Sei sulla pagina 1di 24

ECONOMIA AZIENDALE (Scienza sociale)

L’economia aziendale integra:


 Economia Politica tiene conto delle condizioni politiche di un determinato Paese. (Es. camionista che viene fermato in
ingresso in Gran Bretagna e gli vengono sequestrati elementi provenienti dall’estero che sono sottoposti a determinati
regolamenti di entrata e uscita quindi non si è tenuto conto delle politiche sociali). Studia e aiuta la gestione economica
dei vari Paesi.
 Economia industriale studia i processi di sviluppo o di ristrutturazione dei settori industriali. Si considera l’impresa
perché molte hanno una gestione pesante e complessa. L’economia industriale è una scienza intermedia tra economia
politica e quella aziendale perché analizzando i vari processi di sviluppo, riesce ad elaborare delle politiche industriali
che sono mirate ad un determinato settore.
 Economia aziendale proposta di soluzioni, strategie per la gestione dell’impresa per permettere che rimanga sul
mercato il più lungo possibile. Colpisce le singole aziende. L’economia aziendale è un contesto composto da uomo e
società elementi che si intersecano ma sono variabili. Quindi non è possibile standardizzare un viaggio per esempio.

IMPRESA struttura che contiene all’interno tanti elementi differenti (persone, macchinari, strutture, risorse (materie
prime, denaro risorsa che si può trasformare in ciò che si vuole). Questo sistema realizza un bene o un servizio (output)
partendo da (e trasformando) risorse (input).
Deve produrre Valore perché:
 quando si mette a disposizione un servizio, si è speso una somma quindi bisogna creare valore. Se un prodotto si è
comprato a 100, non si può vendere ad 80 altrimenti non c’è guadagno per fare altri investimenti per la materia prima.
 Percepito: risposta al bisogno (prezzo)

Approccio sistemico e approccio organicista Oltre alle connessioni interne all’impresa, è necessario monitorare i legami
e gli equilibri che si instaurano con l’esterno, ovvero la relazione fra il sistema impresa e l’ambiente - o gli ambienti - in cui
questa opera.

DIFFERENZA TRA IMPRESA E AZIENDA


IMPRESA (istituzione) attività che si decide di avviare attraverso una serie di azioni coordinate per metter sul mercato un
bene e un servizio. Quando si decide di avviare un’impresa, lo si fa per il desiderio di migliorare il mondo attraverso il
prodotto che si andrà a creare. L’impresa si avvia per rispondere a un bisogno economicamente qualificato  un bisogno
utile e commerciabile. Il mercato è il luogo in cui si incrocia la domanda è l’offerta. Il primo elemento di confronto è il
prezzo che ci fa capire quanto un determinato bene o servizio è limitato. Queste risorse devono essere acquisite attraverso
uno scambio. Col tempo lo scambio si è verificato attraverso il pagamento in denaro. Le risorse, all’interno dell’impresa,
sono i fattori produttivi (macchinari, impiegati e tutto ciò che permette di realizzare il bene).
Il prezzo definisce il valore monetario e l’elemento del desiderio fattore che determina quanto si è disposti a pagare per
un determinato bene o servizio willness to pay.
Affinché l’impresa funzioni, c’è bisogno di avere una realtà organizzata l’Azienda;
AZIENDA è una realtà organizzata che permette di organizzare l’impresa in modo
 Efficace  capacità di raggiungere un obiettivo;
 Efficiente  raggiungimento dell’obiettivo utilizzando al meglio le risorse che ho a disposizione senza sprechi ed
ottimizzarle al meglio senza dispersione.
L’impresa sul mercato ha 2 fini ultimi:
 Creare un bene per soddisfare il bisogno del destinatario;
 Creare ricchezza a livello monetario (che crea un valore più ampio) che consente di rimanere sul mercato più a
lungo possibile. Per fare ciò, deve rispondere in maniera dinamico alle variazioni del contesto in cui opera.
(Un’impresa che non si adegua ai cambiamenti della società, non è destinato a durare nel tempo). L’impresa crea
valore in modo da riuscire ad investire continuamente in nuove materie prime. Quanto più ci si confronta con le
variazioni della società, tanto più possiamo capire i bisogni degli Stakeholder (socio, dipendente ecc ovvero
coloro che hanno dei rapporti diretti con l’impresa. Con il tempo Freeman da una definizione più ampia ovvero
che tutti sono legati all’impresa e tutti sono portatori di interesse quindi tutti sono Stakeholder chiunque
influenzi o sia influenzata dall’impresa). Il dialogo con gli Stakeholder è molto complicato ma allo stesso tempo
molto importante per la creazione di valore. Es con l’emergenza sanitaria del Covid-19 molte imprese si sono
dovute adeguare a questo cambiamento apportando modifiche che permettesse l’impresa di sopravvivere
(impresa di moda che produce mascherine con il proprio marchio).
Qual è l’obiettivo finale di impresa?  visione religiosa e sociologica
VISIONE RELIGIOSA
L’impresa è inserita in un ambiente culturale. Ogni cultura è differente e c’è un orientamento di base che cambia la
cultura di impresa. A seconda in che società si lavora, bisogna adottare un approccio differente. Per esempio, a livello
religioso possiamo avere un approccio protestante o cristiano.
WEBER analizza il capitalismo nell’etica protestante. Sostiene che l’uomo che fa impresa non è mosso solo dal desiderio
di guadagnare denaro ma l’obbiettivo è quello di stare bene e in questa visione il guadagno rappresenta solo un mezzo
per arrivare a questo stato d’animo.
SAN PAOLO analizza da un punto di vista cristiano. Sostiene che non si può attingere alle risorse della società quindi
soddisfare solo i propri bisogni, se non si contribuisce questo pensiero deriva dalla dottrina sociale della chiesa.

VISIONE SOCIOLOCICA (dibattiti)


BERLE 1931 Ha scritto sulla rivista Hadvards e sostiene che tutti gli sforzi compiuti dai componenti di un’impresa, sia
che siano dipendenti or manager, soci, finanziatori, hanno un solo obiettivo ovvero quello di raggiungere un risultato
positivo per ripagare gli azionisti ovvero coloro che portano all’impresa interesse economico (quelli che investono
capitale).
DODD 1932 risponde all’affermazione di Berle con un concetto più ampio di impresa. Sostiene che c’è un ruolo più
importante della società rispetto al business perché il business deve essere al servizio della società. Il focus si sposta dagli
azionisti ai dipendenti e consumatori. Questo orientamento deve essere attuato anche se va a intaccare i diritti dei
proprietari dell’impresa. Secondo Dodd si fa impresa per un concetto più ampio del solo produrre soldi. L’impresa deve
essere pensata come qualcosa che può impattare in modo positivo o negativo la società.
Se l’impresa ha il solo obiettivo di sopravvivere e rimanere sul mercato, si ritrova ad essere in una situazione di
Commodity Situazione in cui si trova l’Impresa se ha solo l’obiettivo di sopravvivere e rimanere sul mercato. In questo
caso l’impresa si ritrova a produrre un prodotto perfettamente sostituibile con un altro comparabile. (Se si produce olio e
si pensa a quest’ultimo con l’unica funzione di amalgamare il cibo, allora non importa che tipo di olio si va a produrre.
Però questo olio, non avendo nulla di caratteristico, è facilmente sostituibile con qualsiasi altro olio). Questo significa che
il bene prodotto non ha delle qualità/caratteristiche che lo distinguono da una stessa tipologia di prodotto di un’altra
impresa, qualcosa che lo rende unico e che quindi renda il compratore motivato ad acquistarlo. (Strategia di
differenzazione).

Società e impresa sono strettamente legate. Impossibile separare l’obiettivo economico con l’impatto sociale e
ambientale. L’errore di separare queste due si chiama Separetion fallacy.
Freeman sostiene che ovviamente l’impresa deve avere un obiettivo economico, quindi ha bisogno di un guadagno
vendendo quello che produciamo. Ma allo stesso tempo sostiene che l’obbiettivo è anche quello di creare un prodotto per
facilitare “la vita”.
L’economia è la gestione della casa. La casa, quindi la famiglia, è considerata la cellula costituente della società. Già dal 4°
secolo, con Aristotele, si era parlato di importanza della famiglia nel business.

I PUNTI FONDAMENTALI PER IL BUSINESS EMANATE DA BOWIE:


 Tenere conto degli Stakeholders;
 Creare delle politiche e fare delle scelte nelle quali gli Stakeholders possono partecipare;
 Tutti gli Stakeholders devono essere messi allo stesso livello e nessuno deve avere…;
 L’impresa deve essere equa e deve assicurare giustizia (per es. essere in regola con i pagamenti e non
essere ingiusti).

Non dobbiamo vedere l’attività economica, il business come un problema, in realtà è parte della soluzione. La tassazione
diventa elemento significativo alla creazione del buon funzionamento dell’impresa (wellfare).

DOMANDE LIBRO
1. QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELL’ECONOMIA AZIENDALE?
2. QUALI SONO LE DIFF TRA ECONOMIA AZIENDALE E LE ALTRE DISCIPLINE CHE STUDIANO L’AZIENDA E/O I FENOMENI
ECONOMICI?

04/02/2021
SISTEMA AZIENDALE (esistenza di relazioni tra azienda e mondo esterno in cui le singole parti sono strettamente
interconnesse e interrelate tra di loro).
L’azienda è un sistema aperto che guarda all’interno ma che guarda anche all’esterno perché c’è un continuo scambio
con l’ambiente esterno da cui possono derivarne sia opportunità che vincoli.
Le operazioni che si svolgono nell’ambiente sono connesse da legami spaziali e temporali: acquisto, trasformazione,
produzione e vendita sono azioni che si svolgono simultaneamente es. durante il covid-19 tanti musei si sono adattati
alla problematica e hanno creato dei tour virtuali online. L’esperienza virtuale, innesca ancora di più la curiosità nei clienti
di andare a visitare quel museo.
SISTEMA AZIENDALE Occorre una gestione sistemica e sistematica (non può essere abbandonata a se stessa quindi
qualcuno deve organizzare il lavoro dei dipendenti all’interno dell’azienda).
Bisogna coordinamento che è alla base per l’equilibrio dell’organizzazione (in un team di lavoro è importante che i
componenti di una società vadano d’accordo perché altrimenti non si arriva all’obiettivo ma anzi si rallenta in processo
per arrivare ad esso). In questo senso, è importante condividere l’obiettivo che si vuole raggiungere. Chi si occupa di
organizzazione sottolinea la differenza tra un gruppo qualunque (un insieme di persone) e un gruppo di lavoro (ovvero un
team in cui c’è la consapevolezza e la condivisione di un obiettivo che si vuole raggiungere.
Questo sistema aziendale è finalizzato ad avere un equilibrio economico interno all’azienda si mantiene attraverso delle
decisioni prese all’interno dall’azienda a livello autonomo e devono essere decisioni ponderate che devono tenere conto
dei risultati che si potrebbero produrre. Queste decisioni vengono guidate dal soggetto economico persona singola o
gruppo di persone che controllano l’azienda economicamente e che influiscono le scelte. (Soggetto giuridico persona fisica che
assume diritti e obblighi della gestione aziendale).
Il soggetto economico segue 3 criteri strettamente connessi per le scelte aziendali:
 Visione sistematica la necessità che ci sia coordinamento e equilibrio nelle relazioni spaziali, temporali che devono
mantenersi nel tempo per arrivare ad un equilibrio economico (durabilità nel corso del tempo);
 Autonomia è essenziale che il soggetto economico possa decidere senza influenze esterne. Esiste il rischio di
perdita di autonomia quando per esempio ci sono molto debiti nei confronti dell’esterno a cui si deve restituire le
risorse che permettono all’azienda di stare in piedi e, queste parti esterne cominciano ad avere un potere eccessivo
perché si hanno più debiti che risorse quindi quelli che riescono a tenere in vita l’attività, sono parti esterne che
cominciano a preoccuparsi perché si rendono conto che probabilmente non si trovano nelle condizioni di poter
ricevere i soldi e quindi cominciano ad entrare nel merito delle decisioni interne in vista di riavere il capitale che
avevano investito. Questo inevitabilmente ne varia le cose internamente.
 Economicità criterio e condizione di funzionamento (massimizzazione dell’efficienza delle risorse che non significa
esclusivamente convenienza economica). Essere in grado di non disperdere ricchezza.

MODELLO INPUT-OUTPUT
In questo modello, vengono messe in evidenza i rapporti con l’esterno.
2 modelli differenti ma complementari.
Fig 1 L’azienda è costituita da:
 Struttura l’insieme dei fattori produttivi e l’insieme delle
risorse (conoscenza che si trasforma in saper fare)
 Attività ciò che l’azienda fa per raggiungere un risultato
quindi le decisioni e le operazioni che l’azienda mette in atto;
 Risultati messa sul mercato del prodotto o servizio. Il
risultato si vede quando si vede un valore positivo tra il valore
di output (ciò che ho venduto) e il valore di input (ciò che ho
investito). I risultati possono essere tangibili e intangibili
(ovvero l’esperienza acquisita che serve per migliorare). I
risultati sono collegati con l’attività perché servono per
migliorare la produzione. I risultati, a loro volta, modificano la
struttura perché con i risultati ottenuti, l’azienda potrebbe
rendersi conto che bisognano altre risorse che aiutino al
miglioramento.

Fig2 La differenza è nell’attività che è stata divisa in:


 Attività strategica  attività non giornaliera, si fanno scelte che modificano la struttura per migliorare l’attività
(decisioni di acquistare un brand, di cambiare la mia produzione);
 Attività operativa  decisioni che sfruttano la struttura dell’azienda (operazioni di acquisto, vendita ecc.. tutto
ciò che sono le attività quotidiane).
Le due attività sono strettamente collegate.

Eterogenesi dei fini si voleva arrivare ad un determinato obiettivo, ma si è ottenuto l’esatto contrario (compro un
nuovo macchinario per cambiare la produzione, che può portare degli effetti positiva ma è troppo complesso, tecnologico
da utilizzare e quindi non si ottiene l’incremento di produzione). Si crea anche un clima malcontento tra i dipendenti che
magari non si sentono adeguati.

Spiegazione schema:

Freccia 1 la struttura influenza l’attività operativa fornendo i fattori produttivi e le risorse necessarie allo svolgimento
delle operazioni (macchinari, impianti);
Freccia 2 la struttura determina le condizioni all’interno delle quali si prendono le decisioni e si decidono le operazioni
strategiche da prendere. La cultura aziendale orienta tutti i processi decisionali e il modo di essere e di operare.
Freccia 3 l’attività strategica ha un influsso sull’attività operativa  scelta dei prodotti da creare a seconda dell’area
geografica in cui vado a produrre/vendere. Rappresentano la cultura di quella zona (caratteristiche e stile differenti);
Freccia 4 l’attività strategica insiste sulla struttura perchè determina l’acquisizione di fattori produttivi (per es.
l’acquisizione di un nuovo marchio).
Freccia 5 l’attività operativa da delle informazioni che alimentano l’attività strategica
Freccia 6 l’attività operativa insiste sulla struttura. Le mie attività mi permettono di acquisire delle conoscenze e quindi
permettono ai dipendenti di essere più competenti e più abili. In questo modo si migliora la struttura;
Freccia 7 l risultati sono l’effetto immediato dell’attività operativa;
Freccia 8 i risultati influenzano l’attività operativa in quanto offrono informazioni su quello che si è creato (il prodotto);
Freccia 9 i risultati influenzano l’attività strategica perché dai risultati emerge la necessità di acquistare nuove risorse.
Ex. Scelta strategica: reclutare nuovo personale;
Freccia 10 …….

8/02/21
FUNZIONI AZIENDALI
Come l’impresa si struttura, come opera al proprio interno e modello in/out put che ci permette di capire che ci sia
un’attività strategica e una operativa.
Possiamo guardare l’impresa come un sistema composto da una
serie di organi che comunicano con l’esterno e lavorano insieme in
modo equilibrato (lavorare in parallelo) all’interno di una struttura
per il raggiungimento dell’obiettivo aziendale.
Esiste una parte interna che corrisponde al cuore dell’impresa e sono
le funzioni caratteristiche dell’azienda. Queste attività sono più
legate al prodotto.
La parte esterna, che supportano le attività centrali, permette di
gestire il personale e pianificare e gestire il controllo quotidiano. Sono
più generiche e sostituibili e sono dette funzioni integrative/ausiliari.

Ricerca e sviluppo→ ha come obiettivo la creazione della conoscenza. La ricerca si divide in:
- Ricerca di base → fattore produttivo più generico
- Ricerca applicata → ricerca più dettagliata. Ricerca di elementi conoscitivi applicabili al prodotto per una innovazione e
renderlo sempre in tendenza, per poi venderlo.
Produzione e logistica→ La produzione è la realizzazione del bene/servizio partendo dalle risorse (dipendenti, macchinari e
conoscenza). La logistica pianifica la produzione, gestisce la costanza delle attività, organizza la disponibilità delle risorse
materiali e immateriali (come il tempo), pianifica la gestione dei costi e quindi della vendita (quanto è necessario pagare
per la creazione di un prodotto o servizio e quando si avranno ricavi dalla sua vendita, considerando le qualità del prodotto
e le sue caratteristiche -positive e negative).
Marketing→ creazione di valore e relazione con il cliente. Analisi di dati che riguardano il consumatore, il mercato e il
prodotto venduto. Il bene/servizio è l’elemento più importante per instaurare una relazione con l’esterno quindi senza un
prodotto non esisterebbe il marketing. Altro fattore è il mercato, in cui si ha l’incontro tra relazioni col cliente e valore del
prodotto (prezzo). Le strategie di mercato nei confronti del cliente:
leadership di costo offrire gli stessi prodotti della concorrenza, ma a un prezzo inferiore;
strategia di differenziazione distinguere i propri prodotti da quelli della concorrenza in modo da non incorrere alla
situazione di commodity (spiegazione del temine). (commodification (uno dei due rischi della riproducibilità: riduzione del
valore dato al bene consumato. Non c’è più nessuna caratteristica che la fa emergere, ma è perfettamente sostituibile con
qualsiasi altro prodotto in questo caso qualsiasi altra destinazione turistica);

Pianificazione strategica→ ci permette di ragionare e di impostare i propri obiettivi di lungo termine (3/5 anni). Ci consente
di elaborare piani d’azione per sviluppare una determinata strategia. Quando si attua una pianificazione strategica si deve
prendere in considerazione il contesto in cui si opera (vincoli e opportunità) per organizzare lo sviluppo di un determinato
obiettivo. (EX. situazione politica, economica e culturale e se per me è facile lavorare in quel territorio – vincoli e
opportunità).
Per tradurre una pianificazione in piano d’azione, ci si affida ad un budget disponibilità finanziaria che non deve essere
superata.
Organizzazione del personale→ corrisponde alle risorse umane. Se l’impresa è molto piccola è l’imprenditore stesso.
Suddivide e coordina i compiti all’interno della struttura organizzativa, In modo che il sistema abbia un equilibrio. Si ha una
fase iniziale in qui si recluta il personale secondo i requisiti che occorrono. Poi si passa alla formazione del personale. Si
assegna loro dei compiti e si pianificano le carriere capire come le singole risorse umane possono crescere nell’impresa e
qual è il loro orientamento. È importate motivare il personale anche dal punto di vista della retribuzione in modo da
ottenere da loro una miglior prestazione.
Finanza→ l’aspetto finanziario si occupa di prende decisioni e agire di conseguenza in modo che l’impresa possa affrontare
in qualsiasi momento una qualsiasi spesa. Se l’azienda non ha i soldi per acquistare nuove risorse, blocca l’intera
produzione  importante quindi è avere liquidità.
Quando i costi sono inferiori dei ricavi ho un risultato positivo e sto creando della ricchezza, ma il risultato economico non
tiene conto del tempo che c’è l’incasso. Esempio le fatture non interamente pagate entro l’anno. Dal punto di vista
finanziario quei soldi non sono ancora arrivati nella cassa dell’impresa (risultato negativo mentre economico positivo)
Amministrazione e controllo di gestione→ si occupa della contabilità e ha la funzione di produrre l’informazione
economico-finanziario rivolta al management interno per capire se si è rimasti coerenti con l’obiettivo dell’azienda, ma
soprattutto con gli stakeholders .
Amministrazione  Sono informazioni di tipo economico finanziario e sono destinate non tanto all’interno, ma all’esterno
(stakeholders) coloro che apportano il capitale nell’azienda. Questo avviene attraverso la realizzazione del bilancio
d’esercizio (riassunto delle azioni finanziarie, economiche e patrimoniali dell’azienda);
Controllo di gestione  informazione verso l’interno e verifica che la nostra attività manageriale vada verso l’obiettivo
senza spreco di risorse. Monitora ciò che avevamo pianificato con la pianificazione e se funziona o no. Essenzialmente se
siamo stati coerenti con quanto pianificato.

09/02/2021
Approccio di Porter (’80) è un modello chiuso, ovvero non ci sono dispersioni all’interno.
Modello di Catena del valore un altro modello per rappresentare le funzioni di un’azienda. Questo modello vuole
studiare l’organizzazione interna di una qualsiasi impresa che raggruppa le attività in unità organizzative. La catena di valore
di qualsiasi impresa, è coinvolta in un insieme più ampio di attività Sistema di valore (es. un ristorante in un contesto
turistico composto da trasporto, sistemazione alberghiera e animazione quindi formato da più attività che si supportano
a vicenda creando ognuna un determinato valore).
Viene messo in luce il valore economico, quindi si guarda a costi e ricavi con lo scopo di creare valore e si cerca di
contenere i costi. Ci si basa su due principali costrutti:
 Efficacia (capacità di raggiungere un obiettivo)
 Efficienza (massimizzazione dell’output o parità di input consumati -catena di distribuzione o supply chain, che
riguarda diverse attività logistiche dell’azienda).

Il modello propone le attività di un’impresa, che assorbono e/o


generano risorse e valore, in due gruppi:
 Le attività primarie contribuiscono alla trasformazione di input
in beni/servizi per il cliente).
 Le attività di supporto contribuiscono e supportano la
specializzazione delle attività primarie.
Entrambe le attività mirano al margine che è la differenza tra il
valore totale (ricavi) e il costo complessivo per eseguire le attività
primarie e di supporto.

Logistica in entrata attività relative al ricevimento, all’immagazzinaggio, controllo delle scorte e distribuzione alla catena
di produzione.
Attività operative operazioni che consistono nella trasformazione delle risorse acquisite attraverso le lavorazioni in
officina, montaggio o assemblaggio, confezione e collaudo.
Logistica in uscita raccolta e distribuzione fisica dei prodotti, gestione dei mezzi di consegna, programmazione e
organizzazione di ordini e spedizioni.
Marketing e vendite promozione, comunicazione con i canali di distribuzione, pricing (ovvero determinazione del prezzo
-incontro tra domanda e offerta), pubblicità e offerte.
Servizi azioni che migliorano o mantengono il valore del prodotto, soprattutto dei servizi intangibili, attraverso la
customer care (mantenimento del legame con il cliente riparazioni, manutenzioni, addestramento, installazioni e
chiarimenti sul prodotto.

Approvvigionamento selezione e acquisizione di fattori produttivi (input, macchinari, personale)


Sviluppo della tecnologia impegni per migliorare il prodotto e i processi, importanti ai fini del vantaggio competitivi, nel
caso di una strategia di differenziazione. Quindi rendere unico un prodotto e massimizzare il valore attraverso l’uso del
progresso tecnico di tipo hard (impianti, attrezzature e macchinari) e soft (programmi e procedure operative). Lo sviluppo
tecnologico permette anche di minimizzare i tempi di produzione.
Gestione delle risorse umane ricerca, assunzione, formazione, addestramento e infine incentivazione dei dipendenti
dell’azienda.
Infrastruttura dell’impresa direzione, pianificazione e controllo, amministrazione e finanza, ecc. attività che sostengono
indirettamente la catena del valore e che determinano lo scheletro interno di un’azienda.

IMPRESA E AMBIENTE
L’azienda si confronta sempre col contesto esterno, perché deve tenere in considerazione diversi fattori, che presentano
vincoli o opportunità. In base all’ambiente in cui l’impresa opera, quest’ultima dovrà prendere in considerazione aspetti e
fattori diversi che a loro volta presentano vincoli e opportunità differenti.
In un ambiente fisico-naturale, si guarda al territorio, all’urbanizzazione e al clima.
In un ambiente sociale e politico-legislativo si guarda alla composizione, alle relazioni e alle caratteristiche dei gruppi
sociali (marketing tribale: ci si riconosce in un determinato gruppo e l’azienda produce il bene/servizio adatto a te), anche
tenendo conto delle istituzioni e degli ordinamenti presenti nel territorio (in che modo si può agire ed entro quali limiti
politico-legislativi-tassazioni, normative sul lavoro minorile, sicurezza al lavoro ecc..).
In un ambiente culturale e tecnologico si guarda al grado di istruzione, agli aspetti religiosi, agli usi e costumi e al grado di
sviluppo tecnologico di un determinato spazio di mercato.
In un ambiente economico si guarda al prodotto interno lordo e alle attività economiche presenti in quell’area.

IL SETTORE TURISTICO
Il cliente non vuole essere massimizzato, ricerca la differenziazione soprattutto nel campo turistico. Il turismo è un
fenomeno sociale, culturale ed economico (tutte tre gli ambienti sono fondamentali per l’analisi) che si basa sul movimento
di soggetti (chiamati visitatori) verso un ambiente esterno che va al di fuori dell’ambiente quotidiano. Spostamento che
viene fatto per uno scopo personale o professionale. L’aspetto che rende il turismo così fondamentale è il fatto che tutte le
attività turistiche svolte durante il viaggio (spostamento, acquisto di prodotti locali, pernottamento), generano un
movimento economico perché ci sono delle spese legate al turismo.
Le attività del turismo hanno un grande impatto sulle spese economiche (impostazione di un budget e conseguente analisi
della propensione alla spesa del turista per individuare il grado di impatto economico nel settore turistico). È la principale
attività economica dell’Unione Europea prima destinazione al mondo e porta una crescita economica, occupazione e
sviluppo sociale. Il turismo ha l’obiettivo di combattere il declino economico e la disoccupazione. È quindi un settore molto
rilevante. Non ci sarebbe turismo se non ci fosse stata la grande industria.
Il turismo è nato dall’obiettivo del Grand Tour rito iniziatico per la upper class. Viaggi educativi (solitamente di ragazzi dai
16-22 anni) rivolti solamente alla nobiltà che davano la possibilità di conoscere costumi, lingue e ambienti diversi e di
conseguenza di crescere intellettualmente. Grazie a questo, si aveva la possibilità di sviluppare abilità di problem solving (in
situazioni di pericolo o difficoltà, pensando anche alle difficoltà e pericoli di quegli anni) e capacità di confronto sociale con
soggetti di cultura diversa dalla loro. I primi nobili viaggiatori erano di origine inglese ed era la classe nobile. Con la
rivoluzione industriale, la borghesia che viveva nelle città industriali, quindi gli imprenditori di quei tempi, lavoravano nelle
fabbriche che generavano surplus veniva investito nel tentativo di imitare la classe nobile quindi investendo anche loro
sul viaggio (iniziavano ad imitare il luogo del pernottamento come per es. i grandi hotel).
In questo modo l’obiettivo del viaggio non è più il viaggio in se ma il desiderio dei borghesi di essere riconoscibili
socialmente.
Tutto questo nasce principalmente dalla rivoluzione industriale che crea nella società un desiderio di piacere. L’operaio, di
conseguenza, guarderà al ricco borghese come un soggetto da imitare. Nell’imitazione sorgono due problemi:
 La mancanza di risorse monetarie;
 Mancanza ti tempo il concetto di ferie pagate è nato col tempo attraverso manifestazioni sindacali.

Nel tentativo degli operai di imitare i nobili, creano scandalo sociale perché cominciano a viaggiare in modo totalmente
riduttivo data dalla mancanza di tempo e denaro. Quindi si ha un’idea di viaggio di massa e quindi questi viaggiatori
vengono visti come soggetti poco formati, senza consapevolezza di ciò che sta facendo (). Questa maggiore possibilità di
viaggiare è data dall’innovazione tecnologica.

THOMAS COOK padre del turismo moderno. Organizza dei viaggi di massa con treni (aveva prezzi accessibili) per la
classe borghese che vuole viaggiare e che di fatto ha mezzi limitati per farlo.

Tra l’800 e la 1GM i nobili vogliono ulteriormente distinguersi da borghesi e operai attraverso l’elemento della stagionalità:
i nobili possono andare in viaggio in stagioni diverse, mentre i lavoratori devono stare alle disponibilità delle ferie. Devono
quindi trovare delle località che siano di tendenza in determinati momenti in cui ai lavoratori non è permesso di viaggiare.
Stagionalità come elemento distintivo.
Nella nostra epoca, i social media potrebbero avere la possibilità di far emergere alcuni luoghi meno conosciuti e in questo
modo differenziare sempre di più le destinazioni. E invece si tende sempre a privilegiare gli stessi luoghi turistici. Tutti i
turisti quindi propongono le stesse immagini che sono conosciute a livello globale (standardizzate). Processo di imitazione
che si ripete. Questo è limitante per il

Scegliamo una determina destinazione perché, in base alle immagini che abbiamo avuto modo di visualizzare attraverso i
media, abbiamo pregustato le sensazioni che vivremmo se andassimo in quel determinato luogo. Lo sguardo del visitatore
è:
 Straordinario sensazione che si ha dalle immagini viste sui media. Qualcosa di nuovo.
 Replicabile una volta arrivati in quel luogo, si ha il desiderio di rivivere le emozioni che ci si era immaginati di
vivere e quindi automaticamente si andranno a visitare gli stessi posti. Questo implica una limitazione per il luogo
stesso perché si tratta di qualcosa di già visto e già vissuto da altri. Questo potrebbe portare ad una problematica:
ciò che prima rendeva un luogo caratteristico e di attrazione turistica, diventa poi stucchevole. Il turista si sofferma
su elementi già immortalati e diffusi attraverso i media. I luoghi vengono quindi oggettificati, così limitati e ripetuti
che perdono la loro straordinarietà.
I rischi della riproducibilità sono:
- Commodification (riduzione del valore dato al bene consumato. Non c’è più nessuna caratteristica che la fa
emergere, ma è perfettamente sostituibile con qualsiasi altro prodotto in questo caso qualsiasi altra
destinazione turistica);
- Disneylandisation Tutti hanno la possibilità di affacciarsi al turismo. Forma di massificazione
mascherata (proposta che risponde alle esigenze di voler essere personale ed esclusiva. Risultato
massificazione.). Ti illudo di poter avere un’esperienza unica e invece è del tutto massificata. (Airb&b nato
dal principio di un’esperienza modellata sul singolo turista. Ma poi è diventato massificazione perché tutte
le case hanno lo stesso arredamento per es. Airb&b nato dall’idea di due ragazzi di affitare la terza stanza in
casa dato che non potevano permettersi l’intero affitto. Hanno usato degli eventi importanti verificatesi a
San Francisco con la scusa che tutti gli hotel erano pieni e che la gente avrebbe dormito ovunque
soprattutto i giovani. E invece si è venuto a scoprire che anche gente di un certo livello era disposta a
dormire a casa di uno sconosciuto in un letto gonfiabile. Ciò che ha reso questo un successo, è di certo
l’autenticità. Gli ospiti che vanno ad abitare per qualche giorno in queste abitazioni, hanno la possibilità di
vivere un’esperienza locale).

FAKE TOURISM deriva dal desiderio di imitare qualcuno che faceva qualcosa di piacere. Imitare il Borghese che si
muoveva per recarsi in un luogo diverso. Adesso si è arrivato al punto di dover dimostrare di essere stati da qualche parte
quando invece non si è mai fatta quella determinata vacanza. Questo è grave da un punto di vista sociale ma anche
economico. Si è arrivato al punto di non provare più piacere a condividere le esperienze di vacanza, ma solo un limite
sociale che ti costringe a dover dire e dimostrare di essere andati in vacanza. Dall’oggettificazione, che è già grave di sè
visto che si vanno a ricercare gli stessi luoghi che sono stati pubblicizzati sui social, si arriva alla costruzione di un viaggio
mai fatto.

AUTENTICITA’ tema strettamente economico. Economia basata sull’esperienza che deve essere il più possibile autentica.
Ci sono tre tipologie di autenticità fondamentali:
- Oggettiva cioè basata sull’oggetto in quanto sua qualità intrinseca (porta di Brandeburgo autentica perché risale
ad un determinato periodo storico).
- Percepita sovrastrutture culturali/sociali che modificano il concetto di autenticità;
- Esistenziale quella che si basa sulle proprie esperienze turistiche

L’autenticità è definito un elemento negoziabile perché cambia nel corso del tempo. Variazione che deriva dalla nostra
percezione culturale. Ciò che era considerato non autentico, può, nel corso degli anni, divenire esempio di autenticità.
Bisogna sempre creare una performance, un allestimento attorno all’esperienza che si propone in base al pubblico,
all’utente a cui è destinata, incrementando così anche l’impatto economico.

DIMENSIONE ECONOMICA DEL TURISMO (pre-covid)


Il turismo costituisce uno dei settori maggiormente rilevanti dal punto di vista economico sia su un piano globale, sia sul
piano locale. È uno tra i comparti più significatici per i singoli territori, in quanto espressione delle loro peculiarità e
realizzazione del loro potenziale.
Dal turismo dipende il 7% delle esportazioni mondiali totali e il 30% delle esportazioni di servizi mondiali. È la più grande
categoria di export in numerosi Paesi in via di sviluppo.
Il turismo genera un gran numero di posti occupazionali. Le previsioni, secondo i dati del WTTC, dal 2019, erano di crescita
esponenziale nei 10 anni successivi (dato che c’erano stati degli aumenti negli ultimi tre anni consecutivi). Frontiere chiuse
e calo di turisti e avrebbero dovuto continuare fino al 2030.

CHANGE MAKERS ente molto importante


ORGANISMI
WTTC → WORD TRAVEL AND TOURISM COUNCIL
→ È l’ente globale che rappresenta il settore privato Travel & Tourism. I membri collaborano con i governi per sensibilizzare
l'opinione pubblica sull'industria dei viaggi e del turismo. All’interno troviamo i rappresentanti delle società e imprese più
importanti a livello internazionale per il settore viaggi e turismo. Ente molto rappresentativo, copre tutte le aree
geografiche e tutti i segmenti della filiera (settore trasporti, ospitalità, la nostra costellazione di valore, gli operatori della
share economy, ovvero i soggetti come airb&b, condivisione economica di elementi input).
La funzione del settore Travel & Tourism si pone come motore da sviluppo economico, mezzo per trasmettere la cultura
dell’ascolto (incontro tra culture) e vede nel turismo uno strumento di pacificazione.
Nel 2016 il settore Travel & Tourism ha contribuito in modo diretto all’economia globale con 109 milioni di posti di lavoro in
tutto il mondo. Nell’anno la crescita è stata del 1,8% e ha generato circa due milioni di nuovi impieghi. Ciò significa 1/11
posti di lavoro a livello globale da imputare al settore turistico. Il contributo del PIL è aumentato del 3,1% rispetto ad una
crescita economica del 2,5%. I risultati sono stati, per 6 anni consecutivi, di sovra-performance.

UNWTO →World Tourism Organization (delle Nazioni Unite). L'Organizzazione mondiale del turismo è un'agenzia
specializzata delle Nazioni Unite con sede a Madrid che si occupa del coordinamento delle politiche turistiche e promuove
lo sviluppo di un turismo responsabile e sostenibile.
Secondo il WTO (World Tourism Organization, branca delle Nazioni Unite) il turismo è l’insieme delle attività realizzate dalle
persone durante i loro viaggi e soggiorni in luoghi diversi da quello di residenza, per un periodo di tempo che va da almeno
due giorni (minimo un pernottamento) a un anno, a scopo di vacanza, lavoro o altri motivi. Per esserci turismo devono
quindi coesistere due condizioni fondamentali: che vi sia uno spostamento verso un luogo diverso dalla propria abituale
residenza e che nell’insieme delle attività realizzate nella destinazione sia compreso per lo meno un pernottamento. Questa
definizione comporta che i flussi generati dai cosiddetti “turisti di giornata” non sono considerati flussi turistici, mentre
rientrano nel concetto di turismo anche gli spostamenti per motivi di lavoro (turismo d’affari) purché prevedano il
pernottamento. Secondo i dati dell’UNWTO il 76,8% dei viaggi sono legati al tempo libero e il 23,2% dei viaggi sono legati al
lavoro.
Anche questo ente pubblica dei report ogni anno.

Ci sono strumenti alcuni dedicati all’analisi della condizione attuale (ovvero le soluzioni per uscire dal momento complicato)
RECOVERY TRACKER si concentra su 4 categorie:
 arrivi turistici internazionali meno 70% di arrivi di turismo a causa delle chiusure sia interne che esterne. Blocco totale
del turismo. Confini chiusi determina tutti gli aspetti del turismo (no sistemazioni, no voli) . Non si può far ruotare
attorno ad un singolo tutto un sistema turistico quando esso è fermo, quindi bisogna arrivare ad una strategia o
collaborazione globale e UNWTO si propone di essere solidale tra le imprese attraverso un metodo di comunicazione
funzionale.
 ricerche e prenotazioni alberghiere;
 trasporti;
 Dati legati al covid.

TURISMO → settore che incrocia molti ambienti.


Meno 74% di persone che si muovono a livello globale a causa della chiusura dei confini → questo si traduce in posti di
lavoro congelati, e in certi casi anche posti di lavoro persi in quanto l’agenzia non è in grado di pagare gli stipendi ed è
costretto a licenziare,
Per Harward questo periodo è perfetto per investire nelle risorse umane per le imprese, salvare posti di lavoro. Ex.
diminuire il salario degli uomini in alto per distribuirli ai propri dipendenti, che hanno più bisogno degli uomini importanti.
PIL prodotto interno lordo.
L’insostenibilità ci arriva dal fattore sanitario, capire quale sarà lo scenario verso cui saremo proiettati.
Policity → misure per sostenere il settore turistico.
 Punto di vista fiscale  diminuire o spostare nel corso del tempo la pressione fiscale quindi contenere alcune spese
ex. sospendere i pagamenti del mutuo.
 Sostenere i posti di lavoro  creare la speranza di una condizione futura in cui ci sarà la possibilità di riprendere ciò
che prima rigeneravano.

EUROSTAT → istituto che si occupa di statistica per Europa e Unione Europea, nel nostro continente, ma dati non sempre
aggiornati.
ENIT → Agenzia Nazionale del Turismo, si occupa dell’Italia e della gestione della destinazione Italia.
Ha all’interno l’Osservatorio Nazionale del Turismo, è importante perché ci da una visione totale dei dati. Questi dati sono
essenziali per attuare le strategie del turismo.
Cosa si è fatto durante il lockdown? Si è cercato di analizzare quale potesse essere lo scenario e su richiesta di turismo
Torino (ente che si occupa a livello locale di essere un promotore e creatore di prodotti locali) unisce Torino con la
provincia.
Torino si è sviluppata da dopo le olimpiadi del 2006.
Harvard dice che il business sta cambiando e si sono sviluppato il neolocalismo→ Vacanza in prossimità, piccoli
spostamenti, nuove soluzioni e nuove destinazioni (i cammini). Infine considerare soluzioni che prima non si erano mai
prese, è uno stimolo.

Sostenibilità → riuscire a creare un prodotto / offerta che dal punto di vista:


 Economico dia un successo, una continuità,
 Ambientale abbia rispetto per le risorse produttive
 Sociale garantisca posti di lavoro.
Comunicazione → vedere il nostro territorio come un sistema valorizzando una nostra relazione e cooperazione
Per tutti è importante l’aspetto sanitario (distanziamento, no assemblamenti)
Turismo lento grande potenziale soprattutto in Italia (cammini).
Importante che ci sia una SINERGIA

17/02

GLI EFFETTI ECONOMICI DEL TURISMO


Quando si parla di turismo dal punto di vista economico, bisogna considerare i suoi effetti che possono essere positivi ma
anche negativi sulla società e sulla cultura:
 Effetto diretto linee aeree, pullman, auto a noleggio, treni, crociere, agenzie di viaggio, alberghi, centri congressi,
ristoranti, centri commerciali, intrattenimento, teatro, ricreazione ecc.
 transazioni diretta da parte dei turisti per servizi e prodotti quali alloggio, trasporto, tempo libero ecc. Quindi si
considerano le parti strettamente collegate al settore del turismo.
 Effetto indiretto consiste nell’acquisto di beni e servizi esterni, per esempio marketing e pubbliche relazioni,
pulizia e manutenzione, forniture di energia, ristorazione e produzione alimentare, design e stampa ecc. Si genera
nella supply chain (catena distributiva del turismo).
 Effetto indotto misura l’impatto del denaro speso nell’economia locale da dipendenti il cui salario è legato in
modo diretto o indiretto al turismo.
Se sono un dipendente di un hotel, vivo su quel territorio. Ricevo uno stipendio che spendo su quel territorio xk
devo pagare un affitto, per il cibo, mezzi di trasporto. Un denaro generato grazie alla presenza di turisti. I
dipendenti genereranno a loro volta valore economico visto che spenderanno questo denaro in altro.

Riguardo la destinazione turistica (luogo in cui ci spostiamo per fare turismo) bisogna ragionare secondo una visione
sistemica, con connessioni tra l’ambiente e gli utenti, destinatari, secondo un sistema di relazioni di valore, chiamato
emphirical relationships.
Quindi la destinazione un’unione basata sulle visite turistiche ed è un luogo commerciale (presenza della domanda e
offerta). Si crea una relazione empirica (concreta) perché con il corso del tempo, il desiderio e profilo del consumatore
cambia.
I fattori centrali sono:
 il contesto (l’ambiente) cosa può interessare il soggetto di una determinata area;
 la customizzazione delle esperienze→ si intende le offerte non generiche, ma personalizzate, quindi fatte su misura del
cliente per suscitare la sua attrazione e non farlo sentire “massificato”.
 “the estimation of the best value-for-money” → si può intendere il rapporto qualità-prezzo e anche la possibilità di
spesa del cliente. E in base al luogo anche la sua percezione del valore, riguarda anche le preferenze e la relazione con il
territorio. Capire quale è la capacità di spesa del turista e quale, a fronte del budget, sia la percezione di ciò che si va ad
offrire. Capire se il turista è disposto a pagare un certo valore per un determinato servizio.

L’innovazione è un aspetto molto importante perché ha un impatto positivo sulla sostenibilità del settore.
Bisogna avere un adeguamento della proposta da parte dell’impresa. Il risultato turistico si basa sulla soddisfazione del
turista e deriva da un’offerta “sfaccettata” cioè basata sulla relazione tra attori turistici e un’offerta costantemente
rinnovata.

È importante riuscire ad indentificare i bisogni del turista poiché su questo si basa la programmazione, la creazione di
strategia, l’attuazione di scelte manageriali e interventi operativi che siano appunto in grado di soddisfare le esigenze del
turista. Non è più sufficiente una lettura piatta, basata su fattori singoli per comprendere i bisogni del settore, ma bisogna
ampliare il campo di osservazione in modo più olistico. Questo risulta però difficile in quanto il turista ha dentro di sé stesso
una sorta di ibridazione (turista ibrido) colui che percepisce il prodotto in base all’utilità, quindi non spende sempre allo
stesso modo ma in base agli interessi che cambiano di volta in volta. Bisogna quindi studiarlo nel dettaglio.
Assemblaggio basato su:
 Relazioni e collegamenti tra attori e turisti
 Reciproca comprensione tra fornitori e clienti

IL NETWORK
Dal punto di vista economico i piccoli operatori che caratterizzano il settore turistico, non posso far sì che lo sviluppo sia
sostenibile e duraturo. Per questo si fa uso dei Network che diventa un luogo di amplificazione della nostra conoscenza
(Pag 70).

Le destinazioni devono essere gestite come:


 Network integrati che co-producono;
 Sistemi che cambiano risorse (tangibili e intangibili), prodotti e servizi;
 “orchestrazione” di imprese con obiettivi condivisi (sopravvivenza del singolo e della destinazione)

Inoltre la necessità di approcci innovatici costituisce l’elemento di maggiore competitività per il mercato turistico.
Dunque l’andamento di una determinata destinazione è data dall’offerta multiforme e costantemente rinnovata.

Bisogna che ci sia una relazione e collegamento tra attori turistici, comprensione tra clienti e fornitori e innovazione che
soddisfa il turista. Bisogna quindi trovare un buon equilibrio tra attrattori e attrattività. Questo significa che l’equilibrio
creato tra le risorse caratterizzanti il luogo e i servizi offerti, deve poter soddisfare i bisogni e le attese dei turisti nel corso
de tempo e al variare delle condizioni. Solo un corretto bilanciamento tra attrattori e attrazioni (prodotti e servizi) rende la
destinazione capace di compiere la propria mission e quindi di soddisfare i bisogni dei turisti.

N.B COOPETITIOR formato da due parole: (rimanere nel mercato senza che nessuno debba uscirne fuori grazie ad una
collaborazione basata anche sulla fiducia).
 Competition ovvero mantenere un criterio di mercato (questo è possibile solo se si collabora per ottenere uno
stesso obiettivo).
 Cooperation collaborare per il raggiungimento di uno stesso fine. Questo garantisce un flusso di clienti che di
conseguenza permette di rimanere sul mercato.

Si coopera mantenendo un criterio di mercato, ma si ha un obiettivo comune e si compiono scelte allargate grazie
ad un approccio sistematico integrato. La strategia generale è una co-orchestrazione delle imprese. Il fine condiviso
raggiunto grazie a un coordinamento e un’integrazione.

Le risorse VRIN (caratteristiche delle risorse) di valore a cui possiamo dare un peso in termini economici e di sviluppo
turistico.
Valuable (valore) → si può dare un peso, un valore
Rare (rare) → qualità alta, ma limitata
Inimitable (inimitabile) → non replicabile
Non-substitutable (insostitibile) → fattori produttivi caratterizzanti

Ci devono essere dei presupposti che NON possono mancare per una collaborazione efficace:
 Fiducia: (tra le differenti parti)
 Condivisione/ percezione del vantaggio: non solo l’altro ad avere un vantaggio, un riscontro positivo, ma anche io.
 Innovazione per la coesione: la condivisione di conoscenze porta alla coesione e alla innovazione. La coesione avviene
tra gli attori, ma è estesa anche alla popolazione.
La più importante risorsa intangibile quindi per l’innovazione è la CONOSCENZA che risulta essere
 La più efficace
 La più caratteristica
 La meno replicabile
Ciò consente di acquisire informazioni relative al cambiamento dei bisogni del consumatore e dunque le opportunità
/tendenze che si generano sul mercato.
All’interno del network la conoscenza viene condivisa e scambiata (tra i partner). Ciascun componente mette a
disposizione la propria conoscenza e può accedere a quella degli altri partner. Viene accumulata, il network viene visto
come database di informazioni attivate nel momento in cui è necessario accedere a buone prassi già attuate o in vista di
esigenze gestionali o di nuove strategie.
La nuova conoscenza che viene generata all’interno delle reti tra imprese e sui territori, diventa un agglomerato di
conoscenza, un luogo di amplificazione, poiché produce occasioni di avvicinamento, confronto, individuazione di soluzioni
prima non considerate e rese concepibili con le competenze e le capacità complessive.
C’è un grande vantaggio competitivo per la destinazione. Sappiamo già in anticipo (proiezione futura) le esigenze e le
tendenze emergenti e prevedere le domande (quali prodotti) che verranno richieste e ci porta a una barriera di ingresso per
i competitor.
Generalmente gli DMO (Destination Management Organizzation) si occupa della modalità di creazione della catena di
valore e la sua distribuzione. Si occupa della co-creazione dell’offerta turistica. Fin dal momento precedente l’acquisto del
prodotto, il turista può già essere interessato. Questo interesse può essere causato dall’informazione messa in atto,
attraverso la comunicazione, sulla possibile esperienza se si dovesse acquistare quel prodotto/esperienza turistica. L’utente
ha sempre bisogno di elementi che lo conquistano fin da prima dell’acquisto. Bisogna mantenere viva la relazione con
l’utente anche dopo la vacanza, dopo l’acquisto del prodotto.
L’informazione e l’accoglienza devono essere fornite:
- prima
- durante
- dopo il soggiorno perchè cerchiamo di mantenere un contatto

Da genericità dell’informazione, fornita in loco passiamo a una necessità di


- Personalizzazione
- Comunicazione che ti permette di capire il valore dell’esperienza
- Fare leva sulle storie e sulle emozioni

La storia della ragioneria è una parte dell’economia aziendale.


“La cultura […] può essere considerata come l’insieme degli aspetti spirituali, materiali, intellettuali ed emozionali unici
nel loro genere che contraddistinguono una società o un gruppo sociale” (Unesco, 1983)
Musei luoghi di fruizione, spazi di aggregazione culturale e diffusione sociale di conoscenza, condivisione, restituzione
alla collettività del patrimonio
Metodologia e contesto
L’accounting è la valutazione di come la contabilità si è evoluta nel corso del tempo (come si rilevano i fatti economici).
Poi c’è la linea dell’accounting history che si occupa a capire a che cosa ci serve la ragioneria per descrivere un sistema più
ampio.
Caso del museo Egizio 2° museo Egizio al mondo. Capacità di attrarre un pubblico molto vasto e variegato da tutte le
parti del mondo. Questa capacità è stata premiata anche da trip advisor.
Cosa è stato analizzato
 Quali fossero i documenti contabili (capire gli sviluppi della storia del museo così importante, dal punto di vista della
contabilità). Documenti importanti riguardanti le spedizioni fatte in Egitto.
 Settimana nazionale organizzata dall’unesco. Campagna internazionale dei musei organizzato dall’UNESCO. Invogliare
la popolazione sulle raccolte dei musei, sul fatto che siano delle raccolte che sono una testimonianza culturale e
motivo di attrazione turistico.

1956: Campagna internazionale dei Musei (decimo anniversario Unesco)


<<Un programma di manifestazioni atte a portare l’attenzione della cittadinanza sulle raccolte dei musei, sulle funzioni
che essi disimpegnano e a richiamare un cospicuo numero di visitatori>>. (lettera di risposta dei musei cittadini al
ministero della pubblica istruzione, Direzione generale Antichità e Belle arti, 14 giugno 1956)
Durata: 10-25 Ottobre
Città: Torino
Visitatori: 266.000
Punte: 8500 visitatori/giorno
Resoconto delle spese
costo/persona: 1,9 lire a persona
Costo orario straordinario custode: 125 lire

Dal punto di vista cittadino e turistico dei dintorni, c’è stato un effetto di crescita culturale ma ci sono stati anche degli
effetti diretti indotti la gente si sposta dalla mostra ai bar (bere caffè, mangiare qualcosa) (48.000 che passano in 16
giorni).
Ci sono altri effetti diretti i custodi hanno avuto la possibilità di lavorare di più e quindi hanno dei compensi economici.
Sono stati gratificati per la loro capacità di aver gestito un tale movimento.
È cresciuta la reputazione rispetto al museo egizio. Inoltre sono state intercettate delle presenze che non sarebbero andate
alla mostra.
Per fare cultura non bisogna investire chissà quanto. È stato speso davvero poco.
II edizione della campagna internazionale dei musei (1957)
Durata: 10-17 Dicembre
Città: Torino
Visitatori: 1001 persone
Ipotesi di cosa sia successo e giustificazione di Scamuzzi nei confronti del sindaco:
 Stagione non funzionale ad arrivi dalla provincia (dalle campagne, essendoci freddo e neve, è più difficile da
raggiungere la città)
 Il freddo e la neve avrebbero fermato “un certo numero di volenterosi”
 L’assenza sensibili di studenti per “una ripresa di asiatica” (ma il 21 novembre aveva dichiarato di non ravvisare la
necessità né l’opportunità di far affluire nei Musei e nelle Gallerie d’arte di alunni delle scuole di ogni ordine e
grado proprio nella settimana precisata)
 La mancanza di stranieri in città.
 FATTORE PRINCIPALE Mancanza di collaborazione da parte del comune=no aggregazione. La percezione
dell’evento viene meno, smarrisce la propria identità ed è meno solido. Se già non c’è una stagione favorevole, se
anche non c’è sponsorizzazione e il comune non fa nulla per coinvolgere la stampa, è ovvio che ci sarà un effetto
domino che fa crollare tutto il sistema. Mancanza di comunicazione e quindi di informazione. Ancora una volta la
collaborazione ad un obiettivo comune, è l’elemento cruciale per il funzionamento cooperazione.
Senza la copertura mediatica, il sistema crolla.

Sviluppo economico e turismo È la chiave per migliorare il tenore di vita locale che soddisfa le esigenze differenti e
sfaccettate dei diversi Stakeholder: visitatori, imprese, comunità locali, ambiente.
Si tratta di un ambito che basa la propria catena del valore sull’intersezione tra filiere tra loro molto diverse e, dunque, è in
grado di fertilizzare e diffondere valore in campi attigui a quello più proprio e diretto dell’ospitalità. Capacità del turista di
fertilizzare e quindi portare valore in un settore che è incrociato con il suo.

È quindi importante ragionare in termini di sostenibilità termine che diventata quasi un’etichetta. Si è anche perso un
po' l’origine.
Ci si appoggia al concetto di turismo sostenibile concetto che nasce quando nel 1987 con il “World Commission on
Environment and Development: rapporto “our Future”…. Che vede lo sviluppo sostenibile come uno sviluppo che è positivo
oggi ma anche per le generazioni future. Sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle
generazioni a venire di appagare le proprie necessità, ovvero senza limitare la disponibilità futura di risorse che si utilizzano
oggi.
Integrazione tra istanze economiche ed ecologiche. Non si tratta di uno stravolgimento: non sono approcci in
contrapposizione o divergenti. La conservazione delle risorse permette di mantenere prospettive di produttività.

Il turismo è considerata una realtà estremamente sostenibile ma deve tenere conto di:
 Bisogni e necessità delle comunità locali (miglior qualità della vita) es Venezia, la gente scappa perché non c’era
attenzione nei confronti della comunità locale che rappresenta l’autenticità quindi si rischia anche che venga a mancare
quest’ultima;
 Soddisfare domanda di turismi e dell’attività turistica;
 Proteggere le risorse naturali e culturali
Equilibrio per la comunità=bilanciamento tra interessi economici, sociali e ambientali.

<<Il turismo sostenibile può essere definito come un insieme di attività che gestiscono le risorse esistenti in modo tale da
soddisfare i bisogni sociali, economici ed estetici, mantenendo al contempo l’integrità culturale, i processi ecologici
essenziali, la diversità biologica>>.
Creare questi limiti che però aumentano l’educazione, non scoraggia il turista ma anzi lo porta a vedere con ancora più
importanza, l’esperienza che sta facendo.

Il turismo sostenibile per essere tale deve:


1. Fare un uso ottimale delle risorse ambientale fattore chiave approccio conservativo, attendo alla biodiversità
2. Rispettare l’autenticità socioculturale delle comunità ospitanti, conservare patrimonio culturale e i valori
tradizionali + contribuire alla comprensione e alla tolleranza interculturale;
3. Garantire azioni economiche praticabili nel lungo periodo, trasferendo in modo equo (posti di lavoro stabili,
opportunità di guadagno e servizi sociali) benefici socioeconomici + riduzione della povertà.

23/02
Il ruolo delle imprese Le imprese devono contribuire al wellness che non può esser raggiunto solo dalle istituzioni.
Hanno un ruolo decisivo nel creare le condizioni che generano un impatto al di là della pressione etica che nasce:
 Spontaneamente in un’impresa consapevole della propria responsabilità
 O per via di istanze o pressioni esterne da parte della società

Responsabilità dell’azienda: La responsabilità è la decisione volontaria di voler contribuire al progresso della società e alla
tutela dell’ambiente, integrando preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle operazioni aziendali e nelle interazioni con gli
Stakeholder.
Nel 2000 Le compagnie non sono più guidate dalla loro volontarietà, ma hanno integrato e fatto proprio il dovere di
dover rispondere alle istanze sociali e ambientali. Si supera quindi l’aspetto della volontarietà. Questo significa
una crescita importante per tutto il sistema.

Nel 2014 Nel secolo successivo, inizia ad inserirsi il tema della responsabilità perché cominciano a capire che sono
circondate da società con determinati bisogni e quindi le istanze non possono essere più ignorate. È come se le
aziende prendono coscienza che sono parte stessa della società.

Dobbiamo sempre considerare 3 linee:


 Sociale;
 Culturale;
 Ambientale.

Lo sviluppo economico è legato alle ricadute degli impatti sociali e ambientali vediamo quindi una sorta di evoluzione. Con
l’evoluzione alcuni sono super entusiasti e altri sono scettici.
Dal punto di vista della responsabilità in particolare per l’aspetto turistico ci sono alcuni elementi a disposizione:
Il codice mondiale di etica del turismo  documento che ci pone alcune linee guida del turismo. Ci presenta il turismo
come uno strumento di comprensione, dialogo e ascolto reciproco tra le popolazioni, come un’attività economica che ha un
vantaggio duraturo nel corso del tempo. Ci dà anche delle linee guida legate al diritto al turismo ma anche al diritto ai
lavoratori che occupano posti di lavoro nel settore del turismo.
È importane che il turismo:
 Contribuisca al miglioramento di vita delle popolazioni ospitanti, rispondendo alle loro esigenze;
 Concorra, in armonia con il contesto locale, alla realizzazione individuale e collettiva, in quanto fattore di sviluppo
sostenibile.

SUSTAINABLE DEVELOPMENT GOALS E TURISMO o anche conosciuta come agenda 2030 è un obiettivo che le Nazioni
unite ci hanno proposto nel 2015. Si sono dati obiettivo a 15 anni dopo. 2030 sarà l’anno in cui si saranno raggiunti 17
obietti di sviluppo. Tra i vari obiettivi ci sono: sconfiggere la fame, istruzione di qualità, rendere pulita l’energia, ridurre le
disuguaglianze ecc ecc .
Rispetto al turismo i goal più importanti sono:
8.9turismo sostenibile, Creazione di lavoro collegata, Promozione della cultura e dei prodotti locali
12.b  Strumenti per monitorare gli impatti dello sviluppo sostenibile che crea posti di lavoro
14.7 si insiste sulle risorse marine

THE EUROPIAN TOURISM INDICATOR SYSTEM


Presentato dalla commissione per la prima volta nel 2013 e rivisto nel 2015 e 2016. L’obiettivo è quello di avere degli
indicatori di sviluppo sostenibile destinato allo sviluppo di una destinazione. Aiuta in una progettazione fin dall’inizio. Ci
permette di fare una misurazione nel corso del tempo. Sono 4 le categorie in cui sono raccolti:
 Gestione della destinazione (condizioni che ci permettono di gestire la destinazione anche ragionando sul suo
contesto)
 L’impatto sociale e culturale (quanto soddisfa il turismo la comunità caso di Barcellona con le case in affitto e Roma
e Piemonte), cercare di capire quale è la percentuale di uomini e donne che lavorano all’interno delle imprese.
 L’impatto economico (Controllare i flussi di turismo, quali persone sono impiegate nel settore turistico….
 L’impatto ambientale (questi ultimi due vanno di pari passo) (trasporto, il cambiamento climatico e quanto si insiste
sul cambiamento climatico, protezione della bio-diversità e del territorio per proteggere quel determinato luogo).

La finalità è quello di essere una co-operazione di stakeholders che possano unirsi ad un comune approccio alla
condivisione dei risultati che stanno ottenendo. Significa che tutti sono invitati a contribuire e lavorare per uno stesso
obiettivo. Nel momento non ci si sia riuscito, è importante che ci sia la flessibilità di cambiare il metodo che è stato
precedentemente usato per non uscire dal mercato. L’idea è di monitorare i risultati.

LE SFIDE e LIMITI
L’OVER-TOURISM eccessivo numero di utenti che insiste sulla destinazione deteriora condizioni di vita e benessere nella
località ospitante. Questo crea dei danni generalizzati. Crea una percezione dell’esperienza (disagio, in termini ambientali e
sociali+ consumo sfrenato della risorsa=eroismo senza ritorno). (Venezia, Barcellona e le soluzioni messe in atto). Il turismo
deve riscoprirsi un viaggiatore e quindi il desiderio di andare a capire i caratteri autentici della città. Quindi è importante
che si organizzi una gestione che possa far visitare anche degli scorci che non sono molto conosciuti o pubblicizzati su
Instagram in modo che non ci sia troppo assembramento in pochi luoghi di Barcellona e per non far si che altri siano luoghi
completamente isolati.
7 punti per implementare un sistema di questo tipo.
1. Creare consapevolezza comunicare a quanti più stakeholders in che direzione ci si sta muovendo.
2. Creare un profilo della destinazione insieme di descrittori che ci danno le caratteristiche
3. Creare un gruppo di lavoro fatto di stakeholder si tratta di fare riunioni per mantenere alta
4. Stabilire ruoli e responsabilità in modo che si partecipi in modo attivo.
5. Raccogliere e registrare i dati. Molto importante
6. Analizzare i risultati monitorare nel corso del tempo e cercare di capire quale sia l’andamento. Ciclo di Deming
PDCA(pianifica, realizza, controlla e attua dei cambiamenti diversi e migliorativi l´idea è quella di sempre reagire e
controllare contemporaneamente.
7. Continuare ad utilizzare questo strumento (che in certo senso ci consente di concludere il ciclo al numero 3  gruppi di
lavoro).

Venezia ha reagito in maniera completamente diversa. Prima ha privato l’ingresso ad alcuni cittadini attraverso
l’introduzione dei tornelli.
DMMO Destination managment and Marketing organization ad Amsterdam ha disseminato la città di lettori della
presenza di dispositivi cellulari e dispositivi che analizzano le radio frequenze. Attraverso questi lettori si ha la possibilità di
calcolare il tempo di fila che un turista dovrebbe fare per un determinato museo e se il tempo è elevato, si ha la possibilità
di dare al turista delle alternative per visitare altri punti della città da poter visitare al posto di fare la fila per ore. Quindi si
risolve il problema senza respingere all’ingresso i turisti, ma anzi si stanno smistando. Quindi in questo caso l’over tourism
non risulta essere più un problema perché c’è organizzazione e canalizzazione. Questo grande flusso di big data (i data che
attraversano la rete) di nuovo torna utile se si è in grado di gestirlo.
KNOWLEDGE creare comunicazione
I COSTI
Come dal punto di vista concreto, come le imprese gestiscono la propria attività:
Quotidianamente, prospettivamente e
Il primo elemento con la quale ci si confronta quando devo lanciare una nuova attività turistica, è il costo quindi la prima
domanda che ci si pone è quanto costerebbe il progetto per capire se si è in grado di gestire questa iniziativa e se ci sono le
risorse per vedere se si è in grado di realizzarla. Possiamo classificare i costi in:
Costi fissi costi che non cambiano al variare della quantità di prodotto o di servizio che si realizza. Sia che si produca o
che non si produca. Costi che rimangono costanti. (macchinari che hanno un determinato costo anche se è spento).
Costi variabili costi che variano al variare della quantità prodotta. Costi proporzionali alla quantità prodotta. Se si
produce un bene o se ne producono 10 serviranno diverse quantità di fattori produttivi. (ricetta ingredienti sono i fattori
produttivi. Se faccio una torta mi verrà a costare X se ne faccio 10 costeranno X*10)
Costi Totali somma dei costi fissi e variabili.

Ci sono i costi diretti che riguardano in modo specifico la produzione di un bene o di un servizio:
costi indiretti che non riguardano un servizio in particolare ma ci permette di produrre più beni e più servizi

BREAK EVEN POINT (RO=0) punto di


pareggio. Punto in cui si arriva all’equilibrio.
Bisogna tenere in considerazioni costi, quantità
e ricavi. Il break even point è il punto in mezzo
tra i due costi (I costi totali e i ricavi sono
uguali).

Freccia dei ricavi totali rappresenta il valore creato dalla vendita di beni o servizi che può essere anche 0.
I costi non saranno mai 0 ma ci saranno sempre dei costi fissi e variabili.
Quando i costi>ricavi, si è in area della perdita.
Quando i ricavi>costi allora si passa all’area del profitto.
ESEMPIO:
Costi fissi= 10.000 (macchinari, dipendenti ecc.)
Costo unitario= 1,5 (il prezzo con cui
Prezzo unitario= 2 (il prezzo con cui vendo il prodotto)
Differenza tra il prezzo unitario e il costo unitario 2-1,5= 0,50 (margine unitario Lordo di Contribuzione perché
contribuisce alla copertura dei costi fissi. Ci siamo impegnati a coprire il costo variabile ma il margine unitario Lordo di
contribuzione ci aiuta a coprire i costi fissi).
Se vendessimo a prezzo di costo non avremmo il valore che possa coprire i costi fissi.
Per calcolare il Break even Point, quindi la quantità di pareggio per essere in una situazione di equilibrio che ci permette di
coprire il costo variabile e i costi fissi, bisogna mettere in relazione i costi fissi e i margini di contribuzione
(10.000/0,5=20.000 pezzi)20.000*2 euro=40.0000(con questo si capisce quanto si deve produrre per essere in una
situazione di equilibriofatturato)

Per aumentare la marginalità

Cosa succede nel momento in cui si ragiona con un mix di più prodotti quindi marginalità differente. Si entra al
supermercato per il prodotto esca ma naturalmente con lo scavo nei dati si sa che se qualcuno è interessato a quel
prodotto esca, se propongo un altro prodotto accostabile, chi è entrato per il prodotto esca, andrà poi anche a comprare il
prodotto che è stato accostato grazie all’analisi per esempio che è andata fatta con gli scontrini.
IL CAPITALE sono le risorse iniziali necessarie per avviare un’azienda ed è la parte più variabile.
I soggetti che promuovono l’azienda, mettono a disposizione il capitale o si attivano per recuperarle per far partire
l’azienda. Se si riesce a recuperare le risorse (denaro, fabbricati, brevetti ecc) i soci ricevono diritti:
 La possibilità di scegliere chi gestirà l’azienda;
 Proprietà sulla ricchezza che l’azienda realizzerà perché senza le risorse dei soci, l’azienda non sarebbe partita;
 Come questa dovrà essere utilizzata (trattenuta in azienda, distribuita ai soci)

I soci compartecipano al rischio d’impresa, al rischio, cioè, della gestione aziendale, in quanto la ricchezza generata
dall’azienda è incerta. Il capitale conferito è detto capitale di rischio ovvero non c’è sicurezza che questo generi ricchezza
nel tempo o perché il mercato è cambiato e non siamo stati in grado di cambiare e adattarci.

Nel momento in cui c’è bisogno di altro capitale, si possono guardare a tre opzioni/ipotesi da poter prendere in
considerazione:
 nuovo conferimento, incremento del capitale da parte dei soci. Si è visto che l’impresa funziona e
che ci sono tutte le caratteristiche per ampliare il mercato e allora io socio, decido di investire altre
risorse.
In queste 3 c’è
 apertura del capitale a nuovi soci (si aumenta la base dei soggetti che prenderanno le decisioni,
consapevolezza
così cambiano gli equilibri di potere all’interno dell’azienda).
e acquisizione
 trattenimento in azienda della ricchezza prodotta per incrementare il capitale. Arrivo alla fine
del possibile
rischio dell’anno, valuto la ricchezza prodotta durante l’anno e si vede che il numero è positivo e a quel
punto si può decidere di lasciare queste cifre in azienda per fare degli ulteriori investimenti invece
di dividerla tra i soci.

 (opzione meno naturale in cui bisogna dare indietro un interesse) l’indebitamento, ovvero la messa in
disponibilità per un tempo definito di mezzi terzi (persone, banche, società finanziarie ecc)
Aspetto ORIGINARIO

Aspetto DERIVATO

Settore NUMERARIO (aspetto ORIGINARIO) riguarda il denaro, ricchezze numerarie (non beni o servizi). Originario
perché è il valore numerico di base. Risorse monetarie trasformabili.
Settore ECONOMICO (DERIVATO) riguarda i beni o i servizi oggetti di scambio. Derivato perché avviene una
trasformazione e quindi avviene una realizzazione di prodotti. Traduzione, grazie all’acquisto di mercato, da un settore
numerario ad un settore economico. In questo aspetto derivato ci sono degli aspetti che si generano ovvero i costi e i ricavi
(riguardano l’aspetto economico della gestione).

ESEMPIO FAVOTTO
Due soggetti che diventano soci per un’attività chiamata “LA ROTONDA”. I soci per avviare la propria attività comune
decidono di investire ognuno 100 euro. Capitale iniziale quindi di 200 euro. L’attività dura poco. I due lavorano insieme per
5 anni. Dopo decidono di sciogliere l’azienda. In 5 anni ci sono stati ricavi di 2000 euro e costi di 1800 euro.
Quando si scioglie l’attività, i soci vengono rimborsati del loro capitale e riceveranno ciò che effettivamente avevano
investito.
Esempio fatto per Se osserviamo la vita di un’impresa all’inizio e alla fine, vediamo delle situazioni molto chiare. Non ci
sono debiti da saldare
Non si può aspettare che un’impresa concluda la propria attività (chiuda) per capire se l’impresa genera o non genera
ricchezza. E quindi c’è bisogno di uno strumento intermedio che ci dia una rappresentazione di un equilibrio con cadenza
ravvicinata.
Il periodo di riferimento è l’anno (dati annuali)
Lo strumento/documento di riferimento è il bilancio prima fonte informativa per investitori, manager, pubblica
amministrazione, finanziatori, lavoratori per comprendere l’andamento aziendale in un determinato arco temporale.
Il bilancio porta delle informazioni importanti: mi Illustra i risultati apportati nel corso dell’anno. Inoltre riporta la
descrizione delle condizioni di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale.

ASPETTO ECONOMICO (derivato) attiene a costi e ricavi (non si considera la data di incasso o di pagamento) (per es un
cliente va al bar, non ha l’euro per pagare in quel momento il caffè allora il barista ha ricavato 1 euro da un punto di vista
economico. Per ora non ci interessa l’aspetto finanziario e quindi non teniamo conto delle entrate e delle uscite)
Se il flusso di ricavi è superiore a quello dei costi R>C: utile dell’esercizi ovvero l’anno di attività si conclude con delle risorse
riutilizzabili.
Se è inferiore R<C: perdita d’esercizio.
Documento nel quale di registra questo aspetto CONTO ECONOMICO

ASPETTO FINANZIARIO attiene ad entrate e uscite (quando effettivamente c’è il movimento monetario)
Si osserva il flusso di cassa del periodo ci sono state delle entrate monetarie e delle uscite.
Se c’è stato un flusso positivo, entrate>uscite, crescono le disponibilità liquide.
Se c’è stato un flusso con entrate<uscire, la liquidità diminuisce.
Documento nel quale di registra questo fenomeno RENDICONTO FINANZIARIO

ASPETTO PATRIMONIALE investimenti e fonti di finanziamento


Tratta della ricchezza aziendale. Patrimonio che riguarda un periodo definito (annuale) che si misura alla fine dell’esercizio.
Statico e non dinamico. Si analizza cosa si è adoperato per riuscire a fare quegli investimenti, quali liquidità si è usato per
fare determinati investimenti (investimenti che ci hanno aiutato a generare valore).
Documento che ci rappresenta la condizione patrimoniale in quel momento STATO PATRIMONIALE.

COSTI processo di trasformazione


100 comprati
30 utilizzati (si è creato il prodotto e si è venduto) ricavo quindi da mettere in relazione con il costo. 30 prodotti che si
mettono in relazione con 1,3 unità di materia prima.
Le altre 70 unità di materie prima non utilizzate non le utilizzo nel corso di quest’anno ma l’anno prossimo. Quindi queste
70 unità non si possono considerare come ricavi. Quindi il costo delle materie prime, lo ri-invio al prossimo esercizio ovvero
quello in cui si andranno ad utilizzare le 70 unità di materie prime per produrre altri prodotti.
Si sono già pagate tutte le unità di materia prime ma le 70 che avanzano non si possono collegare ad un ricavo perché non
le ho ancora utilizzate per produrre e quindi vendere. Quindi costo e ricavo non possono essere messe in relazione.
Le uscite ci sono già state per tutte le unità. Solo per le 30 utilizzate per produrre valore, possiamo considerare i costi e i
ricavi.
Correlare costi e ricavi solo con le unità che sono state utilizzate per produrre prodotti che possono essere venduti e che
quindi producono valore.
CAP 7.

Ammortamento la distribuzione del prezzo che abbiamo sostenuto, per gli anni di vita utile di quel bene. (es. soldi che
abbiamo investito per l’acquisto di un macchinario che ci serve per la produzione di un prodotto che produrrà valore. Il
macchinario funzionerà per 10 anni e grazie a questo per 10 anni saprò di essere in grado di produrre valore.
Principio di competenza principio in base al quale si possono individuare i ricavi e i costi da includere nel prospetto e
quelli che, invece, non devono esserlo in quanto riferibili a periodi differenti.
Principio di prudenza il bilancio deve essere reale e veritiero. Non si possono fare delle proiezioni sul bilancio.

Documento STATO PATRIMONIALE documento che fotografa la ricchezza aziendale


Ci da informazioni sulla solidità patrimoniale dell’impresa e sulla sua disponibilità di liquidità. Ci descrive due sezioni:
ATTIVO (attività): gli investimenti dell’impresa cioè il valore dei mezzi che l’impresa ha a disposizione. Fare degli
investimenti significa acquistare fattori che genereranno ricchezza nel corso del tempo.
PASSIVO (passività): patrimonio netto. Passività non correnti. Le fonti di finanziamento, quindi come è stato possibile fare
determinati investimenti.
- Patrimonio netto è la ricchezza dell’impresa al netto dei suoi debiti che per più tempo rimane all’interno
dell’impresa perché rimane fino alla fine della vita dell’impresa. La differenza tra le attività e le passività (devono
essere sempre in equilibrio) e quindi al netto dei miei debiti, ho un valore che va a compensare. Nel patrimonio netto
troviamo il capitale iniziale (ricchezza che viene investito dai soci o investitori al momento della nascita dell’impresa o
al momento del bisogno). Ho anche un altro valore all’interno ovvero il risultato dell’attività economica e l’eventuale
riserva del capitale. Aumenta e diminuisce in base alla capacità o meno dell’impresa di produrre ricchezza.
Valore reale ma anche valore ideale perché è quello che al di là dei debiti, fa si che sia sempre coperta l’uguaglianza tra
attiva e passiva.
- Passività non correnti e correnti (a breve tempo) dopo quanto tempo mi verranno chiesti quei soldi che ho a
disposizione come risorse che utilizzo per i miei investimenti. Se ho chiesto un prestito ad una banca, devo restituire
immediatamente? No. Quindi abbiamo una struttura che ci racconta la durata di quelle fonte di finanziamento
all’interno dell’impresa. In quanto tempo i miei investimenti si trasformeranno in liquidità. Non corrente è ciò che va
oltre l’anima. Corrente è ciò che rimane all’interno dell’anima.

(es. Grandi viaggi grande azienda che si occupa di turismo)

Investimenti (sinistra della tabella, attivo)


Crediti: si genera credito o debito nel momento in cui il creditore dovrebbe avere un’entrata ma l’azienda non paga
immediatamente ma dopo 30g per es.
Rimanenza: fattori produttivi che hanno un tempo e una durata di trasformazione in liquidità più lunghi rispetto i crediti.
Le aziende ragionano sempre sui loro rischi.
La svalutazione mi permette di fare un confronto p.238.
Interventi con le aziende.
DMO: Shared knowledge and value: un’ipotesi transfrontaliera.
Creazione di valore condiviso lungo la filiera basato su due elementi fondamentali:
1. Miglioramento incrocio domanda-offerta=vantaggio condiviso da tutti gli Stakeholder
- Attori economici (coloro che hanno maggiore contezza delle richieste dei clienti e maggiore contezza di quello
che sta succedendo attorno a loro),
- Attori istituzionali
- Comunità locali
- Turisti
2. Creazione di dialogo tra gli stakeholde

FASI E GOVERNANCE
In questa fase la governance è cruciale nel:
- favorire la partecipazione
- coordinare la collaborazione
- contribuire al raggiungimento di un risultato condiviso

La governance è fondamentale per analizzare, comprendere e definire tipologie di prodotti, iniziative ed eventi e
coinvolgere il territorio, in ottica di coopetition e di creazione di vantaggio competitivo per tutto il sistema

La condivisione di conoscenza è fondamentale.


Creazione di conoscenza ]

BILANCIO DORIA SPA (ha all’interno del proprio gruppo, delle altre imprese)
Bilancio che riguarda un tipo di imprese diverso perché si tratta di settore agroalimentare e in particolare produzione di
pomodoro e derivati, legumi e succhi di frutta.
Suddivisione per linee di prodotto (succhi di frutta, legumi, sughi).
Genera un movimento economico molto interessante perché ci sono imprese di questo campo che riescono ad avere un
mercato ampio ed internazionale.
COOP quando deve mettere in commercio un prodotto, mette a disposizione dei consumatori le possibili proposte. La
Doria si muove in questa direzione capendo qual è il gusto che si incontra facilmente.

GEARING Altro Indice che si utilizza per capire la condizione dell’impresa mettendo in relazione i debiti e il totale del
patrimonio netto.
VARI TEMI DA DOVER PRENDERE IN CONSIDERAZIONE
SOSTENIBILITA’ è business perché il turista cerca viaggi sostenibili. Fattore che permette di generare ricchezza e quindi
permette l’azienda a permanere nel tempo e nel mercato.
RISCHIO SANITARIO fino a qualche anno fa considerato alto solo in alcune parti del mondo, adesso è ovunque. I grandi
viaggi SPA mette tra i primi elementi di rischi, quello sanitario proprio perché è un problema cruciale e lo sarà nei prossimi
anni.
CLIMA influenza tantissimo. Ha un rapporto causa effetto. L’assenso di acqua, pioggia, o inondazioni ecc possono creare
delle difficoltà per i raccolti e quindi influiscono sul costo dei prodotti (ho dovuto correre ai ripari perché ho dovuto
spendere di più per preservare il mio raccolto o addirittura il mio raccolto è completamente distrutto da dovermi spostare
in altre aree).
DAZI SULL’IMPORTAZIONE specialmente sugli Stati Uniti. Imposizione da parte di un altro paese che aggiunge questa
tassa perché ritiene che quel prodotto debba essere gravato di un prezzo aggiuntivo in modo da avere un prezzo in uscita
maggiore. Questo in qualche modo dovrebbe scoraggiare il cittadino locale a comprare i prodotti che provengono da fuori,
privilegiando quelli locali.
RISCHIO LEGATO ALL’AMBIENTE politica di sostenibilità. Contenimento dell’uso di acqua…
REPUTAZIONE la Doria negli anni ha avuto delle denunce per questioni legate all’ambiente (troppo inquinanti). È un
elemento fondamentale. Se la reputazione è di alto livello, se un giorno dovesse stare per cadere, automaticamente cade
molto più lentamente. E viceversa. Se la reputazione di un’azienda è molto instabile, nel momento in cui dovesse andare in
contro a delle problematiche, è più facile per l’azienda cadere e quindi disgregarsi.

Bisogna stare attenti alle collaborazioni che facciamo.

DATI ECONOMICI
Stato Patrimoniale
Capitale di funzionamento tutti gli elementi che aiutano a far funzionare l’impresa nel breve periodo. (crediti, debiti,
scorte da poter

Capitale Immobilizzato materiali, immateriali. L’attività non corrente.


Liquidità serve per pagare immediatamente.
Conto economico

NOTE INTEGRATIVA importante

DORIA fa previsione per i prossimi 5 anni.

EBITDA MARGIN  importante. Capacità di creare valore rispetto ai suoi ricavi

INDICI FINANZIARI PARTENDO DAI RISULTATI INTERMEDI CHE CI AIUTATANO A CAPIRE LA CONDIZIONE FINAZIARIA
DELL’AZIENDA E LA CAPACITA’ DI CREARE VALORE:
 ROI (Return on investiments) Capacità di rendere reddittività. Ritorno degli investimenti fatti. Rispetto ai
mezzi investiti, quanto questo di fatto rende. Utile operativo netto (Ebit) fratto il capitale investito netto.
Ebit (risultato operativo netto)
Capitale fattore netto.

 ROE (Return on equity) Ritorno di patrimonio. Utile netto (risultato netto) fratto il patrimonio netto. Capacità di
generare valore del mio patrimonio.
Risultato Netto
Totale patrimonio netto
CONTO ECONOMICO- VALORE AGGIUNTO

A. Valore della produzione. Ricavi netti di vendita; altri ricavi connessi alla gestione caratteristica.
B. Costi esterni Aquisti netti; costi per prestazionidi servizi
C. Valore aggiunto (A-B)
D. Costo del lavoro costo del lavoro; accantonamento TFR (trattamento di fine rapporto: una mensilità per ogni anno di
attività che si è svolta in un’impresa nel momento in cui si va in pensione quindi un valore che l’impresa si deve
ricordare di mettere da parte che verrà conferito dall’istituto di previdenza sociale quando si va in pensione)
E. EBITDA- Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and ammortization (ricchezza generate per gli interessi delle
tasse, svalutazioni e ammortamenti)
F. Ammortamenti e accantonamenti ammortamenti immobilizzazioni; Accantonamenti per rischi e spese future
G. EBIT- Eatings Before interest, taxes

ALPITUR

I RISCHI importantissimi da individualizzare nelle aziende. Ci da un’evidenza del fatto che l’impresa è consapevole, sa in
quali ambienti si muove e quali sono i possibili vincoli, minacce (rischi) e opportunità.

Rischi tipici del business Dipendenza dell’andamento dell’economia nazionale, dei fornitori della rete distributiva e della
stagionalità dei ricavi.

Analisi di materialità matrice in cui si cerca di capire i temi importanti per gli Stakeholder e quale è la rilevanza di questi
temi per l’azienda.

3 aspetti della sostenibilità:


economica condizione economica e della sua responsabilità dal punto di vista economico (Carta risparmiata in seguito
alla digitalizzazione. Ottimizzazione della logistica; semplificazione dell’imballaggio che ha un conseguente calo di spese.
Riduzione dei consumi
sociale
ambientale

Sviluppo area risorse umane. L’azienda, oltre a gestire le risorse umane, deve assumerle, formarle e farle crescere.
Analisi del clima aziendale il clima lavorativo è un fattore che è diventato sempre più importante. Un clima di lavoro
sereno, permette una maggiore produttività.
Sviluppo clienti la relazione con il cliente è fondamentale. Alpitur dice che “siamo nell’era del cliente”.
Unica piattaforma di CRM (customer relationship managing) con servizi di condivisione e diffusione informatica.
Benessere dei clienti fondamentale e deve essere monitorato. Chiedere feedback e rispondere ai bisogni del cliente.

Le imorese inroducono il loro modo di ragionare

Diversity management genere, età, razza, livello di educazione, lingua, provenienza etnica, scelte religiose, orientamento
religioso etc.

UNDERSTANDING AND INTERPRETATION


Understanding:
 Readability
 Comprehension  lexical or Syntactic
Interpretation:
 Tone (la macchina ha bisogno dell’interprete che supporti questo tipo di analisi)
 Verifiability (è il primo step per determinare l’autenticità)
Sostenibilità, tracciabilità e responsabilità

Potrebbero piacerti anche