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NORMATIVA E REGOLAMENTI
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Monica Bassanino, Regione Piemonte - Dir. Agricoltura e Cibo | Francesco Matera, Regione Piemonte - Dir.
Ambiente Energia e Territorio
Monica Clemente, ARPA Piemonte - Meteorologia, Clima e Qualità dell'Aria
Ogni anno in Europa l'inquinamento atmosferico causa più di 430.000 morti premature e riduce di 7 mesi
l'aspettativa media di vita dei cittadini (UE, 2021). Gli studi epidemiologici ne mostrano una chiara correlazione con
la presenza di polveri sottili nell'aria; il rischio sanitario dipende non solo dalla concentrazione, ma anche dalla
dimensione delle particelle (es. sotto i 5 micron di diametro, esse possono raggiungere gli alveoli polmonari e
passare nel flusso sanguigno).
Nella UE, il bacino padano rappresenta una delle aree dove l’inquinamento atmosferico è più rilevante. Nel 2019 il
46% della popolazione piemontese è stato esposto a valori di particolato nell'aria superiori ai limiti ammessi per la
tutela della salute umana; tale condizione di rischio non si verifica solo nelle aree urbane, ma coinvolge in Piemonte
l'intero areale della pianura e della collina.
Il ruolo dell'agricoltura
Con riferimento alle attività agricole, si genera particolato primario nei processi di combustione dei residui colturali,
mentre il particolato secondario è connesso alla presenza di ammoniaca nell'aria, insieme ad altri precursori ed in
funzione delle condizioni meteo.
L'ammoniaca (NH4) è di fonte agricola per ben il 96% del totale, pari a circa 32.000 tonnellate l'anno in Piemonte.
L’80% di tale gas si perde lungo la filiera di gestione dei reflui zootecnici e dei digestati, sia in stalla che durante lo
stoccaggio e la distribuzione in campo, mentre il restante 20% si perde durante le operazioni di concimazione
minerale. Dal punto di vista chimico, il rischio di perdita è più alto con le matrici a maggior contenuto di ammoniaca
(es. alcuni digestati hanno fino al 70% di azoto ammoniacale sul totale) e nelle condizioni operative caratterizzate da
polverizzazione del getto (es. spandimento con piatto deviatore), vento o alte temperature.
La combustione dei residui colturali riguarda in Piemonte soprattutto le paglie del riso, che trovano difficilmente un
riutilizzo in zootecnia o nelle energie rinnovabili. Per tutelare sia la sostanza organica del suolo che la qualità
dell'aria, la bruciatura è una pratica oggi in via di abbandono, limitata in Piemonte a meno del 5% delle superfici a
riso.
In Piemonte il Semaforo, gestito da ARPA, è attivo nel periodo 15/9-15/4, si aggiorna 3 volte la settimane ed è
consultabile alla pagina: https://webgis.arpa.piemonte.it/protocollo_aria_webapp/.
Nei giorni in cui il semaforo è arancione o rosso, in ambito agricolo la distribuzione di tutte le matrici fertilizzanti
contenenti azoto (reflui e digestati, sia palabili che non palabili, concimi minerali, ammendanti e correttivi) è
ammessa solo tramite iniezione diretta (con macchine interratrici o sottocotico) o interramento immediato,
contestuale alla distribuzione (cioè una distribuzione seguita da erpicatura/aratura, svolta con macchine combinate
o con macchine separate che operano in modo consequenziale nel minor lasso di tempo possibile). Sulle superfici
inerbite è ammessa la distribuzione rasoterra in bande.
Recapiti e contatti
Organo istituzionale di informazione della Regione Piemonte – Direzione Agricoltura
:
Tel. 011/432.4722 – Fax 011/537726
email: quaderni.agricoltura@regione.piemonte.it
Registrazione del Tribunale di Torino - registro Sicid 3924/2017 n. 24/2017 - 06/04/2017
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