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Growing 

scarcity of resources
Il futuro è il posto dove noi vivremo il resto della nostra vita. Tutte le scelte
che stiamo compiendo, andranno ad impattare quel nostro futuro, e questo,
non è mai stato così prioritario come in questo momento. Dobbiamo infatti
educare noi stessi a guardare oltre il tempo, e prima degli altri.

La vita delle nostre società e il progresso degli esseri umani si basa sulla
disponibilità di risorse naturali a cui accedere nelle diverse forme in cui esse
sono disponibili. Terra, acqua, aria, energia (carbone, gas, petrolio ), le piante e
gli animali che vivono nei diversi ambienti, garantendo il mantenimento
dell’ecosistema e delle specie, costituiscono i beni comuni dell’umanità e
delle comunità che ne hanno accesso e che le utilizzano per la loro crescita e
per il loro benessere collettivo. Fra i beni comuni più minacciati vi è l'acqua.
Lo sviluppo tecnologico necessita dell’utilizzo di molte risorse, ma anche il
semplice fatto di vivere su questo pianeta, ne richiede il consumo.
Le risorse naturali sono tutte quelle sostanze, le forme di energia, le forze
ambientali e quelle biologiche proprie del nostro pianeta; che
opportunamente utilizzate e trasformate producono ricchezza e valore e sono
in grado di dare un contributo significativo all’evoluzione del sistema socio
economico, assumendo anche un’importanza strategica negli equilibri
economici di uno Stato e delle relazioni di questo con gli Stati esteri, portatori
ed esportatori. Le risorse naturali sono indispensabili per la vita sulla terra.
Queste ultime però, non sono distribuite equamente sulla superficie della terra
e per quantificare quelle utilizzate si utilizza l’Impronta Ecologica, indicatore
complesso utilizzato per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto
alla capacità della terra di rigenerarle. Il calcolo dell’impronta ecologica viene
eseguito dal Global Footprint Network, una società no-profit che sviluppa
strumenti per far progredire la sostenibilità. Le risorse naturali sono
sicuramente in grado di rigenerarsi ma, hanno bisogno di tempo per farlo, ed
esaurirle è un problema. Il 29 Luglio 2019 è stato l’Earth Overshoot Day, il
giorno in cui abbiamo terminato le risorse che la terra poteva produrre per
tutto l’anno corrente.
 Nel mondo le risorse non vengono utilizzate nello stesso modo: è utile
ricordare che il nostro pianeta può supportare tra i 7/8 miliardi di persone,
numero quasi raggiunto, e se tutti utilizzassimo le risorse in maniera equa,
rinunciando a qualche futile comodità, non ci troveremmo di fronte a questo
problema, ciò però non avviene. L’aver raggiunto questo limite, comporta a
molte popolazioni di vivere in condizioni pessime, senza utilizzare neppure
risorse indispensabili per la vita, come il cibo e l’acqua.
Tenendo conto dei consumi attuali avremmo bisogno di 1,7 pianeti, il nostro
sembra quasi non bastarci più! E se tutti gli abitanti della terra, tenessero lo
stile di vita di noi, italiani, avremmo bisogno di 2,3 pianeti, tenendo lo stile di
vita americano, addirittura 5. La costante crescita della scarsità delle risorse è

Elisa Cellura
un grande problema, anche tenendo conto del fatto che, i paesi che
consumano maggiori risorse, sono gli stessi con minore bio capacità; questi
ultimi sfruttano le risorse di altri paesi, che sono proprio quelli del Terzo
Mondo. Dall’Africa al Sud America, paesi nei quali il consumo medio di risorse
è inferiore alla metà della metà del nostro. Un altro grande problema è dato
dall’aumento del consumo delle risorse che si affianca alla loro graduale
scomparsa, causata della distruzione di ecosistemi in grado di generarle.
Generalmente la maggior parte delle risorse viene impiegata nel campo della
produzione alimentare, nella produzione di beni di consumo, quindi ambiti nei
quali la nostra scelta può cambiare le cose. È difatti necessario non solo
chiedere cambiamenti alle grandi aziende e industrie, ma iniziare ad agire
singolarmente, anche perché l’alta impronta ecologica del nostro paese è
data proprio dagli stili di vita dei singoli cittadini. Sono cambiate le dinamiche
del clima che sono alla base della produzione di cibo per gli esseri viventi,
creando conseguenze per l’uomo e per l’ecosistema.
Assistiamo oggi infatti a diversi fenomeni e catastrofi naturali tra cui siccità e
alluvioni, che mettono a rischio la sopravvivenza dell’uomo. Le decine di
grandi fiumi che in Cina, India, Stati Uniti, Spagna e Africa non portano più
l’acqua al mare in certi mesi dell’anno; i numerosi grandi laghi (lago Owen
, Tchad, Victoria) che sono spariti o l'abbassamento delle falde in Cina, India,
Spagna a causa dell'agricoltura intensiva; il fatto che solo il 43% delle acque
d’Europa siano in uno stato ecologico buono, dimostrano che il disastro
idrico mondiale è il risultato di una visione produttivistica della natura e di un
modello di crescita economica non sostenibile.
In futuro, per far fronte ad un notevole aumento della popolazione e ad una
sorta di collasso del sistema di produzione delle risorse, bisognerà seguire dei
modelli di sviluppo più adeguati.
Abbiamo bisogno di uno sviluppo sostenibile, forma di sviluppo economico
compatibile con la salvaguardia dell’ambiente, modello da seguire per
garantire risorse alla popolazione ed alle generazioni future. Lo sviluppo
sostenibile va di pari passo con l’economia circolare, sistema ispirato alla
natura dove non esiste lo scarto, perché esso diventa materia prima per altri
organismi. Può essere una plausibile svolta per garantire le risorse alla
popolazione senza eliminare le comodità.
Avremo bisogno però di cambiare la nostra mentalità, la nostra società, definita
“Società dello scarto”,poiché in questa nuova forma di economia, lo scarto
non esiste. Un modo semplice per avvicinarsi all’economia circolare, è il
riciclaggio, non ancora nella mentalità dei cittadini. Tema centrale
dell’economia circolare è poi, il pensiero sistematico, ovvero comprendere
come tutte le cose siano collegate tra di loro, e si influenzano reciprocamente,
proprio come succede in natura.
Il pianeta ci chiede aiuto e dobbiamo essere abili ascoltatori, per salvare la
nostra casa, La Terra. Noi dipendiamo da essa, lei invece se la caverà senza di
noi, che dopotutto la stiamo distruggendo.

Elisa Cellura
Elisa Cellura

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