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ECONOMIA

ECONOMIA POLITICA

Macroeconomia Politica
Microeconomia Politica

ECONOMIA INDUSTRIALE: produzione e organizzazione del mercato.


industrie = insiemi di imprese

- Struttura delle industrie


- Contesto in cui operano
- Competizione (interazione tra le imprese)
-

Strumenti utilizzati: teoria dei giochi, derivazioni di proposizioni, stime econometriche

ECONOMIA AZIENDALE azienda.


ordine economico di un istituto

ECONOMIA AZIENDALE: TRA ISTITUZIONI SOCIETÀ

ISTITUTO AZIENDA

ISTITUZIONE: organo o ente istituito per un determinato fine.

o Duraturo
o Ordinato secondo leggi proprie
o Soggetti autonomi con un obbiettivo in comune
o e la nascita di sistemi sociali ed economici.

AZIENDA: è la dimensione economica cellula elementare

Le aziende presentano caratteri propri in ogni istituzione e ne permettono la buona riuscita.

o Entità autonoma in cui esistono leggi che ne assicurano il buon funzionamento, indipendentemente
quale appartengono.

LE ISTITUZIONI SONO ANCHE DELLE AZIENDE

Per perseguire i propri fini istituzionali deve comprendere:

- Caratteristiche delle attività


- Contesto ambientale specifico
-
-
CARATTERISTICHE DELLE AZIENDE

azienda si caratterizza per essere:

SISTEMA (persone e beni) tra cui coesistono relazioni.


Fine: realizzazione del prodotto
INPUT PROCESSO DI TRASFORMAZIONI OUTPUT

DI NATURA ECONOMICA
tramite il prezzo, rinunciando a sua volta a qualche altro bene portatore di valore per chi lo
mette a disposizione.
: esiste se

FINALIZZATO A CREARE RICCHEZZA DUREVOLMENTE NEL TEMPO


Valore output > Valore input: condizione che deve durare nel tempo.

Le aziende sono fenomeni dinamici, nel quale si susseguono decisioni operazioni, caratterizzate da attività di scambio continuo con
, da cui traggono risorse, vincoli, opportunità.

o Dimensione statica
o Dimensione dinamica operazioni compiute nel medio/lungo periodo, scaturiscono dalla struttura.

STRUTTURA: frutto di operazioni* simultanee connesse da legami spazio temporali e fondate su scelte e decisioni, che devono
garantire un equilibrio economico durevole.

*Operazioni hanno origine nel passato, si concretizzano e trovano compimento nel presente, si proietta nel futuro.

La finalità tipo economico e consiste nella creazione di ricchezza, raggiungibile gra


criteri:

VISIONE SISTEMICA
non privilegia singole parti rispetto al tutto;

AUTONOMIA: in quanto azienda deve essere autosufficiente, ovvero non dipendere da entità ed economie esterne, in
modo tale da raggiungere un equilibrio economico durevole;

ECONOMICITÀ: È un criterio di convenienza economica e si riferisce alla creazione di valore, come condizione necessaria
Principi guida
indispensabili:
- Durabilità
- Autonomia vivere senza interventi di sostegno e di copertura;
- Equilibrio finanziario monetario].

o Efficace = raggiungere obiettivi preposti;


o Efficiente = ottenere il risultato senza sprechi (a parità di input fare più output o utilizzare meno input per raggiungere lo
stesso output).
MODELLO INPUT OUTPUT

Ci permette di rappresentare il sistema azienda mediante i legami bidirezionali che esistono tra:

Struttura: fattori produttivi e risorse;


Attività: decisioni e operazioni poste in essere

Risultati: creazione di ricchezza, accumulazione di

i risultati influenzano la struttura, ma la struttura non influenza


direttamente i risultati).

MODELLO INPUT OUTPUT EVOLUTO

È un modello più realistico


attività in:

Strategica: dove le decisioni e le operazioni

modificazione della struttura;


Operativa: rife

delle risorse.

MODELLO A RELAZIONI CIRCOLARI

Il modello a relazioni circolari rappresenta in modo più articolato le relazioni che intercorrono tra struttura, attività e risultati. Esso
identifica:

Elementi della struttura come grandezze stock, riferite a un dato istante nel tempo, composte da:
o Risorse primarie
o Risorse derivate -produttivo.

Attività e risultati come grandezze flusso, relative al medio lungo periodo, distinte in:
o Investimenti
o Attività operative vorazioni, commercializzazioni.
GOVERNO E FUNZIONAMENTO DELLE AZIENDE : PROPRIETÀ AMMINISTRAZIONE

Quando si crea una società bisogna definire:

a. Un insieme di regole che designa le responsabilità decisionali e le deleghe;


b. Modalità tramite le quali vengono e per il
raggiungimento del fine aziendale;
c. Regole sulla remunerazione del denaro, lavoro, competenze e altre risorse.

LA SOCIETÀ

Come si avvia una società? Attraverso la stipulazione atto costitutivo contratto plurilaterale

regola il conferimento delle risorse inziali


cede ai soci alcuni diritti
definisce la distribuzione degli utili

autonomia patrimoniale perfetta e la personalità giuridica.

Esistono diverse tipologie di società: di persone, di capitali, cooperative.

FINANZIARE LE OPPORTUNITÀ IMPRENDITORIALI

SOCI soggetti promotori di una società

A enditoriale mettendo a disposizione il capitale proprio;


Assumono in modo diretto il potere di prendere le decisioni più rilevanti per il prosieguo della società.

Le relazioni tra i soci vengono regolate dal Codice Civile (insieme di leggi).

Si hanno due tipologie principali di soci, distinte in:

o Azionisti di maggioranza: hanno deleghe operative e finanziarie (rischio: portano via ricchezza agli azionisti di minoranza);
o Azionisti di minoranza: hanno solo deleghe finanziarie.

capitale proprio = capitale di rischio

se le attività imprenditoriali non incontrano i favori del mercato e la società fallisce, il capitale di rischio conferito dai soci potrebbe
non essere restituito

Per sopperire alla carenza di capitale per il sostenimento delle proprie attività imprenditoriali:

Re-investire gli utili generati;


Aprire il capitale a nuovi soci;
Prendere a prestito protempore dei capitali di terzi, restituendoli poi maggiorati di interessi.
GLI ORGANI SOCIALI: PROPRIETÀ E GOVERNO

organi sociali: Assemblea dei Soci, Consiglio di Amministrazione o


Amministratore Unico, Presidente del CdA, Amministratore Delegato (AD), Consiglieri (operativi o indipendenti, soci o non soci),
Manager.

Non sempre chi apporta il capitale societario (equity) detiene anche il potere decisionale, infatti è indispensabile fare una distinzione
tra:

PROPRIETÀ Assemblea dei Soci (o degli Azionisti)

nomina i membri del Consiglio di Amministrazione, ai quali viene delegato il potere di governare direttamente la società.
Inoltre, vengono definiti i patti di sindacato accordi che stabiliscono i soci per tutelarsi, riguardanti:
- il comportamento rispetto ai diritti di voto e di blocco;
- .

GOVERNO = in riferimento al Consiglio di Amministrazione (guidato dal Presidente del CdA) costituito da:
- Presidente
- Consiglieri indipendenti
- Consiglieri esecutivi
I membri del CdA non operano quotidianamente, bensì attribuiscono deleghe a uno o più suoi componenti: gli
Amministratori Delegati, quali si avvalgono dei manager in funzione delle attività da svolgere.

Infine è possibile distinguere le funzioni di governo in:

Funzioni generali di governo e indirizzo (competono al CdA): identificazione degli obbiettivi , influenzata da
diversi fattori, si focalizza sul medio lungo periodo (valenza strategica).

Funzioni di gestione in senso stretto


raggiungimento degli obbiettivi.

SOGGETTO ECONOMICO E SOGGETTO GIURIDICO

SOGGETTO ECONOMICO: una o più persone che determinano gli obiettivi di fondo e la direzione di marcia
detiene il potere decisionale assoluto

SOGGETTO GIURIDICO: la società ha una sua personalità giuridica autonoma che la rende centro di imputazione di diritti e di doveri.

Il è raggiungibile in diversi modi cui implicano due visioni distinte:

o Shareholder value maximization = massimizzare il valore per gli azionisti


massimizzare la soddisfazione degli interessi del soggetto economico;
o Stakeholder approach = approccio delle parti interessate
garantire un adeguato grado di soddisfazione degli altri stakeholder.
LA GOVERNANCE

GOVERNANCE insieme dei principi, istituzioni e meccanismi attraverso cui il soggetto economico esercita il suo potere di governo
e persegue il soddisfacimento dei propri interessi.

Esistono diversi modelli di governance definiti da due variabili chiave:

Composizione della compagine proprietaria:


- Aperta/Chiusa Quotata/Non quotata
- Polverizzata/Concentrata ci sono tantissimi azionisti con quote piccole o solo azionisti di maggioranza (grandi
azionisti)

Stabilità della compagine proprietaria:


- Orientamento sul breve/lungo termine le azioni vengono tenute in mano dagli azionisti per un breve o lungo
periodo, successivamente vengono vendute

I tre modelli di governance:

1.
2.
3.
stabilità alta

Public company e impresa consociativa: sono imprese manageriali in quanto, per la loro operatività, richiedono la presenza di figure
manageriali tecniche con competenze specifiche poiché devono amministrare la società.

SOGGETTO ECONOMICO E MODELLI DI GOVERNANCE

IMPRESA PADRONALE

Proprietà detenuta da un ristretto numero di soggetti, spesso legati da rapporti familiari; i proprietari esercitano il supremo
potere decisionale e spesso si occupano anche di attività operative

Imprenditore fondatore, proprietario e soggetto economico (apporta il capitale di rischio).

OBIETTIVO: massimizzazione del profitto.

Le funzioni generali di indirizzo e di governo vengono esercitate da un unico soggetto economico, il quale procura il capitale proprio
apporta risorse di natura:

imprenditoriale
manageriale ici.

PUNTI DI FORZA:

o Vis padronale
I membri che compongono il soggetto economico condividono gli obiettivi di fondo, quindi non si creano conflitti e

o Dedizione del soggetto economico


Si genera una forte identificazione tra il proprietario, il soggetto economico e azienda tale da essere considerata dal
portandolo a moltiplicare lo slancio, la dedizione e le energie.

o Rapidità decisionale
La coincidenza tra proprietà e soggetto economico assicura una rapidità del processo decisionale, no conflitti con altre
figure.
DEBOLEZZE (scaturiscono dal fatto che le tre risorse essenziali appartengono ad un numero limitato di soggetti):

o Debolezza finanziaria
Fatica nel reperire nuove risorse, in quanto il capitale di rischio è fornito da un numero ristretto di soggetti e dipende dalla
loro estensione patrimoniale; inoltre, i proprietari sono restii a integrare nuovi soci data la conseguente condivisione del
potere decisionale (rinuncia alle possibilità di crescita e indebitamento).

o Debolezza manageriale
Le abilità tecniche essenziali sono solitamente detenute dal soggetto economico, il quale è riluttante a far entrare altri
soggetti compagine gestoria e a condividere il potere decisionale.

o Accentramento del potere e delle competenze in un unico soggetto (imprenditore)


Il processo decisionale risulta vincolato dalle abilità e dalle competenze imprenditoriali e manageriali apportate dal
soggetto economico.

Il ruolo delle banche è centrale

La managerializzazione superare le problematiche finanziarie, rinforzare le


competenze manageriali e ovviare al problema del passaggio generazionale non facili da

IMPRESA MANAGERIALE

di due gruppi di individui (proprietà e governo) con interessi parzialmente diversi


e conflittuali. È importante distinguere principalmente due ruoli:

Azionisti portatori di capitale di rischio


Manager (soggetto economico)

rappresenta per loro massimizzazione del profitto


(shareholder value maximization).

I manager apportano la propria capacità professionale in modo da:

- massimizzare la propria remunerazione monetaria


conflitto tra profitto e crescita (interessi contrastanti)
- massimizzare la valorizzazione delle proprie capacità

I manager sembrano essere interessati, oltre al profitto, anche alla sopravvivenza ed allo aumento
dei privilegi personali.

OBIETTIVO: ricerca del profitto temperato dalla riduzione del rischio per la del fatturato

PUBLIC COMPANY

Si n numero
sufficiente di nuove azioni. dibilità
delle aziende.

Questo tipo di impresa a proprietà diffusa presenta diverse caratteristiche:

Polverizzazione del capitale tra una moltitudine di azionisti (proprietà non stabile nel tempo)
Bassa sovrapposizione tra azionista-impresa
(intermediari che investono per conto di un terzo in surplus finanziario)
Soggetto economico manager i quali apportano abilità imprenditoriali e capacità manageriali

Il CEO detiene il potere aziendale e assolve tre ruoli fondamentali:

a. Individua e nomina i nuovi membri del consiglio di amministrazione e, spesso, ricopre il ruolo di presidente del consiglio;
b. li azionisti sia corretto e le informazioni
attendibili;
c. Determina la remunerazione dei manager.

Tali funzioni dovrebbero essere assolte mediante la costituzione di tre comitati per le
nomine, per il controllo interno e per la remunerazione.

PUNTI DI FORZA:

o Finanziario (potenziale crescita illimitata)


Non soffre di vincoli finanziari. P
si presentano e per gli investitori il rischio può essere frazionato al massimo attraverso la diversificazione degli investimenti.

o Manageriale (elevata professionalità)


Il governo viene assunto da professionisti che sono appositamente formati per il governo

DEBOLEZZE:

o Opportunismo del manager (manager padrone)


Il manager agisce da padrone mettendo in atto delle azioni volte a massimizzare i propri interessi a discapito di quelli degli
azionisti che non hanno possibilità di controllo. Tra azionisti e manager un rapporto di diffidenza.

o Orientamento al breve periodo (riduzione degli investimenti, perdita della competitività).

o Mancanza di un azionista di riferimento

IMPRESA COMMUNITY

È una via di mezzo tra impresa padronale e public company, modello di impresa tipico di Germania e Giappone.

Compagine numerosa ed articolata che tende a mantenersi stabile: i soggetti non hanno posizioni dominanti di controllo;
Né diffusa né concentrata nelle mani di pochi azionisti;
Contemporanea presenza di uno o più azionisti di riferimento nocciolo duro
rilevante, il quale conferisce controllo e stabilità .

OBIETTIVO:

PUNTI DI FORZA:

o Lungimiranza

o Flessibilità finanziaria e possibilità di accedere al capitale a basso costo


Presenza di investitori istituzionali.

o Riduzione rischi di comportamenti manageriali opportunistici


ement, riducendo rischi di comportamenti
manageriali opportunistici.
DEBOLEZZE:

o Elevati gradi di mediazione richiesti al manager (lentezze decisionali, tollerate inefficienze per non turbare il consenso...).

o Eccessi di conservatorismo e di prudenza nelle scelte strategiche (scarsa propensione ad investimenti a rischio elevato...).

o .

Principali caratteristiche:

o Sistema dualistico
Il consiglio di amministrazione è articolato su due livelli:
Consiglio di sorveglianza a cui sono affidati compiti di controllo, è espressione di una pluralità di interessi e della
proprietà;
Consiglio di direzione detiene il potere di gestione.

La proprietà nomina un consiglio di sorveglianza che a sua volta nomina un consiglio di gestione.

o Cogestione
Si sostanzia nel diritto riconosciuto ai dipendenti di eleggere fino a metà dei membri del consiglio di sorveglianza che è a
sua volta chiamato a nominare i membri del consiglio di direzione.

la collaborazione.

o Centralità delle banche


Un ruolo di rilievo spetta anche alle banche cui detengono quote rilevanti del capitale di rischio e gestiscono, in parte, per
mezzo di deleghe, le quote dei privati.

Il modello renano è costituito da: Assemblea degli azionisti, Consiglio di sorveglianza e Consiglio direttivo.

È costituito da gruppi di imprese che operano in settori diversi e sono collegati tra loro da partecipazioni incrociate, attraverso
rapporti costituiti da:

o Incroci azionari (es. nella tua società io detengo la quota di minoranza e tu quella di maggioranza, mentre nella mia
viceversa).
o Scambi commerciali.
o Supporto finanziario reciproco (i vari gruppi si aiutano economicamente tra di loro).
o Scambio di informazioni, formazione e manager.

Costituiscono dei clan: il ruolo delle persone e i legami affettivi sono molto importanti. Ciò porta a senso di appartenenza sviluppato
e benefici economici e sociali a chi ne fa parte in cambio di dedizione, lealtà, rispetto delle regole.

AZIENDA PUBBLICA

Fa riferimento a Comuni, Regioni, USL, Asl, Scuole, Università...

OBIETTIVO: soddisfare bisogni di interesse generale.

Cittadini (soggetto economico) considerati una sorta di azionisti, in quanto:

a) Partecipano alla vita dello Stato, pagando tasse per ricevere servizi e votando i politici (nostri rappresentanti);
b) Politici eletti a loro volta scelgono i dirigenti.

Elevato grado di complessità di governo e l


GLI STAKEHOLDERS E LA RESPONSABILITÀ SOCIALE

SHAREHOLDER E STAKEHOLDER

coinvolti diversi soggetti, i quali finanziano, pianificano e implementano un preciso


orientamento strategico ricevendo una ricompensa commisurata alla specificità della risorsa portata e al vantaggio competitivo che
hanno contribuito a generare.

o SHAREHOLDER: portatori di capitale di rischio che puntano alla massimizzazione del valore e assegnano un ruolo di
supremazia al soggetto economico;
o STAKEHOLDER: corrispondenti a tutte le altre categorie, propongono una
sistema di relazioni con tutti i diversi portatori di interesse.

Due prospettive contrapposte:

massimizzare il valore per gli azionisti e regolare per via contrattuale tutti gli altri rapporti;
organizzare la strategia in funzione delle relazioni, aspettative e risultati.

STAKEHOLDER: SOGGETTI PORTATORI DI INTERESSE

Qualsiasi individuo o gruppo che può influenzare o è influenzato dal raggiungimento di un obiettivo aziendale.

Si dividono in:

- Interni: soggetti con delle aspettative riguardo il soddisfacimento dei propri bisogni/interessi.
- Esterni: p .

La teoria degli stakeholder cerca sotto


il punto di vista strategico.

istituzionale in modo tale da , allo stesso tempo tenendo in considerazione tutti gli altri stakeholder

Tre attributi incidono sul grado di rilevanza degli stakeholder:

1.
2. Legittimità delle aspettative Stakeholder completo: P + L + U
3. Urgenza delle rivendicazioni

È possibile identificare tre approcci riguardanti gli stakeholder:

DESCRITTIVO: le imprese documentano le proprie relazioni con gli stakeholder guardando passato, presente e futuro.
STRUMENTALE: i manager cercano di formulare modelli imprenditoriali che sfruttino il collegamento tra prestazioni sociali
ed economico finanziarie.
NORMATIVO: coinvolgimento degli istituti giuridici nella salvaguardia degli stakeholder.

La relazione strategica tra azienda e stakeholder può essere:

o Reattiva
o Difensiva
o Accomodante
o Proattiva
La RSI è la volontà delle imprese di gestire in modo efficace le problematiche di impatto sociale ed etico nelle zone in cui operano.

I fattori

- Obbligo morale;
- Garantire la sostenibilità del business, non intaccando le generazioni future;
- Legitimacy theory
stakeholder e dello Stato;
- Reputazione aziendale poiché le iniziative miglior
incrementano complessivamente il valore aziendale.

Tuttavia, per ovviare alle tensioni tra imprese e società civile, le aziende adottano strumenti specifici:

Codici di condotta ed etici


Certificazioni esterne
Partecipazione a partnership, forum e iniziative multi-stakeholder
Indici sostenibili
La triple bottom line

MODELLO DEI CIRCUITI

MODELLO DEI CIRCUITI DELLA GESTIONE

Per capire il funzionamento delle aziende ci si avvale del modello dei circuiti della gestione, il quale permette di rappresentare

La gestione aziendale avviene tramite lo svolgimento di operazioni tradotte in termini quantitativi tramite il denaro:

Operazioni di interna gestione interna


Operazioni di esterna gestione esterna

Tali operazioni sono finalizzate a:

o Acquisire, tramite conferimento, autofinanziamento o finanziamento, fattori produttivi:

o Trasformare i fattori produttivi in prodotti e/o servizi


o Vendere i prodotti e servizi ottenuti

Riguardo i fattori produttivi specifici bisogna distinguere:

a. Fattori produttivi a fecondità semplice

b. Fattori produttivi a fecondità ripetuta: utilizzati in più processi produttivi.

Nel modello dei circuiti è possibile individuare due categorie:

Circuito della produzione: acquisizione di fattori produttivi specifici e loro successiva riconversione in mezzi monetari
(prodotti finiti/servizi);
Circuito dei finanziamenti: attinti (passivi) e concessi (attivi)
CIRCUITO DELLA PRODUZIONE

Il circuito della produzione consiste nella


monetari reperiti sui mercati.

ervizi (output)

tre fasi principali:

1. Acquisizione di fattori produttivi specifici


2.
3. Vendita dei prodotti ottenuti/erogazione di servizi, tramite il quale avviene il rientro dei mezzi monetari in precedenza
investiti

I costi e i ricavi, rispettivamente componenti negative e positive di reddito, sono componenti elementari per misurare in modo
analitico il modificarsi della ricchezza aziendale.

Il due mercati differenti:

o mercato dei fattori produttivi (operazioni di scambio che corrisponde a una cessione dei mezzi monetari)
o mercato di vendita (vendita di prodotti o servizi corrisponde a una rientrata dei mezzi monetari)

CIRCUITO DEI FINANZIAMENTI

serie di attività finalizzate al recupero delle risorse finanziarie necessarie allo


svolgimento delle proprie attività imprenditoriali. Queste attività sono rappresentate da:

Circuito dei finanziamenti attinti recupero di risorse finanziarie.

, disponibili da
fonti esterne o per effetto dei ricavi derivanti dal circuito della produzione. Perciò è possibile dedurre che il circuito dei finanziamenti
attinti è articolato, a sua volta, in:

o Circuito del capitale di proprietà: capitale proprio apportato dei soci;


o Circuito dei finanziamenti di terzi: capitale di debito (prestiti) con terzi soggetti.

Capitale Proprio e Capitale di Debito si distinguono per:

Tempi di permanenza:
- Capitale proprio rimane per lungo tempo (tempo indeterminato);
- Capitale di debito rimane per breve tempo (tempo determinato).
Modalità di remunerazione:
Modalità di rimborso: stabilita nel contratto di debito.

Circuito dei finanziamenti concessi cessione di finanziamenti a terzi, con rimborso maggiorato di interessi.

Nel circuito dei finanziamenti attivi collegati agli impieghi di risorse finanziarie è possibile osservare le operazioni secondo una
duplice prospettiva:

a) Aspetto numerario: legato alle entrate e alle uscite di mezzi monetari;


b) Aspetto economico: rappresentato dalla concessione e restituzione di crediti di finanziamento.
MODELLO DI BILANCIO

DETERMINARE LA RICCHEZZA AZIENDALE

: economicità generare ricchezza nel tempo: output > input

Il modello del bilancio si propone di


economico, finanziario e patrimoniale.

RISULTATO GLOBALE: , si può determinare nelle seguenti ipotesi:

- Assenza di operazioni
- Disinvestimento di tutti i fattori produttivi impiegati;
- Avvenuto regolamento di tutte le posizioni di credito / debito;
- Assenza di rischi a carico della gestione.

Tre distinti metodi per determinare, in modo oggettivo e certo, il risultato economico globale:

o REDDITUALE: sottraiamo gli output agli input


o PATRIMONIALE: guarda alla differenza tra le risorse conferite dai soci e quanto questi ottengono durante la vita

o FINANZIARIO: differenza tra le entrate e le uscite monetarie

Tuttavia, il risultato economico globale è un indicatore insoddisfacente poiché non risponde a concrete finalità conoscitive degli
utilizzatori; questi ultimi puntano alla conoscenza dei risultati economici positivi conseguiti
Perciò si ricorre al:

RISULTATO ECONOMICO DI PERIODO = costi + ricavi: positivo, in caso di utile, e negativo, in caso di perdita

Per le società quotate sui mercati finanz


tenere
informazioni.

Risultato Globale = Somma dei Risultati di Periodo

COSTI E RICAVI DI PERIODO

Si è osservato che , affinché la


gestione si svolga in condizioni di economicità soddisfacenti.

fattori produttivi:

a fecondità semplice (bisogna distinguere il costo di acquisizione dal costo di utilizzazione);


a fecondità ripetuta (che conferiscono la loro utilità per più cicli produttivi).
Impianti, macchinari e brevetti hanno vita utile pluriennale:
. Perciò è indispensabile determinare la quota di ammortamento (quota di costo che partecipa
alla formazione risultato di periodo).
A quote costanti
A quote crescenti .

ocesso attraverso cui il costo di acquisizione viene ripartito tra i periodi amministrativi
in cui i fattori partecipano alla produzione aziendale.
PRINCIPIO DI COMPETENZA

La determinazione del risultato di esercizio deriva dalla contrapposizione tra i ricavi riconosciuti come di competenza e i costi essi
correlati. Il prospetto che riepiloga ricavi e costi di competenza è il conto economico il quale permette di determinare il risultato di
esercizio

PRINCIPIO DI PRUDENZA

Elemento fondamentale del processo formativo del bilancio è il principio della prudenza il quale si estrinseca essenzialmente nella
regola secondo la quale profitti non realizzati non devono essere contabilizzati, mentre tutte le perdite anche se non definitivamente
accertate devono essere riflesse in bilancio.

MODELLO DI BILANCIO

I prospetti fondamentali finalizzati alla rappresentazione del risultato economico e del capitale di funzionamento sono:

o Conto economico Risultato economico (flusso)


Accoglie variazioni di Ricchezza che sorgono per effetto della gestione reddituale (Ricavi e Costi);
o Stato patrimoniale Capitale di funzionamento (stock)
Accoglie grandezze finanziarie ed

Il conto economico accoglie gli elementi positivi (Ricavi) e negativi (Costi) di reddito di competenza e che determina, come
differenza, il risultato di periodo.

Lo stato patrimoniale accoglie valori finanziari (denaro, crediti e debiti di finanziamento e di funzionamento) e valori economici

LA COMUNICAZIONE ECONOMICA DELLE AZIENDE

I LIMITI DEL MODELLO DI BILANCIO

Il costituito da CE, SP, Rendiconto Finanziario e Nota Integrativa ha limiti connessi alla propria natura sintetica e
semplificata:

È orientato al passato
Accoglie operazioni di gestione esterna

I CONTENUTI E IL RUOLO DELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE

onsenso,
assicurandosi in tal modo la disponibilità delle risorse di cui essa necessita per svolgere appieno il suo ruolo economico produttivo.

La comunicazione aziendale è così definita: Quella funzione del management che consiste nel definire, pianificare e gestire
ari tipi di pubblico interno ed esterno .

Duplice fine:

1. di ottenere le informazioni indispensabili per verificare il grado di


soddisfazione delle proprie attese;
2.
- indirizzata al cliente, collaborazione
presentate ai vari interlocutori e nei confronti di soggetti che la supportano;
- Promuovere fattivamente le offerte e le proposte avanzate diversi stakeholder;
- ttrattiva.
La comunicazione economica, volta a migliorare i rapporti con terzi, è articolata in quattro principali aree:

LA DISCLOSURE AZIENDALE

DISCLOSURE complesso di informazioni che vanno alle parti interessate.

La comunicazione economica punta

o Performance economico ;
o Ragioni degli andamenti passati e delle prospettive future;
o Idee imprenditoriali realizzate in passato e che si andranno a realizzare in futuro.

successivamente la pubblica.

La disclosure può essere:

Obbligatoria: dare informazioni obbligatorie il rispetto alle


normative di legge;
Volontaria: trasparenza informativa da parte delle imprese
o come condizione necessaria per
fiducia dei mercati in cui le imprese stesse
operano e il consenso dei vari stakeholder che in questi
agiscono.

La comunicazione obbligatoria viene


integrata e arricchita mediante una
serie di informazioni volontarie
(voluntary disclosure), la cui
divulgazione si realizza tramite
comunicazioni e documenti diversi da
quelli obbligatori per legge e tramite

Chi offre le informazioni può decidere: se offrire ulteriori informazioni, quali informazioni rivelare e il timing (cioè quando rivelare
le informazioni).

Offrire al mercato una maggiore quantità di informazioni incrementa il grado di conoscenza e fiducia da parte dei finanziatori (a
titolo di credito o di equity).

I costi della voluntary disclosure:


di eventuale diffusione notizie negative.

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