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RECENSIONE “ORO BLU storie si acqua e cambiamento climatico”.

“ORO BLU storie si acqua e cambiamento climatico”, pubblicato nel 2020, è il primo libro di Edoardo
Borgomeo, laureato in ingegneria ambientale presso l’Imperial college di Londra, ha conseguito un
dottorato in idrologia all’Università di Oxford, Honorary Research Associate presso l’università di
Oxford dal 2016, attualmente lavora presso la Banca mondiale dove si occupa di progetti relativi alla
gestione delle risorse idriche e adattamento al cambiamento climatico.
Edoardo Borgomeo attraverso nove storie di nove persone, uomini e donne provenienti da nove parti
del mondo, presenta un tema molto importante e da sempre attuale: l’utilizzo e lo spreco dell’acqua.
Elemento naturale che ci caratterizza in quanto esseri viventi, necessario per ogni ecosistema e che ci
accompagna dal primo all’ultimo giorno della nostra vita.
Già nel titolo è racchiuso il messaggio che si vuole trasmettere al lettore: l’acqua in quanto risorsa
basilare e prioritaria, bene comune dell’umanità, rappresenta un interesse economico, vita, profitto,
fonte di conflitto, strumento di consenso, distruzione e forza motrice. E’ sicuramente una grande
ricchezza e nonostante tutti i modi di dire radicati nella nostra cultura e nella nostra lingua ce ne
dovrebbero ricordare continuamente l’importanza, come tutte le cose che possediamo da sempre la
diamo per scontata e non comprendiamo di quanto possa essere fondamentale anche oltre le nostre
necessità primarie e quanto sia necessario un approccio diverso all’utilizzo di questa grande risorsa per
il futuro del pianeta e degli uomini.
Leggendo questo libro il lettore compie un viaggio analizzando il rapporto che la gente di ogni posto ha
con l’acqua ma anche l’impatto che ha l’acqua su quel posto. Si parte da un villaggio del Bangladesh
sudoccidentale, dove vive Namrata, che ci illustra l’azione distruttiva dell’acqua in quelle zone a causa
di continue inondazioni e cicloni, la gente è costretta molte volte a lasciare la propria casa, la propria
terra, a causa dei disagi causati dalle alte maree.
Il viaggio prosegue in Brasile, in particolare si va ad analizzare la gestione della diga di Sao Francisco, il
cui gestore è Flavio che ha il compito di decidere, in base alla disponibilità e alla richiesta, quanta
acqua rilasciare e quanta trattenere. Il lavoro di Flavio è molto difficile e stressante, soprattutto nei
periodi di siccità, quando l’acqua è estremamente poca e invece la richiesta da parte della popolazione
è veramente troppa.
Terza tappa è l’Australia, dove vi è un tribunale che difende i diritti dell’acqua in cui si può denunciare
e processare chi sporca questa grande risorsa. Un mondo a parte invece è rappresentato dai Paesi
Bassi, uno dei posti più curati e esemplari per una quasi perfetta gestione dell’acqua, “quasi” in quanto
viviamo in un mondo idrofobo dove per compiere azioni artificiali l’acqua viene eliminata. Un bene così
prezioso, sottratto solo per gli interessi dell’uomo? In Olanda l’obiettivo principale è istruire i bambini
al senso civico, all’idrofilia, perché sono loro i cittadini del futuro: “Educare all’acqua significa educare
al senso civico. L’acqua è di tutti, quindi tutti devono aiutarla a gestirla nel migliore dei modi”. Inoltre è
emerso che la maggior parte delle persone compra acqua in bottiglia e non beve l’acqua del rubinetto
della propria casa, questo è senza dubbio un “paradosso economico” poiché si pagano le bollette per
ricevere acqua pulita a casa e invece la gente va a comprare le bottiglie di acqua dal supermercato,
pagando la stessa cosa due volte.
A Londra, invece, la situazione nelle fogne è disastrosa, dal momento che si formano i cosiddetti
“fatberg”, ammassi di grasso e rifiuti. Questi di solito vengono eliminati manualmente, a mani nude e
piedi scalzi, molte persone a causa di questo lavoro muoiono per le scarsissime condizioni igieniche e
la poca protezione durante gli interventi di pulizia. Ma i fatberg hanno anche un risvolto positivo in
quanto utili e sostenibili perché una volta estratti dalle fogne vengono trasformati in energia.
Molto più disastrosa è la situazione in India perché ci troviamo di fronte alla “mafia dell’acqua”; chi
gestisce le autobotti e la distribuzione dell’acqua ne approfitta per guadagnare illegalmente
sottraendo un bene primario alla popolazione, controllando così la vita e la sopravvivenza della gente.
In Iraq invece non c’è solo la guerra e la violenza, ma c’è molta scarsità d’acqua e senza acqua non c’è
vita, per questo la gente cerca disperatamente di andar via dalla sua terra.
L’acqua è un tesoro e per questo strumentalizzata anche per interessi politici, per guadagnare voti e
consensi, minacciando la povera gente di ricevere molta meno acqua o magari non riceverla affatto;
questo succede nella Città del Messico: dove è breve il passo “Dalla paura delle inondazioni alla paura
della sete”.
Il viaggio si conclude in Sicilia dove è presente il fenomeno del carsismo.
Tramite questi racconti l’autore fornisce a tutti noi un quadro completo sull’acqua, risorsa essenziale
per la nostra vita, tanto da essere definita “ORO BLU”. “L’acqua non è solo distruzione è anche forza
motrice”. L’acqua è una risorsa che ci mantiene in vita e va tenuta al sicuro, non va sprecata, ma solo
quando ognuno di noi cambierà il proprio approccio e il proprio rapporto con questa insostituibile
risorsa potremo sperare in un futuro migliore. Oggi soprattutto nelle zone di maggiore siccità è
importante educare all’idrofilia ed eliminare completamente l’idrofobia.

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