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CAPITOLO 1
Economia aziendale definizione: studia le condizioni e le modalità di svolgimento dei processi di produzione economica
posti in essere dalle aziende di ogni specie.
Osserva e interpreta lo sviluppo delle attività aziendali.
Non si basa su leggi, in quanto scienza economica studia a servizio delle persone e non il contrario.
Al centro di un azienda c’è l’uomo. Studia le aziende e poi propone soluzioni particolari (cioè specifiche) o generali, atte
a favorire dei miglioramenti, basate sulle logiche coerenti delle varie istituzioni.
L’economia aziendale è una scienza sociale economica (pongono attenzione sulle persone che fanno funzionare
l’oggetto di osservazione delle scienze); guarda le singole aziende classificandole.
È una scienza autonoma nata nel 1926 (Gino Zappa “tendenze nuove negli studi di ragioneria”), in precedenza si trattava
di studi di ragioneria (nel medioevo in Italia è stato inventato lo strumento contabile…) , è scienza unitaria che guarda gli
aspetti gestionali e organizzativi. Precursori: Francesco Marchi, Giuseppe Cerboni , Giovanni Rossi (simili), Francesco
Villa, Fabio Besta.
Dal 1926 ci sono stati molti cambiamenti, ma i principi di base sono rimasti gli stessi.
Bisogna studiare la gestione, organizzazione e rilevazione di un’azienda, il tutto con complementarità. Si condizionano a
vicenda. Questa visione di insieme all’estero non era compresa fino a poco tempo fa.
Nel tempo è mutato il contesto economico e le modalità operative, questo ha incrementato le ricerche per poi delineare
nuovi paradigmi e fornire risposte efficaci agli operatori aziendali.
Gli Istituti sociali (prof Masini anni 70, Bocconi di Milano):
Le aziende prima di diventare tali sono un istituto sociale.
Forme di collaborazione tra persone che danno vita a società umane o a gruppi aventi regole e strutture di
comportamento sufficientemente stabili nel tempo(durabilità). Esempio: famiglia,stato,comunità religiose,imprese,
associazioni, fondazioni; può essere creata per soddisfare bisogni di ogni tipo: economici, sociali.
Si devono soddisfare i bisogni sia di chi crea l’idea e di chi le mette in atto(lavoratori).
Perché possa parlarsi di istituto in senso proprio occorre che le forme di collaborazione tra le diverse persone diano vita
a società umane o a gruppi aventi regole e strutture di comportamento stabili.
Spesso sono condizionati da regole derivanti dal diritto positivo,che tendono a configurare un reticolo di norme atte a
dare adeguata stabilità ai rapporti.
Se in un istituto sociale guardo prettamente gli atti economici parlo di azienda. Azienda per definizione è l’insieme di
accadimenti economici che incidono sulla vita e sullo sviluppo degli istituti sociali.
L’università pubblica è un’azienda.
Definizioni di azienda:
• Coordinazione economica in atto istituita e retta per il soddisfacimento dei bisogni umani (Zappa, 1927)
• Istituto economico destinato a perdurare che, per il soddisfacimento dei bisogni umani, ordina e svolge in continua
coordinazione la produzione o il procacciamento e il consumo della ricchezza (Zappa, 1957)
Caratteri della azienda:
• Unicità: ogni azienda è un fenomeno economico unico e non ripetibile, questo è determinato dal fatto che è composto
da persone. Le quali agiscono per uno specifico contesto aziendale, producendo variazioni sull’intero sistema
d’azienda non replicabili in contesti differenti.
• Unità economica : l’azienda funziona solo se si trova un punto di interesse comune a tutti coloro che lavorano in
quella azienda. Obiettivi comuni.
• Autonomia economica: la gestione aziendale è indirizzata e svolta per il più conveniente perseguimento di fini
determinati in via autonome (e autosufficiente, cioè l’azienda non deve dover ricorrere a terze economie) dalle persone
del gruppo che si interessano dell’amministrazione dell azienda. Se non c’è autonomia economica non si può parlare
di azienda.
• Durabilità: un azienda ha obiettivi non effimeri. È un azienda se ha finalità di medio lungo termine
In sintesi
• Tutti i caratteri presentano nessi di complementarietà.
• Le aziende sono orientate al raggiungimento di fini propri, che travalicano i fini delle singole persone componenti
l’istituto (unicità e unitarietà).
• Le aziende operano in via autonoma assumendo un orizzonte temporale di lungo termine (autonomia e durabilità),
tendendo a mantenere l’autosufficienza economica mediante il costante raggiungimento di adeguati equilibri
gestionali.
Un azienda ha come fine fondamentale il soddisfacimento di bisogni umani, il mezzo per tale soddisfacimento sono
risorse economiche (di tipo personale come lavoro, o non personali come risorse materiali, immateriali, beni o servizi,
risorse monetarie. ) Tali bisogni sono definibili anche come beni economici, in quanto la loro disponibilità in natura in
quantità limitata gli assegna un valore che dipende dalla loro utilità, scarsità o abbondanza.
Esempi di valore: (è applicabile a tutto in azienda)
1. Valore di scambio: il valore che attribuisco a un bene al momento stesso dello scambio, incontra esigenze dell
acquirente e del venditore.
2. Valore d’uso: valore attribuito a un bene in funzione dell’utilizzo che intende farne il soggetto che lo possiede. Può
essere superiore o inferiore al prezzo di acquisto.
3. Valore di produzione: quanto è costato produrre quel bene all’ azienda di produzione.
Possono essere distinte due differenti connessioni tra i bisogni e l’attività economica posta in essere per il
soddisfacimento:
-> se l’impiego delle risorse economiche è effettuato in via diretta si parla di attività economica di “consumo”
( acquisizione delle risorse necessarie per soddisfare i bisogni e ottenimento dei mezzi monetari necessari per acquisire
tali risorse).
-> se l’attività economica volta al soddisfacimento dei bisogni è realizzata in via indiretta si parla di attività economica
di “produzione” ( produzione e successiva cessione di risorse economiche- beni o servizi). In sintesi l’attività economica
si esplica in operazioni di produzione e di consumo di beni economici.
Il sistema aziendale:
Logica interpretativa dei sistemi aziendali: ogni volta che modifico qualcosa all’interno di un azienda questo produce un
cambiamento su tutti gli altri elementi.
Infatti l’azienda è un sistema, cioè un insieme di elementi tutti legati tra loro. Ogni elemento ha significato solo nelle
relazioni che lo congiungono agli altri, ha significato nel complesso di cui è parte. Mai da solo.
I caratteri del sistema aziendale:
• Carattere sociale: il centro dell’attenzione è sulle persone. Ordine economico di istituti di varia specie, nei quali
assumono un ruolo centrale le persone e il soddisfacimento dei loro bisogni.
• Sistema aperto: deve relazionarsi con l’ambiente economico di cui fa parte. L’azienda opera continuamente mediante
la realizzazione di operazioni di scambio con l’ambiente economico di cui è parte complementare. (Riceve input e
output di varia specie).
• Sistema complesso: non posso sapere che da un certo input otterrò un determinato output, le diverse molteplicità di
elementi che lo formano lo rendono complesso nel funzionamento. Essendo l’azienda un sistema complesso, per
rendere l’analisi più agevole possiamo ricorrere alla scomposizione in sotto-sistemi che presentano caratteri di relativa
autonomia dall’azienda unitaria. Si possono individuare diverse tipologie di scomposizioni; un esempio è la
scomposizione in tre momenti dell’amministrazione economica delle aziende. In questo caso potremmo individuare:
-Gestione: insieme delle operazioni per la produzione economica. Cosa fa l’azienda (aspetto oggettivo
dell’amministrazione aziendale).
-Organizzazione: affronta le problematiche correlate alla suddivisione dei compiti e delle funzioni tra le persone che
operano in azienda (aspetto soggettivo dell’amministrazione aziendale).
-Rilevazione: i processi di informazione e controllo relativi agli accadimenti aziendali (aspetto cognitivo
dell’amministrazione aziendale).
[esempio: Aree funzionali di management, qui si svolgono le operazioni caratteristiche, integrative e di controllo e
informazione]
• Sistema dinamico: le aziende evolvono incessantemente, perché per funzionare deve per forza modificarsi nel tempo.
• Sistema finalistico: il fine ultimo deve essere individuato in modo comune.
1.3 Aziende composte= aziende di erogazione che sviluppano,congiuntamente alle attività volte al consumo, specifiche
attività di produzione finalizzate allo scambio di mercato. Vi è distinzione tra:
-aziende composte pubbliche: pertengono allo stato e ad altri istituti pubblici territoriali (regioni, province ecc); alla
produzione dei servizi pubblici si affiancano a volte produzioni destinate a essere cedute sul mercato.
-aziende composte private: svolgono, in via accessoria rispetto all’attività principale, attività di produzione per lo
scambio ( es società sportiva che magari possiede in loco un ristorante, i ricavati saranno usati per lo sport )
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