L'ecologia e le
tendenze odierne per il contrasto al degrado ambientale. Riflessioni che
partono anche dall'attualità, dalla crisi climatica e dalle problematiche emerse
nell'estate 2022: siccità, incendi, alluvioni, frane....
Avvisaglie che qualcosa non stesse più funzionando come avrebbe dovuto ce ne
erano state in passato. Senza contare che gli scienziati ci stanno mettondo in
quardia da anni. Ma nell'estate 2022 la catastrofe ambientale l'abbiamo
potuta toccare con mano anche noi in Italia:
una siccità che non si vedeva così da 70 anni;
il fiume Po ridotto ad un rigagnolo;
l'emergenza idrica;
il razionamento dell'acqua in diverse regioni italiane;
incendi ma anche fenomeni di maltempo estremi;
grandinate con chicchi grandi come albicocche, alluvioni;
la tragedia della Marmolada dove, a causa del gran caldo, un pezzo di ghiacciaio
si è staccato dalla montagna travolgendo e uccidendo diversi escursionisti.
L'attualità, i comportamenti individuali, cioè che facciamo e ciò che potremmo
fare devono essere spunti di riflessione per il tema da svolgere. Gli effetti della
cattiva gestione del pianeta Terra sono sotto gli occhi di tutti e non si può più
fare finta di niente.
Buco dell'ozono: cos'è e come si forma
Tema sull’ecologia, la giornata mondiale della terra ed il debito ecologico: c’è
sensibilità ambientale nelle nuove generazioni?
Il mondo sta soffocando, boccheggia, viene strozzato ogni giorno da tonnellate
di plastica, dai rifiuti che finiscono in mare, da decisioni sbagliate.
Solo in Italia ogni anno compriamo 9 miliardi di bottiglie di plastica e nel Mar
Mediterraneo, che rappresenta appena l’1% della acqua mondiali, si
concentra ben il 7% della plastica globale.
In quel bel mare dove trascorriamo le estati felici, in quel bel mare davanti cui
ci emozioniamo guardando un tramonto, in quel mare da cui arrivano i pesci
prelibati che mangiamo a cena, finiscono ogni giorno più di 700 tonnellate di
plastica. Una quantità che se si prova a immaginarla, non ci si riesce.
TEMA SULL'AMBIENTE E L'INQUINAMENTO
La cosa più allarmante, probabilmente, è che la responsabilità non viene
sentita da tutti i cittadini allo stesso modo. La gente si fa scivolare questo
problema di dosso, lo scansa come se non fosse roba sua, lo evita come se non
riguardasse chiunque su questo pianeta. Forse non tutti sanno che il mondo in
cui viviamo è un mondo patogeno, che l’aria, l’acqua e il cibo nella maggior
parte dei casi sono inquinati, che per gran parte della
popolazione, l’alimentazione è squilibrata e povera di sostanze nutrizionalmente
essenziali, che i cibi che mangiamo, i vestiti che indossiamo
possiedono microplastiche. Come fa una situazione del genere a non
interessare tutti? Come fa a non allarmare ogni persona che esiste, vive e si
muove in questo mondo?
Gli English Oxford Dictionares hanno scelto tossico come parola dell’anno
appena passato; solo questo basterebbe a delineare un quadro catastrofico in
cui si prospetta un futuro quasi apocalittico. Nei mari abitano pesci deformati,
i cui corpi crescono e si sviluppano intorno a lacci o reti, le tartarughe
inghiottono le buste di plastica scambiandole per meduse, dentro gli stomaci
di alcuni uccelli vengono trovati residui di plastiche. Se ci spostiamo sulla
terra ferma, le cose non sembrano migliorare: parliamo della deforestazione,
dello sfruttamento delle risorse naturali a scapito dell’ambiente,
dell’intervento barbarico dell’uomo sui paesaggi naturali, di zone rurali
trasformate in zone industriali.
E non si dimentichino le polveri sottili dello smog che respiriamo ogni giorno
semplicemente camminando per strada.
Ma chi è davvero consapevole di ciò che accade? Chi si accorge del dramma in
atto?
Tutti hanno sentito parlare del buco dell’ozono, tutti, bene o male, sanno che la
plastica è un materiale che inquina, ma quanti hanno preso sul serio questo
problema? Quanti si sono informati e documentati e hanno agito di
conseguenza cambiando le proprie abitudini?
DEGRADO AMBIENTALE TEMA
Alcune decisioni prese dall’alto sicuramente spingono nella giusta
direzione: la raccolta differenziata, il blocco delle macchine, le domeniche
ecologiche…Pochi, però, si rendono conto che sono anche i piccoli gesti
quotidiani che possono cambiare le cose o che, perlomeno, possono tentare di
arginare il problema: limitare l’uso della plastica, per esempio, o utilizzare
bottiglie di vetro, o evitare di buttare le cicche delle sigarette per terra. Alcune
sono regole di civiltà, altre sono abitudini che dobbiamo imparare a fare
nostre.
Ed è proprio sull’abitudine, a mio avviso, che l’attenzione deve spostarsi. È
proprio sull’educazione che bisogna focalizzarsi affinché alle nuove generazioni
risulti normale fare la differenziata, chiudere l’acqua mentre si fa la doccia,
raggiungere un posto a piedi invece di prendere la macchina.
Le abitudini, si sa, sono difficili a morire, per questo motivo la cosa più
intelligente da fare è abituare i bambini a comportarsi in un certo modo, per
far sì che possano camminare nel mondo senza distruggerlo. L’obiettivo
dovrebbe essere quello di far salvaguardare loro la terra senza che se ne
rendano conto. Agire in modo spontaneo è, probabilmente, il modo più efficace.
Fare del bene a noi stessi e al mondo senza alcuna fatica, senza l’idea che sia
un dovere, comportarsi responsabilmente senza sentire il peso della
responsabilità.
22 APRILE, GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA
Il 22 aprile è la giornata mondiale della Terra, la più grande manifestazione
ambientale del pianeta che coinvolge ogni anno 192 paesi e almeno un
miliardo di persone. Si parla addirittura di Green Generation, quella
generazione che guarda a un futuro sostenibile, a un sistema educativo che si
ispira a tematiche ambientali, allo sviluppo della green economy. Ma forse la
vera “Green Generation” sarà quella di persone che si comporteranno in
maniera responsabile e corretta nei confronti dell’ambiente, sarà quella in cui
non ci sarà bisogno di una giornata mondiale della Terra per sensibilizzare e
per ricordare che il pianeta deve essere salvaguardato.
Tesina sul rapporto tra uomo e ambiente
RIFLESSIONE SULL'AMBIENTE
E allora mentre aspettiamo che dall’alto calino leggi che ci spingano ad agire
per bene, muoviamoci. Mentre restiamo in attesa il mondo soffoca, viene
schiacciato sotto il peso della noncuranza e dell’indifferenza. Ogni secondo è
importante, ogni secondo conta, e ogni nostra azione può essere
fondamentale. Impariamo dai giovanissimi, allora, che non aspettano, che non
si limitano a sperare e che hanno il coraggio di alzarsi in piedi per gridare al
mondo intero che cosa bisogna fare!