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ECONOMIA AZIENDALE 1. Famiglia


2. Imprese
3. Amministrazioni pubbliche (es. ospedali, regioni,
ecc.)
CAPITOLO 1: l’azienda e il suo 4. Istituzioni no profit, ossia che nessuno ci deve
funzionamento guadagnare (es. fondazioni bancarie, comitati,
associazioni di promozione sociale, ecc.). associazioni
IL CONCETTO DI AZIENDA E DI ISTITUTO in cui i soggetti privilegiati sono gli associati.

 Soggetto che ha più interesse verso


un’azienda: l’investitore, colui che ha
investito i soldi, che fornisce capitali, il ISTITUTO: definizione (nella prospettiva di
quale vanta un interesse rilevanteci economia aziendale) → complesso di risorse
sono anche tanti *1stakeholder) umane e materiali, creato per durare nel tempo,
ordinato (ordine) secondo le proprie leggi,
*1Stakeholder = ciascuno dei soggetti direttamente o unitario (unitarietà, c’è un’unità che lega i vari
indirettamente coinvolti in un progetto o nell'attività di componenti dell’istituto), con stesse finalità ed
un'azienda e sono gli azionisti, i clienti, i dipendenti, i autonomo (autonomia), coesione interna anche
fornitori, la comunità con cui l’organizzazione interagisce. da un punto di vista organizzativo.

L’elemento che caratterizza la natura dell’istituto


è l’insieme delle finalità che persegue:
-ECONOMIA AZIENDALE: definizione
 Famiglia → soddisfazione dei bisogni del
Ha come oggetto di studio le attività
nucleo familiare
economiche: processi di produzione, di
 Impresa → remunerazione (dare un
trasferimento e di consumo della ricchezza
adeguato compenso) dei conferenti di
A seconda dei soggetti che realizzano tali attività, lavoro (soggetti che portano un lavoro in
si distingue in: un’azienda, quindi i dipendenti, è lo
stipendio) e del *3capitale di rischio
o economia politica: studio a livello macro,
(soggetti che apportano risorse
considerando i grandi aggregati di un
finanziarie -quelli che “rischiano” i propri
Paese, quindi studia le attività
soldi su un’azienda, investitori)
economiche a livello di un paese o di una
 Amministrazione pubblica →
delle sue parti
soddisfazione dei bisogni della
collettività, ovvero dell’interesse pubblico
o economia aziendale: studio a livello
a carattere generalizzato
micro, considerando le singole
 Istituzione no profit → soddisfacimento
organizzazioni
dei bisogni dei singoli privati
dell’istituzione, va a vantaggio degli
associati della no profit e allo stesso
Finalità delle aziende: soddisfacimento dei
tempo è un soddisfacimento di tutta la
bisogni umani Per il soddisfacimento dei
collettività
bisogni umani è necessaria l’aggregazione di
insieme di persone. Queste, quando assumono
caratteristiche di permanenza e stabilità nei
comportamenti dei membri che li compongono, AZIENDA qualcosa che si spalma su tutti e 4 gli
vengono chiamati ISTITUTI e sono 4: istituti, l’azienda è l’insieme delle operazioni
economiche svolte dall’istituto per il
raggiungimento di quelle determinate finalità.
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 Utilizza fattori produttivi, come risorse  L’azienda “ospedale privato” è


umane e finanziarie, combinandoli per un’azienda di produzione di servizi
ottenere un risultato finale (beni e servizi) sanitari ed ha il fine di ottenere una
il cui valore dovrà essere più elevato remunerazione congrua al capitale
(plusvalore) dei singoli fattori utilizzati investito dai soci

Le caratteristiche dell’azienda:
Le aziende devono creare valore
 Hanno un fine ultimo (soddisfacimento
Attività economica in:
dei bisogni umani) e un mezzo (attività
 Imprese → assume un ruolo primario per economica) comuni
il soddisfacimento dei fini per i quali i  Si differenziano a seconda delle attività
soggetti si sono aggregati economiche che si manifestano al loro
 Famiglie, amministrazioni pubbliche e
istituzioni no profit → è necessaria per la
sopravvivenza ma è considerata insieme
ad altre finalità di diverso ordine e grado

In quest’ottica, economia aziendale:

Definizione: quel ramo dell’economia che indaga


le modalità di funzionamento economico degli
istituti, ossia le aziende e in particolare ne studia
il sistema di amministrazione economica,
tripartito in processi di gestione aziendale,
organizzazione aziendale e rilevazione
(contabilità e bilancio) aziendale interno in modo prevalente:

!L’impresa è l’istituto, l’azienda è lo strumento ! Non è possibile scindere tra loro i momenti di
produzione e consumo, in quanto entrambi
sono utilizzati in combinazione per il
Confusione tra azienda e istituto:
perseguimento delle finalità proprie
“L’ospedale non è un’azienda perché il suo fine dell’istituto
non è il profitto ma quello di dare risposta ai
bisogni di salute dei cittadini”
Differenza tra imprese pubbliche e sociali:
Perché questa affermazione non è corretta?
 Imprese pubbliche:
Azienda no strumento per guadagnare, ma per o La produzione di un certo servizio
raggiungere le finalità di quel determinato pubblico può essere realizzata attraverso
istituto l’attività economica di impresa con
capitale detenuto integralmente o in
 L’azienda pubblica “ospedale” è maggioranza da un’amministrazione
un’azienda composta pubblica in quanto pubblica (Stato, Regione, Comune) in
ha sia processi di produzione di servizi questo caso si è in presenza di
sanitari sia processi di consumo un’impresa pubblica
(soddisfacimento dell’interesse pubblico) o Obbiettivo:
e ha il fine di soddisfare i bisogni di cura
della collettività Remunerare il capitale investito (tramite i
dividendi) + Perseguire finalità di
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interesse generale attraverso la 1) Assetto istituzionale


produzione diretta di beni e servizi 2) Le combinazioni economiche
3) L’organismo personale
 Imprese sociali:
4) L’assetto organizzativo
o Sorgono per iniziativa privata e con
5) Il patrimonio
prevalente attività di produzione
economica per il mercato 6) L’assetto tecnico

o Coniugano il fine della remunerazione del


capitale investito con quello del 1) Assetto istituzionale
perseguimento di fini sociali di carattere
generale Insieme dei soggetti (per i quali l’attività
aziendale viene posta in essere) e degli
La qualifica di impresa sociale può essere interessi di cui essi sono portatori e dei
acquisita da enti privati e società che contributi che essi apportano, ma c’è anche
esercitano un’attività d’impresa di interesse un insieme di regole e dei meccanismi messi
generale, senza scopo di lucro e per finalità in atto per far sì che i diversi interessi ed i
civiche, solidaristiche e di utilità sociale. diversi soggetti interagiscano nelle decisioni
aziendali in modo equilibrato

LE CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO l’azienda si caratterizza per una pluralità di


DELL’AZIENDA persone portatrici di interessi diversi
(stakeholders) con duplice natura:
1. Durabilità → l’azienda è un’entità astratta - economici: attese di redditi,
che dovrebbe durare all’infinito, per garantire remunerazioni
il raggiungimento dei fini dell’istituto, deve - non economici: casistica unica degli enti
avere al suo interno delle condizioni che no profit, attese sociali, etiche, politiche
garantiscono la vita duratura dell’istituto, per
questo c’è un equilibrio economico che deve
Gli interessi (economici e non) possono
essere rispettato
fare riferimento a soggetti diversi:
2. Autonomia → il principio della durabilità si
realizza quando l’azienda è in grado di
svolgere le sue attività in autonomia
economica, ovvero senza ricorrere a
coperture o sostegno da parte di altre
aziende (non richiedere in giro i soldi)
3. Economicità → deve avere equilibrio
economico, ovvero essere in grado di
generare risorse sufficienti a remunerare in
modo adeguato tutte le condizioni di
produzione e di consumo utilizzate per
raggiungere i fini dell’istituto.
Durabilità, autonomia ed economicità a. Soggetti di istituto → insieme di
rappresentano regole di condotta valide per tutte soggetti per i quali l’attività
le aziende, indipendentemente dall’istituto dell’istituto viene posta in essere per
soddisfare i loro interessi (per
famiglia e istituzioni non profit:
membri costitutivi, per
LA STRUTTURA E IL FUNZIONAMENTO
amministrazioni pubbliche: tutti i
DELL’AZIENDA cittadini, imprese: soci conferenti
Elementi rilevanti della struttura: capitale-risparmio). Sono responsabili
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della sopravvivenza economica fondamentali che riguardano lo sviluppo


dell’istituto nel tempo (economicità) di essa nel tempo. Sono anche
responsabili della sopravvivenza
soggetti economici → sottoinsieme
dei soggetti di istituto, composto economica dell’istituto nel tempo
dall’insieme di tutte le persone che (economicità) al fine di salvaguardare il
portano interessi primari di tipo contemperamento degli interessi di tutti i
economico, ossia dalle persone che soggetti
sono principalmente interessate al
fatto che l’azienda esista e prosperi Soggetto economico improprio → Si è in presenza di un
perché da tale condizione dipende “soggetto economico improprio” quando l’impresa è governata
totalmente o in larga misura la in funzione di un gruppo limitato di portatori di interesse.
capacità di soddisfare i propri bisogni
economici (famiglia: componenti,
imprese: conferenti di capitale MA… spesso i membri del soggetto
proprio ed i prestatori di lavoro,
economico sono molti e non possono
amministrazioni pubbliche:
partecipare tutti all’esercizio del governo
collettività politico-amministrata ed i
prestatori di lavoro, no profit: non c’è economico → Come si esercita il governo
perché i membri dell’istituto sono economico dell’azienda quando i membri
portatori di interessi non economici) del soggetto economico sono in gran
numero?
 (soggetti di istituto ≡ soggetti economici)
Il soggetto economico e il occorre individuare modalità atte a
soggetto di istituto coincidono rappresentare negli organi decisionali gli
quando tutti i membri interessi di tutti i membri del soggetto
dell’istituto portano sia economico, ossia le modalità idonee a
interessi economici che non garantire il contemperamento degli
economici istituzionali e tale interessi dei vari membri del soggetto
situazione si riscontra economico
normalmente nelle famiglie,
Queste problematiche fanno
nelle imprese e nelle
riferimento alla cosiddetta governance
amministrazioni pubbliche
aziendale (o, in riferimento alle imprese,
alla corporate governance)
b. soggetti esterni → insieme di soggetti
portatori di interessi rilevanti
(economici e non) ma privi di
carattere “istituzionali” (per imprese: 2) Combinazioni economiche
la collettività in senso lato (es. il Sono rappresentate dalle caratteristiche delle
rispetto per l’ambiente, il operazioni economiche svolte dalle persone
pagamento dei tributi, etc.), i clienti che operano nelle aziende (es. di
(es. con riferimento alla qualità dei un’operazione economica l’acquisto di una
prodotti), i fornitori e gli stessi materia prima)
concorrenti nei confronti della stessa)

3) Organismo personale (il personale)


Chi ha il diritto (e il dovere) di governare
l’azienda? L’insieme unitario delle persone che, con il
proprio lavoro, partecipano direttamente allo
Solo i membri del soggetto economico svolgimento dell’attività economica
hanno la responsabilità massime di dell’istituto
governo dell’azienda, ovvero le scelte
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4) Assetto organizzativo o Visione olistica dei fenomeni aziendali:


→ (visione olistica significa visione
Configurazione delle modalità di
unitaria) le diverse persone e le diverse
distribuzione delle responsabilità delle
attività che hanno luogo nelle aziende
persone nell’azienda e l’insieme delle regole
possono essere analizzate isolatamente o
(sistemi operativi) che consentono al governo
per sotto-sistemi, ma devono sempre
dell’azienda
essere messe in relazione con il contesto
5) Patrimonio
specifico in cui sono inserite (l’azienda
nella sua unitarietà), non ultimo in
L’insieme delle condizioni di produzione e di relazione alle finalità verso cui il sistema
consumo a disposizione per il perseguimento si orienta (i fini istituzionali delle
dei fini aziende)

6) Assetto tecnico (ciò che riguarda gli o Visione “contingency” (=visione


ingegneri) complessiva dell’azienda concepita come
È dato dalla configurazione fisico-tecnica sistema): ogni azienda ha una sua
dell’azienda con riguardo in generale ai specificità, che si manifesta
diversi aspetti del suo funzionamento (es. nell’impossibilità di uniformare gli
processo di produzione, spazi fisici, elementi in ingresso del sistema, al fine di
operazioni svolte, tecnologie utilizzate) garantire il raggiungimento di particolari
risultati.

L’AZIENDA COME SISTEMA o Centralità della persona: La maggior


parte di ciò che avviene all’interno delle
L’azienda deve ambientarsi con l’esterno, oltre aziende è il risultato di attività, scelte o
ad avere un proprio equilibrio interno. decisioni di persone. Pertanto, l’effettivo
raggiungimento dei fini aziendali è
L’azienda può quindi essere rappresentata come
subordinato alle caratteristiche delle
un sistema di elementi che interagiscono tra loro
persone in azienda e ai relativi
e con l’ambiente esterno in termini di: Risorse→
comportamenti
Attività→ Risultati

[L’azienda è condizionata da tutto ciò che la


circonda, ossia dall’ambiente esterno, ma a sua  L’ambiente e le influenze sull’azienda:
volta contribuisce attraverso la sua azione, ad Le decisioni economiche dell’azienda e i
influenzare l’esterno] relativi risultati sono influenzate in diversa
misura dall’insieme delle condizioni presenti
Altro aspetto imp. che in questa concezione
nell’ambiente esterno di riferimento.
sistemica ci sono una serie di relazioni
La sopravvivenza stessa delle aziende nel
L’approccio sistemico sottolinea come esistano, a tempo dipende dalla comprensione di tali
fianco di relazioni di tipo causa-effetto, relazioni condizioni e da una strategia aziendale di
di complementarità, ossia caratterizzate dal fatto Un’azienda ancora prima di nascere deve cercare nell’ambiente
successo
che i soggetti entrano in relazione per concorrere esterno se c’è domanda per quel determinato bene o servizio,
ai risultati del sistematutte queste relazioni studiare le variabilità esterne e studiare preventivamente il
servono per ottenere risultati e quindi la mercato e il settore (condizionamento dell’ambiente esterno)
produzione di beni e servizi
+ studio dell’ambiente competitivo (studio di mercato)
Conseguenze e utilità dell’approccio sistemico,
 Le variabili di ambiente:
inquadrato in 3 diverse prospettive:
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Le condizioni esterne che influenzano


l’ambiente sono riconducibili alle seguenti
variabili:
 Politiche e istituzionali (normative
sulla tutela dei lavoratori, politiche
economiche)
 Sociali e culturali (trend-demografici,
immigrazione, istruzione)
 Economiche (tasso di crescita della
domanda, inflazione, livello di

occupazione)
 Tecnologiche (nuove tecnologie, o AMBIENTE ECONOMICO
innovazione nei processi)
Si individuano:
Ci sono però molti fattori esterni che non
sono influenzabili dall’azienda e  (analisi dei) MERCATI: composti
rappresentano quindi dei VINCOLI rispetto dall’insieme delle negoziazioni
alle scelte aziendali (es. le normative in omogenee di approvvigionamento e
cessione di beni e capitali da parte
materia di inquinamento ambientale)
delle singole aziende. Danno origine
…Ma, possono rappresentare anche delle
alla domanda e offerta e alle
OPPORTUNITA’ e portare allo sviluppo, al condizioni di produzione e consumo
miglioramento dell’attività aziendale e al (lavoro, beni e capitali). Esempio: dal
successo nel raggiungimento dei fini mercato di beni fisici o mercati
Ad es. un’impresa adotta una nuova immobiliari o mercati azionari (di
tecnologia in anticipo rispetto ai capitali)
competitors (concorrenti) e può avere un
 (analisi dei ) SETTORI: nell’ambito di
vantaggio competitivo
uno stesso mercato o in mercati
Vincolo ambientale trasformato in leva strategica  aumento della collegati è possibile individuare
insiemi di aziende accomunate dallo
redditività aziendale, ossia la capacità di produrre reddito e il
svolgimento di processi economici
reddito è la capacità di aumentare i profitti, anche rispetto i
simili e legate da intense relazioni di
competitor  questo porta a un equilibrio economico che concorrenza o di altro tipo (relazioni
consente all’azienda di avere una certa performance negli anni. possono essere cattive, ossia
concorrenza spinta, infatti esiste il
trust contro la concorrenza sleale e
Ad esempio, il rapido sviluppo delle tecnologie relazioni di “amicizia”, si creano
dell’informazione e comunicazione ha consentito accordi e collaborazioni)
la nascita di nuove imprese che puntano sulla (es. nel mercato dell’abbigliamento
condivisione, collaborazione e coproduzione dei si individuano i settori
servizi degli utenti stessi (come il car-sharing). dell’abbigliamento sportivo,
Tali aziende sono state in grado di cogliere un dell’intimo, dell’alta moda, etc.)
bisogno, fino a quel momento non soddisfatto,
L’analisi di settore è fondamentale
creando nuova domanda e nuove competizioni
per l’impresa in quanto rappresenta il
(creare macchine per il car-sharing non contesto competitivo in cui sono
inquinanti, mobilità urbana ecosostenibile). Il car- assunte le decisioni, condiziona i
sharing ha portato sia a vantaggi che a svantaggi comportamenti aziendali e, in sintesi,
i risultati economici.

I settori economici a cui appartengono le aziende si classificano in settore primario (agricoltura, pesca, allevamento,
L’ambiente economico delle aziende: o AMBIENTE NON ECONOMICO
etc.), secondario (attività manufatturiere e industriali), terziario (servizi, pubblica amministrazione) e terziario
avanzato (informazione e comunicazione, cultura e spettacolo, start-up, etc.)
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Comprendono variabili politico- flussi monetari (quando compro o


istituzionali, socio-culturali e tecnologiche prendo in prestito un capitale lo pago
con gli interessi e poi lo restituisco
con i rimborsi)
LE RELAZIONI TRA AZIENDE
Le relazioni interaziendali sono di natura  Di logiche diverse dalla convenienza
istituzionale e vanno ad attivarsi per il particolare, uno scambio atipico (es.
raggiungimento dei fini dei 4 istituti per l’istituto PA e profit hanno logiche
di scambio in cui non c’è un prezzo
inteso come profitto)

T Impresa e famiglia
– Il risparmio delle famiglie può essere
prestato ai mercati -da famiglia a
mercati- che in cambio danno rimborsi e
interessi -da mercati a famiglia- (es. il
socio di una famiglia può mettere a
disposizione un proprio capitale-
risparmio a vantaggio di una
determinata impresa)
– I membri della famiglia lavorano -da
famiglia a mercati- e in cambio
ottengono una remunerazione -da
mercati a famiglia-
ali relazioni sono osservabili in termini di
flussi (relazioni di scambio= flusso di natura Pubblica amministrazione (istituti
monetaria che va da un soggetto all’altro) e pubblici)
fanno riferimento ai processi economici di – la PA eroga beni e servizi pubblici verso
produzione, consumo, risparmio ed le altre aziende -da PA a mercati- e
investimento ricevono in cambio i relativi flussi
 E fanno riferimento alla monetari, non espressi non in un valore
cessione/trasferimento di condizioni di omogeneo di denaro, è uno scambio
produzione e consumo tra istituti diversi e non di mercato, che di fatto si pagano
possono avvenire sulla base: con tariffe e tributi: ognuno paga in base
 Di un rapporto di convenienza al proprio reddito con le imposte (se
particolare si sviluppano attraverso la guadagno zero posso usufruire lo stesso
formazione di prezzo, espressione di dei servizi pubblici) -da mercati a PA-
un valore omogeneo del rapporto – Anche nel caso della definizione di
costo/sacrifici (quanto sono disposto a
“prezzi” (come le tariffe dei servizi
spendere) e benefici/utilità (quanto mi
pubblici), essi non sono il risultato di un
conviene) → questo rappresenta il
processo di scambio di convenienza, ma
tipico rapporto di scambio di mercato
riflettono finalità di interesse generale
Gli scambi tipici riguardano: (accesso universale ai servizi, equità,
 Cessione (vendita) di beni e servizi trasparenza)
dalle aziende di produzione alle altre Enti no profit
aziende e relativi flussi monetari – è ancora più accentuato lo scambio
 Cessione di capitale a titolo di atipico perché gli associati godono di
prestito da specifiche aziende di
beni e servizi di pubblica utilità degli enti
produzione ad altre e i corrispondenti
no profit -da no profit a collettività-, i cui
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flussi monetari si originano


prevalentemente dalle donazioni (non ci
sono rimborsi o interesse) -da collettività
a ente-

Attività generatrici di valore (Porter):

 Porter fa una classificazione di attività,


identificando nell’ambito dell’analisi della
L’ambiente competitivo delle imprese
strategia competitiva le ATTIVITA’
Un particolare aspetto delle relazioni tra aziende GENERATRICI DI VALORE
delle imprese nell’ambiente riguarda il sistema
competitivo → rappresenta l’insieme delle Secondo lui, azienda = insieme di attività che
decisioni e dei comportamenti assunti dalle vengono svolte per progettare, produrre,
singole imprese (strategie) in un determinato vendere, consegnare e assistere i suoi
settore o mercato per ottenere vantaggio prodotti
competitivo rispetto ai concorrenti. Quest’ultime si presentano come
tecnologicamente e strategicamente distinte
La scelta del sistema competitivo condiziona la
sua capacità di produzione economica e quindi la In un qualsiasi settore industriale sono coinvolte
sua sopravvivenza nel tempo. 9 categorie di attività, di cui
 5 primarie = direttamente responsabili
della creazione o meno del mio valore
Modello delle 5 forze di Porter → Porter  4 di supporto
identificò il sistema competitivo come un insieme
Catena di valore di Porter:
di pressioni concorrenziali esercitato sull’impresa
da:

1. Concorrenti = imprese che operano nello


stesso settore
2. Clienti = possono esercitare una
pressione modificando i loro interessi o
gusti per esempio
3. Fornitori = hanno un forte potere
contrattuale
4. Potenziali entranti = potenziali soggetti
che potrebbero entrare in quel Il margine è quel surplus, quel valore in più che resta
particolare settore o mercato dopo aver svolto tutte queste attività e dopo averle
5. Produttori di beni sostitutivi = imprese remunerate tutte  Ogni attività generatrice di valore è
che offrono beni alternativi e sostitutivi composta da altre attività che possono essere dirette o
dei prodotti dell’impresa stessa indirette (e dunque creare direttamente o
indirettamente valore) o di assicurazione della qualità
Queste pressioni concorrenziali agiscono con
(attività che assicurano la qualità delle 9 attività
diversa intensità a seconda del settore e ne
generatrici di valore)
determinano la redditività conseguibile → tanto
più sono intense le pressioni competitive e tanto
più è difficile per l’impresa conseguire livelli di ATTIVITA’ PRIMARIE:
redditività elevata
1. Logistica in entrata e in uscita
2. Produzione (attività operativa)
3.L’obbiettivo
Marketing edell’impresa
vendite è quello di attenuare
l’effetto di tali pressioni e riuscire ad influenzarle a
proprio favore, rendendole delle opportunità.
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4. Servizi accessori alla clientela  aumento del livello di


immagazzinamento
1. LOGISTICA IN ENTRATA E IN USCITA  aumento del livello di trasporto

La logistica = “insieme delle attività La logistica può essere un’attività semplice o


organizzative gestionali e strategiche che complessa  può essere anche
governano i flussi di materiali e delle relative esternalizzata/outsourcing/third party
informazioni e documentazioni dai fornitori logistics = l’outsourcing o third party logistics
fino al magazzino (in entrata) e dal è il processo attraverso il quale le aziende
magazzino alla consegna dei prodotti finiti (in assegnano stabilmente, mediante contratti, a
uscita)” fornitori esterni la gestione operativa della
logistica. Può avvenire:
Logistica in entrata = gestione dei magazzini di input  Le
attività comprese in essa riguardano il rifornimento di materie  in house = se ne occupano altri
prime, componenti, semilavorati, la gestione e il controllo dei ma all’interno dell’azienda
magazzini, la programmazione e la gestione dei trasporti  gestito totalmente dall’operatore
esterno
Logistica in uscita = immagazzinaggio e distribuzione fisica dei
prodotti finiti, gestione dei vettori di consegna, elaborazione
degli ordini, programmazione delle spedizioni. 2. PRODUZIONE
La produzione industriale è l’insieme delle
Si sostanzia in due attività Obiettivi attività relative alla trasformazione delle
operativi della logistica: materie prime in beni di consumo (dagli
- Il trasporto input agli output)
 scelta del tipo di trasporto Ogni trasformazione richiede un insieme di
 dimensione della spedizione processi che costituisce un sistema di
- L’immagazzinamento produzione
 gestione delle scorte = serve a I procedimenti di lavorazione possono
minimizzare il costo di mantenimento riguardare:
al magazzino delle scorte – si  Formatura di materiale
definisce se adottare la politica push  Trasformazione (es laminatura,
(accumulo scorte indipendentemente taglio al laser)
dalla domanda effettiva) o pull  Unione (es saldatura,
(richiedo scorte in seguito alla incollaggio)
domanda del cliente)  Separazione (es piallatura)
 material handling = serve per avere La produzione ha subìto delle evoluzioni:
la giusta quantità di materiale nel
posto giusto, rispettando tempi e  Produzione artigianale = fino a fine
sequenze e minimizzando il costo ‘800

Obbiettivi strategici della logistica:  Produzione industriale di massa =


- riduzione dei costi inizi del ‘900, ha diverse
ramificazioni: produzione a lotti, in
 scegliere un magazzino delle materie
linea o continua
prime vicino al fornitore e un
magazzino dei prodotti finiti vicino ai  Produzione di varietà = inizi anni ’70,
clienti nata a causa dell’aumento di nuove
 mezzo di trasporto meno costoso esigenze del consumatore
(come treno invece che camion)
 uso della tecnica just in time =  Coniuga la produzione
acquistare le materie prime solo nel artigianale con quella di massa
momento dell’ordine del cliente (vantaggi di p. di massa e di
- miglioramento del servizio
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p.artigianale): gli operai sono o Salvaguardia dell’immagine


multi-specializzati, l’azienda aziendale e utilizzo del marchio
riesce a produrre elevate
o Analisi di strategie concorrenziali
quantità di prodotti con elevata
di base
varietà
 Principio base = identificare
cosa crea valore per il cliente, Obiettivi operativi di marketing e vendite:
puntando alla perfezione
eliminando sprechi e  Marketing operativo = orientato nel
diminuendo i difetti breve-medio periodo e si occupa di
gestire il marketing mix, ovvero:
 Prodotto
4. MARKETING E VENDITE
 Prezzo
Gestione della forza di vendita, controllo  Promozione
dei canali distributivi, pubblicità, promozione  Distribuzione
e determinazione dei prezzi
Altri aspetti del marketing operativo
Marketing = per marketing si intende riguardano:
l’insieme delle decisioni legate alla scelta dei o Customer relationship management
mercati obbiettivo, con lo scopo di (CRM) = sistema manageriale volto
acquistare, mantenere e far crescere i ad individuare le modalità migliori
consumatori attraverso la creazione, la per l’azienda di consolidare la
diffusione e la comunicazione di un valore fedeltà dei loro clienti più
superiore profittevoli, riducendo i costi e
Vendita = per vendita si intende, invece, il massimizzando i profitti.
trasferimento della proprietà di un bene o di
o Web marketing = attività volte a
un servizio ad altre aziende in cambio del
utilizzare i canali Web per studiare il
pagamento di un prezzo mercato e sviluppare i rapporti
Rientrano nelle attività generatrici di valore in commerciali (promozione e vendita),
quanto puntano alla soddisfazione del racchiude attività quali:
cliente
- marketing promozionale online
- e-commerce (vendita online)
Obiettivi strategici di marketing e vendite:

 Marketing strategico = formula che Tecniche e pratiche innovative di


l’impresa sceglie di adottare per management:
conquistare la preferenza del
consumatore rispetto ai concorrenti, Sono state introdotte a partire dagli anni ’50
analizzando i bisogni delle persone che in risposta alla necessità di migliorare i
compongono il mercato dei clienti processi di produzione e di distribuzioni di
acquisiti e di quelli potenziali prodotti/servizi e sono:
Altri aspetti del marketing strategico o Supplychain management
riguardano:
o Gestione della gamma dei prodotti o Kaizen
offerti o Total quality management
o Analisi del posizionamento o Just in time
competitivo
o Valutazione della concorrenza
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5. SERVIZI ! L’attività di approvvigionamento si occupa


Alla clientela, fornitura di servizi atti a inoltre del controllo delle scorte e se sono in
migliorare o a mantenere il valore del esaurimento procede con l’acquisto di
prodotto ovvero installazioni, riparazioni, queste.
fornitura di ricambi e accessori
Rappresentano quelle attività generatrici di
valore predisposte nella fase post-vendita. 2. SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA
Comprendono “una serie di attività
progettate per aumentare il livello di Ricerca e sviluppo, comprende tutte le attività di
soddisfazione del cliente. sviluppo e di gestione del patrimonio tecnologico
aziendale
Questo permette di mantenere un rapporto
fiduciario con i clienti e una buona Riguardano attività dedicate a:
impressione del brand e dell’azienda
 Innovare il prodotto finale
Tipici esempi di servizi post-vendita:
assistenza tecnica, installazione prodotto,  Innovare il processo di produzione,
riparazione prodotto, fornitura di ricambi apportando variazioni a macchinari già
esistenti rendendoli più moderni, o
sostituendo macchinari e acquistandone
di più innovativi
ATTIVITA’ DI SUPPORTO
Calcoli di convenienza economica nello sviluppo
1. Approvvigionamento
della tecnologia:
2. Lo sviluppo della tecnologia
3. Lo sviluppo delle risorse umane Nella scelta del metodo da usare è importante
4. Attività infrastrutturali
verificarne la convenienza economica, secondo i
seguenti criteri:
1. APPROVVIGIONAMENTO
o Criterio di economicità: differenza
Attività generatrice di valore di supporto alle algebrica tra i flussi di cassa positivi
attività primarie che si occupa dell’acquisizione di (ricavi) e quelli negativi (costi)
una materia prima o un bene, un prodotto o un
o Criterio della redditività: recupero nel
servizio acquistato da fornitori esterni.
tempo del capitale investito
Il processo di approvvigionamento prevede
o La rapidità del rientro di capitale: in
alcune importanti fasi che sono: quanto tempo possono recuperare il
a. Marketing dell’acquisto = attività capitale che ho investito
svolta dal buyer al fine di individuare i
migliori materiali/fattori produttivi e i
migliori fornitori, attraverso fiere, I manager hanno due metodi per calcolare la
visite ai fornitori, Web convenienza economica:
b. Programmazione dei fabbisogni = A) Metodi aritmetici
collegata all’attività primaria di
produzione e consiste nel Che però non tengono in considerazione
programmare le quantità necessarie del fattore temporale, fanno una foto
di ogni singolo prodotto per la del momento e non proiettata nel
produzione di diversi materiali tempo e sono:

c. Selezione dei fornitori


 ROI – RETURN ON INVESTMENT
d. Acquisto = acquisizione dei beni e
materiali necessari al processo di Rappresenta il ritorno sull’investimento
produzione e valuta la redditività dell’investimento
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effettuato (criterio economicità e calcolati in un arco temporale che


redditività) vengono attualizzati (scontati)

ROI = E/U secondo addendo = investimento iniziale

Si fa riferimento all’aspetto dei flussi in


uscita necessari per l’investimento fatto  TIR – TASSO INTERNO DI RENDIMENTO
(o IRR)

 PBP – PAYBACK PERIOD Tasso che pone a zero il VAN


e dunque eguagliare i flussi di
Indicatore misurato in termini di tempo,
cassa in entrata scontati agli
si fa riferimento al periodo di recupero
investimenti attualizzati.
nel tempo, ovvero quanto tempo serve
per recuperare l’investimento fatto

P= U/E
Mi permette di capire in quanto tempo LEGENDA:
sono in grado di stabilire un’eguaglianza Ft = flussi di cassa in entrata
tra U ed E
Ι0 = investimento iniziale
LEGENDA:
E = flussi di cassa di entrata medi annui
U = flussi di cassa in uscita iniziali dell’investimento
3. SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE

La gestione delle risorse umane è un’attività


B) Metodi finanziari generatrice di supporto che si occupa di
gestire e sviluppare il personale.
Che considerano il fattore tempo,
ovvero la redditività nel tempo e Comprende alcune sotto-attività di:
sono:  Reclutamento del personale
 Selezione e inserimento del personale
 VAN – VALORE ATTUALE NETTO (o NVP) la selezione avviene tramite colloqui
Somma algebrica di tutti i flussi di cassa  Formazione
in entrata attualizzati (calcolano un oggi ci sono molti corsi di formazione
valore relativo ad un periodo futuro e lo online
riportano ad oggi). Si ricava il valore
attuale netto dell’investimento fatto
Se è positivo = c’è creazione di valore – 4. ATTIVITA’ INFRASTRUTTURALI
l’investimento è superiore alla redditività
media degli investimenti effettuati Attività svolte dalla struttura aziendale ovvero
dall’impresi dalle direzioni e includono: direzione generale,
direzione amministrativa e finanziaria,
pianificazione, amministrazione.
dove:
il primo addendo è il:
n
Ft
DCF= ∑ n, (Discounted cash flow), AZIENDE PUBBLICHE
t =1 (i+1)
sommatoria di tutti i flussi di cassa futuri I soggetti deputati allo svolgimento delle funzioni
pubbliche sono le AMMINISTRAZIONI
13

PUBBLICHE: in tale contesto le aziende pubbliche


sono gli strumenti attraverso i quali si
ENTI NON PROFIT
raggiungono le finalità sociali degli istituti
pubblici. Differenze strutturali tra aziende non profit e
profit:
Gli interventi di riforma verso le PA che si sono
susseguiti nel tempo sono stati strumenti che
hanno portato al rafforzamento della
dimensione aziendale delle PA, ma ciò non
significa disconoscerne il carattere “pubblico”, ma
favorire un miglioramento della gestione
economica dell’apparato strumentale (l’azienda)
di tali istituti, rispettando il carattere
dell’economicità degli istituti

NB: la PA non deve essere gestita con logiche


“privatistiche”

Differenze tra impresa e pubblica


amministrazione:

Gli enti non profit sono strumenti atti alla


realizzazione di valori individuali (solidarietà,
affetto, dono di sé) e alla loro trasformazione in
valori economici e sociali.

Sono organizzazioni atte a svolgere la propria


attività caratteristica con autonomia e
durevolezza (qui sta la dimensione aziendale)

Le analogie delle non profit con le aziende


pubbliche riguardano finalità e attività
caratteristiche, mentre rispetto alle imprese
riguardano motivazione al lavoro e sua
OGGI è fondamentale la riqualificazione organizzazione
dell’intervento pubblico mediante la “selezione”
Prospettive di sviluppo:
delle aree di intervento mantenendo le aree
strategiche, vi sono infatti: Le condizioni di sviluppo sono legate allo
sviluppo dei sistemi sociali ed economici.
a) Aree di bisogno (giustizia, ordine
pubblico, etc.) che per definizione non o Finalità del non profit → lotta alle “nuove
possono essere lasciate alla gestione di forme di emarginazione”
privati e nemmeno soddisfatte con una
logica di mercato
b) Aree di attività/utilities (manutenzione
del verde pubblico, sanità, etc.) che
permettono il coinvolgimento del privato
come erogatore/gestore.
14

CAPITOLO 2: le combinazioni a) Operazioni di gestione: operazioni che hanno a che far

economiche

LE OPERAZIONI AZIENDALI
Combinazioni economiche: insieme complessivo
aziendale in sé
di tutte le operazioni di un’azienda
 Operazioni di gestione interna:
composti da azioni che
ACCADIMENTI (eventi/avvenimenti): sono i avvengono esclusivamente
fenomeni elementari dell’attività economica all’interno dell’azienda
dell’azienda
 Operazioni con scambi monetari
 Rappresentano le unità più piccole in cui o in natura
scomporre e analizzare le combinazioni
promosse dal soggetto economico b) Operazioni di extra-gestione: operazioni
che si verificano una volta tanto
 Variano in base ai diversi settori
economici, delle diverse aziende, della  Operazioni con scambi monetari
volontà o dell’azione degli organi di o in natura
azienda e delle differenze ambientali
 Sono ad esempio: scrivere una fattura, SECONDO AIROLDI, BRUNETTI E CODA
analizzare dei dati, consegnare una
merce, etc. Tipologia di operazioni aziendali:
OPERAZIONI: aggregazioni di azioni (o
(1) Operazioni istituzionali
accadimenti) svolte dalle persone che
compongono il personale d’azienda (2) Operazioni di gestione, classificabili:
 Unità che può essere composta da più 1. per area gestionale
azioni elementari, all’interno di una 2. per tipologia
determinata operazione si vanno a 3. per momento di attuazione
trovare diverse azioni
(3) Operazioni di organizzazione
 Ad esempio: operazioni di acquisto,
vendita (ogni operazione si compone da (4) Operazioni di rilevazione
tante azioni: l’operazione d’acquisto, ad
esempio, è composta dalla selezione dei (5) Operazioni di rivalutazione
fornitori, dalla richiesta di
informazioni/preventivi, dalla
predisposizione del contratto, dalla (1) OPERAZIONI ISTITUZIONALI
fattura, dal trasporto, etc.)
Operazioni istituzionali = riguardano l’istituto,
rappresentano i contributi e le ricompense dei
soggetti nell’interesse dei quali l’azienda si svolge
Classificazione delle operazioni:
(famiglia: membri, impresa: conferenti capitale-
SECONDO ZAPPA: risparmio, PA: prestatori di lavoro e cittadini, non
profit: prestatori di lavoro)
Divide le operazioni per area gestionale:
15

 Sono operazioni che riguardano la struttura e o Gestione caratteristica: composta


la dinamica dell’assetto istituzionale dall’insieme delle operazioni di
d’azienda gestione che identificano la
 Al fine di svolgere in maniera efficace la funzione economico-tecnica di
propria attività, l’impresa coinvolge una ciascuna azienda.
pluralità di stakeholder: o Il risultato di questa gestione è il
reddito operativo, cioè la differenza
tra ricavi di vendita e costi di
realizzazione dei prodotti venduti (è
un numero)
o Esempio: la gestione caratteristica
di un’azienda che opera in un
settore automobilistico è formata
da tutte quelle singole operazioni

(2) OPERAZIONI DI GESTIONE


Operazioni di gestione = riguardano l’insieme
che hanno come finalità la
delle attività rivolte alla produzione e al
produzione dell’autovettura
consumo (operazioni di acquisto, vendita,
negoziazione, consumo, etc.) – di fatto come
viene condotta l’azienda
2) Operazioni della gestione finanziaria:
Vengono sotto-classificate per: o Gestione finanziaria: composta da
A) Area gestionale operazioni inerenti all’acquisizione,
B) Tipologia rimborso e remunerazione dei
C) Momento di attuazione debiti di finanziamento (che dovrò
remunerare con gli interessi) al fine
di coprire il fabbisogno finanziario
A) AREA GESTIONALE aziendale.

La prima classificazione fondamentale o Per convenzione, i debiti possono


divide le operazioni per «area gestionale» essere a breve (entro i 12 mesi –
in: debiti verso i fornitori o i debiti di
funzionamento) o a medio-lungo
1) Operazioni della gestione caratteristica: termine (oltre i 12 mesi – come il
mutuo bancario o i debiti di
finanziamento)

Si evidenzia la differenza tra:

 Obbligazionista = compra un’obbligazione (che è un


titolo di credito emesso da una azienda o da un ente
pubblico) e riceve un rimborso + interessi
indipendentemente dall’andamento dell’azienda.
3) Operazioni
 azionista delladelle
= compra gestione
quotepatrimoniale:
(azioni) di
o Gestione patrimoniale (o gestione
un’azienda e quini diventa “proprietario” di quella
extra caratteristica
parte di azienda e guadagnaosul atipica): è che
dividendo,
compostadell’azienda.
dipende dall’utile da operazioni di gestione
16

dei mezzi monetari in eccesso Consente al soggetto economico


(rispetto a quelli richiesti dalla l’acquisizione del capitale monetario
gestione caratteristica), finalizzate necessario per procedere con le fasi
all’ottenimento di redditi addizionali
successive della gestione aziendale 
da impiegare in svariati modi.
investimento in fattori produttivi
o Avvengono se ho risorse finanziarie
in eccesso che devo investire. Si occupano di recuperare risorse
o Dunque, se nella gestione finanziarie in particolare attraverso due
caratteristica avrò un numero che è metodologie:
il reddito operativo, nella gestione
patrimoniale avrò un numero che è a) Finanziamenti A TITOLO DI CAPITALE
il reddito dell’area patrimoniale, DI RISCHIO attraverso la raccolta del
che potrebbe anche non esserci se capitale proprio (anche detto capitale
non ho risorse in più da investire in di rischio) = capitale dei soci,
quell’area dell’imprenditore e degli azionisti: è
quello proprio dell’azienda, viene
remunerato sotto forma di dividendi,
4) Operazioni della gestione tributaria:
ma non deve essere per forza essere
o Gestione tributaria: consiste nelle restituito ed è ottenuto da:
attività di accertamento
(compilazione della dichiarazione  Costituzione capitale sociale =
dei redditi) e di liquidazione dei somma degli apporti iniziali dei
tributi a cui aziende familiari e soci
imprese sono soggette (a fronte del
diritto di fruire dei beni pubblici  Aumento del capitale sociale = o
con l’acquisto di nuove azioni o
messi a disposizione dallo Stato)
gratuito con il passaggio di quote
o I tributi o imposte si dividono in: dalle riserve (già esistenti nel
patrimonio netto dell’azienda) a
 Imposte dirette: si pagano nel capitale sociale
momento in cui produce
reddito  Autofinanziamento = uso di
 Imposte indirette: si pagano risorse già esistenti nell’impresa
indipendentemente dal reddito, che vengono reinvestite
nell’azienda stessa
come ad esempio l’IVA
 Non è soggetto a rimborso, salvo
recesso del socio o scioglimento
dell’azienda
b) Finanziamenti A TITOLO DI CAPITALE
B) TIPOLOGIA DI CREDITO (o capitale di terzi)
Una seconda classificazione divide le attraverso la richiesta di capitale di
operazioni di gestione in base alla credito/prestito = insieme di prestiti
«tipologia» in: che l’azienda ottiene da banche o altri
istituti di credito, rappresenta un
1) OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO debito di finanziamento che l’azienda
Finanziamenti: capitale messo a ha nei confronti di terzi finanziatori, ha
disposizione dai soci e capitale di terzi rimborso stabilito (il quale prevede
(banche, enti, etc.). una sequenza di rate e ogni rata
comporta che ogni tot l’azienda
[Prima operazione aziendale 
restituisca parte del prestito + degli
operazione esterna]
17

interessi) nel momento della o Fattori produttivi di esercizio: i quali


stipulazione del prestito esauriscono la loro utilità entro la fine
del periodo amministrativo (es.
ed è ottenuto da:
materie prime, dipendenti, ...)
 Fonti a medio-lungo termine =
mutui e prestiti da banche,
prestiti obbligazionari 3) OPERAZIONI DI TRASFORMAZIONE
Trasformazione: riguarda tutto il
 Fonti a breve termine = conto processo produttivo, dai fattori produttivi
corrente bancario, anticipo su ai prodotti finiti
fatture e riporto  presente solo nelle aziende
La sua remunerazione è di produzione
indipendente dai risultati  non c’è soggetto esterno, è
d’impresa un’operazione interna
all’azienda (per questo non
è soggetta a rilevazione
2) OPERAZIONI DI INVESTIMENTO contabile)
 Costituite da attività di
acquisizione (ad esempio,
operazioni di acquisti) 4) OPERAZIONI DI DISINVESTIMENTI
 Il soggetto esterno è il Disinvestimenti: operazione (esterna) di
fornitore del fattore vendita di beni o servizi all’esterno
produttivo pluriennale o  Soggetto esterno è il
di esercizio cliente/mercato
Gli investimenti si possono dividere in: Operazione opposta a quella di
investimento
o Investimenti tecnici = acquisizione o Questa operazione e quella di
di fattori a lento ciclo di utilizzo finanziamento permettono di
(terreni, macchinari) e a veloce ciclo ottenere flussi di cassa
di utilizzo (materie prime, materiali c’è sia flusso reddituale (perché
di consumi, semilavorati, merci) aumento la redditività
o Investimenti finanziari = dell’azienda, ottenendo un
acquisizione di titoli, obbligazioni, miglioramento nell’area
crediti gestionale caratteristica cioè dei
ricavi) che flusso monetario
(perché il cliente paga il
Si possono fare operazioni di investimento solo grazie
bene/servizio) che può essere:
ai finanziamenti posseduti (capitale di rischio e capitale di
 Immediato se il cliente paga
prestito)
DEBITI, quando si parla di subito
INVESTIMENTO, possono
L’acquisto di fattori produttivi è possibile con le risorse  Con crediti commerciali,
categorizzarli in base:
I fattori
economiche ottenute daiproduttivi (asset)
finanziamenti acquisiti
o con i debiti di ovvero incassi successivi
appartengono a due differenti tipologie: al tipo:
derivanti da crediti concessi
funzionamento/commerciali
o Fattori produttivi (o asset) ai clienti
1)Debito di finanziamento = costituisce in sé l’operazione di
pluriennali: sono soggetti a un finanziamento a titolo
o Le risorsedimonetarie
capitale diche
debito (che poi
entrano in deve
utilizzo ripetuto nel tempo, quindi restituire con l’interesse)
azienda consentono all’azienda di
che utilizzo per tanto tempo (es.
impianti, immobili, macchinari, …no attivare nuovi cicli produttivi
2)Debito di funzionamento/commerciale = è
= non
uomo). L’azienda utilizza questi autofinanziamento dell’azienda
un’operazione in sé, è un corollario che va a regolamento
fattori in un periodo superiore dell’operazione di investimento  acquisto un
all’anno amministrativo. macchinario che non pago immediatamente in cash ma
nasce questo debito.
al tempo di estinzione:

3)A breve termine = entro i 12 mesi


18

5) OPERAZIONI DI RIMBORSO E
REMUNERAZIONE
Rimborsi e remunerazioni nei confronti
di terzi creditori e dei soci
 operazione che si aggancia sia al
finanziamento che
all’investimento
Si parla di:
 Remunerazione dei soci = è l’utile,
affinché si possa fare l’azienda deve
ottenere un risultato economico
positivo; se è negativo non si può
pagare il dividendo (la sua parte di
utile) al socio-azionista
 Remunerazione dei terzi = sono gli
interessi, i terzi prestano denaro
alle aziende al fine di ottenerne in
cambio una quantità più elevata
CICLI DI OPERAZIONI PER TIPOLOGIA
(restituzione + interessi)
La successione di operazioni che si
 Rimborso ai soci = restituzione del
suo finanziamento, cioè la quota susseguono nel tempo genera cicli di
che ha messo ognuno per operazioni
contribuire al finanziamento Possono essere più o meno lunghi e si
dell’azienda; il rimborso ai soci
dividono in:
avviene solo quando avviene la
liquidazione dell’azienda o se il  Ciclo tecnico
socio vuole uscire dall’affare
Classica operazione di trasformazione
 Rimborso ai terzi = restituzione del  durata del processo di
mutuo, cioè del finanziamento che trasformazione da materia prima a
l’istituto bancario ha fatto; avviene prodotto finito:
al momento della scadenza del
finanziamento  Riguarda i processi di
produzione

 Ciclo economico-tecnico
Analisi costi-ricavi  tiene in
considerazione anche la nascita di
costi e ricavi: il tempo trascorso
dall’investimento e il disinvestimento.
 Costituisce l’intervallo tra il
sostenimento dei costi e il
conseguimento dei ricavi
 Comprende il ciclo tecnico

 Ciclo monetario
Analisi uscite-entrate monetarie
tempo trascorso tra l’uscita
19

monetaria e l’entrata (pagamento patrimonio, vendendo tutto, così si può


effettivo, es. 30 giorni da acquisto e fare il rimborso dei prestiti e si può
incasso effettivo, es 60 gg da pagare il fornitore e, se è rimasto
vendita) qualcosa, si procede con il rimborso del
Inizio: pagamento materie prime ai capitale investito dai soci (altrimenti
fornitori no)

Fine: incasso i proventi della vendita 3) Operazioni straordinarie: di


dai clienti
trasformazione giuridica, fusione,
scissione
 Ciclo totale (o integrale)
 fusione: due aziende si
Dalla prima operazione (acquisto
uniscono
materie prime, investimento) e si
conclude con l’ultima di tali  scissione: divisione
operazioni (all’incasso, fine dell’azienda o tra aziende
operazione di disinvestimento) che si erano unite
La situazione ideale per un’azienda sarebbe  trasformazione giuridica:
avere i cicli più brevi possibili riguarda lo status giuridico
di un’azienda,
Trasformazione di
C) MOMENTO DI ATTUAZIONE un’impresa da una forma
giuridica ad un’altra, come
In ultimo, per le operazioni di gestione ad esempio da società di
può svilupparsi un terzo criterio di persone a società di capitali
classificazione con riferimento al
«momento di attuazione»:
1) Costituzione (3) OPERAZIONI DI ORGANIZZAZIONE

2) Liquidazione o cessazione Operazioni di organizzazione = riguardano


l’assetto organizzativo e l’organismo
3) Scissione, fusione, trasformazione personale; sono tutte quelle operazioni che
giuridica aziendale hanno come soggetto il personale, le risorse
riguardano i momenti particolari della vita umane e sono rappresentate dai processi di
aziendale e le operazioni e coincidono con le ricerca, selezione, addestramento e
operazioni extra-gestione formazione del personale, valutazione delle
competenze.
1) Operazioni di costituzione
Operazione effettuate all’inizio della
vita di un’azienda sono le operazioni (4) OPERAZIONI DI RILEVAZIONE
di finanziamento iniziali volte alla
Hanno per oggetto la produzione, la
costituzione del capitale sociale, in trasformazione e la rilevazione dei dati e
grado di fornire all’azienda i mezzi delle informazioni che alimentano il sistema
monetari e finanziari iniziali per poter conoscitivo aziendale (scrivere fattura,
svolgere le azioni di gestione contabilizzare IVA a fine mese, etc.) e sono
destinati a due tipologie di utilizzatori:
2) Operazioni di cessazione  Le persone che operano
Operazioni finali di un’azienda allo all’interno dell’impresa e che
scioglimento dell’azienda si cerca di devono prendere decisioni
rendere più liquido possibile il
20

 Le persone e gli istituti che A seconda della specie dell’operazione,


portano interessi nei confronti dell’oggetto e del momento di attuazione, ci sono
dell’impresa aggregazioni di diverso tipo:
Sono oggetto della rilevazione contabile. 1) COORDINAZIONI economiche parziali =
aggregazioni di operazioni o processi della
stessa specie
(5) OPERAZIONI DI RIVALUTAZIONE
 Dette anche funzioni, sono aggregazione
Consentono di attribuire un valore diverso ad dei processi per affinità di specie e sono
alcuni elementi che compongono l’azienda insiemi di processi legati da rilevanti
(Es. avvengono spesso a causa di inflazione, relazioni di interdipendenza
deflazione che portano a rivalutare ad
Ad esempio insieme dei processi di
esempio i valori degli impianti, dei
vendita dei prodotti finiti
macchinari, degli edifici etc.)

ESEMPI:
2) COMBINAZIONI economiche parziali =
aggregazioni di operazioni o processi dello
stesso oggetto
Dette anche, nelle imprese, aree d’affari.
Sono aggregazione dei processi per affinità di
oggetto (es. classi di beni prodotti/classi di
clienti) e sono insiemi di processi composti da
operazioni di specie differenti che
identificano un oggetto comune, ai quali
corrisponde un risultato reddituale parziale
Ad esempio, insieme dei processi di vendita,
di trasformazione, di acquisto che
identificano un oggetto comune come “i
prodotti di ferro” nell’ambito delle imprese
produttrici di prodotti siderurgici

-PROCESSI
Primo livello di aggregazione che va a costruire
sia le coordinazioni che le combinazioni aziendali.

Definizione: metodo da seguire per ottenere un


determinato scopo, ovvero per lo svolgimento
LE AGGREGAZIONI DI OPERAZIONI pratico di un’attività
- processi, attività, funzioni –  In economia aziendale il processo è l’insieme
di più operazioni della stessa specie e/o con
“Come l’aggregazione di accadimenti crea le
medesimo oggetto (ad esempio, tutte le
operazioni, l’aggregazione di
operazioni di vendita di tutti i beni prodotti
Operazione = operazioni crea le
dall’azienda)
combinazioni/coordinazioni”
Insieme di azioni In sintesi:
della stessa specie Processo =

Insieme di operazioni
della medesima specie
con medesimo oggetto
21

o Processo di finanziamento

o Processo di gestione monetaria

o Processo economico di produzione

o Processo di orientamento
commerciale/vendita
Caratteristiche che mettono in relazione le
operazioni che compongono i processi: o Processo di approvvigionamento

1) Temporale: devono seguire un preciso o Processo di pianificazione e controllo


ordine di accadimento
>Anche in questa classificazione alcuni processi
2) Complementarietà: concorrono al sono di tipo inter-funzionale, ovvero intersecano
medesimo fine più funzioni (come il processo di orientamento
commerciale e di vendita)
3) Uniformità: soddisfano un requisito
comune

Esempio: processo di acquisto della materia prima


processo composto da:
ATTIVITÀ (aziendali)
- operazioni della stessa specie: acquisto
(uniformità, requisito comune)  Per attività si può intendere l’azione
- operazioni con medesimo oggetto: materia prima elementare che compone l’operazione
(complementarietà, medesimo fine) (azione = attività)
 MA, significato etimologico: “insieme di
azioni volte alla realizzazione di uno scopo”
Alcuni processi però non vengono svolti  Secondo questo concetto, attività e azienda
completamente in una singola funzione, ma non possono avere significati coincidenti,
sono detti cross-funzionali in quanto bensì attività assume un concetto più ampio,
attraversano più funzioni che comprende più azioni (accadimenti)
 In ambito aziendale le attività sono finalizzate
Esempio: alla creazione di valore (obiettivo generale di
- processo di controllo dei costi che inizia nella creare valore)
produzione e termina nell’amministrazione
- processi di efficienza del prodotto che inizia nella
ricerca e sviluppo, continua nella produzione e
termina nel marketing e vendite.
FUNZIONI (aziendali)
 Per funzione si intende l’attività determinata
da mansioni specifiche connesse ad una
carica, un ufficio o un reparto (Aggregazioni
di risorse umane e materiali per lo
svolgimento di attività della stessa natura 
divise in unità organizzative funzionali 
La ripartizione dei processi di Marchi: divise ulteriormente in reparti ed uffici)

(vi sono alcuni processi cross-funzionali es.  Una delle modalità per aggregare le
pianificazione e controllo) operazioni aziendali è l’approccio per aree
funzionali.
Nell’ambito della ripartizione dei processi, Marchi
identifica: In questo approccio le funzioni si dividono in:
22

o Funzioni operative caratteristiche


o Attività = è l’insieme di azioni proprie
direttamente rivolte al perseguimento
dell’individuo tese a realizzare uno
degli obbiettivi della gestione aziendale e
scopo, affiora dunque il concetto di
si dividono in:
strategia e di gestione strategica, ovvero
 Ricerca e sviluppo
il metodo da applicare al fine di
 Marketing e vendite raggiungere gli obbiettivi prefissati
dall’azienda
 Produzione e approvvigionamenti
ATTIVITA’ GESTIONE STRATEGICA
o Funzioni ausiliarie o integrative o di
supporto
o Processo = è l’insieme di azioni e il
 strumento di ausilio alle operazioni metodo da seguire per ottenere un
caratteristiche e come strumento di determinato scopo o lo svolgimento
governo aziendale, si dividono in: pratico dell’attività, ci si collega al
 Finanza sistema di gestione operativa, ovvero
alla produzione, allocazione delle risorse
 Gestione delle risorse umane
all’interno dell’azienda fino alla
 Amministrazione e sistemi informativi definizione del prodotto/servizio finale
 Si adotta una visione oggettiva del
 Pianificazione e controllo
processo
Dunque: PROCESSO GESTIONE OPERATIVA

Operazione = Processo = o Funzione = è un’attività determinata da


Insieme di azioni, Insieme di operazioni mansioni specifiche connesse ad una
attività della stessa della medesima carica, un ufficio, un reparto; ci si collega
specie specie dunque ad un sistema
dell’organizzazione, ovvero dei compiti e
delle mansioni delle risorse umane e del
Funzioni = loro svolgimento all’interno di gruppi
aziendali e di strutture che possono
Insieme di processi
essere uffici o reparti.
della stessa specie
 Si adotta infatti una visione
soggettiva
Le funzioni sono dunque:
aggregazioni di uomini e risorse per
lo svolgimento delle attività della
INTERRELAZIONI TRA FUNZIONI, PROCESSO, stessa natura. Tali funzioni sono
ATTIVITA’ E OPERAZIONE suddivisibili in unità organizzative
funzionali a loro volta suddivisibili in
Le principali differenze riguardano: reparti (reparto attrezzaggio) e in
1) IL SISTEMA ECONOMICO-AZIENDALE uffici (ufficio controllo)
all’interno del quale vengono classificate: FUNZIONE ORGANIZZAZIONE

2) IL GRADO e IL TIPO DI INTERRELAZIONE


AZIENDALE che si viene a creare (solo
processi e funzioni)
Ciò che varia tra questi tre concetti è il loro
posizionamento all’interno dei sistemi Si parla di differenze di interrelazione solo per
aziendali processi e funzioni perché se si parla di
23

attività (ossia operazioni elementari) queste o Riduzione dei livelli gerarchici


sono aggregate sia in termini funzionali che di
o Maggior coordinamento e pianificazione
processo, se si parla di attività generatrice di
grazie alla collaborazione orizzontale di
valore comprende sia i processi sia funzioni
più unità funzionali
diverse.

o Processo: (aggregazioni orizzontali)


gruppi di operazioni con struttura
orizzontale, ovvero che interagiscono
con tutto il sistema gestionale
aziendale attraversandolo CAPITOLO 3: valori rilevazioni e
orizzontalmente e maggiormente volte informazioni
alla soddisfazione delle esigenze della
clientela e per questo si cerca di essere LE RILEVAZIONI CONTABILI
flessibili e rapidi, dunque, per forza si
L’area amministrativo contabile si occupa di
devono ridurre i livelli gerarchici
alcune delle principali operazioni aziendali, in
particolare del finanziamento, dell’investimento
o Funzioni: (aggregazioni verticali),
e del disinvestimento
aggregazioni con struttura verticale in
quanto agiscono su diversi livelli  Le rilevazioni contabili = registrazione
gerarchici, che riguardano un delle operazioni relative al fenomeno
determinato gruppo di operatori, i loro aziendale sopracitate
compiti, le loro relazioni e responsabilità  La finalità è quella di calcolare due
grandezze di sintesi, il reddito e il
capitale, che saranno esposti nel
3) L’OBBIETTIVO PREFISSATO bilancio di esercizio. Di fatto sono due
numeri, che sintetizzano la gestione
Differenza che si ritrova principalmente in
aziendale annua.
processi cross-funzionali e funzioni
 Tutte le 3 operazioni contabili devono essere
Funzioni  nella definizione di funzione sintetizzate e convertite in valori, ossia
l’aggregazione delle operazioni aziendali numeri (misurazione valori mediante unità
(attività simili) è finalizzata a: monetaria), tramite lo strumento della
partita doppia (utilizzo di strumento
o Migliorare l’efficienza aziendale contabile, il conto metodo contabile)
attraverso una riduzione dei costi e dei
tempi di produzione ↓
 Dai valori si fa la riconversione in andamenti
o Aumentare la specializzazione dei economici, devono essere correttamente
compiti attraverso una precisa interpretati in base a quello che è successo
ripartizione degli stessi
durante l’anno (es se ho avuto una perdita
Processo  nella definizione di processo, nell’anno 2020 c’è da considerare che c’è
inteso come l’insieme di azioni volte a stata la crisi del Covid) collegamento valori
ottenere un determinato scopo, sono in ambito di un sistema contabile
maggiormente interessati alla soddisfazione
Questo processo è utile perché consente di
finale del cliente.
fare un’analisi del trend temporale, andando ad
I benefici di una simile aggregazione sono:
analizzare i vari accadimenti aziendali svolti in un
o Maggiore rapidità nelle modifiche di arco temporale
base alle esigenze della clientela
24

• L’area amministrativo contabile non ragione 1. Hanno come oggetto principali i valori e
sul futuro ma sul passato devono essere in grado di esprimere una
sintesi delle operazioni di gestione
2. Riferimento a un arco temporale ben
Osservazione e rilevazione di valori: definito, deve esserci una data precisa
Il processo di gestione aziendale è riconducibile a 3. Misurazione dei valori mediante una ben
4 operazioni aziendali, le quali si ricollegano ai definita unità monetaria (euro/dollaro, etc.)
relativi step:
4. Utilizzo di uno specifico strumento contabile,
o Finanziamen il “conto” e di un apposito “metodo
to  contabile” (metodo della partita doppia)
acquisizione
delle risorse 5. Collegamento dei valori nell’ambito di un
monetarie determinato sistema contabile
o Investimento  acquisizione dei fattori
produttivi
o Traformazione  trasformazione dei fattori IL CONTO
produttivi in prodotti finiti
o Disinvestimento  vendita del prodotto  È lo strumento fondamentale della
finito al consumatore rilevazione dei fatti di gestione (da cui deriva
“contabile), chiamato anche mastrino o
Il ricavo della vendita lo reinvesto etc., è un scheda contabile
ciclo continuo che però nell’area amministrativo  Consente di rilevare la consistenza
contabile ad un certo punto viene bloccato per quantitativa iniziale e successive variazioni
tirare le somme (+ o -) di un determinato oggetto semplice

Esempio: oggetto semplice = cassa aziendale; per fare le


Distinzione in operazioni interne ed esterne: scritture contabili che riguardano la cassa, devo andare a
usare un conto intestato a “cassa” e devo registrare una serie
di grandezze di valori che indicheranno la consistenza iniziale
della cassa e tutte le sue variazioni.

Quindi il giorno X ho un conto “cassa” di 100euro –


consistenza iniziale -. Poi, compio delle operazioni,
acquistando qualcosa per 70euro e dunque il giorno Y avrò
30euro, etc.
Nel sistema amministrativo contabile si fa
riferimento alle operazioni “esterne”, ovvero
quelle che comportano il coinvolgimento di un  Poiché le variazioni
soggetto esterno all’azienda. da registrare
possono essere sia
!Il processo di trasformazione (op. interna) non è in aumento che
oggetto di rilevazione contabile in base a quanto diminuzione, il conto prevede due sezioni a
previsto dal sistema del reddito, quindi non cui corrispondono rispettivamente: quella di
rientra nel processo di contabilizzazione dei valori sinistra prende il nome di Dare (aumento),
mentre quella di destra di Avere
(diminuzione)
Caratteristiche delle rilevazioni contabili:
 I conti distinti in base a soggetti e istituti
(conto cassa, conto cap. sociale, conto
25

fornitore, ecc..) andranno poi a riassumersi in o Conti a due sezioni: se hanno due
marcroconti: il conto economico (reddito) e colonne distinte per accogliere le
lo stato patrimoniale (patrimonio) quantità di variazioni apposta
dall’oggetto. I conti descrittivi possono in
particolare, essere:

Classificazione dei conti:  A sezioni divise o contrapposte:


separazione anche delle colonne della
 In base al funzionamento, si dividono in: data delle operazioni e della descrizione
o Bifase o bilaterali: quando il conto può
accogliere valore in ambedue le sezioni
(come ad es. il conto cassa)
o Unifase o unilaterali: quando il conto  A sezioni riunite o accostate: se è
può accogliere valori soltanto in una delle prevista solo la separazione della
due sezioni, quantità, mentre le colonne della data e
della descrizione sono comuni
 In base alle informazioni relative all’oggetto ,
si dividono in:
o Sinottici: si limitano all’indicazione dei
valori nelle due sezioni – usati per
contabilità generale
o Descrittivi: forniscono solo informazioni
qualitative sull’operazioni (data, qualità e
quantità della merce scambiata, etc) In contabilità generale usiamo i conti si chiamano
conti sinottici a sezioni divise (6 colonne)
o Sinottico-descrittivi: forniscono sia i
valori monetari sia informazioni
qualitative
 In base al grado di analisi dell’oggetto , si
Terminologia nei conti:
dividono in:
o Semplici o analitici: hanno un oggetto di o INTESTARE (o istituire) un conto = indicare
limitata estensione, specifico (ad es. l’oggetto semplice nel conto
crediti verso sig. Rossi, Banca Intesa s. o ACCENDERE (o aprire) un conto = iscrivere in
Paolo)
esso il primo valore
o Complessi o sintetici: hanno un oggetto o ADDEBITARE un conto: rilevare nel conto
di maggiore estensione, generico, un’operazione nella sezione Dare
ulteriormente divisibile (ad es. crediti o ACCREDITARE un conto: rilevare nel conto
verso clienti) un’operazione nella sezione Avere
 In base alla forma grafico di prospetto, si o CHIUDERE un conto: determinare il suo saldo
dividono in: finale (che prende il nome di “saldo Dare” o
o Conti a una sezione o a forma scalare: “saldo Avere” a seconda della sezione il cui
una sola colonna per accogliere diverse
variazioni intervenute nell’oggetto del
conto in cui occorre specificare il segno,
che non si usa in contabilità generale totale ha un importo maggiore) e iscriverlo, a
perché non va bene per la partita doppia; pareggio, nella sezione di minore valore
si usa per il conto economico. (quindi in quella opposta, per renderli uguali,
pari), rendendo il saldo uguale a zero
26

o SPEGNERE: il conto è spento quando - Libri ausiliari: libro di cassa, libro di


l’oggetto di esso è esaurito, cioè quando il magazzino (i più utilizzati). Sono di supporto
conto presenta un saldo uguale a zero ai libri principali.
o PIANO DEI CONTI: un documento che indica
l’articolazione a più livelli (conto, sotto-conto)
dei conti utilizzati nel processo delle LE REGOLE TECNICHE DEL CONTO
rilevazioni contabili
 Prospetto grafico
o La sezione di sinistra viene chiamata
convenzionalmente “dare” e quella di
IL METODO CONTABILE destra “avere”, mentre nella parte alta del
conto deve essere iscritto il “nome” del
Metodo che stabilisce norme/regole tecniche da conto o la sua intestazione (es. cassa)
seguire al momento della rilevazione contabile
(noi usiamo il metodo della PARTITA DOPPIA)

Metodo della partita doppia:

 Le scritture in partita doppia si fondano sulla


logica della “duplice registrazione contabile”,
secondo cui uno stesso fatto amministrativo
deve essere analizzato sotto una doppia
prospettiva [originaria (aspetto finanziario) e Il conto si “apre” o si “ACCENDE” mediante
derivata (aspetto economico)] che comporta l’ISCRIZIONE del primo valore nel conto che
una doppia registrazione da effettuare in potrà essere posizionato nella sezione di sinistra
modo contestuale e antitetico (significa che (addebitamento) o di destra (accreditamento).
serviranno sempre due conti, o più)
La consistenza
 Le registrazioni sono riferite allo stesso iniziale in
momento temporale (stessa data per questo caso è di
entrambi i conti)
0 euro
 E’ il metodo contabile che garantisce la
Il valore di 400
correttezza e quadratura delle scritture
contabili (= il totale delle somme registrate esprime la
nella sezione Dare dei conti utilizzati deve variazione
essere sempre uguale al totale delle somme aumentativa che è intervenuta nella quantità
registrate nella sezione Avere) avviene dell’oggetto del conto che identifica uno dei due
mediante l’utilizzo di un prospetto grafico, il aspetti del fenomeno aziendale che viene
conto, che prevede 2 sezioni rappresentato dalla rilevazione contabile, che mi
ha portato al passaggio da 0 a 400 il conto cassa
 Si avvale di alcuni libri contabili, che si
distinguono in: Se ho un conto
- Libri principali: libro Mastro (le varie cassa con
operazioni sono ordinate in base all’effetto 400euro in
che producono alla persona o al valore al Dare, per
quale si riferiscono) e libro Giornale (le chiudere il
varie operazioni sono ordinate in base al conto devo
tempo). Registazione completa dei fatti calcolare il
amministrativi (singolo acquisto, singola SALDO:
vendita, ecc..) differenza tra il Dare e l’Avere = in questo caso
400-0 = 400. Quindi il saldo di questo conto è un
“saldo Dare” di 400euro (se l’importo in avere
fosse maggiore si scriverebbe “saldo Avere…”
27

 Concetti di:
Affinché il conto si possa CHIUDERE, deve avere
un saldo uguale a zero, dunque si deve riportare
lo stesso importo del saldo nella sezione opposto
 CAPITALE/PATRIMONIO =
complesso di beni e servizi (stock di
a quella in cui viene rilevato il saldo in modo che
valori, grandezza statica) a disposizione
entrambe le sezioni espongano lo stesso valore,
del soggetto economico in un
così si può eliminare il conto determinato momento, che varia per
I conti possono essere chiusi in qualsiasi effetto della gestione aziendale.
momento, ma il 31/12 si chiudono tutti i conti e i Al momento della costituzione
dell’azienda: capitale sociale
saldi di tutti questi conti vanno riepilogati nei due
(finanziamento a titolo di capitale di
macro-conti: saldo patrimoniale (patrimonio) e
rischio) apportato dai soci, che varierà
conto economico (reddito) nel corso della vita dell’azienda con le
altre operazioni di investimento,
*Tipi di conti: IMP. trasformazione e disinvestimento (che
consente di conseguire dei profitti
Esempio: acquisto materie prime e si scrive “materie prime conto aziendali, da andare a reinvestire).
acquisti”, vendita dei prodotti finiti e si scrive “prodotti finiti conto A fine anno tiro le somme e verifico
vendite”, salari e stipendi, gli interessi attivi o passivi, impianti, se il patrimonio iniziale è uguale al
macchinari, diritti di utilizzazione, crediti verso clienti, debiti verso patrimonio finale, la differenza tra essi
fornitori, conto banca conto corrente, se ci sono dei titoli…; esprime come è andata la gestione
aziendale (il patrimonio si
- Generalmente non si legge il conto generico banca conto autoalimenta se a fine anno ho
corrente, ma si legge il conto banca Intesa perché si intesta il conseguito un utile)
conto allo specifico istituto bancario; un’azienda può avere
differenti conti bancari aperti su vari istituti bancari  Deve abitualmente intendersi in
- Ugualmente i debiti/crediti si intestano a vari soggetti: es. debito termini di capitale di
verso Fabio Rossi... funzionamento, differenziandosi
da:
Tutti questi conti vengono ricondotti in uno schema e che prevede che
– Il capitale di liquidazione,
tutti questi microconti siano riassunti e sintetizzati in un macroconto (che
quando un’azienda sta
si chiama stato patrimoniale) e in un altro macroconto (che si chiama morendo
conto economico). – Il capitale economico, che
Questi due macroconti sono intestati a due quantità complesse considera la capacità
prospettica dell’azienda di
- Conto economico intestato al reddito creare ricchezza
- Stato patrimoniale è intestato al patrimonio.
L’analisi del capitale di funzionamento
Quando tiro le somme di questi due macroconti avrò due numeri che può essere effettuata sia in termini
IL SISTEMA CONTABILE
sono la sintesi di tutta la mia gestione aziendale. qualitativi che quantitativi (confronto
Sistema contabile = “serie di registrazioni finanziamenti e investimenti)
contabili relative alla variazione di valori di uno
specifico oggetto in un determinato periodo Il capitale di funzionamento si compone di:
temporale esprimibile mediante una comune – ATTIVITA’, che sono i mezzi a
unità monetaria” disposizione dell’azienda
- valori finanziari = liquidità e crediti
 Il sistema contabile si diversifica in base all’oggetto
di funzionamento e di finanziamento
di osservazione contabile: sistema del reddito
- valori economici = fattori produttivi
(oggetto di osservazione: reddito) e il sistema del
pluriennali e costi sospesi
patrimonio (oggetto di osservazione:
patrimonio/capitale)
28

– PASSIVITA’, che sono le “fonti di  Durante la “vita” aziendale è una grandezza


terzi” incerta e stimata come lo sono gli elementi
- valori finanziari = debiti di da cui si determina
funzionamento e di finanziamento di Da un anno all’altro, il suo incremento
natura commerciale (o decremento) è determinato dagli
- valori economici = ricavi sospesi utili non distribuiti (o dalle perdite)

Il capitale di funzionamento: lo stato


patrimoniale  Tabella di elementi attivi e
passivi dello s.p:
 REDDITO = viene quantificato
mediante la differenza tra i costi e i
ricavi, è una grandezza flusso, perché
sintetizza l’arco temporale dell’anno
finanziario e serve per misurare la
performance aziendale (indicatore di
sintesi) nell’anno finanziarioTiene
conto di tutte le operazioni svolte
dall’1 gennaio al 31 dicembre
 Si misura facendo un confronto fra i
componenti positivi di reddito ed i
componenti negativi di reddito
 Risultato economico positivo =
UTILE DI ESERCIZIO
 Risultato economico negativo =
PERDITA DI ESERCIZIO
 Collocazione a conto economico

 La differenza fra attività e passività


consente di quantificare il capitale
proprio dell’azienda  CAPITALE
NETTO (o capitale proprio
dell’azienda = ossia fondo astratto
di valori)
Capitale netto o proprio (Mezzi
propri) = Attività – Passività
I

Le principali voci del Capitale


componenti reddituali:
Netto sono:

– capitale sociale (capitale di rischio)


– riserve = pezzi di capitale sociale che
funzionano da “protezione” del
capitale sociale, sono variazione
aumentative del capitale sociale e
vanno a coprire le perdite di
quest’ultimo
– utile (+) o perdita (-) di esercizio 
risultato economico d’esercizio
29

conseguenza di
un’operazione aziendale
o Conti economici = perché si
verifica la movimentazione

I sistemi contabili si dividono in:  SISTEMA CONTABILE DEL CAPITALE E


DEL RISULTATO ECONOMICO
 SISTEMA CONTABILE PATRIMONIALE
 Oggetto di osservazione = capitale e
 L’oggetto di osservazione è il
risultato economico
patrimonio, grandezza statica,
 È una variante rispetto al sistema
misurato alla fine dell’esercizio
contabile del reddito
amministrativo
 Questo sistema consente di
 Mira a determinare aumenti e
qualificare i conti accesi ai crediti e
diminuzioni del patrimonio e solo a
ai debiti di finanziamento (crediti e
fine anno compio il calcolo del
debiti di medio-lungo termine, ad
reddito
esempio prestiti bancari) come
si giunge così al calcolo del
conti “finanziari”
reddito = differenza fra il
 Il concetto base di tale sistema è lo
patrimonio a inizio anno e
stesso del sistema del reddito
patrimonio a fine anno
(determinare il reddito), il
amministrativo
patrimonio lo calcolo dopo in base
al reddito
 SISTEMA CONTABILE DEL REDDITO
 L’oggetto di osservazione è la
determinazione del reddito, ha ad
oggetto un flusso di valori, il reddito
(grandezza dinamica) misurato in … Mentre la logica contabile consente di
riferimento a tutto l’anno individuare soltanto due tipologie di conti:
 Determinazione del reddito alla fine CONTI FINANZIARI (conto originario) =
del periodo amministrativo = riguardano movimentazione di denaro e di
differenza ricavi e costi, tramite cui risorse finanziarie [variazioni finanziarie positive
verifico se ho avuto una perdita o (dare) e negative (avere)]
un utile  è poi determinato il
patrimonio come somma algebrica
di patrimonio e reddito
(=patrimonio iniziale + reddito), in
negativo o in positivo.
 Zappa divide: Si dividono in:
o Conti numerari (o finanziari)
= registra la movimentazione
di denaro avuta luogo in  Conti numerari (finanziari in senso stretto):
riguardano il patrimonio numerario
C. di f. = io azienda sto prestando dei soldi a qualcun altro dell’azienda e sono la liquidità, ovvero mezzi
di pagamento a brevissimo termine. La
D. di f. = sono andata in banca e ho stipulato un contratto di liquidità può essere immediata (disponibilità
mutuo immediata di denaro presente in cassa o in
sui quali poi matureranno degli interessi attivi o passivi
prima o poi o io dovrò restituire i soldi o qualcuno li dovrà
restituire a me
30

banca) o differita (crediti e debiti di o Costi


funzionamento)  materie c/acquisti
 salari e stipendi
 immobili
o Certi (liquidità certa, immediata):  costi per servizi generali (energia,
acqua..)
 conto banca c/c
 interessi passivi (natura finanziaria)
 conto cassa
 conto valori bollati
aumenti e riduzioni di risorse o Ricavi
monetarie  prodotti finiti (o servizi) c/vendite
(ricavo caratteristico)
o Assimilati (crediti e debiti di  provvigioni attive (riferibili a servizi,
es. rappresentanti)
funzionamento) (liquidità differita)
 interessi attivi
 crediti vs clienti
 ricavi accessori (es. affitto immobili)
 debiti vs fornitori
 Conti economici di capitale = capitale sociale,
Vuol dire che io oggi vendo 100 euro di prodotti finiti al mio riserve, risultato di esercizio
cliente, e anziché riscuoterli aspetto un mese; quando arrivano li
metto in cassa, ma nella mia contabilità troverò scritto “credito
Consentono di evidenziare due differenti angoli
verso cliente per 100 euro” di osservazione (il metodo della partita doppia
prevede una duplice prospettiva)

o Presunti (liquidità differita) Esempio: acquisto di materie prime


 crediti e debiti vs estero (variano in (investimento) con pagamento immediato per
base alla conversione della valuta cassa:
dalla nascita del debito/credito al - scrivo nel conto finanziario 100euro
momento della riscossione/saldo) (movimentazione monetaria) che ho speso,
 crediti originati dalle scritture di compiendo una variazione diminutiva/negativa
assestamento - nel conto economico scrivo “pagamento materie
prime” (movimentazione economica)
 Crediti e debiti di finanziamento (finanziari in
senso lato, non numerari)
o Finanziamenti attivi  crediti di
finanziamento
o Finanziamenti passivi  debiti di
finanziamento
Relazioni fra le varie tipologie di conti: ad
eccezione delle operazioni di permutazione, nelle
rilevazioni contabili le variazioni finanziarie in
senso stretto (numerarie) vengono associate a
CONTI ECONOMICI (conto derivato) = riguardano variazioni economiche (di reddito o di capitale) o
la “causa” o la spiegazione economica della a variazioni finanziarie in senso lato.
movimentazione di denaro registrata nel conto
finanziario (es. conto acquisto materie
prime, conto salari…)

Possono essere:

 Conti economici di reddito = costi (VE-, di N.B. Operazione di PERMUTAZIONE


esercizio/pluriennali) e ricavi (VE+)
31

In generale, ogni operazione si guarda sotto + *Immagine1


aspetto finanziario ed economico, l’eccezione è
l’operazione di permutazione = sono quelle che 2) Il capitale di credito
comportano la movimentazione di conti aventi la
Registrazione contabile:
stessa natura contabile. Nello specifico, si parla
di:  aspetto originario: si crea un aspetto positivo
di credito, movimentazione della liquidità,
- Permutazione numeraria = utilizzo in conti numerari (finanziari in senso
operazione che coinvolge solo conti stretto)
numerari  aspetto derivato: nascita di un debito di
finanziamento, utilizzo di conti finanziari
- Permutazione finanziaria =
+ *Immagine2
operazione tra conti finanziari (uno
in senso stretto, quindi numerario,
l’altro in senso lato) L’INVESTIMENTO:
- Permutazione economica = Dal punto di vista contabile:
operazioni tra conti economici
Impatto sulla liquidità di natura negativa (VF-)
Per questa operazione non si ha la duplice controbilanciata dall’acquisizione di fattori
prospettiva in quanto si guarda due volte “la produttivi
stessa faccia”. Non ci sono conto finanziario e
conto economico, bensì ho due conti finanziari.  Conto finanziario: VF-
In questo caso i segni sono discordi (di solito  Conto economico: VE- perché sostengo
sono concordi) e di solito si ha per conti numerari un costo* (di esercizio o pluriennale,
(l’esempio classico è: estinzione di un debito di uscita monetaria)
funzionamento, riscossione di un credito di *Costo: quantificazione monetaria
funzionamento) dell’investimento effettuato, 2 tipi:

 Costo di esercizio per l’acquisizione di


fattori produttivi di esercizio (ad esempio
materie prime) (conto economico)
DETERMINAZIONE DEI VALORI E PERIODO  Costo pluriennale per l’acquisizione di
AMMINISTRATIVO fattori produttivi pluriennali (ad esempio
impianti) (stato patrimoniale)
LE RILEVAZIONI DELLE OPERAZIONI AZIENDALI
Movimentazione dei conti:
Scrittura contabile delle operazioni:
 Aspetto originario: apro sempre un
IL FINANZIAMENTO: debito e poi faccio la permutazione (da
dove prendo i fondi/dove metto i fondi)
1) Il capitale di rischio
 Aspetto derivato (economico): acquisto
Registrazione contabile: materie prime (costi di esercizio, per cosa
uso i soldi/da dove sono arrivati i soldi)
 Aspetto originario: VF+ e va nelle attività
dello stato patrimoniale movimentazione Chiudo il debito in dare e ho un’uscita monetaria
della liquidità in conti numerari (finanziari in di banca o cassa
senso stretto)
 Aspetto derivato: VF+ e va nelle passività
dello stato patrimoniale (va a formare il DISINVESTIMENTO:
patrimonio)  causa che ha comportato la
variazione quantitativa della liquidità Dal punto di vista contabile:
aziendale in conti economici di capitale  Conto finanziario: VF+
32

 Conto economico: VE+ perché ho un ricavo influenzata da fattori che si riferiscono alla
(entrata monetaria) cosiddetta gestione incompiuta = ci sono
valori che non vengono consumati per intero
nell’esercizio, ma in più esercizi, quindi
Movimentazione dei conti:
quando si calcola il reddito devo considerare
 Aspetto originario: apro sempre un credito solo la parte dei costi che effettivamente
verso i clienti e poi faccio permutazione hanno contribuito in un determinato
 Aspetto derivato (o economico): vendita esercizio.
prodotto finito (ricavo di esercizio)  Quando sostengo un costo per acquistare,
non è detto che questo rappresenti
Chiudo un credito (VF-) e entrata monetaria di esattamente il sacrificio monetario a un
banca o di cassa determinato esercizio: devo individuare
se arrivo il 31/12 con crediti vanno nelle attività, i all’interno del tot di euro il costo vero,
debiti vanno nella passività quanto effettivamente ho usato del prodotto
che ho comprato e pagato un tot  devo
Nb: se azienda fallisce chiudo il credito ma senza quindi andare ad individuare la differenza tra
entrata monetaria o con solo una parte i costi di acquisizione e i costi di utilizzazione
(consumo)

(es. se la durata di un macchinario è 5 anni io


ne avrò utilizzato solo un quinto, inserirò nel
conto economico dell’esercizio solo il costo di
utilizzazione, ossia la quota di ammortamento)

O se ad esempio si guarda le rimanenze, se


compro un tot di prodotti a 1000euro e poi un
po' non li vendo e mi rimangono in magazzino,
nel conto economico avrò un conto più basso
dei 100euro, perché alcuni sono ancora in
magazzino e non sono stati usati, incideranno
solo i costi di utilizzazione

 Quello che io ho effettivamente pagato


(consumo) rappresenta la quota di
ammortamento e per determinarla si fanno
IL PERIODO TEMPORALE DI RIFERIMENTO: delle stime: per avere la quota di
ammortamento si divide il costo storico con
 Per il processo di rilevazione è necessaria il periodo di utilizzo. La parte non utilizzata
l’assunzione di un periodo temporale di
andrà a far parte di esercizi successivi
riferimento, convenzionalmente si considera
 Il costo di acquisizione totale viene inserito
l’anno solare, 1/1-31/12 (per poter dare un
ordine cronologico alle scritture contabili) nello stato patriomoniale e verrà diviso sugli
 È in contrasto con la prospettiva di going esercizi per cui dura il fattore.
concern, ovvero che l’azienda continui la Quindi in bilancio:
propria attività senza limiti di tempo o In attività dello stato patrimoniale =
costo di produzione (costo pluriennale)
o In conto economico/reddito = quota di
LA GESTIONE “INCOMPIUTA”: ammortamento
 La determinazione del risultato dell’attività I costi sono classificati per natura e sono riferiti al
aziendale per l’anno considerato è titolo originario della loro acquisizione (salari e
33

stipendi, materie prime, macchinari, impianti) o Orientamento al futuro: confronto con il


mentre i ricavi fanno riferimento al titolo di budget economico o con i conti economici del
realizzo (ricavi per vendita di beni, di vendita di piano strategico pluriennale
servizio, etc.) o Comparazione con i conti economici di
aziende appartenenti allo stesso settore
produttivo
Nel momento della chiusura dei conti:

(Facendo la differenza fra costi e ricavi ottengo


l’utile di esercizio, che poi andra iscritto a
pareggio nella sezione dare  andrà poi a
patrimonio netto nello stato patrimoniale)
SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
 Prendo tutti i conti economici di reddito
accessi a costi e ricavi di esercizio L’AMMORTAMENTO
riepilogandoli in un prospetto dove avrò, con  L'ammortamento è un procedimento
l’intestazione “conto economico”: amministrativo-contabile con cui il costo di
– DARE: costi di esercizio (componenti un bene viene ripartito nel corso di più
negativi di reddito)  esercizi (Il valore degli impianti e delle
– AVERE: ricavi di esercizio (componenti macchine, degli attrezzi, dell’arredamento,
positivi di reddito)  degli automezzi non è costante nel tempo,
ma subisce un processo di deprezzamento)

 Le quote si scrivono a conto economico e
P
ogni anno si imputa una quota del costo
dell’impianto (costo d’esercizio) e ci sono
due procedimenti contabili:
 Diretto o in conto
 Indiretto o fuori conto
oi contrappongo costi e ricavi e vedo cosa  L’ammortamento di un costo pluriennale si
ottengo attua sulla base dei seguenti elementi:
 Ottenendo la grandezza reddito sottoforma di  Valore da ammortizzare: differenza tra il
utile o perdita di esercizio, vado a posizionare costo originario del bene ed il suo
nello Stato Patrimoniale a Patrimonio Netto presunto valore residuo al termine del
(segno + se utile o segno – se perdita) come periodo di vita utile
capitale autoprodotto dall’azienda (utile,  Vita utile del bene
variazione aumentativa del mio patrimonio RATEI E RISCONTI
aziendale) o capitale eroso/consumato
dall’azienda (perdita, variazione diminutiva Sono operazioni aziendali che sono a cavallo tra
del mio patrimonio aziendale) due esercizi amministrativi (operazioni che non
 Con i ricavi superiori ai costi: Cn + U = Cp posso chiudere al 31/12) un’operazione di
[Cn = componenti negativi di reddito, Cp = gestione è considerata “a cavallo” di due esercizi
componenti positivi di reddito, U = utile netto quando ha inizio in un esercizio e termina nel
di esercizio (risultato economico positivo)] successivo  il costo (o il ricavo) ad essa relativo
è in parte di competenza dell’esercizio in corso ed
in parte di competenza dell’esercizio successivo
Per verificare l’andamento dell’azienda vado a
I ratei sono quote di entrate o uscite future che
comparare gli utili con gli anni precedenti:
misurano ricavi o costi già maturati, ma non
o Comparazione temporale con i conti ancora rilevati, poiché la loro manifestazione
economici riferiti ad esercizi precedenti finanziaria si verificherà in esercizi futuri
34

(rappresentano una “rata). I risconti sono quote


di costo o di ricavo non ancora maturate, ma che
hanno già avuto la loro manifestazione
finanziaria.

IL BILANCIO
Documenti principali del bilancio:

Il Codice civile compone il bilancio di 3


documenti:

- Stato Patrimoniale
- Conto Economico
- Nota Integrativa (parte di narrative,
discorsiva del bilancio)
- + allegato al bilancio = relazione sulla
gestione è un (gestione aziendale
trascorsa e prospettive per il futuro)
In base ai principi contabili nazionali si
aggiungono altri due prospetti:

- Rendiconto finanziario: con il quale si delinea la


situazione relativa ai flussi finanziari,
evidenziando variazioni alla liquidità aziendale –
movimenti dei flussi di cassa
- Prospetto dei movimenti del Patrimonio Netto:
con il quale si evidenziano le principali
movimentazioni subite dal Patrimonio netto in
termini di variazioni

Due postulati fondamentali:

o Principio della competenza economica: deve essere iscritto in bilancio tutto ciò che compete l’anno
amministrativo
o Principio della prudenza: i profitti realizzati vengono contabilizzati, i profitti presunti non si
contabilizzano mentre si contabilizzano le perditeSECONDO PARZIALE
anche solo presunte
+ STATO PATRIMONIALE E CONTO
ECONOMICO RICLASSIFICATI L’ANALISI DI BILANCIO
+ TRIBUTI
35

investito (Impieghi) e il passivo come


insieme delle fonti di finanziamento.
Tramite questi indicatori posso dare un giudizio
sulla gestione e situazione aziendale e posso
Per l’ATTIVO si adotta un criterio di
soddisfare meglio le esigenze di conoscenza che
liquidità decrescente (o crescente), che
emergono da soggetti esterni come:
consideri il grado di realizzo monetario
o Istituti finanziari e finanziatori (grado di liquidità) delle voci divise in due
o Risparmiatori ed investitori aree:
o Analisti e mercati finanziari I) Attivo circolante/corrente (liquidabile
entro 12 mesi):
tutto ciò che può essere convertito in
Per compiere l’analisi statica di bilancio ho liquidità in tempi brevi
bisogno di 2 passaggi:  Liquidità immediate =
trasformabili subito in denaro
1) Riclassificare lo Stato patrimoniale e liquido
successivo calcolo degli indici  Liquidità differite = necessitano
finanziari/patrimoniali di maggior tempo per diventare
2) Riclassificazione del Conto economico e denaro liquido
successivo calcolo degli indici  Disponibilità = rimanenze in
economici/reddituali magazzino (materie prime, etc.)
Per ben interpretare gli indici posso usare 2
II) Attivo immobilizzato/fisso (liquidabile
modalità:
oltre i 12 mesi):
o Analisi temporale = prendo i bilanci degli convertibile in liquidità in tempi
ultimi 3 anni di un’azienda e vado a medio-lunghi
vedere il trend-temporale, comparando i 3  ratei e risconti
bilanci, riclassificandoli, calcolando gli  crediti dell’attivo circolante: con
indici e confrontandoli tra loro – questo scadenza oltre i 12 mesi
mi permette di capire com’è andata  immobilizzazioni finanziarie: al
l’azienda negli ultimi 3 anni. netto dei crediti con scadenza
o Analisi spaziale = prendo bilanci di più entro i 12 mesi
aziende e confronto tra aziende che  immobilizzazioni materiali: al
operano nello stesso settore, con netto dei fondi ammortamento
dimensione e fatturato simile  immobilizzazioni immateriali: al
netto dei fondi di
ammortamento

Per il PASSIVO si adotta un criterio di


esigibilità decrescente (o crescente), che
1) RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO tenga conto della provenienza delle fonti
PATRIMONIALE (capitale di terzi o capitale di proprio - soci)
e della scadenza del finanziamento,
La riclassificazione prevede lo spostamento di
isolando tre aree:
alcune voci (modificandole o aggregandole) per
I) Passivo corrente (da terzi entro 12
poter calcolare gli indici di bilancio mesi): B, C e D dello Stato patrimoniale
Ci sono diversi criteri per la riclassificazione: – debiti esigibili entro i 12 mesi
II) Passivo consolidato (da terzi oltre 12
A) CRITERIO FINANZIARIO mesi): B, C, e D dello Stato
(composto da grado di liquidità e grado di patrimoniale – debiti esigibili oltre i 12
esigibilità) considera l’attivo come capitale mesi
36

III) Patrimonio netto: capitale sociale


sottoscritto dai soci e il valore delle
riserve del Patrimonio netto – debiti
non esigibili

Le modalità con cui si possono classificare


le fonti di finanziamento sono in base a:

o Provenienza delle fonti: capitale di terzi o


proprio b) Criterio della pertinenza gestionale:
o Quando devono essere estinti i debiti:
oltre i 12 mesi o entro 12 mesi
o Tipo di fonte: passività correnti, passività
consolidate, patrimonio netto

Riclassificazione stato patrimoniale con criterio


finanziario:

c) Criterio finanziario e onerosità dei


finanziamenti:

! ATTENZIONE ai termini
- Patrimonio permanente = fonti oltre
12 mesi - fonti di finanziamento che
permangono in azienda oltre i 12 mesi,
che vengo estinte o nel medio-lungo
periodo o che non vengono esatte
(esigere)
- Capitale proprio = quando le fonti di
finanziamento si attingono dai soci
- Capitale di terzi = quando le fonti di
finanziamento
B) Altri criterisidiattingono da terzi
classificazione dello SP
a) Destinazione economica
b) Pertinenza gestione
c) Criterio finanziario e onerosità dei
finanziamenti
2) RICLASSIFICAZIONE DELLO CONTO
ECONOMICO
a) Destinazione economica:
Esistono vari modi per riclassificare il Conto
Economico e sono:
37

 Conto economico a costo del venduto


o La struttura di questo conto riclassificato
evidenzia il margine lordo industriale,
cioè il margine che si genera dalla
produzione industriale quale differenza
tra i ricavi e i costi sostenuti per
produrre quanto venduto.

 Conto economico a margine di


contribuzione (=a costi fissi e variabili)
o Prevede il calcolo del margine di
contribuzione  ottenuto dalla
differenza tra i ricavi e i costi variabili e
può essere sia di produzione che di
distribuzione
o Il reddito operativo si ottiene con il
margine di contribuzione – costi fissi

7 passaggi fondamentali:

1. A – B = valore aggiunto (valore apportato da fattori


produttivi interni e fattori produttivi esterni acquisiti)
2. Valore aggiunto – costi del personale = EBITDA
(MOL/margine operativo lordo, valore che, dopo aver
pagato il personale, consente di creare un flusso di
cassa positivo)
3. EBITDA – costo di ammortamenti, svalutazioni, oneri
diversi di gestione = reddito operativo
4. Subito dopo c’è il risultato di area finanziaria e area
straordinaria
5. Risultato dell’utile lordo (risultato prima delle imposte)
 Conto economico a valore aggiunto 6. Area fiscale – imposte
o Lo scopo è trovare il valore che l’azienda 7. Utile (o perdita) di esercizio
ha aggiunto (valore aggiunto) al costo
dei fattori produttivi acquistati
all’esterno che ha determinato i ricavi
dei beni e servizi venduti.
o Il valore aggiunto risulta =differenza tra
il valore della produzione (totale voce A
del conto economico = ricavi) e i costi
dei fattori produttivi “esterni” (costi che
l’azienda ha sostenuto per acquisire cose
che sono state acquisite all’esterno).
NB: fattori produttivi “esterni” = ad es.
materie prime, servizi

ANALISI STATICA DI BILANCIO


 L’analisi statica di bilancio serve a studiare un
fenomeno quantitativo:
38

o Tramite il confronto tra voci del Conto (valore di equilibrio= intorno allo 0,5) ed
Economico e/o dello Stato Patrimoniale è fortemente influenzato da
(riclassificati) rimanenze/liquidità differita/liquidità
o Con utilizzo di quozienti (indici) o corrente
differenze (margini)
o Calcolati sia per un esercizio, sia per più
esercizi in sequenza b) ELASTICITA’ DEI FINANZIAMENTI
 Gli indici si distinguono in: Totale delle fonti = capitale di finanziamento
o Indici patrimoniali/finanziari o Elasticità del capitale permanente =
o Indici economici/reddituali Capitale Permanente/Totale Fonti
 Valuta lo “stato di salute” dell’azienda in Tale indicatore espone il grado di
incidenza delle fonti di finanziamento di
merito a:
lungo periodo (patrimonio netto e
1) Struttura finanziaria e patrimoniale
capitale di terzi a lungo termine) sul
2) Situazione finanziaria
totale delle fonti di finanziamento
3) Situazione economica e redditività della
(valore di equilibrio superiore allo 0,4)
gestione
o Elasticità del capitale di terzi = Capitale
1) STRUTTURA FINANZIARIA E PATRIMONIALE
di Terzi/Totale Fonti
 Focus su struttura e composizione % delle Tale indicatore espone il grado di
voci delle fonti di finanziamento e degli incidenza dei finanziamenti provenienti
impieghi visti nello SP riclassificato – valutati da fonti esterne sul totale delle fonti di
in PERCENTUALE finanziamento (valore di equilibrio
 Questa analisi permette di individuare: intorno allo 0,5)
a) Elasticità degli investimenti Si tratta di indici che vengono calcolati
b) Elasticità dei finanziamenti mediante il rapporto fra aggregati
c) Solidità patrimoniale dell’attivo e aggregati del passivo
d) Indipendenza finanziaria
 Queste caratteristiche sono rispettivamente
misurate con una serie di indici: c) SOLIDITA’ PATRIMONIALE
Analisi in orizzontale
Indici di composizione: o Indice di copertura delle
Si tratta di indicatori che rapportano in verticale immobilizzazioni 1= Patrimonio
un aggregato dell’attivo/passivo con il totale Netto/Attivo Immobilizzato
Tale indicatore espone in quale misura il
delle attività e il totale delle passività
patrimonio netto aziendale finanzia gli
a) ELASTICITA’ DEGLI INVESTIMENTI investimenti aziendali di lungo periodo
Capitale investito = totale delle attività (valore di equilibrio superiore allo 0,5
o Elasticità degli investimenti sempre che l’indice che segue sia
immobilizzati = Attivo positivo)
Immobilizzato/Capitale Investito
Tale indicatore espone il grado di o Indice di copertura delle
incidenza degli investimenti in immobilizzazioni 2 = Capitale
immobilizzazioni sul totale del capitale Permanente/Attivo Immobilizzato
investito (valore di equilibrio= intorno Tale indicatore espone in quale misura il
allo 0,5) capitale permanente (patrimonio netto e
capitale di terzi di lungo periodo)
o Elasticità del capitale circolante = Attivo finanzia gli investimenti aziendali di
Corrente/Capitale Investito lungo periodo (valore di equilibrio
Tale indicatore espone il grado di superiore a 1)
incidenza degli investimenti in attivo o Indice di solidità del patrimonio =
circolante sul totale del capitale investito Patrimonio Netto/Capitale Sociale
39

L’indice dimostra in quale misura si sono o Margine di struttura 1 = Patrimonio


formate le riserve rispetto alla dotazione Netto - Attivo Immobilizzato
iniziale di patrimonio apportato dai soci L’indicatore esprime in quale misura
esprimendo il grado di capacità il patrimonio netto è in grado di
dell’azienda di trattenere al suo interno coprire l’attivo immobilizzato (valore
gli utili conseguiti (valore di equilibrio di equilibrio > 0)
superiore a 1) o Margine di struttura 2 = Patrimonio
Permanente - Attivo Immobilizzato
L’indicatore esprime in quale misura
d) INDIPENDENZA FINANZIARIA il patrimonio netto e il capitale di
Si verifica l’autonomia finanziaria terzi di lungo periodo è in grado di
dell’azienda coprire l’attivo immobilizzato (valore
o Grado di indipendenza finanziaria = di equilibrio > 0)
Patrimonio Netto/Totale Fonti
L’indice dimostra il grado di incidenza
del patrimonio netto sul totale delle b) CAPITALE CIRCOLANTE NETTO
fonti di finanziamento (valore di Analisi della disponibilità un’ottica di
equilibrio che tende allo 0,5). breve termine (corrente= a breve
Tale indicatore è il complemento termine)
dell’indice Elasticità del capitale di terzi Indica il grado di copertura delle passività
correnti con l’attivo circolante
o Capitale circolante netto (CCN)=
2) SITUAZIONE FINANZIARIA Attivo Corrente – Passivo Corrente
 Valutare, con un rapporto tra voci di impiego Tale indicatore esprime la possibilità
e voci di fondi di finanziamento dello SP se per l’azienda di far fronte alla
sono soddisfatte condizioni di equilibrio copertura del passivo corrente
tramite l’attivo corrente (valore di
finanziario  Indice che posso calcolare sia
equilibrio > 0)
come differenze sia come quoziente ma più o
meno dicono la stessa cosa
 Margini (differenze fra due aggregati)
c) MARGINE DI TESORIERA
a) Margine di struttura Analisi della tesoreria (ottica di breve
b) Capitale circolante netto
periodo)
c) Margine di struttura
Indica il grado di copertura delle passività
 Indici (quozienti)
correnti con la liquidità
d) Indice di liquidità
o Margine di tesoreria = (Liq.
e) Indice di disponibilità
Immediate + Liq. Differite) – Passivo
f) Grado di indebitamente
Corrente
g) Indice di rotazione del capitale investito
Tale indicatore esprime la possibilità
h) Indice di rotazione del magazzino
per l’azienda di far fronte alla
i) Indice di durata dei crediti
copertura del passivo corrente
j) Indice di durata dei debiti
tramite la liquidità differita e corrente
(valore di equilibrio>0)
Indici di struttura:

a) MARGINE DI STRUTTURA
Analisi della solidità patrimoniale in un’ottica
di medio/lungo termine,
Indicano il grado di copertura degli
impieghi durevoli tramite le passività Indici di analisi finanziaria:
permanenti d) INDICE DI LIQUIDITA’
40

o Indice di liquidità 1 = (Liq. Immediata o I consumi sono calcolabili mediante


+ Liq. Differita)/Passivo Corrente la formula: Acquisti +/-variazione
Tale indicatore (quick ratio) se rimanenze (solo per materie prime e
inferiore a 1 esprime criticità in merci).
termini di equilibrio finanziario o Il magazzino medio viene calcolato
o Indice di liquidità 2 = Liq. come sommatoria di Rimanenze
Immediata / Passivo CorrenteTale iniziali + Rimanenze finali/2. (valore
indicatore (acid test) esprime il grado auspicabile = 1)
di solvibilità dell’azienda tramite
l’utilizzo della liquidità corrente
(valore di equilibrio>1)
Indici di durata:
e) INDICE DI DISPONIBILITA’ I due indicatori devono essere interpretati
o Indice di disponibilità = Attivo congiuntamente: si ha equilibrio quando i crediti
Corrente / Passivo Corrente hanno un tempo di dilazione inferiore rispetto a
Tale indicatore esprime la possibilità quello dei debiti
dell’azienda di far fronte ai debiti a
breve termine tramite l’attivo i) INDICE DI DURATA DEI CREDITI
corrente (valore di equilibro>1) o Indice di durata dei crediti = Crediti
medi annui/Fatturato Annuo x 365
f) GRADO DI INDEBITAMENTO L’indice esprime il tempo di dilazione
o Grado di indebitamento = Totale dell’incasso dei crediti verso clienti.
Attivo / Patrimonio Netto I crediti medi aziendali sono ricavabili
Tale indicatore (leva finanziaria) mediante la formula: Crediti iniziali +
esprime in quale misura il totale crediti finali/2.
attivo viene finanziato dal patrimonio
netto (valore di equilibrio= o >2) j) INDICI DI DURATA DEI DEBITI
o Debiti medi annui/Acquisti x 365
L’indice esprime il tempo di
dilazione del pagamento dei
Indici di rotazione:
debiti verso fornitori
g) INDICE DI ROTAZIONE DEL CAPITALE I debiti medi annui sono ricavabili
INVESTITO mediante la formula: Debiti
o Indice di rotazione del capitale iniziali + debiti finali/2.
investito = Fatturato Totale/Totale
Attivo medio
 Esprime la capacità dell’azienda
di gestire in maniera efficiente
l’attivo totale. 3) SITUAZIONE ECONOMICA E REDDITIVITA’
 Esprime quante volte l’attivo DELLA GESTIONE
totale ruota per effetto delle
vendite.
 Il totale attivo medio scaturisce
dalla sommatoria dell’attivo
all’inizio e alla fine del periodo/2.
(valore di equilibrio = 1).

h) INDICE DI ROTAZIONE DEL MAGAZZINO


Consumi/Magazzino medio
Indica quante volte il magazzino ruota per
effetto delle vendite.
41

Analisi statica della redditività -indici


reddituali, misurano la situazione economica e la
redditività aziendale (se c’è equilibrio ROI= Reddito Operativo /Capitale Investito
economico) o Indica quanto rende la gestione
caratteristico-operativa, ovvero quanto
valore viene creato dall’attività rispetto agli
 RETURN ON EQUITY (ROE) investimenti fatti in essa
o Per determinare se il ROI si deve
Misura la redditività globale aziendale per i
confrontare il ROI dell’azienda con il ROI
soci/azionisti rispetto al loro investimento nel
delle aziende che operano nel medesimo
patrimonio aziendale
settore
o Il ROI è il risultato del prodotto di due indici:
 ROS Return on Sales (Reddito
ROE= Utile / Patrimonio netto operativo/ricavi di vendita)
 Rotazione del capitale investito (ricavi
o Indica la redditività del capitale di rischio
di vendita/totale attivo)
o Tale indice è strettamente correlato alla
patrimonializzazione dell’azienda (ossia il  RETURN ON SALES
grado di capitale sociale rispetto a quello di  ROS= Reddito Operativo / Ricavi di
terzi) – basso grado è rischioso e negativo, vendita
alto grado significa autonomia dell’azienda. Calcola quanto reddito viene generato
o Per determinare se il ROE rispetto alle mediamente da ogni unità di fatturato ed è
esigenze di soci/azionisti, bisogna utile quando si vuole capire quanto margine a
rapportarlo alla redditività di un disposizione l'azienda dopo aver coperto i
investimento a rischio sostanzialmente propri costi
zero, aumentato del rischio imprenditoriale
– il ROE permette di capire se  GRADO DI INCIDENZA EXTRAGESTIONE
l’investimento fatto nell’azienda è stato  Reddito d’Esercizio/Reddito Operativo
conveniente o meno (criterio della Indica quanto la gestione finanziaria,
convenienza) straordinaria e le imposte incidono sul
risultato di esercizio (valore di equilibrio
Il rischio varia in base alla tipologia dell’attività intorno allo 0,5)
(se a basso rischio = 2-3, se ad alto rischio = 20)

o Il ROE è espressione della interrelazione  RETURN ON DEBT


algebrica dei seguenti indicatori:  ROD= (Interessi passivi e oneri
 ROI o redditività operativa (Reddito finanziari)/Finanziamenti onerosi
operativo/capitale investito) Indica l’impatto dei costi legati al
 Grado di indebitamento (Capitale finanziamento da terzi rispetto ai
investito/Patrimonio netto) finanziamenti onerosi
 Grado di incidenza extra-gestione
(Reddito d’esercizio/reddito operativo)  RETURN ON ASSETS
 ROA= EBIT (Earning before Interest and
Taxes) /Capitale Investito
 RETURN ON INVESTMENT (ROI) Esprime la redditività del capitale investito
Esprime la redditività operativa aziendale, (valore di equilibrio quando è inferiore al
ovvero la redditività operativa rapportata agli costo del capitale sostenuto dall’azienda).
investimenti (Totale Attivo) effettuati Rispetto al ROI al numeratore viene posto il
reddito ante area finanziaria e fiscale.
42

CAPITOLO 4: il sistema di 1. Fase di pianificazione strategica:

programmazione e controllo  Si definiscono gli obiettivi a medio-lungo


termine (3-5 anni) della gestione
Per il raggiungimento dei fini istituzionali è aziendale e si individuano le strategie
necessario che la gestione e l’organizzazione per raggiungerli.
siano supportati da sistemi informativi: “sistemi  Il documento che sintetizza questa fase è
aziendali che raccolgono, elaborano e il piano strategico (documento
distribuiscono i dati e le informazioni che dinamico, modificabile)
alimentano i processi decisionali”.
2. Fase di programmazione:
Le aziende si dotano di sistemi di
 Si individuano i programmi operativi, gli
programmazione e di controllo intesi come obiettivi e le risorse da impiegare riferiti
sistemi di regole interne progettate per ad un tempo annuale o addirittura
supportare il processo decisionale e il mensili.
raggiungimento dei fini.  Il documento che sintetizza questa fase è
il budget
Alla base del sistema informativo aziendale vi è
l’attività di misurazione delle informazioni che 3. Fase di controllo:
può riguardare:
 Alla luce dei risultati effettivamente
o Aspetti quantitativi e qualitativi conseguiti e misurati dal sistema di
o Fenomeni interni (le combinazioni rilevazione si procede alla verifica del
economiche) ed esterni all’azienda (dati grado di realizzazione del budget
sulla domanda, sulla concorrenza, etc.) attraverso il reporting e l’analisi degli
scostamenti
La logica di utilizzo di tali informazioni per
 Tale fase consente di valutare la
guidare le decisioni è quella di:
correttezza delle azioni intraprese (feed-
1. Esplicitare gli obiettivi da raggiungere back) e la congruità del budget e degli
2. Predisporre i mezzi per raggiungere tali obiettivi (feedforward).
obiettivi (risorse finanziarie, di personale,
logistiche, etc.)
3. Assegnare le responsabilità all’interno
dell’organizzazione Informazioni richieste dal sistema di p&c:
4. Valutare i risultati conseguiti.
Per porre in essere il sistema di programmazione
Fasi del processo di pianificazione, e controllo l’azienda necessita di sistemi
programmazione e controllo: informativi, che hanno due sistemi di rilevazioni
differenti:

o Sistema di misurazioni contabili = misuro


le informazioni contabili nel loro
complesso, date da contabilità generale
e contabilità analitica/gestionale
o Sistema di misurazioni extra-contabili =
misurano aspetti non economico-
finanziari della produzione
(soddisfacimento dei clienti, qualità
prodotti, etc.) e fenomeni esterni
(domanda, concorrenza, etc.)
L’azienda al fine di un adeguato controllo
necessita quindi di:
43

 Informazioni extra-contabili (es. Importante conoscere gli effettivi costi


soddisfazione clienti, tempi produzione, sostenuti per produrre un certo bene o servizio
domanda, concorrenza, ecc.)
 Informazioni contabili (contabilità generale e Utilizzo delle informazioni sui costi:
analitica)  prevalentemente dati interni e
1. Determinazione dei prezzi di vendita
consuntivi
2. Determinazione del risultato economico
 Informazioni consuntive di sintesi
(ricavi – costi = utile/perdita)
(contabilità generale e bilancio di
3. Valutazione della redditività del prodotto
esercizio)
4. Formulazione del budget
 Informazioni consuntive di tipo 5. Valutare se mantenere la produzione
analitico (contabilità analitica o all’interno oppure se acquistare da terzi
gestionale) per il controllo dei (make or buy)
risultati parziali o di singoli aspetti
della gestione, utili a:
 Definire i prezzi da applicare Variabilità dei costi rispetto al volume di
 Valutarne la convenienza economica produzione  Classificazione dei costi:
 Controllare il budget
 Costi variabili: variano al variare del volume
Percorso logico: di produzione.
o Spese dirette ed indirette sostenute da
1. Comprendere le logiche generali di un’azienda per la produzione e la
funzionamento della contabilità analitica vendita di beni o servizi
e di formulazione del budget o Ad esempio: costi delle materie prime,
2. Utilizzare le informazioni della contabilità orari di lavoro straordinari, costi di
analitica a fini decisionali nell’ambito dei trasporto
processi di programmazione e controllo
della gestione CVT = costo variabile unitario (CVU) * volume di
produzione (V)

CONTABILITA’ ANALITICA
La contabilità analitica scende nel dettaglio,
mentre le contabilità generale da un quadro
d’insieme

Rileva risultati economico-finanziari

“In generale la contabilità analitica è intesa come


un sistema di determinazioni economiche e  Costi fissi: Spese sostenute che non
quantitative sia consuntivo che preventive” cambiano

Scopi:

a. Supporto alle decisioni aziendali


secondo criteri di economicità
b. Controllo della gestione rispetto al
budget (confronto fra risultati previsti e
risultati effettivi)
c. Determinazione dei costi di prodotto per
valutare le rimanenze di magazzino
44

o Sono costi che non possono essere l’orizzonte temporale (nel lungo periodo tutti i
evitati (es. affitto, stipendi) costi sono considerati come variabili)
 Costi semi-fissi o a gradini: costo che rimane
fisso entro un determinato intervallo di Ad esempio, l’oggetto del costo del servizio
volume produttivo varia nel momento che urbano può essere calcolato in riferimento a 2
esco da quell’intervallo di volume di oggetti:
produzione
 Numero di passeggeri = i costi sono
prevalentemente fissi o semifissi, perché
l’autobus viaggia comunque a prescindere
da quante persone trasporta (il
conducente lo devo pagare sia se
 Cos
l’autobus è pieno sia se è vuoto)
ti
 Km percorsi = costi variabili, come ad
esempio il carburante

semi-variabili: sono formati da una


componente fissa e da una variabile.
o Ad esempio: costi per energia elettrica, BREAK-EVEN ANALYSIS
caratterizzati da un canone fisso più una
quota variabile in base al consumo  Le informazioni sui costi sono importanti per
conseguire un certo equilibrio economico
dell’azienda,
L’obiettivo di equilibrio economico
richiede di ottenere una certa quantità di
ricavi che in un periodo di riferimento superi
(o pareggi) i costi totali sostenuti.
 Per fare ciò tre modi:
o Aumentare i prezzi dei prodotti
o Aumentare la quantità venduta
o Ridurre i costi
 La Break even analysis consente di trovare
 Costi totali: sono dati dalla somma dei costi informazioni importanti come:
variabili più i costi fissi o Livello di produzione e vendita
necessario per coprire tutti i costi ed
Costo fisso totale = costi fissi + costo variabile ottenere un determinato risultato
unitario x volume di produzuione economico
o Il variare del risultato economico al
variare dei volumi di produzione e
vendita

+ PAG 55, 56, 57, 58

Nella distinzione tra costi fissi e variabili è È preferibile un elevato grado di flessibilità o di
importante definire l’oggetto di riferimento e rigidità?
45

Dipende dalla situazione di mercato e dal grado o + MDC + MS → l’azienda di trova nella
di rischio che l’azienda intende sopportare, situazione ottimale
ovvero quanto so di essere in grado di produrre o – MDC + MS → l’azienda si trova in una
oltre il punto di pareggio : situazione positiva in quanto i suoi volumi di
vendita sono elevati e quindi consentono ad
 Se l’azienda in chiave prospettica ritiene di essa di coprire i costi fissi e di compensare il
poter vendere volumi ben al di là del punto basso margine di contribuzione
di pareggio (ampio margine di sicurezza), una
struttura operativa rigida può essere
preferibile LIMITI della break even analysis:
 Viceversa, se il raggiungimento del punto di
pareggio è molto incerto, allora è preferibile 1. L’ipotesi che i costi variabili e i ricavi siano
optare per una struttura dei costi più elastica sempre rappresentati da rette lineari non è
per non correre eccessivi rischi di subire reale  con linee curve avrei più BEP (le
perdite. vendite non sono lineari, vi sono variazioni
per i gusti dei clienti e al variare del prezzo..)
2. Per semplicità le quantità prodotte sono
Il punto di pareggio e il grado di elasticità sempre ipotizzate uguali a quelle vendute,
operativa sono due aspetti interdipendenti senza considerare le rimanenze di magazzino
3. Il fatturato di pareggio è attendibile per le
1) Le aziende con una struttura dei costi molto imprese monoprodotto, in quanto in quelle
rigida tendono ad avere un punto di pareggio multiprodotto i risultati sono influenzati dalle
elevato variazioni che possono intervenire nel mix
2) Le aziende più elastiche presentano un punto delle produzioni vendute
di equilibrio ridotto. 4. Non tutti i costi possono essere facilmente
classificati in fissi e variabili. La presenza di
In questa prospettiva, la valutazione del grado
costi semivariabili rende più complesso il
di flessibilità operativa consente di individuare
processo di calcolo in quanto occorre
alcune linee di azione per ridurre il rischio separare la componente fissa da quella
economico: variabile
5. I costi fissi potrebbero effettivamente subire
variazioni anche nei limiti della capacità
produttiva massima
6. Nel lungo periodo tutti i costi fissi possono
variare.

Logiche della contabilità analitica:

Le valutazioni di convenienza economica


richiedono informazioni analitiche su costi e
ricavi di ciascun prodotto/servizio.

Occorre considerare tre aspetti fondamentali:

o + MDC – MS → l’azienda ha dei costi fissi 1) L’oggetto di calcolo dei costi


troppo elevati rispetto ai suoi volumi di 2) I criteri di attribuzione dei costi e le
vendita, quindi per aumentare l’utile deve configurazioni di costo
ridurre i costi o incrementare le vendite 3) Le metodologie per la determinazione dei
o – MDC – MS → i prezzi dell’azienda sono costi (metodologie che consentano di
troppo bassi oppure i costi variabili sono collegare oggetto di calcolo e costi sostenuti)
troppo alti, quindi per aumentare l’utile essa
deve incrementare i prezzi o ridurre i costi 1) Oggetto di calcolo dei costi
variabili
46

Gli oggetti di calcolo dei costi possono essere


diversi a seconda delle combinazioni economiche: o Le LOGICHE di attribuzione dei costi al
prodotto o servizio: una scelta fondamentale
o Produzioni “su misura”: job costing (singole
è se attribuire al prodotto solo i COSTI
commesse), contract costing (contratti) o
SPECIALI oppure anche una quota di COSTI
project costing (progetti) È eseguita su COMUNI
richiesta del cliente, oppure si tratta di
attività uniche e non ripetitive. I prodotti Costi speciali e comuni:
sono quindi diversi gli uni dagli altri e il  I costi speciali si generano dal consumo di
programma di produzione è effettuato solo fattori produttivi utilizzati in modo esclusivo
dopo aver ricevuto un ordine o un’iniziativa. per ottenere un determinato prodotto o
servizio (la caratteristica principale dei costi
o Produzioni “su previsione”: l’azienda decide speciali è quella di poter essere eliminati con
quanto e cosa produrre in base alle esigenze la cessazione della produzione del prodotto)
del mercato  Si tratta quindi di produzioni Formula  quantità di fattore produttivo
rispetto alle quali possono essere da subito impiegato X prezzo unitario
definiti I COSTI STANDARD, cioè i costi Ad esempio: corso di Laurea X: ore lezione
corrispondenti alle condizioni attese. Economia aziendale * costo orario, costo di un
L’oggetto finale di calcolo dei costi in pasto: gr carne utilizzata * costo al kg della carne,
questo caso è dato dal prodotto finale costo di carburante del volo Mi-Roma: litri
(product costing) o servizio (service consumati * €/litro
costing) e dai processi di produzione
interna (process costing) necessari alla [Es. È dato dal costo della manodopera
sua realizzazione. diretta (h manodopera diretta * costo
Le informazioni di costo vengono poi orario) e dal costo della materie prime
articolate con riferimento ad altri impiegate (kwh di energia consumata *
oggetti, quali: euro/kwh)]
le caratteristiche del prodotto o il
mercato di sbocco  I costi comuni, si riferiscono a fattori
produttivi utilizzati nello svolgimento di più
attività e nell’ottenimento di più prodotti.
2) Attribuzione dei costi al prodotto o servizio: Sono tipicamente di 4 categorie:
 Costi generali di produzione
Definito l’oggetto di riferimento, è necessario (ammortamento, manutenzione..)
attribuirgli i relativi costi di impiego dei fattori  Costi commerciali (distribuzione,
produttivi. pubblicità, personale)
 Costi finanziari (interessi su prestiti)
I criteri utilizzabili dipendono da:
 Costi generali (affitti sede, personale
amministrativo)
o La NATURA dei fattori produttivi impiegati:
Ad esempio: costo del rettore rispetto ai vari
(natura dei costi, es. materie prime…)
costi, costo pulizie aule, costo delle pubblicità
 Con questo criterio i componenti
della compagnia aerea
negativi di reddito sono scomposti e
riaggregati per evidenziare le
caratteristiche dei fattori produttivi
rispetto ai prodotti o servizi
 Si distinguono i fattori produttivi
impiegati in base alle caratteristiche
economiche e tecniche (es. costi di Costi diretti e indiretti:
energia, costi di manutenzione, costi
commerciali, ecc.)
47

Alla distinzione tra costi speciali e costi comuni si attività di supporto al processo di
associa così quella tra costi diretti e indiretti. produzione (personale tecnico di
supporto, qlc che aiuta la
produzione in sé)
o Il costo pieno o costo complessivo
aziendale: pari alla somma tra costo
pieno di produzione e quote di costi
comuni attribuiti al prodotto
o Il costo economico-tecnico: pari alla
somma tra costo pieno e costi
figurativi
o Margine economico = PREZZI

• I costi speciali possono essere sia diretti che


indiretti
• I costi comuni possono essere solo indiretti
Un costo è considerato diretto se è possibile
misurare oggettivamente (senza stime e
elaborazioni matematiche) il consumo di fattore
produttivo e se è conveniente effettuare tale
misurazione.
Un costo è considerato indiretto se la sua
attribuzione ad un determinato oggetto di calcolo
richiede un processo di ripartizione.

3) Configurazioni di costo del prodotto

Qual è il criterio da seguire per aggregare le


informazioni di costo e determinare il costo di un
prodotto in funzione delle varie esigenze
conoscitive?
Esistono diversi criteri di aggregazione. Tra le
aggregazioni di costo più importanti troviamo:
o Il costo variabile: pari alla somma
dei costi variabili di produzione
(materie prime e manodopera Metodologie per la determinazione del costo:
diretta usata per quello specifico Se le configurazioni di costo sopra elencate
prodotto) vengono messe in relazione con i ricavi è
o Il costo primo o diretto di possibile calcolare il risultato economico di
produzione: pari alla somma tra ciascun prodotto, denominato MARGINE DI
costo variabile e costi fissi speciali CONTRIBUIZIONE DI PRODOTTO (ottenuto con
o Il costo pieno di produzione (o ricavi – costi di quel determinato prodotto)
costo industriale): pari alla somma
tra costo primo di produzione e Si distinguono in particolare due metodologie:
quote di costi fissi relativi alle
48

 Il margine lordo di contribuzione del


prodotto serve anche a determinare il
 Metodo del FULL COSTING prezzo di vendita.
Il metodo del full costing o costo pieno  Un modo per calcolare il prezzo è
attribuisce ai prodotti tutti i costi aziendali, quello del COST-PLUS, che si determina
speciali e comuni, fissi e variabili Sottraendo applicando al costo variabile del
dai ricavi tutti i costi si ottengono man mano dei prodotto un ricarico (mark up) in grado
risultati parziali e infine il reddito netto del di contribuire alla copertura dei costi
prodotto. fissi.  il prodotto genera utile se
prezzo di vendita > costi variabili
ricavi di vendita – (costo pieno di produzione +  Alcune volte si decide di vendere un
costi comuni aziendali) = reddito netto prodotto ad un prezzo più basso
rispetto al suo costo di produzione,
Full costing «integrale»
quando si è in presenza di capacità
ricavi – tutti i costi aziendali ripartiti tra i prodotti produttiva in eccesso a patto che il
(compresi oneri finanziari e imposte) prezzo copra almeno il costo variabile
unitario del prodotto. (hotel,
Rischia però di introdurre elevate soggettività compagnie aree..)  il MdC deve
nel calcolo del risultato netto di prodotto comunque essere maggiore di 0
Full costing «industriale»
 Per ridurre la discrezionalità, si può
preferire l’utilizzo di una configurazione di Direct costing evoluto  prevede
costo pieno di produzione (o full costing l’attribuzione al prodotto dei costi
industriale) variabili e dei costi fissi diretti (extended
 Si sottraggono dai ricavi i costi pieni di direct costing)
produzione escludendo, quindi, i costi
comuni amministrativi e generali  Per ciascun prodotto il margine di
 Il risultato economico di prodotto che si contribuzione si articola quindi su
ottiene è denominato utile lordo due livelli:
industriale (gross margin) e indica il Di I livello: ricavi – costi variabili, è il
margine di contribuzione di ogni prodotto margine lordo di contribuzione
alla copertura dei costi comuni e al Di II livello: margine di
raggiungimento dell’equilibrio economico contribuzione di 1° livello - costi fissi
diretti = margine semilordo

 Metodo del DIRECT COSTING


Metodologie di misurazione dei costi di prodotto
Metodo che si fonda sui costi diretti - variabili o
o servizio:
fissi -
A seconda della metodologia scelta (direct o full
Può assumere due configurazioni:
costing) è possibile imputare ai singoli prodotti
solo i costi diretti o anche quelli indiretti.
Direct costing semplice  Prevede l’attribuzione
ai prodotti dei soli costi variabili  Occorre identificare oggetti di calcolo
intermedi (cost pool) in cui vengono rilevati i
Ricavi – costi variabili – costi fissi = reddito netto
costi sostenuti per lo svolgimento dei
 Questa configurazione è utilizzata per processi di produzione e si provvede ad
valutare la redditività dei diversi prodotti e attribuirli ai prodotti in relazione all’effettivo
quindi identificare le produzioni con contributo prestato.
margine più elevato di cui è conveniente
aumentare le vendite  margine lordo di
Metodologia che usa questa logica:
contribuzione del prodotto.
49

La contabilità per CENTRI DI COSTO ↓


 in cui gli oggetti di calcolo intermedi sono La scelta dei criteri di ribaltamento o di
rappresentati dai centri di costo imputazione consiste nella INDIVIDUAZIONE DI
Si fonda sull’individuazione dei centri di costo in PARAMETRI che siano in grado di misurare la
base al processo di trasformazione delle risorse relazione di causa-effetto fra le ATTIVITA’ dei
in prodotti e servizi e alle relative responsabilità centri intermedi e finali e l’INTENSITA’
manageriali dell’utilizzo da parte di ciascun prodotto

 Si distinguono:  Vi sono 3 tipologie di basi di ripartizione :


o Indicatori di impiego, che si usano
quando è possibile identificare una
relazione di servizio con prestazioni
oggettivamente misurabili tra i vari centri
o Indicatori di attività, se i costi dei centri
intermedi sono influenzati dall’intensità
delle prestazioni richieste dai centri di
costo utilizzatori, ma non c’è una
o Centri finali relazione diretta tra output e costi
o Indicatori di capacità, che si usano
o Centri intermedi
quando le attività dei centri intermedi
E:
non sono quantificabili e ci si limita ad
o I centri di costo produttivi, che sono
attribuire i costi ai centri finali secondo
quelli in cui si procede alla
date ipotesi di utilizzo di capacità
lavorazione dei prodotti (centri finali)
produttiva
o I centri di costo ausiliari, che
svolgono attività di supporto al
processo di produzione (centri
intermedi)
o I centri di costo funzionali, IL SISTEMA CONTABILE A SUPPORTO DEL
corrispondono alle funzioni aziendali CONTROLLO DI GESTIONE
diverse dalla produzione i cui costi
sono difficilmente correlabili ai
volumi di produzione (sono centri
intermedi).

 Le FASI per applicare il metodo dei centri di


costo sono le seguenti:
1. Allocazione (o localizzazione) dei costi: i
costi dei fattori produttivi sono associati
ai centri in cui sono stati sostenuti
2. Ribaltamento dei costi dei centri ausiliari
sui centri produttivi attraverso basi di
ripartizione idonee
3. Imputazione finale ai prodotti dei costi
dei centri di produzione e dei costi dei
centri funzionali
Il ribaltamento dei costi dei centri ausiliari e
l’imputazione dei costi dei centri produttivi e dei
centri funzionali, avviene utilizzando delle BASI DI
RIPARTIZIONE
50

La contabilità è molto utile perché mi dà molte Il budget aziendale (master budget) si compone
informazioni, che devono essere gestite da dei di:
sistemi informativi Quindi a supporto della
1. Budget economico, assume la forma
contabilità analitica possono usare dei sistemi
contabile di un conto economico.
contabili, ma la scelta del sistema contabile da
2. Budget patrimoniale, è uno stato
adottare deve essere formulata per rispondere patrimoniale preventivo riferito al
alle esigenze conoscitive sia interne che esterne 31/12 dell'anno successivo.
Si può scegliere tra: 3. Budget finanziario, è un documento
che accoglie i flussi finanziari previsti
1) Un sistema che consente collegamenti per il successivo esercizio e ha
tra contabilità generale e analitica l’obiettivo di verificare la fattibilità
(sistema duplice contabile, sistema finanziaria dei programmi di gestione
duplice misto; sistema unico integrato); (budget delle fonti di finanziamento e
2) La configurazione dei costi (costi il budget di cassa)
variabili/costi pieni, costi std/costi
effettivi);
3) I principi contabili per la contabilità
direzionale

IL SISTEMA DEL BUDGET


 Il budget è un documento che evidenzia
i programmi di gestione che l’azienda
intende raggiungere nell’esercizio
successivo e le relative implicazioni sui
risultati economici, finanziari e
patrimoniali.
Favorisce il confronto tra obiettivi e
risultati effettivi
 Nelle aziende di produzione, è approvato
dalla direzione generale e assume la forma di
un bilancio preventivo. Nelle amministrazioni
IL BUDGET COMMERCIALE
pubbliche, è approvato dall'organo politico e
• Punto di partenza del ciclo di budget,
ha una funzione autorizzatoria.
obiettivi e programmi sono espressi in
 Presenta le seguenti caratteristiche:
termini di volumi di vendita (ricavi) e costi
1. Riguarda l’azienda nel suo complesso ed
commerciali
è articolato in centri di responsabilità
• Si compone di:
per guidare le decisioni dei responsabili;
1. Il budget delle vendite
2. Si articola per intervalli di tempo
Richiede:
infrannuali (mensili, trimestrali..)
o La definizione della gamma di
3. E’ formulato in termini quantitativi
prodotti= che prodotti andrò a
(termini monetari)
creare
4. Il relativo processo di formulazione si
o Previsione dei volumi di produzione
conclude con la redazione del Master
budget. o La definizione dei prezzi di vendita
2. Il budget dei costi commerciali
51

Considera i costi previsti per la vendita


dei prodotti (stipendi del personale
addetto alla vendita, spese di
pubblicità, spese di imballaggio, ecc.) IL BUDGET ECONOMICO

IL BUDGET DI PRODUZIONE

• A partire dal budget commerciale e dalla


politica di scorte che si intende adottare, si
redige il budget di produzione con le quantità
di prodotti da realizzare nell'anno e i relativi
fabbisogni di risorse
• Si compone di:
1. Budget dei volumi di produzione
(vendite + RF – RI  La definizione dei
volume di produzione si basa sulla
seguente formula: Volumi di vendita del
budget + Rimanenze finali programmate
– Rimanenze iniziali stimate = Volume di
produzione del budget).
Tale budget va articolato in periodi • Consolidando i dati dei diversi budget
infrannuali, in genere mensili operativi (commerciale, di produzione, delle
2. Budget dei costi di produzione (per altre aree), si redige il budget economico
materiali e manodopera diretta, da • E' un conto economico preventivo
valorizzare a costi std, e per i costi • E ' dato da costi, ricavi, margini e risultati
netti previsti per l’anno e articolati in periodi
generali di produzione)  Serve a
infrannuali
stimare il costo dei fattori produttivi da
• La sua struttura varia
impiegare e vengono calcolati i consumi
e i costi delle risorse che sono necessarie
per la realizzazione dei volume
programmati IL BUDGET FINANZIARIO
3. Budget degli acquisti di materiale e • E' l’ulteriore prospetto di Master
personale • Mira a verificare la fattibilità finanziaria del
programma di gestione, verificando la
capacità di far fronte ai fabbisogni di capitale
IL BUDGET DELLE ALTRE AREE FUNZIONALI previsti tramite:
o Risorse proprie generate dalla
• Riguarda la previsione dei costi delle restanti gestione (autofinanziamento)
funzioni aziendali: direzione generale, o Altre fonti di finanziamento (es.
amministrazione, gestione del personale, indebitamento o aumento di
ecc. capitale)
• Include:
o Il budget delle fonti e degli impieghi
IL BUDGET DEGLI INVESTIMENTI
Determina gli investimenti (impieghi
• Definisce il capitale fisso da acquisire in base di capitale: derivano dagli impieghi
alle richieste dei vari centri di responsabilità dei mezzi finanziari derivanti dal
programma di gestione) e i
1° PASSAGGIO: partendo dal budget delle vendite, si finanziamenti (fonti: varie possibilità
di copertura, es. mezzi interni e
costituiscono budget commerciale, di produzione, delle
esterni, disinvestimenti),
altre aree e degli investimenti che andranno a creare il
individuando il FABBISOGNO NETTO
budget economico.
52

A livello pratico:

+ PAG 66,67
CAPITOLO 5: organizzazione
Teorie organizzative:
aziendale
a. Prinipali teorie che pongono l’attenzione
sull’analisi dei SOGGETTI e il loro operare
all’interno delle strutture:
o Scuola classica (Taylor, Fayol, Weber)
o Scuola delle relazioni umane

b. Principali teorie che pongono l’attenzione


sui SISTEMI (entità che si formano per
effetto delle interazioni dei soggetti):
o Il funzionalismo
Definizione di organizzazione: insieme di persone o Il neoistituzionalismo
e delle loro relazioni un’organizzazione esiste o La teoria della contingenza
quando le persone (stakeholder) interagiscono o La teoria dei costi di transazione.
tra loro nell’esercizio di funzioni che aiutano a
conseguire degli obbiettivi In base all’approccio utilizzato si distinguono in:
 L’importanza delle risorse umane e del lavoro • Deterministico  collegato ad una visione
collettivo spinge le persone che lavorano in economica (burocratica e/o amministrativa),
un’organizzazione ad avere un obbiettivo in cui c’è una razionalità (ad es. quella
comune. dell’imprenditore) che sovrasta le altre (ad
 Per raggiungere tali obbiettivi è es. quella dei dipendenti)
fondamentale un coordinamento • Possibilistico  in cui l’organizzazione
orizzontale/verticale delle attività produttive considera gli elementi comportamentali
e delle risorse da parte dei manager. (motivazioni, percezioni ecc..) degli individui
e assume che ci siano margini di azione per le
loro intenzioni o strategie.
Definizione di organizzazione aziendale
(associata al concetto di sistema aziendale): Combinando approcci e focus si trovano le 4 teorie:
insieme delle operazioni che regolano e
pianificano i comportamenti delle risorse umane
che interagiscono con le risorse tecnologiche al
fine di raggiungere gli obiettivi prefissati

• Tali operazioni includono i processi di ricerca,


di selezione, di addestramento e di
formazione del personale, di valutazione delle
competenze, , di progettazione delle strutture
organizzative e dei sistemi di gestione del
personale.
53

B) TEORIA AMMINISTRATIVA DI FAYOL (1841-


1925)

Fayol individua le seguenti funzioni aziendali:

 Tecnica (produzione, trasformazione)


a. Teorieattenzione ai soggetti  Commerciale (acquisti, vendite)
LA SCUOLA CLASSICA  Di sicurezza (protezione dei beni e
delle persone)
Al suo interno ci sono 3 teorie:  Amministrativa (contabilità e
bilanci, inventari, costi, ecc.)
A) Teoria scientifica di Taylor: rivolta alla  Finanziaria (ricerca e gestione dei
gestione dell’azienda industriale (alla capitali)
fabbrica)
 Direttiva (programmazione,
B) Teoria amministrativa di Fayol: rivolta agli
organizzazione, comando,
uffici e direzione generale
coordinamento e controllo).
C) Teoria burocratica di Weber: rivolta alla
pubblica amministrazione Fayol si propone di rendere scientifica l’attività
di direzione (attività di previsione,
organizzazione, comando, coordinamento e
A) TEORIA DELLO SCIENTIFIC MANAGEMENT DI controllo), estende il campo di applicazione dalle
TAYLOR (1911) fabbriche agli uffici amministrativi: introduzione
della mansione di impiegato
Rivolta al mondo operaio, ha un approccio
scientifico: obiettivo principale  ottimizzazione I principi enfatizzati nella sua teoria sono:
dei costi.  La centralizzazione, basata su ripartizione del
lavoro, disciplina
Si propone un nuovo sistema di gestione e di
 L’ordine, ovvero la gerarchia
direzione dell’organizzazione basato su 3 principi:  L’equità
1. Lo sviluppo di conoscenze su basi  La stabilità e coesione del personale
scientifiche
2. La selezione scientifica, preparazione e Differenze con Taylor: qui Fayor introduce concetti di
addestramento della manodopera coordinamento, pianificazione e controllo mentre per Taylor
3. La collaborazione fra dirigenti e c’era solo l’ottimizzazione e l’efficienza.
manodopera
 La manodopera deve eseguire il lavoro
secondo regole e con voglia e
determinazione, mentre gli C) TEORIA BUROCRATICA DI WEBER (1864 –
1920)
imprenditori devono essere corretti e
giusti nel valutare l’operato altrui Rivolto alla pubblica amministrazione, cioè la
 Collaborazione per favorire la gestione della burocrazia
comunicazione
La sua teoria individua 2 concetti fondamentali:
Meccanismi operativi attraverso cui attuare tali
principi, secondo Taylor, sono:  Potere: si riferisce alla possibilità di far valere
la propria volontà a prescindere dalle basi su
 Determinazione dei tempi e metodi di lavoro cui si fonda.
 Standardizzazione delle operazioni  Autorità: potere su un determinato gruppo di
 Struttura organizzativa funzionale persone in virtù di una legittimazione che
 Calcolo dei costi di produzione comporta un diritto a comandare e un dovere
a ubbidire, l’autorità può essere:
54

o Carismatica  irrazionale, Maslow propose un modello motivazionale dello


rivoluzionario, si serve di un apparato sviluppo umano basato su una gerarchia di
amministrativo rudimentale o bisogni dell'individuo.
inesistente (es. il santo, l'eroe)
o Tradizionale  tipico dell'era  La struttura è piramidale, una volta
precapitalistica e feudale; ha come soddisfatti i primi bisogni si passa alla
apparato amministrativo la nobiltà. I necessità di soddisfare quelli
sottoposti sono sudditi, sui quali il immediatamente superiori nella
sovrano ha potere illimitato e la piramide.
trasmissione dell'autorità avviene per  I bisogni di base sono di tutti, salendo i
via ereditaria (es. il re, il sacerdote) gradini della piramide i bisogni si
o Legale  il diritto di comandare riducono perché riguardano solo coloro
deriva dalla legge che è un che sono riusciti a soddisfare i bisogni
ordinamento astratto e universale precedenti (Maslow individua 6 bisogni
(es. il presidente della Repubblica)
principali in ordine crescente)
L’apparato amministrativo tipico
dell’autorità legale è la BUROCRAZIA
- l’organizzazione pubblica che si
fonda sulla divisione del lavoro, B) TEORIA DELLE ASPETTATIVE DI MC
gerarchia degli uffici, regole, GREGOR (anni 1950 - 1960)
comunicazione e lavoro
Tale teoria vede i lavoratori e l'impresa come
Le critiche al modello organizzativo burocratico: elementi integrati nello stesso contesto e si
focalizza sulla crescita reciproca, ponendo al
Rigidità, scarsa comunicazione e coordinamento, centro le risorse umane.
mancanza di programmazione, lentezza ad
adeguarsi ai cambiamenti Esempio di teoria delle aspettative è la Teoria X
(stile di direzione severo) e Teoria Y (stile di
direzione più flessibile)

LA SCUOLA DELLE RELAZIONI UMANE


Teorie con attenzione al soggetto, ovvero alla
figura dell’imprenditore, ma possibilistiche,
ovvero collegate alle specificità dei singoli
individui (motivazioni, aspirazioni) all'interno
dell'organizzazione. Vi sono tre teorie principali:

A) LA TEORIA DELLE MOTIVAZIONI DI


MASLOW:

C) LA TEORIA SUGLI STILI DI DIREZIONE DI


LIKERT
Lo stile di direzione in azienda dipende dalle
caratteristiche del capo, del subordinato e della
situazione specifica.
55

Likert individua quattro possibili comportamenti uniformità perché dipende


dei manager: dall’organizzazione interna del potere
 Autoritario: quando il manager decide da LA TEORIA DELLA CONTINGENZA
solo sul da farsi e impone le sue scelte ai
subordinati. Tale teoria sostiene che non esiste un modello
 Paternalistico: se assume le decisioni più organizzativo ottimale ma il modello da preferire
rilevanti e delega ai suoi subalterni quelle dipende da una serie di fattori contingenti, interni
operative ed esterni, quindi è necessario adattarsi alla
 Consultivo: se prende autonomamente le situazione.
decisioni di maggior rilievo, ma incoraggia
i suoi subordinati a proporre idee e Principali teorie della contingenza:
possibili soluzioni ai problemi;
1) Contingenza ambientale (Lawrence e
 Partecipativo: stile fortemente
Lorsch);
democratico e caratterizzato da un ampio
2) Contingenza strategica (Chandler);
ricorso alla delega, il manager conserva
un ruolo di supervisione. 3) Contingenza tecnologica (Woodword);
4) Contingenza dimensionale (Max Weber).

1) Contingenza ambientale:
b. Teorieattenzione ai sistemi Lawrence e Lorsch hanno analizzato l'impatto
dei fattori contingenti (es. la tecnologia, i
FUNZIONALISMO E NEOISTITUZIONALISMO fornitori e i distributori, i clienti e i
concorrenti, il governo, i sindacati ossia
 Funzionalismo: è la teoria sociologica
l’ambiente) sulla struttura organizzativa:
secondo cui la società è un sistema dotato di
o Le imprese che operano in ambienti
meccanismi interni adattivi e l'agire
instabili (ovvero dinamici) sono più
individuale viene subordinato alle funzioni
produttive se utilizzano una struttura
svolte dalle istituzioni. Le organizzazioni sono
poco formalizzata, decentralizzata.
tra loro interdipendenti.
o Le imprese che lavorano in contesti
più stabili, funzionano meglio se
 Neoistituzionalismo: concentra l’attenzione
sono strutturate più rigidamente e in
sugli aspetti sociali del comportamento
modo centralizzato.
organizzativo. Le istituzioni sono strutture che
2) Contingenza strategica:
creano stabilità e l’impresa è influenzata dal
Secondo Chandler l'assetto organizzativo
comportamento delle altre con 3 possibili
dipende più dalla strategia adottata, che da
tendenze/uniformità:
situazioni ambientali e tecnologiche
o Isomorfismo coercitivo: è
rappresentato dall'influenza che
alcune organizzazioni, forti della loro
posizione di vantaggio, esercitano su
altre dello stesso settore.
Tali pressioni possono essere
esercitate sotto forma di leggi, atti di
persuasione o inviti.
o Isomorfismo mimetico: tante
imprese molto simili tra loro che si Esempio strategie di mercato/prodotto con la
uniformano. matrice di Ansoff: dipende da che combinazione
o Isomorfismo normativo: all’interno
di strategia tra prodotto e mercato l’azienda
di un’organizzazione dei membri
decide di prendere, Ansoff dice che:
comandano sugli altri; quindi, non c’è
56

o Se voglio produrre un bene già esistente


in un mercato che già esiste devo
compiere un processo di penetrazione
Gli attori:
(ottimizzare i costi del processo di
produzione)  Le organizzazioni sono composte da persone,
o Se voglio creare un bene esistente ed un ciascuna caratterizzata da divesi sentimenti,
mercato nuovo devo creare una strategia bisogni, aspettative, desideri, motivazioni.
di nuovo mercato, valorizzando la  Per l’organizzazione di un’impresa, sono
funzione marketing attori: gli imprenditori, i dirigenti, i
o Se creo un bene nuovo in un mercato manager, gli impiegati, gli operai, i
esistente devo potenziare la ricerca e lo consumatori, i fornitori, i professionisti, ecc.
sviluppo, il marketing, la produzione  STAKE HOLDER
 Questi ultimi lavorano in un AMBIENTE che
3) Contingenza tecnologica comprende sistemi e istituzioni con cui
Woodward nei suoi studi notò che vi era una l’impresa interagisce, l’ambiente economico
buona correlazione fra struttura organizzativa
e soprattutto i mercati e può essere:
verticale e tecnologie utilizzate per i sistemi
di produzione  tipologie di processi di
produzione: produzione di singoli prodotti,
produzione di massa e produzione di processo MACRO AMBIENTE

4) Contingenza dimensionale Comprende fattori esterni all’azienda che essa


Evoluzione del pensiero di Weber, il quale non può controllare ma solo studiare per
constatò come la configurazione della adattare la propria strategia  analisi PEST
struttura organizzativa dipendeva molto dalle
dimensioni aziendali.
Le aziende grandi rispetto alle piccole
presentano:
 Alta specializzazione
 Ampio utilizzo di pianificazione e
programmazione
 Alta formalizzazione
 Forte decentramento con un
coordinamento molto strutturato

LA TEORIA DEL COSTI DI TRANSAZIONE INTERNI


ED ESTERNI ( funzioni e outsourcing)

Secondo la teoria della transazione (ovvero lo


scambio di beni e servizi), le relazioni tra aziende
e dipendenti e tra le diverse unità organizzative,
non è determinata dal mercato, ma
dall’organizzazione interna.
 Obiettivo strategico dell’impresa, infatti, è Variabili esterne:
l’ottimizzazione dei costi di transazione
interni all’impresa  Culturali
 Lo studio della miglior configurazione della  Sociali
struttura di governo delle transazioni  Tecniche
prevede una scelta tra outsourcing e  Politico-Istituzionali
produzione interna.  Organizzative
57

MICRO AMBIENTE
Analizza gli stakeholder: clienti (con elevato
potere contrattuale, ad esempio con i cambi di
tendenza e di moda a cui si deve adattare GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
l’azienda), fornitori, concorrenti potenziali  La funzione di gestione delle risorse umane si
(potrebbero diventare dei competitor diretti) e occupa dei processi di ricerca, selezione e
produttori sostitutivi (le sottomarche) e i reclutamento (recruiting) del personale,
concorrenti diretti. nonché dell’inserimento e della formazione
dei dipendenti. A monte di queste attività è
necessario definire i percorsi di carriera, le
modalità di valutazione dei prestatori di
lavoro e i processi di determinazione e
liquidazione delle retribuzioni.

1) Percorsi di carriera
o Dal punto di vista dell’organizzazione
aziendale la carriera può essere definita
come l’avanzamento professionale con cui
un individuo progredisce nei ruoli, nelle
LA STRUTTURA OGRANIZZATIVA competenze, nelle mansioni e nei livelli
gerarchici. Si distinguono quattro diversi
 La struttura organizzativa si compone di: percorsi di carriera: lineare, da esperto, a
o Una dimensione verticale, che spirale e transitorio:
rappresenta i livelli gerarchici e fa
nascere i rapporti di subordinazione  Il percorso lineare consiste nel
tradizionale avanzamento di carriera di
un individuo che svolge un lavoro a
tempo indeterminato in un’impresa
progredendo nella scala gerarchica di
una funzione specifica. In questo tipo di
percorso di carriera i criteri di
promozione dei dipendenti si fondano o
sul principio di anzianità o sul principio
meritocratico.

 Il percorso da esperto corrisponde alla


crescita professionale dei professionisti,
o Una dimensione orizzontale, che che nel corso degli anni si specializzano
riguarda i rapporti mediante i quali le acquisendo capacità via via più
varie unità organizzative si particolari.
relazionano e si coordinano.
 Il percorso a spirale riguarda individui
+ PAG 74, 75
che assumono competenze sempre
nuove, solitamente spostandosi
trasversalmente da una mansione
lavorativa a un’altra ad essa collegata.

 Il percorso transitorio riguarda individui


che nel corso della loro vita lavorativa
58

cambiano spesso lavoro svolgendo CAPITOLO 6: il governo


attività molto diverse tra loro.
economico delle aziende di
produzione
Corporate governance:
2) Valutazione
o La valutazione del personale è effettuata • Si riferisce:
per misurare la performance aziendale o Agli indirizzi generali e alle scelte che
con un confronto fra obiettivi e risultati. riguardano lo svolgimento dell’attività
o La valutazione può essere effettuata nei economica effettuate dagli organi di
confronti dei risultati o dei vertice
comportamenti. o All’attività di controllo
 Compiti dell’organo di governo economico:
3) Retribuzione 1. Esame e definizione della strategia
o La retribuzione monetaria si compone di aziendale
2. Esame e definizione del profilo di rischio
una parte fissa e di una parte variabile;
accettabile
oltre alla retribuzione corrente (lo
3. Determinazione di piani/obiettivi
stipendio totale) i dipendenti maturano
4. Assicurazione di un efficace sistema di
nel corso della vita lavorativa una
governo e controllo nella struttura
retribuzione differita. La retribuzione
organizzativa
complessiva è legata alla posizione
lavorativa, alle competenze individuali e Approccio istituzionale:
alle prestazioni.
o La retribuzione legata alla posizione è • Definizione  La corporate governance
fissa: consiste in un salario orario. è indirizzata a cercare la soddisfazione
o Gli aumenti irreversibili riguardano la equilibrata dei conferenti capitale-
parte fissa della retribuzione; oltre a risparmio e dei prestatori di lavoro in
quelli dovuti alle promozioni sono primis, ma anche dei principali
possibili aumenti irreversibili legati al stakeholders orientando le scelte dei
merito. componenti degli organi di governo a
o Gli aumenti reversibili riferiti alla una economicità di lungo periodo, e
prestazione costituiscono la parte anche al controllo che gli stakeholders
variabile della retribuzione; si possono effettuare su tale attività di
suddividono in cottimo (proporzionale al governo
risultato produttivo), provvigione Approccio manageriale:
(proporzionale alle vendite), profit
sharing (legato al rendimento generale • Definizione La corporate governance
dell’impresa), gain sharing (legato al fa riferimento ai meccanismi di decisione
miglioramento della qualità e al e controllo dell’azienda, in altri termini
contenimento dei costi), goal sharing alle attività e ai comportamenti dei
(premio per il raggiungimento di obiettivi dirigenti o dei componenti degli organi
di gestione) e bonus (premio individuale di governo
o collettivo motivato dal raggiungimento
di risultati eccezionali). Approccio giuridico- normativo:

• Definizione  La corporate governance


fa riferimento al sistema di regole di
governo economico delle aziende
definite da un quadro normativo e
regolamentato dallo Stato. L’obiettivo è
la tutela degli investitori e la
59

trasparenza dei rapporti fra investitori l’azione dei vari organi al fine di ridurre il
e chi gestisce l’azienda rischio di comportamenti contrari alle norme
di Legge, cioè l’insieme di controlli finalizzati
alla tutela del patrimonio aziendale.
Accezione allargata:

 DEFINIZIONE: meccanismo volto a garantire


il raggiungimento degli obiettivi aziendali
attraverso l’identificazione e il controllo dei
SISTEMI DI GOVERNO rischi associati
 Il concetto di rischio si estende dall’area
I sistemi di governo economico si possono contabile, all’area competitiva/ambientale e
classificare secondo il tipo di controllo cui strategica
l’organo di governo è sottoposto da parte degli  Il sistema di controllo interno è un processo
stakeholders finalizzato a definire il conseguimento dei
seguenti obiettivi:
…E sono:
1) Efficacia e efficienza delle attività
1)Sistema tradizionale generatrici di valore
2) Attendibilità dei dati di bilancio
Caratterizzato dalla presenza di 2 organi: 3) Conformità alle leggi e ai regolamenti
o Il Consiglio di amministrazione, vigenti
composto da 2 o più componenti con
poteri di indirizzo e di definizione della
gestione aziendale Struttura del sistema di controllo:
o Il Collegio sindacale, composto da 3 a 5 Il sistema di controllo si sviluppa a diversi livelli
componenti, a cui è delegata la funzione organizzativi:
di vigilanza sulla attività di gestione
a. Controlli di I livello (o di linea)
2)Sistema dualistico
– Sono detti anche controlli
Organi: permanenti
o Consiglio di Gestione (i cui membri sono – Svolti dalle stesse unità operative
nominati da parte del consiglio di – Finalità: controllo del corretto
sorveglianza) con poteri sulle scelte svolgimento delle operazioni
gestionali e strategiche b. Controlli di II livello (o sulla gestione dei
o Consiglio di Sorveglianza con funzioni di rischi)
nomina dei membri del consiglio di – Si basano sui flussi informativi
gestione, approvazione del bilancio di generati dai controlli di I livello
esercizio, approvazione dei piani – Svolti da unità/servizi diverse da
predisposti dal Consiglio di gestione quelle operative autonome
– Finalità: gestione dei tipici rischi
3)Sistema monistico aziendali (risk management)
c. Controlli di III livello
Organi: solo Consiglio di Amministrazione
– Attività professionale indipendente e
con funzioni di attività di gestione
di supporto al vertice aziendale
amministrazione e controllo aziendale
– Finalità: miglioramento dell’efficacia
e dell’efficienza dell’organizzazione,
individuazione di situazioni anomale,
SISTEMI DI CONTROLLO INTERNO violazioni delle procedure e norme e
valutazione della funzionalità del
Accezione tradizionale: complessivo sistema di controlli
interni
 DEFINIZIONE: sistema di regole interne
attraverso le quali vincolare (e controllare)
60

+ PAG 78, 79 • Gruppi locali, nazionali o internazionali


➝estensione geografica

LA CRISI AZIENDALE

L’impresa si può trovare a dover fronteggiare


LE TIPOLOGIE DI GRUPPO DI IMPRESE degli ostacoli e queste forze che interagiscono
con l’azienda possono avere origine interna o
1) In base al soggetto economico:
esterna (es. covid)  è dunque importante
• Gruppi privati (capitale di controllo verificare gli effetti derivanti da queste forze, il
detenuto da persone fisiche) successo dell’azienda dipende da come l’azienda
• Gruppi pubblici (capitale di controllo riesce a mantenere le condizioni di equilibrio
detenuto da amministrazioni pubbliche)
• «Omeostasi economico-finanziaria»:
2) In relazione all’attività economica svolta: processo di adattamento aziendale alle
evoluzioni del contesto di riferimento
• Gruppi controllati da una holding
finanziaria (che non svolge attività
• Difficoltà principali:
industriale ma si limita a gestire il
o L’imprevedibilità di alcuni cambiamenti
portafoglio di partecipazioni, es.
ambientali
multinazionali)
o La mancanza di risorse (umane o
• Gruppi controllati da una holding mista
materiali) adeguate
(che svolge anche un’attività operativa di
produzione o di vendita, es. gruppo
Se a causa delle citate difficoltà l’azienda
Brembo, dove la capogruppo svolge sia
non è più in grado di mantenere le
attività finanziaria che operativa)
condizioni di equilibrio, si incorre in una
3) In base ai legami tecnico-economici: situazione di «crisi»:
1) Si interrompono i processi di
• Gruppi economici, che ricercano creazione di valore
un’integrazione tra le attività del gruppo 2) Se si arriva a una fase di
in termini di: insolvenza non sono più in
o Integrazione verticale, se le imprese grado di conseguire ricavi che
svolgono attività complementari lungo la possano coprire i costi, ma non
catena del valore sono nemmeno più in grado di
o Integrazione orizzontale, se le imprese gestire il mio equilibrio finanziario
operano nello stesso settore di attività e non sono più in grado di avere
o Gruppi conglomerati, se le imprese un’adeguata copertura finanziaria
operano in settore eterogenei (per 3) Le attività patrimoniali perdono
diversificare il rischio); valore rispetto al valore nominale
• Gruppi finanziari, con imprese del passivo
eterogenee, senza coordinamento 4) Si avvia la fase irrimediabile della
unitario; bankruptcy (=il valore della mia
• Gruppi misti, con sottogruppi economici azienda non è più equivalente al
e sottogruppi finanziari. valore che leggo sul mio bilancio
4) Altre classificazioni: ➝ le attività perdono di valore)

• Gruppi a struttura semplice, complessa o • La crisi aziendale è quindi un fenomeno:


a catena ➝formale o Dinamico
• Gruppi di piccole, medie e grandi o Fisiologico nella vita aziendale.
dimensioni ➝dimensionale
• Per evitarla, è importante indagare:
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o Sulle possibili cause è il bilancio di esercizio; poi posso raccogliere


o Sulle principali azioni di intervento vari indicatori sul rischio della crisi.
per risolvere queste cause di crisi.
Gestire una crisi aziendale:
Le cause della crisi:
• Il mancato intervento ai primi segnali
Sono state proposte diverse modalità di premonitori comporta la necessità di
classificazione della crisi aziendale contenere gli effetti negativi di una
situazione di crisi non più solo potenziale
 In base al loro ambito di sviluppo, si • Occorre capire le perdite e i costi per
distinguono : gestire la crisi, i quali devono essere poi
A) Cause «a matrice esterna» confrontati col valore di liquidazione
B) Cause «a matrice interna» • Il risanamento è opportuno fintanto
che: Valore del Complesso aziendale >
A) LE CAUSE “ESTERNE” Valore di Liquidazione (conviene uscire
dalla crisi) o se VL > VC (conviene
 Con riferimento al mercato di attività, si chiudere l’azienda e venderla a pezzi e
distinguono le ipotesi di: quindi liquidare l’az.)
o Crisi strutturale (riguardano tutto il Valore di liquidazione = se voglio fare morire l’azienda la faccio
settore e sono durevoli) a pezzettini e la vendo a pezzi sul mercato; se trovo qualcuno
o Crisi congiunturale (condizioni ostili ma
disposto a comprarla, otterrò dei flussi di liquidità (che vanno a
non durevoli, es. covid)
rimborsare tutti debiti etc, e il restante suddiviso tra i soci).
o Condizione di stazionarietà
o Situazione di costante crescita (che
richiede rapidi e costanti adeguamenti)
 In termini più generali, le crisi esterne
Il processo di turnaround:
possono derivare da «vincoli» dei contesti
ambientali di riferimento [vincoli di natura: Se decido di risanare l’azienda metto in atto un
politico-legale, socio-culturale (es. cambio processo di risanamento vero e proprio, il
gusti generazioni), economica (es. alti tassi
turnaround:
di inflazione, sui quali non posso incidere) e
tecnologica] • Comporta radicali cambiamenti
gestionali (nella strategia, nella
organizzazione, ecc.) per il ritorno alla
B) LE CAUSE “INTERNE”
creazione di valore
 Sono di tipo «soggettivo» quando dipendono • Richiede l’impegno e il sacrificio di tutti
direttamente da comportamenti errati gli stakeholder, (es. abbassamento
assunti da personale interno all’azienda (in stipendi)
primis, dai manager) per inadeguatezza o • Nel breve termine, implica la gestione di
«cattiva condotta» una fase di «emergenza»
 Sono di tipo «oggettivo» se riguardano • Nel medio-lungo termine, può
difficoltà dell’azienda nella sua interezza, consentire l’avvio di nuove strategie di
come ad esempio in caso di inefficienza rilancio e sviluppo dell’azienda, quindi
gestionale o errata pianificazione o dovrò fare in modo di riequilibrare i
programmazione delle attività rapporti tra conferenti capitale-
risparmio e conferenti lavoro e per
questo spesso si rende necessario ad
Diagnosticare una crisi aziendale: esempio licenziare gente, ridefinire
Per monitorare tutte le cause, sia di matrice l’assetto delle risorse umane...
esterna che interna, il primo elemento da cui
parto per verificare i segnali e i sintomi potenziali
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