Negli ultimi secoli noi uomini abbiamo sempre guardato alla natura
come qualcosa da studiare e da comprendere attraverso l’uso della
scienza. Una realtà completamente distinta di cui noi non facciamo
parte, ne viviamo circondati ma senza capirla veramente.
L’allontanamento dell’uomo da essa ha fatto si che pensassimo di
poterla dominare e di poterne essere i padroni, sfruttandola per il nostro
benessere e per i nostri fini, sfociando alla fine nell’attuale problema
ecologico che è stato al centro di numerose discussioni negli ultimi anni.
Ma guardando al passato capiamo subito che non è stato sempre così, la
visione umana della natura è cambiata attraverso i secoli.
La comprensione di questa evoluzione dell’pensiero è facilitata dalle
numerose testimoniante scritte di altrettanti numerosi autori e filosofi
che hanno trattato il tema nel tempo. Infatti il rapporto tra uomo e
natura è sempre stato un argomento centrale in letteratura, più
precisamente a partire dalla tradizione classica greca e latina.
Analizzando solamente il rapporto tra l'ambiente naturale e i Romani
possiamo trovare innumerevoli differenze di pensiero dovute la maggior
parte delle volte all’ orientamento filosofico di chi lo proponeva.
Nonostante i Romani abbiano trasformato l’ambiente circostante per
raggiungere i propri obiettivi imperiali in generale essi ritenevano che
esistesse uno stretto rapporto tra uomo e natura.
Solo dagli anni sessanta del ‘900 si iniziò a rendersi conto del problema
della limitatezza delle risorse e dell’inquinamento causato dall’attività
umana. In quegli anni nacque il concetto di “sviluppo sostenibile”, uno
sviluppo capace di garantire il soddisfacimento dei bisogni della
generazione presente senza compromettere la possibilità delle
generazioni future di realizzare i propri.
Fortunatamente la presa di coscienza per quanto riguarda i problemi
ambientali è aumentata negli ultimi anni, e vari Paesi hanno preso
provvedimenti per la salvaguardia dell’ambiente. Ciò è anche dovuto ai
danni sempre maggiori causati dall’riscaldamento globale e dai necessari
tentativi di difesa dell’ambiente.
Nell’ 2015 tutti gli stati membri dell’ONU si impegnarono a raggiungere
diversi obbiettivi, tra cui assicurare la sostenibilità ambientale. I
rappresentanti di 190 Paesi si sono riuniti per tentare di arginare i
disastri naturali provocati dall’aumento delle temperature
nell’atmosfera e negli oceani. Entro il 2020 gli stati membri si impegnano
a integrare i principi dello sviluppo sostenibile all’interno delle politiche
e dei programmi nazionali, a fermare il degrado delle risorse ambientali,
dimezzare il numero di persone che non hanno accesso all’acqua
potabile, migliorare notevolmente le condizioni di vita delle cento
milioni di persone costrette a vivere in baraccopoli.
Anche Papa Francesco nel 2015 decise di parlare del grave problema
ambientale sempre più crescente, ricordando a tutti la forte connessione
tra uomo e natura. “ Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul
modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di
un confronto che ci unisca tutti, perchè la sfida ambientale che viviamo,
e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti”.
Ma solo recentemente è avvenuta la presa di coscienza più significativa
di tutte. Iniziò il 20 agosto 2018 quando Greta Thumberg , una sedicenne
svedese, decise di non andare a scuola per manifestare da sola fuori dal
parlamento di Stoccolma, rimanendo li seduta fino alle elezioni
legislative del 9 settembre. Il suo gesto aveva l’obbiettivo di far si che il
governo svedese riducesse le emissioni di anidride carbonica.
Successivamente lo sciopero di Greta ha generato una vera onda in tutto
il mondo. Fino ad arrivare ad organizzare il il primo sciopero mondiale
per il futuro, Friday for future, che si è tenuto il 15 marzo 2019, al quale
hanno partecipato studenti di 1700 città in oltre cento paesi.
Sicuramente il movimento di Greta Thumberg è stato uno dei passi
avanti più grandi per quanto riguarda la difesa della natura. Greta infatti
non solo è riuscita a sensibilizzare i governi di vari Paesi, intervenendo
anche con un discorso alle Nazioni Unite per quanta riguarda i
cambiamenti climatici, ma è riuscita a spargere consapevolezza tra i
giovani anche grazie ai social media.
Uno slancio in avanti per niente scontato dal momento che il tempo che
abbiamo a disposizione sta per scadere.