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Compendio di
Diritto
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internazionale privato gi
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e processuale
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e di adattamento, totale o parziale con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i Paesi.
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Parte Prima
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Il sistema di diritto internazionale privato
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Capitolo 1
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vato.............................................................................. » 18
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Capitolo 2
Il funzionamento del d.i.p. e i limiti all’applicazione della norma straniera
t
2.6 I limiti all’applicazione della norma straniera richia-
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mata............................................................................ » 35
ol
2.7 La costituzionalità della norma straniera..................... » 36
gi
2.8 Il limite dell’ordine pubblico........................................ » 37
2.8.1 Nozioni introduttive..................................................... » 37
ag
2.8.2 Le caratteristiche dell’ordine pubblico......................... » 37
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2.10 La reciprocità............................................................... » 40
Schemi riepilogativi................................................................. » 41
od
.m
Parte Seconda
I singoli istituti
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Capitolo 1
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Capitolo 2
Le persone giuridiche
Capitolo 3
Il matrimonio
t
3.4.1 Aspetti generali............................................................ » 64
i.i
3.4.2 La trascrivibilità del matrimonio tra persone dello
ol
stesso sesso................................................................. » 65
gi
3.5 I rapporti personali e patrimoniali tra coniugi............. » 67
3.5.1 I rapporti personali...................................................... » 67
ag
3.5.2 I rapporti patrimoniali................................................. » 68
i.m
teria matrimoniale....................................................... » 75
w
Schemi riepilogativi................................................................. » 77
w
Capitolo 4
w
La filiazione
Capitolo 5
L’adozione
t
stero............................................................................. » 99
i.i
5.4.3 L’adozione di minori stranieri da parte di residenti in
ol
Italia............................................................................. » 100
gi
5.5 La giurisdizione in materia di adozione....................... » 102
5.6 Il riconoscimento dei provvedimenti stranieri di ado-
ag
zione............................................................................ » 103
i.m
Capitolo 6
Protezione degli incapaci e obblighi alimentari
.m
w
Capitolo 7
Successioni e donazioni
t
7.9 Le donazioni................................................................ » 128
i.i
7.9.1 Nozioni introduttive..................................................... » 128
ol
7.9.2 La capacità di donare.................................................. » 130
gi
7.9.3 La giurisdizione e il riconoscimento dei provvedimenti
stranieri....................................................................... » 130
ag
Schemi riepilogativi................................................................. » 131
i.m
Capitolo 8
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ti stranieri.................................................................... » 141
Schemi riepilogativi.............................................................. » 142
Capitolo 9
Le obbligazioni contrattuali
9.1 Le obbligazioni contrattuali in genere......................... » 143
9.2 La disciplina convenzionale......................................... » 145
9.2.1 Nozioni introduttive..................................................... » 145
9.2.2 I limiti alla facoltà di scelta.......................................... » 147
9.2.3 Ordine pubblico ed esclusione del rinvio...................... » 147
9.2.4 La validità formale e sostanziale del contratto e le
questioni di incapacità................................................. » 147
8 Indice
generale
Capitolo 10
Le obbligazioni non contrattuali
t
10.2.1 Nozioni introduttive..................................................... » 157
i.i
10.2.2 La cambiale tratta e il vaglia cambiario...................... » 158
ol
10.2.3 L’assegno..................................................................... » 159
gi
10.2.4 Gli altri titoli di credito................................................. » 159
10.3 La rappresentanza volontaria...................................... » 159
ag
10.4 Le obbligazioni nascenti dalla legge............................ » 161
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Parte Terza
Il diritto processuale civile internazionale
Capitolo 1
La giurisdizione
t
1.8.3 Competenze esclusive.................................................. » 184
i.i
1.8.4 Competenze speciali.................................................... » 185
ol
1.8.5 Competenze imperative............................................... » 185
gi
1.8.6 La scelta della giurisdizione......................................... » 186
1.8.7 Il difetto di giurisdizione.............................................. » 186
ag
1.8.8 La litispendenza........................................................... » 187
i.m
Capitolo 2
od
Il giudizio
.m
Capitolo 3
Efficacia di sentenze ed atti stranieri
t
nione europea............................................................. » 215
i.i
3.7 Il riconoscimento dei lodi stranieri.............................. » 216
ol
3.8 Il riconoscimento delle sentenze canoniche di nullità
gi
del matrimonio............................................................ » 217
3.8.1 Nozioni introduttive..................................................... » 217
ag
3.8.2 Il procedimento di delibazione avanti alla Corte di Ap-
i.m
pello............................................................................. » 217
Schemi riepilogativi.............................................................. » 219
ul
Capitolo 4
od
Capitolo 5
Le controversie di modesta entità e le procedure di insolvenza
t
5.1.7 Impugnazione e riesame della sentenza...................... » 237
i.i
5.2 Le procedure di insolvenza.......................................... » 237
ol
Schemi riepilogativi................................................................. » 240
gi
ag
Bibliografia essenziale............................................................. » 245
i.m
Appendice
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Normativa
od
t
i.i
ol
Il sistema di diritto
gi
ag
internazionale privato
i.m
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od
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w
w
w
w
w
w
.m
od
ul
i.m
ag
gi
ol
i.i
t
Capitolo 1
Il diritto internazionale privato
Percorso di lettura
In questo capitolo introduttivo saranno illustrate la nozione, l’oggetto e le
fonti del diritto internazionale privato, soffermandoci, altresì, sulla funzio-
ne e struttura delle norme in esso contenute.
In particolare, si prenderà in esame la fonte consuetudinaria della lex mer-
t
i.i
catoria, che consiste in un sistema di norme nate spontaneamente tra gli
appartenenti a determinati settori commerciali.
ol
Per comprendere la struttura delle norme di diritto internazionale priva-
gi
to è necessario, altresì, un cenno ai criteri di collegamento, che indicano
quell’aspetto del rapporto che il legislatore ritiene determinante ai fini
ag
dell’individuazione dell’ordinamento straniero da richiamare.
i.m
ul
to
.m
gole con le quali uno Stato individua il diritto applicabile alle fattispecie
w
L’espressione diritto internazionale provato è stata utilizzata per la prima volta dal giurista
statunitense Joseph Story nel Commentaries on Conflict of Laws del 1934 in relazione ai con-
flitti di legge tra i diversi Stati ricompresi nella struttura federale (Ballarino).
t
tore delle fattispecie ricollegabili ad ordinamenti di altri Paesi.
i.i
Ogni ordinamento statale ha il proprio diritto internazionale privato; do-
ol
tandosi di proprie regole, ogni Paese stabilisce autonomamente in che mi-
gi
sura e secondo quali modalità intende aprirsi agli altri ordinamenti giuridici
per la regolamentazione dei rapporti che presentano elementi di estraneità.
ag
L’esistenza di una pluralità di sistemi di diritto internazionale privato, e
i.m
t
– la cooperazione nell’assunzione dei mezzi di prova;
i.i
– un accesso effettivo alla giustizia;
ol
– l’eliminazione degli ostacoli al corretto svolgimento dei procedimenti
gi
civili, se necessario promuovendo la compatibilità delle norme di proce-
dura civile applicabili negli Stati membri;
ag
– lo sviluppo di metodi alternativi per la risoluzione delle controversie;
i.m
transnazionale della controversia, ossia l’esigenza che una parte sia domicilia-
od
di atti e strumenti adottati dalle istituzioni sulla base dell’art. 81 TFUE (già
art. 65 TCE), al quale si affiancano disposizioni sparse in altri strumenti e
atti adottati, fondati su norme diverse del trattato, e principalmente sull’art.
114 TFUE (già art. 95 TCE), che disciplinano la legge applicabile, la giurisdi-
zione e il riconoscimento delle sentenze, l’assistenza giudiziaria (Bariatti).
singoli Stati e che regolano i rapporti tra di essi nell’ambito della comunità
internazionale.
In altri termini, il diritto internazionale privato opera all’interno degli
Stati, perché regola esclusivamente fattispecie a rilevanza interna, mentre
il diritto internazionale pubblico opera al di sopra di essi, in quanto regola
i rapporti intercorrenti tra gli Stati membri della comunità internazionale.
t
delimitare l’ambito di applicazione del diritto interno e nel richiamare,
i.i
se necessario, le norme di diritto straniero. Esso opera, in effetti, come
ol
una «valvola che mette in collegamento il nostro con gli altri ordinamenti»
gi
(Armellini). ag
Questa funzione emerge soprattutto se si prendono in esame le caratte-
ristiche delle norme di d.i.p., che rendono possibile la circolazione dei valori
i.m
t
– fonti internazionali o esterne. Sono costituite dai numerosi trattati in-
i.i
ternazionali cui l’Italia ha aderito, che dettano regole uniformi per evita-
ol
re il rischio che nei diversi Stati si adottino norme di conflitto differenti,
gi
se non addirittura incompatibili, specie nelle materie in cui il contrasto
risulterebbe pregiudizievole, come ad esempio in tema di tutela dei mi-
ag
nori. In questo caso si parla di diritto internazionale privato convenzio-
i.m
nale o speciale.
Queste ultime sono norme interne emanate in esecuzione degli obblighi
derivanti dall’adesione ai trattati. L’applicazione di tali norme è prepo-
ul
menzionate:
a) la Convenzione di Ginevra del 7 giugno 1930, sui conflitti di legge in
w
t
j) la Convenzione dell’Aja del 13 gennaio 2000 sulla protezione interna-
i.i
zionale degli adulti;
ol
– fonti europee. Oltre ai trattati internazionali, sono fonti esterne anche
gi
gli atti giuridici dell’Unione europea ed in particolare i regolamenti, la
cui adozione negli ultimi anni è divenuta sempre più frequente.
ag
Il regolamento fa parte del diritto derivato unilaterale dell’Unione europea, ossia è ascri-
i.m
vibile esclusivamente alla volontà dell’autorità europea. L’articolo 288 del Trattato sul
funzionamento dell’Unione europea (TFUE) stabilisce che il regolamento «ha portata
generale. Esso è obbligatorio in tutti i suoi elementi ed è direttamente applicabile in cia-
ul
Nella gerarchia delle fonti i regolamenti si collocano, nelle materie riservate dai trattati
istitutivi alla competenza delle istituzioni europee, prima delle leggi statali, ancorché suc-
.m
to
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terno o il diritto straniero, in quanto esso garantisce un risultato ma-
i.i
teriale ritenuto imprescindibile in relazione alla fattispecie da rego-
ol
lare (si pensi, ad esempio, al secondo periodo dell’art. 25, co. 1, della
gi
L. 218/1995). Si distingue, pertanto, tra norme unilaterali introverse
e norme unilaterali estroverse.
ag
Le norme di diritto internazionale privato materiale hanno la preceden-
i.m
risolvere;
– norme sull’efficacia degli atti e dei provvedimenti stranieri, che defi-
od
Nel nostro ordinamento, al contrario dei Paesi di common law il cui dirit-
to è fondato sulla giurisprudenza, la consuetudine (nel diritto internaziona-
le privato come negli altri settori giuridici) ha una modesta rilevanza a causa
della presenza di un sistema di norme scritte notevolmente sviluppato.
Tra le fonti di diritto internazionale privato di tipo consuetudinario,
merita specifica menzione la lex mercatoria, che consiste in un sistema di
norme nate spontaneamente (ossia senza la mediazione del potere legi-
slativo degli Stati) tra gli appartenenti a determinati settori commerciali
(ad esempio nel settore del trasporto aereo) per evitare di affidare la re-
golamentazione dei rapporti con elementi di estraneità alla normativa di
diritto internazionale privato propria degli Stati interessati o a quella con-
t
venzionale, che potrebbero portare a gravi problemi di coordinamento in
i.i
sede applicativa.
ol
Ciò che caratterizza la lex mercatoria, rispetto al sistema di diritto inter-
gi
nazionale privato, è l’origine non statale o privata delle norme.
Per alcuni, infatti, si tratta di diritto spontaneo della società internazio-
ag
nale dei mercanti (Battifol, Lagarde).
i.m
nale;
– le raccolte degli usi in materia bancaria, assicurativa, di commercio e
.m
ed alle NUU (Norme ed Usi bancari uniformi) che sono state adottate
dalla quasi totalità delle banche di tutto il mondo;
– alcuni tipi di clausole contrattuali, come le FOB, sul rischio di perimento
delle merci durante il trasporto, e le CIF, sull’assicurazione del trasporto
a carico del venditore.
Infine, quanto al valore della lex mercatoria, va rilevato che secondo
alcuni essa avrebbe natura vincolante per gli operatori del settore di rife-
rimento, prevalendo addirittura sulla normativa di diritto internazionale
privato vigente (Carbone). Per altri, invece, la lex mercatoria è vincolante
nei limiti entro cui è richiamata dagli operatori del settore di riferimento
nell’ambito delle proprie relazioni contrattuali (Ballarino).
Capitolo 1 23
Il diritto internazionale privato
t
1.7.1 Il problema delle qualificazioni
i.i
ol
Con riferimento al primo dei due elementi che compongono la struttura
della norma di d.i.p., ossia l’indicazione per categorie dei rapporti che si
gi
intendono disciplinare, si pone il problema delle cosiddette qualificazioni.
ag
In particolare, ci si chiede se il significato e l’ambito di comprensione delle
categorie descritte dalle norme di diritto internazionale privato debbano
i.m
t
i.i
filiazione, le successioni per causa di morte e le donazioni e le questioni
ol
inerenti gli incapaci.
Oltre al criterio della cittadinanza, il nostro sistema conosce altri criteri,
quali quelli:
gi
ag
– del luogo in cui sono posti i beni, applicabile in tema di possesso e di
diritti reali;
i.m
– del luogo in cui è avvenuto il fatto, che opera per le obbligazioni extra-
contrattuali;
ul
seconda che il criterio si fondi sulle qualità personali dei soggetti interes-
sati (ad esempio, cittadinanza, residenza e domicilio), oppure su elementi
oggettivi della fattispecie (ad esempio, il luogo in cui è situato il bene o di
compimento dell’atto).
La distinzione tra criteri oggettivi e soggettivi è, talvolta, impiegata per di-
stinguere tra criteri pienamente predefiniti dal legislatore e criteri attraverso i
quali l’individuazione della legge applicabile è rimessa alla volontà delle parti.
Altra distinzione operata è quella tra criteri di fatto e criteri giuridici, a
seconda che il criterio si fondi su una circostanza di puro fatto (ad esempio,
il luogo in cui è situata la cosa), oppure su un concetto giuridico (ad esem-
pio, cittadinanza, domicilio, luogo dove si è verificato l’evento dannoso).
Ulteriore partizione è quella tra criteri fissi e criteri variabili.
Sono fissi i criteri aventi ad oggetto circostanze insuscettibili di mutare
nel tempo: ad esempio, il luogo in cui sono situati i beni.
Capitolo 1 25
Il diritto internazionale privato
t
29 e 30 L. 218/1995).
i.i
ol
1.7.4 Concorso di criteri di collegamento
gi
Spesso nell’ambito di una stessa norma sono indicati più criteri di colle-
ag
gamento, suscettibili di individuare una pluralità di ordinamenti giuridici. In
questo caso si parla di concorso o compresenza di criteri:
i.m
cittadinanza comune dei coniugi non può funzionare, perché essi pos-
seggono diversa nazionalità, subentra il criterio del luogo dove la vita
w
ralità di criteri di collegamento che sono posti sullo stesso piano, senza
che uno sia preferito all’altro o agli altri (ad esempio in materia di forma
degli atti o di filiazione), tra i quali deve essere scelto quello che nel caso
concreto designa la legge più favorevole in funzione del risultato da rag-
giungere (favor validitatis e favor filiationis);
– si parla di concorso cumulativo quando il criterio di collegamento indi-
cato, pur essendo formalmente unico, funziona richiamando due o più
ordinamenti diversi.
In particolare, il concorso cumulativo si ha quando per la validità di un
rapporto o di una situazione giuridica è richiesta l’osservanza di più leggi
scelte in base ad un criterio di identica natura ma differenziato perché
relativo a due soggetti (Ballarino), come avviene, ad esempio, in tema di
riconoscimento del figlio naturale tra persone di nazionalità diversa.
26 Parte Prima
Il sistema di diritto internazionale privato
Schemi riepilogativi
t
i.i
Sono norme di diritto interno che hanno valore
ol
esclusivamente nell’ordinamento di cui fanno par-
gi
te. Il qualificativo internazionale che compare nella
Natura delle norme
locuzione «diritto internazionale privato» si giustifi-
ag
ca unicamente per il fatto che esse regolano i rap-
porti collegati con uno o più Stati esteri.
i.m
norme
norme di diritto straniero.
od
q q
Fonti interne Fonti internazionali o esterne
La legge, in particolare la L. 218/1995 Sono costituite dai numerosi trattati
ed altre disposizioni legislative (artt. internazionali cui l’Italia ha aderito
5-14 cod. nav. e artt. 115 e 116 cod. e dagli atti giuridici dell’Unione eu-
t
civ.)
i.i
ropea
ol
q
gi q
ag
Legge 31 maggio 1995, n. 218 Fonti europee
i.m
Struttura della
norma di d.i.p.
q q
Primo elemento Secondo elemento
Descrive in maniera astratta, cioè È costituto dal criterio di collega-
per categorie, i fatti o i rapporti che mento, ossia dalla circostanza che
intende disciplinare pone la vicenda in relazione con uno
t
i.i
o più Stati esteri
ol
q
gi
ag
La teoria della
i.m
doppia qualificazione
Secondo questa teoria la norma di
diritto internazionale privato cui fare
ul
to giuridico nazionale.
Le norme giuridiche nel cui ambito di
w
I criteri di collegamento
Indicano quell’aspetto del rapporto che il legislatore ritiene determinante
ai fini dell’individuazione dell’ordinamento statale nel quale individuare la
legge applicabile
q q q q
Soggettivi Di fatto Flessibili Costanti e variabili
t
e oggettivi e giuridici e rigidi nel tempo
i.i
ol
gi
ag
Concorso di criteri di collegamento
Quando la norma di conflitto impiega più criteri di collegamento
i.m
ul
od
.m
q q q
Alternativo Cumulativo
w
Successivo
Il rapporto tra i diversi I criteri sono posti sullo Il criterio indicato, pur
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