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Grammatica Livello B2

La lunga storia dei rifiuti (versione 1)

Per approfondire lo studio dei verbi


al passato si consiglia il testo
PASSATO SENZA SEGRETI
di Serafina Santoliquido edito da
Loescher editore.

A destra una versione della celebre


Venere degli stracci, opera realizzata
nel 1967 dal celebre artista
Michelangelo Pistoletto, uno dei
principali esponenti del movimento
dell'arte povera.

1. Sostituisci i verbi al presente storico con le seguenti forme al passato


remoto. Segui l'esempio.
prese | ebbe | diventò | fu |iniziò

La lunga storia dei rifiuti ha _ebbe_ origine nel lontano Neolitico (tra il 10.000 e il
5.000 a.C), quando l’uomo diventa __________ sedentario e inizia __________ a
formare comunità fisse in un luogo. Lo sviluppo di attività come l’agricoltura,
l’allevamento di bestiame, l’artigianato e la tessitura sono __________ tra le
innovazioni di quel tempo. Ma, è proprio allora che prende __________ forma una
minaccia che oggi mette in serio pericolo l’ambiente in cui viviamo: l’inevitabile
accumulo di rifiuti.

2. Sostituisci i verbi al presente storico con le seguenti forme all'imperfetto.


Segui l'esempio.
erano| erano impiegati | avevano | tornava | andavano |
veniva riutilizzato | erano | era

All’inizio gli scarti sono _erano_ pochi, in prevalenza organici e biologici. Tutto
torna __________ in natura, oppure viene riutilizzato __________ __________.
Lo smaltimento dei rifiuti non è __________ un problema. Gli scarti di cibo, per
esempio, vanno __________ agli animali. Gli strumenti utilizzati per la vita
quotidiana, o il lavoro, sono __________ preziosi e tramandati alle generazioni
successive. Mentre gli escrementi sono impiegati __________ __________ come
letame per concimare e alimentare l’agricoltura. Inoltre, le lavorazioni dei
metalli o della ceramica hanno __________ uno scarso impatto ambientale.

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https://italianoperstranieri.loescher.it/
italianoperstranieri@loescher.it
3. Sostituisci i verbi al presente storico con le seguenti forme al passato
remoto e all'imperfetto.
scavarono | erano | affrontarono | si intensificò | contribuirono | erano
cercarono | affrontavano | era trascurato | introdussero | doveva
finì | si concretizzò | istituirono | esistevano | vennero ricoperte

Tuttavia, con il passare del tempo, e il formarsi di città sempre più grandi e
popolose, il problema dei rifiuti si intensifica _____________. Lo smaltimento
degli scarti biologici, alimentari e artigianali è ____ talmente trascurato
__________ che finisce __________ per rappresentare uno dei fattori primari
nella propagazione di epidemie terrificanti.

La prima discarica risale al 3000 a.C. e si trova a Cnosso, Creta. Le persone


scavano __________ buche profonde, che vengono ricoperte __________
__________ di terra, per nascondere i rifiuti. Da allora, la spazzatura è diventata
un sottoprodotto della vita: gettato o sepolto, per essere dimenticato.

Tutte le civiltà del passato cercano ____________ sempre di trovare un modo per
allontanare i rifiuti. I babilonesi affrontano ____________ il problema intorno
all’anno 1000 a.C., quando introducono _____________ nelle città i sistemi
fognari per trasportare le acque sporche fuori dai centri abitati. I greci, invece,
istituiscono _____________ il primo servizio pubblico di pulizia urbana. Un
numero sottostimato di persone, definite Astinomi, che deve __________
occuparsi dell’igiene delle città e ammassarne i rifiuti all’esterno, in zone adibite
alla raccolta.

Tuttavia, nell’antica Grecia, le case sono __________ prive di servizi igienici e


non esistono __________ bidoni per la raccolta dei rifiuti. Scaricati e accumulati
in canali che attraversavano le strade della città, contribuiscono _____________
all’epidemia di peste che colpì Atene nel 432 a.C. Un evidente sintomo della
fragile attenzione verso la gestione dell’immondizia e dell’inefficienza dei sistemi
con cui le civiltà del tempo affrontano _____________ lo smaltimento dei rifiuti.

Nonostante gli evidenti limiti igienici, le civiltà pre-rivoluzione industriale sono


_____________ comunque dotate di una mentalità votata al riciclo. E, seppur
lentamente, durante il Rinascimento si concretizza _____________ anche una
parvenza di struttura urbana di pulizia e smaltimento dei rifiuti. Purtroppo, ogni
sforzo era destinato a essere inadeguato davanti all’inaspettata furia del
consumismo.

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4. Sostituisci i verbi al presente storico con le seguenti forme al passato
remoto e all'imperfetto.
vennero sommerse | arrivò | Sorsero | introduceva | comparvero
crebbe | portò | divennero

La rivoluzione industriale del XIX secolo porta _____________ profondi


cambiamenti nell’organizzazione delle città. Con l’era dell’industrializzazione
arriva _____________ anche l’urbanizzazione. Sorgono _____________ città che
divengono _____________ presto molto affollate e l’accumulo delle immondizie
cresce _____________. Senza regole sullo smaltimento dei rifiuti, le strade ne
vengono sommerse _____________ _____________.

Solo durante i decenni successivi, nelle società urbane compaiono _____________


i primi cassonetti per la raccolta dei rifiuti. Una lenta e progressiva evoluzione
per gestire meglio l’immondizia. Mentre il progresso tecnologico introduce
_____________ veicoli a motore e materiali non sostenibili, per realizzare
prodotti monouso e imballaggi.

È così che, senza accorgercene, abbiamo perso la cultura del riciclo. Un’abitudine
mentale, dovuta a fattori di scarsità e sopravvivenza, che alimentava l’equilibrio
nel rapporto tra uomo e ambiente. E ora, siamo costretti a risvegliarla. Tant’è che
ormai l’inquinamento atmosferico pregiudica la nostra salute e materiali, come la
plastica e il nylon, rappresentano la maggior parte delle tonnellate di rifiuti che
soffocano gli oceani.

La storia dei rifiuti ci insegna che non siamo ancora in grado di massimizzarne il
valore e trasformarli in una risorsa. Dobbiamo ritornare all’origine di una
mentalità votata al riciclo e voltare pagina verso un’economia circolare, che
possa sbriciolare la cultura attuale dell’usa e getta.

Liberamente tratto e adattato da


La storia dei rifiuti verso l’economia circolare - di Team Ciclia
https://www.ciclia.it/storia-dei-rifiuti-verso-economia-circolare/

La Fontana delle anfore si trova nel quartiere di


Roma chiamato Testaccio. Il quartiere prende il
nome dal Monte Testaccio, una collina artificiale
formata da "rifiuti", cioè da pezzi di anfore rotte
gettati in questa vera e propria "discarica" dell'antica
Roma. La parola testum, da cui per metafora deriva
l'italiano testa, indica un oggetto di terracotta,
quello che oggi in italiano chiameremmo coccio.
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Soluzioni

Attività 1.
La lunga storia dei rifiuti ebbe origine nel lontano Neolitico (tra il 10.000 e il 5.000 a.C), quando
l’uomo diventò sedentario e iniziò a formare comunità fisse in un luogo. Lo sviluppo di attività
come l’agricoltura, l’allevamento di bestiame, l’artigianato e la tessitura fu tra le innovazioni di
quel tempo. Ma, è proprio allora che prese forma una minaccia che oggi mette in serio pericolo
l’ambiente in cui viviamo: l’inevitabile accumulo di rifiuti.

Attività 2.
All’inizio gli scarti erano pochi, in prevalenza organici e biologici. Tutto tornava in natura,
oppure veniva riutilizzato. Lo smaltimento dei rifiuti non era un problema. Gli scarti di cibo, per
esempio, andavano agli animali. Gli strumenti utilizzati per la vita quotidiana, o il lavoro, erano
preziosi e tramandati alle generazioni successive. Mentre gli escrementi erano impiegati come
letame per concimare e alimentare l’agricoltura. Inoltre, le lavorazioni dei metalli o della
ceramica avevano uno scarso impatto ambientale.

Attività 3.
Tuttavia, con il passare del tempo, e il formarsi di città sempre più grandi e popolose, il problema
dei rifiuti si intensificò. Lo smaltimento degli scarti biologici, alimentari e artigianali era
talmente trascurato che finì per rappresentare uno dei fattori primari nella propagazione di
epidemie terrificanti.
La prima discarica risale al 3000 a.C. e si trova a Cnosso, Creta. Le persone scavarono buche
profonde, che vennero ricoperte di terra, per nascondere i rifiuti. Da allora, la spazzatura è
diventata un sottoprodotto della vita: gettato o sepolto, per essere dimenticato.
Tutte le civiltà del passato cercarono sempre di trovare un modo per allontanare i rifiuti. I
babilonesi affrontarono il problema intorno all’anno 1000 a.C., quando introdussero nelle città i
sistemi fognari per trasportare le acque sporche fuori dai centri abitati. I greci, invece,
istituirono il primo servizio pubblico di pulizia urbana. Un numero sottostimato di persone,
definite Astinomi, che doveva occuparsi dell’igiene delle città e ammassarne i rifiuti all’esterno,
in zone adibite alla raccolta.
Tuttavia, nell’antica Grecia, le case erano prive di servizi igienici e non esistevano bidoni per la
raccolta dei rifiuti. Scaricati e accumulati in canali che attraversavano le strade della città,
contribuirono all’epidemia di peste che colpì Atene nel 432 a.C. Un evidente sintomo della
fragile attenzione verso la gestione dell’immondizia e dell’inefficienza dei sistemi con cui le
civiltà del tempo affrontavano lo smaltimento dei rifiuti.
Nonostante gli evidenti limiti igienici, le civiltà pre-rivoluzione industriale erano comunque
dotate di una mentalità votata al riciclo. E, seppur lentamente, durante il Rinascimento si
concretizzò anche una parvenza di struttura urbana di pulizia e smaltimento dei rifiuti.
Purtroppo, ogni sforzo era destinato a essere inadeguato davanti all’inaspettata furia del
consumismo.

Attività 1.
La rivoluzione industriale del XIX secolo portò profondi cambiamenti nell’organizzazione delle
città. Con l’era dell’industrializzazione arrivò anche l’urbanizzazione. Sorsero città che
divennero presto molto affollate e l’accumulo delle immondizie crebbe. Senza regole sullo
smaltimento dei rifiuti, le strade ne vennero sommerse.
Solo durante i decenni successivi, nelle società urbane comparvero i primi cassonetti per la
raccolta dei rifiuti. Una lenta e progressiva evoluzione per gestire meglio l’immondizia. Mentre il
progresso tecnologico introduceva veicoli a motore e materiali non sostenibili, per realizzare
prodotti monouso e imballaggi.

Questa pagina può essere fotocopiata esclusivamente per uso didattico - © Loescher Editore

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