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o
Impariamo insieme
cosa sono i rifiuti
e come si possono
riciclare e smaltire
Lo Sviluppo Sostenibile quello sviluppo
che consente alla generazione presente
di soddisfare i propri bisogni
senza compromettere la capacit
delle future generazioni di soddisfare i loro propri bisogni
(Rapporto Brundtland - 1987)
La Gestione dei Rifiuti
1
Il problema della gestione dei rifiuti sta diventando una questione
sempre pi rilevante. La crescita dei consumi, l'urbanizzazione e lo
sviluppo economico degli ultimi decenni hanno, da un lato, determinato
un diffuso incremento nella produzione di rifiuti, e dall'altro
ridotto le zone disabitate in cui trattare o depositare gli stessi.
Basti pensare che solo cinquanta anni fa, nelle citt, ogni abitante
produceva soltanto 200 grammi di rifiuti al giorno, mentre oggi la
produzione di circa un chilo e mezzo di rifiuti al giorno per
abitante, oltre mezza tonnellata all'anno, con una tendenza ad una
continua crescita. Da qui una sola conclusione: non possibile
risolvere il problema senza il contributo di tutti e senza modificare
le abitudini consolidate. Le normative europee, nazionali, regionali
e gli atti delle Amministrazioni Locali indicano tutte la necessit
di un approccio integrato al ciclo dei rifiuti. Ognuno deve fare
qualcosa con impegno e spirito di collaborazione: dalle Istituzioni,
alle Aziende sino ai singoli cittadini. Il che significa: riduzione della
produzione, incentivazione alla raccolta differenziata finalizzata al
riutilizzo del materiale recuperato e trattamento finale della parte
non riutilizzabile che pu essere destinata alla termovalorizzazione
(incenerimento con il recupero di energia elettrica e/o calore) o in
discarica. I tecnici parlano di gestione integrata dei rifiuti, che meglio si esprime nella regola delle QUATTRO
ERRE.
Confrontiamo la natura alluomo. Ciclo chiuso
contro ciclo aperto.
Negli ecosistemi si possono individuare tre grandi categorie di organismi viventi:
w i produttori di sostanza organica, soprattutto piante
w i consumatori di sostanza organica, gli animali
w i decompositori di sostanza organica, i microbi, che si nutrono di organismi morti o loro parti (rifiuti) e li
mineralizzano, trasformandoli in materie prime (humus) utili per la costruzione di nuova materia vivente.
Quindi in un ecosistema si pu dire che non esistano rifiuti inutilizzati, o meglio non esistono rifiuti. Ogni essere
vivente produce materiale di scarto che fondamentale e prezioso per un altro essere vivente. Solo luomo genera
rifiuti, soprattutto luomo moderno. Nei nostri sistemi socio-economici manca un accoppiamento tra produttori e
distruttori di rifiuti; ci determina uno squilibrio con eccesso di rifiuti non riutilizzati. Ciclo chiuso contro ciclo
aperto e non stiamo parlando di biciclette.
Le 4 R della
GESTIONE DEI
RIFIUTI
Le soluzioni per la gestione dei rifiuti, in
ordine di priorit, sono essenzialmente di
quattro tipi, anzi di 4 R:
Riduzione
Riuso
Riciclaggio o Recupero di materia
Recupero energetico
R
R R
R
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Come nascono i nostri Rifiuti
Le materie prime minerali o agricole vengono utilizzate per produrre beni di consumo e soddisfare la domanda
dei cittadini. Prima di arrivare al consumatore subiscono numerose lavorazioni, ciascuna delle quali produce
prodotti e scarti. Gli scarti di lavorazione costituiscono i rifiuti industriali.
E noi? Diamo unocchiata a casa nostra.
I moderni sistemi di conservazione e di distribuzione dei beni di consumo hanno determinato lesigenza di
confezionarli. Questi contenitori, una volta finita la loro funzione, si trasformano in rifiuti. A questi aggiungiamo
i materiali che abbiamo usato o indossato e che per qualche ragione non possono pi essere utilizzati. Per finire
aggiungiamo gli avanzi della preparazione del cibo di cui ci siamo nutriti o quello che non abbiamo mangiato.
Ecco i nostri rifiuti.
Perche' i rifiuti creano tanti problemi?
Lorigine dei rifiuti dimostra che in genere non sono pi pericolosi delle materie prime, dei semilavorati o degli
stessi prodotti, spesso anzi, lo sono di meno. Perch i rifiuti allora creano tanti problemi? Molte sono le ragioni.
I rifiuti sono sempre di pi ed sempre pi complesso conviverci, sia in termini di sistemi di raccolta che per gli
impianti di smaltimento. Vi sono poi ragioni economiche. I rifiuti devono essere allontanati e hanno un costo di
smaltimento. Si pu per fare qualcosa. Ognuno di noi pu scegliere se essere parte del problema o parte della
soluzione.
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Lo sapevate che...
La storia dei rifiuti la storia delluomo. Negli scavi archeologici
dei villaggi preistorici sono stati rinvenuti accumuli di materiali
di scarto, in pratica gli antenati delle nostre discariche. Chi ha
inventato i rifiuti industriali sono stati gli Etruschi con le
loro discariche di scorie derivanti dalla lavorazione del ferro
proveniente dallIsola dElba. Con la nascita delle grandi citt
si present il problema di come gestire gli scarichi delle abitazioni
e i rifiuti (resti di cibo, cocci e materiale di scarto). Si costruirono
reti fognarie, latrine pubbliche, ma si crearono anche i primi
gruppi di spazzini. Ad Atene esistevano spazzini di professione
che dovevano portare i rifiuti a due chilometri dalle mura, ma
era Tebe la citt greca pi famosa per la pulizia. Su tutti
vegliava Ercole che in una delle sue fatiche si era occupato
delle pulizie delle enormi stalle di Re Augia. Roma allapice
del suo sviluppo era dotata di discariche esterne dove
finivano non solo i rifiuti, ma anche le carcasse degli animali
e le vittime dei giochi circensi.
Con il Medioevo e lo sviluppo delle citt il problema dei rifiuti
si fece pi assillante. Tante sono le grida e le disposizioni
delle Autorit che vietano labbandono dei rifiuti o il gettare
tutto, compreso il contenuto dei vasi da notte, dalle finestre.
Si avvertiva con un grido, ma non bastava. Ligiene lasciava
a desiderare, tanto che molti utilizzavano scarpe di legno dalla
suola molto alta per non sporcarsi. Girando per il centro di
Roma ancora possibile trovare murate lungo le strade le grida
contro la "monnezza".
Allinizio del XIV secolo si inventarono i primi cassoni pubblici
per i rifiuti, mentre la nascita degli straccivendoli che vagavano
di casa in casa fu il primo abbozzo di raccolta per il riciclaggio.
Alla fine dell800 la maggior parte delle principali citt europee
aveva adottato un sistema pi o meno regolare di raccolta e
nel 1873 Manchester speriment il primo inceneritore. Una
citazione a parte la merita Eugene Poubelle, Prefetto della
Senna nel 1884, che tanto si impegn per la raccolta dei rifiuti
che i francesi chiamarono poubelle le pattumiere.
Come nascono i nostri Rifiuti
I tappeti sono finiti.
Secondo una celebre definizione sono rifiuti le
sostanze o gli oggetti di cui il detentore si disfi,
o abbia deciso, o abbia lobbligo di disfarsi. In
poche parole un qualcosa che gettiamo via di cui
vogliamo liberarci. In realt crediamo di gettare
via qualcosa. Un po come la polvere che
nascondiamo sotto il tappeto. I tappeti sono
finiti! Il nostro gesto nello stesso tempo la fine
duna storia e linizio di un percorso che deve essere
controllato e gestito.
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Riduzione e Riuso
I sistemi pi efficaci per la gestione dei rifiuti sono quelli basati sulla riduzione della produzione stessa del
rifiuto e sul loro riuso. Le aziende produttrici posso diminuire le confezioni dei prodotti in peso e volume. Molte
lo fanno. Vi ricordate quanto erano difficili da schiacciare qualche anno fa le lattine o le bottiglie di plastica?
Noi, invece, possiamo fare molto quando compriamo qualcosa. Possiamo preferire prodotti riutilizzabili o composti
da materiale che in tutto o in parte si pu avviare al riciclaggio non aumentando cos la mole dei rifiuti, oppure
confezionati o prodotti con materiale riciclato. Controllate le confezioni: le aziende pi sensibili forniscono molte
informazioni.
Riutilizzare significa utilizzare
pi volte. Un esempio tipico
quello delle bottiglie in vetro,
come i contenitori del latte
e dell'acqua che possono
essere riempite nuovamente
oppure la borsina di stoffa,
invece della borsina usa e
getta o le pile ricaricabili.
Ma ci sono anche modi pi
creativi per riutilizzare i
propri rifiuti. C una famo-
sa trasmissione televisiva che
ricrea tutto con la colla vinilica,
ma ci sono anche i vecchi
consigli di un tempo in cui il
mondo non aveva ancora
conosciuto la filosofia usa e
getta.
Qualche idea al volo per limitare i rifiuti o per riutilizzarli. Prendete appunti!
w Preferire imballaggi riciclati e riciclabili o prodotti con imballaggi ridotti.
w Usare beni che possono avere una vita lunga: infatti tutti i beni di consumo diventano rifiuti. Pi durata,
meno rifiuti, a parit di beni utilizzati.
w Evitare i consumi superflui: ogni consumo di materiali, anche a scopo energetico, genera rifiuti. Meno
consumi, meno rifiuti.
w Usare gli stessi materiali per pi usi consecutivi. Tutti i giorni eliminiamo come rifiuti molti tipi di oggetti o
Iren Emilia e i rifiuti
Servizi moderni ed efficienti in un sistema flessibile ed integrato: queste sono le risposte di Iren Emilia al problema rifiuti.
Dalla raccolta dei rifiuti solidi urbani attraverso automezzi ad operatore unico, allo sviluppo continuo di quella differenziata
attraverso diverse modalit (contenitori stradali, raccolta porta a porta o di prossimit, servizi specifici) affiancato dalla
crescita capillare delle stazioni ecologiche attrezzate. Un sistema basato sulla partecipazione e sulla condivisione degli
obiettivi, che garantisce un controllo quotidiano sulle forme di raccolta e smaltimento. Un approccio che vede i rifiuti come
risorse da riciclare attraverso la raccolta differenziata o recuperare come energia attraverso la termovalorizzazione e la
captazione del biogas nelle discariche. I rifiuti raccolti ritornano, cio, nelle filiere produttive, ma si trasformano anche in
energia elettrica, in calore per il teleriscaldamento e in aria refrigerata per il teleraffrescamento. Intendere i rifiuti come
risorse significa, per, incentivare ogni forma di riflessione sui rifiuti a cominciare dalla vita quotidiana. Significa parlare
di cultura, di didattica e di creativit. Per questa ragione il Gruppo Iren ha da sempre sostenuto gli sforzi degli Enti Locali
e del mondo della scuola per fare crescere una maggiore coscienza ambientalista. I numeri testimoniano i risultati di questo
impegno comune: il Gruppo Iren si colloca oggi in Italia ai primi posti per la quantit di rifiuti pro-capite raccolti in modo
differenziato.
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Riduzione e Riuso
sostanze che potrebbero in alcuni casi essere "riutilizzati". Ecco come:
- Bottiglie di plastica: tagliate a met e forate nella parte inferiore, diventano, riempiendole di terriccio,
contenitori per la semina di piantine da fiore.
- Bottiglie di vetro: servono per allontanare le talpe dall'orto. Infilatele vuote nel terreno per circa
dieci centimetri dalla parte del collo. I rumori prodotti dalle talpe scavando, verranno amplificati dal
vetro facendole fuggire.
- Bucce: le bucce di mela, spolverate di zucchero e lasciate bruciacchiare sui fornelli, coprono gli
odori della cucina. Le bucce di mela con i torsoli e i semi, messi in un sacchetto di tela, possono
essere uniti agli ingredienti per preparare le marmellate o le gelatine. Favoriranno l'addensamento
delle stesse per la pectina contenuta nei residui.
- Carta: i sacchetti del pane, aperti e utilizzati dalla parte interna, servono in cucina per assorbire
l'unto dei cibi. La carta dei quotidiani diventa un buon isolante per proteggere i vasi delle piante in
inverno oppure pu essere utilizzata per pulire specchi e vetri. Basta girare la fotocopia venuta male
per disporre di foglio per gli appunti.
- Cartone: i cartoni delle confezioni di uova, incollati alle pareti, isolano la stanza dai rumori. Strisce di cartone
spesso, fissate alle pareti del garage, impediscono di graffiare la carrozzeria dell' automobile.
- Cenere: la cenere del camino, raffreddata, un buon fertilizzante da spargere nell'orto e nel giardino. Sparsa
intorno ad una pianta la difende dagli attacchi delle lumache.
- Collant rotti: possono essere utilizzati sia per lucidare le scarpe che per spolverare, infatti la loro carica elettrostatica
attira la polvere. Tagliati a strisce si possono utilizzare come legacci per l'orto.
- Contenitori di plastica per detersivi: dopo averli ben lavati, servono in cucina per il recupero degli olii di frittura.
Una volta pieni dovranno essere consegnati alla stazione ecologica.
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- Contenitori di plastica per uova: accuratamente lavati, possono essere utilizzati per congelare le uova (tuorli e
albumi separati). Si conservano per circa due mesi.
- Crema per le mani scaduta: passata con un panno sulle scarpe usurate, ridona morbidezza e lucentezza.
- Indumenti vecchi: pezze di lana ricavate da vecchie maglie, servono ottimamente per lucidare l'argenteria. Un
indumento vecchio e "non lavato" riposto nella cuccia del cane, gli far sentire meno la mancanza del padrone.
- Paglietta metallica: non saponata, una volta arrugginita, pu essere interrata nei vasi delle ortensie alle quali
fornir il nutrimento ferroso a loro necessario.
- Pigne: si possono bruciare nel camino, diffondono un piacevole aroma di resina.
- Residui di saponette: si possono usare per le bolle di sapone. Unire in un recipiente 4 cucchiai di scaglie di
saponette con 4 bicchieri di acqua calda. Lasciare riposare per un paio di giorni poi aggiungere un cucchiaino di
zucchero e mescolare bene.
- Ricci di castagne: messi sul terreno seminato tengono lontani i gatti e gli uccellini.
- Sacchetti di plastica per alimenti: con un forellino in un angolo pu sostituire in caso di necessit la siringa
per decorare le torte.
- Segatura: pu sostituire in caso di necessit la sabbia igienica per la cassetta del gatto. Un po di segatura
aggiunta al normale terriccio per invasare le piante, lo manterr pi morbido e tratterr l'umidit.
- Tappi a corona: possono
sostituire il materiale di
drenaggio nei vasi.
- Tappi di sughero:
af f et t at i possono
sostituire il drenaggio
nei vasi. Messi in
piedi tra vaso e
sottovaso, difen-
deranno le radici da
pericolosi ristagni
di acqua, consen-
tendo la giusta
umidit. Tagliati a
rondelle e incollati
sotto le gambe di
sedi e e tavol i
sosti tui scono i
feltri. Si possono
bruciare nel camino
o nella stufa.
Riduzione e Riuso
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La Raccolta Differenziata dei Rifiuti
Abbiamo visto la riduzione e il riuso, ma i rifiuti possono prendere altre strade: il riciclaggio o recupero della materia,
il recupero come energia e lo smaltimento finale. Dipende tutto da noi. Per fare prendere loro la strada giusta c
bisogno di una azione semplice, ma indispensabile: differenziare sempre i propri rifiuti in casa ed utilizzare poi
i contenitori disponibili nel proprio comune.
Gettare una bottiglia di vetro nellapposito contenitore significa che da quel momento il cerchio, aperto con la
creazione della bottiglia, si potr chiudere. Allo stesso modo i giornali vecchi, se condotti al macero
e trattati opportunamente, permettono di produrre carta riciclata, a costi minori e senza bisogno
di tagliare alberi. Altri rifiuti vengono invece raccolti
in modo differenziato perch contengono sostanze
inquinanti o perch rappresentano un rischio per la
salute. Ad esempio molti degli oggetti di uso comune,
come pile, lampade al neon e televisori, contengono
metalli pesanti che, se dispersi nell' ambiente, causano
gravi danni alla natura e all' uomo. Altri tipi di rifiuti pericolosi
sono i farmaci scaduti e alcuni vecchi frigoriferi che contengono
gas dannosi per l'ozono. E' quindi fondamentale trattare questi
materiali in modo differenziato, affinch possano essere recuperati
o smaltiti in modo corretto.
Il sistema pi diffuso in Italia quello della raccolta differenziata
monomateriale in cui
dobbiamo gettare i
si ngol i material i
(carta, vetro, plastica,
al l umi nio) nei
contenitori specifici.
Il sistema di raccolta multimateriale invece, prevede lutilizzo di un
solo contenitore (campana, cassonetto, o, in alcuni casi, sacco) per
diversi materiali. La raccolta multimateriale richiede ovviamente un
impianto di separazione a valle dei materiali raccolti.
Tante le modalit di raccolta: il cassonetto stradale, il contenitore,
la raccolta porta a porta, il centro di raccolta e i servizi speciali
per alcuni tipi di rifiuto.
Ogni cosa al suo posto, perch la nuova avventura abbia inizio!
Quanto tempo impiegano
i rifiuti a decomporsi?
- un torsolo di mela: da 15 giorni a 3 mesi
- il filtro di una sigaretta: 2 anni
- un fazzoletto di carta: da 3 a 6 mesi
- il giornale: da 4 a 12 mesi
- una gomma da masticare: 5 anni
- una bottiglia di vetro: 4.000 anni
- una bottiglia di plastica: da 100 a 1000 anni
- la lattina in alluminio: da 20 a 100 anni
- un pannolino: 450-500 anni
Ricordiamoci perci di NON ABBANDONARE I
RIFIUTI NELL'AMBIENTE!
Non male per un
semplice gesto!
Raccogliere in modo differenziato i rifiuti
permette di:
w suddividere i rifiuti per tipi di
materiali, affinch possano essere avviati
con successo al riciclaggio;
w intercettare quei rifiuti inquinanti
o pericolosi che richiedono uno speciale
processo di smaltimento;
w ridurre la quantit dei rifiuti smaltiti
in modo indifferenziato.
XII
III
VI
IX
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Il riciclaggio dei rifiuti il processo di trasformazione dei rifiuti in materiali riutilizzabili. E una pratica di
introduzione abbastanza recente, nata nei paesi industrializzati intorno agli anni cinquanta per rispondere ad
esigenze di tipo economico ed ecologico: in primo luogo, infatti, un sistema intelligente di smaltimento dei rifiuti
e un modo per ridurre i consumi energetici e i costi delle industrie; in secondo luogo, una via da perseguire per
risparmiare le risorse naturali del pianeta. Si tratta di un processo che prevede diversi passaggi:
w la raccolta separata del materiale da riciclare;
w il conferimento, cio la consegna, del materiale raccolto in modo differenziato allimpianto in cui pu essere
riutilizzato (vetreria, cartiera, fonderia, impianto di compostaggio ecc.);
w leventuale selezione per separare allinterno del materiale raccolto sottotipologie di materiale (per es. tutte
le bottiglie di plastica di un determinato colore);
w la rilavorazione del materiale per produrre nuova materia prima;
w la produzione, con la nuova materia prima, di nuovi prodotti.
IL CENTRO DI RACCOLTA
Non ci sono solo i contenitori.
I centri di raccolta sono aree recintate e presidiate
dove possibile portare materiali recuperabili
da avviare al riciclaggio. Cercateli nel vostro
Comune.
Con i centri di raccolta potete riciclare tutti quei
materiali per i quali non attiva una raccolta vicino
a casa o consegnare grandi quantit di materiale
che altrimenti potrebbe occupare tutto il contenitore
stradale, limitandone luso a chi viene dopo di voi.
Usateli anche per i rifiuti ingombranti. La fatica che
avete fatto per caricare il vecchio boiler sull'automobile
la stessa!
I centri di raccolta Iren Emilia hanno superato quota 120. Facile
trovarli vicino a voi.
Il Riciclaggio dei Rifiuti
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Il Riciclaggio dei Rifiuti
IL VETRO
Il vetro ha origini antichissime (5.000 anni fa, anno pi anno
meno) ed prodotto fondendo ad altissime temperature sabbie
speciali con l'aggiunta di soda e calcio. Riciclare il vetro permette
quindi di ridurre sensibilmente le attivit di cava e di risparmiare
un considerevole quantitativo di energia, grazie alle temperature
pi basse per la fusione (una tonnellata di rottame di vetro
sostituisce 1,2 tonnellate di materia prima e consente un risparmio
energetico equivalente a 100 kg di olio combustibile).
Una volta raccolti in modo differenziato, i prodotti di vetro
(bottiglie barattoli, vasetti ecc.) vengono selezionati e ripuliti
da elementi estranei per essere portati alle vetrerie. Attraverso
la fusione, il vetro ridotto nuovamente ad una massa fluida e
rimodellato in nuovi oggetti. Dal punto di vista qualitativo il
vetro riciclato assolutamente identico a quello vergine.
L'igienicit del vetro permette, oltre al riciclo, il riutilizzo.
Sebbene la pratica del vuoto a rendere abbia subito un declino negli ultimi anni, non scomparsa del tutto.
Sarebbe preferibile scegliere quei prodotti contenuti in recipienti di vetro con cauzione. In questo modo si
r i s par mi a s ul
reci piente, si
riduce il volume
di rifiuti e si
s a l v a g u a r d a
l ' a m b i e n t e .
Ri cordi amoci ,
per, che anche
i contenitori a
perdere (come i
b a r a t t o l i )
possono essere
riutilizzati per
c o n s e r v a r e
alimenti o altre
sostanze.
Lo sapevate che...
Il vetro non tutto uguale. Quando parliamo di
vetro da riciclare ci riferiamo ai contenitori
(bottiglie, flaconi, barattoli per la marmellata
e per lo yogurt, bicchieri) e non all'altro vetro in
commercio. Non gettate quindi nel contenitore
finestre, vetri delle automobili, pyrex, bollitori per
caff, specchi. Non gettate mai insieme al vetro
la ceramica. E' un errore ancora comune che rischia
di rovinare quanto raccolto.
Il vetro un materiale che, se avviato al termova-
lorizzatore, non possibile recuperare in nessun
modo. Non brucia e quindi non sprigiona alcuna
energia. In discarica, poi, impiega 4.000 anni a
distruggersi. Ragioni in pi per raccoglierlo
separatamente.
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Il Riciclaggio dei Rifiuti
LA CARTA E I CARTONI
Anche la carta ha origini lontane, ma solo nel 1845 il signor Friederic Keller
scopr che possibile ottenere carta dal legno e non dagli stracci (oggi
viene prodotta anche con il mais, le alghe ed altro materiale).
La carta ci accompagna, come questa che avete tra le mani. La vostra carta
viene raccolta, ripulita e riciclata dalle cartiere. Viene, cio, frullata, macerata
e trasformata in pasta e questa pasta in fogli. Il riciclaggio consente notevoli
risparmi sui costi di smaltimento e sulle risorse ambientali, soprattutto
alberi e acqua necessari a fabbricare carta nuova.
Facciamo due conti. Per produrre una tonnellata di carta da cellulosa
vergine occorrono: 15 alberi, 440.000 litri di acqua, 7.600 kWh di energia
elettrica. Per produrre una tonnellata di carta riciclata bastano invece:
nessun albero, 1.800 litri dacqua, 2.700 kWh di energia elettrica. La
carta, per, non si ricicla allinfinito. Dopo il quinto riutilizzo la qualit
diventa scadente e bisogna utilizzare cellulosa nuova.
E i poliaccoppiati? La carta non viaggia sempre da sola. A volte la troviamo
insieme ad altri materiali: carta stagnola, buste imbottite, carta oleata che
avvolge i salumi... Tecnicamente sono chiamati poliaccoppiati e non vanno gettati insieme alla carta.
C solo un poliaccoppiato che pu essere raccolto insieme alla carta: quello dei cartoni per bevande, latte, succo
di pomodoro e costituito da carta e plastica con o senza alluminio. Non in tutti i comuni italiani, per, possibile.
Anche tra quelli
serviti da Iren
Emilia ci sono
delle
differenze.
Informati.
Lo sapevate che...
w Ogni anno ciascuno di noi getta
tanta carta quanta ne servirebbe per
coprire 5 campi da tennis.
w La seconda vita della carta e
dei cartoni sta avendo interessanti
sviluppi. Il 92% dei cartoni in
commercio prodotto con materiale
riciclato e con il cartone riciclato si
costruiscono mobili e complementi di
arredamento. Il riutilizzo pi
tradizionale ci ricorda che con 7
scatole di biscotti si fa un
quotidiano e con 4 confezioni di
pasta un quaderno. Il 90% delle
scatole da scarpe viene ormai
realizzato con carta riciclata.
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Il Riciclaggio dei Rifiuti
LA PLASTICA
Nata per sostituire l'avorio delle palle da biliardo (venivano uccisi una media di 12.000 elefanti all'anno), la plastica
ha ormai riempito la nostra vita. Labbiamo chiamata in tanti modi, dai nomi evocativi e fantasiosi (celluloide,
parkesite, bakelite, polistirolo, nylon, polipropilene) alle fredde sigle (PP, PVC, PET...).
Adesso dobbiamo pensare a come differenziarla per avviarla al giusto smaltimento. Non tutta la plastica in
commercio si pu riciclare, ma molta pu essere trasformata in panchine, giochi per bambini, cavi, tubi, nuovi
contenitori per detergenti e indumenti.
Se si considera, poi, che la plastica ottenuta attraverso la raffinazione del petrolio (il 4% del petrolio estratto
serve per produrre plastica), evidente come il riciclaggio dei materiali plastici assuma un'importanza primaria.
La plastica, infine, un materiale scarsamente biodegradabile. Un rifiuto plastico un ricordo di lunga durata
(avete presente le bottiglie che trovate sulle spiagge?).
Questo prima, ma cosa succede dopo la nostra fatica?
Il riciclaggio inizia con una fase di selezione, in cui i nostri oggetti vengono divisi per polimero per ottenere
plastiche omogenee. Una volta divise vengono macinate, lavate e trasformate in scagliette pronte per rinascere.
Le chiamano materie prime seconde, perch hanno caratteristiche identiche a quelle nate dal petrolio.
Il PE riciclato viene utilizzato per la realizzazione di contenitori per detergenti con uno strato di materiale riciclato
pari al 25% della bottiglia. Altri utilizzi riguardano tappi e pellicole per sacchi della spazzatura.
Il PET riciclato viene utilizzato (mischiato con il polimero vergine) per la produzione di nuovi contenitori trasparenti
per detergenti.
Al t r i possi bi l i campi di
applicazione sono quelli delle
fibre per realizzare, ad esempio,
i mbot t i t ur e, magl i oni ,
indumenti in pile, interni per
auto.
Il PVC riciclato viene impiegato
prevalentemente nel settore
edile per la produzione di
piastrelle, tubi, raccordi, ecc.
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Il Riciclaggio dei Rifiuti
Una famiglia numerosa...
In apparenza le plastiche sembrano tutte simili, ma in realt ciascuna ha
caratteristiche chimiche che la rendono unica e adatta ad un uso specifico.
Fate caso ai diversi simboli riportati sulle bottiglie e sui contenitori in
plastica: PP, PVC, PE, PS, PET. Queste sigle indicano una specifica
composizioni dei polimeri. Ecco le pi diffuse nei nostri supermercati e
nella nostra pattumiera:
PE = polietilene
Si utilizza per sacchetti per la spesa, pellicole, bottiglie,
flaconi, tubi, giocattoli. un materiale straordinariamente
riciclabile grazie alla facilit di riutilizzo degli scarti di
produzione e alla sua scarsa degradabilit.
PVC = polivinilcloruro
Si utilizza per i flaconi dei detersivi, nastro isolante, porte,
finestre, piastrelle, ma anche carte di credito. un
polimero con buona permeabilit all'acqua e ai gas, per
questo il pi diffuso nelle applicazioni biomediche
(fiale, sacche per drenaggi, cateteri, ecc.) e nel settore
dell'edilizia. Per le sue caratteristiche il PVC difficilmente
riutilizzabile.
PET = polietilentereftalato
E usato tipicamente per le bottiglie dellacqua (trattiene
lanidride carbonica ed lideale per lacqua gassata).
In altri settori viene utilizzato per la produzione di fibre
(per abbigliamento, arredamento, imbottiture, cordami,
ecc.), film per effetti decorativi e arti grafiche; lastre
fotografiche e radiografiche; nastri audio e video.
PS = polistirene o polistirolo
Viene utilizzato per vaschette per alimenti, posate, piatti.
LEPS la sua forma espansa, quel materiale bianco e
leggero che conosciamo bene come isolante.
PP = polipropilene
E una delle plastiche pi diffuse. Si utilizza per biro,
siringhe, contenitori per alimenti, oggetti darredamento,
flaconi per detersivi, moquette, mobili da giardino.
Quando dividere i polimeri troppo
faticoso o costoso, i rifiuti di diverso
genere vengono miscelati, lavati e triturati
e si trasformano in plastica eterogenea
pronta a trasformarsi in panchine, recin-
zioni, giochi per bambini e cartellonistica
stradale. La ricerca nel campo del riciclag-
gio delle plastiche continua. Per questa
ragione oggi si possono riciclare molti
pi rifiuti plastici di prima. Non pi solo
contenitori, come alcuni anni fa, ma
anche imballaggi. Molti oggetti per
non sono ancora riciclabili e vanno
gettati nei rifiuti indifferenziati. Non si
riciclano: piatti, bicchieri, posate, giocat-
toli, appendiabiti, prodotti in gomma
(tubi, oggetti vari ecc.), custodie per cd,
accessori per auto, borse e zainetti, bidoni
e cestini, spazzolini e rasoi, accendini e
tutti gli imballaggi in cui la plastica
accoppiata ad altri materiali (plastica e
alluminio, plastica e carta ecc.).
Lo sapevate che...
w Con 20 bottiglie di acqua minerale
in PET si pu produrre un maglione in
pile. Con 45 vaschette di plastica per la
frutta si pu produrre una piccola
panchina. Con 10 flaconi e 5 sacchetti
si pu produrre una sedia.
w La plastica il materiale con il pi
alto potere calorifico. I polimeri sono
derivati dal petrolio. Per avere unidea
dellenergia ricavabile dalla termovaloriz-
zazione, pensate che 35 grammi di
plastica non riciclabile possono tenere
accesa una lampada a risparmio
energetico da 18 Watt per oltre 3 ore.
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LALLUMINIO e gli altri METALLI
Limportanza dei metalli nella storia delluomo tale che hanno dato il
nome ad alcuni periodi specifici. Tra i nostri rifiuti li incontriamo soprattutto
come contenitori di cibo o di bevande: lattine o barattoli. Lattina vuol
dire quasi esclusivamente alluminio, che da poco ha spento 150 candeline.
L'alluminio possiede una serie di caratteristiche che lo rendono
particolarmente adatto alla produzione di imballaggi: leggero,
impermeabile, non lascia passare la luce e non altera il gusto del contenuto.
Ha per unaltra caratteristica che ci interessa: pu essere facilmente
riciclato. Il grande vantaggio del suo riciclo risiede nel risparmio energetico.
Sprecare alluminio significa dover continuamente produrre materia prima
con un notevole impatto ambientale e grande utilizzo di energia. Per fare
una lattina nuova partendo dal materiale riciclato occorre solo il 5%
dellenergia che servirebbe se si partisse dalla bauxite (materia prima
dellalluminio). Insieme alle lattine potete raccogliere anche i contenitori
usa e getta per il forno e la pellicola.
Cugino della lattina il barattolo. E nato prima della lattina e lo ritroviamo
sulla nostra tavola quando mangiamo un pezzo di tonno o quando prepariamo
il sugo di pomodoro. I barattoli sono divisi in due famiglie: la latta
(quando le lastre di ferro sono ricoperte di stagno con il procedimento di
immersione) e la banda stagnata (quando sono ricoperte per elettrolisi).
Lo stagno impedisce la corrosione e lossidazione ed stato il segreto
che ha permesso la diffusione di tantissimi prodotti deperibili. Anche i
barattoli sono riciclabili, come le lattine. Riciclare un barattolo significa
riciclare acciaio, stagno e alluminio e risparmiare dal 60 al 75% dell'energia
usata per produrlo da materie prime.
Lo sapevate che...
w Per riconoscere e separare lalluminio
da banda stagnata, ferro e altri rifiuti
ferrosi, basta usare una calamita: la
banda stagnata e il ferro sono magnetici,
lalluminio no.
w Ogni italiano consuma in media
35 lattine allanno, mentre i sette milioni
di caffettiere che si producono ogni
anno sono tutte di alluminio riciclato.
Unaltra buona notizia: per il riciclaggio
l'Italia prima in Europa insieme alla
Germania (recuperiamo oltre il 55%
dell'alluminio circolante) e 3 al mondo
dopo Stati Uniti e Giappone.
w Con 800 lattine si fabbrica una
bicicletta completa di accessori, con 37
una caf f etti er a, con 130 un
monopattino, con 3 una montatura per
gli occhiali e con 640 un cerchione per
auto.
w Da 2.600.000 scatolette da 50
grammi di acciaio si pu realizzare 1
km di binario ferroviario, con 13 barattoli
di pelati si fabbrica una pentola nuova,
con 19.000 un'automobile e con 7
scatolette di tonno un vassoio.
Il Riciclaggio dei Rifiuti
14
I RIFIUTI ORGANICI
Circa il 25-30% dei rifiuti domestici composto da rifiuti organici come gli scarti di cucina, il fogliame, gli sfalci
e le erbacce. Questo insieme di rifiuti detto frazione organica o frazione umida ed ha la caratteristica di essere
biodegradabile. I rifiuti organici possono essere riciclati attraverso la pratica del compostaggio, che permette
di produrre il compost, un ammendante naturale adatto a vasi,
orti e prati. In questo modo, oltre a ridurre la quantit di rifiuti
prodotti, si salvaguarda l'ambiente perch si evita di ricorrere
a fertilizzanti chimici o a terricci prodotti nelle torbiere ormai
in esaurimento.
Il compostaggio pu essere condotto in impianti industriali,
chiamati impianti di compostaggio, oppure nei nostri giardini;
in questo caso si parla di compostaggio domestico. In molti
Comuni attivo un servizio di raccolta. In caso contrario, e se
avete il posto necessario, potete voi stessi iniziare a riciclare a
domicilio i vostri rifiuti. Creare il compost in casa semplice,
conveniente e non presenta particolari problemi. E sufficiente
avere a disposizione un orto o un giardino, sia per disporre dello spazio necessario al processo di compostaggio,
sia per avere scarti vegetali oltre a quelli di cucina. Potete realizzare con vecchi bancali la compostiera o acquistarla
in un negozio per il giardinaggio: il contenitore appositamente concepito per accogliere la materia organica
facilitando la circolazione dellaria e semplificando cos le operazioni di miscelazione. I rifiuti si aggiungono alla
compostiera mano a mano che vengono prodotti; il compost va poi lasciato riposare per alcune
settimane. Una volta conclusa la degradazione dei rifiuti possibile usare
il compost come concime.
Il Riciclaggio dei Rifiuti
Lo sapevate che...
w Ogni italiano produce in un anno circa 150
Kg di rifiuti organici.
w Praticando il compostaggio domestico:
riduciamo la nostra produzione di rifiuti;
diminuiamo il volume del nostro rifiuto umido
dell80% e il suo peso del 70%; produciamo il
compost che un prodotto utilissimo per il nostro
giardino, consumiamo meno fertilizzanti e meno
terriccio.
15
Il Riciclaggio dei Rifiuti
I FARMACI
Quando sono scaduti, portateli dove li avete comprati. Nelle farmacie si trovano gli appositi contenitori per medicinali
scaduti. Sono, infatti, rifiuti che non vanno assolutamente mescolati con gli altri rifiuti domestici. Stesso
discorso anche per i medicinali che avete utilizzato per i vostri animali. Se volete superare voi stessi, vi ricordiamo
che potete anche riciclare le scatole nel cassonetto della carta e i tubetti di alluminio nellapposita campana per
la raccolta differenziata. Se vi interessa la sfida, ragionate anche sull'effettiva necessit dell'acquisto di certi farmaci;
ogni anno vengono gettate via oltre 400 milioni di confezioni di farmaci scaduti prima di essere utilizzati.
LE PILE
Forse non proprio sotto casa, ma non difficile trovare uno dei contenitori destinati alla raccolta delle pile. Le
pile sono inquinanti per i metalli pesanti che contengono. Non vanno gettate con gli altri rifiuti, ma negli appositi
contenitori per potere poi essere inertizzate. Pensate che una piccola batteria a bottone pu inquinare sino a 10.000
litri d'acqua.
Un'altra soluzione quella di acquistare batterie ricaricabili (come ormai consigliano non solo le associazioni
ambientaliste, ma anche quelle dei consumatori). Un esempio: due ore al giorno di un lettore cd consumano almeno
146 pile in un anno e con una spesa di 131,40 euro. 2 batterie ricaricabili, pi il caricatore (il cui costo pu essere
spalmato su dieci anni), pi la corrente necessaria per la ricarica costano poco pi di 10 euro l'anno. Meno costi e
meno rifiuti.
16
La Termovalorizzazione dei Rifiuti
IL RECUPERO ENERGETICO
I rifiuti non riciclabili o che non sono stati intercettati dalla filiera del riciclaggio possono essere termovalorizzati,
cio utilizzati per produrre energia (elettrica e/o calore). I rifiuti possono cio essere termodistrutti in quegli
impianti che in passato venivano chiamati inceneritori. In questo caso i rifiuti possono essere inviati direttamente
alla distruzione o subire ulteriori trattamenti per recuperare altro materiale in appositi impianti che hanno lo scopo
di recuperare la parte pi adatta alla combustione e trasformarla cos in CDR (combustibile derivato dai rifiuti).
Questo combustibile pu essere bruciato in alcuni impianti industriali come i cementifici o nelle centrali termiche,
oppure in impianti dedicati. I materiali scartati sono inviati, se possibile, al riciclaggio o smaltiti in discarica. Il
Gruppo Iren pu contare oggi su due termovalorizzatori (Piacenza e Reggio Emilia).
La termovalorizzazione
Un tempo erano semplicemente inceneritori, perch potevano soltanto incenerire i rifiuti. Oggi gli impianti in
funzione valorizzano al massimo i rifiuti, producendo energia elettrica ed in alcuni casi anche calore. Per questa
ragione, piuttosto che termodistruttori, si definiscono pi esattamente termovalorizzatori, perch valorizzano
il potere calorifico dei rifiuti. La possibilit di recuperare energia segna la linea di confine tra i vecchi inceneritori
e i moderni termovalorizzatori, ma non lunica differenza: i due tipi di impianti sono infatti separati anche da
unevoluzione tecnologica che, negli ultimi dieci anni, ha conferito una maggiore sicurezza ambientale e sanitaria
agli impianti.
Come funziona un termovalorizzatore?
Un impianto di termovalorizzazione funziona per fasi. I rifiuti, accuratamente classificati, devono essere miscelati e dosati
in modo continuo al fine di ottenere una combustione controllata e costante.
1. Arrivo dei rifiuti I rifiuti sono stoccati in una parte dell'impianto dotata di sistema di aspirazione per evitare il
disperdersi di cattivi odori. Dalla fossa di accumulo i rifiuti vengono trasferiti alla sezione di combustione;
2. Combustione - Si verifica ad una temperatura superiore agli 850C (minimo previsto per Legge). Il processo avviene in
tre fasi: essiccamento del prodotto e precombustione; combustione delle sostanze volatili; combustione dei residui solidi e
loro trasformazione in scorie;
3. Recupero energetico - Tutti gli impianti di termovalorizzazione recuperano il calore contenuto nei fumi che escono dalla
camera di post-combustione. La forte emissione di calore prodotta dalla combustione porta a vaporizzare l'acqua in circolazione
nella caldaia posta a valle, per la produzione di vapore. Il vapore generato mette in movimento una turbina che, accoppiata
ad un motoriduttore ed alternatore, trasforma l'energia termica in energia elettrica.
4. Trattamento delle scorie - Le componenti dei rifiuti che resistono alla combustione vengono estratte e poi raffreddate
in acqua raccogliendo anche i metalli da avviare al recupero.
Per ogni 100 kg di rifiuti bruciati, dai moderni termovalorizzatori residuano tra i 18 ed i 23 kg di scorie e circa 3 kg di ceneri.
Le scorie, che non sono rifiuti pericolosi, vengono recuperate ad esempio nei cementifici (cos avviene per gli impianti di
Piacenza e Reggio Emilia).
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La Termovalorizzazione dei Rifiuti
Le ceneri invece vengono attualmente rese inerti e inviate in discariche per rifiuti pericolosi. Complessivamente oggi solo il
3-3,5% dei rifiuti trattati nellimpianto non viene valorizzato in calore, energia elettrica o materiale recuperabile.
5. Trattamento dei fumi - Dopo la combustione i fumi caldi passano in un sistema di trattamento, per l'abbattimento del
contenuto di agenti inquinanti sia chimici che solidi. Le migliori tecnologie per abbattere gli inquinanti prodotti dalla
combusti one dei ri fi uti garanti scono una presenza resi dual e dei contami nanti nel l e emi ssi oni .
Solo dopo il trattamento i fumi
vengono rilasciati in atmosfera.
Negli impianti sono presenti
sistemi e strumentazioni per
il controllo immediato dei
parametri obbligatori, mentre
per quelli non richiesti o
per i quali mancano tecniche
di monitoraggio sono
periodicamente prelevati
campioni da analizzare in
l aboratori special izzati.
Molti impianti sono dotati di
sistemi che permettono a tutti
di conoscere i dati delle
emissioni attraverso siti internet
o appositi schermi diffusi sul
territorio.
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E IL CALORE?
Abbiamo parlato anche di calore, perch la termovalorizzazione pu fornire calore alla rete del teriscaldamento
(come succede a Reggio Emilia e succeder a Parma). Il teleriscaldamento una forma di riscaldamento che consiste
essenzialmente nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate interrate, di acqua surriscaldata a
ad una temperatura da 90 a 120C e circa 12 atm, da una o pi centrali di produzione alle abitazioni con ritorno
alla stessa centrale. A destinazione, l'acqua surriscaldata riscalda, attraverso uno scambiatore di calore, l'acqua
dell'impianto di riscaldamento dell'abitazione. Lo scambiatore, che in pratica sostituisce la caldaia, pu produrre
anche acqua per uso sanitario. Il termovalorizzatore ottimizza in questo caso il suo lavoro, generando
contemporaneamente (o cogenerando, come si dice tecnicamente) energia elettrica e calore. Come avviene per
le altre centrali del teleriscaldamento anche il termovalorizzatore sostituisce le molte caldaie non controllate e
spesso di scarso rendimento che sarebbero necessarie per riscaldare gli ambienti teleriscaldati.
Il calore prodotto pu essere usato anche in estate per teleraffrescare, cio condizionare gli ambienti, riducendo
cos lutilizzo dei CFC, gas dannosi per l'ozono.
La Termovalorizzazione dei Rifiuti
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LO SMALTIMENTO IN DISCARICA
La discarica di rifiuti lultimo anello della catena, un luogo dove vengono depositati i rifiuti solidi urbani e tutti
i rifiuti provenienti dalle attivit umane (detriti di costruzioni, scarti industriali, ecc.) che non possibile riciclare
o utilizzare come combustibile nei termovalorizzatori. E stato il sistema pi antico per liberarsi dei rifiuti (un
buco lontano dalla citt e via!) e in molti paesi del mondo ancora cos (esistono nel Terzo Mondo discariche simili
a citt brulicanti abitate da chi fruga nei rifiuti per vivere).
Le discariche di cui parliamo e che il Gruppo Iren gestisce sono definite controllate. Immaginatevi una vasca
impermeabile che impedisce al percolato (un liquido che si forma a seguito del contatto delle acque piovane coi
rifiuti) di colare nel terreno e che dotata di sistemi per raccogliere i gas prodotti dalla decomposizione,
riuscendo a trasformarli in energia. Una vasca nella quale i rifiuti vengono compattati e che quotidianamente viene
ricoperta per garantire ligiene dellambiente circostante.
Se fosse possibile sezionarla, la vedremmo cos:
w un fondo di argilla, ricoperto da una speciale guaina impermeabile (geomembrana);
w uno strato di ghiaia per raccogliere ed inviare il percolato ad apposite vasche, prima di essere trasportato al
successivo trattamento;
w lo strato di rifiuti pressati;
w un successivo strato superiore di terra e di ghiaia con una membrana impermeabile finale;
w uno strato di terreno vegetale per la
copertura finale e la crescita delle piante;
w camini per l'aspirazione e il recupero
del gas che viene recuperato con la
produzione di energia elettrica dalla
sua combustione.
Potete, invece, immaginare cosa
avviene nelle discariche abusive: il
percolato si infiltra nel terreno,
contaminando le falde acquifere, e i
gas si liberano senza controllo nellaria
creando disagi e pericoli.
Il Gruppo Iren gestisce due discariche
controllate di prima categoria,
entrambe nella provincia di Reggio
Emilia: Rio Riazzone (Castellarano) e
Poiatica (Carpineti). Rio Riazzone non
pi attiva.
E se non si ricicla?
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Dove lo getto?
ACCENDINO
Il fumo fa male e gli accendini non si riciclano.
AEROPLANO
Come molte cose che ci girano intorno, anche un aeroplano una miniera di materiale riciclabile (il 63% alluminio).
Peccato che le operazioni necessarie siano lunghe e complesse. Occorre effettuare una bonifica, che comporta una
perfetta conoscenza del singolo modello, ed adottare parecchie cautele per prevenire la dispersione di fluidi
inquinanti. Ogni anno vengono dismessi circa 200 aerei.
ALBERO DI NATALE
Passato il Natale non facciamo diventare anche l'albero un problema. Potete portarlo al centro di raccolta o ripiantarlo.
Da alcuni anni, i rivenditori pi sensibili hanno attivato un servizio di "ritiro" dopo l'utilizzo. Rimanendo sull'argomento
Natale ricordiamo che il rito dei cenoni natalizi e degli incontri conviviali per le festivit ha riflessi diretti sui
cassonetti italiani dove ogni anno vengono gettati, secondo stime del Consorzio Nazionale per il riciclo degli
imballaggi in acciaio (Cna), 100 milioni di scatole di pandoro e panettone, 150 milioni di bottiglie di vino e
spumante, 13.000 tonnellate di carta da regalo, 30 milioni di confezioni di lenticchie e 12.200 tonnellate di
scatolette. E' materiale riciclabile. Facciamo un regalo all'ambiente.
ASSORBENTE IGIENICO
Fra i rifiuti moderni , insieme ai pannolini per neonati o quelli per i pi grandi, uno dei pi diffusi. Se vero che
una donna nella propria vita ne consuma dai dodici ai tredicimila molto semplice calcolarne l'impatto sull'ambiente.
Attenzione: non un rifiuto riciclabile, anzi. Va gettato, perci, nei normali sacchetti della spazzatura e non, come
molti ancora purtroppo fanno, nel water.
APPENDIABITI (GRUCCE)
L'uso sempre pi frequente delle lavanderie ha fatto s che le nostre case siano invase da sottili attaccapanni di
metallo, un rifiuto assolutamente sconosciuto fino a qualche anno fa. Oltre al riutilizzo casalingo, l'attaccapanni
pu essere riconsegnato a molte lavanderie di provenienza o consegnato ai Centri di Raccolta nel cassone dei metalli.
Quelli in plastica, invece, non si riciclano.
BARATTOLI
Lunga vita al vecchio barattolo! Il barattolo dei fagioli e la scatoletta del tonno o del cibo per
il gatto sono tutti riciclabili. Basta gettarli, dopo una risciacquata, nell'apposito contenitore.
Nel nostro Paese il Consorzio Nazionale Acciaio ad occuparsi del riciclaggio con risultati
confortanti. Un salto nel sito www.consorzio-acciaio.org pu fornirvi molte altre informazioni.
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BASTONCINI IGIENICI PER LE ORECCHIE
Produrre bastoncini in plastica vietato dalla legge 93/2001 che vuole evitare la dispersione nell'ambiente di
prodotti non biodegradabili. In passato la cattiva abitudine di gettarli nel water aveva creato non pochi problemi
agli impianti di depurazione (ne sanno qualcosa le griglie dei nostri depuratori) o direttamente alle spiagge. Non
si ricicla. Gettatelo nel cestino.
BATTERIE AUTO
Come dicevano gli ambientalisti americani "La batteria? E' lunga 33 cm, sta in un auto e contiene circa 10 kg di
veleno". Perci, attenzione, un rifiuto pericoloso. Contiene piombo tossico e acido solforico e la struttura in
plastica non biodegradabile, ma molto resistente. Non va, perci, mai abbandonata nell'ambiente n gettata nel
normale cassonetto, ma consegnata al rivenditore, in caso di acquisto di una batteria nuova, o al Centro di Raccolta.
E' possibile anche visitare il sito del Cobat (www.cobat.it) per avere informazioni sul pi vicino punto di raccolta.
La tua batteria verr in questo modo avviata al riciclaggio, trasformandosi da pericolo in
tesoro. Il piombo recuperato (si riesce a coprire in questo modo oltre il 40% del fabbisogno
nazionale) viene riutilizzato (per produrre un kg di piombo, lavorando quello delle batterie,
occorre poco pi di un terzo dell'energia necessaria a lavorare quello estratto) per produrre
nuove batterie, nel rivestimento dei cavi elettrici, nell'industria ceramica, nell'edilizia, nelle
apparecchiature radiologiche e per produrre pallini da caccia.
La specifica mission del Cobat ben rappresentata dai suoi risultati economici: negli ultimi dieci anni il Consorzio
ha recuperato oltre 3 milioni di tonnellate di batterie al piombo esauste (corrispondenti ad oltre 1,6 milioni di
tonnellate di piombo, oltre 143mila tonnellate di plastiche e oltre 496 milioni di litri di acido solforico neutralizzati).
Il nostro Paese ha ottenuto un risultato che ci allinea ai Paesi europei di alta tradizione ambientale come Svezia,
Norvegia e Danimarca.
BIGLIETTI FERROVIARI O DELL'AUTOBUS
In Giappone accade anche questo. Visto il grande numero di utilizzatori dei mezzi pubblici, in molte citt giapponesi
sono state messe in piedi pratiche per la raccolta differenziata anche dei biglietti. A Tokio la East Japan raccoglie
i biglietti e li trasforma in rotoli di carta igienica. Sempre nella capitale la societ che gestisce la metropolitana
incenerisce i biglietti raccolti ed utilizza la cenere, mista al cemento, per la costruzione di passaggi pedonali.
Ad Osaka, invece, la compagnia privata che gestisce la ferrovia li raccoglie e li trasforma in biglietti da visita e
materiale per la cancelleria.
Dove lo getto?
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BIRO e PENNARELLI
Solo la Bic vende ogni giorno in 160 paesi 22 milioni di "prodotti da scrittura". Comodi, ma "usa e getta". Non si
riciclano.
BOMBOLETTA SPRAY
Pu essere riciclata. Unica eccezione se riporta uno dei simboli che segnalano i rifiuti pericolosi (vedi prodotti
chimici domestici), in questo caso non va gettata neppure nel cassonetto, ma consegnata nel centro di raccolta.
Un consiglio: nell' acquisto privilegiate gli spray che non contengono CFC.
BORSINE
Adoperare borsine riutilizzabili una buona abitudine per diminuirne il consumo. Buona abitudine
anche quella di usare quelle biodegradabili per raccogliere i rifiuti organici.
BOTTIGLIE
Si riciclano sia quelle di vetro che quelle di plastica. Una sciacquata pu aiutare ad eliminare cattivi
odori, mentre pressare quella di plastica permette di raccogliere pi bottiglie nel medesimo spazio.
BRIK
I brik (mattone) sono i famosi contenitori per il latte, i succhi di frutta, le passate di pomodoro,
l'olio alimentare e le ricariche per i detergenti o gli ammorbidenti che accompagnano la nostra vita dalla
met degli anni '60. In molti comuni serviti da Iren Emilia possono essere avviati al riciclaggio.
Il materiale raccolto viene inviato al riciclo ad una cartiera garantita da Comieco. In cartiera i cartoni vengono
triturati, mescolati con acqua e agitati con lo scopo di separare le fibre cellulosiche e disperderle in acqua. La
lavorazione avviene senza l'uso di additivi, cloro o soda. L'impasto ottenuto viene prima filtrato, per trattenere
polietilene ed alluminio, e poi immesso nel processo di produzione di prodotti in carta riciclata.
Dai cartoni per bevande nasce, infatti, la Cartalatte (bianca dai cartoni di latte fresco) e la Cartafrutta (color avana
dai cartoni per la lunga conservazione).
Il residuo di polietilene ed alluminio si trasforma, invece, in Ecoallene con cui vengono prodotti vasi, fioriere,
recinzioni e sedute per esterni e chiusini.
CALCINACCI E ALTRO MATERIALE
Sembra impossibile, ma c' ancora qualcuno che ha la fantasia di riempire un cassonetto con i resti della demolizione
di un fabbricato. Niente di pi sbagliato. Si finisce, infatti, per occupare lo spazio destinato ai rifiuti domestici. I
calcinacci, poi, possono essere recuperati e riutilizzati. Informatevi da Iren Emilia su come comportarvi.
Dove lo getto?
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CANI
Non intendiamo parlare degli amati quadrupedi, ma dei loro "prodotti". Lasciarli in giro
una cattivissima abitudine che costringe a veri e propri slalom in molti parchi e
marciapiedi. Anche in questo caso una minima attenzione e un po' di educazione faranno
felice il vostro cane e chi passer di l dopo di voi. In molti comuni i parchi sono dotati
di appositi distributori di palette e raccoglitori. Date un'occhiata in giro.
CARTA
Ne abbiamo gi parlato alcune pagine fa. Se volete altre informazioni il Consorzio di
riciclaggio della carta il Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi
a base Cellulosica) www.comieco.org. Nel 2010 in pratica ogni italiano ha raccolto 52,2 kg di
carta e cartoncino. Lo smaltimento di carta e cartone dal 1998 al 2010 equivale alla portata di 222 discariche
che, grazie al riciclo, si sono potute evitare. Una buona notizia che dal 2004 l'Italia diventata una esportatrice
di carta da macero. E le confezioni di cartone che contengono una finestrella di plastica trasparente per
rendere visibile il contenuto? Dove le buttiamo? Il Comieco assicura che la pellicola fa parte delle
impurit "fisiologiche" che non pregiudicano il meccanismo di recupero. Gettatele insieme allaltra
carta.
CARTA (rotoli di)
Strapp! E il vecchio strofinaccio ormai un ricordo. Peccato che il rotolone di carta che usiamo in cucina sia uno
dei tanti simboli di un "mondo usa e getta". Forse, allora, meglio ripensare un po' ai vecchi strofinacci della nonna
o alle spugnette (che spesso vengono prodotte con plastica riciclata). Oppure preferire prodotti con il marchio
Ecolabel o in carta riciclata. La carta da cucina, per, pu essere recuperata trasformandola in compost. Gettatela,
quindi, nel contenitore apposito o nella vostra compostiera. Non pu essere invece riciclata con l'altra carta e
cartone.
CARTUCCE delle STAMPANTI
Lo dicono tutti: "viviamo nell'era del computer" e noi aggiungiamo che "viviamo anche nell'era dei rifiuti da
computer". Uno di questi la cartuccia di toner o inchiostro. In molti comuni serviti da Iren Emilia possibile
avviare al riutilizzo tali materiali portando i propri rifiuti nei centri di raccolta. Vi sono, infatti, componenti della
cartuccia, come il tamburo fotosensibile, le lame di pulizia, i feltri, le molle, gli ingranaggi che rimangono funzionanti
anche dopo la fine del toner e pertanto le cartucce possono essere ricostituite con un risparmio di almeno il 40%
ed un grande beneficio per l'ambiente. La cartuccia esausta pu essere rigenerata, cio accuratamente pulita (evitando
la dispersione di sostanze tossiche) riempita nuovamente di toner e quindi riutilizzata. Non si tratta, cio, di un
prodotto monouso, come molti, invece, pensano.
Dove lo getto?
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CELLULARI
In Italia i telefoni cellulari hanno ormai superato i telefoni fissi. Dispersi nell'ambiente sono altamente inquinanti.
Meglio, perci, portarli nei Centri di Raccolta per garantire il recupero e lo smaltimento. Per il futuro si stanno
pensando prodotti in materiale biodegradabile.
CENERI
Le ceneri di stufe, caminetti e barbecue possono essere raccolte e conferite con i rifiuti organici
o, dove non possibile, insaccate e gettate nei cassonetti dei rifiuti. Assicuratevi, per, che le
ceneri siano spente.
CERAMICA
Il piatto rotto non si ricicla, ma soprattutto non si getta insieme al vetro. E' una vecchia e cattiva abitudine che
vale la pena di cambiare. La ceramica ha infatti un punto di fusione superiore a quello del vetro e resta non fusa
all'interno della miscela vetrificabile. Basta una infinitesima quantit di ceramica per rovinare un'intera partita di
vetro riciclato.
CIBO (avanzi di)
Se ne parlato molto sui giornali della presenza tra i rifiuti dei Paesi Occidentali di cibo parzialmente
utilizzato (un classico sono i resti del pane). Molti osservatori lo indicano come un segnale di
un cambiamento profondo nella cultura di un popolo. E' certamente uno spreco nello spreco
che pu essere evitato. Per il cibo ancora confezionato e non scaduto sempre possibile mettersi
in contatto con le organizzazioni benefiche che si occupano delle gestioni di mense o di aiuti a
persone in difficolt. Per i resti (soprattutto il pane) basta contattare le organizzazioni che gestiscono
case-rifugio per gli animali o destinarlo agli uccellini. I resti del pasto possono essere anche avviati al compostaggio
nell'apposito contenitore o nella propria compostiera.
COMPUTER
I dati sono impressionanti: un computer ben smontato pu fornire oltre mille componenti. Si tratta di una vera
miniera d'oro sia per quanto riguarda il riciclaggio, sia per quanto riguarda il recupero. Per questo molte case
produttrici hanno avviato studi per il riciclaggio dei computer usati (alcune parti vengono sottoposte a un processo
di certificazione e collaudo e poi utilizzate come ricambi, senza contare la presenza di metalli pregiati come oro,
argento e palladio) e per l'utilizzo di materiali riciclati nella costruzione degli apparecchi nuovi (la plastica viene
spesso riutilizzata per le tastiere); altre aziende hanno attivato veri e propri "servizi di recupero" e di "usato sicuro".
Per quanto ci riguarda, oltre ad invitarvi a differenziare tutto il ben di dio che costituisce l'imballaggio del vostro
computer nuovo, se non possibile consegnare il vecchio all'atto dell'acquisto del pc nuovo o immetterlo nel mercato
dell'usato, non gettatelo nel cassonetto, ma portatelo nei centri di raccolta. Un'altra idea potrebbe essere quella
di regalarlo a chi ne ha bisogno (scuole, associazioni di volontariato ecc.).
Dove lo getto?
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CONTENITORI PER LE UOVA
Dopo la frittata, riciclateli o nella carta o nella plastica, a seconda della loro composizione.
COPERCHIO dello YOGURT
Una lavata (o una leccata) e via... insieme all'alluminio.
COTONE IDROFILO
Non si ricicla. Gettatelo nell'indifferenziato.
DISCHI
L'ellepi non si dimentica e non si ricicla. Spezzatelo (tiene meno posto...) e gettatelo nella pattumiera oppure
divertitevi in una delle tante convention di appassionati.
ELETTRODOMESTICI
C' qualcosa di pi fastidioso di una vecchia lavatrice arrugginita abbandonata in un campo?
Crediamo di no. Eppure sono ancora tanti i cittadini che si comportano cos dopo aver acquistato
un nuovo elettrodomestico, dimenticando anche che alcuni elettrodomestici contengono sostanze
pericolose (una sola molecola di CFC contenuta in un vecchio frigorifero pu distruggere
100.000 molecole di ozono). Come per i computer, anche per i piccoli e grandi elettrodomestici
la strada da seguire quella del riciclaggio portandoli nei Centri di Raccolta. Sicuramente
non utile a nessuno abbandonarlo fuori dal cassonetto ( un classico per i boiler), n
tantomeno gettarlo dentro. E', invece, utile donarlo se ancora funzionante. Nella scelta del
modello, poi, sarebbe bene dare un'occhiata alle caratteristiche "ecologiche" del prodotto.
Con quel l i di cl asse A puoi risparmiare sino al 10% dei consumi abitual i.
ERBA TAGLIATA
Se amate i giardini e il giardinaggio la fine migliore per l'erba tagliata quella del compost. In questo modo non
si interrompe il ciclo naturale e si crea un economico concime. Gettare l'erba nel cassonetto , infatti, una fatica
inutile ed un uso improprio che ha il difetto di riempire velocemente il contenitore, togliendo spazio per i sacchi
dell'immondizia. Per grandi quantit servitevi del centro di raccolta: l'erba del vostro giardino, anche in questo caso,
diventer concime da impiegare in agricoltura.
Dove lo getto?
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FAZZOLETTI DI CARTA
Ci seguono dal 1907, grazie ad un'idea dello statunitense Scott. Nel 1921 la Kymberly-Clark (quella del marchio
Kleenex) cre la confezione tascabile che tutti usiamo ancora oggi. Comodissimi, ma indiscutibilmente simbolo della
filosofia "usa e getta" possono, per, essere riciclati nella compostiera. Le alternative sono i tradizionali fazzoletti
di stoffa. Esistono sul mercato anche fazzolettini prodotti con materiale frutto del riciclaggio.
FUSTINI dei DETERSIVI
L'uso delle ricariche ha parzialmente ridotto l'utilizzo dei fustini e dei contenitori per detersivi. Alcune case produttrici
hanno anche messo in commercio nuove confezioni con un'alta percentuale di materiale riciclato. Leggete con cura
quanto scritto sulla confezione, eliminate il materiale non riciclabile (coperchio, maniglia ecc.) e differenziate il
resto insieme all'altra carta.
GIOCATTOLI di PLASTICA
Non si riciclano, ma si possono regalare ai bambini meno fortunati attraverso le associazioni di
volontariato.
GOMMA da MASTICARE
Non un rifiuto riciclabile, ma non nemmeno un rifiuto da prendere alla leggera. Gettarlo per terra o in un prato
significa regalare all'ambiente un rifiuto che impiega almeno 5 anni a sparire. Per risolvere drasticamente il problema
Singapore l'ha vietata nel 1992, mentre l'Irlanda applica dal 2003 un'ecotassa.
IMBALLAGGI
Ogni anno un italiano trasforma in immondizia una montagna di imballaggi. Potete scoprirlo anche voi dopo avere
fatto la spesa ed averla riposta nei mobili di casa. La bella notizia che si tratta di moltissimo materiale riciclabile.
Sta perci a noi decidere se la nostra razione dovr trasformarsi in un problema per l'ambiente o in una miniera di
risorse.
INFISSI e SERRAMENTI
Devono essere portati ai centri di raccolta.
Dove lo getto?
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LAMPADINE
Non si riciclano insieme all'altro vetro e solo quelle a basso consumo si riciclano nei centri di
raccolta. Le lampadine ad incandescenza si gettano nell'indifferenziato.
LATTINE
Se nel leggere questo testo state sorseggiando una bibita da una lattina, non gettatela con gli
altri rifiuti. Riciclandola risparmierete tanta energia da far funzionare per tre ore un televisore o,
come dicono gli americani, tanta benzina da riempirla. Per altre informazioni: www.cial.it
LEGNO (pallets, cassette frutta, mobili vecchi)
Il legno rimane un materiale prezioso anche dopo che il suo utilizzo primario (nell'arredamento, nell'edilizia, ecc.)
giunto alla fine.
I rifiuti legnosi, raccolti in modo differenziato, sono infatti triturati e pressati
in modo grossolano per essere condotti in modo pratico ed economico
agli impianti di riciclaggio. Un'ulteriore lavorazione, permette poi di
produrre scagliette di legno pronte all'uso (i cosiddetti "chips"), la
cui qualit garantita dall'alto livello tecnologico raggiunto dai
processi di lavorazione industriale e dalla bont della materia prima.
I chips trovano utilizzo in numerose filiere: possono essere inseriti
in pannelli truciolati adatti all'industria del mobile e dei complementi
d'arredo; possono essere trasformati in pasta cellulosica, utile alle
cartiere per produrre carta riciclata; possono entrare a far parte del
compost, da cui si ottengono ammendanti e concimi naturali per
l'agricoltura.
In Italia ogni anno si riciclano oltre 1,3 milioni di tonnellate di legno.
ricordarlo, ma recuperare legno significa ridurre significativamente l'abbattimento d e g l i
alberi e se si pensa che per produrre un metro cubo di pannello truciolare occorrono 11 quintali di legno facile
immaginare quanto sia importante il suo recupero e il riciclaggio. Per altre informazioni: www.rilegno.org
Dove lo getto?
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MOQUETTE
Il riciclaggio delle moquette e dei tappeti in fibra sintetica un problema sentito soprattutto del Nord Europa (solo
in Germania ne vengono smaltite 560.000 tonnellate all'anno) tanto che l'Unione Europea finanzi alcuni anni fa
un progetto sperimentale con tanto di apposito impianto che univa al recupero diretto delle fibre poliammidiche
la valorizzazione energetica delle altre fibre presenti. Purtroppo il bilancio ecologico del progetto non stato positivo
(troppi scarti non riciclabili, basse rese nel recupero, alte perdite di processo e grosse difficolt nel separare le
diverse fibre) e il tutto stato accantonato.
MATERASSI
Che siano ingombranti non c' nessun dubbio. Vanno perci portati nei centri di raccolta. La moda di abbandonarli
lungo i fossi non piace all'ambiente e nemmeno ai materassi. Potete sempre utilizzare il servizio gratuito di raccolta
a domicilio, dove attivo.
MEDICINALI
Portateli nelle farmacie o nei centri di raccolta e gettateli negli appositi contenitori.
MOBILI
Se non li ritira il mobilificio che vi ha appena portato il salotto nuovo o se non vi interessa entrare
nel mercato dell'usato, il posto migliore rimane il centro di raccolta. Non cercate di infilare un
divano in un cassonetto. Tutta fatica sprecata.
NEON
Anche se contengono parti di vetro i neon, come le lampadine, non vanno gettati tra le
bottiglie. Sono, infatti, pericolosi per l'ambiente, data la presenza di mercurio metallico
nelle polveri altamente contaminanti. Esistono per sistemi sicuri per riciclarne le singole
parti. Portate, perci, i vecchi neon al centro di raccolta.
OLIO USATO dell' AUTO
Alcuni dati tanto per chiarire quanto sia necessario riciclare l'olio della vostra automobile. Il cambio d'olio di un
auto (5 chili) se disperso in acqua riesce ad inquinare una superficie di 5.000 mq (pensateci se siete soliti cambiare
l'olio della vostra barca e gettare i resti in acqua). Riciclandolo, invece, si eliminano tutti i problemi e si riesce ad
Dove lo getto?
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ottenere olio rigenerato a costi ridotti e con ottimi risultati per l'ambiente (con 100 kg di olio usato si pu ottenere
80 kg di olio di base nuovo). In Italia la raccolta gestita dal Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati attraverso
una rete capillare. Il problema sono, perci, i "meccanici fai da te". Niente di male ad interessarsi alla propria auto
o al proprio mezzo agricolo, ma non gettate l'olio nel pozzetto del cortile o in un prato. E' un veleno. Conservatelo
e portatelo in una stazione ecologica o informatevi dal numero verde del Consorzio 800-863048
oppure cliccando sul sito www.coou.it.
OLIO USATO di CUCINA
I nostri batteri, gli umili eroi della depurazione, non amano l'olio del vostro fritto o
delle vostre patatine. La linea non c'entra. Come l'olio lubrificante, anche quello da
cucina un veleno. Vi consigliamo, pertanto, di lasciarlo raffreddare e di portarlo
nel centro di raccolta. Il vostro olio usato potr essere riutilizzato per produrre
lubrificanti, saponi, mangimi, mastici, adesivi, bitumi o impermealizzanti.
PALLOTTOLE e BOSSOLI
Incredibile, ma vero, esistono anche pallottole ecologiche.
Le sta studiando l'Esercito USA, dopo che altre industrie private hanno gi pensato di ridurre il piombo nei propri
prodotti. Saranno molto probabilmente utilizzate durante le esercitazioni. Non conterranno piombo ed eviteranno
di inquinare l'aria e il suolo statunitensi. Fra le altre idee anche il riciclaggio dei bossoli (fonte Wall Street Journal).
In Italia partito invece un progetto per riciclare i bossoli delle cartucce da caccia.
PANNOLINI
Un pannolino ci mette circa 500 anni (avete letto giusto, 5 secoli) a decomporsi ed un bambino in un anno produce
circa 400 chili di rifiuti. Dati che ci devono fare riflettere. Come tanti oggetti che ci circondano, anche per i pannolini
usa e getta la comodit proporzionale ai problemi che si creano all'ambiente. Ed anche per questo che in molti
Paesi, a cominciare dagli Stati Uniti, sta crescendo un vero e proprio movimento anti-pannolino o stanno ritornando
in vendita i famosi "cirip" o pannolini in materiale biodegradabile (in Austria i pannolini riutilizzabili hanno ormai
il 12% del mercato). Il pannolino, comunque, non va gettato nel water, ma nel normale sacco per la spazzatura.
PELLICOLA di ALLUMINIO
E' comoda e se ne usa sempre di pi (solo in Italia abbiamo superato i 28 milioni di rotoli l'anno - dato Io Donna).
Vi far piacere sapere che si pu riciclare. Basta darle prima una lavata e gettarla con le lattine. Le buste delle
verdure surgelate, invece, vanno gettate insieme agli altri rifiuti, perch il rivestimento di plastica ne impedisce
il riciclaggio. Alcuni le utilizzano come buste per i rifiuti per le piccole pattumiere.
Dove lo getto?
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PIATTI, BICCHIERI e POSATE di PLASTICA
Non si riciclano.
PILE (di radio, torce, telefoni cellulari...)
Le pile esaurite, comprese quelle dei telefoni cellulari devono essere consegnate al rivenditore
quando comprate quelle nuove oppure gettate negli appositi contenitori e non fra i normali
rifiuti.
PLASTICA
Il Consorzio che si occupa del riciclaggio della plastica il Corepla (www.corepla.org).
PNEUMATICI
Nel 2010 l'Associazione Italiana di Ricostruttori di Pneumatici (AIRP) ha recuperato 33.200 tonnellate di pneumatici
usati, confermando la solida tradizione nel settore della ricostruzione che ha l'industria italiana. Recupero che ha
permesso di risparmiare 115 milioni di litri di petrolio, quantit che sarebbe stato necessario impiegare per produrne
di nuovi. Gli pneumatici possono essere anche triturati in pezzi e utilizzati o miscelati con l'asfalto, o nelle
pavimentazioni di aree sportive oppure, infine, per produrre componenti del settore automobilistico (paraurti, interni
di portiere ecc.) o pannelli fonoassorbenti o gomme piene per carrelli. Ricordiamo, infine, che nel processo di
riciclaggio vengono recuperati anche il metallo, che costituisce l'anima del pneumatico, destinato alle fonderie, e
il cascame tessile che pu essere riutilizzato dopo particolari lavaggi. Un pneumatico abbandonato, invece, oltre
a deturpare il paesaggio, pu favorire lo sviluppo di insetti, quali la zanzara tigre, o roditori. The Recycler's Handbook
(la "Bibbia" del riciclaggio made in USA) consiglia di metterli intorno alle piante di pomodoro per farle crescere
pi velocemente. La gomma degli pneumatici conserva, infatti, il terreno sempre umido e caldo.
POLISTIROLO
Gli imballaggi in polistirolo (ad esempio quello che proteggeva il frigorifero) vengono raccolti in alcuni centri di
raccolta. Non vanno gettati nel contenitore per la plastica. Discorso diverso per le vaschette utilizzate per frutta
ed alimenti: quelle potete gettarle (dopo averle lavate) tra la plastica.
POSTA
In USA la chiamano junk mail, "posta spazzatura". E' stato calcolato che gli italiani ricevono circa 500 milioni di
stampe pubblicitarie, buona parte delle quali prodotte con carta che possibile riciclare. Pensiamoci prima di gettarle
nel cestino o di infilarle nella cassetta del vicino. Molti, invece, utilizzano un altro stratagemma per agevolare il
riciclaggio. Basta sistemare un contenitore destinato solo alla pubblicit sotto le cassette per la posta. Ognuno vi
potr pescare quello che gli interessa e quando il contenitore pieno si pu vuotarlo facilmente nel contenitore
per il riciclaggio. Il riciclaggio sicuramente pi strano di questa "posta spazzatura" quello messo in piedi dalle
stesse Poste Statunitensi che inizieranno ad usare matite prodotte per il 25% da "posta spazzatura" riciclata. Il
Dove lo getto?
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Distretto Postale di Atlanta ha calcolato che possibile salvare ogni anno oltre 100.000 alberi con il solo recupero
della posta non recapitata.
PRODOTTI CHIMICI di uso DOMESTICO
(acquaragia, detersivi, ammoniaca, smalto per le unghie...)
Pochissimi lo sanno, ma tutti noi abbiamo la casa piena di rifiuti pericolosi, cio tutti quei
prodotti chimici, impiegati per la pulizia della casa e dell'auto e il "fai da te" che sono
classificati, per la loro pericolosit, irritanti, corrosivi, tossici e infiammabili. Per scoprire
quali sono basta dare un'occhiata ai simboli ed alle lettere sulla confezione. La X il simbolo
dei prodotti nocivi (Xn) ed irritanti (Xi), in genere acidi o prodotti per disotturare le tubature
di scarico, ma anche alcuni prodotti per l'ufficio che molti tengono sulla scrivania. La provetta
che gocciola segnala i prodotti corrosivi (C). Il teschio segnala un prodotto tossico (T) o
altamente tossico (T+), come ad esempio smalti, vernici, disinfettanti, insetticidi, diserbanti,
prodotti per il giardinaggio. La fiamma segnala i prodotti infiammabili (F) o altamente
infiammabili (F+) quali alcool, prodotti per la pulizia (l'acetone per le unghie, ad esempio),
per il fai da te (solventi, acquaragia, mastici) e per l'ufficio (i cosidetti "bianchetti"). Questi
rifiuti (i prodotti e i contenitori) vanno gettati negli appositi contenitori che potete trovare
nei centri di raccolta. Non vanno gettati nel lavandino o nel water, come ancora molti fanno.
Sono veleni pericolosissimi per l'ambiente. S, anche lo smacchiatore che vostra madre ha usato ieri.
RASOI in PLASTICA
Non si riciclano.
SACCHETTI di CARTA
Sono da sempre un'alternativa ecologica ai sacchetti di plastica. Molte organizzazioni ambientaliste ricordano, per,
che pur riutilizzabili e biodegradabili i sacchetti di carta sono comunque fatti per la maggior parte con carta vergine
e non con carta riciclata per essere pi resistenti. Per questa ragione consigliano di preferire le borse di stoffa o di
juta che molte catene di supermercati vendono ai propri clienti e che sono riutilizzabili all'infinito.
SIGARETTE
Quando decidiamo di gettare il contenuto del posacenere dellauto sul ciglio della strada dovremmo pensare a questo
semplice dato: una sigaretta senza filtro ci mette tre mesi a decomporsi, con il filtro due anni. Con le nuove leggi
anti fumo si sta anche assistendo alla crescita dei mozziconi fuori dai locali. Un po' di attenzione non guasterebbe.
Dove lo getto?
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SPECCHI
La presenza di argento rende il vetro degli specchi non riciclabile insieme al vetro delle
bottiglie.
SPAZZOLINO
Anche se di plastica non si ricicla. Per chi vuole ridurre la produzione dei propri rifiuti,
in commercio sono disponibili modelli con le testine sostituibili.
STOVIGLIE IN VETRO e/o PIREX
Come per gli specchi anche il pirex non deve essere gettato insieme al vetro. Le diverse
temperature di fusione rendono il materiale incompatibile con il vetro puro. E' necessario
ricordare che bastano pochissime quantit di materiale estraneo per rovinare la qualit
del vetro riciclato.
STOVIGLIE in ACCIAIO, METALLO ed ALLUMINIO
Sono piccoli tesori che veramente stupido gettare insieme agli altri rifiuti. E' possibile
riciclare tutte le stoviglie nelle stazioni ecologiche.
VASCHETTE di ALLUMINIO
L'alluminio un vero tesoro. Un risparmio che parte anche dalla tua vaschetta usata e pu finire con il riciclaggio
in una nuova caffettiera o in un nuovo infisso per finestre. Perci una lavata e via nel contenitore per il riciclaggio.
Anche gli stampi per i dolci possono essere riciclati.
VASCHETTE o VASSOI in PLASTICA
Come per gli altri contenitori o imballaggi di plastica possibile gettarli, una volta puliti, nel cassonetto per la
raccolta differenziata.
VASCHETTE o VASSOI di POLISTIROLO
Anche loro finiscono nel contenitore della plastica.
VASETTI dello YOGURT
Contenitore per la plastica dopo una risciacquata.
VERNICI
Nel nostro Paese vengono consumate oltre un milione di tonnellate tra vernici, lacche e idropitture. Come per molti
Dove lo getto?
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prodotti chimici domestici la differenza la fa l'etichetta. Se costituisce un rifiuto pericoloso non va gettato nel
cassonetto, n, tantomeno, nel lavandino o nel water. Va portato nel centro di raccolta. Ricordiamo che in commercio
esistono vernici non tossiche. Sono le vernici "sintetiche acriliche", la cui caratteristica che non usano principalmente
solventi chimici, ma l'acqua, come diluente. Pur contenendo il 15% di solvente sono comunque meno tossiche per
l'uomo. Ci sono, poi, le vernici ecologiche, prodotte quasi esclusivamente con materie prime naturali (caseina,
creta, cellulosa, borace, olio di rosmarino, ecc.).
VESTITI
Si stima che nel nostro Paese vengano raccolti ogni anno 100.000 tonnellate di vestiti usati. E possibile portarli
nei cassonetti destinati alla loro raccolta: da l potranno servire a chi ne ha bisogno o essere trasformati in filati.
Unalternativa portarli alla Caritas o alle altre associazioni di volontariato che ne organizzano la raccolta.
VETRO
Ne abbiamo gi abbondantemente parlato. Rinnoviamo un consiglio: un veloce lavaggio significa meno odore e
meno formiche nelle vicinanze del contenitore. Costa cos poco farlo... Per avere altre informazioni: www.coreve.it
VIDEOCASSETTE
La cassetta va nel cassonetto. Niente riciclo.
VITI, BULLONI, CHIODI
Come tutto il materiale metallico sono pienamente riciclabili. Destinazione dei vostri rottami , come sempre la
stazione ecologica.
E, per finire... WC
Un modo simpatico per riutilizzare i wc quello messo in pratica
a Placerville (USA) dove avviene
il Campionato Mondiale di
"lancio di wc".
Dove lo getto?
CA
VE
AL
ACC
Prodotto idoneo al contatto
con sostanze alimentari
Non disperdere
nell'ambiente
Prodotto nocivo
Prodotto tossico
Prodotto infiammabile
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Questo simbolo indica che il produttore aderisce ai consorzi, previsti dalla legge, per
organizzare il recupero e il riciclaggio degli imballaggi. Molto diffuso nel Nord Europa,
in Italia di scarso significato perch le Autorit competenti non hanno emanato
disposizioni precise. Viene comunque esposto da parte dei produttori che esportano in
altri Paesi europei dove tali consorzi sono gi funzionanti.
Il simbolo a sinistra indica che il materiale riciclabile. Se riporta una percentuale, essa
indica il materiale riciclato presente.
Il simbolo a destra indica i diversi materiali plastici e non implica la riciclabilit del
materiale. I numeri e le sigle qualificano il tipo di plastica.
Questi sono alcuni dei tanti simboli che indicano che la confezione va buttata nei
contenitori della raccolta differenziata. Seguite il consiglio!
ACC indica che il contenitore in acciaio e pu essere messo nei contenitori per la
raccolta differenziata.
AL o ALU circondato da due frecce indica che il contenitore di alluminio. CA indica che
si tratta di carta. PE indica che la plastica composta da polietilene. PET indica che la
plastica composta da polietilene tereftalato. PP indica che la plastica composta da
polipropilene. PS indica che il contenitore di polistirolo. PVC indica che la plastica
composta da polivincloruro. VE indica che il contenitore di vetro.
RACCOLTA DIFFERENZIATA
DIFENDI LA NATURA
FAI LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
DEI RIFIUTI.
Simboli italiani ed internazionali
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PERCHE NON SCOPRIRE DIRETTAMENTE COSA SUCCEDE NEL CICLO DEI
RIFIUTI?
Iren Emilia organizza visite guidate allinterno dei propri impianti e momenti informativi sui temi legati ai rifiuti.
Unoccasione in pi per toccare con mano i temi trattati in questa pubblicazione o per approfondire quelli che pi
interessano. Tutte le offerte formative sono consultabili sul sito internet (www.irenemilia.it) o contattando il
settore Comunicazione Iren Emilia:
- Piacenza tel. 0523.549910 - fax 0523.549985 - comunicazione.pc@gruppoiren.it
- Parma tel. 0521.1919433 - fax 0521.1919280 - comunicazione.pr@gruppoiren.it
- Reggio Emilia tel. 0522.297387 - fax 0522.297429 - comunicazione.re@gruppoiren.it
BIBLIOTECA ON-LINE
www.conai.org
(Sito ufficiale del Consorzio Nazionale Imballaggi)
www.consorzio-acciaio.org
(Consorzio Nazionale Acciaio)
www.comieco.org
(La carta, il cartone e il suo riciclaggio)
www.corepla.it
(tutto sulla plastica)
www.cobat.it
(il Consorzio delle batterie usate )
www.coreve.it
(il mondo del vetro)
www.cial.it
(il mondo dellalluminio)
www.rilegno.it
(il riciclaggio del legno)
www.coou.it
(Consorzio degli Olii Usati)
www.riciclotvb.it
(il sito Conai per la scuola)
Percorsi didattici e Biblioteca on-line
Indice
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La Gestione dei Rifiuti 1
Come nascono i nostri Rifiuti 2
Riduzione e Riuso 4
La Raccolta Differenziata dei Rifiuti 7
Il Riciclaggio dei Rifiuti 8
Il Centro di raccolta 8
Il Vetro 9
La Carta e i Cartoni 10
La Plastica 11
L'Alluminio e gli altri Metalli 13
I Rifiuti Organici 14
I Farmaci 15
Le Pile 15
La Termovalorizzazione dei Rifiuti 16
Il Recupero Energetico 16
E il Calore? 18
E se non si Ricicla? 19
Lo Smaltimento in Discarica 19
Dove lo getto? 20
Simboli italiani ed internazionali 34
Percorsi didattici e Biblioteca on-line 35

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