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Corso di Laurea in
Scienze e Lingue per la Comunicazione (L-20)
a.a. 2020/2021
CORSO DI
‘ECONOMIA AZIENDALE’
(6 CFU)
Prof. Fabio La Rosa
Ordinario di Economia aziendale
Dipartimento di Giurisprudenza
Università degli Studi di Catania
e-mail: fabio.larosa@unict.it
PROF. FABIO LA ROSA - ORDINARIO DI ECONOMIA AZIENDALE
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PARTE PRIMA
FONDAMENTI PER IL
GOVERNO DELLE AZIENDE
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LA NOZIONE DI AZIENDA
Significato di ‘Economia’ e di ‘Economia aziendale’
Cos’è un’azienda
Caratteristiche di un’azienda
Tipologie di aziende
οι̉κος νομος
casa governo
Economia intesa come
governo della casa
PROF. FABIO LA ROSA - ORDINARIO DI ECONOMIA AZIENDALE 6
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LA NOZIONE DI AZIENDA
Azienda come
◦ Un “luogo” fisico o virtuale dove si realizzano processi di
produzione di beni o di servizi
◦ Un “gruppo” di persone che:
◦ in modo continuativo e coordinato
◦ grazie ad un qualche modello organizzativo preordinato
ed adottato
◦ sviluppano conoscenze, impiegano capacità,
manifestano abilità, svolgono determinate attività
lavorative, utilizzano particolari strumenti
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DEFINIZIONE DI AZIENDA
1) “Istituto economico atto a perdurare che, per il soddisfacimento dei
bisogni umani, ordina e svolge in continua coordinazione la produzione,
o il procacciamento e il consumo della ricchezza” (G. Zappa)
Ragione d’essere!
PROF. FABIO LA ROSA - ORDINARIO DI ECONOMIA AZIENDALE 9
DEFINIZIONE DI AZIENDA
2) “Coordinazione economica in atto, istituita e retta a soddisfacimento
dei bisogni umani ”
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LE DIVERSE CLASSI
DI AZIENDE
Il variegato configurarsi dei bisogni umani ha determinato il sorgere
di molteplici aziende deputate a soddisfarli.
FAMIGLIE
associazioni di famiglie
associazioni e Sindacati di prestatori di lavoro
ISTITUTI VARI
religiosi
IMPRESE AZIENDE partiti Politici
Gruppi di imprese di istruzione
Multinazionali di ricerca scientifica
Piccole imprese familiari di associazione sociale ed
ISTITUTI PUBBLICI economica non inclusi altrove
TERRITORIALI
CLASSIFICAZIONE
DELLE AZIENDE
Aziende dirette: sono quelle che soddisfano direttamente i
bisogni dei soggetti che ne fanno parte attraverso il consumo e
l’utilizzo di beni acquisiti dall’esterno. Non svolgono (tranne che
in via marginale) attività direttamente produttiva e comunque
essa non è destinata allo scambio di mercato. Esempi: famiglie,
associazioni sportive, organizzazioni di volontariato
Aziende indirette: sono quelle che soddisfano indirettamente i
bisogni dei soggetti che ne fanno parte attraverso l’attività di
produzione e di scambio di mercato. Le remunerazioni
monetarie connesse con gli scambi di mercato permettono la
soddisfazione dei partecipanti. Esempi: imprese di qualsiasi tipo
PROF. FABIO LA ROSA - ORDINARIO DI ECONOMIA AZIENDALE 12
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CLASSIFICAZIONE
DELLE AZIENDE
Aziende con scopo di lucro (for profit): aziende che
giuridicamente possono realizzare un profitto e
distribuirlo ai soci.
NB: nonostante queste aziende (le imprese) perseguano
istituzionalmente il profitto, esso rappresenta sempre un fine per
soddisfare i bisogni umani (scopo di qualsiasi azienda).
CLASSIFICAZIONE
DELLE AZIENDE
Aziende private: aziende che hanno il soggetto
economico privato
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I CARATTERI
DELL’AZIENDA
è una comunità di persone
si avvale di un “sistema di risorse” (patrimonio)
è riconosciuta dall’ordinamento giuridico
ha una missione
è un organismo costituito da più organi
ha autonomo potere decisionale cui corrisponde la
responsabilità per le proprie azioni
COSA STUDIA
L’ECONOMIA AZIENDALE
Da quanto precede:
Economia come “scienza del governo della casa”
Azienda come “istituto” creato dagli uomini per
soddisfarne i bisogni e come “sistema” di operazioni a ciò
destinate
l’Economia aziendale può definirsi come …
… la scienza del governo, o dell’amministrazione, aziendale
ed il suo campo di studi investe le condizioni di esistenza e di
funzionamento delle aziende.
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L’ECONOMIA AZIENDALE
(o SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE
ECONOMICA DELL’AZIENDA)
PROCESSO DI FORMAZIONE
DELL’ECONOMIA AZIENDALE
TECNICHE
ORGANIZZAZIONE RAGIONERIA
AMMINISTRATIVE
COORDINAZIONE
ECONOMIA AZIENDALE
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LE “DOTTRINE MINORI”
ORGANIZZAZIONE
studia quali sono le composizioni più convenienti delle forze
personali, materiali e immateriali operanti nel sistema di azienda
GESTIONE
studia l’insieme delle operazioni economiche compiute per il
raggiungimento dei fini prestabiliti
RILEVAZIONE O RAGIONERIA
studia la conversione della dinamica aziendale in simboli
(numeri o simboli di altro genere) e riconversione di questi in
andamenti finanziari ed economici
L’AZIENDA NEL
CODICE CIVILE
“Complesso dei beni organizzati dall’imprenditore* per l’esercizio
dell’impresa ” (art. 2555 c.c.)
Questa definizione sottende una concezione statica e
patrimoniale dell’azienda
Tutela dei terzi
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IL PRINCIPIO DI PROGRESSO
Sviluppo Sviluppo
dell’azienda delle persone
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IL PRINCIPIO DI UNITÀ
Le operazioni in cui si estrinseca il governo aziendale
devono essere coerenti, coordinate e collegate in modo
da convergere verso il raggiungimento di un unico obiettivo: il
soddisfacimento dei bisogni umani per i quali l’azienda
viene istituita.
IL PRINCIPIO DI AUTONOMIA
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IL PRINCIPIO DI
ECONOMICITÀ
Principio di governo che investe la relazione esistente tra il
valore delle risorse generate dalla gestione aziendale ed il
valore di quelle impiegate nello svolgimento delle operazioni
in cui si concretizza.
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F = finanziamenti F
I = investimenti
T = trasformazione
R = realizzi
I T R
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INVESTIMENTI REALIZZI
Macchinari TRASFORMAZIONE Vendite
Lavoro
Materie prime
Prodotti
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IL PRINCIPIO DI
ECONOMICITÀ
Il rispetto del principio di economicità rappresenta una
condizione fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo
aziendale
IL PRINCIPIO DI ECONOMICITÀ
IN PRESENZA DI INFLAZIONE
Sfasamento temporale I/R
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EFFICACIA ED EFFICIENZA
A SERVIZIO DELL’ECONOMICITÀ
L’economicità si rafforza su due
R≥I+i
versanti:
la crescita dei realizzi, mediante uno sforzo a soddisfare
sempre meglio i bisogni dei clienti/utenti destinatari
(efficacia Fornire un prodotto/servizio che soddisfa i
clienti/utenti)
l’uso oculato dei fattori produttivi impiegati, evitando
sprechi (minimizzando quindi gli investimenti) pur
preservando la qualità dei prodotti/servizi offerti
(efficienza utilizzo razionale delle risorse)
PROF. FABIO LA ROSA - ORDINARIO DI ECONOMIA AZIENDALE 33
EFFICACIA ED EFFICIENZA
Capacità dell’azienda di soddisfare i bisogni per i quali ha
Efficacia deciso di operare (realizzare la sua missione)
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EFFICACIA ED EFFICIENZA
A SERVIZIO DELL’ECONOMICITÀ
IL PRINCIPIO DI
SOLVIBILITÀ: PREMESSA
I processi di trasformazione e commercializzazione comportano
ingenti investimenti che non possono essere recuperati nel breve
periodo al compimento di un solo ciclo gestionale.
Inoltre, il sostenimento di tali investimenti richiede, di norma,
l’indebitamento verso terzi per l’acquisizione delle risorse
occorrenti.
Ne consegue che i prestiti accesi potranno essere rimborsati via
via che le risorse ritornano in forma liquida attraverso i realizzi.
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IL PRINCIPIO DI SOLVIBILITÀ
Principio di governo che investe la dinamica finanziaria
sottesa al ciclo gestionale, ed è rispettato quando:
IL PRINCIPIO DI SOLVIBILITÀ
La solvibilità è determinata dall’equilibrio tra le entrate e le uscite:
Finanziamenti Finanziamenti
(accensione di prestiti) (estinzione di prestiti)
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ECONOMICITÀ E SOLVIBILITÀ
RICHIAMANDO IL CICLO
TIPICO GESTIONALE…
Operazioni della gestione
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L’ASPETTO ECONOMICO
DELLA GESTIONE
È relativo alla causa degli scambi di mercato e da origine a
variazioni economiche denominate costi e ricavi (flussi reali).
Costi e ricavi rappresentano “il valore monetario” di
flussi reali in entrata e in uscita la moneta è l’unità di
misura
Costi Ricavi
L’ASPETTO ECONOMICO
DELLA GESTIONE
Ricavi
Variazioni
economiche positive Diminuzione di costi
Costi
Variazioni
economiche negative Diminuzione di ricavi
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L’ASPETTO FINANZIARIO
DELLA GESTIONE
Attiene ai modi di regolamento degli scambi di mercato e da
origine a variazioni finanziarie della cassa e dei crediti/debiti
(flussi finanziari). Sono moneta che circola o impegni a
pagare o a ricevere denaro moneta è oggetto dello
scambio
Cassa Crediti/Debiti
L’ASPETTO FINANZIARIO
DELLA GESTIONE
Incassi
Variazioni
finanziarie positive Aumenti di crediti
Diminuzioni di debiti
Pagamenti
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L’ASPETTO ECONOMICO E
FINANZIARIO DELLA GESTIONE
ASPETTO ECONOMICO
Costi
Costi REDDITO
REDDITO
REDDITO Ricavi
Ricavi
Capitale Produzione
Produzione ::
proprio Acquisto
Acquisto dei
dei trasformazione
trasformazione
fattori
fattori della materia
della materia Vendita
Vendita
Debiti produttivi
produttivi nel
nel tempo
tempo ee
nello
nello spazio
spazio
Uscite RISULTATO
RISULTATO Entrate
Uscite Entrate
FINANZIARIO
FINANZIARIO
ASPETTO FINANZIARIO
Risultato economico e finanziario spesso non coincidono
temporalmente e quantitativamente
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PROFILO TEMPORALE
Il momento relativo al sostenimento del costo può
precedere quello della corrispondente uscita monetaria
(pagamenti dilazionati) oppure …
L’uscita monetaria può precedere l’utilizzo del fattore
produttivo corrispondente (pagamenti anticipati) e, dunque,
il relativo costo (fattori a utilità ripetuta o poliennali:
impianti, macchinari, …)
Naturalmente, lo stesso vale per i ricavi e le corrispondenti
entrate.
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PROFILO QUANTITATIVO
LE RELAZIONI TRA
ECONOMICITÀ E SOLVIBILITÀ
R>I+i economicità
E≥U solvibilità
E = R + incremento dei F
U = I + i + rimborso dei F
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LE RELAZIONI TRA
ECONOMICITÀ E SOLVIBILITÀ
Da quanto precede possiamo sottolineare come:
Elevati risultati economici comportano ceteris paribus una
crescita della solvibilità aziendale
Scarsi risultati economici possono essere compensati da una
capacità di ricorrere al credito per realizzare gli investimenti e
rimborsare le precedenti obbligazioni.
Nel lungo periodo non è, invece, ammissibile (nè sostenibile)
una permanenza dell’azienda sul mercato senza risultati positivi
che permettano di far fronte alle scadenze dei finanziamenti,
posto che la capacità di credito non è illimitata.
PROF. FABIO LA ROSA - ORDINARIO DI ECONOMIA AZIENDALE 49
LE RELAZIONI TRA
ECONOMICITÀ E SOLVIBILITÀ
Tempi di scadenza dei debiti/tempi di
reintegro degli investimenti
breve I III
situazione armonica deficienza di risorse
finanziarie
Scadenze dei
finanziamenti II IV
eccedenza di risorse situazione armonica
finanziarie
lungo
breve Reintegro economico lungo
degli investimenti
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LE RELAZIONI TRA
ECONOMICITÀ E SOLVIBILITÀ
Capacità di credito/economicità della gestione
elevata I III
Capacità di credito capacità di credito
sostenuta dalla ingiustificata
Capacità di capacità di reddito
credito II IV
capacità di credito incapacità di reddito e
inadeguata sfiducia finanziatori
bassa
elevata Economicità scarsa
LA PERMANENZA DEI
PRINCIPI DI GOVERNO
NELLE DIVERSE
FATTISPECIE AZIENDALI
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LE DIVERSE CLASSI
DI AZIENDE
Il variegato configurarsi dei bisogni umani ha determinato il sorgere di molteplici
aziende deputate a soddisfarli. FAMIGLIE
associazioni di famiglie
associazioni e Sindacati di prestatori di
lavoro
ISTITUTI VARI
religiosi
IMPRESE AZIENDE partiti Politici
associazioni di imprese di istruzione
di ricerca scientifica
di associazione sociale ed
economica non inclusi altrove
ecc.
ISTITUTI PUBBLICI
TERRITORIALI
associazioni di I.P.T.
Aziende bancarie
Aziende assicurative
Aziende industriali
Aziende a domanda stagionale
Aziende della grande distribuzione
Aziende ad alta tecnologia
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0
t
0 20 40 60 80 100
8 R
7
I
Nel lungo periodo R è sistematicamente
6
superiore ad I 4
0
t
0 20 40 60 80 100
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600
400
I
tempo 300
200
100
t
0
0 1 2 3 4 5 6 7
300
200
R<I R>I R<I R>I
I
di attività
150
100
50
t
0
-1 1 3 5 7 9 11 13 15
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R, 9I
0
0 20 40 60 80 100
t
0
t
0 5 10 15 20 25 30
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IL SUCCESSO AZIENDALE E LA
FORMULA IMPRENDITORIALE
IL SUCCESSO AZIENDALE
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TIPOLOGIE DI BISOGNI
LA SODDISFAZIONE DEI
BISOGNI DEI CLIENTI
I bisogni di questo tipo determinano delle richieste da parte
di gruppi più o meno ampi di clienti e, dunque, una domanda
di mercato rivolta all’azienda.
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LA SODDISFAZIONE DEI
BISOGNI DEI CLIENTI
Ciò presuppone la capacità dell’azienda di cogliere i bisogni – attuali
e potenziali – e di individuare sistemi e modi per soddisfarli meglio
e più di quanto non facciano le aziende concorrenti.
Prezzo più basso Distribuzione capillare
Qualità superiore Innumerevoli altri elementi espressione
della creatività imprenditoriale
LA SODDISFAZIONE DEI
BISOGNI DEI CLIENTI
La competitività affonda le sue radici nelle competenze dei suoi
collaboratori, vale a dire nel “saper fare” di tutti coloro che
contribuiscono all’ottenimento dei prodotti/servizi offerti.
Non tutte le competenze sono rilevanti ai fini competitivi, dovendo trattarsi di un
saper fare che:
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LA SODDISFAZIONE DEI
BISOGNI DEI CLIENTI
Se la struttura dell’azienda è dotata di dette competenze
“distintive e difendibili” e se queste vertono su specifici
“fattori critici di successo”, allora è plausibile aspettarsi che
esse possano conferire ai prodotti/servizi dell’azienda dei
consistenti vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti, tali da
far sì che cerchie più o meno ampie di clienti scelgano di
acquistarli poiché più rispondenti alle loro aspettative ed
esigenze.
LA SODDISFAZIONE DEI
BISOGNI DEI CLIENTI
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LA SODDISFAZIONE DEI
BISOGNI DEGLI STAKEHOLDER
Si tratta dei bisogni di coloro che collaborano a vario titolo con
l’azienda, facendo convergere in essa delle aspettative in relazione
al proprio contributo.
Proprietari del capitale:
ricevere un’adeguata remunerazione
mantenere ed accrescere il valore del capitale investito
realizzare il proprio progetto imprenditoriale
sperimentare le proprie capacità di governo e di
coordinamento
di perpetuare la tradizione familiare
…..
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LA SODDISFAZIONE DEI
BISOGNI DEGLI STAKEHOLDER
Personale dipendente:
ricevere la retribuzione spettante
stabilità del posto di lavoro
la sicurezza del luogo di lavoro
il clima relazionale
il grado di autonomia e la possibilità di autorealizzazione
le prospettive di carriera
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LA SODDISFAZIONE DEI
BISOGNI DEGLI STAKEHOLDER
Soggetti esterni:
banche
sindacati Richiedono determinate “ricompense” atte
autorità amministrative a soddisfare specifici bisogni e necessità
organi di governo
……
LA SODDISFAZIONE DEI
BISOGNI DEGLI STAKEHOLDER
Quanto più un’azienda è in grado di prospettare ricompense
attraenti nei confronti di coloro da cui dipende la sua
competitività tanto più vi sarà convergenza di interessi e
impegno comune a realizzare le condizioni da cui questa
dipende. Quindi:
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Relazioni Relazioni
Economicità e Competitività Economicità e Coesione
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RELAZIONI TRA
ECONOMICITÀ E COESIONE
L’economicità della gestione è:
Sviluppo
Competitività Coesione
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LA FORMULA
IMPRENDITORIALE
LA FORMULA IMPRENDITORIALE:
LA STRUTTURA
La struttura è l’insieme di persone e mezzi che in maniera
durevole permangono in azienda è la parte permanente
dell’azienda che è funzionale al raggiungimento dei fini
aziendali E’ di per sé rigida poiché può essere modificata
in un lasso di tempo non breve L’elasticità della struttura
ai cambiamenti del contesto dipende dalla singola azienda,
dal settore economico, dal territorio, dalla situazione socio-
politica di riferimento, etc. Con l’evoluzione tecnologica
la struttura diventa sempre di più immateriale
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LA FORMULA IMPRENDITORIALE:
IL SISTEMA COMPETITIVO
L’azienda opera su due “versanti” Uno di questi è il
“versante” competitivo. Ogni azienda opera all’interno di un
sistema competitivo
LA FORMULA IMPRENDITORIALE:
IL SISTEMA DI PRODOTTO
La struttura aziendale offre al sistema competitivo un
“sistema di prodotto/servizio”
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SUCCESSO AZIENDALE
E STRATEGIA
Per avere successo l’azienda deve individuare una o piu’ A.S.A. (area
strategica d’affari) in cui le proprie competenze distintive le
consentano di conseguire vantaggi competitivi durevoli nei
confronti dei concorrenti in modo da produrre valore aggiunto per
coloro che con essa interagiscono e deve essere in grado di soddisfare
i propri interlocutori sociali Per fare ciò bisogna attuare una
strategia
LA STRATEGIA AZIENDALE
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LA STRATEGIA AZIENDALE
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LA MATRICE DI BOSTON
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LA FORMULA IMPRENDITORIALE:
IL SISTEMA DEGLI ATTORI SOCIALI
RELAZIONI TRA
ECONOMICITÀ E SOCIALITÀ
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LA FORMULA IMPRENDITORIALE
E L’ECONOMICITÀ
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OSSERVAZIONI CONCLUSIVE
SUL SUCCESSO AZIENDALE
la condizione fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo
aziendale è il rispetto del principio di economicità, congiuntamente a
quello di solvibilità;
OSSERVAZIONI CONCLUSIVE
SUL SUCCESSO AZIENDALE
il livello di competitività aziendale dipende dalla natura, dalla
qualità e dalla rilevanza delle competenze in possesso dei
collaboratori e dal livello di tensione ad applicarle alle produzioni,
ricercando delle modalità sempre migliori di servizio ai clienti;
il livello di coesione - interno ed esterno – dipende dal grado
di attrattività delle “ricompense” che l’azienda è in grado di proporre
ai suoi interlocutori in cambio dei relativi contributi;
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OSSERVAZIONI CONCLUSIVE
SUL SUCCESSO AZIENDALE
I VALORI SOTTESI AL
SUCCESSO AZIENDALE
Inteso il “successo” come piena realizzazione della ragione
d’essere aziendale, qualificante il connubio dei risultati positivi
conseguiti nelle dimensioni della …
competitività coesione
economicità
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I VALORI SOTTESI AL
SUCCESSO AZIENDALE
in maniera economica
I VALORI SOTTESI AL
SUCCESSO AZIENDALE
Ne consegue che i valori-cardine del successo
imprenditoriale sono connessi alle categorie del:
servizio al cliente
l’innovatività
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I VALORI SOTTESI AL
SUCCESSO AZIENDALE
Questa concezione di successo aziendale e dei valori
fondanti trae linfa vitale da una logica di innovazione
imprenditoriale.
IL “SISTEMA DI VALORI”
DELLE AZIENDE DI SUCCESSO
Economicità
“Circuiti virtuosi”
autoalimentantisi
Innovatività
Valorizzazione e
Servizio al
sviluppo delle
cliente
risorse
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I “CIRCUITI VIRTUOSI”
DEL SISTEMA DI VALORI
i flussi di reddito scaturenti dalle capacità innovative
concorrono a finanziare ulteriori innovazioni;
la tensione a sviluppare il potenziale creativo del proprio
personale è destinata ad avere un impatto positivo sulle
capacità innovative dell’azienda;
i vantaggi concorrenziali conseguiti grazie ad un costante
impegno innovativo permettono di conoscere sempre
meglio la clientela, indirizzando così efficacemente gli sforzi
innovativi.
PROF. FABIO LA ROSA - ORDINARIO DI ECONOMIA AZIENDALE 99
LE DIMENSIONI DEL
SUCCESSO AZIENDALE
Quali bisogni l’azienda deve soddisfare?
Clienti/Utenti Competitività
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L’ORGANIZZAZIONE
AZIENDALE
- Le strutture organizzative
- Il potere e la leadership
- Le funzioni aziendali
L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE:
ASPETTI DEFINITORI
L’organizzazione è il modo in cui gli uomini all’interno dell’azienda
decidono di lavorare per raggiungere i fini della stessa
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LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
GERARCHICO-FUNZIONALE
• L’azienda viene suddivisa per funzioni (es.: acquisti,
produzione, marketing, etc.) a capo delle quali vi è un
direttore di funzione
•È una struttura in cui ogni soggetto risponde
esclusivamente al suo superiore il quale a sua volta
risponde alla direzione generale
• Vi sono poi delle funzioni di staff che sono di supporto
alle altre funzioni e che rispondono unicamente al direttore
generale
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
GERARCHICO-FUNZIONALE
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09/10/2020
LA STRUTTURA
ORGANIZZATIVA DIVISIONALE
• Si tratta di un modello comunque gerarchico in cui
l’azienda viene suddivisa per divisioni o business unit dotate
di una propria autonomia (per esempio una divisione per
ognuna delle linee di prodotto o dei servizi realizzati)
• All’interno di una divisione o business unit si riproduce
una struttura gerarchico-funzionale
• La direzione generale ha il ruolo del coordinamento tra
le varie divisioni
LA STRUTTURA
ORGANIZZATIVA DIVISIONALE
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09/10/2020
LA STRUTTURA
ORGANIZZATIVA ‘A MATRICE’
• In una struttura a matrice si lavora essenzialmente su
progetto (o per business unit)
• Per ogni progetto (o business unit) si utilizzano le
professionalità necessarie per la realizzazione del progetto
(o per il funzionamento della business unit) usufruendo delle
varie funzioni
• Struttura decisamente meno gerarchica adatta per
organizzazioni più creative
LA STRUTTURA
ORGANIZZATIVA ‘A MATRICE’
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IL POTERE
Il potere è la capacità di mettere in moto l’organizzazione
attraverso meccanismi formali e informali
Ha natura fiduciaria
Implica responsabilità
STILI DI LEADERSHIP
La leadership è l’attività volta ad influenzare le persone che si
impegnano volontariamente su obiettivi di gruppo
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LE FUNZIONI AZIENDALI
• Pianificazione strategica
• Marketing
• Produzione e logistica
• Ricerca e sviluppo
• Finanza
• Organizzazione e gestione del personale
• Amministrazione e controllo di gestione
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LE FUNZIONI AZIENDALI
• Pianificazione strategica: formula gli obiettivi di lungo
termine dell’azienda , le scelte strategiche necessarie per
raggiungere gli obiettivi e i piani di azione per tradurre in
pratiche gli intenti strategici
• Marketing: formula specifiche strategie per identificare e
soddisfare i bisogni dei clienti Marketing Mix 4 P
Product, Price, Place, Promotion
• Produzione e logistica: gestisce i processi riguardanti la
produzione del prodotto (o la realizzazione del servizio),
predispone la necessaria capacità produttiva e gestisce i flussi
fisici aziendali (logistica in entrata e in uscita)
LE FUNZIONI AZIENDALI
• Ricerca e sviluppo: riguarda studi, analisi, elaborazioni
finalizzate ad accrescere le conoscenze all’interno dell’azienda
(ricerca) e identificazione di idee innovative per sviluppare nuovi
prodotti o nuovi processi produttivi (sviluppo)
• Finanza: gestisce il fattore “capitale” con riferimento sia
all’acquisizione (fonti) che all’impiego (impieghi)
• Organizzazione del personale: gestione del personale
divisione dei compiti, assegnazione dei ruoli, progettazione ed
implementazione della struttura organizzativa
• Amministrazione e controllo di gestione: rilevazione delle
operazioni amministrative (contabilità generale) e produzione di
informazioni per la gestione aziendale (controllo di gestione)
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09/10/2020
SOGGETTO ECONOMICO
E SOGGETTO GIURIDICO
IL SOGGETTO ECONOMICO
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09/10/2020
IL SOGGETTO ECONOMICO
LA MASSIMA FUNZIONE
assume
SOGGETTO ECONOMICO VOLITIVA
apporta ad esso si
all’unità
imputano
aziendale
IL SOGGETTO GIURIDICO
(O TITOLARE DELL’AZIENDA)
• Persona
- nel cui nome viene esercitata l’attività economica specifica
- cui vengono riferiti i diritti e gli obblighi che derivano dagli
atti di gestione compiuti
• Qualsiasi “ente” che l’ordinamento “riconosce” come soggetto
di diritto:
- persona fisica (azienda “individuale”)
- persona giuridica (azienda “collettiva” o “societaria”)
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SOCIETÀ DI PERSONE
E SOCIETÀ DI CAPITALI
• Le società di persone
• I soci sono responsabili con tutto il loro patrimonio
• Le società di capitali
• hanno una propria personalità giuridica che gli consente
di assumere obbligazioni e avere propri diritti
• Le società di capitali garantiscono che il rischio
imprenditoriale è al massimo pari al capitale sociale
ovvero i soci rischiano soltanto il capitale versato per cui
• Il patrimonio dei soci rimane distinto da quello della
società
PROF. FABIO LA ROSA - ORDINARIO DI ECONOMIA AZIENDALE 119
IL SOGGETTO GIURIDICO
(O TITOLARE DELL’AZIENDA)
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IL SOGGETTO GIURIDICO:
PUBBLICO E PRIVATO
I L S O G G E T T O G IU R ID IC O ( E N T E )
tr a m i te
L ’ A Z IE N D A
in t e n d e r a g g iu n g e r e
il f in e d e l
S O D D IS F A C IM E N T O D E I B IS O G N I U M A N I
ch e p o sson o
a s s u m e re la
d im e n s io n e d i
IN T E R E S S E G E N E R A L E IN T E R E S S E P A R T IC O L A R E
p er cu i p er cu i
l’ e n te è P U B B L IC O l’e n te è P R IV A T O
e d a ltre t ta n to l’a z ie n d a e d a ltre tta n to l’a z i e n d a
61
09/10/2020
I GRUPPI AZIENDALI
Lezione 1
I GRUPPI AZIENDALI
Gruppo semplice:
62
09/10/2020
Lezione 1
I GRUPPI AZIENDALI
Gruppi composti:
A A A
60% 80%
80% 90 % 60%
B B D 30% B
C
80% 20% 20 % 60% 20%
C E C
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