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G.F.

CAMPOBASSO

DIRITTO COMMERCIALE 1 DIRITTO DELL IMPRESA


4 Edizione

INDICE
Introduzione I. L Imprenditore
1. Il sistema legislativo. Imprenditore e imprenditore commerciale 2. La nozione generale dellimprenditore 3. Lattivit produttiva 4. Lorganizzazione 5. Impresa e lavoro autonomo 6. Economicit dellattivit 7. LA professionalit 8. Attivit di impresa e scopo di lucro 9. Il problema dellimpresa per conto proprio 10. Il problema dellimpresa illecita 11. Impresa e professioni intellettuali

II. Le categorie di imprenditori


A. IMPRENDITORE AGRICOLO E IMPRENDITORE COMMERCIALE 1. Il ruolo della distinzione 2. Limprenditore agricolo. Le attivit agricole essenziali 3. Le attivit agricole per connessione 4. Limprenditore commerciale 5. Il problema dellimpresa civile B. PICCOLO IMPRENDITORE. IMPRESA FAMILIARE 1. Il criterio dimensionale. La piccola impresa 2. Il piccolo imprenditore nel codice civile 3. Il piccolo imprenditore nella legge fallimentare 4. Limpresa artigiana 5. Limpresa familiare

C. IMPRESA COLLETTIVA. IMPRESA PUBBLICA. 1. Limpresa societaria 2. Le imprese pubbliche 3. Attivit commerciale delle associazioni e delle fondazioni

III. L acquisto della qualit di imprenditore.


A. LIMPUTAZIONE DELLATTIVITA DI IMPRESA 1. 2. 3. 4. B. 5. 6. 7. Esercizio diretto dellattivit dimpresa La teoria dellimprenditore occulto Critica. Limputazione dei debiti dimpresa Una tecnica per reprimere gli abusi INIZIO E FINE DELLIMPRESA Linizio dellimpresa Attivit di organizzazione e attivit di esercizio La fine dellimpresa

C. CAPACITA E IMPRESA 8. Incapacit e incompatibilit 9. Limpresa commerciale dellincapace

IV. Lo statuto dellimprenditore commerciale


A. LA PUBBLICITA LEGALE 1. La pubblicit delle imprese commerciali 2. Il registro delle imprese 3. La pubblicit delle societ di capitali e delle cooperative B. LE SCRITTURE CONTABILI 4. Lobbligo di tutela delle scritture contabili 5. Le scritture contabili obbligatorie. Regolarit e controllo. 6. La rilevanza esterna delle scritture contabili. Lefficacia probatoria. C. LA RAPPRESENTANZA COMMERCIALE 7. Ausiliari dellimprenditore commerciale e rappresentanza 8. Listitore 9. I procuratori 10. I commessi

V. Lazienda
1. La nozione di azienda. Organizzazione ed avviamento 2. Gli elementi costitutivi dellazienda 3. Lazienda fra concezione atomistica e concezione unitaria. Azienda e universalit di beni. 4. La circolazione dellazienda. Oggetto e forma dei negozi traslativi 5. La vendita dellazienda. Il divieto di concorrenza alienante 6. La successione nei contratti aziendali 7. I crediti e i debiti aziendali 3

8. Usufrutto e affitto dellazienda

VI. I segni distintivi


1. Il sistema dei segni distintivi A. LA DITTA 2. Formazione della ditta e contenuto del diritto sulla ditta 3. Il trasferimento della ditta 4. Ditta e nome civile. Ditta e nome della societ. B. IL MARCHIO 5. Nozione e funzione del marchio 6. I tipi di marchio 7. I requisiti di validit del marchio 8. Il marchio registrato 9. Il marchio di fatto 10. Il trasferimento del marchio C. LINSEGNA 11. Nozione e disciplina

VII. Opere dellingegno. Invenzioni industriali.


1. Le creazioni intellettuali 2. Principi ispiratori della disciplina A. IL DIRITTO DAUTORE 3. Oggetto e contenuto del diritto dautore 4. Trasferimento del diritto di utilizzazione economica. Tutela. B. LE INVENZIONI INDUSTRIALI 5. 6. 7. 8. 9. Oggetto e requisiti di validit Il diritto al brevetto Linvenzione brevettata Brevettazione internazionale. Brevetto europeo. Brevetto comunitario. Linvenzione non brevettata

C. I MODELLI INDUSTRIALI 10. Modelli e utilit. Disegni e modelli.

VIII. La disciplina della concorrenza.


A. LA LEGISLAZIONE ANTIMONOPOLISTICA 1. 2. 3. 4. 5. Concorrenza perfetta e monopolio La disciplina italiana e comunitaria Le singole fattispecie. Le intese restrittive della concorrenza Abuso di posizione dominante e abuso di dipendenza economica Le concentrazioni

B. LE LIMITAZIONI DELLA CONCORRENZA 6. Limitazioni pubblicistiche e monopoli legali 4

7. Obbligo di contrarre del monopolista 8. I divieti legali di concorrenza 9. Limitazioni convenzionali della concorrenza C. LA CONCORRENZA SLEALE 10. Libert di concorrenza e disciplina della concorrenza sleale 11. Ambito di applicazione della disciplina della concorrenza sleale 12. Gli atti di concorrenza sleale. Le fattispecie tipiche 13. Gli altri atti di concorrenza sleale 14. Le sanzioni 15. La pubblicit ingannevole e comparativa

IX. I consorzi tra imprenditori.


1. 2. 3. 4. 5. Nozione e tipologia Il contratto di consorzio I consorzi con attivit interna. Lorganizzazione consortile I consorzi con attivit esterna. Le societ consortili

X. Il gruppo europeo di interesse economico.


1. Caratteri generali 2. La disciplina

XI. Le associazioni temporanee di imprese.


1. Collaborazione temporanea ed occasionale fra le imprese 2. Le associazioni temporanee per la partecipazione agli appalti di opere pubbliche

Introduzione:
Costituzione Italiana artt. 41 e 42. Si riconosce la PROPRIETA PRIVATA E LA LIBERA INIZIATIVA ECONOMICA. Si riconosce dunque un modello di sviluppo economico basato sulleconomia di mercato che presuppone: 1. tendenziale libert dei privati di dedicarsi alla produzione e alla distribuzione di quanto necessario per il soddisfacimento dei bisogni materiali della collettivit 2. libert di coesistenza di una pluralit di operatori economici e la libert di competizione economica, indirizzata, controllata e coordinata dagli interventi dei pubblici poteri nella vita economica. Il fenomeno imprenditoriale quindi lasse portante dello sviluppo economico, obiettivo perseguito dal nostro ordinamento attraverso una normativa che riguarda sia i singoli rapporti economici ( disciplina dei singoli atti di autonomia privata a contenuto patrimoniale. Celerit e sicurezza alla circolazione dei beni e tutela del credito) sia lattivit di impresa (statuto professionale Diritto commerciale: sezione del diritto privato che disciplina lattivit e gli atti dellimpresa. Caratteri fondamentali qualificanti: 1. Specialit delle norme: diverse da quelle valevoli per la generalit dei consociati e fondate su propri ed unitari principi ispiratori 2. Uniformit internazionale: liberalizzazione dei rapporti commerciali internazionali. Supera le barriere nazionali e tende allintegrazione: esigenze di uniformit e armonizzazione internazionale. 3. Diritto in continua evoluzione: segue le esigenze economiche e del mkt che impongono continui cambiamenti. I. LIMPRENDITORE 1. Il sistema legislativo. Imprenditore e imprenditore commerciale. Limprenditore Art. 2082 c.c.: imprenditore colui che esercita professionalmente unattivit economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi. TIPOLOGIA delle IMPRESE: divise secondo tre criteri di selezione a. oggetto dellimpresa (diff. Tra imprenditore agricolo, art. 2135, e imprenditore commerciale, art. 2195) b. dimensione dellimpresa ( piccolo imprenditore, art. 2083, imprenditore mediogrande) c. natura del soggetto che esercita limpresa ( impresa individuale, societ, impresa pubblica). Tutto ci viene regolato da: - statuto generale dellimprenditore (disciplina dellazienda, segni distintivi, concorrenza e consorzi, disposizioni speciali in tema di contratti) - statuto dellimprenditore commerciale (integrativo del precedente, iscrizione al registro delle imprese, pubblicit legale, rappresentanza commerciale, scritture contabili, fallimento..) 2. La nozione generale di imprenditore. 6

Requisiti minimi necessari e sufficienti che devono ricorrere perch un dato soggetto sia esposto alla disciplina dellimprenditore: Limprenditore Art.2082 c.c.: imprenditore colui che esercita o Professionalmente: lattivit economica deve essere svolta in modo professionale, cio in modo stabile, anche se non continuativo; esercizio sistematico di unattivit economica o unattivit: comportamento positivo diretto a creare nuova ricchezza e nuova utilit (scopo di lucro od obiettiva economicit) o economica: soggetto attivo dellimpresa e del sistema economico, concorre allorganizzazione della produzione e alla distribuzione di ricchezza o organizzata: lattivit economica deve essere conseguenza dellorganizzazione dei fattori produttivi; ( o Impresa senza organizzazione: artigiano come imprenditore o lavoratore autonomo come imprenditore o Organizzazione senza impresa: libero professionista - art. 2238.) o al fine della produzione o dello scambio: a. Intermediatrice tra offerta di capitale, domanda di lavoro e domanda di beni e servizi b. Dirigenziale in quanto rischia di non coprire il costo dei fattori produttivi impiegati e detiene il potere economico di beni o servizi.

Sussistono altri requisiti non direttamente menzionati ma comunque di rilevante importanza: 1. Scopo di lucro 2. La destinazione al mercato di beni e servizi prodotti 3. La liceit dellattivit svolta. 3. Lattivit produttiva Limpresa attivit (serie di atti coordinati) finalizzata alla produzione o allo scambio di beni o servizi. attivit produttiva. E in funzione di un determinato obiettivo. NOTA: La definizione generale d imprenditore anche definizione generale d impresa, in quanto usiamo la parola impresa nellattimo in cui si definisce il momento dacquisto o cessazione della qualit dimprenditore. La realt globale dellimpresa la risultante dellunione daspetti: Soggettivi - l imprenditore il soggetto Funzionali - L impresa come attivit economica Oggettivi - L azienda come complesso di beni per lattuazione della funzione, che l esercizio di impresa, secondo le disposizioni dellart. 2555. Attivit di godimento e impresa Attivit di investimento e di finanziamento 4. Lorganizzazione Impiego coordinato di fattori produttivi (capitale e lavoro) propri ed altrui. Apparato produttivo formato da persone e da beni strumentali. E imprenditore anche chi opera utilizzando solo il fattore capitale ed il proprio lavoro senza dar vita ad alcuna organizzazione intermediatrice del lavoro. Non necessario inoltre che lattivit organizzativa dellimprenditore si concretizzi nella creazione di un apparato strumentale fisicamente percepibile.

Ci che qualifica limpresa lutilizzazione di fattori produttivi ed il loro coordinamento da parte dellimprenditore per un fine produttivo. 5. Impresa e lavoro autonomo Un minimo di organizzazione di lavoro altrui o di capitale pur sempre necessaria per aversi impresa sia pure piccola. In mancanza sia avr semplice lavoro autonomo non imprenditoriale. In mancanza di un coefficiente minimo di eteroorganizzazione deve negarsi lesistenza di impresa, sia pure piccola. Es. lustrascarpe, investitore del proprio risparmio 6. Economicit dellattivit Limpresa attivit economica. Lattivit produttiva pu dirsi condotta con metodo economico quando tesa al procacciamento di entrate remunerative dei fattori produttivi. Deve essere esercitata con modalit che consentano almeno la copertura dei costi sostenuti con i ricavi conseguiti. 7. La professionalit Carattere professionale dellattivit. Esercizio abituale e non occasionale di una data attivit produttiva. Possono essere per attivit stagionali o pluralit di attivit (medico con impresa). La professionalit va accertata in base ad indici esteriori ed oggettivi. ELEMENTI qualificanti non richiamati su cui si discende sulla loro importanza o meno a determinare la qualifica di imprenditore sono: A. 8. Attivit dimpresa e scopo di lucro Lo scopo di lucro essenziale per lattivit di impresa? Distinguiamo lo scopo di lucro in: o soggettivo (movente psicologico dellimprenditore). In questo caso no.. perch non si pu condizionare lo status di imprenditore a elementi strettamente soggettivi. o Oggettivo (dati esteriori ed oggettivi). Comunque no.. essenziale solo che lattivit venga svolta secondo modalit oggettive astrattamente lucrative. Lintento dellimprenditore di realizzare con profitto lattivit dimpresa. Lattivit dimpresa per, di fatto, solo quella condotta con metodo economico. Il REQUISITO MINIMO ESSENZIALE dellattivit di impresa leconomicit della gestione e non lo scopo di lucro. B. 9. Il problema dellimpresa per conto proprio E imprenditore anche chi produce beni o servizi destinati ad uso e consumo personale (impresa per conto proprio)? La destinazione del mercato non richiesta da alcun dato legislativo. E imprenditore anche chi lo per conto proprio anche se vi sono tesi discordanti. La verit che lapplicazione della disciplina dellimpresa non si pu far dipendere dalle mutevoli intenzioni di chi produce ma deve fondarsi esclusivamente sui caratteri oggettivi fissati dallart. 2082 codice civile. C. 10.Il problema dellimpresa illecita. La qualit di imprenditore pu essere riconosciuta quando lattivit svolta illecita, cio contraria a norme imperative, allordine pubblico e al buon costume? Es. impresa che fabbrica droga reato 8

Contrabbando sigarette reato E da ritenersi che lilliceit dellattivit precluda lesistenza di impresa e lapplicazione della relativa disciplina? Lillecito va represso e sanzionato. Ci pu essere unattivit di impresa illecita che da luogo al compimento di una serie di atti leciti e validi. Lilliceit dellimpresa determinata dalla violazione di norme imperative che ne subordinano lesercizio a concessione o autorizzazione amministrativa (impresa illegale). Tale tipo di illecito non impedisce lacquisto della qualit di imprenditore (commerciale) e con pienezza di effetti. Il titolare di unimpresa illegale esposto al fallimento. Se illecito loggetto stesso dellattivit (attivit immorale) ne deriva che da un comportamento illecito non potranno mai derivare effetti favorevoli per lautore dellillecito o per chi ne stato parte. 11.Impresa e professioni intellettuali Esistono delle attivit produttive per le quali la qualifica imprenditoriale esclusa in via di principio dal legislatore professionisti intellettuali: liberi professionisti come medici, ingegneri, avvocati, commercialisti, notai Essi non sono mai imprenditori. Art. 2238 c.c. le disposizioni in tema di impresa si applicano alle professioni intellettuali solo se lesercizio della professione costituisce elemento di una attivit organizzata in forma di impresa. Essi diventano imprenditori solo se ed in quanto la professioni intellettuale esplicata nellambito di altra attivit di per s qualificabile come impresa. (es. medico che gestisce clinica privata). Dunque in linea generale non essendo sottoposti alla disciplina dellimprenditore commerciale non sono soggetti nemmeno al fallimento. La loro disciplina viene separata volontariamente per queste fattispecie: esame ed iscrizione allalbo per assicurare il carattere personale nel rapporto tra professionista intellettuale e cliente. II. LE CATEGORIE DI IMPRENDITORI A. Imprenditore agricolo e imprenditore commerciale 1. Il ruolo della distinzione Distinzione effettuata secondo loggetto dellattivit: 1. imprenditore commerciale (cat. generale)= ampia ed articolata disciplina fondata sullobbligo di iscrizione nel registro delle imprese (pubblicit legale), sullobbligo della tenuta delle scritture contabili, sullassoggettamento al fallimento e alle altre procedure concorsuali. 2. imprenditore agricolo (cat. Speciale) = ha valore essenzialmente negativo, E sottoposto alla disciplina prevista per limprenditore in generale ma esonerato dalla tenuta delle scritture contabili (art. 2214) e dellassoggettamento alle procedure concorsuali (art. 2221). 1993: iscrizione nel registro delle imprese e dal 2001 con funzione di pubblicit legale ( art. 2 d.lgs 228/2001). 3. Imprese civili: non menzionate esplicitamente dal legislatore 2. Limprenditore agricolo. Le attivit essenziali E sottoposto ad una disciplina pi leggera perch normalmente pi debole. Le attivit agricole possono essere distinte in due grandi categorie: 1. attivit agricole essenziali 2. attivit agricole per connessione La nozione originaria (art 2135 c.c.: chi esercita unattivit diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, allallevamento del bestiame e attivit connesse) oggi vede una visione pi moderna a causa del progresso tecnologico che da semplice sfruttamento della produttivit naturale della terra ha portato ad unagricoltura industrializzata (coltivazioni artificiali o fuori terra/ allevamenti in batteria). 9

Lattuale formulazione dellart 2135 cita: imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attivit: coltivazione del fondo, sevicoltura, allevamento di animali e attivit connesse.. intendendo le attivit dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine. Rientrano dunque: orticoltura, coltivazione in serra o in vivai, floricoltura, acquicoltura.. 3. Le attivit agricole per connessione Seconda categoria di attivit agricole. Significativo ampliamento: 1. dirette alla trasformazione o allalienazione di prodotti agricoli che rientrano nellesercizio normale dellagricoltura 2. tutte le altre attivit esercitate in connessione con la coltivazione del fondo, la sivicultura e lallevamento del bestiame. 3. attivit dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti ottenuti prevalentemente da unattivit agricola essenziale 4. attivit dirette alla fornitura di beni e servizi mediante lutilizzazione prevalente di attrezzature o risorse normalmente impiegate nellattivit agricola esercitata. CONDIZIONI NECESSARIE a. Connessione soggettiva: il soggetto che la esercita sia gi qualificabile imprenditore agricolo in quanto svolge in forma di impresa una delle tre attivit agricole tipiche e inoltre attivit coerente con quella connessa. b. Connessione oggettiva: rapporto oggettivo tra attivit connessa ed essenziale. PREVALENZA: necessario e sufficiente infatti solo che si tratti di attivit aventi ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dallesercizio dellattivit agricola essenziale. Le attivit connesse non devono prevalere, per rilievo economico, su quelle dellattivit agricola essenziale. 4. Limprenditore commerciale E imprenditore commerciale chi esercita una o pi delle seguenti categorie di attivit: art. 2195 1comma: 1. industria: attivit industriale diretta alla produzione di beni e servizi 2. commercio:attivit intermediaria nella circolazione dei beni 3. trasporti: attivit di trasporto per terra, per acqua o per aria 4. banche e assicurazioni: attivit bancaria o assicurativa 5. imprese ausiliarie: altre attivit ausiliarie delle precedenti Carattere industriale dellattivit di produzione di beni e servizi + carattere intermediario delle attivit di scambio. 5. Il problema dellimpresa civile Non prevista da alcun dato legislativo B. Piccolo imprenditore. Impresa familiare 1. Il criterio dimensionale. La piccola impresa La dimensione dellimpresa il secondo criterio di differenziazione della disciplina degli imprenditori. Il PICCOLO IMPRENDITORE sottoposto allo statuto generale dellimprenditore. E invece esonerato, anche se esercita attivit commerciale, dalla tenuta delle scritture contabili (art. 2214, 3comma) e dallassoggettamento al fallimento e alle altre procedure concorsuali (art. 2221 e 1 legge Fall.), mentre liscrizione nel registro delle imprese originariamente esclusa (art. 2202) ha di regola solo funzione di pubblicit notizia (art.8 legge 29/12/1993, N. 580). Anche la nozione di piccolo imprenditore ha perci nel sistema del codice civile rilievo essenzialmente negativo. 10

2. Il piccolo imprenditore nel codice civile Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano una attivit professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei loro componenti della famiglia (art. 2083). o Criterio della prevalenza: deve sempre sussistere. La prevalenza del lavoro proprio e familiare costituisce il carattere distintivo di tutti i piccoli imprenditori. o Prevalenza sul lavoro altrui e sul capitale: per aversi piccola impresa perci necessario che: a. limprenditore presti il proprio lavoro nellimpresa (es. il fruttivendolo = piccolo imprenditore) b. il suo lavoro e quello degli eventuali familiari che collaborano nellimpresa prevalgano sia rispetto al lavoro altrui (es. dipendenti) sia rispetto al capitale (proprio o altrui) investito nellimpresa. (es. il gioielliere potrebbe essere imprenditore rilevanza del capitale). o Prevalenza funzionale: La prevalenza del lavoro familiare sugli altri fattori produttivi, a sua volta, deve correttamente intendersi in senso qualitativofunzionale e non come prevalenza quantitativo- aritmetica. 3. Il piccolo imprenditore nella legge fallimentare Pu fallire solo limprenditore commerciale purch non sia pubblico ne piccolo (questo ultimo si sottrae alla disciplina del fallimento). In nessun caso sar esonerata dal fallimento limpresa che venisse esercitata in forma di societ commerciale. 4. Limpresa artigiana Fra i piccoli imprenditori rientra anche limpresa artigiana. La legge 860 del 1956 la definiva con una serie di criteri al fine di individuare i destinatari di una disciplina di favore sotto il profilo creditizio, lavoristico e tributario. La c.d. legge quadro sullartigianato (l. n. 443 del 1985) ha modificato la nozione di impresa artigiana ma, soprattutto, non pi dettata a tutti gli effetti di legge. Perci il riconoscimento della qualifica artigiana in base alla legge sullartigianato non basta per escludere il fallimento: occorrer valutare se sia rispettato il requisito della prevalenza dettato dallart. 2083.

5. Limpresa familiare E impresa familiare limpresa in cui lavorano e collaborano il coniuge, i parenti entro il 3 grado e gli affini entro il 2 grado dellimprenditore: FAMIGLIA NUCLEARE. Il legislatore riconosce e tutela determinati diritti patrimoniali e amministrativi: o mantenimento, o partecipazione agli utili, o prelazione sullazienda. Sul piano gestorio poi previsto che le decisioni in merito alla gestione straordinaria dellimpresa e talune altre decisioni di particolare rilievo sono adottate, a maggioranza, dai familiari che partecipano allimpresa stessa. C. Impresa collettiva. Impresa pubblica Il terzo criterio di differenziazione della disciplina delle imprese rappresentato dalla NATURA GIURIDICA DEL SOGGETTO TITOLARE. Tre sono le figure contemplate dal legislatore: o impresa individuale o impresa societaria 11

impresa pubblica.

1. Limpresa societaria Le societ diverse dalle societ semplici si definiscono tradizionalmente societ commerciali. o Statuto impresa commerciale: a. parte della disciplina propria dellimprenditore commerciale si applica alle societ commerciali qualunque sia lattivit svolta. Obbligo di iscrizione nel registro delle imprese, tenuta delle scritture contabili. b. Esonero dal fallimento per societ commerciali che esercitano attivit agricola. c. Il fallimento della societ comporta il fallimento dei singoli soci a responsabilit illimitata, in s.n.c. e in s.a.s. 2. Le imprese pubbliche Lattivit di impresa pu essere anche svolta dallo Stato e dagli altri enti pubblici. Vi sono tre forme di intervento possibili per lo Stato: a. imprese-organo vivono in organismi amministrativi a tutti gli effetti: lo Stato o altro ente pubblico territoriale (regioni, province, comuni) possono svolgere direttamente attivit di impresa avvalendosi di proprie strutture organizzative, prive di distinta soggettivit. Lattivit di impresa per definizione secondaria ed accessoria rispetto ai fini istituzionali dellente pubblico. b. Enti pubblici economici applicazione disciplina statuto imprenditore commerciale, escluso fallimento e disciplina speciale per gestione crisi aziendale: La pubblica amministrazione pu dar vita ad enti di diritto pubblico il cui compito istituzionale esclusivo o principale lesercizio di attivit di impresa commerciale. (es. enel, fs, ) Questo settore ha trovato due fasi successive in cui si articolato il processo di privatizzazione: una formale, trasferimento in societ di diritto privato (spa) in cui lo Stato unico azionista, ed una seconda sostanziale con il collocamento delle azioni (sottoscrizione dei privati). c. Societ a partecipazione pubblica disciplina imprese commerciali: Lo Stato svolge attivit di impresa servendosi di strutture di diritto privato attraverso la costituzione di societ generalmente per azioni. 3. Attivit commerciale delle associazioni e delle fondazioni Se unassociazione o fondazione esercita professionalmente, accanto alla sua attivit istituzionale, unattivit economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi, acquista la qualifica di imprenditore e quindi, ricorrendone gli ulteriori presupposti, pu fallire? o Incompatibilit tra scopo ideale/altruistico e scopo lucrativo? No, lo scopo di lucro non essenziale: rileva solo leconomicit del metodo. o Mancanza del requisito di professionalit quando lattivit dimpresa di associazioni e fondazioni accessoria rispetto a quella ideale (cio non lattivit principale dellente)? No. Ad associazioni e fondazioni pu applicarsi lo statuto dellimprenditore commerciale. III. LACQUISTO DELLA QUALITA DI IMPRENDITORE A. LIMPUTAZIONE DELLATTIVITA DI IMPRESA Per poter affermare che un dato soggetto diventato imprenditore necessario che lesercizio dellattivit d9i impresa sia a lui giuridicamente riferibile , sia a lui imputabile. 1. Esercizio diretto dellattivit dimpresa La qualit di imprenditore acquistata - con pienezza di effetti dal soggetto e solo dal soggetto il cui nome stato speso nel compimento dei singoli atti di impresa. Diventa imprenditore colui che esercita personalmente lattivit di impresa compiendo in proprio nome gli atti relativi. Non diventa invece imprenditore il soggetto che gestisce laltrui 12

impresa quando operi spendendo il nome dellimprenditore, per effetto del potere di rappresentanza conferitogli dallinteressato o riconosciutogli dalla legge. Perci quando gli atti di impresa sono compiuti tramite rappresentante (volontario o legale), imprenditore diventa il rappresentato e non il rappresentante. Lattivit di impresa sostanzialmente esercitata dal rappresentante. (ad esempio , il genitore che gestisce limpresa quale rappresentante legale del figlio minore, in seguito ad autorizzazione del tribunale. Gli atti di impresa sono decisi e compiuti dal genitore, ma imprenditore il minore e solo il minore esposto a fallimento). 2. La teoria dellimprenditore occulto Fenomeno Ritroviamo una situazione in cui esistono due soggetti: Il soggetto (persona fisica o giuridica) che compie in proprio nome i singoli atti di impresa: cosiddetto imprenditore palese o prestanome. Il soggetto (persona fisica o giuridica) che somministra al primo i necessari mezzi finanziari, dirige in fatto limpresa e fa propri tutti i guadagni senza palesandosi come imprenditore di fronte a terzi il cosiddetto imprenditore occulto o indiretto. Pericoli per i creditori Questo modo di operare non solleva particolari problemi quando gli affari prosperano e i creditori sono regolarmente pagati dallimprenditore palese. I problemi gravi sorgono quando gli affari vanno male ed il soggetto utilizzato dal dominus sia una persona nullatenente o una societ per azioni con capitale irrisorio (cosiddetta societ di comodo o etichetta). E fuori dubbio che i creditori potranno provocare il fallimento del prestanome;questi ha agito in nome proprio ed ha perci acquistato la qualit di imprenditore commerciale. Il dubbio sorge nel momento in cui il patrimonio dellimprenditore palese non sufficiente a ricoprire i bisogni del creditore. Quindi se si ammette che lobbligato nei confronti del creditore sia solo limprenditore palese, il risultato sar che il rischio dellimpresa non ricadr sul dominus ma bens sui creditori . Dunque , quali possono essere i rimedi? Esistono due tesi: La prima tesi quella della teoria del potere di impresa: la responsabilit cumulativa dellimprenditore palese e del dominus con lesclusione per del fallimento per questultimo - stata affermata muovendo dallidea che nel nostro ordinamento giuridico espressamente sanzionata la inscindibilit del rapporto potereresponsabilit. Quindi il prestanome avendo acquistato la qualit di imprenditore esposto al fallimento dato che solo il suo nome stato speso nel traffico giuridico. La seconda tesi riguarda la teoria dellimprenditore occulto. Secondo tale teoria il dominus di unimpresa formalmente altrui non solo risponder insieme a questi, ma fallir sempre e comunque qualora fallisca il prestanome. (legge fallimentare art.147, 2 comma applicabile sia per il socio occulto di societ palese; due soci palesi e uno occulto; sia per societ occulta; un socio palese e uno occulto).Quindi se fallisce la societ occulta inevitabile che fallisca anche limprenditore occulto. Cos affermata la responsabilit del socio tiranno di una societ per azioni, che non titolare dellintero pacchetto azionario ma utilizza il patrimonio della societ per scopi personali. 3. Critica. Limputazione dei debiti dimpresa Esistono due criteri di imputazione della responsabilit per debiti di impresa: a) il criterio formale della spendita del nome, in base al quale acquista la qualit di imprenditore , con pienezza di effetti, la persona fisica o la societ nel cui nome lattivit di impresa svolta; b) il criterio sostanziale del potere di direzione , in base al quale risponderebbe o risponderebbe e fallirebbe anche il reale interessato. Nel fallimento del socio occulto di societ palese ci che stato occultato solo il reale numero dei soci ed il socio occulto risponde e fallisce esattamente per lo stesso motivo per cui rispondono e falliscono i soci palesi, perch fa parte della societ. Dall art.147, 2comma si pu desumere il principio che ci socio di una societ a responsabilit 13

illimitata risponde verso i terzi anche e la sua partecipazione alla societ non stata esteriorizzata. Ma nella fattispecie imprenditore occulto- imprenditore palese nessuna societ esiste, in quanto mancano tutti gli elementi costitutivi del contratto di societ (art. 2247 fondo comune, esercizio comune dellattivit, divisione degli utili).Il prestanome infatti mandatario (senza rappresentanza )del dominus e non il suo socio. Quindi si pu desumere ce la situazione giuridica qualitativamente diversa da quella prevista dallart. 147. Perci anche se si accetta il primo passaggio dal fallimento del socio occulto al fallimento della societ occulta, non consentito affermare , per ulteriore analogia, la responsabilit illimitata del dominus. In conclusione vero che la spenditi del nome non il solo criterio di imputazione dei debiti di impresa, ma non meno vero che tale imputazione pur sempre retta da indici esclusivamente formali ed oggettivi. 4. Una tecnica per reprimere gli abusi Il socio o i soci che hanno abusato dello schermo societario risponderanno come titolari di unautonoma impresa commerciale individuale o societaria per le obbligazioni da loro contratte nello svolgimento dellattivit fiancheggiatrice della societ di capitali ed in quanto tali potranno fallire sempre che si accerti linsolvenza della loro impresa. B. INIZIO E FINE DELLIMPRESA 5. Linizio dellimpresa Per le persone fisiche ed enti pubblici o privati, la qualit di imprenditore si acquista con leffettivo inizio dellesercizio dellattivit di impresa. Non sufficiente lintenzione di dare inizio allattivit . Leffettivo inizio fa acquistare la qualit di imprenditore indipendentemente dalle intenzioni del soggetto agente ed anche se lattivit esercitata in violazione delle norme amministrative abilitanti. La stessa iscrizione nel registro delle imprese non condizione n necessaria n sufficiente per lattribuzione della qualit di imprenditore commerciale. Anche per le societ, il cui scopo tipico lesercizio di attivit di impresa, il principio delleffettivit pu e deve trovare applicazione. 6. Attivit di organizzazione e attivit di esercizio Quando si ha leffettivo inizio dellattivit di impresa ? necessario al riguardo distinguere a seconda che il compimento di atti tipici di impresa sia o meno preceduta da una fase organizzativa oggettivamente percepibile (esempio affitto di locali, acquisto di macchinari, di attrezzature, assunzione di lavoratori, ecc-). In mancanza di tale fase preparatoria , solo la ripetizione nel tempo di atti di impresa omogenei e funzionalmente coordinati render certo che non si tratta di atti occasionali, bens di attivit professionalmente esercitata. Quando invece venga preventivamente creata una stabile organizzazione ,anche un solo di esercizio sar sufficiente per affermare che lattivit iniziata. N necessario che sia portato a compimento il primo ciclo operativo con la vendita a terzi dei beni prodotti o con la rivendita delle menci acquistate. Quindi anche gli atti di organizzazione determineranno lacquisto della qualit di imprenditore e lesposizione al fallimento quando manifestano in modo non equivoco lo stabile orientamento dellattualit verso un determinato fine produttivo, sia pure non ancora realizzato (professionalit). Questi atti di organizzazione per divenire efficaci devono essere particolarmente qualificati per affermare che unattivit di impresa iniziata. 7. La fine dellimpresa Limprenditore commerciale. Ci in quanto lart. 10 legge fall. prevede che lo stesso pu essere dichiarato fallito entro un anno dalla cessazione dellattivit. La fine dellimpresa di regola preceduta da una fase di liquidazione. Perci la qualit di imprenditore si perde solo con la chiusura della liquidazione. La fase liquidativi potr 14

ritenersi chiusa solo con la definitiva disgregazione del complesso aziendale. Non necessario che siano stati riscossi tutti i crediti e siano stati pagati tutti i debiti relativi. Per le societ lanno per la dichiarazione di fallimento decorre dalla cancellazione dal registro delle imprese. C. CAPACITA E IMPRESA 8. Incapacit e incompatibilit La capacit all esercizio di attivit di impresa si acquista con la piena capacit di agire e quindi al compimento del diciottesimo anno di et. Si perde in seguito ad interdizione o inabilitazione. Cos il minore che con raggiri ha occultato la sua minore et non diventa imprenditore anche se i contratti conclusi non sono annullabili (art. 1426). No impedisce lacquisto o il riacquisto della qualit di imprenditore commerciale linabilitazione temporanea allesercizio di attivit commerciale. 9. Limpresa commerciale dellincapace E possibile lesercizio di attivit di impresa per conto e nellinteresse di un incapace (minore e interdetto) o da parte di soggetti limitatamente capaci di agire (inabilitato e minore emancipato) , con losservanza delle disposizioni al riguardo dettate. Lamministrazione del patrimonio degli incapaci regolata in modo da garantirne la conservazione e lintegrit. Il rappresentante legale del minore o dellinterdetto legittimato a compiere solo gli atti di ordinaria amministrazione, mentre quelli di straordinaria amministrazione possono essere compiuti solo in caso di necessit o di utilit evidente. Principi identici reggono il compimento i atti giuridici da parte dellinabilitato o del minore emancipato che agiscono personalmente , ma con l0assistenza di un curatore. Il legislatore pone un divieto assoluto di inizio di impresa commerciale per il minore , l0interdetto e linabilitato. Salvo che per il minore emancipato, al quale consentita solo la continuazione dellesercizio di una impresa commerciale preesistente, purch la continuazione sia autorizzata dal tribunale.

Minore
In nessun caso consentito linizio di una nuova impresa commerciale in nome e nellinteresse del minore Quando questi acquista una preesistente azienda commerciale, pu essere autorizzato dal tribunale a continuare lesercizio dellimpresa, sia pure con procedure e cautele diverse a seconda che il minore sia sottoposto a potest familiare o a tutela (art. 320, 5comma, 371, 2comma). Intervenuta lautorizzazione definitiva, il genitore o il tutore legittimato a compiere tutti gli atti che rientrano nellesercizio dellimpresa, siano essi di ordinaria o di straordinaria amministrazione.

Interdetto
Valgono le stesse regole dettate per il minore sottoposto a tutela. Lautorizzazione ala continuazione pu riguardare anche limpresa iniziata dallo stesso interdetto prima dellinterdizione.

Inabilitato
E un soggetto la cui capacit di agire limitata agli atti di ordinaria amministrazione. La sua posizione tuttavia parificata a quella degli incapaci assoluti per quanto concerne lesercizio di impresa commerciale: possibile solo la continuazione di unimpresa preesistente, non l inizio ex novo. Intervenuta lautorizzazione alla continuazione , linabilitato eserciter personalmente limpresa , sia pure con lassistenza del curatore e con il consenso di questi per gli atti di impresa che eccedono lordinaria 15

amministrazione. Il tribunale pu tuttavia subordinare lautorizzazione alla nomina di un direttore generale ;nomina che sar fatta dallo stesso inabilitato col consenso del curatore.

Minore emancipato
Pu essere autorizzato dal tribunale anche ad iniziare una nuova impresa commerciale. Con lautorizzazione il minore emancipato acquista la piena capacit di agire, senza lassistenza di un curatore. Lesercizio autorizzato dellimpresa determina lacquisto della qualit di imprenditore commerciale da parte dellincapace. Acquistando tale qualit allincapace ricadranno gli effetti patrimoniali del fallimento; al minore imprenditore non possono invece essere reputati reati commessi da altri e che egli non poteva impedire. Daltro canto, nei confronti del genitore o del tutore (probabilmente) applicabile lart. 277 legge fallimentare che punisce i reati fallimentari dellinstitore in qualit di legale rappresentante. IV. LO STATUTO DELLIMPRENDITORE COMMERCIALE A. LA PUBBLICITA LEGALE Limprenditore commerciale destinatario di una peculiare disciplina che ha carattere essenzialmente pubblicistico in quanto finalizzata alla tutela degli interessi generali della collettivit direttamente toccati da tali attivit.

1. La pubblicit delle imprese commerciali Necessaria per disporre con facilit di informazioni veritiere e non contestabili su atti e situazioni delle imprese con cui si entra in contatto. La pubblicit legale rende di pubblico dominio determinati atti o fatti della vita dellimpresa, secondo forme e modalit predeterminate per legge. Il registro delle imprese lo strumento di pubblicit legale delle imprese commerciali non piccole e delle societ commerciali previsto dal codice civile del 1942. Per oltre cinquant anni il nuovo istituto per restato lettera morta. Lentrata in funzione del registro delle imprese era infatti subordinata allemanazione del relativo regolamento di attuazione. Durante i lunghi anni dellattesa ha tuttavia trovato applicazione il regime transitorio. Regime imperniato sulliscrizione nei preesistenti registri di cancelleria presso il tribunale e soprattutto caratterizzato dallesonero temporaneo dalliscrizione, salvo che per alcuni atti, degli imprenditori commerciali individuali e degli enti pubblici economici. Per le societ di capitali era inoltre previsto, oltre alliscrizione nel registro delle imprese anche la pubblicazione nel Bollettino ufficiale delle societ per azioni e a responsabilit limitata (busarl). Cos pure per le cooperative in aggiunta alliscrizione nel registro delle imprese la pubblicazione nel bollettino ufficiale delle societ cooperative e dei consorzi di cooperative (busc). Ne risultava da tutto ci un sistema di pubblicit delle imprese particolarmente disorganico e complesso. La situazione finalmente si sblocca con la legge 29-12-1993 n. 580 contenente norme per il riordino delle camere di commercio. Lart. 8 di tale legge ed il relativo regolamento di attuazione hanno finalmente istituito il registro delle imprese, che divenuto pienamente operante agli inizi del 1997. Novit: - fine del regime transitorio. - soppressi il busarl e il busc. - il registro delle imprese non pi solo strumento di pubblicit legale delle imprese commerciali ma anche strumento di informazione sui dati organizzativi di tutte le altre imprese (imprenditori agricoli,piccoli imprenditori, societ semplici,ecc). 16

- la tenuta del registro delle imprese affidata alle camere di commercio non pi alle cancellerie dei tribunali. - Il registro delle imprese tenuto con tecniche informatiche. 2. Il registro delle imprese Lufficio del registro delle imprese istituito in ciascuna provincia presso le camere di commercio ed retto da un conservatore (segretario generale o altro dirigente della camera di commercio) nominato dalla giunta. Lattivit dellufficio svolta sotto la vigilanza di un giudice delegato dal presidente del tribunale del capoluogo di provincia. Il registro diviso in due sezioni: la sezione ordinaria e la sezione straordinaria. Nella sezione ordinaria sono iscritti gli imprenditori per i quali liscrizione nel registro delle imprese era originariamente prevista dal codice civile: - gli imprenditori individuali commerciali non piccoli - tutte le societ tranne la societ semplice, anche se non svolgono attivit commerciale - consorzi - gli enti pubblici che hanno per oggetto esclusivo o principale unattivit commerciale. - le societ estere che hanno in Italia la sede dellamministrazione o loggetto principale della loro attivit Nella sezione speciale ci sono due sezioni: - gli imprenditori che secondo il codice civile ne erano esonerati e per i quali liscrizione, introdotta con la riforma del 1993, aveva originariamente solo funzione di pubblicit notizia; vale a dire gli imprenditori agricoli individuali, i piccoli imprenditori, le societ semplici, sono inoltre annotati gli imprenditori artigiani gi iscritti nel relativo albo. - le societ fra professionisti. Istituita dallart. 16 del d.lgs. 2-2-2001 si iscrivono attualmente le sole societ tra avvocati. Gli atti da registrare sono diversi a seconda della struttura soggettiva dellimpresa. Riguardano essenzialmente gli elementi di individuazione dellimpresa e dellimprenditore (ex dati anagrafici, ditta, oggetto, sede principale,ecc..) e la struttura e lorganizzazione della societ (atto costitutivo, nomina e revoca amministratori, ecc). Le iscrizioni devono essere fatte nel registro delle imprese della provincia in cui limpresa ha la sede e, per agevolare le ricerche da parte dei terzi, negli atti e nella corrispondenza deve essere indicato il registro presso il quale liscrizione avvenuta.. Liscrizione eseguita su domanda dellinteressato, ma pu avvenire anche di ufficio se liscrizione obbligatoria e linteressato non vi provvede. E di ufficio pu anche essere disposta la cancellazione di uniscrizione. In ogni caso prima di procedere alliscrizione lufficio del registro deve controllare che il fatto o latto soggetto a iscrizione e che la documentazione formalmente regolare. Liscrizione deve essere eseguita entro dieci giorni dalla data di protocollazione della domanda, mediante inserimento dei dati nella memoria dellelaboratore elettronico. Contro il provvedimento motivato di rifiuto delliscrizione, il richiedente pu ricorrere entro otto giorni al giudice del registro, che provveder con un decreto. Linosservanza dellobbligo di registrazione punita con sanzioni amministrative pecuniarie. Liscrizione nella sezione ordinaria ha sempre funzione di pubblicit legale;serve cio non solo a rendere conoscibili i dati pubblicati, ma anche, a seconda dei casi, efficacia dichiarativa, costitutiva o normativa. Di regola liscrizione nella sezione ordinaria ha efficacia semplicemente dichiarativa. I fatti e gli atti soggetti ad iscrizioni ed iscritti sono opponibili a chiunque e lo sono dal momento stesso della loro registrazione. (per le sole societ capitali; s. per azioni, s. a responsabilit limitata lopponibilit diviene piena solo dopo il decorso di 15 giorni di iscrizione). In alcune ipotesi liscrizione produce effetti ulteriori e pi rilevanti. E anche presupposto perch latto sia produttivo di effetti, sia fra le parti che per i terzi (efficacia costitutiva totale), o solo nei confronti dei terzi (efficacia costitutiva parziale). In altri casi, liscrizione nella sezione ordinaria presupposto per la piena applicazione di un determinato regime giuridico. E questo il caso della societ in nome collettivo e della societ in accomandita semplice. Liscrizione nelle sezioni speciali del registro ha solo funzione di certificazione anagrafica e di pubblicit notizia. Eccezione:con il d.lgs 228/2001 per limprenditore agricolo liscrizione nella sezione speciale ha oltre che efficacia di pubblicit notizia, anche di pubblicit legale. 17

3. La pubblicit delle societ di capitali e delle cooperative Eliminazione del busarl e del busc. Quindi unico strumento di pubblicit legale il registro delle imprese. Per alcuni atti delle societ di capitali e/o delle societ cooperative prevista la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale anzich nel registro delle imprese (ex. convocazione dellassemblea di s.p.a. o di societ cooperativa). B. LE SCRITTURE CONTABILI 4. Lobbligo di tutela delle scritture contabili Le scritture contabili sono appunto i documenti che contengono la rappresentazione, in termini quantitativi e/o monetari, dei singoli atti di impresa, della situazione del patrimonio dellimprenditore e del risultato economico dellattivit svolta . La tenuta delle scritture contabili tuttavia elevata ad obbligo ed legislativamente disciplinata per gli imprenditori che esercitano attivit commerciale (art.2214) La disciplina elle scritture contabili prevista dal codice civile non si applica ai piccoli imprenditori e quindi anche i piccoli imprenditori che esercitano attivit commerciale. Le societ commerciali devono ritenersi obbligate alla tenuta delle scritture contabili anche non esercitano attivit commerciale.

5. Le scritture contabili obbligatorie. Regolarit e controllo. Art. 2214 Limprenditore deve tenere tutte le scritture contabili che siano richieste dalla natura e dalle dimensioni dellimpresa. In ogni caso devono essere tenuti determinati libri contabili: il libro giornale ed il libro degli inventari. Infine , devono essere ordinariamente conservati, per ciascun affare gli originali della corrispondenza commerciale (lettere, fatture, telegrammi) ricevuta e le copie di quella spedita. Il libro giornale un registro cronologico- analitico. Giorno per giorno le operazioni relative allesercizio dellimpresa devono essere indicate. Pu essere anche eventualmente articolato in libri parziali in relazione alle articolazioni dellimpresa. Il libro degli inventari invece un registro periodico- sistematico. Deve essere redatto allinizio dellesercizio dellimpresa e successivamente ogni anno. Deve perci contenere lindicazione e la valutazione delle attivit e delle passivit dellimprenditore, anche estranee allimpresa. Linventario si chiude con il bilancio e con il conto dei profitti e delle perdite .Il bilancio un prospetto contabile riassuntivo dal quale devono risultare con evidenza e verit la situazione complessiva del patrimonio. Il libro giornale ed il libro degli inventari devono essere solo enumerati progressivamente in ogni pagina e vidimati e bollati prima di essere messi in uso. - Tutte le scritture contabili devono essere tenute secondo norme di una ordinaria contabilit (art. 2219) e in particolare senza spazi bianchi, senza interlinee, senza abrasioni. - Oggi consentita la tenuta delle scritture contabili con sistemi informatici. - La corrispondenza commerciale e le scritture contabili devono essere tenute per dieci anni . - Le scritture contabili non sono di regola soggette ad alcuna forma di controllo esterno. Dal 1975 la contabilit delle societ con azioni quotate in borsa sottoposta al controllo esterno di apposite societ di revisione. - Lobbligo di tenuta delle scritture contabili non assistito da alcuna sanzione generale e diretta, salvo quelle previste dalla legislazione tributaria.

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Ritroviamo tra le scritture contabili anche altre scritture quali per esempio il libro mastro, nel quale le singole operazioni sono registrate non cronologicamente ma sistematicamente (esempio per cliente); libro cassa, che contiene le entrate e le uscite di denaro;il libro magazzino , che registra le entrate e le uscite delle merci. 6. La rilevanza esterna delle scritture contabili. Lefficacia probatoria. Le informazioni sulla vita dellimpresa non sono accessibili ai terzi. Le eccezioni sussistono per il bilancio delle societ di capitali e delle societ cooperative (ma non quelle degli imprenditori individuali e delle societ di persone) deve essere reso pubblico mediante deposito presso lufficio del registro delle imprese. Lipotesi pi significativa di rilevanza esterna delle scritture contabili si ha tuttavia sul piano processuale. Potendo le stesse essere utilizzate come mezzo di prova sia a favore, sia contro limprenditore. C. LA RAPPRESENTANZA COMMERCIALE 7. Ausiliari dellimprenditore commerciale e rappresentanza Limprenditore pu avvalersi e di regola si avvale della collaborazione di altri soggetti.:c.d. ausiliari interni o subordinati e c.d. ausiliari esterni o autonomi. In entrambi i casi la collaborazione pu riguardare anche la conclusione di affari con terzi in nome e o per conto dellimprenditore con un agire in rappresentanza dellimprenditore con specifica dichiarazione di volont di questultimo attraverso la procura. Il terzo che decide di contrattare con chi dichiara di agire in veste di rappresentante tenuto perci ad accertare lesistenza della procura. Il contratto concluso dal falsus procurator infatti improduttivo di effetti ed il terzo non potr vantare alcun diritto nei confronti del preteso rappresentato. Lart. 1398 gli riconosce solo la possibilit di chiedere al falsus procurator il risarcimento del danno che ha sofferto per avere confidato senza sua colpa nella validit del contratto. Queste regole cedono invece il passo ad altre, parzialmente diverse, quando si in presenza di determinate figure tipiche di ausiliari interni (institori, procuratori e commessi), che, per la posizione loro assegnata nellimpresa , sono destinati ad entrare stabilmente in contatto con i terzi ed a concludere affari per limprenditore. 8. Linstitore E institore colui che preposto dal titolare allesercizio dellimpresa o di una sede secondaria o di un ramo particolare della stessa. E nel linguaggio comune, il direttore generale dellimpresa o di una filiale o di un settore produttivo. Linstitore al vertice della gerarchia del personale , in virt di un atto di preposizione dellimprenditore. Vertice assoluto se linstitore preposto allintera impresa ed in tal caso dipender solo dallimprenditore ; solo da lui ricever direttive .Vertice relativo se preposto ad una filiale o a un ramo dellimpresa;ed in tal caso potr eventualmente trovarsi in posizione subordinata anche rispetto ad un altro institore (ad esempio, il direttore generale dellintera impresa). La delineata posizione comporta innanzitutto che linstitore tenuto ,congiuntamente con limprenditore, alladempimento degli obblighi di iscrizione nel registro delle imprese e di tenuta delle scritture contabili dellimpresa o della sede cui preposto. Ed in caso di fallimento dellimprenditore troveranno applicazione nei confronti dellinstitore le sanzioni penali a carico del fallito;fermo restando che solo limprenditore potr essere dichiarato fallito e solo limprenditore sar esposto agli effetti personali e patrimoniali del fallimento. Anche in mancanza di espressa procura ,linstitore pu compiere in nome dellimprenditore tutti gli atti pertinenti allesercizio dellimpresa (rappresentanza sostanziale). E comunque certo che linstitore non legittimato a compiere atti che esorbitano dallesercizio (gestione) dellimpresa quali, la vendita o laffitto dellazienda, il cambiamento delloggetto dellattivit. Inoltre gli vietato alienare o ipotecare i beni immobili del proponente, se non stato a ci espressamente autorizzato. 19

Caratterizza linstitore anche una eventuale rappresentanza processuale, in quanto linstitore pu stare in giudizio, sia come attore (rappresentanza processuale attiva), sia come convenuto (rappresentanza processuale passiva) per le obbligazioni dipendenti da atti compiuti nellesercizio dellimpresa a cui preposto. I poteri rappresentativi dellinstitore possono essere ampliati o limitati dallimprenditore. Le limitazioni saranno per opponibili ai terzi solo se la procura originaria o il successivo atto di limitazione siano stati pubblicati nel registro delle imprese. Mancando tale pubblicit legale, la rappresentanza si reputa generale. Infine dobbiamo ricordare che linstitore deve rendere palese al terzo con cui contratta tale veste, affinch latto compiuto e i relativi effetti ricadano direttamente sul rappresentato; e deve renderla palese spendendo il nome del rappresentato. Il rappresentante che non osservi tale regola obbliga solo se stesso ed il terzo non si pu rivolgere al rappresentato. 9. I procuratori I procuratori sono coloro che in base ad un rapporto continuativo abbiano il potere di compiere per limprenditore gli atti pertinenti allesercizio dellimpresa , pur non essendo preposti ad esso (art. 2209).I procuratori non sono posti a capo dellimpresa o di un ramo o di una sede secondaria; il loro potere decisionale circoscritto ad un determinato settore operativo (ad esempio il direttore del settore acquisti, il dirigente del personale, il direttore nel settore pubblicit). I procuratori sono investi di un potere di rappresentanza generale dellimprenditore; generale, per, rispetto alla specie di operazioni per le quali essi sono stati investiti di autonomo potere decisionale(ad esempio il dirigente del settore acquisti potr compiere in nome dellimprenditore tutti gli atti tipicamente rientrano in tale funzione, ma non ha n potere decisionale n potere di rappresentanza. Per quanto riguarda il settore pubblicit o il settore del personale. Il procuratore non ha la rappresentanza processuale; non soggetto agli obblighi di iscrizione nel registro delle imprese e limprenditore non risponde per gli atti, pur pertinenti allimpresa, compiuti da un procuratore senza spendita del nome dellimprenditore stesso. 10.I commessi Ai commessi sono affidate mansioni esecutive e materiali;a loro riconosciuto potere di rappresentanza dellimprenditore anche in mancanza di specifico atto di conferimento;potere per pi limitato rispetto a quello degli institori e dei procuratori. I commessi non possono esige il prezzo delle merci delle quali non facciano parte la consegna, n concedere dilazioni o sconti che non siano duso; non hanno il potere di derogare alle condizioni generali di contratto predisposte dallimprenditore;non possono esigere il prezzo fuori dei locali stessi n dentro limpresa. A tutti i commessi riconosciuta la legittimazione a ricevere per conto dellimprenditore l dichiarazioni che riguardano lesecuzione dei contratti ed i reclami relativi alle inadempienze contrattuali. Limprenditore pu limitare o ampliare i poteri. Non tuttavia previsto un sistema di pubblicit legale;perci le limitazioni saranno opponibili ai terzi solo se portate a conoscenza degli stessi con mezzi idonei (ad esempio avvisi affissi nei locali di vendita ), o se si prova leffettiva conoscenza. V. LAZIENDA 1. La nozione di azienda. Organizzazione ed avviamento < Lazienda il complesso ei beni organizzati dallimprenditore per lesercizio dellimpresa > (art. 2555). Esiste perci una rapporto di mezzo a fine tra azienda e impresa. Lazienda costituisce lapparato strumentale di cui limprenditore si avvale per lo svolgimento e nello svolgimento della propria attivit.

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Lazienda un insieme di beni eterogenei (mobili e immobili, materiali e immateriali, fungibili e infungibili) ,che subisce modificazioni qualitative e quantitative nel corso dellattivit. E e resta per un complesso caratterizzato da unit di tipo funzionale. Il rapporto di strumentalit e di complementariet fra i singoli elementi costitutivi lazienda, fa s che il complesso unitario acquisti di regola un valore di scambio maggiore della somma dei singoli beni che in un dato momento lo costituiscono. Tale maggior valore si definisce avviamento. Lavviamento per unazienda in sostanza rappresentato dall attitudine a consentire la realizzazione di un profitto; non n un bene n un diritto, ma una semplice qualit dellazienda, sia matrimonialmente sia giuridicamente tutelata. 2. Gli elementi costitutivi dellazienda Elementi costitutivi dellazienda sono tutti i beni, di qualsiasi natura dallimprenditore per lesercizio dellimpresa (art. 2555). organizzati

Per qualificare un dato bene come bene aziendale rilevante perci solo la destinazione funzionale impressagli dallimprenditore (ad esempio sono beni aziendali anche i beni di propriet di terzi di cui limprenditore pu disporre in base ad un contratto come il leasing). Irrilevante invece il titolo giuridico (reale o obbligatorio) che legittima limprenditore ad utilizzare un dato bene nel processo produttivo. Bon possono essere perci considerati beni aziendali i beni di propriet dellimprenditore che non siano da questi effettivamente destinati allo svolgimento dellattivit di impresa (ad esempio labitazione di propriet dellimprenditore). Lazienda essendo un complesso di soli beni ,il trasferimento di azienda si potr effettuare anche quando le parti hanno escluso espressamente dal trasferimento i contratti ,i debiti, i crediti. (Bisogna per anche sottolineare il fatto che per parte della dottrina lazienda organizzazione non solo di beni ma anche di servizi ;ed elementi costitutivi dellazienda sono considerati anche i crediti verso la clientela, i debiti,ecce dunque non solo le cose in senso proprio di cui limprenditore si avvale.) 3. Lazienda fra concezione universalit di beni. atomistica e concezione unitaria. Azienda e

Teorie unitarie Considerano lazienda come un bene unico, un bene immateriale e la qualificano come una universalit di beni. Ritengono perci che il titolare dellazienda abbia un vero proprio diritto di propriet unitario, destinato a coesistere con i diritti che vanta sui singoli beni. Teoria atomistica Considera lazienda come una semplice pluralit di beni tra loro funzionalmente collegati e sui quali limprenditore pu vantare diritti diversi ( propriet, diritti reali limitati, diritti personali di godimento). La disciplina dettata per le universalit di mobili ( ex. azienda equiparata alle universalit di beni dallart. 67 c.p.c. che prevede il sequestro giudiziario di aziende o di altre universalit di beni; norme specifiche sulluniversalit di mobili definite dallart. 816 c.c. ;oppure ancora luniversalit di mobili diversamente dagli immobili possono costituire oggetto di pegno) applicabile allazienda? Lapplicabilit diretta da escludere. Lazienda di regola costituita da beni eterogenei e pu comprendere anche beni (immobili e mobili) che non sono di propriet dellimprenditore. Pu per ammettersi al pari delle universalit di mobili che: - linsieme dei beni mobili aziendali di propriet dellimprenditore sia sottratto allapplicazione della regola possesso di buona fede vale titolo ,valida per i singoli beni mobili (art. 1156) - il complesso mobiliare aziendale possa essere acquistato per usucapione solo in virt del possesso continuato per vent anni (art. 1160)

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- il titolare di unazienda possa avvalersi dellazione di manutenzione, oltre che per gli immobili, anche per tutelare il possesso dellinsieme dei beni mobili aziendali. 4. La circolazione dellazienda. Oggetto e forma dei negozi traslativi Lazienda pu essere venduta, conferita in societ, donata e sulla stessa possono essere costituiti diritti reali (usufrutto) o personali (affitto) di godimento a favore di terzi. E importante stabilire se un determinato atto da qualificare come trasferimento di azienda o come trasferimento di singoli beni aziendali. La distinzione non sempre agevole, perch pu verificarsi che le parti ricorrano ad espedienti quale il frazionamento del trasferimento dellazienda in pi atti separati. Il trasferimento di azienda (complesso di beni organizzati) o il trasferimento di singoli beni aziendali deve essere operato secondo criteri oggettivi e non rifacendosi al nomen dato al contratto dalle parti o alla loro intenzione soggettiva, perch il trasferimento di azienda pu produrre effetti che incidono su terzi (ex. Art . 2560 responsabilit dellacquirente per i debiti). Quindi per avere il trasferimento pacifico di azienda, non necessario che latto di disposizione comprenda lintero complesso aziendale;mentre necessario e sufficiente che sia trasferito un insieme di beni di per s potenzialmente idoneo ad essere utilizzato per lesercizi di una determinata attivit di impresa purch i beni esclusi non alterino lunit economica e funzionale di quella data azienda (ex. trasferimento del brevetto su cui si fonda lattivit di impresa). Le forme da osservare nel trasferimento dellazienda sono fissate dallart. 2556: - validit I contratti che hanno per oggetto il trasferimento della propriet o la concessione in godimento dellazienda sono validi solo se stipulati con losservanza delle forme stabilite dalla legge per il trasferimento dei singoli beni che compongono lazienda o per la particolare natura del contratto. Cos per il trasferimento in propriet allacquirente degli immobili aziendali di propriet dellalienante sar necessaria la forma scritta a pena di nullit (art. 1350). - prova Solo per le imprese soggette a registrazione previsto che ogni atto di disposizione dellazienda deve essere provato per iscritto (art. 2556).La scrittura e la sua mancanza comporter come unico effetto che le parti (ma non i terzi) non potranno avvalersi della prova per testimoni per dimostrare lesistenza del contratto (art. 2725). - pubblicit Sempre per le imprese soggette a registrazione, nel nuovo testo introdotto dalla legge 310/1993, il contratto di trasferimento deve essere sempre redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata e deve essere depositato a cura del notaio nel termine di trenta giorni. 5. La vendita dellazienda. Il divieto di concorrenza alienante Chi aliena unazienda commerciale deve astenersi, per un periodo massimo di cinque anni dal trasferimento, dalliniziare una nuova impresa che possa comunque sviare la clientela dallazienda ceduta (art. 2557, 1comma ). Se lazienda agricola, il divieto opera solo per le attivit ad essa connesse e sempre che rispetto a tali attivit sia possibile sviamento della clientela (art. 2557, 4comma ). La norma unisce due esigenze: - quella dellacquirente di trattenere la clientela dellimpresa e quindi di godere dellavviamento (soggettivo) - quella dellalienante a non vedere compressa la propria libert di iniziativa economica oltre un determinato arco di tempo sufficiente per consentire allacquirente di consolidare la propria clientela. Il divieto di concorrenza derogabile ed ha carattere relativo. Le parti possono anche ampliare la portata dellobbligo di astensione, massimo cinque anni in pi si pu prolungare.

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Il divieto applicabile non solo alla vendita volontaria ma bens anche quando la vendita coattiva (per per ex escluso dalla violazione dellart. 2557 chi vende un panificio e poi apra nella stessa zona un negozio di altri generi alimentari). Il divieto di concorrenza ha per oggetto linizio di una nuova impresa concorrente. Esso per non sempre puntualmente rispettato dallalienante. (ad esempio si vende unazienda e si inizia attivit concorrente avvalendosi di un prestanome o costituendo una societ di comodo ,oppure si aliena lazienda e si entra come dirigente in unimpresa concorrente o ridiventa amministratore unico di una societ concorrente). 6. La successione nei contratti aziendali Il legislatore muove dalla premessa che lacquirente dellazienda ha interesse a subentrare in contratti relativi allazienda e tale interesse il legislatore lo tutela introducendo significative deroghe alla disciplina generale della cessione dei contratti. Infatti secondo lart. 2558, se non pattuito diversamente, lacquirente dellazienda subentra nei contratti stipulati per lesercizio dellazienda stessa che non abbiano carattere personale. Al terzo contraente riconosciuto il diritto di recedere dal contratto entro tre mesi dalla notizia del trasferimento, se sussiste una giusta causa ,salvo in questo caso la responsabilit dellalienante;il recesso determina i non l ritorno del contratto in testa allalienante bens la definitiva estinzione dello stesso. Il sub-ingresso dellacquirente nei contratti in corso di esecuzione prescinde da unesplicita manifestazione di volont nellatto di alienazione dellazienda. Per diritto comune la cessione del contratto non pu avvenire senza il consenso del contraente ceduto e unespressa pattuizione fra alienante ed acquirente (art. 1406) se si tratta di prestazioni di carattere personale; se invece loggetto delle prestazioni non personale, il consenso del terzo contraente non pi necessario e leffetto successorio si produce dal momento stesso in cui diventa efficace il trasferimento dellazienda. 7. I crediti e i debiti aziendali In sede di vendita lazienda trover applicazione dalla disciplina degli art. 2559 e 2560 per i crediti e i debiti aziendali e non quella prevista dallart. 2558 (successione nei contratti). Per i debiti non ammesso il mutamento del debitore senza il consenso del creditore. Infatti lalienante non liberato da tali debiti se no risulta che i creditori vi hanno consentito. Consenso che deve riguardare specificamente la liberazione dellalienante e non genericamente il trasferimento dellazienda. Per le sole aziende commerciali nel trasferimento risponde dei debiti aziendali anche lacquirente dellazienda , se i debiti risultano dai libri contabili obbligatori (art. 2560). 8. Usufrutto e affitto dellazienda Lazienda pu essere costituita in usufrutto o pu essere concessa in affitto. Usufrutto Lart. 2561 dispone che lusufruttuario deve esercitare lazienda sotto la ditta che la contraddistingue. Dispone inoltre che lo stesso deve condurre lazienda senza modificarne la destinazione ed in modo da conservare lefficienza dellorganizzazione e degli impianti e le normali dotazioni di scorte . La violazione di tali obblighi o la cessazione arbitraria dalla gestione dell azienda determinano la cessazione dellusufrutto per abuso dellusufruttuario. Lusufruttuario non solo pu godere dei beni aziendali, ma ha anche il potere di disporne nei limiti segnati dalle esigenze della gestione. Tale potere di disposizione sussiste non solo rispetto alle scorte e pi in generale rispetto al cosiddetto capitale circolante, ma anche rispetto al capitale fisso (immobili, impianti, macchinari), purch tali atti di disposizione non alterino lidentit e lefficienza dellazienda. Lusufruttuario potr acquistare ed immettere nellazienda nuovi beni; beni che diventano di propriet del nudo proprietario e sui quali lusufruttuario avr diritto di godimento e potere di disposizione. E previsto anche un probabile inventario allinizio ed alla fine dellusufrutto. 23

Affitto Laffitto di azienda contratto affatto diverso dalla locazione di un immobile destinato all esercizio di attivit di impresa:nel primo caso, oggetto del contratto un complesso di beni organizzati, eventualmente comprensivo dellimmobile; nel secondo caso, il contratto ha per oggetto il locale in quanto tale. Sia per lusufrutto e sai per laffitto si applicano gli art. 2557 (divieto di concorrenza) e lart. 2558 (successione nei contratti aziendali). Il nudo proprietario ed il locatore sono perci tenuti a non iniziare una nuova impresa idonea a sviare la clientela per la durata dellusufrutto e dellaffitto. Inoltre lusufruttuario o laffittuario subentrano automaticamente nei contratti aziendali per la durata dellusufrutto o dellaffitto. Per i debiti aziendali anteriori alla costituzione dellusufrutto o dellaffitto risponderanno esclusivamente il nudo proprietario o il locatore, salvo che per i debiti di lavoro espressamente accollati anche al titolare del diritto di godimento. VI. I SEGNI DISTINTIVI

1. Il sistema dei segni distintivi I principali segni distintivi dellimprenditore sono: o la ditta, che contraddistingue la persona dellimprenditore nellesercizio dellattivit dimpresa; o linsegna, che individua i locali in cui lattivit dimpresa esercitata; o il marchio, che individua e distingue beni o sevizi prodotti. Tali segni distintivi sono fondamentali nella formazione e mantenimento della clientela a favore dellimprenditore, oltre che svolgere un ruolo di garanzia per quanti entrino in contatto con essi per non essere tratti in inganno sullidentit dellimprenditore o sulla provenienza dei prodotti. Princpi comuni: a) limprenditore gode di ampia libert nella formazione dei segni distintivi. Deve rispettare regole di verit, novit, capacit distintiva. b) Limprenditore ha diritto alluso esclusivo dei propri segni distintivi. per un diritto relativo e strumentale alla realizzazione della funzione distintiva rispetto agli imprenditori concorrenti. c) Limprenditore pu trasferire ad altri i propri segni distintivi. A. LA DITTA 2. Formazione della ditta e contenuto del diritto sulla ditta La ditta il nome commerciale dellimprenditore e in mancanza di scelta diversa, esso coincide con il nome civile dellimprenditore. Limiti specifici nella scelta della propria ditta: 1. verit, con contenuto diverso a seconda che si tratti di ditta originaria o ditta derivata 2. ditta originaria: formata dallimprenditore che la utilizza; deve contenere almeno il cognome o la sigla dellimprenditore 3. ditta derivata: formata da un dato imprenditore e successivamente trasferita ad altro imprenditore insieme allazienda. 4. novit, per cui la ditta non deve essere uguale o simile a quella usata da altro imprenditore e tale da creare confusione per loggetto dellimpresa o per il luogo in sui questa esercitata. Chi ha adottato per primo una data ditta ha diritto alluso esclusivo della stessa. tuttavia possibile lomonimia tra pi ditte che non creano confusione sul mercato, che non sono quindi concorrenti tra loro. 3. Il trasferimento della ditta La ditta trasferibile ma solo insieme allazienda, con il consenso dellalienante se il trasferimento avviene per atto tra vivi. A causa di morte, la ditta si trasmette al 24

successore, salvo diversa disposizione testamentaria. Chi ha trasferito lazienda responsabile in solido con lacquirente per i debiti da questo contratti spendendo la ditta derivata si addossa allalienante lonere di portare a conoscenza dei terzi lavvenuto trasferimento dellazienda e della ditta se si tratta di impresa non commerciale. 4. Ditta e nome civile. Ditta e nome della societ. Ditta individuale e nome civile assolvono ad una diversa funzione e sono diversamente disciplinati. Nome civile: attribuito per legge, ha struttura fissa, unico e non liberamente modificabile. Ditta: princpi opposti rispetto a quella del nome civile. Limprenditore, se ha un solo nome civile, pu avere pi ditte; ditta e nome civile sono diversamente tutelate. Non consentita omonimia tra ditte di imprenditori in rapporto di concorrenza (opposto per nome civile); il nome civile indisponibile e intrasmissibile (opposto per la ditta). La distinzione tra nome civile e nome commerciale (ditta) dellimprenditore da ritenersi valida anche per le societ. Art. 2567: la ragione sociale delle societ di persone e la denominazione sociale delle societ di capitali e delle cooperative sono regolate dalle norme specificamente dettate in sede di disciplina dei singoli tipi di societ. Ragione sociale e denominazione sociale non vanno identificate con la ditta, perch vanno poste sullo stesso piano del nome civile della persona fisica. Regime valevole per le societ: art. 2564 le societ devono avere una ragione sociale o una denominazione sociale; il nome della societ non pu essere uguale o simile a quello prescelto da altra societ concorrente e non trasferibile. Le societ possono inoltre avere anche una ditta originaria , formata rispettando le norme sulla ditta, nonch una o pi ditte derivate. B. IL MARCHIO 5. Nozione e funzione del marchio Il marchio il segno distintivo dei prodotti o dei servizi dellimpresa. Esistono tre tipi di marchio: marchio nazionale, marchio comunitario e marchio internazionale, disciplinati da diverse normative imperniate sullistituto della registrazione che riconoscono al titolare del marchio il diritto alluso esclusivo dello stesso. Il marchio ha la funzione di differenziare i prodotti di un certo imprenditore da quelli della concorrenza, indicatore della provenienza del prodotto da una fonte unitaria di produzione, tuttavia non garantisce la qualit dei prodotti. 6. I tipi di marchio Diversi tipi di marchio: MARCHIO DI FABBRICA E DI COMMERCIO: in particolare i beni che subiscono successive fasi di lavorazione o risultano da assemblaggio di parti distintamente prodotte, possono essere contraddistinte da pi marchi coesistenti sullo stesso prodotto. Il rivenditore pu apporre il proprio marchio a questi prodotti, non potendo per sopprimere il marchio del produttore. MARCHIO DI SERVIZIO: utilizzato da imprese che producono servizi, ad es. la forma pubblicitaria. MARCHIO GENERALE E MARCHIO SPECIALE: limprenditore pu usare un solo marchio per i propri prodotti (marchio generale) o servirsi di pi marchi per differenziare prodotti in relazione a diversit qualitative (marchi speciali). Il marchio o o o pu essere costituito: da parole marchio denominativo da figure, lettere, cifre, disegni o colori marchio figurativo da suoni 25

dalla combinazione di parole o pi altri simboli marchio misto

Non possono essere registrate come marchi forme della natura o quelle che danno un valore sostanziale al prodotto (ad es. la forma di una bottiglia). MARCHIO COLLETTIVO: titolare di questo marchio un soggetto che svolge la funzione di garantire lorigine, la natura o la qualit di determinati prodotti o servizi. Tale marchio concesso in uso solo a produttori o commercianti consociati (es. Pura lana vergine o Prosciutto di Parma). 7. I requisiti di validit del marchio Il marchio, per essere tutelato giuridicamente, deve rispondere a requisiti di liceit, verit, originalit e novit. Liceit: il marchio non deve contenere segni contrari alla legge, allordine pubblico e al buon costume, stemmi o altri segni prodotti da convenzioni internazionali. Per luso del nome di una persona o del suo pseudonimo necessario il consenso dellinteressato o anche dei suoi eredi. Verit: non deve contenere segni che ingannino il pubblico su provenienza geografica, natura, qualit dei prodotti o servizi. Originalit: deve essere originale e distinguibile; il legislatore predetermina segni privi di capacit distintiva: a) denominazioni generiche del prodotto o del servizio, o la loro figura generica (es.: scarpe, calzature); b) indicazioni descrittive dei caratteri essenziali, delle prestazioni, provenienza geografica (es.: brillo per prodotti lucidanti; c) i segni divenuti di uso comune nel linguaggio corrente, come super, lusso, extra. Possiamo poi distinguere marchi deboli, facilmente confondibili con altri marchi, e marchi forti, dotati di accentuata capacit distintiva. Novit: il marchio non deve essere usato da altri imprenditori generando confusione fra i consumatori. Possiamo poi distinguere tra marchi ordinari e marchi celebri. 8. Il marchio registrato Il titolare di un marchio rispondente ai requisiti di validit indicati sopra ha diritto alluso esclusivo del marchio prescelto, e la disciplina si differenzia se il marchio stato registrato oppure no. Il marchio registrato pu essere usato direttamente dal limprenditore o da chi lo usi in altre imprese di cui abbia il controllo e con il suo consenso. La registrazione attribuisce il diritto alluso esclusivo su tutto il territorio nazionale. Il titolare pu impedire a terzi di mettere in commercio, esportare o importare prodotti col proprio marchio o di usarlo nella pubblicit. Il diritto di esclusiva copre anche i prodotti affini (non solo quelli identici), con conseguenze particolarmente gravi quando si tratta di marchi celebri o di alta rinomanza. Il diritto di esclusiva decorre dalla data di presentazione della relativa domanda allUfficio brevetti; la registrazione nazionale presupposto per estendere la tutela ad ambito internazionale. La registrazione nazionale, comunitaria e internazionale dura 10 anni, rinnovabile per un numero illimitato di volte. Dal marchio si decade per volgarizzazione (quando ad esempio lo stesso divenuto nel commercio denominazione generica di quel dato prodotto: Nylon, Cellophane), ingannevolezza o mancata utilizzazione entro 5 anni dalla registrazione. Il marchio tutelato civilmente e penalmente; il titolare del marchio pu promuovere l azione di contraffazione. 9. Il marchio di fatto tutelato anche il marchio non registrato, sebbene meno sensibilmente. Il titolare di un marchio non registrato diventato noto su tutto il territorio nazionale potr impedire che 26

altri usi in fatto lo stesso marchio per gli stessi prodotti, ma non per prodotti affini. Il titolare di un marchio non registrato con notoriet locale non potr impedire che altro imprenditore usi di fatto lo stesso marchio per gli stessi prodotti un'altra zona del territorio nazionale. Potr continuare ad usare il suo marchio solo nella diffusione locale. Il marchio di fatto gode di una tutela penale pi limitata. 11.Il trasferimento del marchio Il marchio trasferibile e pu essere trasferito sia a titolo definitivo sia a titolo temporaneo (c.d. licenza di marchio). Il marchio oggi pu essere trasferito tutto o in parte senza necessario trasferimento dellazienda. possibile la contitolarit del marchio. Lo stesso marchio pu essere utilizzato contemporaneamente dal titolare originario e da uno o pi concessionari ( licenza di marchio non esclusiva ); da questa per non deve derivare inganno nei caratteri dei prodotti o servizi essenziali nellapprezzamento del pubblico. C. LINSEGNA

12.Nozione e disciplina Linsegna contraddistingue i locali dellimpresa o lintero complesso aziendale. Essa non potr essere uguale o simile a quella gi utilizzata da altro imprenditore concorrente, con conseguente obbligo di differenziazione. Linsegna dovr essere lecita, veritiera e originale. Nulla disposto per il trasferimento dellinsegna, ma pacifico che il diritto pu essere trasferito.

VII. OPERE DELLINGEGNO. INVENZIONI INDUSTRIALI VII 1. Le creazioni intellettuali Le opere dellingegno (campo culturale) e le invenzioni industriali (campo della tecnica) sono le creazioni intellettuali regolate dal nostro ordinamento. Le opere dellingegno formano oggetto del diritto dautore, mentre le invenzioni industriali possono formare oggetto del brevetto per invenzioni industriali, del brevetto per modelli di utilit o della registrazione per disegni e modelli. 2. Princpi ispiratori della disciplina Il diritto riconosciuto allautore o inventore quello di sfruttamento economico dellopera o dellinvenzione (diritto di privativa). La brevettazione nelle invenzioni industriali serve a rendere di pubblico dominio il contenuto dellinvenzione stessa. Il diritto di esclusiva limitato a 70 anni dopo la morte dellautore per le opere dellingegno; 20, 10 o 5 anni dalla domanda di brevetto per invenzioni industriali, modelli di utilit e per i disegni e modelli. Decorsi questi periodi, lopera liberamente riproducibile e linvenzione liberamente sfruttabile. Linvenzione deve essere attuata nel territorio dello Stato. A. IL DIRITTO DAUTORE 3. Oggetto e contenuto del diritto dautore Formano oggetto del diritto dautore le opere dellingegno scientifiche, letterarie, musicali, figurative, architettoniche, teatrali e cinematografiche, qualunque ne sia il modo e la forma di espressione. Tali opere sono protette indipendentemente dal loro pregio, tuttavia devono avere carattere creativo: originalit oggettiva. Fatto costitutivo del diritto dautore la creazione dellopera, non deve essere stata necessariamente divulgata fra il pubblico. La tutela sia morale, sia patrimoniale. 27

Diritto morale: rivendica nei confronti di chiunque la paternit dellopera: pubblicazione, modifiche varie etc.. Diritto irrinunciabile, inalienabile, non si perde con la cessione dei diritti patrimoniali e possono essere esercitati anche dopo la morte. Diritto patrimoniale: diritto di utilizzazione economica esclusiva dellopera in ogni forma e modo, originale o derivato. Ha durata limitata, di 70 anni dopo la morte dellautore. Opera collettiva: lopera pu essere costituita da pi contributi autonomi e separabili. Ai singoli autori riconosciuto il diritto dautore sulla propria parte. Opera in collaborazione : composta da contributi omogenei e non distinguibili e non divisibili. Regime di comunione fra i coautori. Opera composta: composta da contributi eterogenei e distinti ma che danno vita a opera funzionalmente unitaria e indivisibile. Diritti connessi o affini al diritto dautore sono poi riconosciuti a determinate categorie di soggetti. 4. Trasferimento del diritto di utilizzazione economica. Tutela Il diritto di utilizzazione economica dellopera dellingegno liberamente trasferibile, sia unitariamente che nelle sue singole manifestazioni, sia fra vivi, sia a causa di morte. Contratti previsti per lo sfruttamento economico: o contratto di edizione: autore concede in esclusiva ad un editore lesercizio del diritto di pubblicare per la stampa lopera, per conto e a spese delleditore stesso; o contratto di rappresentazione: autore cede non in esclusiva il solo diritto di rappresentazione un pubblico di opere destinate a tal fine. Il diritto dautore protetto con sanzioni civili, amministrative pecuniarie e penali. Le opere dellingegno godono di una protezione circoscritta al territorio nazionale e sono esposte alla concorrente utilizzazione abusiva da parte di terzi in altri Stati. Ci sono delle Convenzioni per estendere in ambito territoriale la tutela del diritto dautore.

B. LE INVENZIONI INDUSTRIALI 5. Oggetto e requisiti di validit Le invenzioni industriali appartengono al campo della tecnica. Sono la soluzione originale di un problema tecnico. Il diritto si acquista tramite la concessione del brevetto da parte dellUfficio Italiano brevetti e marchi. Possono formare oggetto di brevetto per invenzione industriale: o invenzioni di prodotto (nuovo prodotto) o invenzioni di procedimento o invenzioni derivate (sviluppo di una precedente invenzione). Non possono essere oggetto di brevetto ci che gi esiste in natura e luomo si limita a percepire oppure una nuova teoria. I trovati devono avere determinati requisiti: o leciti; o nuovi quelle non ricomprese nello stato della tecnica; o devono implicare unattivit inventiva (per una persona esperta nel campo); o devono avere unapplicazione industriale il trovato deve poter essere fabbricato o utilizzato in qualsiasi genere di industria, compresa quella agricola. 6. Il diritto al brevetto Linventore ha diritto al brevetto, oltre ad avere il diritto morale allinvenzione. Il lavoratore ha sempre diritto ad essere riconosciuto autore dellinvenzione fatta nello svolgimento del rapporto di lavoro. Lattribuzione dei diritti patrimoniali derivanti regolata secondo una triplice tipologia: 28

attivit inventiva prevista dal contratto di lavoro le invenzioni appartengono al datore di lavoro che acquista titolo originario e diritto di chiedere e sfruttare il brevetto. Al lavoratore nulla dovuto per i risultati raggiunti; b) linvenzione fatta nello svolgimento di un rapporto di lavoro ma non prevista alcuna retribuzione per lattivit inventiva diritti patrimoniali del datore di lavoro ma equo premio per il lavoratore; c) linvenzione rientra nel campo di attivit dellimpresa cui linventore addetto ma indipendente da contratto (c.d. invenzione occasionale). Diritti patrimoniali spettano al lavoratore il quale sar lunico a poterne chiedere il brevetto (c per diritto di prelazione del datore di lavoro per uso dellinvenzione e acquisto del brevetto). Lo svolgimento di attivit di ricerca pu anche essere affidato a lavoratori autonomi o a gruppi organizzati di ricercatori tramite appositi contratti di ricerca. a) 7. Linvenzione brevettata Il brevetto per invenzione industriale emesso dallUfficio italiano brevetti e marchi, sulla base di una domanda corredata dalla descrizione accurata dellinvenzione. Il brevetto per invenzioni industriali dura 20 anni dalla data di deposito della domanda e non c possibilit di rinnovo. Il diritto di esclusivit si pu perdere per nullit del brevetto o decadenza dello stesso. Il brevetto conferisce al suo titolare la facolt esclusiva di attuare linvenzione e trarne profitto nel territorio dello Stato. Lesclusiva di commercio si esaurisce con la prima immissione in circolazione del prodotto brevettato. Se linvenzione riguarda un nuovo metodo o processo di produzione (invenzione di procedimento), lesclusiva copre solo la messa in commercio del prodotto identico a quello direttamente ottenuto con il nuovo metodo o processo. Il brevetto liberamente trasferibile sia fra vivi sia mortis causa; il titolare del brevetto pu concedere licenza duso dello stesso. Linvenzione brevettata tutelata con sanzioni civili e penali e possono essere esercitate azioni di contraffazione nei confronti di chi sfrutti abusivamente linvenzione. 8. Brevettazione internazionale. Brevetto europeo. Brevetto comunitario Il rilascio del brevetto per invenzione attribuisce diritto di esclusiva solo sul territorio nazionale. Per i paesi esteri, linventore deve presentare distinte domande per ogni paese (quelli che hanno aderito alla convenzione di Monaco del 1973), ma la novit dellinvenzione valutata con riferimento alla data del primo deposito nazionale. Linventore pu anche conseguire il brevetto europeo, che non autonomo ed unitario perch regolato dalle singole legislazioni nazionali dei paesi in cui il brevetto ha efficacia, ma equivalente a un fascio di brevetti nazionali. Brevetto autonomo e unitario il brevetto comunitario, rilasciato dallUfficio europeo di Monaco. 9. Linvenzione non brevettata Linventore pu anche non brevettare il proprio trovato, e anche per le invenzioni non brevettate riconosciuta una sia pur limitata tutela. C. I MODELLI INDUSTRIALI 10.Modelli di utilit. Disegni e modelli I modelli industriali sono creazioni intellettuali applicate allindustria di minor rilievo rispetto alle invenzioni industriali. I modelli sono distinti in a) modelli di utilit e b) disegni e modelli. I modelli di utilit sono nuovi trovati destinati a conferire particolare funzionalit a macchine, strumenti, utensili e oggetti duso. I disegni e modelli sono invece nuove idee destinate a migliorare laspetto dei prodotti industriali (industrial design). I modelli industriali riguardano la foggia funzionale o estetica dei prodotti. La tutela dei modelli industriali continua a fondarsi sullistituto della brevettazione. Il brevetto per i modelli di utilit dura 10 anni, rispetto ai 20 delle invenzioni industriali. 29

La durata del brevetto per i disegni e modelli di 5 anni dalla domanda, ma pu essere prorogata fino a 25 anni. Disegni e modelli sono anche tutelati dal diritto dautore quando presentino carattere creativo e valore artistico.

VIII. LA DISCIPLINA DELLA CONCORRENZA


VIII A. LA LEGISLAZIONE ANTIMONOPOLISTICA 1. Concorrenza perfetta e monopolio Modello ideale del funzionamento del mercato sarebbe quello di concorrenza perfetta, ma irrealizzabile. Altra ipotesi sarebbe la situazione di oligopolio; ancora, un altro modello il monopolio di fatto, in cui una sola impresa controlla tutta lofferta di un dato prodotto. La concorrenza deve svolgersi in modo da non ledere gli interessi delleconomia nazionale; il legislatore italiano: a- consente limitazioni legali della libert di concorrenza e la creazione di monopoli legali in settori di interesse generale; b- prevede in determinati contratti il divieto di concorrenza fra le parti; c- consente limitazioni negoziali della concorrenza a ne subordina nel contempo la validit al rispetto di condizioni che non comportino un sacrificio della libert di iniziativa economica attuale e futura; d- assicura il corretto svolgimento della concorrenza reprimendo gli atti di concorrenza sleale. Nel 1990 stata introdotta una normativa antimonopolistica nazionale, norme per la tutela della concorrenza e del mercato. 2. La disciplina italiana e comunitaria La norma europea che disciplini la concorrenza nata appena dopo la II guerra mondiale In Italia in vigore dal 1/5/1999. Si applica per la concorrenza effettuata tra due o pi stati membri. La normativa europea ha comunque posizione preminente rispetto alla disciplina italiana, che si trova ad avere carattere residuale. 3. Le singole fattispecie. Le intese restrittive della concorrenza Fenomeni rilevanti per la disciplina antimonopolistica nazionale e comunitaria sono tre: a) intese restrittive della concorrenza comportamenti concordati fra imprese per limitare la prorpia libert di azione sul mercato. Sono considerati in particolare intese: 1- accordi fra imprese 2- deliberazioni di consorzi, associazioni e imprese e altri organismi similari 3- pratiche concordate fra imprese. Non tutte le intese anticoncorrenziali sono per vietate, ma solo quelle che falsino in maniera consistente il gioco della concorrenza. Sono lecite le c.d. intese minori. Le intese vietate sono nulle ad ogni effetto. 4. (segue) Abuso di posizione dominante e abuso di dipendenza economica b) abuso di posizione dominante da parte di una o pi imprese vietato lo sfruttamento abusivo della posizione dominante raggiunta da unimpresa, con comportamenti lesivi dei concorrenti e dei consumatori, capaci di pregiudicare la concorrenza effettiva. Ad unimpresa in posizione dominante particolarmente vietato di: - imporre, direttamente o indirettamente, prezzi e altre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose; - impedire, limitare la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercato; - applicare nei rapporti commerciali condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti;

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subordinare la conclusione di contratti allaccettazione di prestazioni supplementari che non abbiano alcuna connessione con loggetto del contratto stesso. Le sanzioni sono emesse dallAutorit garante, che pu anche disporre la sospensione dellattivit dimpresa fino a 30 giorni. oggi anche vietato labuso dello stato di dipendenza economica col quale sintende la situazione in cui unimpresa sia in grado di determinare, nei rapporti commerciali con unaltra impresa, un eccessivo squilibrio di diritti e obblighi. Il patto col quale si realizza labuso di dipendenza economica nullo. 5. (segue) Le concentrazioni c) Si ha concentrazione quando: 1- due o pi imprese si fondono dando luogo ad ununica impresa; 2- due o pi imprese, pur restando giuridicamente distinte, diventano ununica entit economica; 3- due o pi imprese indipendenti costituiscono unimpresa societaria comune. Le concentrazioni costituiscono uno strumento utile di ristrutturazione e non sono di per s vietate in quanto rispondono allesigenza di accrescere la competitivit delle imprese. Diventano illecite e vietate quando diano luogo a gravi alterazioni del regime concorrenziale del mercato (solo per quelle di maggior dimensione). Concentrazioni che superino un determinato livello di fatturato devono essere preventivamente comunicate. LAutorit pu vietare la concentrazione o pu autorizzarla, pu infliggere sanzioni pecuniarie. Diversamente dalle intese, le concentrazioni vietate comunque eseguite non sono nulle ma soggette a sanzioni. C. LE LIMITAZIONI DELLA CONCORRENZA 6. Limitazioni pubblicistiche e monopoli legali Interventi del legislatore per limitare la concorrenza: a) Controlli sullaccesso al mercato di nuovi imprenditori; b) Ampi poteri di indirizzo e controllo dellattivit riconosciuti alla pubblica amministrazione nei confronti delle imprese che operano in settori di particolare rilievo economico c) Articolato sistema di controllo pubblico sui prezzi di vendita. Lart. 43 della Costituzione pone una serie di limiti al riconosciuto potere statale di creare monopoli pubblici. necessario che la riserva di attivit sia disposta con legge ordinaria e che il sacrificio della libert di iniziativa risponda ai fini di utilit generale. 7. (segue) Obbligo di contrarre del monopolista La normativa antitrust non trova applicazione quando la produzione di determinati beni o servizi attuata in regime di monopolio legale. Il legislatore tuttavia tutela gli utenti contro possibili comportamenti arbitrari del monopolista. Il monopolista ha lobbligo di contrattare con chiunque richieda le prestazioni che formano loggetto dellimpresa e lobbligo di rispettare la parit di trattamento fra i diversi richiedenti. Lobbligo di contrarre del monopolista e il corrispondente diritto soggettivo dellutente sussistono per le richieste compatibili con in mezzi ordinari dellimpresa. Il rispetto del principio della parit di trattamento comporta che il monopolista debba predeterminare e rendere note al pubblico le proprie condizioni contrattuali che sono in larga parte fissate in via legislativa o sottoposte a preventiva approvazione amministrativa. Quello sopra detto valeva per il monopolio legale. Per il monopolista di fatto, che ha una posizione dominante seppur non goda di un regime di esclusiva. Questi deve stare attento a non abusare della sua posizione dominante verso gli utenti. 8. I divieti legali di concorrenza Limitazioni, oltre che di natura pubblicistica, anche da parte del legislatore per la tutela di interessi patrimoniali e privati. Rientrano fra i divieti legali di concorrenza: 31

a) l obbligo di fedelt a carico dei prestatori di lavoro che fa divieto agli stessi di trattare affari in concorrenza con limprenditore fin quando dura il rapporto di lavoro; b) divieto di esercitare attivit concorrente con quella della societ di cui si socio a responsabilit illimitata; c) il diritto di esclusiva reciproca nel contratto di agenzia. 9. Limitazioni convenzionali della concorrenza Il patto che limita la concorrenza deve essere provato per iscritto ed valido solo se circoscritto ad un determinato ambito territoriale o a un determinato tipo di attivit. Limite di durata: max 5 anni. Si distinguono due diverse categorie di patti anticoncorrenziali: autonomi e accessori. Come patti autonomi, possiamo identificare quei contratti che hanno come oggetto e funzione esclusivi la restrizione della libert di concorrenza. Gli obblighi di non concorrenza possono essere a carico di una parte (restrizioni unilaterali) o di entrambe (restrizioni reciproche). Questi ultimi si definiscono solitamente cartelli o intese e possono essere di contingentamento, di zona, di prezzo Per le restrizioni reciproche di concorrenza invece le finalit di un cartello possono essere realizzate anche attraverso la stipulazione di un contratto di consorzio, tipico e specificamente regolato. Il contratto ha validit per 10 anni. I patti accessori, invece, sono anche clausole accessorie di un contratto e possono intercorrere sia fra imprenditori in diretta concorrenza sia operanti a livelli diversi. Alcuni di tali patti accessori (patti innominati) sono sottoposti a determinata disciplina: - la clausola di esclusiva che pu essere inserita in un contratto di somministrazione; - il patto di preferenza a favore del somministrante inseribile nello stesso contratto di somministrazione (max 5 anni); - il patto di non concorrenza con il quale si limita lattivit del prestatore di lavoro per il tempo successivo alla cessazione del contratto. Il patto nullo se non stipulato per iscritto; - il patto col quale si limita la concorrenza dell agente dopo lo scioglimento del contratto di agenzia. Tale patto deve essere fatto per iscritto e durata max 2 anni. La disciplina dellart. 2596 applicabile solo ai patti accessori innominati. IX C. LA CONCORRENZA SLEALE 10. Libert di concorrenza e disciplina della concorrenza sleale E interesse generale che la competizione fra imprenditori si svolga in modo corretto e leale necessit di distinguere comportamenti leciti e leali da comportamenti sleali e vietati. In generale, nello svolgimento della competizione fra imprenditori concorrenti vietato servirsi di mezzi e tecniche non conformi ai principi della correttezza professionale. I fatti, gli atti e i comportamenti che violano tale regola sono atti di concorrenza sleale. Tali atti sono repressi e sanzionati anche se compiuti senza dolo o colpa e anche se non hanno ancora arrecato un danno ai concorrenti. Basta il cosiddetto danno potenziale. La disciplina della concorrenza sleale una disciplina speciale rispetto a quella dellillecito civile. I consumatori sono i soggetti che non devono essere tratti in inganno e perci devono essere tutelati. Tuttavia, questi sono tutelati in maniera mediata e riflessa perch i soggetti legittimati a reagire contro atti di concorrenza sleale sono SOLO gli imprenditori concorrenti e le loro associazioni di categoria.

11.Ambito di applicazione della disciplina della concorrenza sleale La disciplina della concorrenza sleale regola i rapporti di coesistenza sul mercato fra imprenditori concorrenti. Per la sua applicazione, sono necessari due presupposti:

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1) la qualit di imprenditore sia del soggetto che pone in essere latto di concorrenza vietato, dia del soggetto che ne subisce le conseguenze il soggetto passivo dellatto di concorrenza sleale pu essere esclusivamente un imprenditore. 2) Lesistenza di un rapporto di concorrenza economica fra i medesimi i soggetti attivo e passivo devono offrire nello stesso ambito di mercato beni o servizi destinati a soddisfare lo stesso bisogno dei consumatori o bisogni similari o complementari. 12.Gli atti di concorrenza sleale. Le fattispecie tipiche Art. 2598 definisce i comportamenti di concorrenza sleale: a) atti di confusione ogni atto idoneo a creare confusione con i prodotti o con lattivit di un concorrente. Molteplici sono le tecniche che possono essere poste in atto e il legislatore ne individua 2 in particolare: 1. uso di nomi o segni distintivi idonei a produrre confusione con i nomi usati legittimamente da altri imprenditori concorrenti 2. imitazione servile: riproduzione delle forme esteriori dei prodotti altrui. Limitazione deve riguardare elementi formali non necessari ma allo stesso tempo caratterizzanti. b) Atti di denigrazione e appropriazione di pregi altrui diffusione di notizie e apprezzamenti sui prodotti e sullattivit di un concorrente, idonei a determinarne il discredito e lappropriazione dei pregi degli altri concorrenti. Comune a entrambe le fattispecie il falsare gli elementi di valutazione comparativa del pubblico, con denigrazione e vanteria. o denigrazione: divulgazione di notizie screditatrici e pubblicit iperbolica o appropriaz. pregi: pubblicit parassitaria (mendace attribuzione di pregi) e pubblicit per riferimento (credenza che i propri prodotti siano simili a quelli di un concorrente con uso di espressioni come tipo, modello etc.). Costituisce atto di concorrenza sleale ogni altro mezzo non conforme ai princpi della correttezza professionale e idoneo a danneggiare laltrui azienda. 13. (segue) Gli altri atti di concorrenza sleale Tra gli altri atti di concorrenza sleale rientrano: - pubblicit menzognera: falsa attribuzione ai propri prodotti di qualit o pregi non appartenenti ad alcun concorrente. Illecita anche la pubblicit menzognera non specificamente lesiva di un determinato concorrente. - Concorrenza parassitaria: sistematica imitazione delle altrui iniziative imprenditoriali. - Boicottaggio economico: rifiuto ingiustificato di unimpresa in posizione dominante di fornire i propri prodotti a determinati rivenditori, in modo da escluderli dal mercato. - Dumping: la vendita sottocosto. - Storno di dipendenti: la sottrazione ad un concorrente di dipendenti o collaboratori autonomi qualificati attuata con mezzi scorretti. - Violazione di segreti aziendali: rivelazione a terzi delle informazioni aziendali segrete. 14.Le sanzioni La repressione degli atti di concorrenza si fonda su due tipi di sanzioni: a) linibitoria diretta ad ottenere una sentenza che accerti lillecito concorrenziale, ne inibisca la continuazione per il futuro e disponga a carico della controparte provvedimenti reintegrativi necessari per far cessare gli effetti della concorrenza sleale. b) Risarcimento dei danni il concorrente leso potr anche chiedere il risarcimento dei danni. La colpa del danneggiante si presume una volta accertato latto di concorrenza sleale. Ci pu essere la pubblicazione della sentenza in uno o pi giornali a spese del soccombente. Lazione per la repressione della concorrenza sleale pu essere promossa dallimprenditore o dagli imprenditori lesi. I singoli consumatori o le associazioni che li

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rappresentano NON sono legittimari a promuovere la repressione della concorrenza sleale. 15.La pubblicit ingannevole e comparativa Punti salienti della disciplina legislativa in tema di pubblicit ingannevole: la pubblicit deve essere palese, veritiera, corretta, nonch chiaramente riconoscibile come tale. ingannevole qualsiasi pubblicit che in qualunque modo indice in errore o pu indurre in errore le persone alle quali rivolta e possa pregiudicare il loro comportamento economico o ledere un concorrente. Ogni interessato pu chiedere che siano inibiti gli atti di pubblicit ingannevole o di pubblicit comparativa ritenuta illecita e che ne siano eliminati gli effetti. IX. I CONSORZI FRA IMPRENDITORI 1. Nozione e tipologia Con il contratto di consorzio pi imprenditori istituiscono unorganizzazione comune per la disciplina e lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese. (art. 2602) La nuova ampia definizione legislativa comporta che il consorzio oggi schema associativo tra imprenditori idoneo a comprendere 2 distinti fenomeni della realt: consorzi anticoncorrenziali consorzio costituito al fine prevalente o esclusivo di disciplinare limitandola la reciproca concorrenza sul mercato fra imprenditori che svolgono la stessa attivit o attivit similari (consorzio con funzione anticoncorrenziale). Puro contratto limitativo della reciproca concorrenza. consorzi di coordinamento per conseguire un fine parzialmente o totalmente diverso ovvero per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese. Il consorzio rappresenta anche (o solo) uno strumento di cooperazione interaziendale, finalizzato (anche o esclusivamente) alla riduzione dei costi di gestione delle singole imprese consorziate. Consorzi e concorrenza: i consorzi anticoncorrenziali sollecitano controlli volti ad impedire che per loro tramite si instaurino situazioni di monopolio di fatto contrastanti con linteresse generale. Quelli di cooperazione conservano e accrescono la competitivit tra le imprese, favoriscono la sopravvivenza delle piccole e medie imprese. Sono guardati con favore dal legislatore che ne agevola la costituzione ed il funzionamento. Divisione rilevante sul piano civilistico: a. consorzi con (sola) attivit interna il compito si esaurisce nel regolare i rapporti reciproci fra i consorziati e nel controllare il rispetto di quanto convenuto. b. consorzi con (anche) attivit esterna le parti prevedono listituzione di un ufficio comune (art. 2612), destinato a svolgere attivit con i terzi nellinteresse delle imprese consorziate. 2. Contratto di consorzio - Le parti: unico requisito richiesto che sia stipulato tra imprenditori - Forma e contenuto: un contratto formale, deve essere formato per iscritto, a pena di nullit (art. 2603). Essenziale la determinazione delloggetto del consorzio, degli obblighi assunti dai consorziati e degli (eventuali) contributi in danaro. - Durata: per sua natura un contratto di durata. Pu essere liberamente fissata dalle parti, ma una previsione al riguardo non necessaria. Nel silenzio il contratto valido dieci anni. - Ammissione di nuovi consorziati : contratto tendenzialmente aperto. E possibile la partecipazione di nuovi imprenditori senza che sia necessario il consenso di tutti gli attuali consorziati. Le condizioni di ammissione devono per essere predeterminate nel contratto. Indicazione non essenziale se il contratto nulla prevede al riguardo da ritenersi che il consorzio abbia struttura chiusa. Nuovi imprenditori potranno aderire solo con il consenso di tutti i consorziati.

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- Recesso ed esclusione: Il contratto pu sciogliersi limitatamente ad un consorziato, per volont di questi (recesso) o per decisione degli altri consorziati (esclusione). Le cause in entrambi i casi devono essere indicate nel contratto e causa tipica di esclusione pu essere linadempimento agli obblighi consortili. Anche questa per non clausola essenziale del contratto. Se nulla pattuito operer pur sempre la causa di esclusione prevista dallart. 2610. Lesclusione potr sempre essere deliberata in caso di gravi inadempienze. - Liquidazione della quota: al consorziato receduto o escluso competer la liquidazione della sua quota di partecipazione al fondo patrimoniale consortile. - Scioglimento del consorzio: le cause sono elencate nellart. 2611 che consente lo scioglimento con delibera maggioritaria dei consorzi quando sussiste giusta causa. In mancanza da decidere allunanimit. 3. I consorzi con attivit interna. Lorganizzazione consortile Carattere strutturale essenziale la creazione di unorganizzazione comune, cui demandato il compito di attuare il contratto assumendo e portando ad esecuzione le decisioni a tal fine necessarie. Organizzazione che pu avere rilievo solo interno o anche nei confronti dei terzi, ma che in ogni caso non pu mancare. Bisogna dunque determinare quali siano gli organi preposti allattuazione del contratto, nonch le rispettive funzioni e le modalit di funzionamento. Di regola: presenza di un organo con funzioni deliberative composto da tutti i consorziati (assemblea) e di un organo con funzioni gestorie ed esecutive (organo direttivo). Assemblea: disciplina sintetica. Le delibere relative allattuazione delloggetto del consorzio sono prese col voto favorevole della maggioranza dei consorziati. (art. 2606) Per quelle adottate a maggioranza poi previsto che esse possano essere impugnate entro 30 giorni davanti allautorit giudiziaria dei consorziati (assenti o dissenzienti) se non prese in conformit della legge o del contratto. (art. 2606) Organo direttivo: funzione tipica quella di controllare lattivit dei consorziati al fine di accertare lesatto adempimento delle obbligazioni assunte. (2605) Ulteriori compiti sono rimessi allautonomia contrattuale. 4. I consorzi con attivit esterna Hanno specifica disciplina integrativa rispetto ai precedenti. Essa prevede per i consorzi destinati a svolgere attivit con i terzi un ufficio a tal fine istituito (art. 2612). Disciplina che trova fondamento sia nellesigenza di regolare i rapporti patrimoniali consorzio-terzi, sia nel carattere tipicamente imprenditoriale dellattivit di tali consorzi. Pubblicit legale: previsto un regime di pubblicit legale destinato a portare a conoscenza dei terzi i dati essenziali della struttura consortile. Un estratto del contratto di consorzio deve essere depositato per liscrizione presso lufficio del registro delle imprese entro 30 giorni dalla stipulazione a cura degli amministratori. A tale forma di pubblicit sono soggette le modificazioni degli elementi iscritti. Vanno redatte le situazioni patrimoniali annuali osservando le norme previste per il bilancio di esercizio. Rappresentanza: il contratto deve specificare le persone a cui attribuita la presidenza, la direzione e la rappresentanza del consorzio e i relativi poteri. Dati che devono essere iscritti nel registro delle imprese. Il consorzio pu essere chiamato in giudizio (rappresentanza processuale passiva) nelle persone del presidente e del direttore, anche se la rappresentanza (sostanziale e processuale) attribuita ad altre persone (art. 2613). Fondo consortile: un fondo patrimoniale costituito dai contributi iniziali e successivi dei consorziati e dai beni acquistati con tali contributi. Esso elevato a patrimonio autonomo rispetto al patrimonio dei singoli consorziati. E destinato a garantire il soddisfacimento dei creditori del consorzio e solo da questi aggredibile fin quando dura il consorzio. Obbligazioni consortili: art. 2615. La norma distingue tra o Obbligazioni assunte in nome del consorzio dai suoi rappresentanti : es. spese degli uffici e degli impianti, risponde esclusivamente il consorzio ed i creditori 35

possono far valere i loro diritti solo sul fondo consortile. Sanzioni penali per gli amministratori. Obbligazioni assunte dagli organi del consorzio per conto dei singoli consorziati : maggiormente tutelati sono i terzi in questo caso. Rispondono solidalmente sia il consorziato sia il fondo consortile. In caso di insolvenza del consorziato interessato, il debito dellinsolvente si ripartisce fra tutti gli altri consorziati in proporzione delle loro quote funzione di garanzia del fondo consortile.

5. Le societ consortili Consorzi e societ sono istituti nettamente diversi. Il consorzio svolge attivit esclusivamente interna, manca lesercizio in comune di unattivit economica (attivit dimpresa) da parte dei consorziati che elemento essenziale delle societ. La distinzione pi sottile quando il consorzio svolge attivit con i terzi. In questo caso si hanno fenomeni associativi comuni: carattere imprenditoriale e il fine di realizzare attraverso tale attivit un interesse economico. Scopo consortile: la qualit di imprenditori di tutti i partecipanti del consorzio e lo stretto nesso funzionale che esiste tra lattivit del consorzio e lattivit svolta dai singoli imprenditori consorziati. FUNZIONE TIPICA di un consorzio (con attivit esterna) quella di produrre beni o servizi necessari alle imprese consorziate. Lintento tipico non ricavare un utile ma usufruire dei beni e servizi prodotti e messi a loro disposizione in modo da conseguire un vantaggio patrimoniale diretto sotto forma di minori costi sopportati o di maggiori ricavi conseguiti. Scopo mutualistico: molto pi affine allo scopo consortile. Anche limpresa mutualistica tende a procurare un vantaggio patrimoniale diretto sotto forma di risparmio di spesa o di un maggior guadagno personale. Societ consortili: tutte le societ lucrative, ad eccezione della societ semplice, possono assumere come oggetto sociale gli scopi indicati dallart. 2602, cio gli scopi di un consorzio. Chi li debba disciplinare per dibattuto ancora oggi. Disciplina mista? In mancanza di specifiche disposizioni di legge o dellatto costitutivo trover integrale applicazione la disciplina legale del tipo societario prescelto. X. IL GRUPPO EUROPEO DI INTERESSE ECONOMICO 1. Caratteri generali GEIE Gruppo Europeo di Interesse Economico: nuovo istituto giuridico predisposto dallUnione Europea per favorire la cooperazione fra imprese appartenenti a diversi stati membri, rimuovendo gli ostacoli delle diversit delle singole legislazioni nazionale. o Fonti normative: la disciplina base fissata dal regolamento comunitario 25/7/1985 n. 2137, direttamente applicabile in tutti gli stati membri. Ciascun legislatore nazionale ha poi provveduto ad emanare specifiche norme integrative. Struttura: struttura e funzione del Geie in larga parte coincidono con quelle dei consorzi di cooperazione con attivit esterna. Parti del contratto costitutivo del gruppo possono essere solo persone fisiche o giuridiche che svolgono unattivit economica. Non per necessario che si tratti di imprenditori. E necessario che almento due membri abbiano lamministrazione centrale e/o esercitino la loro attivit economica in stati diversi della Comunit. Listituto non pu essere utilizzato per forme di cooperazione fra imprese nazionali. E un organismo associativo a rilievo esterno. Funzione: finalit del gruppo quella di agevolare e di sviluppare lattivit economica dei suoi membri. La sua attivit deve perci necessariamente collegarsi, con funzione ausiliaria, a quella dei partecipanti. Il gruppo non ha lo scopo di realizzare profitti per se stesso.

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2. La disciplina Costituzione il contratto costitutivo del Geie deve essere redatto per iscritto a pena di nullit. Deve essere indicato: denominazione del gruppo, sede, oggetto, nome dei membri, durata. Il contratto soggetto a pubblicit legale nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica ( efficacia dichiarativa) e poi in quella delle Comunit Europee. Poi si deve procedere con liscrizione nel registro delle imprese (efficacia costitutiva). Nullit: cause del contratto costitutivo del gruppo sono quelle previste dai singoli ordinamenti nazionali. La nullit sanabile. Organizzazione: rimessa allautonomia privata. Sono espressamente previsti due organi: organo collegiale ed organo amministrativo. Assemblea: le decisioni pi importanti debbono essere prese allunanimit. Ciascun membro dispone di un solo voto. Amministratori: gestione affidata ad uno o pi amministratori, nominati con il contratto costitutivo del gruppo o con decisione dei membri. Rappresentanza: poteri degli amministratori fissati dal contratto. Solo ad essi spetta per legge la rappresentanza del gruppo verso i terzi. Scritture contabili: deve tenere quelle previste per gli imprenditori commerciali indipendentemente dalla natura commerciale o meno dellattivit esercitata. Profitti e perdite: profitti risultanti dallattivit sono considerati direttamente profitti dei membri e ripartiti fra gli stessi secondo la proporzione prevista nel contratto o, nel silenzio, in parti uguali. Con lo stesso criterio i membri contribuiscono a coprire leccedenza delle uscite rispetto alle entrate del Geie. Responsabilit: la disciplina non prevede la formazione obbligatoria di un fondo patrimoniale iniziale. Delle obbligazioni di qualsiasi natura assunte dal Geie rispondono solidalmente ed illimitatamente tutti i membri del gruppo oltre a questo con il proprio patrimonio. Nuove ammissioni: Lammissione di nuovi membri deve essere decisa allunanimit e lunanimit necessaria anche per lefficacia della cessione della quota di partecipazione, sia ad un terzo sia ad un altro membro. Recesso ed esclusione: le cause in entrambi i casi devono essere fissate nel contratto. Il recesso sempre possibile se sussiste giusta causa o con accordo unanime degli altri componenti. Sono esclusi di diritto: il componente che perda i requisiti soggettivi per la partecipazione, il membro insolvente. Chi cessa ha diritto alla liquidazione del valore della sua quota di partecipazione. Scioglimento: cause obbligatorie sono lo scadere del termine, il conseguimento delloggetto o la sopravvenuta impossibilit, il venir meno della pluralit dei membri o della diversa nazionalit degli stessi. Fallimento: ne esposto nel caso di insolvenza.

XI. LE ASSOCIAZIONI TEMPORANEE DI IMPRESE 1. Collaborazione temporanea ed occasionale fra le imprese Le associazioni temporanee o raggruppamenti temporanei di imprese JOINT VENTURES sono forme di cooperazione temporanea ed occasionale fra imprese poste in essere per realizzare congiuntamente unopera o un affare complesso, che supera le capacit operative della singola impresa ma che presentano caratteristiche tali da consentire il consenso di pi imprese distinte nella loro realizzazione. E un fenomeno largamente diffuso in campo internazionale. Es. grandi opere pubbliche o private Problema giuridico: la costituzione di tali organismi comporta spese preventive che potrebbero risultare del tutto inutili qualora la gara di appalto non venga vinta. Inoltre, se le imprese partecipano alla gara attraverso una societ o un consorzio saranno tali organismi a risultare, giuridicamente, aggiudicatari dellappalto. Prassi contrattuale: accordi reciproci di cooperazione strutturati in modo da soddisfare le delineate esigenze operative evitando nel contempo di dare vita ad un rapporto 37

societario. Le imprese si presentano cos distinte ma collegate. Presentano unofferta congiunta e si obbligano congiuntamente ad eseguire lopera complessiva affidando ad una di esse (impresa capogruppo) il compito di gestire unitariamente i rapporti col committente e di coordinare i lavori nella fase esecutiva. Nel contempo ciascuna impresa conserva piena autonomia giuridica ed economica nel compimento della parte dellopera. Questa forma di cooperazione si definisce con caratteri di originalit tali da rendere difficile il loro puntuale inquadramento. Costituiscono secondo giurisprudenza contratti associativi innominati. Figure tipiche: la nostra legislazione regola solo taluni aspetti di alcune forme tipiche di cooperazione . accordi di cooperazione internazionale per la produzione di opere cinematografiche . con titolarit della concessione per la ricerca e la coltivazione di giacimenti di idrocarburi . 2. Le associazioni temporanee per la partecipazione agli appalti di opere pubbliche Il raggruppamento temporaneo di imprese, oggi disciplinato dalla legge 109/1944 e dal d.p.r. 554/1999 si fonda su un MANDATO COLLETTIVO CON RAPPRESENTANZA conferito dalle imprese che intendono partecipare alla gara di appalto ad una di esse qualificata capogruppo. Il mandato deve risultare da scrittura privata autenticata ed per legge gratuito.

Si avr un unico interlocutore per tutta la durata dellappalto. Il mandato irrevocabile e la revoca, anche per giusta causa, non ha effetto nei confronti del soggetto appaltante. Il capogruppo ha la rappresentanza esclusiva, anche processuale delle imprese mandanti nei confronti della stazione appaltante per tutte le operazioni.

G.F. CAMPOBASSO

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DIRITTO COMMERCIALE 2 DIRITTO DELLE SOCIETA


4 Edizione

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I. LE SOCIETA
1. Il sistema legislativo

I tipi di societ tra i quali i soggetti possono scegliere sono otto: Societ semplice Societ in accomandita per azioni Societ in nome collettivo Societ a responsabilit limitata Societ in accomandita semplice Societ cooperativa Societ per azioni Mutue assicuratrici

A. LA

NOZIONE DI SOCIET

2. Il contratto di societ Societ = con il contratto di societ due o pi persone conferiscono beni o servizi per lesercizio in comune di una attivit economica con lo scopo di dividerne gli utili. (art. 2247) Oggi le SRL e le SPA possono essere costituite anche con atto unilaterale In generale, comunque, le societ si caratterizzano per: 1. Conferimenti dei soci 2. Esercizio in comunit di una attivit economica (scopo mezzo) 3. Divisione degli utili 3. I conferimenti = contributi dei soci alla formazione del capitale di rischio iniziale per lo svolgimento dellattivit di impresa. essenziale che tutti i soci facciano o si obbligano a fare un conferimento che si esporr al rischio dimpresa. Oggetto del conferimento secondo lart. 2247 possono essere beni o servizi quindi denaro, beni in natura, prestazioni di attivit lavorativa (seppure non possibile in tutte le societ). Si applica alle societ di persone e dopo la riforma del 2003 nelle societ a responsabilit limitata. Mentre per le societ per azioni ha espressamente stabilito che non possono formare oggetto di conferimento le prestazioni dopera o di servizio. 4. Patrimonio sociale e capitale sociale IL PATRIMONIO SOCIALE = complesso dei rapporti giuridici attivi e passivi della societ (attivit e passivit) Esso (o meglio lattivo di bilancio) costituisce la garanzia principale o esclusiva (con responsabilit limitata) dei creditori della societ. IL CAPITALE SOCIALE = valore in danaro dei conferimenti allatto costitutivo. Il CS un valore storico e non cambia nel corso della vita della societ. Ha funzione:

Vincolistica una voce che vincola i valori dellattivo = garanzia patrimoniale supplementare. Esso sar stabilmente destinato allattivit sociale e non sar distribuibile. Organizzativa Esso organizzativo nel senso che rilevante nel verificare se la societ ha conseguito utili o perdite.
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Funge anche da base di misurazione di alcune fondamentali situazioni soggettive di carattere amministrativo (diritto di voto) o patrimoniale (partecipazione agli utili) in quanto i diritti spettano in modo proporzionale alle quote conferite 5. Lesercizio in comune di attivit economica [scopo mezzo delle societ] = oggetto sociale = attivit con la quale la societ creer gli utili da distribuire ( scopomezzo) Lattivit deve essere: Iscritta nellatto costitutivo e pu essere modificata in base alle norme sulle modificazioni di tale atto Produttiva = attivit condotta con metodo economico e finalizzata alla produzione o allo scambio di beni e servizi godimento dei beni conferiti dai soci >> disciplina sulla comunione (aggressione dei creditori personali anche sulla cosa comune) NB! quindi societ di mero godimento vietate ma godimento + att. produttiva consentite! --> le societ immobiliari di comodo (locazione a terzi di immobili) sono quindi vietate societ immobiliari che gestiscono residence (si attivit produttiva) 6. Societ e impresa. Le societ occasionali. 7. Societ tra professionisti. Come gi visto i professionisti intellettuali, pur svolgendo attivit economica, non svolgono ai fini di legge attivit dimpresa. Ma possono costituirsi in societ?? No, vi sono alcune norme: 2229 C.c.: carattere rigorosamente personale dellattivit intellettuale. ente impersonale come la societ

lgg 1815/1939: se pi professionisti si uniscono allora studio legale, tecnico, commerciale, contabile amministrativo o tributario con i nomi dei consociati nella denominazione dellufficio.

Comunque, oggi le societ tra professionisti assumono sempre pi carattere imprenditoriale e si necessita di una nuova legge sulle societ tra professionisti. (segue) La societ tra avvocati. In deroga a tale principio vi la disciplina delle societ tra avvocati. Le societ tra avvocati: hanno per oggetto lesercizio in comune della attivit professionale di rappresentanza, difesa e assistenza svolta dai propri soci si applicano le norme sulla SNC se non diversamente disposto sono soci solo avvocati e no soci di pi societ contemporaneamente la ragione sociale deve contenere lindicazione Societ tra professionisti e i nomi e le professioni dei soci iscritta nellalbo degli avvocati --> applicazione norme deontologiche degli avvocati. Non soggetta a fallimento
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Inoltre, per valorizzare il carattere personale della professione: Lamministrazione non pu essere affidata ai terzi Il cliente pu chiedere lassistenza da un particolare socio

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Il socio e i soci incaricati dal cliente (e non tutti) sono personalmente e illimitatamente responsabili per lattivit professionale svolta in esecuzione dellincarico + patrimonio della societ oppure tutta la societ se si omesso di comunicare il socio assistente il cliente

Esistono forme di societ tra professionisti che sono ammesse (cio lecite e valide) perch non hanno come oggetto sociale lesercizio della professione: 1. societ di mezzi = acquisto e gestione in comune di beni strumentali per lesercizio individuale delle professioni 2. societ di servizi imprenditoriali = professione + servizi di carattere imprenditoriale (es. societ di ingegneria = progettazione + realizzazione e vendita impianti industriali) 8. Lo scopo fine delle societ Lo scopo fine della societ pu essere diverso: Lucrativo = conseguire utili (lucro oggettivo) e dividerli tra i soci (lucro soggettivo) Scopo tipico affidato dal legislatore a societ di persone e societ di capitali Mutualistico Scopo perseguito dalle societ cooperative: fornire ai singoli soci un vantaggio patrimoniale diretto che pu consistere in un risparmio di spesa o in una maggior remunerazione del lavoro dei soci nella cooperativa. Necessario metodo economico per la realizzazione di scopi economici. Consortile Tutti i tipi di societ tranne la societ semplice possono realizzare lo scopo consortile. Metodo economico per la realizzazione di uno scopo economico degli imprenditori quali minori costi o maggiori ricavi. Non devono perseguire scopo di lucro in senso proprio. Queste sono le tre categorie fondamentali degli scopi della societ che sempre perseguono un risultato economico a favore esclusivo dei soci. 9. (segue) Societ ed associazioni. Limpresa sociale. Vi sono norme eccezionali che prevedono societ Senza scopo di lucro Previste per legge (legislazione speciale quindi) hanno scopi esclusivamente pubblici o incompatibili con la causa economica (es. societ di gestione dei mercati regolamentati di strumenti finanziari) ONLUS!!! Oggi si stanno riducendo. 10. Societ e comunione 11. (segue) Societ e comunione dimpresa 12. (segue) Limpresa coniugale

B. TIPI

DI SOCIET

1. Nozione. Classificazioni. I tipi di societ tra i quali i soggetti possono scegliere sono otto: Societ semplice Societ in accomandita semplice Societ in nome collettivo Societ per azioni
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Societ in accomandita per azioni Societ a responsabilit limitata

Societ cooperativa Mutue assicuratrici

Si possono classificare in vari modi: In base allo scopo: Lucrative Mutualistiche e cooperative Tra le lucrative, in base alla natura dellattivit: Societ semplice = solo attivit non commerciale (con la riforma del 2001 obbligo iscrizione nel registro delle imprese con funzione di pubblicit legale). Tutte le altre = attivit commerciale e non con iscrizione nel registro delle imprese In base alla personalit giuridica: Societ di capitali e societ cooperative = con personalit giuridica Societ di persone = senza personalit giuridica.
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S.s.
No personalit giuridica Personalit giuridica

Att. non commerciale LUCRATIVE Att. commerciale

SNC SAS SRL SPA SAPA Soc. Cooperative

MUTUALISTICHE

Nelle societ di capitali: Vi una pluralit di organi Principio di maggioranza nel funzionamento degli organi Il singolo socio non ha diretto potere di amministrazione e controllo Nelle societ di persone: Non vi una pluralit di organi Si riconosce al socio il potere di amministrare la societ (e di esserne illimitatamente responsabile) + il consenso dei soci per modificare latto costitutivo Il singolo socio ha potere di amministrazione e rappresentanza nella societ.
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Ulteriore distinzione pu essere fatta sul regime di responsabilit delle obbligazioni sociali: Societ in cui rispondono patrimonio + soci personalmente e illimitatamente Societ in cui rispondono patrimonio + alcuni soci personalmente e illimitatamente Societ in cui risponde solo il patrimonio
14. Personalit giuridica e autonomia patrimoniale delle societ

Personalit giuridica e autonomia patrimoniale sono due tecniche giuridiche per ottenere lo stesso obiettivo economico che consiste in: Rendere il patrimonio della societ aggredibile solo dai creditori sociali Separare il patrimonio sociale e quello personale Le societ di capitali hanno personalit giuridica: Societ sono soggetti di diritto formalmente distinti dai soci (patrimonio societ autonomo)
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Autonomia patrimoniale perfetta (patrimonio soci autonomo)

Le societ di persone non hanno personalit giuridica ma: Autonomia patrimoniale imperfetta: I creditori personali non possono aggredire il patrimonio sociale per soddisfarsi. --> i creditori personali possono (con limitazioni) al massimo far liquidare la quota societaria

Beneficio di preventiva escussione sul patrimonio sociale = responsabilit sussidiaria dei soci

comunque diffuso che le societ di persone formino soggetti di diritto a se stanti seppur senza personalit giuridica. Da cui deriva che: o i beni sociali non sono in compropriet speciale ma della societ o le obbligazioni sociali non sono personale ma della societ o imprenditore la societ e non il gruppo dei soci NB. Se non si sceglie un tipo di societ tra quelli indicati dal codice >> societ semplice se attivit non commerciale >> SNC se attivit commerciale Volendo si possono con apposite clausole (cd clausole atipiche), non incompatibili con il modello scelto, disegnare un assetto organizzativo diverso da quello impostato dal legislatore. Non possibile creare societ di tipo diverso da quelle indicate dal codice = No societ atipiche 15. 16. 17. La soggettivit delle societ di persone. Tipi di societ ed autonomia privata. Contratto di societ ed organizzazione.

II. LA SOCIETA SEMPLICE. LA SOCIETA IN NOME COLLETTIVO. SUL LIBRO. III. LA SOCIETA IN ACCOMANDITA SEMPLICE
1. Nozione e caratteri distintivi disciplinata dagli art. 2313 2324. La SAS si basa su norme della SNC ma in pratica anticipa leggermente la disciplina delle societ di capitali. Essa lunica che permette lesercizio dellimpresa commerciale con la distinzione dei soci. Si caratterizza per la presenza di due categorie di soci: a. Soci accomandatari Rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali b. Soci accomandanti Rispondono1 solamente della quota conferita (= solo obbligo di eseguire i conferimenti promessi) + divieto di immistione.
1

Significa che rischiano soltanto la quota conferita 44

2. La costituzione della societ. La ragione sociale. Latto costitutivo deve essere iscritto nel registro delle imprese pena irregolarit della SAS. Latto costitutivo: Deve indicare soci accomandanti e accomandatari Deve indicare la ragione sociale nella quale deve essere indicato il nome di almeno uno dei soci accomandatari e lindicazione SAS. NB se viene iscritto nome accomandante -- > stessa disciplina accomandatario ma senza amministrazione, diventa solo illimitatamente e solidalmente responsabile per le obbligazioni sociali. 3. I soci accomandanti e lamministrazione della societ. Divieto di immistione Art. 2420: Gli accomandanti non possono compiere atti di amministrazione n trattare o concludere affari in nome della societ se non in forza di procure speciali per singoli affari. risponde di fronte ai terzi illimitatamente e solidalmente per TUTTE le obbligazioni sociali. se la societ fallisce, fallisce anche lui al pari degli accomandatari pu essere escluso dalla societ con decisione a maggioranza dei soci (tranne che sia stato autorizzato / ratificato dagli amministratori)
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Quindi il socio accomandante: Non pu prendere decisioni e non ha potere decisionale autonomo Non pu agire come institore Pu solo concludere affari in nome di procure speciali concesse dagli amministratori >> no responsabilit per loperazione = no violazione divieto I soci accomandanti partecipano con gli accomandatari alla nomina e alla revoca degli amministratori che deve avere il consenso unanime dei soci accomandatari + maggioranza del capitale dei soci accomandanti. I soci accomandanti possono partecipare allattivit dimprese limitatamente a: Procure speciali per singoli affari (v. sopra) Prestare opera allinterno della societ sotto la direzione degli amministratori Dare autorizzazioni e pareri su determinate operazioni se latto costitutivo lo consente. Comunque i soci accomandanti hanno diritto a: Comunicazione annuale del bilancio Controllo dellesattezza del bilancio consultando libri e documenti societari Approvare il bilancio se inteso come atto di controllo e non di gestione. 4. Il divieto di immistione 5. Il trasferimento della partecipazione sociale. Il trasferimento della partecipazione diverso a seconda del tipo di soci:

Accomandatari = consenso unanime tra vivi, consenso anche degli eredi se mortis causa (SNC)

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Accomandanti = maggioranza del capitale sociale tra vivi, salvo diversa disposizione; liberamente trasferibile senza consenso dei soci se mortis causa.

6. Lo scioglimento della societ Oltre alle cause di scioglimento della SNC la societ si pu sciogliere se viene meno una delle due categorie di soci e non viene ripristinata nel termine di 6 mesi. Se mancano accomandatari --> accomandanti nominano amministratore provvisorio con sola ordinaria amministrazione che risponde limitatamente alla quota conferita. La chiusura e la cancellazione sono uguali alla SNC; se vi sono creditori rimasti insoddisfatti potranno far valere i loro crediti sulla quota di liquidazione (da eccesso di attivit) degli accomandatiti. 7. La societ in accomandita irregolare Rimane la distinzione tra soci accomandanti e accomandatari. I soci accomandanti rispondono limitatamente alla propria quota salvo che abbiano partecipato alle operazioni sociali --> non si possono compiere operazioni nemmeno con procura, altrimenti resp. Illimitata. Per il resto valgono le regole della SNC irregolare.

IV. LA SOCIETA PER AZIONI


1. Nozione e caratteri essenziali La SPA caratterizzata dal fatto che: a. risponde per le obbligazioni sociali solo con il patrimonio sociale b. la partecipazione sociale rappresentata da azioni I suoi caratteri essenziali sono: a. Personalit giuridica La SPA un soggetto distinto dalle persone fisiche e gode perci di una piena e perfetta autonomia patrimoniale.
b. Responsabilit limitata dei soci

La societ risponde delle obbligazioni sociali solo con il proprio patrimonio. Nella societ per azioni i soci e tutti i soci non assumono alcuna responsabilit personale, neppure sussidiaria, per le obbligazioni sociali; di queste risponde soltanto la societ con il suo patrimonio. I soci sono obbligati solo ad eseguire i conferimenti promessi. RIFORMA diritto societario 2003 anche quando tutte le azioni sono concentrate nelle mani di un unico socio.
c. Organizzazione corporativa

Vi sono tre organi con autonome funzioni: Assemblea Cda Collegio sindacale Le decisioni sono prese a maggioranza dellassemblea in base alle quote detenute. Ma autonomia amministratori per gestire blocco attivit impresa
d. Quote rappresentate da azioni
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Partecipazioni omogenee e standardizzate che conferiscono uguali diritti. Sono trasferibili mediante documenti assoggettati alla disciplina dei titoli di credito. SPA di grandi dimensioni: azionisti imprenditori e azionisti risparmiatori (no interesse gestione) Maggiore possibilit abusi amministratori = meno controllo

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SPA a base ristretta: Chi rischia di pi amministra e lo far bene perch lui a rischiare. 2. Societ per azioni e tipologia della realt. 3. Evoluzione della disciplina delle SPA nel tempo 1974: strumenti di tutela degli azionisti risparmiatori + creazione azioni di risparmio, maggior trasparenza, certificazione bilanci da societ di revisione, creazione CONSOB 1998: Investimento indiretto in azioni con intermediari detti investitori istituzionali e loro valorizzazione (emanazione TUF), potenziamento degli istituiti delle societ quotate (es. maggior autonomia statutaria, potenziamento dellinformazione) 2003 (entrata in vigore nel 2004): Semplificazione disciplina societ di capitali, + autonomia statutaria per aumentare competitivit imprese italiane, previsione di nuovi modelli di amministrazione, di societ unipersonali e semplificazione della costituzione e della disciplina delle modificazioni statutarie. Disciplina separate per societ (quotate e non) che fanno ricorso al capitale di rischio (= superano un numero di azionisti determinati dalla CONSOB) --> volont di rendere pi flessibile e duttile la normativa sulla spa 4. Societ per azioni e modelli societari. A. LA COSTITUZIONE 5. Il procedimento. Si compone di 2 fasi fondamentali: 6. La stipulazione dellatto costitutivo. La stipulazione dellatto costitutivo pu avvenire: Simultaneamente Atto costitutivo stipulato e sottoscritto integralmente immediatamente Per pubblica sottoscrizione Si raccoglie tra il pubblico il capitale iniziale sulla base di un programma proposto dai promotori. (raramente utilizzato per complessit) 7. Latto costitutivo: forma e contenuto. La societ per azioni pu costituirsi per CONTRATTO e dopo la riforma del 2003 anche per ATTO UNILATERALE.

Deve essere redatto con atto pubblico pena la nullit Deve indicare (art. 2328) 1. Generalit soci, promotori e azioni loro assegnate 2. Denominazione (regole antitrust + SPA) e comune dove posta la sede della societ e le eventuali sedi secondarie 3. Oggetto sociale = attivit che si vuole svolgere 4. Ammontare capitale sottoscritto e versato 5. Numero e valore nominale azioni e loro modalit di circolazione 6. Valore attribuito ai crediti e ai beni conferiti in natura 7. Norme di ripartizione degli utili (se si modifica quella di legge) 8. Benefici a soci fondatori o promotori (max 10% utili per 5 anni)
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9. 10. 11. 12. 13.

Sistema di rappresentazione, numero e poteri amministratori e chi ha la rappresentanza Numero di componenti del collegio sindacale Nomina dei primi amministratori, sindaci e soggetto che esercita controllo contabile Importo globale di spese di start-up Durata della societ (si pu stabilire a tempo indeterminato, recessione entro un anno dalla costituzione)

Lo STATUTO, redatto accanto allatto costitutivo, indica le regole di funzionamento della societ ed considerato parte integrante dellatto costitutivo -- > atto pubblico. 8. Le condizioni per la costituzione. Le CONDIZIONI per la costituzione sono: Capitale non inferiore a 120.000 (tranne leggi speciali) Sottoscrizione integrale del capitale sociale Versamento in banca del 25 % dei conferimenti in danaro (tutti se unilaterale) >> C/c vincolato fino a iscrizione rientro in possesso entro 90 gg Che sussistano le altre condizioni richieste da leggi speciali 9. Gli effetti della stipulazione dellatto costitutivo 10. Il controllo notarile 11. Liscrizione nel registro delle imprese Deposito da parte del notaio entro 20gg allufficio del registro amministratori sanzioni pecuniarie e pu farlo ogni socio a spese della societ. 2. Controllo di legalit (conformit alle leggi) del notaio delladempimento delle condizioni stabilite dalla legge per la costituzione 3. Controllo della documentazione da parte dellUfficio delle imprese 4. Iscrizione nel registro con acquisto della personalit giuridica e viene ad esistenza
1.

NB! per gli atti compiuti tra la stipulazione e liscrizione i soci fondatori / promotori sono illimitatamente e solidalmente responsabili verso i terzi. La societ creata si accolla solo le spese necessarie per la costituzione ma non la responsabilit. NB!! non consentita lemissione di azione prima delliscrizione nel registro delle imprese salvo quelle costitute per pubblica costituzione. Le azioni emesse non sono comunque nulle. 12. Le operazioni compiute prima delliscrizione 13. La nullit delle societ per azioni Prima delliscrizione: cause di nullit uguali a quelle della disciplina generale dei contratti Dopo liscrizione: le cause di nullit sono 3: No atto pubblico Illiceit delloggetto sociale Mancanza di ogni indicazione della denominazione della societ o conferimenti o ammontare CS o oggetto sociale

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La dichiarazione di nullit: non pregiudica lefficacia degli atti compiuti in nome della societ dopo liscrizione nel registro delle imprese i soci non sono liberati dallobbligo dei conferimenti sino a quando i creditori sociali non sono soddisfatti. Opera solo per il futuro e determina lo scioglimento della societ >> liquidatori nominati direttamente dal tribunale

sanabile: la nullit non pu essere dichiarata quando la causa stata rimossa e di tale eliminazione stata data pubblicit nel registro delle imprese

Come nel diritto privato la dichiarazione di nullit imprescrittibile e esercitabile da chiunque vi abbia interesse. B. LA SOCIET PER AZIONI UNIPERSONALE. I PATRIMONI DESTINATI. 14. La societ per azioni unipersonale possibile con la riforma del 2003. Essa prevede che: a. consentita la costituzione della SPA con atto unilaterale di un unico socio fondatore. b. risponde di regola il patrimonio sociale con alcune eccezioni Ci sono norme particolari per: Costituzione: lunico socio risponde in solido prima delliscrizione nel registro delle imprese. Conferimenti: lunico socio deve versare integralmente i versamenti in denaro. Se viene meno pluralit di soci deve versare anche gli altri conferimenti entro 90 gg --> resp. illimitata Trasparenza: negli atti e nella corrispondenza indicare che c un unico socio + dati anagrafici unico socio nel registro delle imprese Rapporti societ e socio : le operazioni a favore del socio sono opponibili a terzi solo se risultano dal libro delle adunanze o da atto scritto con data anteriore certa prima del pignoramento. Eccezioni: oggettive e formali che comportano responsabilit illimitata del socio nel periodo in cui detiene tutte le azioni; le eccezioni sono causate da: o no versamento integrale o fino a attuazione specifica pubblicit SPA unipersonale. La illimitata responsabilit si sana appena si adempie. 15. I patrimoni destinati Patrimoni destinati = patrimoni destinati ad un singolo affare per limitare rischio di un settore. Ci sono 2 tipi di patrimoni destinati: a. Patrimoni destinati a uno specifico affare entro il 10% del patrimonio netto, salvo attivit che si basano su leggi speciali

Deliberato dal CDA a maggioranza dei suoi componenti Deliberazione iscritta nel registro delle imprese e verbalizzata da un notaio D effetti dopo 60 gg da iscrizione Indicazione dellaffare e se si emettono titoli relativi allaffare (+ assemblea di chi sottoscrive gli eventuali titoli) Devono essere tenuti separatamente libri e scritture contabili per il patrimonio destinato
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Alla fine dellaffare --> rendiconto finale nel registro delle imprese. Se creditori insoddisfatti --> liquidazione del patrimonio destinato entro 3 mesi. Il patrimonio destinato separato dal resto del patrimonio e non aggredibile dai creditori salvo che per i proventi destinati alla societ se gli atti compiuti per laffare rechino espressa menzione del vincolo di destinazione (destinati cio al singolo affare).

b. Stipulare con terzi un contratto di finanziamento con rimborso da utili derivanti

dallaffare stesso. Indicazione degli elementi delloperazione con specificazione beni strumentali, parte coperta dal finanziamento o dalla societ, garanzia per il rimborso di una parte del finanziamento. Il patrimonio destinato = proventi affare, frutti e investimenti eventualmente effettuati. Deposizione nel registro delle imprese Sistemi di incasso e contabilizzazione separati I creditori sociali non possono agire sui beni per la realizzazione dellaffare ma solo azioni conservative per i loro diritti Delle obbligazione con il finanziatore risponde solo il patrimonio destinato + eventuali garanzie per il rimborso di una parte. Se la societ fallisce, il finanziatore si insinua nel fallimento per le somme non riscosse.
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16. Patrimoni destinati c.d. operativi. 17. I finanziamenti destinati. C. I CONFERIMENTI. 18. I conferimenti Conferimenti = contributi dei soci alla formazione del capitale iniziale di rischio dimpresa. Capitale sociale = dei conferimenti promessi / eseguiti dai soci alla societ = il valore dei conferimenti non pu scendere sotto il valore nominale del capitale sociale ma, si pu prevedere che alcuni soci, conferendo meno abbiano pi azioni e altri, conferendo di pi, abbiano minori azioni; basta che il totale dei conferimenti sia pari al valore del CS
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funzione vincolistica ed organizzativa

Nella disciplina dei conferimenti vi sono 2 obbiettivi: 1. garantire che i conferimenti vengano realmente acquisiti 2. garantire che il valore loro assegnato sia veritiero (no prestazioni dopera ad es.) 19. I conferimenti in danaro Art. 2342: I conferimenti devono essere eseguiti in danaro se latto costitutivo non prevede diversamente. Alla sottoscrizione dellatto costitutivo deve essere versato presso una banca almeno il 25% dei conferimenti in danaro o intero ammontare nel caso di societ unipersonale.
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Per i versamenti dovuti gli amministratori possono richiamarli a loro piacimento. Se vengono trasferite azioni non interamente liberate, lobbligo di conferimenti cade sia sul socio attuale che sullalienante entro 3 anni dalliscrizione del trasferimento nel libro dei soci. Se il socio che non esegue il pagamento: non ha diritto al voto si offrono le azioni agli altri soci in proporzione alle quote di partecipazioni e per un valore non inferiore ai conferimenti ancora dovuti vendita a mezzo banca o intermediario finanziario esclusione del socio trattenendo ci che gi versato + risarcimento danni nuova circolazione entro lesercizio annullamento azioni oppure si procede con la normale azione giudiziaria. 20. I conferimenti diversi dal danaro. Non possono formare oggetto di servizi le prestazioni di opera o di servizi (art. 2342 c.5) >> difficile valutazione necessario che CS sia effettivo Beni in natura e crediti: stesse norme SNC e le azioni sono interamente liberate con i conferimenti. I conferimenti devono essere contestuali alla sottoscrizione. I conferimenti non possono prevedere cose generiche, future o altrui. Diritti di godimento: sono ammessi Beni immateriali: sono ammessi, come prestazione di dare (es. brevetti) 21. La valutazione. La VALUTAZIONE dei beni in natura deve essere veritiera e oggettiva. stima di un perito nominato dal tribunale che deve assegnare un valore almeno pari a quello ad essi attribuito ai fini della determinazione del capitale sociale e leventuale sovrapprezzo. Entro 6 mesi gli amministratori devono controllare la valutazione e possono e procedere alla revisione della stima (le azioni collegate diventano inalienabili). Se il valore dei beni inferiori di almeno un 1/5, gli amministratori devono ridurre proporzionalmente il CS e annullare le azioni scoperte.
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Il socio pu per, dopo la revisione del suo conferimento: versare la differenza in danaro recedere dalla societ con restituzione del bene conferito se possibile
NB. LACQUISTO DI BENI DAI SOCI
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necessaria la preventiva autorizzazione dellassemblea ordinaria + relazione giuriata di stima di un esperto designato dal tribunale per lacquisto ( conferimenti) da parte della societ di crediti o beni da soci, promotori, fondatori o amministratori quando: lacquisto entro 2 anni dalliscrizione in bilancio il corrispettivo pari o superire a 1/10 del CS gli acquisti non riguardano operazioni correnti della societ Lacquisto comunque valido ma lamministratore e lalienante sono solidalmente responsabili per i danni causati alla societ. 22. Gli acquisti potenzialmente pericolosi.
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23. Le prestazioni accessorie. Oltre i conferimenti, latto costitutivo pu prevedere e descrivere (durata, modalit e compenso) prestazioni accessorie non consistenti in danaro. >> si vincolano i soci ad effettuare a favore della societ prestazioni che non formano conferimento + elemento personalistico (qualit del socio che le esegue) Le azioni con incorporate le prestazioni accessorie sono nominative e non trasferibili senza il consenso degli amministratori. Gli obblighi possono essere modificati con il consenso di tutti i soci.

V. LE AZIONI
1. Nozione e caratteri Azioni = quote di partecipazione dei soci nella SPA. Esse sono omogenee, standardizzate e liberamente trasferibili. In particolare le azioni sono: di identico ammontare attribuiscono identici diritti >> distinte e autonome anche quando sono in mano alla stessa persona indivisibili >> se intestate a pi persone --> rappresentante comune circolano similarmente ai titoli i credito nominativi A. AZIONI E CAPITALE SOCIALE. 2. Il valore delle azioni. Le azioni rappresentano unidentica frazione del capitale sociale nominale [identico ammontare] Le azioni possono essere: a. con valore nominale Sono insensibili alle variazioni patrimoniali della societ. Il valore pu essere modificato solo a causa di modificazione dellatto costitutivo con un frazionamento o raggruppamento di azioni che va a modificare il valore nominale b. senza valore nominale lo statuto indica solo capitale sociale e numero di azioni. La partecipazione sar espressa non in numero dazioni ma in una % del numero di azioni emesse. Le azioni possono assumere vari valori: A. VALORE DEMISSIONE In nessun caso il valore complessivo dei conferimenti pu essere inferiore allammontare del capitale sociale da dire che a conferimenti uguali corrispondono uguali azioni. Le azioni possono essere emesse: complessivamente per un valore inferiore a quello dichiarato sopra la pari [valore reale > valore nominale]; obbligatoria con esclusione diritto dopzione degli azionisti su nuova emissione B. VALORE DI BILANCIO
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= patrimonio netto / n azioni C. VALORE DI MERCATO = prezzo di scambio delle azioni -- > da quotazione se quotata, + rappres. del valore reale Il pacchetto azionario ha un proprio specifico valore di solito notevolmente superiore a quello delle azioni che lo compongono -- > disciplina particolare 3. Lindivisibilit delle azioni 4. Frazionamento e raggruppamento delle azioni B. LA PARTECIPAZIONE AZIONARIA. 5. Luguaglianza dei diritti DIRITTI DELLAZIONISTA Ogni azione costituisce una partecipazione sociale e attribuisce diritti e poteri: Di natura amministrativa (es. diritto di voto, di impugnazione delibere) Di natura patrimoniale (es. diritto agli utili e quota di liquidazione) Di natura patrimoniale e amministrativa insieme (es. diritto di opzione) Art. 2348: le azioni conferiscono ai loro possessori uguali diritti. Tale uguaglianza pu essere: Relativa: si possono creare categorie di azioni fornite da diritti diversi . Oggettiva: si hanno alcuni diritti indipendentemente dal numero di azioni possedute ma per il solo fatto di essere azionisti (diritto di partecipazione allassemblea). Disuguaglianza soggettiva: una quota di partecipazione pi ampia attribuisce al possessore di tale quota maggiori diritti e in particolare capacit di controllo >> chi rischia di pi ha pi potere se c poteri pubblici: indipendentemente da azioni, maggiori poteri (es. veto) 6. Unit ed autonomia delle partecipazioni azionarie. 7. Le categorie speciali di azioni Si creano nella creazione dello statuto o in una modificazione dello stesso. Esse comportano mutamenti a livello organizzativo: Si creano assemblee speciali che funzionano: Se quotate: con disciplina azionisti di risparmio + rappresentante az. speciali Se non quotate: con disciplina assemblea straordinaria Se lassemblea generale pregiudica i diritti delle azioni speciali -- > approvata anche dallassemblea speciale >> sacrificio interessi speciali a quelli generali interesse di gruppo x le azioni speciali singoli Diritti amministrativi [diritto di voto] No azioni con diritto di voto plurimo Si azioni senza diritto di voto No + di CS Si azioni con diritto di voto limitato a certi argomenti Si azioni con diritto di voto subordinato al verificarsi di particolari condizioni Per le SPA chiuse sono ammessi:
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a. Il voto limitato in una misura massima b. Il voto scalare (es. fino al 10%, un azione un voto, dal 10 al 20 un voto ogni 2

azioni) Diritti patrimoniali a. Azioni privilegiate = privilegio nella distribuzione degli utili e rimborso del capitale alla liquidazione e anche nella partecipazione alle perdite. Possono essere modellate a seconda delle esigenza ma sempre divieto di patto leonino. b. Azioni correlate = diritti patrimoniali correlati ai risultati della SPA in un determinato settore. Lo statuto deve indicare chiaramente i criteri di individuazione dei risultati del settore. NB. Ai possessori di azioni correlati non possono essere corrisposti dividendi superiori agli utili risultanti dallattivit generale dellimpresa. [tutela creditori sociali] 8. Il contenuto della partecipazione azionaria. 9. Le azioni di risparmio Le azioni di risparmio offrono limitati poteri amministrativi + diritti patrimoniali come le privilegiate. Possono essere emesse solo da societ le cui azioni ordinarie sono quotate azioni senza voto emesse da SPA chiuse perch in azioni di risparmio devono necessariamente avere alcuni privilegi patrimoniali Non possono superare del CS insieme alle azioni a voto limitati (v. sopra). Le azioni di risparmio: Diritti amministrativi: no diritto di voto e collegati (intervento e impugnazione) nelle assemblee ordinarie e straordinarie; si convocazione assemblea perch cmq soci. Diritti patrimoniali: azioni privilegiate con privilegi minimi indicati dallatto costitutivo. Organizzazione: si basa su: Assemblea speciale delibera su decisioni di quella generale che pregiudicano i diritti degli az. di risparmio Rappresentante comune diritto di impugnazione e di assistere alle assemblee generali ( azionista di risparmio) e tutela interessi azionisti di risparmio 10. Le azioni a favore dei prestatori di lavoro Derivano sempre da delibera con assemblea straordinaria. Possono essere Gratuite = assegnazione straordinaria di utili ai dipendenti con emissione gratuita A pagamento = si limita diritto dopzione azionisti e si offrono ai dipendenti Strumenti finanziari partecipativi = norme particolari per lesercizio dei diritti e trasferimento degli stessi 11. Le azioni di godimento. 12. Gli Strumenti finanziari partecipativi.

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Gli strumenti finanziari partecipativi si configurano a met strada tra obbligazioni e azioni. Non vanno ad aumentare il CS ma il patrimonio della societ. La disciplina prevede che: No diritto di voto (o solo su argomenti indicati) ma diritti amm.vi (es. partecip. in assemblea) Possono essere acquisiti con conferimenti di vario titolo tra cui la prestazione dopera / servizi Lo statuto indica le varie modalit demissione, i diritti che conferiscono, le sanzioni in caso dinadempimento e la legge di circolazione se consentito >> ampia autonomia ed elasticit lasciate allautonomia privata Sono uno strumento per reperire facilmente capitali e si possono adattare al mercato a seconda delle esigenze --> elasticit voluta dal legislatore C. LA CIRCOLAZIONE DELLE AZIONI. 13. I titoli azionari I titoli azionari sono i documenti che rappresentano le azioni e ne consentono il trasferimento. Possono essere o no emessi nelle SPA chiuse: qualit di socio da iscrizione nel libro dei soci trasferimento con disciplina della cessione del contratto Per le SPA quotate o le cui azioni o obbligazioni sono diffuse in modo rilevante sul mercato non esistono pi i titoli --> gestione accentrata dematerializzata (solo registrazioni contabili) Le azioni sono titoli di credito emessi in base ad un determinato rapporto causale. Le azioni oggi devono essere nominative, salvo le azioni di risparmio e quelle emesse da Sicav che possono essere nominative o al portatore se interamente liberate. Azioni nominative --> disciplina generale dei titoli di credito nominativi [doppia annotazione] Azioni al portatore --> disciplina generale dei titoli di credito al portatore [consegna] I vincoli sulle azioni Le azioni possono essere costituite in usufrutto o in pegno e quindi sottoponibili a sequestro e pignoramento. In questo caso: Diritti amministrativi diritto di voto: allusufruttuario o creditore pignoratizio ma in modo da non ledere gli interessi del socio risarcimento danni diritti diversi dal voto: esercizio disgiunto tranne che sequestro, esercizio da parte del custode Diritto dopzione Spetta al socio che deve provvedere al versamento delle somme necessarie entro 3 gg dalla scadenza dellesercizio alienazione con banca o SIM Se laumento gratuito le nuove azioni sono sottoposte a pegno, usufrutto e sequestro. Azioni non interamente liberate Con pegno il socio deve versare il restante il creditore pignoratizio fa vendere a banca o SIM Con usufrutto versa lusufruttuario ma viene rimborsato alla termine dellusufrutto.

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I limiti alla circolazione delle azioni I limiti sono diversa natura: 1. Limiti legali La libera trasferibilit limitata dalla legge per: a. Le azioni liberate con conferimenti diversi dal denaro 1a del controllo della valutazione b. Le azioni con prestazioni accessorie senza il consenso del CDA 2. Limiti convenzionali La libera trasferibilit pu anche essere limitata da accordi intercorsi tra i soci. Tali accordi sono i cd sindacati di blocco. Essi: hanno lo scopo di evitare lingresso a terzi non graditi. vincolano solo le parti contraenti (= inopponibili a terzi) >> la vendita comunque valida; linadempiente risarcir gli altri contraenti
3.

Limiti statutari

La libera trasferibilit pu anche essere limitata da norme contenute nello statuto. Si inseriscono nellatto costitutivo clausole che acquistano efficacia reale e che possono essere opponibili ai terzi non graditi. Lo statuto pu anche vietare la circolazione delle azioni per un periodo non superiore ai 5 anni. Esistono diversi tipi di clausole: Clausole di prelazione Prima di vendere le azioni bisogna offrirle ai soci e di preferirli ai terzi a parit di condizioni. inefficacia del trasferimento --> riscatto dellazione da parte dei soci dal terzo Clausole di gradimento Due sottocategorie di clausole che prevedono il trasferimento se Possesso di determinati requisiti da parte dellacquirente Consenso di un organo sociale (quasi sempre CDA) [cd di mero gradimento] Se rifiuto acquisto da parte della societ o recesso dellalienante. Contestate perch abuso da parte del controllo verso i soci di minoranza. Clausole di riscatto Le azioni possono essere riscattate dalla societ al verificarsi di determinati eventi. Valore si determina da disciplina del recesso e, se la societ a riscattare, anche quella sulle azioni proprie. Tali clausole possono essere inserite o tolte con approvazione dellassemblea straordinaria; a chi era in disaccordo viene riconosciuto il diritto di recesso. Operazioni su azioni proprie Sono operazioni pericolose perch minano lintegrit del CS, per i diritti amministrativi falsati e per il mercato dei titoli (es. evitare scalata). Sono 3 le situazioni regolate: 1. Sottoscrizione In nessun caso la societ pu sottoscrivere proprie azioni salvo lesercizio del diritto di opzione su azioni gi detenute dalla societ . Questo divieto agisce sia in caso di sottoscrizione diretta o da parte di terzi per conto della societ. chi ha sottoscritto deve liberare le azioni:
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sottoscrizione diretta >> amministratori o soci fondatori / promotori, salvo provino di essere esenti da colpe sottoscrizione indiretta >> terzo considerato sottoscrittore per conto proprio ma risponde in solido con amministratori per la liberazione dellazione. Acquisto Ci sono 4 condizioni: a. Somme utilizzate non superiore a utili distribuibili e riserve disponibili b. Le azioni da acquistare devono essere interamente liberate c. Autorizzazione specifica dellassemblea ordinaria d. Non superiore a 1/10 del CS tenendo conto anche delle azioni delle controllate. azioni vendute entro un anno e annullamento in mancanza di tale vendita 3. Altre operazioni Quando lacquisto funzionale alla riduzione del CS non sono applicabili limitazioni. La SPA non pu concedere prestiti o garanzie a favore di soci o terzi per la sottoscrizione di azioni proprie. La SPA non pu accettare azioni proprie in garanzia.
2.

Le azioni sociali detenute dalla societ: Hanno diritti amministrativi sterilizzati (no diritto di voto ma conteggio nel quorum) Gli utili spettano proporzionalmente alle altre azioni Il diritto dopzione spetta proporzionalmente alle altre azioni salvo lautorizzazione dellassemblea e le condizioni per lacquisto di azioni proprie Non possono essere liberamente utilizzate dagli amministratori senza lautorizzazione dellassemblea per qualsiasi operazione. D. LE OPERAZIONI DELLA SOCIET SULLE PROPRIE AZIONI. Si ha lo stesso problema delle azioni proprie quando due imprese acquistano una dallaltra e viceversa azioni con lo scopo di aumentare il CS in modo illusorio. 20. Sottoscrizione vietato alle societ di costituire o di aumentare il capitale mediante reciproca sottoscrizione di azioni, anche per tramite di societ fiduciarie o di interposta persona. (Art. 2360) Per la sottoscrizione di azioni della societ controllante, sono previste le stesse condizioni per lacquisto di azioni proprie (Art. 2359 Quinquies). Se vi comunque acquisto le azioni sono imputate agli amministratori che non dimostrino di essere esenti da colpe o dal terzo che le ha sottoscritte. 21. Acquisto Esso ammissibile senza limiti: a) Quando non esiste un rapporto di controllo b) Se lincrocio tra controllante e controllate si considera cmq attribuibile alla controllante Diversamente assoggettato alle stesse condizioni dellacquisto di azioni proprie + no diritto di voto della controllata nella controllante. Se si violano tali condizioni si ha la vendita entro un anno e, in mancanza di questa, lannullamento delle azioni da parte della controllante con rimborso alla controllata del loro valore.
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Se le SPA sono quotate: a) Lincrocio non pu superare il 2% b) Se una non quotate, la quotata pu detenere il 10% della non quotata Se si eccedono tali limiti, no diritto di voto per parte in eccedenza + vendita entro un anno; se questa non avviene, no diritto di voto per lintera partecipazione. delibere impugnabili. NB in questo caso si possono utilizzare tutti i soldi voluti (no utili distribuibili e riserve) perch il pericolo di annacquamento del capitale limitato dalle % di partecipazione. 22. Altre operazioni.

VI. LE PARTECIPAZIONI RILEVANTI. I GRUPPI DI SOCIETA.


A. LE PARTECIPAZIONI RILEVANTI 1. Linformazione sulle partecipazioni rilevanti. Lindividuazione dei principali azionisti di una societ non a volte di facile individuazione perch il libro dei soci: Indica lintestatario formale e non il possessore dellazione Viene aggiornato solo nel caso di esercizio dei diritti sociali Tale problema risulta maggiormente evidente nelle SPAQ --> norme sulla trasparenza. Lart.120 del TUF prevede lobbligo di comunicazione alle partecipate e alla CONSOB per: 1. tutti coloro che detengono il 2% del CS di una SPAQ 2. le SPAQ che detengono partecipazioni del 10% in SPA non quotate 3. quando si raggiungono 5, 7.5, 10 e poi di 5 in 5 e qnd si scende al di sotto di qst e del 2. NB! nel calcolo delle % computano solo le azioni o quote con diritto di voto ( azioni di risparmio) LA CONSOB determina quando comunicare anche la presenza di strumenti finanziari partecipativi. Se non si attiene alle norme della CONSOB sono previste delle sanzioni: pecuniarie di soppressione del voto per le azioni o strumenti finanziari non comunicati. --> se si vota cmq la delibera impugnabile se il voto determinante Vi sono norme sulla trasparenza anche per SPA non quotate di partecipazioni in societ di interesse pubblico quali: societ bancarie --> comunic. Banca dItalia societ di assicurazione --> comunic. ISVAP societ di intermediazione mobiliare, di gestione del risparmio e di investimento a capitale variabile --> comunic. CONSOB
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2. Acquisto di partecipazioni rilevanti in SPAQ Prima: per ottenere il controllo di una societ si poteva accordarsi con il principale azionista (no
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premio di maggioranza ai piccoli azionisti), lanciare un OPA (offerta pubblica di acquisto) ostile o rastrellare azioni con lanonimato (aumento quotazione). Oggi: massima trasparenza nel passaggio di propriet di pacchetti di controllo per permettere a tutti gli azionisti di godere del premio di maggioranza. Sono stati introdotti 2 principi cardine: a) OPA obbligatoria per il trasferimento del pacchetto di controllo b) Sia che lOPA sia obbligatoria sia facoltativa deve svolgersi con determinate regole di comportamento. OPA obbligatoria I casi in cui lOPA obbligatoria sono 2:
a) 1.

OPA successiva totalitaria Chiunque acquisti a titolo oneroso venga a detenere una quota del 30 % di azioni che attribuiscono diritto di voto nelle delibere riguardanti nomina di amministratori e organo di controllo, deve obbligatoriamente promuovere unOPA sulla totalit delle azioni. --> Si consente agli az. di minoranza di uscire dalla societ con il cambiamento dellazionista di controllo. --> il prezzo da pagare agli az. di minoranza la media tra prezzo medio di mercato dellultimo anno e quello pi elevato pagato fuori borsa

--> al posto di lanciare unOPA totalitaria si pu lanciare unOPA preventiva che porti ad ottenere una partecipazione superiore al 30% LOPA preventiva facoltativa e pu essere totale (100% azioni) o parziale (almeno il 60%) --> si fissa liberamente il prezzo delle azioni NB lOPA preventiva parziale devessere autorizzata dalla CONSOB e dagli az. di minoranza OPA successiva totalitaria 2. OPA residuale Chiunque detiene pi del 90 % di azioni tenuto a lanciare unOPA sulla totalit delle azioni al prezzo fissato dalla CONSOB se non ripristina entro 120 gg un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle azioni. --> si consente agli azionisti di minoranza di uscire a un prezzo equo quando la societ ormai saldamente in mano a un gruppo di controllo. Chi cmq detiene il 98 % delle azioni deve acquistare coattivamente il restante ad un prezzo fissato dal tribunale [cd Acquisto coattivo] Se si viola lobbligo di OPA: Il diritto di voto non pu essere esercitato per lintera partecipazione Le azioni eccedenti il 30 o 90 % devono essere alienate entro 12 mesi 3. Le offerte pubbliche di acquisto e di scambio. Regole di comportamento nelle OPA OPA = una proposta irrevocabile rivolta a parit di condizioni a tutti i titolari dei prodotti che ne formano oggetto. LOPA si svolge sotto il controllo della CONSOB che pu anche sospendere o far decadere lOPA. Per lanciare unOPA ci sono varie fasi:
a) Documento di offerta

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Bisogna dare preventiva comunicazione alla CONSOB della volont di lanciare unOPA allegando un documento dofferta con le informazioni necessarie. Il documento viene poi inviato anche alla societ target che obbligata a diffonderne un comunicato con i dati utili riguardanti lofferta.
b) Accettazioni dellofferta

Possono essere raccolte dallofferente o da intermediari indicati, sempre con trasparenza Gli amministratori devono astenersi da compiere operazioni che contrastino lOPA salvo che lassemblea rimuova questo divieto con la maggioranza del 30% del CS. --> lancio di unOPA concorrente da una societ amica (cavaliere bianco) e rialzi vari

c) Difesa dallOPA

d) Chiusura dellOPA

A scadenza lofferta diventa irrevocabile se si raggiunge il quantitativo minimo indicato nel documento. Se si eccede bisogna vedere cosa prevedeva il documento.

4. Limiti allassunzione di partecipazioni rilevanti. 5. Le partecipazioni modificative delloggetto sociale. Le partecipazioni a responsabilit illimitata. 6. Le partecipazioni reciproche B. I GRUPPI DI SOCIET 1. Il fenomeno di gruppo. I problemi Gruppo di societ = insieme di societ formalmente autonome ed indipendenti ma assoggettate ad una direzione unitaria. = ad ununica impresa dal punto di vista economico vi sono pi imprese dal punto di vista giuridico. I gruppi sono largamente diffusi per i vantaggi economici ottenibili ed necessaria una specifica disciplina che: a) Assicuri linfo sui collegamenti di gruppo e sullandamento economico del gruppo b) Eviti che intrecci di partecipazioni alterino lintegrit della capogruppo c) Eviti che le decisioni delle societ figlie ispirate dall interesse di gruppo pregiudichino le aspettative dei soci e dei terzi di quella societ. Nel sistema italiano disciplinato il controllo societario e lattivit di direzione e coordinamento. 2. Societ controllate e direzione unitaria. Societ controllata = societ posta sotto linfluenza dominante di unaltra societ che ne indirizza lattivit nel senso voluto Collegata = societ posta sotto linfluenza notevole (20% o 10% in SPAQ)
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Il controllo pu essere di varie forme:


1.

Controllo di diritto

Si dispone della maggioranza dei voti esercitabili nellassemblea ordinaria (nomina CDA) sia in modo diretto che indiretto (voti di controllate, fiduciarie e di interposta persona)
2.

Controllo di fatto

Si dispone di una quantit di voti sufficiente per avere uninfluenza dominante nellassemblea.
3.

Controllo derivante da vincoli contrattuali (economico)

Si dispone di un particolare vincolo contrattuale che pongono la controllata in una situazione di oggettiva dipendenza economica. Per la presenza di un gruppo bisogna presumere lesercizio dellattivit di direzione e controllo. Art. 2497 sexies. Si presume, salvo prova contraria, che lattivit di direzione e coordinamento di societ sia esercitata dalla societ o ente che: a. rediga il consolidato b. controlli le societ c. risulti da un contratto con le societ medesime o da clausole dei loro statuti. 3. Disciplina dei gruppi
Pubblicit

istituita una apposita sezione del registro delle imprese nel quale sono iscritte le societ che esercitano attivit di direzione e coordinamento (D&C) e le loro controllate. Gli amministratori delle controllate hanno il dovere di procedere a tale iscrizione e di indicare nella corrispondenza la soggezione alla societ con D&C responsabili dei danni di soci o terzi per la mancata conoscenza di tali fatti Vi lobbligo di redazione del bilancio consolidato di gruppo che evidenzia landamento economico del gruppo considerato come unit. NB! divieto di sottoscrizione e azioni della controllante da parte della controllata per pi del 10%.
Responsabilit

Pur restando la formale indipendenza giuridica e quindi la responsabilit va posta lattenzione sulle operazioni fatte nellinteresse di gruppo ma che pregiudicano linteresse della singola societ. Art. 2497 Le societ o gli enti che, esercitando attivit di D&C violano i principi di corretta gestione societaria e imprenditoriale delle societ controllate, sono direttamente responsabili nei confronti dei soci di queste per il pregiudizio arrecato alla redditivit [socio] e per la lesione cagionata allintegrit del patrimonio sociale [creditore]. Il socio e il creditore sociale lesi dalla violazione dei principi di corretta gestione devono prima rifarsi sulla loro societ e poi sulla capogruppo --> il danno va valutato a fronte dellinsieme dei vantaggi compensativi derivanti dallappartenenza al gruppo e nn della singola operazione --> in solido con la capogruppo rispondono coloro che abbiano preso parte al fato lesivo e coloro che ne abbiano consapevolmente tratto beneficio ATT! c danno solo se si viola la corretta gestione!
61

Art. 2497 ter Le decisioni delle societ soggette ad attivit di D&C, quando da queste influenzate, devono essere analiticamente motivate e recare puntuale indicazioni delle ragioni e degli interessi la cui valutazione ha inciso sulla decisione . --> gli amministratori motivano la loro decisione per provare che sono esenti da colpe e evitare la responsabilit nei loro confronti Nei finanziamenti infragruppo si applica la disciplina per i finanziamenti da parte dei soci nella SRL quando sarebbe necessario o ragionevole un aumento di CS --> postergazione nel rimborso = tutela dei creditori
Recesso

riconosciuto ai soci della societ soggetta a D&C quando vi siano eventi riguardanti la capogruppo che cambiano le condizioni di rischio nelle controllate. Art. 2497 quater. Il socio di societ soggetta ad attivit di D&C pu recedere: a) quando la societ con D&C delibera una trasformazione del suo scopo sociale o un cambiamento delloggetto tale da laterare in modo sensibile e diretto le condizioni economiche e patrimoniali della controllata b) quando il socio ha esercitato nei confronti della capogruppo azione di responsabilit e abbia ottenuta la sentenza di condanna esecutiva; in tal caso il diritto di recesso pu essere esercitato solo per lintera partecipazione c) allinizio e alla cessazione dellattivit di D&C se derivano alterazione delle condizioni di rischio dellinvestimento e non venga promossa unOPA. 11. Il gruppo insolvente Non c disciplina se una societ facente parte del gruppo fallisce. Si pu far riferimento allamministrazione straordinaria dei grandi gruppi insolventi: Gli amministratori delle societ che hanno abusato di D&C rispondono in solido con gli amministratori della societ fallita per i danni cagionati alla societ stessa. = gli amministratori della capogruppo sono coinvolti nella responsabilit degli amministratori delle societ dominate per i danni derivanti dalle direttive di gruppo

12. Le lettere di Patronage

VII. LASSEMBLEA.
1. Gli organi della S.p.a. In ogni SPA ci sono tre distinti organi: Assemblea dei soci Organo con funzioni deliberative determinate dalla legge su atti di maggior rilievo Organo deliberativo Organo che gestisce limpresa e con ampi poteri decisionali Organo di controllo interno
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Oggi il Codice civile, in seguito alla riforma del 2003, prevede diversi sistemi di combinarli:
a. Sistema tradizionale

Lamministrazione e il controllo sono esercitati da due organi distinti nominati entrambi dallassemblea. b. Sistema monistico Lamministrazione esercitata da un consiglio di amministrazione nominato dallassemblea allinterno del quale vi un comitato per il controllo della gestione composto da amministratori che devono essere: Non esecutivi Indipendenti
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CDA

Coll. Assemblea

CDA al cui interno vi il comitato di gestione

Assemblea Consiglio di gestione Consiglio di Assemblea

c. Sistema dualistico

Lamministrazione esercitata da un consiglio di sorveglianza che a sua volta nomina un consiglio di gestione per il controllo. Al consiglio di sorveglianza sono delegate ulteriori funzioni che solitamente pervengono allassemblea.

NB! Dal 2003 il controllo contabile di tutte le SPA affidata ad un organo esterno quale il revisore o la societ di revisione contabile indipendentemente dal modello prescelto. NB! se non disposto diversamente si intende adottato il sistema tradizionale 2. Nozione e distinzione Lassemblea Lassemblea un organo collegiale che decide secondo il principio maggioritario sulle questioni a essa riservate dalla legge o dallatto costitutivo. Principio maggioritario = le decisioni prese a maggioranza vincolano tutti i soci anche i dissenzienti o gli assenti Organo collegiale = composto dalle persone dei soci (o da coloro a cui spetta lesercizio del diritto di voto come vedremo pi avanti) A seconda delloggetto delle delibere distinguiamo in: Assemblea ordinaria Art. 2364: Nelle societ prive di consiglio di sorveglianza (quindi in quelle con sistema tradizionale e monastico), lassemblea ordinaria: a. Approva il bilancio b. Nomina e revoca amministratori, sindaci e il presidente del collegio sindacale, il soggetto demandato del controllo contabile c. Compenso degli amministratori e sindaci se non gi stabilito nellatto costitutivo d. Delibera su responsabilit amministratori e sindaci e. Approva il regolamento dei lavori assembleari f. Delibera sugli altri oggetti attribuiti dalla legge e sulle autorizzazioni eventualmente richieste dallo statuto per il compimento di atti degli amministratori ferma in ogni caso la loro responsabilit [delibera cd residuale]. Assemblea straordinaria Art. 2365: Lassemblea straordinaria delibera:
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a. Sulle modificazioni dello statuto b. Sulla nomina, sulla sostituzione e sui poteri dei liquidatori c. Su ogni altra materia espressamente attribuita dalla legge alla sua competenza

Lo statuto pu per attribuire al CDA la competenza su materie per legge riservate allassemblea straordinaria come, ad esempio: 1. fusione fra controllante e controllata quando intermente posseduta o per il 90% 2. indicazione degli amministratori che hanno la rappresentanza 3. istituzione e soppressione di sedi secondarie 4. trasferimento della sede nel territorio nazionale 5. riduzione del CS in caso di recesso del socio 6. adeguamento statuto a disposizioni normative. Esistono due tipi di assemblea: Assemblea generale = dei soci. Lassemblea unica e generale se la societ ha emesso solo azioni ordinarie. Assemblea speciale = dei possessori di particolari categorie di azioni alle quali si applica: La disciplina dellassemblea straordinaria se la SPA non quotata La disciplina dellassemblea delle azioni di risparmio se la SPA quotata ATT! Lassemblea non decide mai sulla gestione della SPA che esclusivamente affidata agli Amministratori, al massimo delibere con valore consultivo. 3. Il procedimento assembleare Lassemblea si compone di varie fasi: CONVOCAZIONE deliberata dal CDA con indicazione del giorno , ora, luogo delladunanza e dellordine del giorno deliberata dai sindaci nelle societ quotate se: non vi provvedono gli amministratori e la convocazione obbligatoria. Sussistono fatti censurabili Non ci sono amministratori La convocazione pu essere: Facoltativa = decisa dal CDA ogni volta che lo ritengano opportuno Obbligatoria = almeno una volta lanno entro il termine previsto dallo statuto e comunque non superiore a 120 giorni dopo la chiusura dellesercizio. --> pu essere portato a 180 giorni in caso di imprese con bilancio consolidato o con particolari esigenze (va motivata la dilazione) La convocazione pu avvenire: Per istanza degli amministratori Per istanza del collegio sindacale Per istanza di tanti soci che rappresentino almeno il 10% (o minore se prevista nello statuto) del capitale sociale e indichino le materie su cui discutere (art. 2367) non possono inserire argomenti su cui si pu deliberare solo su proposta del CDA ordinata con decreto dal tribunale dopo aver sentito lorgano amministrativo e lorgano di controllo che ingiustificatamente non lhanno convocata.

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Nelle societ quotate poi oggi previsto che i soci che rappresentano almeno un quarantesimo del capitale possono chiedere lintegrazione dellordine del giorno di unassemblea gi convocata. (legge 262/2005). N la convocazione n lintegrazione dellordine del giorno su richiesta della minoranza sono per ammesse per gli argomenti sui quali lassemblea deve deliberare su proposta degli amministratori. Procedura di convocazione Lassemblea convocata nel comune dove ha sede la societ o se diversamente disposto dallo statuto (art. 2363). Lavviso di convocazione: Pu essere pubblicato nella G.U. 15 giorni prima dellassemblea Pu essere pubblicato in un quotidiano 15 giorni prima se lo statuto lo prevede Pu essere portato a conoscenza dei soci con mezzi che ne garantiscano la prova (es. raccomandata con ricevuta di ritorno) 8 gg prima dellassemblea per le societ chiuse il cui statuto lo preveda Deve contenere giorno, ora, data e ordine del giorno (=questultimo contiene le materie da trattare, delimita le competenze di quellassemblea e impedisce di deliberare su ulteriori e diversi argomenti). Sono tuttavia consentite le delibere strettamente consequenziali ed accessorie. Nelle stesse forme dellavviso di convocazione, per le societ quotate, viene pubblicato lintegrazione dellordine del giorno su richiesta della minoranza, che deve avvenire almeno 10 giorni prima di quello fissato per lassemblea. Lassemblea totalitaria: pur in assenza di convocazione (o di convocazione nelle forme di legge), lassemblea regolarmente costituita quando rappresentato: = 100% Capitale Sociale (con diritto di intervento) + maggioranza degli organi amministrativi e di controllo + il rappresentante comune degli azionisti di risparmio e delle obbligazioni. ognuno dei soci pu dichiarare di non essere informato e impedire la deliberazione. 4. Costituzione dellassemblea. Validit delle deliberazioni. Nella costituzione dellassemblea abbiamo 2 tipi di quorum: Quorum costitutivo Necessario perch lassemblea sia regolarmente costituita. Nel suo compito non si calcolano le azioni senza diritto di voto ma si computano quelle con diritto di voto sospeso (es. azioni proprie e socio moroso) Quorum deliberativo Necessario perch una deliberazione sia approvata. Non sono computate nemmeno quelle con diritto di voto sospeso. A seconda del tipo di assemblea e della convocazione abbiamo diversi quorum costitutivi e deliberativi: 1. Assemblea ordinaria a. In prima convocazione Quorum costitutivo: almeno del CS con diritto di voto Quorum deliberativo: 50% + 1 delle azioni presenti b. In seconda convocazione Quorum costitutivo: nessuno = sempre costituita validamente Quorum deliberativo: 50% + 1 delle azioni presenti
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Assemblea straordinaria per SPA che non fanno ricorso a capitale di rischio a. In prima convocazione Quorum costitutivo e deliberativo: 50% + 1 del CS 2 con diritto di voto b. In seconda convocazione Quorum costitutivo: pi di 1/3 del CS Quorum deliberativo: 2/3 delle azioni presenti c. Eccezioni: Per delibere di particolare importanza (cambiamento oggetto sociale, trasferimento della sede allestero) comunque richiesto come quorum deliberativo pi di 1/3 del CS Per escludere il diritto dopzione richiesto come quorum deliberativo 50% +1 del CS. 3. Assemblea straordinaria per SPA che fanno ricorso al mercato dei capitali a. In prima convocazione Quorum costitutivo: almeno del CS con diritto di voto (come AS di SPA chiusa) Quorum deliberativo: 2/3 delle azioni presenti b. In seconda convocazione Quorum costitutivo: pi di 1/3 del CS (come AS di SPA chiusa) Quorum deliberativo: 2/3 delle azioni presenti c. Eccezioni Solo quella sul diritto dopzione, le altre sono state abolite per evitare il problema dellassenteismo che bloccava tali delibere.
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5. Svolgimento dellassemblea. Verbalizzazione. Il presidente dellassemblea: indicato nello statuto o eletto con la maggioranza dei presenti Poteri del Presidente: garantisce la regolarit della costituzione dellassemblea, accerti lidentit e la legittimazione dei presenti, regola lo svolgimento e accerta le delibere Poteri derivati: assume decisioni su aspetti dellattivit dellassemblea non regolati dalla legge, dallo statuto o dal regolamento assembleare. coadiuvato da un segretario; in assemblea straordinaria esso un notaio. Rinvio dellassemblea = non oltre 5 giorni: da 1/3 dei soci che dichiarano di non essere sufficientemente informati. Il rinvio pu essere esercitato una sola volta per lo stesso oggetto. Informazione preassembleare: Le norme volte ad assicurare lesercizio consapevole del voto in occasione di delibere di particolare rilievo (es. approvazione di bilancio, fusione, scissione), con limposizione agli amministratori dellobbligo di redigere e di depositare preventivamente presso la sede sociale specifici documenti informativi e/o relazioni illustrative. Votazione: Nulla stabilito per quanto riguarda i sistemi di votazione conseguiti nelle assemblee sociali. Il modo con cui procedere alla votazione pu essere perci
2

del CS dei presenti --> maggior rigidit 66

liberamente stabilito di volta in volta. Non ammissibile la votazione a scrutinio segreto. Verbalizzazione: il verbale il documento da cui risultano le delibere assembleari e in quelle straordinarie devessere redatto dal notaio. Esso: Deve essere redatto senza ritardo Deve essere trascritto nel libro delle adunanze a cura degli amministratori Deve essere trascritto nel registro delle imprese nel caso che una delibera modifichi latto costitutivo Deve allegare lidentit e il capitale rappresentato da ogni socio Deve allegare le modalit e il risultato delle votazione e i soci favorevoli, astenuti o dissenzienti --> importante per impugnazione Lo statuto Lo statuto pu: modificare solo in aumento le maggioranze previste per legge >> no per approvazione del bilancio e per la nomina o revoca delle cariche sociali stabilire norme speciali per la nomina alle cariche sociali prevedere convocazioni successive alle quali si applicano quelle della seconda convocazione >> per SPA aperte in AS dopo la II convocazione, il quorum costitutivo si abbassa a 1/5 del CS mentre il deliberativo non cambia 2/3. Tipo dassemblea AO di Ia convocazione AO di IIa convocazione SPA CHIUSE: AS di Ia convocazione SPA CHIUSE: AS di IIa convocazione Quorum costitutivo del Capitale sociale Nessuno Almeno sociale del Capitale Quorum deliberativo 50% +1 del CS presente 50% + 1 del CS presente 50% + 1 del CS della SPA 2/3 del CS presente Pi di 1/3 del CS della SPA per delibere di particolare imp.; Pi di CS della SPA per escludere il diritto dopzione 2/3 del CS presente (differenza con chiuse) 2/3 del CS presente Pi di CS della SPA per escludere il diritto dopzione

Almeno 1/3 del Capitale sociale

SPA CHIUSE: Eccezioni

SPA APERTE: AS di Ia convocazione SPA APERTE: AS di IIa convocazione SPA APERTE: Eccezioni

Almeno sociale

del

Capitale

Almeno 1/3 del Capitale sociale

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6. Il diritto di intervento. Il diritto di voto. Art. 2370: Possono intervenire allassemblea gli azionisti cui spetta lesercizio del diritto di voto3. Art. 2352: Possono intervenire allassemblea i soggetti che pur non essendo soci hanno il diritto di voto (creditore pignoratizio e usufruttuario). Non sono pi obbligatori ma possono essere previsti dallo statuto con termini liberi per le SPA chiuse o non superiori ai 2gg per le SPA aperte: il deposito preventivo delle azioni presso la sede della societ >> aggiornamento del libro dei soci il divieto di ritiro anticipato delle azoni Lo statuto pu inoltre prevedere la possibilit di voto telematico o per corrispondenza, nelle SPA aperte le modalit di tali esercizi sono regolate dalla CONSOB. 7. La rappresentanza in assemblea Esistono due discipline: 1. APPLICABILE A TUTTE LE SPA La delega deve: Essere conferita per iscritto Contenere il nome del rappresentante e di un suo eventuale sostituto sempre revocabile fino al giorno precedente lassemblea Opera solo per singole assemblee (in tutte le sue convocazioni) salvo si abbia una procura generale o una procura data ad un proprio dipendente non della societ. La rappresentanza non pu essere data a organi amministrativi, di controllo o dipendenti della societ esercizio di voto senza correlato investimento e a favore del gruppo di comando. Pu essere conferita solo per le singole assemblee. Limitazioni numeriche Ogni rappresentante non pu rappresentare: Pi di 20 soci nelle SPA chiuse Pi di 50, 100, 200 soci nelle SPA chiuse a seconda delle dimensioni del CS Nonostante queste norme esiste ancora oggi il fenomeno di rastrellamento da parte dei gruppi di comando di deleghe; forse era meglio fare in modo che i piccoli azionisti rilasciassero le deleghe in modo consapevole grazie ad una informazione preventiva (cm USA).
2.

APPLICABILE SOLO ALLE SPA APERTE IN ALTERNATIVA ( RIFORMA 1998 SPA QUOTATE) Sono previsti due nuovi istituti rispetto allaltra disciplina:
a. Sollecitazione

= richiesta di deleghe di voto da parte di un soggetto che richiedono ladesione a specifiche proposte di voto. Il committente deve avere almeno l1% delle azioni con diritto di voto da almeno 6 mesi e deve obbligatoriamente affidarsi ad un intermediario professionale. Il contenuto del modulo di delega e del prospetto di proposta di voto sono determinati dalla CONSOB.
3

Basta una serie continua di girate per legittimare il diritto di voto

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b. Raccolta di deleghe

= richiesta di deleghe di voto da parte di una associazione di azionisti nei confronti dei propri associati. Gli associati possono comunque non conferire la delega e indicare come dovr essere esercitato il proprio voto. - Regole comuni: La CONSOB stabilisce regole di trasparenza e correttezza per questi istituti in modo da consentire una decisione consapevole da parte dellazionista. 8. Limiti allesercizio del voto. Il conflitto dinteressi. Art. 2373 La deliberazione approvata con il voto determinante di soci che abbiano, per conto proprio o di terzi, un interesse in conflitto con quello della societ impugnabile qualora possa recarle danno. Abbiamo una delibera impugnabile a causa di conflitto dinteressi se: Il socio in conflitto ha votato (pu astenersi) Il suo voto sia stato determinante La delibera possa danneggiare la societ --> basta potenzialit.
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La delibera adottata col voto del socio in conflitto di interessi annullabile se intercorrono due condizioni: a. prova di resistenza = il voto stato determinante b. danno potenziale = la delibera pu danneggiare la societ. Lart. 2373, comma II presenta anche due ipotesi tipiche di conflitto dinteressi: Gli amministratori non possono votare nelle deliberazioni riguardanti la loro responsabilit I componenti del consiglio di gestione non possono votare nelle deliberazioni riguardanti la nomina, la revoca o la responsabilit dei consiglieri di sorveglianza --> in questo caso vieta addirittura il voto impugnabilit
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Negli abusi della maggioranza a danno della minoranza non per invocabile lart. 2373. In questi casi (es. aumento CS a pagamento per far diminuire quota azionisti di minoranza), la giurisprudenza ha affermato che: Le delibere prese con lo solo scopo di danneggiare i singoli soci sono annullabili. difficile comunque dar prova di un danno specifico 9. I sindacati di voto. Patti parasociali (o sindacati di voto) = due o pi soci si accordano circa le modalit dellesercizio del diritto di voto in modo da decidere uinivocamente previo confronto; la decisione presa nel confronto vincola tutti gli aderenti al patto anche se dissenzienti. I sindacati di voto possono essere: Occasionali Permanenti. In questo caso si dividono in : A tempo determinato (max 5 anni e rinnovabili in SPA chiuse; max 3 anni in SPA aperte4) A tempo indeterminato (recesso con preavviso di 6 mesi Spa quotate 180 giorni)
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Si applicano anche a patti di semplice consultazione; nelle SPA chiuse i limiti non si applicano a patti di collaborazione nella produzione con altre societ e in patti relativi a controllate per intero

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Riguardare tutte le delibere Riguardare solo alcune delibere (es. nomina amministratori).

Allinterno del patto parasociale si pu decidere a maggioranza o allunanimit ma, tale decisione, vincola comunque tutti gli aderenti al sindacato di voto. VANTAGGI: I sindacati di voto consentono di dare stabilit di indirizzo alla condotta della societ ma svuotano anche di significativit sostanziale 5 il procedimento assembleare in quanto le decisioni si prendono al di fuori dellassemblea e non necessariamente con la maggioranza di capitale (la maggioranza dei soci sindacati infatti basterebbe). Danno un indirizzo unitario allazione dei soci sindacati. PERICOLI: cristallizzano il gruppo di controllo, il procedimento assembleare viene rispettato solo formalmente. EFFETTI: Il voto effettuato in violazione del patto parasociale comunque valido ma il socio dovr risarcire il danno agli altri soci. il patto funziona solo tra le parti e non vincola assolutamente la societ Ambito di applicazione: Il regime di pubblicit previsto per le societ con azionariato diffuso e diverso fra quotate e non quotate. Societ non quotate che non fanno ricorso al capitale di rischio Nessun regime di pubblicit Per le societ non quotate che fanno ricorso al capitale di rischio Comunicazione dei patti parasociali allinizio dellassemblea e trascrizione nel verbale impugnabilit se voti determinanti e sospensione diritto di voto degli aderenti al patto Societ quotate I sindacati di voto devono essere: Comunicati alla CONSOB Depositati nel registro delle imprese Pubblicati per estratto sulla stampa quotidiana impugnabilit se voti determinanti, nullit dei patti e sospensione del diritto di voto. 10. Le deliberazioni assembleari invalide. Le deliberazioni sono invalide sostanzialmente per due motivi: A. Violazione delle norme che regolano il procedimento assembleare B. Violazioni che riguardano il contenuto della delibera
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Nelle SPA abbiamo una grossa differenza tra le norme che la regolano e il diritto comune in tema di invalidit:
Diritto comune Nullit Annullabilit Fattispecie generale: violazione norme imperative Fattispecie speciale SPA Fattispecie speciale: 3 casi previsti dalla legge Fattispecie generale: violazione norme della legge o dello statuto

Il regime delle SPA si caratterizza in questo modo per lesigenza di certezza che deve derivare dallattivit imprenditoriale che non sarebbe possibile se si avesse un campo dapplicazione della nullit vasto. Nel sistema previgente:
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Formalmente infatti dal punto di vista assembleare non cambia nulla. Sono comunque richiesti gli stessi quorum.

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Annullabilit per vizi di procedimento Nullit solo per delibere con oggetto impossibile e illecito Nullit per delibere inesistenti (creazione giurisprudenziale) = vizi di procedimento talmente gravi da non potersi considerare come attivit dassemblea -- > nullit alto grado di soggettivit = incertezza >> riforma del 2003
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La riforma del 2003 elimina la categoria delle delibere inesistenti: A. DELIBERE ANNULLABILI [ART. 2377] Sono annullabili tutte le deliberazioni che non sono prese in conformit della legge o dello statuto. Possono sicuramente dar vita ad annullabilit: a. La partecipazione allassemblea di persone non legittimate se la loro partecipazione era determinante per la costituzione dellassemblea b. Linvalidit di singoli voti o il loro errato conteggio se determinanti per raggiungere la maggioranza c. Incompletezza o inesattezza del verbale se impedisce di fatto laccertamento del contenuto, degli effetti e della validit della delibera I soggetti legittimati allazione di annullabilit (cd impugnativa) della delibera sono: Soci assenti, dissenzienti o astenuti ma con diritto di voto Amministratori, consiglio di sorveglianza e consiglio di gestione Rappresentante comune degli azionisti di risparmio CONSOB, Banca dItalia e ISVAP in alcuni casi tassativamente previsti
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Limpugnativa pu per essere proposta solo da chi possiede: Nelle SPA APERTE: 1 del capitale sociale Nelle SPA CHIUSE: 5 % del capitale sociale Tale limite pu essere escluso dallo statuto e, al massimo, chi non raggiunge tali limiti, pu chiedere il risarcimento per i danno cagionati dalla non conformit della delibera. Termine: limpugnativa o lazione di risarcimento danni devono essere proposte entro breve termine di decadenza: 90 giorni dalla data della deliberazione o, se questa soggetta a trascrizione o anche solo a deposito nel registro delle imprese, 90 giorni dalliscrizione o dal deposito. Termine allungato a 180 giorni dalla Consob, per la Banca dItalia e per lIsvap. Lazione di annullamento: Procedimento di impugnazione proposta al tribunale del luogo dove la societ ha la sede; dichiarazione del possesso delle azioni, se questo viene meno: no annullabilit. Per evitare impugnative presuntuose il tribunale pu chiedere una garanzia per leventuale risarcimento dei danni alla societ ai soci opponenti Ha effetto per tutti i soci e obbliga gli amministratori ai provvedimenti necessari sotto la propria responsabilit Non ha effetto su chi ha acquistato in buona fede da terzi dei diritti in esecuzione della delibera annullata Pu essere chiesta la sospensione degli effetti della delibera fino allannullamento la delibera produce effetti. Non possibile quando la delibera stata sostituita con una conforme alla legge o se stata revocata dallassemblea 11. Le deliberazioni nulle. DELIBERE NULLE [ART. 2379] La delibera nulla solo nei 3 casi indicati tassativamente dalla legge: 1. Mancata convocazione dellassemblea
B.

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Non si ha nullit della delibera se lavviso era irregolare ma comunque idoneo ad avvertire i legittimati allassemblea sulla data e sulla convocazione dellassemblea. Lazione di nullit non pu essere esercitata da chi aveva dato il suo assenso allo svolgimento dellassemblea. 2. Mancanza del verbale Il verbale non si considera mancante se: Contiene data e oggetto della delibera e sia sottoscritto dal presidente dassemblea o dal presidente del CDA o del CDS o dal segretario o dal notaio La nullit in questo caso pu essere sanata con la verbalizzazione prima della prossima assemblea salvi i diritti acquisiti dai terzi di buona fede che ignoravano la delibera.
3. Impossibilit o illiceit delloggetto

Si ha nullit quando loggetto illecito (es. non redigere bilancio) o impossibile (es. trasferire la sede in mezzo al mare) ma anche quando la delibera ha oggetto lecito ma contenuto illecito (es. bilancio falso approvato). Legittimazione ad agire: chiunque vi abbia interesse + dal giudice dufficio Termini per lazione: 3 anni dalliscrizione nel registro delle imprese o nel libro delle adunanze; salvo modifiche dellatto costitutivo illecite o impossibile in cui non c termine di prescrizione. Come per le delibere annullabili anche per quelle nulle: I diritti acquistati in buona fede dai terzi in esecuzione della delibera non sono pregiudicati dalla dichiarazione di nullit La nullit non pu essere dichiarata se la delibera sostituita con una legale. Casi particolari di nullit Sono: Aumento CS, Riduzione CS e emissione obbligazioni. Gli effetti di tali casi sono: Termine per lazione di 6 mesi (tranne se mancata convocazione: 90 gg); in SPA aperte, no dichiarazione di nullit aumento CS/riduzione CS/emissione obbligazioni se parziale esecuzione --> risarcimento dei danni ai soci e ai terzi
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VIII. AMMINISTRAZIONE.
1. I sistemi di amministrazione e controllo. a. tradizionale b. dualistico c. monistico Vedi primo paragrafo capitolo precedente + capitolo X. 2. Struttura e funzioni dellorgano amministrativo.

Iniziamo ora con lanalizzare il modello tradizionale: Lorgano amministrativo pu essere composto da: un amministratore unico un CDA che decide in modo collegiale
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un CDA che delega il potere di gestione ad altri soggetti quali il comitato esecutivo o lamministratore delegato. Art. 2380 La gestione dellimpresa spetta in via esclusiva agli amministratori, i quali compiono le operazioni necessarie per lattuazione delloggetto sociale.

In generale le funzioni dellorgano amministrativo sono: 1. Gli amministratori deliberano su tutti gli argomenti attinenti alla gestione che non siano riservati allassemblea per legge 2. gli amministratori hanno la rappresentanza generale dellimpresa 3. danno impulso allattivit assembleare e ne attuano le delibere 4. devono adempiere agli adempimenti pubblicitari indicati per legge, tenere i libri obbligatori e redigere bilancio 5. prevenire il compimento di atti pregiudizievoli per la societ Tali poteri sono contemperati dalla responsabilit degli amministratori verso la societ, verso i terzi e verso i creditori sociali. 3. Il rapporto assemblea-amministratori.

4. Nomina e cessazione della carica Nomina Gli amministratori possono essere nominati: nellatto costitutivo dallassemblea successivamente (di regola) da Stato o enti pubblici se previsto dalla legge o dallo statuto Gli amministratori possono essere soci o non soci; vi sono inoltre: cause di ineleggibilit : interdizione, inabilitazione, fallimento, condanna ad una pena che comporta linterdizione per alcuni atti cause di incompatibilit: scegliere tra una carica e laltra Numero degli amministratori: determinato dallo statuto, il quale pu indicarne il numero minimo e massimo indicato di volta in volta dallassemblea se non previsto dallo statuto. Durata Gli amministratori restano in carica per un massimo di 3 anni e in particolare fino allapprovazione del bilancio dellultimo anno in cui erano in carica. Decadenza Essi possono decadere per: A. Dimissioni da parte degli amministratori. >> hanno effetto immediato se rimane in carica almeno del CDA prorogatio fino a accettazione della nomina da parte dei nuovi B. Revoca da parte dellassemblea (risarcimento se no giusta causa) C. Morte D. Decadenza (scadenza) dellufficio o sopravvenute cause di ineleggibilit Proroghe impossibili In questi 3 casi non si pu fare la prorogatio; 3 ipotesi (art. 2386): A. se rimangono pi di CDA Non si nominano di nuovi ma si continua cos con una delibera approvata dal consiglio sindacale [cd cooptazione] B. se rimangono meno di CDA

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si convoca lassemblea e si nominano di nuovi e questi scadono insieme a quelli in carica allatto della nomina C. se non rimane nessuno il collegio sindacale deve convocare con urgenza lassemblea per ricostituire lorgano amministrativo. Nel frattempo il collegio sindacale compie gli atti di gestione ordinaria. Sono valide le clausole che se cadono alcuni amministratori cadono tutti; in questo caso i superstiti (ancora per poco!) convocano lassemblea. La nomina e la revoca degli amministratori da iscrivere sul registro delle imprese. 5 . Compenso. Divieti. Art. 2389, compensi degli amministratori: I compensi spettanti ai membri del CDA e del comitato esecutivo sono stabiliti allatto della nomina o dallassemblea. Essi possono essere costituiti in tutto o in parte da partecipazioni agli utili o da stock options. >> delibera dellAS per eliminare diritto dopzione ai soci Il compenso: per particolari cariche (amm. delegato) determinato dal CDA col parere del Collegio Sindacale pu essere fissato in misura generale per tutti gli amministratori se previsto dallo statuto. Art. 2390, divieto di concorrenza: Gli amministratori non possono assumere la qualit di soci illimitatamente responsabili in societ concorrenti, n esercitare unattivit concorrente per conto proprio o di terzi, n essere amministratori o direttori generali in altre societ salvo autorizzazione dellassemblea.
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concessa anche anticipatamente da clausola nellatto

costitutivo Pena Linosservanza porta alle revoca dal mandato e al risarcimento degli eventuali danni naturalmente. 6. Il consiglio di amministrazione Il consiglio damministrazione svolge la sua attivit collegialmente. Tale attivit coordinata dal PRESIDENTE, il quale: convoca il CDA con data, giorno, ora e ordine del giorno ne coordina i lavori d info sulle materie trattate nellordine del giorno.
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I quorum richiesti per il CDA sono: Costitutivo = maggioranza degli amministratori; Deliberativo = maggioranza semplice dei presenti con voto per teste; Entrambi sono derogabili dallo statuto. Non ammesso il voto per rappresentanza perch la funzione di amministratore non delegabile! LINVALIDIT DELLE DELIBERE CONSILIARI Non sono previste cause di nullit (necessit di certezza) Le delibere sono annullabili se non conformi alla legge o allo statuto . Esse sono impugnabili entro 90gg da:
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Amministratori dissenzienti o assenti Collegio sindacale (nel suo insieme e quindi con sua delibera) Il procedimento dimpugnazione quello previsto per lassemblea e sono cmq salvi i diritti acquistati dai terzi in buona fede derivanti dallesecuzione della delibera invalida.

Un caso particolare di annullabilit deriva dalla posizione di conflitto dinteressi dellamministratore. In questo caso lamministratore in conflitto dinteressi: Deve darne notizia agli altri amm. e al CS indicandone natura, termini, origine e portata Se delegato, deve astenersi dalloperazione e investirne il CDA Il CDA deve, cmq, indicare nella delibera la motivazione e la convenienza nelloperazione. La delibera annullabile se e solo se idonea ad arrecare danno alla societ e se: Si violano i tre punti precedenti La delibera stata approvato dal voto determinante dellamm. in conflitto dinteressi La delibera pu essere anche impugnata da coloro non informati che avevano votato a favore. Se vi sono stati danni alla societ naturalmente lamministratore ne risponde e risponde anche se ha usato a proprio favore informazioni derivanti dal suo incarico. 7. Comitato esecutivo. Amministratori delegati. Art. 2381 Se lo statuto o lassemblea lo consentono, il consiglio di amministrazione pu delegare proprie attribuzioni ad un comitato esecutivo composto da alcuni dei suoi componenti o ad uno pi dei suoi soci componenti. La delega pu essere quindi data: A un comitato esecutivo = organo collegiale A 1 o + amministratori delegati = organi unipersonali che agiscono disgiuntamente A un comitato esecutivo + amm. delegato con funzioni ripartite La delega non pu essere data per alcuni argomenti quali: a) Redazione del bilancio desercizio b) Aumento CS o emissione obb. convertibili e gli adempimenti per la riduzione del CS c) Redazione del progetto di fusione / scissione. Gli organi delegati: Curano che lassetto organizzativo, amministrativo e contabile della SPA sia adeguato Danno info al CDA ogni 6 mesi e subito per operazioni rilevanti Danno info ad altri amministratori che lo richiedano. Il CDA svolge una funzione di controllo sulloperato degli organi delegati e infatti: Pu sempre impartire direttive o imputarsi operazioni Valutare assetto organizzativo amministrativo e contabile della SPA Valutare piani strategici, industriali e finanziari Valutare landamento della gestione da relazioni degli organi delegati --> obbligo di info ogni 6 mesi e immediate su quelle di rilievo 8. La rappresentanza della societ Art. 2384 Il potere di rappresentanza attribuito agli amministratori dallo statuto o dalla deliberazione di nomina generale.
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Le limitazioni ai poteri degli amministratori che risultino dallo statuto o da una decisione degli organi competenti non sono opponibili ai terzi, anche se pubblicate, salvo che si provi che questi abbiano intenzionalmente agito a danno della societ . Di regola lo statuto indica gli amministratori con il potere di rappresentanza (organica e negoziale). Di solito sono il presidente del CDA e gli amministratori delegati. Il potere di rappresentanza generale = rappresentanza processuale, attiva e passiva anche per atti che non rientrano nelloggetto sociale ( ultra vires) Vi una ampia tutela dei terzi (II comma): a) inopponibile ai terzi di buona fede la mancanza di potere rappresentativo per invalidit nellatto di nomina.[art. 2383] La societ vincolati per gli atti compiuti dai non-rappresentanti dal momento delliscrizione della loro nomina nel registro delle imprese, salvo la mala fede del terzo.. b) Sono inopponibili le limitazioni anche se iscritte nel registro delle imprese Per opporle bisogna provare lesistenza di un accordo fraudolento tra amministratore e terzo. NB. se lamministratore supera la sua limitazione egli negligente e sar responsabile verso la societ se con tale superamento vi ha provocato danno. NB! Rimangono comunque validi i limiti legali (es. stipulare un contratto in conflitto dinteressi). 9. La responsabilit degli amministratori La responsabilit degli amministratori si divide in tre tipi di responsabilit: a. verso la societ: art. 2392-2393 b. verso i creditori sociali: art. 2394 c. verso i singoli soci o i terzi: art. 2395
Responsabilit verso la societ
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Art. 2392 Gli amministratori devono adempiere ai doveri loro imposti per legge e dallo statuto con la diligenza richiesta dalla natura dellincarico e dalle loro specifiche competenze. Essi sono solidalmente responsabili verso la societ dei danni derivanti dallinosservanza di tali doveri, a meno che si tratti di attribuzioni proprie del comitato esecutivo o di funzioni in concreto attribuite ad uno o pi amministratori.

Un amministratore quindi responsabile se: Non agisce con la normale diligenza professionale Causa danno alla societ Essendo a conoscenza di atti pregiudizievoli, non hanno fatto quanto potevano per impedirne il compimento o attenuarne le conseguenze dannose.
>> responsabilit solo in culpa vigilandi = devono risarcire ma hanno diritto di regresso sullamministratore che ha compiuto il danno

Responsabilit solidale Gli amministratori sono solidalmente responsabili tra loro tranne nel caso in cui, lamministratore esente da colpe : a. abbia fatto notare il suo dissenso nel libro delle adunanze e deliberazione del CDA
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b. dia immediata notizia del suo dissenso al presidente del collegio sindacale.

Lart. 2381, 3comma, pone a carico degli amministratori senza delega specifici obblighi: a. valutare sulla base della relazione degli organi delegati il generale andamento della gestione b. valutare, sempre sulla base delle info ricevute, ladeguatezza dellassetto organizzativo, amministrativo e contabile della societ. c. Esaminare, quando elaborati, i piani strategici, industriali e finanziari della societ. La legge impone agli amministratori di agire in modo informato e di adempiere ai propri obblighi con la diligenza del buon professionista. Esercizio dellazione [] Deliberata dallassemblea ordinaria (poca tutela delle minoranze, comunque decisione della maggioranza e quindi degli stessi che hanno nominato gli amm.), anche se in liquidazione. Essa: o comporta la cessazione degli amministratori se approvata da + di 1/5 Capitale Sociale espressa delibera o pu essere esercitata entro 5 anni dalla cessazione della carica dellamministratore o pu essere espressa in sede di approvazione di bilancio se riguarda fatti concernenti lesercizio anche se non era nellordine del giorno o compete al curatore fallimentare, al commissario liquidatore o al commissario straordinario se la societ dichiarata fallita o assoggettata a liquidazione coatta amministrativa o amministrazione straordinaria. Si pu rinunciare allazione di responsabilit e patteggiare con lamministratore basta che 1/5 del CS (1/20 in SPA quotate) non sia contrario.
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Pu anche essere esercitata dalle minoranze con il 20% del CS o la diversa misura prevista dallo statuto cmq non superiore a 1/3 del CS (5% o + bassa se prevista per SPA aperte). --> solo reintegrazione del patrimonio, non risarcimento danno subito dai soci ( societ) la societ deve quindi essere chiamata in giudizio; i soci ricorrenti si vedranno rimborsate dalla societ solo le spese giudiziarie (vantaggi per la societ che la danneggiata). RIFORMA 2005 In base allart. 2393-bis modificato dalla Legge 262/2005 lazione sociale di responsabilit contro gli amministratori (nonch contro i sindaci e i direttori generali) pu essere promossa anche dagli azionisti di minoranza, cos superando leventuale inerzia del gruppo di comando. I soci che assumono liniziativa devono rappresentare almeno il 20% del capitale sociale o la diversa misura prevista nello statuto comunque non superiore ad un terzo. Societ che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio: sufficiente lazione promossa dai soci che rappresentano 1/40 del capitale sociale o la percentuale pi bassa prevista dallo statuto.

Responsabilit verso i creditori sociali 77

Art. 2394 Gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per linosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dellintegrit del patrimonio sociale. Lazione pu essere proposta quando il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti. Lazione pu essere quindi esercitata se: a. gli amministratori sono inosservanti degli obblighi inerenti alla conservazione dellintegrit del Patrimonio Sociale b. lazione pu essere proposta ai creditori solo quando il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti. ( no danno) Onere probatorio: i creditori che agiscono in giudizio non sono tenuti a provare il dolo o la colpa degli amministratori. Lazione diretta ed autonoma (non surrogatoria di quella della societ) e quindi il risarcimento danni andr ai creditori per limporto del credito che non hanno riscosso. Lazione dei creditori si prescrive in 5 anni. Di solito interferenze con azione della societ: di solito vi azione di responsabilit della societ se il patrimonio sociale viene ridotto cos tanto; i creditori sociali non possono pi richiedere il risarcimento ( doppio!) e non possono interferire salvo la possibilit di azione revocatoria (se ci sono gli estremi) nel caso vi sia la transazione (patteggiamento) tra societ ed amministratori. Lazione pu essere esercitata solo dal curatore fallimentare se la SPA in fallimento. 11. Responsabilit verso i singoli soci o terzi
Responsabilit verso i soci

Art. 2395 Le disposizioni precedenti non pregiudicano il danno spettante al socio o al terzo che sono stati direttamente danneggiati da atti colposi o dolosi degli amministratori. Devono ricorrere i 2 presupposti: a. nesso di causalit (danno diretto) danno indiretto come meno utili distribuiti b. compimento da parte degli amministratori di un illecito nellesercizio del loro ufficio es. bilancio falso che induce i soci ad un aumento di CS a prezzo eccessivo
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Danno diretto ogni atto di depauperamento del patrimonio sociale, dovuto ad illeciti degli amministratori. Onere probatorio Il socio o il terzo che agiscono in responsabilit contro gli amministratori devono comunque provare che esiste un nesso causale diretto tra il danno subito e lillecito degli amministratori. Spetta dunque al socio provare dolo e colpa degli amministratori. Prescrizione Lazione va esercitata entro 5 anni dal compimento dellatto che ha pregiudicato il socio o il terzo. 12. I direttori generali Direttori generali = lavoratori subordinati dellimpresa con compiti di alta gestione. Sono nominati dallassemblea o dal consiglio di amministrazione per disposizioni dello statuto. In base allart 2396 essi hanno: a. Responsabilit penali uguali a quelle degli amministratori b. Responsabilit civili nei loro compiti se nominati dallassemblea o dallatto costitutivo

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La loro nomina non spoglia gli amministratori dei relativi poteri di gestione e rappresentanza. Nelle societ quotate hanno ruoli specifici: attestano atti e comunicazioni previste dalla legge contenenti info sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria. Hanno come gli amministratori responsabilit civili e penali. Sono responsabili nei confronti della societ, dei creditori sociali, verso i singoli soci ed i terzi. 13. Gli amministratori di fatto. Nozione soggetto, privo della veste formale di amministratore per la mancanza di nomina assembleare, che di fatto si ingerisce sistematicamente nella direzione dellimpresa sociale: impartisce istruzioni agli amministratori, ne condiziona le scelte operative, tratta con i terzi. azionista di comando: Sono paragonati agli amministratori legali per le norme di responsabilit penale.

IX. IL COLLEGIO SINDACALE. CONTROLLO CONTABILE.


A. IL COLLEGIO SINDACALE 1. Premessa Il collegio sindacale lorgano di controllo interno della SPA nel sistema tradizionale, con funzioni di vigilanza sullamministrazione della societ. Con il tempo la legislazione che lo riguarda si evoluta cercando di renderlo il pi indipendente possibile e vi sono grosse differenze tra SPA quotate e non. 1942: composizione semirigida dellorgano (3/5 membri), limitata competenza professionale, nomina assembleare, scarsa incisivit dei poteri 1974: invariato. Introduzione, per le societ quotate, di un controllo esterno = societ di revisione 1992: istituzione apposito registro dei revisori contabili 1998: modificata la disciplina del collegio sindacale. Il controllo contabile passa alle soc. di revisione 2003 definiti i requisiti di professionalit e indipendenza dei sindaci 2005: parzialmente riformata la composizione del collegio sindacale, dei requisiti dei sindaci e rafforzato i poteri dellorgano. 2. Composizione. Nomina. Cessazione. Composizione Art. 2397 Il collegio sindacale delle societ con azioni non quotate si compone di 3 o 5 membri effettivi, soci o non soci. Devono inoltre essere nominati due sindaci supplenti . societ quotate rimane il limite minimo di 3 ma quello massimo derogabile dallo statuto Nomina I sindaci sono nominati da: atto costitutivo (i primi) assemblea ordinaria (art. 2400) nelle SPAQ almeno 1 dalla minoranza; se il CS ha + di 3 allora almeno 2 da Stato o enti pubblici se lo prevede la legge o lo statuto Riforma 2005 siccome i sindaci erano nominati dagli stesso organo che nominava gli amministratori si aveva scarsa funzionalit del collegio sindacale (controllanti = controllati).
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Con la riforma la situazione MUTATA solo per le SOCIETA QUOTATE dove un membro effettivo del collegio sindacale deve essere nominato dai soci di minoranza con le modalit fissate dalla Consob.

a. Requisiti di professionalit SPA: Almeno un sindaco effettivo ed un supplente devono essere iscritti nel registro dei revisori contabili6; gli altri, se non iscritti devono essere scelti tra gli albi professionali del ministero della giustizia o fra i professori universitari i ruolo in materie economico-giuridiche. SPAQ: i requisiti sono fissati con regolamento del Ministero della Giustizia (148 Tuf) b. Cause di ineleggibilit Non possono essere sindaci: a. Parenti e affini entro il IV grado degli amministratori e gli amministratori stessi b. Coloro legati alla SPA con un rapporto da lavoro o da un rapporto continuativo di consulenza o di prestazione dopera retribuita no indipendenza c. Tutte le cause di ineleggibilit degli amministratori d. Le cause previste dallo statuto I sindaci: hanno diritto ad un compenso predeterminato dallo statuto o dallassemblea allatto della nomina per lintera durata del loro esercizio rimangono in carica per 3 esercizi (scadono al momento dellapprovazione del bilancio) rimangono in carica sino alla nomina dei nuovi e sono rieleggibili sono revocati per giusta causa con delibera approvata dal tribunale restano in carica decadono per cause di ineleggibilit o cancellazione dal registro dei revisori e se si disertano 2 riunioni del CDA, comitato esecutivo o CS in un esercizio. Sostituzione: in caso di morte, rinuncia o decadenza di un sindaco subentrano automaticamente i supplenti in ordine di et. Pubblicit: la nomina e la cessazione devono essere iscritti nel registro delle imprese entro 30 gg, a cura del CDA nel registro delle imprese 3. Il controllo sullamministrazione. Funzione primaria, anche se non esclusiva, del collegio sindacale quella di controllo. Art 2403. Il collegio sindacale vigila sullosservanza della legge e dello statuto sul rispetto dei principi di corretta amministrazione sulladeguatezza del sistema organizzativo, amministrativo e contabile della SPA. Il collegio sindacale svolge anche il controllo contabile se e solo se previsto dallo statuto nelle SPA chiuse che non devono redigere il consolidato >> CS composto da tutti revisori Caratteri del controllo Il controllo del collegio sindacale Globale = riguarda attivit CDA e assemblea >> diritto di intervento e impugnativa in riunioni.
Possono iscriversi nel registro dei revisori contabili persone fisiche con requisiti di professionalit e che hanno passato un esame + societ con oggetto la revisione
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e Sintetico = analitico se le circostanze lo richiedono I sindaci hanno ampi poteri: possono procedere, anche individualmente in qualsiasi momento ad atti di ispezione e controllo pu chiedere agli amministratori (collegialmente) notizie, anche su controllate, su andamento operazioni o su determinati affari si scambiano informazioni con i soggetti incaricati del controllo contabile (anche SPA) si scambiano info con collegio sindacale delle controllate / controllanti possono promuovere collegialmente il controllo giudiziario se sospetto gravi irregolarit Nelle SPAQ, inoltre: gli amministratori devono comunicare ogni 3 mesi sullattivit svolta tempestivamente sulle operazioni pi importanti bisogna denunciare le irregolarit alla CONSOB la CONSOB pu attivare un controllo giudiziario sullattivit dei sindaci stessi. e

Un potere importante del collegio sindacale quello di convocare lassemblea se nellesperimento del suo incarico ravvisi fatti censurabili di rilevante gravit e vi sia urgente necessit di provvedere. Anche i soci possono denunciare le irregolarit. Si presentano 2 fattispecie: A. Soci singoli o che non raggiungono il 5% CS (2% SPAQ) Bisogna tenerne conto nella relazione annuale allassemblea B. Soci che raggiungono il 5% CS (2% SPAQ) Bisogna indagare senza ritardo sui fatti denunciati e presentare le conclusioni in assemblea. 4. Controllo contabile. Altre funzioni. Il collegio sindacale non svolge pi il controllo contabile sulla societ, oggi affidato alle societ di revisione. Oggi il C.S. vigila solo sulladeguatezza e sullaffidabilit del sistema amministrativo-contabile. Nelle societ non quotate il suo consenso tuttora necessario per liscrizione allattivo di alcune voci in bilancio: costi di impianto e di ampliamento, costi di ricerca e sviluppo Altre funzioni del Collegio Sindacale: a. consulenza propositiva e di amministrazione attiva b. parere sulla remunerazione agli amministratori investiti di particolari cariche c. amministrazione attiva quando vengono meno gli amministratori 5. Il funzionamento del collegio sindacale Il presidente del collegio sindacale nominato dallassemblea nelle SPA mentre nelle SPAQ sono stabiliti dallo statuto i criteri della sua nomina. Il collegio sindacale: si riunisce almeno ogni 90gg quorum costitutivo: maggioranza dei sindaci quorum deliberativo: maggioranza dei presenti deve redigere verbale con indicazione dei pareri dissenzienti se richiesto pu avvalersi a proprie spese di dipendenti e ausiliari per specifiche operazioni SPAQ: solo dipendenti della societ. Denunzia dei soci: la sua attivit di controllo pu essere sollecitata dai soci.
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6. La responsabilit dei sindaci Art 2407. I sindaci devono adempiere i loro doveri con la professionalit e la diligenza richieste dalla natura dellincarico; sono responsabili della verit delle loro attestazioni e devono conservare il segreto sui fatti e sui documenti di cui hanno conoscenza per ragione del loro ufficio. Essi sono solidalmente responsabili con gli amministratori per i fatti o le omissioni di questi quando il danno non si sarebbe prodotto se essi avessero vigilato in conformit degli obblighi della carica. Abbiamo 2 tipi di responsabilit: Esclusiva (I comma): Ai sindaci viene quindi richiesto il risarcimento dei danni qualora il danno sia imputabile solo al mancato o negligente adempimento dei loro doveri (es. violazione segreto).

Concorrente (II comma): sono solidalmente responsabili con gli amministratori quando non vigilano bene e ci comporta un danno.

Lazione di responsabilit contro i sindaci uguale a quella fatta dalla societ contro gli amministratori. B. IL CONTROLLO CONTABILE 7. Il sistema Il controllo contabile affidato ad un revisore esterno, salvo il caso in cui il collegio sindacale assumi tale controllo da previsione statuto se non vi lobbligo del bilancio consolidato e con la composizione di tutti revisori. Esistono 3 discipline: 1. SPA: revisore contabile o societ di revisione 7 2. SPA aperta ma non quotata: societ di revisione + vigilanza della CONSOB 3. SPAQ: societ di revisione iscritta nellalbo speciale della CONSOB. >> la CONSOB controlla lindipendenza e lidoneit tecnica e pu anche raccomandare principi e criteri per la revisione contabile. 8. Il controllo contabile Nelle SPA e SPAA lincarico conferito dallatto costitutivo (la prima volta) e dallassemblea sentito il collegio sindacale (di regola). Allatto della nomina si fissa anche il compenso per lintera durata dellincarico. Nelle SPAQ lincarico conferito al momento dellapprovazione del bilancio dallassemblea altrimenti lo determina dufficio la CONSOB. Le cause di ineleggibilit sono: Essere sindaci di una controllata / controllante Cause di ineleggibilit dei sindaci Altre cause previste dallo statuto + cause di incompatibilit o requisiti di professionalit. Lincarico [durata, revoca e pubblicit]: Dura 3 anni e non rinnovabile pi di 2 volte (max 9 anni)
Le societ di revisione hanno come oggetto sociale la revisione contabile e devono avere alcuni requisiti per garantire la professionalit e lonorabilit della maggioranza dei soci e degli amministratori
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Viene revocato solo per giusta causa dallassemblea sentiti i sindaci e con la delibera approvata dal decreto del tribunale (come per i sindaci). SPAQ: Non richiesta approvazione tribunale Rimane in carica la societ di revisione revocata fino al conferimento ad unaltra. La nomina e la revoca devono essere iscritte nel registro delle imprese NB: Ampia tutela dellindipendenza

9. La revisione contabile obbligatoria Lattivit di revisione contabile obbligatoria riservata alle societ di revisione iscritte nellalbo speciale tenuto a cura della Consob. Sono queste societ di persone o di capitali il cui oggetto sociale deve essere limitato allorganizzazione e revisione contabile di aziende. Quando accerta gravi irregolarit nello svolgimento dellattivit di revisione, la Consob pu irrogare sanzioni amministrative pecuniarie ed adottare provvedimenti temporanei (legge 262/2005 Legge sulla Tutela del Risparmio). Conferimento dellincarico: - cause di incompatibilit - mancanza idoneit tecniche - compenso della s. di revisione: deciso dallassemblea contestualmente al conferimento dellincarico - trasferimento di personale: la revisione non pu essere effettuata da coloro che sono stati amministratori presso la societ che ha conferito lincarico se non sono trascorsi almeno 3 anni. Durata: sei esercizi rinnovabili una sola volta. Revoca: giusta causa previo parere dellorgano di controllo Revoca dufficio: da parte della Consob. Pubblicit: conferimento o revoca dellincarico devono essere depositati presso il registro delle imprese. 10. Funzioni e responsabilit del revisore dei conti La funzione principale il controllo della regolare tenuta della contabilit + giudizio sul bilancio desercizio e consolidato. Il controllo consiste in pratica: Controllo ogni 3 mesi della regolare tenuta della contabilit Corrispondenza scritture contabili e bilancio e sua conformit alle norme Espressione di un giudizio sullaffidabilit del bilancio. Nelle SPAQ il giudizio pu essere: A. Senza rilievi B. Con rilievi C. Negativo motivazione dei rilievi D. Impossibilit di dare un giudizio >> informare immediatamente la CONSOB Se il giudizio positivo (A+B) vi una restrizione per limpugnativa sul bilancio (5% CS 1) La societ di revisione pu: richiedere documenti e notizie agli amministratori compiere autonomamente ispezioni e controlli scambiarsi info con il collegio sindacale

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E inoltre deve informare tempestivamente la CONSOB e il CS se vi sono gravi irregolarit. La responsabilit uguale a quella dei sindaci (art. 2407) anche nellazione di responsabilit. Inoltre oltre alla societ di revisione rispondono in solido con essa i soggetti che hanno effettivamente effettuato il controllo contabile. Lazione si prescrive in 5 anni dalla cessazione dellincarico.

X. SISTEMI ALTERNATIVI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO.


I SISTEMI ALTERNATIVI Tali sistemi sono adottati se espressamente previsti dallo statuto. 1. Il sistema dualistico Comunque il controllo contabile affidato ad un revisore esterno senza eccezioni. IL SISTEMA DUALISTICO Consiglio di gestione: poteri e funzioni proprie del CDA Consiglio di sorveglianza: Collegio sindacale + alcune funzioni peculiari dellassemblea.
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Consiglio di gestione Consiglio di Assemblea

Assemblea: ha competenze piuttosto ridotte: nomina e revoca consiglieri di sorveglianza, azione di responsabilit e compenso. Delibera sulla distribuzione degli utili approvazione bilancio Nomina il revisore. 2. Il consiglio di sorveglianza Il consiglio di sorveglianza pu essere composto da soci o non soci e: Il suo numero determinato dallo statuto ma almeno > 3 persone eletto dallassemblea di regola, dallatto costitutivo il primo. >> in SPAQ almeno 1 eletto dalla minoranza (2 se numero > 3)
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REQUISITI per essere eletti consiglieri di sorveglianza bisogna avere: a) Requisiti professionali Almeno uno deve essere revisore e lo statuto pu decidere che gli altri abbiano requisiti di professionalit e onorabilit b) Cause di ineleggibilit Cause di ineleggibilit degli amministratori coloro che hanno un rapporto continuativo di consulenza o prestazione dopera retribuito con la societ (o controllate/collegate) componenti del consiglio di gestione altre cause previste dallo statuto DURATA e REVOCA I consiglieri di sorveglianza, inoltre: restano in carica 3 anni e sono rieleggibili possono essere revocati con le norme sul mandato (anche senza giusta causa) con delibera approvata da 1/5 CS COMPENSO retribuzione annuale deve essere predeterminata ed invariabile in corso di carica e viene determinata dallassemblea, se non stabilita nello statuto.
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3. Competenze e funzionamento del consiglio di sorveglianza. Le competenze del consiglio di sorveglianza sono:
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- controllo sullamministrazione (del collegio sindacale nel sistema tradizionale) - poteri: assistono alle assemblee e possono, ma non devono, assistere alle adunanze del consiglio di gestione. - convocare lassemblea (previa comunicazione al presidente del consiglio di gestione) - sostituirsi agli amministratori in caso di omissioni - destinatario delle denuncie dei soci - riferisce per iscritto una volta lanno sullattivit svolta in un apposito libro Funzioni di indirizzo: a) tutti i poteri del collegio sindacale e anche quei poteri dettati per le SPAQ per 2 sindaci sono anche eseguibili da 2 consiglieri [funzione di controllo]. b) Alcuni poteri dellassemblea nomina, revoca e stabilisce il compenso dei consiglieri di gestione approva il bilancio desercizio ( decisione sulla distribuzione) se non c richiesta di approvazione dallassemblea da 1/3 del CDG o del CDS e se non si approva. promuove azione di responsabilit contro i consiglieri di gestione (anke lassemblea) approvazione piani strategici, finanziari e industriali se previsto dallo statuto Il consiglio di sorveglianza funziona: con un presidente eletto dallassemblea e con poteri definiti dalla stessa con la disciplina sullinvalidit delle deliberazioni del CDA i consiglieri sono responsabili se non adempiono con la diligenza necessaria e rispondono del danno che non si sarebbe prodotto se avessero vigilato bene (come sindaci) la responsabilit verso i soci e i creditori sociali sono uguali a quelle degli amministratori. PUBBLICITA iscritte, a cura degli amministratori, nel registro delle imprese entro 30 gg. 4. Il consiglio di gestione Stesse norme CDA. Le differenze sono: numero di consiglieri fissato dallo statuto ma non inferiore a 2 nominato da CDS che ne fissa anche il numero nei limiti nello statuto se uno decade viene immediatamente sostituito (no cooptazione) la azione di responsabilit nei loro confronti pu essere esercitata anche dal CDS con delibera presa a maggioranza dei presenti ma con quorum costitutivo di 2/3. Si pu anche transigere (con delibera approvata a maggioranza) se non si oppone la % dei soci necessaria per impedire la transazione con lassemblea.
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NB! Al CDG e al CDS sono applicabili le disposizioni su amministratori e sindaci se non diversamente disposto 5. Il sistema monistico IL SISTEMA MONISTICO Il controllo esercitato da un organo interno al CDA, il comitato di gestione. Il CDA ha la stessa disciplina di quello tradizionale ma dal suo CDA al cui interno vi il interno devono essere estratti i componenti del comitato di comitato di gestione
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Assemblea

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gestione e quindi almeno 1/3 del CDA deve possedere i requisiti di indipendenza stabiliti per i sindaci o da codici di autodisciplina (es. codice Preda). Comitato per il controllo della gestione costituito da consiglieri con: requisiti di indipendenza da almeno uno iscritto nel registro dei revisori requisiti di onorabilit e professionalit se stabiliti dallo statuto senza funzioni gestorie nemmeno in controllate / collegate. un consigliere eletto dalla minoranza se SPAQ (2 se > 3) Il CDA decide il numero e sostituisce i consiglieri di gestione se vengono meno. Le funzioni e i poteri sono uguali a quelle del collegio sindacale. Le differenze sono: non possono decadere se hanno assenze ripetute e ingiustificate nelle SPAQ le operazioni eseguibili da 2 sindaci sono eseguibili anche da 2 consiglieri di gestione il comitato elegge il suo presidente e osserva le stesse norme di funzionamento del collegio sindacale (ogni 90gg, magg. dei componenti + decisione a magg. semplice) Considerazioni: controllori eletti da controllati ma sicuramente maggiore informazione.

XI. I CONTROLLI ESTERNI.


1. Il sistema I CONTROLLI ESTERNI I controlli esterni sono di 2 tipi: Controllo giudiziario per tutte le SPA se si presentano situazioni che alterano il corretto funzionamento della societ e se vi sono gravi irregolarit Controllo della CONSOB per le SPAQ per la tutela degli investitori e della trasparenza. 2. Il controllo giudiziario sulla gestione. Presupposti ed iniziativa. Il tribunale interviene se gli amministratori ( e non i sindaci) in violazione dei loro doveri abbiano compiuto gravi irregolarit nella gestione che possano arrecare danno alla societ o a una del gruppo [danno potenziale]. I requisiti per lintervento sono quindi gravi irregolarit + danno potenziale Lintervento pu essere richiesto: Dal 10% (5% nelle SPAQ) dei soci o minore se previsto dallo statuto Da collegio sindacale, comitato di gestione o consiglio di sorveglianza In SPA aperte dal pubblico ministero
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Dalla CONSOB in SPAQ se vi sono irregolarit dei sindaci.

3. Il procedimento Il procedimento attivato con la denunzia si articola in 2 fasi: 1. Fase istruttoria Si accerta lesistenza delle irregolarit e a sentire amministratori e sindaci. Pu anche esserci una ispezione da parte di un consulente del tribunale. La maggioranza della societ pu evitare lispezione e sospendere il procedimento giudiziario se sostituisce gli amministratori e sindaci con soggetti di adeguata professionalit che si attivano per accertare le violazioni ed eliminarle. 2. Provvedimenti Si possono porre due tipi di provvedimenti: Provvedimenti cautelari da parte del giudice Per evitare il ripetersi delle irregolarit
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Nomina di un amministratore giudiziario Egli propone ( assemblea) lazione di responsabilit contro il CDA e i sindaci. Lazione si pu comunque transigere da parte della societ o rinunciare. Lamministratore giudiziario pu compiere solo atti ordinari e alla fine del suo operato pu: Convocare lassemblea per la nomina degli amministratori e i sindaci Mettere in liquidazione la societ Comunque la decisione spetta allassemblea.

4. La Consob La CONSOB una persona giuridica di diritto pubblico e gode di piena autonomia. La CONSOB svolge varie funzioni ma noi analizziamo solo quella dellinformazione societaria. Essa assicura una adeguata e veritiera informazione sui mercati finanziari. Tale informazione si basa su 2 principi cardine: a) Tutte le societ con azioni e obbligazioni diffuse fra il pubblico [SPA aperte] che possono influire sensibilmente sul prezzo degli strumenti finanziari b) La CONSOB pu richiedere che siano resi pubblici notizie e documenti necessari per linformazione del pubblico e provvedervi direttamente. La CONSOB ha anche predisposto, in questo senso, obblighi di informazione preventiva su operazioni straordinarie e che siano messi a disposizione del pubblico tempestivamente il bilancio desercizio e la relazione semestrale degli amministratori. La CONSOB ha poi ampi poteri di indagine e controllo per ottenere un informazione corretta e veritiera. 5. Ammissione delle azioni alle quotazioni di borsa. La privatizzazione della borsa valori realizzata nel 1997 in attuazione dellart. 56 del d.lgs. 415/1996, ha determinato un significativo mutamento della disciplina in tema di ammissione delle azioni alle quotazioni di borsa, sospensione e revoca. Le relative competenze, in precedenza della Consob, sono state trasferite alla societ di gestione della Borsa (Borsa Italiana s.p.a.) sia pure sotto la vigilanza della Consob stessa (rafforzata dalla legge 262/2005). RIFORMA 2005 attuale disciplina: le condizioni, le modalit di ammissione, esclusione e sospensione delle azioni dalle negoziazioni sono determinate dal
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regolamento di mercato deliberato dallassemblea ordinaria della societ di gestione dello stesso. - Ammissione: avviene esclusivamente su domanda della societ interessata previa deliberazione dellorgano competente da individuarsi nellassemblea dei soci. La societ di gestione della borsa delibera entro 2 mesi dalla presentazione della domanda e comunica ammissione o rigetto. - Inizio: deve essere preceduto dalla pubblicazione di un apposito prospetto di quotazione contenente le informazioni necessarie. MERCATO EXPANDI mercato accanto a quello della Borsa, gestito da questultima dove vengono negoziati azioni ed altri titoli che non hanno ancora raggiunto un grado di diffusione tra il pubblico sufficiente per lammissione alla quotazione presso la borsa. MERCATO MTAX Dal 2005 destinato alla negoziazione di azioni di societ di medie dimensioni ad alto potenziale di sviluppo. 6. Consob e informazione societaria. La C. svolge un ruolo centrale per assicurare unadeguata e veritiera informazione del mercato mobiliare sugli eventi di rilievo che riguardano la vita delle societ che fanno appello al pubblico risparmio, in modo da consentire agli investitori scelte pi consapevoli. In base allattuale disciplina sono assoggettati ad obblighi informativi nei confronti del pubblico: a. tutti gli emittenti strumenti quotati b. gli emittenti strumenti finanziari non quotati in mercati italiani ma diffusi tra il pubblico in misura rilevante, individuati secondo i criteri della Consob. Principi cardine dellattuale disciplina sullinformazione societaria: a. i soggetti sopra indicati devono comunicare al pubblico le info privilegiate che li riguardano b. accanto a tale obbligo di info c poi il potere della Consob di richiedere che siano resi pubblici notizie e documenti necessari per linfo del pubblico.

XII. I LIBRI SOCIALI. IL BILANCIO.


1. I libri sociali obbligatori. a. b. c. d. e. f. g. h. libro dei soci libro delle obbligazioni libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione libro delle adunanze e delle deliberazioni del collegio sindacale libro delle adunanze e delle deliberazioni del comitato esecutivo libro delle adunanze e delle deliberazioni dellassemblea degli obbligazionisti libro degli strumenti finanziari di partecipazione ad uno specifico affare.
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I primi 4 e lultimo sono tenuti dagli amministratori, il 5 dal collegio sindacale (o consiglio di sorveglianza o comitato per il controllo sulla gestione), il 6 a cura del comitato esecutivo e lultimo a cura del rappresentante comune degli obbligazionisti. 2. Il bilancio desercizio. Bilancio desercizio = documento contabile che rappresenta in modo chiaro, veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della societ e il suo risultato economico nellesercizio. Il bilancio desercizio composto da: Parti essenziali: CE, SP e nota integrativa Allegati: relazione sulla gestione degli amministratori del collegio sindacale e del revisore. Il bilancio il solo strumento legale di informazione ai soci e agli stakeholder. la base per la normativa fiscale (doppio binario) . 3. Principi fondamentali della disciplina del bilancio. Art. 2423 Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico della societ. Il postulato di bilancio indica quindi che questo deve essere: Chiaro = secondo struttura C.c. Veritiero e corretto = redatto secondo buona fede e con i criteri di valutazione. I criteri di valutazione sono: a) Prudenza e continuit aziendale, comunque tenendo conto della funzione economica della voce iscritta in bilancio = sostanza > forma [come IAS] b) Competenza economica c) Costanza dei criteri, le eventuali deroghe devono essere eccezionali e comunque motivate nella nota integrativa 4. La struttura del bilancio redatto secondo la disciplina del codice civile. In osservanza del principio di chiarezza bisogna rispettare alcuni criteri di redazione quali: a) Le singole voci devono essere inserite secondo l ordine tassativo previsto per legge b) Le voci sono organizzate in categorie [lettere], sottocategorie [numeri romani], voci [numeri arabi] e sottovoci [lettere minuscole] c) Ad ogni voce va affiancata quella dellesercizio precedente per facilitare il confronto d) vietato il compenso di partite = analiticit
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Alle societ che non superano determinate dimensioni di attivo patrimoniale, fatturato e numero di dipendenti consentita la redazione di un bilancio in forma abbreviata con meno voci di conto economico e di stato patrimoniale e senza relazione sulla gestione se si ottempera ai comma 3,4 dellart. 2428. Stato patrimoniale: Art. 2424 Attivo A. Crediti v/soci Passivo A. Patrimonio netto

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B. Immobilizzazioni C. Attivo circolante D. Ratei e risconti

B. F.do per rischi e oneri C. TFR D. Debiti E. Ratei e risconti

In calce allo stato patrimoniale devono essere iscritti i conti dordine che indicano gli impegni, i rischi e le garanzie date dallimpresa ai terzi ma che non influiscono direttamente sul patrimonio. Il conto economico, art. 2425 redatto in forma scalare: A. Valore della produzione B. Costi della produzione Differenza A-B C. Proventi e oneri finanziari D. Rettifiche di valore di attivit finanziarie E. Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte 22) imposte correnti, differite e anticipate Utile / perdite desercizio Per le operazioni in valuta estera, va applicato il tasso di cambio del giorno delloperazione. Gli amministratori devono poi redigere: La nota integrativa (art. 2427) in cui si illustrano e specificano le voci dello SP e del CE e altre informazioni integrative su n di dipendenti, sul compenso di amministratori e sindaci, sulle azioni e altri strumenti finanziari emessi dalla societ, sui finanziamenti dei soci alla societ, sulle operazioni di locazione finanziaria e sulle partecipazioni in societ controllate e collegate La relazione sulla gestione (art. 2428) in cui si illustra la situazione e landamento della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui ha operato con riguardo a costi, ricavi e investimenti. Dalla relazione alla gestione devono risultare i fatti rilevanti accaduti dopo la chiusura dellesercizio e levoluzione prevedibile della gestione 5. La struttura del bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali. Gestione finanziaria Gestione straordinaria Gestione ordinaria

6. I criteri di valutazione nel codice civile. Per le stime e le congetture effettuate dagli amministratori a fine esercizio il principio base assunto quello del costo. I criteri sono vari e riguardano pi voci (art. 2426):
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Immobilizzazioni: iscritto al costo dacquisto o di produzione con imputazione dei costi accessori e degli oneri finanziari se direttamente correlati. Ammortamenti: se la vita utile delle immobilizzazioni limitata nel tempo il loro valore deve essere ammortizzato in ogni esercizio in relazione alla residua possibilit di utilizzazione. Si predispone un piano di ammortamento tenendo conto dei diversi coefficienti. Svalutazioni: Bisogna svalutare unimmobilizzazione se il suo valore risulta durevolmente inferiore al suo costo storico. La svalutazione non pu essere mantenuta negli esercizi successivi se sono venuti meno i motivi della stessa. Partecipazioni: Le partecipazioni in controllate e collegate iscritte tra le immobilizzazioni possono essere valutate al costo o al metodo del patrimonio netto. Le variazioni da questo metodo vanno in una riserva indisponibile. Costi pluriennali: i costi dimpianto, ampliamento, ricerca, sviluppo e pubblicit possono essere capitalizzati se hanno unutilit pluriennale. Ammortamento entro i 5 anni. Avviamento: pu essere iscritto solo se acquistato a titolo oneroso. Amm.to entro i 5 anni. Crediti: valutati al valore di presunto realizzo. Attivo circolante: i cespiti diversi dai crediti devono essere iscritte al minore tra costo dacquisto e valore di realizzo desumibile dallandamento di mercato ( min(costo, FV)) Lavori in corso su ordinazione: possono essere iscritti sulla base dei corrispettivi maturati con ragionevole certezza. Operazioni in valuta: se attivit e passivit correnti >> tasso di cambio alla data di riferimento; la diff. utili o perdite su cambi [CE] e cn costituzione riserva indisponibile se attivit e passivit immobilizzate >> al tasso di cambio dellacquisto o al valore di mercato se durevolmente inferiore. Se lapplicazione di questi principi va in contrasto con i principi di veridicit e correttezza, in casi ,quindi, eccezionali 8, gli amministratori possono derogare ai criteri di valutazione motivandoli naturalmente nella nota integrativa. >> utili derivanti dalla diversa applicazione vanno iscritti in una riserva indisponibile fino al loro effettivo realizzo. 7. I criteri di valutazione dei principi contabili internazionali. 8. Il procedimento di formazione del bilancio Alla redazione e approvazione del bilancio cooperano tutti e tre gli organi sociali nel sistema tradizionale e monistico mentre in quello dualistico lassemblea interviene solo se richiesto da 1/3 del comitato di gestione o del comitato di sorveglianza.

Tra i casi eccezionali non rientra naturalmente la svalutazione della moneta. La rivalutazione monetaria possibile solo con apposite leggi

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Gli amministratori redigono il progetto di bilancio e 30gg prima della discussione in assemblea lo comunicano al collegio sindacale e allorgano revisore che esprimono i loro commenti e il loro giudizio. 2. il progetto di bilancio va depositato nella sede della societ nei 15 gg prima della discussione dellassemblea. 3. esame dellassemblea che lo approva o lo respinge (dubbio se possa anche modificarlo) 4. entro 30gg deve essere depositato nel registro delle imprese Le azioni di nullit e annullabilit della delibera di approvazione del bilancio non possono pi essere esercitate dopo che stato approvato il bilancio dellesercizio successivo. Ratio: certezza dei bilanci e delle operazioni rapporti con i terzi deboli o inibiti
1.

Se la societ di revisione ha espresso un giudizio positivo sul bilancio allora lazione di annullabilit e di nullit possono essere esercitate solo da tanti soci che abbiano il 5% del CS. 9. Invalidit della delibera di approvazione. 10. Utili. Riserve. Dividendi La delibera di distribuzione degli utili approvata dallassemblea in tutti e tre i modelli di gestione. societ di persone, diritto del singolo socio a ricevere lutile spettante Il potere dellassemblea di decidere sugli utili pu essere limitato da clausole statutarie che impongono la distribuzione degli utili a determinate categorie interesse del gruppo di comando di reinvestire. Non tutti gli utili possono essere distribuiti perch bisogna compiere degli accantonamenti a riserva. Le riserve sono diverse: Riserva legale: 5% degli utili fino a quando non si raggiunge il 20% del CS. un accantonamento imposto per legge per salvaguardare lintegrit del CS. Non mai distribuibile ai soci. Riserva statutaria: % decisa dallo statuto con il fine di salvaguardare ulteriormente il CS e di autofinanziamento. Con delibera straordinaria pu essere distribuibile ai soci. Riserve facoltative: disposte dallassemblea che approva il bilancio e liberamente disponibili. Partecipazione agli utili: lo statuto pu prevedere la partecipazione agli utili di soci fondatori, promotori e amministratori (% su utile riserva legale). Perdita di capitale: non sono distribuibili utili se negli esercizi si verificata una perdita di capitale (attivo passivo < CS) e non stata reintegrata o stato ridotto il CS. I dividendi sono quindi costituiti da utili distribuibili + utili portati a nuovo + riserve disponibili. La societ pu distribuire solo utili realmente conseguiti utili fittizi. La delibera di distribuzione degli utili fittizi nulla e gli amministratori e i sindaci sono soggetti a responsabilit anche penale. Gli azionisti che hanno ottenuto gli utili fittizi non sono tenuti al rimborso se: 1. li hanno riscossi in buona fede 2. il bilancio era regolarmente approvato 3. dal bilancio risultavano utili netti.
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Le SPAQ possono distribuire acconti sui dividendi sulla base di un prospetto contabile e di una relazione dalla quale risulti che la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della societ consente la distribuzione stessa. NB prospetto contabile e relazione devono essere analizzati dalla societ di revisione. 11. Gli acconti dividendo. 12. Il bilancio consolidato di gruppo. Bilancio consolidato = bilancio redatto dalla capogruppo in cui viene rappresentata la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del gruppo considerato nella sua unit. Larea di consolidamento costituita dalle societ controllate tramite il possesso di partecipazioni e ne sono escluse: le societ controllate con vincoli contrattuali le societ che svolgono unattivit del tutto eterogenea rispetto alla maggior parte del gruppo Non devono obbligatoriamente redigere il bilancio: i gruppi di piccole dimensioni che non abbiano societ quotate le subholding di gruppi a catena, salvo abbiano societ controllate quotate. Il bilancio consolidato redatto dagli amministratori della capogruppo ed costituito da SP, CE, nota integrativa e relazione sulla situazione del gruppo (allegato). I principi di consolidamento sono uguali a quelli del bilancio desercizio con i dovuti accorgimenti per far risultare il gruppo come se fosse ununica impresa = eliminazione dei rapporti interni: 1. eliminazione delle partecipazioni della controllante nelle controllate e la corrispondente frazione del patrimonio netto 2. eliminazione crediti e debiti fra imprese incluse nel consolidamento 3. proventi e oneri relativi ad operazioni effettuate fra le stesse 4. utili e perdite conseguenti. Il procedimento di formazione del consolidato uguale a quello desercizio ed sottoposto agli stessi controlli e alle stesse forme di pubblicit ma non approvato dallassemblea. Se la redigente il consolidato soggetta alla revisione contabile, i soci che rappresentano il 5% del CS o la CONSOB possono richiedere laccertamento del tribunale sulla conformit alle norme nei criteri di redazione. 13. Linformazione contabile sulle societ off-shore.

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XIII. LE MODIFICAZIONI DELLO STATUTO.


1. Nozione. Costituisce modificazione dello statuto 9 ogni mutamento del contenuto del contratto sociale con inserimento, modificazione o soppressione di clausole. Modificazione soggettiva Modificazione oggettiva 2. Il procedimento Delibera assembleare: nelle SPA si pu modificare lo statuto con delibera dellAssemblea straordinaria. Vi sono comunque delle maggioranze pi elevate per alcuni temi nelle SPA non quotate: cambiamento delloggetto sociale scioglimento anticipato o proroga della societ revoca dello stato di liquidazione trasferimento della sede sociale allestero emissione di azioni privilegiate introduzione, modificazione o soppressione della clausola compromissoria trasformazione e trasformazione eterogenea (anche SPAQ) esclusione o limitazione del diritto dopzione (anche SPAQ) Controllo notarile: Art. 2436 Il notaio che ha verbalizzato la deliberazione di modifica dello statuto, entro 30gg, verificato ladempimento delle condizioni previste per legge, ne richiede liscrizione nel registro delle imprese contestualmente al deposito e allega le eventuali autorizzazioni richieste. Lufficio del registro, verificata la regolarit formale della documentazione, iscrive la delibera nel registro. Omologazione facoltativa:
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Societ di persone = consenso unanime, anche per cessione della quota. Societ di capitali = modifiche delle partecipazioni non sono modifiche dellatto costitutivo (non centralit del socio)

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Se il notaio vede che la delibera non conforme alla legge ne d tempestivo avviso agli amministratori che possono: nei 30gg successivi convocare lassemblea straordinaria per una nuova delibera o ricorrere al tribunale che verifica la conformit alla lgg e decreta liscrizione nel registro. Inerzia = delibera inefficace (art. 2436, 3 comma) Efficacia: La delibera produce effetti solo dopo la sua iscrizione nel registro delle imprese. Efficacia differita: Pubblicit legale: Dopo ogni modificazione va depositato nel registro delle imprese il testo integrale dello statuto aggiornato. 3. Il diritto di recesso Limiti al potere della maggioranza: Loperativit del principio maggioritario anche per le modificazioni dello statuto fa si che nella spa linteresse di gruppo a variare lassetto organizzativo della societ prevalga sulleventuale opposto interesse del singolo. Il che non significa che il potere sia senza limiti. E necessario infatti che vengano rispettate le norme inderogabili e non siano violati i principi cardine della correttezza e della buona fede nellattuazione del contratto nonch quello della parit di trattamento. In previsione di delibere modificative la minoranza e indirettamente tutelata dalla previsione di maggioranze pi elevate e dal riconoscimento del diritto di recesso. Lattuale disciplina amplia le cause di recesso e le suddivide in: a- cause di recesso inderogabili b- cause derogabili dallo statuto c- cause statutarie
A. INDEROGABILI

Sono nulli i patti che cercano di escludere tali ipotesi. Art. 2437, I comma: hanno diritto di recedere per tutte o parte delle loro azioni i soci che non hanno concorso alle deliberazioni: a) Modifica delloggetto sociale quando consente un cambiamento significativo della SPA b) Trasformazione della societ c) Trasferimento della sede sociale allestero d) Revoca dallo stato di liquidazione e) Leliminazione di una o pi cause di recesso derogabili o statutarie f) Modifica dei criteri di determinazione del valore dellazione nel caso di recesso g) Modifiche riguardanti diritto di voto o di partecipazione h) Soci dissenzienti o assenti alla delibera che introduce, modifica o sopprime la clausola compromissoria ( concessa solo nelle SPA chiuse) i) Soci dissenzienti, assenti o astenuti allesclusione dalla quotazione In tutti questi casi il diritto di recesso non pu essere soppresso dallo statuto ed nullo ogni patto volto ad escluderlo o a rendere pi gravoso lesercizio.
B.

DEROGABILI Art. 2437, II comma: Salvo che lo statuto disponga diversamente, hanno diritto di recedere i soci (per tutte le azioni) che non hanno concorso allapprovazione delle deliberazioni riguardanti: a) La proroga del termine di durata della societ b) Lintroduzione o la rimozione di vincoli alla circolazione dei titoli azionari Il recesso pu essere esercitato solo per parte delle azioni.
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C.

PREVISTE DALLO STATUTO Art. 2437, IV comma: lo statuto delle societ che non fanno ricorso al capitale di rischio pu prevedere ulteriori cause di recesso.
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Societ a tempo indeterminato: Nelle SPA chiuse a tempo indeterminato il socio pu liberamente recedere con un preavviso di 180 giorni, salvo che lo statuto preveda un termine superiore, comunque non superiore allanno. Esercizio del diritto di recesso: Il diritto di recesso deve essere esercitato entro: 15 giorni dalliscrizione nel registro delle imprese della delibera che lo legittima 30 giorni dalla conoscenza da parte del socio se non dipende da una delibera Le azioni interessate dal recesso devono essere depositate presso la sede della societ e non possono essere cedute. Il socio che recede ha diritto al rimborso del valore delle azioni a meno che la societ revoca la delibera che lo legittima o la societ si scioglie entro 90 gg.

Determinazione valore azioni: in modi diversi a seconda si tratti di: SPA non quotate: valore determinato dagli amministratori sentiti i sindaci e i revisori tenuto conto della consistenza patrimoniale della societ, delle sue prospettive reddittuali e delleventuale valore di mercato delle azioni. Lo statuto pu stabilire criteri pi analitici per valutare la consistenza del patrimonio. Se c contestazione allora il valore determinato da un esperto designato dal tribunale. SPA quotate: il valore uguale al prezzo medio di chiusura dei 6 mesi precedenti la convocazione dellassemblea Le azioni del socio recedente: 1. Vanno offerte agli altri soci in opzione e anche possibile prelazione sullinoptato. 2. Se i soci non le sottoscrivono tutte allora collocamento sul mercato 3. Se no soci e no terzi, allora le azioni vengono rimborsate mediante acquisto da parte della societ rispettando il limite di riserve o utili disponibili 4. Se no riserve o utili disponibili allora riduzione del capitale o scioglimento della societ. 4. Le modificazioni del Capitale sociale Modificazioni dello statuto relative al capitale sociale: aumento e diminuzione (art. 2438-2447). 5. Laumento reale del Capitale sociale REALE [A PAGAMENTO]
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Si ha un aumento del capitale sociale nominale e del patrimonio della societ per effetto di nuovi conferimenti. Con laumento reale del capitale sociale, la societ intende procurarsi nuovi mezzi finanziari a titolo di capitale di rischio. Laumento reale d perci luogo allemissione di nuove azioni a pagamento, che vengono sottoscritte dai soci attuali, cui per legge riconosciuto diritto di opzione. Condizioni per laumento. Art. 2438 Un aumento di capitale non pu essere eseguito fino a che le azioni precedentemente emesse non siano interamente liberate. Ratio: gonfiare crediti v/soci e no reale funzione vincolistica Laumento non per invalido ma gli amministratori rispondono in solido dei danni eventualmente arrecati ai soci ed ai terzi. In presenza di perdite che rendono obbligatoria la riduzione del capitale la societ non pu procedere ad un aumento dello stesso senza aver prima ridotto il capitale in misura corrispondente alla perdita. La delibera di aumento: Laumento di capitale sociale pu essere deliberato: Dallassemblea straordinaria (di regola) >> norme per delibere modificanti lo statuto Dagli amministratori con delega dellassemblea La competenza dellassemblea non ha tuttavia carattere inderogabile. Lo statuto o una successiva modifica dello stesso possono attribuire agli amministratori la facolt di aumentare in una o pi volte il capitale sociale. Tuttavia: a. deve essere predeterminato lammontare massimo entro cui gli amministratori possono aumentare il capitale sociale b. la delega pu essere concessa per un periodo massimo di 5 anni che decorrono dalla data delliscrizione della societ nel registro delle imprese o da quella della delibera assembleare di delega. La delega per rinnovabile. Lattuale disciplina consente che agli amministratori sia riconosciuta anche la facolt di deliberare in merito allesclusione o limitazione del diritto di opzione dei soci, ma lo statuto deve determinare i criteri cui gli amministratori devono attenersi. Se tale facolt attribuita con modifica dello statuto necessaria la maggioranza qualificata prevista per lesclusione del diritto di opzione. Sottoscrizione dellaumento del capitale: La deliberazione (assembleare o consiliare) di aumento deve fissare il termine, non inferiore a 30 giorni dalla pubblicazione dellofferta, entro il quale le sottoscrizioni devono essere raccolte. A causa della sottoscrizione parziale laumento di capitale pu essere di due tipi: a. Scindibile = se sottoscrizione parziale il capitale si aumenta solo per la parte di azioni sottoscritte ma devessere espressamente previsto dalla delibera. b. Inscindibile = se non sono sottoscritte tutte non si fa nulla e i sottoscrittori e la societ sono liberati dai rispettivi obblighi. Conferimenti: Per i conferimenti in sede di aumento valgono le stesse norme per la costituzione della societ solo che essi non possono essere complessivamente inferiori allaumento del capitale deliberato e il versamento del 25% ( ed eventualmente il sovrapprezzo) fatto presso la societ e non presso la banca. Versamenti in conto capitale: Versamenti fatti dai soci alla societ a titolo di conferimento. Fatti a copertura di perdite al fine di sopperire alle esigenze di capitale di rischio e/o di costituire un fondo destinato a ripianare eventuali perdite evitando di incorrere nella disciplina della
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riduzione obbligatoria di capitale. Tali apporti incrementano il patrimonio della societ senza modificarne il capitale sociale e restano sottratti alla disciplina dei conferimenti. 6. Il diritto dopzione Diritto dopzione = diritto dei soci attuali di essere preferiti ai terzi nella sottoscrizione dellaumento del CS a pagamento Funzioni Il diritto dopzione ha la funzione di: F. Amministrativa: Mantenere inalterata la % di partecipazione nellassemblea F. Patrimoniale: Mantenere il valore reale della partecipazione solitamente > del valore nominale per la presenza di riserve e non cederlo a terzi. valore economico intrinseco del diritto dopzione Oggetto: Art. 2441 le azioni di nuova emissione e le obbligazioni convertibili in azioni devono essere offerte in opzione ai soci in proporzione al numero delle azioni possedute. Se vi sono gi obbligazioni convertibili queste spettano ai possessori di queste in concorso con i soci sulla base del rapporto di cambio. Oggetto del diritto dopzione sono quindi le azioni + obbligazioni convertibili. Termine: Se il diritto dopzione non si esercita entro 30gg o vi si rinuncia, le nuove azioni inoptate nelle: SPA non quotate: coloro che hanno esercitato il diritto dopzione possono manifestare la volont di acquistare anche linoptato al momento dellesercizio del loro diritto. SPAQ: linoptato va offerto sul mercato regolamentato dagli amministratori per almeno 5 riunioni e il ricavato va a beneficio della societ. linoptato potr essere liberamente collocato. Esclusione del diritto di opzione: Il diritto dopzione pu essere escluso in presenza di situazioni che rispondono a un concreto interesse della societ: A. Quando le azioni devono essere liberate con conferimenti in natura. Anche nelle societ quotate si pu escludere il 10% del CS preesistente per tali conferimenti purch il prezzo demissione sia congruo col prezzo demissione. B. Quando linteresse della societ lo esige con delibera di del CS C. Quando le azioni devono essere offerte ai dipendenti della societ con delibera di del CS se lofferta ai dipendenti riguarda pi di dellaumento. azioni ai dipendenti per partecipazione straordinaria agli utili In A,B le azioni devono obbligatoriamente avere il sovrapprezzo. E stabilito che la delibera di aumento del capitale determina il prezzo di emissione delle azioni in base al valore del patrimonio netto, tenendo conto per le azioni quotate in mercati regolamentati, anche dellandamento delle quotazioni nellultimo semestre. Il collegio sindacale deve esprimere il proprio parere sulla congruit del prezzo di emissione. Il sovrapprezzo determinato: SPA non quotate in base al valore del patrimonio netto + parere collegio sindacale. SPAQ in base allandamento delle azioni degli ultimi 6 mesi + parere dellorgano di revisione . Opzione indiretta:
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Il diritto dopzione non si considera escluso o limitato quanto le azioni sono sottoscritte da SIM o banche che poi devono obbligatoriamente offrirle agli azionisti. Warrant: La societ pu ricorrere anche ad altra tecnica per differire o diluire nel tempo un aumento del capitale sociale: Lemissione di appostiti buoni di opzione (warrant) che attribuiscono al titolare il diritto di sottoscrivere le azioni di nuova emissione a condizioni predeterminate. I warrant di sottoscrizione, di regola rappresentati da titoli di credito al portatore, devono essere emessi rispettando la disciplina del diritto di opzione in quanto attribuiscono unopzione contrattuale che sostituisce quella ex lege. Devono essere offerti ai soci attuali, se non ricorrono i presupposti per lesclusione del diritto di opzione. Scaduto il breve termine la societ libera di collocare i warrant sul mercato. 7. Laumento nominale del capitale sociale NOMINALE [GRATUITO]
.

Si incrementa solo il capitale nominale e non il patrimonio della societ. Art. 2442 Lassemblea pu aumentare il capitale imputando a capitale le riserve e gli altri fondi iscritti in bilancio in quanto disponibili. Effetti: Leffetto quello di legare tali riserve disponibili al vincolo di indisponibilit del CS e di aumentare la funzione vincolistica del CS. Conseguenze giuridiche: il passaggio a capitale di riserve e fondi disponibili comporta che la societ non pu pi disporre a favore dei soci dei corrispondenti valori del patrimonio netto. Modalit di attuazione: Aumentando il valore nominale delle azioni in circolazione Emettendo nuove azioni date gratuitamente agli azionisti in proporzione alle quote da loro possedute. Non si devono alterare le preesistenti posizioni reciproche tra azionisti.

8. Riduzione del Capitale sociale. La riduzione reale. Al pari dellaumento, anche la riduzione del capitale pu essere reale o nominale a seconda che la riduzione dia luogo o meno ad un corrispondente rimborso ai soci del valore dei conferimenti. REALE Art. 2445 La riduzione del CS pu aver luogo sia mediante liberazione dei soci dallobbligo dei versamenti ancora dovuti sia mediante rimborso di capitale ai soci. La riduzione reale sottoposta ad alcune condizioni abbastanza stringenti: No riduzione sotto il minimo legale (120.000 ) Se sono emesse obbligazioni, non si pu ridurre se non rispettato il limite per lemissione delle stesse Vi sono anche alcune cautele procedimentali: Lavviso di convocazione deve indicare ragioni e modalit della riduzione La delibera dellAS (modificazioni statuto) pu essere eseguito solo 90gg dopo liscrizione nel registro delle imprese
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Opposizione dei creditori I creditori sociali possono opporsi alla riduzione perch vedono diminuita la loro garanzia; si possono opporre se la riduzione pregiudica il loro diritto al credito. Lopposizione sospende lesecuzione della delibera sino allesito del giudizio a meno che il tribunale ritenga la richiesta infondata o che la societ dia una garanzia. Le modalit di esecuzione della riduzione (riduzione proporzionale di tutte, acquisto di azioni proprie e poi annullamento, sorteggio) devono garantire la parit di trattamento degli azionisti. Con il sorteggio gli azionisti rimborsati del solo valore nominale hanno diritto ad azioni di godimento che partecipano agli utili dopo che sia stato distribuito alle altre un dividendo pari allinteresse legale sul valore nominale delle azioni. 9. La riduzione del capitale sociale per perdite. La riduzione del capitale sociale pu essere di due tipi:
A. NOMINALE O PER PERDITE FACOLTATIVA
.

La riduzione del capitale nominale in quanto non esce realmente ricchezza dalla societ come con il rimborso ai soci ma si adegua solo la cifra del CS al minor valore verificatosi. Quindi siamo in presenza di una riduzione di capitale non quando siamo in presenza di perdite desercizio ma quando: Attivit Passivit < Capitale sociale CS Patrimonio netto, altrimenti non avrebbero senso le riserve che hanno proprio la funzione di mantenere lintegrit del CS Se tale diminuzione minore di 1/3 del CS allora la riduzione facoltativa. La riduzione facoltativa segue le norme delle modificazioni dello statuto. ATT.! non possono comunque essere distribuiti utili fino a quando le perdite siano state colmate.
B. NOMINALE O PER PERDITE OBBLIGATORIA
.

Art. 2446 Quando risulta che il capitale diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, gli amministratori e in caso di loro inerzia, il collegio sindacale, devono convocare lassemblea per gli opportuni provvedimenti . Riduzione per perdite > 1/3 --> amministratori o sindaci convocano lassemblea. La riduzione pu intaccare o no il minimo legale: Non stato intaccato: si sottopone allassemblea una situazione patrimoniale aggiornata con le opinioni del collegio sindacale + relazione amministratori in cui danno conto dei fatti di rilievo. Tali opinioni devono essere depositate presso la sede negli 8 giorni precedenti allassemblea. Gli opportuni provvedimenti possono essere: Ridurre il capitale sociale Rinviare a nuovo le perdite ma, se nelles. successivo sono ancora > di 1/3, riduzione obbligatoria da parte dellassemblea 10 o, in mancanza, disposta dufficio dal tribunale.

10

Se le azioni sono senza valore nominale la riduzione pu essere decisa anche dagli amministratori.

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stato intaccato: lassemblea deve necessariamente deliberare la riduzione del capitale ed il contemporaneo aumento al minimo legale o la trasformazione della societ . Se nn aumenta CS o nn si trasforma la societ si scioglie e entra in liquidazione. Riduzione obbligatoria Riduzione a zero del capitale

XIV. LE OBBLIGAZIONI
1. Nozione Obbligazioni = titoli di credito che rappresentano frazioni di eguale valore nominale e con uguali diritti di ununitaria operazione di finanziamento. Le differenze con le azioni sono perci evidenti: a) Creditore socio
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b) c)

Remunerazione fissa (interessi) dividendi aleatori Rimborso del valore nominale rimborso in sede di liquidazione aleatorio11

Obbligazioni e strumenti finanziari partecipativi: La differenza meno netta perch hanno in comune la caratteristica di essere emessi a fronte di un apporto non imputato a capitale. Le obbligazioni per: a. sono titoli di massa (frazioni standardizzate di ununica operazione economica), b. attribuiscono il diritto al rimborso di una somma di denaro. 2. Tipi speciali di obbligazioni Esistono vari tipi particolari di obbligazioni: a) Obbligazioni partecipanti Remunerazione commisurata agli utili di bilancio b) Obbligazioni indicizzate Si adegua il rendimento dei titoli ancorandoli allandamento di indici che possono anche riguardare la societ. c) Obbligazioni convertibili in azioni Si pu trasformare il credito in una partecipazione dellemittente/controllata/collegata d) Obbligazioni con warrant Si ha il diritto di sottoscrivere azioni pur restando la posizione di creditore e) Obbligazioni subordinate Il diritto degli obbligazionisti ad ottenere interessi e il rimborso del capitale subordinato allintegrale soddisfacimento degli altri creditori in caso di liquidazione volontaria o assoggettamento a procedura concorsuale. f) Obbligazioni a premio prevedono lattribuzione agli obbligazionisti di utilit aleatorie (in denaro o natura) da assegnare mediante sorteggio o altro sistema g) Obbligazioni in valuta estera rispondono al medesimo scopo delle o. indicizzate. 3. Limiti allemissione di obbligazioni Limite del capitale e delle riserve Art. 2412 La societ pu emettere obbligazioni al portatore o nominative, per somma complessivamente non eccedente il doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dallultimo bilancio approvato. --> Limiti: 2*(CS + riserva legale + riserve disponibili) Deroghe a tale limite sono: a) Le obbligazioni eccedenti devono essere sottoscritte da investitori istituzionali (SIM, banche) soggetti a vigilanza prudenziale (Banca dItalia) --> se le vendono a non investitori istituzionale i primi devono rispondere della solvenza della societ emittente b) Le obbligazioni sono garantite da ipoteca di primo grado su immobili di propriet della societ sino a 2/3 del valore di bilancio di questi
Si ha rimborso solo se vi un residuo dellattivo netto e questo pu a sua volte essere maggiore, uguale o addirittura minore della quota conferita
11

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Ricorrono particolari ragioni di interesse nazionale e vi unautorizzazione dellautorit governativa. d) Le emissioni obbligazionarie effettuate da societ con azioni (e le stesse obbligazioni) negoziate in mercati regolamentati. Il rapporto tra limite e obbligazioni in circolazione deve permanere per tutta la durata del prestito obbligazionario. Se: Riduzione volontaria (reale + nominale <1/3 CS) non si pu fare se viene meno il rapporto Riduzione obbligatoria si fa ma non si possono distribuire utili fino al ripristino del rapporto.
c)

4. Le obbligazioni emesse allestero. I limiti allemissione di obbligazioni potevano essere in passato elusi facilmente: si facevano emettere le obbligazioni da una societ controllata (in genere con modesto capitale) avente sede in Stati che non pongono limiti allemissione, e la controllante italiana (reale beneficiario del finanziamento) prestava garanzia per il loro rimborso. (vedi caso CIRIO) Il nuovo art. 2412, 4 comma introdotto dalla legge 262/2005 prevede che al computo del limite generale allemissione di obbligazioni previsto dallart.2412, 1 comma, concorrano gli importi relativi alle garanzie comunque prestate dalla societ per obbligazioni emesse da altre societ, anche estere. 5. Il procedimento di emissione. Art. 2410 se lo statuto o la legge non dispongono diversamente, lemissione di obbligazioni deliberata dagli amministratori. [prima assemblea straordinaria] In ogni caso la delibera deve risultare da verbale redatto da notaio ed depositata ed iscritta a norma dellarticolo 2436 [modificazioni dello statuto]. Produce effetti e pu essere eseguita solo dopo liscrizione. La delibera di emissione di obbligazioni che prevede la costituzione di garanzie reali a favore dei sottoscrittori deve designare un notaio per il compimento delle formalit necessarie per la costituzione delle stesse. Art. 2414bis. Sottoscrizione: il collocamento sul mercato delle obbligazioni soggetto alla disciplina della sollecitazione allinvestimento in strumenti finanziari. Alla sottoscrizione secondo le modalit fissate nel bando di emissione segue il rilascio dei titoli che possono essere nominativi o al portatore. Prezzo di emissione: pu anche essere inferiore al valore nominale salvo che per le obbligazioni convertibili. Libro delle obbligazioni: Lammontare delle obbligazioni emesse deve risultare da un apposito libro delle obbligazioni in cui di volta in volta si annotano le obbligazioni estinte e i trasferimenti se nominative.

6. Le obbligazioni convertibili in azioni Art. 2420-bis Lassemblea straordinaria [e non gli amministratori!] pu deliberare lemissione di obbligazioni convertibili in azioni, determinando il rapporto di cambio e il periodo e le modalit di conversione.
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Contestualmente la societ deve deliberare laumento del CS [scindibile naturalmente] per un ammontare corrispondente alle azioni da attribuire in conversione. Condizioni per lemissione sono simili a quelle richieste per lemissione di nuove azioni. Per le obbligazioni convertibili, infatti: a) Il capitale sociale devessere interamente versato b) Non possono essere emesse per somma complessivamente inferiore al loro valore nominale c) Non possono esuberare il limite generale delle obbligazioni (vedi sopra) Inoltre, come per le azioni, le obbligazioni convertibili: devono essere offerte in opzione agli azionisti e ai possessori di obbligazioni convertibili precedentemente emesse possono essere emesse dagli amministratori [ + contestuale aumento CS] se hanno una delega di durata massima di 5 anni in cui sia anche espresso lammontare complessivo emettibile. Durante il periodo di conversione sono particolarmente delicate le operazioni sul CS: a) Aumento CS a pagamento + emissione di nuove obbligazioni convertibili: si offrono in opzione ai vecchi possessori --> si mantiene inalterata la futura partecipazione b) Aumento CS gratuito: si modifica automaticamente il rapporto di cambio c) Riduzione nominale: si modifica automaticamente il rapporto di cambio d) Riduzione reale: conversione anticipata e) Fusione e scissione: conversione anticipata o diritti equivalenti a quelli spettanti prima della fusione o della scissione NB! riduzione reale, fusione e scissione sono soggette a un divieto relativo durante il periodo di conversione. Relativo perch si pu fare ci di cui sopra.
< <

Procedimento indiretto: non specificamente disciplinato. Si ha quando lobbligazione emessa da una determinata societ convertibile in azione di altra societ. Obbligazioni con Warrant: queste obbligazioni si distinguono nettamente da quelle convertibili in quanto attribuiscono un diritto cumulativo ( e non alternativo) rispetto al rimborso del capitale. E anche vero che sollevano problemi di tutela degli obbligazionisti in parte coincidenti con quelli posti dalle obbligazioni convertibili, sicch anche per esse prospettabile lapplicazione analogica della disciplina dettata per queste ultime. 7. Organizzazione degli obbligazionisti Gli obbligazionisti hanno unorganizzazione che prevede due organi: assemblea e rappresentante comune con la finalit di: a. assicurare una pi efficace tutela degli interessi comuni degli obbligazionisti nei confronti della societ b. consentire, ove levolversi della situazione dellemittente lo renda necessario, modifiche a maggioranza, delle originarie condizioni del prestito, cos sollevando la societ dalla necessit di ottenere il consenso dei singoli obbligazionisti. Assemblea degli obbligazionisti che funziona come lassemblea straordinaria (anche su impugnazione delibere come lassemblea) dei soci e delibera su: Nomina e revoca del rappresentante comune
1.

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Modificazioni delle condizioni del prestito (delibera cn obbligazioni circol.) Proposte di amministrazione controllata e concordato preventivo Costituzione di un fondo per le spese necessarie Oggetti di interesse comune degli obbligazionisti

Essa viene convocata dal CDA o dal rappresentante comune; obbligatoria se richiesta dal 5% delle obbligazioni in circolazione.
2.

Rappresentante comune. Esso : Nominato dallassemblea degli obb. o dal tribunale in mancanza Resta in carica 3 esercizi ma rieleggibile Regole sul mandato = revoca anche senza giusta causa Segue lassemblea degli obbligazionisti e la convoca. Segue il sorteggio delle obbligazioni che in sua mancanza nullo Ha la rappresentanza processuale degli obbligazionisti.

NB! il singolo obbligazionista pu tutelare i propri interessi basta che non sia in contrasto con le delibere dellassemblea degli obbligazionisti.

XV. LO SCIOGLIMENTO DELLA SOCIETA PER AZIONI.


1. Le cause di scioglimento Le cause di scioglimento sono simili per SPA, SAPA e SRL con piccole differenze. Analizziamo la SPA. Art. 2484 Le SPA, le SAPA e le SRL si sciolgono per: 1. per il decorso del termine il termine pu essere prorogato prima della scadenza dallassemblea straordinaria con la maggioranza di 1/3 CS per le SPA chiuse 2. per il conseguimento delloggetto sociale o la sopravvenuta impossibilit di conseguirlo salvo siano occorse le modifiche statutarie da parte dellassemblea 3. impossibilit di funzionamento o continuata inattivit dellassemblea = non si possono fare le delibere necessarie per il funzionamento della societ 4. riduzione del CS al di sotto del CS salvo che non vi sia un contemporaneo aumento o la trasformazione della societ 5. nei casi previsti dagli articoli 2437 e 2473 [delibera di scioglimento dellassemblea straordinaria in seguito al recesso di uno o pi soci] [ limpossibilit di provvedere al rimborso delle azioni senza ridurre il CS o allopposizione dei creditori alla riduzione] 6. per deliberazione dellassemblea in sede straordinaria con maggioranza di 1/3 del CS 7. per le altre cause previste dallo statuto o dallatto costitutivo Lo statuto deve indicare la competenza e gli adempimenti pubblicitari necessari 8. per le altre cause previste dalla legge [es. dichiarazione di nullit in fase di costituzione]. Dopo la riforma del 2003 non pi causa di scioglimento la dichiarazione di fallimento della societ tuttavia la riforma della legge fallimentare del 2006 prevede che alla chiusura del fallimento, il curatore debba chiedere la cancellazione della societ dal registro delle imprese di fatto continuando a configurare il fallimento come una causa estintiva della societ.
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Effetti dello scioglimento: decorrono dalla data di iscrizione nel registro delle imprese della delibera di scioglimento verificarsi della causa La causa di scioglimento e la successiva iscrizione pu essere accertata da: dagli amministratori senza indugio personalmente e solidalmente responsabili per i danni dal tribunale su istanza dei soci o del collegio sindacale Verificatasi una causa di scioglimento la societ entra in liquidazione. 2. La societ in stato di liquidazione Accertata la causa di scioglimento gli amministratori devono convocare lassemblea per le deliberazioni relative allo stato di liquidazione ( individuazione della causa!). Art. 2486 Al momento del verificarsi di una causa di scioglimento [ iscrizione nel registro] e fino al momento della consegna ai liquidatori gli amministratori conservano il potere di gestire la societ, ai soli fini della conservazione dellintegrit e del valore del patrimonio sociale. da tali operazioni personalmente e solidalmente responsabili per i danni arrecati Gli amministratori vedono limitati i loro poteri e anche gli altri organi sociali sono penalizzati: Art. 2488 Le disposizioni sulle decisioni dei soci, sulle assemblee, sugli organi amministrativi e di controllo si applicano in quanto compatibili anche durante la liquidazione. In particolare: a) collegio sindacale = controllo anche su liquidatori, no modifiche b) assemblea = controverso se siano compatibili alcune delibere che modificano lo statuto. Sicuramente compatibili la fusione prima della ripartizione dellattivo La revoca dello stato di liquidazione pu essere fatta con delibera dellassemblea straordinaria ma: con maggioranza di 1/3 del CS i soci in disaccordo possono recedere provoca effetti dopo 60gg dlla sua iscrizione nel registro dlle imprese in modo ke i creditori sociali possano opporsi cn le stesse modalit dlla riduzione facoltativa dl CS. 3. Il procedimento di liquidazione. Nomina dei liquidatori: Art. 2487 Tranne nei casi in cui lo scioglimento lo decide lassemblea stessa, gli amministratori debbono convocare lassemblea perch deliberi, con le maggioranze previste per le modificazioni dello statuto su: a) numero dei liquidatori e funzionamento del collegio in caso di pluralit b) nomina dei liquidatori con indicazione di quelli cui spetta la rappresentanza c) criteri in base ai quali deve svolgersi la liquidazione; i poteri dei liquidatori con particolare riguardo alla cessione dellazienda o di rami di essa;
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gli atti necessari per la conservazione del valore dellimpresa, ivi compreso il suo esercizio provvisorio, anche di singoli rami, in funzione del miglior realizzo Se non vi provvede lassemblea vi provvede il tribunale su istanza dei soci o del collegio sindacale. I liquidatori: restano in carica per la durata della liquidazione, salvo sia previsto un termine sono soggetti alle stesse cause di ineleggibilit e decadenza degli amministratori sono revocati da: assemblea straordinaria tribunale se sussiste giusta causa e istanza dei soci, sindaci e PM hanno poteri simili a quelli degli amministratori. Essi: a) devono adempiere con diligenza e professionalit richieste responsabilit b) devono prendere in consegna i beni e i documenti sociali dagli amministratori e redigere con gli stessi linventario del patrimonio sociale c) compiono tutti gli atti utili per la liquidazione salvo diversa disposizione non compiere nuove operazioni
d)

devono redigere annualmente il bilancio indicando le variazione

I liquidatori devono innanzitutto pagare i creditori sociali: se i fondi risultano insufficienti possono chiedere ai soci i versamenti ancora dovuti possono dare acconti ai soci con le opportune cautele ma se pregiudicano i creditori sociali ne rispondono personalmente e solidalmente per i danni.
<

Pubblicit: i provvedimenti di nomina e di revoca dei liquidatori sono soggetti ad iscrizione nel registro delle imprese. Alla fine del loro mandato e completata la liquidazione i liquidatori devono redigere il bilancio finale di liquidazione: bisogna dar evidenza del piano di riparto devessere approvato dai singoli soci --> interesse singolo [approvazione tacita] 4. Lestinzione della societ. Approvato il bilancio si ha la cancellazione del registro delle imprese e il deposito dei libri societari. Entro un anno dalla cancellazione e creditori rimasti insoddisfatti possono far valere i loro diritti con una domanda notificata preso la sede della societ nei confronti: dei soci nel limite delle quote riscosse con il bilancio di liquidazione dei liquidatori se il mancato pagamento dipende da loro colpa. NB la cancellazione avviene dufficio se per 3 anni non si deposita il bilancio annuale di liquidazione.

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Con la cancellazione dal registro la SPA si estingue. I creditori possono comunque richiederne il fallimento entro un anno dalla cancellazione; decorso tale termine nessuno potr pi fare richieste12.

XVI. LA SOCIETA IN ACCOMANDITA PER AZIONI.


1. Caratteri distintivi La SAPA una societ di capitali in cui esistono 2 categorie di soci 13: SOCI ACCOMANDATARI = rispondono solidalmente ed illimitatamente per le obbligazioni sociali ma in compenso sono amministratori per legge ed hanno altri importanti poteri SOCI ACCOMANDANTI = rischiano solo della quota di capitale sottoscritta Art. 2454 AllA SAPA sono applicabili in quanto compatibili le norme della SPA . Azioni: la societ in accomandita per azioni nel contempo un tipo di societ che, come la Spa, si caratterizza per il fatto che le quote di partecipazione dei soci (accomandatati e accomandanti) sono rappresentate da azioni. Disciplina: la sua disciplina modellata su quella della Spa, dato che alla societ in accomandita per azioni sono applicabili le norme relative alla Spa in quanto compatibili con le disposizioni seguenti (art. 2454). Differenze Sas - Saa: Laccomandita semplice una societ di persone: una societ in nome collettivo modificata dalla presenza di soci a responsabilit limitata (accomandanti). Laccomandita per azioni una societ di capitali: una societ per azioni modificata dalla presenza di socia a responsabilit illimitata (accomandatari) che, come contropartita della pi gravosa responsabilit, sono di diritto amministratori. 2. Lazionista accomandatario. La figura pi importante e peculiare di questa societ sicuramente la posizione di soci accomandatario14. Infatti:
a)

I soci accomandatari iscritti nellatto costitutivo sono tutti amministratori di diritto e senza limiti di tempo. (non esiste accomandatario non amministratore)

12 13

vecchia disciplina in cui la societ esiste fino al pagamento dellultimo creditore. sbagliato dire che la SAPA sta a met tra una societ di persone e una di capitali perch vi si applicano le norme della SPA e alla responsabilit illimitata sono collegati ampissimi poteri degli amministratori.
14

La SAPA un tipo di societ utilizzata dai gruppi familiari dove si vuol dare al patriarca, con la carica di socio accomandatario il potere di gradire o no gli amministratori.

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b)

Il socio accomandatario risponde delle obbligazioni sociali dal momento dellaccettazione della nomina a quando viene iscritta la sua cessazione dallufficio nel registro delle imprese non risponde per debiti anteriormente o posteriormente contratti
Societ in accomandita per azioni I soci indicati nellatto costitutivo come accomandatari sono tutti di diritto amministratori della societ. (art. 2455) e senza limiti di tempo Il socio accomandatario che cessa dallufficio di amministratore, non risponde per le obbligazioni della societ sorte posteriormente alliscrizione nel registro delle imprese della cessazione dellufficio (art2461) Il nuovo amministratore assume la qualit di socio accomandatario dal momento della citazione della nomina (art 2457) e ci implica che esso risponde solo per le obbligazioni sociali che sorgono a partire da tale momento, non di quelle anteriori.

Societ in accomandita semplice Gli accomandatari possono ma non devono essere necessariamente amministratori e si possono perci avere soci accomandatari che non sono amministratori Laccomandatario risponde delle obbligazioni sociali anche se non amministratore o cessa di esserlo Laccomandatario risponde anche delle obbligazioni sociali anteriori allacquisto della qualit di socio e di quelle successive alleventuale cessazione della carica di amministratore.

3. Costituzione. Conferimenti. Azioni. Per la costituzione della societ, i conferimenti e le partecipazioni azionarie, trova piena applicazione la disciplina della Spa, con due sole differenze: Atto costitutivo: Art. 2460 Le modificazioni dellatto costitutivo devono essere approvate dallassemblea con le maggioranze prescritte per lassemblea straordinaria e devono inoltre essere approvate da tutti i soci accomandatari >> i soci accomandatari hanno quindi un potere di veto su ci che modifica il patto sociale Denominazione sociale: Deve essere costituita dal nome di almeno uno dei soci accomandatari, con lindicazione di societ in accomandita per azioni. (art. 2453) Azioni: Nessuna diposizione specifica dettata per le azioni intestate agli accomandatari. 4. Gli organi sociali. Lorganizzazione interna della S.A.A. si fonda sulla necessaria presenza di tre distinti organi: a. Assemblea b. Amministratori c. Collegio Sindacale Assemblea: Allassemblea si applicano le regole di funzionamento dettate per la Spa. Norme particolari valgono tuttavia per ladozione di talune delibere. a. Gli accomandatari non hanno diritto di voto nelle deliberazioni di nomina e revoca dei sindaci, nonch in quelle concernenti lesercizio dellazione di responsabilit nei loro confronti. (art. 2459) b. Le modificazioni dellatto costitutivo non solo devono essere deliberate dallassemblea straordinaria con le consuete maggioranze, ma devono essere approvate da tutti i soci accomandatari. (art. 2460) c. Nella competenza della assemblea straordinaria rientra anche la nomina e la revoca degli amministratori.
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Gli amministratori: Non hanno diritto di voto nelle deliberazioni di nomina e revoca dei sindaci e in quelle che riguardano la loro responsabilit anche se hanno una carica permanente, possono essere revocati con le maggioranze prescritte per lassemblea straordinaria, anche senza giusta causa come nelle norme sul mandato (no giusta causa = risarcimento danni) 5. Lo scioglimento della societ. I soli soci accomandanti: nominano e revocano i sindaci = + indipendenza nominano e revocano lorgano di revisione se la revisione obbligatoria. La SAPA gode beneficio di preventivo escussione prima dellerosione del patrimonio dei singoli soci accomandatari. Oltre alle normali cause di scioglimento, la SAPA si scioglie se vengono meno tutti gli amministratori e non si ripristinano entro 180 gg. >> in tale periodo agisce un amministratore nominato dal collegio sindacale che non assume la carica di socio accomandatario.

XVII. LA SOCIETA A RESPONSABILITA LIMITATA.


1. Caratteri distintivi La SRL un tipo di societ che ricalca le basi della SPA ma consente una articolazione pi snella e una maggior partecipazione dei soci nella vita della societ. >> spazio particolarmente ampio alla autonomia privata >> si vuole un modello funzionale e flessibile per le esigenze economiche di imprese di piccole/medie dimensioni. La differenza principale con le SPA che nelle SRL la POSIZIONE DEL SOCIO CENTRALE.15 Nozione La Srl (art. 2462-2483) una societ di capitali nella quale: a. per le obbligazioni sociali risponde soltanto la societ col suo patrimonio b. le quote di partecipazione dei soci non possono essere rappresentate da azioni e non possono costituire oggetto di sollecitazione allinvestimento (art. 2468) Responsabilit limitata come nella Spa e diversamente alla Saa, qui tutti i soci godono del beneficio della responsabilit limitata e nessuna pretesa possono perci avanzare nei loro confronti i creditori della societ. Il beneficio della responsabilit limitata inoltre permane, salvo talune eccezioni, anche in presenza di un unico socio Quote di partecipazione dei soci non possono essere rappresentate da azioni (art. 2468) non possono cio essere rappresentate da documenti destinati a circolare nelle pi agili forme dei titoli di credito. Criterio personalistico: divisione in parti del capitale sociale = ostacolo alla raccolta di ingenti capitali di rischio fra il pubblico dei risparmiatori, rendendo meno agevole la mobilitazione dellinvestimento.
15

In questo senso possiamo dire che la SRL come una societ di persone a responsabilit limitata.

110

Struttura 2. La costituzione della societ. La s.r.l. unipersonale. La costituzione della SRL simile a quella delle SPA ma: a) il capitale sociale non devessere inferiore a 10.000 b) la denominazione sociale deve contenere lindicazione SRL c) come nelle SPA, pu essere costituita a tempo indeterminato ma il socio pu recedere con un preavviso di 6 mesi che lo statuto deve allungare fino ad un anno. Latto costitutivo devessere redatto con atto pubblico e il suo contenuto descritto dallart. 2463. La SRL pu anche essere costituita da parte di un singolo socio con la stessa disciplina per la costituzione di SPA unipersonali. 3. I Conferimenti. Le forme di finanziamento. Art. 2464 Possono essere conferiti tutti gli elementi dellattivo suscettibili di valutazione economica. --> iscrivibili allattivo patrimoniale ma basta che siano suscettibili di valutazione economica e che coprano il capitale >> funzione vincolistica --> possono essere conferite quindi anche le prestazioni dopera. Poi, come nelle SPA, [sempre art. 2464]: Il valore dei conferimenti non pu essere complessivamente inferiore allammontare globale del capitale sociale Se non disposto diversamente i conferimenti vanno fatti in denaro Condizioni dei singoli tipi di conferimenti: DENARO: bisogna versarne in banca il 25% o stipulare per un importo corrispondente una polizza dassicurazione o di una fideiussione bancaria con modalit stabilite --> poco usate la polizza e le fideiussioni per i costi che comportano BENI IN NATURA E CREDITI: La stima pu essere fatta da un esperto o da una societ di revisione iscritti nellalbo dei revisori contabili [ perito del tribunale!!] e devessere naturalmente pari o superiore al conferimento --> nn prevista la revisione della stima da parte del CDAi [ SPA] PRESTAZIONE DOPERA/SERVIZI: lintero valore assegnato a tale conferimento devessere garantito dalla stipula di una polizza dassicurazione o da una fideiussione. NB! non sono conferibili beni futuri o cosa altrui >> esigenza cmq di certezza Il socio moroso = che non conferisce: viene escluso dalle decisioni della societ si pu provvedere a: azione giudiziaria

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vendita coattiva della sua quota agli altri, la vendita sul mercato concessa solo se prevista dallo statuto riduzione CS perch non possibile buy-back

Lo statuto pu prevedere la possibilit per la SRL di emettere titoli di debito, indicando inoltre la competenza, i limiti, le modalit e le maggioranza necessarie. I titoli di debito possono per essere sottoscritti solo da investitori professionali (e non dal pubblico dei risparmiatori) che, se li vendono al pubblico, devono rispondere della solvenza della societ. Finanziamenti dei soci Nel passato era diffusa la concessione da parte dei soci di ingenti finanziamenti alle SRL ottenendo cos una pesante sottocapitalizzazione di tali societ. Oggi: Art. 2467 Il rimborso dei finanziamenti dei soci a favore della societ postergato rispetto alla soddisfazione degli altri creditori e, se avvenuto nellanno antecedente il fallimento della societ esso devessere restituito. Tale norma opera se i finanziamenti sono stati concessi in un momento in cui risulta un eccessivo squilibrio dellindebitamento rispetto al PN o in un momento in cui sarebbe stato ragionevole un conferimento. >> se la societ era sottocapitalizzata e il socio ha finanziato al posto di conferire allora egli postergato nel rimborso. 4. I titoli di debito Con lattuale disciplina infine caduto il divieto per le Srl di emettere obbligazioni o meglio, latto costitutivo pu prevedere lemissione di titoli di debito (art. 2483) per altro sottratti alla disciplina propria delle obbligazioni di Spa ma soggette alla disciplina secondaria del comitato interministeriale per il credito e il risparmio. Emissione: A differenza delle obbligazioni lemissione dei titoli di debito consentita solo se prevista nellatto costitutivo. E latto costitutivo a stabilire se la competenza ad emettere titoli di debito spetta ai soci o agli amministratori determinando gli eventuali limiti, modalit e le maggioranze necessarie. La decisione di emissione (per la quale non previsto lintervento di un notaio verbalizzatore) fissa le condizioni del prestito e le modalit di rimborso ed iscritta nel registro delle imprese. Pu anche prevedere che condizioni e modalit di rimborso possano essere modificate con il consenso della maggioranza dei possessori dei titoli. Il taglio minimo dei titoli non pu essere inferiore a 50 mila euro. Contenuto: Ampia libert autonomia statutaria nella determinazione del contenuto dei titoli di debito. (titoli di massa, titoli individuali) Sottoscrizione: i titoli di debito non possono essere collocati direttamente presso il pubblico dei risparmiatori. Possono essere sottoscritti solo da investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale. Garanzia: lidentit del garante e lammontare della garanzia devono essere indicati sul titolo di debito. 5. Le quote sociali Nella SRL non esistono azioni ma quote sociali, ognuna attribuita ad un socio. Il capitale diviso in base al numero di soci i quali detengono una quota di partecipazione proporzionale al conferimento.

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Art. 2468 I diritti sociali spettano ai soci in misura proporzionale alla partecipazione possedute, salvo il III comma. Se latto costitutivo non dispone diversamente, le partecipazioni dei soci sono determinate in isura proporzionale al conferimento. Resta salva la possibilit che latto costitutivo preveda lattribuzione ai singoli soci di particolari diritti riguardanti lamministrazione o la distribuzione degli utili. NB lattribuzione a singoli soci, non alle quote. Se X ha un particolare diritto e cede la quota il diritto in pi non si trasferisce con la quota. I diritti particolari: 1. Amministrazione: lintervento pu essere a tutto campo come nella societ di persone; es. socio non amministratore con diritto di info, diritti di veto a un socio su alcune delibere, etc. 2. Distribuzione degli utili: fermo restando il patto leonino, si pu prevedere che un socio abbia pi utili postergazione o minor % nelle perdite, solo utili. Possono essere modificati solo con il consenso unanime dei soci. Le quote non rappresentano titoli azionari e il documento solo una prova della qualit di socio. Latto costitutivo pu prevedere: La non trasferibilit totale delle quote --> possibile causa di recesso La trasferibilit soggetta a gradimento di soci, terzi o alcune condizioni --> possibile causa di recesso Che il recesso non sia esercitato entro 2 anni dalla costituzione Cause di esclusione per giusta causa [come Soc. di persone] Il recesso avviene: STATUTO: In tutte le cause e modalit previste dallo statuto LEGGE: pu avvenire in due casi o SRL a tempo indeterminato: recesso libero con preavviso di 6 mesi allungabile dallo statuto a 1 anno o SRL a tempo determinato: i soci che non hanno acconsentito (contrari assenti e astenuti) a grosse modifiche del contratto sociale (es. ogg.,fusione, scissione) In caso di recesso il valore delle quote devessere quello di MRKT esperto nominato dal tribunale Per la quota del socio recesso si offre agli altri soci >> un terzo concordemente individuato >> riduzione del CS nominale o reale se necessaria; ma se i creditori vi si oppongono naturalmente la SRL si scioglie. 6. Il trasferimento delle quote sociali Il trasferimento delle partecipazioni nelle SRL soggetto a varie formalit per la centralit del socio in questo modello societario. Il trasferimento della quota valido e efficace con il solo consenso traslativo. Il trasferimento inter vivos: Deve risultare da scrittura privata autenticata Devessere iscritto nel registro delle imprese Deve essere annotato nel libro dei soci con misura delliscrizione nel registro Dopo che stato annotato nel libro dei soci allora il trasferimento efficace nei confronti della SRL
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Se il trasferimento fatto con contratti a pi persone, prevale chi per primo lo iscrive in buona fede nel registro delle imprese. Il trasferimento mortis causa libero salvo vi siano clausole limitative nel testamento. La SRL non pu in nessun caso acquistare le proprie quote. La quota pu essere espropriata dai creditori personali del socio e se: Normale e fallimento del socio: vendita forzata e assegnazione al creditore. La partecipazione non liberamente trasferibile: la vendita forzata non valida se la societ presenta entro 10gg un altro acquirente. --> si impedisce lingresso non graditi nella SRL 7. Recesso ed esclusione Disciplina del recesso radicalmente riformata. Ampia libert autonomia statutaria. Atto costitutivo stabilisce quando il socio pu recedere e le relative modalit. E inderogabilmente riconosciuto nei casi: a. se la societ a tempo indeterminato ogni socio pu recedere con un preavviso di almeno 180 gg, che latto costitutivo pu allungare fino ad un anno b. se la societ a tempo determinato possono recedere i soci che non hanno consentito (contrari, assenti e astenuti): Al cambiamento delloggetto sociale o del tipo di societ Alla sua fusione o scissione Alla revoca dello stato di liquidazione Al trasferimento della sede sociale allestero Alleliminazione di una o pi cause di recesso previste dallatto costitutivo al compimento di operazioni che comportano una modifica delloggetto sociale o dei diritti particolari attribuiti a un singolo socio. Riconosciuto al socio contrario allaumento di capitale sociale con esclusione del diritto di opzione (art. 2481). Il recesso non pu essere esercitato o se esercitato privo di efficacia se la societ revoca la delibera che lo legittima ovvero se deliberato lo scioglimento della societ (art. 2473). Liquidazione della quota i soci che recedono hanno diritto di ottenere il rimborso della propria partecipazione in proporzione al patrimonio sociale Esclusione latto costitutivo pu prevedere specifiche cause di esclusione del socio per giusta causa. Per il rimborso si applica la disciplina del recesso con esclusione della riduzione del capitale sociale. (art. 2473) 8. Gli organi sociali. Le decisioni dei soci Anche negli organi sociali la figura del socio, anche singolo, centrale. C ampio spazio allautonomia statutaria ma ci si basa cmq su assemblea, CDA e collegio sindacale. Assemblea Art. 2479 I soci decidono sulle materie riservate alla loro competenza dallatto costitutivo, nonch sugli argomenti che uno o pi amministratori o tanti soci che rappresentano 1/3 del CS sottopongono alla loro approvazione. In ogni caso sono riservate alla competenza dei soci:
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1. 2. 3. 4. 5.

Approvazione del bilancio e distribuzione degli utili Nomina degli amministratori se prevista dallo statuto Nomina del collegio sindacale nei casi previsti dallarticolo 2477 modificazioni atto costitutivo operazioni che comportano una modifica rilevante delloggetto sociale o dei diritti dei soci.

Lassemblea di regola decide quindi su: materie previste dalla legge (vedi su) materie previste dallatto costitutivo materie presentate su istanza di 1/3 del CS. Lassemblea della SRL pu deliberare con un procedimento pi snello (consultazione scritta o consenso per iscritto) col voto favorevole di del CS tranne nei casi di: riduzione del capitale per perdite obbligatoria modificazioni dellatto costitutivo modifica delloggetto sociale o dei diritti dei soci istanza di 1/3 del CS Anche la disciplina dellassemblea lasciata allautonomia statutaria: Convocazione: atto costitutivo o lettera raccomandata entro 8gg Gazzetta Ufficiale Intervento: tutti i soci iscritti nel libro dei soci e no limitazioni di rappresentanza della SPA Voto: in misura proporzionale alla partecipazione (come SPA) Quorum costitutivo: del CS Quorum deliberativo ordinario: maggioranza dei presenti Quorum deliberativo straordinario : CS per modifiche atto cost., ogg. sociale e diritti soci. Lassemblea totalitaria prevista mentre quella di seconda convocazione no (volendo si inserisce nellatto cost.). 9. Linvalidit delle decisioni dei soci Linvalidit delle delibere assembleari rispetto a quelle che hanno per oggetto: a) Non conformit a legge o atto costitutivo / decisioni in conflitto dinteressi Impugnate dai soci dissenzienti anche individualmente [ % SPA], da amministratori e collegio sindacale, entro 90gg dalla trascrizione nel libro delle delibere. Il tribunale pu prevedere che entro 180gg sia adottata una nuova delibera che elimini la causa di invalidit e sani la delibera invalida, fatti salvi i diritti acquistati dai terzi di buona fede. b) Oggetto impossibile o illecito / assenza assoluta di informazione Possono essere impugnate da chiunque entro 3 anni + disciplina specifica SPA per aumento CS, riduzione reale CS, impugnazione del bilancio c) Modifica oggetto sociale con attivit impossibili o illecite Impugnabili da chiunque e senza limiti di tempo 10. Amministrazione e controllo Art. 2475 Salvo diversa disposizione dellatto costitutivo lamministrazione affidata a uno o pi soci che restano in carica a tempo indeterminato. Se vi sono pi soci CDA che pu avere metodo collegiale o disgiuntivo SPA!

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cmq collegialmente redazione del bilancio, progetto di fusione e scissione, aumento CS con delega. Le decisioni possono essere prese con consultazione scritta o consenso espresso per iscritto basta che sia indicato chiaramente largomento e il consenso. Invalidit delibere CDA: solo se vi stato voto decisivo di un socio in conflitto di interessi e portano danno alla societ; possono essere impugnate da amministratori, collegio sindacale e revisore entro 90gg. --> lamministratore in conflitto dinteresse non deve comunicarlo obbligatoriamente. Rappresentanza: uguali a SPA + contratti conclusi da amministratori in conflitto dinteressi sono annullabili su domanda della societ se il terzo conosceva o poteva riconoscere il conflitto. Responsabilit: vi sono alcune peculiarit: a) Non si menziona responsabilit verso creditori sociali ma solo verso societ, soci e terzi con le stesse norme SPA b) Sono solidalmente responsabili i soci che hanno intenzionalmente deciso o autorizzato il compimento di atti dannosi per la societ, i soci o i terzi --> responsabilit anche di chi amministra di fatto c) Lazione di responsabilit pu essere esperita dal singolo socio che pu anche chiedere la revoca dellamministratore se sussistono gravi irregolarit. Controllo La nomina del collegio sindacale obbligatoria se: CS > 120.000 No presupposti per la redazione del bilancio in forma abbreviata In questo caso non obbligatoria la nomina del revisore; il controllo contabile viene effettuato dal collegio sindacale. Il collegio sindacale e la presenza del revisore possono cmq essere previsti dallatto costitutivo. Se manca proprio, i soci non amministratori hanno alcuni poteri di controllo quali: notizie sullo svolgimento degli affari sociali consultazione professionisti di fiducia consultazione libri e scritture contabili della societ 11. Bilancio. Modificazioni dellatto costitutivo. Scioglimento. Bilancio: stessa disciplina SPA Modifiche dellatto costitutivo: alcune differenze: Aumento CS prevista la delega agli amministratori ma nei limiti e modalit previste dallatto costitutivo. NB! cmq verbale redatto da notaio e iscrizione nel registro delle imprese Nellaumento del CS con nuovi conferimenti il diritto dopzione escludibile solo se previsto dallo statuto e mai quando laumento sia obbligatorio dopo una riduzione obbligatoria. I soci dissenzienti allesclusione del diritto dopzione possono recedere (importanza socio) Riduzione CS Il CS di 10.000 per la riduzione per perdite. Le riduzioni di CS non modificano le quote di partecipazione dei soci.
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Per il resto uguale alla SPA Scioglimento della societ: stessa disciplina SPA

XVIII. LE SOCIETA COOPERATIVE


Art. 2511 Le cooperative sono societ a capitale variabile con scopo mutualistico. Le cooperative hanno un ampio sistema legislativo: Costituzione Art. 45: la Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualit e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce lincremento con i mezzi pi idonei e ne favorisce il carattere e le finalit. Codice civile Leggi regionali e leggi speciali (es. legge Basevi nel 1942 ) Lo scopo mutualistico consiste nel fornire beni o servizi o occasioni di lavoro direttamente ai membri dellorganizzazione a condizioni pi vantaggiose di quelle che otterrebbero sul mercato. --> gestione di servizio a favore dei soci --> vantaggio patrimoniale singolo che consiste in un risparmio di spesa in una maggior retribuzione Lo scopo mutualistico prevalente, non esclusivo nelle cooperative. Infatti possiamo essere anche in presenza, nelle societ cooperative di: 1. lucro oggettivo svolgere attivit anche con terzi per produrre un utile e non solo con i soci 2. lucro soggettivo si pu avere distribuzione degli utili ma solo in limiti massimi di %. Vietata lintegrale distribuzione degli utili prodotti. Allinterno della cooperativo possiamo determinare 2 categorie di soci: Soci sovventori = forniscono solo il capitale di rischio Soci cooperatori = lavorano nella cooperativa Le cooperative possono essere: di consumo = i soci usufruiscono dei beni prodotti dallimpresa di produzione e lavoro = i fattori produttivi sono forniti dai soci La riforma del 2003 ha diviso tra: cooperative a mutualit prevalente = agevolazioni tributarie altre cooperative = no agevolazioni tributarie Le cooperative a mutualit prevalente Art. 2512 Sono societ cooperative a mutualit prevalente quelle che: 1. svolgono la loro attivit prevalente in favore dei soci, consumatori o utenti di beni e servizi 2. si avvalgono prevalentemente delle prestazioni lavorative dei soci 3. si avvalgono prevalentemente degli apporti di beni e servizi da parte dei soci La prevalenza viene evidenziata dagli amministratori e sindaci nella nota integrativa al bilancio dove si verifica che il 50% di ricavi, di costo del lavoro e di costo della produzione siano attribuibili a ricavi verso soci, lavoro dei soci e costi per servizi dati ai soci. per 2 anni si perde la qualifica di cooperativa a mutualit prevalente

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Le CMP vanno iscritte in un apposito albo tenuto presso il ministero presso il quale si deposita anche il bilancio annualmente. Si caratterizzano per clausole che: a) limitano la distribuzione di utili b) limitano la remunerazione di strumenti finanziari offerti ai soci c) vietano la distribuzione di riserve ai soci cooperatori d) prevedono lassegnazione del patrimonio netto tranne capitale sociale e dividendi distribuibili a fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. Latto costitutivo prevede le regole di svolgimento e garantisce parit di trattamento tra i soci. Disciplina per tutte le societ cooperative (anche CMP) Struttura e disciplina Cooperative medio grandi = disciplina SPA Cooperative piccole (meno di 20 soci e attivo <1.000.000 ) = disciplina SPA o SRL Cooperative con meno di 9 soci = disciplina SRL Per evitare che siano perseguiti scopi meramente lucrativi sono previsti: a) Numero minimo di soci per la costituzione e continuazione della cooperativa + specifici requisiti soggettivi dei soci b) Limiti alla quota di partecipazione di ogni socio e alla % di utili ad ognuno distribuibile c) le variazioni del numero di soci e le conseguenti modifiche del CS, non comportano la modifica dellatto costitutivo d) In assemblea il voto per teste quota di partecipazione e) Vigilanza dellautorit governativa Costituzione Per costituire la societ bisogna avere vari requisiti: 1. N minimo di soci: 9 se disciplina SPA 3 se disciplina SRL --> se vengono meno e non si reintegra il numero in un anno la coop si scioglie 2. Requisiti dei soci cooperatori : non possono essere soci di COOP coloro che esercitano in proprio imprese identiche o affini con quelle delle COOP. Poi variano da settore a settore 3. Atto costitutivo: uguale a quello della SPA ma con in pi lindicazione di: a. Oggetto sociale e requisiti dei soci b. Requisiti e condizioni per lammissione di nuovi soci e modalit di conferimento c. Condizioni per lesclusione o il recesso dei soci d. Regole per la ripartizione degli utili e per la ripartizione dei ristorni 4. Denominazione sociale: indicare che una COOP, se CMP bisogna indicare anche il numero discrizione dellalbo 5. Pubblicit: iscrizione nel registro delle imprese --> pubb. costitutiva di personalit giuridica iscrizione nellalbo delle COOP --> agevolazioni

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6. Regolamenti: lattivit mutualistica pu essere disciplinata da vari regolamenti predisposti dagli amministratori e approvati dallassemblea straordinaria. 7. Conferimenti: i conferimenti seguono la disciplina di SPA o SRL a seconda della COOP. Il socio che non esegue in tutto o in parte i conferimenti pu essere escluso. Responsabilit dei soci Art. 2518 Nelle cooperative per le obbligazioni sociali risponde solo la societ con il suo patrimonio. [come disciplina SPA e SRL del resto] Il creditore particolare del socio cooperatore non pu agire esecutivamente sulla quota o sulle azioni dello stesso finch dura la societ. Il socio che cessa di far parte della societ risponde verso la COOP per il pagamento dei conferimenti non eseguiti per un anno dallesclusione o dal recesso. --> se entro un anno la COOP insolvente egli deve ridare la liquidazione della sua quota Quote e azioni La partecipazione sociale pu essere rappresentata da quote o azioni. Nessun socio pu avere una quota superiore ai 100.000 tranne nei casi di conferimenti in natura o di crediti. --> le COOP con pi di 500 soci possono avere come limite maggiore il 2% del CS Art. 2530 La quota o le azioni dei soci cooperatori non possono essere cedute con effetto se la cessione non autorizzata dagli amministratori. --> entro 60 gg da comunicazione del socio (silenzio - assenso) --> in ogni caso non vale se lacquirente non ha i requisiti richiesti La negazione dellautorizzazione devessere motivata e il socio pu opporsi in tribunale. Latto costitutivo pu prevedere il divieto di trasferimento se possibile per il socio recedere con un preavviso di 3 mesi. Lacquisto di azioni proprie permesso se: rapporto tra Pn e Indebitamento < di con utili e riserve distribuibili Oggi, per favorire la raccolta di capitale di rischio sono stati previsti particolari istituti quali: I soci sovventori Sono soggetti sprovvisti degli specifici requisiti soggettivi richiesti per i cooperatori che conferiscono capitale di rischio. --> le loro azioni sono liberamente trasferibili salvo diversa previsione --> sono solitamente privilegiati nella distribuzione dei dividendi anche se non possono essere maggiori del 2% di quelli dei cooperatori. --> possono avere al massimo 5 voti e cmq non superiori a 1/3 del totale --> possono essere amministratori ma il CDA deve essere fatto maggiormente da soci cooperatori 2. Azioni di partecipazione cooperativa
1.

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Sono simili alle azioni di risparmio: no voto e privilegio in rimborso capitale e distribuzione utili --> possono essere emesse nei limiti del valore del PN, anche al portatore se interamente liberate --> il 50% deve essere offerto ai soci e ai lavoratori dipendenti I diritti patrimoniali consistono in: utili maggiori del 2% ex lege prelazione nel rimborso le perdite incidono solo per la parte eccedente il valore nominale delle altre azioni prevista lorganizzazione di gruppo come nelle azioni di risparmio (assemblea di categoria + rappresentante comune) Per quanto riguarda il capitale di prestito abbiamo: 1. Obbligazioni che possono oggi essere emesse con limiti e criteri previsti dal CICR16 e con le norme della SPA in quanto compatibili.
2.

Strumenti finanziari partecipativi come nelle SPA con modalit di trasferimento ed esercizio dei diritti amministrativi previsti dallatto costitutivo. Comunque non possono esserci diritti di voto > di 1/3 del totale dellassemblea. prevista un organizzazione con assemblea speciale e rappresentante comune. Si possono dare strumenti finanziari senza diritti amministrativi solo ad investitori qualificati

Gli organi sociali A. Assemblea Il funzionamento principale dellassemblea di una coop che ad ogni socio cooperatore spetta un solo voto qualunque sia il valore della quota posseduta. --> si vota per testa --> il quorum dipende dal numero di soci e non dal capitale Inoltre poi: Hanno diritto di voto coloro che risultano iscritti da almeno 3 mesi nel libro dei soci Ciascun socio pu farsi rappresentare solo da un altro socio. Massimo 10 deleghe allo stesso. Il voto pu essere dato per corrispondenza o telematico se latto costitutivo lo consente. Esiste la possibilit di avere assemblee separate e quindi formare la volont in 2 momenti: 1. Assemblee separate (si agevola la partecipazione dei soci) Deliberano sullordine del giorno della generale e eleggono dei soci-delegati che vi partecipano. 2. Assemblea generale Costituita da tutti i soci delegati e deliberano definitivamente sullordine del giorno. Le delibere impugnabili sono solo quelle della generale ma possono impugnarle anche i dissenzienti o assenti delle separate se il voto del loro delegato era necessario per il quorum costitutivo della generale. Tale sistema obbligatorio quando vi sono pi di 3.000 soci e attivit in pi province. B. Amministrazione possibile applicare sistema monistico, dualistico o tradizionale.
16

Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio

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Monistico: gli amministratori eletti dai possessori di strumenti finanziari (non superiori a 1/3) non possono far parte del comitato esecutivo Dualistico: I componenti del consiglio di sorveglianza eletti dai possessori di strumenti finanziari non possono essere superiori a 1/3. I componenti eletti dai soci cooperatori sono soci cooperatori. Tradizionale: necessario che la maggior parte degli amministratori siano soci cooperatori indicati dai soci cooperatori persone giuridiche. Gli altri possono essere eletti da altre categorie --> amministra chi ha interesse mutualistico Gli amministratori possono essere rieletti per un massimo di 3 anni. Per il resto operano stesse norme SPA (nomina da assemblea..) tranne il divieto di delegare i propri poteri in tema di ammissione, recesso o esclusione dei soci e rapporti mutualistici. C. Controllo I controlli sono di varia natura: Collegio sindacale: previsto se SPA e quando obbligatorio nelle SRL (CS >120.000,..) La nomina pu essere prevista in proporzione alle quote ( teste) Controllo giudiziario: come quello previsto da SPA (art. 2409). Sono legittimati alla richiesta il 10% del numero dei soci o il 10% del CS In tale controllo devessere sentita anche lautorit di vigilanza governativa e se sta gi operando una delle due laltra si blocca. Vigilanza governativa: verifica del rispetto delle regole per la concessione delle agevolazioni. Viene fatta dal Ministero del Lavoro con ispezioni ordinarie e straordinarie. Se irregolarit: revoca amministratori e sindaci >> commissario governativo D. Collegio dei probiviri previsto dallo statuto per evitare liti di fronte allautorit giudiziaria. Risolve controversie fra soci, fra soci e societ su temi quali il rapporto sociale (ammissione, esclusione soci) e la gestione mutualistica. Bilancio, utili e ristorni Il bilancio devessere redatto con le stesse norme delle SPA. --> revisione obbligatoria per chi emette obbligazioni e chi ha partecipazioni in SPA Vi sono particolari norme per la destinazione degli utili: a) Riserva legale del 30% indipendentemente dal fondo preesistente b) 3% ai Fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione c) Limiti alla distribuzione degli utili ai soci: a. Cooperative a mutualit prevalente Clausole che prevedono No distribuzione di utili oltre interesse massimo di buoni postali aumentato del 2%

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No remunerazione di strumenti finanziari offerti ai soci in misura superiore al 2% rispetto al limite massimo previsto per i dividendi No distribuzione di riserve ai soci cooperatori prevedono lassegnazione del patrimonio netto tranne capitale sociale e dividendi distribuibili a fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. b. Altre cooperative Latto costitutivo fissa la % ripartibile tra i soci sovventori di utili. Sono distribuibili le risorse disponibili con aumento gratuito CS o emissione di strumenti finanziari. Non sono mai distribuibili le riserve indisponibili, neanche allo scioglimento. Per tutte le cooperative possono essere distribuiti dividendi solo se il rapporto tra PN e Indebitamento < di . Ci che rimane devessere destinato a fini mutualistici. I ristorni sono un rimborso ai soci di parte del prezzo pagato per i beni acquistati dalla cooperativa a prezzo di mercato. --> viene ridato ai soci lo spread derivante dalladesione allo scopo mutualistico, si rid a fine anno il vantaggio patrimoniale diretto.
>>

non operano le limitazioni sulla distribuzione dei dividendi

Variazioni dei soci e del capitale sociale Lentrata e luscita di soci dalla cooperativa non comporta modifiche dellatto costitutivo salvo nel caso vi sia un aumento del capitale sociale a pagamento. Art. 2528 Ammissione e carattere aperto della cooperativa Lammissione di un nuovo socio fatta con delibera degli amministratori su domanda dellinteressato. La delibera dammissione devessere comunicata allinteressato e annotata nel libro dei soci. --> delibera da amministratori --> se listanza non accolta, si pu chiedere la pronuncia dellassemblea Il nuovo socio deve versare, oltre limporto della quota/azioni il sovraprezzo eventualmente determinato dallassemblea in sede dapprovazione del bilancio. --> pagamento quota + sovraprezzo Latto costitutivo pu prevedere un periodo di formazione dei soci cooperatori con diritti limitati per un massimo di 5 anni. Le cause di riduzione del numero di soci (e quindi di capitale sono): 1. Recesso ammesso per legge: in tutte la cause della SPA o SRL quando latto costitutivo vieta la cessione di quote e azioni (preavviso di 90gg) altre cause previste dallatto costitutivo Se gli amministratori non lo concedono --> opposizione in tribunale Gli effetti decorrono per il rapporto sociale dallaccoglimento della domanda, per il rapporto mutualistico con la chiusura dellesercizio. 2. Esclusione Pu essere: Di diritto in caso di fallimento

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Deliberata in caso di mancato pagamento delle quote, nei casi delle societ di persone, per gravi inadempienze, per mancanza o perdita dei requisiti, per cause previste dallatto costitutivo. --> delibera da amministratori o da assemblea se previsto --> il socio pu opporsi al tribunale --> il tribunale pu sospendere lesclusione 3. Morte Il rapporto si scioglie tranne se latto costitutivo prevedeva la continuazione con gli eredi e purch questi abbiano i requisiti necessari. La liquidazione della quota comprende rimborso della quota + sovraprezzo versato e si basa sul bilancio desercizio in cui il rapporto si scioglie. Va fatta entro 6 mesi dallapprovazione del bilancio. Lo scioglimento della cooperativa Per lo scioglimento valgono le cause previste per le SPA + scioglimento da perdita totale del capitale (per la variabilit). Vi sono poi cause specifiche quali: a. riduzione dei soci sotto il numero minimo (9 o 3) e mancata reintegrazione in un anno b. liquidazione coatta amministrativa disposta dallautorit governativa Se vi sono ritardi o irregolarit lautorit governativa pu sostituire i liquidatori. NB! non vi ripartizione dellattivo; si distribuisce solo capitale versato e rivalutato e i dividendi maturati; il resto va a fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione Il gruppo cooperativo paritetico raro che ci siano gruppi di cooperative poich lassemblea decide per testa e non per quota --> contratto di consorzio per dar vita al gruppo cooperativo paritetico Nel contratto devono essere indicate le cooperative aderenti e quelle che dirigono e soprattutto i criteri di compensazione e equilibrio nella distribuzione dei vantaggi derivanti dallattivit comune. Il contratto va depositato nellalbo delle societ cooperative Ogni COOP pu recedere senza oneri. Le mutue assicuratrici Interdipendenza tra socio e assicurato: art. 2546 Non si pu acquistare la qualit di socio se non assicurandosi presso la societ e si perde la qualit di socio con lestinguersi dellassicurazione . --> se cessa il rischio si scioglie sia il rapporto assicurativo che societario Per le obbligazioni sociali risponde la societ con il proprio patrimonio. Il patrimonio costituito da conferimenti di: soci assicurati (conferimento = premio assicurazione) soci sovventori se previsti dallatto costitutivo (stesse limitazioni di voto e amministrazione delle normali cooperative)

XIX. TRASFORMAZIONE. FUSIONE. SCISSIONE.


A. TRASFORMAZIONE 1. Nozione e limiti
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E il cambiamento di tipo di societ, o il passaggio da una societ di capitali ad altro tipo di ente giuridico o comunione dazienda e viceversa. La trasformazione pu essere di due tipi: Omogenea = cambiamento tipo di societ Eterogenea = cambiamento natura della societ (da SPA a cooperativa, etc.) Caratteristica propria dellistituto la regola della continuit dei rapporti giuridici: Art. 2498 Con la trasformazione lente trasformato conserva i diritti e gli obblighi e prosegue in tutti i rapporti anche processuali dellente che ha effettuato la trasformazione. --> la stessa societ a vivere in una nuova veste giuridica. Vantaggio di non dover liquidarne una e poi costituirne un'altra. I limiti alla trasformazione sono: Art. 2499 Pu farsi luogo alla trasformazione anche in pendenza di procedura concorsuale, purch non vi siano incompatibilit con la finalit o lo stato della stessa. [finalit conservativa] vietata la trasformazione di societ cooperativa a mutualit prevalente in societ lucrative anche se cera stato il consenso unanime. invece permessa con un particolare procedimento quella delle altre societ cooperative. 2. La trasformazione omogenea: il procedimento di trasformazione. Maggioranze necessaria la delibera con le maggioranze previste per le modifiche dellatto costitutivo: S. Persone: basta il consenso della maggioranza dei soci in base alla partecipazione agli utili ( unanimit!!!!) salvo diversa previsione dello statuto. Il socio dissenziente pu recedere. S. Capitali: Assemblea straordinaria con maggioranze rafforzate + consenso di chi con la trasformazione assume responsabilit illimitata. Il socio dissenziente pu recedere. S. cooperative: voto favorevole della met dei soci (2/3 se sono meno di 50). Se pi di 10.000 soci bastano i 2/3 dei votanti se presente almeno il 20% della societ. Delibera Deve rispondere ai requisiti di forma e di contenuto della nuova forma di societ e delle sue regole di costituzione: Da S. Capitali a S. Capitali: relazione amministratori e deposito nei 30gg prima dellassemblea Da S. Persone a S. Capitali: delibera con atto costitutivo (controllo di legittimit dal notaio e iscrizione nel registro) + contenuto di legge della societ scelta + relazione giurata di stima del patrimonio come quella dei conferimenti in natura. Le azioni vengono assegnate in base alla partecipazione di ognuno. Se vi un socio dopera, in base alla partecipazione che latto costitutivo gli riconosceva prima --> accordo tra i soci
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--> decisione del giudice secondo equit Da S. cooperative a S. lucrative: Bisogna versare tutto al Fondo per la promozione e sviluppo della cooperazione tranne il capitale versato e i dividendi non distribuiti. Invalidit: Art. 2500-bis. Eseguita la pubblicit linvalidit dellatto di trasformazione non pu essere pronunciata. Resta salvo il diritto al risarcimento del danno eventualmente spettante ai partecipanti dellente trasformato e ai terzi danneggiati dalla trasformazione. 3. La responsabilit dei soci
A.

Se viene meno la responsabilit illimitata I soci a responsabilit illimitata non sono liberati per le obbligazioni anteriori alliscrizione nel registro delle imprese. Si pu ovviare con: Consenso dei creditori alla trasformazione Il consenso si presume se la trasformazione stata comunicata con raccomandata e loro non hanno espressamente negato il loro consenso entro 60 gg Se si viene a creare la responsabilit illimitata Consenso dei soci a responsabilit illimitata. I soci a responsabilit illimitata rispondono anche per le obbligazioni antecedenti alliscrizione al registro delle imprese.

B.

4. Trasformazione eterogenea. disciplinata solo la trasformazione eterogenea di societ di capitali in cooperative e viceversa. Le trasformazioni eterogenee hanno effetto dopo 60 gg dallultimo adempimento pubblicitario. Nei 60gg i creditori possono opporsi con le stesse modalit della riduzione facoltativa del capitale. Da societ di capitali a altro Art. 2500 septies. Le societ di capitali possono trasformarsi in consorzi, societ consortili, societ cooperative, comunioni di azienda, associazioni non riconosciute e fondazioni. Si applica la disciplina della trasformazione omogenea ma: voto favorevole di 2/3 degli aventi diritto + consenso dei soci ke assumono responsabilit illimitata NB. se trasformazione in fondazione, effetti che si ricollegano alla volont del fondatore.
A.

Da altro a societ di capitali Art. 2500 octies I consorzi, le societ consortili, le comunioni dazienda, le associazioni riconosciute e le fondazioni possono trasformarsi in una societ di capitali --> No associazioni non riconosciute e cooperative
B.

Consorzi: maggioranza assoluta dei consorziati Comunioni dazienda: unanimit Societ consortili o associazioni 17: maggioranze richieste per lo scioglimento da legge o statuto.
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Lo statuto delle associazioni pu prevedere lesclusione della trasformazione

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Vietata in associazioni che abbiano ricevuto contributi pubblici o liberalit. Fondazioni: disposta da autorit governativa su proposta dellorgano competente B. FUSIONE 5. Nozione e distinzione La fusione pu essere: Semplice = nuova entit giuridica Per incorporazione = una societ incorpora laltra Tra societ omogenee = stesso tipo Tra societ eterogenee = diversi tipi; stessi limiti della trasformazione La fusione pu essere effettuata con societ sottoposte a procedura concorsuale ma non con quelle in liquidazione avanzata (distribuzione dellattivo) Vi comunque una continuazione dellattivit delle due societ in quanto: Art. 2504 La societ che risulta dalla fusione o lincorporante assumono gli obblighi e i diritti delle societ partecipanti alla fusione, proseguendo in tutti i loro rapporti, anche processuali, anteriori alla fusione. --> i creditori fanno valere i loro diritti sulla nuova entit --> i soci diventano soci della nuova in base ad un rapporto di cambio La fusione si articola in 3 fasi: 6. Il progetto di fusione. Devessere redatto dagli amministratori delle societ e contenere le modalit di fusione. Deve avere uguale contenuto per le societ che si fondono e in particolare deve indicare: i. Tipo e denominazione delle societ partecipanti alla fusione ii. Atto costitutivo della nuova societ iii. Il rapporto di cambio delle quote o delle azioni e leventuale conguaglio in denaro (non maggiore del 10% del valore delle azioni) Il progetto di fusione devessere iscritto nel registro delle imprese. Oltre al progetto di fusione sono obbligatori altri 3 documenti:
A. Situazione patrimoniale

Bisogna redigere un vero e proprio bilancio desercizio infraannuale per aggiornare le informazioni [ valore effettivo]. Illustrano motivi della fusione e in particolare il rapporto di cambio

B. Relazione degli amministratori C. Relazione degli esperti

Relazione sulla congruit del rapporto di cambio e sulladeguatezza del metodo per la sua determinazione da esperti nominati dal tribunale. Se SPAQ, lesperto un revisore. Tutti questi documenti + i bilanci degli ultimi 3 esercizi devono essere depositati nei 30gg precedenti lassemblea presso la sede delle societ e sino alla delibera di fusione. Vi sono poi facilitazioni di procedura in particolari condizioni (es. partecipazione totalitaria, LBO)

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9. La delibera di fusione. Per lapprovazione vanno rispettate le regole per le modifiche dellatto costitutivo ma: o S. Persone: basta il consenso della maggioranza dei soci in base alla partecipazione agli utili ( unanimit!!!!) salvo diversa previsione dello statuto. Il socio dissenziente pu recedere. o S. Capitali: Assemblea straordinaria con maggioranze rafforzate se la fusione eterogenea, normali se omogenea. Il socio dissenziente pu recedere se la fusione eterogenea (+ omogenea solo in SRL). Le delibere devono essere iscritte nel registro delle imprese. Se la risultante una societ di capitali c il controllo di legalit da parte del notaio. 10. La tutela dei creditori sociali. Latto di fusione pu avvenire solo 60gg dopo liscrizione delle delibere per tutelare i creditori che, in questo periodo, opporsi alla fusione. La fusione si blocca sino alla decisione del giudice a meno che non si predisponga una garanzia per i creditori relazione degli esperti sia fatta da una soc. di revisione che assicura la solvenza dlla societ Per le obbligazioni antecedenti alla fusione di una societ di persone rispondono i soci a responsabilit illimitata salvo il consenso dei creditori. 11. Atto di fusione latto costitutivo della nuova societ e deve essere sempre redatto per atto costitutivo (anche se la risultante una societ di persone). Deve essere iscritto nel registro delle imprese delle varie sedi delle societ. --> da questo momento decorrono gli effetti di unificazione soggettiva e patrimoniale. 12. Linvalidit della fusione Non si pu dichiarare linvalidit una volta iscritti gli atti di fusione. --> si pu impugnare solo tra momento delibera e iscrizione nel registro I soci o i terzi danneggiati dalla fusione possono chiedere il risarcimento agli amministratori e/o alla nuova societ. C. SCISSIONE 13. Nozione. Forme Si suddivide un unico patrimonio e una societ in pi societ. diversa dalla cessione di un ramo dazienda perch le azioni vengono acquisite dai soci della societ che si scinde, non dalla societ stessa. La scissione pu essere: Totale = lintero patrimonio viene trasferito a pi societ. La prima societ si estingue ma senza liquidazione perch continua lattivit nelle beneficiarie. Parziale = solo parte del patrimonio viene trasferita a uno o pi societ.
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La prima societ continua a vivere e continua lattivit parallelamente alle societ beneficiarie di cui faranno parte i soci della prima. Beneficiarie possono essere: Societ di nuova costituzione = pi societ da quella scissa. Sono soci i soli soci della societ scissa (scissione in senso stretto) Societ preesistenti = si incrementa il loro patrimonio e entrano i soci di quella scissa (scissione per incorporazione) Non possono essere scisse societ in liquidazione avanzata. 14. Il procedimento. Gli amministratori devono preparare un progetto di scissione che devessere iscritto nel registro delle imprese e deve contenere: a. esatta descrizione degli elementi da trasferire a ciascuna delle societ beneficiarie se la destinazione non desumibile: Scissione totale: Le attivit sono distribuite in proporzione alla quota di PN trasferita Per le passivit rispondono tutte in solido nei limiti del valore effettivo trasferito. Scissione parziale: le attivit restano alla trasferente per le passivit rispondono in solido la trasferente e le beneficiarie
b. criteri di distribuzione ai soci delle azioni delle societ beneficiarie

non obbligatorio dare ad ogni socio un pacchetto assortito di azioni delle varie beneficiarie. I soci dissenzienti possono vendere le loro azioni a soggetti indicati nel progetto di scissione secondo le norme sul recesso (valore effettivo) Sono ammessi conguagli in denaro nel limite del 10% del valore delle azioni. La situazione patrimoniale, la relazione degli amministratori e la relazione degli esperti sono disciplinate come nella fusione. Qui per si possono esonerare gli amministratori dal farlo col consenso unanime dei soci + consenso unanime dei possessori di strumenti finanziari con diritto di voto. Le fasi del procedimento di scissione e invalidit sono uguali a quelle di fusione e latto di scissione, redatto per atto pubblico, funge da atto costitutivo delle nuove societ beneficiarie. La scissione provoca effetti dalliscrizione dellatto di scissione nel registro delle imprese. La tutela dei creditori rafforzata perch: ciascuna societ solidalmente responsabile, nei limiti del valore effettivo del PN ad esso assegnata, dei debiti della societ scissa non soddisfatti dalla prima beneficiaria. --> una sorta di garanzia sussidiaria per i creditori

XX. LA SOCIETA EUROPEA


Societ Europea (SE) = tipo di societ predisposto dallUnione Europea uniformemente regolata nei vari ordinamenti comunitari.

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--> Regolamento UE direttamente applicabile del 8/10/2001 (non ancora attuato in ITA) --> disciplina residua si assimila a SPA e a statuto delle stesse La SE favorisce la creazione di imprese di dimensioni comunitarie, Holding o affiliate. Si caratterizza per la facilit di trasferire la sede della societ da un paese allaltro della CEE senza dover liquidare la societ in uno e poi crearla nellaltro. --> si approfitta di agevolazioni fiscali degli stati pi convenienti, anche da parte dei soci per i dividendi
-

Costituzione La SE una SPA con personalit giuridica e limitata responsabilit. Il Capitale minimo di 120.000 . Si pu costituire solo in 5 casi tassativi previsti dal regolamento:
1. 2.

quando due societ di 2 stati diversi si fondono quando due societ di 2 stati diversi o controllanti unaffiliata di un diverso stato da 2 anni costituiscono una SE HOLDING per sottoporsi ad una direzione unitaria
3.

COSTITUZIONE PER FUSIONE SE HOLDING

quando due o pi enti di 2 stati diversi o controllanti unaffiliata di un diverso stato da 2 anni costituiscono una SE controllata in comune
4. 5.

SE AFFILIATA

La trasformazione di una SPA se controlla da pi di 2 anni unaffiliata di un diverso stato Per gli adempimenti pubblicitari si adempie alle leggi dei singoli stati (ITA = iscrizione nel registro) --> la pubblicit ha effetto costitutivo della personalit giuridica Per i conferimenti si adempie alle leggi dei singoli stati. Assemblea Lassemblea dei soci necessaria nella SE. Il regolamento disciplina solo che lassemblea deve tenersi almeno una volta lanno entro 6 mesi dalla chiusura dellesercizio. La convocazione pu avvenire da: Organi di direzione, vigilanza e amministrazione in qualsiasi momento Azionisti che detengano almeno il 10% del capitale Salvo maggioranze pi alte previste dalle leggi dei singoli stati: Delibere normali = maggioranza semplici Delibere modificanti latto costitutivo = 2/3 dei voti Competenze, organizzazione, procedure di voto sono regolati dalla disciplina nazionale. Gestione Lamministrazione pu essere con sistema monistico o dualistico (no tradizionale italiano)
Sistema dualistico

DA ALTRA SE TRASFORMAZIONE

C un organo di vigilanza e un organo di direzione. Organo di vigilanza nominato dallassemblea e da una parte dei lavoratori se previsto. --> funzione di controllo sulloperato degli amministratori
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Organo di direzione nominato dallorgano di vigilanza amministra la societ --> alcune competenze possono essere autorizzate dallorgano di vigilanza se previsto --> pu essere nominato dallassemblea se previsto (cmq no componente sia organo di vigilanza che di direzione)
Sistema monistico

Vi un solo organo di amministrazione nominato dallassemblea e dai lavoratori se previsto dalle norme per il coinvolgimento dei lavoratori. Non obbligatoria la costituzione di un comitato di controllo allinterno del CDA
Norme in comune

I componenti degli organi restano in carica per un massimo di 6 anni e sono rieleggibili. Pu essere nominato componente anche una societ o un ente ma con un rappresentante fisico che ne faccia le veci. Valgono le cause di ineleggibilit della disciplina nazionale e quando vi sia un provvedimento giudiziario emanato da uno stato europeo. Gli organi si costituiscono a maggioranza dei componenti e votano con maggioranza semplice, se non disposto diversamente dallo statuto. Per la responsabilit e i bilanci valgono le norme dello Stato dove ha sede la SE. Il coinvolgimento dei lavoratori nella gestione Sono obbligatorie forme di coinvolgimento dei lavoratori (come normalmente in Germania). Le forme di coinvolgimento possono essere varie (solo info o nomina Amministratori) e derivano da un processo di negoziazione tra rappresentanti sindacali e societ. --> obbligatorio lavvio della procedura di negoziazione per liscrizione. Si istituisce una delegazione speciale di negoziazione dei rappresentanti dei lavoratori che pu: Optare per la disciplina nazionale Negoziare per 6 mesi con proroga sino a un anno Se non si arriva ad un accordo si applicano automaticamente queste norme ( no iscrizione):
1.

Organo di rappresentanza dei lavoratori Eletto dai dipendenti della SE e da quelli delle sue affiliate. Diritto di informazione e consultazione ogni anno su attivit e prospettive della societ. Diritto di informazione su eventi eccezionali con parere non vincolante e copia di tutti i documenti necessari per lassemblea generale (es. bilancio). Partecipazione dei lavoratori alla gestione se gi presenti I dipendenti possono eleggere alcuni membri dellorgano di amministrazione e di vigilanza. Stesse forme attuate prima della costituzione della SE. Se sono diverse la delegazione di negoziazione sceglie quale introdurre. obbligatorio introdurre tali obblighi se sono previste gi partecipazioni solo in alcune societ aderenti alle SE coinvolta nel totale una parte significativa dei dipendenti complessivi

2.

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NB! Gli stati membri possono escludere il coinvolgimento dei lavoratori ma, se vi sono societ della SE in cui si applicavano, vi devessere un accordo tra rappresentanti dei lavoratori e societ, pena la non iscrizione della SE. Altri aspetti della disciplina La SE si pu ritrasformare in una SPA di uno stato membro solo dopo 2 anni liscrizione e cmq non prima dellapprovazione del II bilancio desercizio. Per il resto la disciplina affidata ai singoli stati.

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