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Capogruppo Controllata
Il controllo indiretto:
TECNICA
ORGANIZZAZIONE
ORGANIZZATIVA
TECNICA
MOMENTI GESTIONE ECONOMICA
RILEVAZIONE RAGIONERIA
È presente una struttura rispondente alle esigenze operative, nella fase costitutiva o di
impianto di un’impresa si pongono alcuni problemi organizzativi di grande
importanza, la soluzione dei quali condizionerà per molto tempo la vita e i risultati
dell’azienda. Si riferisce:
Alla localizzazione: è la scelta del luogo o dei luoghi in cui è più conveniente
collocare le unità operative e gli uffici amministrativi dell’azienda, nonché,
nelle imprese industriali (SONO AZIENDE DI PRODUZIONE DIRETTA,
CHE ATTUANO LA TRASFORMAZIONE FISICO-TECNICA), le strutture
produttive.
Fondamentalmente, si sceglie la zona e la soluzione economicamente più
vantaggiosa (EXAMPLEha senso posizionarsi in un luogo isolato a raggio
di km? No, perché non sarebbe economicamente producente per l’azienda,
aumentando i costi di nuovi dipendenti per il trasporto, i mezzi di trasporto,
etc.)
Fra tali fattori si collocano in primo piano i costi di trasferimento (trasporti,
assicurazione, etc.) relativi alle merci, alle materie e ai prodotti e, per le attività
produttive di carattere industriale, i costi di trasformazione.
1. L’impresa può essere localizzata:
In vicinanza dei mercati di approvvigionamento (i beni sono
facilmente deperibili)
In vicinanza dei mercati di sbocco o di vendita (in modo tale da avere
il raggio di azione delle imprese tende ad ampliarsi)
in località intermedie tra i luoghi di approvvigionamento e quelli in
cui l’azienda colloca sul mercato le proprie merci o i propri prodotti.
2. Sono costituiti dalla presenza, in una certa area di ipotetico
insediamento dell’attività:
Di disponibilità di personale dotato delle capacità professionali
richieste dall’impresa;
Di un basso costo del lavoro, fattore che ha recentemente prodotto una
crescita del fenomeno della delocalizzazione produttiva
CONSISTE NEL TRASFERIMENTO DELL’ATTIVITÀ PRODUTTIVA
ATTRAVERSO L’APERTURA DI NUOVI STABILIMENTI O LA
STIPULAZIONE DI ACCORDI DI SUBFORNITURA
Di disponibilità di fonti di energia e di know-how tecnologico e
organizzativo;
Di adeguate infrastrutture, ovvero, un buon sistema di viabilità e di
trasporti, di servici pubblici efficienti, etc.
Di incentivi pubblici, concessi dallo Stato o dagli enti locali per le
iniziative produttive che si installano in certe zone geografiche, e
rappresentati da agevolazioni fiscali (esenzioni o riduzioni d’imposta) e
da agevolazioni contributive (riduzione degli oneri previdenziali).
Le imprese possono dirsi piccole, medie o grandi in base ai vari parametri. Con
ciò si può dire è che le dimensioni aziendali dipendono spesso dal settore
produttivo in cui l’impresa opera. (EXAMPLE: in alcuni settori *industria
automobilistica, i cantieri*, le aziende nascono già con grandi dimensioni, sia
per l’entità de capitali che devono essere mobilitati per la costruzione di tali
imprese, sia per le notevoli economie di scala che caratterizzano questi settori)
È UNA RIDUZIONE DEL COSTO MEDIO DI PRODUZIONE DERIVANTE
DALL’AUMENTO DELLE DIMENSIONI AIENDALI IN TERMINI DI QUANTITÀ
PRODOTTE
Alle dimensioni aziendali si ricollega la scelta della forma giuridica da
adottare: si può dire che le imprese di piccole dimensioni si costituiscono come
ditte individuali; per le iniziative di grandi dimensioni, la forma giuridica più
idonea è quella della società per azioni. L’azienda può anche costituirsi come
società a responsabilità limitata ( forma presa a imprese di notevoli
dimensioni)
Una volta formulato il progetto di avviare una nuova impresa, occorre
verificarne la concreta fattibilità predisponendo un piano operativo, chiamato
business plan
È UN DOCUMENTO CHE INDICA SINTETICAMENTE I CONTENUTI, LE
CARATTERISTICHE E I RISULTATI ATTESI DI UNA INIZIATIVA, DI UN
PROGETTO O DI UN’ATTIVITÀ D’IMPRESA. ESSO PUÒ RIGUARDARE
L’INTERA AZIENDA, UN’AREA DI ESSA O SPEICIFICI PROGETTI
I preventivi d’impianto sono un insieme di elaborazioni rivolte a valutare la
convenienza economica di istituire la nuova impresa. Detto ciò, si passa alla
formulazione dei seguenti preventivi:
1. Il preventivo tecnico: si tratta di un piano degli investimenti a lungo
termine, cioè dei fattori a lento ciclo di utilizzo di cui l’azienda dovrà
disporre per avviare la progettata produzione;
2. Il preventivo economico: ha lo scopo di determinare il risultato
economico d’esercizio con riferimento a un periodo tipico o medio
della vita aziendale. Da questo, nasce la necessità di fare riferimento a
un esercizio-tipo, che esprima le condizioni medie di svolgimento della
gestione.
3. Il preventivo finanziario: ha lo scopo di determinare l’entità dei mezzi
finanziari di varia provenienza che debbono essere inizialmente a
disposizione dell’azienda per poter avviare la produzione.
Il fabbisogno finanziario iniziale non dipende solamente dai beni
strumentali che occorre precostituire (capitali fissi), ma anche dagli
investimenti a breve termine (capitali circolanti) necessari per svolgere
il primo ciclo produttivo.
Il fabbisogno finanziario, può suddividersi in due parti: il fabbisogno
finanziario per capitali fissi, fornito dal preventivo tecnico; e il
fabbisogno finanziario per capitali circolanti, che si ricava dal
preventivo economico tenendo conto di due circostanze.
Il preventivo finanziario deve individuare le fonti di finanziamento alle
quali si potrà fare ricorso per la copertura del fabbisogno che da esso
emerge. Possono essere:
Fonti interne, costituite dal capitale proprio che sarà apportato dal
titolare o dai soci;
Fonti esterne, rappresentate dal capitale di terzi, cioè dal credito che
si potrebbe ottenere sotto forma di prestiti a breve, a medio e a lungo
termine o come credito concesso dai fornitori mediante dilazioni di
pagamento.
Infine, non si deve dimenticare che è opportuno instaurare un
soddisfacente rapporto tra i mezzi propri e il capitale di credito, per
evitare che la gestione economica rimanga soffocata dal peso
dell’indebitamento e d eccessivi interessi passavi.