Si vede che stanno bene, tanto bene da riuscire solo a dire che stanno bene.
A detta loro, hanno visto la luce, hanno già concluso il percorso di vita. Poi, vai a vedere, fanno le
stesse cose di tutti. Ma loro sono oltre, non giudicano mai nessuno: e allora, oltre cosa?
Lo spazio in cui si può non appartenere a qualcosa è l’immenso prato fiorito, che diventa quindi un
luogo di transito ma anche di stazionamento, per poi soffermarsi ogni tanto a sbirciare in una stanza e
partecipare magari ai suoi giochi.
Ma non è anche questo un modo di appartenere a qualcosa? No, perché denudarsi ed essere aperti a
tutte le esperienze, per le quali si provano stimoli di vario genere, significa spogliarsi e non vestirsi.
In relazione alla paura della solitudine, istillata dalla m-v nella fase educativa delle cellule-uomo,
appare evidente la necessità della cellula di appartenere a qualcosa, o più cose, magari a qualcuno:
un partner per esempio, al fine di avere un canale preferenziale in cui poter socializzare ed essere
accettati e, soprattutto, non sentirsi soli.
Il bisogno di appartenere e l’identificazione che ne consegue, impedisce l’ampliamento della
consapevolezza ed è un limite assoluto.
Il bisogno di appartenere, che a sua volta determina l’identificazione nel gruppo, è un elemento
cardine della m-v. Non è nella natura umana, bensì è un derivato, fermo restando che, per radicarsi
nella mente, fa leva sull’istinto umano della paura.
Quindi, se intendete seguire questo percorso e appartenete a qualcosa di molto preciso, a questo
punto del libro, simulate almeno mentalmente un’apertura al nuovo; viceversa, buttatelo subito: non
servirebbe a nulla proseguire.
Gli Uomini Originali Liberi vivono nello spazio aperto, nell’infinito prato della vita e
simultaneamente in tutte le stanze che vogliono. Permettono quindi a se stessi di essere tutto ciò che
desiderano senza limiti e nella completa trasparenza; ciò per evitare che la dispersione dei pensieri,
necessaria a vivere vite parallele a compartimenti più o meno stagni, prosciughi tutte le loro energie,
portandoli verso lo stallo e non in direzione della gioia.
Non è nella natura umana essere monocromatici; Almalibre Rebelde si occupava, in quel periodo,
giocando gioiosamente, di adozioni a distanza, management, telematica creativa; curiosava nel tantra,
si spingeva nella ricerca interiore e filosofica, giocherellava a volte con la sua personalità,
rasentando il divismo e non si preoccupava mai di rispettare lo stereotipo predefinito dalla m-v, per
ogni singola sfaccettatura della sua natura.
Basta farsi una domanda per cogliere il senso: perché immaginiamo che un individuo che si occupa
di solidarietà sia, come si suol dire, un certo tipo di persona? Ossia un individuo di certo diverso, da
quello che fa il gigolò, a sua volta dissimile da quella del filosofo? Perché è così nella realtà della
double-matrix! Quasi sempre chi fa una di queste cose, si manifesta in un modo preciso e simile a
quello delle altre persone che fanno la stessa cosa, ma solo perché appartengono alla stessa stanza.
Le loro scale di valori simili, l'abbigliamento, la terminologia e quasi tutto il resto che caratterizza le
loro esistenze, si conforma: ciò avviene sia per garantirgli di essere accettati, sia di non essere
allontanati e sia per il desiderio di appartenenza.
A volte ho visto Almalibre Rebelde, durante delle riunioni in cui si discuteva una nuova metodologia
di adozioni da lui ideata, fare parentesi sulla filosofia tantrica e altre cose veramente fuori squadra;
ma intorno a lui non si creava mai nessun sentimento negativo, imbarazzo o fastidio. Sembrava che
gli fosse permesso di tutto. Diceva che in un mondo di schiavi e padroni, il sadomaso era
semplicemente la logica conseguenza, la normalità e che ogni tanto gli piaceva giocare coi
programmi viventi (chiamava così i più immatriciati).
Capii più tardi che la sua purezza nel dare il senso della libertà interiore e nel manifestarsi senza
limiti, contagiava tutti coloro che gli si avvicinavano.
Compartimenti stagni e conflittualità tra gli scenari

Moglie, amante e fidanzata


È questo un aspetto molto rilevante nel processo di liberazione, che merita un preciso
approfondimento.
A tal proposito utilizzerò l’aneddoto di un caro amico che anni fa mi dipingeva scenari vari, relativi
allo stile di vita dei frequentatori della sua discoteca.
Marco: “Sono tutti così, quelli che hanno un po’ di soldi: la moglie, l’amante… e la fidanzata o la
mistress; quella con cui provare emozioni nuove, per un po’!”
Ero rimasto, nei vari racconti, alle prime due figure, oltre ai night club e al turismo sessuale; la
variabilità della terza era un elemento nuovo. Pensai: “Però! Fantasiosa la m-v, le trova tutte, pur
di far sopravvivere i suoi schiavi assimilati nutrendo i loro bisogni pulsionali; perché più essi
vengono soddisfatti e più aumentano i consumi e parimenti la produttività economica necessaria a
sostenerli.”
Quindi: la moglie rappresenta la coppia primaria, il primo schema di m-s dove, a seguito di una
passione piccola o grande che sia – che la m-s fa immaginare senza limiti temporali – si va al
matrimonio. In termini di Attrazione (non gioiosa e non conscia), il desiderio improprio, in quanto
presente nel programma m-s, si concretizza.
Come sempre la delusione, che è invece in realtà la semplice cessazione della passione, porta a
pensare che con l’altra sarà diverso e ancora una volta l’Attrazione non gioiosa, materializza lo
scenario, e si consolida un nuovo rapporto, quello con l’amante, che ha poi lo stesso svolgimento,
con la variante che con questa figura si può parlare della moglie (male magari) e non viceversa.
Una volta che ci si è quasi totalmente incasinati, la m-v propone alla m-s un ulteriore scenario, per
consentire, alla sua emanazione, l’uomo non libero, di provare ancora emozioni e continuare a vivere
e consumare – tra regali e vestiti sexy – e a produrre. Ed ecco la fidanzata o la mistress del momento,
quella con cui vivere la passione, ora che si è a conoscenza del fatto che essa ha un termine; ciò crea
un ricambio e dei picchi di consumo molto rilevanti. Ovviamente lo schema in questione può valere
per entrambi i sessi.
La m-v ha scelto questo quadro per selezione naturale, al fine di nutrire le sue cellule-uomo di alcuni
elementi a loro necessari alla sopravvivenza, favorendo inoltre i consumi; perché per gestire questo
quadro bisogna spendere molto.
L’individuo protagonista è riuscito, in questa tappa stagnante del suo tragitto, a capire che la passione
ha un termine; ma prima di focalizzare ciò si è completamente bloccato. L’unico intervallo di azione
rimastogli, sta nel cambiare la fidanzata del momento.
Certo, le varianti a questo quadro, sia sul piano dei sentimenti che su quello delle pulsioni è infinito;
ma sono solo varianti di matrice.
In termini vettoriali, si palesa un quadro dove più vettori che agiscono nel medesimo ambito,
direzionano i pensieri-energia in modo contrastante e opposto: la risultante è lo stallo.
Ad di là dell’esempio, se si vivono scenari paralleli ma incompatibili tra loro o parzialmente
incompatibili, in rapporto alle scale di valori, tutte le energie o gran parte di loro, dovranno essere
utilizzate per sostenere le impalcature dei singoli scenari.
Per vivere nella dimensione dell’Attrazione Gaia, ciò non deve accadere.
Queste tipologie di vite parallele precludono a priori la via dell’Attrazione Gaia, in quanto bloccano
la possibilità di creare se stessi nella libertà e dare quindi energia al “noi stessi” che vibra ed emana
pensieri-desideri. Nella libertà è sempre necessario sentire che il passato può essere modificato,
rielaborato o cancellato in qualsiasi istante, senza che ciò generi traumi diretti o indiretti all’Uomo
Originale Libero e a ciò che lo circonda, per evitare che l’empatia crei delle vibrazioni negative di
ritorno.
Facendo riferimento all’esempio, basterà vivere le varie circostanze nell’assoluta trasparenza.
Permettendo agli altri di fare le proprie scelte, permetterete anche a voi stessi di vivere la vostra vita
nella libertà e nella gioia. Non facendo ciò, non solo non saprete dove avrebbe potuto portarvi la
vostra esistenza, ma vi nutrirete anche di tutta la negatività, che vi trasmette un agire che nega ad altri
la verità e la possibilità di vivere in essa e quindi di evolversi.
È palese, ancora una volta, che è il solito meccanismo di m-s scritto nel cervello: paura soluzione
pre memorizzata, ad attivare questo schema di matrice; la paura di rappresentare se stessi, di non
essere accettati e quindi di perdere qualcosa; la paura della libertà di se stessi e di quella degli altri.
E come abbiamo visto la paura è l’elemento unico su cui la matrice fa leva per assimilare gli uomini
e gestirli, imprigionandoli in uno schema di vita più o meno articolato. In tal modo, a volte, la
matrice è anche in grado di generare la miseria interiore e, negando la verità a chi è più vicino
all’attore, anche di dar forma a ciò che viene definito genericamente “male”.
Abituatevi a focalizzare la m-s… la sua incredibile potenza nel fare da specchio alla realtà
dell’assimilato e alla sua ripetitività. Tutte le varianti a questi schemi di matrice sono solo piccole
sfumature, al di là che vadano dalla violenza in ambito familiare, al tradimento con la mistress.
Cambiano attori, scenari e intensità, ma la storia è sempre la stessa.
Gettate con allegria quell’infinità di testi scritti da psicologi, spirituali, sociologi e penne libere,
sulle problematiche di coppia che ad altro non servono se non a nutrire il cancro della coppia,
fornendo ipotetiche soluzioni alle singole e innumerevoli variabili. Quando viceversa è così chiaro
che, da uno schema inumano, perverso e malato, come la coppia, non potrà di certo evolversi una
realtà sana.
Per evitare di essere tediati dalle cellule e dai loro dolori, potreste fare delle fotocopie di questo
paragrafo, che in A4 risulterà una pagina. E al momento opportuno, quando sentite che le vibrazioni
della cellula vi stanno cominciando a creare perturbazioni nel vostro campo di forza, porgergli una
fotocopia e dirgli: “L’universo è fatto di semplicità, di pura e magica essenza. In questo foglio c’è la
tua storia e quella di tutte le cellule-uomo che fanno coppie. Non vorrai mica tediarmi tutta la sera
raccontandomi la stessa solfa? Leggi! E ora fammi andare: ho da fare, ho da respirare, ho da vivere!”
Ma c’è anche la variante sensitivo, se volete giocare al sensazionalismo; nel senso che siccome lo
svolgimento delle singole esperienze in merito è sempre lo stesso, una volta ascoltata la premessa,
potete continuare voi a raccontare la storia del vostro amico, premettendo che un sensitivo ve l’aveva
già descritta.
A volte una fotocopia può salvarci la vita, ma se invece in quel momento doveste propendere per un
atteggiamento più morbido, potrete sempre cavarvela con l’escamotage del percorso psico-spirituale
e dire: “Scusa ma in questo periodo sto seguendo un percorso psico-spirituale con un terapeuta,
finalizzato alla totale stabilizzazione emotiva e al benessere psico-fisico e mi è stato imposto di non
parlare di cose negative per almeno tre mesi. Questo metodo è molto costoso e se così non facessi,
verrebbe azzerato tutto, e perderei quello che ci ho investito”. Le cellule-uomo sono molto sensibili
all’argomento danaro, quindi non solo si fermerebbero, ma di certo vi chiederebbero di cosa si tratta.
Se da un lato questa è la ridicola realtà in cui la m-s fa vivere le cellule-uomo, dall’altro, nella
libertà gioiosa, all’emozione corrisponde l'inizio di un percorso di cui si conosce solo l’inizio, ma
non la fine. Gli schemi non si ripetono mai dopo la liberazione!
È questa la magia della vita di un Uomo Originale Libero.
La letteratura sulla Legge dell’Attrazione

La scoperta dei principi dell’Attrazione ha rappresentato un momento di estrema rilevanza nella mia
vita interiore, tesa a cercare le chiavi della libertà, dell’amore, gioia e armonia e questi scritti, che
svelano l’esistenza dell’Uomo Originale Libero, trattano della loro reale attuabilità per l’uomo.
Ho iniziato a scrivere sull’Attrazione per il desiderio di chiarire agli amici, che me l’avevano fatta
conoscere, alcuni suoi aspetti che mi sembravano trattati, dai vari autori, con eccessiva superficialità
e per palesarne altri che a me apparivano estremamente evidenti, nonostante non ce ne fosse traccia
nella letteratura di settore. Non vi era quindi da parte mia l’intenzione di scrivere un libro né
tantomeno di questuare pubblicamente su ciò che dell’Attrazione era stato scritto, quanto piuttosto di
mettere giù degli appunti a uso interno.
Poi la cosa, dopo la notte della Rivelazione, prese inevitabilmente un’altra piega.
Racconterò sommariamente come io, e altri insieme a me, abbiamo incontrato i principi
dell’Attrazione. Ma prima è opportuno che chiarisca quale è il rapporto che oggi ho con la letteratura
in merito.
Tutti i testi sull’Attrazione sono totalmente fuori strada e nel tempo, non inquadrando come funziona
la creazione intenzionale gioiosa, allontanano i lettori dal credere nell’esistenza di questa realtà che
è invece così oggettiva.
Difatti come abbiamo già visto, non serve a nulla desiderare se prima non abbiamo creato noi stessi
nella libertà. Oltre a ciò, quella letteratura, se finisse nelle mani di soggetti che non hanno già almeno
iniziato un percorso di liberazione e sono giunti quanto meno al risveglio, potrebbe rendere ancora
più radicato il loro livello di assimilazione da parte della m-v, limitando ulteriormente la loro
capacità di introspettiva.
Considerando che il percorso di liberazione è stato affrontato da pochi, anche nella cerchia di coloro
che fanno ricerca spirituale, sono mio malgrado arrivato alla conclusione che la letteratura
sull’Attrazione rappresenti uno dei vari strumenti che la m-v utilizza per migliorare la funzionalità
dei suoi assimilati. Questo di riflesso fa, di coloro che ne scrivono, a mio modesto avviso, dei
padroni come tanti. Padroni che supportano la m-v nella gestione delle cellule-uomo.
Entrando nello specifico, ritengo che l’esaltare l’aspetto emozionale e farlo assurgere a guida
dell’esistenza, prima della liberazione, significhi inculcare il principio che le emozioni sono le
nostre; mentre palesemente, prima della liberazione, esse sono dettate dagli schemi in cui ci fa vivere
la m-s. Insomma, si diventa così, ancora più assimilati.
Mi rendo conto che i concetti qui espressi, per chi è già a conoscenza dell’argomento, sono forti, ma
posso garantirvi che quando vedrete la semplicità con la quale è possibile creare intenzionalmente,
dopo aver completato o almeno intrapreso con decisione, il percorso di liberazione, mi darete atto
che queste osservazioni sono fatti più che opinioni. Area per area della vita, con una modalità che
ora vi sembrerà astrusa, ma diverrà estremamente chiara alla fine di questo viaggio, basterà seguire
questo metodo:
1 Liberazione dalla m-s e dagli influssi della m-v nell’area di interesse, dove per area di interesse si
intendono cose che spaziano dal desiderio di elevarsi spiritualmente a quello di aumentare il proprio
reddito o all’essere più piacenti. Inevitabilmente, questo innescherà poi un processo di liberazione
più ampio.
2 Analisi degli strumenti disponibili e potenzialmente attinenti al pensiero-desiderio (dove per
strumenti intendiamo tutto ciò di cui disponiamo in termini di talenti, mezzi, contatti, relazioni) o di
cui possiamo dotarci, creando il noi stessi speculare (risonanza quantica).
3 Azione mirata direttamente allo scenario-desiderio, se abbiamo già gli strumenti idonei o azione
mirata a creare preventivamente gli strumenti idonei a raggiungere l’obiettivo, purché siano strumenti
il cui uso ci dia gioia.
4 Potenziamento dei pensieri-desideri sul piano immaginario-visivo e raggiungimento dell’obiettivo,
dove per obbiettivo intendiamo il concretizzarsi dei pensieri-desideri.

Basterà fare ciò per creare e ottenere, nella vostra vita, tutto ciò che desiderate, nei tempi congrui.
Quei libri sono vincenti, da un punto di vista commerciale, perché illudono i lettori. Essi migliorano
comunque l’azione dell’individuo, dandogli anche maggiore benessere interiore, perché sono conditi
con elementi impropri, tratti dalla psicologia del pensiero positivo, da religioni orientali e altro; ma
non danno indicazioni sulla necessità imprescindibile di rimettersi radicalmente in discussione. E
ciò, indipendentemente dal livello di matrice che ha il lettore, di contro, lo fissa definitivamente nella
m-s del momento, azzerando per sempre la sua possibilità di liberarsene. Consiglio comunque
vivamente di leggere quei testi dopo la Liberazione perché sono molto esaustivi e fantasiosi in merito
agli aspetti pratici e ciò, come vedremo, rientra nel principio che la m-v va utilizzata e sfruttata, se la
cosa può essere utile.
La m-v va vissuta come un’ombra che nulla può più, contro gli Uomini Originali Liberi, e non come
un’entità con cui entrare in conflitto.
Come incontrai i principi dell’Attrazione

Nulla accade per caso!


Passavamo molto tempo, in quei giorni, a parlare di spiritualità, misticismo e ricerca interiore.
Trovavo Pat intelligente e acuta; aveva un’ottima capacità di sintesi, quindi il tempo si dilatava.
Le proposi di partecipare alle mie attività mirate alla solidarietà, e lei accettò con titubanza; ci
sentivamo spesso e, a volte, ci si vedeva a Pescara, tappa obbligata dei miei spostamenti.
Pat mi trovava estremamente eccentrico e trasgressivo per i suoi standard, ma l’attrazione che
provava era troppo intensa; non riusciva a gestirla. Una sera mi propose di mettere su un’attività
veramente sui generis. A dire il vero ad attrarmi non fu la cosa in sé, ma la modalità operativa, che
nel mio immaginario visivo deve poi divenire realtà; già… perché per me non deve esserci un vallo
tra l’immaginare, il desiderare e il concretizzare.
Mi disse Pat nel contesto di un discorso: <<…dovremmo lavorarci in tre; so che una coppia già lo
fa, con i sostenitori di questo filone di pensiero, Access, a cui appartengo anch’io. Avremmo un
vantaggio però; con noi c’è Roberta che in Italia è considerata una delle persone più percettive in
Access. Si tratta di contattare le aziende di proprietà dei seguaci e far elevare, tra l’altro, il loro
fatturato. Tu sei molto esperto di analisi di bilancio, financial e formazione aziendale; noi invece
ci occuperemmo di fare le “pulizie mentali” dei residui delle vite anteriori ai titolari e al
management.>>
Access ipotizza che, nei passaggi tra una vita e l’altra, si stratifichino dei residui delle vite
precedenti e che questi determinino dei blocchi nell’azione, nella ricerca interiore e nello sviluppo
della personalità.
Le dissi che già immaginavo il lavoro sul piano scenografico e la cosa mi divertiva, come tutti i
nuovi giochi: <<Allora che ne dici così? Entro con fare sicuro nell’atrio dell’azienda. Occhiali
scuri, ventiquattrore hi-tech e un lunghissimo spolverino di pelle nero, avvitato, alla Matrix.
Postura rigida, con le falde dello spolverino che ondulano leggermente. Calco sul tacco dello
stivaletto nel camminare, per dare la giusta sonorità. Mi fermo al centro dell’atrio rivolto verso la
reception, immobile. Bellissimo, non trovi? Almalibre Rebelde sex simbol! Mi piace! Lavoro a
parte, l’aspetto scenografico di questa operazione mi ingrifa.>>
Mi guardò nel solito modo, con quell’espressione di chi proprio non capisce le motivazioni
dell’altro. Il gioco deve sempre accompagnare la nostra vita; ma non negli spazi che la m-v gli
concede, bensì in ogni cosa. Sapevo di esercitare un notevole fascino su di lei e quindi, forzare
giocosamente le situazioni, rendeva tutto più divertente.
Le dissi: <<Mi dicevi che Roberta è a Roma; allora organizza un incontro tra me e lei e partiamo
subito!>>.
L’incontro era inevitabile, ma percepii in lei una sfumatura di perplessità, comunque organizzammo:
cena a Roma, alle Capannelle. La perplessità di Pat era dovuta al fattore appartenenza-
identificazione; avrei dovuto anch’io diventare un discepolo di Access e del suo fondatore, Carl. Ma
non me lo disse. Forse pensò che per Roberta sarebbe stato più facile convincermi. Che follia; io che
non appartengo neanche a me stesso, dovevo appartenere a un gruppo o a un filone di pensiero.
Access si ispirava del tutto ai principi dell’Attrazione, che all’epoca non conoscevo, se non nelle sue
devianze di PNL, e trovavo molti concetti, di cui mi aveva parlato Pat, estremamente interessanti. In
alcuni casi i miei pensieri e i loro principi coincidevano. Forse che Gary mi stesse spiando? Altre
cose le trovavo invece alquanto improbabili, come quella delle pulizie mentali o comunque non
rilevanti nel contesto di quella corrente di pensiero.
Mi è usuale fare una differenza tra i fattori che in me suscitano perplessità. Separo quelli che è
necessario approfondire o almeno valutare, in quanto pilastri del sistema, dal loro inverso, in quanto
elementi collaterali; perché la credibilità o meno di un componente, per me secondario, non inficia a
priori il resto.
Roberta, manager, una donna sui cinquanta, emanava senso pratico e determinazione. Ma c’era nel
suo sguardo qualcosa che mi era familiare, viste le affinità professionali. Quella vena di chi è
abituato a gestire la visibilità di una parte di sé; di chi c’è, ma al contempo scruta anche altro.
Durante la cena i discorsi cominciarono a farsi più serrati, fino a quando lei cambiò atteggiamento: si
dovette ricordare di essere una esponente di rilievo in Access, insomma si diede un tono, mentre al
contempo io ricordai di essere io, e così pensai: <<Siamo al contrasto!>>
Roberta mi disse: <<Sento in te un'enorme potenza mentale, come quella di Gary; potresti essere
come lui, se lo volessi.>>
Io: <<Roberta, con tutto il rispetto, so di me, ma non di Gary; trovo molto interessanti alcuni
elementi di Access, soprattutto quello che ipotizza vi siano due distinte specie, umani e umanoidi,
perché anche io sono arrivato alla stessa conclusione. Ma per il resto vedo anche molte lacune;
magari potrei spiegarle a Gary.>>
In genere, a questo punto, l’interlocutore si chiede istintivamente se il mio livello di presunzione è
oltre il limite o se ho lo spessore per avere un approccio di quel tipo, e siccome il livello di
presunzione, per agire così, dovrebbe essere oltre l’immaginabile, propende per la seconda ipotesi.
Arrivammo alle offese in breve tempo – almeno io le definisco così. Non riuscendo a entrare in me,
disse: <<Tu sei troppo mentale!>> “Mentale” è un termine molto usato in alcune stanze
dell’appartenenza; sta per “razionale”, “logico”. Comunque, ha una sua valenza. Pensai a svariati
autori di testi sulla pseudo spiritualità e speculai: <<Detesto questi termini, presi in prestito dalla
strada, per trasmettere concetti come logica e razionalità. L’aspetto mentale va usato solo nel
modo giusto; o meglio, non usato come vuole la matrice. La mente è meravigliosa, è il ponte con il
simbolismo, con i segni e tanto altro.>>
Le risposi con fermezza che il non essere d’accordo non era un motivo valido per bollarmi e che la
capivo giusto perché, in alcuni gruppi della spiritualità, se non condividi e non ti pieghi, non è perché
non sei d’accordo, ma perché non hai capito, non hai ancora visto la luce e cose del genere.
Comunque la storia finì lì. Ci salutammo e pensai sorridendo: “Peccato! Mi ci vedevo bene in quella
scena con lo spolverino; mi ero anche messo d’accordo con Pat per farmi filmare.”
Vissi così quel momento, anch’io immerso nei miei stereotipi e nelle mie credenze, ma mi rimase
visivamente impresso un gesto di Roberta. Durante il dialogo aveva detto: <<…faccio le domande
all’universo e mi arrivano le risposte.>> e nel dire ciò, aveva alzato il braccio e, distendendolo,
aperto la mano. Sembrò come se per davvero stesse raccogliendo qualcosa in una dimensione
parallela, in cui tutte le risposte erano già presenti. Passò un anno, fino a quando qualcuno mi fece
capire che, istintivamente, facevo la stessa cosa e mi resi conto che non avevo potuto vedere altro in
Roberta, se non ciò che, con la consapevolezza di allora, ero stato in grado di vedere. In qualche
modo, quella sera, ci eravamo scambiati dei segnali e difatti, più in là, ci reincontrammo in un altro
scenario di vita, come i principi dell’Attrazione determinano.

Passarono diversi mesi; mi trovavo a Reggio Calabria.


Ivor mi aveva chiesto di dargli una mano a organizzare una grossa manifestazione locale, ed eccomi
li.
Verso ora di cena mi chiamò Sandra dalla Toscana, era in ritiro meditativo; mi disse: <<Ho scoperto
una storia bellissima, la “Legge dell’Attrazione”, devi assolutamente leggere di questa cosa!>>
Eccola lì, ancora una volta si ripresentava, e Ivor ci mise l’ultimo tassello. Gli chiesi se aveva i testi
che mi aveva suggerito Sandra e lui mi rispose: <<Incredibile, oggi volevo proprio parlartene; ti
ho visto tante volte fare quella cosa – si riferiva all’aspetto creativo intenzionale – e vorrei tu
leggessi un libro in particolare, di Zeland, ma ci sono dei tasselli che non mi quadrano
sull’Attrazione per come lui ne parla, magari tu potresti focalizzarli.>>
Io: <<Ok Ivo, a questo punto è evidente che non si tratta di casualità; lo leggerò volentieri, ma se
li hai, dammi anche quelli degli autori che mi ha suggerito Sandra.>>
E così ci innamorammo!
La materia è una forma di energia

"Un essere umano è parte di un TUTTO chiamato universo. Egli sperimenta i suoi pensieri e i suoi
sentimenti come qualche cosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza.
Questa illusione è una specie di prigione. Il nostro compito deve essere quello di liberare noi
stessi da questa prigione attraverso l’allargamento del nostro circolo di conoscenza e di
comprensione, sino a includervi tutte le creature viventi e l’intera natura, nella sua bellezza”. -
Albert Einsten

Nel 1905 Albert Einstein sancì, con la celeberrima equazione E=mc², che l'energia e la massa sono due aspetti di una stessa
realtà fisica. Da poco è stato confermato che l’energia acquisisce massa grazie al “meccanismo di Anderson-Higgs”. Oggi la
fisica quantistica ci dice che la materia è solo un diverso modo in cui, l’energia, si mostra. Diciamo comunque, per non finire
nei meandri della fisica che di certo la cosiddetta materia è una forma di energia.

I principi dell’Attrazione: i pensieri diventano realtà


Alcune delle pagine che seguono sono dedicate a dimostrare come sia palese che i pensieri-desideri
si concretizzano per il semplice fatto di essere stati formulati, se rispettano le condizioni che
abbiamo citato precedentemente. Ci riferiamo ovviamente ai pensieri del nostro noi stessi liberato,
che abbiamo creato semplicemente “liberandolo” e non a quelli stabiliti a tavolino, sulla base degli
input provenienti dalla m-s.
Ma prima è necessario entrare in un nuovo modo di immaginare la realtà cosiddetta materiale, ossia
nel modo in cui ci viene rappresentata dalla fisica moderna, che porta a percepire, almeno
concettualmente, che tutto è energia.
Ciò che noi definiamo corpo solido è costituito, nella sua totalità, da una sorta di energia condensata.
Nel senso che la massa, intesa come materia, per quanto infinitesimale, potrebbe anche solo esistere,
in quanto materia, se fotografata in un determinato istante, per tornare poi energia pura (dualismo
onda-particella). La meccanica quantistica ha aperto nuovi scenari, ma già la fisica atomica
consolidata, quella scolastica, ci dice che l’atomo è quasi del tutto vuoto.
Eppure una comunissima forchetta da pasto ci dà una sensazione di solidità, e in effetti lo è, visto che
tra l'altro assolve egregiamente alla sua funzione. È vuota anche la mano, la Terra e tutto il resto.
Cosa fa allora di un atomo ciò che chiamiamo, comunemente, corpo solido? Ossia: cosa c’è dentro
agli atomi di questa forchetta vuota, da farcela percepire come un corpo solido?
Immaginando che un atomo sia grande come un campo di calcio, vedremmo un piccolissimo nucleo
centrale (a sua volta composto da protone/i e neutrone/i, se presente – i protoni e i neutroni vengono
iscritti alla categoria dei barioni, in quanto composti da tre quark, in un mix diverso tra quark up e
down), grande come una ciliegia, e un esiguo e variabile numero di minuscoli elettroni (particella
elementare non divisibile) che gli girano intorno, anche uno solo, come nel caso dell’idrogeno;
eppure, avvicinandoci a tutto quel vuoto, non riusciremmo a entrare nel campo di calcio. Perché?
Cos’è quella invisibile e immateriale barriera solida che sembra circondare l‘atomo?
È ciò che noi chiamiamo energia, intendendo un qualcosa di esistente, ma al contempo del tutto
immateriale. Secondo logica, potremmo quindi anche dire che quasi tutto ciò che esiste, o che noi
attualmente conosciamo, è immateriale.
Affermare che tutto è energia non è relativo al movimento o alla trasformazione della materia, ma
equivale ad affermare che è la materia stessa a non essere “materia”.

La materia è una forma di energia!

L’evoluzione della legge di conservazione o principio di conservazione:


Eraclito: “Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel
medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va.”
Lavoisier: “Nulla si perde, nulla si crea.”
Einstein: “Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.”
In particolare, Einstein fu il primo a cogliere che il principio di conservazione coinvolge la materia e l’energia, considerate non
più come due realtà separate bensì unitarie, dato che l'una può trasformarsi nell'altra, secondo una precisa relazione
matematica.

La consecuzione di queste trasformazioni è sempre costante a parità di condizioni (a mio avviso, per
quanto non rilevante in questo contesto, le varie teorie sull’indeterminabilità sono sempre legate
all’osservatore-uomo e quindi generano l’impossibilità di determinare l’indeterminabilità)
esattamente come l’energia dei pensieri, o meglio i pensieri-energia, generano ciò che gli stessi
hanno emesso, ossia se stessi, modificando chi li ha generati.

Sulla dimostrazione che i principi dell’Attrazione sono una scienza


I principi dell’Attrazione sono una scienza!
Immaginiamo visivamente come doveva essere il mondo ventimila anni fa e confrontiamo tale
immagine col mondo di oggi. Vedremmo cambiamenti enormi sul piano materiale e come le
tecnologie hanno trasformato il pianeta e gli stili di vita degli umani.
Cosa ha generato tutto ciò?

La risposta è oggettiva: sono stati i pensieri, e i pensieri sono energia.

Quello che possiamo osservare di diverso intorno a noi, rispetto a quel lontano passato, è stato prima
pensato, immaginato, voluto o desiderato e poi concretizzato.
È usuale spiegare che ciò che viene definito progresso è legato alle scoperte scientifiche e,
utilizzando questa terminologia, ciò è innegabile; così com’è innegabile che sembra non esservi una
fine alle cose che potrebbero essere scoperte. Ma cos’è in realtà una scoperta scientifica, se non
l’aver svelato qualcosa che già esisteva, come dice lo stesso termine scoperta? Quindi esisterebbe un
universo oggettivo, fatto di cose certe, che è solo da svelare e che conduce poi a scoperte che, una
volta utilizzate, per fini utili alla m-v umana, porterebbero a realizzare nuove cose (basti pensare al
rapporto tra le scoperte nella matematica, la geometria e della fisica e la realizzazione di una diga); e
questa è ciò che noi chiamiamo “fonte”, la “fonte universale di tutte le cose”.
Tale fonte inoltre ci dice che quello che viene immaginato-intuito e poi conclamato in quanto
scoperta, deve essere appunto parte della fonte, altrimenti non funziona.
La fonte è quindi una realtà innegabile che potremmo definire come unica realtà oggettiva.
Ora, uscendo dalla vecchia cultura superata, che divideva di netto la scienza che studia materia ed
energia, dalle dinamiche umane e dalla spiritualità, risulta chiaro che anche tutte le manifestazioni
individuali e di gruppo, non possono prescindere il loro collegamento con i meccanismi della fonte
e, come tutti sappiamo, oggi sono stati fatti progressi enormi nello scoprire i legami fisiologici con
ciò che chiamiamo sentimenti, passioni e desideri.
Nel caso dell’uomo e di tutte le altre forme di vita biologiche, tale fonte è il genotipo; quindi tutto ciò
che non è allineato al genotipo non potrà funzionare, come ad es lo è per la coppia, e porterà inoltre
l’individuo lontano dalla realizzazione di sé. Ne consegue che l’attrazione diviene la fonte della
felicità solo se i desideri che l’attivano sono genotipici.
Abbiamo detto che una diga nasce da pensieri i quali, se sono allineati alla fonte, si possono
concretizzare, passando attraverso una serie di calcoli matematici e geometrici. È quindi logico che
tutti i pensieri legati alla nostra vita, se rispettano i meccanismi della fonte, si concretizzeranno,
come appare chiaro guardandoci intorno e osservando le vite degli altri.
L’affermazione precedente sembrerebbe però in contrasto con i discorsi che sentiamo in giro, da
amici e conoscenti, per non parlare poi delle logiche di gruppo. Discorsi dove si palesa in genere
l’adattamento a scenari e circostanze non gioiose, in tutto o in parte, nella sfera dei sentimenti, delle
passioni, del lavoro, dell’auto realizzazione in genere, mentre in realtà queste persone dichiarano che
vorrebbero essere felici, gioiose e vivere nell’armonia.
Il tutto sarebbe in conflitto diretto con la base dei principi dell’Attrazione, ossia che i desideri si
realizzano sempre, anche se per farlo ci vuole il tempo necessario a scivolare da un’ipotesi di vita
all’altra, da uno scenario all’altro, visto che a seconda dei desideri, possono essere molteplici i
tasselli da incastrare, e gli strumenti da realizzare per creare nuovi “se stessi”.
Ma è realmente così? La risposta è: no!
Facciamo un esempio:
Il signora X dice: <<Sono una professionista, ma in realtà, avrei voluto fare la musicista. Sa
com’è… la vita materiale dei musicisti è troppo incerta e, al fine di garantirmi un futuro, ho
preferito scegliere quest’altra strada che mi ha permesso di ottenere solidità finanziaria, una
casa, una famiglia e altro. Non sono felice, ma cos’è in fondo la felicità se non una chimera? Sto
bene e vivo un’esistenza equilibrata.>>
È questo un classico esempio dell’immanenza della m-v che non solo indirizza le sue cellule-uomo
sulle scelte di fondo, ma fa dare per scontata l’esigenza di una serie di scenari che non sono nella
natura umana, ma lo divengono per le cellule-uomo, dopo che esse sono state addestrate e
programmate. L’individuo intervistato, nella sfera delle passioni e del fare, aveva due desideri
primari, in contrasto tra loro, e quindi non allineati: quello di fare il musicista, da un lato, e dall’altro
quello di garantirsi un percorso certo, indirizzato alla solidità finanziaria. Ma esistono molti
musicisti che di solidità finanziaria ne hanno; e quindi il punto è un altro, sta nell’inserimento di una
paura da parte della m-s: “tu non hai le qualità per farcela; non rischiare, se no ti troverai alla
fame”.
Questo quadro di partenza, che vedeva il secondo dei due desideri predominante, ha creato il se
stesso che a sua volta ha messo in moto i potenti principi dell’Attrazione, concretizzando lo scenario.
Tutte le persone che ci circondano hanno scelto ESSI la loro strada; ciò non toglie che, quasi sempre,
quella direzione non abbia poi incontrato le aspettative gioiose ipotizzate in partenza. Questo perché
la scelta è derivata da una paura, acquisita e memorizzata nella fase educativa, a cui poi la m-s ha
fornito una soluzione, anch’essa inculcata nella fase educativa della cellula-uomo:
instillazione della paura -> suggerimento della soluzione.
Quindi, nel caso sopra citato, il pensiero d’innesco, che ha attivato l’Attrazione, non è partito da un
desiderio emozionale post liberazione, come dovrebbe essere, e come è invece nell’Attrazione Gaia.
Come abbiamo visto i principi dell’Attrazione sono una realtà oggettiva, mentre l’Attrazione Gaia ne
rappresenta la sua applicazione post liberazione del sé che viene guidata dalle emozioni gioiose e
dai desideri genotipici che ne derivano.
Con la consapevolezza dell’Attrazione Gaia, una volta iniziato il percorso di liberazione interiore
dalla double-matrix, saremo in grado di rimodulare e trasformare l’esistente e di formulare desideri
liberi, che ci porteranno verso la felicità e la gioia interiore.
La strada da seguire non può quindi essere quella di sedersi a tavolino e fare un elenco dei desideri e
degli infiniti sub-pensieri a esso legati, per poi modificarli, ma piuttosto quella di intraprendere un
percorso di liberazione aprioristico che porti a scoprire il nostro vero noi stessi, imprigionato, e a
vivere la m-v come un corpo estraneo da utilizzare dopo esserci liberati dalla m-s. La m-v è un
elemento con cui non bisogna essere in conflitto; questo servirà a evitare di generare pensieri
negativi che entrino in contrasto con quelli gioiosi.
Stiamo intraprendendo la strada che ci porterà ad avere consapevolezza di ciò che realmente
vogliamo dalla vita, attimo per attimo, e lo otterremo! In quanto un Uomo Originale Libero è in grado
di valutare, sul piano delle emozioni, non solo ciò che vuole, ma anche il suo rapporto con i mezzi di
cui dispone; e tutto questo, in un istante!
Bandiamo la paura e la presunzione dell’uomo

"Abbiamo schiavizzato il resto della creazione animale e abbiamo trattato i nostri cugini in pelo e
piume così male che senza ombra di dubbio, se loro dovessero formulare una religione,
raffigurerebbero il diavolo con sembianze umane" (William Ralph Inge).

“Il preciso segno che si manifesta, in chi è pronto alla Liberazione, è la consapevolezza inconscia
di appartenere a una forma di vita biologica involuta, rispetto ai primati da cui discende e che
senza la liberazione dalla double-matrix, non potrà mai vedere la nascita della sua individualità,
in quanto specie. Il parametro della misura dell’evoluzione della specie è il grado di felicità
individuale, non la potenza distruttiva del gruppo di appartenenza o la tecnologia che utilizza.
Quindi comincia a Liberare te, a nascere, a vivere; il resto del mondo saprà da sé cosa fare,
quando e se lo vorrà.” (Almalibre Rebelde).

Potremmo considerare le paure come l’origine di ciò che viene definito genericamente col nome di
male e, quindi, anche di male verso se stessi?
La calca in fuga da un cinema che prende fuoco, per esempio, può calpestare e uccidere altre
persone; ipotizzare una vita successiva a questa, se la credenza si inserisce nell’ambito di religioni
strutturate, porta a generare fatti o sistemi che danno origine, a loro volta, a eventi e schemi socio-
culturali che sfociano in ciò che genericamente chiamiamo “male”, come la religione cattolica –
spiego per inciso questo affiancamento del vocabolo male al cattolicesimo: essa è infatti l’unica
organizzazione ufficiale che, per suo statuto, discrimina la donna; che ha contribuito allo sterminio di
interi popoli; che a tutt’oggi raccoglie fondi illudendo i donatori che le nuove risorse verranno
utilizzati per sostenere i bisognosi del mondo, mentre viceversa li trattiene per sé; che è proprietaria
del più vasto impero immobiliare terrestre, oltre ad aver danneggiato irreversibilmente miliardi di
individui sul piano psicologico, avendo bloccato per duemila anni la conoscenza e l’evoluzione
dell’uomo.
La paura della morte genera la presunzione dell’uomo, quella di considerarsi un elemento speciale
dell’universo, che non può cessare la sua esistenza nell’attuale forma, ma eventualmente riproporsi in
forme similari.
La presunzione dell’uomo partorisce, come logica conseguenza, dei mostri concettuali. La
convinzione di avere, per esempio, altre vite oltre l'attuale e nella stessa forma, magari anche una
vita simile a questa; oppure di essere affiancato da spiriti, di decidere come e dove rinascere o di
essere il prediletto del creatore dell’universo.
Noi siamo qui, nell’adesso-e-ora.
Liberatevi dalle vostre paure e dalla presunzione se volete abbracciare l’Attrazione Gaia, in modo
da vivere appieno e con gioia questa vita, che sul piano delle forme ci rappresenta come uomini. Per
il resto, per quanto ci è dato sapere, l’energia di cui siamo composti non svanirà mai.
Sappiamo forse che vita faremo da atomi, energia e particelle sub atomiche? In quale forma ci
ritroveremo? Chissà, magari potrebbe essere molto soddisfacente e di certo sarà una nuova
avventura. La morte non esiste. La nostra anima è l’anima dell’universo; non una parte di essa e
l’Uomo Libero può percepirla.
Liberarci da queste paure ci eviterà, tra l’altro, di scivolare in qualche sentiero tracciato da altri e da
falsi guru di vario genere (politici, religiosi, filosofi, scrittori, santoni, ideologi, maestri, pseudo
illuminati) per il solo bisogno di appartenere a qualcosa e di cadere in un’illusione che alla lunga
diverrebbe l’ennesima gabbia.
La specie umana è una delle più involute del pianeta, al punto che essa deve ancora nascere. Al
momento il quadro generale ci dice che abbiamo un macro organismo, la matrice-vivente, che utilizza
le unità della specie homo sapiens come sue cellule specializzate; una calca di risvegliati disorientati
e solo un pugno di Liberati. E’ quindi credibile che Dio o gli extra terrestri si sarebbero presi la
briga di parlare proprio con noi, canalizzandoci? La credenza nelle canalizzazioni, da quella di
Mosé, fino a Kryon, ha solo devastato l’umanità, imbottendola di religioni e di programmi; e ciò
attraverso altri programmi chiamati uomini, i canalizadores.
Al momento la terra è piena di programmi viventi, di ologrammi dalle fattezze umane; c’è poco da
fari i presuntuosi, in quanto specie.

Come farsi del male con la ricerca interiore e la spiritualità


Non è necessario iniziare il percorso di Liberazione rimuovendo i due principali schemi di matrice:
status sociale-materialismo del superfluo e tendenza a creare la coppia. Perché questi sono punti di
arrivo, non di partenza. Cominciamo però a scartare falsi guru e filoni di pensiero che non sono
arrivati almeno a questo livello di Liberazione, finiremmo solo per acquisire informazioni da chi è
ancor meno libero di noi che stiamo iniziando. Il bisogno di insegnare amore, da parte di chi vive nel
non amore, nell’abitudine o nella paura di sapere se il partner gli è sessualmente fedele o meno, è una
patologia di matrice difficilmente curabile; è bipolarità pura.
La m-v è estremamente efficace nel manipolare l’uomo agendo sulle sue paure e, anche nel campo
della cosiddetta spiritualità moderna, oramai entrata a pieno titolo in matrice e nel business che ne
deriva, la fa da padrona.
In quella che viene chiamata vita, sembra che tutti abbiano estremamente chiaro il concetto della
consecuzione causale e di progressività del divenire. Ossia che non si può salire al terzo piano di un
palazzo, a piedi, senza passare per il secondo, oppure andare in auto, senza prima aver inserito la
chiave di accensione.
Ma nella spiritualità non funziona così; perché?
Immaginiamo, per astrazione visiva, che la spiritualità dell’individuo sia composta da più elementi e
che, in una situazione ideale, questi si presentino in fusione tra loro.
Ora ipotizziamo che l’elevazione interiore, da intendersi in quanto emersione di un sé schiacciato
dalla double-matrix, si possa paragonare all’ascesa di un palazzo di dieci piani.
Ribadisco: è un’astrazione visiva.
Di norma, se intendessimo salire, lo faremmo in modo progressivo, ma nasce un problema: mentre al
secondo piano si trova la Liberazione, compresa quella da status sociale-materialismo e schema di
coppia, ossia la parte più difficile del nostro percorso, al terzo c’è l’alimentazione, al quinto la
ricerca dell’amore universale e così via; cose che apparentemente sembrano più abbordabili, anche
perché, trattandosi di concetti astratti, potremmo benissimo prenderci in giro con gran facilità ed
evitare di confrontarci con noi stessi.
Quindi niente di più semplice che farci portare da un elicottero al piano dell’amore universale e
iniziare a leggere i libri depositati sugli scaffali. Una bella scorpacciata di letteratura sull’argomento
ed ecco che avremo di cosa parlare con il partner, gli amici e i colleghi; ma non solo, potremmo
addirittura diventare dei paladini dell’amore universale, dei maestri spirituali.
D'altronde la follia non ha limiti nella cosiddetta normalità.
Quindi saremmo approdati a tanta elevazione, stando in uno schema di coppia classica; quella che
porta il sigillo del sesso come elemento che la crea e che è il pilastro delle abitudini e della chiusura
all’amore; cioè, di fatto, l’assenza di amore. Pertanto non stiamo parlando d’amore. Allora… vista la
difficoltà di affrontare il viaggio e viceversa la facilità e il piacere di poterci identificare in persone
evolute, si finisce per lasciare in giro i vari pezzi di spiritualità tra i vari piani.
Uscendo dall’astrazione, credo sia chiaro come anche nella ricerca interiore si debba seguire una via
e non scivolare nella confusione verso noi stessi.
In precedenza abbiamo già trattato questo argomento in merito all’identificazione, all’appartenenza e
al bisogno di avere un guru o un maestro che ci guidi chissà dove. Ora sarà anche il caso di guardare
dentro di noi e capire se vogliamo o meno ritrovare noi stessi, affinché queste parole non
rappresentino nell’immaginario una critica, ma piuttosto una fotografia che ci possa consentire di
capire per davvero cosa vogliamo dalla nostra esistenza.
Qual è, per esempio, lo scopo di un Rolex al polso? Serve unicamente per guardare l’orario?
Ovviamente no! Indossarlo può essere mai nell’essenza di un uomo? O è piuttosto un modus per
cercare di trasmettere qualcosa a se stessi e agli altri?
Quindi potremmo iniziare ad acquisire la consapevolezza che ci siamo avvicinati alla spiritualità
moderna solo per non sentirci soli, per conoscere gente nuova, per dare un senso ai vuoti e così
almeno sapremo chi siamo e da dove cominciare.
Vivere più a lungo nel tempo dilatato

L’equazione della Liberazione


Tratto dagli appunti di Sally.
Date vita a tutte le vostre personalità preparandovi alle nuove esperienze, semplicemente rendendo
liquida l’immaginazione, nel mare della libertà.
Fate fluire i pensieri-percezioni-emozioni-desideri dalla fonte universale.
Negli istanti chiave guardate il faro della Liberazione; esso vi sussurrerà che la libertà è l’anima
dell’universo e che è essa a spargere quei frutti meravigliosi che si chiamano amore.
Vi accadranno cose totalmente diverse da quelle immaginate, ma poi vi accorgerete che inizialmente
non riuscivate a inquadrarle, solo perché andavano molto oltre ciò che voi stessi avevate sognato.
Quanto più vi spoglierete di matrice, avvicinandovi al punto zero dell’universo, tanto più il vostro
sesto senso, la mente, potrà trasportarvi, perché sarà disoccupata dalle faccende di matrice.
L’equazione della Liberazione, che rappresenta il punto zero in cui prende vita l’Uomo Originale
Libero che era in voi, nella sua semplicità, è:

Influssi di matrice (m-v + m-s) – antimatrice = Grado di Liberazione

Difatti se ci giocate, attribuendo alle variabili a caso dei valori numerici, da uno a dieci, trovate il
posizionamento dei Risvegliati o dei Ribelli ecc. Per esempio: nei Ribelli c’è un eccesso di
antimatrice che genera conflittualità e riattiva la griglia di valori; nei Risvegliati c’è un eccesso di m-
s che tende a non far tagliare il cordone di alimentazione con la m-v. La connessione invece si
verifica solo se il risultato finale è zero.
Nella magia dell’individualità che nasce, inizialmente non è detto che i singoli valori debbano
necessariamente essere pari a zero. E questo fa anche capire perché la ribellione, o viceversa il
distacco, possono portare nel tempo, una volta incrementati o meno gli altri valori, al punto zero.
Quindi: quando il risultato dell’equazione sarà zero, l’Uomo Originale Libero che è in noi vedrà la
luce e a quel punto anche il tempo si dilaterà.

Ci narrò l’essenza dell’Uomo Originale Libero


<<L’Uomo Originale Libero vive nella dimensione del “tempo dilatato”. Il tempo è una
dimensione relativa, come la fisica ha appurato anche scientificamente, che muta in base a vari
fattori, tra cui la velocità e la vicinanza dal centro di Gaia, la nostra madre Terra. Lo stesso
accade nella vita dell’uomo sul piano percettivo, in base alle esperienze e all’intensità con cui
vengono vissute.
Il tempo e la vita di un Uomo Originale Libero si estendono a dismisura, perché egli ascolta la sua
voce, i suoi desideri e non ha orecchio per le paure e per tutto ciò che di improprio, altre persone
e la m-s, cercano di accendere nella sua esperienza di vita.
Egli è sordo a tutto ciò che non gli appartiene e, oltre a ciò, percepisce il mondo circostante e la
sua interiorità, attraverso i segni manifesti, quindi vede in un istante ciò che nella non libertà si
potrebbe ricercare per tutta la vita.
Nel sentire l’altro, l’Uomo Originale Libero visualizza nell’istante tutta la parte di matrice e la
scarta, così come vede la parte libera e ci comunica se la cosa lo stimola.
Egli quindi vive nell’essenza delle cose e di conseguenza, prima di agire, attinge dalla fonte e dai
suoi desideri: li immagina e li concretizza in un istante o, se sono più articolati, nei tempi
congrui.
Quando una cellula-uomo incontra l’Uomo Liberato accade spesso che gli dica, ascoltando i suoi
racconti: “Sembra come se tu avessi vissuto dieci vite”; in realtà egli esiste ed esisterà, nella
forma umana, per un tempo cronologico più o meno identico a quello dell’altro, ma avrà un tempo
di vita enormemente più lungo. Questa è la meraviglia del tempo dilatato. Un Uomo Originale
Libero vive in proporzione almeno 800 anni e la sua saggezza ne è il riflesso.>>

Nella sua straordinaria consapevolezza, l’Essenza dell’Uomo Originale Libero espresse, in una
luminosa visione, ciò che sarebbe potuto accadere, da un lato percependo attraverso i segni manifesti
e i simboli e dall’altro evitando di ascoltare le cronache del quotidiano altrui. Vivendo quindi
nell’adesso-e-ora e non nel futuro o nel passato.
Capimmo tutti, in quella magica notte a San Pietro, quanto il tempo sia una dimensione relativa per
l’anima e, quanto a lungo, tornando Uomini Originali Liberi, avremmo potuto vivere.
In sostanza non aveva più alcuna importanza se il tempo fosse una realtà dell’universo o una mera
percezione, come ipotizza l’eternalismo; ciò che contava era la possibilità che, cancellando la m-s,
avremmo potuto vivere nella felicità ed enormemente più a lungo.
Il punto sul percorso

Una panoramica sull’Attrazione Gaia


Nel percorso, mano a mano che sentiamo la consapevolezza ampliarsi, immaginiamo scenari, nel
divenire, in una modalità sempre più fluida. Ci è chiaro che quando avremo raggiunto la liberazione,
le emozioni-vibrazioni saranno finalmente le nostre.
Avendo accantonato le paure e cancellato la m-s, potremo focalizzare e selezionare gli strumenti di
cui disponiamo – talenti, capacità, competenze acquisite, reti di contatti, mezzi materiali – in quanto
idonei a consentire, a quel noi stessi che stiamo creando, di divenire oggetto di attrazione per
l’universo e quindi per le esperienze di vita che desidera e i relativi scenari, semplicemente per
assonanza vibrazionale.
Area per area della nostra esistenza, se ci dovessero servire ulteriori strumenti, ce ne doteremo con
facilità, purché siano compatibili con le nostre emozioni gioiose.

Diamo ora per certe alcune cose:


- Che ciò che definiamo realtà di vita consiste in un groviglio di scenari e circostanze che entrano
nella nostra esperienza di vita, in base alle intenzioni del nostro me stesso genotipico che abbiamo
ritrovato. Quindi l’intenzionalità è più o meno conscia, in proporzione al nostro grado di libertà. Il
processo creativo che trasforma le vibrazioni del nostro me stesso, in realtà, si attiva sempre purché,
come minimo, gli scenari immaginati rispettino le leggi estrapolate dalla fonte universale e non
buchino eccessivamente lo spazio-tempo in cui vive la m-v, facendo scattare le sue difese.
La formula sulla potenzialità della propria creazione intenzionale, per blocchi, è: Potere creativo
intenzionale conscio=(Valore del Gls + allineamento alla fonte + antimatrice + energia
individuale utilizzabile) / (tendenza istintuale a bucare lo spazio-tempo + desiderio di
trasgredire). Quanto più la tendenza istintuale a bucare lo spazio-tempo e il desiderio di trasgredire
sono elevati, tanto più c’è il forte rischio di cadere nell’illusione, ossia in un’altra variante di m-s
(parlando in termini di chakra, ciò si verifica quando il primo o il secondo sono bloccati o deviati) .
In particolare gli input trasgressivi rafforzano la m-s perché “l’intenzione” nasce dal peso negativo
di ciò a cui vogliamo trasgredire. In altri termini, a parità di azione, per il trasgressivo sarà appunto
trasgressione; per il Liberato invece si tratterà di un’azione fluida, finalizzata esclusivamente al suo
piacere.
- Che ci appare scontato che la “fonte” è la madre del “tutto”; come un atomo, un albero o la gioia.
Sul piano applicativo, per esempio, potremmo forse desiderare nella nostra vita di costruire un
atomo perché esso è parte della fonte, utilizzando la giusta dose di elementi sub-atomici; ma, per
quanto dovessimo concentrare i nostri pensieri su un cavallo volante, non si concretizzerà mai, se non
nella parte notturna della nostra vita; i cosiddetti sogni (e comunque non è poco e ci dimostra che i
principi dell’Attrazione sono sempre in azione).
- Che la m-v, per quanto attinga dalla fonte, è la fotografia, in termini di spazio-tempo, della somma
dei costumi, delle regole, delle tendenze, dei valori, delle credenze, delle modalità di business e
altro del sistema sociale di riferimento, in un determinato luogo e tempo. Quindi la m-v è la somma
degli elementi necessari a strutturare un sistema sociale; ma, affinché funzioni, deve essere trascritta
nel programma m-s, nel cervello del singolo individuo che a sua volta, per amalgamarsi col gruppo,
desidererà farla propria al di là della sfumatura di matrice, in cui vorrà identificarsi.
- Che la m-v è un sistema che ha vita propria e che si sviluppa anche in base agli apporti individuali
e di gruppo, se questi la rendono maggiormente funzionale; sempre che siano adatte ai tempi e quindi
non buchino lo spazio-tempo in cui la m-v si trova al momento. Tanto per fare un esempio: un
individuo come Hitler, in un altro periodo storico, non sarebbe stato così efficace; oppure,
nell’ambito delle idee, il nazionalismo è penetrante e si propaga soltanto se e quando ne esistono le
condizioni; oppure che Cicciolina non sarebbe stata eletta parlamentare 50 anni fa – più che altro,
non le sarebbe mai stato permesso di candidarsi.
- Che ogni ipotetico scenario e/o circostanza che possiamo desiderare è composta, a sua volta, da
una moltitudine di sub-pensieri, valori, credenze, pulsioni, sentimenti (in senso lato), mentre i
desideri-scenari si concretizzino quando la maggior parte dei sotto elementi concordano tra loro,
collimano, non vanno in contrasto (allineamento dei pensieri, con il nostro noi stessi che abbiamo
generato). Ed è quindi chiaro perché la creazione intenzionale, da Liberati, è tanto potente; perché
non ci sono più sub-pensieri o ve ne sono molto pochi. La Liberazione spoglia, non veste.
- Che liberandoci quanto più è possibile da modelli sociali, condizionamenti, valori inculcati,
obiettivi veicolati da elementi di pressione esterni e potendo selezionare tra gli inevitabili e
necessari incastri del vivere sociale, in quanto animali sociali (rapporti interpersonali), andremo a
percepire, per istinto, gli elementi e gli scenari che più ci danno gioia nell’immaginario e che ci
portano a esprimere desideri liberi, in quanto nostri e quindi gioiosi.
- Che lavorando su questo sistema di liberazione individuale si può acquisire la capacità di creare
una massa di sub-pensieri allineati che ci consentano di determinare la loro direzione (come vettori
di forza) e concretizzare i desideri. Sub-pensieri quindi, che in realtà sono così fluidi ed armonici tra
loro, da non essere altro che UNO.
- Che è possibile acquisire anche, con questo processo, la capacità di visualizzare nei rapporti
interpersonali l’esistenza o meno di vettori di energia-pensiero (chiamiamo così i pensieri), che
possano allinearsi con quello/i dell’altro/i.
- Che possiamo, attraverso l’allineamento dei pensieri col nostro noi stessi, materializzare i nostri
desideri, obiettivi, stili di vita, scenari e al contempo valutare le loro possibilità di concretizzazione,
nei rapporti interpersonali-sociali. Questo perché sarà l’universo a sentirsi attratto dal noi stessi che
abbiamo creato (vibrazioni assonanti).
- Che facendo tutto ciò, senza aver verificato che il desiderio sia legato alla fonte – come nel caso
dello stereotipo del rapporto di coppia presente nella matrice – andremo incontro a grosse delusioni.
- Che per essere allineato alla fonte, un desiderio deve scaturire dal nostro genotipo e non dal
fenotipo. Non c’è null’altro da cercare, per liberarsi , se non il nostro genotipo ed in ciò
l’antropologia e lo studio delle tribù primitive e delle società matriarcali può esserci di grande
supporto. Difatti il concetto di società matriarcale è deviato, in quanto nato dall’opposizione con
quella patriarcale; in realtà le società cosiddette matriarcali erano paritetiche in relazione ai sessi ed
erano caratterizzate dall’espressione del genotipo femminile e di quello maschile in rapporto alle
reali prerogative di entrambi.
La Fonte Universale

La Fonte Universale, le cui Leggi hanno dato vita all’UNO o al TUTTO, come dir si voglia,
concettualmente appare agli uomini come un elemento incerto, sul piano non fisico-scientifico, come
se le nostre percezioni, i nostri pensieri e le nostre emozioni non ne facessero parte. Come se noi
stessi non ne facessimo parte; mentre invece questo modo di concepirla è legato unicamente alla
cultura instillataci dalla m-v in cui viviamo.
Di certo in occidente l’oscurantismo causato dall’invasività e dall’oppressione praticata dalla
religione cattolica, ha deviato dalla conoscenza ed altrettanto dicasi per l’oriente, che è stato
socialmente ingessato per secoli. Ma è ormai abbastanza palese che sia un atomo che un’emozione
gioiosa sono parti della fonte. A questo proposito si pensi alle tante scoperte degli ultimi decenni,
legate alla causa fisiologica del desiderio sessuale, dell’amore, della depressione, dei sogni. Quindi
in ciò che genericamente potremmo definire umano è la m-v a occultare la fonte.
Cominciamo a percepire che pensatori spirituali dello spessore di Cristo od Osho, non consapevoli
di alcuni elementi e a causa del loro bisogno di modificare il mondo (vedremo più avanti che si
tratta, in questi casi, della predominanza, nei soggetti, di un Ganglio di matrice-schiavizzante,
chiamato m-s-religiosità), non trovando vie d’uscita all’attuazione del desiderio, siano andati
volutamente allo scontro con la m-v, consapevoli di autodistruggersi. O forse è accettabile credere,
che individui così creativi e intuitivi, come quei due, non fossero coscienti di ciò che facevano e che
non abbiano attratto il loro destino?

“In tutti i sistemi, l’unica costante è l’esistenza della variabile”. “Se qualcosa può andare storto,
sicuramente si verificherà”.
Queste regole, riportate a quanto detto sull’Attrazione Gaia, sono l’espressione di cosa accade
quando non c’è allineamento con la fonte e/o rispetto del range in cui muoversi nella matrice-vivente,
per non bucare lo spazio-tempo e/o della scorretta valutazione dei pensieri-energia di terzi coinvolti
direttamente o indirettamente. In sostanza, quelle frasi sono assolutamente vere perché è vero che gli
uomini assimilati vivono nei meccanismi di matrice e non nella libertà in cui tutto è visibile.
L’Attrazione Gaia è già parte di voi. I principi dell’Attrazione sono immanenti, ma non possono
essere applicati al divenire umano per creare gioia, senza che l’individuo abbia parallelamente
intrapreso un percorso di liberazione interiore. Un atomo o un delfino non hanno la necessità di
liberarsi dagli schemi per vivere nell’Attrazione di Gaia; un uomo, una formica o un’ape, sì!
Riconoscersi

Il pericolo di attrarre e poi rifiutare ciò che il rinato noi stessi desidera
Ci stiamo addentrando con maggiore profondità nel percorso e cominciamo a percepire le cose
sempre più per intuito, in una modalità estremamente veloce e senza apparente attività mentale. In
sostanza, spogliando dai meccanismi di matrice ciò che ci si paventava innanzi, tutto appare nitido
nella sua essenza.

Cominciamo a sentire con forza l’Uomo Originale Libero che è in noi e non servono più
tante parole. Quindi ora inizieremo a volare.

Un altro aspetto di rilievo da percepire è quello di focalizzare l’errata soggettiva dei principi
dell’Attrazione, espressa nella letteratura di settore, che porta quasi sempre a divenire più schiavi o
a vivere nell’illusione, in opposizione all’oggettività del funzionamento dell’Attrazione Gaia.
Siamo consapevoli che il nostro livello energetico che ci consente di essere oggetto di Attrazione per
le circostanze e gli scenari a cui il nostro vero noi stessi anela, è cominciato a lievitare in modo
potente e progressivo; lo avvertiamo nell’anima.
Se cominceremo a osservare nella nuova chiave di lettura che ci dona la Liberazione, le persone che
ci si avvicinano per qualsivoglia motivo o a cui noi ci avviciniamo, ci accorgeremo che sono quasi
sempre ciò che cercavamo e che loro cercavano. Ma saremo in grado di riconoscerli? Ed è altresì
scontato che possano farlo anche loro con noi? La risposta è: decisamente no! E non solo; dobbiamo
fare anche i conti con la m-s che è ancora in noi, che ci rende tuttora polo di attrazione per ciò che
essa desidera. Insomma: la fase di Risveglio, che precede al Grande Salto della Libertà, è un bel
caos. E vi anticipo inoltre che la stessa cosa può accadere per un certo tempo, dopo il Grande Salto.
Con la differenza che in questo caso, anche un rapporto più profondo con un non libero non può poi
incidere emotivamente, sull’Uomo Originale Libero riemerso in voi.
Torniamo alle problematiche che ruotano intorno al “riconoscersi”. Ho studiato molto a lungo il
fenomeno e molti dei presenti di quella notte a San Pietro lo conoscevano meglio di me. Almalibre,
come sempre, riusciva nel suo apparente cinismo, a far visualizzare tutto a tutti. Anche Osho trattò il
problema della fiducia, dandogli un’enorme rilevanza.
In un certo senso, sarà meglio essere ancora cauti nell’attrarre attraverso il rinato noi stessi, almeno
fino a quando non avremo fatte nostre tutte le Chiavi della consapevolezza.
Vi sono tantissime persone che desiderano liberarsi e che cercano persone affini ma che, nel
frattempo, essendo abituate a inscatolare coloro che incontrano in categorie predeterminate, non
riescono a riconoscere ciò gli viene incontro e i doni che il divenire gli porge.

Come abbiamo già visto, di per sé, la modalità conoscitiva per “segni manifesti” non è per nulla
errata tra le cellule-uomo, anzi: accelera i loro processi e l’efficienza, perché attinge da una verità
assoluta: ossia che non è difficile riconoscere la tipologia di una cellula-uomo attraverso i segni. Le
cellule-uomo sono solo cellule specializzate a seconda della funzione, del macro organismo m-v, e
per quanto si nascondano a se stesse, e quindi involontariamente e di riflesso agli altri, divengono
sempre visibili, seppur nei tempi congrui e in proporzione a quanto si sono occultate.
Ma questo complesso scenario non vale più per voi e comincerete quindi a notare che molte
delle persone che vi incontrano, in fondo vi cercavano; ma il metodo di riconoscimento per “segni
manifesti” legati agli stereotipi della m-v/m-s, gli impedisce di vedervi. Non fate altrettanto! Cercate
di cogliere i doni che arrivano all’UOL e scartare ciò che è attratto dalla vostra m-s residuale. Avete
ormai consapevolezza del problema: conoscerne l’esistenza significa averlo in gran parte già risolto.
Dopo il Grande Salto e la stabilizzazione che ne segue, i prossimi incontri saranno sempre legati a
ciò che il vostro vero me stesso stava cercando. Siate indulgenti, al momento, verso di voi. Se avete
intrapreso con reale determinazione il percorso, anche la sperimentazione non potrà danneggiarvi.
L’Uomo Liberato, va oltre la scelta

Non fare nulla e restituisci l’amore


Libertà non è fare ciò che si vuole, tutti fanno sempre ed esclusivamente ciò che vogliono tranne che
non vi sia coercizione fisica.
Libertà non è fare ciò che si vuole dovendo scegliere tra più scenari-pensieri-desideri in contrasto
tra loro. Perché la tensione interiore starebbe a rappresentare che, al pensiero-desiderio libero, se ne
è andato a sovrapporre un altro, generato dalla m-s, o dal condizionamento di cellule-uomo che per
qualsivoglia motivo sono entrate a far parte dello scenario in cui si sta svolgendo la scelta.
La diatriba sul giusto significato da attribuire al termine libertà, a seguito della Rivelazione che
cambia per sempre la storia dell’Uomo, si spegne nel mare della non verità-vera, in cui l’immensa
griglia di false verità e credenze, istillateci dalla m-v, evapora dopo la Liberazione.
La m-v ha spinto l’uomo assimilato, dalla notte dei tempi, a stravolgere il concetto primitivo di
libertà a favore di una chiave di lettura sociale, distogliendolo dal potenziale risveglio della sua
individualità. E lo ha fatto, come sempre, entrando nell’uovo energetico umano dalla porta cerebrale
delle paure. D’altronde la m-v è un macro organismo composito, ed è quindi conseguenziale che
abbia spinto le sue cellule a cercare un significato al termine libertà utile a se stessa e non al singolo;
termine che poi ha elevato a valore primario di Stati, organizzazioni transnazionali e gruppi di ogni
genere.
Facendo perno sulla paura di ciò che avrebbero potuto farci gli altri, se al termine LIBERTA’, fosse
stata data una valenza individuale, la m-v ha spinto l’uomo lontano da se stesso e anche da quello
spazio primordiale in cui l’individuo potrebbe cercare il suo riscatto.
È da questi presupposti che sono nate definizioni tipo: “la libertà finisce dove inizia quella degli
altri” oppure “libertà è fare tutto ciò che si vuole, se non nuoce agli altri”. Ovviamente nella
perversione e nella continua contraddizione in cui la m-v fa vivere le sue cellule, ha anche
contestualizzato geograficamente e politicamente lo scenario in cui la definizione andrebbe presa in
considerazione. Per esempio, ammesso che in un paese capitalista che si ispira ai cosiddetti principi
libertari, fosse applicato in quanto punto di riferimento uno dei due falsi principi esposti prima,
nessuno dei due combacerebbe con la realtà mondiale in cui è immerso quello stesso paese. Difatti,
come tutti gli altri, anch’esso partecipa massivamente allo sfruttamento delle centinaia di milioni di
persone che vivono in Africa e all’olocausto di quei popoli, in accordo con le varie professioni
religiose che attingono dalle tasche dei contribuenti, paventando finalità di sostentamento ai derelitti
della Terra e ai bambini che muoiono per fame ogni giorno (circa 30.000), mentre in realtà
trattengono quasi tutto per sé.
Tornando al termine libertà: l’uomo Liberato è amore puro perché vive solo nella gioia dell’amore
che nasce dalla libertà assoluta. La libertà e la scelta aprono quindi a scenari in opposizione tra loro.
Il divenire, nella libertà, nasce semplicemente dall’essere fuori dagli schemi, primi fra tutti quelli di
status sociale-materialismo e di tendenza a strutturare una coppia. Una volta liberatisi da questi due
modelli di matrice, il resto sarà solo una conseguenza e non esisteranno più scelte da fare o desideri
in contrasto tra loro, perché essendo questi i due più potenti elementi di matrice, la loro rimozione
provocherà l’implosione di tutto il resto del programma m-s.
Per fare un esempio banale, in relazione alla domanda “Lo tradisco o no?”, una donna pseudo libera
direbbe: “Fallo! Sentiti libera di fare ciò che vuoi; libertà prima di tutto!” Viceversa un Uomo
Originale Libero non potrebbe neanche trovarsi di fronte a questa problematica perché, non
appartenendo allo schema della coppia, pur volendo, non potrebbe tradire nessuno, tantomeno
sessualmente, visto che non ha ceduto ad altri la proprietà dello scroto, della vulva o di ulteriori
parti anatomiche.

L’Uomo Originale Libero non deve scegliere; egli cammina solo dove lo porta la gioia.

Chi fa ciò che vuole, ma sta in uno dei due schemi principali di matrice, oltre agli altri, non fa ciò che
desidera: fa compiere piuttosto ai meccanismi della m-s ciò che lei stessa vuole. Chi non è libero non
esiste nella sua essenza, è una pura emanazione fisica di tutti gli schemi di m-s che inconsciamente
interpreta, con l’aggiunta delle variabili soggettive.
Esattamente come se la vita fosse un delfino di nome Lorenzo, costretto a crescere nella piscina
costruita dal suo padrone, programmato per fare il padrone dei delfini. E per quanto Lorenzo passi la
sua esistenza con la percezione che le cose non vanno per niente bene, non avendo mai visto né il
mare né i suoi simili, non potrà far altro che adattarsi a quell’ambiente; anche se dal suo sé,
geneticamente libero, gli arrivano gli echi dei mari, dei profumi, dei mille tramonti… e della libertà!
Gli schemi del programma m-s hanno quasi sempre una peculiarità: vissuti in modo progressivo,
inizialmente danno un senso di gioia, come tutto ciò che viene raggiunto, quando raggiungerlo sembra
indispensabile: posizionamento professionale -> coppia -> figli. Solo dopo essere giunti a
conquistare i falsi obiettivi, essi rivelano la loro natura di strumenti di schiavitù. Una schiavitù che
sembrerà poi necessaria e responsabile; e l’amarezza, la noia, l’abitudine, le aspettative scontate, le
problematiche che essa produce, diverranno l’apparente senso della vita.
Solo seguendo l’Attrazione Gaia potrete far si che i principi dell’Attrazione vi proiettino verso la
gioia.
Gaia, il nostro pianeta vivente che viaggia nell’universo pensante, ci dice con chiarezza estrema che,
per vivere immersi nei principi dell’Attrazione, non dobbiamo fare assolutamente nulla tranne che
cercare il noi stessi originale, liberandoci; perché sarà poi quel noi stessi a divenire polo attrattivo
per l’universo. Ciò sembrerebbe in contraddizione con il principio di non fare nulla, e così è; ma non
possiamo esimerci da ciò, perché qualcun altro ci ha posto nella condizione di doverci ritrovare,
nascondendoci la meraviglia che ci spetta, per poterci assimilare e utilizzare.
Vivere fuori dagli schemi di matrice, essere Uomini Originali Liberi, ha un significato molto più
profondo di quanto possa sembrare: non è solo libertà, è la vita stessa.
La vostra vita in questa forma è una! Volete viverla voi o farla scorrere sui binari posati da qualcun
altro, con destinazione e percorso obbligati? Se non vi libererete da quegli schemi, che in apparenza
e in alcune fasi della vita sembrano gioiosi e accettabili, non saprete mai cosa sarebbe potuto
accadere nella vostra vera esistenza; non nascerete mai!
Gli schemi, senza che voi ve ne accorgiate, si impossessano dei vostri pensieri, delle vostre azioni,
scandiscono il tempo e il divenire, si sostituiscono a voi!
Se avessimo saputo prima che erano schemi instillatici, semplicemente non ci saremmo mai entrati;
ma ciò non sarebbe stato possibile, perché siamo stati forgiati sin dall’infanzia, con la potenza di tutti
gli strumenti di cui la m-v dispone: famiglia, scuola media, canzoni, letteratura, ambiente di vita,
istituzione e altro.
Non importa che tutti gli uomini vivano nella consapevolezza dell’Attrazione Gaia, ma che lo faccia
Tu! Se ti Libererai inizierai a scambiare amore con gli altri uomini Liberati che subito Gaia ti porterà
e da lì, restituendo l’amore, esso aumenterà e la sua energia diventerà tale da irradiare a raggiera il
mondo circostante, in un processo irreversibile che cancellerà la matrice-schiavizzante. Questo è
scritto! Perché l’universo è affascinato dall’energia e, attraverso una delle sue Leggi, la selezione
naturale, seleziona appunto ciò che funzionando meglio produce più energia. Oggi è la matrice a
generarne di più; domani saranno gli uomini Liberati a farlo.

Aspetti materiali: perché la m-v dominante ha selezionato il sistema capitalista


In un determinato tempo e luogo, guardandoci intorno, vediamo che le risorse sono limitate: non
esistono quantità infinite di beni materiali o di danaro e vediamo, altresì, che tutte quelle disponibili
appartengono esclusivamente a una piccola percentuale di persone.
L’aumentare delle risorse, anche se varia a seconda dei periodi storici, è lento; basti pensare, per
esempio, all’aumento del PIL (Prodotto Interno Lordo) dei singoli Stati o gruppi di essi che
normalmente è di pochi punti percentuali l’anno; mentre in altri periodi può portare il segno meno.
Ciò ci fa capire che deve esserci, come appare, una sorta di lotta tra gli individui oltre che tra le m-v
terrestri, nell’accaparrare le risorse disponibili e farle proprie. E’ innegabile infatti che nella sfera
cosiddetta materiale della vita, chi dispone di ingenti risorse può facilmente concretizzare i propri
desideri materiali e, considerato che chi ne dispone vuole continuare a disporne, utilizza le sue
risorse anche per controllare gli altri, attraverso un meccanismo della m-v utile allo scopo: la
politica.
La politica e la pseudo democrazia della manipolazione mediatica, in cui vivono le cellule-uomo,
sono attualmente i due elementi altamente competitivi, selezionati dalla m-v dominante, per sostenere
l’impalcatura del sistema capitalista.
Il capitalismo si è dimostrato il meccanismo più idoneo a consentire sia il pieno e selvaggio
sfruttamento dei popoli della Terra, appartenenti ad altre matrici, sia quello di chi, all’interno della
m-v dominate, non detiene il capitale necessario a creare le imprese, a loro volta deputate allo
sfruttamento economico delle masse. Abbiamo quindi uno scenario in cui la tipologia delle cellule-
uomo, più competitive e aggressive, sono designate a fungere da padroni che gestiscono il parco
schiavi. Ne consegue una differenziazione tra cellule-uomo assimilate, funzionale all’auto
alimentazione del meccanismo stesso: padroni e schiavi.
Questa riflessione è l’antitesi di molte sciocchezze devianti che si trovano in diversi testi
sull’Attrazione, relativi al fatto che tutti possono ottenere tutto, basta desideralo, perché le risorse
sono illimitate.

Il bisogno di appartenere e di identificarsi porta ad abbracciare tesi insostenibili come quella


che, nell’adesso-e-ora, le risorse siano illimitate.

È palese, guardando l’universo, che le risorse sono infinite; basterà difatti andare su un altro pianeta
a prendere ciò che potreste desiderare al momento, ma è molto improbabile che lo sviluppo
tecnologico arrivi a consentirvelo durante l’arco di questa vostra vita o che, se ancora esisterà la m-
v, essa ve lo consenta.
Potremmo anche dire però che le risorse sono infinite nel finito, e che le scoperte scientifiche aprono
nuovi mercati. Basti pensare all’energia solare o alla rivoluzione di Internet, per farsene un’idea;
cos’è la rete internet se non energia già preesistente e strumenti atti a incanalarla? Ciò è veritiero in
relazione all’assioma che non vi è un limite sull’abilità dell’utilizzo delle risorse già esistenti. Ma
anche in questo caso si palesa che le scoperte scientifiche atte a utilizzare l’energia o ciò che
chiamiamo materia, per fini vari, necessitano dei loro tempi.
Il rapporto tra quanto analizzato sopra e l’essenza di un Uomo Originale Libero va visualizzato in
un’ottica alternativa.
Un Uomo Originale Libero cosa desidera sul piano materiale?
Che desideri esprime in tal senso?
Ha bisogno del superfluo?
E di quanto superfluo?
Ciascuno scoprirà ciò dopo la liberazione e, alla fine del percorso, vedrà un universo che vuole
donargli tutto ciò che realmente desidera. Basterà chiedere.
Socrate aveva le idee chiare su questo argomento, passeggiando per il mercato sussurrava: “Quante
belle merci che non mi servono.”

In questa forma umana, avete un tempo; usatelo per vivere!


I pensieri gioiosi e luminosi degli Uomini Originali Liberi

Categorie di pensieri e loro valenza


Desideri, idee, paure, mancanze interiori o materiali sono tutti assimilabili alla macro categoria dei
pensieri, per quanto così diversi tra loro.
Come abbiamo visto i pensieri che si presentano costantemente creano il “se stessi” attrattivo, che
inevitabilmente li concretizzerà, generando altresì quei sotto-pensieri affini che determinano i nostri
scenari interiori, la visione della vita e del mondo circostante. Se per esempio focalizzeremo
informazioni relative alle brutalità che si verificano sul pianeta quotidianamente, le vibrazioni di
questi pensieri ne richiameranno altri per risonanza vibrazionale e, nel loro insieme, definiranno il
nostro modo predominante di vedere e percepire il pianeta. La stessa cosa accadrà per tutti i pensieri
che ci fanno apparire i nostri desideri come impossibili da raggiungere o che ci prospettano una vita
dura e fatta di sacrificio.
Per entrare nel mondo magico dell’Attrazione Gaia, tutti i cosiddetti pensieri negativi vanno bloccati
all’origine, per motivi che dobbiamo percepire come oggettivamente validi; e per fare ciò dovremo
utilizzare le “Chiavi della consapevolezza”. Le Chiavi, quelle già trattate e quelle che vedremo a
breve, argomento per argomento, ci consentiranno di “vivere” il mondo dei pensieri
automaticamente, in questa modalità altamente selettiva. Le Chiavi riguardano i principali
meccanismi di matrice e in parte rappresentano l’oggetto di questi Scritti.
Nella fase iniziale però, prima che le Chiavi si consolidino nel nostro inconscio, dovremo utilizzare
un meccanismo di selezione dei pensieri, che transiti per il cervello conscio, affinché quest’ultimo
educhi quello inconscio.
Sappiamo infatti che è il cervello inconscio a determinare il nostro divenire, istante per istante, e
siccome è in esso che risiede il programma m-s, dovremo inizialmente procedere alla cancellazione
delle false verità-obiettivi, sostituendovi le non verità vere.
Per fare ciò basterà porsi delle domande precise, ogni volta che si presenta nella nostra vita un
meccanismo di matrice. Queste domande ci consentiranno nell’immediato di orientare in modo
positivo i nostri pensieri, facendoci scivolare nella parte gioiosa dell’esistenza.

Iniziamo a sentire il profumo della gioia e della libertà, avvertiamo uno strano senso di nausea
allo stomaco, per i pensieri inutili e negativi. Bloccarli all’origine non è più così difficile come lo
era all’inizio del percorso.

Tratto dagli appunti di Almalibre Rebelde:


Margherita: <<Alma, ma che sta accadendo? Hai sentito il TG? Terremoto in Messico, omicidi in
tutta Italia! Maremoti e tempeste ovunque, migliaia di morti!>>
Almalibre: <<Mamma, è sempre la stessa solfa; ti ho suggerito più volte di abbonarti alla Pay TV,
almeno non saresti costretta a subire tutto quel pesantume. Mi chiedi perché lo chiamo
“pesantume”? Perché queste notizie, questi scenari, non appartengono al tuo ambiente di vita, al
luogo in cui vivi e neanche a luoghi limitrofi. Tu, a memoria, quanti omicidi ricordi qui ad
Agropoli? Quante tempeste e calamità naturali in provincia? Te lo dico io: zero, o quasi. Quindi se
tu non avessi ascoltato notizie relative a luoghi così lontani, sparsi e alieni, dalla tua vita reale,
vedresti il mondo come un luogo sereno e più o meno pacifico. Pensa a quanto ti condiziona
negativamente sentire queste cose e avere, di conseguenza, una visione della vita e del pianeta
così distorta>>.

Come bloccare i pensieri che non fanno parte della nostra esperienza di vita e quelli negativi
Stiliamo un elenco approssimativo di pensieri e circostanze che, a loro volta, genererebbero
riflessioni da tenere sotto controllo e bloccare.
Più avanti, una volta inoltratici ancora più a fondo nel percorso di liberazione, acquisite le Chiavi
della consapevolezza e iniziato a percepire l’immanenza dell’Attrazione Gaia, questo processo di
blocco diverrà agevole e istintivo, impercettibile, inconscio! E a quel punto il nostro nuovo noi
stessi, andrà a sostituire il programma m-s.
I pensieri cosiddetti negativi, già dopo poco tempo, verranno percepiti da voi come una sorta di
malattia da cui tenersi distanti e proverete un senso di disagio ogni qualvolta essi si presenteranno.

-Sulle problematiche materiali della vostra attuale vita, salute compresa: Identificate eventuali
soluzioni e bloccate gli ulteriori pensieri in merito. Lo sforzo energetico va fatto solo nella ricerca
delle soluzioni; scegliete sempre, se c’è, quella più semplice e diretta.
-Sui rimpianti o su ciò che avrebbe potuto essere, ma non è: Vi sono utili questi pensieri che
generano tristezza? Assolutamente no! Ma in compenso, per i principi dell’Attrazione, ne
richiamerete altri similari e col tempo farete anche entrare, nella vostra esperienza di vita, le tristi
circostanze che vi rappresentate. Ciascuno deve trovare la forza e le ragioni, in se stesso, per
sbarrare la strada a tutti i pensieri inutili che non servono al benessere, ma piuttosto a proiettarvi
nella tristezza interiore. Quei pensieri nascono dalla m-s, non dal vero voi stessi. Voi esistete solo
nell’adesso-e-ora; non nel passato.
-Sulle relazioni che vi hanno procurato o vi procurano tuttora dolore interiore: Non serve a nulla
macerarsi pensando e ripensando a queste circostanze e voi lo sapete bene. Bloccate questi pensieri
ogni volta che si presentano e, se vi dovesse risultare difficile, sovrapponetegli, immaginando
visivamente, desideri o circostanze che vi diano gioia. Il problema di fondo sta nell’assunto che il
centro siete voi, che un Uomo Originale Libero ama se stesso e vive con gioia la sua essenza
nell’adesso-e-ora perché si ama. In questi casi, chiedetevi piuttosto: perché un’altra persona
dovrebbe essere tanto importante per me? Arriverete a focalizzare che, di certo, ciò deve essere
causato da una falsa credenza e non da un vostra lacuna interiore. Inquadratela e orientate i vostri
pensieri su come cancellarla. L'armonia interiore è il primo risultato che dovete ottenere. Il problema
é da cercare sempre dentro di noi, mai fuori.
-Sulla realizzazione di ciò che desiderate: In questa fase sarebbe il caso di tenere in pausa eventuali
pensieri legati ai desideri, siano essi materiali, sentimentali o di altro genere. Questo perché è
probabile che non siano ancora i vostri, ma della m-s. Se questi desideri non fossero pertinenti, alla
vostra reale essenza libera, potrebbero comunque creare un voi stessi allineato ad essi e
concretizzarsi, facendovi poi scivolare in scenari impropri.
-Sulle informazioni e gli input provenienti dall’esterno: Come nell’esempio precedente sui
notiziari, evitate di acquisire informazioni per un certo lasso di tempo, almeno una settimana. Fate
quest’esperimento e scoprirete che:
1. Le informazioni vi arrivano lo stesso perché sono nell’aria, oltre a essere il principale argomento
di discussione delle cellule-uomo. Insomma: vi accorgerete che è veramente difficile esimersi
dall’ascoltarle; evitate durante l’esperimento di discutere su tematiche proveniente dalla pseudo
informazione di matrice.
2. Dopo una settimana di apparente non informazione, quando per verificare l’esperimento
ascolterete un TG, le notizie importanti, a parte i dettagli, saranno le stesse di quelle precedenti. Vi
sarà palese inoltre che la matrice-vivente, tramite i discorsi degli uomini non liberi, ve le aveva già
fornite.
3. Nel lasso di tempo in cui vi siete tenuti distanti, per quanto possibile, dal mondo della pseudo
informazione, avrete avvertito un senso di leggerezza e i vostri pensieri, di taglio più gioioso, si
saranno espansi. In sostanza, vi sarete riappropriati di parte del vostro tempo e quindi dei vostri
pensieri-emozioni.
-Sugli input relativi a dinamiche e problematiche interne ai vostri gruppi di riferimento (famiglia,
lavoro ecc), che vi arrivano direttamente o indirettamente: Iniziate a scindere mentalmente le
informazioni realmente utili da quelle legate al puor parler. Quelle utili, se pongono una
problematica, affrontatele velocemente identificando soluzioni senza poi tornarci su. Tutti gli altri
input seguiteli solo se vi danno gioia.
-Sui discorsi indesiderati o su quelli il cui prosieguo vi crea negatività: Rifiutate con dolcezza di
essere trascinati su tematiche o discorsi che non vi aggradano. Troncate quelli che eventualmente
stanno prendendo una piega che non vi fa desiderare di continuarli: nessuno può e deve obbligarvi a
fare ciò che non vi dà gioia e piacere. Abbiate il massimo rispetto per voi stessi. Non fatevi
trascinare nelle circostanze devianti e negative di chi vi rappresenta i suoi problemi, non per avere
consigli o per manifestarvi in sintesi il suo stato d’animo, ma piuttosto per coinvolgervi nelle sue
tensioni interiori. Chi fa ciò, anche inconsapevolmente, vi arreca un danno enorme e, allo stesso
tempo, lo arreca anche a se stesso, accrescendo la quantità dei pensieri legati all’oggetto del suo
problema (in termini energetici, si da in tal modo energia alla m-s). Se la persona in questione vi sta
a cuore, manifestategli la vostra disponibilità a supportarla se vi è possibile e poi cambiate discorso.
Nel caso si tratti di qualcuno con cui avete anche un contatto fisico, se vi aggrada, proponetegli di
cessare la comunicazione verbale e addormentarvi insieme mantenendo un contatto; durante il sonno
si ritemprerà.
-Sulla gestione del tempo e su ciò che vi appare necessario fare o che vi viene così indicato da
altri: Ogni qualvolta sopraggiungono queste eventualità che potrebbero interferire con la vostra
percezione del tempo, sul modo di viverlo o su ciò che è necessario o meno fare, ponetevi una
domanda: È realmente così? È necessario farlo ora? E, sulla base delle risposte che troverete agite
di conseguenza.
-Sull’insoddisfazione altrui e sull’uso dei plurali: Non fate dell’insoddisfazione di persone a voi
legate un vostro problema e non consentite a nessuno di identificarvi come la causa.
L’insoddisfazione di ciascuno non può essere sanata, se non si cerca la sua soluzione nell’individuo
che la prova. Non consentite agli altri di avere un eccesso di aspettative su di voi. Cosa che, alla fine
del percorso, non consentirete in assoluto. Rimettete anche in discussione eventuali ipotesi che
nascono dall’uso improprio del plurale, come nel caso: “Cosa facciamo stasera?” e cose simili.
Che ciascuno esprima i suoi desideri e poi, magari, cerchi una collimazione; in caso di assenza di
collimazione ciascuno faccia ciò che desidera. Libertà!

Da una e-mail di Sally:


QUANDO STATE MALE voi credete che il motivo sia… il MOTIVO.
Ma non è così, c’è molto di più, sotto.
La credenza che si può stare male è il più potente dei sottoprogrammi della m-s, insieme a quello del
bambino-mostro… perché in pratica sono quasi la stessa cosa.
Anche se non ne siete consapevoli, nel vostro inconscio, un attimo prima del malessere la vostra
parte Libera urlava: “Rompi gli schemi, adesso!!!” E a quel punto subito interviene la m-s che
attraverso dolore, nostalgie, inadeguatezza, incapacità e altre amenità, riesce a convogliare la vostra
energia, CREATRICE DI VOI STESSI, in MALESSERE; riuscendo così a sopprimere la parte libera
e a direzionare l’energia a suo vantaggio, portandovi allo stallo.
Non dovete più permettere, MAI, alla m-s, di credere di essere autorizzata a farvi stare male. Fate
fluire l’energia anche nella rabbia, ma purché si indirizzi verso la creazione del vero voi stessi.
Gli altri animali, evoluti e già liberi, non stanno mai male. Non siamo alla loro altezza, ok, ma
possiamo almeno rifiutarci di essere schiavi.
La vibrazione da alta può arrivare a neutra, mai sotto; sotto di quella c’è lo schiavo!
L’Uomo Originale Libero e i valori

Amore, empatia, senso di giustizia e solidarietà


Come detto nelle premesse, nella ricerca e nell’analisi non esiste zero o cento, non esiste il bianco e
il nero, ma una infinità di sfumature di grigio in cui è posizionata anche la m-s di ciascuno; i
programmi viventi (le cellule-uomo),sono costituiti da infinite variabili. Alcuni temi che tratterò,
come questo, non hanno solo lo scopo di ampliare la consapevolezza, ma anche quello di instaurare
un rapporto con la parte libera e aperta che ciascuno ha in sé.
Tutti i termini espressi nel titolo di questo paragrafo generano emozioni, sono stati oggetto di una
moltitudine infinita di trattati e speculazioni di ogni genere.
Viceversa, nessuno di quei valori-sentimenti è contemplato nello studio dell’Attrazione Gaia, perché
essa si verticalizza nell’interiorità del singolo individuo. Il resto, compreso ciò che nasce da
qualsiasi genere di relazione col mondo esterno, è conseguenza, non punto di innesco.
Un Uomo Originale Libero ama se stesso e non conosce sentimenti negativi, in quanto non è legato
neanche alla materia. Non provando altro, per il suo stesso benessere, può generare solo libertà,
amore e vibrazioni positive. Se gli è necessario, alza scudi verso possibili vibrazioni negative
provenienti dall’esterno, ma non entra in conflitto.
Nonostante quanto espresso, per evitare che nell’astratto si vada verso un scontro interiore pseudo
morale, tra immaginari vari relativi a ciò che l’uomo dovrebbe essere, posso dirvi sin da ora che
l’Uomo Originale Libero è intriso di questi sentimenti, che lui non vive come valori, ma come parte
dell’essenza di sé. I cosiddetti valori vengono trasmessi, nell’ambito della nostra cultura, come un
corpo estraneo che l’individuo deve far suo; questo perché la matrice-vivente può, a volte,
costringere l’uomo a utilizzarli per i propri fini, anche se nella maggior parte dei casi ciò non
avviene. Per esempio: alla m-v può convenire che si provi empatia e gioia per qualcuno che abita
nella parte alta della matrice o per degli eventi a esso legati che possano generare desiderio di
emulazione (e quindi spinte competitive) – per il matrimonio di un padrone da pubblicizzare
attraverso i media, per esempio – ma non tristezza e sensibilizzazione per le condizioni disagiate in
cui vivono i suoi schiavi, da tenere in ombra, per quanto da tutti conosciute.
Nei meccanismi competitivi onnipresenti nella m-v e utili a essa, al fine di selezionare
selvaggiamente le cellule più efficienti ed efficaci, premiando l’aggressività e l’arrivismo, i
sentimenti citati nel titolo non possono essere impressi nel singolo, in quanto fungerebbero da freno
all’azione e, nel tempo, sgretolerebbero la m-v. I sentimenti “buonisti” indotti in un uomo non libero,
vengono attivati o disattivati dalla m-v a seconda delle circostanze, attraverso i canali di cui essa
dispone: media in primis, seguiti prontamente dai pettegolezzi che essi generano (ciò che
tecnicamente, nel diritto, viene chiamata riprovazione sociale tesa a sanzionare i comportamenti
fortemente difformi alla m-v o che toccano suoi aspetti chiave).
L’uomo non libero è una cellula della m-v; le differenze tra lui e le altre cellule, del macro
organismo, riguardano soltanto sfumature e ruoli. Viceversa, nel percorso di un Uomo Originale
Libero, questi sentimenti emergono attraverso la liberazione di se stessi. L’Uomo Originale Libero
ama se stesso e conosce solo l’amore come sentimento attivo. Ama quindi i suoi simili ed è
inevitabile che, durante il percorso di liberazione, maturino questi sentimenti; sentimenti che di
conseguenza non possono e non devono essere l’oggetto dei sui pensieri, perché sono il suo se stesso
rinato; la sua essenza.
Amare se stessi significa anche trovare una costante nel flusso vibrazionale interno. Questo
inevitabilmente sviluppa l’empatia verso l’esterno, ossia verso gli altri che abbiamo attirato nella
nostra esperienza di vita; perché le loro vibrazioni, nel momento in cui interagiamo, diventano le
nostre, rimbalzano verso di noi.
In sintesi, per fare un esempio, generare dolore in altri significherebbe darlo a noi stessi, in quanto
siamo noi ad averli chiamati nella nostra esperienza di vita. Essi, gli altri, sono quindi divenuti in
quel determinato arco spaziotemporale, in senso lato, parte di noi.

Un Uomo Originale Libero È! Non è ciò che dovrebbe essere!


Un Uomo Originale Libero si auto induce; a lui nulla di rilevante può essere indotto!
La discontinuità come anello di congiunzione tra vecchio e nuovo

Cosa significa cambiare? La discontinuità inconscia e quella opportunistica inconscia


Leggevo “La via del cuore” di Osho; dopo qualche pagina avvertii dei brividi. Andando innanzi nella
lettura sentii la testa girarmi, il battito aumentate, la respirazione farsi pesante, molta confusione. Ero
nel pieno della passione!
Osho I love. Mi ero forse innamorato della solita interpretazione utopica tesa a cambiare il mondo,
anche se attraverso il singolo?
Si trattava di amore o passione? L’amore vero non genera quel tipo di emozioni in prima battuta,
mentre la passione sì, per quanto a volte il passaggio sia impercettibile!
Ma quando lessi Osho avevo già inquadrato la discontinuità e la gabbia della coppia, così potei
evitare di fidanzarmi con lui. Leggendo i suoi scritti con attenzione, risulta palese che anche
egli aveva chiara la differenza tra il Risveglio e il Grande Salto, ma preferì ammorbidire la cosa, sul
piano della comunicazione, inserendo sfumature politiche e ideologiche nella sua organizzazione. Ai
suoi tempi, l’aspetto fisiologico della discontinuità psichica regressiva era ancora sconosciuto e
quindi adottò un escamotage per evitare che l’impatto della vera libertà, sui seguaci, fosse troppo
duro, e attivasse quindi la discontinuità regressiva causata dalla paura del cambiamento.
Ma fu lo stesso una bella esperienza leggerlo. La passione per cambiare il mondo in blocco è uno di
quegli ideali che aveva contraddistinto la prima fase della mia vita. Concetti come libertà,
uguaglianza, fratellanza, gioia, pluralismo, democrazia diretta erano stati alla base di tante mie
iniziative ai tempi del liceo. Ma non funzionava. Nonostante fossi il loro leader politico, da loro
eletto, gli altri non sembravano realmente interessati come me a queste tematiche… a uno stile di vita
libero, aperto, trasgressivo; ma fatto di amore, amicizia, fluidità, armonia. Solo pochi perseguivano
attivamente questi ideali: perché?
Sembravano tutti presi da cose molto più concrete e dalle problematiche che si innescavano intorno
ai soliti temi: il rapporto con l’altro sesso, il sesso stesso, la tranquillità negli equilibri familiari, il
posizionamento futuro nel sistema, lavoro, automobili, danaro, calcio, gruppi musicali e quant’altro.
Eppure per me era così palese che cambiando il mondo tutti quei problemi sarebbero svaniti. Ma non
avevo capito il punto nodale del perché non era quella la strada; avevo intuito qualcosa, ma non
avevo i mezzi e le conoscenze per incollare le parti dell’intuizione. Finché una mattina, di molti anni
dopo, sulla spiaggia, scoprii che la percezione avuta a quei tempi era giusta, tutto si ordinò in un
attimo e la consapevolezza si ampliò: avevo scoperto la “discontinuità opportunistica”.
In realtà non era una mia scoperta. Ma, a volte, l’interpretazione, se applicata a un determinato
campo, genera aspetti di un elemento che appaiono più nuovi che derivati. L'interdisciplinarità è una
delle chiavi della consapevolezza.
Tutto iniziò una mattina, avevo preso appuntamento con Orazio, per chiedergli una cosa precisa:
<<Orazio cosa ti dice: “principi, valori e sentimenti cambiano inconsciamente col variare delle
circostanze.”>>
Mi rispose dopo un po’: <<Non mi dice niente.>>
Io sorridendo: <<Grazie, mi sei stato molto utile.>>
Andai oltre e ci mettemmo a parlare del più e del meno.
Orazio cominciò a raccontarmi dei suoi progressi nel campo dell’intelligenza artificiale, mi disse che
i nuovi modelli da lui realizzati giravano bene, come si dice nel campo software (come docente
universitario di psicologia, Orazio si occupa di psicologia sperimentale).
Il problema principale della IA (intelligenza artificiale) era simulare la discontinuità; me la
rappresentò più o meno così: <<Immagina che i nostri pensieri, anzi, un particolare aspetto della
nostra vita, come potrebbe essere un rapporto di coppia, abbia sotto di sé, come in una piramide,
migliaia di sotto pensieri, sensazioni, pulsioni. Quando le cose cominciano a cambiare è perché i
sotto pensieri, i desideri e le pulsioni variano fino a quando, un ultimo e unico elemento di
rottura, fa riconfigurare tutta la piramide, la stravolge, la modifica, la cambia. E tutto ciò avviene
inconsciamente. Una parte del passato viene come cancellata, riposta nell’inconscio più profondo,
mentre un’altra parte viene riutilizzata, in modo alternativo, per riconfigurare il nuovo
sistema>>. Poi aggiunse: <<Cavolo! Ma è la stessa cosa di cui stavi parlando tu, in chiave
filosofica e non psicologica.>>
Ecco la chiave, l’altro tassello che mi mancava; e a una cena con Luciano, amico, scrittore e
filosofo, il quadro si arricchì, aggiungendo il tassello delle cosiddette paure come origine di ciò che
genericamente chiamiamo male, verso noi stessi o gli altri.
Abbiamo già parlato della discontinuità in campo fisico e antropologico, ora è d’uopo focalizzarne
l’aspetto opportunistico, facendo due esempi estremi su tematiche chiave: sociale e rapporti di
coppia.

1 – In Germania, già prima del nazismo, vivevano contigue due famiglie, di cui una ebrea. I rispettivi
figli erano cresciuti giocando insieme e, nel tempo, il loro rapporto si era consolidato, divenendo ciò
che i più chiamano amicizia. A seguire, con l’avvento di Hitler, le cose cominciarono a cambiare,
fino a quando uno dei due, quello di origine tedesca, divenne con orgoglio e senso di giustizia il
delatore dell’altro, condannandolo a una morte orribile.
Come era potuto accadere ciò? Dove erano finiti quei sentimenti di amore e amicizia che avevano
unito i due ragazzi? Come era possibile, per come ce lo dipingevano a scuola, che un intero popolo,
all’improvviso, fosse diventato una tale mostruosità?

2 – Nel cosiddetto amore di coppia: focalizziamo due individui di sesso opposto che si incontrano, si
amano e desiderano reciprocamente il bene dell’altro. Nel tempo il rapporto comincia a logorarsi e
decidono di cambiar vita, partire per un luogo più appagante. Lavorano insieme per farlo; poi lui
parte con i fondi di entrambi, in avanscoperta. Un giorno lui la chiama e le dice: <<Tesoro sono
stanco del nostro rapporto, finiamola qui!>> Eppure lui sapeva che lei, in quel cambiamento, non
vedeva solo l’espandersi del rapporto di coppia, ma un suo individuale miglioramento di vita. In
gioco non c’era solo la coppia, ma anche l’amicizia.

Potrei farvi mille esempi, ma trovereste sempre la costante della discontinuità opportunistica
inconscia. Nella saggezza popolare si esprime così: “farsi le proprie ragioni!”. Insomma, a fronte di
una necessità di cambiamento, di una forte pulsione per altri, delle paure generiche di non ottenere
ciò che si vuole al momento o di perdere qualcosa di importante, scatta la discontinuità inconscia. I
sentimenti del passato vengono eliminati, facendo salva l’autostima di chi discontinua.
Tornando al primo esempio, è probabile che il tedesco, a fronte della paura di perdere il posto di
lavoro, l’accettazione da parte del gruppo di riferimento generale o altro ancora, abbia cominciato a
far suoi i pensieri di odio verso il popolo ebraico, visto come parassita di quello tedesco. Questo, in
un breve lasso di tempo, lo avrà portato a identificare l’ex amico, nel popolo ebraico, e quindi a
considerarlo partecipe delle sfortune del suo popolo e di se stesso, fino al punto di discontinuare.
Ma c’è una domanda che restava irrisolta: perché non tutti discontinuavano in quel modo? Negli
esempi di prima non trovate strana la brutalità e la frettolosità di quelle azioni? I protagonisti non
avrebbero potuto agire diversamente, magari evitando di uccidere o scioccare l’altro?
È più una questione di modalità attuative che di evento in sé, a palesare gli estremi della
discontinuità opportunistica inconscia. In entrambi i casi i soggetti agirono pienamente convinti di
essere nel giusto e con la certezza che la colpa della loro infelicità, o posizione, fosse in parte
dell’altro; questo spiega la facilità di tanta brutalità.
Tornando a cercare il perché, del fatto che non tutti discontinuassero in modo così brutale, sembrava
che chi non lo facesse avesse qualcosa in più, ma cosa? Se la discontinuità opportunistica inconscia
aveva come meccanismo d’innesco le paure, sembrava logico pensare che a queste si dovesse
opporre ciò che chiamiamo genericamente coraggio.
Io: <<Orazio, come definiresti tecnicamente il termine coraggio?>>
Orazio: <<Direi che è la capacità di superare i propri limiti.>>
Io oggi la chiamo libertà interiore.

Tu sei il centro dell’universo; questo libro parla di te. Ora riportiamo quanto sopra su un piano
individuale.

Quante volte abbiamo visto le persone cambiare idea a seconda di dove tira la corrente. Oppure,
quel detto che nasconde in sé gli elementi della discontinuità opportunistica inconscia: “l’occasione
fa l’uomo ladro”; tale detto presuppone che prima non lo fosse e credesse giusto il non esserlo ma
che, di fronte all’opportunità, le sue scale di valori siano mutate in un attimo.
Mi fu chiaro, all’improvviso, che chi discontinua in tal modo, in fondo, non esiste in quanto individuo
ma come emanazione delle opportunità e degli schemi che gli si presentano… e siccome il coraggio,
ossia l’attitudine a superare i propri limiti, era un elemento innato, o che comunque si stratificava nel
tempo, persi la speranza.
Seguirono anni grigi sul piano spirituale, finché incontrai i principi dell’Attrazione e capii che essi,
nella propria oggettiva esistenza, se fatti propri, potevano aumentare a dismisura il livello di
coraggio negli individui. Vidi persone che si erano avvicinate alla letteratura sull’Attrazione
cambiare, perdere l’inquietudine, acquisire la consapevolezza di sé, la forza… e ritrovai la speranza.
Osho aveva intuito, come si evince da ciò che chiamò “balzo quantico”, la possibilità di una
discontinuità collettiva relativa all’ampliamento della consapevolezza, ma non aveva focalizzato le
potenziali problematiche legate a quella psichica individuale. Non sapeva che, senza aumentare il
livello di coraggio, senza dotare gli altri degli strumenti idonei a superare i propri limiti, qualsiasi
insegnamento e illuminazione sarebbero naufragate dietro l’angolo, a causa della discontinuità
regressiva e così andò verso l’auto distruzione, forzando la matrice-vivente direttamente a casa del
nemico, gli USA.
Ci sono casi di discontinuità regressiva molto più conosciuti nella storia, quello di Giuda in primis.
Ma in fondo, che colpe possiamo fargli? La discontinuità opportunistica si attiva a livello inconscio;
il suo Maestro aveva provveduto a dotarlo degli strumenti idonei per evitare questo evento?
Abbiamo rappresentato una verità parziale; ora proviamo a violentare la m-s che è in noi.
I buoni e i cattivi esistono realmente, ma solo se si vive da soggetti assimilati dalla m-v; mentre
nell’Attrazione Gaia questi termini possono essere usati per semplificare, ma non hanno un valore
intrinseco. Torniamo agli esempi precedenti e facciamoci delle domande.
- Perché la famiglia ebrea, nonostante avesse tutti gli elementi per valutare e prendere coscienza del
pericolo che si approssimava, non scelse per tempo di allontanarsi dalla Germania nazista?
- Perché la “lei” abbandonata, non valutò tutti i segnali che le venivano dal suo “lui”, sulla probabile
e quasi certa fine del rapporto?

Guardando le cose da quest’ottica, ammesso che prima, d’istinto, si sia formulato un giudizio sui
protagonisti delle due vicende, esso si trasforma. Perché nei meccanismi dell’Attrazione il centro
dell’universo è l’individuo in quanto singolo, e attraverso le emozioni e i segni in ingresso, le
apparenti vittime avrebbero dovuto agire in modo diverso e preventivo, salvaguardando prima di
tutto se stesse.
La verità, ossia il frutto della consapevolezza, è fatta di più verità progressive tra loro (come ci
insegna Socrate).
Forse non vi piacerà, visto che la m-s è ancora forte in voi, ma la conclusione in chiave di
Attrazione, sulle vicende prima esposte, è che tutti e quattro i protagonisti vivevano immersi in vari
tipi di schemi m-s e quindi, hanno agito e/o subito, non in quanto protagonisti delle loro azioni, ma in
funzione delle varianti suggerite dal loro programma m-s. La m-s ha proiettato in entrambi i casi, i
protagonisti, nelle circostanze descritte; ossia due nuovi scenari compatibili con le varianti di m-s
dei quattro individui.
Vivendo nell’Attrazione Gaia, nulla può verificarsi o essere subito, se non per la propria volontà!
Il coraggio e la coerenza possono essere utilizzati per non discontinuare nell’ambito di uno schema;
ma come possiamo dare a quest’eventualità una valenza positiva, se non si fuoriesce prima dai
meccanismi di matrice cancellando la m-s e non si comincia a esistere?

Il concetto di sé e di ego
La rivelazione dell’Uomo Originale Libero porta, per deduzione, anche alla rielaborazione del
concetto di sé e di ego; ogni cosa fa il suo tempo, nel percorso di conoscenza e consapevolezza.
L'ego è quella parte di noi assimilata dal sistema, sommata alle paure che fungono da catalizzatore;
paure che nelle cellule-uomo occupano una fetta cospicua dei pensieri. Non vi è alcun antagonista in
noi, ma solo un parassita, la matrice-schiavizzante, scrittaci nel cervello attraverso il sistema
educativo. Il sé è il “Gradiente di libertà sensibile” individuale, ossia la parte libera, umana, che è
ancora in noi, post assimilazione dal sistema; essa quindi ingloba l'imprinting genetico dell’Uomo
Originale Libero. Gli altri frutti della frammentazione psichica, come quelli individuati da Freud,
sono reali, ma validi solo per la cellula-uomo.
L'illuminazione consta nell'acquisizione della consapevolezza del proprio individuale sé, nulla di
più. Non vi è quindi alcun dualismo innato nell’uomo. Solo arrivati a ciò, solo dopo l'illuminazione,
può avere inizio il percorso verso la liberazione e l'Attrazione Gaia.
Scoprire il proprio Gradiente di libertà sensibile (Gls) e addivenire illuminati è lo start, il punto
d'innesco, l’inizio. È da lì che nasce la vita. A seguire, da un lato l’Uomo Originale Libero si
riappropria della parte assimilata dal parassita, cancellando il programma m-s, dall’altro, partendo
dal piccolo seme che ha individuato come il Gls che era in lui, parte alla via dell’Attrazione Gaia. Il
percorso porta quindi alla rinascita dell’Uomo Originale Libero che era già in noi, e non al far
diventare la vita nel “sé” un punto d’arrivo.
PARTE QUINTA
Le Chiavi della consapevolezza

Si illuminò,
e intuì che ogni suo rivolo di tristezza era goccia di vita, ma non della sua.
Un frutto di emozioni improprie, figlie della matrice che la possedeva.
Gocce di un tempo trascorso nel perseguire falsi obiettivi, calibrati da false credenze.

Quando si rivelò ciò,


fu stanca di osservare la sua esistenza da spettatrice passiva.

Si girò a guardarsi dentro e vide un universo che era li per lei, a mani aperte,
desideroso di donarle libertà, gioco, gioia e amore.
Lui le sorrise e disse: “Sono qui da sempre, ti attendevo!”

La sua anima respirò e si espanse in quella magnificenza.


Guardò un piccolo fiore rosso, di campo, ma ci vide come in un prisma soli radiosi, vita, cascate e
foreste meravigliose.
Intuì che era l’immensità nel granello, l’eternità nell’attimo.

Gettò via le paure che la matrix le aveva instillato per renderla asservita e rientrò nel suo tempo:
l’adesso.

Poi prese una scintilla tra le mani e ricreò se stessa;


si energizzò,
si attrasse,
tuffò nel cielo,
e il viaggio della sua vera vita ebbe inizio.

- Almalibre Rebelde -
La consapevolezza e il suo ampliamento
L’essenza dell’Uomo Originale Libero ci narrò quella notte:
<<Non c’è strada verso l’illuminazione e la felicità che non parta dall’ampliamento della
consapevolezza. Qualsiasi azione o pratica spirituale, che non fornisca le chiavi per leggere ciò
che ci circonda, porta solo a benefici effimeri e alla continua necessità di ripetere periodicamente
un sonno interiore vissuto nel silenzio, tra pratiche e meditazione. Viceversa la consapevolezza di
cos’è realmente la vita e dei meccanismi di matrice fa volare in alto, leggeri, perché tutto diventa
limpido e chiaro. Una volta percepito l’Uomo Originale Libero che è in noi e negli altri, tutto il
“non gradevole” che ci appariva causato da una strana perversione umana, svanisce. I fatti
inquietanti creati dalle dinamiche di vita della matrice-vivente restano, ma torna la fiducia nel
fatto che l’uomo è amore. I grandi pensatori della spiritualità e della libertà avevano in parte
focalizzato ciò ma, non cogliendo l’immanenza dei principi dell’Attrazione, hanno lasciato soli
coloro che li ascoltavano.
Soli a immaginare una impossibile fusione tra la liberazione interiore e la vita materiale; quella
del divenire, del lavoro, del mangiare. Troppo presi dalla bellezza delle loro parole, hanno
dimenticato che l’uomo ha molti bisogni corporei e sente il loro soddisfacimento legato a una
opprimente, meccanica, ripetitiva e schiavizzante realtà fattiva.
Senza abbracciare i principi dell’Attrazione, qualsiasi elevazione resta fine a se stessa, e produce
effetti benefici e risolutivi solo per coloro che sono riusciti a far divenire le loro teorie, anche
strumento di risoluzione dell’aspetto pratico dell’esistenza, come tanti grandi hanno già fatto,
grazie alle donazioni che gli sono pervenute, o ai proventi delle pubblicazioni dei libri. Se si
osserva ciò planando dall’alto, i loro seguaci, quelli che si dibattono in un quotidiano che gli
scandisce i tempi, restano a cercare di uguagliare i maestri, senza mai capire perché non ci
arrivino. Il maestro da parte sua, per quanto non consapevole della potenza della sua libertà che
gli ha consentito di vivere appieno l’Attrazione Gaia, materializzando anche sul piano economico
i suoi bisogni-desideri, a sua volta non comprende perché per gli altri sia difficile ciò che per lui è
tanto semplice. Solo lo studio e l’uso dell’Attrazione Gaia, e quindi della creazione intenzionale,
può consentire a un Uomo Libero di elevarsi definitivamente alla via della gioia e dell’amore:
perché diverrà padrone di sé in tutte le sfere della vita; perché avrà la chiave per vivere il suo
divenire nella libertà, materializzando ciò che desidera.
Una libertà interiore che non contempli anche quella verso i bisogni materiali, non intesa come
rifiuto e negazione degli stessi, ma bensì come loro soddisfacimento, totale o parziale che sia, è
carta straccia.
Questa è la più grande di tutte le chiavi della consapevolezza.
Che poi il soddisfacimento di tali bisogni si estrinsechi per ciascuno in modo diverso, non fa
differenza.
L’Attrazione Gaia, dopo aver traghettato l’uomo verso la libertà, gli fornirà la chiave per
realizzare qualsiasi scenario di vita egli desideri. Questo è il segreto, questa è la vera libertà
dell’uomo.>>

Vi anticipo un caposaldo che troveremo nelle Chiavi della consapevolezza.


La rivoluzionaria visione che identifica ciò che chiamiamo sistema sociale, ossia l’insieme dei
valori, principi, credenze, motivazioni, desideri, modalità, costumi, obiettivi, status, sistema
economico, professioni, religioni, piramide di comando, padroni, schiavi e molto altro, come parti di
un unico organismo vivente, detto matrice-vivente, travalica e rende obsoleti i percorsi di liberazione
interiore e sistemica tracciati in precedenza. Essi illusoriamente aprono uno scenario conflittuale tra
schiavi e padroni, quando viceversa di padrone ve ne è uno solo per tutti, la matrice-vivente.
Ciò rivoluziona anche il concetto di consapevolezza e rende superate, contrassegnando come
devianti, quelle migliaia di pagine scritte per identificare e liberarsi da centinaia di padroni e
condizionamenti, che in realtà non esistono, se non come struttura dell’unico vero meccanismo
assimilatore: la matrice-vivente dominante – Black Vortex. Una volta focalizzato ciò e compresa
l’inutilità dello scontro tra l’individuo e la m-v, basterà girare intorno all’ostacolo come se esso non
esistesse.
Vi è un solo nemico sulla strada, e il motore di questo fantastico percorso verso la gioia e la libertà,
sarà l’Attrazione Gaia.

Innatismo, o no?
Mi trovavo con Orazio, ultimo anno di liceo, si parlava di un bivio sulla strada della conoscenza e
della consapevolezza. La cultura di massa del momento, intrisa dei peggiori stereotipi di sinistra, ci
proiettava verso una visione in cui eravamo tutti uguali, e asseriva che le differenze tra gli individui
erano causate da una serie di variabili legate all’ambiente di nascita e sviluppo.
Eppure erano troppi gli elementi che non quadravano. Un individuo di bell’aspetto e il suo opposto,
avrebbero avuto a parità di ambiente le stesse esperienze? E la diversità di tali esperienze, non
avrebbe forse generato due caratteri distinti e visioni del rapporto con l’altro sesso diverse tra loro?
Un livello di intuito maggiore o minore, in che modo avrebbe inciso nei processi cognitivi?
Le variabili non legate all’ambiente erano troppe per essere riposte nel cassetto delle cose di poco
conto. I fattori legati ai talenti e all’aspetto non erano da meno di quelli caratteriali, che potevano
essere stati forgiati dall’ambiente di crescita. Insomma ci stavano prendendo in giro con la solita
cultura scolastica liceale datata che attingeva dal mausoleo dei pensatori e/o condizionata dai retaggi
politici. Ne parlammo anche con Luciano, il nostro insegnante di filosofia, e ci rendemmo conto che
le teorie comportamentali legate al cento per cento all’ambiente di sviluppo non reggevano. Bastò
qualche mese per scoprire, alla facoltà di sociologia, quanto si dessero per scontate le differenze tra
gli individui cosiddette innate.
Tra gli argomenti principali al primo anno di facoltà c’era proprio quello della leadership, ossia di
come nell’ambito di un gruppo di individui, piccolo o grande che fosse - quindi una micro matrice -,
ve ne fosse sempre uno che anche per le sue caratteristiche innate veniva riconosciuto come capo. In
ogni gruppo e anche in ogni stanza dell’appartenenza vi sono uno o più leader, a seconda delle varie
aree d’interesse e di azione del gruppo.
In una piccola tribù, per esempio, c’era spesso sia il leader assoluto che quello religioso, e in molti
casi i loro poteri erano diversi, ma non annullabili reciprocamente. Questi studi di antropologia
riportavano le dinamiche di gruppo indietro nel tempo, dove era più facile inquadrarle e analizzarle.
Ad esempio possiamo ipotizzare che in un piccolo gruppo di uomini preistorici fosse l’individuo più
forte fisicamente a ricoprire il ruolo di leader; oppure colui che a fronte di una minaccia esterna
aveva dimostrato di non aver apparentemente paura e di saper decidere con maggiore rapidità il da
farsi. Pochi ricordano, per tracciare un altro esempio concreto, che nei direttivi ateniesi era quasi
sempre presente una particolare figura di leader settoriale: il filosofo.
In ogni caso le differenze innate negli individui erano più che evidenti, e la loro negazione in molti
sistemi filosofici, sociologici o spirituali, inficiava alla radice tutto il lavoro. Possiamo dire in
sintesi che tutti i sistemi che partono dall’assioma dell’uguaglianza psichica degli individui sono
errati e quelli che, a causa di ciò e delle differenze ambientali, non ipotizzano che una specifica
variabile sia determinabile solo in funzione di una distinta tipologia di individuo, sono ancora più
fuorvianti.
Ma anche assodato ciò, per vivere nella felicità, contava davvero essere più o meno dotati di
qualcosa?
Nel tempo la risposta divenne: no! Ma anche: sì!
Perché sembrava che un talento potesse non solo aprire maggiori possibilità di attrarre, ma anche
consentire di acquisire maggiore consapevolezza.
Ma ancora: in un mondo aperto, dove gli uomini liberi possono scambiarsi informazioni tra loro, era
importante chi avesse capito delle cose prima di altri? No! E in un mondo Liberato dalla matrice, che
importanza avrebbe avuto essere o meno leader? Di cosa si può essere leader, nella libertà?
Quindi la cosiddetta dote innata, di per sé, diviene dote o difetto, in funzione di ciò che serve alla m-
v, non all’uomo libero.
Andando più a fondo, sembrava che la soggettività nascesse da qualcos’altro, dal livello di libertà,
al di là di come lo si fosse raggiunto.
Per non andare troppo nell’astratto, facciamo un esempio pratico: cos’è l’amore?
In quasi tutti i sistemi filosofici, anche quelli aperti, dell’amore viene data una definizione unica, così
come unica sembra essere la strada per liberarsi interiormente dal sistema sociale. Non è così: ve ne
sono almeno tre, per quanto riguarda l'amore.
Ipotizziamo tre uomini: uno molto possessivo e geloso, un altro molto concentrato sulla ricerca di se
stesso, e il terzo liberato dalla m-s (ovviamente non è qui, di nostro interesse, ricercare le ipotetiche
motivazioni di tali diversità).
I primi due, nell’incontro cosiddetto d’amore, andranno verso la formazione di una coppia come
prevede la m-s, mentre il terzo no: continuerà probabilmente a vivere rapporti d’amore senza
verticalizzarli. Vi anticipo infatti sin da ora che dimostrerò come i concetti di gelosia, possesso e
coppia non siano nella natura umana, ma schemi di vita instillati dalla m-v, in quanto a essa
necessari.
In genere chi va verso la creazione della coppia maschio-femmina ha un rapporto estremamente
serrato di comunicazione col partner, soprattutto nella prima fase; il meccanismo di coppia fa il resto.
Nel senso che si chiudono automaticamente alcune, ma importanti porte verso l’esterno; tra cui quella
di altri potenziali rapporti da espandere, compresi quelli precedenti, e di conseguenza il partner
diventa il centro dell’universo (per un po'). Questo scenario non si va a concretizzare in quanto
creazione intenzionale gioiosa, ma come inevitabile conseguenza del percorso su dei binari già
posati, in cui la m-s incanala le cellule-uomo.
Direi che a questo punto si cominciano a palesare definizioni più che plurime del concetto di amore,
tranne che non si voglia avere la presunzione di dire: <<D'accordo ma, se è così, allora quello non
è vero amore!>> e altre sciocchezze simili: non facciamo i presuntuosi!
Forse potremmo affermare, facendo riferimento al primo soggetto, che l’amore è possedere chi ci
piace; nel secondo rispecchiare se stessi in una persona da possedere parzialmente; nel terzo l’amare
l’altro vivendolo per ciò che è, perché se non si va verso la coppia, l’altro si manifesterà in toto,
compresa la parte di sé che interagisce senza limitazioni con l’altro sesso, ossia quella porzione di
personalità che gli altri due non vedranno mai.
Nel quadro c’è anche una variante inconscia perversa: avevo un’amica che si ricostruiva, ogni
qualvolta stava per rientrare in una coppia, la personalità migliore per l’occasione. Tanto che poi, nei
suoi racconti, si palesava sempre una colpa da parte dell’ex partner che aveva portato alla chiusura
della relazione, in modo da dare un senso alla sua continua ripetizione di quel modello. Diceva:
<<Se non fosse accaduto ciò o se non avesse avuto quel carattere, forse avrei potuto stare con lui
per tutta la vita>> e, parimenti a ciò, variava quando era impegnata o libera, anche la sua visione
del sesso. Premettendo che la sua mutazione era del tutto inconscia, come in un automatismo, lei si
ripresentava quindi sempre al meglio, dove per “meglio” non si intende il meglio in senso oggettivo,
ma il meglio di come una donna dovrebbe essere, nel suo stesso immaginario derivante dallo schema
di matrice, in rapporto a uomini di tipo diverso. Quindi in funzione del loro specifico programma m-
s. Relazioni tra programmi, insomma.
Posso dirvi per esperienza – e sono sicuro che anche il vostro vissuto lo conferma – che quando una
coppia cessa, il partner, uomo o donna che sia, in breve tempo, comincia a manifestare un aspetto
della sua personalità, quello legato al gioco con l’altro sesso, che a volte egli stesso, né tantomeno
voi, credevate che avesse.

Con una cara amica nella maremma toscana:


Mi trovavo in Maremma e mi capitò di incalzare, divertito, un’amica con cui avevo un rapporto
molto profondo e intenso. Le dissi che per me, la motivazione su cui si incentra il meccanismo di
coppia, a differenza dei rapporti non vincolanti e privi di questa etichetta, è il sesso univoco; nel
senso che il resto non era determinante. Che poi da lì si finisse alla convivenza, magari con figli e
casini vari, scambi di coppie, frequentazioni di club privè ecc., era un altro paio di maniche: varianti
sistemiche. Lei, come tutti coloro che devono dare un senso ancestrale alla loro coppia, con un
pizzico di sdegno disse: “No, non è così! Ci sono tante cose! Non capisci niente!” Così cominciai a
farle un elenco delle cose che ci sono in una coppia e di ciò che c’era tra noi. Di volta in volta le
dicevo: “Questa cosa c’è tra noi?” E lei: “Si!” Io: “E quest’altra?” e così via. Alla fine le dissi:
“Allora noi siamo una coppia!” E lei, d’impulso: “No!” Io: “Appunto; perché tra noi non c’è più
sesso, né volontà di possesso.” Ma ce n’era stata in passato, e anche dopo che il rapporto di coppia
era giunto al capolinea; dove per capolinea si intende il cessare del desiderio-paura di possedere
l’altro, motivato dalla paura di poterlo perdere.
Si potrebbe obiettare a quest’analisi che c'è una sostanziale differenza tra il sentimento d’amore e la
strutturazione pratica di un rapporto. Sono pienamente d’accordo sul piano astratto, ma nel concreto
non vi è un solo istante in cui si possa provare quel sentimento fuori dall’ambito di un rapporto, o di
un immaginario rapporto strutturato; tranne che non si voglia confondere l’amore con l’attrazione.
Nel momento in cui incontriamo una persona e interagiamo con essa, siamo già nell’ambito del
rapporto e della struttura fisico-culturale in cui si sta sviluppando. Dopo una decina di minuti,
abbiamo già un’idea di chi è l’altro e cosa vorrebbe. E non ditemi che l’amore era già nato prima:
attrazione forse sì, ma non amore.
In conclusione, non sapremo mai cos’è l’amore se non nell’assoluta libertà dagli schemi, ma potremo
comunque sapere quante variabili del concetto d’amore esistono nell’ambito di uno schema di
matrice.
Se siete in uno schema o tendete a esserlo, se non respirate la libertà, non sarete voi ad amare, ma la
m-s attraverso di voi amerà a modo suo la persona che vi piace. Insomma: sarà una specie di
rapporto a tre. Poi quando lo schema vi avrà fiaccato, o avrà stancato entrambi; quando la passione
sarà al termine, prima degli addii, per un po’ farete sesso con la m-s dell’altro, parlerete e
dialogherete con lei: che tristezza.
Come vedremo poi, nel processo di liberazione dagli schemi di m-s, nell’amore e nei rapporti, non
sono neanche previste tensioni, discussioni, litigi. Non è neanche ipotizzabile sentir dire, da chi
vuole attivare una variante allo schema: ”Se tu mi tradissi soffrirei tantissimo, ma in silenzio!”
Non ci credete? Vi sembra troppo bello?
Ve lo dimostrerò; tra persone libere dagli schemi, può esistere solo gioia.

La saggezza: l’Io, il Resto e il Metafisico. Cosa significa dunque consapevolezza e come


ampliarla?
La consapevolezza è ciò che genericamente potremmo definire: la conoscenza di se stessi e di ciò
che ci circonda: “Verità” quindi. Intendo invece per “Ricerca della verità”, il suo modo di ampliarla.
Verità intesa in quanto esfoliazione dalla m-s; non altro.
Consapevolezza significa quindi conoscenza di sé e dell’ambiente circostante. Conoscenza anche di
ciò che non si può conoscere, ma semplicemente sentire e percepire, in una sorta di apprendimento
intuitivo, allargato anche alla consapevolezza delle infinite variabili soggettive di matrice. Sul piano
spirituale, potremmo invece inquadrarla come consapevolezza di essere un tutt’uno con l’universo.
Sarebbe una missione impossibile quella di divenire totalmente consapevoli, e di conseguenza
inutile; considerando poi, come dicevamo, le differenze soggettive e le variabili che esse innescano,
lo stesso termine consapevolezza perde di significato.
Nel percorso di liberazione consapevolezza significa ampliare la conoscenza, la percezione ed
espandere il metafisico in chiave energetica. Essa preannuncia che abbiamo trovato le “Chiavi”, le
quali di fronte a qualsiasi elemento, sia esso una circostanza, un'emozione o un fatto, sono in grado di
renderlo comprensibile nelle sue dinamiche e nella sua essenza che si trova nell’adesso-e-ora;
oppure non comprensibile in questi termini, in quanto spirituale o emozionale. E il tutto, attraverso un
processo puramente intuitivo, istantaneo.

Saggio non è colui che sa; ma colui che nell’attimo può sapere, capire, intuire o percepire, perché
possiede le Chiavi della consapevolezza. (Almalibre Rebelde).

Nell’ambito dell’Attrazione Gaia, l’ampliamento della consapevolezza, indispensabile al Grande


Salto, deve seguire strade diverse dall’ordinario, ipotizzando inizialmente che vi siano già delle
risposte chiare.
Le aree sono tre: l’Io, il “resto” e il “metafisico”.
Dando per scontato che ciò che chiamiamo qui “resto” e “metafisico” sia caratterizzato dalla
potenziale colorazione gioiosa dell’amore, in quanto parte dell’universo; iniziamo da queste due aree
e poi, una volta rimossi gli schemi e visualizzata la m-v, ci concentreremo per lo più sulla prima, la
ricerca dell’Io. Dopo la liberazione, parole come ego e super io, perderanno di senso: non perché
esse non siano valide nell’ambito dell’analisi della frammentazione dell’individuo “programmato” e
per il viaggio verso la sua liberazione, ma piuttosto perché lo sono solo nell’ambito delle dinamiche
interne alla vita delle cellule-uomo.
In un Uomo Originale Libero, non essendovi più la matrice che ha causato la frammentazione, torna
l’unità originaria. L’ego spogliato dalla m-s vive anch’esso nell’amore universale e diventa il nesso
istintuale con il gioco e la natura, con la grande madre.

Quindi: è il processo di liberazione individuale a consentirci di ampliare la consapevolezza ed


acquisire le “Chiavi”.

Se usate le Chiavi e decifrate il “resto” e il “metafisico” anche attraverso i segni manifesti, tutto
diverrà consapevolezza, ancora prima di esserlo.

Le pratiche e le filosofie sedative


Qui si parla di consapevolezza ed è quindi da persona consapevole avere un’idea anche
approssimativa dei luoghi e i contesti in cui si sono sviluppate le filosofie orientali, e quale è il
background di chi ne è il promotore, definito comunemente “illuminato”. Essersi avvicinati alle
filosofie di origine orientale può avere un’importanza più che rilevante nel percorso. Difatti quei
modelli di pensiero pongono l’accento sull’aspetto immateriale, spirituale e sul concetto di energia.
Ma al contempo, a seconda dei filoni, queste conoscenze vengono a volte tramandati attraverso
strutture gerarchizzate (santoni, illuminati, maestri) che sono pur sempre stanze dell’appartenenza e
quindi un forte ostacolo al percorso di liberazione.
In oriente il sistema sociale è ancor oggi fortemente ingessato; in alcuni paesi, come l’India, gli
individui sono divisi in caste e la possibilità di rompere gli schemi o cambiare posizionamento
sociale è pressoché inesistente, o lo è stato fino a pochi anni fa. Tutte le recenti aperture avvenute nei
paesi orientali sono state motivate dalla necessità della classe politica, che a sua volta rappresenta
quella abbiente dei padroni locali, di adeguarsi ai sistemi occidentali, per motivazioni di taglio
economico. Questo ci dà un’idea del perché le filosofie di genesi orientale, o di ispirazione
orientale, sono spesso sedative dell’individuo, e non mettono quasi mai in discussione l’ordine
sociale preesistente e la m-v locale. In un simile contesto, dove tutto nel sociale appare fisso e
immobile, la ricerca e il cambiamento si proiettano con naturalezza in ambito introspettivo, alla
ricerca di un legame, di una fusione, tra l’uomo e l’universo, inteso come energia e spiritualità.
È questo il motivo per cui le filosofie orientali hanno esercitato un notevole fascino verso coloro che
pur avendo intuito l’immanenza dell’energia e i principi dell’Attrazione, non hanno trovato risposte
nei filoni di pensiero occidentali, che per due millenni hanno vissuto nell’oscurantismo religioso più
assoluto. La Chiesa Cattolica, essendo stata depositaria della cultura per duemila anni, ha posto in
questo enorme arco temporale un’impenetrabile barriera d’ingresso a tutti i pensatori alternativi al
sistema. Essi ci saranno pur stati, ma non li conosceremo mai.
L’obiettivo iniziale del percorso di liberazione deve essere quello della serenità interiore e dello
sviluppo del coraggio, della fiducia in se stessi, prendendo coscienza che si potrà affrontare una
nuova esistenza con la certezza che tutto ci sarà dato, come vuole l’Attrazione Gaia. È questo ciò che
necessita nella fase precedente al Grande Salto, e non la ricerca degli strumenti idonei a essere
sedati periodicamente.
Jan: <<Ma quando faccio meditazione e sento l’energia, per un po’ sto benissimo; l’importante è
farlo periodicamente.>> Questo approccio è utile e in parte complementare, ma non è la chiave di
ingresso per vivere immersi nell’Attrazione Gaia.

Ritemprarsi per tornare poi alla vita di sempre, non è una svolta!

Altri ancora fanno della ricerca interiore, degli incontri, dei corsi di meditazione e formativi, lo
scopo della loro vita; dove la ricerca non viene finalizzata all’acquisizione di una maggiore
consapevolezza, o degli strumenti idonei a svoltare, ma piuttosto a diventare bravi abitanti di una
determinata stanza dell’appartenenza.
In questo modo la cosiddetta ricerca interiore diventa il fine e non il mezzo per svoltare.
Fatti tutti i passi, a breve discontinuerete nell’ambito della discontinuità conscia pilotata. Tutto
apparirà facile, scontato, e penserete: “Come mai non ci sono arrivato prima? E chi ero, prima di
adesso?”
Saranno le Chiavi della consapevolezza a proteggerci dai richiami della m-s e dalla discontinuità
regressiva inconscia, durante il percorso di liberazione.

Il “resto” e il “metafisico”. Il controllo delle derive


Cominciamo a individuare le Chiavi generali, quelle che ci consentiranno di ampliare la
consapevolezza dell’altro e del metafisico, affinché eventuali input esterni di m-s non ci distraggano
durante il tragitto. Le chiavi della consapevolezza sono già state forgiate da altri Uomini Originali
Liberi, usiamole sempre. Non tutte le chiavi sono utili e necessarie a ciascuno; girate solo quelle che
vi servono, ad altri ne occorreranno di diverse.
Dire per esempio che focalizzare cos’è realmente la pubblicità e le sue dinamiche è indispensabile
per cominciare a sviluppare un alto grado di consapevolezza e di spiritualità, sembra una
provocazione, qualcosa di estremamente lontano dalla rappresentazione immaginaria della
connessione con l’universo.
Sì! Capire questo aspetto è il primo tassello della consapevolezza che ci serve per cominciare a
immaginare chi potremmo essere, in quanto Uomini Originali Liberi.

Gli Uomini Originali Liberi hanno approcci apparentemente trasversali alle varie tematiche
perché, anche se non hanno ancora visto, posseggono gli occhi per farlo. Essi appaiono
complicati alle cellule-uomo, perché vivono nella piena essenza della semplicità.

La consapevolezza non consiste nell’esserlo, ma nel poterlo essere di volta in volta e immagazzinare
poi, col tempo, tutto ciò che si è visto; senza fretta, ma semplicemente vivendo.
Prima di andare alle riunioni orientali, di certo molto utili, cerchiamo di capire ciò che ci circonda,
il nostro ambiente. È il nostro ambiente di partenza ciò che potremo in un istante modificare,
rimodulare e persino eliminare, in parte o in toto. La nostra nuova vita, nell’Attrazione Gaia, parte da
lì.

Tutto ciò che non è per voi fonte di gioia, col tempo, non potrà più entrare nella vostra esperienza
di vita.

Chiedetevi sempre il perché delle cose, leggendo la realtà attraverso le chiavi della consapevolezza;
poi, alla fine del percorso, a meno che in quell’attimo non vi vada di farlo, non vi chiederete più i
perché, ma vivrete solo delle vostre emozioni, di ciò che volete. Le vibrazioni positive saranno la
vostra guida. Tutto diverrà limpido.
Illuminiamoci!

Lao Tzu, cita:


“Chi conosce gli altri uomini è sapiente; chi conosce se stesso è illuminato; chi vince gli altri ha
forza; chi vince se stesso è più forte.”

Le sue parole rappresentano qualcosa di affine al nostro percorso, per quanto impregnate del
consueto approccio orientale teso a dare un senso primario alla volontà, piuttosto che a lasciarsi
andare, nella libertà, senza sforzo e con gioia. Ossia l’atteggiamento che caratterizza la via
dell’Uomo Originale Libero che ha fatto sua l’Attrazione Gaia.
Prendo comunque in prestito le sue parole, perché danno un senso chiaro di cos’è un illuminato in
gergo orientale, rispetto a quanto questo termine sia stato abusato e manipolato nel suo passaggio tra
oriente e occidente.
L’illuminato non è un semidio, e quasi sempre non è conosciuto dai più, non ha obbligatoriamente
scritto o creato scuole; non ha dovuto per forza di cose sentire il bisogno di trasmettere su larga scala
ad altri ciò che aveva scoperto. Egli può essere un pescatore della Papuasia, o aver fondato una
scuola di pensiero in Groenlandia. Illuminato, come dice Lao Tzu, è colui che conosce se stesso,
perché a vinto le barriere che gli impediscono di vedersi, che ha consapevolezza di sé, di cosa è, di
cosa sente e di come lo sente( quelle barriere che Freud chiamò “difese dell’io”). Anche Socrate
disse: <<Conosci te stesso.>>
Il consapevole non si autopercepisce attraverso i filtri del sistema matrice, egli è, sa di sé. Ma nel
passaggio intermedio da Illuminato a Liberato, non è detto che abbia già scelto di superare tutti i
limiti derivanti dalla sua precedente assimilazione e quindi di liberarsi.
Molti illuminati erano molto vicini a identificare la realtà in quanto oggettiva ed ha focalizzare il
perché essa non apparisse così, ai più. Ciò potrà sembrarvi ambiguo e in contraddizione col loro
pensiero, ma va ricordato che, alla loro epoca, mancavano dei tasselli per poter identificare la
matrice-vivente. Perché è ovvio che fatto ciò, quelle che appaiono come realtà soggettive, nel modo
di vedere la vita da parte dei singoli, divengono invece piccole diversità, semplici sfumature, causate
dalla diversa funzione che esse stesse svolgono nell’ambito del sistema matrice, in quanto cellule-
uomo. Cellule che a loro volta vedono se stesse e il mondo circostante, in funzione della variante di
programma m-s con cui “funzionano” (in gergo software si direbbe: in funzione della variante di
programma che li fa girare); difatti ciascuna variante di programma deve contemplare una specifica
scala di principi, valori, sentimenti e obiettivi, necessaria a far funzionare la cellula-uomo in base al
suo compito; come lo è per una formica operaia, o un’ape regina. Questo fa luce con chiarezza sulle
diversità che troviamo tra un vescovo, un operaio metalmeccanico, un camorrista, un master sadico,
uno pseudo spirituale, ecc.
Come diceva Einstein “Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata”. Difatti il
meccanismo con cui la m-v da vita a se stessa, è lo stesso con cui il nostro organismo, determina la
differenziazione tra le cellule. Partendo da un genoma comune, i meccanismi di differenziamento
cellulare, accendendo o spegnendo geni, ci consentono ad es. di avere cellule del fegato o
dell’epidermide. Lo stesso accade con le varianti di programma m-s, che utilizzando l’identico
materiale umano partorito dalle coppie maschio-femmina, determinano la specifica funzionalità delle
nuove cellule-uomo. I meccanismi sono ovviamente diversi, per quanto ugualmente semplici.
Basta una notizia la TG del tipo: “Facoltà di giurisprudenza strapiene di richieste di iscrizione” –
“Carenza di idraulici” – “Belen è felice”-, per attivare o disattivare una delle infinite varianti già
scritte nel programma m-s. E una volta incanalati su quella che ci spetta, cliccare su upgrade per
completare l’installazione, collegandosi direttamente alla matrice-vivente che ci farà fare la scuola
idonea: da quella di medico a quella di mafioso.

L’uomo assimilato, nel suo piccolo quadro di cellula-uomo, non può vedere l’infinità e lo splendore
dell’universo; non è centrato sulla visione di se stesso ma esclusivamente sul suo ruolo specifico.
Potremmo anche porla così: per l’elemento creatore del tutto la realtà è oggettiva; per l’universo la
realtà è oggettiva; per la matrice-vivente la realtà è oggettiva, mentre per le sue singole cellule-uomo,
ovviamente, vista la loro diversificazione in base alle varie funzioni, non lo è.
Pochi sanno che Socrate e Buddha hanno avuto un percorso simile, transitando entrambi per le scuole
sofiste dell’epoca, per poi abbandonarle. Ed è immaginabile che la motivazione fu appunto la ricerca
di un’alternativa all’estrema soggettività, spinta persino nel dialettico – metodo tipico delle scuole
sofiste – che si intuiva dovesse esserci, ma sfuggiva.
Tornado all’illuminato: cos’è?
È un individuo che, avendo consapevolezza di sé, emana energia vibrazionale dall’interno,
un’energia che si spande nell’ambiente che gli è circostante, a seconda che sia un bar, o i lettori di un
suo libro. Egli fa luce perché è illuminato e consequenzialmente illumina intorno a sé; non vi è quindi
da parte sua una volontà tesa a illuminare.
Per chi ha già abbracciato l’Attrazione Gaia è facile capire cosa l’illuminato possa suscitare intorno
a sé. L’illuminato è anche più libero, e quindi le vibrazioni che emette agganciano il Gradiente di
libertà sensibile – di cui abbiamo già diffusamente parlato – di chi è intorno a lui. Detto all’orientale
(per quanto concettualmente limitante), aggancia, anche senza attività conscia, il sé di chi è intorno a
lui e può leggere dentro agli altri. Per essere più precisi: l’illuminato è ovviamente consapevole che
emana energia e attrae, ma non per azione ponderata, voluta o diretta; l’attrarre e l'illuminare sono
solo una diretta conseguenza del suo status. L’illuminato si vede, si sente: la sua consapevolezza sa di
pace e amore, ma anche dell’intoccabilità di chi conoscendosi sa gestire e vivere se stesso con
saggezza. Per certi versi egli è come un muro di gomma quando non vuole che gli indesiderati input
esterni penetrino nel suo uovo energetico e quindi entrino nella sua esperienza di vita. In tal modo le
vibrazioni indesiderate non vengono analizzate e scartate, ma rimbalzano semplicemente, non
arrivando quindi a permeare i sui pensieri e il suo stato vibrazionale.

L’illuminazione è quindi il terzo passaggio evolutivo nel percorso e viene subito dopo quello del
Risveglio, che a sua volta segue alla non consapevolezza di sé; ossia a quella fase confusa in cui,
iniziando a distaccarsi dal macro organismo matrice, ci si chiede chi si è e si cercano risposte
fuori da se stessi.

Da lì in poi il passo per ritrovare l’Uomo Originale Libero che era già in noi è dietro l’angolo; ma è
importante ricordare che l’illuminazione, anche quella del grande pensatore orientale, è solo un
passaggio intermedio nella direzione dell’Uomo Originale Libero, perché prima della Rivelazione, il
Grande Salto era disciplina, non consapevolezza assoluta; quella totale consapevolezza che invece
oggi ci dona la scoperta della matrice-vivente.
Approfittiamo sempre di opportunità come queste, per abituarci a utilizzare le “Chiavi”; fino a che
non dovremo più usarle mentalmente, perché tutto sarà limpido in un attimo, attraverso il sistema di
guida intuitivo-emozionale.
Quindi: come e attraverso cosa il termine illuminato è stato manipolato e abusato, al fine di creare
semidei? È sufficiente usare le Chiavi, per far luce. Come abbiamo già visto all’inizio l’unico istinto
genetico negativo dell’uomo, sul piano dei suoi risvolti evolutivo-spirituali, è quello di paura-
attaccamento (istinto viceversa utile e necessario sul piano fisico-pratico). In questo caso il sistema
matrice che punta al business e all’ordine, ha compensato l’abbandono da parte di tanti, della Chiesa
Cattolica, per generare attraverso la selezione naturale altre figure divine, all’uopo umane e terrestri,
anche se defunte eventualmente, per ricostituire il consolidato sistema padroni-schiavi. Quelli che
potremmo definire come sub-maestri del fondatore di una scuola spirituale, fanno business –
attraverso corsi, seminari, donazioni – aumentano il loro livello di autostima e cercano con più
energia altri proseliti; veicolano quindi credi utili alla m-v, dopo essersi identificati nel loro grande
maestro.
È preferibile per la stabilità e l’ordine utili alla m-v, gestire una moltitudine di soggetti identificati e
sedati, padroni o schiavi che siano, piuttosto che affamati di verità; magari nella fase anti m-v
dominante, caratterizzata da atteggiamenti ribelli e distruttivi.
Per essere chiari e diretti: per la m-v è più comodo che gli schiavi che abitano la parte bassa della
matrice, se proprio vogliono trasgredire un po’, siano seguaci di linee di pensiero orientali, piuttosto
che super-occidentalizzati repressi e insoddisfatti del loro mediocre status sociale e quindi
potenzialmente aggressivi e pericolosi. E’ anche questo uno dei motivi per cui il sistema matrice non
si oppone al supporto finanziario, da parte anche di eventuali padroni, a tali filoni di pensiero: tutto
scorre nella schiavitù!

A cosa servono le Chiavi della consapevolezza


Le Chiavi ci consentiranno di percepire il “resto” e il “metafisico” in un istante, dopo che le
avremo fatte nostre. Esse spaziano in un’infinità di aspetti che riguardano tutta la strutturazione della
m-s instillataci dalla m-v nel tempo e il modo in cui essa ci fa percepire quella finta realtà interiore
ed esterna, che chiamiamo genericamente vita.
In questa parte degli Scritti approfondiremo le Chiavi portanti, che ci danno il senso di come un
Uomo Originale Libero percepisca il tutto, in un istante, per ciò che oggettivamente è.

La pubblicità e i media
Come ben sapete la m-v dominante poggia sul principio che se qualcosa viene fatto deve anche avere
come scopo diretto o indiretto il business, in quanto necessario al suo sviluppo. Tutto ciò che nel
tempo non si è reso idoneo a produrre ricchezza, è stato poi accantonato. Nel caso dei media, che
siano essi la TV, la radio, i quotidiani, le riviste, i portali Internet, le vetrine di un negozio, dei
manifesti o dei tabelloni elettronici, tutto è impregnato di pubblicità. O meglio: è la pubblicità a
essere impregnata da quegli strumenti.
Verso chi viene indirizzata la pubblicità?
Ovviamente verso la moltitudine dei potenziali consumatori, ossia le cellule-uomo affogate nella
parte media e bassa del sistema. Quindi la pubblicità viene confezionata per promuovere il consumo
di beni e servizi da parte degli schiavi; quasi non esiste pubblicità fatta in larga scala che venga
indirizzata ai padroni, né tanto meno agli Uomini Originali Liberi, in quanto non risulterebbe utile
allo scopo.
Diamo un senso al concetto di Chiave: Per permettere alla pubblicità di avere la visibilità di cui ha
bisogno, vengono confezionati dei contenitori – programmi TV, notiziari, film, telefilm, serial, format
televisivi, giornali, riviste, portali Internet di vario tipo. Di conseguenza anche questi contenitori
sono creati dal sistema matrice per gli schiavi della m-v stessa, essendo direzionati verso la
potenziale clientela target; ossia le varie macro fasce che compongono la massa. Insomma: non esiste
praticamente nulla che abbia a che fare con i media, che possa essere utile a un potenziale Uomo
Originale Libero. Nulla è stato infatti confezionato per lui, e quasi sempre egli stesso non lo sa, anche
se ha un elevato Gradiente di libertà sensibile.

Tratto dagli appunti di Almalibre Rebelde


Nel contenitore “notiziari”: morte 2.000 persone in Giappone; se ne parla al telefono, davanti ai bar,
in ufficio.
Jonni: <<hai sentito cos’è successo in Giappone? 2.000 morti!>>
Susanna: <<No, leggo o ascolto notizie al massimo una volta la settimana, dicono sempre le stesse
cose: mi spiace per i morti, ma che avrei potuto farci?>>
Jonni: <<Sei un insensibile disinformata!>>
Susanna: <<No, sono una donna libera! A parte che l’avrei saputo lo stesso, perché come te, tanti
altri non possono che parlare di ciò di cui altri vogliono che si parli. Tu piuttosto, sai che oggi
sono morti per fame 15.000 bambini in Africa e che la stessa cosa è accaduta ieri e si verificherà
domani? Per me la morte è sempre la morte, non ha colore né status, e comunque questa notizia
non cambierà la mia vita, né il mio ambiente circostante; a che serve enfatizzarla? Tu che sei così
informato: mi sapresti dire una ventina di cose belle e piene di gioia, che sono accadute oggi nel
mondo? No ovviamente! Vedi? Ti fanno pensare ciò che vogliono; è la tua m-s che ti fa parlare. Tu
non discerni, non pensi, sei solo una sua emanazione. Tu non esisti!>>

Impietoso Almalibre. A volte avrei voluto chiedergli il perché di quell’atteggiamento in apparenza


così crudo; ma poi mi rendevo subito conto che ero io a non vedere. Perché la verità e l’evidenza
dovrebbero essere percepite come crude, se non perché cozzano con il ricordo di matrice che ci
portiamo dietro?
Vivere senza essersi liberati dagli schemi significa non esistere, se non nella variante soggettiva del
range d’azione compatibile con uno specifico schema di m-s.
Detto in altri termini: se intendiamo per “esistenza” il tempo che trascorriamo a fare cose che sono
motivate da noi stessi, in quanto Uomini Originali Liberi, dovremmo altresì considerare non esistenza
quello che trascorriamo a fare o a pensare tutto ciò che proviene dalla m-s, o dai sui schemi.
Per dare un senso di quantità alla “non esistenza” degli uomini non liberi, ossia delle cellule-uomo,
ci basterà sommare il tempo che si passa lavorando, parlando o pensando a cose non attinenti alla
nostra vita e al nostro divenire; riflettendo sulle problematiche di coppia o desiderando di formarle;
agognando un miglioramento di status; discutendo di politica o di sport, o delle tematiche relative a
una stanza dell’appartenenza, ecc.
Basta fare ciò, per rendersi conto del proprio livello di “esistenza”!

In questa forma abbiamo un tempo: usiamolo per vivere, noi!


Contenitore film: i film girano in TV per decenni dopo il loro passaggio nelle sale cinematografiche,
per cui devono piacere agli assimilati per essere visti e rappresentare quindi un buon serbatoio per la
raccolta di spazi pubblicitari.
Jonni: <<Un film bellissimo! Lui un eroe e poi… che bel modo di amare.>>
Ma a che servono, questi eroi? Dove sono? Perché dovrebbero esserci?
Tutto ciò che la m-v vuole che venga prodotto, per vendere pubblicità, deve essere piacevole da
guardare per gli schemi di m-s preesistenti nell’individuo. La pubblicità crea un flusso interno tra
vari aspetti delle due matrici, m-v ed m-s ; la cellula-uomo ne viene solo attraversata, in quanto è un
semplice strumento per produrre e alimentare la m-v stessa. Lei, la m-v, parla con il suo duplicato
parziale, la m-s, attraverso di noi.
I produttori di pubblicità e notiziari, schiavi anch’essi della m-v, sono costretti, per non fallire, a
confezionare dei contenitori (film, Tg, format, riviste, ecc) che risultino piacevoli e accattivanti per
la m-s instillata nelle cellule-uomo tempo prima, durante la fase della loro educazione. In questo
modo la cellula-uomo è stimolata ad acquistare, consumare e quindi a lavorare per i padroni, i quali
a loro volta vengono stimolati dalla loro fetta di m-s a dare nuovi input agli schiavi. Insomma: un bel
programma che consente a chi abita la parte alta della matrice, se non altro, di star meglio
materialmente rispetto a chi si trova nella parte inferiore. Ma non provate invidia se non siete ricchi:
i padroni sono pur sempre schiavi, e non esistono se non come cellule della m-v; il fatto che abbiano
più materia è solo il contentino che stimola a volergli fare ricoprire un ruolo più impegnativo.
Il nostro obbiettivo è quello di vivere l’Attrazione Gaia, non quello di migliorare lo status
nell’ambito della m-v; per fare quel lavoro c’è già la Legge dell’Attrazione senza il percorso di
liberazione; un'aberrazione sfociata poi nella PNL. I libri sull’Attrazione che non prevedono il
percorso di liberazione sono solo ottimi strumenti di schiavitù.
E ancora: i portali Web immagazzinano i dati sulle vostre ricerche; andate sul sito di qualsiasi
provider di servizi informatici e parallelamente cercate libri sulla Legge di Attrazione, su Osho, o su
qualcosa di simile, e noterete che da quel momento in poi ogni volta che vi connetterete al portale,
vedrete la pubblicità di quel genere di libri nella pagina. All’inizio penserete: “Che bello, il mondo
evolve verso la ricerca interiore.” Mentre invece è semplicemente il software che, dopo aver
memorizzato le vostre preferenze, vi invita ad acquistare .
Come vedremo, nell’ambito della consapevolezza e dell’Attrazione Gaia, tutto diviene limpido
utilizzando le Chiavi. Diventa per esempio facile intuire che concetti tipo: I media sono uno
strumento di controllo sociale, o: I media vengono utilizzati per imporre dei modelli socio-
culturali, sono del tutto errati e fuorvianti.
Cerchiamo quindi di abituarci a leggere fatti ed eventi in modo consapevole; con l’universo ci
connetteremo poi, dopo esserci Liberati.
Ricordiamoci durante il percorso che la m-v è un essere vivente con fini propri, primariamente
quello di continuare a esistere; è questo l’unico punto di contatto genetico tra essa e il singolo
individuo. Non è invece uno strumento utilizzato dai padroni per controllare e gestire gli schiavi: sia
padroni che schiavi sono cellule del macro organismo matrice, anche se ricevono input diversi in
funzione dei ruoli.
Analizzando i media occidentali, per esempio in Italia, si potrebbe obiettare che la palese differenza
dei notiziari – sia dei canali TV che dei quotidiani – vicini al centro destra o al centro sinistra, deve
proiettarci in uno scenario diverso da quello qui ipotizzato, ossia che i media vengono utilizzati per
controllare e veicolare modelli socio-culturali diversi. Ciò è falso, nel senso che tutte le sfumature
fanno parte della m-v, compresa quest’ultima. Dell’attuale m-v, in Italia, fanno parte tutti gli
schieramenti politici. Ovvio che nel momento in cui una sfumatura viene utilizzata come punto di
partenza dell’analisi, l’analisi stessa cambia e cambiano i punti d’arrivo, com’era nel caso della
deficitaria indagine precedente.
Concludendo: buttate la TV o poggiateci un drappo sopra. All’inizio vi sentirete sgomenti e se la
usavate molto vi chiederete: “E ora che si fa?” Sarà un momento difficile, visto che ci saranno degli
spazi enormi da riempire, ma comincerete a ritrovare la vostra vita, la vostra coscienza ricomincerà
a funzionare, vi accorgerete che siete in grado di pensare e desiderare. Vi dice niente: pensare e
desiderare? E poi, col tempo, tutto verrà verso di voi.
Per evitare un eccesso di confusione iniziale, sarà opportuno orientare a turno i pensieri e i desideri
nelle varie sfere della vostra vita e crearne di nuove e, a quel punto, agire.
Ora potete focalizzare ancora una volta perché, all’inizio del percorso, non andavano assolutamente
seguite le varie scale emozionali di cui parlano molti testi che trattano dell’Attrazione e del pensiero
positivo; quelle emozioni non sarebbero state della vostra parte libera, ma bensì emanazioni della
parte assimilata di voi stessi.

Matrici-viventi in lotta tra loro - Assimilazione e digestione


Prima accennavo ad un’altra falsa verità molto diffusa, cioè: I media vengono utilizzati per imporre
dei modelli socio-culturali. Questa, su un piano geopolitico, è una verità parziale.
Nei Paesi islamici, per esempio, può essere giusto affermare che i media hanno lo scopo di
controllare e rafforzare la m-v locale (come lo era al tempo della guerra fredda in occidente) ma,
come abbiamo visto, nei paesi occidentali non è più così e visto che quella occidentale è la m-v
vincente, col tempo assimilerà probabilmente tutte le altre, come continua a fare da oltre due
millenni, mentre si evolve.
Con il recente colpo sull’ex Unione Sovietica e la Cina, la m-v dominante ha assorbito, in tempi
recentissimi, quasi due miliardi di individui, per quanto la Russia sia ancora un serbatoio di
ribellione intellettuale, visto il suo non allinearsi al capitalismo estremo.
Le differenze di sub m-v (sfumature di m-v locali) che si trovano soprattutto in quelle assimilate da
poco, sono dovute al processo digestivo della m-v dominante. Durante questo processo, che può
durare anche per molte generazioni, alcuni aspetti della m-v assimilata possono venire acquisiti da
quella dominante se risultano utili a migliorare la sua funzionalità, come dettato dalla selezione
naturale. La tempistica del processo digestivo è dovuta a quanto la m-v precedentemente dominante,
in una determinata area geografica, fosse radicata sul piano religioso, dei costumi, e della
differenziazione tra classi sociali. Quanto più questi elementi erano rigidi e ingessati, tanto più tempo
ci vorrà per completare l’assimilazione.

Sì, ma...e se? Il senso di ciò che c’è. L’adesso-e-ora


Altra Chiave di primaria importanza necessaria per schermarsi durante il percorso di liberazione
dalla m-s, è quella relativa al senso di ciò che c’è nel momento attuale, ossia di quello che conta e
non di ciò che potrebbe esserci, o c’è stato.
Come abbiamo visto in precedenza si è abbondantemente parlato di questo concetto in vari filoni di
pensiero orientali, che viene espresso col nome di “qui e ora”; rivediamolo ancora nella chiave di
lettura che ci fornisce la scoperta della m-v.
Ciò che c’è rappresenta il prima del poi e quindi non ciò che potrebbe esserci, è questo il punto su
cui dobbiamo fare leva per osservare le cose e vedere la verità che la m-v occulta anche attraverso
le parole e le azioni degli uomini non liberi.
Ogni qualvolta cercheranno di farvi deviare dal presente, prendetevi un attimo di tempo e guardate
ciò che c’è ora, prima che l’input esterno vi trasporti in una dimensione irreale e deviante, fatta di
pseudo sogni improprie e/o di paure inesistenti.
La Chiave è stata rilasciata, ma resterebbe troppo astrusa senza degli esempi concreti centrati su
varie aree della vita; facciamoli.

Nei sentimenti:
“Farei di tutto per te; se mi trovassi in una casa e tu fossi un ebreo in fuga, coi nazisti alle
calcagna, ti aprirei la porta anche a rischio della vita!”
È la rappresentazione di un amore, amicizia, affetto, a seconda del tipo di rapporto, che può darci una
grande emozione.
Ma perché dovremmo farci trasportare in questo futuro improbabile?
Di certo tornando all’adesso-e-ora questa persona dovrebbe provare gli stessi sentimenti che la
spingerebbero ad agire così anche nel presente e avere quindi con noi un comportamento
consequenziale. Amicizia, supporto se necessario, aiuto, dolcezza, amore, mutuo soccorso.
È così? È stato così recentemente?
Cosa cambierebbe nella nostra vita reale, immaginare quel tipo di circostanza ipotetica?
Prendiamo noi in mano la nostra vita e se proprio vogliamo fare proiezioni, facciamole sulla base di
cosa c’è nell’adesso-e-ora e su ciò che riguarda il “prima” o il “poi”. Ricordiamoci sempre che non
stiamo giudicando fatti o persone, stiamo bensì cercando di identificare gli elementi di m-s che le
fanno agire, o proporre scenari ipotetici.

Nel mondo del business:


“È un’opportunità di business straordinaria, non possiamo perderla, dobbiamo agire velocemente
per coglierla.”
Nell’aggettivo “straordinaria” si annida la m-v.
Straordinaria per cosa?
Dove ci porterebbe quel business? In quale scenario?
Ci serve realmente altro danaro per migliorare la nostra vita?
Quanto tempo ci prenderebbe questa nuova iniziativa?
Non potremmo invece usare ciò che abbiamo ora, per cercare la libertà, la serenità e la gioia?
Magari potremmo usare quelle risorse finanziare, necessarie all’investimento propostoci, per non
lavorare più, per trovare noi stessi.
Prima di intraprendere qualcosa focalizziamo il nostro adesso-e-ora e chiediamoci cosa vogliamo
realmente, utilizzando le risorse di cui disponiamo per perseguirlo. Sarà poi l’Attrazione Gaia a
darci nel prosieguo tutto ciò che ci sarà necessario.

Nell’ambito della spiritualità:


Desy: <<Per quanto mi sia simpatico, come tutti gli utopici, Gesù ha combinato un grosso
pasticcio; tu conosci qualche cristiano vero? Di quelli che si spogliano dei loro beni per poi
donarli ad altri meno abbienti?>>
Luca: <<In effetti no.>>
Desy: <<Già, sembra proprio che non ce ne siano, a parte rare eccezioni. Insomma, il suo è stato
un insegnamento totalmente inutile e improduttivo. Mettici poi che la sua fama è stata utilizzata
per mettere in piedi la più estesa e longeva organizzazione criminale del mondo, la Chiesa
cattolica, e il quadro si completa. Insomma, ha fatto un bel pasticcio!>>
Luca: <<Non mi piace questa interpretazione.>>
Desy: <<Guarda che non è un’interpretazione; sono fatti oggettivi; sai che un Vescovo guadagna
come un dirigente? Che degli emolumenti di un Cardinale non si sa nulla, perché risulta come
diplomatico del Vaticano, di uno Stato quindi? Che lo Stato Vaticano detiene oltre il 20% del
patrimonio immobiliare italiano non privato? E mille altre cose del presente e soprattutto del
passato.>>
Luca: <<Si, ma a me piace immaginare che un giorno il mondo cambierà, anche sulla base del
pensiero di cristo.>>
Desy: <<Hai ragione, avevo dimenticato quest’ultima sciocchezza. Entrare negli scenari futuribili
delle persone umane e buone come te; ossia in ciò che non c’è, ma forse potrebbe esserci un
giorno, per distoglierle dall’adesso-e-ora e dal potenziamento della propria parte libera.>>

I principi dell’Attrazione sono sempre in azione; sono loro che danno vita al nostro divenire in
quanto espressione di noi stessi e dei nostri pensieri. Approdando all’Attrazione Gaia abbiamo anche
scelto di liberarci per vivere la nostra vita e non quella degli altri non liberi, in quanto cellule della
m-v.

Per quanto invece riguarda il rapporto con il proprio passato, elemento chiave in molti filoni della
spiritualità moderna, esso non è oggetto d’analisi nel nostro percorso; o forse è più aderente al reale
dire che trasversalmente lo è stato fin troppo e a più riprese.
Qualificare come giusta l’analisi del “passato” fabbricata da tanti filoni di pensiero che lo
inquadrano come fosse un corpo unico da gettare via, è valido solo in base al bagaglio di
conoscenze precedenti alla scoperta della m-v e della m-s. Difatti il passato appare a volte, dopo il
risveglio interiore, come una ingombrante pelle marcia da portare con sé; altre volte come il limite
bloccante per lo sviluppo del rinato noi stessi. Ma ciò, come dicevo, poteva accadere solo prima
della scoperta della m-v. Perché ora possiamo vedere il passato nella sua reale essenza e
modificarlo, reinterpretandolo.
Infatti esso ci appare nebuloso, solo se non lo rielaboriamo e ridecifriamo, partendo dal presupposto
che abbiamo interagito principalmente con la m-s delle altre persone, e ciò nel contesto di scenari di
matrice. E ovviamente ciò vale anche per gli scenari-circostanze: ambito lavorativo, spirituale,
gioco, relazioni con l’altro sesso, ecc. Non solo, ma specularmente possiamo vedere e reinterpretare
anche l’altro attore, ossia il precedente noi stessi, in quanto soggetto assimilato che agiva in base ai
suoi schemi di m-s; cioè eravamo noi, ma non lo eravamo. Insomma: il passato, a parte l’espressione
del Gradiente di libertà sensibile individuale, non è stato altro che la somma di interconnessioni tra
ologrammi di m-v.
In sintesi possiamo dire che a creare il nostro passato è stata la nostra m-s che ha attratto a sé tutte le
circostanze, le persone e gli scenari di vita, ad essa affini. Durante il percorso verso la liberazione
rivivremo i trascorsi come se stessimo guardando un film che ci rappresenta uno splendido e
avvincente gioco, vissuto un po’ dal noi stessi che cercava l’Uomo Originale Libero che era già in
noi, e in parte, la gran parte, dal nostro ologramma di m-s.
Il passato: il gioco più lungo, avvincente e articolato, della nostra esistenza; pozzo di
consapevolezza per identificare le paure che hanno consentito alla m-v di assimilarci ed elemento
guida per focalizzare i nostri talenti inespressi e le tendenze soggettive.
Difatti vi è, nell’ambito della realtà oggettiva in cui è immerso un Uomo Originale Libero, la variante
soggettiva legata al suo modo di viverla. In quanto le forme di vita sono molto variegate in merito
all’intensità della percezione sensoriale e alle dinamiche causa-effetto individuali, da tutti i punti di
vista.
In questa forma umana, per quanto espandibile con l’Attrazione Gaia, abbiamo un tempo limitato;
usiamolo per vivere nella felicità e nella gioia!

I buoni e i cattivi. Il bisogno dell’identificazione di un nemico


Ci narrò l’essenza dell’Uomo Originale Libero:
<<Addentrandovi sempre più nel percorso potrete cogliere l’oggettività del reale e vedere le
apparenti soggettività in cui vi aveva proiettato la matrice-schiavizzante, come mere sfumature di
ruolo delle sue cellule-uomo. Vederle vi richiederà sempre meno tempo e quindi potrete
cominciare a fidarvi del vostro intuito e delle vostre emozioni, di cui vi state riappropriando. Da
quel punto in poi, cominceranno a risultarvi inutili le analisi con troppe premesse.>>

Tratto dagli appunti di Almalibre Rebelde.


Jana: <<Il mio maestro spirituale è molto simpatico ma parla troppo spesso di catastrofi, che
dobbiamo fare in fretta, evolverci e lavorare sodo.>>
Almalibre: <<Ovvio: nei meccanismi di matrice se non si crea un nemico immaginario, interno o
esterno, il gruppo non diventa coeso e i clienti del maestro sfumano. Che il nemico sia l’ego o
qualche razza extraterrestre, è irrilevante, l’importante e che ci sia. Questo è uno dei postulati
della comunicazione persuasiva e della manipolazione.>>
Jana:<<Non avevo pensato a questa chiave di lettura: spiegati meglio.>>
Almalibre: <<Jana, come ti dicevo la creazione di un nemico è la tecnica base, dalla politica al
marketing, per generare coesione e motivare fortemente il gruppo di riferimento. Questo vale per
uno Stato, una rete commerciale e persino una coppia. Ti faccio degli esempi su “nemici” di vario
genere: gli ebrei e poi le altre potenze occidentali, per Hitler; i comunisti per Berlusconi;
l’incomprensione, per una coppia che in realtà ha perso la passione; l’inferno causato dai peccati
commessi in vita, secondo la scala di valori cattolici, da poter però bypassare prima della morte,
con un’abbondante elargizione.
Quando ti rappresentano dei nemici quasi sempre sei di fronte a una realtà inesistente. Un po’
come le notizie sugli stupri: vengono quasi sempre commessi da persone nate nel proprio Paese,
ma per fomentare in Italia le cellule-uomo a pensare che parte dei loro disagi socio-economici
sono causati dagli extra comunitari (che tra l'altro vengono già sfruttati ed emarginati oltre ogni
limite) si fanno passare solo le notizie giuste, come la m-v stabilisce, perché le cellule-uomo
vogliono sentire quelle cose. La m-v non agisce di volta in volta; ha già in precedenza scritto nel
cervello delle cellule-uomo il programma m-s, ossia ciò che deve essere, a loro gradito, come
input. Il suo non è un agire ponderato per come lo intendiamo noi. Anche Giancarlo, prima di
cambiare rotta, ha palesato che nei suoi progetti, parte del successo era stato dovuto a questa
forma di manipolazione.>>
Non deve essere di nostro interesse immaginare un mondo in cui tutti “sono così”
Questa Chiave è in apparenza simile a quella precedente, ma focalizza un altro aspetto fuorviante
degli atteggiamenti dubbiosi: quello relativo all’impatto su noi stessi, delle nostre proiezioni
interiori, durante questo percorso.
La patologia di coloro che devono assolutamente cambiare il mondo (la vecchia malattia che
condividevo con molti) è estremamente contagiosa. Abbiamo già detto che, se proprio volessimo
entrare in questa problematica, è l’evoluzione individuale la strada praticabile e non quella
collettiva. Concentratevi solo ed esclusivamente su voi stessi; siete voi che state facendo vostra la
Rivelazione che a sua volta vi consentirà poi di approdare all’Attrazione Gaia; e questa è l’unica
cosa che deve contare ora. Se il resto del mondo vorrà Risvegliarsi, lo farà; voi, nel frattempo, usate
la Rivelazione per vivere.
Vivendo nell’Attrazione Gaia contribuirete anche a cambiare il mondo, perché sarete un esempio per
gli altri; perché, anche se involontariamente, finirete per diffondere idee e pensieri. Ma evitate di
ricordare questa informazione che già vi appartiene, finireste per richiamare nella vostra esperienza
di vita la figura di colui che deve cambiare il mondo.

Rimettiamoci in gioco in ambito “materiale”, nell’adesso-e-ora


Nell’adesso-e-ora tutto può essere rimesso in gioco e, a questo punto del percorso, la cosa non ci
costa più sforzi eccessivi, almeno nell’immaginario.
I beni materiali di cui eventualmente disponiamo devono essere utilizzati in funzione dei nostri
scenari gioiosi, quelli che desideriamo. I beni materiali, per un Uomo Originale Libero, sono
esclusivamente un mezzo e mai il fine.
Credo sia inutile addentraci oltre, se non per una sfumatura trasversale.
Jan sorridendo: <<Credo di essere ingrassata a causa di qualcosa di esterno, forse i dialoghi con
te.>>
Io: <<Simpatica! Ma non credo sia stato questo. Ricordo il periodo in cui eri stressata per motivi
economici a causa delle vicissitudini con il tuo ex marito e la paura che il cambiamento potesse
creare problemi in rapporto al futuro dei vostri figli; credo che su quel fronte tu abbia un grosso
limite nell’entrare nell’adesso-e-ora. Hai una casa: al di là delle circostanze la devi sempre
visualizzare come un bene potenzialmente dismettibile; è lì il gap… basta che la immagini
nell’adesso-e-ora e l’Attrazione Gaia ti porterà ridondanza di pensieri sereni e gioiosi. È
sufficiente che tu ti faccia ripetutamente questo mantra: “Qualsiasi cosa di negativo potrà
accadere sul piano materiale, dispongo di un bene immobile di notevole valore, che potrà in ogni
caso sostenere i miei eventuali impegni economici e ciò per un lunghissimo arco temporale. Nel
frattempo si vedrà; non ho quindi alcun motivo di angosciarmi.”>>
Selezioniamo le persone a cui consentiamo di interagire con noi, oltre la superficie, soprattutto se ci
spingono a speculare su schemi di m-s. Prima avvisiamole con amore che, così facendo, ci creano
danno; ma se insistono, allontaniamoci da loro.

Il senso della Storia


I testi di Storia focalizzano il divenire sulla base di apparenti spinte collettive, relative a nuove ed
emergenti esigenze dei popoli, o di gruppi di essi.
Questa chiave di lettura è del tutto superata e fuorviante in base alla scoperta della m-v.
Per fare un esempio: all’epoca dell'Antica Roma la maggior parte della popolazione viveva in
campagna, dedita ad agricoltura, pesca e allevamento e i media non esistevano. Un contadino di
allora come avrebbe potuto partecipare, anche solo idealmente, al progetto finalizzato alla conquista
di questo o quel territorio? Sono stati forse gli abitanti di Pescara a decidere la partecipazione alla
guerra in Iraq, o ai raid contro la Libia? Sono i singoli abitanti dei paesi occidentali a determinare
direttamente lo sfruttamento sistematico dei popoli africani?
Prima della scoperta della m-v sembrava più logico ipotizzare che, in realtà, fosse un ristretto
numero di individui a prendere le decisioni che avrebbero poi coinvolto interi popoli, ed in effetti è
così. Ma quel gruppo di padroni, agì realmente in base a scelte soggettive, o viceversa si trattò solo
di un divenire già scritto, in cui le variabili individuali hanno avuto scarsa incidenza?
L’esempio fatto in precedenza sull’assassinio di J. F. Kennedy, dovrebbe già consentire a molti di
avere una visione chiara sul come agisce la matrice-vivente. Ma a differenza di quell’episodio,
quando si tratta di conflitti tra gruppi di stati, intervengono tanti di quegli ingranaggi di matrice che
risulta difficile identificarli individualmente. Infatti ciò è impossibile e, oltre ciò, superfluo. Per far
nostra questa Chiave della consapevolezza basterà avere il senso della storia delle matrici, senza
entrare nei dettagli.
Sì! La storia delle matrici-viventi e dei loro conflitti. Non la storia dell’umanità, perché durante le
ore passate nel periodo scolastico a studiare la storia dell’uomo, abbiamo in realtà fatto ben altro.
Abbiamo studiato la storia di altre forme viventi, appartenenti alla stessa specie: le matrici-viventi,
di cui gli uomini sono solo cellule specializzate.
La storia dell’uomo è un’altra cosa e per quel poco che ne sappiamo è circoscritta agli apporti
creativi dati dai singoli; apporti sempre selezionati dalla matrice per il suo sviluppo. Diciamo che,
per essere corretti, dovremmo dire che nel periodo scolastico abbiamo studiato la storia dell’uomo
quando approfondivamo la biologia, la fisica, l’arte, la matematica, la filosofia ecc, ecc, ma mai
quando studiavamo la storia. Per quanto vada chiarito che gli esseri biologici liberi non hanno
interesse a studiare e ricercare, perché il loro sé libero, sa già tutto ciò che serve per essere felici ed
è già connesso con l’UNO.
Come ho detto in precedenza ormai il nostro livello di consapevolezza si è talmente ampliato, dopo
aver focalizzato la m-v viva, che possiamo volare; per cui mi limiterò a due semplici esempi: uno
che dà un vago senso degli ingranaggi che entrano in gioco nei conflitti tra stati, e l’altro che
focalizza la valenza relativa, degli apporti individuali.

La guerra in Iraq: Lo stato USA è in totale interconnessione con la matrice dominante e ne


rappresenta, sul piano militare, il braccio più forte; tanto forte da poter eseguire autonomamente
qualsiasi azione. Ora immaginate sul piano visivo la m-v come una macchina enorme, in cui potete
scorgere un’infinità di ingranaggi dentati, grandi e piccoli, tutti collegati tra loro.
A casaccio possiamo scorgere: gli interessi dei petrolieri occidentali, quelli dei Repubblicani
americani, della CIA, delle fabbriche di armamenti, dei banchieri, dei costruttori di oleodotti, dei
produttori di razioni alimentari da destinare alle truppe. Ci vorrebbero migliaia di pagine, per
elencare tutti gli ingranaggi che si mettono in moto sincronicamente quando si va verso una guerra, e
quindi ci fermiamo qui.
Fatto ciò e visualizzati i meccanismi, facciamoci una domanda: “ma quelli degli alimenti per le
truppe, si saranno incontrati con i banchieri e gli altri?” La risposta è: ovviamente no! Difatti i
singoli componenti della matrice, selezionati nel tempo, non hanno alcun motivo di comunicare tra
loro e se lo facessero, vorrebbe dire che non sono idonei. Ciascun interesse di parte deve viaggiare
da sé. Facendo un parallelo con il corpo umano, potremmo dire che gli interessi di parte dei
petrolieri, sono un dito, e quello dei produttori di razioni alimentari, un pelo e, come è per il corpo
umano, l’interconnessione è totale. Il cuore e i polmoni non fanno riunioni periodiche per stabilire il
da farsi.
Risulta quindi chiaro che non vi è alcun gruppo di potere, in particolare, che decide; è la matrice ad
agire in modo meccanico quando ve ne sono le condizioni.
Tutte le matrici portano nel loro DNA l’espansione, perché storicamente tutte le matrici che sono
entrate in stasi, sono state poi sconfitte dalle altre, e quindi per selezione naturale, solo quelle che
avevano i geni dell’espansione sono sopravvissute fino al loro scontro finale che è avvenuto negli
ultimi decenni.
Vi sono anche alcune circostanze in cui il fattore umano, relativo alle capacità e alle abilità dei
singoli, ha avuto un’importanza decisiva, ma va sempre ricordato che si trattava di cellule-uomo
della matrice, e quindi ritengo fuorviante focalizzare l’individuo e non il macro organismo di cui
esso era un semplice componente. Vero è che per esempio, nella battaglia di Salamina del 480 a.C.,
in cui i greci sconfissero i persiani, dando una svolta decisiva alla guerra, la strategia del generale
ateniese Temistocle e gli errori tattici dei comandanti persiani, furono decisivi, in merito alle sorti
della battaglia. È anche vero che forse, se avessero vinto i persiani, per un meccanismo a catena, la
Storia delle m-v sarebbe andata diversamente. Ma è errato attribuire a Temistocle, in quanto
individuo, tanta rilevanza storica. Temistocle era solo un generale, una cellula della matrice che
eseguì il compito assegnatoli. Buon per la matrice greca, l’aver messo a capo della flotta una cellula-
uomo specializzata con grandi doti.
Se entrassimo a fondo nel discorso, potremmo scrivere un trattato; io mi fermo qui, ricordando che lo
scopo di questa sezione del libro è quella di rilasciare le Chiavi della consapevolezza, al fine di
svelare la m-v e di potersi schermare da essa durante il percorso di Liberazione.
Il nostro obiettivo è quello di approdare all’Attrazione Gaia, in quanto Uomini Originali Liberi.
L’elemento principale che emerge dall’analisi della Storia è che la variabile soggettiva umana, in
merito all’azione di un leader (o di un gruppo di leader), piuttosto che di un altro, appare
enormemente rilevante nel ristrettissimo periodo storico in cui è immersa, mentre in realtà è
assolutamente marginale nell’ambito dell'intera Storia: insignificante. È solo una questione di
vicinanza a noi, in termini temporali, dell’evento X, a farci sembrare l’elemento umano più o meno
importante e decisivo.
Ad esempio la mia generazione è nata solo pochi decenni dopo l’olocausto del popolo ebraico a
opera dei nazisti, che portò all’annientamento di circa otto milioni di ebrei, ma molto dopo il sacco
dell’Africa, causa di decine di milioni di schiavi; o lo sterminio dei popoli sud americani, indiani,
australiani da parte degli stati occidentali. È stato forse determinante secondo voi, a fronte delle
nuove consapevolezze acquisite, chi fosse a comandare gli eserciti che sterminarono quei popoli?

Specchiare se stessi negli altri. Sette miliardi di abitanti per sette miliardi di mondi
Una famosa frase di un ex politico italiano, Giulio Andreotti, cita: “Il potere logora chi non c’è
l’ha”. Essa ci fa capire con chiarezza che molti individui proiettano se stessi negli altri, ossia danno
per scontato che le proprie motivazioni di vita non possono non essere anche quelle degli altri e, per
quanto sia assolutamente vero che i coabitanti delle stanze dell’appartenenza hanno una visione
simile delle cose, le differenze restano sempre infinite. Già, infinite: perché ogni tassello non
modifica solo quelli a esso collegati ma, con un effetto a cascata, anche tutti gli altri.
A differenza di Andreotti, vi saranno invece molti individui simili a me che avendo dovuto gestire il
potere non ne hanno per nulla goduto, detestandolo al punto di escludere dalla propria vita ogni
nuova iniziativa che comprendesse il suo esercizio.
Dopo il Grande Salto l’universo si manifesta nella sua oggettività, ma le variabili soggettive legate
all’appagamento dei sensi - dal visivo al tattile - divenivano ancora più soggettive, perché l’Uomo
Originale Libero vive appunto nella libertà assoluta.
Chi più chi meno, tutti noi proiettiamo noi stessi o una parte di noi nell’umanità, immaginando che le
nostre motivazioni siano anche quelle degli altri abitanti della terra. E allora chi vive sulla Terra, e
quanti pianeti Terra ci sono, dal punto di vista delle motivazioni? La quantistica potrebbe dire: uno
per ogni abitante.
Le motivazioni di vita che spingono all’azione le cellule-uomo sono infinite e quasi sempre
provengono dall’elaborazione dati della m-s e non dall’uomo stesso. Ma anche durante il percorso di
liberazione, finché non si arriva alla prima discontinuità, ossia al Risveglio, dobbiamo sforzarci di
focalizzare solo le nostre motivazioni e a non desiderare di condividerle con altri.
Dopo il Risveglio ci accorgeremo che nella libertà, quando l’Universo si svelerà come oggettivo,
quelle infinite motivazioni si riducono all’UNO. L’Uomo Originale Libero ha infatti un’unica
motivazione che lo spinge all’azione: creare, fare o attuare ciò che desidera nell’adesso-e-ora. In
questo scenario, anche la pianificazione di un aspetto futuro rientra nell’adesso-e-ora, perché non vi
sono aspettative improprie, come quella che facendo una certa cosa saremo felici, ma solo estensioni
di ciò che sentiamo nell’adesso. Perché la felicità è già con noi.
Capire le motivazioni che spingono all’azione un uomo liberato è molto semplice e per farlo basta
metterlo in parallelo con un animale ad esso molto simile: il delfino. Il delfino ha un quoziente di
encefalizzazione simile a quello dell’uomo; ma cosa ci fa con tutto quel cervello? Da molto gli
scienziati si fanno questa domanda, ma solo perché sono governati dalla loro m-s e sconnessi
dall’universo. La risposta è semplicissima: lo usa per essere felice a differenza delle cellule-uomo
che usano il loro per sostenere e sviluppare la m-v.
Se osservate i delfini scoprirete che in tutte le loro espressioni fanno fondamentalmente quattro cose:
muoversi nello spazio, creare, giocare, stare in contatto di corpo con altri loro simili. Io chiamo ciò
“I 4 Doni” e se osservate gli altri mammiferi liberi vedrete che anche per loro vale la stessa cosa.
Possiamo quindi dire che ogni qualvolta noi umani facciamo qualcosa che non è l’espressione di uno
dei quattro doni, stiamo facendo matrice… roba inutile.
Questa Chiave ci dice due cose: da un lato non dobbiamo interpretare il mondo dal punto di vista
delle motivazioni, proiettando sui suoi abitanti le nostre; dall’altro che molte delle persone con cui
interagiamo lo fanno per abitudine e quindi ci vedono come proiezione di se stessi. Non
meravigliamoci di ciò e se si tratta di qualcuno con cui abbiamo un legame intenso e/o profondo,
chiariamo quest’aspetto.
Ciascuno ha le sue motivazioni di vita che lo spingono ad agire; averne un’idea ci consente di vivere
i rapporti nella loro vera essenza e in una dimensione reale; dimensioni in cui si palesa l’esistenza di
un altro individuo e non di un nostro duplicato mal riuscito, in cui a volte specchiarci. È anche
nell’essere consapevoli di ciò, che si determina l’armonia e il rispetto.
L’Uomo Originale Libero ama in modo armonico quando vuole amare e se lo fa, può vedere.
Egli ama perché vede l’altro, e non un falso specchio di sé.
È possibile, ma sconsigliabile, creare questa modalità di rapporto anche con le cellule-uomo, ma
solo nell’intervallo della passione o nell’abitudine; tenendo presente che le cellule-uomo si
appassionano, ma non possono amare, perché non conoscono l’amore e che quindi all’apparente
scambio di sentimenti, seguirà un quasi completo distacco, il nulla.

Un Uomo Originale Libero e il suo rapporto con la politica e la geopolitica


Un Uomo Originale Libero non potrebbe occuparsi di politica.
Anche nel suo rapporto con essa, in qualità di elettore, non essendo in conflitto con la m-v, ammesso
che voti, lo fa per il partito o la coalizione che è più allineata al suo immaginario, per quanto inerente
al sociale. Di certo darà spazio ai sui pensieri sull’argomento, esclusivamente in merito all’azione da
svolgere e non altro.
Nella visione di un Uomo Originale Libero c’è la geopolitica, di cui la politica di un singolo Stato è
solo una declinazione localizzata. Se quest’aspetto di matrice è stato oggetto di suoi studi e
speculazioni, cercherà di farsene un quadro globale, anche attraverso la Storia. Gli aspetti
localizzati, o i singoli eventi e fenomeni, verranno da lui percepiti come parte di un tutto di cui è
consapevole. Anche perché, ovviamente, conosce la matrice e le modalità attraverso cui essa si
evolve, si è evoluta e si struttura.
Per esempio saprà che ogni giorno decedono per fame circa 30.000 mila bambini in Africa, e quindi
quando ascolterà la notizia sui morti causati dal crollo delle torri gemelle in USA, o a quelli legati
allo tsunami in Giappone, scinderà l’aspetto umano da quello strutturale.
La Storia che è legata a doppio filo alla politica gli appare nella globalità come uno scontro tra
matrici; mentre le dinamiche interne alle singole m-v, tra padroni e schiavi, non destano in lui
sentimenti di alcun genere, se non di tenerezza per le cellule assimilate.

Le mancanze apparenti
Una volta liberati non potrete più sentire mancanze, ma solo desideri e tutto ciò che desidererete si
concretizzerà molto velocemente.
Le mancanze sono legate al passato e alla m-s; un passato che da questo punto di vista non potrà più
appartenervi nei ricordi, in quanto manifestazione di voi stessi. Difatti, come abbiamo visto prima, un
Uomo Originale Libero vede il passato come uno spettatore a teatro e/o come fosse affacciato a un
balcone, da cui osserva una lunghissima consecuzione di scenari in cui può ormai identificare
istantaneamente le due parti di sé (per semplificare) che li hanno vissuti e attratti nella propria
esperienza di vita: quella libera e quella preponderante di m-s. O meglio: ciò che la m-v ha vissuto
attraverso di lui, in quanto cellula-uomo assimilata. Inoltre, osservare dal balcone quel passato, a
fronte della nuova consapevolezza acquisita, può dare solo gioia, anche negli aspetti un tempo vissuti
con dolore.
Il nuovo scenario, adesso limpido, ci consente ormai con chiarezza di identificare, di volta in volta,
cosa c’era dentro noi in una specifica parte del nostro passato, quale pensiero era o è, alla base di
ciò che il noi stessi che avevamo creato, ha attratto, scavalcando quindi le analisi psicologiche che
ora ci appaiono più come un pasticcio inutile che altro.
Attenzione ai sogni; essi spesso proiettano ipotetiche mancanze, in quanto ispirati dalla m-s e
rappresentano uno dei richiami della m-v più infidi e potenti. Ciò avviene in particolare nell’ambito
dei rapporti interpersonali e/o nel bisogno di appartenere a qualcuno (la coppia). Nella vostra nuova
vita non ci sarà un partner, bensì tutte le relazioni che desiderate con persone simili a voi; persone
che avrete ovviamente attratto nella vostra esperienza, semplicemente desiderandole. I rapporti, una
volta liberatisi dalla m-s, divengono realmente profondi, intensi, gioiosi, in tempi rapidissimi, vista
la non necessità di sprecare energie per strutturare schemi, o loro varianti e, nella maggior parte dei
casi, non hanno scadenza: piuttosto si evolvono e/o mutano, a seconda dei desideri di espansione
reciproca.
Ma come abbiamo già detto non sarà così all’inizio. Durante il sonno, nei sogni, potrebbe tornare
con forza il desiderio di quei finti amori vissuti nel passato, o presenti in tutti gli ologrammi
proiettati dalla m-v attraverso media, carta stampata, pubblicità, ecc. So che è duro definirli finti, ma
non dovete vedere come finto ciò che vi ha attratto verso un’altra persona, o ciò che avete condiviso;
quelle sono emozioni bellissime. Finto è tutto il resto; finto è lo schema in cui avete vissuto
quell’amore e quella gioia: la coppia.
Questa Chiave vi dice che, durante il percorso di Liberazione, i richiami all’ordine provenienti da
m-v e m-s saranno di notevole intensità e, in alcuni momenti, potrebbero mettervi in crisi.
L’apice del richiamo è nella possibile consecuzione tra il sogno e le conseguenti emozioni del post
risveglio. In questi casi non accendete un conflitto interno, prendete tempo e tutta quell’apparente
tensione interiore si dissolverà poi in una nuvola di vapore, perché la m-s non troverà materia a cui
ancorarsi.
Non temete; siete sulla strada giusta! State percorrendo la via che porta a nuovi scenari e
fantastici mondi, fatti di libertà, gioia e amore.
La ripetitività degli schemi. Le cellule-uomo ripetono se stesse

Anche la m-v segue il principio scientifico di minima energia; principio che si può estrapolare dalla
legge della selezione naturale e da tutte quelle della fisica, del business e quant’altro.
Mantenere in vita uno schiavo è più facile facendogli ripetere sempre gli stessi schemi, come quello
già più volte citato della coppia. Avete mai sentito quelle persone che si lamentano delle loro
relazioni precedenti e poi ripetono sempre lo stesso schema della coppia, e magari persino con la
stessa tipologia di partner? Almeno ai più talentuosi tra gli schiavi la m-v dà la possibilità di sapere
che una coppia ha una scadenza e di cercare il meglio. Come dire: di essere quantomeno padroni del
gioco e di gestire lo schema con un altro schiavo, finché c’è passione e utilità.
Sappiamo che possiamo capire in un istante alcune sfaccettature caratteriali degli altri e non per
giocare a fare gli psicanalisti, ma perché potrebbe esserci utile o indispensabile nell’interazione con
loro: per motivi di lavoro, pulsioni, passione, gioco. Attraverso poche informazione sul passato di
una persona, vivendo nell’Attrazione Gaia, saremo in grado di proiettare il nostro futuro con quella
persona, a seconda delle motivazioni del perché riteniamo gioioso questo futuro, purché si tratti del
breve periodo; perché dopo la Liberazione si entra nel FLUSSO degli eventi e quindi le proiezioni di
medio e lungo periodo esistono solo verso se stessi, in quanto desiderio di vivere e non in merito
alla pianificazione e a ciò che faremo.
Ricordiamoci che le cellule-uomo agiscono per cicli ripetitivi.
Quindi, ancora una volta, rammentiamo che non stiamo dando giudizi sugli individui assimilati (essi
sono un’altra specie vivente se non si liberano), ma stiamo semplicemente acquisendo
consapevolezza per decifrare la matrice e le cellule-uomo, e non consentirgli, durante il nostro
percorso, di richiamarci a loro, anche attraverso le azioni, i giudizi e i pensieri degli uomini non
liberi.
La Chiave è che, nella non libertà, un individuo ripete sempre all’infinito gli stessi schemi; cambiano
scenari e protagonisti, ma non lo schema. Il variare dell’intensità delle motivazioni determina
notevoli differenze nello scenario in cui lo schema si sviluppa, ma per un Uomo Originale Libero
queste differenze appaiono solo come sfumature.
Entrare nel flusso dell’Attrazione Gaia, dopo essersi liberati, porta a vivere, e non ad analizzare in
continuazione noi stessi ed il circostante. Quindi se non riteniamo che vi siano elementi necessari da
analizzare, evitiamo di farlo, e viviamo con le persone con cui “vibriamo” ciò che vogliamo,
lasciandoci trasportare dalle nostre emozioni-vibrazioni; se viceversa fosse stato necessario
“vedere” delle cose, agiamo nello stesso modo, ma con la lucidità di desiderare solo scenari congrui.
Approdati all’Attrazione Gaia, una volta concluso il percorso di Liberazione, l’energia
motivazionale si manifesterà in modo intuitivo, in un istante, senza neanche che ve ne accorgiate.
Motivazioni e intenzioni, si fonderanno tra loro. Saranno le emozioni la guida a cui affidare il nostro
divenire: emozioni vostre, questa volta. E ancora una volta si palesa quanto sia deviante e pericolosa
la letteratura attualmente in commercio sulla Legge di Attrazione e il pensare positivo fine a se
stesso. Vera spazzatura, atta a creare schiavi sorridenti, che cercano di migliorare il loro status
attuale imprigionandosi ancora di più.

Volete aiutare qualcuno? Fatevi prima della domande per non far danno
Tratto dagli appunti di Almalibre Rebelde.
Una sera mi si avvicinò una persona, era da tempo che mi aveva notato; in genere non passo
inosservato. Era un po’ alticcio a causa dell'alcool.
Mi disse: “Si vede che tu sei una persona di esperienza, si dice di te…io non capisco delle cose…
la…la mia ragazza…” Era in piena crisi: fase di crollo emotivo.
L’avevo notato in passato, faceva parte di quel microsistema chiamato bar (la sociologia
sperimentale è nata anche dall’osservazione dei microsistemi di matrice nei bar) e, dalle posture di
chi gli si avvicinava, era chiaro che era uno dei leader locali. Gli doveva essere costato molto
accostarsi a me.
Mi chiesi se mi andava di ascoltarlo, di dargli un consiglio; optai per il sì. La mia interiorità fu
attratta dal senso di umanità che emanava, come spesso mi accade.
Una settimana dopo lo rincontrai e mi ringraziò calorosamente, dicendomi “Sei stato duro quella
sera; anzi scusa, non duro: chiarissimo. Ora sto bene, ho capito, penso a me.”
Capire se si è o meno in grado di dare supporto a un altro individuo, non è facile, ed è una seria
responsabilità. Non basta dire le cose giuste, ammesso che si sia certi di saperle, ma è necessario
anche intuitivamente afferrare se l’altro vuole ascoltarle. Valutare se l’altro è nello stato d’animo di
attuarle, il tempo di cui disponete, il vostro potenziale energetico del momento; se nell’energia che
l’altro emana è preponderante quella colorata di chi ama se stesso e tende alla gioia, o quella grigia,
di chi si crogiola nel pensiero di un mondo triste e incapace di accogliere persone “belle” come lui.
Sembrerebbe un’analisi molto approfondita. Penserete: “Magari ci vorrà un mese per analizzare
tutte queste variabili.” No! Non spaventatevi; una volta concluso il percorso anche sciocchezze
come queste si renderanno visibili in un istante. Potrete valutare tutto in un attimo attraverso le
vibrazioni e i segni manifesti. Anche per le vibrazioni vale quanto già detto sulle emozioni: vanno
usate come guida solo dopo la Liberazione, non prima, viceversa proverrebbero dalla m-s.
Tornando al racconto, non mi andava di farmi raccontare la sua storia, nello specifico. D’altronde
nelle dinamiche di matrice le storie sono sempre uguali, perché si posizionano nel range di uno
schema. Quindi il tempo per parlargli, senza ascoltarlo, lo avevo. Non lo conoscevo, ma sentii subito
in lui l’energia di chi vuol star meglio di chi sta peggio, e quindi mi aveva attratto nella sua
esperienza di vita. Sentii tutta l’immanenza dell’Attrazione Gaia e non fui in grado di esimermi da
tanta meraviglia del creato (la potente Attrazione di Gaia era in azione).
Lui era un habitué del bar dei “coatti” – detto in senso simpatico - diciamo “veri” e rustici, nella loro
m-s (i bar dei coatti sono per me uno dei luoghi prediletti per isolarmi ed entrare nella fase
meditativa: sarà forse perché stimolano la mia parte essenziale e coatta).
Lui non era libero, ma in cerca. C’era materiale rapido su cui far leva per dargli una mano.
In effetti dissi molto poco; passai una ventina di minuti a ripetere due frasi, a seconda dell’argomento
che cercava di aprire, interrompendolo sempre quando ricadeva nella curva grigia, dove si infilava
per cercare di farsi le sue ragioni, giudicando l’altro attore, la sua ex .
Che cosa può mai aver a che fare il giudicare con un rapporto tra un uomo e una donna? Sarà che ho
perso l’abitudine a queste follie.
Tornando all’episodio gli dissi: ”Chiediti perché dovresti avere bisogno di un’altra persona; tu
devi bastare a te stesso. Perché ne hai necessità? Non devi averla. E poi… un rapporto deve
basarsi sul piacere reciproco, punto! Se non c’è questo, niente rapporto.”
E a seguire, intercalando: “Tutte le cose legate alle pulsioni hanno una fine, non ha importanza
analizzare solo i perché, ma anche rendersi conto che al di là delle cause, quando certe emozioni
sono finite, sono finite e basta. Finite! Non torneranno più. Tutto ciò che è fisiologico, ha un
tempo! Hai presente quando da piccolo ti regalavano un giocattolo nuovo? Quando te ne stancavi
che facevi? Lo mettevi nella scatola dei vecchi giochi, eppure guai a chi te lo toccava! E così
funziona anche nelle coppie. È già da piccoli che siamo costretti a subire dalla matrice questo
postulato che porta a esasperare la possessività, ossia che una cosa o è nostra, o non lo è; vie di
mezzo non sono previste nel programma.“
Aggiunsi una chicca, visto che un pizzico di gioco ci vuole, e a me diverte ogni tanto vedere la
malignità della m-v che parla attraverso le sue emanazioni. Gli dissi: “Se le vuoi bene, vuol dire che
vuoi il suo bene; ne sei certo? Se la ami significa che saresti felice se lei facesse qualsiasi cosa le
porti gioia, ne sei certo?” Mi rispose di sì e continuai: “Quindi, così come a te piacciono altre
donne, è naturale che anche a lei piaceranno altri uomini; di conseguenza se lei facesse sesso o
l’avesse fatto con un altro uomo, tu volendo il suo bene ne gioiresti, giusto?” In genere di fronte a
queste ipotesi, la m-s va in tilt, e così accadde.

Lasciamo la “nuvola” Almalibre Rebelde e torniamo al linguaggio dei più: vi dimostrerò a breve e
con assoluta certezza che gelosia, possessività e coppia, sono frutto della m-v /m-s, e finché
proverete questi sentimenti, continuerete a esistere solo parzialmente e non conoscerete mai l’amore.
Tornando all’attuale Chiave: perché dovremmo avere bisogno di un’altra persona, e per di più
specifica? Cosa manca in noi da determinare una necessità così forte?
Potremmo passare una vita nel cercare di capirlo; le motivazioni potrebbero addirittura risiedere in
nostre problematiche di matrice pregresse e mai risolte, risalenti all’infanzia. Ne vale la pena? No!
Tutto ciò è molto lontano dalla Liberazione e dall’Attrazione Gaia; il problema non sta in noi, in
questo caso; ma nel falso noi stessi non Liberato.
La Chiave è questa: non importa capire i perché, in questi casi; perché che altro non sono se non
meccanismi di m-s; conta avere la consapevolezza che ci deve essere in noi qualche mancanza o
qualche problema, che ci rende apparentemente indispensabile un’altra persona e che quell’elemento
è di certo a sua volta frutto di qualche schema di m-s, insediatosi nella fase educativa, nel nostro
cervello, attraverso il meccanismo: instillazione delle paure -> esigenza di difendersi da esse
attraverso le possibili soluzioni, precedentemente scritte nel programma m-s dalla m-v ->
creazione dello scenario (la coppia in questo caso) -> abitudine -> attaccamento -> bisogno. Il
tutto potenziato dal senso di dissociazione che la coppia crea e dalla conseguenziale difficoltà a
connettersi con le altre anime.
Sapere che il problema è in noi significa, nell’ambito della nostra nuova dimensione di Liberati,
averlo già risolto; perché alla fine del percorso, quando saremo in grado di esprimere noi stessi
vivendo nell’Attrazione Gaia, nessuno ci sarà più indispensabile.
Nel frattempo potete tranquillamente convivere con questa problematica se essa fosse presente in
voi; ma con lucidità e senza dare un valore ancestrale a cose di matrice.
Se viceversa avete già fatto vostre, nell’immaginario, le dinamiche attraverso cui agisce l’Attrazione
Gaia, ci vorranno 5 minuti a risolvere un apparente problema-macigno. Basterà farsi una domanda:
“Quale pensiero mi ha fatto attrarre quella determinata circostanza di vita, quell'esperienza,
quello scenario?”
Su questo argomento c’è una esperienza sui generis, che Almalibre racconta, ovviamente al limite del
paradosso.

Tratto dagli appunti di Almalibre Rebelde:


Il caso del cuckold Antonio Pollo (cuckold: quelli a cui piace vedere la propria partner far sesso con
altri ed essere eventualmente derisi e/o umiliati) aveva fortemente attratto la mia curiosità. Antonio
Pollo (il suo nick su Facebook) mi aveva raccontato al telefono di sentire il desiderio di essere
umiliato, come maschio, dalla sua partner immaginaria, così come lo era stato in due relazioni per lui
importanti. Ormai mi era chiaro che l’etichetta devianze sessuali non era reale, e sentivo che il
curiosare in quegli apparenti casi estremi mi avrebbe portato a scoprire qualcosa di molto importante
nell’ambito della spiritualità. In quegli scenari estremi, in cui l’altro si doveva inevitabilmente aprire
e mostrare fino in fondo, superando tutte le inibizioni, si intuiva qualcosa che però non riuscivo
ancora a decifrare; avrei capito solo tempo dopo che quel qualcosa era la matrice-schiavizzante.
Un po’ come in antropologia ha contato tanto lo studio delle piccole tribù, in confronto ai macro
sistemi Stati, in cui le dinamiche sono così complesse da non consentire più di focalizzare gli
elementi basici. D’altronde è questa la ricerca: non avere limiti e pregiudizi. Freud chissà quante ne
avrà sentite, per sviluppare tutte quelle teorie sul sesso.
Era da un anno che a sprazzi mi sentivo con Antonio Pollo, finché un giorno volli incontrarlo. Seduti
a un bar, al centro di Firenze, mi raccontò di quanto avesse amato la sua ex. Il loro era stato un
rapporto normale, tra fidanzatini, finché un giorno lui scoprì il suo tradimento con l’ex di lei, come si
suole definirlo nell’ambito della coppia. Ovviamente tradimento sessuale: nelle coppie moderne
ciascuno mangia ciò che gli va, fa ciò che gli piace, vede chi gli interessa, ma pisello e fica, quelli
no, vanno condivisi solo nella coppia… fanno parte del grande amore che lega la coppia e bisogna
usarli solo tra i suoi membri – tanto per dare un'idea della pochezza della coppia.
Pollo mi disse che la risposta di lei alla sua domanda, sul perché del tradimento, era stata: “Perché
lui ce l’ha più grosso!” Come disse una mia cara amica: “Più grosso è più motivante.”; insomma:
come le seste di seno, per i maschi.
Ma la cosa non finì lì e Pollo, nel tempo, arrivò a proporle, per non perderla, di assumere il ruolo di
suo schiavo e di accompagnarla agli incontri con l’altro, attendendo in auto. Lei ci prese gusto e
cominciò anche a umiliarlo in pubblico: pizzicava in discoteca chi le piaceva e, dopo aver sminuito
il partner, si faceva accompagnare da lui nel luogo in cui far sesso col nuovo incontrato.
Lo osservavo: un ragazzo giovane, sui trent'anni, viso pulito. Trasmetteva sensazioni di umanità e
ingenuità insieme. Ma non quella dello stupido. Sapeva esattamente ciò che faceva e il perché;
almeno il primo dei vari perché.
Poi la sua relazione finì e ripeté lo schema con una ragazza russa, ma questa volta in modo molto
dichiarato.
Mi disse che, in particolare, gli piaceva quando veniva preso in giro, quando gli veniva ordinato di
dare una certa cosa in cambio di un potenziale premio in coccole e sesso, per quanto sapesse che poi
non lo avrebbe mai ottenuto.
Speculai che in sostanza, essendo una persona molto libera sotto certi aspetti, e dando priorità al suo
bisogno di affetto-attaccamento (intendiamo ciò che “affetto” fosse per lui), aveva optato
nell’immaginario per l’unica soluzione percorribile al fine di mantenere il rapporto. Aveva quindi
creato un idoneo se stesso, in quanto frutto dei suoi pensieri-desideri e i meccanismi dell’Attrazione
avevano fatto il resto, concretizzando lo scenario a fronte dell’allineamento dei desideri di entrambi
gli attori.
Disse che riteneva giusta la sua posizione perché non era all’altezza di soddisfare le sue partner,
come maschio.
Nonostante la mia matrice residuale con i suoi pseudo valori di giustizia, sessualità, moralità da
baraccone, ecc, si dibattesse tra sdegni di vario genere, restai sereno. Dissi tra me: “Proviamo a
usare la Maieutospiritualità per capire le sue motivazioni, piuttosto che la solita psicologia, le cui
infinite variabili portano in luoghi lontani, irreali, e ad anni di pseudo analisi. Insomma:
riduzionismo! Ok: mi dice che ha il pene un po’ piccolo e sottile; ma, usando i principi
dell’Attrazione Gaia dovrebbe esserci un pensiero intenso e visivo per aver poi concretizzato lo
scenario in cui ha attratto questa tipa, la sua ex. Tipa che i più e la mia vecchia matrice,
chiamerebbero “stronzetta”; ma che in realtà, era stata solo trasparente e sincera.”
Mi vennero in mente due possibilità: una che a tavolino, o attraverso giornali e riviste, avesse potuto
fare il confronto con altri; l’altra, che gli fosse capitata una di quelle cose tipiche dei ragazzi nelle
docce post calcio, sport, piscina, in cui ci si sfotte sulle dimensioni dell’organo riproduttivo. La
seconda sembrava più potente, ipervisiva, con relativa umiliazione. Gli chiesi: “Pollo: da ragazzo,
ti è mai capitato di far docce con altri maschi, e vedere la differenza?”
Era un tipo molto tranquillo, aveva una postura morbida e rilassata, ma dopo la domanda cominciò a
toccarsi i bottoni nervosamente: avevo fatto centro. Quindi niente psicologia; aveva semplicemente
focalizzato visivamente il problema e, di conseguenza, attratto la persona giusta affinché lo scenario
dell’umiliazione si ripetesse. Anzi: forse aveva pilotato inconsciamente il rapporto, proiettandovi i
suoi pensieri-paure.
Fu la scoperta dei principi dell’Attrazione a consentirmi uno dei vari salti vibrazionali succedutisi
nel tempo, e a farmi capire quanto inutili siano le analisi pseudo spirituali e/o psicologiche, trattate
dagli autori di tanti libri.
Era tutto lì; nessun problema pregresso, nessuna devianza, nessuna patologia da curare perché non si
è normali. Aveva semplicemente attratto lo scenario non sapendo gestire il suo immaginario; cosa che
non potrebbe accadere a un individuo che ha fatto suoi i principi dell’Attrazione Gaia.
Inutile poi parlare dei risvolti curativi, nel senso che non è detto che si debba cambiare, ma di certo
una cura a base di Attrazione Gaia è una cosa da cinque minuti. Cinque minuti per la diagnosi e
cinque minuti per la cura; sempre che, ripeto, si voglia cambiar strada, perché il bisogno inconscio di
ripetere lo scenario, causato dal Modello Operativo Interno (MOI-memorie) è quasi biologico. Per
dirla su un piano di causa -> effetto: se non c’è una forte volontà di cambiare la mente continua ad
essere al servizio della m-s e siccome è proprio la mente che deve tenere sotto controllo il MOI,
uscire dal tunnel diventa impossibile.

Non siamo tutti uguali. La trappola intellettuale dell’umiltà: scopriamo i nostri talenti
Vi sono alcune problematiche chiave, nell’ambito dello sviluppo della consapevolezza, che
richiedono un approccio trasversale nel rapporto con noi stessi; ciò al fine di aggirare impasse
culturali e storici di m-v, molto radicati.
Ipotizziamo di essere coinvolti in un discorso che abbia come tema l’essere o meno tutti uguali alla
nascita e che, il nostro interlocutore, porti acqua alla tesi che le differenze tra gli individui sono una
mera conseguenza dell’ambiente di crescita e degli stimoli da esso ricevuti. Potremmo rispondergli
così, con un pizzico di provocazione:
“Guardiamoci: le nostre mani, il viso, i capelli, gli occhi, tutto è diverso tra noi. Così come sono
diversi i nostri riflessi, gli organi interni, i muscoli, il cuore, il fegato. Anche il nostro cervello è
diverso e lo è anche in rapporto alla quantità di massa che si attiva in base alle stimolazioni
esterne, alle pulsioni, ai pensieri, agli stati d’animo, ecc. ecc. Ma, ammesso che fosse come pensi
tu, anche solo in parte, è indiscutibile che l’ambiente di sviluppo porti comunque a risultati
diversissimi tra loro. Detto ciò, dimmi tu una cosa: visto che queste diversità fisiche, di talenti,
reattività, creatività, intuitività, sono così evidenti al di là delle cause, che problema hai dentro te,
da voler vedere le cose in un modo così falsato? Perché ti è così necessario negare una verità così
palese? Ossia che siamo tutti diversi e da tutti i punti di vista e che ciò, al di là delle circostanze,
ci porterà a vite non uguali anche a parità di condizioni? Potrebbe essere magari che questo tuo
pensiero ti è stato iniettato dalla matrice-vivente attraverso il sistema educativo e i media, per
programmarti in funzione dei suoi scopi?”
Quali elementi hanno determinato storicamente la nascita di ipotesi così fuorvianti? Quella che siamo
tutti uguali o potenzialmente uguali e fatto sì che, per selezione naturale, divenisse un forte elemento
utile alla m-v?
La risposta è semplice: la m-s risulta scrivibile nel cervello di una nuova cellula-uomo, attraverso il
sistema educativo, quanto più la sua individualità viene repressa, mentre la matrice procede
all’assimilazione. Ciò si ottiene anche dando valore morale ad atteggiamenti come l’umiltà. Difatti il
programma m-s può entrare nella mente umana ed essere installato, come sistema operativo, solo
transitando attraverso la porta cerebrale delle paure e quella dell’attaccamento, ed è proprio grazie
all’umiltà che veniamo predisposti ad ascoltare chi ci rappresenta le paure e gli scenari di m-v, che
poi assurgeranno a nostro sistema di vita.
Umiltà e sincerità sono dei falsi valori, utili a creare schiavi e a mantenerli poi, nello stato di
asservimento.
La Chiesa e i meccanismi di asservimento che vengono utilizzati dalla m-v, durante la fase educativa,
la sanno lunga da questo punto di vista: umiltà verso il sacerdote che rappresenta la parola del
fantomatico creatore, in modo da lasciare aperta la porta a tutte le paure e le false soluzioni utili a
programmarci; e sincerità nel dichiarare se si è contravvenuti a qualche regola, in modo da
completare il pannello elettronico, creato per controllarci… una morsa psicologica perfetta.
“Mamma e papà agiscono per il tuo bene, ascoltali, sii umile!” Peccato però che non sapessero di
essere “programmi” anch’essi, al di la dell’amore e del bene innato verso i figli.
Ricordiamo sempre che la sincerità è un altro dei più falsi di tutti valori. Infatti un Liberato non
accetta attaccamento su sé ne da aspettative. Su cosa potrebbe mentire quindi? Cosa ci sarebbe da
non dire?

La ricerca del propri talenti


Per liberarvi e poi vivere nell’Attrazione Gaia avendo come guida le vostre emozioni (e non quindi
quelle di m-s che si provano prima della liberazione), è necessario fare leva sui propri talenti e sarà
quindi opportuno scoprirli. E’ la creatività, la felicità e la gioia, la dimensione di vita di un uomo che
torna a sé.
I propri talenti sono occultati dalla m-v e dalla m-s individuale se non sono utili alla m-v, attraverso
due meccanismi manipolativi: uno è il dare valore all’umiltà, l’altro l’ipotizzare che siamo tutti
potenzialmente uguali, in modo che ciò funga da soppressore della sicurezza di sé e di conseguenza -
> all’esplosione della propria individualità.
La Chiave, a questo punto del percorso in cui il vostro livello di libertà è già molto più elevato, non
consiste in un’affermazione, ma nella risposta a una domanda: “perché i padroni dicono agli schiavi
che siamo tutti uguali, loro compresi, per quanto al contempo ci rappresentino una situazione
contraria e consolidano il loro status di diversi, in quanto padroni?” Perché esaltando il valore
dell’umiltà consolidano la loro differenza di status e possono quindi veicolare a loro piacimento la
ricerca dei talenti degli schiavi, in quanto soggetti riconosciuti dagli stessi, come maestri e guide. I
padroni, dando per scontato che l’obiettivo dell’interlocutore deve essere quello di divenire come
loro, schiacciano la creatività individuale e le strade che essa potrebbe far intraprendere agli
schiavi. Inoltre ipotizzando una assoluta uguaglianza di partenza, evitano tensioni interne al gruppo.

Vediamo a tal proposito cosa ha affermato nei secoli, in merito alla schiavitù e al dislivello sociale
padroni -> schiavi, la chiesa cattolica; ossia il principale braccio di addestramento cellule-uomo
della m-v:

-Dio afferma nel Decimo comandamento tradotto in originale: “Non desiderare la moglie del tuo
prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua
schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.”
-362 d.C. :Il Concilio locale di Gangra in Asia Minore scomunica chiunque incoraggi uno schiavo
a mancare di rispetto al proprio padrone o a rifiutarsi di servirlo. (Divenne parte del Diritto
Canonico dal XIII secolo).
-354-430 d.C.: S. Agostino insegna che l’istituzione della schiavitù viene da Dio ed è a beneficio
degli schiavi e dei padroni . (Citato in seguito da molti Papi, a conferma della "Tradizione").
-650 d.C.: Papa Martino I condanna chi predica la libertà agli schiavi o li incoraggia a fuggire.
-1089 d.C.: Il Sinodo di Melfi, sotto Papa Urbano II, impone la schiavitù alle mogli dei sacerdoti .
(Divenne parte del Diritto Canonico dal XIII secolo).
-1179 d.C.: Il Terzo Concilio Laterano impone la schiavitù a chi aiuta i Saraceni.
-1226 d.C.: La legittimità della schiavitù è incorporata nel Corpus Iuris Canonici, promulgato da
Papa Gregorio IX e rimasto legge ufficiale della Chiesa fino al 1913. I giuristi canonici elaborano
quattro giusti titoli alla detenzione di schiavi: in caso di prigionieri di guerra, di persone
condannate alla schiavitù per crimini commessi; di persone che si vendono in schiavitù , compresi
padri che vendano i propri figli; in caso di figli di madri schiave.
-1224-1274 d.C.: S. Tommaso d’Aquino difende la schiavitù in quanto istituita da Dio in punizione
dei peccati e giustificata come parte del “diritto delle nazioni” e della legge naturale. I figli di
una schiava sono giustamente schiavi, anche se non hanno personalmente commesso alcuna colpa.
(Citato da molti Papi successivi).
-1435 d.C.: Papa Eugenio IV condanna l’indiscriminata riduzione in schiavitù degli indigeni delle
Isole Canarie, ma non condanna la schiavitù in quanto tale.
-1454 d.C.: Con la bolla Romanus Pontifex, Papa Nicola V autorizza il re di Portogallo a ridurre
in schiavitù tutti i Saraceni e i pagani che il suo esercito riuscirà a catturare.
-1493 d.C.: Papa Alessandro VI autorizza il Re di Spagna a ridurre in schiavitù i non-cristiani
delle Americhe che sono in guerra contro le potenze cristiane.
-1537 d.C.: Papa Paolo III condanna l’indiscriminata riduzione in schiavitù degli Indiani del Sud
America, ma non condanna la schiavitù in quanto tale.
-1548 d.C.: Lo stesso Papa Paolo III conferma il diritto del clero e dei laici a possedere schiavi.
-1639 d.C.: Papa Urbano VIII denuncia l’indiscriminata riduzione in schiavitù degli Indiani in
Sud America, senza rinnegare i quattro “giusti titoli” al possesso di schiavi.
-1741 d.C.: Papa Benedetto XIV condanna l’indiscriminata riduzione in schiavitù degli indigeni in
Brasile, ma non denuncia né la schiavitù in quanto tale né l’importazione di schiavi dall’Africa.
-1839 d.C.: Papa Gregorio XVI condanna la tratta internazionale degli schiavi neri, ma non mette
in discussione la schiavitù in sé, né il commercio interno degli schiavi.
-1866 d.C.: Il Santo Uffizio, in un’istruzione firmata da Papa Pio IX, dichiara: La schiavitù in sé,
considerata in quanto tale nella sua natura essenziale, non è affatto contraria alla legge naturale
e divina, e possono esserci diversi giusti titoli di schiavitù , ai quali fanno riferimento riconosciuti
teologi e commentatori dei sacri canoni […] Non è contrario alla legge naturale e divina che uno
schiavo sia venduto, comprato, preso o ceduto in scambio".

Durante la crescita di una cellula-uomo e la sua interazione con chi ne è guida, emergeranno i suoi
talenti; quelli utili alla m-v verranno sviluppati, viceversa gli altri saranno repressi o soppressi,
come nella stragrande maggioranza dei casi.
Tutti coloro che operano nella m-v come guide non sono altro che padroni, a loro volta schiavi della
m-v. Tutti i padroni conclamati o che hanno cercato di emergere hanno utilizzato un preciso
meccanismo di manipolazione per spegnere l’individualità dei loro schiavi. Il meccanismo in
questione cita: “Siamo tutti uguali, ma chi farà di più in una determinata cosa, avrà un qualcosa in
più, sarà migliore e quindi diverso”. Quindi il risultato non cambia. Invece di dire: “Siamo tutti
diversi dalla nascita anche sul piano dei talenti”, hanno detto tra le righe: “Sarete tutti diversi anche
sul piano del valore, dopo che avrete fatto ciò che ho indicato io, e affinché possa penetrare le vostre
menti, voi farete gli umili e io, il mal celato arrogante depositario della verità.”
Vi sono persone umili perché gli è comodo e quindi usano la m-v; non le apprezzo personalmente, ma
non posso non dar valore al loro livello di consapevolezza. Attenzione invece a quelli realmente
umili; hanno perso completamente la via di se stessi e in genere cercheranno di portarvi dal loro
padrone: un dio, un personaggio politico di spicco, un illuminato, un maestro spirituale, o chi per
loro.
L’umiltà non ha nulla a che vedere con l’apertura alla vita, alla conoscenza e alla gioia. L’umiltà
reale è il più grande peccato che un individuo possa commettere contro se stesso.
Ho sempre provato una forte simpatia per la figura di Gesù, ma i principi dell’Attrazione Gaia mi
hanno insegnato una cosa: che c’è sempre un motivo; che c’è sempre un pensiero alla base dello
scenario che si va a conclamare.
Perché quindi è stato possibile che il pensiero e la vita di Gesù fossero utilizzati per strutturare la
più grande e longeva organizzazione criminale della Storia, al di la che poi la chiesa cattolica abbia
manipolato o meno il suo pensiero? La risposta è che Gesù si rifece al presunto Padre, la cui parola
non poteva essere messa in discussione da nessuno. La Chiesa Cattolica, a sua volta, non ha fatto
altro che perpetrare la leggerezza prospettica di Gesù, inserendo nel paradigma cristiano la figura
intermedia e terrena del papa. Non a caso l’Impero Romano adotto il cristianesimo, in versione
cattolica, come religione di stato; religione che nella concatenazione causale degli eventi di matrice,
permise all’Impero di evolvere i suoi meccanismi di potere, da materiali a spirituali, espandendo
ancor più e su gran parte del mondo il potere di Roma. Il passo decisivo avvenne con papa Gelasio
(492-96) che scrivendo all’Imperatore d’Oriente Anastasio: “Tu sai, grazioso figliolo, che tu,
malgrado sia al vertice dell’umanità per dignità, tuttavia devi chinare devotamente la testa
davanti ai padri nelle questioni divine, e aspettare da loro lo strumento della tua salvezza”, sancì
definitivamente il sorpasso della chiesa sul potere di imperi e stati.
Detto ciò, partiamo alla scoperta dei nostri talenti, focalizziamoli tutti, perché quei talenti siamo noi
stessi e dopo aver verificato la potenziale compatibilità di questi strumenti, con i nostri desideri,
usiamo quelli che sono allineati agli scenari che ci danno gioia, e creiamo!

Tu sei il centro dell’universo e in questa forma umana hai un tempo; usalo per vivere la tua vita e
non quella che ti impone la m-v attraverso gli input delle sue cellule-uomo con funzione di
padroni!
L’insicurezza e l’inflazione dei cosiddetti maestri spirituali
Nei vari campi della vita, essere qualcuno, come si sul dire in ambiente di matrice, ammesso che si
possiedano talenti, richiede tempo e l’acquisizione di notevoli competenze.
Solo nell’area filosofico-spirituale-formativa, ciò sembra non necessario e per questo le Chiavi della
consapevolezza dovranno essere usate per porsi selettivamente in questo ambito. Coloro che operano
in questo settore, che siano dei leader o dei seguaci, possono dire tutto ciò che vogliono, fornire
pseudo informazioni utili o meno in apparenza, vestendole con l’alea della soggettività e
dell’ancestrale. La liberazione del sé, non contempla alcuna credenza ne nulla da imparare.
Prestiamo molta attenzione a ciò: questo bisogno di spiritualità generato dalla nostra parte libera, se
veicolato attraverso il settimo chakra, potrebbe farci percorrere strade che confluiscono in un’altra
stanza dell’appartenenza, precludendoci nuovamente la possibilità di scoprire noi stessi.

La tua vita in questa forma ha un tempo. Non sprecarlo! Vivi nella gioia; scopri e sperimenta
senza limiti da Uomo Originale Libero che non ripete gli schemi e naviga in un’espansione
costante e imprevedibile.

Cosa possono realmente darci le filosofie di genesi orientale?


Questi Scritti sono di certo più chiari per i lettori che già si erano avvicinati ai principi
dell’Attrazione, o che avevano intrapreso nel passato percorsi di ricerca interiore, quantomeno
abbastanza scevri da credenze.
Le filosofie di radice orientale esercitano un grande fascino su chi si avvicina a una spiritualità
avulsa dall’eccessivo inquinamento religioso-dogmatico, e l’incontro con esse, una tappa importante
ma non indispensabile del percorso di liberazione.
L’intuizione prima e lo studio poi, di concetti come energia, meditazione, pace interiore e del godere
di sé, cambiano interiormente, anche a livello di immaginario visivo, il modo di vedere ciò che
chiamiamo realtà. Questo modo così diverso di sentire il rapporto tra l’uomo, l’energia e l’universo,
apre le porte all’interiorità, alla consapevolezza e ai principi dell’Attrazione.
Ma non tutti i filoni orientali sono orientati all’apertura (in senso lato), anzi, e molti scadono nel
paventare scenari pseudo spirituali strutturati gerarchicamente, esattamente come accade nella Chiesa
Cattolica.
Anche queste organizzazioni rappresentano strumenti di controllo della m-v nell’area della
spiritualità umana, ed è per questo che la matrice le ha selezionate e ci convive pacificamente.
Perché essa ha necessità di sopprimere la parte libera dell’uomo che è scritta nel suo imprinting
genetico.
Viceversa quando qualche illuminato non inscatolato, può essere in grado di danneggiare la m-v,
proiettando l’uomo verso la libertà, esso viene sistematicamente eliminato se, oltre a propagandare
idee libertarie attraverso suoi libri, crea un micro sistema fisico. Ciò però non avviene quasi mai se
a creare il gruppo dopo la morte del leader, sono i suoi seguaci, per due motivazioni di base:
1. Venuto meno il leader, che aveva individualmente un livello di energia di propagazione della
libertà, tale da poter far danni alla m-v, il resto del gruppo entra in una fase di staticità, in quanto
semplice promotore di tradizioni e ritualità. Esso però produce e consuma, e quindi acquisisce il
diritto di esistere in quanto ormai parte dei meccanismi di m-v.
2. Molti dei seguaci vengono riassimilati dalla m-v, attraverso la discontinuità inconscia, attivata
dalle paure.

Illuminarsi è comunque solo un passaggio intermedio per addivenire un Uomo Originale Libero.

Swami (un vecchio amico maestro di yoga): “Non ho ben capito cosa intendi; tu affermi che essere
un Krishnamurti, per esempio, è solo un passaggio intermedio per arrivare alla liberazione?”
Io sorridendo: “Anatema! Ti dico cosa ci narrò l’essenza dell’Uomo Originale Libero a tal
proposito.”
L’Essenza dell’Uomo Originale Libero disse :”Esistono sparsi per il mondo tanti Uomini Originali
Liberi che hanno vissuto il percorso in modo puramente istintuale. Essi non sentono il bisogni di
raccontare la loro storia e le motivazioni che li hanno spinti a liberarsi: vivono esclusivamente la
loro essenza in quanto tali.”
Io: “Te lo dico a modo mio: ho conosciuto un ex fotografo milanese, a Sifnos, nelle Cicladi. Un
giorno discontinuò, vendette tutto e partì alla volta della bellezza, della vita e della natura. Viveva
su una spiaggia stupenda. Punto! Eppure non aveva la più pallida idea, sul piano mentale, di cosa
fosse il sé, un percorso di liberazione, i principi dell’Attrazione, o la discontinuità inconscia. Io
invece da quando ero piccolo sentivo il desiderio di un mondo migliore, ma capisco che questo è
un mio limite. La stessa mia malattia l’aveva Krishnamurti, ma lui non ne era neanche
consapevole. Allora: in una scala da uno a dieci sulla liberazione, il fotografo sta a otto, io a
cinque e Krishnamurti a quattro; ma solo perché io sono consapevole del mio limite, mentre
Krishnamurti non lo era. Pensa a una cosa: se in tutti gli scritti di un illuminato si parla di vivere
e basta, di libertà e basta, di essere centrati su di sé e basta, mi spieghi perché hanno passato la
propria vita a dirlo agli altri, invece di vivere? E guarda che io dico: meno male che quegli
illuminati avevano questo limite, perché così ci hanno lasciato cose bellissime; spunti e verità
fondamentali. Ma mi è anche chiaro che è impossibile ipotizzare un Uomo Originale Libero che
vive immerso nell’Attrazione Gaia, passare il suo tempo a scrivere questo libro, o ad andare in
giro a parlare agli altri sistematicamente di queste cose, perché chi è veramente “oltre” vive e
basta!”

Avrei capito solo molto più tardi che quando ci si Libera, col passare del tempo, si desidera vivere e
scambiare solo con altri Liberati e quindi, il desiderio di Liberare altri, in realtà, coincide con quello
di nutrirsi di energie Liberate e di Liberazione. Una volta compreso a fondo che le cellule-uomo sono
programmi che agiranno in ogni istante in funzione degli input provenienti dal programma m-s,
diventa impossibile e insano, persino ascoltarli per più di qualche minuto, visto che la massa delle
cellule-uomo vive in una vibrazione bassa e aliena, rispetto a quella dell’uomo Liberato e
dell’universo e cerca costantemente di portare tutto ciò che ha intorno, in quella vibrazione.

Se siete in un momento creativo o di analisi concettuale, in prima battuta, non attingete mai
dall’esterno: abbiate fiducia in voi!
L’Essenza dell’Uomo Originale Libero fu molto chiara e pratica nel descriverci i passi da compiere
durante il percorso, comprese le insidie e le metodologie di approccio alle varie tematiche. Essa ci
narrò:
<<Le intuizioni su come creare un percorso di Liberazione sicuro ed efficace, dovranno essere le
vostre.
Quando vi troverete in un momento creativo, quello in cui potreste trovare i tasselli mancanti, non
attingete mai dall’esterno, come in genere fanno le cellule-uomo, perché i metodi già consolidati
da altri interromperebbero il contatto con l’Uomo Originale Libero che è in voi e quindi con la
fonte.>>
Una indicazione, questa, estremamente chiara. D’altronde come avrebbe fatto un creativo a partorire
qualcosa di nuovo, se avesse attinto a ciò che già c’era? O se per generare il suo divenire, avesse
ripetuto gli schemi del suo passato?

L’arroganza di coloro per cui siamo tutti uguali e che dicono: Uguali si, ma gli altri non hanno
visto la luce
Altri dissero le stesse cose: “Perdonali perché non sanno quello che fanno.”
I vostri pensieri, le vostre emozioni, il vostro grado di illuminazione, vi stanno proiettando verso la
consapevolezza; così come l’Attrazione Gaia vi sta catapultando all’unisono in direzione della
libertà.
Libertà non è fare ciò che si vuole; tutti fanno sempre ciò che vogliono!
Libertà è fare ciò che vogliamo dopo aver abbandonato gli schemi; status sociale-materialismo del
superfluo e coppia, in primis.

Ivor a Reggio: “Ma perché vai sempre a mangiare dal Greco, er paninaro?”
L’avevo contagiato col dialetto romanaccio; gli risposi: “I panini sono ottimi e poi lì c’è gente
semplice, i loro schemi di matrice sono essenziali, mi sento più a mio agio. La differenza visiva di
quelli che loro immaginano essere i nostri differenti status, eviterà che mi si avvicinino, come
sempre accade, e così sarò nella serenità e nella meditazione.”
Ivor: “Ma c’è mai una motivazione normale nelle cose che fai?”
E io: “Per la banalità c’è sempre tempo. Ora ho da fare, ho da vivere, ho voglia di giocare.”

Gaia vi suggerisce di fuggire da tutte quelle situazioni che vi fanno immaginare, in prima battuta,
l’ampliamento della consapevolezza come un qualcosa di possibile da raggiungere solo in luoghi
idonei. Fuggite da ciò, se non volete cadere nell’ennesima trappola che vi costringerebbe a continue
ripetizioni e bagni caldi di auto motivazione. La vostra Liberazione deve nascere dalla rimodulazione
del vostro ambiente di vita attuale, o magari dal suo completo abbandono; il resto verrà da sé, col
tempo.

Al bar dei coatti, quelli di campagna, si ascoltano discorsi di taglio agricolo; le voci sono forti,
pastose; i temi: macchine agricole, il loro funzionamento, le peripezie per tamponare guasti e periodi
morti consequenziali, litigi vari e/o auspicabili, prostitute da acquistare di vario genere, l’importanza
della prestanza fallica nel sesso, ecc. Si prendono in giro in modo volgare ed estremo. Sono tutti
presi a guardarsi tra loro: visi normali, semi vivi, attenti; atteggiamenti presenti nella discussione del
momento. Di fondo i loro dialoghi hanno un tema, un modo di porsi standard con il quale esprimono:
“Sono qui: socializzo, ascolto, intervengo, condivido, appartengo a voi; il mondo ci è ostile, ma
noi ce la faremo. Soldati… alla pugna!”
Al bar del calcio i discorsi cambiano, ma il tema di fondo resta costante.
A quello di Confindustria, il più matriciaro e noioso, nei miei ricordi, i discorsi cambiano, ma il
tema di fondo resta lo stesso.
Mentre al bar degli spirituali il discorso cambia e anche il tema di fondo varia; loro dicono che
siamo tutti uguali e che, poverini, quelli degli altri bar non hanno avuto ancora la possibilità di
vedere la luce; ci penseranno loro a illuminarli; o magari lo farà il loro sé interiore. Poi, a una certa
ora, che varia da bar a bar, da stanza a stanza, tutti si alzano per andare a pranzo con le partner e/o gli
amici. Tutti in riga, per poi tornare alle cose di sempre con senso pratico. La matrice-vivente
scandisce il tempo e detta inesorabilmente il da farsi. Invece di sistemare la cinghia del trattore,
come consigliato da un amico del bar dei coatti, gli spirituali correranno alla Feltrinelli ad acquistare
quel nuovo libro, di cui proprio non si può fare a meno per evolversi.
C’è una costante storica in tutto ciò (per quanto ne sappia io): gli spirituali pensano di essere sempre
oltre; la loro velata e nascosta arroganza non ha limiti nel suo essere radicata e apparire come
inequivocabile segno distintivo. Il leitmotiv è: “siamo tutti uguali, è solo che loro, gli altri, non
conoscono la verità, così affogati dal sociale, dalla tv, dagli stereotipi, dalla cosiddetta civiltà:
hanno perso se stessi.”
L’Attrazione Gaia invece vi dice: “lontani dalle stanze dell’appartenenza a qualcosa o a qualcuno;
lontani da chi non ha l’energia interiore per non appartenere, ma si arroga il diritto di insegnare
e… lontani dal bar degli spirituali di qualsiasi provenienza se presuntuosi e arroganti.”
Chi veramente vuole accompagnare un umano verso la Liberazione, sempre che quell’umano la
voglia realmente, cede solo l’informazione madre, quella dell’esistenza delle due matrici e supporta
l’altro, attraverso le tecniche di liberazione e la sovrapposizione delle memorie genotipiche libere,
su quelle di m-s (MOI di m-s). Perché dopo la Liberazione non vi è più nulla verso cui elevarsi
spiritualmente, ma solo il vivere, conoscere, sperimentare, gioire e abbracciare la felicità.
Gaia e i principi dell’Attrazione sono già in voi, nella vostra individualità. Non date ascolto alle
emozioni prima di aver completato il percorso di liberazione dalla m-s; sarebbero le sue e non le
vostre. La vostra essenza è il centro dell’universo e il passo verso la Liberazione non può essere
fatto da altri che non siate voi stessi.
L’accelerazione della consapevolezza

Siamo sempre più addentrati nel percorso e abbiamo fissato i punti chiave della consapevolezza,
quindi adesso, in merito ad alcune tematiche, sarò molto sintetico, riportando frasi di Sally e
Almalibre Rebelde tratte dai loro appunti.

Se qualcuno che amate sta male, non prendetevela con chi vi è più vicino
Sally: <<Potrebbe apparire strano, ma in genere funziona proprio così, soprattutto se
intervengono alcune variabili standard.
La regola comunque è che quando qualcuno che amiamo sta male, o soffre per lungo tempo,
magari di una patologia irreversibile, perdiamo la capacità di agire nell’adesso-e-ora e quindi di
estraniarci dal prima e dal poi.
Per l’altro che soffre lo scenario nefasto diventa un chiodo fisso. I pensieri negativi ridondano e
ne creano altri; l’ostilità di un incerto futuro che si approssima e l’apparente impossibilità di
porvi rimedio caricano la mente di energia oscura, proiettandola in un vortice in cui, chi ci è
vicino, appare nel suo agire inadeguato e non allineato al congruo stato d’animo.
Così invece di apprezzare chi si prodiga per noi, lo sentiamo come colpevole di qualcosa:
disattento, superficiale, egoista. In realtà è come se in quei momenti vivessimo in un quadro
chiuso, dove tutta la realtà orbita intorno al nostro unico e ridondante pensiero.>>

Misuriamo il nostro grado di adesso-e-ora e il livello di Liberazione


Almalibre con Serena in un ristorante cinese di Roma:
<<Dai Serena, stacca un attimo l’attenzione dagli involtini primavera e facciamo un gioco,
partendo da questa frase di Eduard Douwes Dekker che usava lo pseudonimo di Multatuli “Le
illusioni perdute sono verità ritrovate”. Immagina che essa possa farci capire qual è il nostro
rapporto col passato e quanto esso condizioni l’adesso-e-ora, cioè il luogo in cui dovremmo
essere adesso; luogo fatto di libertà, gioia, gioco e amore. Spezziamo la frase in due e prendiamo
il primo tronco: “Le illusioni perdute”; ora immagina un bel momento di una vecchia storia
d’amore-coppia e prova a percepire d’istinto se provi più gioia o nostalgia.>>
Serena ci pensò un istante e poi rispose di slancio: <<Nostalgia!>>
Almalibre: <<Ora fatti una domanda: se stavi pensando a un bel momento vissuto con un’altra
persona, com’è possibile che tu non abbia sentito gioia? Prova ad andare ancora oltre: hai
provato nostalgia per lui, o per quel periodo della tua vita?>>
Serena: <<In quel periodo mi sentivo felice; mi manca quello stato d’animo. Tutto era così
perfetto…>>
Almalibre: <<Quindi non ti manca la persona in sé, ma bensì lo scenario, la coppia. Tu in testa
hai la coppia, non l’amore. Se percepisci il passato con nostalgia allora vuol dire che
emozionalmente sei rimasta lì e che quindi in te la m-s la fa da padrona; altro che donna
liberata.>> Sorrisi e poi le dissi: <<In merito a questo aspetto, la coppia, senti ancora un
potenziale partner come un indispensabile completamento della tua vita. Invece di focalizzarti
sulla ricerca di te stessa, cerchi la felicità in uno schema in cui infilare qualcuno. Questo non è
desiderio d’amore, ma bisogno; e dove c’è bisogno c’è malattia. Mi rendo conto che nel tuo casino
interiore, focalizzare che la coppia non è nella natura umana è troppo lontano, ma almeno vorrei
capissi che così non troverai mai amore, perché tu cerchi altro: ossia qualcuno da incastrare nel
tuo modello mentale in cui l’amore andrebbe vissuto, perché quello è il programma che la matrice
ti ha scritto nel cervello, senza variabile alcuna… un compagno insomma; e i compagni si fanno
compagnia.>> E poi, sorridendo: <<Che tristezza!>>
Serena perplessa: <<Non avevo mai visto le cose da questa angolazione.>>
Almalibre: <<Ora fissa il secondo tronco della frase: “sono verità ritrovate.” Quanto più
stiamo bene e ci siamo liberati dal “programma mentale”, tanto più saremo felici di aver scoperto
la verità; perché ciò ci consentirà di direzionare i nostri desideri verso scenari lontani dal tempo
limitato in cui può esistere uno schema di matrice. Se proviamo gioia nell’immaginare che le
illusioni sono una bolla di amenità che si è dissolta, consentendoci di approdare alla realtà,
allora vuol dire che siamo pronti a vivere una vita nella pienezza gioiosa della verità insita nella
fonte. È un metro di misura duro, perché estremamente visibile; ma è straordinario nella sua
utilità pratica. Lo stesso discorso vale per le tue aspettative legate ai rapporti; in te sono così
forti che si “respirano”! Nel complesso però sei una persona positiva, perché sei in una fase di
ricerca e non di ripiegamento; ci vuole giusto qualche ritocco. Devi focalizzare un paio di cose: la
prima è che nei rapporti non vi devono essere aspettative. E’ invece più che giusto calibrare le
relazioni di qualsiasi tipo e quindi il flusso di pensieri e desideri verso gli altri, in funzione di
un’equilibratura che generi allineamento. Per fare questo bisogna però essere abbastanza
Liberati da poter ascoltare l’anima degli altri, senza cercare di piegarla ai propri schemi mentali.
E per fare ciò non basta la volontà; non si tratta di disciplina mentale. Per “sentire” gli altri
bisogna prima cancellare gli schemi, per sempre. È utile forse amare chi non ti ama, o cercare in
un’amicizia ciò che non puoi avere? Nella realtà, facendo così, manifesti solo la ricerca negli altri
di ciò che non hai ancora trovato in te. Devi liberarti, amarti di più; e a seguire, come mera
conseguenza, cesseranno tutte le tue aspettative improprie sugli altri. Quanto più ti liberi, tanto
più ti ami; mentre se non parti dalla liberazione dagli schemi di matrice, la positività diventa solo
un sedativo: una coperta calda ma transitoria. Il problema va risolto alla radice. Non serve a
nulla cambiare atteggiamento come dicono tanti libri spazzatura sulla Legge di Attrazione e la
PNL deviata; l’atteggiamento non è energia d’intenzione, ma solo un prendersi in giro, un mentire
a se stessi. È necessario cambiare la propria essenza interiore, trasmutarsi, far nascere il vero “se
stessi”, per trovare la felicità. Se vuoi ti dirò come farlo, sempre che le tue orecchie siano pronte
ad ascoltare. Nella realtà oggettiva che si svela a seguito della scoperta delle matrici che
assimilano l’uomo rendendolo schiavo, non esistono maestri che insegnano, ma persone che per
amore di sé, e della Liberazione in cui amano vivere, cedono l’informazione madre, anche affinché
altri la propaghino. Devi solo spogliarti delle false credenze scritte nel tuo programma; non devi
cercare risposte, ma solo cancellare, fino a che la realtà oggettiva si svelerà da sé. Nei
meccanismi di Liberazione dalla matrice non bisogna scavare, ma solo togliere. La luce della
verità… l’energia universale che ci è stata negata, sta nel vuoto e non nel pieno.
La seconda verità è ancora più sconcertante. Hai presente quella frase un po’ idiota che dice “Chi
ama di più è il più debole”? La definisco idiota perché racchiude l’amore in una scatolina di
coppia, piuttosto che proiettarlo verso la moltitudine e l’universo ma, al contempo, c’è da dire che
descrive un fenomeno che si verifica realmente se si vive in matrice. Questo può accadere per vari
motivi, ma sappi che, inconsciamente, il Gradiente di libertà sensibile dell’altro, quanto più
direttamente o indirettamente sente pressioni legate alle aspettative, tanto più si ritrae. Mentre
per chi si è già liberato, il ritrarsi è un atto conscio. In conclusione, coloro che mostrano e hanno
meno aspettative sono più amati: attraggono amore, perché si amano. Immagina quindi quanto
può essere potente il flusso dell’amore se già si è più liberi; e quanto esso divenga fluido tra
Liberati, senza pretese, giochi di forza o altro. L’amore non può essere racchiuso in un
meccanismo in cui un altro ci da ciò che ci serve e viceversa. C’è un mondo fuori dalle tue scatole
mentali che vuole giocare, vuole scambiare emozioni, amore, gioia… Insomma: fuori dal falso te
stessa, che ti hanno scritto nel cervello, c’è la felicità… e un amore, quello tra Liberati, che
scorre oltre il tempo; uno spazio in cui anche se si fa l’amore, lo si fa con le anime.>>

Dare di più, o di meno; l’egoismo di un Uomo Originale libero, diviene amore verso gli altri.
Almalibre: <<…quindi un Uomo Originale Libero ha la mente sgombra dai ridondanti pensieri di
matrice; ama se stesso, la libertà, l’universo e la natura. Non ha aspettative improprie e vive fuori
dagli schemi. È un assoluto egoista, perché tutto ciò che fa, anche magari agire nella solidarietà
verso i popoli africani, gli dà gioia. L’uomo libero si nutre solo di bellezza, gioco e amore.
Potrebbe quindi mai generare verso altri qualcosa che non sia amore? O vorremmo forse
questuare sulle quantità di amore che dà, per misurarlo? Sarebbe ridicolo! Quale dovrebbe essere
il metro?>>

La leggerezza interiore dopo aver svelato la m-v


Se vogliamo consentire alla nostra mente di giocare in modo aperto e scevro da pregiudizi a
questa ipotesi di vita, quella successiva al Grande Salto della Libertà, allora possiamo continuare
insieme in questa grande avventura.
Questi scritti sono dedicati alle persone che si muovono nel quotidiano: operai, pensatori, scrittori,
schiavi, cercatori, impiegati, padroni del business, artisti, e all’associazione prostitute per il
sostegno dei bambini a distanza; a tutti coloro che sono accomunati da un’idea che li ha condotti, per
vari motivi, ad avvicinarsi a concetti come energia, ricerca, principi dell’Attrazione; persone che
bramano espandere la loro anima ed entrare in contatto col tutto e sentirsene parte attiva. E ancora:
individui alla ricerca di una chiave che, nel rappresentare l’universo, dia una sensazione palpabile di
gioia; la stessa gioia che si prova nei momenti giusti, quando guardando le stelle, il cielo, il mare, i
ruscelli, i laghi, le montagne, l’amore e le emozione gioiose, ci si dice: “È meraviglioso!”;
sentendosi parte, com’è naturale che sia, di quella meraviglia.

Essere belli dentro è la condizione indispensabile affinché l’Attrazione di Gaia ci abbracci nella
sua magia
Se vogliamo che i nostri desideri ci trasportino nella felicità, dobbiamo imparare a vivere nella
purezza dell’allineamento interiore e scrostare da noi, la bruttezza dell’inconsapevolezza.
Fintanto che non entreremo in questo stato di grazia, l’Attrazione in quanto fonte di felicità non potrà
funzionare.
Il nostro essere interiore che corrisponde alla nostra parte libera, ha piena consapevolezza di quanto
accade fuori di noi e il perché. Fintanto che non ci allineeremo a lui, cancellando il programma
celebrale che distorce la realtà, a vantaggio della matrice, Gaia non potrà trasportarci nella sua
dimensione di felicità, gioia e amore, a cui siamo destinati da esseri liberi.
Dobbiamo imparare ad avere il coraggio di essere belli, di spogliarci dall’abbrutimento che ha
contraddistinto la fase della nostra vita vissuta da cellule-uomo assimilate.
Essere belli significa anche allineare la nostra visione mentale del mondo, a quella che la nostra
essenza interiore già ha. E rifiutare e allontanare da noi tutte quelle tesi che ci trasportano nella
peggiore delle bruttezze, tanto più che ora sappiamo che il “male” non è nella natura umana, e che
tutto ciò che abbiamo etichettato così, proveniva da un agire, quello apparentemente umano, in realtà
dettato dagli input del programma cerebrale m-s, scrittoci dalla matrice nel cervello, sin dalla più
tenera infanzia.
Dobbiamo essere luce e bellezza e questo dono possono farcelo solo la consapevolezza e la verità.
La verità che spoglia e non costruisce è luce assoluta.
Come può la nostra anima ricongiungersi al nostro vero noi stessi se non ci laviamo nell’acqua pura
della verità, scrostandoci di dosso l’abbrutimento del non amore a cui siamo stati soggetti?
Laviamoci dalle bruttezze interiori.
Farò degli esempi a casaccio sulla bruttezza interiore:
- Essere cattolici: perché è un’organizzazione che accaparra le risorse che i donatori credono andare
ai bisognosi, decretando giornalmente la morte di almeno 30.000 bambini per fame. E perché è la
principale organizzazione che lotta per emarginare la donna.
- Aderire alle tesi che ciascuno, prima di rinascere, scelga volontariamente la propria nuova vita;
perché questa è un’invenzione del sistema, finalizzata alla non dispersione delle risorse per
solidarietà verso altri, e per giustificare lo sfruttamento impietoso dei popoli inermi.
- Far nostre le idee, di chi dice che le risorse sono illimitate, perché è un altro mezzo per giustificare
l’iniquità tra gli uomini.
- Considerare giusto che vi possa essere chi guadagna un milione di euro al mese, e chi
trecentocinquanta (capitalismo estremo).
- Credere che parlare di iniquità nazionale e coltivare rabbia, significhi essere portavoce di giustizia
e amore; perché siamo figli di Gaia, e non di uno Stato o di un paese. La visione deve essere globale
e non localizzata.
- Parlare di realtà materiale soggettiva, e che siamo sempre noi a crearla (filoni di pseudo
quantistica, piegata ai bisogni di formatori da quattro soldi). Perché anche questa è un’idea che serve
a giustificare il “male” che produce il sistema e far sentire le cellule-assimilate totalmente
irresponsabili verso se stesse e di riflesso verso gli altri. Gli africani non desiderano essere sfruttati;
sono altri a determinare ciò.
- Far nostra l’idea che anche se si fa qualcosa che danneggia gli altri, comunque l’avrebbe fatta
qualcun altro. Perché magari nel frattempo la facciamo noi, e così la nostra parte libera che è amore
puro, ci disprezza profondamente. E potrebbe addirittura portarci all’autodistruzione pur di liberarsi
della parte assimilata. La stessa cosa può accadere quando sacrifichiamo la nostra parte libera che
spinge verso il cambiamento.

Questi sono solo alcuni esempi di cose che il vostro essere interiore, la vostra parte libera, già sa.
Ciò non significa che dobbiamo farci portavoce di alcunché, né che la nostra vita deve essere
pianificata in funzione della conoscenza. Ma fintanto che ciascuno di noi nella sua individualità, non
si sarà lavato di tanta bruttezza, nulla di ciò che il nostro essere interiore desidera si concretizzerà
mai, perché il pensiero dominante verrà sempre da quella potente bruttezza interiore che domina la
personalità.
Concentra sempre tutte le energie su te stesso; ma ricorda che sei anche amore universale, non
menzogna!

Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo. Un pianeta migliore è un sogno che inizia
a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare sé stesso. – Gandhi.
Chi vuol muovere il mondo prima muova se stesso. – Socrate
Ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Ora sono saggio e sto cambiando me stesso. - Dalai
Lama
Ciascuno cambi se stesso per cambiare il mondo. - Jiddu Krishnamurti
Sull’amore universale e la coppia

Ho visto le sue mani affiorare dalle acque che purificano il Sè


e le ho amato l’anima.
- Almalibre Rebelde-
Gelosia e possessività non sono insite nella natura umana
Almalibre Rebelde: <<L’illuminato di turno o il terapeuta, non vi hanno detto che per vivere
dovete approdare all’amore universale. Ma se lo anelate, fermatevi un attimo; stoppate per un
attimo letture, pensieri, meditazioni e altre attività. È la coppia il primo scoglio da superare, non
ci sono vie di mezzo. Se invece siete innamorati del vostro ologramma spirituale e vi accontentate
di farlo vivere nell’immaginario, allora lasciate perdere. Di vita in questa forma ne avete una
sola; vi importa di viverla voi?>>
Alma, il solito crudo!
Ma in fondo lui non intendeva, nella sua libertà, di dar conto a un gruppo di riferimento, né tantomeno
di fare cassa creando microsistemi e dottrine. Nei suoi appunti non si pose da ipocrita come molti
hanno fatto, soprattutto sul concetto dell’oggettività del reale.

Le relazioni
Le relazioni sono una delle sfere più importanti della vita e risultano molto difficili da gestire
soprattutto nella prima fase dell’esistenza, quella in cui la sessualità è intensa e selvaggia; come se
l’espressione dell’energia sessuale fosse un qualcosa di esterno a noi stessi, come il programma-
schiavizzante vuole che sia. Difatti la m-v inculcando falsi modelli ci porta a modificarci
fisiologicamente, a credere che il sesso sia una determinata cosa e a viverlo in quello specifico
modo; e ciò spinge fortemente a creare la coppia se ci si senti appagati, e quindi, a figliare. I modelli
operativi cerebrali, scoperti grazie alla psicologia sperimentale e alle neuroscienze, risultano quindi
già scritti nella m-s delle singole cellule-uomo, molto prima che si attui lo scenario pre instillato.
Poi… messo il treno in corsa sul binario, la locomotiva (il modello operativo pre instillato), non fa
altro che trasportarci, in quanto vagoni, dove il programma dice che bisogna andare. Troppo distratti,
tra orgasmi, falsi obiettivi e la ricerca della perfezione, non abbiamo il tempo di ascoltarci.
Nel primo arco di vita i pensieri di Liberazione sono maggiormente offuscati dalle illusioni scritte
nella m-s. Sarebbe veramente difficile, in gioventù, discernere su questo tema, visto che in genere si
nasce proprio nell’ambito di una coppia – madre e padre – e si finisce quindi per considerare
scontato lo schema stesso.
Inoltre vi sono due variabili che si verificano di frequente che sommate a quanto detto prima
rafforzano nella mente di ciascuno il pensiero che l’amore e la coppia siano la medesima cosa.
La prima si verifica quando la disarmonia tra i genitori porta a schierarsi per uno dei due e a pensare
che la colpa del malessere sia dovuta all’inadeguatezza dell’altro; ciò porta di riflesso, quasi
sempre, a immaginare la propria futura coppia perfetta. La seconda variabile si verifica durante e
dopo la fase di separazione dei genitori, a cui spesso segue, oltre alla sopraggiunta mancanza di un
quotidiano normale, una sorta di disagio sociale, in cui ci si sente vittime di una sinistra atipicità. I
casi e le variabili sono tante, ma comunque tendono tutte a rafforzare lo schema.
L’imprintig di m-s del meccanismo di coppia porta, dopo il completamento del processo di
assimilazione, a immaginare che quando ci si innamorerà la coppia sarà la cosa giusta e inevitabile
da fare e che sarà apportatrice di gioia e felicità nella vita sentimentale.
Nel primo periodo dell’esistenza il relazionarsi con l’altro sesso, nell’ambito di una coppia, è perciò
più che scontato, poiché oltre agli input provenienti dall’ambiente familiare si vanno a sommare tutti
i modelli che ci vengono somministrati dalla consuetudine, attraverso i conoscenti, gli amici, la TV, i
film, i fumetti, la storia, la letteratura e le canzoni. Insomma: una pressione sistemica ed energetica di
tale potenza da riuscire a bloccare persino i pensieri che potrebbero andare a cercare ipotesi e
scenari alternativi e che a volte, se presenti, sfociano, in particolare nelle donne, in percezione di
inadeguatezza e sensi di colpa – ciò a causa della tipologia di programma m-s a loro instillato.
Nell’interazione con l’altro sesso si esprimono sentimenti, gioco, espansione, pulsioni, amore,
amicizia, utilità, condivisione e molti altri aspetti della nostra essenza. D'altronde è proprio dal
desiderio genetico di relazionarsi che la m-v ha preso vita ed è quindi su questo che essa si esprime
in modo più intransigente.
Difatti è un particolare tipo di rapporto, quello che porta alla procreazione, a consentire alla m-v di
garantirsi l'autoconservazione e lo sviluppo, attraverso i suoi schiavi assimilati: portatori, attuatori e
sviluppatori della sua esistenza.
Svelare la matrice in questo ambito è un lavoro complesso, che non può prescindere da una visione
chiara di ciò che potrebbe esserci una volta usciti dagli schemi. Ciò per evitare, ovviamente, che a
ogni senso di vuoto, che di certo percepiremo una volta rimossa la m-s, non si sostituisca
nell’immediato la sua mancanza. Mancanza che a sua volta, come già visto, richiamerebbe un altro
ingresso in coppia.
Facendo riferimento al discorso sulle stanze dell’appartenenza è naturale, per un Uomo Originale
Libero, crearsi una rete di relazioni che nutrano e generino sentimenti, gioco, conoscenza e
condivisione. Nella libertà, fermo restando la rimozione della m-s, il percorso diviene poi
estremamente soggettivo. La realtà è oggettiva nella libertà, ma non per quanto inerente ai sensi e ai
tempi di risposta individuali.
Io, per esempio, propendo verso persone con cui condividere affinità interiori, sentimenti di vario
genere, gioco, pulsioni e conoscenza, con la variante predominante del senso di amicizia e/o
complicità, che è anche un motore importante nelle mie pulsioni sessuali. E vi renderete conto, alla
fine del percorso, che ciò accomuna tutti i Liberati, come se essi già si amassero a priori. Ma come
dicevo, da un certo punto in poi, le strade saranno personali. Sperimentare, provare e cercare, è una
nostra prerogativa e quindi tutto è sempre in mutamento nell’adesso-e-ora.
È giunto il momento nell’ambito del percorso, di affrontare la m-s in uno dei suoi aspetti più cattivi:
quello delle relazioni; infatti è proprio in questa fase del percorso che in genere si corre il rischio di
cadere a causa della discontinuità regressiva inconscia.
Ma non va dimenticato che l’abbandono dello schema di coppia non è necessario per il Risveglio,
bensì per la fase successiva, il Grande Salto: quando e se vi andrà di farlo. Quello che invece è di
fondamentale importanza ora, è capire la provenienza e la funzione del sistema di coppia e perché
esso è totalmente alieno dalla natura umana.
In questo ambito il conflitto interno tra il vostro Gradiente di libertà sensibile e la m-s diventa
risolutivo, per quanto incerti ne siano i risultati. Sì, incerti: ma è anche vero che l’Attrazione Gaia vi
ha spinto fin qui, mentre cercavate la verità e quindi la libertà, e quindi confidate nel suo supporto-
guida.
Anche Freud diceva che la maggioranza delle motivazioni umane sono legate al sesso, ed è quindi
consequenziale che in quest’area della vita la m-v si è strutturata maggiormente, al fine di controllare
le sue cellule, imponendogli schemi e varianti estremamente rigidi. Perché la m-v ha bisogno che i
suoi portatori di vita procreino, per continuare ad esistere e che poi sostengano materialmente la
prole, nella lunghissima fase di addestramento e di acculturamento. Non ha importanza che siate
monogami, scambisti o bisessuali; che abbiate vite parallele o siate appassionati di sadomaso, film
hard e altro, il senso ultimo rimane invariato.
Qui, prendere le misure con la m-s, è realmente difficile; quindi diamoci una mano a vicenda!
Direi a questo punto, se parlassi con degli amici: <<Ricordatevi che vi conosco, non siete mai stati
indifferenti a questo aspetto, anzi. Rammento la quantità dei vostri discorsi sulle relazioni
passate, sul sesso, sul rapporto uomo-donna e anche di quanto, in molti casi, ciò vi abbia distolto
dal cercare la vostra vita, concentrati come eravate sulla relazione del momento.>>
Che ne dite di partire da quelli che si chiamavano: matrimoni combinati? Ossia tutte le coppie create
negli ultimi 4.000 anni, escluso un breve, ultimo periodo, nei paesi così detti occidentali, in cui si è
parlato massivamente della necessità che vi fosse anche l’amore nella coppia, e solo dopo il 1968?
Oppure preferite l’approccio fisiologico, quello secondo cui proviamo attrazione per procreare? Mi
riferisco alla cosiddetta “chimica” dell’attrazione. Insomma: da dove possiamo partire per evitare
che la vostra m-s mi cassi, mi cestini, mi sopprima?
Direi meglio il primo; quello fisiologico consentirebbe alla m-s di sollevare elementi di sdegno;
direbbe: “Dove sarebbero allora i sentimenti? L’uomo non può essere ridotto a livello animale!” e
altre amenità speculari.

Cara m-v, ti conosco, ti sento, ti vedo, ti annuso: come tutti gli Uomini Originali Liberi possono
fare.

L’analisi storica dello schema di coppia non può non prescindere da una visione globale del suo
radicamento nel nostro pianeta, della cui popolazione gli abitanti dei paesi occidentali
rappresentano solo un decimo. Questo perché il condizionamento dei media che hanno quasi sempre
il focus sull’occidente, porta a una visione dell’umanità estremamente limitata. È quindi necessario
ricordare che nell’ambito della matrice dominante, già solo i cittadini di India e Cina, rappresentano
la metà di tutti gli abitanti della Terra, e che si parla in occidente di libertà della coppia solo da
pochi decenni, mentre precedentemente non era prevista neanche una frequentazione intima, pre
matrimoniale, tra i due attori che formano lo start-up del nucleo familiare.
Tornando ai matrimoni combinati, ossia a quelli che non prevedono una conoscenza approfondita
prima dell’unione, o la pratica del sesso, è storicamente oggettivo affermare che gelosia e
possessività erano e sono sentimenti molto radicati. In alcuni paesi arabi l’adulterio prevede come
pena la lapidazione; così come in senso ironico è d’uso dire sulla gelosia, in Italia: “Ma sei un
siciliano?” Di certo nell’immaginario collettivo italiano, questi sentimenti sono più sentiti nel
meridione. Perché? Rammento che solo pochi decenni fa, in Italia, fu eliminato dall’elenco delle
motivazioni degli omicidi quello cosiddetto “passionale” che dava diritto – nel caso in cui il crimine
fosse stato commesso da un uomo nei confronti di una donna – a un forte sconto sulla pena detentiva o
addirittura alla non carcerazione.
Sarà quindi vero che valori, principi e sentimenti, variano inconsciamente a seconda delle
circostanze e dei tempi, come ci suggeriscono i meccanismi che sono alla base della discontinuità
opportunistica inconscia?
Si potrebbe obiettare che civiltà significa anche libertà e che quindi l’evoluzione del sistema di
coppia, nel costume e nel diritto, sia motivato dalla necessità di elevare la libertà individuale e che
di conseguenza i sentimenti di gelosia e possessività vanno repressi, per quanto di certo siano
naturali nell’uomo. Niente di più errato.

Avevo circa diciotto anni, era una serata come tante e passeggiavo nel corso di Agropoli, paese del
sud, tranquillo ma vitale, come lo sono i luoghi turistici e di mare. Vidi in lontananza Rossana in
compagnia di una donna. C’era un bellissimo rapporto di amicizia con lei, passavamo molto tempo
insieme… in giro a non far nulla. All’epoca l’avrei definita una persona profonda e leggera, con cui
giocare, scambiare opinioni e consapevolezza. Insomma, il mio target di amica. La raggiunsi e mi
presentò Sandra, una sua amica sulla trentina, sguardo di chi ha il senso di sé, un bel corpo, non era
di Agropoli. Scambiammo qualche parola e dopo un po’ ci trovammo a casa sua, Rossana se ne andò
e restammo soli; bevemmo qualche drink e avvertii una certa voglia. Mi sembrò che la cosa fosse
reciproca, così entrai in contatto fisico. La spinsi con delicatezza verso il muro, tra i sorrisi di
entrambi e le afferrai i capelli, da dietro.
Dal petting al letto: ci togliemmo velocemente i vestiti, tutto filava, fino a quando non misi la mano
sulle sue grandi labbra. Erano stranamente dure, callose: forse l’abitudine a vestire con jeans troppo
stretti? Non saprei, ma non era comunque ciò che mi aspettavo di trovare.
Le chiesi: <<Perché mi hai portato qui così in fretta? Neanche ci conoscevamo, a parte l’amica in
comune.>>
Sandra mi rispose: <<Volevo il più bel ragazzo del corso.>>
Io pensai: “Una tipa decisa…eppure il corso era pieno di gente! Me lo avrà detto così per dire e
poi non mi “diceva” essere apprezzato solo per il lato fisico.” Non so, ma scattò qualcosa che non
dovette piacermi; credo quelle grandi labbra callose… sono delicato io. Rallentai e forse fu un po’
per quello, un po’ per i drink, mi girai e sprofondai nel sonno. Suppongo a posteriori che lei pensò si
trattasse del tasso alcolico, ma non era così; in ogni caso se la prese.
La mattina in un risveglio confuso, steso sul letto, la vidi aprire la porta a due passi da me. Entrò un
tizio col codino.
Lei disse: <<Ti sei svegliato? Lui è Clod, il mio compagno.>>
E io, dopo alcuni attimi di silenzio: <<Ciao Clod, sono un po’ frastornato dalla serata alcolica.
Ora mi sveglio sul serio e magari vi raggiungo.>>
Una situazione insolita, ma pensai: “Belli: tipi alternativi, liberi.”
Oggi direi che erano ancora lontani dalla vera libertà, dove non esiste l’utilizzo del termine “mio”; la
loro era una variante di schema, quella che si portava allora in alcuni ambienti; la coppia libera, ma
pur sempre coppia. Con Clod, grande musicista, diversi anni dopo divenimmo amici; casa sua era un
porto di mare, frequentata da bella gente che viveva tra musica e trasgressione.
Certo quella era una variante di schema, ma cento volte migliore dello standard sotto il profilo della
libertà individuale. Se attualmente la volessimo mettere puramente sul piano sessuale, gli scambisti
sono andati molto oltre, per quanto siano anch’essi coppie. Un tempo li disprezzavo; o meglio li
disprezzava la mia m-s attraverso me, ora invece provo una grande simpatia per loro. Gli scambisti
sono sì, nella matrice, ma almeno risparmiano le energie del vivere le esistenze parallele, tipiche di
molte coppie; hanno inoltre una grande varietà di scelta e appagano le emozioni visive nel vedere il
partner far sesso con altri: insomma ottimizzano le dinamiche di coppia e la m-v ne guadagna in
funzionalità.

Altro flash, intorno ai vent'anni, allo U'Sghiz, un locale caratteristico di legno e pietra viva, un punto
di incontro a picco sul mare. Ero con Monia: amica, amante e complice, da tempo; poco dopo si
aggiunsero Stefania e Gianluca, e poi Satì, Ivo e altri; bella gente e belle ragazze: intelligenti, aperte,
trasgressive, libere.
Niente di strano nel gruppo che si era formato, se non per il fatto che avevo una relazione con tutte e
tre; Stefania a sua volta si relazionava molto con un tizio di Napoli e Ivo era il fidanzato in seconda
prova di Satì.
Tutto trasparente; tutti sapevano tutto, nella libertà. Erano proprio belle, tra le più belle anche sul
piano interiore, quello che mi prende di più; così sembrava almeno. Buon per me.
Oggi l’Attrazione direbbe: “Desideravi quelle donne e quello stile di vita. Non avevi pensieri di
altro genere e consideravi ovvio avere ciò. O meglio: il “te stesso” che i tuoi pensieri avevano
generato, divenne un polo energetico in perfetto allineamento interiore, e quindi le persone e le
circostanze a esso affini ne provarono attrazione.”
Si viveva così, nella libertà e nel senso di cosa essa rappresentasse. A posteriori, credo che verso di
me vi fosse una sorta di particolare attrazione legata al mio stile di vita, ma non saprei dirlo; di certo
l’Attrazione mi portava ciò che volevo, semplicemente perché mi sembrava più che giusto averlo. In
quel periodo stavo tastando la potenziale valenza nella mia vita delle persone dell’altro sesso,
quanto esse potessero darmi e cos’erano i legami… lo scambio interiore, le emozioni, e anche come
rendere più vivo il gioco del sesso. So che gli stessi amici, cosiddetti amici, mi criticavano
confidenzialmente con le amiche, dicendo cose del tipo: <<Una ragazza così bella come te, con
tutti che ti vengono dietro, e lui che fa così, il “libero a tutti i costi>>. Altro che liberi gli amici;
infatuati e invidiosi, alcuni.

Un giorno Frank, una caro compagno di giochi, poeta simbolista, mi portò una rosa e mi disse:
<<Stasera ho fatto l’amore con Mary!>> Eravamo allo Shanana, il locale fondato da Mimmo,
ritrovo degli spirituali locali e non: poeti, scrittori, arancioni (i seguaci di Osho), luminosi, musicisti,
ecc. Io perplesso: <<E la rosa? Cosa vuoi trasmettermi, la tua parte intermedia? Quella tra
libertà e conformismo… senso di colpa? Guarda che non mi hai tolto niente.>> Lo guardai, sorrisi
e presi la rosa. Ci mettemmo a parlare del più e del meno. Avevo le gambe accavallate ma non
serrate, così potetti poggiare il fondo della bottiglia di birra, che stavo sorseggiando, sul ginocchio, e
continuai a dialogare con lui. Sapevo che il suo sguardo sarebbe andato fisso sulla bottiglia. Quella
posizione non è usuale; gli equilibri precari rendono molto nervosa la m-s e così mi disse: <<Puoi
togliere quella birra da li?>> Io sorridendo: <<Perché? È una posizione comodissima.>> Sfiorai
la bottiglia e gli feci notare quanto, a differenza dell’apparenza, fosse stabile in quella posizione;
perché il fondo cavo poggiava sulla convessità del ginocchio; dissi: <<Vedi, ci caschiamo sempre.
Tutto ciò che è atipico, fuori dallo schema, ci innervosisce, ci fa ipotizzare che qualcosa non va’;
per quello mi hai portato la rosa. Sei tu che hai fatto l’amore con Mary… e io che c’entro? Ti è
piaciuto?>> Sorridemmo entrambi e continuammo a parlare.

La notte dopo ero a casa di Stefania a Napoli, lei doveva vedersi con Luca; disse sorridendo:
<<Resto fuori stanotte, da Luca. Ha detto che quando passi da Mezzocannone deve farti
sparare.>> Sorrisi. Stefania era bellissima e di una consapevolezza interiore fuori dal comune, mi
accendeva molto, con la sua sensualità; le risposi: <<Sono stanco, resto a dormire qui, ci vediamo
domani. Ciao, e divertiti.>> Lei uscì, mi girai sul lato e mi addormentai. L’indomani grande pranzo
da Bellini con linguine di mare al cartoccio; era una consuetudine tra me, Gianluca, Stefania, Tiziana
e Raffi, il giorno dell’assegno che arrivava a Gianluca da Milano, tutti a far festa. La gente diceva,
pensava, criticava, ma a noi non interessava minimamente. Già… “la gente dice”.

Dieci anni dopo, un tipo mi disse: “Ma eri tu quello che era fidanzato in casa, con quelle tre?”
Eh sì, quelle tre non passavano inosservate, e al coatto sarebbe mai potuto venire in mente che vi
fosse un modo di vivere alternativo al fidanzamento, alla coppia, al nascondere? Che ci potesse
essere amore, sesso e amicizia, fuori dal possesso? È bellissimo e pieno di gioia vivere relazioni
così profonde, dove tutto è l’espressione di sé; senza gabbie, senza nulla da nascondere o reprimere,
espressione ed espansione nell’assoluta verità dell’esistere. Poi una sera sentii il freddo di una canna
di pistola dietro la nuca; una brutta sensazione. Erano i fratelli di una delle mie amiche, incazzati
neri. Il mio stile di vita, troppo fuori dagli schemi, dava adito alle ipotesi più impossibili.
Pensavano: “Avrà questo giro, intorno a sé per la droga?” E dire che sono intollerante alle droghe;
tre tiri di canna mi mandavano in tilt fisico. Fu cosi che vidi il vero volto della matrice-vivente.
Avevo bucato lo spazio tempo costringendola a intervenire; era lì per mettere tutto in ordine, per
ricordare a tutti gli attori, attivi e passivi, che al comando c’era lei e le sue regole andavano
rispettate. Non vado oltre, su ciò che seguì, in quanto non è rilevante in questo discorso e per il
nostro percorso; mi limiterò a dire che si attivò un vortice di pensieri negativi e ridondanti nella mia
mente, e l’Attrazione cominciò a fare il suo lavoro.
Seguirono anni diversi, meno gioiosi.
Non cambiai stile di vita, ma capii che, al di là che si trattasse di relazioni o altro, qualcosa era
entrata, e forse sarebbe potuta entrare nuovamente, nella mia sfera, in modo prepotente e violento, e
all’epoca non avevo ancora una visione chiara della m-v in quanto forma di vita, né la
consapevolezza sufficiente a farmela percepire come un corpo estraneo, ma da controllare. Ero fermo
anch’io al concetto che il “sociale” è espressione degli individui, e in particolare dei padroni.
Credevo che il mondo dovesse cambiare in toto; ero lontanissimo dalla consapevolezza conscia che
il cambiamento deve e può essere solo individuale, per quanto era proprio ciò che avevo fatto
inconsapevolmente.
Spesso la liberazione del singolo uomo avviene per istinto, come dovrebbe essere giusto che sia, ma
di contralto, la mancanza di una visione globale e mentale, rende tutto più fragile e attaccabile dalla
m-v che fa di tutto per riassorbirci.
Pensavo ingenuamente all’epoca che sarebbe bastato parlare con la gente di cos’era la libertà; ma
come per la politica, anche in questa sfera della vita non avevo visto qualcosa, non avevo inquadrato
la m-v come essere vivente, come soggetto che pensava e agiva autonomamente, utilizzando gli
strumenti di cui sono dotate le cellule-uomo e che la gente che avrei voluto convincere, non erano
essere umani, ma cellule di un’altra forma vivente; dei programmi.
In apparenza, fino a qui, i diversi scenari sembrano aprirsi solo a ipotesi legate a vari stili di vita
possibili, ma è solo perché sto procedendo per gradi. Post Liberazione, gli stili di vita possono
essere legati ai gusti personali, ai luoghi, ai tempi, ai sensi, ai modi, ma non alla libertà dagli schemi.
Libertà dagli schemi significa spogliarsi, non si tratta di un vestito nuovo.
Una domanda: ipotizzando che una relazione intensa duri un anno e ipotizzando che ne viviate cinque
in parallelo ogni anno, per quattro anni, quanti anni nell’ambito delle relazioni uomo-donna avrete
vissuto, rispetto al sistema classico di m-v? Venti anni contro quattro?
Mi chiederete allora dove sarebbe finita, così, l’intensità e la profondità tipiche di una relazione.
Forse vi riferite agli aspetti negativi, ai dettagli del quotidiano? Allo sforzo di costruire un rapporto
al meglio? Cioè a tutte quelle cose che l’Attrazione Gaia esclude a priori? Non c’è modo migliore di
costruire un rapporto che nella libertà; perché in quella dimensione non c’è nulla da costruire, è tutto
già lì. Nella libertà il tempo si dilata; si vive di più, non 80, ma almeno 800 anni.
Ne abbiamo già parlato, ma credo si palesi ancora un concetto che va oltre le relazioni, ossia che
vivendo fuori dalle stanze dell’appartenenza a persone, gruppi o idee specifiche e potendo far vivere
tutte le sfaccettature della propria personalità, nel mondo del fare, dell’amare e del sognare, lo
scorrere del tempo diventa oggettivamente diverso.
Durante questo percorso, ricordate sempre che il centro dell’universo siete voi; che nessuno è
indispensabile alla vostra vita se non voi stessi e che la gioia va condivisa solo se lo volete, se c’è e
se la sentite.
Pensieri apparentemente caotici, sì!
Perché dove c’è troppo ordine, prima di rimettere in piedi qualcosa, è necessario creare il caos. Il
caos è parte dell’amore. È l’aspetto precedente alla creazione. Ci hanno insegnato che l'universo è un
continuo passaggio tra caos e ordine; ma è così evidente che ciò è falso. Cos'è il caos e cosa l'ordine,
se siamo in un continuo divenire?
La liberazione sta nel generare il caos che viene dalla frantumazione dell'ordine innaturale
precedentemente creato dalla matrice per addestrarci a rimanere poi nell'immobilismo del nostro
ruolo. L'universo è libertà, una libertà in cui non c'è più la ricerca dell'ordine, di un nuovo
ordine... ma solo il divenire, nel flusso. Lì c’è la felicità, perché lì c’è la risonanza con l’energia
che permea l’universo vivente, di cui siamo parte, in una totale interconnessione. E’ nel fare
resistenza a ciò, nel creare ordine, come vuole la matrice, che si annida l’infelicità.
Ecco un altro pensiero: nei vostri ricordi relativi alle relazioni, ci saranno di certo persone che
hanno contato più di altre; ma, come converrete, ciò non significa che chi è stato meno importante non
avrebbe dovuto esistere. Riportando questo pensiero su un piano temporale piatto, cioè in assenza di
tempo, possiamo ipotizzare che a seconda della valenza di ciascun ex partner, avremmo desiderato
passare più o meno tempo con uno o l’altro? Detto in altri termini: ipotizzando che il meccanismo di
coppia non esista; come avremmo vissuto quelle relazioni se si fossero potute concentrate tutte, o in
parte, in un medesimo arco temporale?

Una sera con Jan a cena sul mare; lei disse sorridendo: <<Allora… vorrei incontrare un 9!>>
Si parlava del più e del meno e avevamo ipotizzato, per semplificare, una numerazione da 4 a 9 sulla
valenza delle varie “amicizie avanzate”, il nome che si dà alle amicizie intime dopo il Grande Salto
(il nome è stato partorito da un Uomo Originale Libero).
Le risposi: <<Non so se i 9 possano ancora esistere nella libertà. Ho l’impressione che senza il
fattore possesso e quello dell’univocità sessuale, che sembra alteri la percezione dell’altro sul
piano della sua valenza, i 9 non possano più esserci. Magari gli 8. Non saprei, ma non mi sembra
questo un elemento di grande importanza, anzi, alla romanaccia: che ce devo fa co' 'sto 9?
L’amore verso me stesso però è salito a 10. Forse era questa la lezione; se ti ami di più perdi
totalmente il bisogno degli altri, intesi come “compagnia” indispensabile e resta l’amore puro.>>
Jan: <<Ok! Ma io un 9 per un paio di mesi lo vorrei.>>
Io con un pizzico d’ironia: <<Tesoro caro e che ti devo dire? Per me ciò che conta è che nella
libertà i rapporti non possono morire; tutto si somma, niente si esclude. È una ricchezza, una
gioia, percepire la vita così, sento amore! Dei 9? Nun me ne po’ frega' de meno!>>

Ribadisco che è veramente difficile capire quanto il meccanismo della possessività che lo schema di
coppia fa vivere alle cellule-uomo, alteri la percezione della valenza di una determinata relazione;
difficile ma intuibile. Di certo l’univocità – o presunta tale – tipica dei rapporti di coppia classici, fa
sì che i pensieri siano concentrati prevalentemente sul partner, in quella sfera, e quindi, per effetto
dei meccanismi dell’Attrazione, quei pensieri generano altri pensieri ridondanti e così via. Insomma:
un effetto esponenziale, finché c’è passione. Le altre relazioni non si espandono per la chiusura a
priori; quelle del passato altrettanto, e muoiono, perché c’è la gelosia. Insomma: una gabbia le cui
sbarre divengono sempre più spesse.
Altri pensieri caotici: ero con Patrizia in un residence a Taormina. Al risveglio disse: <<Abbiamo
fatto casino stanotte; ora i vicini che mi hanno visto con Luca penseranno che io sono una zoccola
e tu un cornuto; io una cornuta e tu uno zoccolo.>> Io: <<Patti, che bordello mentale! Ma che te
ne importa di quello che pensano?>> Patti nel sesso aveva una sonorità fantastica. Passavo spesso
parte della mattinata a cercare di ricreare le sue note musicali, in particolare quella tra i denti, in
aspirazione, che libidine.

Anche qui la m-v si fa sentire con forza. È difficile per chi subisce il peso dei giudizi di m-s altrui,
vivere in modo libero le relazioni, ma ancora una volta ricordiamoci che la l’Attrazione Gaia ci
consente di sentire e vedere solo ciò che desideriamo. In effetti mai nessuno si permise nelle varie
circostanze di esprimere giudizi diretti; che poi l’abbia fatto con altre cellule-uomo assimilate, poco
importa. Passavamo a volte delle giornate bellissime insieme, di amore, amicizia, sesso, dialogo. Ma
dopo un po’, in tarda mattinata, lei mi diceva in genere: <<Questo periodo sono stata con tre
uomini… No, sto scherzando; comunque ricorda che non stiamo insieme.>> Che vibrazioni
negative sentivo così, all’improvviso! Se uno ti dice dopo un momento così piacevole “Non stiamo
insieme.” è perché probabilmente tende verso quello schema e quindi crea un’invisibile barriera con
l’altro, pensando che l’altro, magari, vorrebbe la coppia o sostituirsi a qualcun altro. Avrei voluto
dirle per l’ennesima volta che per me la coppia non esisteva più, che quello schema era ormai fuori
dalla mia vita, ma era inutile. Peccato pensai, non si rende conto della bellezza che per me è
scambiare amore con lei e di quanto poco mi importi di tutto ciò che non c’è nell’adesso-e-ora. Non
so, ma non credo si possa scambiare amore, amicizia, affetto con chi sta negli schemi o tende a
esserlo; le lingue sono diverse e poi… ha senso vivere i propri sentimenti con chi un giorno finirà in
una coppia e in qualche modo, per quanto legata a voi, scomparirà in tutto o in parte lasciandovi un
vuoto? Perché dico vuoto? Perché un Uomo Originale Libero vive i sentimenti con assoluta intensità,
non avendo schemi in cui contenerli. Ogni perdita entra nel suo immaginario come un evento assurdo
che non si sarebbe mai dovuto verificare, un lutto definitivo e inspiegabile, così come lo sono i
cambiamenti improvvisi che non possono aver avuto origine dal rapporto stesso.
Tra gli uomini Liberati, nelle relazioni, non vi possono essere litigi, tensioni, né altro di negativo;
dove per relazioni si intendono le connessioni in cui vi è un frequente scambio di emozioni, al di là
che vi sia o meno, una o più specifiche modalità di scambio. Perché già il mettere etichette
annichilirebbe la libertà, spostando lo spazio-tempo delle relazioni nell’ambito di quello di matrice.
Quando ci si abitua a vivere fuori dai parametri di m-v tutto ciò che sembrava logico prima diventa
come un’ombra a cui non far più caso; ma se fate entrare nuovamente la m-v in voi, attraverso una
cellula-uomo, cosa che può accadere in profondità solo nello scambio d’amore, saranno guai molto
seri. Perché entrereste inevitabilmente in una parziale risonanza, e la vostra parte libera tornerà nel
conflitto.

Altri ricordi frammentari: Festa per la chiusura del Cuba Libre, il mio ultimo locale; ero stanco di
creare e gestire locali, avevo voglia di partire. Mimmo mi aveva organizzato un addio a sorpresa.
Entrai in cucina e trovai due sue amiche in topless che ballavano. Aspettavano me: baci, tette e
abbracci; molto carino e dolce, ma non mi diceva nulla in quel momento. Mimmo sentì le mie
vibrazioni. C’era un gran bello scambio tra noi, nel dare e nel sentire. Disse sorridendo: <<D&D
Disco per chiudere, prima di partire per Los Angeles?>> Gli risposi mesto: <<Andiamo.>>
Ci saranno state quasi tremila persone al D&D; mi sedetti sul bordo fontana, un po’ più in alto della
pista, ma vicino al bar: avevo voglia di perdermi nell’alcol di qualche drink. Al centro pista c’era
una... Cos’era? Un ologramma? Vedevo un corpo vestito di lamé argentati e scintillanti che ballava.
Anzi, non ballava, era lei stessa la musica… la musica era lei e i suoni, un accessorio. Bellissima,
pensai. Intorno a lei, in pista, c’erano i proprietari e molte persone che gli facevano cerchio. Distolsi
lo sguardo, troppo complicato avvicinarla, e poi perché farlo? Non avevo voglia di nulla; era stata
un’emozione così, di passaggio.
La settimana dopo, a pochi giorni dalla partenza, Mimmo mi disse, tra sbadigli vari: <<Vieni anche
tu stasera, al D&D? Fanno la serata di chiusura stagione.>> Risposi: <<Boh, non penso. Non ho
voglia.>> Alla fine decisi di andare anche io al D&D quella sera. Stesso posto bordo fontana, e lei,
la sirena, era ancora lì, con le stesse persone intorno. Pensai: <<Ma abita lì? In pista?>> Mimmo
vide che la osservavo e disse: <<Sempre lei? Ma perché non ti avvicini?>> Ero a corrente
alternata, ponderavo: <<Un po’ ci vado e un po’ no.>> Gli dissi: <<Guarda che se vado poi
m’innamoro e non partiamo più insieme. Va a finire che ci vai da solo in America.>> “Che
buffonata ho sparato”, pensai. Ogni tanto era nel mio carattere giocare a fare il protagonista ipotetico
del tutto posso se voglio. Se avessi conosciuto all’epoca i principi dell’Attrazione, mi sarei preso un
po’ più sul serio, perché era proprio così. Lei era bellissima: era la musica, la leggerezza, la
sensualità non sessuale, ma sessuale al contempo, qualcosa di non fisico. Una nuvola di vapore che
danzava; una forma eterea con mezza discoteca appresso e i buttafuori in circolo intorno a lei. C’era
anche Ciro, il fratello del loro capo, che mi aveva salvato la vita dopo un incidente tempo addietro e
col quale avevo un ottimo legame. Mi venne un guizzo e mi dissi: “Andiamo, vediamo, ho voglia di
quella donna!” Grazie a Ciro riuscii a filtrare nel cerchio e mi trovai a ballare davanti a lei, a pochi
centimetri. Ci sorridemmo. Il mio desiderio, in quell’istante, era totalmente incentrato su di lei. Sentii
un impulso fortissimo ed incontrollabile. Coprii lo spazio che ci divideva in un attimo, così
velocemente che lei non riuscì a capire cosa stava accadendo; le cinsi la vita e la baciai. Che pazzia!
Mimmo alla fine partì da solo: ma mi sentivo sereno verso di lui, in fondo l’avevo avvisato.
Un giorno eravamo uno di fronte all’altro; anche lei molto libera, si parlava delle relazioni, ed
eravamo così presi...Presi? No, qualcosa in più. Lei disse con un pizzico di provocazione: <<Allora
che facciamo? Liberi, o stiamo solo io e te?>> In un attimo si accavallarono molti pensieri;
l’esperienza della violenza della m-v aveva scalfito la mia fede nella libertà e nell’amore oltre gli
schemi. Avrei voluto dirle: <<Liberi.>> e invece risposi: <<Io e te.>> e così rientrai nello schema;
ma solo molto tempo dopo. Sì, perché la passione che ci legò per diversi anni fu così intensa che lo
schema di coppia appariva più come un gioco che come un fatto, un’ombra estranea.

Anche una persona libera, di fronte all’ipotesi di poter perdere chi ama, può perdere la fede nella
libertà se ancora non è a conoscenza della scoperta della matrice-vivente e del programma
schiavizzante, perché non ha le basi per capire che la libertà non è evoluzione, ma semplicemente il
ritorno al punto zero, a ciò che l’uomo avrebbe dovuto essere dalla nascita. E non sapendo ciò, non
può neanche trasferirlo a chi ama. Viceversa nello scenario di vita che segue alla Liberazione il
sistema è molto semplice nel relazionarsi: si evita a priori di entrare in profondità, se non c’è
condivisione sull’amore universale. In tal modo si perde un’emozione, non l’amore.
Fintato che la m-v viene vissuta come un semplice ma ferreo sistema, necessario a organizzare la vita
degli individui nelle loro interazioni, come ipotizzato da diversi filoni di pensiero, caderci dentro è
più che facile.
Con Pata il tempo si fermò per anni, e il mondo intorno svanì da vari punti di vista.
Nel mio modo di vivere l’amore, ho distinto a posteriori quello per una donna, da quello per un’altra
persona. Hanno molti punti di contatto, ma il secondo è frutto, credo, di un maggior livello di
consapevolezza: quello che si raggiunge quando il senso di se stessi, quello del “resto” e del
“metafisico”, non ci fa più sentire la distinzione tra i sessi. Lì le anime possono incontrarsi in una
dimensione dove nulla è ricerca a priori, dove nessuno deve acchiappare l’altro.
Ricordai quella famosa frase di Almalibre che faceva raffronti sui diversi modi d’amare, molto
d’effetto: “Non ti amo per specchiare me stesso in te. Ma perché ti vedo, so che tu mi vedi, e ti
amo.”

Ora, creata un po’ di confusione e rimessi in discussione gli schemi, ribaltiamo il metodo e facciamo
un’ipotesi. Per semplicità torniamo indietro nel tempo di una cinquantina d’anni, perché in quel
periodo le varianti di m-v relative alla coppia erano numericamente inferiori. Cosa vedremmo nella
sfera dei rapporti uomo-donna, nell’occidente? Coppie, coppie e ancora coppie, tutti ordinati e
sistemati, in chiesa o al comune… coppie di fatto o meno che siano.
La scoperta della double-matrix, che svela gli schemi che la matrice-vivente ha selezionato nel
tempo, per fare evolvere il sistema e la sua funzionalità, ci dice che i sentimenti di gelosia e
possessività che scaturiscono nell’ambito di un rapporto di coppia non sono nella natura umana,
bensì sono generati dall’intenso pensiero-desiderio di mantenere uno schema che non ha alternative.
A fronte della consapevolezza che l’ingresso di un’altra persona nella vita del partner si evolverebbe
inevitabilmente in una nuova coppia, che per le sue dinamiche predefinite dal sistema-matrice,
escluderebbe chi viene dal “prima”, si accendono i pseudo sentimenti in oggetto, preventivamente.
Questo processo ripetitivo non viene innescato dall’ingresso in una coppia, ma scritto nella matrice-
schiavizzante, situata nel cervello umano, dalla matrice-vivente, durante il processo educativo. Esso
quindi alberga nella coscienza sin dall’infanzia. E in quanto modello operativo interno cerebrale
preesistente, attende solo l’evento innescante, per guidare il divenire. Come fosse un programma già
inserito in un Pc che attende solo il congruo scenario di vita, per auto attivarsi.
Finché si vive da schiavi della double-matrix, provare gelosia e possessività e manifestare entrambe
(almeno finché nel rapporto non si arriva alla piattezza dell’abitudine), è più che necessario, in
quanto crea quel necessario livello di tensione che aiuta a prevenire eventi nefasti per gli attori del
film. La m-v ha selezionato nel tempo vari meccanismi che spingono inconsapevolmente le sue
cellule al di fuori dell’area in cui vige l’amore universale incondizionato e quindi l’amore stesso
che, se condizionato, non è definibile in quanto amore. Le coppie umane vivono nel “non amore” e
nell’assoluta disconnessione con l’universo vivente; ben lontane dalla felicità che alberga in tutte le
forme di vita biologica, libere (escluse le altre pochissime forme di superorganismo eusociale, oltre
l’uomo, come api e formiche).

Andiamo oltre: esistendo esclusivamente lo schema di coppia selezionato dalla m-v, la nuova
persona deve sostituire in toto la precedente e, da lì in poi, non vi sarà più spazio per altri. La coppia
tra cellule-uomo è uno strumento fondamentale per la m-v; senza di essa la prole non avrebbe i mezzi
per essere educata e per frequentare tutte quelle scuole, nei decenni successivi alla nascita,
indispensabili per rendere la cellula utile al sistema.
La coppia è l’incubatrice riproduttiva degli strumenti che la m-v utilizza per esistere, ossia le
cellule-uomo. Che poi si procrei o meno, non ha alcuna valenza sul piano del giudizio. È questa una
variabile accidentale per la m-v; anzi, il non procreare in una coppia distoglie dal riflettere sullo
schema, dandolo per apparentemente scontato; quindi è un’eventualità rafforzativa.
E’ la consapevolezza che un’altra persona in ingresso nella vita del vostro ipotetico partner andrà a
riempire lo spazio che precedentemente occupavate voi, a determinare la nascita di ciò che
chiamiamo gelosia e possessività.
Da ciò è logico dedurre che l’azione dello schema di m-v, evolutosi per selezione naturale, debba
comportare una strutturazione preventiva delle dinamiche dello schema stesso, affinché si renda
desiderabile per le cellule-uomo e che quindi questi cosiddetti sentimenti –possesso e gelosia-
debbano essere alla base del rapporto di coppia, presenti ancor prima dell’inizio della relazione.
Una dimostrazione di ciò la trovate nelle tante persone che dichiarano di essere gelose e possessive,
ma che aggiungono: “Se la mia partner usasse il suo organo genitale, con altri, ne soffrirei tanto, ma
non la lascerei.” Direi che questa è la variante più moderna, della possessività sessuale. Quindi: se
ancora la nuova coppia non c'è, di cosa sono consapevoli, a priori, in merito ai loro pseudo
sentimenti? Come è possibile che li sentano, ancor prima che l’eventualità si verifichi?

Andiamo ora a visualizzare un altro tassello del quadro di m-v che sui grandi numeri è sconcertante,
per la pochezza che fa trasparire: e in questo le numerose chat Internet ci possono essere di grande
aiuto, per capire le sfumature degli attuali schemi di matrice. Difatti la velocità con cui ci si dichiara
in chat, non avendo il limite inibitorio di conoscenti o ambienti in comune, anche a fronte della
preselezione consentita dai dati dei profili individuali, permette di visualizzare ciò che segue in
modo veloce e nitido.
Come già detto in precedenza, se vi ponete in questa nuova ottica potete fare un esperimento molto
semplice e rapido per focalizzare appieno quello che stiamo dicendo. Interagendo nel modo giusto su
Internet, vi accorgerete che oltre il 99% degli interlocutori donna (il sesso più vessato culturalmente
dalla m-v), non sono interessati a voi direttamente, ma a voi in funzione della compatibilità col loro
schema di coppia (se glielo dite, vi diranno quasi sempre che non è così e senza mentire
volontariamente, perché l’azione è inconscia); ciò si verifica in tutte le persone che tendono alla
coppia. Riportato il tutto in termini di principi dell’Attrazione, sul piano causale, funziona così:
Attore/Attrice: Desidero creare una coppia -> La immagino in un certo modo e immagino il MIO
“lui” o la MIA “lei” di coppia, di un determinato tipo -> Mi serve quindi qualcuno che abbia i
parametri predefiniti idonei -> Desidero quindi quel tipo di persona, affinché possa farmi
compagnia nella mia agognata “scatola”.
Purtroppo per chi tende alla coppia ci sarà solo il turn-over di più persone in base alla pulsione
passionale, o la morte nell’abitudine con una sola; ma in ogni caso l’amore non lo si incontrerà mai.
Tornando alle dinamiche sistemiche: la cessazione del rapporto, evento inevitabile nel caso
dell’ingresso di un nuovo partner, va prevenuta e i sentimenti di gelosia e possessività, e la loro
coltivazione attiva, rappresentano gli strumenti atti a contrastare il potenziale evento.
Difatti se ci riflettete, in quest’ottica, gelosia e possessività non sono veri e propri sentimenti, ma
piuttosto strumenti che vivono nell’immaginario collettivo, ancora prima del rapporto; perché essi
“sono” il rapporto.
Il cancro che la m-v impone è la coppia, l’univocità.
Una domanda: siete certi che se non esistesse lo schema di coppia e quindi avendo la certezza che la
vostra relazione non cesserà, provereste quei sentimenti, diciamo limitanti? È questo il punto: è
plausibile pensare che i sentimenti d’amore, amicizia, affetto, siano a tempo determinato?
Piuttosto, una cosa è certa: questi sentimenti non sono a tempo se vissuti nella libertà, ma lo
divengono negli schemi; perché per quanto possano essere sentiti, nel divenire, vista l’impossibilità
di viverli con persone nuove e con quelle del passato, diverranno una eco lontana. L’universo è un
trasformarsi di forme in cui nulla si crea e nulla si distrugge; e questo vale anche per i sentimenti
vissuti nella libertà.
Potrei dirvi che per gli Uomini Originali Liberi che accendono relazioni con persone di pari libertà,
gli pseudo sentimenti di gelosia e possessività, dopo un breve periodo, non vengono più percepiti,
quando la persona che si ama incontra nuove o vecchie persone con cui scambia amore. Quel lasso di
tempo intermedio serve solo ad abituarsi al vivere fuori dallo schema, e a sentire la m-s degli altri
come un corpo estraneo, ma esistente.

Per poter abbracciare l’Attrazione Gaia, questo aspetto ha una enorme valenza.

Credo sia facile per tutti immaginare cosa potrebbe essere la vita di ciascuno nella libertà e come,
nella non libertà dallo schema di coppia, si finisca inevitabilmente per non esistere pienamente ma
bensì solo in versione parziale e solo all’inizio di una relazione, ossia finché c’è la grande passione.

In questa forma avete una sola vita. Vivetela voi.


Non cedete la vostra esistenza alla matrice; non sprecate questo straordinario dono che è la
vostra vita.
Dite: “Ti amo. Ti amo e tu lo sai. E sai che non mi importa del resto.”

Amate liberi, quando vi va. Non appartenete a nessuno e tantomeno ci sono degli stop alle vostre
passioni-pulsioni. Espandetevi sempre; non palesate ad altri la vostra appartenenza a
qualcuno o l’esistenza di una relazione al di sopra delle altre che esclude o limita il resto a priori.
Scambiatevi amore, affetto, dolcezza, amicizia, senza limiti predefiniti. Evitate le cellule-uomo non
libere nella profondità dei rapporti, se desiderate il vero contatto con l’universo e con l’amore.
Le paure sono all’origine di ciò che chiamiamo genericamente male, verso noi stessi e gli altri. È la
paura di perdere le persone che amiamo, in tutto o in parte, a generare, sin dall’inizio delle relazioni,
la coppia e i sentimenti di gelosia e possesso che possono preventivamente limitare la possibilità
che la perdita si verifichi.
Così lo schema protegge se stesso, ma al contempo bandisce il passato e il futuro, azzerando l’amore
che vivete con altri e facendolo divenire appunto, passato.
Gelosia, possesso e univocità sono strumenti, non sentimenti; sia che essi si manifestino in modo
attivo che palesato, o prospettico futuribile. Questi strumenti, creando potenziali sensi di colpa,
divengono appunto mezzi di controllo della m-v sulla coppia che dovrà poi generare ed educare, per
conto della m-v, altre cellule-uomo schiave. Stiamo parlando dei nostri figli; doniamogli la
consapevolezza e la libertà che porta all’amore, invece di catene e collari.
Per esempio: lui le dice: “Se mi tradissi soffrirei tantissimo, ma non ti direi nulla!”… e lei
risponde: ”E allora perché dovrei dirti di averlo fatto?” Ah sì… la sincerità! Un altro pseudo
sentimento che la m-v attiva a suo piacimento nella coppia, quando gli serve.
Lei: <<Tesoro: ti ho nascosto che per soddisfare il mio desiderio di dolci, ho mangiato due
tavolette di cioccolato.>> E lui: <<Allora tra noi è finita!>> Almeno questa è libertà fuori dagli
schemi; invece di questuare sempre sull’utilizzo che si fa del fallo o delle labbra, piccole o grandi
che siano.
Gelosia e possesso nascono dalla consapevolezza che tra uomini non liberi (uomini che quindi
attuano, o tendono ad attuare la coppia), una nuova persona in campo sentimentale sostituirà in toto o
quasi la precedente, eliminandola. Tra le cellule della m-v che vogliono sentirsi più “in”, può restare
una telefonata per gli auguri, un caffè, magari una cena: pochi spiccioli di matrice anch’essi e nulla
più. Chi vive negli schemi non può esistere, perché coppia, gelosia, possesso e univocità, non
vengono attivati dallo schema di m-v solo per controllare, ma anche per far sì che il singolo attore si
autocontrolli e rispetti lo scenario.
La coppia uccide l’amore universale e assorbe l’individuo nella sua componente più essenziale: dare
e ricevere amore senza limiti. Ricordate quanto detto in precedenza? “L’universo è amore,
espansione; tutto può essere amore e senza di esso, non c’è connessione possibile.”
L’amore può subire mille variazioni nel divenire, ma a seguito di una rottura della connessione
interiore, che ne è l’essenza, muore per sempre; perché l’amore è amore, e non può contemplare la
sua antitesi, il nulla. Il nulla è la morte dell’amore.
La perdita della fiducia nell’amore senza tempo e non condizionabile da eventi esterni agli attori,
genera la non possibilità di ritorno, perché identifica la non fiducia nell’altro attore. Le pulsioni del
momento non possono assurgere, per un uomo libero, a elemento di guida supremo del divenire. Che
senso avrebbe per un Uomo Originale Libero, in loro nome, distruggere l’amore? Gli amori a cui è
già legato e quelli nuovi ancora da vivere?
Magari guardandovi indietro vi direte: “Ma io lo detestavo ormai; quindi che c’entra tutto ciò?”
C’entra eccome: perché al di fuori dello schema non si può mai arrivare a questo. Nella libertà tutto
viene vissuto solo nei tempi e nei modi che ci danno gioia; risulta di conseguenza impossibile
giungere a quel livello di negatività.

La libertà è l’essenza dell’universo e l’amore è il suo frutto. La libertà è la tua ricchezza in


quanto parte di esso; è la congiunzione tra te è il tutto. Non sprecarlo per dissetare la matrice e
quando lo incontri, non perderlo mai.

La Chiave della consapevolezza relativa alla coppia ci dice che nel nostro anelare alla liberazione
dalla schiavitù, per andare poi verso l’amore universale, è la coppia lo scoglio principale da
superare; perché la matrice della coppia ci circonda, ci assedia.
Personalmente ho scelto di non scambiare più sentimenti profondi con persone che vivono quello
schema, per non venirne inquinato.
Lo schema della coppia è maledettamente invasivo e onnipresente, sia intorno a noi che nei media,
sulla carta stampata, nella pubblicità, nelle canzoni. Una di quelle parti della matrice da cui è più
complesso schermarsi durante il percorso individuale.

Ma come sempre, siate fiduciosi e certi della strada che avete intrapreso.

Attrarrete nella vostra esistenza le esperienze e le persone che desiderate, scoprendo che di Uomini
Originali Liberi ce ne sono più di quanti pensiate. Basta immaginarli, per incontrarli. E ricordate che
si sente attratto da noi, ciò che desideriamo. Ma finché non saremo liberi, finché le emozioni guida
non saranno le nostre, attrarremo sempre altri ologrammi di matrice e quando la nostra piccola parte
libera attrarrà ciò che desidera, la parte di matrice la riconoscerà e l’allontanerà.
Cos’è l’amore dopo la Liberazione?

Tratto dagli appunti di Almalibre Rebelde.


Dopo la Liberazione, tra Liberati, il termine amore perde parzialmente di significato.
L’amore difatti è un frutto della Libertà e quindi è la dimensione in cui, come abbiamo già detto,
quasi tutte le forme di vita biologiche vivono.
Illuminandosi diviene chiaro che la parola amore è stata inventata dalle cellule-uomo della matrice
per descrivere uno stato diverso da quello in cui solitamente esse vivono; uno stato fatto di “non
amore”, di pretese, proiezioni, schemi, diffidenza, disarmonia, odio, astio e violenza e, nella
migliore delle ipotesi, di passioni transitorie.
Ma non potendo esimerci dal vivere in un contesto di matrice che comunque ci lancia i suoi echi,
potremmo dire che nell’amicizia tra liberati, quando la vibrazione è più alta tra essi, è amore.
Sembra che tra Liberati l’amore vi sia ancor prima di conoscersi; di certo le distinzioni tra corpi e
anime si annullano, insieme alle scatole e alle etichette con cui, in matrice, eravamo soliti etichettare
i rapporti.
La stessa distinzione tra uomini e donne perde di senso e lascia lo spazio a un immaginario in cui le
forme danzano, suonando sinfonie.
Per cui ti chiamo amore, per dare un senso al non amore, in cui il regista ci ha fatto vivere per tutto
quel tempo.

Elementi scientifici che inquadrano la coppia in quanto patologia - Il fenomeno del Poliamore
Come sappiamo non è possibile far funzionare i principi dell’Attrazione senza un ottimale equilibrio
e allineamento interiore.
Oggi possiamo quindi dire con assoluta certezza scientifica che la tendenza a creare una coppia è una
patologia cronica dovuta alla necessità di strutturare una vita affettiva, in funzione dell’unica variante
scritta nel programma cerebrale m-s che governa il divenire delle cellule-uomo assimilate.
Come ci dimostrano gli svariati studi fatti sulla monogamia, tra i quali quelli di un gruppo di
scienziati del Karolinska Institute di Stoccolma, essa è assolutamente aliena dalla fisiologia umana e
al nostro genotipo. L’uomo, come d’altronde lo sono il 95% dei mammiferi, non è stato creato dalla
natura e da se stesso per essere monogamo e quindi, un’eventuale forzatura in tal senso, provoca
fortissimi squilibri che possono anche portare all’insorgenza del cancro. Ciò è scientificamente
dimostrato dall’incrocio di due fattori primari:
1. Genetica della poligamia: le rare specie monogame, come l’arvicola di montagna (topo di
montagna), lo sono perché dispongono di scarse quantità di ormoni vasopressina (la vasopressina
viene prodotta nell'ipotalamo ed ha funzioni di ormone e neurotrasmettitore), così scarse da generare
un livello di “attaccamento” tale, da costringerle alla monogamia. L’uomo viceversa, come la
stragrande maggioranza dei mammiferi, dispone di una sufficiente quantità dell’ormone che gli
consente di non arrivare a quei picchi di “attaccamento” tipici delle rare specie monogame. Questo
grazie a un gene coinvolto nella diffusione della vasopressina nell’organismo.
2. Meccanismi epigenetici: La forzatura culturale che subiscono gli uomini non liberi assimilati
dalla matrice che porta alla monogamia, crea fortissimi traumi e squilibri e influisce sui meccanismi
epigenetici (argomento già trattato in precedenza). Questa alterazione può incidere sulla sequenza
genetica necessaria alla produzione delle proteine e al loro differenziamento (i mattoncini delle
cellule) ed essere quindi fonte delle patologie più svariate.

Concludendo: oggi della patologia coppia conosciamo sia le cause che gli effetti e quindi possiamo
tranquillamente evitarla risparmiandoci le innumerevoli disfunzioni epigenetiche di cui è il principio
d’innesco. È quindi più che auspicabile che il fenomeno del Poliamore, analizzato anche dal famoso
sociologo francese Jacques Attali, si diffonda nel tessuto sociale in tempi rapidi, perché ciò darà
anche un maggiore impulso all’energia di Liberazione che si sta propagando su Gaia.
Sul piano delle relazioni il Poliamore, per quanto sia ancora una dimensione intermedia rispetto alla
Liberazione, riporta l’uomo in prossimità della sua dimensione naturale.

Anche Osho aveva focalizzato che la coppia è una delle forme più alte di perversione per quanto ciò
venga cercato di occultare dai sannyasin che comandano nella holding Osho International, ormai
divenuta uno strumento di business che nulla ha più a che fare col pensiero del maestro.
Un’organizzazione che ha stravolto il pensiero di Osho puntando a farlo divenire una religione. Lo
stesso vale per i sannyasin accoppiati che insegnano Osho, per loro ovviamente non è comodo che
quanto segue si sappia.
OSHO: "La poligamia è la natura, sia dell’uomo che della donna, perché la poligamia è
multidimensionale, è una libertà… Dobbiamo accettare la natura così com’è. Creare delle cose
innaturali vuol dire solo creare delle perversioni." Cit Osho - The New Dawn

Come ridurre le nostre aspettative e quelle delle persone con cui interagiamo, nei rapporti
interpersonali
Ancora una volta facciamoci una domanda: siamo certi che i livelli di energia si possano alzare,
come molti filoni di pensiero affermano, o si tratta solo di dislocare l’energia già esistente in
direzione di un superiore stadio vibrazionale invece di farla confluire nel contrasto tra parte libera e
parte di matrice?
Ad esempio, per azzerare totalmente le aspettative nei rapporti interpersonali, di punto in bianco,
bisognerebbe cambiare il nostro modus vivendi, lavorando in parallelo su due direttrici: quella di
cosa c’era prima dell’adesso-e-ora e quella di ciò che verrà dopo. In pratica dovremmo dire a chi ci
è vicino che non ci interessa più di mediare con terzi su quello che vogliamo nell’adesso, né di
pianificare a lungo termine il futuro e né di confrontare il tutto con quello che dicevamo nel passato.
Ossia portare tutto quello che ci è vicino nella dimensione nell’adesso-e-ora puro, allontanando il
resto.
prima < ------- adesso-e-ora ------- > poi
Ma questo comporterebbe uno sforzo energetico enorme, con risultati incerti e forse traumatici. Se ci
si sente di farlo, ben venga, ma possiamo anche optare per una soluzione alternativa.
Potremmo seguire un’altra strada, meno radicale ma utile a salvaguardare il nostro equilibrio
energetico: sarà sufficiente evitare in tutto ciò che è nuovo, di attivare a priori lo schema di m-s che
porta ad avere e concedere aspettative. Questo creerà un surplus di energia che da solo andrà poi a
modificare ciò che c'era nel prima della nostra vita.
In apparenza quanto sopra è un po' astratto, ma solo perché è estremamente semplice. Detto in altre
parole, il non avere aspettative porta in un lasso di tempo molto limitato a cominciare a percepire
con forza la propria parte libera. Questo porta al cambiamento e moltiplica le nostre energie, perché
recuperiamo quelle che venivano precedentemente utilizzate per mediare e farci spostare nei luoghi
immaginari in cui le aspettative prosperano: ossia il futuro, visto in relazione del passato. Ad es, la
frase: “Ma tu avevi detto che…”, mette in correlazione futuro e passato; ossia ciò che ci si aspetta
da noi (futuro), in relazione a quello che immaginavamo voler fare in precedenza (passato). Basterà
rispondere: “Vero, ma ora sono cambiata/o”, per posizionarci nell’adesso, evitando di dover creare
un nuovo quadro di riferimento.
Usando questo metodo meno doloro, anche quando interagiremo con le persone che vengono dal
passato, senza alcuno sforzo, il nostro rinato essere interiore farà tutto da sé, plasmando il presente.
In tal modo non dovremo far altro che immaginare e vivere i nuovi rapporti senza avere aspettative su
altri, né consentirle su di noi. Parliamo del meccanismo che in questo libro viene denominato
“discontinuità conscia pilotata”.

Non create scudi, fate piuttosto spaventare la m-s degli assimilati risvegliando il loro amore per
voi
Non create scudi, snaturerebbero la vostra natura libera, ma chiudete piuttosto in una gabbia la
m-v, attraverso la recinzioni energetica degli assimilati che vi circondano.
Tratto dagli appunti di Marlon.
Mi era capitato in quei giorni di trovarmi nuovamente ad approfondire le tematiche relative alla
protezione dagli assimilati e dai richiami di matrice, ma era intervenuto un nuovo elemento che aveva
catturato la mia attenzione. Sentivo infatti intorno all’uovo energetico di Roberta una spessa pellicola
protettiva che le creava perturbazioni energetiche nei flussi in ingresso e in uscita.
La cosa non quadrava, perché Roberta aveva un forte potenziale energetico che si percepiva
nettamente da molte angolazioni, non ultime, quelle del suo rapporto con i cristalli, le pietre e i
bambini. Anche il suo atteggiamento maschile, nell’impatto visivo, per quanto affascinante, cozzava
con la dolcezza di fondo della sub vibrazione che emanava. Mi consultai con Angelo e Antonella su
vari segnali che mi arrivavano tra la sua nuca e la sua pelle, e focalizzai un nuovo aspetto degli
scudi, che fino ad allora mi era sfuggito, quello della perturbazione. Mi resi conto che gli scudi
finivano inevitabilmente per alterare le vibrazioni percettive positive, per quanto invece fossero stati
creati al solo scopo di rendere chi li indossava parzialmente invisibile agli assimilati e a filtrare le
vibrazioni negative in ingresso.
Perché accadeva ciò? La risposta ce la dà la fisica: se frapponete un filtro tra voi e una fonte sonora
o di luce, le onde in ingresso verranno attutite e modificate; ma se il filtro è sempre attivo, verrà
anche perturbata o bloccata la vostra potenziale capacità di percepire il circostante, persone
comprese. E con Roberta si parlava di un suo potenziale operare in quanto Maieutoterapeuta-Reiki, e
questo ostacolo andava superato.
Un altro input trasmessomi da Antonella su delle vibrazioni negative provenienti da assimilati che
giudicavano i suoi comportamenti e che usavano altri per veicolare l’onda negativa (pettegolezzi) su
lei, portava alla medesima problematica.
Ciò mi fece intuire che era necessario, per alzare la propria vibrazione, o per metterla in sicurezza
(come si dice in gergo edilizio), non solo attuare le tecniche di cui abbiamo già parlato, ma di
astrarle sul piano visivo per liberarsi dagli scudi, come nel caso di Roberta; o di proteggersi, come
in quello di Antonella.
Ossia che le tecniche dovevano essere integrate dalla visualizzazione di uno scudo, non più
indossato, ma fatto indossare agli assimilati. In tal modo non vi sarebbe stata più una protezione
inquinante ma piuttosto un uovo energetico intorno alle cellule-uomo che gli avrebbe impedito di
emettere. Insomma: meglio che una farfalla voli leggera, perdendo cinque minuti a definire quali
vibrazioni il circostante potrebbe farle arrivare, piuttosto che crearsi un pesante scudo da quelle non
gradite che inevitabilmente finirebbe per pesare sul suo volo.
Roberta: <<…e quindi si ripete sempre la stessa storia con Big Gim; mi porta sempre a dover
spiegare qualcosa. Lui mi dice che sta cercando di scegliere con chi creare una relazione di
coppia e io continuo a rispondergli che sono il cavallo sbagliato per ipotizzarlo, dicendogli che
non è proprio il caso che punti su me. Ma il discorso si ripete sempre, come se lui non capisse.>>
Io: <<Roby: sarà perché la m-s che ha scritta nel suo programma contempla solo le due variabili
standard: coppia, o storie frugali, finché non arriva la tipa “giusta”. Quindi la terza ipotesi,
quella della libertà nelle relazioni, non essendo prevista dal programma, non può essere
inquadrata. Somma ciò al suo grado di autostima e ne esce fuori che un po’ non ti capisce e un po’
non ti crede. La m-s prevede, tra l’altro, che quanto più l’assimilato sente che l’altro attore gode
facendo sesso con lui, tanto più ciò starebbe a significare che esso sia propenso a fare coppia.
Insomma: il muto che parla col sordo. Che tu sappia ha per caso ha una porta usb sul lobo, così
gli aggiorniamo il programma?>>
Roberta rise intensamente e disse: <<Che palle sto programma m-s, che si può fare, chiudere e
basta? Anche perché poi finisco per ascoltarlo su cose per me oramai superate che mi creano un
forte disturbo emotivo; come se riportassero indietro le lancette dell’orologio della mia vita. Un
peso esagerato!>>
Io: <<C’è un’altra soluzione: visto che tu ti scudi, in parte per non sentire le follie del programma
degli assimilati, e in parte per non far uscire la tua dolcezza che verrebbe mal interpretata, togliti
lo scudo e mettilo a lui.>> Roberta: <<E come faccio?>>
Io: <<Fai la padrona di te stessa e di chi vuole assimilarti. Fatti una domanda: “perché invece di
dirgli cosa penso IO, reagisco dicendo cosa dovrebbe pensare lui?” Basterà che invece di
rispondergli che tu sei il cavallo sbagliato su cui puntare, gli dici che disprezzi profondamente chi
vuole fare coppia con te, così il programma va in tilt. Non trovando energia per alimentarsi, si
blocca. Se poi ti dicesse che vuole parlarne perché non è d’accordo, continui dicendo che
disprezzi chi vuole mettere in discussione cose che per te rappresentano l’evoluzione dell’uomo e
così via. Questo ti permetterà non solo di evitare pesantume, ma anche di toglierti quello scudo
che indossi e che altera il tuo rapporto vibrazionale col mondo esterno. Non avrai più motivo di
doverti difendere.>>

Giorni dopo, in viaggio su un treno, mi trovai a pensare a questi pesanti scudi e a quanto siano
fastidiosi e preclusivi; meglio bloccare le emissioni negative alla fonte, che proteggersi.
Io: <<Anto, furono gli studi di giurisprudenza, in “teoria generale del diritto”, o “filosofia del
diritto”, non ricordo bene, a farmi acquisire un altro degli elementi che mi avrebbero poi
permesso di vedere la matrice-vivente. Al liceo avevo intuito che il cosiddetto pettegolezzo, doveva
essere un sistema attraverso cui “giustamente” il sociale proteggeva se stesso. E ribadisco
giustamente, perché è giusto che le cellule-uomo difendano se stesse e l’organismo di cui sono
parte. Possiamo forse condannarci perché uccidiamo eventuali virus che ci attaccano? L’uomo
libero è amore puro verso i suoi simili; la cellula no e deve quindi difendere il macro organismo di
cui è parte… a modo suo è anch’essa “amore”. Figurati poi, quando trovai scritta la stessa cosa
nei testi universitari. Da un lato pensai a quanto si fa prima se ci si accultura e dall’altro che
avevo “visto”: ma c’era molto di più. Capii che era stato proprio quel meccanismo a dare vita a
tutte le m-v della Terra; o meglio: a farle diventare vive. La riprovazione sociale denigrando chi
ha un comportamento difforme alla consuetudine, punisce l’attore tendendo a emarginarlo dal
gruppo. A questo segue, quasi sempre, l’adeguamento al sistema, necessario a reintegrarsi;
adeguamento che riassorbe o elimina il trasgressivo. In questo modo la m-v ha creato il ferreo
meccanismo di gestione del parco cellule “norma -> sanzione”, che poi col tempo è divenuto ciò
che chiamiamo sistema giuridico. Tutta l’attività legislativa ha il solo compito di sviluppare e
aggiornare l’infinita griglia di regole chiamate leggi, e stabilire le sanzioni per chi le
trasgredisce. Personalmente ho risolto il problema anni addietro con una semplice frase detta,
quando era utile farlo, a chi mi era più vicino: “disprezzo chi parla a tappeto degli altri e
giudica; e lo stesso vale per chi mi dice cosa gli altri pensano di me”. Capisco ora quanto ciò mi
abbia favorito nell’evitare di “scudarmi”. Se non ci arrivano vibrazioni negative
(pettegolezzi in questo caso) è come se esse non fossero mai esistite, e inoltre il mondo circostante
non ricevendo le inevitabili vibrazioni negative di risposta, finisce per amarci sempre di più. Gli
assimilati, tra loro, incrementeranno le dicerie negative su di te, nel tempo; ma sapendo che non ti
arrivano, la loro parte liberà ti manifesterà maggiormente il suo amore. Meglio con gli assimilati,
usando il loro gergo, essere un “personaggio” che non presta orecchie a ciò che non gli aggrada,
piuttosto che un incompreso. Il primo ha bloccato le onde degli assimilati, il secondo si è scudato;
eppure il loro punto di partenza era lo stesso.>>

Creare l’osservatore di se stessi


Mentre sveliamo la m-s ricordiamoci che è sui temi per lei più importanti che essa attiva i
meccanismi difensivi total block spesso accompagnati da freezing (i meccanismi difensivi della m-s
sono di varia entità).
Quanto vengono toccati i tasti caldi, la m-s si presenta con veemenza e oscura la parte libera
dell’individuo (il Gls) che diviene inconsapevole che essa si è sostituita a lui. Ciò accade soprattutto
quando viene attaccato il Ganglio di matrice-schiavizzante “m-s religiosità e giudizio” (vedi
http://www.transliferevelation.com/mb/index); da specificare che il termine religiosità, in relazione a
questo Ganglio di m-s, sta per “inculcamento del paradigma bene-male” e relativa scala di valori e
principi che daranno poi vita a falsi sentimenti-emozioni in quanto pilotate dalla m-s.
Parliamo di qualcosa di molto simile al cosiddetto Disturbo Dissociativo dell’Identità –DDI-
(precedentemente chiamato Disturbo da Personalità Multipla). La caratteristica essenziale del DDI è
la presenza di due o più distinte identità o stati di personalità che in modo ricorrente assumono il
controllo del comportamento. Vi è incapacità di ricordare notizie personali importanti, troppo estesa
per essere spiegata con una banale tendenza alla dimenticanza. Spesso le azioni, i pensieri e le
emozioni della cosiddetta personalità secondaria sono molto differenti da quelli della personalità
primaria. In merito alla scoperta della double-matrix, le due personalità sono ovviamente la m-s e il
Gls.
Capirete quindi che è impossibile Liberarsi senza una Guida della Liberazione del Sé, perché quando
interviene la m-s allorché si vanno ad attaccare i suoi meccanismi-paradigmi portanti, essa si va a
sovrapporre alla parte libera e diviene anche invisibile alla parte conscia. Ciò rende impossibile
all’attore di lavorare su se stesso.
Viceversa quando già ci si è inoltrati nel percorso, potrà essere utilizzata la tecnica
dell’OSSERVATORE DI SE’ che implica che sia già stata maturata la capacità di riconoscere le
emozioni, soprattutto quelle negative, in quanto espressione della m-s, oltre all’essere consapevoli
che la cosiddetta “personalità” non è altro che la m-s e quindi ciò che la m-s ci fa credere che noi
siamo. Si tratta comunque di un passaggio che dovrà essere impostato da una Guida, all’interno del
percorso in una Oasi Liberata Translife (vedi a fine libro il progetto delle Oasi di Liberazione).
PARTE SESTA
Altri elementi del Grande Salto

A cinque anni feci la mia prima valigia,


volevo scoprire il mondo e sentirmi libero.
I miei mi assecondarono per capire
e mi seguirono con l'auto.
Quando dopo un bel pezzo di strada
si resero conto che ero partito sul serio,
mi riportarono a casa mia...
nella tenda che mi ero costruito a casa loro.
-Almalibre Rebelde-
L’Attrazione Gaia e i principi. Giudizio e morale
Durante il percorso di liberazione, ogni qualvolta concepiamo pensieri fortemente allineati con la
nostra essenza, potrebbe risultarci utile fissarli come principi (purché siano pochi) nell’accezione
comune del termine; ma attenzione, solo se siamo certi che collimino con la nostra essenza libera,
viceversa diverrebbero una gabbia.
Per non essere astratti nella rappresentazione di cosa intendiamo qui per principio, potremmo dire
che l’uomo libero condanna qualsiasi tipo di violenza, ammesso che per un uomo libero abbia senso
enunciarlo.
I principi possono rappresentare uno strumento estremamente utile a velocizzare il cammino, non
dimenticando che se mal individuati e/o usati, possono essere totalmente preclusivi del percorso
stesso. Di certo non vanno focalizzati nella fase iniziale che anzi prevede di rimettere in discussione
quelli preesistenti e di estraniarsi da tutti quelli che hanno come origine i condizionamenti della m-s,
ossia la stragrande maggioranza. Poi andati più avanti, il termine principio sparirà dal vostro
vocabolario.
Come abbiamo visto la scoperta della m-v in quanto organismo vivente rivoluziona il concetto di
consapevolezza. Nella vecchia visione hegeliana, marxista, oshiana e derivate, l’umanità è strutturato
in due grandi blocchi: padroni e schiavi e/o risvegliati e non. In altri termini viene focalizzato un
perenne conflitto tra macro gruppi composti da esseri umani, mentre invece umani non sono. Questo
scenario piramidale viene esposto dai pensatori in oggetto insieme a quelle che loro ritengono essere
le dinamiche dei meccanismi sociali. È questo ultimo punto che rese innovative le considerazioni di
Marx.
Non vi è difatti nulla di nuovo sul piano basale.
Citava secoli fa sant’Agostino, padre della Chiesa cristiana cattolica: <<Le donne non dovrebbero
essere illuminate o educate in nessun modo. Dovrebbero, in realtà, essere segregate poiché sono
loro la causa di orrende e involontarie erezioni di uomini santi.>> <<La donna non è fatta a
immagine e somiglianza di Dio. È nell'ordine della natura che le mogli servano i loro mariti e i
figli i loro genitori, e la giustizia di ciò risiede nel principio che gli inferiori servano i superiori.
È la giustizia naturale che vuole che i meno capaci servano i più capaci. Questa giustizia diventa
evidente nel rapporto tra gli schiavi e i loro padroni, che eccellono in intelletto, ed eccellono in
potere.>>
In sintesi la variante storica alla concezione del sistema sociale introdotta da Marx, consta
nell’individuazione di un diverso principio che sarebbe la causa prima della genesi dell’impianto
piramidale: il sistema capitalista. Agostino (ometto santo, senza problemi di erezione rapida)
ipotizza superiorità innate nel singolo individuo che determinerebbero l’appartenenza o meno a uno
dei due blocchi. Marx, viceversa, individua come fattore causale del posizionamento dell’individuo
nell’ambito del sociale, le dinamiche dei flussi interni al sistema capitalista. Di certo Marx
modernizza uno schema, quello precedente, ormai obsoleto. È difatti ovvio che nel passaggio tra la
società rurale e quella industriale, il rapporto padroni-schiavi non poteva più essere giustificato e
motivato da pari cause.
Ma, usando le Chiavi della consapevolezza, facciamoci delle domande: “Come mai le cause prime e
le dinamiche interne ai gruppi cambiano, ma il sistema resta lo stesso?” Cioè: nei passaggi tra le
oligarchie greche, la nobiltà romana, il feudalesimo, la società industriale e quant’altro, il sistema
padroni-schiavi resta costante, per quanto varino cause e modalità attuative.
E ancora: Sarebbe comunque sufficiente come spiegazione affermare che il motore del sistema sta
nell’individuale desiderio di benessere, sempre maggiore? Se dessimo per buona questa risposta,
quale sarebbe il nesso con il meccanismo padroni -> schiavi, considerando che tutte le forme di
vita desiderano il benessere? Cioè: il desiderio individuale di benessere è una costante che può
motivarci a gustare un gelato o a farci masturbare. E quindi? Quale sarebbe la pertinenza del
fattore “desiderio di benessere”, istinto di conservazione e quant’altro di imprinting genetico, con
la strutturazione del sistema sociale?
È palese che le cause prime debbano risiedere da qualche altra parte, e solo il principio che la
matrice-vivente soprassiede alla camaleontica mutazione della struttura, è in grado di fotografare il
divenire sociale e il seme che ne è all’origine.
Come abbiamo ampiamente trattato la mente della m-v è la selezione naturale. Essa non pensa per
come noi siamo abituati a concepire il pensare, o il decidere-agire; la m-v poggia il suo divenire su
una delle basilari leggi dell’universo, la selezione naturale. Il sistema matrice seleziona elementi
utili, nel tempo, in quanto esso stesso figlio della selezione naturale; la cellula-uomo ne è solo una
cellula inconsapevole.
Di riflesso queste speculazioni chiariscono il perché sia pericoloso, per l’ampliamento della
consapevolezza e il percorso di liberazione, fissare dei principi; perché se essi non fossero oggettivi,
genererebbero poi altri castelli di sabbia.
La realtà è oggettiva, per cui meglio evitare al momento di fissare e assumere a principio alcunché.
Ciascuno ricordi che uno dei pilastri basilari di questo percorso, che è stato ispirato dopo la
liberazione e non prima, consta in quanto segue: “Per l’ipotetico elemento creatore del tutto, la
realtà è oggettiva; così come lo è per l’universo, gli atomi e la matrice-vivente. Viceversa la realtà
appare soggettiva alle cellule-uomo assimilate, in quanto le scale di valori, principi e sentimenti
instillategli, esistono esclusivamente in funzione del ruolo che hanno nell’ambito del macro
organismo matrice-vivente.”
Per raffigurare questo quadro su un piano visivo, matematico-geometrico, basta immaginare che
l’insieme delle cellule-uomo e compreso in un insieme più grande, quello della matrice-vivente
che ha sua volte crea uno scudo impermeabile tra le cellule-uomo e l’universo che contiene i due
sotto insiemi, impedendo alla cellula di vedere cosa c’è oltre.
Il nobile principio enunciato nel periodo illuminista e inserito nella “DICHIARAZIONE FRANCESE
DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO” del 1789, che nelle sue varianti è stato introdotto
in vari enunciati sulla libertà civile, cita: “La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce
ad altri: così, l’esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo non ha confini se non quelli che
assicurano agli altri membri della società il godimento dei medesimi diritti. Questi confini non
possono essere determinati che dalla Legge”. Questo principio fa luce su quanto sia pericoloso
fissare “principi” prima di essersi introdotti a fondo nel percorso; vediamo il perché, usando le
Chiavi della consapevolezza.
Le Chiavi ci dicono che questo principio non è stato solo sistematicamente eluso, come direbbero i
più; ma che anzi contiene già al suo interno il seme dell’iniquità. La parte finale infatti cita: “…tutto
ciò che non nuoce agli altri.” Già, ma chi sono “gli altri”, visto che come sappiamo sono sempre i
padroni a stabilire le regole e non le masse? Vediamo difatti come sono andate le cose nella storia:
-per i nazisti gli Ebrei nuocevano;
-per gli spagnoli gli indios nuocevano;
-per i cattolici i mussulmani nuocevano;
-per i comunisti i capitalisti nuocevano;
-per la vecchia normativa che ipotizzava un forte sconto di pena sull’omicidio passionale, causato
dal tradimento sessuale da parte della coniuge femmina, l’adulterio nuoceva;
-per il cattolicesimo, nel medioevo, le streghe nuocevano;
-per gli spartani i bambini deformi nuocevano.
Insomma: in un mondo di uomini liberi e quindi non pilotati dai falsi obiettivi di m-s, la cosa
funzionerebbe alla perfezione. Anzi il principio stesso potrebbe essere taciuto. Non risulta infatti che
in altre specie animali di grande intelligenza e libertà, come delfini e balene, vi siano regole di
questo tipo.
Quindi è evidente che il background inerente al cumulo di credenze-valori-principi-morale del
singolo, o di un gruppo, e gli interessi di parte, determinano storicamente cosa nuoce o meno, e la
variabilità di questo fattore sancisce l’iniquità, la soggettività e quindi l’inutilità spirituale del
principio. O meglio: essendo quel principio uno dei tanti prodotti della m-v, può divenire lo
strumento per giustificare qualsiasi finalità o aberrazione di matrice.
Ormai siamo nel pieno del viaggio verso la Liberazione; impariamo a dare valore alle Chiavi della
consapevolezza e inoltriamoci fiduciosi innanzi!
Buon proseguimento!

Sono i cosiddetti principi a cui diamo valore positivo o meno a generare ciò che chiamiamo giudizi;
e da lì ha poi genesi il cancerogeno impianto morale del sistema matrice.
Giudicare è un elemento fondamentale della vita, ma a seconda del livello di libertà interiore e
consapevolezza i giudizi possono portare alla rappresentazione di un mondo grigio e meschino o
viceversa saturo di colori gioiosi e di amore.
Questo è un tassello di consapevolezza primario.
Visualizzare il mondo come grigio e triste porterà a sviluppare un noi stessi con schemi e pensieri
speculari che entreranno poi in tutta la nostra esperienza di vita, comprese le circostanze che esse
evocano, come l’Attrazione determina.
In molti scritti sull’Attrazione e in quelli di una lunga lista di autori che trattano di spiritualità
moderna, il giudizio viene considerato un anatema, l’azione opposta a quella che porta verso la
libertà.
Questo concetto non è solo errato, ma totalmente deviante.
Non focalizzare questo aspetto porta a imboccare una strada tortuosa e tortuoso e infruttuoso sarà poi
tutto il percorso che ne deriva.
La causa di questa posizione, sostenuta da parte di una larga fetta dell’intellettualismo spirituale
dominante, sta ancora una volta nel non aver focalizzato che la realtà è oggettiva per l’uomo libero,
ma non essendola per le cellule-uomo, l’unica via di uscita per chi vuole fare l’intellettuale di
mestiere è quella di inserire l’evidente contraddizione della soggettività. Di soggettivo c’è solo ciò
che è legato alla percezione sensoriale e il fantasticare, non altro.
Ho incontrato molte persone che nella loro ricerca interiore sono approdati a libri di autori che
dicevano cose bellissime e altre meravigliose in apparenza, ed essendosi poi legati a questi autori
hanno fatto proprie delle idee stagnanti.
Facciamo un esempio duro: siamo in strada, a pochi metri da noi un genitore sta picchiando il figlio
piccolo: sorvoliamo su come ci comporteremo e focalizziamoci sul giudizio. È possibile secondo voi
astenersi da giudicare sul piano emozionale il genitore? Ammesso che qualcuno riuscisse ad
astenersi dal giudicare la persona, sarebbe anche in grado di farlo verso la circostanza in sé? E
poi: perché non dovremmo giudicare?
Attenti! Andiamo subito oltre, non vorrei che l’immagine della scena vi emozionasse tanto da entrare
nella vostra esperienza di vita, come i principi dell’Attrazione stabiliscono.
A seconda del livello di consapevolezza raggiunto, il giudizio che viene emesso partendo da un
identico principio (come quello illuminista citato in precedenza), può essere diverso da quello di un
altro; ma solo tra le cellule-uomo può verificarsi ciò.
La nostra essenza di Uomini Originali Liberi, ossia di ciò che eravamo prima di essere addivenuti
ciò che non siamo, in quanto assimilati dal sistema matrice, è gioia e amore, e non può non prevedere
i colori dell’armonia.
La realtà che ormai comincia a svelarsi con forza, a questo punto del percorso, ci porta a chiederci:
“Ha senso valutare gli impianti morali e dare un senso alla morale stessa?”
La morale non è un’invenzione umana, è bensì parte del sistema matrice. Essa si struttura sulla base
dei principi selezionati dalla matrice stessa per migliorare la funzionalità delle cellule-uomo che
non hanno il compito di fare cose belle, amorevoli e giuste, ma semplicemente di svolgere il loro
ruolo e anche di educare, sulla base dei vari modelli di matrice utilizzabili, i loro figli. E quel
genitore violento sta facendo questo, così come altri che hanno un altro tipo m-s lo fanno attraverso
l’instillazione delle paure, spingendo i figli verso la sicurezza economica a svantaggio della
creatività, o verso il “valore” della coppia, piuttosto che quello dell’amore universale.
Tornando all’esempio del padre violento: quale è la differenza tra quell’individuo e un altro che ha
scelto per paura di fare il medico, piuttosto che seguire la sua grande passione per la pittura?
Nessuna!
Viste dall’universo di cui gli Uomini Originali Liberi sono parte in costante connessione, appaiono
solo come piccole sfumature di diversità che variano a seconda delle diverse funzioni sistemiche
delle cellule-uomo.

Un Uomo Originale Libero non ha né principi né impianti morali e non giudica!

Non ha principi e impianti morali perché ama se stesso e quindi conosce solo l’amore; egli può
vivere e nutrire il suo stato di grazia esclusivamente interagendo con gli altri nella sfera dell’amore.
Un Uomo Originale Libero non giudica: avrebbe forse senso giudicare ciò che non esiste? No!
Perché le cellule-uomo non agiscono in quanto individui; né ha senso giudicare chi le induce, ossia il
programma m-s che funge da sistema operativo dell’uomo assimilato. La cellula-uomo è solo uno dei
tanti viventi di un universo più grande, di cui tutti siamo parte.
Giudicare ha un grande valore fintanto che non si focalizza l’esistenza della matrice e quella delle
cellule-uomo, perché ci supporta nello scegliere la direzione. Ma alla fine del percorso perde di
significato, in quanto non ha senso giudicare un organismo vivente non biologico, di cui le cellule-
uomo sono esclusivamente parte non protagonista e altrettanto dicasi per la m-s che le induce.
La percezione dell’oggettività del reale, a seguito della liberazione interiore, è un dato di fatto. Essa,
vissuta in parallelo alla scoperta dell’Attrazione Gaia che ci scherma, tra l’altro, dalla discontinuità
opportunistica inconscia, la quale a sua volta attiverebbe il processo regressivo causato dalle paure
che ci infonde il nostro nuovo futuro da Uomini Originali Liberi, ci consente di leggere ciò che ci
circonda, le sue reali cause e gli sviluppi di scenario in un istante, senza nessuna attività mentale.

Giada al telefono: <<…e così, alla festa, tutti i compagni di classe lo prendevano in giro solo
perché è un ragazzo dolce e sensibile che però non sa difendersi; è diverso dagli altri. Un
ragazzo dai lineamenti armoniosi come sembra esserlo il suo carattere che fa trasparire
un’interiorità scevra da aggressività e giudizio. Ho sentito sdegno per l’atteggiamento di ragazzi
e ragazze diciottenni suoi coetanei che si prendevano gioco di lui con l’aggressività e l’ironia
tipiche di quell’età e così li ho redarguiti dal continuare. L’ho fatto in modo molto energico! Non
so, ho come l’impressione che abbia delle grosse mancanze. È come se avesse 5 anni. Lo vedo
debole e incapace di reagire.>>
Io: <<Per me hai fatto la cosa giusta Giada. Tu sai come va il profitto di questo ragazzo a scuola?
>>
Giada: <<Da quello che so va bene a scuola.>>
Io: <<Beh, questo significa che i suoi processi cognitivi funzionano, quindi così come capisce le
lezioni e ciò che legge nei libri di testo, di certo sa come dovrebbe comportarsi per allinearsi al
gruppo. Forse le cose stanno in modo diverso. Ricordi, ti ho detto spesso che per me, un po’ come
la pensava Rousseau e tanti altri, a 18 anni si raggiunge il massimo della vecchiaia. Allora: su
questa base lo scenario potrebbe essere molto diverso da come me l’hai descritto, ti dico la mia. I
suoi coetanei sono al top dell’iniezione di matrice: comportamenti, scale di valori, atteggiamenti,
tutti tesi a identificarsi, imitarsi e appartenere al gruppo di riferimento. Magari questo ragazzo
ha già tanta forza da preferire vivere il suo “se stesso” di cui è in parte già consapevole, piuttosto
che farsi assimilare dal sistema per integrarsi. Certo, non ho tutti gli elementi necessari per farmi
un quadro preciso, ma da quello che mi hai detto, se non si suicida prima di riuscire a schermarsi
dalle cellule-uomo assimilate, secondo me, avrà una vita speciale. Tu hai fatto di certo una gran
cosa per lui, più di quanto immagini. In questo momento la sua forza nell’essere libero di esistere,
in quanto se stesso, trae linfa anche da chi lo percepisce come “diverso” in senso positivo; non
solo perché lo difende in quanto persona apparentemente debole, ma soprattutto perché gli
fornisce la chiara rappresentazione che, in un mondo libero come quello che tu gli hai
manifestato, possono esserci un’infinità di persone a lui affini.>>
Da questo esempio appare ancora una volta evidente quanto sia fondamentale giudicare se con un
piede si è già nell’amore e nella libertà, fintanto che non si sia completato il percorso. Nella sfera
pratica non cambia nulla, ma in quella interiore tutto.
Una volta focalizzato che il comportamento dei coetanei del ragazzo non era il loro, in quanto
individui, ma piuttosto dettato dalla m-s che li aveva precedentemente assimilati, ciò che viene
focalizzata è esclusivamente l’azione risolutiva; quella compiuta da Giada, mentre sdegno e
riprovazione non possono più essere percepiti. Che senso avrebbe difatti provare sdegno verso le
cellule-uomo di un organismo non biologico, la m-v, che ha vita propria e che agisce e si struttura
esclusivamente in base alla legge della selezione naturale?

I potenti flussi energetici di un Uomo Originale Libero – La purificazione


Di certo avrete ascoltato discorsi di vario genere su come innalzare i livelli energetici; io invece,
nell’ottica della Liberazione, vi dico che ciò non è possibile né necessario. Potrete sentire dentro voi
un’energia immensa che vi consentirà persino di viaggiare la notte tra le stelle, senza che la vostra
energia aumenti; basterà che cancelliate progressivamente il programma m-s che se ne nutre
attraverso il conflitto con la parte libera, per riappropriarvi di ciò che per natura già vi appartiene:
l’energia che vi consentirà una costante connessione con l’universo.
Mi rendo conto che nel passato, non conoscendo la m-v, l’unica strada praticabile per purificarsi era
quella del perdono e della compassione, su cui hanno lavorato tante vecchie e nuove scuole
spirituali. Ma ora che detenete l’informazione madre sull’esistenza della m-v e del programma m-s,
tutto ciò non è più necessario.
Nello scenario post Liberazione il perdono e la compassione divengono pratiche superate e
preclusive per la liberazione del sé. Esse agiscono sulla nostra parte libera con un’inaudita violenza;
perché fintato che immaginiamo che un altro essere umano senziente, abbia potuto, come ai tempi del
nazismo, mettere dei bambini in una camera a gas, perdonarlo o provare compassione per lui è una
delle peggiori violenze che potremmo fare a noi stessi. Violenze che tra l’altro ci costringerebbero a
un costante ed enorme dispendio energetico, perché la memoria non è un meccanismo statico, bensì
una banca dati biologica in continua attività energetica (funzionalità del cervello inconscio).
Quindi ora potete riprendervi le vostre energie.
A mettere quei bambini nelle camere a gas è stata la m-v nazista dell’epoca e, manualmente, la
variante del programma m-s delle sue cellule-uomo. Non erano esseri umani; e così come non
giudicate o provate compassione per l’uomo che mangia vegetali vivi, o per il leone che lo fa con la
gazzella, potete ora anche farlo per le cellule-uomo naziste; si tratta solo di un’altra forma di vita, le
cui azioni furono consequenziali alla programmazione che aveva ricevuto.
Astrazione e attrazione – I pensieri divengono realtà

Lo zero
Cos’è un “concetto primitivo” come il punto, o un postulato matematico e/o geometrico? Cos’è lo
zero?
In natura non esiste. Eppure lo zero è alla base del linguaggio binario che utilizzano i computer, ed è
un elemento fondamentale della matematica e della geometria, senza le quali non esisterebbero i
grattacieli, i grandi ponti, le scuole.
Ma lo zero non c’era alla nascita dell’uomo, è pura astrazione. Esso rappresenta l’assoluta non
esistenza sul piano teorico e fisico. Vi è mai capitato, per esempio, di pensare: <<Toh, guarda
quella cosa che non esiste!>>
Ma di certo vi è accaduto di affermare: <<In quella persona, o in quella stanza, quella determinata
cosa, non c’è!>>
Lo zero è quindi un’astrazione, un’idea, un pensiero. Ne consegue che esso è stato creato o trovato
intenzionalmente dall’uomo attingendo dalla fonte di tutte le cose (realtà oggettiva). Tutto ciò che
funziona è oggettivo ed è stato tratto dalla fonte (concetto similare a quello platonico del “mondo
delle idee”).
Questa informazione, su un piano scolastico, verrebbe considerata estremamente banale, perché tutti
l’abbiamo acquisita nel nostro passato di studenti ma poi dimenticata, a causa dell’apparente
concretezza a cui ci costringe il quotidiano.
È d’uso dire: <<Stai facendo filosofia; pensa alle cose concrete come la matematica: fai due conti
sul budget!>> Eppure la matematica è filosofia pura.
Il progetto di un ponte? Un grande trattato di filosofia basato su numeri e disegni geometrici, ossia
pensieri astratti ma allineati alla fonte, come il punto (concetto primitivo) e la retta (postulato
geometrico), così definiti proprio per la loro non esistenza tangibile. Insomma, delle idee
apparentemente fini a se stesse. Tuttavia a quel trattato seguirà la creazione intenzionale del ponte. Il
ponte è un pensiero astratto che diverrà ciò che noi chiamiamo: realtà materiale.
Questo modo di inquadrare il termine filosofia non è soggettivo. Molti di noi, al primo anno di liceo,
studiando storia della filosofia, hanno incontrato all’inizio quella greca, dove si parlava di Pitagora,
delle prime ipotesi sull’esistenza dell’atomo, dello sviluppo della matematica, del giuramento di
Ippocrate, del rapporto interiore dualistico con se stessi, ecc.
È stata la cosiddetta concretezza necessaria nella vita a cui costringe la double-matrix che ha sviato
nel tempo quegli stessi studenti da una corretta visione delle cose umane, allontanandoli dai principi
dell’Attrazione e da come siano i pensieri astratti (l’immaginario) ma allineati, a creare quella che
definiamo realtà; e lo stesso vale per la creazione della propria individuale realtà di vita. Eppure la
magia dell’Attrazione Gaia, prima di essere stata emarginata dalla m-s, era in noi sin dall’origine
della nostra esistenza.

I principi dell’Attrazione sono una scienza


Gli studi sui principi dell’Attrazione e la conseguente creazione intenzionale-consapevole di nuovi
scenari di vita, è alla base dell’operato di personaggi storici e del presente, che tanto determinano e
condizionano la vita sociale. È quasi impossibile trovare oggi un protagonista dello scenario politico
o del business che non ha seguito corsi di PNL, un meccanismo deviato a favore della m-v che però
attinge a piene mani e poggia in toto sui principi dell’Attrazione. Se essi non sono considerati ancora
una scienza è soprattutto perché in troppi li hanno usati a fini commerciali e di lucro, manipolandoli,
in modo da palesarsi come unici dispensatori del sapere e inventando, in modo cosciente o meno,
meccanismi estremamente perversi. Meccanismi che però hanno una nota in comune, ossia che
siccome l’Attrazione è unica realtà, per quanto la si vuole manipolare, un po' funziona sempre e dà
dei benefici. Ma ricordiamo che vi è una profonda differenza tra i meccanismi dell’Attrazione e
l’Attrazione Gaia: la prima esiste a priori è può risultare molto utile alle cellule-uomo per snaturarsi
ulteriormente, la seconda non può prescindere dal percorso di liberazione interiore.
Eppure è la stessa scienza ad affermare che la Legge di Attrazione è anch’essa una scienza e solo che
la chiama in un altro modo: risonanza. La fisica sub atomica ci dice che tutto vibra che tutto è
vibrazione e che due elementi identici che si trovano in un campo vibrazionale entrano in risonanza
vibrazionale. E’ un classico l’esperimento in cui su una base orizzontale rappresentata da una stecca
di legno, con inseriti perpendicolarmente altri inseriti di legno di lunghezza variabile, con alla base
un inserto in gomma che gli consente di vibrare, quando uno di essi viene fatto oscillare, gli altri di
pari lunghezza oscillano anch’essi, mentre quelli di lunghezza minore o maggiore restano fermi.

Io auspico di elevare i principi dell’Attrazione a ciò che sono, consentendone la visualizzazione


come motore già operante del nostro destino e di quello degli altri.
Intendo focalizzare i motivi che hanno provocato distorsioni sulla loro interpretazione e
applicazione intenzionale, allontanando, in molti casi, coloro che si erano avvicinati
intellettualmente all’Attrazione.
Voglio indicare come possiamo allineare i nostri pensieri liberandoci e creare così un nostro
divenire gioioso, utilizzando gli stessi presupposti che sono alla base del progetto di un ponte,
ossia pensieri allineati che attingono dalla fonte.
Voglio tracciare strade che portino alla generazione di pensieri puri e di conseguenza funzionali
al nostro benessere.

L’Attrazione Gaia e la gioia interiore collimano attraverso un percorso che, per quanto lungo,
dispensa benefici sin da subito. È forse questo l’elemento più straordinario che fa dell’Attrazione
Gaia non una scoperta, ma una grande avventura.
Focalizzare e far propri i meccanismi dell’Attrazione Gaia porta a ipotesi rivoluzionarie. Attraverso
le sue Chiavi di lettura relative all’io, al “resto” e al “metafisico”, la visione culturale del presente e
del passato viene riformulata, aprendosi a fantastici scenari che funzionano, e che cambiano persino
il modo di formulare i pensieri stessi.

Due parole su ciò che ho letto sui principi dell’Attrazione


Ieri parlavo con un caro amico che, a differenza mia, ha e deve avere un approccio intellettuale
aperto a tutte le vie e tutte le interpretazioni, perché insegna in matrice. Dialogando abbiamo scorto
una miriade di innegabili associazioni tra i principi dell’Attrazione e Platone, Freud, i sostenitori di
Gaia (il pianeta vivente), rami della psicologia vettoriale, ecc. Nessuno di essi però sfocia nella
spiritualità, né vede l’universo in quanto energia interconnessa in cui tutto viene donato a chi chiede.
Il discorso è ben diverso per la letteratura commerciale. Non sono aprioristicamente incline ad avere
un atteggiamento critico verso coloro che trattano di Attrazione e ne scrivono, per quanto lacunose
siano le loro impalcature concettuali, ma ciò risulta a volte inevitabile a fronte di alcuni principi
cardine che vengono fissati dagli autori e che rendono poi inattuabile il percorso gioioso, senza cui
l’Attrazione diviene uno sterile strumento di rigore.
Perfezionare l’efficienza e migliorare la stabilità di un individuo che è alla ricerca di se stesso e
delle potenzialità che il suo se stesso lascia intravedere, per quanto ancora assimilato, non soddisfa
la vocazione spirituale dei principi dell’Attrazione.
È la scoperta, la creazione intenzionale di se stessi, in funzione dell’approdo a una vita fatta di
meraviglia e gioia, ciò che l’universo cerca di suggerirci. È questo che stavamo cercando quando
siamo stati attratti da uno dei testi che hanno per oggetto l’Attrazione. Quindi vedere che essa viene
trattata con l’inevitabile incompetenza di chi non vive nello stato di grazia dell’Attrazione Gaia, o
con finalità prettamente commerciali, rende molti libri sull’argomento una sorta di atto sacrilego
contro l’amore universale, a cui può invece condurre lo studio dell’Attrazione Gaia.
È l’indagine sulla creazione intenzionale di se stessi, da far scorrere in parallelo alla liberazione
interiore, la strada che porta all’amore, e non l’analisi psicologica o l’effetto mantra della farcitura
commerciale di quei testi. Ciò che è stato scritto sull’Attrazione focalizza il lettore sul valore, inteso
come misura del benessere interiore, a cui porta la verticalizzazione di ciò che potremmo definire
genericamente: pensiero positivo. Questo comporta, al di là di qualsivoglia distorsione,
manipolazione e uso a livello commerciale, un beneficio palpabile da parte di chi ne legge, e spiega
perché quasi tutte le persone che conosco e leggono di Attrazione, tendono a legarsi a uno specifico
autore. Vi sono però costanti di vario genere che ho ritrovato in tutti questi testi, che allontanano il
lettore dall’idea che i principi dell’Attrazione siano una realtà oggettiva, se slegata dall’autore dei
libri che legge, precludendogli quindi a priori la possibilità di intraprendere il suo percorso
individuale.
Sì, perché un trattato sull’Attrazione non deve andare oltre un determinato punto, in quanto da lì in
poi sarà necessario che ciascuno viva l’Attrazione in funzione della sua personale essenza.
Nulla deve essere dato per scontato nell’analisi dei principi dell’Attrazione, né tantomeno il
miglioramento dello status quo in cui vive il lettore; egli è alla ricerca di sé in quanto uomo libero e
non di strumenti camuffati, atti a renderlo uno schiavo migliore, drogato e appagato del suo stato.
Volendo ragionare in termini di Attrazione, mi sembra che i vari autori (forse inconsciamente), per
motivi di business o di successo personale, o altro, siano riusciti attraverso questo desiderio ad
aggiungere degli elementi ai meccanismi dell’Attrazione che li rendono unici depositari di questa
verità, viceversa così oggettiva e scientifica. Potremmo dire che il loro desiderio di essere unici
interlocutori del lettore li ha portati a ideare delle varianti, che agli occhi dei propri fan li possano
rendere depositari esclusivi della verità. Personalmente andando a ritroso ho trovato l’inizio del mio
avvicinamento concreto all’Attrazione, o forse, meglio, alla sua riscoperta, studiando psicologia,
sociologia e tutti i rami della scienza e del business. In seguito mi sono incrociato con una serie di
filoni legati all’Attrazione, che avevano le caratteristiche a cui ho accennato prima. In Access (una
filosofia basata sui principi dell’Attrazione) il fondatore si pone come il soggetto che per primo ha
ascoltato le voci; voci che spiegavano come, per poter liberarsi, bisognasse fare delle pulizie mentali
al fine di rimuovere le scorie legate alle vite precedenti. Poi altri soggetti che non parlavano di per
sé, ma in quanto ispirati da entità non visibili, ultracorporee. Ancora altri che, a causa del loro
background legato alla meccanica quantistica, lasciavano intravedere scenari non comprensibili a chi
non conoscesse le teorie degli universi paralleli, che sono appunto delle teorie. Per me solo Vadim
Zeland parla seriamente dell’Attrazione nel suo primo libro, per quanto al contempo la limiti nello
spazio delle varianti, mentre invece l’attrazione Gaia, il cui utilizzo presuppone di essersi prima
liberati, è anche in grado di rompere quello spazio ed andare oltre le varianti. Nacque così, ancor
prima di quella magica notte a San Pietro, il desiderio di scrivere sull’Attrazione, di buttare giù
qualcosa che fosse scevro e libero e inevitabilmente, l’essenza dell’Uomo Originale Libero si
manifestò.

La creazione intenzionale. Alcuni esempi di filosofia pura


Gli antichi greci cominciarono a interrogarsi sulla natura, sul suo ordine e sulla possibilità
dell'esistenza di principi e leggi di natura. Quasi tutti i filosofi dell'antichità, tra cui Eraclito,
Parmenide, Zenone, Leucippo, Democrito, Platone e Aristotele, si occuparono di questioni inerenti a
quella che oggi viene chiamata fisica, parola che ha appunto origine greca e che sta a rappresentare
le cose della natura.
Nella fisica di Aristotele, si trovano quelle che si potrebbero considerare come le prime teorie,
benché inesatte, sul moto dei corpi; egli comunque non fu precursore del principio di inerzia,
scoperto 20 secoli dopo da Cartesio e la cui enunciazione formale è ascrivibile a Newton.
In epistemologia, un assioma è una proposizione o un principio che viene assunto come vero perché
ritenuto evidente o perché fornisce il punto di partenza di un quadro teorico di riferimento.

La creazione intenzionale: il postulato in quanto pensiero che genera realtà.


Un postulato si differenzia da un assioma in quanto è introdotto per dimostrare proposizioni che
altrimenti non potrebbero essere dimostrate. In altri termini si può definire come una semplicissima
teoria ad hoc, accettata grazie alla sua utilità perché funziona. Si tratta quindi di un pensiero astratto,
che non ha a sua volta alcuna dimostrabilità; esattamente come lo sono le varie leggi primarie
dell’universo vivente, che sono alla base del suo stesso divenire; leggi come quella della selezione
naturale, della gravitazione, o dell’Attrazione.
In matematica invece, il termine postulato ha il significato più preciso di assioma non-logico, cioè di
assioma specifico di una particolare teoria matematica. Gli assiomi e i postulati, proprio per loro
natura, non sono mai dimostrati. Eppure da tanta astrazione nascono cose concrete, come il ponte di
Brooklyn, il cui progetto è stato realizzato utilizzando teoremi e postulati geometrici. Il ponte quindi è
nato da un pensiero -> sviluppatosi in forma di progetto tecnico basato su concetti astratti -> che è
divenuto realtà materiale.

Meraviglioso, funziona! Cosa potrebbe significare: non esiste ma funziona?


Cos’hanno in comune il cattolicesimo e la matematica?
O meglio, cos’è che non hanno in comune?
Che la seconda funziona sempre, il cattolicesimo ha funzionato per un breve periodo storico, per il
resto sono due blocchi di pensieri astratti e intangibili.
Perché l’esistenza dello zero è condivisa da tutti i popoli della Terrà, di qualsiasi religione, e il
cattolicesimo no?
La risposta è banale. La matematica serve a una infinità di cose nella vita quotidiana perché
funziona. La matematica è fatta di pensieri allineati tra loro, e i pensieri allineati consentono di
creare un conto della spesa, per esempio, o il progetto di un’autovettura. Il cattolicesimo viceversa è
fatto di pensieri, sì astratti, ma non allineati, non tratti dalla fonte e quindi che non collimano.
Quante volte abbiamo sentito dire: “Ma se il Dio cattolico è onnisciente e vede nel futuro, se Dio è
immenso amore e bene, se quindi Dio sapeva, potendo guardare oltre, a cosa avrebbe portato il
libero arbitrio, perché avrebbe creato l’uomo così com’è, consentendogli di fare tanto male?”
Affermazione a cui poi segue la classica arrampicata sugli specchi del cosiddetto credente.
È questo un esempio di come teorie e pensieri non allineati, generino poi dubbi sulla loro
concretezza, tangibilità e verità.
Ma per quanto inventati di sana pianta, molti pensieri funzionano per un tempo lunghissimo se la m-v
li seleziona, in quanto a essa utili, e creano realtà di vita in cui gli assimilati si immergono. A
dimostrazione di ciò, possiamo fare un esempio mettendo in parallelo due matrici-viventi: quella
estinta dell’antico Egitto, con l’attuale matrice occidentale dominante. Come sappiamo uno dei
principali sistemi di controllo della m-v è la religione, che fa leva sulla paura umana della morte. Le
religioni sono impalcature di pensieri inventati, che storicamente funzionano e consentono alla m-v di
fluidificare e consolidare il rapporto padroni-schiavi, snaturando totalmente l’essenza libera
dell’uomo. Le religioni infatti allontanano l’individuo dal suo adesso-e-ora, proiettandolo nel futuro,
abbrutendolo e spingendolo quindi a produrre e figliare, piuttosto che a vivere.
Il meccanismo è semplice: una volta inserita nella m-s, la falsa verità che vi è un’altra vita dopo la
morte in questa forma, e in un contesto specifico già conosciuto (tipo inferno o paradiso), basta
educare le nuove cellule-uomo a pensare che potranno continuare a vivere dopo il decesso,
comportandosi in un determinato modo nella vita cosiddetta “terrena” (morale+leggi). Questo spiega
perché la casta sacerdotale dell’antico Egitto modificò uno dei dogmi principali della religione
dell’epoca, sancendo che la prerogativa del paradiso non era più solo del Faraone, ma anche del più
umile dei contadini, a patto che si comportasse “bene”; dove per “bene” si intendeva l’aver seguito i
dettami di coloro che detenevano il potere, sia politico che religioso. In questo modo fu migliorato il
sistema di controllo degli schiavi da parte dei padroni. Non a caso quello egizio dell’epoca, è lo
stesso concetto espresso nel cattolicesimo, con la variante perversa del pentimento; pentimento che
veniva accettato da Dio solo se si segue la chiesa, confessandosi e/o elargendo doni.
In entrambi i casi le caste religiose dominanti escogitarono un sistema per controllare gran parte
delle masse, formulando un complesso di pensieri astratti che venne prima accettato dalla matrice-
vivente per selezione naturale (visto il potere dei soggetti proponenti) e poi divenne realtà, creando
intenzionalmente, per step, un meccanismo di pensieri allineati tra loro.
La m-v per stabilizzare il sistema crea strumenti di controllo anche per ciò che avverrà post mortem;
risolvendo quindi, a suo vantaggio, l’inquietudine che nasce dalla paura della morte, instillata
durante la fase assimilativa. Lo stesso dicasi per le vite multiple dei filoni orientali; tutto ciò che dà
un futuro dopo la morte, tende a non far ribellare gli schiavi nella vita attuale, come ad es l’assurda
credenza che si viene sulla Terra per fare esperienze e altre amenità simili.

Ma: fa così paura cambiare forma in un universo che non conosce la morte?

La Fonte come matrice matematico-energetica


Ribadisco che non è mia intenzione quella di dilungarmi eccessivamente sul concetto di fonte, detta
anche matrice divina (da non confondersi con la m-v), ampiamente trattato nei secoli e in forte
evoluzione grazie alla meccanica quantistica.
Questi Scritti non mirano a cercare nuovi modi di definire ciò che nelle nostre vite è ricerca
filosofica fine a se stessa, ma a entrare in una sorta di stato di grazia, dove i nostri desideri-pensieri
possano divenire reali: pensieri come il benessere interiore, la gioia, la serenità e la felicità.
Sulla fonte va però chiarito un aspetto, cioè che i desideri-pensieri, se vogliamo vederli
concretizzati, non devono prescindere da essa. Cioè: non è focalizzando i pensieri sulla scoperta di
una nuova particella sub atomica, o sul possedere un tappeto volante, o sul vincere alla lotteria che
troveremo la gioia; ma bensì concentrando i pensieri sulla nostra Liberazione che inevitabilmente ci
consegnerà la felicità. Questo perché l’essenza dell’universo è la libertà, e l’amore ne è il suo
meraviglioso frutto. Piantato in noi l’albero della libertà, i suoi frutti, ossia l’amore in tutte le sue
forme, verranno copiosi, da sé.
Le emozioni-vibrazioni e il sistema di guida interiore

Mi rendo conto che felicità è una parola grossa e l’Attrazione, di per sé, non ne è la fonte. Possiamo
viceversa affermare che divenire felici è una tappa obbligata nello studio e nell’attuazione
dell’Attrazione Gaia; questo perché l’alleggerimento interiore dalla m-s porta a un’immediata
sensazione di benessere, come potrebbe essere l’estirpazione di un cancro.
Una volta visualizzata la m-s il processo di liberazione procede a velocità esponenziale e le
emozioni diventano la guida che vi indica non solo la direzione, ma anche il modo in cui nutrire la
vostra interiorità, attraverso pensieri positivi e luminosi; dove per luminosi, intendiamo anche
prospettici.
Se difatti all’inizio del percorso, le emozioni positive o negative (in senso lato) sono generate dalla
m-s, in un secondo momento saranno vostre, in quanto Uomini Originali Liberi. A quel punto potrete
farvi trascinare dai pensieri lasciandovi andare, e limitare prima, e bloccare poi, quelli che non
generano gioia e armonia interiore. A seguire tutto diventerà naturale e istintivo e la gioia interiore si
impossesserà di voi.

La tecnica della campionatura dei pensieri


Un’insenatura aperta, la sabbia bianca e il mare con riflessi verde chiaro all’alba: questa è
un’immagine che riempie di gioia interiore, come tutto ciò che dà il senso della bellezza. Il contatto
contemplativo con la natura, vissuto nei modi che sono più consoni a ciascuno di noi, ci fa sentire
parte del tutto.
Affermare che, prima di aver concluso il proprio percorso di liberazione interiore e aver risvegliato
il nostro vero noi stessi, non vadano prese in considerazione come elemento pilota le emozioni, in
quanto generate dalla m-s, è giusto, ma non praticabile in assoluto.
Il problema del rapporto tra la m-s e le emozioni è fondamentale, per evitare di incanalare i propri
pensieri-desideri verso scenari possibili, ma non nostri, in quanto non ancora uomini liberi. In
quest’ottica si apre quindi, nel vostro attuale percorso, una biforcazione, in relazione al rapporto coi
pensieri-desideri: da un lato la m-s che li condiziona e dall’altro la necessità quotidiana di pensare e
agire.
Per cercare di trovare una soluzione che non comporti rischi eccessivi, dovrete creare nel vostro
immaginario due macro categorie di pensieri: una relativa a quelli indirizzati nell’ambito dello
scenario del vostro adesso-e-ora e l’altra verso quella degli scenari che desiderate prospetticamente.
Userete quelli del primo gruppo per sperimentare l’evoluzione del modo di percepire le emozioni e
usarle come volano; quelli del secondo, fino a quando non sentirete tutti i sotto pensieri in
allineamento, come una sorta di videogioco da non sviluppare.
Alcuni testi sui principi dell’Attrazione consigliano di utilizzare la emozioni come metro di
valutazione anche dell’allineamento interiore, in quanto sarebbe impossibile trovare e direzionare
tutti i sotto pensieri, legati a un desiderio o a un fine. Trovo giusta l’osservazione e il metodo che ne
consegue, ma se applicato all’Attrazione Gaia, ciò non risulta sufficiente. I testi commerciali che
trattano di Attrazione non prevedono il percorso di liberazione e non focalizzano che le emozioni
anche profonde, in prima battuta, provengono dagli input di m-s (vedi paragrafo su sensazioni-
percezioni), cioè: le sensazioni vengono filtrate e rielaborate dall’insieme di schemi, valori e
credenze di m-s, non appartenenti all’uomo libero.
Il percorso di liberazione necessario a connettersi con Gaia è la parte più dura e quella che richiede
maggior lavoro ed essendo questo qualcosa di nuovo che fate entrare nella vostra esistenza, va
continuamente monitorato nel tempo, anche perché m-v e m-s sono onnipresenti e vi richiamano
costantemente a loro.
Ricordiamoci sempre che la m-s vi sta osservando ed è molto risentita verso di voi. Lei è lì, in attesa
di un cedimento, magari dovuto a qualche nuova paura o mancanza, per potervi riportare all’ordine.
Spera che la discontinuità inconscia regressiva, dovuta a uno stress, vi risucchi nel macro organismo
di cui non siete più cellule inconsapevoli.
Ma non spaventatevi per questa onnipresenza: una volta che la matrice si sarà inevitabilmente
svelata, grazie al vostro lavoro, diverrà poi, col tempo, solo un’ombra. Sarà allora che nella vostra
essenza si paleserà l’Uomo Originale Libero che vive immerso nell’Attrazione Gaia.
Non è quindi sufficiente, al momento, valutare le sensazioni emotive e le vibrazioni per avvicinarsi
all’Attrazione Gaia che, come abbiamo detto, non ha nulla a che vedere né con la Legge di
Attrazione, né con la creazione intenzionale pura che anzi, senza il percorso di liberazione, accelera
il processo di invecchiamento interiore e di intristimento, in quanto fortifica l’azione della m-s.
Sarà quindi necessario in questa fase aggiungere un’ulteriore elemento che ci consenta di controllare
la guida emotiva, almeno fino a quando non potremo fidarci di lei: la campionatura dei sotto pensieri.
Prendendo a caso e d’istinto alcuni di essi, dovremo verificare sistematicamente che questi siano
successivi alla liberazione e non precedenti.
Facciamo un esempio:

Pensiero principale: “Voglio armonia con quella donna, amo quella donna, le voglio bene, ossia
desidero il suo bene e la felicità in ogni cosa.”
- Sotto pensiero a campione: “Se mi dicesse che ha fatto sesso con un altro uomo non ne sarei per
nulla contento; anzi farei una scenata, forse mi allontanerei.”
In questo caso entriamo in contrasto con il desiderio di volere il bene di quella persona; se avrà fatto
sesso con un altro, vuol dire che ne aveva voglia.
- Sotto pensiero a campione: “Se facesse sesso con un altro uomo ne soffrirei tantissimo, ma
terrei tutto per me, e vorrei comunque dirle questa cosa.”
Anche in questo caso si crea un contrasto; perché dirglielo? Per attivare un potenziale senso di colpa
preventivo, utile a bloccare o limitare quel tipo di circostanza? E poi: perché dovreste soffrirne?

Pensiero principale: “Sto pensando di vendermi la casa per partire, o di lasciare il lavoro per
andare nei luoghi che desidero per un po’; poi si vedrà.”
- Sotto pensiero a campione: “Sono pronta a lasciare con gioia il mio ambiente di vita attuale e
la quotidianità che per quanto insoddisfacente riempie il mio tempo?”
Questo perché il cambiamento deve essere percepito come gioia assoluta, viceversa paure e
mancanze non ci consentirebbero di creare il nostro nuovo e vero “noi stessi” e ci proietterebbero in
un futuro non gioioso.
- Sotto pensiero a campione: “Che rapporto ho ora con il materialismo del superfluo? Sono
consapevole che non è affatto scontato, se non serve realmente alla mia vita, avere un’auto,
cambiare continuamente vestiti, ecc?”
Anche in questo caso, se la m-s è ancora troppo forte, finiremmo per immaginare scenari condizionati
da esigenze di matrice, non propri dell’Uomo Originale Libero che si sta risvegliando in noi.
Fuori dagli schemi non può esistere nulla, se non la gioia.
Forse per alcuni è già arrivato il primo Risveglio, mentre magari per altri è ancora presto; c’è ancora
troppa m-s. Ma siate più che fiduciosi in voi se siete motivati a rinascere; ci arriveremo insieme a
concludere il percorso, qui, o durante i “Laboratori di Liberazione del Sé” che abbiamo messo a
punto.
Tornando alle due macro categorie, nel secondo gruppo, quello degli scenari futuri, coesistono
spesso desideri in netto contrasto tra loro che porterebbero in direzioni non solo diverse, ma anche
incompatibili con la gioia.
Finiremmo quindi per creare un noi stessi totalmente disallineato, come accade a tutti coloro che
seguono attualmente testi e corsi sulla Legge dell’Attrazione, fuorviati da altre cellule-uomo, pronte
ad approfittare economicamente delle aspirazioni della nostra parte libera, con il placet della
matrice.
Ricordate sempre: prima di esserci Risvegliati, l’Attrazione continuerebbe solo a farci vivere in
modo più snaturato e perverso la vita da cellule-uomo, come si vede in molte immagini pubblicitarie
di libri e corsi, fatti per i bravi soldatini del sistema. Solo se siamo in allineamento con noi stessi e
abbiamo superato il dualismo causato dalla frammentazione iniziale, possiamo entrare in
collimazione con la vibrazione dell’universo, la cui essenza è la libertà.
Per esempio: aver raggiunto un determinato obiettivo professionale, nato dal desiderio di
innalzamento di status sociale, potrebbe farci scivolare in uno spazio di tristezza e surrogati della
gioia. Che importa agli uomini liberi dello status sociale? Essi ne ridono al limite, o provano
compassione per chi l’ambisce. Perché sanno che a desiderarlo è una cellula-uomo non risvegliata e
ancora non nata.
Il rapporto tra vivere e sopravvivere e più o meno lo stesso che c'è tra l’Attrazione Gaia e la Legge
di Attrazione.
La ricerca di uno status sociale superiore all’attuale è di per sé un classico elemento di matrice, ben
diverso da quello di migliorare la propria situazione economica.
Oppure: a cosa vi serve realmente un’auto molto lussuosa e vistosa? Ve lo spiegherà Almalibre
Rebelde in seguito; lui aveva uno splendido elettrociclo e spesso, dove si fermava, l’ammiravano e
facevano commenti lusinghieri.
Ma era poi così bello? Cos’aveva di tanto speciale? Non saprei, ma i suoi pensieri volevano che
fosse vista così; stupenda. Sulla bici c’era il suo se stesso che a volte aveva difficoltà a non divenire
attrattivo per ciò che gli girava intorno. Per Almalibre Rebelde, l’elettrociclo era l’unico e giusto
modo per muoversi. Lui si era voluto inventare così e i mezzi di cui non disponeva non gli erano
necessari né utili. E per uscire, se serviva un’auto? C’era sempre qualcuno felice di fargli da autista
e lui felice di essere trasportato. Il suo desiderio principale di fare solo ciò che voleva e avere ciò
che gli serviva era pienamente operativo.
Secondo la m-v attuale, che prospetta la vita come una lotta tra uomini e tra uomini e sistema,
raffigurando uno scenario bellico, tutte le scelte andrebbero fatte in funzione del miglior
posizionamento sul campo di battaglia e/o della sopravvivenza, con spazi limitati, dedicati a ciò che
viene comunemente chiamato divertimento e svago. Il termine “svago” non è utilizzato a caso dalla
m-v, perché nell’ambito di una vita fatta di competizione e forzature, quel pizzico di tempo che si
riempie con altro, deve rappresentare l’eccezione e non la regola. Questo concetto di matrice
dovrebbe essere considerato il padre pianificatore di tutte le matrici dei paesi cosiddetti evoluti, in
quanto con varie sfumature è stato sempre fortemente presente in tutte le m-v dominanti che si sono
susseguite, al fine di robotizzare gli individui e renderli più produttivi per la m-v stessa. Anche
attualmente il concetto in oggetto impera, per quanto ovattato dall’immagine del mondo fornita dai
media e dagli spettacoli televisivi. È tutto più celato, ma ancora più stringente: orari di lavoro
estremi, meeting ed incontri in cui si continua a frequentare lo stesso ambiente e così via. Tutto è
sbarramento e competizione, come se la realizzazione dell’individuo non potesse passare per la
ricerca di se stesso, ma solo per il confronto/scontro.
Un giorno ci chiederemo: “Ma volevano tutti veramente vivere in un’eterna competizione?”
Appare quindi chiaro come sia necessario essere prudenti nel veicolare le proprie energie verso quei
pensieri che abbiamo chiamato “del secondo gruppo”, cioè quelli relativi ai nostri scenari di vita
futuri; perché se generati dalla m-s, andando in parziale allineamento, potrebbero realizzarsi,
proiettandoci verso circostanze improprie e solo inizialmente gioiose e da cui sarebbe poi difficile
sganciarsi. Viceversa potremmo allenarci sperimentando e interpretando le emozioni del primo
gruppo, con quelle che proviamo nell’ambito dell’adesso-e-ora secco, se ci danno emotivamente
gioia e benessere, magari nelle scelte del momento o in quelle di breve periodo. Parliamo in sostanza
di ciò che ci andrebbe di fare nell’adesso! Porteremo avanti questo gioco fino a quando le risposte
diverranno automatiche e sentiremo le emozioni, di volta in volta, esprimersi con leggerezza e
fluidità, come se fuoriuscissero da noi, in quanto pura energia. L’importante è dedicare quanto più
tempo possibile alla focalizzazione dei nostri desideri nei vari campi della vita, affinché il nostro
vero noi stessi libero si risvegli.
La sfera professionale e finanziaria nell’ambito dell’Attrazione
Gaia

Interamente tratto dagli appunti di Almalibre Rebelde

Il principio scientifico di minima energia e la sua applicazione nell’Attrazione Gaia.


Per quanto Almalibre, nel suo modo di esprimersi giocasse sulla provocazione, ho preferito anche
qui citarlo integralmente piuttosto che estrarre i contenuti, al fine di contestualizzare a 360 gradi i
suoi apporti nell’ambito dell’ampliamento di ciò che definiamo col termine consapevolezza. Ritengo
d’altronde che egli sia stato, durante il suo percorso, primariamente provocatore con il se stesso
assimilato, del quale si liberò e di cui, traslandolo negli interlocutori, ancora si prende gioco.
Resta solo un’ombra nell’interpretazione della sua vita da parte delle cellule-uomo, cioè se fosse
pervaso dalla follia dell’incoscienza, o se avesse visto qualcosa più in là.

Nel marketing, se tutti pensano una cosa, sicuramente è sbagliata!


Durante le sessioni formative praticate al management e alla forza commerciale di mie ex aziende, ho
sempre trattato questo tema che rappresenta la metodologia di approccio alla sfera professionale
dell’Attrazione Gaia.
Questo appressamento al business, in apparenza paradossale, consente anche nell’azione pratica di
concretizzare i nuovi scenari che il processo di liberazione interiore lascia intravedere, già a mezza
via del percorso stesso.
La fiducia in sé che l’Attrazione Gaia incrementa a dismisura, consente di utilizzare e gestire le
eventuali risorse materiali, i nostri talenti e le competenze di cui disponiamo, in una modalità del
tutto nuova. Ma prima fissiamo uno dei pochi principi che devono accompagnarci in tutto il viaggio
della nostra nuova vita da Uomini Originali Liberi, quello relativo alla valutazione motivazionale
delle iniziative professionali e lavorative che intendiamo intraprendere. Il principio in oggetto,
composto da diversi sotto principi, riguarda la modalità con cui andiamo a valutare le nostre
potenziali scelte nella sfera del fare (lavoro, iniziative, progetti, investimenti e altro di attinente).

Il principio del FARE


Sul piano teorico il percorso di liberazione interiore, vissuto in parallelo agli studi sull’Attrazione
Gaia, dovrebbe traghettarci in un luogo ideale in cui le valutazioni, in senso generico, sono istintive e
hanno come metro di misura le nostre emozioni; un luogo in cui si sta nel Flusso e non esistono più le
scelte.
Ciò è assolutamente vero.
Ma non dobbiamo dimenticare che la m-v è onnipresente intorno a noi e sarà quindi utile verificare,
in merito alle scelte iniziali, che esse siano scevre da qualsivoglia influsso di matrice e dalle paure
da cui ci stiamo liberando.
Il fare deve seguire un impulso emozionale che dovrà poi essere soggetto a verifiche in merito al suo
rapporto con la nostra essenza di Uomini Originali Liberi. Difatti spesso le scelte importanti, in
quest’area, possono comportare tempi lunghi, sia in rapporto alla realizzazione del progetto e sia allo
stazionamento futuro nello scenario di vita che ne consegue. Si tratta dei primi passi, precedenti al
lanciarsi nel Flusso; passi che richiedono una particolare attenzione alle ancora notevoli tensioni
interiori che potrebbero interferire con l’energia di intenzione.
Per esempio: scegliere di fare il medico o di realizzare un locale notturno in un’isola tropicale,
potrebbe comportare tempi notevoli per creare il se stesso utile allo scopo e ragguardevoli risorse di
mezzi materiali. Le scelte e le iniziative importanti vanno soggette ad analisi che possono essere
effettuate ponendosi domande specifiche, senza darsi limiti di tempo nell’attesa delle risposte. Se
esse non arrivano, o non arriveranno mai, nel frattempo continueremo a vivere e tutto verrà da sé; ma
attenzione: se viceversa l’Attrazione Gaia ci ha portato ciò che desideravamo, cerchiamo di
riconoscerlo e non facciamocelo sfuggire.
I blocchi di domande da porsi sono due: uno è inerente alle motivazioni di fondo, l’altro al progetto
specifico e alle sue modalità attuative. Prima di passare al primo blocco, facciamo un’analisi
superficiale, ma specifica, relativa a un bene molto diffuso, la casa, ricordando che a proposito di
essa la m-v è molto vigile. Questo perché, come è stato per la coppia, quello dell’acquisto
dell'abitazione è un meccanismo che aiuta a rendere quasi definitiva l’assimilazione delle cellule-
uomo e prolunga all’infinito il loro contratto di schiavitù. Oltre a ciò il possesso di una casa rende
più stabile il sistema-matrice sul piano economico e proietta il financial globale della m-v dominante
in una dimensione futura, elevando le possibilità di accesso al credito delle cellule-uomo. Difatti più
esse possono indebitarsi nella vita, garantendo il credito ricevuto dagli istituti finanziari, più
aumentano i loro consumi e, a seguire, la produzione, il surplus finanziario, lo sviluppo tecnologico,
le risorse per produrre armamenti, consolidando quindi la posizione della matrice dominante.
Come abbiamo già dimostrato la m-v vincente poggia il suo divenire sull’occupazione territoriale
che procederà poi nello spazio. Storicamente sappiamo con certezza che alla stasi storica di uno
Stato segue la regressione, viceversa per selezione naturale, la m-v può continuare a esistere solo
espandendosi. Paradossalmente potremmo dire che il suo punto di equilibrio statico è l’espansione.
Sottolineo anche che lo stesso discorso che segue, quello sulla casa, vale anche per le automobili, le
quali nel loro turn over di acquisto rappresentano un’altra delle catene principali di matrice. Rendere
complicata la vita degli assimilati con la rata dell’auto e il mutuo sulla casa, è un ottimo metodo per
far lavorare gli schiavi senza fargli capire che a gestirli è un essere vivente esterno alla loro parte
libera: in tal modo le cellule credono di essere state loro a desiderare i beni in questione e a fare la
scelta di acquistarli.

Interlocutore: <<Perché dovrei acquistare una casa se non posseggo la liquidità per farlo e di
conseguenza indebitarmi per anni?>>
Almalibre: <<Lo farai solo se non sei un uomo libero.>>

Interlocutore: <<Acquistare un immobile è un buon investimento?>>


Almalibre: <<In genere sì, ma non se è la tua futura abitazione e se per comprarla dovrai
indebitarti a vita; il dover dipendere dal lavoro per poter pagare le rate, quasi di certo diverrebbe
una prigione; così come lo diverrebbe il dover stazionare nello stesso luogo.>>

Interlocutore: <<Ma se pago le rate piuttosto che l’affitto, un domani mi ritroverò qualcosa di
mio!>>
Almalibre: <<Forse. Ma di tuo non troverai più te stesso. Un Uomo Originale Libero vive
nell’adesso-e-ora, o quanto meno deve poterlo fare se lo decide; viceversa, un freno così
rilevante, lo proietterebbe in una vita impropria e nella dimensione effimera del futuro.>>

Interlocutore: <<Ho giusto la liquidità per acquistare la mia prima casa; cosa faccio?>>
Almalibre: <<Non l’acquistare, fai due conti! Costo abitazione 300.000 euro; costo mensile di un
affitto 500 euro. Dieci anni di affitto, 60.000 euro, aumenti a parte. Ti rendi conto, di cosa potresti
farci con quella somma nell’adesso-e-ora? Quanti scenari di vita potresti realizzare nella libertà?
E poi che ne sai cosa accadrà? Hai un’idea di quante cose e strade meravigliose incontrerai se
resterai libero?>>

Interlocutore: <<Ha senso acquistare o costruire un’abitazione se non nel luogo preciso che è nei
miei sogni?>>
Almalibre: <<No. Perché rappresenterebbe un blocco al divenire della tua vita e oltre a ciò ti
sveglieresti ogni mattina in un luogo che interiormente non ti appartiene. Inoltre i cosiddetti sogni
mutano, mentre la casa resterebbe li.>>

Era questo un semplice e sintetico esempio di vita nella libertà.

Passiamo ora al primo blocco di domande:


1. Perché dovrei attivarmi nella sfera del “fare”?
2. Perché, nella sfera del fare, intendo intraprendere questa determinata iniziativa-progetto?
Quale è la motivazione di base?
3. La reale motivazione è in allineamento con la mia essenza e i miei desideri che galleggiano
oltre la sfera del “fare”? C’è quindi allineamento interiore in me?
4. Sono consapevole che nella libertà non si lavora per vivere, né si vive per lavorare; ma si deve
avere piuttosto la percezione che il “fare” non sia un corpo estraneo?
5. Ho una reale necessità di concentrarmi nel fare, al fine di vivere la mia esistenza gioiosa in
quanto Uomo Originale Libero?
6. Sono certo che la strada che andrò a percorrere non crei in me identificazione con una delle
tante stanze dell’appartenenza legate al mondo del fare?
7. Sono consapevole dello stile di vita che ne potrebbe seguire?
8. Ho visualizzato eventuali possibilità di uscita, che rendano in ogni caso fruttuoso questo
progetto?
9. Tutte le emozioni che percepisco e riesco a scorgere, sono gioiose nell’adesso e nel prospettico?
10. Sono consapevole che la vita nella libertà e nella gioia comporta il lasciarsi andare e quindi il
non imprigionarsi a priori in un possibile punto-scenario di arrivo? Cioè, detto in altri termini:
sono certo di non percepire alcuna paura o chiusura, in relazione alla possibilità che potrei poi
desiderare di cambiare strada in un istante, o semplicemente di fermarmi?
11. Mi è chiaro il rapporto tra gli elementi esterni del divenire -> lo stress che questi possono
generare -> e la discontinuità opportunistica inconscia che potrebbe farmi scivolare nella
regressione?

Cerchiamo le risposte in noi e verifichiamo se esse sono libere da elementi di matrice e rispettano
quindi il divenire fluido di un Uomo Originale Libero che vive immerso nell’Attrazione Gaia.
Tornando ora all’espressione contenuta nel titolo del paragrafo, si evince che essa è forzata,
estremizzata, dall’obiettivo di aprire una nuova ipotesi nella vostra mente; cosa che i formatori fanno
spesso, visto il tempo ristretto che hanno a disposizione per trasferire scenari e renderli attuabili.
Molti di voi conosceranno già il di minima energia, o minima azione: una mela cade verso terra
compiendo il tragitto più breve (tenendo conto ovviamente delle altre forze in gioco). Per spostarci
in auto da Salerno a Napoli, non passeremo di certo per Bari, tranne che non intervengano elementi
tali da renderlo l’unico tragitto praticabile. L’applicazione di questo principio nel marketing, nella
cosiddetta pianificazione strategica, o nei rapporti consumer con l’altro sesso è semplice e dà luogo
a una delle mie conosciute leggi di settore:

“Tutti farebbero la stessa cosa; per cui creare uno degli scenari possibili e alternativi, legati a
quel medesimo obiettivo, minimizzando le risorse da spendere, renderà molto più semplice la sua
attuazione e scontato il successo che ne deriverà”.

Di seguito alcune applicazioni pratiche, derivanti da esperienze collaudate:


Nella pianificazione strategica-marketing:
Desiderio-obiettivo -> Intendiamo creare un’attività commerciale di intrattenimento-ristorazione
in un luogo dove ne esistono già di molteplici, anche per guadagnare denaro (lo specifico, perché
molti potrebbero avere come obiettivo-desiderio quello dello status personale legato a un
determinato scenario).
Se creiamo un’attività simile a quelle già preesistenti non potremo attingere da un serbatoio di clienti
che non vedono ancora soddisfatta la loro esigenza, ma dovremo cercare di far migrare la potenziale
clientela target da quelle attività alla nostra. Ciò ci costringerà a copiosi investimenti nella struttura,
sulla qualità dei prodotti e dei servizi di intrattenimento e anche sul personale; il tutto con risultati
incerti. Se invece optassimo per la realizzazione di un’attività che offra prodotti e servizi di
intrattenimento, non ancora fruibili nella zona e che allo stesso tempo rispetti la fonte e la m-v, non
bucando lo spazio tempo (cosa che metterebbe in moto le forze equilibratrici, esperienza negativa
vissuta nella realizzazione di alcuni apparati elettronici di indubbia valenza), investiremo pochissimo
e avremo un indubbio successo. Precisazione: in questo caso anche la m-v, intesa come complesso di
leggi economico-sociali, verrebbe rispettata, evitando di turbare gli equilibri locali, visto che
andremmo a creare qualcosa di nuovo e quindi una potenziale nuova esigenza da parte dei
consumatori. Se invece, per esempio, bucando lo spazio tempo, decidessimo di utilizzare personale
maschile o femminile con intimo fetish a vista, nel bar di un paesino del sud Italia, non rispettando
quindi la m-v nelle sue sfumature locali, costringeremmo le forze equilibratrici di matrice a
intervenire e ci troveremmo in un mare di pasticci. Il principio in oggetto può essere applicato anche
a tutte le singole parti di un progetto, al di là che si scelga di operare in un mercato già saturo, o in
uno innovativo.
Nel rapporto con l’altro sesso:
Obiettivo: avere una più che soddisfacente vita di relazioni, sia nel sex consumer che nella
continuità (a seconda dei desideri individuali).
Lo schema che segue è volutamente freddo, cioè spogliato di tutti gli elementi variabili, per quanto
fondamentali per l’accensione di una o più relazioni: di certo in questa sfera si mettono in gioco
sentimenti, pulsioni e quindi elementi che qui è inutile trattare; quindi diamoli per scontati.
In questo caso, dopo aver fatto la giusta valutazione dei talenti o potenziali tali di cui si dispone
(interiorità, psichicità, aspetto, altezza, fascino, stile, esperienze, capacità di linguaggio, reattività,
elementi di differenza, ecc.) e dopo aver inquadrato nelle varie fasi della nostra vita il target di
interesse, andremo a strutturate un personaggio, ossia un noi stessi idoneo allo scopo, in relazione a
uno degli scenari possibili; quello che più ci aggrada.
Attenzione! Un Uomo Originale Libero è sempre se stesso, anzi di più. Quindi il concetto di generare
il noi stessi idoneo è totalmente diverso, come significato, da quello che il termine ha in matrice:
esso è un collegamento diretto con il sé e l’energia dell’universo.

Va precisato che Il principio di minima energia che pervade tutto l'universo, le scienze e tutte le
forme di vita biologiche, non è applicabile alle singole cellule delle specie assimilate (uomo, ape o
formica) che anzi vivono nella confusione più assoluta. E' applicabile invece e ovviamente al macro
organismo di cui sono parte, ossia la loro rispettiva m-v, che vive nel pieno del principio di minima
energia e di selezione naturale.

Cosa significa strutturare un personaggio nell’ambito dell’Attrazione Gaia?


Nel linguaggio comune si intenderebbe il processo atto a creare una figura posticcia in funzione di un
obiettivo.
Nell’Attrazione Gaia questo concetto viene capovolto, nel senso che ciò che non era attinente al
nostro desiderio-obiettivo, non potevamo essere noi stessi, ma piuttosto noi stessi in quanto
assimilati non liberi della m-v.
Nella fusione con l’energia dell’universo noi saremo noi stessi solo se andremo di volta in volta a
creare il personaggio che desideriamo essere: se lo faremo scorrere in noi, come d’altronde sentiamo
di fare. È il nostro scopo, la felicità in ogni istante, il luogo dove ci portano i nostri desideri, ciò che
siamo e non ciò che crediamo a priori di essere.

Un Uomo Originale Libero lascia fluire nella libertà la Legge di Attrazione, facendola divenire
Gaia.
Egli è tutto ciò che vuole essere, non ciò che dovrebbe essere in base agli schemi del programma-
schiavizzante.

Espresso in altro modo: non può esservi uno scollamento tra ciò che desideriamo e ciò che siamo,
tranne che quello che siamo non ci appartiene realmente in quanto uomini liberi, ma è piuttosto
un’accozzaglia di valori, principi, schemi, paure, incamerati e/o scrittici dalla m-v, nell’altra matrice
che staziona nel nostro cervello, la m-s, attraverso input di vario genere, compresi quelli provenienti
dalle cellule-uomo non libere.
La cosiddetta pagliacciata-devianza, insita nel sadomaso, è in realtà l’assoluta dimostrazione di
questo principio. Dico assoluta perché il sadomaso, anche nel suo aspetto visivo, è contro tutto ciò
che un individuo sembra voler essere in quella che chiama vita reale, essendo in toto inconsapevole
che la sua realtà, il suo se stesso, è viceversa proprio quello che manifesta nello scenario sadomaso,
a seconda del ruolo; ossia uno schiavo.
Per il resto basterà poi che facciate esattamente il contrario di ciò che fa la massa delle cellule-
uomo, rispettando sempre la fonte. Le cellule-uomo vivono e agiscono in quanto emanazione della m-
v, voi farete esattamente il contrario o di certo qualcosa di molto diverso, raggiungendo l’obbiettivo
con il minimo dello sforzo.
Alla base di questo apparente paradosso c’è uno dei principi cardine della dell’Attrazione Gaia:
Sono le paure a bloccare la creatività umana, anche nella sfera del fare, al punto che la libertà
viene confusa con la genialità.
Non esiste la genialità come elemento intrinseco, ma piuttosto la libertà intellettuale estrema, la
fiducia in sé, sostenuta da una forte competenza di settore. È questo che permise a Einstein, intuito a
parte, di vedere lo spazio-tempo.
Per qualsiasi ricercatore risulta palese che vi sono un’infinità di cose da svelare già presenti nella
fonte; ma bisogna alzare il velo che le copre: scoprirle! Per fare ciò è ovvio che la strada dovrà
essere, per forza di cose, diversa da quelle già intraprese. Ma abbiamo un gradiente di fiducia in noi
stessi tale da farci battere nuove strade?
Mi state chiedendo perché sarebbe la fiducia in sé e la libertà, l’elemento chiave?
Perché è ovvio che quasi sempre la strada che porta a una scoperta e alla creazione in generale, non
era già stata intrapresa, perché magari considerata erronea dagli altri. E per far ciò che è diverso, ci
vuole coraggio; anche perché inizialmente, in molti, ci diranno che stiamo sbagliando.
È stata questa la costante della mia vita, ogni qualvolta ho creato.

Grazie Ivo
Ero a Reggio; una notte di qualche anno fa, su un balcone, io, lui e Jan: caldo, birra e canne.
Ivo: <<Ricordo un progetto di De Giovanni che per una particolare serie di coincidenze cambiò
la mia vita nel modo di concepire la creatività e il fare. Il Millionaire Point. Tu eri il suo partner
tecnologico all’epoca, giusto?>>
Io: <<Si, nel senso che ero il produttore dei servizi e l’erogatore, ma il progetto in sé l’ho ideato
io. Nella realtà lui era il mio braccio commerciale-marketing, per quanto la distribuzione
avvenisse col suo marchio e i suoi metodi.>>
Ivo: <<Allora sei tu che hai ideato quel progetto straordinario; un’invenzione che ha cambiato la
visione sul futuro di Internet, all’epoca, in Italia.>>
Io: <<Ivo, io penso che le idee stanno nell’aria; è solo una questione di… chi le coglie prima.>>
Ivo: <<Come sei modesto. Quindi non sono tue. Tu te ne vai in giro per l’universo a
raccoglierle.>>
Per Ivo che aveva già una notevole conoscenza dei principi dell’Attrazione, esprimere quel concetto
rappresentò l’esternazione di una variante alle motivazioni della creazione, già presente nel suo
immaginario. Per me invece, col tempo, quel principio aprì un’autostrada sul piano dell’ampliamento
della consapevolezza.
Che bello: non ero un genio, ma una persona libera.
Sì, perché essere geni pesa. Pesa perché avendo il sapore dell’innatismo, suona come una condanna
che porta a una sorta di isolamento interiore-intellettuale. Più bello e gioioso sapere che tutti
possiamo, nella libertà, fonderci con l’universo e creare se ci va.

Raccogliete tutto ciò che volete nell’universo, con coraggio; voi siete Dio. Alla fine del percorso,
in quanto Uomini Originali Liberi che vivono nell’amore e nella gioia, l’Attrazione Gaia sarà
sempre con voi.

Inoltriamoci ancora; e che la forza sia con voi!

Affermare che fare esattamente il contrario di ciò che fa la massa sia la giusta misura nell’agire, sa
un po’ di provocazione, di forzatura, ma dà l’idea. Poi il giusto grado di alternativa all’usuale lo
troverete da voi, in relazione alla vostra essenza.
Originalità è il verbo!

Quindi se siete maschietti non corteggiate, ma fatevi corteggiare; non pagate cene, ma fatevele
pagare; non parlate delle cose di cui si parla in genere: può mai un Uomo Originale Libero essere
banale?
E se cenate a Trastevere, fatevi regalare una rosa!
Certo, ciò per alcuni è naturale; ma perché?
Forse solo perché da sempre hanno applicato istintivamente il principio di minima energia,
diventando nel tempo ciò che sono, semplici uomini liberi che passeggiano per l’universo; un
universo con cui non si sentono in connessione periodica, ma in costante fusione.
Vi sentite appagati in un rapporto con l’altro, solo quando c’è univocità fisica? Ossia quando, senza
il possesso fisico dell’altro, non vi scatta la libido? Non è un’emozione vostra, non è un pensiero
libero e non è allineato con gli altri vostri sotto pensieri. E’ solo un modo di cercare i guai che
verranno e di investire inutilmente il vostro tempo se l’obiettivo non è solo quello di fare un po’ di
sesso avvincente. Ricordate: l'eccezione non è una regola.

Torniamo al modo del come valutare le scelte importanti, e al secondo blocco di domande che
dobbiamo porci:
1.Prima di desiderare il progetto-iniziativa-professione che voglio intraprendere, mi sono liberato
dalla m-s?
2.Nell’ambito dell’area di mio interesse (medicina, musica, acquisto di un immobile, ecc) la scelta
specifica su che base l’ho fatta?
3.È la mia una scelta originale? Quantomeno è mia, o è dettata dalle paure che portano a
desiderare di uniformarsi?
4.Quali sono gli elementi di originalità?
5.La scelta in oggetto è stata forse condizionata da fattori esterni o dalle paure?
6.Ho analizzato il fattore “buco dello spazio-tempo”?
7.Sono sicuro di me stesso e pronto a dar vita al nuovo me stesso che attrarrà poi a sé, tutte le
circostanze vitali e quelle positive che desidererò?

Facciamo un altro esempio, sul significato di creare uno o più veri noi stessi nella libertà interiore,
che siano la rappresentazione reale di noi e, di conseguenza, lo strumento idoneo a divenire polo di
attrazione per l’universo che ci circonda.
Immaginiamo che fino a oggi la nostra professione sia stata quella dell’agente assicurativo e che
intendiamo cambiarla. Vogliamo sviluppare un progetto, inerente alla creazione di un locale di
musica dal vivo; musica sud americana, per dirne una. Avendo un’idea chiara del ritmo, della
gioiosità, allegria, vivacità, colore, della musica sud americana, chiediamoci: Abbiamo la certezza
che la nostra parte libera è già sull’onda di creare il noi stessi allineato? Perché noi siamo già in
quella dimensione ancor prima di esserlo. Ma siamo pronti a essere quel noi stessi che già siamo,
ma non mostriamo ancora, né a noi, né al mondo circostante? Solo se siamo pronti attrarremo poi,
durante il tragitto, tutte le circostanze e gli scenari positivi, in un viaggio la cui direzione sarà
scandita dalle nostre emozioni.

Fatto sta che, in tutti i settori e i campi della vita, realizzeremo sempre ciò che desideriamo se
saremo noi stessi, se i nostri sotto pensieri saranno per la maggior parte allineati, se rispettano
la fonte e non bucano lo spazio-tempo della m-v.
Approfondimenti: la ripetizione degli schemi di m-s e la reattività
emozionale

Giovani quarantenni e vecchi diciottenni. Come focalizzare la variante di m-s di una cellula-
uomo, in un istante
Fintanto che siamo nella condizione di cellula-uomo, tutto ciò che abbiamo già fatto, ossia tutti gli
schemi di m-s già scritti nella nostra mente e di cui siamo schiavi, ripeteranno se stessi attraverso di
noi. Ciò si verificherà in tutte le sfere della vita, da quella professionale a quella relazionale. Per
interrompere l’azione di questo disco non è sufficiente lo studio dell’Attrazione Gaia e/o
l’ampliamento della conoscenza in senso lato, e neanche l’attesa di nuovi e imprevedibili eventi (i
nuovi eventi portano a reazioni già potenzialmente scritte in noi, se siamo ancora cellule). Al fine di
arrestare la rotazione del disco è necessario completare il percorso di liberazione; ossia l’unica cosa
che proietta in una dimensione in cui, col tempo, sarà difficile ricordare la sensazione emotiva che
davano paure e mancanze e che sono gli elementi che danno energia al disco.
Persino la violenza trae origine da paure e mancanze, perché la paura di “non controllare” le
situazioni, di non confermare a noi stessi e ad altri chi siamo, o quella di far fluire il divenire in
modo incontrollabile e quindi naturale, ne è il motivo d’innesco.
Ricordiamo sempre che tutta la catena motivazionale, fino a quando non ci saremo liberati, trae
origine dalla m-s e non dal nostro Gradiente di liberta sensibile che per quanto in perenne
conflitto con la m-s ne esce quasi sempre perdente.

Possiamo quindi affermare che, finché non si completa il percorso di Liberazione da cellula-uomo
assimilata, a Uomo Originale Libero, ci si continua a muovere nell’ambito del divenire, in uno spazio
predefinito: lo spazio delle varianti.

Divenire di una cellula-uomo:


Evento-pensiero (da input interno o esterno) -> associazione d’idee attinta dal super veloce
cervello inconscio, con i modelli comportamentali depositati nella banca dati delle varianti della
propria m-s -> emozione -> elaborazione dell’emozione da parte del cervello inconscio filtrata
dalla m-s -> azione, o reazione nello spazio delle varianti.

Divenire di un Uomo Liberato:


Evento-pensiero-emozione (da input interno o esterno) -> analisi istintuale della loro potenziale
interazione con m-v (esterno), e/o m-s di terzi -> calibratura istintuale dell’energia d’intenzione -
> azione o reazione.

Verso i diciotto anni si raggiunge il massimo della vecchiaia; questo perché 0-18 è il lasso di tempo
in cui si è totalmente sotto iniezione da parte degli strumenti assimilativi della m-v: famiglia, scuola,
amicizie di circostanza, media, testi delle canzoni, ecc. Mediamente, a quell’età, la m-s rappresenta
la quasi totalità dell’uovo energetico umano. L’apparente vitalità del diciottenne, come direbbe
Almalibre, è solo dovuta al fatto che non ha ancora preso i pali a cui porta un’esistenza vissuta negli
schemi di matrice:
falso obiettivo di vita suggerito dalla m-s -> creazione del falso noi stessi idoneo a realizzare lo
scenario -> emozione-desiderio -> azione -> palo -> disillusione.

Anche nella fase educativa, nel rapporto genitori-figli, le paure giocano la loro parte.
Quasi sempre il livello di libertà relativa vissuto dai genitori viene sentito come difficilmente
accettabile dagli stessi, se proiettato sui figli. Questo elemento interviene in tutte le sfere di vita della
prole: nel rapporto con chi detiene l’autorità scolastica, quella morale e nella selezione di cosa sia
pericolo e cosa no. Ci sono poi le problematiche legate alle droghe, agli orari e altre imposizioni di
vario genere. Tutte cose che portano indietro le lancette dell’orologio evoluzionistico individuale,
radicando in profondità la m-s nei circuiti neuronali.
Non a caso è più frequente che siano proprio i genitori che sono stati maggiormente trasgressivi nel
loro vissuto, a imporre un’educazione repressiva e scatolata.
Suole dire Almalibre: “Dai 18 anni in poi si possono intraprendere due strade: una è quella che
porta a divenire decrepiti; l’altra ha come itinerario la liberazione progressiva dalla matrice, tra
ampliamento della consapevolezza e pit-stop ai lavaggi interiori.”

Il percorso di liberazione interiore che porta ad addivenire Uomini Originali Liberi, va storicamente
contestualizzato nell’adesso-e-ora. L’obiettivo non è quello di raggiungere lo stadio di uomini
preistorici, ma quello di liberarci dai condizionamenti, lasciando tutto ciò che il Gradiente di libertà
sensibile, presente nel DNA della specie umana, ha contribuito a sviluppare nei millenni.
D'altronde come già visto, non esiste un uomo pre matrice. Per quanto volessimo tornare indietro nel
tempo, non lo troveremmo mai. L’uomo si è evoluto in quanto fenotipo discendente da altri
mammiferi che già vivevano, nella loro matrice.
Tornando all’oggetto poniamoci un quesito, considerando sempre che si parla di macro-categorie e
che l’eccezione non è regola:
“dall’angolazione di un Uomo Originale Libero, qual è la differenza sul piano delle esperienze e
della loro valenza, tra un ventenne e un quarantenne?”
Anche non volendo mettere in discussione il principio errato che tutte le esperienze potrebbero
essere state importanti per il nostro sviluppo (errato perché rappresenta solo la scusa della m-s per
giustificare i suoi fallimenti), non è forse vero che oggi le vivremmo in altro modo? E se, come
sembra, queste esperienze derivano da input di m-s, in che senso ci avrebbero elevato, migliorato, o
dato altro di positivo? Non è forse palese guardandoci intorno che la massa ripete le stesse
esperienze anche se cambiano protagonisti e scenari, come avviene nel gioco delle coppie?
Sulla base delle intuizioni che queste domande alimentano, sembra più sensato ipotizzare che tra il
ventenne e il quarantenne la differenza sul piano della valenza delle esperienze, stia più nel dato che
il secondo ha vissuto una maggiore quantità di schemi di matrice del primo e che abbia poi
compreso, di volta in volta, che ciò che credeva un punto di arrivo si è poi manifestato come un peso
e/o una gabbia e/o un’abitudine.
Insomma, tutta quella serie di cose che portano poi a pensare:
Questa è la vita!
La felicità è una chimera.
A questo punto direi che la valenza delle esperienze pre liberazione va focalizzata solo nel vantaggio
che esse forniscono, nello strutturare un apparato di protezione dalla m-s durante il percorso di
liberazione. Si tratta di un tassello di grande importanza quindi, ma che al contempo svilisce quella
diversità tra le età che viceversa appare più che evidente tra le cellule-uomo. In pratica tra un uomo
libero di vent’anni e uno di quaranta, non vi è alcuna differenza. Inoltre le esperienze di matrice
creano dei Modelli Operativi Interni –MOI- (memorie neuronali), impossibili da by passare senza
l’ausilio di un gruppo di lavoro di Guide della Liberazione del Sé e spesso con il plus energetico
della serotonina.
Avendo ora chiaro il rapporto tra il divenire degli UOL e il percorso di vita a tempo delle cellule-
uomo, approdiamo alla consapevolezza di quanto sia semplice conoscere noi stessi o un altro
individuo, attraverso il passato. Difatti, come abbiamo visto in precedenza:
“Tutte le cellule-uomo, nel rappresentarsi, di certo stanno mentendo. Questo non perché abbiano
pianificato in precedenza il comportamento in oggetto verso di noi, ma poiché hanno
precedentemente mentito inconsciamente a se stesse, al fine di strutturare un personaggio di
matrice che potesse essere accettato da se stesso e dalle altre cellule-uomo, in relazione al gruppo
di appartenenza, o a quello con cui la cellula desidera identificarsi”.
Quindi nell’adesso-e-ora, mentre continuiamo a liberaci, non è possibile vedere ciò che abbiamo
dentro o di fronte a noi, mentre risulta estremamente facile farlo sbirciando nel nostro passato o in
quello dell’interlocutore; questo per due motivi primari:
1. Gli schemi di matrice non hanno preparato le cellule-uomo a questa metodologia di analisi, e
quindi non vi può essere stata da parte loro un’azione preventiva di schermatura. La m-v è
pianamente conscia che il metodo di cui parliamo (quello dell’identificazione dell’altro, attraverso la
conoscenza del suo passato) è l’unico valido, e infatti lo applica nella sfera business-lavorativa (la
richiesta del curriculum). Ma come abbiamo già visto, la m-v deve anche consentire, all’opposto,
l’innalzamento dell’autostima individuale e dei desideri materiali, al fine di aumentare a dismisura i
consumi. E quindi, oltre l’area lavorativa (vedi capitolo precedente), mira a proiettare nelle cellule-
uomo la rappresentazione individuale di un futuro in cui il dotarsi di nuovi beni e servizi (come
fitness, beauty, consumi in genere), sia l’obiettivo primario per il miglioramento di vita e
l’innalzamento di status.
Insomma: la m-v fa di tutto per evitare che le cellule-uomo possano concentrarsi sulla
visualizzazione del loro adesso-e-ora, di cosa sono realmente e quindi anche dei metodi atti a
focalizzarlo. Per innalzare i consumi meglio far credere che siamo tutti uguali e che non ci si deve
“pesare”, in base al passato. In merito all’acquistare beni e servizi, conta solo ciò che faremo nel
presente. Quando si parla di cose “serie” per la m-v, come il lavoro, tutti accettano che
l’interlocutore dimostri le sue capacità individuali in rapporto a ciò che ha fatto nel passato, in
un discorso tra cosiddetti amici, se uno parla di se stesso e delle sue abilità dimostrate dal
vissuto, viene bollato come “presuntuoso”.
2. Eventuali sistemi-impalcature di apparente tenuta-coerente, nella rappresentazione a terzi del
passato, risultano quasi impossibili da strutturare al momento, se non vi è stata una precedente
preparazione.
In sostanza, di certo, la cellula-uomo mentirà rappresentando il passato, ma per un Uomo Originale
Libero gli elementi di incoerenza si paleseranno in un attimo e sarà quindi in grado di decifrarli e
farsi un quadro oggettivo. Inoltre le infinite sfumature di diversità, tra le cellule-uomo, non fanno
testo.

Concludendo: solo nella libertà un individuo si rappresenta a se stesso e agli altri per ciò che è,
tenendo però presente che quanto più il Gradiente di libertà sensibile è elevato nelle singole cellule-
uomo, tanto maggiore sarà il loro grado di attendibilità nel rappresentarsi.
Angolazioni: padroni e schiavi
Tratto dagli appunti di Almalibre Rebelde.
È questo un altro degli argomenti fissi che trattavo durante le mie sedute formative. Facciamo
un'ipotesi utilizzando forzatamente macro categorie.
Immaginiamo due grandi blocchi, quello dei consumatori schiavi e quello dei padroni sul piano
finanziario, e che le false verità da divulgare, perché necessarie all’esistenza del consumismo, siano
diametralmente opposte a quelle che servono a far esistere i capitalisti.
Scenario: è regola di un bravo imprenditore che deve pubblicizzare un prodotto estetico di gran
marca, destinato alla massa, quella di utilizzare consulenti esperti di blur economy. Tra le varie
cose l’esperto creerà un messaggio visivo in cui la massa possa identificarsi e pensare: “Non tutti
possono essere tanto piacenti come Alma, ma sicuramente con l’utilizzo del prodotto migliorerò
sensibilmente.” Illusi! Ovvio che se tutti usufruissero di quello specifico prodotto, o di altri similari,
la distanza relativa alla gradevolezza dell’aspetto tra un soggetto e l’altro non cambierebbe. Il
risultato è che i prodotti di massa divengono indispensabili, ma non generano i miglioramenti sperati
rispetto agli altri e quindi la catena dei consumi non si arresta. Un po’ come accade con l’uso diffuso
dei tacchi: il risultato è stato mediamente quello di una crescita in altezza dai 7 ai 12 cm delle
femmine adulte, e dai 3 ai 6, dei maschi.
A proposito di estetica: smettetela di dire che fate cinque ore di palestra, acquisti di vestiario e mille
altre cose, solo per piacere a voi stessi: liberate consciamente il desiderio di piacere agli altri, visto
che la natura non vi ha dotato, viceversa invece di cinque ore ne farete sette.
Tornando ai due blocchi: possiamo dire che i padroni della finanza sono consapevoli che quel
determinato prodotto non darà miglioramenti agli schiavi, una volta divenuto bene di consumo di
massa, ma che va presentato, viceversa, come un articolo che migliora il singolo in rapporto agli altri
(comunicazione persuasiva) in funzione dei meccanismi competitivi scritti nella m-s. Per il gruppo
dei consumatori vige invece l’illusione che quel prodotto li renderà più piacenti in rapporto agli
altri.
Andiamo oltre e ipotizziamo che lo stesso meccanismo di valenze valga per il termine “presuntuoso”.
Se parlando con altri esprimerete la vostra forte sicurezza nell’aver capito una cosa, o
nell’intraprendere una nuova esperienza professionale anche in base alle vostre esperienze
precedenti, molto difficilmente vi diranno: “Parlami del tuo passato, in modo che possa farmi
un’idea del perché mostri tanta sicurezza.” mentre sarà probabile che vi sentiate dire:
“Presuntuoso!” A me capitava molto spesso, prima di diffondere l’informazione che reagisco a
questa psico aggressione di matrice con uno sputo.
Ora vediamo la cosa dal lato dei padroni: cosa fa un padrone quando cerca nuovo personale? Dà un
ordine agli schiavi, dicendogli tra le righe dei suoi pensieri: “Non mi interessa cosa hai da dirmi,
schiavo! Piuttosto parlami del tuo passato, inviami il curriculum. Non ho tempo da perdere nel
leggere di come tu vorresti rappresentarti. Tutti i fax e le mail non strutturate secondo le mie
indicazioni, verranno cestinate! Anzi caro schiavo, siccome la m-v mi ha dato l’input di
uniformarmi con le modalità operative degli altri padroni, predefinite dalle istituzioni, scarica dal
web il formato europeo del curriculum e me lo invii.”
La spiegazione di questa dinamica mentale è semplice: il consumismo non potrebbe esistere se
venissero palesate dal sistema le differenze sostanziali che in un determinato momento vi sono tra le
possibilità di riuscita dei singoli individui in una specifica attività, per non parlare poi di quelle
genetiche, dei talenti e delle capacità. Quando invece i padroni fanno sul “serio”, gli schiavi,
dovendo rispondere obbligatoriamente alla sollecitazione, si adeguano subito al linguaggio dei
padroni e si rappresentano come gli viene ordinato, attraverso il passato.
Quindi la m-v attraverso l’ingranaggio “padroni”, sa bene come va interpretato correttamente il
passato delle cellule-uomo e chiede alle masse, quando gli servono risorse umane, di essere
presuntuose, ossia di presumere solo attraverso il passato cosa potrebbero fare nel futuro.
Prima della totale liberazione possiamo conoscere noi stessi e gli altri solo attraverso il passato,
perché il tempo è una dimensione relativa. Tutto ciò che abbiamo già fatto, se non sono intervenuti
fattori legati alla fisicità, o al tempo cronologico, verrà ripetuto.
Solo dopo esserci Liberati e conosciuti potremo creare un noi stessi futuro, in armonia con l’essenza
che ci è peculiare.
Preferisco specificare che il noi stessi va creato, piuttosto che puramente risvegliato, perché il vero
noi stessi sarà la nostra essenza originaria, più la somma dei meccanismi di interazione col mondo
esterno che selezioneremo, in base al contesto storico-geografico in cui viviamo.


Cosa ci dice, a campione, l’Attrazione Gaia a questo punto del
percorso?

Ci dice che dopo la liberazione il nostro noi stessi risvegliato vibra pensieri-desideri-scenari
allineati tra loro, con i sotto pensieri e con la fonte. E che se essi non bucano lo spazio-tempo della
m-v e la rispettano, nel breve o medio periodo si concretizzano; dove per rispetto della m-v si
intende la consapevolezza dell’inutilità e dell’errore fatale di entrarvi in conflitto diretto.
Quindi anche ciò a cui aneliamo nel divenire della nostra individualità, del nostro vero noi stessi, si
può concretizzare nel breve periodo, come lo è per le spinte di cambiamento interiore.
Viceversa i desideri che contemplano l’interazione con altre persone devono essere in allineamento
con quelli degli altri attori, per poter divenire realtà. La verifica del potenziale allineamento con altri
protagonisti dell’ipotetico scenario, può essere percepita emozionalmente solo nell’adesso-e-ora e
mai nel prospettico. Vorremmo forse stabilire la strada del divenire altrui, magari facendo una
coppia?

Cosa ci suggerisce Gaia a questo punto del percorso?

Che ne pensa Gaia, rispetto ad alcuni temi riguardanti danaro e gioco, trattati con demenzialità
estrema in diversi testi sulla Legge di Attrazione?
-Che il desiderio di vincere alla lotteria si scontra con quello di tutti gli altri soggetti che desiderano
la medesima cosa ed è ovvio che non possono vincere tutti, perché le risorse sono limitate. Ma come
sempre l’Attrazione fa il suo corso e a ogni estrazione corrisponde la materializzazione dei desideri,
ossia la vincita di qualcuno. E’ bensì chi ha creato il gioco, chi tiene il banco, la matrice-vivente, ad
aver realizzato l’obiettivo di vincere sempre, attirando i giocatori, come i principi dell’Attrazione
determinano. Se non ci fossero schiavi creduloni, come farebbe ad esistere il gioco d’azzardo?
-Che se amate qualcuno l’Attrazione Gaia non dice che sarete ricambiati, perché la certezza della
concretizzazione del pensiero-desiderio-scenario deve tener conto di quello dell’altro attore.
Potremmo anzi dire che un individuo che ha fatto propri i principi dell’Attrazione, liberandosi, può in
un istante intuire se esiste la possibilità, nell’ambito dei vari scenari ipotetici, che i pensieri-
desideri-scenari del potenziale amante collimino con i suoi e quindi stabilire se focalizzare quel
desiderio o lasciar perdere. Ci basti pensare a Giacomo Leopardi e alla sua sciagurata poesia A
Silvia che tanto ha tediato la mia generazione e quella precedente ancor di più.
-Che se desiderate far carriera bisogna considerare quanti sono i posti più elevati disponibili, in
rapporto a coloro che li bramano; l’Attrazione, in casi di questo genere, mostra un vettore di forza-
energia che si scontra con quello degli altri… e poi perché fare carriera? Sarà meglio verificare
prima se le motivazioni che ci spingono sono realmente le nostre.
Cosa ci suggerisce Gaia in rapporto ai desideri materiali e non? Di cercare tra i possibili scenari di
felicità quelli di nicchia, in modo da non entrare in un’infinita competizione con i desideri degli altri.
Ciò diventa automatico nella libertà, perché tra l’infinità di trame possibili, la probabilità di ambire
a quella comune è prossima allo zero.
Cosa significa scenari possibili di felicità? Sono più di uno? Sì! E sono ancora di più quando si tratta
di interazione con altri. E fintanto che, dopo la liberazione totale, non entreremo nel Flusso degli
eventi in cui la direzione è UNA e la guida è la nostra essenza, dovremo prestare molta attenzione
nello scegliere. Scegliere è una fase intermedia e quindi: prudenza!
Cosa significa pensieri allineati? Significa che il groviglio disordinato di tutti i pensieri e sotto
pensieri consolidati (credenze, scale di valori, principi), e non consolidati (emozioni, sensazioni,
pulsioni), groviglio tipico di un cellula-uomo, scomparirà. Nel post liberazione di un Uomo
Originale libero, tutto è in perfetto allineamento con l’energia e la vibrazione dell’universo.
È vero che a ogni desiderio corrisponde una mancanza? Assolutamente falso; ciò vale solo per le
cellule-uomo, così come per gli autori di libri sull’Attrazione che scrivono queste amenità, cellule-
uomo anch’esse. Dopo il Risveglio e il Grande Salto, non esistono desideri che provengono da una
mancanza, ma solo desideri che si irradiano. Sarebbe concettualmente impossibile pensare che, non
essendovi mancanze a priori, possa nascere questo dualismo. Un Uomo Originale Libero non ripete
schemi già vissuti e quindi non potrebbe conoscerne la mancanza. Le mancanze cominciano a esistere
ed essere percepite nel momento in cui focalizziamo in noi l’opposto di ciò che desideriamo, ossia la
sua assenza. Per cui se avete fame, andate in cucina, invece di sedervi sul divano e pensare che vi
manca il cibo.
Quando si verificherà la discontinuità conscia pilotata che mi consentirà dopo il Risveglio, il Grande
Salto della libertà?
1. Il Risveglio si verificherà quando avrete acquisito la piena consapevolezza dell’esistenza di m-v
ed m-s e dei loro meccanismi di funzionamento, perché ciò vi porterà al distacco dagli elementi-
scenari di matrice e di conseguenza all’innalzamento dei livelli di energia-vibrazione. Quindi
dovreste già esserci, a questo punto.
2. Il Grande Salto, quando la consapevolezza di cui sopra, che funge da virus distruttivo del
programma m-s, avrà cancellato la metà del programma stesso. A quel punto, a fronte della
preponderanza del Gradiente di libertà sensibile, la m-s imploderà in un istante, facendo emergere
definitivamente l’Uomo Originale Libero che già era in voi; o, come nella stragrande maggioranza
dei casi, sarà anche necessario che, durante la fase di Salto, le Guide della Liberazione del Sé
lavorino alla sovrapposizione delle memorie genotipiche a quelle fenotipiche; viceversa
resterebbero delle tare di m-s che porterebbero alla non esperienzialità e quindi alla regressione.
Questo fenomeno è in genere caratterizzato da forti sbalzi emozionali, legati al passaggio da emozioni
generate dalla m-s a quelle provenienti dall’UOL che riemerge. Queste emozioni che in precedenza
venivano represse dalla m-s, divengono improvvisamente espandibili e quindi inizialmente
sconosciute nel loro manifestarsi gioioso. Non si tratta di sbalzi emozionali, per quanto essi vengano
così percepiti, ma solo di una nuova normalità.

A cosa porta il non allineamento interiore? Ossia il non ritorno ad essere UNO con se stessi? Porta
nella dimensione inconscia di un divenire di cui non siamo i protagonisti e a una percezione, sul
piano conscio, che navighiamo tra abitudine e/o ripetitività e/o tristezza interiore.
Perché il coraggio è fondamentale per completare il percorso? Il coraggio è il preponderante
desiderio interiore di superare i propri limiti attuali. Senza il coraggio è impossibile concludere il
percorso, perché interverrebbe la paura generata dall’ignoto in cui ci trasporta il cambiamento, che a
sua volta attiverebbe la discontinuità regressiva inconscia e ci ritroveremmo al punto di partenza.

È possibile modificare la propria attitudine al coraggio? Sì, se si acquisisce la consapevolezza


dell’immanenza dell’Attrazione Gaia, perché essa ci dona la certezza che dopo la liberazione, tutto ci
sarà dato. Ciò terrà alla larga la potenziale discontinuità regressiva.
Tutti fanno sempre ciò che vogliono e creano realtà. Ma quale?

I vettori di: desiderio -> energia


Perché, fintanto che la m-s ha il controllo su di noi, facciamo sempre ciò che vogliamo ottenendo
sempre ciò che non vogliamo?
Come abbiamo già visto, possiamo affermare con assoluta certezza che tutti, agendo attivamente e
senza che vi sia coercizione fisica da parte di altri, fanno sempre ciò che vogliono. Non esistono casi
che smentiscono ciò.
Ragionando in termini di vettori di forza e casi limite, utili alla rappresentazione, immaginiamo un
dipendente aziendale che viene maltratto verbalmente dal suo datore di lavoro. Egli sentirà il
desiderio di rispondere alle offese, ma potrebbe anche sviluppare un altro pensiero relativo al timore
di perdere il posto di lavoro. Se il desiderio-vettore energetico relativo alla reazione sarà più forte
del secondo, reagirà; viceversa non lo farà. In ogni caso entrambi i pensieri diverranno azione, con
un’energia pari alla differenza energetica di quella dei due pensieri-vettori (differenza di potenziale),
come mostra lo schema.

Energia dell’input di m-s di non reazione=15: < ---------------


Energia del Desiderio di reazione del Gls=10: ---------- >
Risultante di non reazione: 15-10=5: < -----

L’esempio è esemplificativo; in realtà il dipendente non reagirà solo in apparenza, perché emanerà
un’energia negativa verso il datore di lavoro, che si manifesterà fisicamente in atteggiamenti e
posture consone alla situazione. La risultante non segue mai nessuna delle direzioni dei vettori di
forza che l’hanno generata.

Oppure: non le/gli ho detto la verità perché non volevo farla/o stare male - classico comportamento
delle cellule-uomo, necessario a non dover mettere in discussione con se stessi il falso se stessi che
le cellule avevano precedentemente rappresentato a sé e a agli altri.
Ciascuno fa sempre, esattamente, solo ciò che vuole!

Siamo totalmente responsabili del nostro divenire


Ripuliamoci da tutti gli elementi di m-s che ci impediscono di intravedere l’UOL che è in noi e da
quei discorsi con noi stessi del tipo: “…lo faccio per lei/per lui/per…”, perché è sempre una nostra
scelta. Anche se facciamo una cosa per amore, come si suol dire, ricordiamoci che deve nascere da
un nostro desidero; se così non fosse, evitiamo.
Solo le cellule-uomo ipotizzano a priori, o danno per scontato, di dovere avere qualcosa in cambio
se donano e per questo creano ragnatele vischiose.
Abbiamo già visto che l’interazione sul piano profondo tra un uomo che si avvia verso la liberazione
e una cellula-uomo, è più che fallimentare. La cellula-uomo non esiste realmente, non prova amore,
perché non ama se stessa; è la passione, il bisogno, l’attaccamento, lo schema a guidarlo. La stessa
passione che anima la m-v, la quale si appassiona solo per nuovi elementi da selezionare, utili al suo
divenire. Gli sprazzi di amore manifestati da una cellula-uomo provengono dalla sua parte libera
(Gradiente di libertà sensibile), ma nel quadro delle forze in gioco tali sprazzi vengono poi cancellati
dalla preponderante parte di matrice (risultante dei vettori di forza).
Questo ci fa capire chiaramente, ancora una volta, che da uomini liberi siamo gli unici responsabili
del nostro divenire. E se ancora riteniamo che qualcuno ci abbia fatto o possa farci del male è solo
perché non abbiamo completato il percorso, o ci manca il coraggio di mettere gli ultimi tasselli del
puzzle.
Anche nelle relazioni siamo perfettamente in grado di scindere gli uomini liberi dalle cellule-uomo e
sappiamo che la coppia è un elemento di matrice. In ogni caso nessuno può interagire con noi se non
siamo noi a volerlo.
Il sesso, il desiderio visivo più grande

Tratto dagli appunti di Almalibre Rebelde.


Parliamo di sesso apparentemente perverso.
Cos’è uno slave e un cuckold-slave? Trattare di queste realtà potrebbe sembrare una provocazione,
mentre in realtà è solo un tassello dimostrativo di quanto sia complesso ma necessario il percorso di
liberazione, al fine di vivere l’Attrazione Gaia attraverso l’espansione della consapevolezza del
tutto.
Quasi tutti i libri che ho letto sull’Attrazione parlano poco o niente del sesso e ancora una volta ne ho
trovata la causa nello status degli scrittori, generalmente soggetti in età matura, o che fanno
formazione. Gente che ha già acquisito una sua stabilità monotona nel modo di vivere la sessualità, o
che vive in coppia, o che ha ritenuto che l’argomento potesse essere preclusivo alle vendite dei suoi
testi; o, semplicemente, che si limitano a contare le monete che incassano, regalando illusioni.
Eppure con un approccio freudiano, dove i desideri legati direttamente o indirettamente alla
sessualità rappresentano una cospicua fetta delle motivazioni individuali, non sarebbe possibile
escludere questa tematica, sia nell’ambito dei principi dell’Attrazione che in quello inerente al
percorso di liberazione.

La chiave per abbracciare l’Attrazione Gaia sta nel capire e vivere il percorso di liberazione.

Sarà anche il cimentarci con ciò che nei costumi sessuali ci sembra più assurdo e inconcepibile che
ci consentirà in breve tempo di raggiungere l’obiettivo, se pur parzialmente; nel senso che
quell’emozione negativa generata ovviamente dalla m-s residuale potrebbe, e deve invece, divenire
neutra. Un grave e irreversibile errore che ho trovato in molti testi sull’Attrazione è quello di dare
per certo che per vivere con gioia l’Attrazione bisogna usare come metro di scelta nel divenire, la
scala emozionale. Ciò è assolutamente errato, perché prestando fede alle emozioni prima di aver
intrapreso il percorso di liberazione, non faremo altro che restare allo status quo, con solo qualche
leggero peggioramento legato a un’ulteriore ingessatura. Detto in altri termini, le emozioni sono
legate soprattutto alla nostra scala di credenze, valori e principi provenienti dalla m-s, e sarà quindi
quest’ultima a generare il taglio delle emozioni, non noi. Ora, per quanto condivisibili o meno, spero
che almeno abbiate trovato un senso ad argomenti così inusuali.
Per vari fattori casuali, o forse per il mio desiderio di conoscenza in tutti i campi, mi sono incrociato
tempo fa con quelle che sono chiamate, dalla morale della m-v e dal suo ingranaggio, devianze
sessuali, per poi scoprire che quelle devianze sono invece assimilabili alla normalità e che forse ciò
che chiamiamo normale non rappresenta neanche la maggioranza della casistica.
Sul concetto di normalità o di assurdo, basti pensare a quanti hanno subito la comunione, la cresima,
il matrimonio religioso, con rito cattolico e che il cattolicesimo è, tra le tante cose, la principale
organizzazione mondiale di emarginazione pianificata della donna.
Cosa significa ciò? Che abbiamo dato volontariamente impulso e sostegno economico a
un’organizzazione di tal fatta, cosa che è di certo in contrasto con i nostri principi libertari, di
uguaglianza e amore. Ma questa noi la chiamiamo normalità! Cosa sarebbe allora la follia?

Gli slave, i cuck e Facebook:


Se siete appassionati di psicologia e sociologia dinamica, cioè non quella da scrivania, Facebook è
uno straordinario strumento di conoscenza, soprattutto per la velocità con cui è possibile guardarsi
intorno. Inoltre la fattibilità di avere una moltitudine di personalità-profilo, consente di entrare in
micro o macro gruppi a pieno titolo e curiosare sulle loro dinamiche.
Io personalmente mi ci trovai per caso, quando una nuova conoscenza femminile, mentre facevamo
sesso, mi disse: “Tu sei un grande padrone! Si sente.” Risposi: “Certo!” In modo da prendermi il
tempo per capire cos’era, altrimenti avrei rotto la suspance di un nuovo gioco-scoperta che si
approssimava. Da lì scoprii un singolare mondo parallelo e con lo pseudonimo di Drac mi lanciai in
alcune feste con la mia maschera veneziana, giocando a quel modo estroso di vivere la sensualità.
Che dire: mi piace l’abbigliamento fetish e le Mistress, per chi può permettersi di fare la parte del
Padrone, non sono niente male. Mentre di Padrone sadico, per come la intendono loro, non ho nulla,
anzi. Anche se mi è chiaro il perché mi identificavano così: per l’energia che emana chi è centrato su
sé.
Gli slave sono maschi o femmine che desiderano essere sottomessi da persone denominate, nel
mondo del sadomaso, Mistress (la figura femminile, in italiano “padrona”) o Master (maschile,
“padrone”). La loro tipologia è variegata, fermo restando l’adorazione per l’altra figura chiamata
dominante. Spaziano tra vari gusti personali: fare da autisti, donnine di casa, leccare i piedi
(elemento base), essere fustigati, sodomizzati, torturati, bere urina e sputi, mangiare nelle ciotole dei
cani, ecc. Su Facebook potreste trovare, inserendo chiavi di ricerca tipo BDSM, Mistress, schiavo,
slave, ecc., non alcuni soggetti, ma migliaia di gruppi e persone che desiderano vivere anche così la
loro sessualità. L’immagine del profilo che in genere inseriscono queste persone su Facebook è
l’espressione visiva di un desiderio che essi concretizzano come inevitabilmente determina
l’Attrazione. La variante cuck-slave inoltre, desidera, o considera giusto e inevitabile, vedere la
propria/o partner fare sesso con altri senza partecipare attivamente. Per quanto riguarda
questi Scritti e per ciò che dicevamo all’inizio del paragrafo è anche nel non sentire emozioni
negative verso questi contesti e persone che possiamo misurare il nostro grado di liberazione
interiore. Inutile misurare l’ampliamento del proprio Gradiente di libertà sensibile su cose ordinarie,
se non lo facciamo in parallelo con ciò che è fuori dall’ordinario.
Scardinare la morale è uno dei primi passi necessari a cancellare la m-s. E se nell’ambito del
funzionamento del programma si considera normale empatizzare in positivo osservando un sorriso in
Tv, o la gioia di qualcuno, non vi è alcun motivo per non farlo, sia che si tratti di uno schiavo che ha
trovato la padrona giusta, o di uno spirituale che trasmette pace.
Questo è un primo passo a cui seguirà nel tempo un’emozione negativa per il posticcio sorriso post
shampoo del protagonista di una pubblicità. Poi molte cose cambieranno in noi e tra le varie, se non
l’abbiamo già fatto, getteremo la Tv, e solo allora potremo dire che lo strozzamento della m-s e il
Grande Salto si approssimano.
Scavando in quello spazio nascosto dalla m-s individuale in cui nulla va dato per scontato, quale
sarebbe la differenza tra la follia di aver promesso al partner di usare i propri organi sessuali solo
con lui, e l’avere una padrona? Non sono forse entrambe forme di schiavitù?
Dite che non è la stessa cosa? Ok; allora lascio fuori quelli che non si sono reciprocamente
dichiarati, nell’ambito della coppia, il desiderio di fedeltà sessuale dell’altro attore e che non hanno
regalato l’organo al partner. Perché se così fosse, non avrebbero fatto atto di sottomissione;
viceversa già il solo fatto di averlo promesso, starebbe a significare che si tratta di un’auto
repressione. Quindi: dati due schiaffi alla m-s che come sempre lavora per reprimere il Gradiente di
libertà sensibile individuale, andiamo avanti.
Ovvio che chi vive una realtà come il sadomaso, parallelamente a un’altra vita di coppia in cui deve
nascondere i suoi gusti erotici, genererà comunque pensieri che non potranno andare in allineamento.
Sarà quindi possibile che li concretizzi nell’ambito della m-v vigente, ma surfando tra due o più vite
parallele in contrasto tra loro, non potrà provare la gioia di un divenire non scritto, perché i pensieri-
energia si annulleranno in parte tra loro.
Per esempio: prendiamo il classico caso di chi è in coppia e ha un’amante Mistress; in genere in
questi casi i soggetti sviluppano, attraverso i pensieri, una doppia scala di valori in antitesi tra loro.
Li troverete in famiglia, a tavola, a criticare le persone che hanno un’amante o che praticano il
sadomaso; e poi con l’amante Mistress, a criticare un sistema che rende difficile interrompere un
rapporto consolidato e manifestare tendenze sessuali non consone alla morale cattolica.
Potrebbe sembrare che una delle due facce sia solo posticcia, ma non è così, perché entrambi i modi
di porsi sono generati da pensieri, che a loro volta creano dei se stessi reali. Insomma: cosa vuole e
chi è realmente quella persona in rapporto alla situazione ultra dualistica che vive? È entrambe le
cose! Perché i suoi desideri hanno creato i due se stesso e i due scenari che desiderava. Ma siccome
essi sono incompatibili nella trasparenza, si scontrano, paralizzando di fatto l’attore che userà i suoi
pensieri-energia, in gran parte, per sostenere le due impalcature antitetiche, senza poterne
verticalizzare alcuna. In sostanza non saprà mai dove avrebbe potuto condurlo il divenire
dell’Attrazione Gaia.

Creazione e creazione intenzionale: la ripetizione del desiderio emozionale visivo.


Tratto dagli appunti di Almalibre Rebelde.
Come dicevo, parlare di sesso e relazioni, in rapporto all’Attrazione Gaia, ha un senso preciso.
Desiderare sesso e vivere ciò che ne consegue è una delle cose che maggiormente impegna nella vita,
soprattutto se a guidare il divenire è la m-s; basta pensare a una relazione da cui nascono figli che è
scaturita dal desiderio per la creazione dello schema di coppia con un altro attore.
Potremmo dire che se c’è un modo semplice e veloce per cercare le regole che attivano l’Attrazione,
è proprio in questa sfera. L’avete già fatto una volta, potrete farlo un’altra, al di là che il desiderio
sia stato quello di avere un partner, fare sesso, amare, fare gli slave o i cuck.
Tutti i desideri legati a questa sfera vengono perseguiti in modo così pieno, costante ed energico, sul
piano dei pensieri-energia, che non c’è metodo migliore per cercare i principi che governano il
funzionamento della creazione intenzionale. Se in questa sfera siete sereni, senza che la misurazione
di tale serenità debba fare i conti con la fase positiva, ma transitoria, di un modulo già vissuto
(ripetizione continua della coppia, o altro), potremmo essere sulla buona strada.
A questo punto del percorso, parlando di sesso, credo sia facile capire che i pensieri non creano
realtà, ma che è il noi stessi che abbiamo creato con i pensieri, a farlo. Ci sono persone che dopo
la lettura di quei libri spazzatura sulla Legge di Attrazione stanno ancora sforzandosi di
desiderare la ricchezza, convinti che arriverà. Che pena queste cellule-uomo; come pensano possa
arrivare qualcosa che renda felicità se ancora non hanno risvegliato il loro vero se stessi e non
sanno quindi cosa lui vuole realmente? Come si fa a non capire che solo il nostro vero noi stessi è
in allineamento con la frequenza dell’universo e che non ha bisogno di spinte mentali, per
desiderare ciò a cui anela? Diciamo piuttosto che una volta risvegliati, avendo la consapevolezza
dell’immanenza dell’Attrazione Gaia, sapremo a priori che tutto ci verrà dato. È questa la vera
magia dell’Attrazione: essa ci dona il coraggio di Risvegliare il vero noi stessi schiacciato dalla
matrice, di credere in noi, gioire e osare sempre.
Credo che la cosa che più mi ha incuriosito e motivato nel farmi raccontare da vari conoscenti le
storie di questi schiavi, che vivono l’immaginario con l’altro sesso in modo così comune (oggi lo
definirei comune), ma al contempo così lontano dagli attuali modelli sociali dichiarati (vi sono
quindi come nelle dinamiche sessuali della coppia e della prostituzione, più matrici di facciata: una
da esibire e altre da vivere in privato), sia stato quello di conoscere il loro percorso; cioè quanto sia
stato forte il vettore di desiderio-energia, da fargli superare i loro limiti e travalicare le inibizioni.
Certo, nella sfera sessuale la concretizzazione è più facile, perché il desiderio è fortissimo e quindi i
pensieri finiscono in gran parte per allinearsi; ma se estrapoliamo da lì le modalità attuative e la
quantità dei pensieri-energia emanati, possiamo in qualche modo trovare il metodo che ci consenta di
farlo anche nel resto delle cose, e ciò che emerge dall’analisi è la potenza del desiderio visivo
ripetuto. Non immaginate il come arrivare all’obiettivo, ma piuttosto il punto d’arrivo, la scena. Il
resto verrà da sé.
Approfondimenti: l’imponderabilità gioiosa del divenire

Scivolare sulle meravigliose acque di un fiume limpido


L’Attrazione Gaia non è rappresentabile come uno scenario statico; non è l’espressione di uno
specifico desiderio, ma piuttosto il suo imponderabile sviluppo. Usando termini diversi, potremmo
dire che una volta entrati in questo paradiso non sapremo ciò che accadrà, ma di certo non potranno
che essere eventi e circostanze gioiose.
L’Attrazione Gaia si manifesta attimo per attimo, perché i pensieri-desideri non possono entrare in
contrasto tra loro, né portarci a scenari indesiderati se avremo sviluppato una valida guida
emozionale, seguente alla Liberazione che porta all’allineamento interiore. A quel punto non vi sarà
nulla da scegliere, ma solo da vivere.

“Per la mente che vede con chiarezza non c'è necessità di scelta, c'è azione.” – Krishnamurti

A volte realizzare un desiderio apre le porte alla nascita di una vita parallela, soprattutto nell’ambito
dei rapporti tra i sessi, o in merito ai cosiddetti vizi, come il gioco d’azzardo; cosa che porta
inevitabilmente, col tempo, a scivolare in scenari negativi. Ciò si verifica in particolare quando si è
già consolidato un precedente scenario vi vita e lo si è addobbato con scale di valori che
inevitabilmente entreranno in collisione con quelle attinenti al nuovo contesto.
Il risultato iniziale sarà quello di una collisione tra pensieri: pensieri che vengono direzionati in
modo contrastante tra loro, nell’adesso-e-ora e quasi sempre nel prosieguo. Quindi, nel caso in cui le
vite parallele siano incompatibili tra loro, nessuna di esse potrà essere sviluppata e verticalizzata
nel suo aspetto gioioso e vitale, perché le energie verranno principalmente utilizzate per evitare che i
pensieri-desideri di espansione si concretizzino, al fine di mantenere un faticoso equilibrio.
Immaginate la follia di questi scenari, in cui si utilizzano energie e pensieri-desideri per far si che i
desideri emozionali non si concretizzino, in modo da non sbilanciare il quadro generale.
C’è una bella differenza tra l’essere trasportati a forza e lo scivolare sulle acque della serenità
interiore e della gioia. In simili circostanze diviene impossibile vivere l’Attrazione Gaia che
presuppone l’assenza di vincoli nel seguire i filoni partoriti dai nostri desideri.

Uno dei segreti


Come abbiamo visto i riferimenti precedenti al sesso non sono stati casuali.
In ciò che è legato al sesso i pensieri divengono spesso visivi anche nei dettagli e tutto ciò che è
visivo si fissa più facilmente nella memoria e può essere quindi ripescato e ripensato molto
frequentemente. E ripetendo il meccanismo, la ridondanza porta a sua volta alla risonanza. E’
l’immaginare visivamente, la “chiave”.
Questa conoscenza ci consente di aiutare il nostro noi stessi risvegliato. Quando saremo liberi
potremo giocare ad immaginare visivamente i nostri desideri anche prima del sonno, in modo che
essi amplifichino la vibrazione nella fase notturna e ci traportino nell’estasi del divenire gioioso.
Ma ricordiamoci sempre che per entrare nel flusso di Gaia, dobbiamo prima liberarci.
L’incontro con Ivan detto Almalibre Rebelde

Conobbi Ivan a un incontro sulla meditazione.


Entrò nella piccola sala per ultimo e si sedette in fondo. Difficile non notarlo, oltre che per
l’abbigliamento, emanava la tipica energia di chi è consapevole di sé. Non quel tipo di sicurezza
invasiva che sa di costruito, ma piuttosto quella interiore, che ha chi potrebbe trovarsi a suo agio in
qualsiasi situazione.
Un bell’uomo sui quaranta, affascinante, look un po’ draculesco. Dopo l’incontro ci ritrovammo al
bar e cominciammo a raccontarci le nostre esperienze sulla meditazione; nacque feeling e pensammo
di rivederci a breve.
Qualche sera dopo a cena conobbi qualcosa di veramente atipico, un uomo che non sembrava avere
alcun tipo di limite e nessun senso di appartenenza. Spaziava nei discorsi tra solidarietà, giocosità,
tantra, rapporti sui generis, analisi introspettiva e filosofica, e molto altro. Faceva e aveva fatto, nelle
sue attività, cose talmente diverse tra loro e veniva da chiedersi come avesse potuto acquisire tante
competenze in settori così diversi. Emanava una strana energia e sembrava che intorno a lui in tanti la
percepissero, e che lui stesso ne fosse cosciente.
Nei giorni seguenti il nostro rapporto si ampliò, gli parlai del libro che stavo scrivendo e che avrei
voluto, diciamo, intervistarlo: inserire i suoi racconti, perché mi davano realmente il senso della
libertà interiore di chi sembrava poter fare tutto ciò che voleva, solo pensandolo.
Ma l’Attrazione volle che ci rincontrassimo quella mistica notte a San Pietro, in cui l’Essenza
dell’Uomo Originale libero ci aprì le porte alla verità sull’Uomo.

Almalibre Rebelde nella grande avventura dell’Attrazione Gaia


Giocare: facciamoci una domanda, cosa realmente conta nella vita? Escludiamo eventuali figli per
non perdere la concentrazione sulla domanda. Stiamo facendo qualcosa di realmente importante per
noi? E cosa consideriamo importante, o cosa la matrice vuol farci credere che lo sia?
Per esempio, in questi mesi l’AD della Fiat ha riportato l’azienda in auge: un miracolo manageriale.
Questa è una cosa importante? Cioè, il motivo per cui l’AD l’ha fatto, è importante? E ancora: vista
dall’Universo la Fiat apparirà come un’officina dove si fanno giocattoli che camminano; che
importanza reale ha tutto ciò? Nella vita conta di più la propria gioia, il vivere nella gioia, nel gioco,
nel sorriso, o essere uno dei padroni, a sua volta schiavi della m-v? Conta di più usare i propri
talenti per giocare o per salvare un’azienda? Conta di più divertirsi, sperimentare, scoprire, gioire, o
essere stato, non so… il manager creativo che ha ideato la vendita dei servizi on-line e che poi ha
continuato il suo lavoro a vita, stritolato nelle spire della m-v?
Nell’Attrazione Gaia la risposta è scontata. Il centro dell’universo sei tu e come Uomo Originale
Libero non puoi che perseguire ciò che realmente ti dà gioia nell’adesso-e-ora ed essere stimolato
dalla gioia del vivere la tua nuova vita che fluisce dai desideri del tuo te stesso ritrovato. Non ci
sono più problematiche aliene ai tuoi desideri che devono entrare forzatamente nel tuo divenire.
Che senso avrebbe viceversa, ripetere gli stessi errori? E poi in fondo ci sarà comunque qualche
padrone, schiavo della m-v, che penserà a mettere le cose a posto in Fiat; non è nell’interesse
dell’Uomo Originale Libero il modo in cui la m-v lavora per se stessa, ma solo utilizzarla per i
propri fini, se possibile.
Il centro dell’universo sei tu, fai solo ciò che ti aggrada e ti rende felice!
Solo se metterete la vostra felicità
al di sopra di chiunque,
sarete efficaci nella vita di chi amate.
Perché chi amate è parte di voi.
-Almalibre Rebelde-
PARTE SETTIMA
La vera alimentazione umana in rapporto all’evoluzione che ha
portato alla nascita dell’homo sapiens

La mia consapevolezza si ampliò


e sentii che il mio corpo aveva il diritto di esistere con me,
vibrando alla stessa frequenza dell’universo di cui ero parte.
Non era più il tempo per le bugie sul dualismo corpo-anima che tanto a lungo la matrice aveva
utilizzato per sedarmi, alimentandomi da schiavo inconsapevole di cose inutili e dannose;
spazzatura atta a succhiarmi quell’energia che mi avrebbe forse spinto, già nel passato, verso la
Liberazione.

Focalizzai che respirare, bere acqua e mangiare,


era il modo per scambiare energia con il tutto
e il Ph naturale, il punto di aggancio.

Così nell’alimentarmi alcalino, mi allineai energizzandomi.

D’improvviso fui forza e dalla tensione quantica del corpo liberato, in tanta meraviglia, trovai
l’energia per ricreare me stesso.

-Almalibre Rebelde-
Siamo pronti per la prima discontinuità: il Risveglio.
Energizziamoci!

Siamo un tutt’uno con il nostro organismo. E’ tempo di riallinearlo alla frequenza energetica
dell’universo.

Non vi è scissione tra mente è corpo e lo stesso alimentarsi non è altro che uno scambio energetico
con l’universo. Dobbiamo quindi riappropriarci di noi stessi anche nell’alimentazione, per far sì che
i livelli di energia possano raggiungere lo stadio necessario a darci forza nel Risveglio.
La matrice ci alimenta in modo da portarci su un piano vibrazionale acido, negativo, che innalza i
livelli di aggressività e fiacchezza. L’alimentazione di matrice non solo porta al disfacimento
dell’organismo, ma ci fa vivere costantemente a un livello energetico basso e inquinato; quel livello
che la cellula-uomo desidera al fine di reprimere gli eventuali salti di consapevolezza verso cui
spinge il Gls.
I progenitori dell’homo sapiens erano fruttivori e ancor oggi il nostro organismo è strutturato in parte
per quel tipo di alimentazione (vedi su internet phylum homo sapiens). Il passaggio da parte dei
nostri progenitori, da fruttivori a onnivori, si verifico circa 7 milioni da anni fa, quando a causa degli
sconvolgimenti climatici terrestri iniziò una progressiva contrazione della foresta pluviale nella zona
del Rift africano che li costrinse a scendere al suolo e ad adattarsi ad un nuovo tipo di nutrizione, che
venne poi conservata dalla matrice-vivente in quanto selezionata.
L’alimentazione onnivora abbatte in modo sostanziale le energie dell’uomo, lo porta
all’invecchiamento e alla morte precoce ed è causa di quasi tutte le patologie, insieme alla m-s che
ne è la concausa.
A questo proposito risulta chiaro che alimentarsi di carni, derivati del latte, e di tutti gli altri alimenti
acidi, stronca le energie è può essere un fattore preclusivo al Grande Salto della Liberazione, a
seconda del modo in cui il corpo del singolo individuo reagisce alla costante intossicazione dovuta
ad un’alimentazione impropria. Per quanto vada anche specificato che una corretta alimentazione non
è di per sé l’elemento chiave per arrivare alla liberazione; difatti il principale fattore che abbatte i
livelli energetici è la m-s e quindi senza stroncare il suo costante lavoro che dissipa energia, non vi è
possibilità né di Risvegliarsi e né di Liberarsi.
Non è un caso che la m-v stia consentendo a molti, in questo periodo storico, di passare
dall’onnivorismo, al vegetarianismo, al veganismo, fino al fruttarismo; ciò perché la m-v ha
constatato che non vi è pericolo per essa ed inoltre queste trasformazioni generano ulteriori consumi
e quindi un’ulteriore spinta verso la crescita economica. Inoltre le tendenze alimentari non onnivore
hanno creato nuove forme di ideologie e di religione che, come tutte le religioni, vanno verso il
fanatismo e succhiano energie mentali alle cellule-uomo, mantenendole sedate ed inoffensive per il
sistema. Aggiungiamo anche che gli estremismi portano a facilitare le creazioni delle coppie in cui i
partner che condividono ideologie e religioni e come ormai abbiamo ben chiaro, chi vive in una
coppia o la auspica non potrà mai andare oltre il risveglio e quindi liberarsi, perché la coppia
alimenta l’ossessione sessuale soprattutto sul lato passivo, fomentando il giudizio negativo contro la
sessualità libera e genotipica, al fine di preservare l’uso degli organi sessuali solo all’interno della
coppia stessa. E ciò disconnette l’uovo energetico umano dalla vibrazione universale della libertà.
Liberarsi quindi significa riconnettersi, agganciando la frequenza vibrazionale del TUTTO, al fine di
entrare nella risonanza vibrazionale del FLUSSO.
Alimentarsi correttamente ed abbandonare l’onnivorismo è quindi un passo individuale e necessario
per migliorare la propria salute, innalzare le aspettative di vita e la resistenza alle malattie, alzare i
livelli energetici e dare energia al Gls; non altro.
Piante ed animali sono entrambi forme di vita compiute e complete, non è quindi “male” o “bene”
mangiare piante o animali, si tratta solo di nutrirsi con ciò che è consono al nostro organismo, come
fanno tutti gli animali liberi.
La consapevolezza è reale quando si basa su fatti e non su ipotesi generate dalla m-s che “vuole” o
meno credere in qualche idiozia, al fine di creare paradigmi che a loro volta rafforzino la
personalità; ossia la m-s stessa. Chi ha scritto questo libro ora va verso il veganismo, ma prima,
durante la prima stesura di questi scritti, era un iper carnivoro.
Abbandonare l’alimentazione onnivora ha risvolti comportamentali positivi straordinari, ma solo in
chi è già “pronto” a livello di consapevolezza anti m-v ed anti m-s. Il veganismo, in questo caso,
abbatte l’aggressività e la sessualità di matrice; lima gli spigoli del proprio esprimersi e fa percepire
una profonda connessione con il nostro pianeta vivente.
L’evoluzione a partire da 200 milioni di anni fa

Comparsa dei mammiferi


200 milioni di anni fa.
I primi mammiferi sarebbero comparsi in Asia oltre 200 milioni di anni fa, tra loro alcuni lunghi 3
cm circa e dal peso vivo di 2 grammi, con un grande rapporto peso/cervello (come il toporagno
Suncus etruscus che con i suoi 3,5 cm di lunghezza e 2 grammi di peso rappresenta il mammifero
vivente più piccolo che si conosca).
Dieta insettivora per i primi mammiferi, come per la vespa eusociale antenata di api e formiche.

Mammiferi placentati
70-65 milioni di anni fa.
Scenario geografico-climatico: siamo alla fine del Mesozoico, circa 70 milioni di anni fa, Europa e
America settentrionale sono ancora unite nel supercontinente di Laurasia e lungo la fascia equatoriale
che lo attraversava si formano enormi distese di piante con fiori. Grazie alla presenza di questi alberi
con fiori, si viene a creare una nicchia ecologica molto favorevole che permette ad un gran numero di
insetti di insediarsi e prosperare, vista l'abbondanza di cibo disponibile. Su quegli stessi alberi
trovano successivamente il loro habitat naturale i mammiferi insettivori che in precedenza vivevano a
terra. Questi, a loro volta, si adattano gradualmente al nuovo ambiente sviluppando zampe prensili e
una notevole agilità, trasformandosi in Proscimmie, le quali pertanto ebbero origine nei continenti del
nord e non a sud, dove si spostarono solo successivamente, in rapporto ai cambiamenti climatici.
Secondo gli ultimi studi i primi mammiferi placentati sarebbero nati e cresciuti rapidamente a partire
da 70-65 milioni di anni fa, dopo l’estinzione dei dinosauri, poco prima del loro antenato originale
che iniziò a differenziarsi circa 200.000-400.000 anni dopo l’evento. Nello specifico l’evoluzione
dei placentati sarebbe iniziata con animali simili alle tupaie, adattati alla vita arboricola e
insettivori. Il capostipite sarebbe un piccolo insettivoro-frugivoro, il Purgatorius ceratops, ricoperto
di pelliccia, con una lunga coda e pesante poco più di 200 grammi. La capacità di arrampicarsi sugli
alberi avrebbe conferito a tale specie un vantaggio competitivo sugli altri mammiferi, per lo più
terricoli, e ciò probabilmente contribuì al successo dei primi primati.

55 milioni di anni fa
Il fossile del più antico animale con caratteristiche da primate mai scoperto, forse antenato comune di
scimmie, scimpanzé e ominidi, è l’Archicebus achilles, che misurava circa 7 cm, esclusa la
lunghissima coda, dal peso di circa 20-30 grammi. La ricostruzione virtuale ha permesso di studiare
nei dettagli le strutture dello scheletro e di scoprire, per esempio, che la creatura sapeva saltare
molto bene e che questo probabilmente era il modo preferito con cui si spostava sui rami. I piccoli
denti appuntiti indicano che si cibava di insetti; i grandi occhi sporgenti suggeriscono che
l'Archicebus achilles aveva una ottima vista utile alla caccia diurna.
Scimmie e ominazione

Premessa: La Rift Valley


Circa 35 milioni di anni fa, in Africa orientale, oltre al generale deterioramento climatico, la
progressiva diminuzione dell'umidità e le alternanze marcate delle stagioni, si realizzò un evento
geologico di enorme portata: la formazione della frattura tettonica lunga oltre 5 mila chilometri, la
Rift Valley, che determinò quelle profonde depressioni (fino a 7 km) e solcature che caratterizzano
oggi la fascia orientale del continente africano.
La frattura, dal tipico andamento tripartito, si espanse dal mar Rosso verso sud ovest, creando una
sorta di imbuto in cui si incanalarono i venti secchi del nord; si creò quindi una sorta di barriera
ecologica che tagliò fuori la foresta pluviale, a est della valle, dagli approvvigionamenti idrici.
Questi mutamenti determinarono variazioni sull'ambiente della regione, attraverso una drastica
diminuzione della copertura arborea a est, a vantaggio di ambienti aperti tipo savana che agirono
come principale agente selettivo tra le specie esistenti. In particolare i Primati che più si erano
specializzati nella vita arboricola, risentirono fortemente di questi cambiamenti, estinguendosi o
adattandosi alle nuove condizioni ecologiche. Alcuni di questi adattamenti determinarono l'inizio di
quella che oggi è considerata l'evoluzione dell'uomo con la nascita delle prime forme di Ominidi,
circa 6 milioni di anni fa (tra i 7 e 5 milioni di anni fa). In particolare il nuovo ambiente di savana,
molto selettivo e micidiale per le caratteristiche dei primati quadrupedi di allora, portò al successo
evolutivo dei primati che tendevano alla postura eretta.

*A seguire, per “habitat”, si intende quello della valle del Rift

Primati catarrini -> Scimmie Driopitecine -> Proconsul


25 milioni di anni fa
Dieta: frutti, germogli e foglie tenere.
Habitat: foresta tropicale; viveva e dormiva sugli alberi dove trovava il cibo per il suo
sostentamento.
Tra queste scimmie vi era Il Proconsul africanus (si ritiene si nutrisse di sola frutta), dotato
proporzionalmente di un grosso cervello. L’esemplare di Proconsul africanus ritrovato è il più antico
documento fossile di un primate sprovvisto di coda e viene ritenuto, da molti, l'antenato diretto delle
attuali scimmie antropomorfe africane (scimpanzé e gorilla) e dell'uomo. Si trattava di una specie che
prediligeva le foreste tropicali dell'Africa centro-orientale.

Australopiteci
4,2 milioni di anni fa
Volume del cervello 430-500 cc
Dieta: variabile a seconda della specie e dei luoghi. Era dotato di denti abbastanza adatti a ogni cibo.
Come abbiamo visto la nascita della catena montuosa della Rift Valley creò progressivamente una
differenza di clima tra le regioni che si trovavano ad est, da quelle che si trovavano ad ovest rispetto
ad essa. Le masse cariche di umidità provenienti dall’Atlantico scaricavano le precipitazioni sulle
catene del Rift, giungendo nelle regioni orientali ormai scariche. Inizialmente ad ovest le terre
rimasero coperte di foreste, mentre a est si creò un clima più arido che portò alla riduzione e alla
scomparsa della foresta, con la formazione della savana.
Gli evoluzionisti Donald Jhonson e Tim White, dopo il ritrovamento di Lucy (un fossile così
nominato), hanno pensato all'Australopithecus afarensis come antenato dell'uomo, mentre gli
evoluzionisti Ronald Clarch, Filis Tobias e Lee Berger, paleoantropologo alla Johannesburg's
University di Witwatersrandi, hanno ipotizzato che il nostro antenato è l’Australopithecus africanus
(detto anche Australopiteco gracile).
Lee Berger, in particolare, è giunto alla conclusione che l'andatura di A. africanus era più vicina al
modello delle scimmie antropomorfe di quanto non lo fosse quella di Lucy e così è caduta l'idea che
l'Afarensis avesse dato origine, per via di una divaricazione di phylum (Phylum deriva dal greco
phylai: "clan, tribù, gente") all'Africanus, come pensavano Donald Jhonson e Tim White. Ma tutto è
stato poi messo in serie difficoltà da successive scoperte fossili. Risulta, infatti, un vasto “cespuglio”
di Australopiteci nel quale trovare una linea di evoluzione verso l'uomo.
Gli australopiteci avevano un'andatura eretta, ma non perfettamente adatta all'habitat in cui vivevano,
la savana, caratterizzata da rari alberi dove gli australopiteci si rifugiavano in presenza di predatori.
Normalmente vivevano a terra, al contrario delle scimmie antropomorfe idonee a continuare a vivere
sugli alberi. Si cibavano di larve, bacche, insetti, radici. Nel 1994 un gruppo dell'Università di
Liverpool, in Inghilterra, studiò l'andatura degli australopiteci includendo per essi, oltre una
locomozione bipede non perfetta, anche una locomozione quadrumane. La camminata quadrumane
doveva essere utilizzata nella ricerca di cibo a terra, utilizzando le mani chiuse a pugno, così come il
gibbone e l'orango, che camminano sulle nocche, ma spesso camminano pure con mani chiuse a
pugno. Le dita della mano dell'australopiteco rispetto a quelle di uno scimpanzé, capace di
dondolarsi attaccato ad un ramo, sono piuttosto corte, le dita poi sono più curvate che nell'uomo ed il
pollice è posto più frontalmente all'indice di quanto si ha nello scimpanzé. Studiando gli attacchi
muscolari, si è dedotto che la mano aveva una scarsa “presa di forza”, mentre disponeva di una
sufficiente presa di precisione. Come conseguenza si determina una presa adatta alla raccolta di
frutti, con inoltre la capacità di scavo per raggiungere e raccogliere radici per l'alimentazione. La
capacità cranica oscilla, per le varie specie, tra i 430 e i 500 cc. L'altezza si aggira tra i 130 cm.
(australopiteco gracile) e i 150 cm. (australopiteco robusto).
Gli australopiteci mostrano un calcagno umaniforme, ma dita piuttosto lunghe, tali da essere confuse
con quelle di una mano. Le dita del piede sono leggermente arcuate, in analogia alle antropomorfe, il
che fa pensare che fossero adatte alla rapida salita di alberi di media grandezza.
L'arco di esistenza degli australopiteci va da 6-4 milioni a un milione di anni fa.
Il fatto che gli australopitechi fossero fondamentalmente degli scimpanzé bipedi significa che
l'evoluzione dell'andatura non è stata influenzata in modo significativo dall'aumento in capacità della
scatola cranica e quindi dallo sviluppo dell'intelligenza, come veniva invece propugnato fino a tempi
recenti da numerosi studiosi. La spiegazione più accreditata per l'acquisizione di un'andatura bipede,
vuole questa caratteristica come un adattamento all'avanzata della savana in seguito ai cambiamenti
climatici che interessarono l'Africa centro-orientale attorno ai 10 milioni di anni fa: l'andatura eretta
consentiva agli australopitechi di ergersi al di sopra dell'erba alta ed osservare agevolmente i
dintorni, individuando fonti di cibo o di pericolo. Si può quindi pensare che nei primi
australopitechi, la forte muscolatura delle gambe fosse stata evoluta come adattamento al movimento
orizzontale sui rami della volta arborea e che in un secondo momento essa sia tornata assai utile per
muoversi al suolo nelle sterminate pianure africane.
Nonostante la taglia contenuta e la mancanza di particolari adattamenti che ne assicurassero la
competitività, gli australopitecidi riuscirono ad affermarsi grazie alla dieta onnivora, che consentiva
loro di trovare nutrimento in qualsiasi frangente, sfruttando indifferentemente risorse di origine
animale (ad esempio carcasse di grossi erbivori uccisi dai predatori, oppure piccole prede catturate
occasionalmente) così come le risorse offerte dalla terra (radici, frutti ed altri cibi di origine
vegetale). Questo opportunismo permise agli australopiteci di diffondersi in gran parte del continente
africano.
Gli studiosi sono propensi a credere che dal genere Australopithecus ed in particolare dalla specie
africanus, si siano staccati i progenitori del genere Homo ed in particolare Homo erectus, attorno ai
due milioni di anni fa: ciò non è inverosimile, tuttavia recentemente sono stati rinvenuti resti fossili
di primati ascrivibili proprio al genere Homo e tuttavia antecedenti all'apparizione di
Australopithecus africanus. Questo vorrebbe dire che il distacco dagli australopitecini degli antenati
dell'uomo moderno potrebbe essere avvenuto prima di quanto si pensasse, ad esempio a partire da
Australopithecus afarensis, o da specie ancora più primitive, addirittura estranee al genere, come
Kenyanthropus platyops.

Homo habilis
2,4 milioni di anni fa
Volume del cervello 510-600 cc
L' H. habilis era forse l'antenato del più avanzato Homo ergaster, che a sua volta fu l'antenato dell' H.
erectus. Continuano ad esserci dibattiti sulla tesi che l'H. habilis sia stato o meno un diretto antenato
dell'uomo, e vi sono anche dubbi sul fatto che tutti i fossili noti siano stati attribuiti correttamente a
questa specie.
H. habilis mangiava certamente carne, lo provano i cumuli di ossa che ci ha lasciato, con segni di
taglio eseguiti con "coltelli di pietra". Può darsi, specialmente agli inizi, che non andasse
propriamente a caccia, ma utilizzasse carcasse di animali predati da Carnivori, specialmente dalle
tigri con i denti a sciabola, oggi estinte, cibandosi di parti non utilizzate da questi e specialmente del
midollo delle ossa, che le tigri con i denti a sciabola erano incapaci di frantumare. Strie oblique di
usura sui denti anteriori sembrano prodotti da uno strumento con cui esso tagliava la carne mentre
veniva tenuta tra i denti stessi. Un adattamento all'alimentazione in parte a base di carne può essere
l'assottigliamento dello smalto rispetto agli Australopitecini. Tuttavia H. habilis consumava anche
cibo vegetale, come è provato anche da solchi di usura prodotti da fitoliti contenuti in Graminacee o
piperacee e da un caso di erosione di un molare dovuta a cibi vegetali acidi quali frutti acerbi.

Homo ergaster - erectus


2 milioni di anni fa
Volume del cervello 700-1100 cc
L'H. ergaster, assieme alle altre due varianti Homo erectus e Homo heidelbergensis, fu il primo
ominide in grado di articolare il linguaggio.
Anche H. erectus si nutriva di carne, come è provato anche dai segni di taglio sulle ossa; la riduzione
della dentatura ed il miglioramento della tecnica di fabbricazione di strumenti, sembrano anzi
indicare un aumento del consumo di carne. Anche Homo erectus tagliava la carne tenuta tra i denti
con "coltelli di pietra", causando caratteristici solchi di usura. Il rapido aumento di statura passando
da H. habilis a H. erectus può essere la conseguenza di un ulteriore adattamento ad una forma di
utilizzo massivo di carcasse animali; cioè questi Ominidi non attendevano più che il predatore se ne
andasse per impossessarsi della carcassa, ma lo scacciavano attivamente.
Tuttavia esso mangiava anche cibi vegetali, ad esempio semi arrostiti, come è provato da resti dei
semi stessi; utilizzava infatti anche il fuoco per cuocere i cibi. Per analogia con attuali popolazioni di
cacciatori/raccoglitori, è probabile che le calorie fornite dalla carne non superassero mai 1/3 delle
calorie totali. Infatti un'assunzione di proteine in quantità superiore al 50% delle calorie totali,
avrebbe portato a patologie.

Homo sapiens arcaico e moderno


600.000 anni fa
Nell'Homo sapiens arcaicus rientrano i Neandertal, cacciatori e carnivori, particolarmente presenti
in Europa, oltre 150.000 anni prima dei sapiens.
Oggi si tende a raccogliere sotto il titolo di Homo heidelbergensis, i reperti che prima venivano posti
sotto il nome di Homo sapiens arcaicus, ma non c'è accordo tra gli studiosi, per cui è bene continuare
a parlare anche di Homo sapiens arcaicus.
Anche Homo sapiens arcaico usava coltelli di pietra che hanno lasciato segni obliqui sugli incisivi,
indicando un uso di carne che veniva tagliata con il coltello mentre veniva trattenuta con gli incisivi.
Tuttavia l'abbondanza e l'orientamento delle strie prodotte da materiale abrasivo, simili a quelle
delle attuali popolazioni prevalentemente vegetariane, mostrano una dieta formata prevalentemente
da materiale vegetale.
Durante l’evoluzione, nonostante la differenziazione con i sapiens, si verificarono incroci che di
certo hanno inciso sul prodotto finale. Gli incroci sono ben testimoniati da tipi umani rinvenuti in
Palestina (grotte di Skhul e Qafzef), dove 100-115 mila anni fa vivevano uomini con crani ibridi
neanderteliani-moderni.
A questo punto sono chiamati in causa gli aborigeni australiani che presentano caratteri di Homo
sapiens arcaico, di Homo erectus e di Homo neandertalensis. Va rilevato che oggi tutte le razze
umane sono feconde tra di loro e generano esseri fecondi, e nessuno può avanzare dubbi scientifici
per il passato. Circa l'interfecondità tra Sapiens e Neandertal, o in genere tipi arcaici, va segnalato
che in Romania nella Pestera cu Oase ("cava delle ossa") è stato rinvenuto recentemete il più antico
Homo sapiens europeo (36-34 mila anni fa): un maschio adulto ed un ragazzo. La mascella
dell'adulto ha rivelato caratteri primitivi risalenti a 200 mila anni fa. Reperti ritrovati ad Herto in
Etiopia, hanno presentato un Homo sapiens di 160 mila anni fa: il più antico esemplare ritrovato fino
ad ora. Le sue caratteristiche sono chiaramente moderne, e rendono fondato l'incrocio rivelato dai
reperti della "Pestera cu Oase".
Diversi paleoantropologi oggi ritengono però che “sapiens arcaico” sia una denominazione generica
priva di fondamento biologico, contenitore di comodo che nasconde vecchi pregiudizi sulla
morfologia dei progenitori, secondo cui gli antenati devono essere più robusti dei discendenti. Capita
invece che il più antico Homo europeo, rinvenuto in Spagna, ad Atapuerca, abbia 800.000 anni e
possieda un’anatomia molto più moderna del Neanderthal, posteriore di mezzo milione di anni.
E' comunque in Africa che sono stati rinvenuti i reperti fossili che potrebbero testimoniare la più
antica transizione da forme umane arcaiche al moderno H. sapiens: risalirebbero ad un intervallo
cronologico compreso fra 150.000 e 100.000 mila anni fa, ovvero ad una fase che precede la
comparsa di morfologie moderne in altre regioni geografiche. Inoltre, per quanto riguarda aspetti
strutturali della morfologia scheletrica (in particolare del cranio), in Africa come altrove assistiamo
ad un cambiamento relativamente improvviso che, da una volta cranica bassa e allungata (tipica delle
forme arcaiche del genere Homo), conduce a quella dell'umanità moderna, caratterizzata da un
innalzamento verticale della fronte, delle pareti laterali della volta e dell'arco occipitale. Questo tipo
di variazione morfologica - rapida e strutturale - appare difficilmente interpretabile in termini di
evoluzione multiregionale, mentre favorisce un'ipotesi di diffusione di H. sapiens a partire da un
unico centro di origine.
La controversia scientifica sull’origine dell’uomo moderno vede in campo due principali scuole di
pensiero: la teoria dell’origine africana recente, largamente condivisa dalla maggioranza degli
evoluzionisti, e il modello multiregionale, sostenuto da una minoranza di paleoantropologi
(M.Wolpoff, A. Thorne e altri).
Secondo il modello Out-of-Africa le popolazioni umane odierne sono discendenti dei primi Homo
sapiens emigrati dall’Africa negli ultimi 100.000 anni che, colonizzando gli altri continenti, si
sostituirono “molto velocemente” agli antenati del genere Homo che vi abitavano. Questa tesi
accreditata nella seconda metà del ‘900, adduce, tra le prove a suo supporto, gli studi sulla genetica
delle popolazioni umane (in base all’analisi del DNA mitocondriale, ad esempio, si nega ogni
parentela “filogenetica” tra uomo di Neanderthal e sapiens moderno).
La teoria dell’origine multiregionale, che si rifà agli studi di Franz Weidenreich degli anni ’40, si
basa principalmente sullo studio comparato dell’anatomia e sostiene al contrario che uomini moderni
ed arcaici fossero interfecondi e, mescolandosi fra loro, lasciarono in eredità ai discendenti relitti di
morfologie regionali. Quindi tra gli individui dei vari continenti si troverebbero tracce dei caratteri
ossei dei loro lontani antenati: l’Uomo di Pechino, l’Uomo di Giava, l’Uomo di Neanderthal europeo
(prove di una convivenza di lungo periodo e dell’incrocio di diversi tipi umani sono stati rinvenute in
Croazia e Palestina dove, 100.000 anni fa, vivevano individui con crani ibridi neandertaliani-
moderni).
In questa diatriba si collocano i caratteri cranio-facciali unici degli Aborigeni australiani. Alcune
etnie presentano una calotta cranica di spessore notevole, con fronte ribassata e inclinata, forte
prognatismo, arcate sopraorbitali sporgenti, a volte mento sfuggente. In paleoantropologia, questi
sono i caratteri che, variando il grado di ipertrofia ossea, distinguono le varie specie di Homo
pleistocenico (dal più gracile al più robusto sono: H.sapiens arcaico , H. erectus,
H.neanderthalensis).
I resti dell’Uomo di Giava (H.erectus di Ngandong) sono stati recentemente post-datati a 30.000 anni,
mentre nell’Australia sud-orientale, esemplari di H. sapiens “robusti” sono recentissimi (Kow
Swamp, 10.000 anni) e posteriori ad altri australiani “gracili” (Lake Mungo, 60-30 mila anni).
Non è necessario postulare che l’uomo “moderno” derivi da quello “arcaico”. Queste sono infatti
denominazioni suggestive del vecchio paradigma evoluzionista delle specie separate e successive. In
generale, i fossili del pleistocene sono interpretabili come varietà di un’unica grande specie
politipica (come suggerisce Wolpoff) e cosmopolita che vive sulla Terra da almeno 1,5 milioni di
anni. Gli adattamenti climatici di lungo periodo hanno dato luogo a diverse varietà regionali (o razze)
“gracili” e “robuste”. In fondo la differenza tra l’Homo erectus africano e il Neanderthal è
qualitativamente la stessa che intercorre tra i Keniani e gli Inuit di oggi, solo amplificata nelle
proporzioni: ai tropici i corpi sono alti e slanciati, con arti longilinei adatti alla dispersione del
calore, nell’Artico sono tozzi, con un tronco ben piantato, ossa corte e robuste, per conservare al
massimo la temperatura corporea.
Il tardo pleistocene si è concluso con il cambiamento climatico globale di 12.000 anni fa, in seguito
al quale si sono avuti sia delle massicce migrazioni che ibridazioni tra varie razze, con estinzione
delle varietà umane estreme (specializzate). La specie umana rimane comunque uno dei mammiferi
terrestri con le più ampie variazioni fisiche, di statura, colore e conformazione degli adulti.
Secondo la teoria attualmente più accreditata, il periodo che va dal paleolitico medio, circa 200.000
anni fa (i più antichi resti anatomicamente simili all'uomo moderno si possono datare a 195 000 anni
fa, con una incertezza di ± 5 000 anni), all'epoca odierna, vede la comparsa e la diversificazione
della specie Homo sapiens, in Africa orientale. Secondo le teorie attuali più accreditate, dal
continente africano, circa 130.000 anni fa (Pleistocene medio) in stretta coincidenza con un evento di
fortissima riduzione della popolazione globale, tuttora in fase di definizione, parte della specie iniziò
un percorso migratorio che attraverso un corridoio medio orientale la portò a colonizzare prima
l’Asia meridionale e successivamente l’Europa e l'intero pianeta.

Perché ebbero inizio le migrazioni dell’Homo sapiens verso Asia ed Europa? E cosa accadrebbe
se la Liberazione dell’uomo divenisse massiva?
La scienza contemporanea non è riuscita ancora a dare una spiegazione al perché ebbero inizio, circa
130.000 anni fa, le migrazioni dell’Homo sapiens verso l’Asia e l’Europa, cosa che invece risulta
molto semplice da spiegare in base alle implicazioni della scoperta della double-matrix. Difatti
sappiamo che la specie vivente m-v ha necessità di aumentare la sua popolazione di cellule
assimilate, al fine di potersi espandere e di combattere con successo altre sub m-v interne alla stessa
specie animale da essa assimilata. A tal fine le m-v di tutte le specie animali assimilate, selezionano i
meccanismi che sono più idonei allo sviluppo massivo della popolazione, cosa che nelle m-v più
antiche, come quella di formiche, api e termiti, ha raggiunto un grado di eccellenza attraverso
l’istituzione di regine iper prolifiche, riuscendo al contempo ad evitare l’espressione sessuale dei
singoli individui e quindi di bloccare le derive libertarie che si verificherebbero se la sessualità
fosse libera e quindi genotipica.
In rapporto all’evoluzione dell’uomo tali fenomeni sono stati molto più recenti, difatti, ad es, mentre
la m-v delle formiche ha oltre 150 milioni di anni, quella di Homo sapiens solo 200.000 ed è quindi
in una fase embrionale di sviluppo.
L’inizio delle migrazioni fu quindi causato dall’aumento della popolazione umana che portò ad una
situazione di insufficienza delle risorse naturali disponibili nel punto di origine. Ne seguirono
conseguenzialmente lotte e guerre tra le micro matrici umane africane, allo scopo di accaparrarsi le
risorse e ciò costrinse gli sconfitti ad iniziare le migrazioni. Stessa cosa si verificò poi nei nuovi
territori occupati, portando il sapiens ad ulteriori migrazioni a scopo di occupazione, fino ad arrivare
ad infestare e saccheggiare tutto il pianeta.
Questa realtà ci permette di ipotizzare, con chiarezza, cosa accadrebbe se la Liberazione dell’uomo
dalla double-matrix divenisse un fenomeno di massa: le nascite avrebbero un decremento radicale e
l’uomo potrebbe tornare, nel tempo, al suo luogo di origine, ossia l’Africa equatoriale e sub
equatoriale, oltre ad insediarsi nelle altre aree, con climi similari, del pianeta. Ma se così non
dovesse accadere come effetto della scoperta della double-matrix, sarà di certo la natura a decretare
il verificarsi di questo scenario, con il prossimo evento ciclico, climatico o catastrofico, che
consentirà la sopravvivenza del sapiens solo nelle zone ad esso più congeniali. Non preoccupatevi
quindi dei suggerimenti a sfondo negativo che la m-s vi potrebbe darvi in merito alla liberazione
dell’uomo, in rapporto alla sua evoluzione ed al futuro in genere. Il ritorno all’origine è già scritto
nel passato del nostro pianeta madre che nei millenni ha visto un costante susseguirsi di cambiamenti
climatici radicali e di catastrofi di vaio genere, causate da esplosioni di super vulcani, o dalla caduta
di grandi meteoriti.
E ciò ci fa capire ancora una volta quanto sia effimero occuparsi del “sociale”, o percorrere sentieri
pseudo spirituali, piuttosto che procedere spediti verso la liberazione del sé, dalla m-s che lo
opprime e ne impedisce l’espressione. Di vite in questa forma ne avremo una sola, tranne che non si
voglia vivere nelle illusioni religiose della vita dopo la morte, della reincarnazione, o delle vite
precedenti e successive a scopo esperienziale. Si tratta solo di spazzatura atta a generare schiavi
sedati.
L’alimentazione dell’uomo moderno

E’ probabile che la carne non abbia mai costituito la base dell'alimentazione; infatti sono stati trovati
anche resti di cestini per la raccolta di vegetali (Wing & Brown 1979). L'esame dei fitoliti ritrovati
sullo smalto dei denti e nel tartaro ha mostrato un uso prevalente di cereali come alimenti (Lalueza et
al. 1996a). L'usura dei denti mostra un'abbondanza ed un orientamento delle microstrie simile a
quelli delle popolazioni moderne prevalentemente vegetariane (Lalueza et al. 1996b). Il rapporto
stronzio/calcio era piuttosto elevato nel Mesolitico, indicando un'alimentazione prevalentemente
basata sui vegetali; tuttavia in seguito, nel Neolitico, aumentò nuovamente, forse a seguito
dell'allevamento di animali (Grupe 1995). La riduzione dei denti postcanini e specialmente del terzo
molare, che spesso manca (dente del giudizio), sta ad indicare un cibo di minore consistenza che
negli altri Ominidi, probabilmente a causa dell'uso del fuoco per cucinare. D'altra parte l'uomo
moderno ha lo spessore dello smalto maggiore di quello dell'uomo di Neandertal (Zilberman & Smith
1992, Molnar et al. 1993), anche se ambedue l'hanno ben minore di Australopithecus. Ciò potrebbe
indicare un minor uso della carne da parte dell'uomo moderno, rispetto a quello di Neandertal.
L'essere ospite definitivo quasi esclusivo di due specie di vermi solitari, indica una parziale
carnivoria costante e di lunga durata (Henneberg et al. 1998).

Adattamenti dell'uomo moderno


Negli adattamenti dell'uomo moderno dobbiamo distinguere: adattamenti antichi, che erano già
posseduti dagli Australopitecini, e che non sono stati perduti nonostante l'innegabile cambiamento di
dieta; ed altri più recenti, che riflettono la sua storia evolutiva più recente.
Tra gli adattamenti antichi menzioniamo:
-Forma della testa, con la dentatura sotto, anziché davanti, al cranio. È un adattamento a mangiare
cibi duri (Preuschoft 1989; Antón 1996).
-Articolazione temporo-mandibolare: adattamento a masticare oggetti piccoli e duri (Jolly 1970).
-Arcata dentaria ampia e parabolica: adattamento a mangiare grani di cereali (Jolly 1970).
-Incisivi piccoli: adattamento a mangiare foglie.
-Riduzione dei canini: adattamento a mangiare cibi duri.
-Premolari e molari con cuspidi basse: adattamento a mangiare cibi duri.
-Smalto spesso: adattamento a mangiare cibi duri. Lo spessore dello smalto si è ridotto nel corso
dell'evoluzione dell'uomo, ma attualmente è sempre molto maggiore che nelle scimmie antropomorfe
(Nagatoshi 1990, Conroy 1991).
-Mano con pollice opponibile: adattamento a raccogliere piccoli oggetti duri, probabilmente semi.
-Forma del colon con tasche e pieghe semilunari: adattamento alla folivoria (Chivers & Langer
1994).

Tra gli adattamenti recenti menzioniamo


-Riduzione della grandezza dei premolari e molari e tendenza alla riduzione del loro numero: è un
adattamento a mangiare cibo più tenero, forse un effetto della carnivoria o della cottura dei cibi.
-Riduzione della lunghezza e della superficie dell'intestino: parziale adattamento alla carnivoria.
(Maclarnon et al. 1986)
Vi sono poi degli adattamenti che non sappiamo se siano antichi o recenti, perché riguardano parti del
corpo non scheletriche, di cui non conosciamo la disposizione negli antichi Ominidi.

-Rapporto tra le superfici di stomaco+cieco+colon e intestino tenue: adattamento alla frugivoria, con
tendenza alla carnivoria (Chivers & Hladik 1980, 1984).
-Digestione alloenzimatica: adattamento a un regime alimentare di non carnivoria (Chivers & Langer
1994).
-Cuscinetti di grasso nei glutei: adattamento ad una alimentazione a base di semi (Jolly 1970).
-Globuline IgA: adattamento ad un'alimentazione a base di foglie (Andrews 1981).

Come si può vedere gli adattamenti dell'uomo sono in prevalenza per un'alimentazione a base di
vegetali, soprattutto semi, tuberi e foglie. Gli adattamenti ad un'alimentazione a base di carne sono
molto meno numerosi. Considerando l'evoluzione dell'uomo, sembra che questi adattamenti ad
un'alimentazione a base di semi, tuberi e foglie, fossero più spiccati negli Australopitecini; in seguito
però alcuni di questi adattamenti sono regrediti a seguito dell'inserimento anche della carne
nell'alimentazione degli Ominidi. Tuttavia una quantità di adattamenti che favoriscono
un'alimentazione a base di semi, tuberi e foglie si sono conservati fino ad oggi; inoltre sembra che,
mentre l'Uomo di Neandertal si è specializzò per un'alimentazione più carnivora, l'uomo moderno
(Homo sapiens moderno) è invece ritornato su un'alimentazione a base soprattutto di vegetali, e ciò
ha influito sui suoi adattamenti.

Il clima gioca comunque un ruolo fondamentale sulla scelta alimentare per cause adattative legate
alla temperatura. Tutti i dati di cui disponiamo, dicono all’unisono che quanto più ci avviciniamo al
veganismo crudista, fino al fruttivorismo, tanto più la salute, le aspettative di vita e l’energia, si
impennano. L’uomo è nato ai tropici e non ha sviluppato alcun adattamento termico all’ambiente; ciò
significa che se risiede in luoghi freddi dovrà avere un’alimentazione più sul vegano crudista grasso,
piuttosto che fruttivoro e che non vi è quindi una regola fissa, così come i climi in cui vivono gli
uomini, non sono né gli stessi, né quelli per i quali esso è strutturato, tropici a parte.

Comunque anche una breve cottura conservativa come ultimo pasto della giornata, di
verdure/tuberi/ortaggi, sempre preceduto da vegetali freschi crudi, non sembra causare particolari
problemi. In generale la percentuale di crudo dovrebbe aggirarsi intorno all’80/90% almeno, per
dare risultati molto soddisfacenti, a livello di vitalità e benessere.
Il crudismo vegan integrale o frugivorismo, sembra sia possibile raggiungerlo più facilmente e
mantenerlo, preferenzialmente in zone climatiche calde e tendenzialmente poco umide, dove abbonda
la frutta dolce e grazie al sole e alla presenza di altri fattori ambientali particolarmente favorevoli
alla fisiologia umana, è possibile anche per lunghi periodi, con la giusta varietà a rotazione, vivere
anche solo di frutta dolce, frutta grassa e qualche ortaggio, senza l’aggiunta di verdure a foglia e
radici/tuberi, semi e noci.
Inoltre esistono variabili molto personali di tolleranza verso alcuni alimenti tra quelli menzionati,
che determinano risultati anche molto diversi, nell’arco di un lasso di tempo abbastanza lungo.
Ad esempio ci sono persone che tollerano molto male la frutta acida, sviluppando col tempo
problemi di demineralizzazione ai denti, erosione, ferite alla mucosa della bocca, indebolimento ed
astenia. Altri invece sembrano beneficiarne in modo particolare, addirittura ottenendo benefici e
guarigione di malattie in stato avanzato.
In altri casi è stata notata una difficoltà a digerire i grassi di noci e semi, mentre invece quelli da
frutta risultano più tollerabili (parliamo di avocado e olive), in altri casi ancora è esattamente il
contrario.
Ci sono persone che digeriscono molto bene le verdure, i tuberi (a parte la patata bianca e gialla che
risulta indigesta cruda), i fiori e le verdure in genere, tutto consumato crudo. Altri che non riescono a
metabolizzarli in questo modo ed invece li tollerano soltanto cotti.
Alcune persone sembrano funzionare molto bene con sola frutta dolce e pochi ortaggi, altri nel tempo
sviluppano carenze di minerali in questo modo e devono tornare a consumare almeno le verdure a
foglia verde.
Molto dipende da fattori ambientali climatici, come già si accennava sopra, ma anche dalla qualità
degli alimenti freschi consumati, dalle tecniche di coltura e dalla specificità dei terreni.
Inoltre incide molto anche la storia personale, alimentare, precedente al cambiamento verso il
crudismo vegan a da altri fattori più emozionali/energetici.
Insomma: difficile davvero determinare con esattezza quale sia la cosa migliore, il consiglio è
sempre quello di sviluppare col tempo una sensibilità sufficientemente ampia verso il proprio corpo,
senza abbracciare nessun assolutismo, rimanendo elastici ed adattabili, partendo dalle linee generali
descritte precedentemente.
Contributo sulla corretta alimentazione dell’uomo, del Dr.med. Pier
Luigi Simari
Medico Internista e Specialista in Malattie del Fegato e del Ricambio, esperto in Alimentazione.

Genetica, epigenetica e predisposizioni ad allergie, malattie neurologiche, malattie


cardiocircolatorie.
Siamo geneticamente ed ontogeneticamente vegani, anzi fruttariani. Non deriviamo dagli scimpanzè
ma dai gorilla: recenti scoperte, presentano agli studiosi nuovi aspetti da approfondire. "La sequenza
del genoma umano è identica, forse al 98 per cento, a quella del gorilla", spiega Chris Tyler-Smith,
un genetista del Wellcome Trust. "In altre parole gran parte dei nostri geni sono molto simili o
addirittura identici ai corrispondenti geni dei gorilla. Ma quelle che ci interessano di più sono le
poche sequenze differenti":
http://europepmc.org/abstract/MED/22398555
http://www.sanger.ac.uk/resources/downloads/gorilla/
http://www.sanger.ac.uk/about/press/2012/120307.html

"The team found that divergence of gorillas from humans and chimpanzees occurred around ten
million years ago. The split between eastern and western gorillas was much more recent, in the last
million years or so, and was gradual, although they are now genetically distinct. This split is
comparable in some ways to the split between chimpanzees and bonobos, or modern humans and
Neanderthals".

Altri geni, associati alla demenza senile e alle malattie cardiocircolatorie dell'uomo, appaiono più o
meno identici in entrambe le specie, ma nel gorilla non sono responsabili di patologie. "Capire
perché quelle varianti sono così dannose per l'uomo ma non per il gorilla sarebbe molto utile per la
medicina", prosegue lo studioso. Semplice: l'uomo mangia latte, suoi derivati e carne, cosa che non
fa il gorilla perché è fruttariano. Non abbiamo i geni adatti per mangiare carne, latte e derivati e
nemmeno per i cereali.
L’uomo è predisposto a nutrirsi di sola frutta . Studi preliminari sui denti fossili hanno condotto il
Dott. Alan Walker, antropologo dell’Università John Hopkins, a suggerire una ipotesi sensazionale:
gli antenati umani, in origine e per almeno 12 milioni di anni non erano prevalentemente mangiatori
di carne e neppure di semi, germogli, foglie o erbe; né erano onnivori. I loro denti invece sembrano
mostrare le tipiche caratteristiche di chi si nutriva di una dieta a base di frutta.
Vero è però che i progenitore dell’uomo moderno, ad un certo punto della storia, acquisì abitudini
onnivore. Ma alcuni milioni di anni di carne (che non era un alimento quotidiano) contro decine di
milioni di anni di frutta, non hanno cambiato la struttura anatomica e fisiologica del corpo.

Ruolo del clima e della geografia nella produzione del cibo e nell' alimentazione.
L’uomo è nato ai tropici e non ha sviluppato alcun adattamento termico all’ambiente; ciò significa che
se risiede in luoghi freddi, dovrà avere un’alimentazione più sul vegano crudista grasso, piuttosto che
fruttivoro, e che non vi è quindi una regola fissa, così come i climi in cui vivono gli uomini, non sono
né gli stessi, né quelli per i quali esso è strutturato, tropici a parte.
Entrando nello specifico gli alimenti più compatibili con la struttura fisica umana attuale sembrano
essere, in linea generale: frutta dolce fresca, frutta semi-dolce e semi-acida, frutta acida (anche se
non da tutti ben tollerata), frutta grassa (anche qui ci sono variabili personali di tolleranza), frutta
essiccata dolce (consumata con moderazione poiché essendo un concentrato, può causare in alcuni
soggetti, fenomeni di carie dentali ed altre problematiche più correlate al metabolismo degli
zuccheri).
A proposito di frutti: si è anche ipotizzato possa essercene uno in particolare più adatto all'uomo, la
mela.
In realtà non esistono dati sufficienti per poter stabilire se esista realmente o meno un frutto elettivo,
ma tenendo conto della grande quantità di variazioni ed adattamenti nel frattempo avvenuti durante la
storia dell'uomo, si ritiene alquanto improbabile. Sembra invece assai più ragionevole, disporre
della grande varietà di frutti disponibili attualmente sul mercato, tenendo conto anche della rotazione
stagionale e della disponibilità di produzione locale, oltre che dai gusti e dalle compatibilità
personali.
Oltre alla frutta l'organismo umano sembra beneficiare molto anche del consumo di verdure, tuberi,
ortaggi, fiori, semi e noci (al naturale), germogli (anche cereali e legumi germinati eventualmente),
tutto consumato crudo o essiccato con metodi naturali. Del resto nessun animale in natura cuoce il
proprio cibo e nonostante l'uomo utilizzi il fuoco da tempo, per rendere più commestibili alcuni
alimenti non propriamente adatti alla sua fisiologia, il cibo crudo risulta essere ancora oggi la
migliore scelta possibile, visti i risultati in termini di salute e vitalità che il consumo prevalente di
vegetali integrali riesce a donare all'uomo. Il nostro organismo infatti considera innaturale ogni
materia vivente sottoposta a radicale trasformazione molecolare, anche quella che avviene con la
cottura, in quanto le sostanze cotte subiscono trasformazioni chimiche irreversibili. Inoltre la cottura
e, più in generale, l'elaborazione di cibi preparati con metodiche artigianali ed industriali, ne
favorisce l'acidificazione che costituisce un ulteriore fattore negativo che influenza in modo deleterio
molte funzioni del metabolismo.
Recentemente diversi studi scientifici provano che l'eccesso di acidità degli alimenti provoca la
depauperazione del patrimonio di bicarbonati dell' organismo elevando il bisogno di vitamina D e di
calcio:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19954569
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11842945
http://ajcn.nutrition.org/content/81/4/923.long
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18567759
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18926940
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15817873
In generale la percentuale di crudo dovrebbe aggirarsi intorno all80/90% almeno, per dare
risultati molto soddisfacenti, a livello di vitalità e benessere.
La possibilità di alimentarsi in questo modo è aumentata con il diffondersi del trasporto di
derrate alimentari a grande distanza e con il metodo agricolturale di Permacultura combinata con
quello dell' orticoltura SINERGICA. La selezione di specie resistenti ai climi più freddi senza
utilizzo di organismi geneticamente modificati favorisce l'alimentazione vegan crudista anche
avvicinandosi al nord, verso climi più freddi ed umidi; tuttavia il crudismo vegan, a queste latitudini,
si può integrare con qualche eventuale pasto cotto serale. Del resto siamo animali senza pelliccia ed
il freddo non è assolutamente il clima migliore per noi.

Come alimentarsi in questo modo?


Cominciamo dalla frutta!
Per preservare le vitamine e le sostanze che inattivano i radicali liberi la frutta è da mangiare sempre
matura cruda e biologica; non va abbinata ad alcun altro alimento, perché la frutta, ad eccezione dei
frutti amidacei e oleosi, vien digerita rapidamente.

Ortaggi: si dividono in ortaggi da assumere preferibilmente crudi e quelli da cuocere. Gli ortaggi
crudi si possono abbinare a qualsiasi altro alimento. Anche alla frutta (esempio finocchi e arance;
avogados e foglie di insalata) comunque è sempre preferibile mangiare la frutta da sola e in
monotipo. Gli ortaggi cotti se sono amidacei (patate, topinambour, carote) non vanno assunti con
cereali e nemmeno con legumi (per evitare possibili fermentazioni).

Legumi: molto importante è il metodo di cottura. Prima della cottura vanno messi a bagno almeno 12
ore in acqua non salata e poi sciacquati. Poi si mette una tazza di legumi ammollati con tre tazze di
acqua, si porta a bollore e poi si lascia a fuoco lento finchè i legumi non hanno assorbito tutta
l'acqua. I legumi possono essere abbinati ad ortaggi crudi e ai cotti non amidacei. E' controversa
l'associazione nello stesso pasto di legumi e cereali. Meglio nella stessa giornata ma non nello stesso
pasto. Evitare in ogni caso l'associazione di cereali raffinati ( pasta e pane) e legumi.

Cereali: in chicchi integrali cotti si possono abbinare a frutti secchi oleosi (mandorle, anacardi) e
alla frutta secca dolce. Quantità: osservare approssimativamente una piramide a tre piani terrazzati;
al primo livello c'è la frutta e gli ortaggi da assumere crudi; al secondo gli ortaggi da assumere cotti,
la frutta a semi e i legumi da cuocere; al terzo i cereali da cuocere ed i grassi vegetali artificialmente
prodotti (gli unici grassi vegetali naturali sono la polpa di cocco e gli avogado, che stanno nel primo
livello) La piramide a terrazza ha un aspetto iperbolico: il primo livello ha un ampiezza pari al
quadruplo del 2° piano e questo ha l'ampiezza pari al quadruplo del 3° piano. Quindi mangerete
approssimativamente 70-80% dal primo livello. 15-20 % dal 2° e solo 3-5 % del 3°.

L'Alimentazione in particolari situazioni.


Ruolo della vitamina b12 , del ferro ed altri principi nutritivi nella formazione dei globuli rossi e nei
meccanismi che provocano l'anemia nelle donne e negli organismi in accrescimento.
Evidenze:
1) Correlazione tra infezione cronica da Helycobacter Pylori ed anemia, negli onnivori.
1a) Nuove frontiere: H.Pylori innocuo commensale o pericoloso avversario?
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4291894/ to the beneficiary effects ofH. pylori
colonization (regression in child asthma and other allergic disorders), it has been concluded that H.
pylori is a common flora or at least harmless bacterium …
1b)Tra l'altro il cancro dell' esofago e dello stomaco è anche causato dal reflusso gastro-esofageo e
dalla gastrite cronica, inoltre altre cause di carenza di vitamina b12 che occorrono negli onnivori e
non nei vegani, sono i farmaci inibitori della pompa protonica e bloccanti dei recettori H2;
praticamente quei farmaci che sono costretti a prendere gli onnivori che soffrono di gastrite cronica e
reflusso gastroesofageo:
http://www.aerzteblatt.de/archiv/155968/Vitamin-B12-Mangel-Protonenpumpenhemmer-und-H2-
Blocker-als-Ausloeser?s=Vitamin+B12

2) Deficit di vitamina b12 con conseguenze più devastanti negli onnivori piuttosto che nei vegan-
crudisti:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23415653
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11146329
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15338248
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24911144
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22464408
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23236022

Ecco una fonte non animale di vitamina B12, buona per coloro a cui piacciono i funghi:
http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/jf9010966

Consumo di carne suina e sviluppo del morbo di Parkinson - Significantly higher frequency of
Helicobacter suis in patients with idiopathic parkinsonism than in control patients:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24117797

L'helicobacter suis sopravvive alla cottura - In conclusion, consumption of contaminated pork may
constitute a new route of transmission for H. suis infections in humans:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23880243

Incidenza di colon irritabile, celiachia ed altre intolleranze alimentari maggiore negli


onnivori/cerealivori che nei vegan-crudisti: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23239770
Vitamin D3 as a novel treatment for irritable bowel syndrome: single case leads to critical analysis of
patient-centred data:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23808281
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24076059
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23644955 The majority of IBS patients believe that certain
food items are important triggers of their GI symptoms. This is especially true for foods containing
carbohydrates and fat, and also may be relevant for histamine-releasing food items and foods rich in
biogenic amines:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25083057
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2912026
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24939595
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18614977
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22446969
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22366773

Obesità e sovrappeso
L'iperalimentazione è una malattia acquisita da quando l'umanità, in tempi precedenti alla storia
registrata è passata, per motivi probabilmente climatici, è passata da una alimentazione basata sulla
raccolta di frutti e verdure, a quella basata sulla agricoltura dei cereali. I cereali avevano l'indubbio
vantaggio di potere essere accumulati e conservati nelle stagioni sfavorevoli; un' ottimo sistema per
sopravvivere bene ad inverni rigidi. Sull'altro piatto della bilancia gli amidi complessi, alimento
sconosciuto all'umanità preglaciale, hanno provocato malattie nuove, dovute al metabolismo
dell'eccesso di saccarosio e glucosio, assorbiti selettivamente nel duodeno e a pasti abbondanti ma
poco frequenti. L'alimentazione precedente era basata sul fruttosio che viene assorbito per diffusione
e su pasti piccoli e frequenti.

Aspettativa di vita, tumori e alimentazione


Sono proprio le carni rosse, ricche in eme (Eme è il nucleo della macromolecola proteica che è
denominata emoglobina) a causare il cancro colo-rettale con questo meccanismo:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17761300
E' un articolo importante per altri correlati sullo stesso tema.
Aspettativa di vita dei vegetariani rispetto ai carnivori, citazione importante per ricerche correlate:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25073782

Calcio, osteoporosi e proteine animali


Un alto rapporto tra proteine animali e vegetali, aumenta il rischio di fratture nelle donne in età
postmenopausale: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11522569

Ruolo delle vitamine A e D nell'alimentazione vegana crudista


La vitamina A è una vitamina molto importante, se manca non funzionano bene i recettori dei seguenti
leganti: ormoni tiroidei, vitamina D, acidi grassi insaturi, ormoni estrogeni, testosterone, ormoni
tiroidei, e qualche altro ancora. La vitamina A si può assumere attraverso ortaggi, frutta rossi e gialle
ed oli vegetali polinsaturi.
Facciamo l'esempio dell'ormone Tiroideo: se manca la vitamina A, l'ormone Tiroideo, pur presente,
non è in grado di svolgere la sua funzione, ed ecco comparire freddolosità, intolleranza al freddo,
rugosità della pelle e secchezza degli occhi.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2675561/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=18537536
Inoltre la mancanza di Vitamina D nei bambini piccoli può indurre disturbi immunitari quali le
allergie alimentari:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23453797
La dermatite atopica è associata con bassi livelli ematici di vitamina d3
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24201460

Contenuto di sostanze minerali negli alimenti


Il mito sfatato degli alimenti carnei monopolizzatori di ferro facilmente assorbibile:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20100546 Phytoferritin, especially from legume seeds,
represents a novel alternative dietary iron source.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20146668 A novel EP-involved pathway for iron release from
soya bean seed ferritin.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22980850
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24564591
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25685985
Non è vero che il ferro vegetale non si assorbe! Piuttosto è stata scoperta una terza via di
assorbimento del ferro riservato al ferro vegetale:
http://www.springermedizin.at/artikel/33575-pflanzliches-eisen-geht-seine-eigenen-wege

CONTENUTO DI FERRO negli alimenti vegetali e in alcune carni


Cacao amaro in polvere 14.3
Crusca di frumento 12.9
Germe di frumento 10.0
Fagioli borlotti, Fagioli dall’occhio e cannellini, Lenticchie 9.0-8.0
Radicchio verde, Pistacchi 7.8-7.3
Soia, Ceci, Pesche secche, Anacardi 6.9-6.0
Muesli, Lupini, Albicocche disidratate e secche, Rucola, Fave, Cioccolato fondente 5.6-5.0
Piselli, Farina d’avena, Grano saraceno 4.5-4.0
Prugne secche, Fette biscottate, Frumento duro 3.9-3.6 Carne di cavallo 3.9
Olive, Arachidi tostate, Pesche disidratate, Miglio, Frumento tenero, Nocciole e Uva secca 3.5-3.3
Agnello cotto 3.2
Farina di frumento integrale, Mandorle, Fichi secchi, Riso parboiled, Spinaci 3.0-2.9 Daino e
Faraona 2.8
Datteri, Noci, Pane integrale, Mais 2.7-2.4 Vitello 2.3
Vitellone, Maiale, Tacchino, Gallina 1.9-1.6
(mg in 100 g di alimento al netto degli scarti)
Fonte: Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN).
Tabelle di Composizione degli Alimenti, aggiornamento 2000, ©INRAN 2000, EDRA.
PARTE OTTAVA
Il Risveglio è avvenuto, il punto sul percorso

Quando senti qualcuno pronto a Liberarsi e nascere,


versa altra acqua di consapevolezza nella brocca di vetro in cui vive;
l’acqua traboccherà e lui con essa e un altro fratello potrà ricongiungersi al mare.
Ma sii prima certo che tu stesso non vivi in una brocca;
è facile capirlo:
un’anima che può prenderne un’altra per mano,
nel breve istante in cui esplode la Liberazione,
è fatta di un’essenza che non parla mai di verità e del cosa è giusto fare;
perché poi, nell’immensità del mare, le emozioni di ciascuno faranno da guida.
L’anima che "accompagna" scambia energia,
non è maestra.
Perché nella libertà e nell'amore, non c'è nulla da fare, ma solo da vivere.

-Almalibre Rebelde-
La liberazione dalla matrice-schiavizzante e la creazione di se stessi

Il Risveglio è avvenuto, l’anima ora respira


Grazie alla prima discontinuità conscia pilotata; pilotata dall’iniezione del virus di consapevolezza
che ha cancellato anche sul piano inconscio lo schermo con cui la m-s si occulta in quanto
programma, il Risveglio è avvenuto.
A seguito del primo Salto l’uomo acquisisce la consapevolezza della sua individualità, perdendo la
precedente connotazione di cellula-uomo inconsapevole dell’esistenza di una sua Essenza. Egli è ora
un Uomo Risvegliato e acquisisce anche la consapevolezza parziale di ciò che forse sarebbe stata la
sua vita se non fosse stato assimilato; inizia a osservare e confrontare il suo prima e il suo adesso,
consapevole della diversità di specie tra i due attori: m-s e parte libera.
L’Uomo Risvegliato è ancora guidato dalla m-s e vive nell’innaturale frammentazione che lo
caratterizza; ma essendone consapevole può cominciare a percepire periodicamente la
deframmentazione e l’unione con l’universo. Può inoltre potenziare e prolungare questi momenti
attraverso varie pratiche energetiche e di meditazione che risultano quindi utili a rafforzare il quadro
generale e a prepararsi al Grande Salto.
Il primo Salto è un momento straordinario e un grande punto d’arrivo in cui, seppure in modo
nebbioso, l’Uomo Risvegliato comincia a percepire nitidamente che la porta verso l’unità, la libertà,
l’amore e la gioia, esiste. Le sue modalità di scelta cambiano, e inizia ad ascoltare l’energia
universale. Ciò che prima gli appariva indispensabile viene messo costantemente in discussione.
L’Uomo Risvegliato è consapevole della potenza con cui i principali schemi di matrice sono stati
piantati in sé e quindi dell’enorme sforzo necessario a sradicarli; ma è conscio di poterli affrontare e
trasmutarsi.
Da qui in poi tutto il suo agire e il rapporto conoscenza-consapevolezza sarà trasversalmente al
servizio della sua parte libera che anelando alla Rinascita dell’UOL che ormai sente con forza in lui,
potrebbe consentirgli il Grande Salto. Il primo Salto, nell’ambito della Liberazione, consente
all’uomo di capire per sempre cos’è il bene e cosa il male e ciò che genera entrambi. Questa
immensa Rivelazione lo libera definitivamente dal giudizio e dalla morale. Avrebbe difatti senso
giudicare il comportamento della m-v e della m-s, visto che rappresentano un’altra forma di vita di
cui il comportamento delle cellule-uomo ne è solo la logica conseguenza?
Non è consequenziale che l’Uomo Risvegliato compia il successivo Grande Salto, perché sradicare
totalmente la m-s richiede una determinazione non indifferente; non è per tutti. Sarà comunque il
tempo a decidere per lui, se nascere, o vivere in una vita frammentata. A tal proposito sappiate che il
risveglio della Kundalini può essere anche parziale e come diceva Carl Jung se esso non è governato,
porta a conseguenze disastrose. La Kundalini altro non è se non la propria vera Essenza e quando si è
oltrepassata la soglia in cui il mondo di matrix si mostra nella sua falsità illusoria, restare con un
piede dentro e uno fuori porta a una lacerazione interiore senza pari.

Il tuo punto sul percorso. Sentire di te e del mondo per intuito


A questo punto del percorso la doble-matrix, nell’ambito di ciò che abbiamo chiamato “l’io”,
“l’altro” e “il metafisico”, si è svelata. Ora ti sei Risvegliato. Puoi percepire l’esistenza del tuo vero
te stesso e la vera realtà che ti circonda; intuire il Gradiente di libertà sensibile negli altri e la loro
parte assimilata; percepire la melodia della voce della parte libera e la paura che si trasforma in
arroganza e suoni striduli, di quando parla la m-s.
Ti appare più che scontato che i pensieri-desideri allineati alla tua essenza si concretizzano sempre
nei tempi congrui e che la vita di tutte le persone che conosci è stata voluta e costruita da loro, attimo
per attimo. Essa si è materializzata per scenari tramite la creazione intenzionale, sulla base dei range
consentiti dalla m-s, al di là che siano stati poi fonte di gioia momentanea, dolore, o piatta abitudine.
La consapevolezza dell’immanenza dell’Attrazione Gaia ti dà coraggio, un’enorme fiducia in te
stesso e ti scherma da eventuali discontinuità inconsce motivate dalle paure instillate nella m-s.
Ti è chiaro che ciò che farai, Liberandoti e approdando all’Attrazione Gaia, non può essere
sbagliato, se perseguirai la gioia attraverso i sensori emozionali. Sei quindi cosciente che imboccata
la via dovrai solo farti trasportare dalle tue emozioni e tutto ti sarà dato, come sarà.
Gli approcci intellettuali alla consapevolezza, alla conoscenza e alle emozioni, che non focalizzano
l’esistenza della double-matrix, dovrebbero ormai apparirti come proiezioni della m-s stessa. Sei
quindi consapevole che le carenze strutturali di quei percorsi di liberazione tracciati da pensatori
dotati, che non identificando la m-v come un organismo vivente di cui tutti sono schiavi, hanno
portato a ipotizzare una miriade di nemici inesistenti che sono viceversa ingranaggi di matrice.
Non senti più il desiderio di appartenere a qualcosa o a qualcuno, né quello che qualcosa o qualcuno
ti appartengano.
Se nel passato hai vissuto l’abbandono, patologia di matrice molto diffusa, ora sei consapevole che
esso è stato causato dallo schema di coppia, in cui la cellula-uomo è costretta ad abbandonare per
poter vivere un nuovo schema o per potersi sganciare dal precedente, in cui la tua presenza non
sarebbe stata compatibile. Sei altresì cosciente che questo sentimento è più che giusto, in quanto,
fuori dagli schemi, se non per motivazioni inusuali, l’evento in sé non si sarebbe mai verificato,
perché alieno alla natura umana e alla sua essenza primordiale di Uomo Originale Libero. Ne
consegue che le pseudo terapie attuali che cercano di curare qualsiasi patologia di matrice, sono
anch’esse elementi di matrice. Le patologie di matrice (e quelle psicologiche) hanno le loro radici
nella compressione, da parte di m-v e m-s, nei confronti del Gradiente di libertà sensibile residuale
delle cellule-uomo assimilate. Fintanto che la m-v non potrà effettuare modifiche genetiche
sull’individuo, il Gradiente di libertà sensibile presente in esso sarà l’elemento d’imprinting umano
su cui il percorso di liberazione dalla double-matrix avrà facoltà di far leva, per risvegliare l’Uomo
Originale Libero che è in ciascuno di noi.
Sei vigile nell’evitare i richiami della m-s che si manifestano anche attraverso i sogni, in quanto
mancanze.
Sei altresì in grado di bloccare i pensieri negativi e di affrontare le circostante non gradite, agendo
per risolverle e non macerandoti a spirale al loro interno.
Hai ben presente che i pensieri negativi non indirizzati alla soluzione del loro punto d’innesco
tendono a creare, oltre ad altri pensieri ridondanti, circostanze e scenari correlati che trascinano
nella parte grigia dell’esistenza.
La paura della morte in questa forma umana è un pensiero lontano o inesistente e di conseguenza la
presunzione di essere una creatura privilegiata dell’universo, se era presente, ti ha abbandonato.
Senti che tutto è energia, quasi al punto di percepirla sul piano visivo.
Ti sembra che gli scenari di vita in cui la natura si manifesta in tutta la sua bellezza ti siano dovuti, in
quanto fonte di gioia e compenetrazione con l’energia dell’universo.
Ti è chiaro che se avessi già incontrato la letteratura sulla Legge di Attrazione e, attraverso questa,
cercato di attuarla sulla base delle varie guide emotive, questa letteratura ti avrebbe fatto deviare e
scoraggiare nel percorso. Questo perché non prevede quel percorso di liberazione necessario a
trovare te stesso e a liberarti da ciò che non sei, in quanto Uomo Originale Libero. Chi in prima
battuta ha pensato che l’avvicinamento alla Legge di Attrazione avrebbe poi portato in automatico
alla liberazione, era in errore, come lo sono gli autori dei testi che ipotizzano ciò. Come sai, per
trovare la gioia, è fondamentale intraprendere il percorso di liberazione dalla matrice-schiavizzante
vivendolo in parallelo alla scoperta dell’Attrazione Gaia. Difatti mentre la Legge di Attrazione è un
puro elemento di conoscenza, lo studio dell’Attrazione Gaia è l’unico modo per trovare la felicità
insita nell’Uomo Originale Libero che è in ciascuno di noi.
Le derive emotive di m-s come lo sdegno, o il farti trascinare da te stesso e dagli altri in
problematiche irreali e/o non attinenti alla tua vita, non dovrebbero più trovare terreno per
espandersi.
Giudicare è divenuta una pratica mirata esclusivamente a valutare ciò che può o meno essere utile al
tuo divenire. Al termine valori si è sostituito quello di valenze, in quanto non vi sono più in te
impianti morali di m-s. L’amore universale non è più un pensiero astratto perché, amando te stesso,
non puoi più generare emozioni discrepanti.
Hai focalizzato in modo chiaro che le emozioni che provavi precedentemente alla liberazione dalla
m-s non erano quasi mai le tue, ma emanazioni della m-s stessa, attraverso gli schemi da essa
preconfezionati.
I legami di qualsiasi genere dovrebbero ora essere sentiti da un lato come generatori di sentimenti e
dall’altro come interazioni da vivere nel concreto, solo se ti generano emozioni positive nell’adesso-
e-ora.
Nessuno ti è più indispensabile o quanto meno sai che non dovrebbe esserlo e ti stai evolvendo in tal
senso.
Percepisci il concetto dell’adesso-e-ora e senti di essere in grado di poter cambiare tutto, in un
attimo o quasi.
Sei conscio di quanto siano devastanti, per l’Uomo Originale Libero che è in te, TV e media, e
quanto viceversa questi strumenti siano utili a potenziare e nutrire la m-s; li eviti quindi il più
possibile.
Sei cosciente di quanto gli schemi di m-v, come per esempio la coppia, abbiano limitato o
potrebbero limitare la tua vita futura, come già hanno fatto in passato e di quanto siano preclusivi alla
connessione con l’universo e all’amore universale. Nulla può più evitarti di vivere ogni rapporto con
tutta l’espansione che percepisci al momento e che l’amore, nella libertà, è una somma di amori.
Nulla può più farti escludere, eliminare, bloccare, limitare, piuttosto che sommare amore. Nessuna
persona e nessun rapporto potranno più escluderne o condizionarne altri e/o limitare il tuo divenire
con loro. Non puoi più cadere nell’errore di allontanarti dai tuoi amori in quanto risucchiato da uno
schema di m-s, anche perché sei cosciente che all’amore, una volta preclusagli l’espansione, segue il
nulla, e il nulla è la morte e la cessazione di quell’amore reciproco che non potrà più tornare, a causa
della sfiducia che l’altro possa vivere nell’amore.
Sei consapevoli che le passioni sono una delle gioie della vita e che spogliatoti dalle paure di
perderle, se non cadrai nei richiami di schema della m-s, si evolveranno certamente in amore.
Ti stai chiedendo se l’amore universale possa essere vissuto nell’ambito dei rapporti interpersonali
con tutti, o solo con altri Uomini Originali Liberi. La risposta potrebbe stare nella tipologia di
rapporto e nell’escludere, in quelli più profondi e intensi, gli uomini non liberi, in quanto al di là del
loro Gradiente di libertà sensibile, finiresti per interagire con la loro m-s e non con essi (il che
porterebbe solo dolore e guai).
Non sei più sensibile ai giudizi delle cellule-uomo e quindi della m-v attraverso loro, anche se non
hai alcuna intenzione di entrare in conflitto col sistema. Ti è chiaro che costruirti uno scudo protettivo
verso le energie esterne, sarebbe un errore fatale, in quanto ti precluderebbe di manifestare
pienamente te stesso e di percepire con nitidezza il mondo circostante; hai quindi optato per la
tecnica descritta in precedenza, che ti consente a priori di incapsulare la m-s altrui.
Ti senti pronto a trasformare la tua sfera lavorativa e quella materiale in funzione della tua nuova
vita. Cambiare lavoro, vendere beni o attività e qualsiasi altra azione utile al tuo futuro da Uomo
Originale Libero, non è forse perseguibile, ma da mirare con assoluta determinazione e gioia.
Sei consapevole di essere il centro dell’universo, pronto a rimettere tutto l’adesso-e-ora in
discussione e a cercare lo start del tuo divenire in quanto Uomo Originale Libero.
Hai la piena consapevolezza di cosa significhi creare se stessi. Sei altresì coscienti che il tuo vero te
stesso è quello che di volta in volta collima con i tuoi desideri e sei in grado di generare più te stesso
e farli vivere all’unisono.
Il materialismo del superfluo ti fa sorridere e pensare alla famosa frase di Socrate che passeggiando
per il mercato sussurrava: “Quante belle merci che non mi servono.” ti dà allegria. La materia quindi,
oltre ciò che ti piace perché ti serve, o perché è utile al tuo divenire, non è più oggetto dei tuoi
desideri.
Non cerchi più di razionalizzare il vissuto creando categorie e inscatolando concettualmente eventi o
persone come positive o negative per te, perché sai che domani potresti “sentire” in modo diverso e
che viceversa facendolo daresti alimentazione alla tua m-s che cerca di ricostruirti una personalità.
Ciò non vale invece per quanto di negativo senti per le m-s degli altri e per quelle invasive.
Sei consapevole che la realtà è oggettiva e quando questa consapevolezza sarà entrata profondamente
in te, sarai interessato solo alla soggettività con cui si manifestano le energie; le tue, quelle degli altri
e quelle della natura.
Cominci a percepire con nitidezza che il tuo te stesso Risvegliato suscita amore nell’universo, perché
vibra alla stessa frequenza del tutto. Le persone e gli scenari di vita allineati a te stesso, provano
attrazione per te e ti vengono incontro.
A volte essendo un po’ atipico, in quanto Risvegliato, ti accorgi che chi ha un basso Gradiente di
libertà sensibile, ma vuole inconsciamente liberarsi, cerca di attrarti nella sua esperienza di vita; ma
poi i retaggi del passato gli impediscono di riconoscerti, al di là delle motivazioni.
Ora sei in grado di percepire il mondo circostante in tutte le sue sfaccettature, per intuito, o anche
solo attraverso le vibrazioni energetiche che emana. Nella realtà oggettiva che ti si è palesata non
senti più le diversità tra le cellule-uomo in quanto causate da soggettività innate, ma come semplici
sfumature di m-s.
Girare le Chiavi della consapevolezza non ti richiede più molto sforzo e tutto o quasi ti si mostra in
un istante, grazie alla tua nuova modalità percettiva che attinge dai segni manifesti. Non hai quasi più
nulla da analizzare a fondo, in quanto percepisci a priori, attraverso le vibrazioni.
Avendo la consapevolezza di esistere solo nell’adesso-e-ora, puoi vivere te stesso facendo fluire
liberamente le emozioni e i desideri-energia.
Sei vicino alla soglia di dove ha inizio il Grande Salto; devi solo liberare definitivamente il tuo Io e
farlo espandere nell’Attrazione Gaia.

La partenza per il Grande Salto si approssima


Il concetto di connessione periodica con l’universo, molto usato nelle stanze dell’appartenenza alla
cosiddetta spiritualità di taglio orientale, rappresenta solo uno step intermedio in questo percorso;
intermedio ma necessario. Se non avessimo intrapreso il percorso di liberazione totale dal
programma m-s, la connessione sarebbe servita solo a percepire un’altra entità che è in noi, appunto
l’Uomo Originale Libero, ma non a farlo emergere.
In varie dottrine si parla di questa connessione come il momento in cui ci si collega alla guida
interiore, o spiritualità, o anima, o inconscio, o universo; viceversa è solo la connessione con ciò che
eravamo, prima di essere divenuti ciò che non siamo, in quanto esseri assimilati dalla m-v. Un Uomo
Originale Libero è sempre connesso con l’universo, perché la sua essenza è divenuta pura. Difatti i
momenti di connessione nella spiritualità hanno un sapore mistico, perché ci avvicinano a ciò che non
siamo, ma potremmo essere; viceversa spogliatici dalla m-s e approdati all’Attrazione Gaia, saremo
già parte dell’Universo e del tutto; non avremo quindi più alcun bisogno di connetterci, perché lo
saremo sempre. Noi abbiamo seguito il percorso, quello attraverso cui spogliatici dalla m-s,
tendiamo a essere costantemente nello stato di grazia.
Ritengo per certi aspetti che chi appartiene alle stanze dell’appartenenza spirituale, sia avvantaggiato
nel liberarsi prima e nell’approdare poi all’Attrazione Gaia; non da meno però, egli dovrà affrontare
un altro passo specioso, quello di abbandonare la sua stanza e accettare che, in quel prato fiorito che
è la vita di un Uomo Originale Libero, quella che lui chiama connessione periodica sia invece lo
status della normalità. Non è quindi detto, vista l’enorme difficoltà ad abbandonare le stanze
dell’appartenenza spirituale che per chi ha conosciuto la connessione, ma solo nell’ambito della
ritualità della stanza, vi sia un effettivo vantaggio; è questo un elemento molto incerto che in alcuni
casi, come ad es per i sannyasin di Osho, pende decisamente verso la m-s e non verso la Liberazione.
Questo perché, nel caso dei sannyasin, si è verificata una deriva del pensiero di Osho verso la
religione.

La liberazione dell’io e il rapporto con la natura, la bellezza e la gioia


Come abbiamo visto fintanto che non viene intrapreso il percorso di liberazione, possiamo conoscere
noi stessi solo attraverso il passato; ma una volta inoltratici per la via dobbiamo ipotizzare un futuro,
il nostro, in cui emerga il nuovo protagonista che stiamo inventando in quanto rinascita del vero noi
stessi, tenendo sempre presente questo principio basilare: l’Attrazione Gaia prevede sì uno start, ma
non la pianificazione del futuro; quella sarà una scoperta meravigliosa da vivere attimo per attimo. Il
percorso di vita, per un Uomo Originale Libero, non è già scritto, ma segue di volta in volta gli
impulsi di gioia e le emozioni positive che tracciano la via; non vi è scelta da fare, ma solo sentire
cosa vogliamo e desiderarlo sul piano visivo.
L’aspetto materiale della vita ci appare ora molto più essenziale e il surplus e tutto ciò che prima ci
sembrava quasi indispensabile, o rappresentava un preciso obiettivo da perseguire è divenuto una
eco lontana, uno strumento e non più il fine. Sappiamo anche che tanti come noi, con più o meno
consapevolezza, sono già partiti per questo nuovo viaggio e li troveremo sparsi per il mondo; sparsi
nei luoghi, nelle circostanze e negli scenari che più gli danno gioia tra quelli possibili.
Tutto sta cambiando e siamo sempre più vicini al momento di discontinuità conscia pilotata che
determinerà la rinascita dell’Uomo Originale Libero che era già in noi: tutto si approssima.
I pensieri legati all’appartenenza a un gruppo, che sia esso associabile a una filosofia di vita, al
business, alla scia di un illuminato, a una relazione, ecc, li percepiamo emozionalmente come
inaccettabili, pesanti, vincolanti e castranti, in quanto forti elementi di m-v.
Abbiamo riscoperto la meraviglia della natura: i prati, il mare, le colline, le aurore, le albe e i
tramonti, la sabbia, l’acqua e le stelle. Le scenografie che ci danno gioia nell’immaginario sono fonte
di bellezza, di serenità, e ci fanno sentire parte dell’universo. Potremmo sentire di voler partire alla
volta di dove gli elementi si presentano nella loro vera essenza.
Cominciamo a vedere come possibili e quasi indispensabili, scenari che fino a poco tempo fa ci
sembravano inimmaginabili come dimensione di vita, presi come eravamo da pensieri come: ”e se?”
e/o presi dal passato, o da un ipotetico futuro. Inoltre non essendo più condizionati dagli schemi di
m-s, con le nuove e le vecchie conoscenze, non tendiamo più a interrogare gli altri per poi infilarli in
una scatola dell’identificazione, in quanto la cosa non è più di nostro interesse.

Sentiamo con forza che tutto può cambiare in un attimo.

Contrasti interiori, tempi morti e focalizzazione dei desideri


A volte le percezioni su ciò che desideriamo possono sembrarci confuse o composte da potenziali
input in contrasto tra loro. Le Chiavi della consapevolezza possono consentirci di eliminare i
contrasti generati da mancanze di m-s, ma anche fatto ciò, la sensazione di confusione potrebbe
persistere.
Vi sono due elementi di cui bisogna tener conto per gestire questi momenti; elementi che sono parte
della vita di un Uomo Originale Libero.
Il primo è legato alle conseguenze della liberazione che consentono all’Uomo Originale Libero di
vivere tutte le parti della sua personalità e tutte le sue sfaccettature e per di più non a compartimenti
stagni. Ora che non apparteniamo più a una o più stanze dell’appartenenza e dell’identificazione,
dovremo dare a noi stessi il tempo per abituarci a questa nuova dimensione di libertà. Tra l’altro non
sentiamo più il peso del giudizio delle cellule-uomo e quindi tutto il noi stessi può espandersi e
manifestarsi. Ci basterà semplicemente sentire che quello che precedentemente pensavamo essere la
manifestazione dell’Io, era viceversa solo quella del modus vivendi della stanza/e a cui
appartenevamo. Mentre l’Io libero è: la fusione di tutte quelle parti di noi stessi che precedentemente
sentivamo di dover contenere, reprimere o cassare. Il nostro vero Io, in prima battuta, ci sembrerà
troppo complesso e sfaccettato per essere vissuto con serenità e gioia. Ma è solo una questione di
abitudine a tanta meraviglia.
Il secondo elemento di cui dobbiamo tener conto è legato ai picchi variabili dei singoli aspetti della
nostra non personalità, in quanto Uomini Originali Liberi. Per non rendere il concetto eccessivamente
astruso, facciamo un esempio. Immaginiamo che un Uomo Originale Libero senta, in un determinato
periodo della sua vita, di espandere tutti i lati della sua non personalità che desidera vivere e far
vivere, in quanto se stesso. Immaginiamo che esso voglia dar vita al desiderio di agire nel campo
della solidarietà verso l’infanzia, il sesso di gruppo, l'organizzazione di ambienti atti a vivere nella
musica dal vivo, progettare un nuovo sistema di distribuzione di veicoli elettrici, voler vivere più a
fondo il rapporto d’amore con determinate persone, recarsi in un luogo di natura selvaggia per
meditare e in una grande città per interagire con le tipologie di persone che ci interessano e così via.
Un Uomo Originale Libero può vivere tutto ciò all’unisono perché è libero, perché vive il tempo in
modalità dilatata ed è trasparente nel suo agire; quindi non spreca energie nello strutturare scenari di
vita incompatibili o celati tra loro. Ciò non di meno deve fare i conti con i suoi limiti spazio-
temporali, ossia il non poter essere nello stesso istante in luoghi diversi. Difatti mentre non ha alcuna
difficoltà a vivere scenari diversi tra loro, è limitato dal fattore spazio. Potrebbe per esempio sentire
al contempo il desiderio di ambienti in cui la natura è manifesta nella sua bellezza e quello della
città; ma se si guarda dentro, a fondo, vedrà che nel tempo i vari elementi oggetto dei suoi desideri
hanno dei picchi e quindi non dovrà fare altro che seguire via via i picchi di desiderio.
Potrebbe però sopraggiungere un’altra apparente complicazione, quella che dovendo creare degli
strumenti per poter concretizzare i desideri, non riesca a completarli prima che i picchi si invertano.
In apparenza è un bel casino ma, come dicevo, è solo una questione di abitudine. Il flusso funziona
così.
L’Uomo Originale Libero non è esente dai contrasti interiori in merito ai desideri da perseguire, ma
sa che in quei momenti gli basterà seguire ciò che emozionalmente gli dà più gioia e, vivendo la
dimensione temporale in modo dilatato, non avrà problemi a lasciare in sospeso la creazione, per
esempio, di uno strumento, perché continuerà quel lavoro più avanti. Insomma, al di là dell’apparente
differenza tra ciò che viene mirato, in rapporto a differenti desideri, il tutto diviene invece una linea
curva senza interruzioni. Il perseguimento delle fantasie, il sospendere e passare alla creazione di
nuovi strumenti, ecc, fluisce armonicamente verso dove porta la gioia.

Espandiamoci, l’universo è espansione


Se guardate con attenzione in voi, la m-s di ciò che abbiamo chiamato “il resto” e il “metafisico” si è
svelata e vi riuscirà difficile sentire gioia per tutti gli scenari e le relazioni che non possono
espandersi, in quanto non desiderabili, o contenuti all’interno di uno schema di matrice.
Quando ci saremo spogliati, a breve, anche dal residuo di m-s che è in noi, e avremo liberato quasi
completamente l’Io, non vorremo più nulla che non possa espandersi.
Ci è oramai impossibile, grazie alle Chiavi della consapevolezza, non vedere quanto per le cellule-
uomo sia già tutto scritto e inespandibile, se non nel range consentito dagli schemi di matrice. Tutto
ciò che non può espandersi, in quanto espressione della m-v attraverso le sue cellule-uomo, non potrà
più far parte della vostra esistenza, se non per transitorie motivazioni strumentali.
PARTE NONA
Pronti alla Liberazione del Sé attraverso la discontinuità conscia
pilotata e ad attivare l’Attrazione Gaia
Da questo istante sei al punto di non ritorno, dovrai per forza scoprire la felicità.

Se qualcuno ti sussurra che è finita vai avanti ugualmente,


ascolta i tuoi sogni.
Se l’Attrazione ti ha portato lì,
sii certo che la strada continua.
Quel vuoto che ancora vedi,
creato dalle paure instillate da altri,
è un’allucinazione.
Non conta dove arrivi, ma con chi viaggi.
Lei, la tua strada, e li che ti attende,
è lei la compagna ideale.
Tu e lei siete parti di una stessa anima,
e quando l’abbraccerai,
non sarete più soli,
mai più soli.

-Almalibre Rebelde-
La risoluzione dei problemi, il Delimit Solver

L’amore per il danaro è una follia


Da uno scambio di mail tra Maurizio Longo e Sally.

Maurizio: <<Ciao Sally. Sono pienamente d’accordo che il limite dei creativi, quando questi
entrano nell’area del business, è quello di essere anche costretti all’esecuzione dei loro progetti;
perché ovviamente nessuno crede che la nuova idea potrà avere successo. Sennò l’avrebbero già
messa in circolo nel sistema matrice. Questo da un lato dà un enorme vantaggio, perché non si ha
concorrenza, ma dall’altro trasporta in una dimensione umana impropria all’uomo libero. Quindi
per materializzare e diffondere l’idea diventa necessario creare un’azienda, il prodotto-servizio,
una rete commerciale, un sistema formativo, ecc. Insomma si è come “costretti” ad avere successo
divenendo visibili. In quel periodo in cui hai sviluppato per due volte il franchising dell’anno, ti
sei trovato costretto a farlo, perché ti rendesti conto che le idee veramente rivoluzionarie non
possono essere vendute, come invece avresti voluto fare tu. All’epoca dotasti i commerciali di
alcuni strumenti mentali potentissimi, tra i quali quello della delimitazione dei problemi: il
Delimit Solver. Questo gli permise di essere totalmente incentrati sul lavoro, a differenza di
quanto le aziende ottengono utilizzando sistemi formativi tipo PNL e Legge di Attrazione deviata,
che affermano che è fondamentale avere sempre un atteggiamento positivo, cosa che viceversa
lascia un mare di contrasti interiori. Perché l’atteggiamento si va forzatamente a sovrapporre a
problemi, che però restano. Io credo che fu questo il motivo principale per cui riuscimmo a
stracciare la concorrenza; anche quella che arrivò poi, da parte dei colossi italiani ed esteri. Il
Delimit Solver mi ha colpito in modo particolare per la sua essenzialità ed efficacia. Tra l’altro mi
divertiva vedere le facce della rete commerciale quando lo spiegavi. Ti andrebbe di rappresentarlo
per punti ed analiticamente? Vorrei pubblicare un articolo sul giornale che parla di questo.
Tuo Maurizio.>>

Sally: <<Maurizio credo sia come dici. D’altronde per chi ha la mente libera, la creazione
intenzionale è una passeggiata all’aria aperta, un gioco di astrazione. Per questo non la spiegano
nei testi che parlano di Legge di Attrazione, perché gli autori che nella loro vita hanno creato ben
poco se non gli stessi libri che pubblicano, non possono spiegare ciò che non fa parte della loro
esperienza di vita. E poi, per far funzionare i sistemi universali dell’Attrazione, bisogna prima
fare il Percorso, o essere a buon punto in merito alla Liberazione interiore; e ci vogliono almeno
un paio di anni. Anche se ritengo che sia ben poco a fronte del cambiamento di vita ne consegue.
In fondo trovo che il pensiero di comprare per dieci euro uno di quei libri che in un attimo ti
cambiano la vita e ti fanno ottenere tutto ciò che vuoi, sappia molto di umorismo. Insomma: lo
scrittore e il lettore, nella loro follia, si assomigliano, e giustamente l’Attrazione li fa incontrare.
Ma torniamo al Delimit Solver.
Ovviamente a monte c’è il tassello primario; ossia far prendere coscienza alle persone che
l’obiettivo principale nella vita deve essere il benessere interiore e che bisogna amarlo in quanto
realtà fine a se stessa.
Inculcare questo principio è abbastanza semplice. Perché tutto il grosso del lavoro l’ha già fatto
la matrice-vivente, da quando si nasce.
Quindi l’elemento è già scritto nel programma m-s che la m-v ha iniettato nel cervello umano
durante la fase educativa e a seguire attraverso media, istituzioni, letteratura, pubblicità. Basta
solo direzionarlo, sul piano temporale, verso un concetto di benessere che per essere tale, deve
poter esistere nell’adesso-e-ora e non nel futuro, come invece interessa alla matrice.
Se ci rifletti noi dovremmo avere bisogno solo di ciò che ci serve o che desideriamo al momento;
al di là che sia un pasto o una barca a vela. Questo è vivere! Perché la vita esiste solo nell’adesso-
e-ora.
Se invece spostiamo i pensieri delle persone nel futuro, e al contempo le bombardiamo di falsi
bisogni, nulla potrà più bastargli. E quindi non ci sarà più fine, nel loro immaginario, a ciò che in
apparenza gli serve. D’altronde come si fa secondo te a far lavorare una persona come fosse un
robot, se pensasse a obiettivi determinati, precisi e raggiungibili? Come ad esempio fa un
Berlusconi che passa le sue giornate da schiavo assediato.
Fatto questo è ovvio che al desiderio di ciò che ci serve nell’adesso, sul piano materiale, si andrà
a sovrapporre quello per il danaro. Gli americani hanno creato a tal proposito sistemi di
manipolazione iper efficaci, come la PNL e i rami deviati della Legge di Attrazione. Se gli schiavi
non fossero martellati dal sistema educativo prima e dai media poi, sulle paure relative al futuro,
tornerebbero liberi, e non acquisterebbero più case, soprattutto nei formicai di città.
Sul piano professionale c’è anche da dire che all’epoca mi semplificai la vita, selezionando
manager già preformati su questo.
Veri automi li chiamerei ora, totalmente svuotati di umanità. Cioè quello che invece il sistema
chiama: gente di successo, con le palle, in gamba.
In quel periodo della mia esistenza la parte libera e quella di matrice vivevano l’ultimo loro
conflitto, quello risolutivo; ma al contempo, il vedere i sistemi di matrice che la mia parte libera
aveva svelato, mi rendeva talmente lucido ed efficace da andare oltre a qualsiasi potenzialità dei
concorrenti. In fondo questo è il lavoro del guru. Se volessimo puntualizzare, la differenza tra un
guru della new economy e un maestro di qualche disciplina orientale, formatore PNL o Legge di
Attrazione deviata, è solo che il primo è una padrone creativo, i secondi, dei sub padroncini
replicanti. Fermo restando che entrambi creano un finto mondo, in cui, chi li segue, ha un costante
bisogno dei servizi-prodotti spirituali che offrono. Insomma: macchine per migliorare l’efficienza
degli schiavi e farli lavorare per poi consumare beni e servizi senza soluzione di continuità.
Come mio solito ho divagato in eccesso. Ok; cerco di spiegare il Delimit Solver in modo chiaro e
analitico, visto che non riguarda solo l’area del business, bensì qualsiasi problema di vita.
Cominciamo dicendo che stiamo per capire cosa sono i problemi e come risolverli con facilità.
Prima di entrare nel pratico, facciamo una premessa che a quei tempi non era possibile fare: in
realtà oggi sappiamo che i cosiddetti problemi non esistono. Vi sono scenari in cui delle cose
vanno affrontate; ma non problemi. Questi ultimi possono verificarsi solo se commettiamo il
madornale errore di entrare in profondità nel rapporto con una cellula-uomo assimilata, o quello
di illuderci che la felicità si trovi raggiungendo i falsi obiettivi a cui ci spinge il programma che ci
viene scritto nel cervello, la matrice-schiavizzante. Comunque per semplicità continuiamo a usare
il termine problema.
Punto uno: esiste un problema se lo si sente come tale. Ma siccome esso si è di certo
interconnesso con molti altri aspetti della vostra vita, ne avete perso il controllo. Un po’ come in
quei luoghi in cui impera l’abusivismo edilizio selvaggio: intrichi di case e stradine strette, nate
disordinatamente come funghi; una foresta impenetrabile, un labirinto senza uscita.
Viceversa un problema deve avere un suo punto d’innesco molto preciso. I problemi vanno prima
circoscritti, per essere poi risolti o accantonati. Capisco che potrà sembrarvi strano, ma
scoprirete che è facilissimo accantonarli nel luogo preciso in cui dovrebbero stare.
Allora, andiamo sul pratico.
Ingredienti: una nocciolina, una noce, una biglia o qualcosa di simile; un giornale fatto con la
carta dei quotidiani, una confezione di vinavil e una bomboletta spray di nero opaco atossica.
Questo lavoro può essere fatto anche solo a livello virtuale visivo; ma io consiglio almeno la
prima volta di farlo materialmente.
1. Prendete il giornale, bagnatelo e fatelo a pezzetti; otterrete una poltiglia da mischiare col
vinavil.
2. Date alla poltiglia la forma di un pallone da rugby.
3. Infilateci la biglia al centro e modellate il pallone in modo che abbia una superficie più o meno
liscia.
4. Poi, con le dita, butterate la superficie del pallone e lasciate asciugare.
Durante la giornata pensate che quel pallone è il vostro attuale problema e che la biglia ne
rappresenta la soluzione. Cominciamo quindi ad avere una visione chiara che i problemi
hanno confini precisi e che al loro interno c’è la soluzione. Siamo quindi consapevoli che
l’enormità di certi problemi è un’invenzione della nostra mente; perché confondiamo gli ipotetici
risvolti futuri o collaterali che un problema può avere, con il problema in sé.
Addormentatevi pensando al problema, inteso come oggetto. Cioè non ragionate in termini di
pensiero articolato. Focalizzate solo che quella palla è il problema, punto.
Il giorno dopo il problema-palla è pronto; verniciate il problema di nero opaco; con lo spray
asciuga subito.
Mettetevi al centro di una stanza tenendo il problema tra entrambe le mani e fissatelo per una
mezz’ora. State guardando e toccando il problema; il problema quindi è quella massa scura e
butterata, non è quello che vi appariva prima.
Portatelo con voi tutto il giorno; in qualsiasi luogo. Quando andrete a dormire mettetevelo a
fianco e addormentatevi osservandolo.
La mattina dopo avrete la soluzione, o al limite nell’arco di qualche giorno. Ma se siete riusciti a
focalizzare che il problema è il pallone e non quello che pensavate prima, già la prima notte, il
virus inserito nella matrice-schiavizzante avrebbe dovuto fare il suo lavoro. La notte il
cervello inconscio è così attivo da fare miracoli.
Dopo la soluzione che potrebbe anche solo essere l’aver circoscritto il problema, riponetelo in
una scatola; cioè nel luogo preciso e delimitato in cui dovrebbe stare per natura; con la
consapevolezza che tutte le interconnessioni che esso aveva con la nostra vita sono state
tranciate, come fossero fili tagliati. Ogni qualvolta pensante a un elemento interconnesso al
problema, tagliatelo nell’immaginario, sul piano visivo.
Difatti i problemi sono circoscritti, ammesso che esistano. E quasi sempre sono dovuti alla follia
in cui ci fa vivere la m-s. Perché se la matrice non ci costringesse a vivere nel futuro e nel passato,
come farebbe a renderci schiavi?


La creazione intenzionale di un Uomo Originale Libero

Semplicemente che: i desideri fatti di pensieri allineati, in quanto energia armonica, se rispettano
la fonte devono divenire realtà, come l’Attrazione Gaia determina.

Non fate un disegno sul divenire. Nulla è definitivo


Fate fluire i desideri senza immaginare miglioramenti, differenze, riscatto o altro. Nulla deve
disturbare l’energia che sta sgorgando in voi. L’emozione deve essere pura; deve essere volontà
assoluta! E tutto verrà verso di voi , molto più di ciò che immaginavate; perché l’Uomo Originale
Libero che è in voi, sa cosa vuole. Non fate nulla, sarà lui a “portarvi” per quanto voi non
sappiate dove.
Non dimenticate mai che in tutti i settori e i campi della vita realizzerete sempre ciò che desiderate
se i sotto pensieri legati al desiderio sono allineati ad esso, al punto di divenire UNO, se rispettano
la fonte e l’aspetto non conflittuale con la matrice (il conflitto si innesca se si buca lo spazio-tempo,
costringendo le forze equilibratrici a intervenire). Realizzerete desideri che danno benessere e gioia
se oltre a ciò avrete completato il percorso di ringiovanimento e liberazione interiore, che vi
consentirà di generare desideri slegati da condizionamenti di m-s e di dar vita all’Uomo Originale
Libero che era in voi.

Le fasi della creazione


Vi è quindi una differenza abissale tra la creazione intenzionale e la creazione intenzionale di un
Uomo Originale Libero; è questo un elemento di totale scollatura tra la letteratura sulla Legge di
Attrazione e l’Attrazione Gaia.
Come abbiamo visto chiunque, prima della liberazione, crea intenzionalmente, perché tutti fanno solo
ed esclusivamente ciò che vogliono. La letteratura attuale sull’Attrazione ottimizza le modalità di
creazione, ma non liberando l’individuo dal sistema matrice, lo fa addivenire ancora più schiavo.
Non parla a un’entità libera, ma a un’entità esistente in quanto soggetto assimilato e motivato dalla
matrice. Gli uomini non liberi, come abbiamo visto, non provano emozioni proprie, ma indotte dalla
m-s e quindi, usando le emozioni come guida prima della liberazione, appagano la m-v e lavorano
per essa come già facevano, ma in modo perfezionato.
Solo l’Uomo Originale Libero può creare scenari di appagamento e felicità in quanto individuo che
inventa se stesso nella libertà, e attrae quindi le circostanze di vita e gli scenari che desidera, grazie
al suo status di totale allineamento interiore.
Viceversa la creazione intenzionale di una cellula-uomo non gli appartiene in quanto essenza
originale, ma è solo un’azione consentita o conseguente a un input della sua m-s.
Pensate, ad esempio, a quante energie a favore della m-v, dopo aver letto un generico testo
sull’Attrazione, potrebbero essere spese per migliorare il proprio status sociale o un rapporto di
coppia ormai spento; ossia due desideri-scenari che non appartengono all’individuo in quanto tale,
ma solo al programma delle cellule-uomo assimilate; con il risultato, nel lungo periodo, di aver
creato gabbie ancora più solide ed essersi allontanati ancor di più da se stessi, sulla via della
tristezza interiore o della ripetizione di uno schema già vissuto. L’unico elemento di libertà nella
creazione, da parte di una cellula-uomo, è rappresentato dal range delle sfumature che la sua m-s gli
consente e concede per ogni singolo schema.

Ricordate che in questa forma umana avete un tempo, per vivere questo straordinario dono che è
la vita.

Inoltre creando in quanto uomini non liberi e non focalizzando quindi le enormi opportunità
appannaggio di un Uomo Originale Libero che sente e si muove in spazi ampissimi, tutto diviene
estremamente difficile. Questo perché obiettivi, desideri ed emozioni, saranno gli stessi di molte
altre cellule-uomo e innescheranno quindi competizione, come la m-v detta. Ciò ha allontanato molti
dall’Attrazione, in quanto non hanno trovato riscontri se non sedativi, o migliorie solo nel breve
periodo.
Facciamoci una domanda: “era meglio essere incazzati e non ottenere niente, o essere sedati e
illusoriamente sereni e non ottenere ugualmente niente?” La risposta credo che, per tutti, sia la
seconda. Ma quest’ultima ha una controindicazione, quella che potremmo non essere più invogliati a
cercare la strada della gioia, appannaggio di una piatta pseudo serenità utile alla m-v per controllare
più facilmente i suoi schiavi.
A questo punto possiamo affermare con certezza assoluta che la Legge di Attrazione all’americana,
fine a se stessa, e la PNL che parzialmente ne deriva, sono palesemente strumenti utili a schiavizzare
ulteriormente le cellule-uomo.
Ricordiamoci sempre che un delfino non necessita di essere liberato, una cellula-uomo sì. E che
quindi la Legge di Attrazione che funziona per il primo, non può farlo per il secondo, come
apportatrice di gioia. È solo dopo il percorso di liberazione totale e quindi tornando allo stadio
iniziale, come lo è per un delfino, che potremo vivere nell’Attrazione Gaia e utilizzare la m-v senza
esserne parte.
La creazione intenzionale di un Uomo Originale Libero: funziona!

Tratto dagli appunti di Almalibre Rebelde.


Ora facciamo una sintesi schematica dei passi da compiere per arrivare a una fluida e costante
modalità di creazione intenzionale.
1. Liberazione dalla m-v in ciò che abbiamo chiamato “altro” e “metafisico”, attraverso l’utilizzo
delle Chiavi della consapevolezza e il taglio dell’alimentazione tra la m-v -> e la m-s.
2. Liberazione dell’Io dalla m-s e conseguente fuoriuscita dagli schemi di matrice.
3. Nascita e potenziamento del nostro vero noi stessi.
4. Verifica delle modalità con cui ci relazioniamo con la materia sul piano emozionale e non
razionale; rapporto che deve essere divenuto essenziale, non povero quindi, ma scevro dal
materialismo del superfluo ed esclusivamente relativo ai bisogni reali dei nostri vari noi stessi.
5. Verifica del nostro rapporto con alcuni dei principali ingranaggi di matrice, tra cui: coppia, sesso,
i principi, la morale e i giudizi, in base a quanto trattato in precedenza.
6. Verifica degli strumenti di cui già disponiamo, ossia dei noi stessi già in essere, oltre ai mezzi
materiali, conoscenze, competenze e quant’altro.
7. Creazione seriale (si attua semplicemente facendo fluire le emozioni) di tutti i noi stessi che
desideriamo (che in senso assoluto sono UNO), in quanto vera espressione dell’Uomo Originale
Libero che si è svelato.
8. Generazione fluida dei pensieri-desideri in base alle emozioni che le sensazioni e i potenziali
scenari ci evocano.
9. Analisi percettiva, intuitivo-emozionale, dei principali sottopensieri-desideri legati al principale,
verifica dell’allineamento col sistema della campionatura e di eventuali contrasti. Nell’ambito del
fare, se trattasi di scelte importanti, va utilizzata la griglia di analisi studiata in precedenza.
10. Verifica istintuale della compatibilità emozionale degli strumenti, in funzione del loro utilizzo
nell’ambito dei vari scenari. Eventuale creazione di ulteriori strumenti gioiosi e compatibili.
11. Allineamento emozionale tra pensieri-desideri e strumenti.

….e tutto vi sarà dato!


PARTE DECIMA
Via al Grande Salto

Le sue ali fremono,


i suoi occhi ora vedono,
la sua anima fiuta l'immenso.
E’ tempo che l'aquila lasci il nido.

-Almalibre Rebelde-
Il nostro viaggio ebbe inizio con le parole evocateci dall’Essenza dell’Uomo Originale Libero
<<È come navigare su un grande fiume, nel cuore di una foresta fitta e selvaggia.
Prima di approdare alla meta, alla Legge dell’Attrazione Gaia, in cui vive un Uomo Originale
Libero, dovrete passare per luoghi con sembianze oscure, a volte.
L’ampliamento della consapevolezza rispetto alle credenze stratificate ma nebbiose che portavate
con voi, aprirà scenari che osservati con gli occhi del “prima”, restringeranno apparentemente
quella realtà, prima scontata, che si mostrava contorta e senza risposte idonee, ma ampia e
familiare.
Poi in breve tempo e precedentemente al Grande Salto che vi consentirà di addivenire Uomini
Originali Liberi, vi accorgerete che quella sensazione era legata al venir meno di ciò che
ipotizzavate, a fronte di un universo oggettivo e prima sconosciuto che si svela come fonte di
immensità, libertà, gioia ed amore.>>

Il tempo è trascorso e ora siamo vicini alla meta.


Il nostro nuovo rapporto con l’alimentazione ci ha donato l’allineamento al benessere dell’universo. I
livelli dell’energia che aprono all’accrescimento della consapevolezza, sono al massimo.
Siamo pronti!
Ha inizio il viaggio per un luogo idoneo a svelare definitivamente l’Uomo Originale Libero che è già
in noi e che ormai percepiamo con forza.
È giunto il momento di abbracciare l’immenso.
Se avessimo cercato di compiere il nostro percorso interiore in un luogo diverso dal nostro
consolidato ambiente di vita, esso non sarebbe valso, perché non ci avrebbe consentito di testare i
vari passi fatti sul piano dell’interazione tra il nostro “Io”, “l’altro” e il “metafisico”, e di abituarci a
un nuovo modo di relazionarci con gli altri.
Abbiamo comunque vissuto le immagini e i suoni della natura, per quanto limitati, con l’utilizzo delle
nuove tecnologie. Ciò ci ha permesso di percepire, a livello inconscio prima e conscio poi,
l’ambiente naturale e ideale di pace, idoneo a consentirci il Grande Salto, mentre eravamo in contatto
visivo con la grande madre Gaia.
Il Grande Salto narratoci dall’Essenza dell’Uomo Originale Libero è, nel suo divenire prospettico,
molto diverso dalle rappresentazioni dei due grandi filoni di pensiero che lo supportano sul piano
concettuale e spirituale.
Esso non dà luogo a un cambiamento che dovrà poi essere puntellato dalla meditazione (piuttosto
essa sarà poi un modo di fare l’amore, un’estasi) che inevitabilmente sorreggeva, come le stampelle
di un claudicante, il divenire prospettato da diversi filoni orientali. E ciò a causa dell’abbandono a
cui veniva assoggettato l’uomo, nel congiungere poi la liberazione interiore con l’interazione tra il se
stesso protagonista del nuovo scenario di vita e il mondo materiale e di relazioni. Questo in un
dualismo che come abbiamo visto era non visibile per il leader illuminato che aveva già
inconsapevolmente attratto (divenendo appunto leader) ciò che lo avrebbe sostenuto nella vita
materiale.
L’Attrazione Gaia ci proietta in scenari che donano libertà in tutte le aree dell’esistenza, e ci
palesano come vaporosi quei percorsi tracciati da coloro che non hanno mai, o quasi, fatto i conti con
la vita dei più.
Inoltre la visualizzazione della m-v come organismo vivente, per tutti i passaggi che abbiamo vissuto
insieme, ci fa ora percepire l’uomo come amore assoluto. Non vi sono più nemici, non vi è più nulla
da disciplinare in noi, non ci necessita più strutturare una morale, non siamo più ciechi: perché ora
conosciamo la causa di tutto ciò che ci appariva nebuloso, complesso, inquietante, ingiusto e
incomprensibile.
Quindi tutta la consapevolezza acquisita ci ha proiettato in una dimensione in cui l’Uomo Originale
Libero, ossia ciò che realmente l’uomo è, è solo amore. Non esistono e non sono mai esistiti quelli
che ci hanno condizionato intenzionalmente, il sistema sociale in quanto evoluzione dell’uomo,
l’impalcatura morale basata sul bene e il male, i giudizi, i padroni e quant’altro: non sono mai
esistiti! Era solo un programma. Era solo la m-s che era in noi a parlare di ciò, e a farci vivere una
vita che non era la nostra, contrasti compresi. Non abbiamo combattuto alcuna guerra, ma solo
ingerito il medicamento in forma di consapevolezza che ha espulso il parassita matrice: una sola
azione! Un solo gesto! Un solo attimo, per ritrovare la verità che apre alla felicità!
Allo stesso modo il Grande Salto a cui ci approssimiamo, non ha nulla a che vedere con quello
prospettato dalla letteratura sulla Legge di Attrazione. Perché potenziare l’Attrazione prima di
essersi liberati significa solo farsi guidare da emozioni che sono della matrice parassita, la m-s, e
non le nostre. Ma dando al contempo a queste emozioni, valore assoluto e di guida, quella letteratura,
se seguita, avrebbe fissato il noi stessi preassimilato dalla m-v in una fotografia che non si sarebbe
evoluta forse mai più; in un percorso che va dritto all’inferno della schiavitù totale o della PNL, la
nuova macchina per produrre assimilati perfezionati.

Ora siamo consapevoli di quello che nel “poi” della vita, non sarà più di nostro interesse. Ne
conosciamo esattamente il perché e viviamo nella verità oggettiva.
Tutto si approssima: è giunto il momento di recarsi nel luogo in cui il Grande Salto si compirà.

Ci narrò l’essenza dell’Uomo Originale Libero:


<<Quando sarete interiormente pronti, una volta compiuti tutti i passi, a compimento del viaggio,
il Grande Salto avrà luogo.
L’Attrazione Gaia vi farà scudo dalla discontinuità inconscia, alimentata dalle paure, che
potrebbe bloccare il mutamento.
L’Uomo Originale Libero che è in voi riemergerà dall’anima, in un dolce vento di energia.
L’alba di voi stessi sarà cosi luminosa che non l’avvertirete come cambiamento: essa vi apparirà
come lo status di uno splendente e imponderabile divenire.
La discontinuità conscia pilotata eliminerà in parte i ricordi emozionali di matrice, li renderà
sbiaditi e privi della suggestione che percepivate, come fosse una vecchia pellicola
cinematografica fatta di mancanze, che risulterà difficile contenere nei ricordi.
Recatevi nel luogo di natura a voi consono, quello che nell’immaginario vi dà più gioia e restate
in attesa, in solitudine.
Nel cercare il contatto col “tutto” per poi renderlo definitivo, estraniatevi anche dalle musiche
evocative di matrice, dall’illusione di immagini che dipingono la felicità come un’emozione legata
al materialismo del superfluo e da quelle canzoni e/o musiche tristi che narrano o evocano nella
loro sonorità, lo pseudo amore di coppia, perdite e gelosie. Ascoltate musiche generate da
strumenti a fiato, a strofinio o a percussione; evitate invece tutto ciò che non viene come suono
dal primordiale, come ad es il pianoforte.
Ricordate che la coppia tra un uomo e una donna è il più potente elemento di matrice e che
rappresenta la gabbia che impedisce all’uomo di abbracciare l’amore universale e vivere nella
felicità la sua unica vita in questa forma.
Siate consapevoli che il percorso vero, verso la libertà e la gioia senza tempo, non poteva essere
scalato, come molti descrivono per avere consensi, salendo dal piano terra al terzo, senza passare
per il primo e il secondo. Qualsiasi tracciato di Liberazione che non preveda l’assoluto
abbandono degli schemi di status sociale-materialismo e di coppia, porta esclusivamente a una
condizione in cui, a seguire, tutte le vostre energie dovranno essere impegnate nell’occultare
questa verità e nel rendere compatibile ciò che per natura compatibile non è.
Come d’altronde vi dimostrano le continue sedute, gli incontri, le letture ripetitive e quant’altro, a
cui sono incatenati coloro che hanno scelto quella via pilotati dalla loro m-s.
Potreste provare disprezzo per chi vuole insegnare senza esserne all’altezza, magari
imprigionando chi era alla ricerca di sé, in un’altra illusione. Sentite invece pena e tenerezza per
questo modo di porsi; non c’è contatto tra queste cellule-uomo e l’amore universale e quindi
consapevolezza nel loro agire.
Attorniatevi di interiorità, mantra melodiosi e colori rilassanti. Se sentirete in voi inquietudine, la
meditazione che porta all’assenza di pensieri potrà esservi di supporto.
Lì, nella meraviglia della grande madre Gaia e in assenza di tempo, tutto accadrà da sé.
Vi troverete a guardare con nuovi occhi e a ridere senza motivo apparente.
Non ringraziate mai alcuno in seguito; è l’Universo a esservi grati e voi a lui, dell’esistere nella
libertà. Esso fa l’amore con ciò che è libero, perché allineato alla sua essenza.>>

Le tre consapevolezze per il Viaggio Astrale


Prima di recarvi all’Oasi acquisite interiormente le tre consapevolezze che vi consentiranno di
viaggiare tra le stelle e ricevere giornalmente, al risveglio, le informazioni che cercavate.
La potenza di un cervello inconscio Liberato consente il collegamento diretto con la fonte universale
di tutte le cose; perché essendo voi parte dell’universo interconnesso, quella fonte è già in voi. Non
vi è alcuna banca dati esterna; siete voi stessi fonte dell’informazione e siccome la liberazione vi
porta sulla stessa frequenza dell’onda madre, basterà che passeggiate la notte, tra le stelle, per sapere
e cogliere ciò che cercate e anche ciò che non pensavate steste cercando.
Le tre consapevolezze devono partire dal conscio e penetrare nell’inconscio e per far ciò è
sufficiente che ne cogliate a fondo l’aspetto razionale, che poi da solo si trasformerà in
consapevolezza energetica e penetrerà nell’inconscio.
1. Durante il giorno il cervello inconscio, quello che da svegli vi fa compiere anche quelle che
chiamate azioni meccaniche, viene supportato dall’ormone dello stress, il cortisolo che aumenta
l’attenzione, rendendovi più vigili e pronti in funzione degli input provenienti dagli stimoli esterni:
quindi un gran lavoro di input/output. Viceversa, durante il sonno, la produzione dell’ormone viene
inibita e ciò consente a mente serena di rielaborare il vissuto e le emozioni della giornata. Mai come
la notte il nostro cervello è attivo, ma negli assimilati e nei risvegliati non fa altro che rielaborare
circostanze ed emozioni generate dall’interazione tra la m-s, il Gradiente di libertà sensibile
individuale e la m-s degli altri, oltre a scenari vari di m-v. Un processo quindi totalmente inutile per
l’Uomo Originale Libero che è in voi. E questo vi spiega perché, di questo meraviglioso
meccanismo, se ne sappia così poco. Credo che a questo punto del nostro viaggio di Liberazione,
mentre ci apprestiamo a recarci all’Oasi del Grande Salto, sia facile immaginare cosa potrebbe
accadere a un cervello liberato durante la notte, quando non dovendo più gestire il corpo e non
subendo più l’interferenza dell’ormone dello stress, può partire e generare un flusso di energia senza
limiti.
2. I sogni sono solo le tracce del passaggio tra la rielaborazione delle emozioni diurne e del passato,
oltre alle elaborazioni sul futuro condizionate dalle paure e dai MOI, ed il loro deposito nella
memoria a lungo termine; quindi una sorta di residuo sporco di questa trasformazione che avviene
trasmutando i pensieri in immagini. I sogni non hanno quindi alcuna valenza, soprattutto se ricordati.
Sono solo la rappresentazione visiva di un disagio specifico, o di una forte emozione. La notte, se
non ci si libera, si verifica un continuo litigio tra il genotipo (la nostra parte originaria libera) e il
fenotipo, sviluppatosi dall’interazione col mondo esterno e sulla base delle memorie epigenetico-
genealogiche; ossia con la m-v. E il genotipo proprio non ce la fa ad accettare quello che fa il
fenotipo e il suo mediarsi e piegarsi agli scenari di matrice.
3. Avendo ormai una mente liberata che è il sesto senso dell’uomo, possiamo consapevolmente dargli
input di ricerca notturna. Per circa 6 mesi sarà utile fissare da svegli ciò che cerchiamo o vogliamo
capire e sapere; poi, a seguire, tutto verrà da sé; vi sveglierete la mattina pieni di gioia e meraviglia
e tutte le risposte riaffioreranno in consecuzione.
Ora, per prepararci ai viaggi astrali, sarà necessario fissare ed elaborare singolarmente i tre punti ed
eventualmente ricercare su internet gli approfondimenti che la nostra mente ci chiede, senza opporvi
resistenza.
L’Oasi del Vostro Grande Salto e le Oasi di supporto

L’Oasi dovrà essere un luogo vostro, che vi dia un senso di casa. Essa, da un Uomo Originale Libero
che si appresta a nascere, non è percepita come abitazione, bensì in quanto involucro posizionato nel
luogo che egli sente come intimamente conosciuto. È il luogo scelto che deve essere casa per voi e
non le mura in cui dormire, organizzare le vostre cose ed espletare i vari bisogni fisiologici e
materiali. Qualsiasi struttura, se vi troverete nel vostro luogo, la sentirete meravigliosa.
È di estrema importanza che la visuale dall’interno sia ampia e non faccia da barriera tra voi e il
posto di natura che appartiene da sempre all’essere interiore, l’Uomo Originale Libero che ancora è
sopito, ma pronto alla nascita.
L’Uomo Liberato, come abbiamo visto, ha consapevolezza totale del tutto, ma vive ciò ancora in una
sorta di frammentazione dovuta anche all’esaltazione della mente che finalmente può funzionare per
ciò a cui era stata preposta dalla natura.
La Liberazione che cancella la m-s tramite il virus di consapevolezza da noi inserito nel programma
che precludeva all’uomo la verità, non ha nulla a che vedere con qualsiasi altro tipo di illuminazione;
e ciò a differenza di:
a differenza dei falsi e schiavizzanti percorsi legati alla letteratura sulla Legge di Attrazione,
l’Uomo Originale Libero ha come guida emozioni sue ed è quindi un’entità esistente. Egli dà
energia ai suoi veri se stesso e non alla m-s;

a differenza dei falsi e schiavizzanti percorsi, legati a molti filoni di pensiero orientali che
ipotizzano l’esistenza di ego e sé, in quanto fattori innati, l’Uomo Originale Libero vive nella
realtà oggettiva e nell’assoluta deframmentazione interiore. Dialoga giocosamente con qualsiasi
parte di sé e non subisce più la pressione di dover castigare i suoi talenti, in quanto espressione di
un inesistente ego. Un’idea, quella dell’ego, creata anche per governare le cellule-uomo e
reprimere la loro energia vitale e creativa. L’Uomo Originale Libero vive nella pienezza di sé, non
si misura con gli altri quando comunica; e ciò a differenza dei falsi e schiavizzanti percorsi legati
ai filoni di pensiero che disprezzano la scienza, come un tempo faceva la Chiesa per lasciare
l’uomo nell’ignoranza e poterlo controllare più facilmente. L’Uomo Originale Libero è
consapevole che la scienza attuale è spiritualità pura, in quanto lettura dell’Universo e che il vero
limite che egli aveva in passato, nel comprendere la sua magnificenza, era legato all’enorme
difficoltà di aggiornarsi. Cosa che, oltre l’aspetto pratico oggi superato da Internet, era stata
anche voluta dalla religione occidentale dominante al fine di difendere i suoi dogmi e dal sistema
a caste orientale, di cui le relative religioni erano espressione; sistema nato sulla scia del
feudalesimo e da altre infiltrazioni occidentali e mussulmane;

a differenza dei falsi e schiavizzanti percorsi che per tenere sedato l’uomo rappresentano
un’evoluzione interiore totalmente slegata dal piano materiale. Ciò al fine di distogliere
l’individuo dal flusso di rinnovamento che porta a rimettere in gioco tutta la propria esistenza e
ad utilizzare le risorse di cui dispone per cambiare i luoghi in cui vivere e le modalità di
sostentamento;

a differenza di tutto ciò, l’Uomo Originale Libero non ha acquisito nessuna verità, se non la
consapevolezza di essere nato per vivere nella libertà, l’amore, la gioia e la felicità. Egli piuttosto
ha acquisito il modo per far si che ciò divenga la sua quotidianità di vita.

Fintanto che vi approssimate al salto, la mattina, aprendo gli occhi, pensate a quanto tutto sia
meraviglioso e ringraziate profondamente l’Universo per avervi fatto dono della gioia dell’esistere
in questa forma: ciò contrasta la negatività in cui ci costringe a vivere la parte assimilata.
Aprite subito gli scudi alle finestre e le porte, fate respirare l’anima per tutta la bellezza che vi si
mostra e di cui siete parte. Pensate a quanti Uomini Originali Liberi vi attendono e vibrano
nell’immaginario per una nuova farfalla che liberatasi dalla ragnatela si librerà nell’immenso.
Fate solo ciò che desiderate e quando lo desiderate, in qualsiasi cosa. Focalizzate le vostre emozioni
sui colori, i sapori, gli odori, il senso tattile, sul tempo che appartiene solo a voi e ricordate sempre
che la vostra vita è sacra e nulla può e deve sovrapporsi a ciò. Per ogni eventualità, nella vostra vita,
vi sarà una strada risolutiva che contempla questo principio, come le emozioni che ora libere
sapranno indicarvi.
Voi sentite ormai con chiarezza e gioia interiore che tutto ciò che non serve al vostro divenire è
inutile e i desideri materiali del superfluo vi fanno sorridere con tenerezza, come fosse l’eco lontano
di un ricordo che non vi appartiene più:
così come lo è tutto quel rumore di pensieri e parole estranei alla vostra essenza che prima vi
risucchiavano in un’esistenza di cui non eravate attori protagonisti;

così come lo erano tutti i contrasti e le incomprensioni inevitabili tra le cellule-uomo; così come
di certo, recentemente, lo sono state, quanto più si ampliava la consapevolezza e il vostro
Gradiente di libertà sensibile le circostanze sgradevoli vissute con le cellule-uomo, generate dai
due principali schemi di matrice.

Il silenzio interiore che precede al Salto sarà denso di parole nuove, senza parole; di percezioni
gioiose di sé, delle proprie emozioni e della fisicità che le accompagnano.
La consapevolezza che tutto l’universo si palesa in un attimo, attraverso le vibrazioni, fa sì che tutto
sia limpido e che qualsiasi cosa, nell’immaginario prospettico, lo sarà. Questa è l’unica
consapevolezza che al momento può prescindere dall’adesso-e-ora.
Nulla deve disturbare l’attesa.
Il tempo delle vostre giornate sarà vissuto in assenza di passato di matrice e di pensieri che non
rappresentino l’adesso.
Il passato, difatti, ora vi scorre innanzi nella sua realtà, fatta di un’infinità di tasselli di matrice e di
un divenire forzato e non voluto da voi.
In questa fase tutta la vostra essenza è totalmente rilassata e attende con gioia e senza fretta alcuna la
ricongiunzione con l’Universo.
Vivete la natura in modo esclusivamente contemplativo; guardate tutto ciò che prima non vedevate
nella sua straordinaria essenza fatta di magia. Percepite qualsiasi manifestazione di Gaia, dalle albe
ai tramonti, con la consapevolezza di essere parte di tanta meraviglia. Respiratela!
I momenti che precedono il Grande Salto hanno il sapore di una magia, magia che svelerà un’essenza
sopita da lungo tempo e che era in attesa di abbracciarvi e proseguire a vivere fondendosi con voi.

I giorni e le notti si sono susseguite tra scenari di albe e tramonti senza che percepiste il tempo,
e la prima parte del magico Salto, l’illuminazione, è avvenuta.
Stiamo ridendo, respiriamo con l’anima, abbiamo dato una spallata decisiva alla matrice-
schiavizzante e ora i nostri non pensieri iniziano ad appartenerci.
Le emozioni, ossia la nostra guida interiore, sono già in gran parte le nostre e non più proiezioni
della matrice e un mondo nuovo si svela.
I milioni di input in forma di pensieri, emozioni, percezioni, si sono in parte allineati.
Tutto è accaduto nell’ambito della discontinuità conscia pilotata. In un attimo, senza quasi
accorgercene, ogni cosa si è riconfigurata.
Ci siamo risvegliati da Uomini Originali Liberi chiedendoci anche: <<Ma chi era quello di prima?
>> fino a quando col tempo, ne rimarrà solo una eco lontana.
Guardandoci intorno e dentro di noi percepiamo solo luce e gioia, senso di meraviglia senza confini
e immaginando il mondo, sentiamo l’odore di tanti Uomini Originali Liberi sparsi sulla Terra, intenti
a vivere la propria vita.
Siamo consapevoli di essere approdati alla fusione con l’universo, perché la felicità non ha
recinzioni.
Ora possiamo cominciare a respirare e a vivere.
Sappiamo che da questo momento, ogni istante, soprattutto nella prima fase, sarà incentrato sulla
meraviglia della scoperta di noi stessi e che dovremo alimentarci solo di frutti della natura e di
pensieri gioiosi.
Il nostro viaggio è appena cominciato e unendoci alla comunità degli Uomini Originali Liberi
scopriremo e vivremo un mondo che ci era prima sconosciuto, anche per completare il Salto con
l’uso delle tecniche di deprogrammazione e di sovrapposizione delle memorie.
Forse fu questa la cosa più singolare che ci narrò l’Essenza dell’Uomo Originale Libero e che Sally
e Almalibre seppero interpretare; essa ci disse:
<<Le intuizioni di chi traccerà il percorso dovranno essere le sue, perché l’Essenza dell’Uomo
Originale Libero vive nell’adesso e non può prevedere il futuro. Ma sa che la potenza della
Rivelazione, sulla scoperta della m-v, si manifesterà anche con la forza che dona lo scambio di
esperienze tra uomini liberi; tra chi ha vissuto e ancora deve vivere le fasi che vengono dopo il
Grande Salto.
Noi sappiamo che gli Scritti sul percorso, per annunciare la Rivelazione e darle efficacia, non
dovranno essere motivo di creazione di gruppi fisici, ma neanche avere una parola fine, perché lo
scambio di vita ed esperienze, tra Uomini Originali Liberi è fondamentale per circoscrivere
sempre più l’azione della matrice-vivente.
Se troverete la via sarete voi a dover creare questo qualcosa di così nuovo, a cui noi non sappiamo
e possiamo dare un senso.>>

L’Essenza dell’Uomo Originale Libero ci lasciò all’inizio con un enigma da risolvere: avremmo
dovuto creare un luogo d’incontro che potesse anche essere il posto in cui trasportare coloro che
avevano fatto la prima parte del Grande Salto, nella seconda, in cui avviene la sovrapposizione dei
Moi e delle memorie fenotipiche con quelle genotipiche; ma come realizzare ciò? E sembra proprio
che fu colui che a sua volta ispirò Sally e Alma a dire: <<Se troveremo la via per questa sorta di
trasmutazione di vita ci vorrà un luogo d’incontro tra chi sta un attimo prima del Grande Salto e
chi sta un attimo dopo, affinché ci si possa prendere per mano. Io direi:
www.transliferevelation.com>>
Da allora molti eventi hanno fato seguito alla scoperta che diffondendosi sta cambiando la storia
dell’Uomo. Alcuni dei nuovi arrivati si sono persi, risucchiati dai residui di matrice. In particolare
da quelli relativi alla coppia-possesso-bisogno; alla paura di staccarsi dalle vecchie frequentazioni e
di rimettere in discussione la propria vita materiale. Queste difficoltà hanno rappresentato un vero e
proprio mare di sabbie mobili.
E’ importante che tu abbia l’assoluta consapevolezza che per quanto la matrice-schiavizzante venga
cancellata, ciò che è presente nella memoria del vissuto, per un tempo variabile da individuo a
individuo rappresenterà un estremo pericolo. La combinazione tra le esperienze passate e gli input
che arrivano dal circostante non sono in grado di azzerare il percorso, ma possono però risucchiarti
in un limbo in cui il contrasto tra la tua parte libera e quel tuo passato, in cui le azioni erano
determinate dagli input di matrice, porta allo stallo. Quel residuo sporco tra morale, falsi obiettivi,
paure e principi di matrice, sarà in agguato per lungo tempo, finché il lavoro delle Guide della
Liberazione del Sé, sulle memorie, non sarà stato completato.
Un altro elemento di fortissima instabilità può essere quello materiale, relativo all’ambiente di vita e
lavoro, conviventi, pseudo amici, famiglia e tutto ciò che di matrice avevi costruito nel tuo prima
(elemento chiamato nella liberazione “eredità di matrice”); perché fintanto che non sarai salpato
verso la libertà, rallenterà il tuo divenire, prosciugando in parte l’energia che fluisce dalla
Liberazione.
Per coloro che stazionavano tra luoghi fisici e social network, in ambiti in cui ci si nutriva della
negatività derivante dallo scontro sociale, il pericolo di riassimilazione sarà molto forte. Soprattutto
per chi è più restio ad affrontare il periodo in cui è necessario riposizionare amicizie precedenti e
frequentazioni nate dalla politica… l’inutile politica di matrice che perora la lotta dell’uomo contro
l’uomo, l’odio, la negatività e lo sdegno.
E’ quindi indispensabile collegarsi attraverso internet agli altri Liberati che potranno darti l’energia
necessaria a far crescere nell’armonia, il neonato Uomo Originale Libero di cui porti il seme.
Il contatto, lo scambio di esperienze, il supporto d’amore e la conoscenza virtuale e fisica dei
Liberati che vivono nell’universo parallelo a quello di matrice, suoneranno le musiche dell’armonia
di cui ti nutrirai, fino a che nulla potrà più sabotarti.
ATTENZIONE! I dati sulle energie di Liberazione raccolti fino ad oggi, da tante persone, ci dicono
che quando ci sono forti picchi on-off, non c’è neanche la tendenza, nel momento on, a focalizzare il
cambiamento materiale/creativo della propria esistenza. Questo avviene per il senso di euforia post
momento off.
Se il cambiamento materiale/creativo non viene almeno fortemente auspicato e desiderato (al di la
dei tempi necessari), durante i momenti on, l’uovo energetico dell'individuo tende a bloccarsi in una
dimensione spazio-temporale in cui trovare un nuovo equilibrio con la m-v. E ciò inevitabilmente
porta, nel tempo, alla riconfigurazione della m-s. Se invece si da una particolare importanza a
rafforzare l’armonia, il resto viene da sé.
Nella Liberazione è il cambiamento materiale, di lavoro e l’aspetto creativo che conta, non altro:
perché l’altro, quello spirituale, è già avvenuto. Per materiale si intende la sfera del fare, in senso
molto lato.
Siate fortemente consapevoli di ciò.

Il tuo divenire è appena iniziato, ora sei vivo e non sei solo.
Buon viaggio Uomo Originale Libero!

In questo nuovo e straordinario scenario che apre le porte alla nascita dell’Uomo Libero, le Oasi
del Grande Salto rappresentano spazi energetici Liberati in cui operare per consentire, alle
terapie maieutiche di deprogrammazione dalle memorie, di partorire l’Uomo Originale Libero
che è già in ciascuno di noi, per quanto schiacciato e represso dalla double-matrix.
Non c’è quindi nessuna guerra da fare e nessun idealismo da perorare, ma solo da vivere nella
gioia, nella libertà, nell’amore e nella felicità.

Le Oasi del Grande Salto: www.transliferevelation.com


Il tuo Grande Dono e la deprogrammazione finale dalla m-s

Come conoscere il tuo Grande Dono e la tua individuale m-s per rimuoverne i residui di matrice-
schiavizzante
Gli studi sulla double-matrix sono progrediti di molto, così come si è sviluppata la rete di esperti
(esperti di epigenetica, neuroscienze, economia, sociologia, genetica, medicina, psicologia, tantra,
reiki, sciamanesimo, ecc, ecc) che si stanno aggiungendo al nucleo che divulga la scoperta. La
tecnica ci ha messo in grado di Mappare con precisione la matrice-schiavizzante che si oppone al
Dono, schiacciandolo.
Quindi, per quanto la realtà si sveli oggettiva dopo la Liberazione, come lo è per tutte le altri forme
viventi, ciascuno dispone di un Dono speciale che rappresenta la sua vera Essenza. Il Dono non va
cercato nei meandri della mente, né tanto meno attraverso metodi devianti di “lettura dell’individuo”,
come lo è, ad es., l’astrologia. Esso è semplicemente ciò che sentiamo di noi stessi mentre ci
liberiamo. Meno cerchiamo di scatolarlo attraverso una spiegazione mentale-razionale e meglio sarà
per lui.
La matrice-vivente, come abbiamo visto, inserisce nella mente umana un programma che ragionando
in termini razionali, ha dei caposaldi che divengono dei veri è propri Gangli nervosi, come la
coppia, il materialismo, lo status sociale, la famiglia e così via.
A seconda del tipo di programma individuale, a parità di evento vissuto da due distinti individui, le
conseguenze saranno completamente diverse. Ad es, a causa di uno schiaffo subito da un genitore, in
chi ha un senso di ribellione più sviluppato, le emozioni e le considerazione successive all’evento lo
porteranno in una direzione, in chi ha invece ha il Ganglio famiglia più energizzato, a un’altra. Tutto
quindi scorrerà sempre in direzione del suo output finale; ossia il suo ruolo nell’ambito del sistema
matrice in quanto cellula-uomo matura: medico, terrorista, commerciante, politico, disoccupato,
trasgressivo, triste, allegro o Papa che sia.
Tutto è già scritto senza la Liberazione.
In realtà il destino, il karma, il programma d’anima di cui parla l’astrologia karmica e quant’altro di
similare, esistono d’avvero; ma ora noi sappiamo che essi sono reali solo per le cellule-uomo e non
per i Liberati.
E’ quindi opportuno per procedere alla rimozione chirurgica della propria m-s il sapere con
precisione quale programma si ha e a che punto della sua evoluzione, il programma si trova.
Ci vogliono circa uno, due anni, dopo la prima parte del Grande Salto, per completare la
deprogrammazione attraverso la sovrapposizione di esperienze genotipiche pilotate, su quelle
fenotipiche di m-s.

Per conoscere il tuo programma m-s e il lavoro necessario alla sua rimozione; per Liberarti
definitivamente; per entrare nella Selfniversity - Academy for Self Liberation Guides, per lavorare
con noi o creare una Oasi del Grande Salto ed espandere la rete dell’Ecovillaggio Planetario di Oasi
Liberate project Translife, scrivici a infoitaliano@transliferevelation.org
PARTE UNDICESIMA
La deprogrammazione dalle memorie fenotipiche e dai Gangli di
matrice-schiavizzante

La Liberazione è un viaggio, non una meta.


Ma devi portare con te il coraggio del cambiamento,
se non vuoi restare a guardare, per sempre, lo stesso tramonto.

-Almalibre Rebelde-
L’Energia della parte libera (Gls) e l’energia di Liberazione: flussi
totalmente distinti

Le due energie sono diverse tra loro e soprattutto nella fase di liberazione non vanno confuse.
Difatti quando veniamo concepiti la nostra energia libera è al massimo (per quanto siano presenti le
mine delle memorie epigenetico-genealogiche), eppure ciò non impedisce l’assimilazione. Questo
perché alla nascita ci troviamo totalmente immersi nell’energia di m-v che si manifesta attraverso i
genitori, i parenti, i suoni, le musica, le favole, i giochi, la scuola, i media, le istituzioni e mille altre
cose; cose che a loro volta attivano le memorie epigenetiche.
Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) aveva ben chiaro il meccanismo attraverso cui la società scrive
su quel lenzuolo bianco che lui immaginava essere l’uomo, alla sua nascita; ma non sapendo
dell’esistenza della m-v immaginò che la scrittura su quel lenzuolo fosse fatta ad opera di altri
uomini senzienti e quindi non potette focalizzare che alla nascita non si è lenzuoli bianchi, ma bensì
compiuti, connessi e pregni di se stessi in quanto Uomini Originali Liberi e che solo dopo si viene
snaturati.
L’assimilazione trova quindi terreno fertile per un altro motivo, ossia perché nel bambino non sono
attivi i sistemi di difesa dalla m-v e dalla m-s di chi lo circonda, lo addestra, lo educa e quindi lo
assimila.
L’energia di Liberazione, viceversa, comincia a montare solo quando l’individuo acquisisce la
consapevolezza che qualcosa vuole controllarlo e che è programmato. L’energia di Liberazione è al
contempo la demolitrice della m-s e lo scudo energetico che protegge il Risvegliato durante il tragitto
verso la Liberazione.
Questo ci spiega anche perché, con l’accostarsi di chi vuole Liberarsi ed avvicinarsi all’universo
quantico parallelo degli Uomini Originali Liberi, accadono cose ben precise, negative o positive che
siano, quando i valori dei vari tipi di energia non hanno il giusto livello per consentire i passi
successivi al Risveglio. Difatti quando un Risvegliato entra nello spazio UOL, si trova nella
condizione opposta a quella in cui stava quando era soggetto all’assimilazione, ossia nel flusso pieno
e portante delle energie di Liberazione. Se la sua individuale energia di Liberazione è al di sotto di
quella della m-s, non potrà farcela, e se ne andrà sbattendo la porta. Se invece le premesse ci sono,
allora la Liberazione verrà da sé, passo passo, perché essa attinge dalla nostra essenza originaria e
va quindi in totale risonanza con quella degli altri Uomini Originali Liberi.
Questa è la magia della Liberazione e dell’universo parallelo degli Uomini Originali Liberi.

Le memorie epigenetico genealogiche


Abbiamo accennato diffusamente negli Scritti alle memorie epigenetiche e sarebbe impossibile al
momento andare più a fondo, perché ad oggi, 2015, il loro studio è una delle nuove frontiere delle
neuroscienze.
Ciascuno può approfondire da sé, sulle scoperte recenti e quelle che verranno; qui ci limitiamo a
fissare solo gli aspetti chiave in relazione al percorso:
-Memorie esperienziali: le esperienze intenzionali o subite, creano le memorie di se stesse nel loro
svolgersi e quindi, quando una determinata circostanza similare a quella già vissuta si ripresenta,
esse si attivano e trasmettono che le cose si dovranno svolgere in un determinato modo, attraendo, di
conseguenza, quel determinato svolgersi degli eventi. Stiamo parlando, in senso lato, di ciò che nelle
neuroscienze è definito col nome di Modello Operativo Interno (MOI) che spesso è supportato da un
freezing cerebrale inconscio (congelamento) che impedisce a priori che l’esperienza possa svolgersi
diversamente.
-Memorie-paure traumatiche: fino ed oltre alla terza generazione, le memorie e le relative paure dei
traumi subiti dagli avi e i loro MOI che ne sono derivati, vengono trasmesse ai nascituri, attraverso i
meccanismi epigenetici. E considerando che la vita nella double-matrix, per la parte libera
dell’individuo, è tutta un trauma, potete immaginare quanto sia cospicuo il pacchetto.
-Regolazione genica: Lo sviluppo della corteccia cerebrale, durante la crescita dell’individuo, è
legata anche all'attivazione di molteplici aree sub corticali in cui i meccanismi epigenetici svolgono
la funzione di regolazione dell'espressione genica, come è emerso da una ricerca pubblicata su
“Science" a firma di Steven K. Reilly e colleghi della Yale University e di altri istituti statunitensi.
Considerando che lo sviluppo della corteccia viene sostanzialmente influenzato dalle memorie
epigenetiche, appare chiaro quanto pesi, nella formazione di ciascun individuo, il vissuto dei loro
avi.

Sintetizzando: in relazione al percorso di liberazione risulta evidente che la m-v, in relazione al suo
successo sull’uomo, ha avuto ed ha un grande vantaggio, quello che i meccanismi epigenetici e di
regolazione genica provengono dai genitori e dagli avi di chi vuole liberarsi; avi che già erano a loro
volta cellule programmate.
Se quindi da un lato la scoperta della double-matrix apre le porte alla liberazione dell’uomo,
dall’altro senza l’ausilio di uomini già liberati e delle tecniche di Liberazione derivanti dalla
scoperta, insegnate nella Selfniversity - Academy for Self Liberation Guides, diviene impossibile il
fai da te.

La serotonina, l’uso che ne fa la m-v e la sua straordinaria importanza nelle fasi più
impegnative del percorso. L’energia d’intenzione
La serotonina (5-HT), l’ormone della felicità, del benessere e della leggerezza è una triptamina,
neurotrasmettitore monoaminico sintetizzato nei neuroni serotoninergici nel sistema nervoso centrale,
nonché nelle cellule enterocromaffini nell'apparato gastrointestinale, principalmente coinvolta nella
regolazione dell'umore. Alcune sostanze possono agire su questo neurotrasmettitore inibendone la
ricaptazione da parte dell’organismo. Questo porta ad un accumulo di serotonina nel cervello,
generando per il tempo di effetto della sostanza uno stato di entusiasmo e benessere.
La m-v utilizza massivamente la serotonina sia attraverso il suo apparato curativo delle cellule-uomo
(medici, psichiatri e psicologi) e sia attraverso l’uso delle droghe che ha selezionato nel tempo in
quanto utili alla sedazione dei suoi schiavi. L’ecstasy, ad es, non è altro principalmente che un
antagonista dei meccanismi della ricaptazione della serotonina.
Potrebbe sembrare un controsenso far usare, da parte della m-v, la serotonina alle cellule-uomo, ma
non è così. Perché la serotonina utilizzata senza un’energia di intenzione che spinga verso la
liberazione, o almeno verso la rottura di uno schema di matrice, consente alla m-s della cellula-uomo
di dare uno sfogo momentaneo all’eccesso di energia di liberazione, per far tornare poi la cellula alla
banalità e alla piattezza del suo quotidiano. La cellula-uomo, purtroppo inconsapevole sia
dell’esistenza della m-v e sia di vivere in base agli input di un programma (la m-s), utilizza con gioia
la serotonina credendo che il suo disagio nel vivere la quotidianità di matrice sia una sorta di difetto
di fabbrica; un malfunzionamento da eliminare. E così le spinte di liberazione che provengono dalla
parte libera dell’individuo, che si manifestano con disagi sia psichici che fisici, vengono
puntualmente represse.
Tutto scorre nella follia in cui la double-matrix ci costringe.

Cosa accade allora durante il percorso e che ruolo hanno quindi le Guide della Liberazione del
Sé, la serotonina, la melatonina e l’ossitocina? Accade che la consapevolezza donata a ciascuno
dalla scoperta della double-matrix, unita al supporto delle Guide e dall’innalzamento dei livelli di
serotonina è in grado di strozzare il meccanismo difensivo della matrice-schiavizzante fino a portarla
all’implosione (vedi schema grafico seguente), facendo quindi divenire il nuovo equilibrio ormonale
un determinante e risolutivo vantaggio a favore della liberazione del Sé. La m-s infatti, per quanto
ben conosca il suo schiavo, è pur sempre un programma; un programma quasi perfetto, ma vecchio,
che non è stato upgradato per sostenere l’intervento di energie esterne (le Guide) ed interne (la
serotonina) che, come nel tiro alla fune, si aggiungono improvvisamente alla disputa. I programmi, se
conosciuti, divengono prevedibili.
La m-s, come abbiamo visto in precedenza, è programmata per opporre una costante e pari energia
antitetica a quella di liberazione, quando il gioco si fa duro. Questo per evitare che un eccesso di
energia difensiva creato dalla m-s, possa guastare la cellula e renderla non più utile alla m-v. Quindi
la m-s non ha in sé l’informazione sul come agire se sopraggiunge un elemento energetico nuovo.
A supporto di ciò fa luce l’esperienza della comune fondata da Osho in Oregon (USA),
Rajneeshpuram, nel 1981, e poi distrutta dalla m-v dopo pochi anni, nel 1985: in quel caso, essendo
la comune di grandi dimensioni e quindi molto visibile, è intervenuta direttamente la m-v che tramite
i suoi apparati difensivi l’ha soppressa. La m-s possiede solo l’informazione che la m-v
interverrebbe in caso di derive libertarie di massa, ma non quella di come difendersi da un
imprevisto eccesso di energia di chi tira la fune, verso la libertà INDIVIDUALE del sé.

La deprogrammazione dalle memorie esperienziali, da quelle epigenetico-genealogiche e dai


Gangli di m-s
Ciò che libera l’uomo può venire solo dal nuovo.
Nessun filone spirituale precedente potrebbe liberare, perché era stato strutturato senza la
conoscenza scientifica dell’esistenza della m-v in quanto ente esterno all’uomo e alla sua specie;
senza la conoscenza del suo funzionamento e dei suoi obiettivi; senza la consapevolezza che essa
vive in una dimensione spazio-temporale (il futuro) in cui trasporta l’uomo, dopo l’assimilazione,
facendogli perdere le tracce delle sue coordinate temporali (le specie biologiche libere vivono
nell’adesso e ora) e soprattutto senza la conoscenza dei meccanismi con cui assimila gli individui e
come li programma, con tutte le conseguenze che ne derivano nel decifrare lo stato di angoscia in cui
vive l’umanità e congegnare il piano di uscita di chi vuole liberarsi.
Dallo sciamanesimo, fino alle tecniche di Osho, molto poco del passato può essere utile, a parte il
Tantra dell’Origine (per la riconnessione dei corpi), il Reiki-Maieutico (per la riconnessione con
l’energia universale) e le tecniche curative e di disconnessione dalla m-s che condiziona il
funzionamento del fisico: dalla sessualità alle emozioni. E se altro potrà essere utile si aggiungerà.
Ma tutto va utilizzato sempre in base alla matrice-schiavizzante di ciascuno; matrice che viene
preventivamente mappata prima di iniziare la fase di deprogrammazione nelle Oasi del Grande Salto
della Libertà.
Non è possibile liberarsi senza il supporto delle Guide della Liberazione del Sé. Perché sono
necessari:
-liberati esperti che facciano da specchio e guida nel percorso;
-le tecniche di deprogrammazione che comprendono la Mappatura Bioenergetica della m-s
individuale e il piano di uscita dalla double-matrix che ne deriva;
-le terapie che vanno a sovrapporre nuove memorie genotipiche (vissute quindi dalla parte libera di
ciascuno) a quelle precedenti esperienziali fenotipiche (di m-s) e a quelle epigenetico-genealogiche,
in base alla strutturazione della m-s individuale;
-il supporto della melatonina, della serotonina e di altri ormoni quando si vanno ad affrontare i
Gangli Radice e Portanti della m-s (vedi http://www.transliferevelation.com e clicca sul link
“Mappatura Bioenergetica”).
Quei pochi che hanno fatto da sé, non a caso vengono chiamati illuminati (nel senso sociale del
termine) e il processo che ha caratterizzato la loro liberazione, essendo basato su un forte controllo
sulla loro stessa mente e da una costante spinta di ribellione, non può essere fonte di conoscenza per i
più e quindi da esempio. Detto in altri termini, l’illuminarsi fai da te è solo un caso che non
rappresenta l’uomo e non può quindi essere emulato. Ciò spiega anche perché i percorsi tracciati
dagli illuminati non hanno mai liberato nessuno o quasi.
Dopo questa scoperta ha avuto inizio una fase storica per la specie umana. Si sta avviando, tramite la
trasmutazione delle cellule-uomo (quelle che sono già pronte al cambiamento), in uomini Liberati, un
processo di speciazione che vedrà nel futuro la nascita di una sorta di universo parallelo a quello
della m-v e delle sue cellule, in cui gli uomini Liberati potranno vivere il proprio sé e interagire tra
loro. E cosa accadrà poi, non ci è dato saperlo, né deve essere di nostro interesse; è la m-s che
spinge verso il futuro e la previsionalità.
Questi Scritti hanno lo scopo di inviare il segnale pilota genotipico a tutti coloro che possono
ascoltarlo e a dargli le indicazioni per continuare il viaggio alla scoperta di sé.
Schema grafico – Meccanismo di attacco alla m-s per causarne l’implosione
Il progetto dell’Ecovillaggio Planetario di Oasi Liberate project Translife, i Cicli di Liberazione,
la Selfniversity - Academy for Self Liberation Guides e la duplicazione delle Oasi.

Translife opera già nella sua Oasi pilota, su questi fronti:


-Cicli individuali di Liberazione del Sé.
-Selfniversity - Academy for Self Liberation Guides.
Le nuove Guide a loro volta possono duplicare l’Oasi pilota per Liberare altri, nell’ambito del
progetto dell’Ecovillaggio Planetario di Oasi Liberate project Translife.
Le attività delle Oasi consistono principalmente in:
-Vivere da Liberati.
-Effettuare i Cicli di Liberazione individuale a chi vuole Liberarsi.
-Formare le Guide della Liberazione del Sé.
-Formare le Guide della Liberazione del Sé che intendono duplicare l’Oasi pilota.

Ecovillaggio di Liberazione
E’ inoltre in progettazione la realizzazione di un ecovillaggio di grandi dimensione in cui chi vuole
vivere nella natura, operare nell’agricoltura biologica, nei laboratori tecnici per la produzione di
energia alternativa, partecipare ed imparare tutte le pratiche energetiche e spirituali, e molto altro,
può trovare il suo luogo di vita. Questo progetto è molto aperto e ha anche la funzione di fungere da
trampolino per chi vorrà poi Liberarsi totalmente o frequentare la Selfniversity - Academy for Self
Liberation Guides, allo scopo di collaborare attivamente con Translife, o per duplicare una Oasi
Liberata.

Contatti
Per compiere gli altri passi necessari alla Liberazione del Sé, per frequentare la Selfniversity o
duplicare un’Oasi:
-infoitaliano@transliferevelation.org
-oppure contatta i resp. organizzativi al numero di telefono indicato nel link “Contatti” del sito web.

Per entrare nell’universo parallelo degli Uomini Originali Liberi -> www.transliferevelation.com

Buon viaggio verso la felicità


-Translife Revelation-
Gentile lettore

Se dopo la lettura sarai interessato a sostenere l’opera di divulgazione


dell’associazione “Fondazione Translife Revelation Anime Libere”
(www.transliferevelation.com) relativa alle scoperte di cui parla questo libro, al
programma Socio Carta Liberazione o Socio Carta Mandala
(http://www.transliferevelation.com/home-italiano-translife-revelation/donazioni), ai
corsi di deprogrammazione che si tengono nell’Oasi pilota lombarda
(http://www.transliferevelation.com/home-italiano-translife-revelation/laboratori-di-
liberazione-del-se), alla Selfniversity
(http://www.transliferevelation.com/home-italiano-translife-revelation/selfniversity-
academy-for-self-liberation-guides), o al progetto dell’Ecovillaggio Planetario di Oasi
Liberate project Translife
(http://www.transliferevelation.com/home-italiano-translife-revelation/l-ecovillaggio-
planetario-di-oasi-liberate-project-translife),
scrivi a infoitaliano@transliferevelation.org

Donazioni:
http://www.transliferevelation.com/home-italiano-translife-revelation/donazioni

Grazie

Per effettuare la propria Mappatura Bioenergetica individuale che identifica la rete dei
Gangli di matrice-schiavizzante e del come liberarsene:
http://www.transliferevelation.com/bio-italiano/index
Per effettuare un donazione a Translife Revelation e sostenerla nel suo lavoro di divulgazione della
scoperta che sta cambiando la storia dell’uomo, Liberandolo per sempre, vai al sito
www.transliferevelation.com
Grazie

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