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Niccolò Mongiello, 5A, Virgilio-Redi, nicmon620@gmail.

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Alessandra Antonucci, alessandra.antonucci@istruzione.it
TRACCIA DI RIFERIMENTO
Traccia n.4: Una nuova generazione di attivisti
Esiste una nuova generazione di attivisti. Attivisti che hanno riportato al centro del dibattito
l'urgenza di affrontare l’emergenza climatica e le emergenze sociali. E sono adolescenti, o
poco più: si dicono intenzionati a spronare le “vecchie” generazioni affinchè agiscano con
determinazione per rendere migliore il mondo per la “nuova” - la propria - generazione.
Questi adolescenti sono nativi digitali, ultra-informati e sanno come mobilitarsi attraverso i
social network. Sono nati nel mezzo di una crisi ambientale e democratica, e intendono far
sentire la propria voce: Greta Thunberg è la figura più seguita dai media, e dunque la più
rappresentativa, ma sicuramente non è la sola. Si analizzi il fenomeno - inquadrandolo da un
punto di vista storico e sociale e se ne preveda la portata attraverso un articolo, una inchiesta
o una intervista.

SOSTENIBILITA’
La parola futuro, racchiude in sé tutte le speranze e i sogni di ognuno di noi, dunque
assume, a seconda di come la pensiamo, valori diversi da persona a persona. Siamo
interessati a cosa ci riserva il futuro, cosa ci aspettiamo dal domani, ma evidentemente a
nessuno interessa del nostro pianeta. Siamo presi dal mondo, dalla sua vita frenetica, da
tutto ciò che ci circonda, bello o triste che sia, mettendo da parte o talvolta dando per
scontato (che è anche peggio) che se noi siamo in vita e riusciamo ad apprezzare le cose è
solo grazie all’immenso meccanismo della vita di cui è parte integrante e fondamentale
pianeta su cui viviamo, la Terra. Ci poggiamo i piedi tutti i giorni e non ci rendiamo conto
dello sforzo che fa per sostenerci. Ma come fa? Nonostante tutte le nostre angherie che è
costretto a subire, resiste e non molla, ma arriverà un momento in cui dirà basta, e il
momento è più vicino che mai. Secondo gli scienziati la deadline sarà nel 2030, poco meno
di 10 anni. Finalmente nel 2019 si è capito che questo poteva essere un serio problema, tutta
la popolazione si è iniziata a preoccupare della Terra, fino ad ora solo a parole la maggior
parte. Sorprendentemente, chi ha dato avvio a questo processo, a questa presa di posizione,
sono state le nuove generazioni che hanno finalmente preso coscienza del problema e hanno
deciso di farsi promotori della soluzione al problema. l’obiettivo iniziale è sensibilizzare
sempre più persone riguardo la tematica con incontri, assemblee, proteste e iniziative, la
fase successiva sarà rendere il tutto operativo, agendo nel concreto. I Millennials, definita
molto spesso una generazione bruciata da smartphone e social, ora riesce ad emergere, a
dimostrarsi per quello che veramente è, una generazione di attivisti. È noto però che un
gruppo senza un leader non riesce ad organizzarsi e finisce per disperdersi. Allora ecco che
capeggia la generazione di attivisti la moderna Giovanna D’Arco, Greta Thunberg,
giovanissima ragazza svedese che per prima si è impegnata con le sue proteste nei palazzi di
governo, affinché il problema ambientale venga a conoscenza di tutti e si possa trovare
insieme un punto d’arrivo comune. La sua forza e perseveranza hanno attirato milioni di
giovani che in tutto il mondo hanno dato vita a manifestazioni di protesta per sensibilizzare
sul problema gravissimo che attraversa il nostro pianeta. I “Fridays For Future” hanno avuto
risonanza mondiale non solo tra i giovani ma anche tra gli adulti. In ogni caso Greta non è la
sola, un così grande esercito ha bisogno di altri generali, ecco allora Licypriya Kangujam,
attivista di soli 8 anni, indiana, già vincitrice del premio mondiale per la pace dei bambini.
O ancora Catarina Lorenzo, sedicenne brasiliana, Ayakha Melithafa diciassettenne
sudafricana, Autumn Peltier, quindicenne canadese. Queste sono solo alcune delle paladine
del pianeta Terra, ognuna di loro ha a cuore un particolare problema ambientale. Dunque
sono loro che stanno alzando la voce, stanno muovendo le coscienze e noi abbiamo il
dovere di seguirle, per il bene nostro e di chi verrà dopo. Ma c’è una soluzione? O siamo
solamente in un tunnel dove non si vede la fine? La soluzione siamo noi. Noi e i nostri
atteggiamenti che si devono adattare al nuovo mondo, seguire le nuove direttive ed essere
pazienti. Prima era così facile prendere tutto e gettarlo in un unico saccone nero. Adesso ci
stufiamo perché ci vuole qualche momento in più. Ma come si dice “Se bello vuoi apparire,
un po’ devi soffrire”, e non ci si chiede molto, semplicemente di gettare i rifiuti nel loro
posto, di utilizzare una bicicletta o un veicolo elettrico invece della macchina a carburante.
Lo dicono tutti, così facendo ci facciamo solo del male, è autolesionismo. Forse siamo
sadici, lo vogliamo questo male, ma fa così male che per noi è diventato buono. Apriamo la
nostra mente allora, non restiamo chiusi nella mentalità presente. Tutti devono apportare il
proprio contributo, l’unione dei saperi è fondamentale, solo così potremo salvare in extremis
il mondo da una fine certa. Probabilmente le parole non fanno più effetto da qualche
decennio, le persone hanno bisogno di flash immediati della situazione, allora parlerò in
dati, eccone alcuni che probabilmente vi erano sfuggiti. Partiamo dall’emissione del Gas
serra, essa è diminuita dal 1990 al 2016 del 17,5% solo in Italia e si prevede che per l’anno
in corso, il 2020, si raggiungerà l’obiettivo della diminuzione del gas serra prefissato. È solo
una stella che si intravede tra due nuvole di tempesta. Il 7,9% del territorio nazionale è
interessato da frane, la temperatura media annuale globale è cresciuta di 1,20° solo
nell’ultimo anno, lo stato chimico di laghi e acque sotterranee è non buono o scarso per oltre
il 45% e il totale dei rifiuti riciclati in Italia raggiunge a malapena il 43%. Dati che non
possono farci stare tranquilli e ci esortano a fare ancora meglio, così come ci esortano le
figure giovanili e tutta la nuova generazione di attivisti che ha una potenza mediatica
inimmaginabile. Basti pensare a come una ragazza sia riuscita a mettere sotto gli occhi di
tutti il gravissimo problema ambientale in Cina grazie a una piattaforma come TikTok. La
generazione è geniale e va compresa, sono riusciti a fare questo senza raggiungere ancora la
piena maturità, di cosa sarebbero capaci ancora? Questo nessuno può saperlo e lo
scopriremo solo vivendo. Siamo agli inizi di una rivoluzione che investirà tutto il pianeta e
che per ora sta avendo risonanza assoluta.

SITOGRAFIA

ISPRA, Dati sull’Ambiente-edizione 2018,


http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/stato-dellambiente/dati-sullambiente-
edizione-2018

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