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0- INTRODUZIONE
Tutto ciò che ci circonda ènocivo, dannoso, prodotto senza norme per i lavoratori,
quindi contro natura per la loro cattiva progettazione. Questo libro non è un albero, è
stato stampato su una carta sontetica che si ricicla con facilità, l’impiego di un materiale
alternativo a volte sviluppano sulozioni più efficaci.
UN’UNICA MISURA
Il modello “dalla culla alla tomba” non è mai stato messo in discussione, anche i movimenti
che avrebbero voluto opporsi sono finiti con l’incorporare gli stessi difetti, attraverso le
SOLUZIONI UNIVERSALI.
Nell’architettura un esempio è l’international Style, promosso nel XX secolo da figure
come Mies, van der Rohe, Gropius, Le Corbusier, ponendosi di sotituire le abitazioni anti-
geniche con edifici pulitiche non prestassero distinzioni di ricchezza, di classe e di paese.
Oggi l’International Style si è evoluto in una forma meno ambiziosa: strutture uniformi e
insipide e interni ugualmente banali con: finestre sigillate, condizionatori sempre in fun-
zione, sistemi di riscaldamento, mancanza di luce naturale e del ricambio d’aria e la lumi-
nosità uniforma dei neon.
Nella progettazione un esempio è il detersivo, un tipo uguale in tutto il mondo, anche
se le caratteristiche dell’acqua sono diverse. Per ottenere un prodotto universale quindi
i grandi isdustriali studiano una formula efficace nelle condizioni peggiori. Ciò assicura
il più ampio mercato possibile, ma progettare sempre nelle condizioni peggiori significa
che si vede la natura come nemica.
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FORZA BRUTA
Slogan della Rivoluzione Industriale sarebbe stato:”Se la forza bruta non funziona è per-
chè non ce ne stai mettendo abbastanza” quindi la natura va sopraffatta. L’immensa indu-
stria della natura funziona grazie all’energia solare. Gli esseri umani, al contrario, estrag-
gono bruciamo combustibili fossili. Tutto questo porta alla minaccia del surriscaldamento
del Pianeta. Rendendoci conto di questo le normtive sugli inquinanti atmosferici nocivi
sono sempre più severe, ma con l’applicazione di queste nuove regole, le industrie che
investono escolusivamentre sulla “forza bruta” si trovano in grave svantaggio. Quindi adot-
tare al strategia della “forza bruta” non ha più senso. Per il nostro fabbisogno energetico
quotidiano possiamo servirci dell’energia solare.
PRODOTTI GREZZI
Prodotto grezzo: un prodotto attraente, accessibile, rispetti le normative, funzioni abba-
stanza bene e duri abbastanza, che soddisfi i desideri del produttore e alcuni del cliente, e
soprattuto che non siano pensati nel rispetto della salute e dell’ambiente. Nella maggior
parte dei casi i prodotti che acquistiamo sono “prodotti più”: il compratore porta a casa
l’artticolo che desiderava PIÙ additivi che non ha richiesto che sono nocivi per lui e per
i suoi cari (esempio: la bottigietta d’acqua che contengono antimonio o metalli pesan-
ti), che la maggior parte delle volte non sono necessari. Il problema si aggrava quando i
prodotti vengono assemblati con componenti di altri paesi e/o di bassa qualità. Che effetti
hanno questi prodotti grezzi su di noi? Peggiorano la qualità dell’aria negli interni. Anche
oggetti per bambini possono essere prodotti grezzi (esempio: braccioli in PVC, a contatto
con l’acqua e il caldo rilasciano ftalati che danneggiano la cute sensibile del bambino)
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Anche prodotti naturali possono essere dannosi per l’uomo (esempio: l’indaco naturale)
3- ECOEFFICACIA
IL CICLIEGIO
Prendiamo un ciliegio: l’albero fa fiori e frutti in abbondanza senza danneggiare l’am-
biente in cui vive. Una volta caduti a terra, si scompongono in sostanze che nutrono i
microrganismi. L’albero produce più del necessario e quel più è di nutrimento a ciò che gli
sta intorno. Un edificio ecoefficiente miminizza le infiltrazioni d’aria sigillando gli spifferi,
riduce la penetrazione dei raggi solari con i vetri oscurati, diminuendo il carico per il cli-
matizzatore e per il riscaldamento. Ecco come sarebbe un edificio ecoefficace: di giorno la
luce invade l’interno dell’edificio. Le grandi finestre si affacciano a una vasta area, ognuno,
dal punto in cui si siende, ha 5 visueli diverse, ha cibo e bevande a prezzo contenuto e
ognuno controlla il suo ricambio d’aria e la temperatura della zona che occupa. Il sistema
di condizionamento ottimizza al massimo i flussi naturali d’aria: di notte riempe l’ufficio di
aria fresca liberando le tossine. Uno strato di erba copre il tetto dell’edificio, così che as-
sorbe le acque di scolo e protegge il tetto dagli shock termici. Simile è laffrica progettata
per Miller. Un analisi condotta sull’aumento della produttività della fabbrica è la biofilia
(l’amore per la vita esterna.
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FUORI CONTROLLO
Pensare a una progettazione ecoefficace rappresenta un’innovazione senza precedenti.
Passare da una vecchia concezione di natura come qualcosa da controllare, a un atteggia-
mento creativo. Sopraffare la natura è anche una preferenza estetica, troppa natura sem-
bra crei disordine. Ecco due esempi ricavate da storie di Michael. Nel 1986 alcuni abitanti
di Hannover decisero di piantare un ciliegio in strada, sembrava una decisione semplice,
ma il piano regolatore impediva di piantare alberi in quel quartiere, alla fine si piantò
venne chiamato “l’albero del frutto proibito”. Il sistema non era fatto per gestire una cosa
di questo genere. Nel 1982, l’amministrazione cittadina stabilì che il giardino verde di sua
madre era troppo disordinato, quindi gli fece una multa, la madre non tolse il giardino,
ma al contrario pagò annualmente la multa. 10 anni dopo vinse il premio per aver creato
un habitat adatto agli uccelli. Che cosa è cambiato? Il gusto della gente, il senso estertico,
adesso va di moda avere un gardino che embra “selvaggio”.
DIVENTARE INDIGENI
Gli esseri umani si sono evoluti sulla terra, è questo il loro habitat. Non siamo stati selezio-
nati per adattarci a vivere sulla Luna. Ingegnamici per rimanere qui, per divenatre indigeni
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di questo Pianeta. Crediamo che gli esseri umani possano far fruttare il meglio della tac-
nologia e della cultura, in modo che gli spazzi civilizzati riflettano una nuova prospettiva.
Crediamo che l’industria possa diventare sicura, efficace, produttiva e efficente al punto
da non tenerla separata da altre attività umane. Gli menominee tagliano solo le painte più
deboli, evitando quello forti così da non abbattere l’habitat degli scogliattoli e altri anima-
li. Questa strategia si è rivelata estremamanete produttiva. Nel 1986 Kai Lee (professore di
scienze ambientali) partecipò a un piano per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi nella riser-
va di Handford. Discussero con gli scienziati su come contrassegnare un dposito di rifiuti
in modo tale che in un futuro lontano nessuno scavasse in quel punto. Gli Yakima (una tri-
bù indiana) disse di non preoccuparsi perchè avrebbero avvertito e si sarebbe tramandato
il luogo dove venissero sepolti, perche la loro terra non è storica, ma eterna.
La natura opera secondo un sistema si nutrienti e metabolismi in cui non esistono rifiuti.I
più importanti nutrienti della Terra, C, H, O, N, sono riciclati di continuo, rifiuti uguale cibo.
Questo sistema biologicico ciclico, dalla culla alla culla ha tenuto in vita per milioni di anni
il nostro pianeta ricco e diversificato. La crescita era un bene, poi è arrivata l’industrializza-
zione, gli uomini hanno incominciato a estrarre materie prima dalla crosta terrestre,sinte-
tizzato materiali che non possono essere restituiti alla terra senza provocare danni. I flussi
dei materiali sono divisi in 2 categorie: Massa biologica e Massa tecnica, e distinguono
nutrienti biologici (utili alla piosfera) e nutrienti teconici (utili alla tecnosfera). Tuttavia ab-
biamo un modello di sviluppo industriale che ignora l’esistenza di entarmbi i nutrienti.
DAL MODELLO “DALLA CULLA ALLA CULLA” A QUELLO “DALLA CULLA ALLA TOMBA”
: BREVE STORIA DEI FLUSSI DI MOVIMENTO
Molto tempo prima dell’introduzione dell’agricoltura, le popolazioni nomade si sposta-
vano in cerca di cibo. Viaggiavano leggeri con pochi beni, molti dei quali facilmente de-
componibili, gli escrementi venivano lasciati alle spalle e concimavano il terreno. Le prime
comunità agricole continuavano a riconsegnare al terreno le sostanze sottratte. La popo-
lazione aumentò e si cominciò a prelevare più risorse di quelle che restituivano al terreno.
Lo smaltimento dei rifiuti e escrementi era divenatao un problema. Crescendo ed espan-
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IBRIDI MOSTRUOSI
Le discariche sono fonte di crescente preoccupazione. Il cibo così prezioso sia per la natu-
ra che per l’industria, viene distrutto non solo per mancanza di adeguati sistemi di recupe-
ro, ma anche perchè molti potrebbero essere definiti “ibridi mostruosi”: misure di materiali
tecnici e organici, nessuno dei quali può essere salvato una volta che la vita dell’oggetto
sia finita. Una comune scarpa di pelle è un ibrido mostruoso.
DAL MODELLO “DALLA CULLA ALLA TOMBA” A QUELLO “DALLA CULLA ALLA CULLA”
Ci pice l’idea di essere potenti, unici; e ci piace comprare cose nuove di zecca. “Questo pro-
dotto è mio per la prima volta. Quando avrò finito di usarlo, nessun altro lo userà. Le indu-
strie progettano secondo questa mentalità. Spesso ci chiediamo che cosa sarebbe acca-
duto se la Rivoluzione isdustriale si fosse incentrato sulla comunità invece dell’individuo.
Affinchè questi due metabolismi rimangono sani, bisogna evitare che si contaminino l’un
l’altro.
IL METABOLISMO BIOLOGICO
Un nutriente biologico è un materiale o un prodotto progettato per ritornare nel ciclo bio-
logico per essere letteralmente consumato dai microrganismi del suolo. La maggior parte
degli imballaggi possono essere progettati come nutrienti biologici, che chiameremo pro-
dotti di consumo. L’idea è quella di fabbricare questi prodotti in modo che possano essere
gettati a terra o nella discarica e decomporsi senza rischi dopo l’uso. Noi (Bill e Micheal)
abbiamo progettato un tessuto 100% biologico, e abbiamo visto che mentre lo si fabbrica
le acque di scarico sono più pulite di quelle di entrata, tanto da riusarla.
IL METABOLISMO TECNICO
Un nutriente tecnico è un materiale o un prodotto studiato per rientrare nel ciclo tecnico,
nel metabolismo industriale da cui proviene. Nella televisione che abbiamo anaizzato,
erano presenti 4360 sostanze chimiche. Alcune tossiche, ma altre sono nutrienti preziosi
per l’industria, che vanno sprecati quando l’apparecchio finisce in discarica. Isolandoli dai
nutrienti biologici è possibile sovraciclarli, mantenerli all’interno di un ciclo industriale
chiuso e conservarne l’elevata qualità. Ford è stato il primo a paraticare una forma di so-
vraciclaggio. Diventano quindi dei prodotti di servizio, Invece di dare per scontato che
tuitti i prodotti vadano comprati, posseduti e eliminati dai consumatori, i beni dovrebbero
essere considerati come servizi per le persone. Acquisterebbero non un bene ma un ser-
vizio per un determinato periodo di utilizzo: sostituirebbe il vecchio esemplare, scompo-
nendolo e utilizzandone i componenti come cibo per un nuovo prodotto. I clienti riceve-
rebbero il servizio. I vantaggi di un sistema come questo sarebbero 3:
1- Non produrrebbe rifiuti inutili;
2- Il tempo farebbe risparmiare miliardi di dollari in materiali;
3- diminuirebbe sia la produzione di materiali potenzialmente distruttivi.
5- RISPETTARE LA DIVERSITÀ
La vitalità degli ecosistemi dipende dalle relazioni che vi si instaurano: ciò che accade tra
le specie, le loro abitudini e gli scambi di materiali de di energia in un dato luogo. Ogni
membro di un ecosistema, perciò, dipende in una certa misura dagli altri. Ogni creatura è
impegnata nella conservazione dell’intero sistema; tutte cazzo lavorano in modo creativo
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il ben più vasto meccanismo dell’ecoefficienza. I normali criteri della progettazione sono
tre: costi, bellezza e funzionalità. I fautori dello sviluppo sostenibile ricorrono volentieri
al sistema della triplice valutazione basato sul trittico ecologia-equità-economia, che ha
contribuito notevolmente a sensibilizzare le aziende. Come strumento di progettazione il
frattale permette infatti di creare valore in tutti e tre i settori.
Durante la Grande Depressione era stata approntata una “catena di smontaggio” in cui i
lavoratori rimuovevano dai veicoli radiatori, vetro, pneumatici e rivestimenti, lasciando
soltanto la carrozzeria e telaio d’acciaio che venivano gettati in un enorme imballatrice.
Ford = L’obiettivo era creare una fabbrica dove bambini dei lavoratori potessero giocare
senza correre rischi. Nella maggior parte dei casi il primo passo che gli individui e
le industrie compiono nel loro cammino verso l’ ecoefficienza è l’eliminazione delle
sostanze di cui è universalmente riconosciuta la pericolosità. Il fatto di non contenere un
elemento di per sé non rende necessariamente il prodotto sano e sicuro. Tuttavia esistono
alcune sostanze che si accumulano nell’organismo e causano danni talmente ovvi che
liberarsene è quasi sempre un passo produttivo. Sono quelle che chiamiamo sostanze
X che comprendono materiali come PVC, cadmio, piombo e mercurio. La decisione di
creare prodotti privi di sostanze nocive costituisce il fondamento di quello che potremmo
chiamare “filtro di progetto”: un filtro che sta nella testa del progettista invece che allo
sbocco degli scarichi.
Linee guida
Privilegiare l’intelligenza ecologica. Accertatevi, per quanto possibile, che un prodotto o
una sostanza non contenga a sua volta sostanze o non preveda procedure che si sanno
nocive per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
Il generale preferiamo prodotti che possono essere restituiti al produttore, smontati e
riutilizzati o, nella peggiore delle ipotesi, reinseriti nel meccanismo industriale al livello più
basso, cioè subciclati.
Privilegiare il rispetto. Rispetto per chi fabbrica il prodotto, per le comunità che vivono
vicino al luogo in cui è fatto, per chi lo maneggia e lo trasporta e, per il cliente.
Privilegiare il piacere, la gioia e il divertimento. E’ molto importante che i prodotti
intelligenti dal punto di vista ecologico siano anche all’avanguardia sul piano
dell’espressione umana.
La lista X. Le sostanze della lista X sono le più problematiche, quelle teratogene,
mutagene, cancerogene o nocive per la salute dell’uomo E dell’ecosistema in modo
diretto ed evidente. Le sostanze della lista X sono le prime a dover essere eliminate e,
laddove necessario e possibile, sostituite.
La lista grigia. Contiene sostanze problematiche che non occorre eliminare così
urgentemente; include inoltre sostanze essenziali per l’industria, al momento non
sostituibili.
La lista P. È la nostra lista positiva che comprende sostanze definite attivamente salutari e
sicure.
L’azienda che comincia a modificare la lista degli ingredienti alla fine deve riuscire a
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