stato l’ evento più incisivo della storia contemporanea, avrei sicuramente pensato al sinolo tra telefonia mobile ed internet, o qualcosa riferito a questo settore sempre più in rapido sviluppo.
Come spesso accade mi sbagliavo.
Un semplice pipistrello , sfortunatamente finito
nel pranzo di qualche orientale, ha fatto ricredere me ,come credo anche la maggior parte della popolazione mondiale. Insomma, parliamoci chiaro: con lo scoppio della bolla immobiliare nel 2008 e la conseguente crisi economica globale,credevamo che avessimo toccato il fondo per almeno i prossimi 50 anni. Poi è arrivato il 2020 , iniziato con lo scoppio di una presunta terza guerra mondiale, per infine arrivare al culmine e sfociare nella situazione attuale. Abbiamo quindi capito che il nostro ipotetico fondo, ha in realtà uno scantinato e speriamo finisca qui. Affascinante come il tutto sembri la trama di un film apocalittico di serie b , di quelli che danno in seconda serata per riempire il palinsesto.
Questo piccolo mammifero, rinominato il
Francesco Ferdinando del terzo millennio, è la famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso. Egli ha involontariamente scritto il prologo di una delle pagine più particolari che vivremo.Questa sarà la storia che racconteremo ai nostri nipoti, sempre se arriveremo così in là.
Per la prima volta dal dopoguerra il mondo è
bloccato. Siamo in guerra contro un nemico che nemmeno riusciamo a vedere , che si aggira tra noi come uno spettro. Ciò ha portato a delle misure restrittive per combatterlo e all interruzione di qualsivoglia tipo di attività. Dopo aver divorato qualche libro, visto qualche serie tv e recuperato qualche perla del cinema, mi sono ritrovato , bene o male, a dover dialogare con il mio subconscio, il quale pedantemente mi assale con il senso di colpa, spronandomi a fare attività più produttive. Ad una certa ho ceduto alle sue suppliche e vi ho interagito in maniera molto più marcata rispetto a quella che era la normalità.
Il mio primo pensiero è stato che la nostra
generazione negli ultimi 30 anni non ha mai avuto la reale sensazione di essere al sicuro, sempre in bilico sul filo del rasoio; complice anche il costante bombardamento di news riguardanti politica, economia e sanità.
Vogliamo parlare per esempio dell
inquinamento?
Insomma ci viene scaricato un peso che
nessuno vuole e che nessuno ha la premura di risolvere, anche se non è poi così difficile. E’ bastato un mese di blocco per chiudere il buco dell ozono, se normalmente, avessimo ridotto le emissioni anche di poco, avremmo risolto il problema in un tempo più lungo, ma sarebbe stato risolto.
Parlandoci chiaro non credo che nel preCovid
ciò sarebbe successo, semplicemente perchè viviamo in una società in cui ognuno pensa solo ai propri interessi, fregandosene delle conseguenze, con l’ ipocrisia di chi sa che altri penseranno ai suoi errori. Durante questa quarantena ho potuto usufruire a pieno regime del mio giardino. Trascorrendo molte ore all aperto, non ho sentito una così sostanziale differenza con la vita prequarantena. E proprio qui,all ombra fresca di un maestoso abete, carezzato dal vento, ho riflettuto molto sulle nostre labili vite e credetemi il tempo non è mancato.
Non ci facciamo caso, ma ad un analisi più
attenta ci rendiamo conto che poniamo grande attenzione alle cose effimere, mettendole quasi al centro della nostra esistenza. Quanto tempo passiamo a guardarci allo specchio, chiedendoci come stiamo? Piacciamo a noi stessi o dobbiamo cambiare per piacere agli altri? Meglio essere unici o far parte della massa?
Diamo troppa importanza a cose
futili ,sprecando tempo , energie e sopratutto soldi. Queste risorse potrebbero essere impiegate in maniera più creativa e personale, dandoci così qualche piccola soddisfazione. Capiamo quindi che a volte ci serve solo un pò di coraggio, una piccola spinta in avanti per poterci migliorare, perchè come dice Darwin sopravvive non la specie più intelligente, ma quella più incline al cambiamento.
Momenti come la quarantena ci fanno capire
cosa funziona, cosa non va e come potrebbe essere migliorato. In questi momenti di solitudine e difficoltà ci accorgiamo chi conta davvero, chi è realmente nostro amico solo per il piacere che prova nella nostra compagnia e non per interesse o per dare una bella immagine di sè. E’ in questo punto che si svelano le proprie carte e si capisce finalmente chi ha o meno una scala.
Ci rendiamo conto in che giungla ci troviamo,
che ogni trappola è dietro l angolo,che non sappiamo di chi fidarci, con chi confidarci. Ora siamo tutti come Giuliana del Deserto Rosso, la cui unica certezza è che conosce abbastanza bene il “quotidiano” da essere certa di non farvi parte, di essere sola , persa.
Il 4 maggio inizierà la cosidetta fase due nel
nostro paese, e possiamo analizzarla come una metafora di ciò che accadrà alla fine di questo nodo di svolta della storia. Carichi di aspettative crederemo che tutto cambierà in meglio come per magia, che sarà diverso, che ci risveglieremo da questo incubo con la coscienza pulita. Ma non a caso il principe Fabrizio Salina recitava :” bisogna cambiare tutto, per non cambiare niente.” E sapremo che tutto rimarrà uguale prima. Anzi forse andrà peggio.