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1. L’oggetto dell’economia aziendale.

Si identifica assumendo come centro di riferimento le attività economiche svolte dalle aziende.
1. L’economia aziendale ha per oggetto l’ordine economico ossia il sistema degli accadimenti economici di
tutti gli istituti nei quali svolgo attività economica particolarmente rilevante.
2. Si considerano 4 tipi di istituti a cui corrispondono 4 tipo di aziende:
a. Famiglia, azienda familiare di consumo
b. Imprese, azienda di produzione
c. Stato, aziende di pubblica amministrazione
d. Istituti no profit, azienda no profit
3. L’economia studia l’azienda in 2 modi: a) Induttivo (studia i principi teorici) b) Deduttivo (deduce,
prevede). Inoltre studia i processi di: configurazione dell’assetto istituzionale, trasformazione tecnica,
negoziazione, organizzazione e rilevazione.
4.Il sistema degli accadimenti di azienda, riconducibili ai processi di gestione, organizzazione, rilevazione e
informazione.

2. I bisogni e la loro classificazione.

Un bisogno è un desiderio di disporre di un mezzo che elimini uno stato di insoddisfazione. Possiamo
classificare i bisogni secondo:
1. Tipi di sensazione da cui hanno origine (primari, secondari).
2. Motivi che li generano (individuali o collettivi).
3. Momento che si manifestano (presento, futuri).

3. I beni e la loro classificazione.

Il bene è il mezzo attraverso il quale viene soddisfatto un bisogno. I beni possono essere:
a. Liberi: non hanno vincoli, vi sono in quantità illimitata e non hanno valore economico.
b. Economici: sono disponibili in quantità limitata ed hanno valore economico.
c. Diretti: appagano immediatamente un bisogno.
d. Complementari: devono essere combinati per appagare un bisogno.
e. Fungibili: possono essere sostituiti nei processi di produzione.
f. Infungibili: non possono essere sostituiti nei processi di produzione.
g. A fecondità semplice: possono essere utilizzati una sola volta.
h. A fecondità ripetuta: possono essere utilizzati più volte.
i. Materiali: hanno una struttura corporea.
l. Immateriali: non hanno una struttura corporea.
m. Strumentali: beni utilizzati per produrre altri beni.

4. l’attività economica

le persone per soddisfare i bisogni svolgono attività economica ossia l’attività di produzione e di consumo di
beni economici. L’attività economica si svolge secondo una vasta gamma di operazioni tra le quali sono
evidenti le operazioni di trasformazione tecnica, che si svolgono sia per la produzione che per il consumo in
tutti gli ordini di istituti: imprese, famiglie, stato ecc. Le operazioni di trasformazione tecnica sono
operazioni di trasformazione fisica, spaziale e logica delle materie prime, degli impianti, delle conoscenze
ecc. Ad esempio nelle imprese manifatturiere si hanno operazioni di: manutenzione degli impianti,
trasporto, lavorazione e assemblaggio delle materie prime. Nelle famiglie vi possono essere operazioni ad
esempio, pulizia e manutenzione delle abitazioni, dei mobili. Tutti gli istituti svolgono anche operazioni di
negoziazione che si classificano in ragione del oggetto scambiato. Ad esempio hanno ad oggetto beni privati
(auto, libri) disponibilità di mezzi monetari (capitali di prestito) lavoro (prestato dalle persone). Queste
operazioni si svolgono mediante condizioni di scambio e contratti. Altre operazioni nel quale sostanzia
l’attività economica sono: configurazione dell’assetto istituzionale, organizzazione e rilevazione.
La produzione economica (produzione di beni e servizi) non è il fine dell’impresa bensì la funzione
caratteristica che essa svolge nelle economie di mercato, è il mezzo per produrre redditi. Il fine delle
imprese è la produzione di redditi. L’attività economica di produzione si attua con l’impiego di condizioni di
produzione denominate fattori di produzione. Nelle combinazioni produttive delle imprese entrano fattori
del tipo: materie prime, gli impianti, le attrezzature, i beni pubblici e i beni liberi. Le condizioni primarie di
produzione sono: il Lavoro ed il Capitale di risparmio.

5.Gli istituti e le aziende.

Si definiscono istituti quelle società umane che assumono carattere di istituzioni, ossia di regole di struttura
e di comportamento relativamente stabili. Sono istituti: le famiglie, le imprese, i sindacati, lo stato ecc. Un
istituto è duraturo (stabile), come complesso è ordinato secondo proprie leggi di varia specie, è un’unità per
i rapporti che lo costituiscono e tutti i membri hanno un fine comune. Gli istituti sono distinti in 2 insiemi: le
Famiglie (che sono società umane naturali) e le Organizzazioni: sono le collettività orientate al
raggiungimento di scopi specifici e sono dotati da regole di comportamento. L’economia aziendale ha per
oggetto gli istituti in cui l’attività economica è particolarmente rilevante (ricavi, costi, consumi, risparmi,
investimenti). Gli istituti nei quali l’attività economica è particolarmente rilevante sono: famiglie, imprese,
istituti pubblici, istituti no profit.
L’azienda è l’ordine strettamente economico di un istituto, è un’organizzazione stabile di beni e di persone
che attraverso un complesso di operazioni raggiungono uno scopo. Alle 4 classi di istituti corrispondono 4
tipi di aziende:
1. Azienda familiare di consumo e di gestione patrimoniale.
2. Azienda di produzione (impresa).
3. Azienda composta pubblica (azienda di produzione e consumo).
4. Azienda no profit.
Le 4 classi di aziende sono accumunate dal fine generale (soddisfacimento dei bisogni umani) e dal mezzo
costituito dall’attività economica. Per le 4 classi di aziende i fini immediati sono:
1. Azienda familiare: soddisfacimento dei bisogni dei membri della famiglia).
2. Azienda di produzione: la produzione di remunerazioni per i prestatori di lavoro e per i conferenti di
capitale di rischio.
3. Azienda pubblica: produzione e consumo di beni pubblici, oltre che la produzione di remunerazione per i
prestatori di lavoro e per i conferenti di capitale di rischio. L’economia ha per oggetto caratteristico anche
gli aggregati aziendali, ossia insiemi di aziende avvinte da forti relazioni istituzionali che sono soggette ad
un indirizzo strategico. Sono esempio di aggregati aziendali i gruppi economici, i consorzi, le associazioni in
franchising.
LA FAMIGLIA: è un istituto primario ed è caratterizzato da finalità dominanti di ordine sociale, etico
religioso. Il fine economico immediato consiste nell’appagamento dei bisogni delle persone che la
compongono. Gli interessi economici istituzionali (dei membri della famiglia) sono il soddisfacimento dei
bisogni. Gli interessi economici non istituzionali (non membri della famiglia) sono il soddisfacimento dei
bisogni delle persone non membri della famiglia (donna delle pulizie). L’azienda familiare è un’azienda di
consumo e di gestione patrimoniale. Il patrimonio familiare è costituito dal risparmio e l’eredità. I redditi
provengono da prestazioni di lavoro. La famiglia partecipa al finanziamento delle produzioni e dei consumi
degli istituti pubblici mediante il pagamento dei tributi.
L’IMPRESA è un istituto economico sociale con finalità strettamente economiche. Il fine economico
immediato dell’impresa è la produzione di remunerazione. Gli interessi economici istituzionali fanno capo ai
prestatori di lavoro e ai conferenti di capitali di rischio (stipendi, ripartizione dell’utile). Gli interessi
economici non istituzionali sono gli interessi economici dei fornitori, clienti, finanziatori. È impresa un
istituto nel quale alla produzione economica corrisponde il formarmi di costi, ricavi, di entrate e uscita di
mezzi monetari, variazioni di crediti e debiti. L’ordine strettamente economico dell’impresa è l’azienda di
produzione o impresa. Le imprese di produzione hanno processi economici con caratteristiche differenti:
Nelle imprese Industriali vi sono processi di trasformazione fisico-tecnica (acquisto materie prime che
attraverso il processo di trasformazione vengono trasformati in prodotti finiti) e di vendita di beni e servizi.
(produzione diretta).
Nelle imprese commerciali (mercantili) vi sono processi di trasformazione economica nel tempo e nello
spazio. Ad esempio nelle banche si attuano processi creditizi, nelle aziende di assicurazioni sono
caratteristici i processi di negoziazione di rischi (produzione indiretta).
LE AZIENDE COMPOSTE PUBBLICHE: stato, regioni, provincie e comuni sono istituti pubblici territoriali.
Nelle aziende composte pubbliche vi sono processi economici di produzione di beni e servizi pubblici e il
consumo degli stessi. Quindi sono aziende di produzione e di consumo da ciò prende il nome di aziende
composte pubbliche. I fini economici immediati sono: a) appagamento dei bisogni pubblici mediante la
produzione ed il consumo. b) la remunerazione dei prestatori di lavoro. I portatori di interessi economici
primari sono i cittadini i quali si aspettano dallo stato la produzione di beni e servizi pubblici (giustizia,
istruzione). Gli interessi economici non istituzionali, i più importanti fanno capo ai fornitori e ai conferenti
del capitale di rischio. Lo stato si aspetta che tutti i cittadini paghino i tributi cosi da coprire i costi della
produzione di beni e servizi pubblici.
Governance: significa configurare gli organismi e i meccanismi di governo che consentono un’efficacia
azione dei soggetti deputati a governare direttamente e anche i soggetti che potranno governare
indirettamente. In linea di principio, tutti i portatori di interessi dovrebbero partecipare al governo di
istituto. Tutto ciò non sarebbe funzionale, perché’ determinerebbe elevati costi di governo. Per tali motivi,
una sola o al massimo poche categorie di portatori di interessi compongono il soggetto di istituto e
partecipano direttamente alla governance dell’istituto. La struttura di governo è formata da 3 organi:
1. Assemblea degli azionisti, è l’organo supremo di indirizzo generale. 2. Consiglio di amministrazione è
colui che coordina la gestione. 3. Collegio dei sindaci è l’organo interno di controllo che verifica l’operato
dell’organo decisionale, ad esso può affiancarsi un organo esterno di controllo, ovvero il revisore dei conti.
IMPRESE PUBBLICHE: sono istituti di produzione caratterizzati da un capitale conferito totalmente o in
maggioranza da istituti pubblici. Istituti pubblici cui membri sono le persone che traggono vantaggio dal suo
operare.

6. L’azienda come sistema.

L’azienda nel campo dell’economia aziendale viene considerata come sistema economico cioè un insieme di
elementi materiali e immateriali legati da una interdipendenza che fanno un sistema. Inoltre è un sistema:
aperto (perché’ ha continui rapporti di scambio con l’ambiente esterno) dinamico (perché è soggetto a
continui cambiamenti per mantenere l’equilibrio) cibernetico (è dotata di meccanismi di controllo). Il
sistema è quindi considerato un sistema unitario, ma al suo interno vi sono 3 sub sistemi:
1. Organizzativo: riguarda la combinazione di forze materiali e immateriali e personali, dell’istituzione degli
organi e dell’assegnazione delle funzioni aziendali.
2. Decisionali/gestionale: riguarda la gestione, cioè le operazioni poste in essere per raggiungere il fine
aziendale (acquisto beni, finanziamenti ecc.
3. Informativo/rilevazione: riguarda le informazioni, i dati, i documenti ecc.
L’economia aziendale studia il sistema impresa nel suo complesso, mentre ogni sub sistema è oggetto di
altre discipline. Il sistema organizzativo è oggetto di studio dell’organizzazione aziendale. Il sistema
gestionale è studiato dalla tecnica mercantile. Il sistema informativo è studiato dalla ragioneria. La
ragioneria si occupa di rilevazione, rilevare mettere in evidenza ogni operazione di gestione, di ogni fatto
aziendale. Inoltre l’azienda è:
Autonoma (in quanto dotata di potere decisionale)
Duratura (la vita dell’azienda va oltre la vita dei fondatori)
Unita (perché persone, risorse e operazioni formano un sistema unico e interdipendente).
E’ sottoposta al rischio (insolvenza).
E’ sistematica (l’azienda è una realtà che funziona attraverso il vincolo di interdipendenza (spazial,tempor).
Gli elementi oltre ad essere interdipendenti devono essere anche complementari.
E’ un sistema complesso, vi sono tante variabili da cui dipende, ad esempio il logo in cui si trova, non è
prevedibile ma probabile.
Ha funzione sociale importantissima (perché dispone beni e servizi a terzi, fornisce posti di lavoro, partecipa
alla spesa pubica pagando le imposte, è un’opportunità di investimento per i cittadini.
Funzione comune per tutte le imprese sono, procurarsi i mezzi monetari, acquistare i fattori produttivi,
combinare i fattori produttivi, scambiare i prodotti finiti sul mercato, se è orientata al profitto “profit”
sennò “no profit”.

7. La classificazione delle aziende.

Vi sono 2 tipi di aziende:


1. Individuale: vi è un solo titolare di diritti e di doveri, le forma più comune è la ditta che ha 3 segni
distintivi (nome, marchio, insegna) è anche colui che sopporta il rischio cioè l’insolvenza. Il titolare è sia
soggetto d’istituto e sia soggetto economico.
2. Collettiva: che è composta da 6 forme giuridiche divide in:
a) società di persone composta da:
1. Società semplice (s.s). 2. Società in nome collettivo (s.n.c.). 3. Società in accomandita semplice (s.a.s).
b) società di capitali composta da:
1. Società responsabilità limitata (srl). 2. società per azioni (spa). 3. Società in accomandita per azioni. Nelle
società di persone vi è la responsabilità illimitata. Nelle società di capitali vi è la responsabilità limitata. Vi
sono 2 tipi di soci accomandanti (responsabilità limitata) accomandatari (resp. Illimitata). Quando nasce la
società nasce un patrimonio separato da quello individuale, quindi vi è un’autonomia patrimoniale, che può
essere perfetta (pagano i debiti solo con il capitale della società) ed imperfetta (quando i soci devono far
fronte ai debiti anche con il patrimonio personale). La responsabilità dei soci può essere: illimitata
(patrimonio società e individuale) solidale (può pagare il debito anche uno solo dei soci per conto di tutti gli
altri) sussidiaria (se e solo se non basta il patrimonio della società per pagare il debito i creditori possono
rivolgersi al patrimonio personale). Un’altra classificazione delle aziende può essere in base all’attività
svolta: 1. azienda di consumo (famiglia). 2. Di produzione (impresa). 3. Di erogazione.
Le aziende di consumo sono:
- La famiglia, nasce dal desiderio che avvertono 2 persone di sesso opposto di vivere insieme. L’attività che
si svolge è la seguente:
a. selezione e graduazione dei bisogni.
b. acquisizione dei mezzi necessari (lavoro) per soddisfare i bisogni.
c. il consumo dei beni acquisiti cosi da sodisfare il bisogno.
- Associazioni, nascono per iniziativa dei soci i quali devono collaborare per raggiungere il fine comune. Vi
sono 2 tipi di associazioni e sono: associazioni riconosciute (hanno personalità giuridica, autonomia
patrimoniale e possono accettare eredità e donazioni) e non riconosciute (non hanno personalità giuridica).
Per quando riguarda l’attività produttiva può essere economica (azienda) e non economica. -
Consorzi, che sono costituiti da più aziende. Hanno rilevanza esterna quando scambiano sul mercato, non
hanno rilevanza esterna quando producono e consumano per loro stesse.
Le aziende di erogazione si differenziano da quelle di produzione perché’ cedono beni e servizi all’esterno in
forma diversa dal mercato. Si formano negli istituti pubblici e privati, come i vari enti pubblici territoriali, le
università, le fondazioni, le comunità’ di volontariato. L’università, produce conoscenza mediante la ricerca,
e si accumula e si diffonde conoscenza mediate la formazione. Un’ altra classificazione di azienda può
essere fatta in base alle dimensioni: piccola, media o grande, che si dà una valutazione sulla base del
patrimonio, reddito, forma giuridica, numero dei dipendenti ecc.

7.Gli elementi della struttura aziendale sono: 1. combinazioni economiche, 2. assetto istituzionale,
3. Assetto organizzativo, 4. Struttura organizzativa.
- Le combinazioni economiche: l’insieme delle operazioni economiche svolte dalle persone in un istituto
forma le combinazioni economiche generali dell’istituto stesso. Le combinazioni economiche sono parte del
sistema degli accadimenti ossia l’insieme di azioni e di fenomeni che si manifestano nell’azienda. Il sistema
degli accadimenti comprende ad esempio i comportamenti dei clienti, dei fornitori, le negoziazioni di
acquisto e di vendita effettuate dall’azienda ecc. Una speciale categoria di accadimenti e’ rappresentato dal
sistema delle operazioni ossia dal sistema delle attività svolte dalle persone che compongono l’organismo
personale dell’azienda, tali operazioni nel loro insieme formano le combinazioni economiche, produttive,
riguardo ai processi di produzione, combinazioni di consumo riguardano i processi di consumo. Le
combinazioni economiche di un’impresa si articolano in coordinazioni economiche parziali ossia insiemi di
processi caratterizzati da una funzione (fabbricare i prodotti, vendere prodotti, acquistare i mezzi finanziari)
e da un insieme di competenze specialistiche (marketing, progettazione, finanza). Per tutte le imprese
(manifatturiere) le coordinazioni economiche parziali sono riconducibili alle seguenti classi e sottoclassi:
- Configurazione dell’assetto istituzionale.
- Gestione, composta da: Gestione caratteristica (ricerca e sviluppo, fabbricazione, approvvigionamenti,
logistica). Gestione finanziaria (gestione di capitali di rischio, gestione dei debiti di prestito) Gestione
patrimoniale, gestione tributaria, assicurativa.
-Organizzazione.
- Rilevazione.
L’attività di impresa si svolge in 3 grandi aree: la gestione, organizzazione, rilevazione.
La Gestione è il grande insieme di operazioni attraverso le quali l’impresa attua direttamente la produzione
economica: raccoglie i capitali, acquista i macchinari, le materie prime, fabbrica i prodotti e li vende, paga i
tributi. Qui discende la gran parte dei costi e ricavi e di conseguenza il risultato reddituale l’utile o perdita.
Organizzazione: evidenzia la struttura organizzativa dell’impresa nell’assegnare i compiti, le responsabilità’
delle persone, gestire i sistemi di sviluppo delle persone stesse (retribuzione, carriera, formazione).
Rilevazione: consistono nella raccolta, elaborazione, diffusione dei dati necessari per dare buone decisioni e
informare tutti i soggetti interessati nella vita dell’impresa.
La classificazione delle negoziazioni: le combinazioni economiche si effettuano attraverso operazioni di
gestione interna (fabbricazione, rilevazione) e operazioni di gestione esterna gran rilievo sono le
negoziazioni di beni (privati, pubblici) di lavoro, di capitale (di rischio o di prestito). A queste negoziazioni
corrispondono: costi di transazione (quando si svolge una negoziazione ad es scambio di merci, il
compratore ed il venditore sostengono dei costi di attivazione e gestione della negoziazione, es il
commercialista, la convocazione di un avvocato ecc.) asimmetria informativa (è l’informazione che
compratore e venditore hanno ognuno verso l’altro) investimenti specifici (impianti, studi, magazzini),
Forza contrattuale ( un fornitore si trova in una posizione di grande forza contrattuale quando offre un
prodotto non sostituibile e non ha concorrenti).
Le aree della gestione sono: gestione caratteristica, gestione finanziaria, patrimoniale e tributaria.
Le operazioni di gestione possono essere divise in:
- Gestione esterna, è formata da operazioni che, mediante “atti di scambio” mettono in relazione l’azienda
con altri soggetti economici operanti sui mercati di sbocco. Consiste in scambi monetari con i terzi in cui si
manifestano entrate e uscite monetarie es (acquisto materie prime, materiali, beni strumentali). Si
manifestano flussi reali (movimento di beni) e flussi monetari (di denaro).
- Gestione interna: è costituita da processi economico - tecnici di trasformazione che si svolgono
interamente nell’ambito dell’azienda. Es (passaggio delle materie prime dai magazzini ai reparti di
produzione, il trasferimento dei prodotti finiti nei punti vendita ecc). Si manifestano flussi fisici o reali.
- La gestione caratteristica: comprende operazioni relative ai processi di acquisizione dei fattori produttivi a
breve e a lungo ciclo di utilizzo, nonché’ quelli riguardanti i processi di produzione, amministrazione,
vendita, tipici di una data impresa nei quali sono impiegati i fattori acquisiti.
Costi = investimenti= impieghi monetari= formano i debiti di regolamento.
Ricavi= disinvestimenti= recupero mezzi monetari= formano i crediti di regolamento.
- Gestione finanziaria: è formata dalle operazioni di negoziazione, remunerazione e rimborso dei
finanziamenti ottenuti a titolo di prestito e di capitale proprio. Ha il compito di coprire il fabbisogno
finanziario (insieme dei mezzi necessari ad avviare l’impresa e a favorire lo sviluppo). I finanziamenti
ottenuti a titolo di prestito fanno sorgere debiti di finanziamento e comportano il pagamento di interessi
che sono il costo tipico della gestione finanziaria. E’ caratterizzata da 2 classi di negoziazioni:
1.Di capitale proprio: i conferenti di capitale proprio apportano all’impresa mezzi monetari, attendendo una
remunerazione derivante dal reddito d’impresa. 2.Di capitale di prestito il soggetto che lo riceve si impegna
a rimborsarlo entro i tempi prestabiliti e concorda di pagare un prezzo sotto forma di interessi passivi.
- Gestione patrimoniale/accessoria: è formata dalle operazioni di investimento, amministrazione, e
disinvestimento relative ai beni estranei alla gestione caratteristica è capace di produrre redditi
sufficientemente autonomi rispetto a quelli derivanti dalla tipica attività dell’azienda. Le operazioni di
amministrazione dei beni che rientrano nella gestione patrimoniale determinano costi di gestione, come
quelli relativi alla manutenzione dei fabbricati, civili (abitazione e magazzino) e ricavi di gestione come i fitti
sugli stessi fabbricati. Si verifica quando l’impresa dispone di mezzi monetari eccedenti a quelli richiesti
dalla gestione caratteristica. (investe i mezzi monetari eccedenti per produrre redditi).
- Gestione fiscale: è costituita dalle operazioni relative alle imposte su reddito e dalle scelte operate in
relazione alle norme che disciplinano la tassazione del reddito d’impresa. - Gestione assicurativa, e’ una
copertura per l’impresa da rischi specifici (furto, incendio) mediante la sottoscrizione di contratti di
assicurazione. E’ una gestione passiva.
Il significato economico delle aree in precedenza viste si può chiarire analizzando: il profilo reddituale e il
profilo monetario. Analizzando la gestione sotto il profilo reddituale significa indagare sui costi e sui ricavi
come i componenti positivi e negativi del reddito. Da questo punto di vista la gestione caratteristica e la
gestione patrimoniale sono le gestioni attive nel senso che da essi si traggono risultati reddituali positivi
mentre dalla gestione finanziaria e tributaria sono gestioni passive che comportano in linea di principio solo
costi (interessi passivi, tributi). Un resultato reddituale positivo di ottiene quando la somma del reddito
operativo della gestione caratteristica e patrimoniale è superiore agli oneri complessivi della gestione
finanziaria, tributaria producendo utile. Sotto il profilo monetario significa studiare i flussi di entrate e di
uscite monetarie, ciò serve per capire se e come l’impresa è in grado di far fronte con le entrate ai propri
impieghi (le uscite); serve per capire se l’impresa è solvibile.

8. Assetto istituzionale

E’ l’insieme delle norme che disciplinano l’interazione dei vari soggetti di un istituto. Ha come oggetto: le
persone, le prerogative e le modalità utilizzate per soddisfare i propri interessi economici. I portatori di
interessi istituzionali sono: portatori di interessi istituzionali e portatori di interessi non istituzionali.
Soggetto economico e soggetto di istituto coincide quando i membri dell’istituto portano interessi sia
economici che non economici. Soggetto di istituto è composto da tutti i soggetti che hanno interesse
all’istituto, interesse sia economico e non (figli), cioè di persone che non soddisfano solo interessi
economici. In quest’istituto si configura solo il soggetto di istituto. Soggetto economico è composto solo da
soggetti che hanno interesse economico. in un’impresa possono essere i soci, l’amministratore. Queste 2
categorie sono sia soggetti economici sia soggetti d’istituto.
Le principali classi di soggetti (portatori di interessi) nei confronti dell’impresa sono:
1. Prestatori di lavoro: prestano lavoro, tempo, impegno in cambio di un salario.
2. Conferenti di capitale di rischio: conferiscono mezzi monetari a titolo di capitale proprio soggetto al
rischio d’impresa. Hanno diritto agli utili prodotti dall’impresa e in caso di cessione o liquidazione
dell’azienda ha diritto ad una quota del patrimonio che rimane dopo aver pagato tutti i debiti.
3. Conferenti capitali di prestito: apportano mezzi monetari che sono messi a disposizione dell’impresa per
un dato periodo di tempo (banche, imprese)
4. Imprese di assicurazione: coprono rischi particolari (furto, incendi) a fronte di premi.
5. I clienti: acquistano beni prodotti dall’impresa e gestiscono il loro rapporto secondo le molteplici
condizioni di scambio.
6. Lo stato: produce ed eroga beni pubblici e a completamento percepisce i contributi.

9. Assetto e struttura organizzativa

Le operazioni di Organizzazione, comprendono la progettazione dell’assetto organizzativo e la gestione dei


prestatori di lavoro.
La progettazione dell’assetto organizzativo consiste anzitutto nella progettazione della struttura
organizzativa dell’impresa; si definiscono i compiti da svolgere le responsabilità, progettando la struttura
organizzativa si giunge a fari sì che ciascun prestatore di lavoro sappia quale attività’ deve svolgere, a quale
unità organizzativa (reparto, ufficio) appartiene, chi è il suo capo. Complementare alla progettazione della
struttura organizzativa è la progettazione dei sistemi operativi che si suddividono in:
A) sistemi di programmazione attraverso i quali di definiscono le strategie da perseguire e si assegnano a
ciascun organo aziendale e a ciascuna persona gli obbiettivi da realizzare e le risorse disponibili a tal fine.
B. sistemi di gestione del personale che definiscono le regole in merito alle modalità d’ingesso delle
persone, alla loro retribuzione, carriera ecc.
C. La gestione dei prestatori di lavoro (detta anche gestione di personale) si compone di processi di ricerca,
selezione, accoglimento e inserimento del personale; assegnare carichi di lavoro e le mansioni da svolgere,
processi di addestramento di formazione. I sistemi di gestione del personale sono progettati in modo tale
che: a. l’impresa disponga di un organismo personale che sia adatto a svolgere le combinazioni economiche
pianificate. B. le persone siano ben ricompensate e poste in condizioni di crescere personalmente e
professionalmente.
Le combinazioni economiche parziali. Soprattutto le imprese di dimensioni maggiori attuano più
combinazioni economiche parziali ovvero operano in più aree di affari. Si tratta delle imprese che nella loro
vita hanno deciso di compiere mosse di diversificazione aggiungendo alla gamma di prodotti già in
precedenza offerti, una linea di prodotti molto diversa rispetto alle precedenti. Una combinazione
economica parziale è una combinazione prodotto - mercato con propri caratteri distinti rispetto alle altre
combinazioni prodotto - mercato attuate dalla stessa impresa; combinazioni che suscitano costi e ricavi
specifici e quindi un risultato economico parziale. Le imprese che attuano più combinazioni economiche si
chiamano imprese diversificate. Spesso l’articolazione in combinazioni parziali si riflette anche nella
struttura organizzativa che diventa una struttura divisionale ossia una struttura articolata per divisioni. Es:
un’impresa chimica potrebbe articolarsi in: A: prodotti per l’agricoltura, a1) fertilizzanti a2) Antiparassitari.
B: prodotti farmaceutici, b1 Antibiotici ecc.

10. Economicità e condizioni di equilibrio

L’economicità è la capacità dell’azienda di perdurare nel tempo massimizzando l’utilità delle risorse
impiegate ed è anche la capacità di operare senza accumulare perdite. Questo dipende dalle performance
aziendali e dalle condizioni di equilibrio. La performance è composta da: efficacia (è il rapporto tra il
risultato ottenuto e l’obiettivo prefissato) efficienza (è un rapporto matematico tra output/input) e misura
sia la quantità fisica (Q output/Q input), sia l’efficienza economica (ricavi output/ costi input).
Equilibrio economico, i ricavi devono reintegrare i costi (compreso il costo opportunità del capitale)
Equilibrio monetario: l’azienda deve operare secondo equilibrio tra componenti positivi e negativi di
reddito, ma contemporaneamente esser sempre in grado di far fronte agli impegni di pagamento.
Equilibrio reddituale equilibrio tra le componenti positive e negative di reddito. Esprime l’attitudine della
gestione di remunerare con i componenti positivi di reddito tutti i fattori produttivi compresi il capitale di
prestito ed il capitale di rischio. Vi sono diverse qualificazioni che riguardano l’equilibrio reddituale:
1. Il tempo a cui si riferisce l’equilibrio: (lungo e breve periodo) nel primo caso l’equilibrio reddituale di
lungo periodo deve manifestarsi come successione continua di equilibri tra costi e ricavi dei brevi periodi,
anno per anno. Nel secondo caso (breve) l’equilibrio reddituale verrà accertato prendendo in esame la
successione di equilibri tra costi e ricavi che si realizzano durante l’anno. Può succedere che l’azienda
presenti un equilibrio di breve e non di lungo periodo.
2. Oggetto di riferimento: l’equilibrio reddituale può riferirsi sia alla singola azienda e anche al gruppo
aziendale. Nel primo caso si parla di equilibrio aziendale, nel secondo caso di equilibrio superaziendale o di
gruppo. Quest’ultimo può essere inteso in 2 modi: a) l’azienda si dice “economica in funzione del gruppo”
quando essa riesce ad essere autosufficiente solo entro il gruppo, se essa operasse fuori dal gruppo
avrebbe problemi di sopravvivenza (finanza, ricerca e sviluppo). b) l’azienda si dice “economica in funzione
del gruppo”, quando, pur non conseguendo l’equilibrio reddituale viene mantenuta in vita perché’ offre
opportunità o vantaggi per le altre aziende (promozione culturale, di immagine o di formazione)
Equilibrio istituzionale quando tutti i soggetti che compongono un istituto condividono i valori e gli ideali, e
ricevono benefici equi ai contributi forniti. Esso è un equilibrio di lungo periodo ed è caratterizzato da:
1. Durabilità, gli individui che operano all’interno dell’istituto si aspettano che esso perduri nel tempo.
2. Autonomia, libertà di scegliere i fini e le modalità di governo.
Congruità dei prezzi-costo e dei prezzi-ricavo: è necessario verificare che i risultati soddisfacenti siano stati
conseguiti non grazie a condizioni esterne favorevoli. La gestione finanziaria gioca cosi da volano tra la
dinamica reddituale e la dinamica monetaria, compensando i periodi in qui si determinano squilibri
monetari con quelli in qui si manifestano eccedenze di cassa.

11. Il Reddito

Il reddito è l’incremento (utile) o il decremento (perdita) che il capitale subisce in un determinato periodo
(esercizio amministrativo annuale, frazioni di esercizio) per effetto delle operazioni di gestione.
Sistema dei valori positivi (ricavi) o negativi (costi) di competenza di un dato periodo. A secondo del periodo
possiamo distinguere tra:
1.Reddito totale, riferito all’intera vita dell’impresa.
2.Reddito d’esercizio riferito all’esercizio amministrativo 01/01 al 31/12.
3.Reddito infra annuale (trimestre o semestre) riferito a una frazione di un esercizio.
Il reddito d’esercizio
- E’ una grandezza flusso che esprime la variazione del capitale che si è prodotta in un determinato periodo
di tempo per effetto delle operazioni di gestione.
- La sua misura è calcolata facendo la differenza tra costi e ricavi.
- Come sistema di valori positivi (ricavi) e negativi (costi) di reddito di competenza dell’esercizio evidenzia
analiticamente le cause economiche (ricavi e costi) della ricchezza creata o distrutta nel corso di un
esercizio.
Finalità della determinazione del reddito d’esercizio:
1. Controllo di gestione (valutazione dell’economicità e dell’efficienza).
2. Confronti nel tempo e nello spazio.
3. Quantificazione dei dividendi da distribuire.
4. Comunicazione economica verso gli stakeolder (finanziatori, fornitori ecc) i quali regolano i propri
rapporti con l’impresa anche sulla base dell’andamento economico-finanziario di questa. (liquidità, solidità
solvibilità).
La Competenza economica. La corretta determinazione del reddito riferito ai singoli esercizi amministrativi
presuppone il rispetto del principio di competenza economica. Alle componenti di reddito oggettive,
costituite dai costi e dai ricavi misurati da variazioni finanziarie e relative ad operazioni che hanno trovato
completo compimento nell’esercizio, è necessario aggiungere quelle componenti soggettive (valori
congetturati e stimati) che sono relative ad operazioni ancora in corso di svolgimento alla data di chiusura
dell’esercizio e quelle che, pur riferibili alla produzione realizzata nel periodo, non hanno dato luogo a
variazioni finanziarie. A prescindere dalla manifestazione finanziaria un costo è di competenza di un
esercizio se si riferisce ad un fattore produttivo il qui utilizzo o consumo ha causato ricavi nel corso
dell’esercizio, analogamente, un ricavo è di competenza di un esercizio se è stato conseguito in
conseguenza dell’utilizzo o consumo di un fattore produttivo in quell’esercizio.
Le ipotesi e le stime, nel bilancio vi sono i seguenti valori:
1. Certi derivanti da misurazione oggettiva (denaro in cassa, debiti v/fornitori).
2. Congetturati derivanti da interpretazione della realtà (ammortamenti, rimanenze, riserva economica).
3. Stimati (derivati da soggettiva approssimazione alla realtà (crediti, fondi rischi).
Reddito come sistema dei valori.
Nella determinazione del reddito di esercizio rientrano, oltre ai costi e ai ricavi monetari (costi di acquisto e
ricavi di vendita) anche i costi e i ricavi non monetari (quote di ammortamento, accantonamento ai fondi e
rischi, rimanenze ecc) attraverso opportune scritture contabili di assestamento, di rettifica (o storno) e di
integrazione di costi e ricavi, si correla il costo della produzione (costo dei fattori consumati) al valore della
produzione.
Differenti nozioni di redditi.
Reddito contabile: ottenuto applicando criteri di valutazione costanti nel tempo.
Reddito di bilancio: ottenuto applicando criteri di valutazione previsti dalla normativa civilistica e fiscale
urgente.
Reddito gestionale: ottenuto applicando criteri di valutazione adeguati per misurare il reale andamento
economico della gestione.
Reddito depurato dall’inflazione: ottenuto applicando criteri idonei a correggere le distorsioni derivanti
dall’inflazione.

12. l’ambiente.

E’ il contesto economico, sociale in cui opera l’impresa. Diviso in: mercati, settori (insieme omogeneo di
aziende legati da relazioni di interdipendenza), politiche monetarie - economiche finanziarie. L’ambiente
non economico comprende il diverso “sistema dei valori” (normativa giuridica, clima, territorio, tecnologia.)
l’ambiente non economico comprende ad esempio, la normativa giuridica, il clima, il territorio. Un
elemento fondamentale del sistema economico e’ il sistema competitivo. Il sistema competitivo è lo spazio
economico popolato da clienti, fornitori e concorrenti nei quali l’impresa si presenta con il suo prodotto.
Uno dei modelli piu’ importanti è la strategia allargata: in ogni settore la concorrenza non coinvolge solo le
imprese appartenenti al settore stesso ma è allargata a: clienti, fornitori, potenziali entranti/ produttori di
beni sostituti. I cambiamenti che posso o avvenire sono: a. dinamiche congiunturali (breve periodo). B.
dinamiche strutturali interne irreversibili.

13. Strategia

E’ l’insieme delle mosse necessarie per realizzare determinati scopi definiti in precedenza dalla strategia
stessa. Essa si compone di 2 elementi fondamentali:
1. Orientamento strategico di fondo (osf): insieme di idee guida di lavori e di atteggiamenti che definiscono
l’identità dell’impresa. Esso riguarda: che cosa fa o vuole fare? Perché lo fa o lo vuole fare? Come lo fa o lo
vuole fare?
2. Indirizzi strategici definiscono in quali arene competitive l’impresa intende operare, e come far fronte
alla concorrenza.
Il sistema di pianificazione strategica. Processo mediante il quale vengono definiti gli obiettivi, le politiche e
le diverse combinazioni economiche. Si tratta di stabilire dove l’impresa intende operare, quali obiettivi
intende perseguire ecc.
Il sistema di programmazione e controllo. Esso riguarda: le unità organizzative; gli obbiettivi; risorse.
-Programmazione, processo che individua le azioni da attuare in un periodo stabilendo le risorse da attuare
e i compiti dei vari responsabili. Il risultato di questo è la definizione del budget.
Le strategie competitive di base sono:
1.leadership di costo, costi piu’ contenuti rispetto ai concorrenti.
2.Differenziazione su un target ampio incorporare gli attributi differenziati degli acquirenti in un offerta di
prodotto.
3. Strategie di focalizzazione concentrarsi su una nicchia di mercato ben definito.

15. Aggregati aziendali

Sono: unioni, coesioni, accordi tra aziende per realizzare scopi specifici ed economici. Le varie forme di
aggregati aziendali hanno diversi caratteri:
1. Unicità o pluralità di azienda. 2. Unitarietà o meno del soggetto economico. 3. Relazione tra le diverse
combinazioni economiche. Si configurano le seguenti classi di aggregati:
1. Gruppi economici, composti da:
A) gruppi privati e pubblici di aziende di produzione.
B) le joint venture.
C) gruppi di gestioni patrimoniali familiari.
Si ha un gruppo economico quando più imprese appartenenti a soggetti giuridici diversi sono governati da
un unico soggetto economico. l’aggregazione di aziende nella forma del gruppo economico e’ caratterizzata
dal fatto che l’unico soggetto economico ha potestà di governo economico estesa a tutte le scelte di tutte le
aziende del gruppo. Dal punto di vista della struttura giuridica formale i gruppi possono configurarsi
secondo strutture molto varie; con o senza “società capogruppo”; con società capogruppo di varia
configurazione giuridica sono (capogruppo “finanziarie”, “operative” e miste) spesso per le capo gruppo
finanziarie si una la denominazione holding (Società finanziaria che detiene la maggioranza delle azioni e il
controllo di un gruppo di imprese) e corrispondente vi è il gruppo con “struttura ad holding”. Una forma
particolare di gruppo economico si configura quando due o più aziende di produzione danno vita ad una
combinazione economica congiunta mantenendo relativamente autonome le altre combinazioni
economiche. La nuova combinazione economica (detta joint venture) può coincidere con una nuova
azienda il cui soggetto economico è composto dall’insieme delle persone che compongono i soggetti
economici delle aziende che l’hanno originata. La peculiarità di queste forme di aggregazione sta nel fatto
che non tutte le combinazioni economiche hanno un soggetto economico comune; a comunanza di
soggetto economico è solo parziale. L’aggregazione nella forma di joint venture spesso ha carattere di
aggregazione temporanea; si dice che l’aggregazione si forma per la realizzazione di un progetto cui le
aziende originanti concorrono con condizioni di produzione complementari e dal quale si attendono
risultati congiunti non convenientemente perseguibili autonomamente. I gruppi economici possono
formarsi anche attorno al nucleo di una famiglia quando vi sono gestioni patrimoniali particolarmente vasti.
2. Associazioni formali divisi in:
A) Consorzio: aggregato di più aziende che si aggregano per svolgere in comune una coordinazione parziale
quali, acquisto, vendita, ricerca e sviluppo. Alla formula del consorzio ricorrono frequentemente gli istituti
pubblici territoriali, formando consorzi per l’erogazione d’acqua, per l protezione ambientale ecc.
B) Cartello, insieme di aziende che si associano per attuare politiche e programmi comuni per ridurre la
pressione competitiva. E’ tipicamente composto da aziende concorrenti con prodotti scarsamente
differenziati. Livelli molto elevati di competizione realizzate attraverso le cosiddette guerre di prezzo
possono portare alla rovina le aziende più deboli e a posizione monopolistiche le aziende più forti.
C) Franchising: sono composti da un’azienda centrale (franchisor) e da un elevato numero di aziende da
esso collegate. Trasferisce alle associate il diritto d’uso di un marchio comune e un insieme di conoscenze
tecniche, organizzative e gestionali; mentre le aziende associate si impegnano a rispettare le modalità di
svolgimento delle combinazioni economiche stabilite dall’azienda centrale.
D) Associazioni in accordi quadro. Tra le aziende in rapporti di fornitura particolarmente complessi si
possono costituire aggregati formali mediante la stipulazione di accordi quadro sotto forma di contratti. Tali
contratti definiscono le condizioni di scambio di lungo periodo (prezzi, tempi di consegna, volume, qualità)
e anche le modalità di svolgimento delle operazioni interne delle aziende in relazione allo scambio
(caratteristiche delle materie prime, cicli di lavorazione). Si tratta di contratti che includono esplicite
condizioni di continuità, esclusività’ e reciprocità.
3) Associazioni informali, sono aggregati di aziende non rilevanti dal punto di vista giuridico ad es:
A). Le reti di sub fornitura, sono composte da un’azienda principale con combinazioni economiche
fortemente esternalizzate e da un numero vario di aziende fornitrici caratterizzate dal fatto che gran parte
della loro attività economica trova sbocco in tale rapporto di fornitura e si svolge secondo modalita’ di fatto
in larga misura determinate dall’azienda principale.
B) distretti che sono vasti insiemi di imprese connessi da relazioni di mercato e di settore coalizzati nella
stessa e ristretta area geografica.
C) costellazione di aziende, numero ridotto di aziende di dimensioni omogenee con combinazioni
economiche complementari e autonome. Sono contemporaneamente identificati da un “prodotto” e da
un’area geografica come i mobili di Cantù’, i panni di Prato ecc.
Aggregati intraziendali: sono una pluralità di combinazioni economiche aggregate in una stessa entità’
giuridica e in un'unica impresa. Si parla di:
a) Azienda multiunità inglobano piu’ unità di trasformazione tecnica o commercializzazione relativamente
autonome. Sono le aziende che cercano di sfruttare le economie di scala.
b) Aziende integrate verticalmente, hanno combinazioni economiche parziali connesse in “sequenza” per
cercare di sfruttare le economie di transazione.
c) Aziende diversificate con combinazioni economiche parziali identificate da prodotti destinati a mercati
distinti in quanto soddisfano differenti classi di bisogni.

16. IL Capitale.

• Il capitale non si presta ad una definizione poiché assume configurazioni differenti a seconda delle finalità
della determinazione e dei diversi criteri scelti per valutarne gli elementi costituitivi (indeterminatezza del
concetto di capitale)
• Capitale di liquidazione per stralcio risulta dall’applicazione di criteri di valutazione strumentali alla
misurazione del valore di realizzo delle attività e di estinzione delle passività
• Capitale economico è “un valore unico risultante da un complesso apprezzamento della capacità di
reddito dell’impresa” la cui misura dipende dalle ipotesi poste a base del calcolo e dal metodo di
valutazione adottato.
• Capitale di funzionamento Fondo di valori che esprime la misura e la composizione del patrimonio di
un’impresa in un dato momento. Si determina applicando criteri di valutazione strumentali alla misurazione
del reddito d’esercizio. Si compone di fattori produttivi (generici e specifici) che presentano una riserva di
utilità (impieghi), costituiti da attività finanziarie (liquidità, crediti di regolamento e di finanziamento) ed
economiche (costi sospesi), e fonti di finanziamento proprie (capitale netto) e di terzi (debiti di
finanziamento e di regolamento) utilizzate per la loro acquisizione.

17. Il Patrimonio

Si può definire come l’insieme dei beni a disposizione del soggetto economico in un determinato momento.
Gli elementi che compongono il patrimonio possono avere segno diverso:
POSITIVO, per gli elementi attivi (fabbricati, merci, crediti ecc).
NEGATIVO, per gli elementi passivi (debiti). Gli elementi del patrimonio vengono classificati:
IMPIEGHI (attività) secondo la loro destinazione. FONTI (passività) secondo la loro provenienza.
Gli impieghi si dividono in:
a) attivo immobilizzato, formato dai beni che sono destinati a rimanere per lungo tempo nell’azienda
mantenendo la loro utilità per più anni;
b) attivo circolante formato da quei beni destinati alla vendita, al
consumo o alla produzione ed esauriscono la loro utilità in tempi brevi.
Esso si divide in: -rimanenze, -crediti, attività finanziarie che non
costituiscono immobilizzazioni. - Disponibilità liquide.
Le FONTI possono essere:
A titolo di Capitale proprio coincidono con l’importo del patrimonio netto.
A titolo di Capitale di debito, coincide con le passività. E’ composto da i debiti a breve (passività correnti) ed
i debiti a lungo termine (passività consolidate). Ci sono 4 diversi tipi di valutazione per valutare un bene e
sono:
1. Valore nominale, usato per valutare i beni già espressi in moneta.
2. Presunto valore di realizzo, usato per i crediti e le cambiali attive quando si presume di non poter
riscuotere l’intero importo.
3. Costo storico, si usa per quei beni ad utilità pluriennale, materiali e immateriali il cui valore deve essere
ridotto annualmente in relazione alle residue possibilità di utilizzo.
4. Costo di acquisto o produzione, si usa per valutare materie prime, prodotti finiti e merci.

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