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Il sistema di riciclaggio e smaltimento dei rifiuti in italia

GRUPPO 6
Cos’è la gestione dei
rifiuti?
Per gestione dei rifiuti si intende l’insieme
delle politiche, procedure e metodologie
che servono a gestire l’intero processo di
produzione e smaltimento dei rifiuti.
La“società dei consumi“

Così viene chiamata la nostra società dove lo smaltimento dei rifiuti è tra
i più gravi problemi da risolvere. Non solo perché è causa di
inquinamento ambientale, ma anche per lo spreco di nuovi materiali e di
energia necessaria per produrli.
Lo smaltimento dei rifiuti può avvenire in modi diversi a seconda delle
loro caratteristiche:
I rifiuti possono essere smaltiti nelle discariche;
Bruciati negli inceneritori;
Trattati nei compostaggi o in altri impianti specializzati; 
Riciclati per un nuovo o differente uso.
Discariche

Le discariche rappresentano il sistema di smaltimento più economico.


Circa i cinque sesti dell’immondizia raccolta in Italia finisce ancora
nelle discariche a cielo aperto, ormai completamente piene.
Oggi le discariche sono impianti controllati. Sono infatti dotati sia di
sistemi di impermeabilizzazione sia di sistemi che recuperano il gas
prodotto dalla fermentazione dei rifiuti.
Nonostante ciò, la destinazione dei rifiuti in discarica resta la soluzione
peggiore.
Inceneritori

I rifiuti possono anche essere portati presso i


pochi inceneritori funzionanti. In questo caso i rifiuti sono inceneriti in
forni speciali, recuperando il calore per produrre il vapore che farà
funzionare una turbina, o per scopi di riscaldamento.
devono trattare i rifiuti con un elevato potere calorifico come la carta, il
legno e la plastica, ma non i rifiuti organici
La pericolosità degli inquinanti prodotti dagli inceneritori è comunque
confermata da numerosi studi medici anche se i fautori
dell’incenerimento sostengono che questa è una metodologia
conveniente.
Oltre 5,5 tonnellate (cioè il 18 per cento del totale) vengono incenerite dai 37 impianti operativi in Italia, una percentuale che cresce leggermente rispetto all’anno scorso.
Raccolta differenziata

Di anno in anno la raccolta differenziata in Italia cresce, arrivando nel 2019 al 61,3 per cento dei rifiuti urbani. Ma la sua diffusione resta a macchia di leopardo, con tangibili ritardi soprattutto nelle principali province del Sud. A
tracciarne un quadro completo è l’edizione 2020 del Rapporto rifiuti urbani, pubblicata dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ( Ispra).

Nel 2019 nell’intero territorio italiano sono stati prodotti circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. Rispetto all’anno precedente si assiste a una leggera flessione dello 0,3 per cento, trainata soprattutto dal Centro (-0,2 per cento, per
un totale di 6,6 milioni di tonnellate) e dal Sud (-1,5 per cento, per un totale di 9,1 milioni di tonnellate). Tendenza opposta al Nord, da dove arriva quasi la metà dei rifiuti prodotti in tutt’Italia (poco meno di 14,4 milioni di tonnellate); un
dato che cresce dello 0,5 per cento in un anno.
Considerato che la popolazione si aggira sui 60 milioni di persone, in media ciascuno di noi genera 500 chili di rifiuti all’anno. 

La metà dei rifiuti invece viene inviata agli impianti di recupero di materia, arrivando a una quota di riciclaggio pari al 53,3 per cento
smaltimento illegale

E’ il più pericoloso campo d’attività delle ecomafie e uno tra i business


illegali più redditizio.
Anziché essere trattati e gestiti secondo le norme, i rifiuti vengono
nascosti e così contaminano l’aria, le falde acquifere, inquinano i
fiumi e, minacciano la salute dei cittadini

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