operare anche in psicrofilia (10-20 C), con tempi di residenza superiori ai 30 giorni,
fino ad un massimo di 90 giorni.
Il rendimento in biogas e quindi energetico del processo molto variabile e dipende dalla
biodegradabilit del substrato trattato. Relativamente,ad esempio, al trattamento della frazione
organica dei rifiuti urbani derivante da raccolta differenziata e/o selezionata alla fonte, in
letteratura [1] si riportano valori di conversione in biogas compresi tra un minimo di 0,40-0,50
m3/kgSValimentati, per la digestione in mesofilia, ed un massimo di 0,60-0,85
m3/kgSValimentati, per la digestione in termofilia. In genere durante la digestione anerobica si
ottiene una riduzione di almeno il 50% dei Solidi Volatili (SV) alimentati.
CARBOIDRATI
GRASSI
PROTEINE
Zuccheri
semplici
Glicerolo
Acidi grassi
Gruppi
sub proteici
Amminoacidi
ACIDI VOLATILI
ALCOOLI
ACIDI VOLATILI
METANO
ANIDR. CARBONICA
Ammine
Ammoniaca
Azoto
Mercaptani
Indolo
Skatolo
Idrogeno solf.
Sostanza organica
Carboidrati
Proteine
Lipidi
100%
BATTERI IDROLITICI E FERMENTATIVI
75%
Acidi grassi
Alcoli etc.
20%
5%
Batteri acetogenici
ACETATO
52%
23% H2 + CO2
Batteri omoacetogenici
Batteri metanigeni
acetoclastici
72%
CH4 + CO2
Batteri metanigeni
idrogenotrofi
28%
CH4 + H2O
2. LA DIFFUSIONE IN EUROPA
In Europa la diffusione della digestione anaerobica [2], incominciata nel settore della
stabilizzazione dei fanghi di depurazione (si stimano circa 1600 digestori operativi
attualmente in Europa).
Attualmente la digestione anaerobica considerata una delle tecnologie migliori per il
trattamento delle acque reflue industriali ad alto carico organico: gi nel 1994 erano
operativi circa 400 impianti di biogas industriali e centralizzati.
Numerosi sono anche i digestori anaerobici operanti su liquami zootecnici: attualmente
pi di 1500 impianti, di cui circa 100 in Italia, sono operativi nei paesi della Comunit
Europea, in particolare in Germania, Italia, Danimarca, Austria e Svezia.
E doveroso ricordare anche che il recupero di biogas dalle discariche per rifiuti urbani
rappresenta in Europa ed in particolare in Gran Bretagna, la pi importante fonte di
energia alternativa da biomasse, con circa 450 impianti operativi [3].
Negli ultimi anni sta crescendo anche lutilizzo della digestione anaerobica nel
trattamento della frazione organica raccolta in modo differenziato dei rifiuti urbani
(FORSU), in miscela con altri scarti organici industriali e con liquami zootecnici (codigestione). In Danimarca, in particolare, sono attualmente funzionanti 21 impianti
Nella maggior parte degli impianti aziendali dell'Alto Adige vengono trattati con i
liquami bovini anche scarti organici domestici e della ristorazione; nella primavera
2003, in Alto Adige erano in funzione 23 impianti e 8 erano in costruzione.
I cinque impianti centralizzati sono tutti reattori completamente miscelati operanti in un
intervallo di temperatura mesofila (30-40C). Tra gli impianti aziendali prevalgono
quelli di tipo semplificato e a basso costo [8], realizzati sovrapponendo una copertura di
materiale plastico ad una vasca o laguna di stoccaggio dei liquami.
Relativamente all'uso del biogas, la cogenerazione (produzione combinata di calore ed
energia elettrica) prevalente: in tutti gli impianti centralizzati e in 40 impianti
aziendali sono installati cogeneratori; in 21 impianti, in genere annessi a caseifici per la
produzione di Grana Padano o Parmigiano-Reggiano, il biogas viene bruciato
direttamente in caldaia.
Impianto
Reattore
Temperat.
di lavoro
(C)
30 40
Carico
volumetr.
(m3d-1)
800
HRT
(d)
18
CSTR (*)
30 40
700
13,5
30 40
600
20
Visano
(Brescia)
CSTR
30 40
570
21
Lozzo
Atestino
(Padova)
CSTR
30 40
500
10
Bettona
(Perugia)
Input
Volume
reattore
(m3)
14200 Liquame
suino+reflui
agroindustr.
9500 Liquame
suino e
bovino +
reflui
agroindustr
12000 Liquame
suino e
bovino+
fanghi civili
12000 Liquame
suino e
bovino
5000 Fanghi
agroindustr.
+FORSU+
liquame
bovino
Uso
Biogas
CHP
CHP
CHP
CHP
CHP
(*)
Et
si riduce lemissione di CO2 in atmosfera [15] da un minimo del 25% sino al 67%
(nel caso di completo utilizzo dellenergia termica prodotta in cogenerazione);
lattenzione verso i trattamenti dei rifiuti a bassa emissione di gas serra un fattore
che assumer sempre pi importanza in futuro.
Nella figura 3 si riporta, a titolo di esempio, un possibile schema di ciclo di trattamento
integrato anaerobico/aerobico di rifiuti organici [1].
Scarti Verdi
FORSU
Pre-trattamenti
Aria esausta
Digestione
anaerobica
Disidratazione
Biogas
Cogenerazione
Surplus
di energia
Acqua
Energia elettrica e termica
Post
compostaggio
aerobico
Purificazione
aria esausta
Purificazione
acqua in
eccesso
Raffinazione
Aria pura
Compost
maturo
Acqua in
eccesso
10
Depurazione
biologica
aerobica
Fanghi
di
supero
Liquami
zootecnici
Frazione
organica
da raccolta
differenziata
Scarti
lignocellulosici
Cogenerazione
Biogas
Digestione
anaerobica
Pretrattamenti
Triturazione
Fanghi
disidratati
Miscelazione
Compostaggio
aerobico
Ammendante
compostato
di qualit
11
12
13
Biowaste
Shredder
Manual saparating
Biological
exhaust air
purification
(biofilter)
Shredder
Storage tank
Mixer
Metal seperation
Impurities
Bunker
Digester 1
Compost
storage
Digester 2
Dewatering
Biogas preparation
and storage
Composting area
Biological
wastewater
treatment
Presswater tank
Heating system
Block-type thermal
power station
Parametro
Capacit
Pre-trattamento
Digestore
Postcompostaggio aerobico
Residuo
Gas prodotto
Energia prodotta
Potenza installata
Valore
20000 t/a
tempo di ritenzione ~ 3 d
tempo di ritenzione ~ 20 d, T = 55C
tempo di ritenzione ~ 10 d
25 30 m/d
5000 m/d
30000 kWh/d
~ 710 kW
Tabella 3: Parametri di processo dell'impianto di digestione "BraunschweigWatenbttel" ( Il bilancio del flusso di massa basato sul periodo 11/98 - 12/98).
L'entit della degradazione del materiale organico varia fortemente in funzione della
composizione della biomassa in ingresso ed compresa tra il 34% e il 91%. Il tenore in
solidi volatili si riduce di una percentuale compresa tra il 47% - 52%.
Il pH nel digestore varia tra 7 e 8,2 e si stabilizza nel corso della fermentazione. Nel
miscelatore (biomassa-acqua di disidratazione) si misurano valori anche inferiori a 4,5.
Nel periodo 19.11.1998 - 22.12.1998 stato calcolato, su di un ingresso totale di 1407 t
di biomassa, il bilancio energetico dell'impianto di Braunschweig-Watenbttel.
Durante questo periodo sono stati prodotti circa132.500 Nm di biogas equivalenti
14
all'incirca a 715.000 kWh. Circa il 60 % dell'energia (430.000 kWh) era termica, il 30%
(215.000kWh) stata trasformata tramite i generatori in elettricit, ed il restante 10%
(70.000 kWh) stato perso.
Per il funzionamento del digestore sono stati utilizzati 75.000 kWh di elettricit e
120.000 kWh di energia termica. La rimanente elettricit (140.000 kWh) stata
immessa nella rete elettrica locale, mentre il calore residuo prodotto (310.000 kWh)
stato dissipato senza nessun riutilizzo.
I costi
L'impianto costato, come investimento, circa 10,3 milioni di Euro. I costi di esercizio
ammontano a circa 26-31 Euro per tonnellata di rifiuto trattato.
6.3 Limpianto consortile di Marciano (PG)
Limpianto consortile di digestione anaerobica di Marsciano (PG) stato costruito nel
1987 ed entrato in piena attivit nel 1988 [10].
Limpianto dal 1994 gestito dalla S.I.A. S.p.A., una societ pubblico/privata che si
occupa dei servizi di igiene pubblica nellarea circostante allimpianto. Limpianto di
disinquinamento di Olmeto nato per consentire il recupero di energia e fertilizzanti dai
reflui degli allevamenti zootecnici, con la contemporanea soluzione dei problemi legati
allelevato impatto ambientale degli stessi
Limpianto riceve deiezioni suine, bovine e avicole da circa 80 aziende (aderenti alla
Cooperativa Ecologica Allevatori Marsciano-C.E.A.M.). Il liquame zootecnico
trasportato allimpianto prevalentemente (circa l85% del volume conferito) mediante
una rete di circa 50 km di condotte sotterranee.
L'impianto tratta anche reflui provenienti dalle aziende di produzione dell'olio d'oliva e
da macelli.
Nel 2000 l'impianto riceveva 300-400 m3 di biomassa al giorno (contro un carico
giornaliero previsto da progetto di 800-900 m3/giorno). E previsto lampliamento del
bacino di utenza dellimpianto di Marsciano, al territorio limitrofo del Comune di
Perugia, avente problemi legati allelevato impatto ambientale dei reflui zootecnici. Si
prevede il trattamento di ulteriori 250 m3/giorno di liquame, giungendo cos ad un
quantitativo complessivo di circa 600 m3/g.
L'impianto era originariamente costituito da:
una vasca di ricezione del refluo sia animale sia di altra natura organica,
due reattori anaerobici primari,
un reattore secondario,
una sezione per la disidratazione fanghi,
due lagune per lo stoccaggio dell'effluente proveniente dal digestore secondario e
dalla sezione disidratazione fanghi;
una sezione per il trattamento e lutilizzo del biogas, costituita da un sistema di
purificazione e successivo stoccaggio del gas, una stazione di cogenerazione, una
sezione per l'essiccamento del tabacco e delle granelle di mais e una torcia.
A fine 2000, stata avviata una nuova linea di trattamento aerobico che si affianca ai
digestori anaerobici secondo il principio di funzionamento riassunto nello schema
(Figura 6) che segue.
15
LIQUAME
IMPIANTO
DEPURAZIONE
ANAEROBICA
SEZIONE
AEROBICA
BIOGAS
energia elettrica ed
energia termica
ACQUE AZOTATE
irrigazione suoli
agricoli
FANGHI
fertilizzazione suoli
agricoli
16
REFLUI
AGROINDUSTRIALI
LIQUAMI
ZOOTECNICI
ACCUMULO E
SOLLEVAMENTO
STACCIATURA
EQUALIZZAZIONE
POLMONE
FLOTTAZIONE
DIGESTIONE
ANAEROBICA
PRIMARIA
BIOLOGICO
AEROBICO A
FANGHI ATTIVI A
BASSO CARICO E
DENITRIFICAZIONE
SIMULTANEA
DIGESTIONE
ANAEROBICA
SECONDARIA
SEDIMENTAZIONE
BIOGAS
NASTROPRESSA
LAGUNAGGIO
ALL'UTILIZZO
AGRONOMICO
FERTIRRIGAZIONE
AZOTATA
17
18
8. BIBLIOGRAFIA
19
[1] A cura Gruppo di lavoro CITEC (2000) - Le linee guida per la progettazione, la
realizzazione e la gestione degli impianti a tecnologia complessa per lo
smaltimento dei rifiuti urbani Sep Pollution, Padova Fiere, marzo 2000.
[2] Tilche A., Malaspina F. (1998) Biogas production in Europe: an overview, Atti
del 10 European Conference Biomass for energy and industry, Wrzburg,
Germania, 8-11 Giugno 1998.
[3] ObservER (2002) Le baromtre du biogas, une croissance de 8% - Systmes
solaires, n.152, novembre-dcembre.
[4] De Baere L. (1999) Anaerobic digestion of solid waste: state of the art Atti del
II International Symposium on Anaerobic Digestion of solid waste, Barcellona, 1517 June 1999.
[5] Wellinger A. (2002) Biowaste digesters in Europe Atti del Convegno Biogas
International 2002, 17 Gennaio 2002, JCC und Messe, Berlino.
[6] J. Christensen (1997) The future of biogas in Denmark and Europe - Relazione
presentata al Convegno The future of biogas in Europe, Settembre 1997.
[7] Piccinini S. (2000) Interessanti prospettive per il biogas da liquami zootecnici
LInformatore Agrario, n. 13.
[8] Piccinini S., Fabbri C., Verzellesi F. (1998) Integrated bio-systems for biogas
recovery from pig slurry: two examples of simplified plants in Italy Internet
Conference
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Integrated
Bio-Systems,
Aprile-Decembre
1998
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[9] Gerli A., Merzagora W. (2000) Levoluzione della situazione italiana nel campo
della valorizzazione energetica della frazione organica di rifiuti solidi urbanirelazione presentata al Convegno Produzione ed utilizzo di biogas, recupero di
energia e razionalizzazione del ciclo di trattamento rifiuti, organizzato da Itabia
nellambito della fiera Sep-Pollution 2000, Padova, 31/03/2000
[10] Canovai A., Bernardini L., Valentini F., Desideri U. (2000) Possibilit di
alla riduzione delle emissioni di gas serra, metano e protossido di azoto- relazione
20
organiche nel contesto del recupero dei rifiuti nel consorzio di Padova Uno relazione presentata al Convegno Produzione ed utilizzo di biogas, recupero di
energia e razionalizzazione del ciclo di trattamento rifiuti, organizzato da Itabia
nellambito della fiera Sep-Pollution 2000, Padova, 31/03/2000.
[17] Kranert M, Hillebrecht K. (2000) Anaerobic digestion of organic waste, process
21