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PROPOSTA DI SOLUZIONE PER LA PRIMA PROVA DI MATURITÀ 2022

TRACCIA: Testo argomentativo, tipologia B3


ARGOMENTO: Giorgio Parisi

Testo:
C’è l’abitudine a dividere le persone in due categorie: chi crede che il futuro sia un libro
già scritto, che noi possiamo solo sfogliare senza apportare cambiamenti. E gli altri, che
pensano sia invece un taccuino bianco da riempire. Leggendo il discorso pronunciato dal
premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, l’8 ottobre 2021 alla Camera dei Deputati in
occasione del Pre-COP26 Parliamentary Meeting, penso di poter affermare che Giorgio
Parisi appartiene alla seconda categoria. La nostra vita è costellata di scelte, bivi, strade
da intraprendere; nasciamo senza idea di dove andare né come farlo, immessi sulla corsia
della nostra vita, spesso impreparati, disinformati. Ma questo non può più essere una
scusa per non agire, per non compiere quelle azioni e prendere le decisioni, che possono
determinare la qualità del nostro futuro.
Perché è proprio del nostro futuro, quello di cui stiamo parlando. Non qualcosa di
astratto, ma di concreto e tangibile, e di cui possiamo prevederne gli effetti.
Il discorso di Parisi si concentra prettamente sulle problematiche riguardanti i
cambiamenti climatici e l’esaurimento delle risorse energetiche, questioni che fino a oggi
non sono state trattate dai governi in modo incisivo e adeguato. Se anche da un lato la
scienza fornisce dati e modalità d’azione, questi sono solo tracciati, come le scie dei fari
di un’auto, che per quanto possano illuminare la strada da seguire, al buio i pericoli
saltano fuori all’improvviso, facendoci deviare dal tracciato e spetta al guidatore, ai
governi, mantenere la giusta direzione tenendo saldo il volante dell’auto che trasporta
l’umanità verso una strada più sicura. La scienza indica, ma non ha la capacità di
prevedere tutto; ha dei limiti, dovuti anche ai tempi necessari per la raccolta dati, per la
delineazione delle teoria e la creazione di consensi scientifici che eliminino i dubbi, ed è
per questo che deve avere almeno il supporto di una politica forte, in grado di
comprendere e agire tempestivamente. Non è tanto l’ostacolo, ma la reazione che si ha
innanzi ad esso. Già la pandemia, come ha sottolineato Parisi, ha posto i governi di fronte

Soluzione a cura di
Gaia Del Riccio
Insegnante di Italiano su Skuola.net Ripetizioni
alla loro effettiva difficoltà di prendere in tempo misure efficaci. Avremmo dovuto imparare
che procrastinare, o peggio ancora, attuare un’azione blanda, è la metodologia peggiore
nei momenti di crisi. La verità è che spesso le decisioni più incisive sono le più
impopolari, le più osteggiate, proprio perché impongono dei cambiamenti radicali a tutti i
livelli. Ma il tempo sta scadendo, e le previsioni che sono state fatte prendono come
modello di riferimento casistiche del passato, perciò ad oggi non conosciamo l’effettiva
portata dei danni nel caso in cui si verificassero le condizioni peggiori possibili. Non
sappiamo con certezza a cosa stiamo andando incontro. Sappiamo solo che il clima sta
cambiando, che la natura si sta “ribellando”, che le risorse scarseggiano e noi non
possiamo voltarci dall’altra parte, o nasconderci sotto le coperte come bambini, dove, se
il mostro non lo vedo, allora non esiste. Ciò che si deve fare per bloccare il cambiamento
climatico e tutte le conseguenze tragiche che porta con sé, Parisi lo espone chiaramente:
bisogna sviluppare nuove tecnologie per conservare l’energia o per trasformarla in fonti
rinnovabili, dobbiamo evitare che le risorse naturali si esauriscano. Tutto ciò richiede un
enorme sforzo, sia economico che sociale, e che porta a un’inevitabile modifica al nostro
modo di vivere. Sono sacrifici che coinvolgono ciascuno di noi, e anche qui l’impegno dei
governi è quello di far accettare questi cambiamenti. L’adattamento è la chiave per la
sopravvivenza, in un mondo che non è solo nostro e che ha delle regole. Regole che per
troppo tempo abbiamo ignorato o piegato a nostro vantaggio e che adesso ci chiedono
uno scotto da pagare. Tirarsi indietro non è un’opzione. Cambiare direzione è la via che
siamo chiamati a seguire.

Soluzione a cura di
Gaia Del Riccio
Insegnante di Italiano su Skuola.net Ripetizioni

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