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La Terra è culla naturale per la civiltà umana e l’uomo deve fare di tutto per

conservare questo sistema che assicura il nostro benessere.


Guarda il filmato “Punto di non ritorno” e scrivi le tue considerazioni in riferimento alla
traccia su scritta (max 40 righe).

Il nostro pianeta è un grande organismo popolato da un’enorme quantità di specie animali e


vegetali, ciascuna delle quali contribuisce a mantenere l’equilibrio che consente la vita.
La razza umana è comparsa sulla Terra da un tempo relativamente breve rispetto all’età del pianeta
stesso, ma in poche migliaia di anni la sua azione ha determinato cambiamenti profondi ed
irreversibili, causa l’eccessivo sfruttamento delle risorse messe a disposizione dalla Terra. Con
l’avvento della seconda rivoluzione industriale, l’emissione dei gas serra nell’atmosfera è aumentata
significativamente, portando ad un notevole incremento delle temperature medie annue in maniera
non naturale.
Probabilmente noi esseri umani non abbiamo il coraggio di affrontare la realtà di una prossima
distruzione dell’ambiente in cui viviamo, ed anzi, sembriamo quasi non curarcene, come se non
fossimo coscienti della ripercussione delle nostre azioni sul pianeta. Non ci arrestiamo di fronte alla
consapevolezza di andare incontro ad una forma di suicidio, chiudiamo gli occhi davanti alla perdita
della bellezza e alla distruzione del nostro futuro. Siamo creature caratterizzate dall’egoismo e dalla
spregiudicatezza, ci importa solo della nostra sopravvivenza ed operiamo a favore di questa, anche a
discapito di quella delle altre specie.
Fino ad ora si è riscontrata una tensione di massa al rimandare sempre più gli interventi per la
riduzione di emissioni di sostanze nocive, fintanto ad avvicinarsi in maniera vertiginosa ad un punto
di non ritorno. Oltre alle politiche dei governi, che devono attivarsi per definire una propria
strategia di sviluppo sostenibile, dobbiamo impegnarci anche e soprattutto sul fronte personale.
Spesso siamo portati a pensare che i nostri comportamenti siano irrilevanti nello scenario mondiale,
ma ciò che potrebbe fare la differenza è la costruzione di una coscienza civica ed ecologica.
Gli effetti positivi di comportamenti responsabili del singolo individuo innescherebbero un circolo
virtuoso, che dall’ambito privato potrebbe estendersi ad un maggior numero di persone. Fare dei
sacrifici, come ad esempio la raccolta differenziata, all’inizio potrebbe risultare difficoltoso e
pesante, ma se riuscissimo a renderlo un automatismo, diventerebbe pressoché impensabile non
farlo.
Per uscire dalla visione egoistica che ci rappresenta occorre non vivere nell’istante, nel “qui ed ora”,
ma proiettarci verso il futuro, con l’idea che ciò che facciamo oggi sarà ciò che ritroveremo domani
per noi stessi e per le generazioni che verranno.

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