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L’assetto istituzionale è il disegno iniziale dell’azienda, l’identità di essa. L’assetto riguarda le scelte
necessarie per iniziare un’attività d’impresa. Dotarsi di un assetto istituzionale vuol dire identificare degli
stakeholder o portatori d’interesse costituiti da tutti i soggetti he hanno un interesse nell’impresa:
Fornitori: hanno l’interesse del contratto di fornitura e che l’azienda sia in grado di pagare le merci
fornite
Soci e azionisti: chi conferisce il capitale, ovvero dagli azionisti (di rischio perché si corre il rischio di
perdere il proprio capitale conferito nell’azienda) o banche (di prestito)
Dipendenti: hanno interesse che l’azienda vada bene per aver uno stipendio, pensione, sicurezza
sul lavoro, buon clima aziendale, benefit
Clienti: sono interessati alla qualità del prodotto, trasparenza nella comunicazione, tempi di
consegna
Comunità
Ogni azienda con caratteristiche diverse avrà i propri portatori d’interesse legati all’ambito dell’azienda.
Nel momento in cui costituisco l’azienda, tra i portatori di interesse identifico il soggetto d’istituto, ovvero
coloro che hanno diritto e dovere di governare l’azienda e di godere dei risultati residuali (trarre benefici del
profitto economico); devo anche stabilire quali sono i contributi che richiedo ai portatori d’interesse e le
ricompense. Contributo= mano d’opera, lavoro, straordinari/ Ricompense= salario, benefit, pensione, clima
sereno, formazione, percorsi di carriera.
Qual è l’obbiettivo? Muoversi in maniera coordinata verso un fine istituzionale (fine dell’istituto che l’azienda
si da). Cercare anche di dare un ordine tramite la struttura di governo che identifica chi comanda, chi ha
incarichi operativi, chi ha incarichi con la contabilità e così via.
L’azienda capitalistica è una società per azioni che ha una struttura di governo così:
Fino a qua sono organi di governo, poi parte la struttura organizzativa, coloro che portano avanti le
decisioni degli azionisti.
Come individuare il soggetto d’istituto tra i portatori d’interesse? Con che criterio?
- In base a quelli che investono più capitale nell’azienda, quindi quelli che rischiano di più
- Lavoratori (es: in Germania le aziende prevedono 2 assemblee una degli azionisti e una dei
lavoratori che concorrono a determinare le scelte di governo)
Interessi di un istituto possono essere economici o non economici (associazioni no profit che non hanno
interessi economici e quindi manca il soggetto economico, colui che si occupa dei fini economici) ma
nell’azienda entrambi gli interessi coincidono.
Strutture di governo economico:
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Assemblea ordinaria degli azionisti: Nominano il collegio sindacale che gestisce il consiglio
d’amministrazione. Svolgono azioni come:
1. Approvare il bilancio
2. Nominare e revocare gli amministratori
3. Nominare i sindaci e il presidente del collegio sindacale
4. Nominare il soggetto al quale è demandato il controllo contabile (società di revisione)
5. Determinare il compenso degli amministratori e dei sindaci
6. Deliberare sulle responsabilità di amministratori e sindaci
Consiglio di amministrazione: I suoi compiti sono:
1. Gestire l’azienda
2. Valutare l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile
3.Esaminare i piani strategici, industriali e finanziari (piano strategico portato avanti dalla struttura operativa
ed esamina come intende tradurre in pratica il mandato degli azionisti)
4. Valutare il generale andamento della gestione
5. Nel caso di società quotate, deve essere composto in parte da consiglieri esecutivi (con deleghe), in parte
da consiglieri indipendenti
Le aziende possono lavorare con più prodotti (es: Barilla ha pasta, sughi..) oppure focalizzarsi su un prodotto
solo (es: compagnie aeree).
Comitato per la remunerazione: consiglieri indipendenti che non hanno legami con gli azionisti, valutano la
congruenza delle remunerazioni all’interno delle aziende che devono essere rapportabili a persone che
all’interno dell’azienda occupano la medesima carica. Altri soggetti esterni possono svolgere controllo
sull’azienda:
CASO COSTA
1854: fondazione/ attività di commercializzazione olio di oliva
Fine 800/inizio 900: commercializzazione anche in America
Post 1GM: raffinazione + settore armatoriale (trasporto olio+ merci)
Post 2GM: trasporto passeggeri, settore tessile e meccanico
Crisi anni 70: causeaumento prezzi del petrolio, trasporto aereo fa concorrenza, riforma fiscale
L’azienda si accorge che non sta andando bene. Perché? Azienda ora è una snc, ovvero tutti i soci sono
uguali e rispondono di eventuali debiti con il patrimonio personale, non c’è filtro tra patrimonio azienda e
quello degli azionisti, qui si è tutti consiglieri (tutti i membri maschi della famiglia a prescindere lo diventano)
e si interviene nelle decisioni anche se non sono tutti sono portati a farlo (un po’ il problema delle aziende
familiari). Diventerà poi spa, ovvero società capitale, i creditori possono arrivare ad intaccare solo il
patrimonio della società e non quello personale.
Assetto istituzionale pre-crisi Soggetto istituto: solo familiari; struttura di governo: 8 soci anziani,
triumvirato, Angelo Costa, 26 soci. Per non litigare tra familiari cedevano a compromessi, l’azienda era
gestita sull’onda dell’emotività, c’erano fini istituzionali poco legati al business, i contributi erano amore per la
città e per la famiglia, passione per il business (contributi emotivi).
Nuovo assetto istituzionale post-crisi più strutturato, formale, con strumenti precisi (es: budget previsione
costi). I consulenti suggeriscono nuovi azionisti (es: fam. Marengo) che portano capitale per spianare i debiti
e competenze manageriali insieme a contributi come nuove risorse e nuove capacità/competenze. Passa il
messaggio che il soggetto d’istituto debba essere composto da persone competenti. Si utilizzano logiche
diverse come la separazione dell’azienda dalla famiglia. Si cercano fini istituzionali che diano valore.
Dopo crisi PRO CONTRO
-con passaggio a s.p.a. c’è più Non è più una società basata
appealing per reperire capitale da sulla famiglia, cade l’idea di
esterni azienda che avevano all’inizio,
-apporto nuove competenze non c’è più un clima amichevole
-attenzione ai risultati su breve che avevano prima quando
termine erano tutti familiari. C’è un
-percorsi di carriera più aperti peggioramento del clima interno,
-azienda risanata più sfidante.
Struttura elementare va bene per aziende di piccole dimensioni con un corpo direzionale generale
(raccordo tra governo e struttura organizzativa) in alto e poi degli organi esecutivi che dipendono da
esso.
Dalla struttura elementare quando le cose si complicano e aumentano per esempio i dipendenti si
passa alla struttura funzionale.
Es: Tecnarredoparte da una struttura funzionale. Dal direttore generale dipendono i responsabili
delle varie funzioni (insieme di compiti assimilabili per caratteristiche):acquisti (delle materie prime);
progettazione (ricerca e sviluppo, studiato per migliorare il prodotto o il sistema produttivo);
produzione; vendita (pongono le condizioni di vendita, target di prezzo, a chi è ricolto il prodotto);
personale; amministrazione… tutte queste funzioni sono raggruppamenti di attività che hanno le
stesse finalità all’interno di un’azienda. Da loro dipende poi il livello esecutivo. Al contrario della
struttura elementare tra il direttore generale e la fascia esecutiva si frappongono i responsabili di
funzione.
Struttura divisionale, non avrò più i responsabili di funzione che dipendono dal direttore generale,
si suddivide il lavoro in base alle divisioni; ovvero dei comparti che l’azienda stabilisce sulla base
delle caratteristiche della propria azienda produttiva. Si avrebbe quindi. Il direttore generale, i
direttori di divisioni all’interno poi divisi nella struttura funzionale divisa in compartimenti. Es:
azienda che produce legno e plastica avrà il direttore generale, direttore del settore plastica e
direttore del settore legno che avranno poi sotto suddivisioni con varie funzioni di ciascun
settore/divisone plastica e legno (funzione acquisiti, produzione, ricerca sviluppo…). Differenza
rispetto alla struttura funzionale è che nella struttura divisionale le divisioni funzionali si occupano
sono del prodotto (es divisone del legno si occupa solo di quello e delle varie funzioni annesse; idem
per la divisone plastica si occupa delle funzioni per la plastica e nient’altro).
Strutture funzionali o divisionali possono essere anche miste, ovvero hanno principalmente struttura
funzionale o divisionale ma hanno anche innesti di altre strutture.
Es: slide ha la funzione di ricerca che è a livello direttivo, quindi la struttura che è prettamente funzionale
no è pura perché ha la funzione di ricerca che si occupa in maniera specifica di un determinato prodotto.
Struttura mista funzionale con una divisione Struttura mista divisionale con una funzione
Struttura a matrice prevede direttori di funzioni e di divisioni, all’interno della quale c’è un reticolato,
dove ciascuna persona deve riportare il proprio lavoro sia al direttore di divisone che di funzione.
La creazione delle divisioni non necessariamente dipende dalla tipologia di prodotti, ci può essere
un’azienda che commercia lo stesso prodotto in ambiti molto diversi, quindi le divisioni possono essere
create in base agli ambiti in cui opera l’azienda. Concetto di divisione è molto elastico e va tagliato su misura
in base all’azienda e come essa agisce.
CASO ALBERGO REGINA Evidenzia perché occorre fare il passaggio da una struttura elementare a
strutture più complesse. Inizialmente ha una struttura semplice elementare, numero collaboratori limitati, il
direttore generale è Giuseppe Bianchi e varie persone predisposte ad attività operative. Con il passare del
tempo si amplia da 20 a 40 camere, il ristorante ospita anche gente esterna, palestra, eventinuove
assunzioni con persone che puliscono; Silvia sorella si sposta alla reception che ormai ha un’attività molto
movimentata; camerieri nuovi, aiuto cuoco, barista stagionale in alta stagione. Giuseppe non riesce più a
controllare rapporti fornitori e controllo generale quindi assume un ragioniere che svolge le attività della
parte amministrativa e via via alle nuove assunzioni. Struttura elementare diventa più complessa da gestire
per cui si presta a una struttura funzionale, creando dei responsabili intermedi tra il direttore e la parte
esecutiva ognuno dei quali coordina il lavoro dei suoi sottoposti. Le varie funzioni ovviamente sono adattate
alle necessità dell’albergo. Jacema acquista villa affianco all’albergo dei Bianchi che diventerà un majestic
hotel 5 stelle, e acquisteranno poi anche la villa dell’hotel dei Bianchi. Si crea così la possibilità di creare tre
diviso in: fitness, hotel e congressi. La struttura diventa così di tipo divisionale, all’interno di ogni divisone ci
saranno poi funzioni. Ci potrebbe anche essere una funzione (es: amministrativa) che sarà uguale per tutte e
tre le divisioni quindi sarà poi una struttura divisionale mista, perché ha un innesto di una componente della
struttura funzionale. Per funzionare poi l’azienda ha bisogno di regolamenti, procedure e linee guida fornito
dai sistemi operativi. Questi sistemi sono 4: pianificazione strategica, programmazione, informativi, gestione
del personale.
Pianificazione strategica danno delle linee guida attraverso un paio strategico utili ad orientare
l’azienda sulla retta che vuole seguire, con un piano medio lungo di tre anni. Si delinea dove
l’azienda vuole arrivare al termine di quel periodo. Oltre al piano strategico ci sono anche documenti
laterali che precisano come l’azienda voglia arrivare ad ottenere i propri obbiettivi.
Programmazione lavora accanto alla pianificazione, prende i vari obbiettivi fissati dall’azienda e li
spacchetta, li scioglie in piccoli passi da fare per raggiungere lo scopo. Assegna anche dei budget
per compiere gli obiettivi, e decide quanto dare ad ogni sezione.
Sistemi informativi preposti a raccogliere e organizzare le informazioni prodotte dall’azienda o utili
per l’azienda. Il budget ad esempio è uno strumento dei sistemi operativi, definisco per l’esercizio
come voglio pendere i soldi. Oltre a ciò ci sono report trimestrali, dove ogni tre mesi rilevo ad
esempio quali sono stati effettivamente i ricavi per vedere se sto seguendo o no quello che mi ero
prefissato e se sto andando sulla stessa linea; nel caso ci fossero guadagni maggiori posso poi
pensare di reinvestire qualcosa in più nei mesi successivi in altre funzioni. Raccoglie tutti i dati che
eventualmente consentono all’azienda di cambiare rotta o di mantenerla se tutto va come previsto.
Gestione del personale, sistema operativo delicato che contribuisce in maniera forte al successo o
insuccesso all’azienda, contribuisce all’assunzione del personale. È molto importante selezionare le
persone giuste, farle sentire accolte, farle sentire stimate e che vedano che l’azienda punta su di
loro. Attività preposte a far si che l’organismo personale sia proporzionato rispetto all’attività
dell’azienda, proporzionato anche qualitativamente, che sia motivato e si senta parte dello stesso
organismo.
Economia per un’azienda vuol dire pensare a minori costi, maggior reddito, miglior qualità a parità di costi
sostenuti. Quando si dice che un’azienda opera in economia vuol dire che riduce i costi e ci sarà un maggior
reddito/guadagno, ma vuol dire anche una migliore qualità del prodotto. Riduzione di costi medi unitari
calcolati inserendo i costi fissi, i costi variabili dal 1 gennaio al 31 dicembre e lo divido per le quantità
prodotte. Costo medio unitario diminuirà all’aumentare di una variabile. Unitario perché si intende di una sola
unità (es: lampadine), calcolo quanto mi sarà costato produrre quel determinato prodotto. Esistono 3
principali economie, più una di importanza media:
Economia di raggio d’azione o sinergie al posto di sfruttare una risorsa (ad esempio il mio
budget) per una sola categoria per una risorsa non pienamente sfruttata, lo posso ottimizzare per
due categorie o più sfruttando di più e valorizzandole meglio. Risorse possono essere materiali
(impianti, mezzi di distribuzione, punti vendita) e risorse immateriali (competenze, marchio).
Economie di scala parte dalla considerazione che il costo medio unitario diminuisce
all’aumentare della capacità produttiva installata. Connessa a grandi quantitativi, economia di scala
è prerogativa di aziende con capacità produttiva installata. Economie di scala derivano da un’analisi
di stabilimenti differenti (es: due aerei con capacità produttive differenti in condizioni uguali); lo
stabilimento con capacità produttiva maggiore avrà meno costi medi unitari.
Economie di saturazione il costo medio unitario diminuisce all’aumentare del grado di utilizzo
della capacità produttiva dello stabilimento (diversa per ogni azienda). Non è detto che un’azienda
riesca a vendere tutto ciò che si è fabbricato, quanto io più utilizzo/riesco a vendere ciò che ho
prodotto ovvero la mia capacità produttiva più riesco a diminuire il costo medio unitario. Le economie
di saturazione derivano da un’analisi di un singolo stabilimento (es: lo stesso aereo) in situazioni
differenti ovvero in periodi di tempo differenti.
Economie di apprendimentoCosto medio unitario diminuisce con il passare del tempo perché si
è più bravi a fare le cose e riesco a ottimizzare di più, meno scarti, gli operai sono più bravi a
impiegare la materia prima, più esperienza quindi meno prodotti buttati e di qualità migliore. Si
conoscono meglio i fornitori avendo anche un miglior rapporto qualità/prezzo.
CASO SVOLAZZAIR
300 giorni lavorativi 8 tratte giornaliere tra andata e ritorno.
Numero totale posti passeggeri all’anno102X8X300=244800
Costo unitario per passeggero244800X5=122400
Costo totale equipaggio (va bene così)84000
Manodopera15000
Costo servizi50000
Costo manutenzione400000
Costo carburante5000000
Quota ammortamento 8% di 45000000= 3600000
Totale costi10373000: numero passeggeri 244800= 42,37 costo medio unitario (calcolato all’85%
della capacità totale dell’aereo, 102 passeggeri che porta di media l’aereo)
CASO ALPITOUR
-esternalizzazione/internalizzazione Internalizzazione dell’azenda formata da un gruppo
-aree strategiche di affari in cui l’azienda ha diversificato: alberghiera (francorosso, karambola), trasporto
aereo (neos), distribuzione tramite agenzia di viaggi e tour operator e Internet, congressi ed eventi, incoming
(assistenza sul posto). Attività e funzioni non connesse direttamente al prodotto: acquisti mobili, produzione
informazione, comunicazione pubblicitaria. Sono sinergie che hanno messo a disposizione per tutte le
aziende del gruppo. Il gruppo è molto esteso orizzontalmente; svantaggi: molti costi fissi, investimenti elevati,
struttura rigida in caso di problemi di mercato, burocraticamente lenta; vantaggi: qualità del brand, marketing,
controlla operato su tutta la filiera, fidelizzazione del cliente con gestione completa, vastità dell’offerta.
BREAKEVEN POINT
Punto di pareggio tra costi e ricavi di gestione caratteristica. Analisi di breakeven= analisi costi-volumi-
risultati. I costi fissi hanno un andamento costante, si rappresentano con una retta parallela all’asse delle x (i
costi fissi sono costi di gestione caratteristica che non variano al variare della quantità ma non è sempre
così).
Costi variabili sono costi di gestione caratteristica che partono da un origine identificati come una retta e
presentano un andamento proporzionale ai volumi di produzione e vendita.
I ricavi sono una retta che parte dall’origine. Breakeven point è quel punto in cui i ricavi totali eguagliano i
costi totali. Area verde è la dimensione dell’utile che parte dal Breakeven point in poi e avrò sempre un utile,
nella zona rossa avrò sempre una perdita perché i miei costi totali sono superiori dei ricavi. Mi serve per
sapere quanto produrre per non andare sotto in perdita.
costi variabili totali + costi fissi totali costi fissi + costi variabili totali
prezzo
La leva operativa: immagine destra ha una struttura di costi rigida caratterizzata da alti costi fissi e costi
variabili più limitati; immagine sinistra ha una struttura di costo elastico ha meno costi fissi ma più alti costi
variabili. Operando sopra il breakeaven nel caso della struttura di costo rigida avrò ricavi maggiori rispetto ad
una struttura di costo elastica, ma nel caso di sotto breakeven avrò anche una perdita maggiore. Analisi
vanno fatte in base al mercato, quindi devo scegliere se dimensionarmi con una struttura di costi rigida o
elastica in base a come sta andando il mercato se è un periodo roseo utilizzerò una struttura rigida se sono
tempi più duri userò una struttura elastica con costi maggiori variabili.
Esercizio BEP:
SOSTENIBILITÀ aggiungere valore al business portando anche benefici per gli stakeholder. Azienda
sostenibile porta beneficio per l’azienda e beneficio per gli stakeholder esterni. Negli anni 70 si comincia a
vedere l’ottica che fare il bene dell’azienda significa aumentare non solo il valore delle azioni dell’azienda ma
che anche aumentare il valore degli stakeholder. Perché ad una azienda viene richiesto di occuparsi di temi
sociali e ambientali? È aumentata la preoccupazione sull’ambiente, imparare a rispettare l’ambiente,
diminuzione dell’inquinamento, ottica di riduzione dei costi ed efficienza energetica. Schema della catena del
valore elaborata da Porter secondo cui ogni azienda è divisile in 9 attività: 5 sono primarie è direttamente
connesse all’attività produttiva e 4 legate all’attività di supporto. Essere sostenibili nei campi di:
-logisticaflotta ecologica, ottimizzazione dei trasporti, mezzi di trasporto dotati di monitoraggio emissioni,
utilizzare treni e mezzi a gas che inquinano meno;
-operations (attività che dalla materia prima trasformano il prodotto)riduzione rifiuti, riduzione emissioni,
uso di materie prime eco-compatibili, energia da impianti fotovoltaici, programma di riutilizzo di rifiuti che
porta ad un’economia circolare (non ha una fine il prodotto, quando arriva a fine ciclo esso può essere
riutilizzato e rimesso nel ciclo vita)
-marketing e venditeabbinando la vendita di un prodotto ad una causa benefica, quindi spendendo una
parte del ricavato per aiutare qualche causa.
Per quanto riguarda le risorse umane si è voluto coinvolgere sempre di più i dipendenti, rendendoli partecipi
e attivi: es Roche introducendo un concorso tra i dipendenti si come si potessero abbattere i costi energetici
e la diminuzione Co2; altro es: Auchan introducono un sistema di auto-gestione degli orari di lavoro tra il
personale che ne trae beneficio e l’azienda ci guadagna in termini economici e registra meno assenze.
Gruppo HERA, gruppo che gestisce acqua, elettricità e la dismissione dei rifiuti; doveva aprire un nuovo
inceneritore ma si è trovata ad avere problemi con la comunità: ha creato quindi un comitato di residenti
delegati che si trovavano una volta al mese con i responsabili di inceneritori per verificare le condizioni delle
emissioni e dei lavori per assicurarsi che non ci fossero inquinamenti di sostanze nocive.
Le componenti della sostenibilità: lo sviluppo sostenibile è ciò che soddisfa i bisogni del mondo presente
senza compromettere la capacità delle future generazioni.
Diversificazione è nell’ambito dell’economia di raggio d’azione. Operare in più aree strategiche d’affari, con
di diversi prodotti offerti a diversi mercati e diversi clienti.
Differenziazione è uno dei vantaggi competitivi per l’azienda.
Godere di vantaggio competitivo vuol dire che il capitale investito dall’azienda è rimunerato di più rispetto ad
altre aziende che hanno una rimunerazione più bassa o hanno perdite. È importante che ogni azienda cerchi
un vantaggio competitivo. I vantaggi competitivi alla fine si riassumono per tutte le aziende:
vantaggio di costo cercare di operare su un determinato ambito competitivo con un livello di costi
che e più basso rispetto a tutti gli altri concorrenti offrendo un prodotto con delle qualità accettabili
(es: cellulari che costano poco ma hanno le stesse caratteristiche di altri o almeno riescano a
svolgere le fuochi base come Alcatel, Nokia). La proposta deve essere valida ma devo cercare di
abbassare i costi il più possibile: abbigliamento per giovani come Zara, H&M, OVS sono tutte
aziende con un prodotto accettabile buono e con costo. Per chi compete con la strategia dic osto ci
sarà solamente un’azienda leader, le altre staranno sempre sotto perché ci sarà solo un’azienda che
opererà con successo, le altre dovranno cercare di capire come e se riposizionarsi.
vantaggio di differenziazione/di prezzo vende il proprio prodotto a un prezzo molto elevato perché
la differenziazione ha un costo. Essa può giocare su molteplici variabili: accessori, assistenza post-
vendita, materi prime utilizzate, immagine di un determinato prodotto, pubblicità. Su uno stesso
ambito competitivo, uno stesso settore possono esistere tante aziende che differenziano il proprio
prodotto sulla base di parametri diversi: es Apple punta più ad una grafica migliore, Samsung punta
più alle componenti. Per avere successo l’azienda deve assicurarsi che la gente capisca la propria
differenza nel prodotto e deve essere disposto a pagare il premium price (prezzo in più rispetto agli
altri sul mercato).
Incrociando il vantaggio competitivo ricercato (di costo o di prezzo) con l’ampiezza dell’ambito competitivo
abbiamo le 4 strategie competitive di base. L’ambito competitivo è definito dall’ampiezza delle attività in base
a diversi parametri:
- ampliare o ritingere la gamma di prodotti offerti se voglio un ambito competitivo stretto dovrò ridurre
l’ampiezza di gamma dei miei e prodotti se invece voglio un ambito competitivo largo dovrò aumentare
l’ampiezza di gamma
-ampliare il numero di segmenti di clientela serviti offro il servizio solo peer bambini oppure per bambini,
adulti
-grado di integrazione verticalequanto più sono integralizzata verticalmente tanto più dovrò confortarmi
con aziende specializzate in alcuni settori, tanto più amplio il mio ambito competitivo
-articolazione geograficaes: Ryanair ha deciso di operare solo in Europa mentre altre aziende dello stesso
settore hanno scelto di operare anche a livello intercontinentale es Alitalia
Allargare l’ambito competitivo ha dei contro: diversificare il rischio, aumentare numero di competitori con cui
mi devo confortare; ma ha anche dei pro sfruttare economie di scala, economie di raggio d’azione. La
differenziazione può giocarsi su componenti tangibili (colori, forme, materiali) e intangibili (status, marchio,
tutte caratteristiche non visibili). E’ difficile riuscire ad operare con tuti e due i vantaggi competitivi
contemporaneamente, sono pochissime quelle aziende che riescono a differenziarsi ed essere prime nel
costo alo stesso tempo. Le determinanti del vantaggio competitivo:
-puntare su una tipologia di vantaggio competitivo
-scegliere l’ambito competitivo su cui operare (stretto o allargato)
-sfruttare sulla base delle scelte fatte qualcuna delle determinanti del vantaggio competitivo
CASO RYANAIR
-giocano sull’abbassamento dei prezzi, offrono voli low-cost: hanno tolto i costi della parte cucina e messo
più sedili per avere più ricavi, utilizzano aeroporti secondari che hanno costi più bassi anche sulle tariffe
aeroportuali, non si affidano più alle agenzie ma hanno un loro sito online (tagliano intermediazione) fanno
promozioni incredibili sui siti per attirare la gente, riducono i costi della stampa dei biglietti cartacei sostituiti
da codici, veicoli tutti uguali (in modo da formare standard tutti i piloti, abbassare i costi manutenzione, costi
pezzi di ricambio uguali), abbassano lo stipendio base ma lo alzano attraverso le provvigioni, si associano
con una convenzione con azienda noleggio auto Hertz, acquistano bus per trasporti navetta, convenzione
con hotel.
Utilizzano una strategia di costo ben perseguita, elementi che puntano alla riduzione di costo sono tanti e in
vari ambiti
-segmenti di consumatori Ryanair: giovani, famiglie, anziani, bambini. Loro puntano sui giovani e sulle
famiglie perché offrono puntualità nei voli
-mercati geografici: Europa iniziano con Dublino-Londra per poi espandersi anche nel resto d’Europa
-settori di compagnia aerea: si focalizzano esclusivamente sul settore aereo mentre le altre sono soprattuto
convenzioni (con auto noleggio e hotel)
-fasi processo produttivo: capire in che cosa può consistere il processo produttivo per un’azienda che fa
servizi di trasporto aereo, ovvero traposto, servizi a terra e servizi a bordo. Ryanair si cimenta anche nella
vendita di gadget, erogazione di biglietti gratta e vinci
Ambito competitivo abbastanza ristretto, puntano al giusto indispensabile, in linea e coerente con una
compagnia aerea che punta all’ottimizzazione dei costi derivanti da attività extra attuate. Operano su un
vantaggio competitivo di costi. La strategia competitiva di base è una focalizzata sui costi.