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SVILUPPO SOSTENIBILE E L’ACQUA COME RISORSA

Lo sviluppo sostenibile è stato definito nel tempo in vari modi. Vuol dire
imparare a vivere nei limiti di un solo pianeta. Quindi lo sviluppo
sostenibile è la capacità della nostra specie di riuscire a vivere, in maniera
dignitosa ed equa per tutti, senza distruggere i sistemi naturali da cui
traiamo le risorse per vivere e senza oltrepassare le loro capacità di
assorbire gli scarti e i rifiuti dovuti alle nostre attività produttive.

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L'acqua è un composto chimico di formula molecolare H2O, in cui i due


atomi di idrogeno sono legati all'atomo di ossigeno con legame covalente
polare. L'acqua in natura è tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è
alla base di tutte le forme di vita conosciute, compreso l'essere umano;
ad essa è dovuta anche la stessa origine della vita sul nostro pianeta ed è
inoltre indispensabile anche nell'uso civile, agricolo e industriale. Sul
pianeta Terra l'acqua copre il 71% della superficie del pianeta ed è il
principale costituente del corpo umano.

Quindi non stupisce il fatto che acqua e cambiamenti climatici siano


strettamente collegati. Le elevate emissioni di gas ha portato all’effetto
serra favorendo alterazioni della temperatura e del pH dell’acqua negli
oceani così come nei laghi e nei fiumi.
Le istituzioni si stanno muovendo per organizzare piani di sostenibilità
idrica volti a coinvolgere tutti noi nel recupero di questa risorsa preziosa.
A scuola si inizia a spiegare l’importanza dell’acqua ai bambini per
educarli a concepire l’acqua come risorsa preziosa. I ragazzi più grandi e
gli adulti vengono arruolati per iniziative che hanno come obiettivo il
recupero e la messa in sicurezza delle acque di mari e laghi: basti pensare
ai gruppi di volontari che raccolgono i rifiuti sulle nostre spiagge. Le isole
di plastica che galleggiano sul mare hanno infatti sconvolto tutti noi
rendendoci consapevoli non solo del danno che l’inquinamento
dell’acqua da microplastiche provoca all’ambiente marino, ma anche del
fatto che siamo vittime e carnefici del loro inserimento nella nostra
catena alimentare e non solo. Un danno che possiamo iniziare a
controllare bevendo ad esempio l’acqua del rubinetto anziché quella in
bottiglia, riducendo così non solo le miliardi di tonnellate di bottiglie di
plastica che ogni anno consumiamo. I governi si stanno muovendo con
regole e leggi sempre più serrate per prevenire l’inquinamento industriale
delle acque.

(GIANCARLO ALVIENTO 2-G)

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