L’inquinamento ambientale è uno dei maggiori problemi del nostro tempo. Se ne
stanno occupando le istituzioni, ma anche i cittadini che sono sempre più consapevoli delle implicazioni che provengono dallo sfruttamento delle risorse ambientali. Tuttavia, anche se il tema è così attuale, le persone non sempre sembrano essere troppo preoccupate dai cambiamenti climatici e, più in generale, dalla mutazione delle condizioni ambientali del pianeta. Questo accade perché, nonostante l’ecosistema soffra dei danni ambientali, i cittadini dei paesi più sviluppati possano ancora condurre le loro vite in modo indipendente dal livello di salute dell’ambiente in cui vivono. Questo atteggiamento è completamente sbagliato, perché l’uomo è un essere vivente al pari di tutti gli altri organismi che popolano il nostro pianeta, e come tale deve riconoscere che la sua vita è strettamente legata alla natura stessa del nostro mondo. Se l’uomo danneggia l’ambiente in cui vive, in realtà danneggia se stesso. Questo concetto è espresso nel discorso che Capriolo Zoppo, un nativo americano, scrisse al Presidente degli Stati Uniti nel 1854, nel quale il pellerossa afferma che l’uomo è figlio della Natura, e che i desideri dell’uomo bianco, cioè il denaro e i piaceri della vita, lo allontanano dal contatto con l’ambiente e rischiano di portarlo sulla via dell’estinzione. Anche se il discorso di Capriolo Zoppo risale a circa un secolo e mezzo fa, è attuale: basti pensare a tutti gli incendi dolosi che ogni anno distruggono migliaia di ettari di foreste, a tutte le discariche di rifiuti che deturpano luoghi naturali altrimenti incontaminati e meravigliosi, all’inarrestabile avanzata della cementificazione del territorio, oppure alle numerose discariche abusive di elementi radioattivi quali l’uranio e altre sostanze chimiche tossiche per l’uomo e per l’ambiente. Fortunatamente in tempi recenti si è iniziato a parlare di sviluppo sostenibile, cioè una via alternativa di evoluzione della società che tenga conto delle necessità dell’ambiente. Il concetto di sviluppo sostenibile non è sempre stato indirizzato esclusivamente alla salvaguardia dell’ecosistema: la sua prima definizione, affermava che esso deve soddisfare i bisogni dell’uomo contemporaneo senza compromettere i bisogni delle generazioni future. Questa mentalità venne sostituita con idee che tenessero conto dell’importanza dell’ambiente per lo sviluppo umano, finché non si arrivò, nel 1994, alla moderna concezione di sviluppo sostenibile, che è tale da offrire tutti i servizi necessari all’uomo senza minacciare “l’operabilità dei sistemi naturali”. Inoltre, lo sviluppo sostenibile è reso possibile dalle tre condizioni che riguardano il tasso di utilizzo delle risorse naturali, che non deve superare il tasso della loro rigenerazione, l’immissione di sostanze tossiche, che non deve superare un certo limite, e l’accumulo di risorse non rinnovabili, che deve rimanere costante nel tempo. Lparole non bastano per fermare l’inquinamento globale, ma è necessario che la società impari a moderare le sue abitudini nel caso in cui esse possano nuocere in qualche modo all’ambiente; proprio in questo senso sono stati fatti importanti passi avanti nel settore energetico, dove le nuove tecnologie consentono lo sfruttamento delle fonti rinnovabili, pulite e sicure, al posto delle fonti non rinnovabili che comportano quasi sempre dei rischi nel loro utilizzo.
Sosteniamo la natura. I servizi ecosistemici della posidonia oceanica (praterie e spiaggiamenti) nel contrasto all’erosione costiera e ai cambiamenti climatici. Tutele e criticità gestionali.