Sei sulla pagina 1di 104

Open Economy

di
Colin R. Turner
Open Economy
Copyright ©2016 Colin R. Turner.
Pubblicato da Applied Image nell’Ottobre 2016

Prima Edizione 2016


Versione Testo 1.3

Testo tradotto in lingua italiana da Claudio Ordali.


Revisione di Veronica Tarozzi.
Edizione curata da Krisztina Paterson e Sarah McIver.
L'autore mantiene tutti i diritti sul contenuto. Vi preghiamo
gentilmente di far riferimento all'autore e al titolo per ogni
citazione presa da questo libro.
Questo libro è ora disponibile in Inglese, Spagnolo, Francese,
Portoghese, Tedesco e Italiano. Per tutte le informazioni,
novità e aggiornamenti sul libro, andate al seguente indirizzo:
colinrturner.com
facebook.com/colinrturner.author

Presso tutti i principali rivenditori online, è disponibile anche


una versione gratuita di Open Economy in formato e-book. La
licenza per ristampare questo libro per rivenderlo o
distribuirlo gratuitamente, può essere ottenuta solo
dall'autore. Siete pregati di presentare richiesta scritta a:
admin@freeworldcharter.org
DALLO STESSO AUTORE:

F-DAY: IL RISVEGLIO DELL’UOMO


UN ROMANZO AVVINCENTE SULLA
NASCITA DI UN’ECONOMIA APERTA

DISPONBILE SU BOOKABOOK E NELLE MAGGIORI LIBRERIE :

www.bookabook.it
RINGRAZIAMENTI
Un ringraziamento speciale va a Claudio Ordali per la
traduzione dall'inglese e a Veronica Tarozzi per la
revisione del testo, entrambe offerte a titolo volontario,
nel pieno spirito dell'Open Economy.
La vita è un segreto aperto.
Tutto è a disposizione.
Niente è nascosto.
Tutto quello che vi serve
sono gli occhi per vedere.

~ OSHO
La mia proposta

Propongo la lettura di questo libro con le migliori


intenzioni, in quanto abitante della Terra, interessato alla
stessa. Credo che il fatto di viverci mi renda qualificato,
come chiunque altro, nel presentare alcune opinioni e
opzioni riguardo una società alternativa di cui c'è
urgente bisogno. Tuttavia, prima di iniziare:
 Se state cercando un programma lungo e
dettagliato di complesse teorie, qui non lo
troverete. Le idee espresse in questo libro sono
semplici, perché semplici sono le soluzioni che
propongo.

 Se state cercando un documento autorevole,


denso di citazioni e riferimenti, e un autore con
titoli accademici, qui non lo troverete. Tutte le
idee espresse in questo libro sono basate sul
buonsenso e l'esperienza quotidiana. La mia unica
specializzazione nasce da quarantotto anni di
esperienze di vita, di cui gli ultimi cinque, da
quando ho creato The Free World Charter (o
Statuto del mondo libero), sono stati quasi
interamente spesi nella contemplazione di questo
argomento.

 Quasi niente di questo libro è una novità e


probabilmente, le idee che vi si esprimono vi
saranno già familiari. La sola cosa che lo rende
unico, è il modo in cui le andremo ad applicare e
combinare.

Se queste premesse vi soddisfano e siete interessati ad


esplorare alcune sorprendenti possibilità per il nostro
futuro, venite con me…
Introduzione

La stesura di questo libro, così come tutto ciò che lo


riguarda, è semplice: presento una soluzione a un
problema e un metodo alternativo per raggiungerla, ecco
perché penso che possa funzionare. Le prove e i
riferimenti alle mie affermazioni vi appariranno palesi
ed evidenti (almeno spero).

Quando si apprendono delle nuove informazioni, non


c'è niente di meglio che farne esperienza. Ecco perché
penso che questo sia l’approccio migliore per spiegare
l'Open Economy. Piuttosto che sprecare il mio tempo e il
vostro per sviluppare una grande quantità di dati, posso
mostrarvi come funziona basandomi su quello che già
sapete.

La nostra visione del mondo è data da una profusione di


teorie ed io sono convinto che siano proprio le teorie
relative al comportamento umano e all'economia a
limitare le nostre possibilità su questa Terra.

Teniamo bene a mente che sia l'economia che il


comportamento umano, si basano su osservazioni. Non
prevedono il futuro, né sono tantomeno delle regole a
cui dobbiamo per forza obbedire.
Molte di queste teorie basate sull'osservazione sono state
fatte centinaia di anni fa. Da allora, la meccanizzazione,
l'elettricità, l'informatizzazione e le telecomunicazioni ,
hanno cambiato per sempre le regole del gioco su questo
pianeta. Questo ci ha dato la potenzialità di cambiare
radicalmente il nostro ambiente, e di conseguenza, anche
il comportamento e l'economia.

Il nostro mondo è in costante cambiamento e anche se


possiamo creare delle teorie convincenti, non dobbiamo
assoggettarci ad esse.

La vostra fonte di riferimento più preziosa sono le vostre


esperienze di vita e le persone che vi circondano. I media
e il pensiero dominante presentano una visione distorta
del mondo. Alle azioni "malvagie" viene data
un'importanza esagerata, nonostante costituiscano delle
vere e proprie eccezioni al comportamento normale. Il
numero delle persone al mondo veramente malvagie, è
statisticamente irrilevante. Tenere a mente questo dato è
d’importanza cruciale.

Pressoché, tutte le persone che mi vengono in mente, tra


quelle che ho conosciuto personalmente, sono persone
perbene. Anche se non sono sempre state cortesi con me,
so che si comportano decorosamente con le persone a cui
tengono e capiscono cosa significa comportarsi
decentemente.

Questa pare che sia anche l’esperienza di qualsiasi


persona con cui mi sono confrontato: la stragrande
maggioranza delle persone è buona. Vorrei che teniate
conto di questa prospettiva anche quando dovrete
valutare i concetti qui contenuti. Basate le vostre
conclusioni solo sul comportamento delle persone che
conoscete personalmente, non sulle impressioni di terzi.

Infine, sulla copertina di questo libro ho scritto in


grassetto questa affermazione: "In che modo tutto quello
che si sa sul mondo sta per cambiare", per cui potreste
anche esservi chiesti chi diavolo sono io per riuscire a
scrivere una tale affermazione. Beh, credo di poterlo fare
perché quest’affermazione racchiude, a tutti gli effetti, un
doppio significato.

Il mondo che conoscete sta per cambiare, sia allineandosi


con i principi espressi in questo libro e quindi verso un
futuro più equo e sostenibile per tutti, sia continuando
ciecamente la corsa sconsiderata verso la decadenza
sociale, la violenza e la catastrofe ambientale. In un verso
o nell'altro, si dovrà pur andare.

Io preferisco la prima opzione e la buona notizia è che si tratta di


qualcosa a cui possiamo tendere tutti, organizzandoci con un
minimo sforzo. Quindi, cominciamo.
Il/l problema/i

Questo è destinato ad essere un libro di soluzioni, quindi


non mi soffermerò troppo sui problemi del mondo. La
maggior parte di essi sono ovvi, ma nel caso in cui ve ne
siate persi qualcuno, li riepilogo brevemente:

 Il perpetuarsi della crescita economica, che


richiede sempre più risorse, unite all'aumento
della popolazione su un pianeta con risorse
limitate.

 Distruzione continua e permanente dell'habitat


naturale, a scapito della biodiversità, per
mantenere l'industria e l'agricoltura.

 Enormi profitti e disuguaglianza sociale.

 Disoccupazione ed erosione del mercato del


lavoro attraverso l'automazione e i sistemi di
intelligenza artificiale.

 Condotte irresponsabili, sprechi e inefficienze


causate dalla priorità del profitto, vale a dire che
ciò che è buono per gli altri o per l'ambiente, sarà
lasciato al caso o dovrà essere applicato attraverso
delle normative.
 Spreco delle risorse e dei sottoprodotti attraverso
metodi di produzione inefficienti, vale a dire che è
più vantaggioso vendere ripetutamente un
prodotto di mediocre, che costruire qualcosa di
durevole.

 Disconnessione delle persone tra loro e con la


comunità, vale a dire che il commercio e la
competizione promuovono l'isolamento sociale.

Potrei aggiungere che questi problemi non hanno un


ordine particolare. Ciascuno di loro, da solo, è motivo di
grande preoccupazione.
Se però li analizzate, noterete che ciò che fa da
denominatore comune a ciascuno di questi problemi, è il
nostro sistema di mercato, o per essere più precisi, i
principali metodi di distribuzione delle risorse e di
conduzione della società, ossia il commercio e la
governance.
Siccome la maggior parte delle persone generalmente
presuppone che il commercio sia un fatto ineluttabile,
proprio da qui sorge una domanda: possiamo migliorare
i nostri sistemi commerciali e di governo per servire
meglio tutti?
Sebbene sia sicuramente possibile migliorare quelli che
abbiamo - e molti governi progressisti lo stanno facendo
- questi sistemi sono, per loro stessa natura, limitati e
inefficienti. Non possiamo più permetterci di sprecare
altro tempo e altre risorse del pianeta, costringendoci a
continuare a percorrere questa strada.
Lasciate che vi spieghi ciò che voglio dire.
I Limiti della Governance

Innanzitutto, è necessario vedere il governo tradizionale


come nulla più che una conseguenza del sistema
economico, i cui compiti principali sono quelli di gestire
e regolare l'economia.
Immaginate per un momento di non aver mai avuto
bisogno di nessun tipo di economia di tipo commerciale.
Niente commercio, niente denaro, impieghi, salari,
bollette e tasse. In questo modo diventerà difficile vedere
quale potere o scopo, un qualsiasi governo potrebbe
avere in un tale sistema.
Facendo parte del sistema economico, il governo è molto
limitato in ciò che può fare. Tutti noi abbiamo sentito
parlare in abbondanza di tagli ai servizi pubblici, debito
nazionale, storie di corruzione, le lobby delle
multinazionali e interessi nascosti e malcostume. Il
governo e i suoi singoli membri sono tutti
completamente assoggettati all'economia e quindi hanno
un controllo molto limitato su di essa.
Ciò che può fare il governo è stampare del denaro,
assegnare i finanziamenti statali e fissare i tassi di
interesse, ma come vi dirà qualsiasi economista,
stampare denaro non serve a nulla. Di conseguenza, nel
tempo i prezzi aumentano. La spesa dello Stato e i tassi
di interesse non controllano l'economia, sono delle
semplici reazioni. Quando l'economia è buona, il
governo spende, quando l'economia è cattiva, il governo
taglia.
Invece di plasmare l'economia, tutto ciò che il governo
riesce a fare è "gestire" al meglio i frutti dell'economia
generale che sono alla sua portata.
Riguardo all'idea delle nazioni, i confini, vecchi di secoli,
con i quali ci identifichiamo non servono ad altro che
dare ai governi la ragione di esistere. Sì, abbiamo
bisogno di un'amministrazione locale, ma l'antica
nozione delle "nazioni" isolate, che limitano la libertà di
movimento delle persone e delle risorse nel XXI secolo, è
assurda e pericolosamente divisiva.
Anche se lo sventolio delle bandiere può dare un certo
senso di orgoglio nazionale, questo attira anche
l'animosità delle persone che vengono da fuori. Quale
possibile scopo può avere questa divisione?
Provate a pensarci: siamo tutti nati all’interno dei confini
di nazioni per le quali non abbiamo mai preso parte alla
loro creazione; per cui di cosa dobbiamo veramente
essere orgogliosi? Ci sono molte altre cose per cui essere
fieri, come i propri figli, o la propria squadra, ecc.
Magari avete notato che il governo è di gran lunga
l'entità che promuove più esplicitamente il patriottismo.
Immagino che sia perché finché le persone sentiranno di
far parte di un "paese", accetteranno più facilmente la
legittimità del governo. Tuttavia, pensate alle persone
che conoscete. Quante di loro si preoccupano veramente
delle frontiere? Per la maggior parte della gente comune,
le frontiere non sono nient'altro che una seccatura
quando si viaggia.
Che dire della legge? Non è forse un'importante
funzione governativa?
Bene, per prima cosa fatevi questa domanda: perché
abbiamo delle leggi? Perché alcune persone fanno delle
brutte cose. Quindi, perché alcune persone fanno delle
brutte cose? Questa è una delle domande più intelligenti
che dovreste porvi, piuttosto che concentrarvi sull'eterna
punizione, la giustizia e redigere leggi. Dobbiamo
interrogarci sui motivi del comportamento antisociale e
affrontarli direttamente.
Se avete bisogno di una legge che vi dica cosa potete e
non potete fare, non è forse il segnale di un sistema che
non va incontro alle esigenze del suo popolo e di una
popolazione istruita male? Non dobbiamo forse aspirare
a una società dove le persone non vogliono o non hanno
bisogno di far male agli altri?
La legge è un rozzo strumento che utilizziamo per
nascondere il nostro fallimento nel creare una società
matura e ben educata. Date alle persone ciò che vogliono
e non avranno bisogno di rubare. Rafforzate l'empatia
naturale delle persone e capiranno perché non dovranno
farvi del male. Ovviamente, questo non porrà fine a tutto
il crimine, ma lo diminuirà circa del 99%.
Nei capitoli successivi entreremo più nei dettagli per ciò
che riguarda la legge e l'educazione.
I Limiti del Commercio

Il commercio è un sottoprodotto naturale della scarsità.


Di solito si presenta quando diventa difficile ottenere
qualcosa di cui c'è bisogno, sia che si tratti di un oggetto
che di un mestiere. Nell'insieme, è un buon sistema: io
ottengo quello che voglio, voi ottenete ciò che volete e
tutti quanti torniamo a casa felici. Cosa c'è di sbagliato in
questo?
Beh, guardatevi attorno e vedrete rapidamente che
questa definizione "scolastica" del commercio non
viaggia molto bene fuori dal libro di testo. Le risorse
preziose vengono monopolizzate, la voglia di guadagno
distrugge l'ambiente, la ricchezza monetaria è
pesantemente concentrata e la capacità di vendere il
proprio lavoro e le proprie competenze a un prezzo
equo, sta rapidamente diminuendo a causa del
progresso tecnologico. Tutto questo ha reso il commercio
sempre meno equo.
Il fatto è che il libero mercato e il sistema della proprietà
privata, porterà sempre a una concentrazione di
ricchezza e potere. Perché? Le ragioni sono tragicamente
semplici: 1) alcune persone sono più brave a fare affari di
altre, e 2) è molto più facile aumentare la ricchezza
esistente che creare delle nuove ricchezze; ad esempio, se
disponi già di una certa disponibilità economica, potrai
promuovere in modo più efficace i tuoi servizi e le tue
competenze, potrai assumere delle persone qualificate
per farti aiutare e sarai in grado di correggere gli errori
strada facendo.
La concentrazione della ricchezza è un aspetto
fondamentale e inevitabile del sistema di mercato e del
sistema legato alla proprietà privata. Crea un flusso
unidirezionale che favorisce la crescita della ricchezza
già esistente.
È importante sapere che tutti i sistemi in cui opera la
scarsità, incentiveranno sempre l'avidità e gli
atteggiamenti egoistici. È assolutamente naturale voler
accumulare delle cose che sono scarse. Sia che speriate di
avere un secondo pezzo di pane o un secondo
motoscafo, il pensiero è sempre lo stesso: "Se è difficile
da ottenere, ne voglio di più." Se a questa mentalità
basata sulla scarsità, aggiungete la scarsità di tempo,
beh, arriverete a dove siamo oggi: la metà della ricchezza
del pianeta è concentrata nelle mani di meno di cento
persone.1
Se tutto questo non è sufficiente, c'è un secondo motivo
per cui il commercio è limitato/limitante. La tecnologia.
Rispetto a cent’anni fa, ora la tecnologia ha raggiunto un
livello tale, che riesce a produrre molto facilm
ente le cose di cui abbiamo bisogno. E' una grande
notizia, ma significa anche che stiamo erodendo
completamente il mercato del lavoro. Quando si scopre
la tecnologia per sostituire uno specifico lavoro umano,

1
Secondo la relazione Oxfam del 2016 dal titolo "Un'Economia per
l'1%", la metà della ricchezza del mondo si trova nelle mani di 62
individui.
questa diventa immediatamente effettiva e quell'impiego
cessa di esistere.
Quando sempre più persone verranno sostituite dalla
tecnologia, la disoccupazione diventerà elevatissima, il
potere d'acquisto calerà mostruosamente e il sistema
diventerà sempre più disfunzionale.
Tanto per essere chiari: senza lavoro non esiste
l'economia e al giorno d'oggi l'occupazione scende
continuamente a causa della tecnologia.
Per cui, il tanto perfetto sistema commerciale dei libri di
testo, si è inceppato. L'unico motivo per cui funziona
ancora è il credito. Siccome sempre più ricchezza viene
convogliata verso l'alto, senza mai tornare indietro, i
governi e le banche rilasciano continuamente delle linee
di credito per fare in modo che il sistema continui a
funzionare. Questo è il mondo in cui viviamo oggi:
l'economia è interamente sostenuta dal credito, oppure,
per dirla con più chiarezza, dal nulla.
Tuttavia, non si tratta proprio di nulla. In termini
economici, questi sono tutti debiti per il futuro dei nostri
figli che stanno accumulano interessi minuto per minuto.
Se non cambiamo le regole, che tipo di futuro lasceremo
alle prossime generazioni?
Il flusso di credito, che ora viene creato dalle banche
commerciali2, è la fonte principale di tutta la nuova
moneta che entra nell'economia. Questo meccanismo
crea un paradosso: come si possono pagare gli interessi
2
Le banche commerciali creano davvero, grazie ai prestiti, la grande
maggioranza dei nuovi fondi. Cerca su Google "money creation in
the modern economy"
su un prestito, se i soldi per pagare quegli interessi
nemmeno esistono?
L'unico modo possibile è attraverso un altro debito,
creando un ciclo continuo di debiti, inflazione e una
maggiore tassazione. Questa è chiaramente una
situazione surreale e insostenibile.
Disconnessione

Uno degli effetti collaterali più dannosi del sistema


commerciale è il modo in cui favorisce la disconnessione
tra le persone.
Le multinazionali promuovono ininterrottamente la
vergogna, la paura, il senso di colpa e la concorrenza,
come dei modi per farci comprare i loro prodotti. I loro
programmi basati sul profitto vengono iniettati in massa
nella società attraverso i potenti strumenti multimediali,
scollegandoci dal vero costo fisico, sociale ed emotivo
dei loro prodotti.
Vediamo articoli a prezzi stracciati, ma raramente
pensiamo, o ci viene mostrato, che tagli sono stati fatti
per rendere possibili tali offerte. La maggior parte delle
"occasioni" vengono normalmente ottenute con lo
sfruttamento umano e un’irresponsabile estrazione delle
risorse.
Questo imprescindibile imperativo del profitto ha creato
un mostro: un’intera cultura basata sul consumismo, che
ipnotizza le persone e le fa bramare gingilli luccicanti, al
costo non dichiarato della propria autostima, dei
rapporti sociali e delle risorse naturali.
L'uso stesso del denaro rimuove persino la necessità di
ogni tipo di rapporto tra acquirente e venditore. È
possibile entrare in un negozio e pagare una mela senza
dire una sola parola all'uomo che l'ha venduta. In questo
modo, quante informazioni e opportunità si perdono?
Le forze di mercato prevalgono regolarmente sulla
conservazione di un oggetto o di un dispositivo quando
riteniamo più conveniente buttare via qualcosa e
sostituirla piuttosto che ripararla.
Forse, l'aspetto più pericoloso di tutti è il modo in cui il
sistema ci disconnette dal nostro buonsenso e dalla
morale.
Tutto ciò che facciamo, dal passare davanti a un rifiuto a
terra e ignorarlo (perché non è "un nostro compito") ad
eseguire l’ordine di uccidere altre persone, rappresenta
un indicatore della nostra disconnessione con il mondo
che ci circonda e con noi stessi. Siamo disconnessi a tal
punto da non sentirci responsabili delle nostre azioni.
Non avete mai preso in considerazione l'idea che un
soldato che obbedisce agli ordini durante un
combattimento, sia in realtà un assassino? Ha
abbandonato completamente il proprio senso morale
interiore per infliggere morte e distruzione agli altri.
Non è incredibile che, praticamente, l'intera società lo
consideri normale e in alcuni casi persino onorevole?
Quanto deve essere disconnesso uno che uccide con
leggerezza delle persone e sente di non star facendo
niente di sbagliato? In qualsiasi altro contesto lo
chiameremmo comportamento psicopatico.
Il nostro profondo senso di disconnessione dagli altri e
dalle conseguenze delle nostre azioni – moltiplicati per
sette miliardi di persone – è la ragione della caotica
dissonanza e della sfiducia che tutti sentiamo verso la
società odierna.
Siamo diventati confusi, insicuri e, nonostante tutte le
meravigliose tecnologie legate alla comunicazione,
sempre più isolati.
Due Possibili Soluzioni

Parlando di crisi del debito, la soluzione apparente


proposta dalle migliori menti dell'economia mondiale è
quella di posporre il problema, perché francamente, non
sanno proprio cos’altro fare. Il gigantesco e
multimiliardario debito globale sembra l’elefante nella
stanza, come fosse un grandissimo errore di calcolo,
anche se non si tratta di questo, quanto piuttosto di un
errore nel funzionamento della società.
Il modello di commercio e di governance non può
risolvere il problema, semplicemente perché l'umanità
l'ha fatto diventare troppo grande. Quindi, qual è la
risposta?
Beh, una cosa è certa: o porteremo un cambiamento
radicale alla nostra società, oppure sarà il cambiamento
radicale a venire da noi, in quanto i nostri problemi ci
hanno spinti sempre più vicino all'orlo del baratro
sociale, economico e ambientale.
Oggi abbiamo il lusso della scelta, l'opportunità di essere
obiettivi e scegliere bene per il futuro. Facendo la cosa
giusta adesso, potremmo creare quel tipo di mondo che
tutti i nostri antenati devono aver sognato almeno una
volta, ossia essere completamente liberi dalla servitù e
dai lavori pesanti e avere il tempo da dedicare alle nostre
passioni.
Ma non abbiamo molto tempo, e inoltre c'è anche un
altro problema: le persone generalmente incaricate di
portare cambiamenti nella società dormono - o
probabilmente guidano sotto l’influenza di droghe.
Queste persone, ovvero i nostri politici, (che mi preme
aggiungere, hanno buone intenzioni) non hanno il
necessario impeto o la sufficiente capacità di visione per
realizzare dei cambiamenti radicali. Quasi tutti i politici
del mondo sono delle persone già ricche, ecco perché
salgono al potere. Pertanto, l'attuale sistema monetario è
la loro linfa vitale. Per loro, sarebbe da folli votare contro
questo sistema.
Quindi, dobbiamo affrontare il fatto che siamo noi
popolo, a dover cambiare.
Se fossimo seri nel fare i cambiamenti radicali necessari
per risolvere i nostri problemi, ci sarebbero davvero solo
due possibili approcci.
Prima Soluzione

Sviluppiamo un qualche tipo di reset di questa economia


Frankensteiniana, cancellando il debito globale,
silurando tutti gli amministratori, i banchieri e i ministri
ladroni, smantellando le multinazionali e le istituzioni,
ridistribuendo le proprietà e le ricchezze globali,
riducendo la settimana lavorativa e concedendo il nuovo
mandato di governo direttamente dal popolo.
Questa è la soluzione preferita dagli attuali addetti al
cambiamento. Ovviamente, coloro che controllano la
ricchezza globale quasi certamente non lo
accetterebbero. Ma, se anche lo facessero, o se in qualche
modo li costringessimo a farlo, torneremmo
semplicemente allo stesso punto di partenza, a causa
dello stesso sistema di concentrazione della ricchezza,
della continua ricerca del profitto a scapito dell'ambiente
e del mercato del lavoro sempre più in crisi.
In altre parole, avremmo solo un nuovo tipo di ricca élite
con tutti gli stessi problemi di prima, perché all'interno
del sistema è questa la logica di funzionamento.
Il parallelismo tra il sistema di mercato e il gioco del
Monopoli, è assolutamente calzante. Qualsiasi tipo di
concorrenza basata sulla scarsità porterà sempre a un
vincitore, quindi resettare l'economia sarebbe come
rovesciare il tabellone del Monopoli e iniziare una nuova
partita. Finché si seguiranno le stesse regole, si arriverà
allo stesso risultato: concentrazione di ricchezza da un
parte e un mucchio di perenti dall’altra.
Seconda Soluzione

Ci fermiamo, facciamo un passo indietro e guardiamo il


quadro d'insieme. Quali sono le cose importanti per la
nostra vita e per l'esistenza a lungo termine su questo
pianeta? Che cosa siamo davvero capaci di fare da un
punto di vista tecnico? Quali sono i limiti reali e quelli
immaginari? Come possiamo sfruttare la nostra risorsa
più utile e abbondante, ossia noi stessi? È possibile far
funzionare una società che si fondi su basi migliori,
completamente libera dal commercio e dal governo?
La risposta è sì, è possibile e per certi versi, come vi
mostrerò, ci siamo già arrivati.
I metodi e le idee per un'Open Economy o Società del
Libero Accesso che vada oltre il commercio e il governo,
vi sono già noti. Basta applicarli con nuovi criteri.
Tuttavia, l'Open Economy non è solo l'adattamento a
una nuova serie di parametri di sopravvivenza, ma si
tratta di accogliere la storica occasione per trascendere i
nostri metodi primitivi e feudali e creare uno
straordinario paradiso vivente per tutti.
Pausa di Riflessione

Prima di andare avanti, voglio dire qualcosa a quelle


persone che vi diranno che "fare xxx non è possibile", o
che "le persone sono troppo xyz per cambiare".
Questa è un’assurdità totale. Possiamo fare esattamente
quello che vogliamo. Non siamo gli sfortunati passeggeri
di una navicella spaziale con destino prefissato. Siamo
delle creature altamente adattabili, come dimostra il
nostro già notevole successo evolutivo. Ma quasi tutto
ciò che abbiamo appreso dalla vita, ci è stato insegnate
da una cultura predatoria.
Veniamo al mondo come delle tele vuote, per cui
possiamo dipingere ciò che vogliamo.
Prendetevi un minuto per riflettere sulla diversità e
sull'ampiezza dei comportamenti umani in tutto il
mondo, affinati dalle innumerevoli culture locali.
Provate a pensare ai remoti pastori della Patagonia; ai
fedeli sherpa Nepalesi; alle donne Zulu piene di risorse;
alle pornostar americane; ai brutali generali nazisti o ai
fondamentalisti islamici; ai playboy miliardari; ai
mendicanti di strada; ai monaci casti e taciturni; alle
madri single con quattro figli; ai prodigiosi adolescenti
imprenditori e agli ubriaconi senza speranza.
Una volta che vi separate dal giudicare alcuni come
buoni e altri come cattivi, potete iniziare ad apprezzare
tutte le differenti espressioni della stessa creatura.
Questa sì che è una bella notizia! Ci mostrano quanto
siamo mutabili, a seconda dell'ambiente in cui viviamo e
del corrispondente sistema di valori.
Guardate come la società occidentale sia stata facilmente
modellata dalla cultura popolare, dagli ultimi film, dalle
star del pop, dalle tendenze della moda, dall'ultimo
smartphone da comprare per forza e dalla start-up più
cool di tutta la Silicon Valley. Guardate come ci
arrabbiamo per gli scandali delle celebrità, che non
avranno mai alcun effetto sulle nostre vite.
Che ci piaccia o no, gli esseri umani sono delle creature
estremamente malleabili e plasmabili, ma è una buona
notizia, perché dimostra che riusciamo ad adattarci.
Dobbiamo solo programmarci con "le cose giuste".
Ciò che si può dire con certezza circa la "natura umana",
è che siamo tutti preprogrammati a fare una cosa:
sopravvivere. Tutti i modelli comportamentali derivano
da questo programma. Il desiderio di avere successo, di
vivere in abbondanza, di diventare famosi e di
procreare, sono solo delle semplici estensioni del nostro
desiderio personale di sopravvivere.
Quindi, quando qualcuno dice che "le persone sono
egoiste", ciò che intende veramente dire è che l'ambiente
insegna e premia il comportamento egoista.
In breve, quando si arriva al discorso su ciò che è
possibile fare nella società umana, si può rispondere
dicendo che siamo in grado di creare qualsiasi tipo di
società che vogliamo. Quando la società soddisferà il
desiderio di base dell’essere umano di sopravvivenza,
allora potrà prosperare.
Cos’è un’Open Economy?

Ho ricavato il termine "Open Economy" come segue:


 OPEN: dal settore informatico dei software open
source: decentralizzato, condiviso, gratuito. Dalla
definizione generica del dizionario: aperto,
illimitato, onesto, trasparente.

 ECONOMY: dalla parola originale francese


"économie" che significa gestione delle risorse
materiali, e dal termine greco latinizzato
"oikonomia", che significa gestione famigliare. 3

Per cui la definirei così:


Un'Open Economy, o un’Economia Aperta è
l'applicazione di un modello aperto e distribuito al
sistema economico tradizionalmente chiuso. In altre
parole, è un’economia in cui piuttosto che ogni
individuo che cerca di avvantaggiare se stesso, vi è un
mutuo intendimento che consente a tutti di
avvantaggiare tutti, compresi se stessi4.
3
Nel linguaggio moderno, a mio avviso, il vero significato della
parola "economia" si è perso nelle teorie incredibilmente contorte di
una branca particolarmente pericolosa della pseudoscienza.
L'economia è un concetto semplice: come distribuire le risorse in
modo efficiente ed equo. Come dico spesso, per definire 'economia',
basti pensare ai bambini e alle mele: tutto ciò che è più complicato è
qualcos'altro che si maschera da economia.
4
Qui è necessaria una piccola disambiguazione. Nell'economia
tradizionale, il termine "economia aperta" è usato per riferirsi alla
pratica del commercio internazionale all'interno di un paese. Non è
Naturalmente, un'economia aperta non è solo
un'economia. È un intero approccio sistemico alla
gestione di una società umana ottimale e
compassionevole che serva tutti allo stesso modo.
Questo può essere fatto solo uscendo dai nostri
tradizionali vincoli di commercio e governance e
concordando uno scopo comune.
Tutti vogliono vivere in un mondo migliore, non c'è
dubbio. Ma, poiché tutti ci sforziamo di creare una
buona vita solo per noi stessi, l'industria e la
disconnessione che ne deriva stanno invece peggiorando
le cose per tutti, compresi noi stessi.
Open Economy significa unire tutte le nostre priorità e
dirigerle verso uno scopo comune. Occorre comprendere
che pensare egoisticamente non è più utile ai nostri
interessi a lungo termine. Se concordassimo tutti quanti
nello spostare le nostre priorità da "io" a "tutti", staremo
tutti meglio.
Immaginate, per esempio, un barile di pesci e sette
persone che pescano da quel barile. Ognuno cerca di
catturare il maggior numero di pesci per nutrirsi.
Ognuno pesca più o meno allo stesso ritmo e nessuno
può fermarsi, magari a considerare come si potrebbe
gestire al meglio l'approvvigionamento dei pesci o
migliorare la qualità dell'acqua, perché così facendo,
perderebbero tempo e catturerebbero meno pesci. Alla
fine, i pesci saranno tutti finiti per colpa di una mancata
pianificazione di gruppo della gestione del barile.

questa la definizione a cui mi riferisco qui.


Oppure, un altro possibile risultato potrebbe essere che
una o più persone sviluppino uno strumento o una
tecnica migliore per catturare i pesci. Molto presto tutti i
pesci apparterrebbero a loro, e lascerebbero gli altri
senza pesci o si avvantaggerebbero dela situazione in
qualche modo, ad esempio, facendo comprare a tutti gli
altri i loro pesci.
Da questo esempio, appare chiaro che il lavoro di
squadra potrebbe essere l’approccio migliore.
Accettando di lavorare insieme e lasciando che le
persone si dedichino a determinati compiti come la
gestione dell'approvvigionamento del pesce, la
preparazione e la cottura del pescato o la creazione di
nuove tecnologie, il gruppo garantisce che gli stock siano
gestiti bene e che vengano utilizzate le tecniche migliori
e più sostenibili a beneficio di tutti.
In altre parole, le persone cambiano il proprio scopo
dall'interesse personale all'interesse di gruppo. Questo è
ciò che fanno le aziende di successo, adottano un lavoro
di squadra che viene impiegato in unico obiettivo:
maggiori profitti per l'azienda. Quando si è uniti in un
unico obiettivo, si diventa efficienti.
Ora ci sono sette miliardi di persone attorno a un solo
barile di pesci chiamato Terra. Non esiste un obiettivo
comune e non esiste uno sforzo coordinato di squadra
per gestire la società e la biosfera in modo equo e
sostenibile. Il commercio, i governi e le divisioni,
impediscono che ciò accada.
In un'Open Economy, queste limitazioni vengono
superate, correggendo le nostre azioni individuali e le
nostre priorità, in modo che ciascuno di noi comprenda e
prenda parte a questo scopo comune: creare una vita
migliore per tutti per creare una vita migliore per noi
stessi.
Le Nostre Priorità

Per come la vedo io, ognuno vive in tre “ambiti”:


 Il Proprio Sé (che comprende anche i parenti
stretti)
 La Propria Comunità (che comprende i vicini, i
compagni, i colleghi)
 Il Proprio Mondo (tutto il resto)

Solitamente distribuiamo le priorità in quest'ordine, il


che è abbastanza normale. Ciò che è sbagliato però, è
quanto spazio diamo a tali priorità. Se provassimo a
raffigurare il tutto in una scala di, diciamo, dieci scalini,
potrebbe assomigliare a qualcosa del genere:
1 Il Proprio Sé
2
3
4
5 La Propria Comunità
6
7
8
9
10 Il Proprio Mondo

È così? Forse mettereste le cose in modo leggermente


diverso, ma penso di avervi reso l'idea. Se ancora non
fosse ovvio, provate a prendere in considerazione
quanto segue (questo potrebbe irritarvi un po’):
1 Il Proprio Sé
2 Le Proprie Proprietà
3 La Propria Religione / Fede Spirituale
4 Il Proprio Status / Percezione Pubblica
5 La Propria Comunità
6 La Propria Squadra di Calcio Preferita
7 Il Proprio Lavoro / Azienda
8 Il Proprio Paese
9 Il Proprio Spettacolo Televisivo Preferito
10 Il Proprio Mondo

Naturalmente, questo elenco non deve essere preso alla


lettera, ma vuole solo dimostrare e mettere in chiaro una
cosa: la priorità che attribuiamo alle cose non essenziali
della vita è elevatissima, mentre per quelle essenziali
troppo bassa. Qualunque cosa pensiate riguardo allo
sport e alla religione, sappiate che non possiamo
letteralmente sopravvivere senza la nostra comunità e il
nostro mondo, tuttavia non attribuiamo loro la giusta
importanza.
Dobbiamo attribuire la stessa importanza religiosa che
attribuiamo al nostro Paese, alla nostra famiglia o alle
nostre convinzioni spirituali, all'intera nostra comunità
vivente e alla nostra casa planetaria condivisa.
Non si tratta di un ideale hippy o di qualche illusoria
utopia. Non è neppure comunismo. È fisica.
Siamo tutti indissolubilmente legati l'uno all'altro e con il
nostro pianeta vivente. La competizione all'interno di un
sistema chiuso porta all'auto-distruzione.
Ovviamente, quando si tratta di priorità, non possiamo
pensare a qualcosa di più importante di noi stessi, non
avrebbe alcun senso. Tuttavia, dobbiamo avvicinarci:
1 Il Proprio Sé
2 La Propria Comunità
3 Il Proprio Mondo
4 . . . tutto il resto
5 . . . tutto il resto

Ognuno di questi tre ambiti è essenziale per la nostra


vita. Dobbiamo avere il massimo rispetto per ciascuno di
essi e comprendere quanto sia fondamentale questa
interconnessione per il nostro essere.
Come Cambiare le Priorità

Quindi, come possiamo cambiare le nostre priorità? In


due modi.
Il primo è lo stesso modo in cui le abbiamo adottate:
attraverso le campagne informative sui mass media e la
pubblicità. Abbiamo tutti gli strumenti necessari per
farlo: TV, radio, carta stampata e internet.
Proprio come ci è stato insegnato il consumismo,
l'insicurezza e l’invidia attraverso i continui messaggi
pubblicitari, potremo imparare a diffondere anche un
sistema di valori riveduto, dimostrando i vantaggi
pratici che nascono dal lavorare verso lo scopo comune
di prendersi cura del prossimo e del pianeta.
Un buon esempio, in cui abbiamo già fatto enormi
progressi nel rimodellare il nostro comportamento,
attraverso le iniziative diffuse dai media, è il riciclaggio
dei rifiuti. In meno di vent'anni, nella società occidentale
quasi tutti hanno cambiato le proprie abitudini rispetto
ai rifiuti e hanno abbracciato il riciclaggio, proprio grazie
a quelle campagne mediatiche.
Non c'è alcun dubbio sul fatto che una volta che va in
voga un nuovo modo di pensare, questo divampi come
un incendio. I media ce lo hanno mostrato più e più
volte. Allora, cominciamo a prendere atto di quanto
siamo influenzabili e socialmente motivati, dopodiché
usiamo queste informazioni a nostro vantaggio.
Se possiamo essere programmati ad adorare delle icone,
ad obbedire ad altre persone, ad acquistare roba tossica e
ad essere distratti da notizie irrilevanti, allora potremmo
essere facilmente programmati a prenderci cura di ciò
che conta e ad agire per un bene più grande.
Per farla breve, dobbiamo cominciare a riprogrammarci
con "le cose giuste".
Il secondo modo di cambiare le priorità sta nelle nostre
azioni quotidiane. Dal momento che siamo esseri sociali,
le nostre abitudini sono altamente contagiose. Quelli di
noi che sono già consapevoli di dove avremo bisogno di
porre le priorità, potranno essere "il cambiamento",
modificando le proprie abitudini per riflettere il nuovo
modo di pensare. Molte persone lo stanno già facendo e
la cosa si diffonde rapidamente.
Il riciclaggio è solo l'inizio, non ci si ferma qui. Dovremo
cambiare le nostre abitudini per essere più inclusivi, per
impegnarci maggiormente nella comunità, per
riconneterci con la natura, per condividere liberamente
ciò che possiamo e offrire incondizionatamente il nostro
aiuto al prossimo.
La condivisione è forse il mezzo più potente e chiaro per
dimostrare i propri intenti, ma sia ben chiaro:
condividere non significa prenderci per mano in tutto il
mondo e cantare Astro del Ciel. Probabilmente questo
non accadrà mai. Per condivisione intendo dire che la
cooperazione, sia interpersonale che comunitaria, dovrà
diventare la nostra seconda pelle e l’indice della più
basilare cortesia umana, alla pari del garbo e delle buone
maniere.
Provate a immaginare: quanto cambierebbe velocemente il
nostro mondo, se la condivisione incondizionata diventasse
contagiosa?
Rimuovere i Limiti Artificiali

Tutto ciò che divide o limita le persone e non esiste in


natura, è un costrutto sociale artificiale. Tali divisioni tra
le persone che limitano il normale comportamento
morale creano inefficienza, disuguaglianza e animosità.
Per esempio:
 Confini – limitano la libera circolazione della
gente
 Soldi / Commercio – limitano l’accesso alle risorse
 Classi Sociali – creano disparità di ricchezza
 Proprietà esclusiva – riduce l’accesso alle risorse
potenzialmente condivisibili
 Stati / leggi – limitano i diritti della cittadinanza
 Proprietà Intellettuale – riduce la capacità di
migliorare il lavoro altrui
 Religioni / razze – creano ostilità tribali e
culturali5

Mano a mano che inizieremo a portare le nostre priorità


sulle cose importanti della vita, i costrutti sociali
artificiali che dividono le persone diventeranno sempre
più evidenti e, ovviamente, sempre più inutili per le
persone.

5
Le guerre razziali e di religione possono quasi sempre essere fatte
risalire a una lotta di classe o per le risorse di qualche tipo, piuttosto
che alla cultura
Le divisioni e le leggi esistono solo per mancanza di
comprensione ed empatia.
Dal momento che esistono solo nel nostro immaginario
collettivo, l'unico modo per rimuoverle è "non
immaginarle" più. Si può farlo semplicemente
confrontandole all'assoluta evidenza delle cose che
hanno importanza. Non appena inizieremo
collettivamente a spostare la nostra attenzione sulle cose
importanti, diventerà naturale abbandonare le priorità
immaginarie, in quanto diamo sempre priorità a ciò su
cui ci concentriamo.
La storia è piena di "fatti" che, non appena sorge un
nuovo modo di pensare, si trasformano molto
rapidamente in favole. Vi ricordate quando fumare il
tabacco era qualcosa che faceva bene? Oppure, quando i
neri e le donne venivano visti come esseri inferiori?
Oppure, quando il Sole ruotava intorno alla Terra?
Le nostre idee e le nostre concezioni sono in continua
evoluzione. Un giorno, tutte le nazioni diventeranno
delle semplici regioni geografiche. Le classi sociali, la
povertà e la disuguaglianza diventeranno delle anomalie
della storia, mentre il denaro e il lavoro dietro ricatto
sembreranno inimmaginabili.
E quando dissolveremo queste divisioni immaginarie,
saremo automaticamente portati ad essere più
interconnessi e la comprensione reciproca dell’altro
crescerà.
La comprensione è la chiave per l'empatia, la
compassione e, in ultima analisi, la pace.
Vivere in un’Economia Aperta

La maggior parte delle persone che hanno preso in


considerazione una società senza soldi è già consapevole
del fatto che abbiamo la tecnologia per creare un mondo
di abbondanza, senza i vincoli e le disuguaglianze legati
al commercio e alla governance, poiché il lavoro umano
potrà essere automatizzato in modo efficiente.
Senza la scarsità e grazie a una massiccia riduzione della
necessità di lavorare, il denaro diventerà effettivamente
obsoleto. Questa è la teoria, ma non è la storia completa
e neppure convince la maggior parte delle persone che
vengono a conoscenza della teoria.
A mio parere, questa società senza soldi e superavanzata
tipo "Star Trek", è ancora abbastanza distante, non
perché ci manca la tecnologia necessaria, bensì la dovuta
consapevolezza per metterla in atto.
Una società veramente libera dovrebbe essere proprio
come quella: illimitata, autodeterminata e autorganizzata
per il maggior beneficio per tutti. In realtà, non abbiamo
bisogno della tecnologia per raggiungere questo
obiettivo, dobbiamo solo modificare collettivamente le
priorità. Quindi, quali saranno le faccende quotidiane di
un'Economia Aperta? Come funzionerà la società? Come
manterremo un certo grado di ordine ed efficienza in
una società totalmente libera e senza coercizioni?
Social Gravity

Partiamo dall'inizio: la Social Gravity (gravitazione


sociale) è il collante che tiene insieme la società. Siamo
una specie socievole. Nella maggior parte dei casi
preferiamo fare le cose insieme, ecco perché gravitiamo
in gruppi, squadre, villaggi e città.
Tutto ciò nasce da una fondamentale necessità umana: il
bisogno di appartenenza. Le città, le culture, le religioni
e persino il nostro grande contratto sociale, mai scritto,
di essere buoni con gli altri, nascono tutte quante da
questa necessità.
La gravità sociale è la forza che ci lega in modo naturale,
anche tenendo insieme il nostro sistema ingiusto e
obsoleto, con tutti i suoi difetti. Questo perché la
maggior parte delle persone preferisce ricercare un
consenso più ampio piuttosto che applicare un pensiero
nuovo e radicale. Il fatto che tiene insieme il nostro
sistema, nonostante le sue ingiustizie e sofferenze, la dice
lunga su quanto sia potente la Social Gravity.
Ora provate a immaginare quanto potrebbe essere più
potente questa forza, in una società che promuove
positivamente la vita, la salute, la diversità e la felicità
per tutti. La Social Gravity è la forza principale che terrà
unita l’Economia Aperta e la farà funzionare.
Attualmente, la maggior parte dei sostenitori della Open
Economy stanno combattendo contro la Social Gravity,
in quanto vedono che la gente non intende staccarsi dalle
idee e dalle regole consuetudinarie, anche se si sa che ciò
cambierà il giorno che la gente inizierà a mettere in
discussione la logica e l'ingiustizia del sistema.
Quando sempre più persone cambieranno il loro punto
di vista, tanto più si normalizzerà l'ambiente per altri che
vorranno fare altrettanto. Ecco perché è importante far
sapere alle persone di questo nuovo modo di pensare.
Anche se per il momento non sono d'accordo, potresti
diventare un loro punto di riferimento in seguito.
La Social Gravity sarà ciò che manterrà l'ordine,
l'equilibrio e l'efficienza nell’Economia Aperta. Più
persone ne beneficeranno, più forte diventerà.
L’Autodeterminazione

La maggior parte delle persone non capisce il vero


significato di anarchia, al punto tale che ho quasi
rinunciato ad usare il termine. Nel corso degli anni, i
media e il pensiero dominante hanno associato il suo
significato con disordine, caos e violenza, che invece è
più il risultato del crollo di un regime oppressivo.
L'anarchia non è questo.
Gli schermi televisivi sono spesso pieni di immagini
riguardanti giovani in rivolta che lanciano bombe o
saccheggiano vetrine, in cui vengono descritti
perentoriamente come dei "fuorilegge" per cui bisogna
ristabilire urgentemente la "l’ordine e la legge". Questo è
un grave grave fraintendimento.
Infatti, quelle scene ritraggono una reazione
all'oppressione. Qualunque fosse stato il fatto
antecedente, si tratta del motivo che ha causato quei
disordini. Questa è rabbia, non anarchia ed è una cosa
molto importante da ricordare.6
Il modo migliore per descrivere l'anarchia è guardare il
regno animale. In generale, gli animali sono delle
creature pacifiche e coesistono felicemente tra loro in un
ambiente stazionario7. Le uniche volte che l'animale

6
Si potrebbe facilmente perdonare chi lo pensa, pensando che il
"malinteso" sia stato deliberatamente perpetuato dai media ;)
diventa violento, è quando deve uccidere per mangiare o
quando viene minacciato.
L'autodeterminazione, porterebbe al comportamento
predefinito di tutte le creature: quando non viene
minacciata la sopravvivenza, la coesistenza pacifica è lo
stato di default di tutti gli animali, compresi gli esseri
umani; è semplicemente di più facile applicazione della
violenza.
I libri di storia e i media sono ricchi di riferimenti a una
cultura aggressiva, atti di violenza e torture: l'uomo in
competizione con il proprio fratello. Questo dà
l'impressione di un homo sapiens assetato di sangue, che
abusa indiscriminatamente di tutti quelli che incontra sul
suo cammino per ottenere ciò che vuole. Eppure, anche
questa è una falsa credenza; si tratta di un'altra
pericolosa incomprensione del mondo e di noi stessi.
La ragione è molto semplice. Le guerre, i conflitti e le
invasioni rendono più interessanti i racconti; ecco perché
vengono sempre riportate su tutti i libri di storia e sui
media. Al contrario, la pace e i periodi senza conflitti
sono essenzialmente noiosi e non vengono scritti, ma
probabilmente rappresentano il 99,999% di tutto il
comportamento umano.
Per ogni pazzo che prende in mano una pistola e inizia a
sparare alla gente, ci sono milioni e milioni di altre
persone che non lo fanno, solo che non abbiamo mai

7
Un ambiente a regime stazionario è un ambiente in cui la scarsità e
il territorio non costituiscono un problema. In un'Open Economy si
potrebbe ottenere un ambiente a regime stazionario una volta che si
raggiungono l'abbondanza e la fiducia nella comunità.
sentito parlare di loro. La realtà è che la nostra
esperienza umana, da un punto di vista statistico, è
pressoché interamente pacifica.
Una società autodeterminata non ha bisogno di leggi. Le
leggi sono state principalmente inventate per proteggere
gli interessi privati e imporre il pagamento delle tasse. In
un mondo fatto di abbondanza e con una maggiore
connessione e comprensione di noi stessi, le leggi
diventeranno superflue.
Siamo una specie sociale. Vogliamo andare d'accordo.
Vogliamo tutti quanti sperimentare quotidianamente lo
spirito umano che si trova nell'aiuto ricevuto dai colleghi
di lavoro o di studio, dagli amici, dalla famiglia e dagli
estranei, persino in tempi di crisi. Quando le tensioni
esterne spariscono, le persone interagiscono
pacificamente.
Fintanto che le necessità di sopravvivenza di ciascuno di
noi saranno soddisfatte dalla società, non ci sarà nulla
per cui competere, o almeno, nulla per cui valga la pena
uccidere o morire.
Certo, non possiamo aspettarci che l'autodeterminazione riesca
ad eliminare tutti gli atti di violenza immotivata e i
comportamenti anti-sociali, ma una volta che la scarsità
non minaccerà più l'esistenza della gente, potremo
sicuramente aspettarci di ridurre tali casi al minimo.
(Vedere Strategie anti-aggressione, pag. 61).
Vale la pena sottolineare che la violenza immotivata e il
comportamento antisociale sono già eventi quotidiani
comuni nel nostro attuale sistema legislativo, ma quasi
tutti possono essere direttamente correlati alla scarsità e
alla disuguaglianza. È francamente assurdo pensare che
tale comportamento possa peggiorare in una società
compassionevole in cui vige l’abbondanza.
I Confini Naturali

Avete mai ospitato qualcuno in casa vostra, in una delle


vostre camere? È casa vostra, per cui potete andare dove
vi pare, eppure, quando avete degli ospiti, anche se non
sono in camera vostra, sentite che una parte della casa è
la "loro". Ad esempio, non potete entrare nella loro
camera, senza prima aver chiesto il permesso.
Questa sensazione di essere dove non dovremmo essere,
si trova già in noi e fa parte dei nostri confini individuali.
Ci fa sentire come se stessimo occupando lo spazio di
qualcun altro.
È una sensazione naturale di rispetto per la privacy e per
i confini degli altri. È da qui e da nessun’altra parte, che
nasce la moderna nozione di proprietà. La proprietà è il
tentativo di formalizzare e quantificare questa
sensazione interiore. Ovviamente, sappiamo bene
quanto questo meccanismo esclusivo di proprietà, abbia
causato dei problemi con il monopolio delle risorse, la
concentrazione della ricchezza e la marginalizzazione di
coloro che non possono pagare il prezzo richiesto.
Perdere la capacità di concentrare ricchezza o di
arraffare le risorse, in un'Open Economy non avrà alcun
effetto sui nostri diritti naturali e impliciti di proprietà.
La vostra casa di oggi sarà sostanzialmente analoga alla
vostra casa all’interno di un'Open Economy, poiché ci
baseremo sul naturale senso di confini personali e
rispetto della privacy.
Educazione Open

Per fare in modo che l'Open Economy abbia successo, o


anche soltanto che riesca a sopravvivere, è essenziale
effettuare una revisione completa dell'attuale sistema
educativo, a partire dall’istruzione. In linea di massima,
come insegnamento indispensabile il sistema attuale dà
priorità alla lettura, alla scrittura e all'aritmetica, ma
queste materie sono distanti dalle competenze più
importanti che dovremmo acquisire.
Sin dall'inizio, i bambini dovranno avere accesso alle
informazioni più importanti che potranno aiutarli a
vivere una vita ricca e appagante, assieme a tutte le doti
necessarie per costruire la migliore relazione possibile
con sé stessi, ma anche sul piano interpersonale e
comunitario. Queste informazioni potranno essere messe
insieme facilmente per i bambini di ogni livello di
consapevolezza.
Penso che il modo migliore per cominciare una buona
educazione, parta con i tre ambiti che ho menzionato in
precedenza: il Sé, la Comunità e il Mondo. In ognuno di
questi tre ambiti potranno essere insegnati tre livelli di
percezione: la Consapevolezza, il Rispetto e la
Comprensione.
La Consapevolezza del Sé, della Comunità e del Mondo
è la più fondamentale, in quanto quando ciascuno la
apprenderà come prassi quotidiana, questa condurrà al
Rispetto e alla Comprensione. Ecco alcuni esempi di
argomenti che potrebbero venire estrapolati dai vari
livelli di percezione:

Consapevolezza
 Sé: la realizzazione del sé, le funzioni base del
corpo, la vita, la respirazione, i sensi, la
consapevolezza del sé, la meditazione.
 Comunità: trovare posto nella comunità,
affermare l'uguaglianza, la fiducia, la
compassione e l'empatia.
 Mondo: posizionarsi all'interno del mondo, il ciclo
della vita, le altre specie, l'equilibrio della natura,
la catena alimentare.

Rispetto
 Sé: amare sé stessi, rispetto e responsabilità.
 Comunità: avere come obiettivo le affinità e
l'empatia.
 Mondo: la fragilità dei sistemi vitali, le risorse.

Comprensione
 Sé: anatomia di base, igiene, nutrizione,
idratazione, affrontare i sentimenti negativi,
risolvere i problemi, preparazione del cibo,
creatività, realizzare il pieno potenziale.
 Comunità: lo scopo della condivisione, servizio
alla comunità, leadership, lavoro di squadra,
relazioni interpersonali, comunicazione efficace,
sesso, famiglia e genitorialità, responsabilità,
risoluzione delle controversie.
 Mondo: sistemi idrici e alimentari, tecniche
agricole, produzione di energia, efficienza,
economia, tecnologia, miglioramento dell'habitat
naturale.

Inoltre, al modello educativo attuale sono incardinate il


conformismo e la ripetizione dei fatti, che per nulla
ispirano la creatività e l'individualità negli studenti.
Questo è dovuto principalmente al modello di
insegnante unico e ai test standardizzati. In un tale
ambiente, l’insegnante è solitamente sotto pressione per
raggiungere specifici risultati e in questo modo non
diventa nient'altro che un dittatore nei fatti.
In un sistema di Educazione Open possiamo impiegare
delle tecniche di apprendimento di gruppo e mettendo
insieme gli studenti per fare in modo che possano
trovare le informazioni che cercano e fare le scoperte
con e attraverso il gruppo. In questa maniera
l'apprendimento diventa un'esperienza plurale e sociale,
con un'insegnante che agisce solo da navigatore
nell'aiutare gli studenti a raggiungere le informazioni
che desiderano.
Inoltre, con l'apprendimento di gruppo e senza la
standardizzazione delle prove, non c'è la necessità di
separare rigorosamente gli studenti in base all'età. Ad
ogni età gli studenti hanno sempre qualcosa da
imparare, sia attraverso la scoperta, che attraverso le
istruzioni date o anche insegnando agli altri studenti.
Inoltre, le classi multi età contribuirebbero a far sparire
l’assurda competizione tra i bambini della stessa età e
sviluppo, riflettendo così in modo molto più accurato il
mondo reale.
I test scolastici standard lascerebbero spazio alle prove
attitudinali periodiche, che aiuterebbero gli studenti a
orientarsi verso i loro veri talenti.
Lo scopo primario dell'educazione dovrebbe essere
quello di facilatare la formazione di individui adulti che
possano raggiungere le altezze del loro vero potenziale,
con un’appassionata comprensione e un profondo
rispetto per il mondo, la comunità e la propria persona.
In una società non più gestita in maniera competitiva,
l'educazione potrà essere più divertente, coinvolgente,
rilassata e auto-organizzata, offrendo ai bambini
l'opportunità di ritagliarsi il proprio percorso senza
paura di fallire.
E' ovvio che la lingua, l'aritmetica e le materie generali
verranno insegnate anche in un'Educazione Open, ma le
lezioni pratiche e pertinenti sulla vita, il rispetto e le
abilità sociali dovranno avere la precedenza per creare
persone migliori e più felici.
Nota: non ci sono ragioni per cui gli elementi fondanti
del sistema di Educazione Open non possano essere
introdotti già da oggi.
Servizio alla Comunità

Anche se molti lavori necessari alla comunità saranno


naturalmente svolti da coloro che sono abbastanza
appassionati da dedicare incondizionatamente il loro
tempo, ad esempio: insegnanti, medici, specialisti nei
vari settori, ecc..., ci sarà sempre mancanza di volontari
che intendano partecipare ad alcune delle mansioni
meno glamour della società moderna, come spazzare le
strade, svuotare i canali, pitturare gli edifici pubblici e
così via.
Il servizio alla comunità, o lavoro di pubblica utilità, è
un concetto già famigliare per la maggior parte di noi,
anche se di solito viene associato alla punizione per i
piccoli crimini. Il fatto è che un servizio alla comunità
ben organizzato, è indubbiamente il modo più efficiente
per fornire equamente i servizi essenziali, all'interno di
una popolazione numerosa.
Solo perché una società non si basa sulla coercizione,
non significa che non possa essere altamente
organizzata. Quando si adotta un'Open Economy, ad
ogni membro della comunità verrà chiesto di
contribuire, per un numero minimo ragionevole di ore al
mese, dedicandosi alla propria comunità e al bene di
tutti. Questo è un elemento dell'Educazione alla Vita,
fondamentale per tutti.
Inoltre, tenete conto che se la società è priva
dell'occupazione convenzionale, le ore svolte al servizio
della comunità costituirebbero un impegno minimo per
la maggior parte delle persone.
Dovrebbe essere pubblicato un calendario mensile dei
servizi e delle attività necessarie nella comunità, dove i
membri sceglierebbero di partecipare in base a quello
più adatto alle loro competenze e alla loro disponibilità.
Naturalmente, il numero consigliato delle ore mensili
dipende da fattori locali, vale a dire in base a ciò che
deve essere fatto, al numero della persone che popolano
una determinata comunità, alle capacità a disposizione,
alla complessità dei compiti, ecc., L'idea è quella
spingere la gente ad un impegno minimo, allargando il
carico di lavoro il più ampiamente possibile.
Inoltre, anche i bambini, sin da piccoli, dovrebbero
essere incoraggiati ad impegnarsi attivamente nei
progetti della loro comunità, svolgendo quanti più
compiti possibili. Questo li aiuterà a scoprire le proprie
abilità, ad impegnarsi con la comunità e ad ottenere una
preziosa esperienza di vita.
Non c'è ragione per cui, in un mondo libero, il lavoro
nella comunità debba essere oneroso e non possa essere
svolto in maniera divertente. Ad esempio: con un po' di
immaginazione, alcune attività potrebbero essere
trasformate in eventi sportivi, in cui le squadre
gareggerebbero per svolgere le mansioni o cercherebbero
di trovare le soluzioni più innovative.
L'obiettivo principale è quello di fare in modo che,
mentre si forniscono i servizi essenziali, il servizio alla
comunità possa diventare un'esperienza coinvolgente e
gradevole per le persone.
L’Allocazione delle Risorse

L'Open Economy non ha bisogno di soldi o di una


governance per riuscire a organizzarsi. Ha solo bisogno
di uno scopo comune e di una rete di informazioni
efficace per mantenere la sua efficienza. Ogni comunità
dovrà avere un proprio hub principale per le
informazioni, vale a dire un inventario completo delle
risorse, delle persone e delle abilità, per quanto riguarda
la propria zona. Questo database dovrà essere gestito e
moderato dagli utenti, per poi essere collegato a tutte le
altre comunità presenti in tutto il mondo.
La sezione delle risorse sarà una sorta di inventario
basato sulla mappa territoriale; una struttura in cui gli
utenti potranno elencare, trovare e richiedere le risorse
necessarie. Con risorse, intendo dire tutto, dal ferro
grezzo a un tavolo da pranzo in legno. Tutte le risorse
fisiche che le persone metteranno a disposizione e
condivideranno, potranno essere elencate nel database.
Chiunque abbia bisogno di queste risorse, dovrà
eseguire una semplice ricerca, trovare la corrispondenza
più vicina ed emettere un ordine di richiesta. Se
necessario, le richieste delle risorse potranno essere
ponderate in base all'urgenza e al beneficio ottenuto
dalla comunità.
Ad esempio, se una comunità avesse urgente bisogno di
calcestruzzo per la ricostruzione di un pozzo, avrebbe
una priorità maggiore rispetto a un individuo che ha
bisogno del calcestruzzo per costruire un garage.
Proprio come l'inventario, anche il sistema di richiesta
dovrà essere completamente trasparente e l'utente che
farà una richiesta dovrà essere in grado di vederne la sua
posizione e leggere le altre richieste. Avere un sistema
completamente trasparente è l'unico modo per evitare
inutili incomprensioni e conflitti.
Gli articoli che andranno portati da una zona all'altra,
dovranno pervenire all'area di smistamento del
Community Service System per poi giungere al
conducente e al mezzo che effettueranno la consegna
degli articoli richesti e al relativo mezzo di trasporto, se
possibile attraverso un percorso di spedizione già
esistente.
La sezione delle abilità e delle competenze sarà un
elenco su mappa delle persone che desiderano offrire il
proprio lavoro o le proprie competenze specialistiche
agli altri. Gli utenti che sono alla ricerca di quelle abilità,
saranno in grado di contattarle direttamente.
Come avviene oggi, ogni comunità avrà i propri
"magazzini" o depositi, dove la gente si recherà per
ottenere le cose di cui ha bisogno, tipo cibo, vestiti ecc…
Le scorte di magazzino saranno gestite dalle persone a
cui basterà semplicemente digitare la quantità che
intendono prelevare o ciò di cui avranno bisogno in
futuro. La domanda e l'offerta saranno stabilite dalle
graduali annotazioni dei dati utente, che saranno in
costante aggiornamento e ottimizzazione.
Inoltre, tutti quelli che nella zona producono cibo e altri
beni, potrebbero immagazzinare tutte le loro eccedenze
nel magazzino. Allo stesso modo, le persone che abitano
nella comunità potrebbero stabilire dei turni per gestirlo,
tenerlo pulito e via dicendo.
La Leadership Spontanea

Solo perché una società autodeterminata non utilizza un


governo, non significa che non abbia bisogno di leader e
modelli di comportamento. I leader sono persone che
vedono avanti, che riescono a immaginare più
possibilità, risolvere problemi o avere quel coraggio e
quell'entusiasmo in più, capace di ispirare le persone
durante i periodi incerti. In un'Open Economy le persone
avranno ancora bisogno di leader che le ispirino e le
aiutino.
Questo non significa che abbiamo bisogno di governanti.
I governanti non necessariamente aiutano o ispirano, si
limitano a governare - di solito senza titolo per farlo –
talvolta anche per mezzo imposizioni.
Tuttavia, una qualche forma di leadership è senza
dubbio un modo efficace per realizzare dei compiti
complessi. (Pensate ad esempio, al regista
cinematografico). In una Leadership Spontanea, i team
leader saranno nominati dal team stesso per svolgere dei
compiti specifici, che si baseranno sulle loro abilità
individuali e finché quel compito non si esaurisca.
Il ruolo di un vero leader è semplicemente quello di
coordinare i desideri degli altri o di giudicare quale linea
d'azione suggerita sia la migliore. Questo tipo di
leadership in esisterà solo se e per quanto è necessario e
sarà basata sulla comprensione comune che, una volta
scelto, il leader avrà l'ultima parola sulle questioni per le
quali sarà nominato.
Il Programma d’Impegno nel Progetto

In ogni comunità saranno sempre intrapresi dei grandi


progetti, come costruire un nuovo ponte, una strada, una
scuola o un ospedale. A questo proposito funziona
abbastanza bene l'attuale sistema di mercato, in quanto
"blocca" monetariamente il personale richiesto per
completare i compiti su larga scala, senza dover
interrompere i lavori per molti mesi, a volte anni.
In un mondo senza soldi, la rotazione del personale
volontario all'interno delle comunità locali per aiutare
con progetti lunghi e complessi potrebbe rivelarsi
inefficiente o, in alcuni casi, impraticabile.
Una soluzione potrebbe essere quella di creare un
Programma di Impegno nel Progetto, dove i lavoratori
volontari si impegnano pubblicamente a seguire il
progetto fino al suo completamento.
È ragionevole supporre che per qualsiasi progetto
comunitario su larga scala, potrebbe essere facile trovare
dei volontari locali che beneficeranno direttamente da
esso; ciò nonostante un grande progetto necessita di un
livello di impegno superiore.
Ogni volontario potrebbe partecipare alla cerimonia per
il lancio del progetto e in quell'occasione prendersi
carico dei propri impegni. Ciò che è importante è che i
responsabili del progetto ottengano da subito la totale
dedizione e impegno da parte dei partecipanti, in modo
che anche gli stessi volontari si facciano coinvolgere
personalmente ed emotivamente nel successo del
progetto. Quando si lavora in squadra, una persona
solitamente non vuole essere quella che "farà fare una
figuraccia" al gruppo.
Come per tutti gli altri servizi alla comunità, anche i
grandi progetti potrebbero avere una forte enfasi e creare
una piacevole esperienza sociale a tutti i partecipanti.
Quando la tecnologia migliorerà e diventerà sempre più
accessibile, i progetti basati su intenso lavoro avranno
sempre meno bisogno di personale umano. Ciò
nonostante, il Programma di Impegno nel progetto
potrebbe essere una possibile soluzione ad interim.
Il Sistema di Premi Comunitari

E' ovvio che la nozione di dare una ricompensa, è


saldamente incorporata nella nostra cultura. Non mi è
del tutto chiaro se riusciremo mai a trascendere
completamente questo paradigma di ricompensa
essenzialmente egoistico e se potrà essere una buona
idea farlo.
Molti sostenitori dell'Open Economy credono che
riusciremo a superare l'ego. Io non ne sono così sicuro,
dal momento che a livello ancestrale, l'ego fa parte del
nostro meccanismo di sopravvivenza e nella sua forma
più alta, incarna la nostra individualità. E' certo che in
un periodo di trasizione, passando da un sistema basato
sul mercato a un'Open Economy, credo che sarà utile
continuare ad adottare qualche ricompensa simbolica o
un sistema basato sulla gratitudine di chi riceve.
Il Sistema di Premi Comunitari 8 è un metodo di
pagamento simbolico, una sorta di app che fornisce i
mezzi per premiare e dimostrare il proprio
apprezzamento verso qualsiasi persona si desideri,
andando a migliorare la sua reputazione pubblica.
I premi non dovranno avere un valore monetario, ma
saranno dei semplici token di apprezzamento. In un

8
Un buon esempio già esiste ai nostri giorni. HonorPay
(honorpay.org) ha molti utenti e fornisce alla gente un mezzo di
incentivazione e ricompensa che va oltre i token fisici e monetari.
mondo alimentato puramente dal volontariato,
l'apprezzamento sarà un incentivo prezioso.
La Piattaforma Aperta alle Proposte

Nelle questioni che coinvolgono un vasto numero di


persone, avrebbe senso avere una Piattaforma Aperta
dove ogni persona potrà votare sulle decisioni che
interessano tutti, esprimere le proprie opinioni e
proporre le proprie istanze.
La sua implementazione all'interno di uno hub di
comunità online, sarà semplice e potrà essere il
prerequisito fondamentale per una società aperta.
Ogni membro potrà proporre qualsiasi idea per
migliorare la comunità, quindi gli altri membri
voteranno a favore o contro, facendo i loro commenti
alla proposta. Potrebbe diventare un modo molto
efficace per guidare la comunità.
Sorprendentemente, potrebbe finire per essere poco
usata, dal momento che una società più consapevole che
vive nell’abbondanza probabilmente sarà andata oltre il
ridurre tutto a scelte binarie, lasciando una scia infinita
di minoranze scontente!
Inoltre, potrebbe esserci un altro scopo molto più
interessante e utile per attuare oggi una tale tecnologia.
Oggi, anche nei paesi presumibilmente democratici, la
maggior parte delle decisioni importanti relative a cose
come i bilanci, le leggi, i lavori o i conflitti esteri, non
vengono mai portate a livello di referendum pubblico.
Attuare oggi una piattaforma di votazione pubblica,
potrebbe dare alla gente la possibilità di "votare" su ogni
questione che influenza la propria vita. Anche se il voto
non venisse contato "ufficialmente", potrebbe essere
comunque un mezzo per far ascoltare la voce collettiva
della gente. Per esempio, per il governo di un paese
sarebbe molto più difficile perseguire la propria politica
quando una piattaforma di voto aperta ha chiaramente
dimostrato che la stragrande maggioranza della
popolazione non è d'accordo.
Una piattaforma del genere potrebbe svolgere un ruolo
molto importante nel cambiare le cose e al contempo
portare la tecnologia necessaria per la società dopo il
periodo di transizione.
L’Arbitrato Creativo

Per quanto bene progetteremo e creeremo il mondo che


vogliamo vedere, tra le persone ci saranno sempre delle
controversie riguardo ai rapporti, la fede personale o per
rivendicare terreni e proprietà. Quando si ha a che fare
con gli esseri umani, è così. Non siamo perfetti, quindi è
meglio cominciare ad accettare questo fatto!
In linea di massima, lo strumento più importante nella
risoluzione delle controversie è la rapidità. I problemi
irrisolti creano stress, animosità e molteplici paure, che
tra l’altro, sono gli ingredienti esplosivi per la guerra e
l’aggressione. Per cui, prima si trova una soluzione,
meglio è.
Laddove le persone non siano in grado di trovare
soluzioni da sole, potrebbe essere ragionevole per
entrambe le parti nominare un arbitro indipendente di
cui entrambe si fidano per aiutarle a raggiungere una
soluzione. (L'arbitro potrebbe essere chiunque della
comunità disposto ad aiutare.)
Prima di tutti definiamo ciò che intendiamo per
"soluzione". Nel mondo d'oggi le risoluzioni vengono
solitamente raggiunte usando la legge e vengono decise
dai tribunali. Si arriva quasi sempre ad una scelta
binaria, dove da un lato si vince e dall'altro si perde.
Non c'è niente di sbagliato in questo in teoria, ma per
poter mettere le basi per un sitema stabile, che duri nel
tempo, nessuno dovrebbe mai perdere.
Ad esempio, se due parti A e B, stanno discutendo sui
diritti di proprietà e un arbitro, che agisce nell'interesse
della comunità, decide che A è più meritevole di B,
questo potrà far piacere ad A e alla comunità, ma B sarà
comunque il perdente. Anche se B dovesse accettare la
risoluzione, rimarrebbe con un senso di ingiustizia
personale e imbarazzo, che potrà fermentare in uno degli
ingredienti esplosivi precedentemente citati. Questo è
innecessario.
Propongo che a ciascuna parte venga prima richiesto di
descrivere bene nei dettagli il proprio reclamo e il
risultato voluto per l'altra parte, quindi incoraggiarla ad
offrire una serie di soluzioni che potrebbero soddisfare le
esigenze di entrambi, a prescindere dall'impossibilità
della cosa. Questo esercizio mentale richiama l'empatia,
creando così un percorso verso una soluzione praticabile
e reciprocamente vantaggiosa.
In un’Open Economy, non dovremmo mai accontentarci
di una risoluzione che lasci emarginata anche una sola
persona. Questa è una visione limitata. C'è sempre una
soluzione creativa che porta un risultato ottimale -
superiore e preferibile - per tutti, e nulla dovrebbe essere
considerato risolto fino a quando non viene trovata una
tale soluzione.
Una volta tolti i limiti della società tradizionale, si
avranno a disposizione tantissime soluzioni nuove. Per
esempio, perché qualcuno dovrebbe rivendicare la
vostra casa se potesse averne facilmente una migliore da
un'altra parte?
Attraverso l'Arbitrato Creativo si troveranno quelle
soluzioni, apparentemente incredibili, che faranno in
modo che tutte le parti siano più felici di prima. Non
dovremo mai più accontentarci di meno di questo. Le
persone più indicate nell'aiutare a trovare le soluzioni
alle controversie, non dovranno essere necessariamente
quelle più sagge, ma quelle più flessibili e creative nel
risolvere i problemi.
Strategie Anti-Aggressione

L'attuazione di un'Open Economy libera e abbondante, è


senza dubbio il modo migliore per ridurre le incidenze e
le cause di comportamenti socialmente aberranti, ma
siccome non siamo perfetti, potranno ancora sorgere
violenze e comportamenti antisociali - anche se molto
meno di prima.
Avere un sistema di leggi e misure predefinite per
affrontare la "criminalità" non sarà né possibile né
auspicabile in una società autodeterminata, quindi come
potremo agire? Come possiamo impedire alle persone di
perpetrare violenze sugli altri? Come potremo fermare le
persone che si approfittano degli altri? Come puniremo
le persone? Dovremmo punire le persone?
La risposta è semplice: basterà usare il buonsenso.
Ogni situazione è unica e dovrà essere gestita per suo
conto, utilizzando le informazioni disponibili a livello
locale, applicando il buonsenso e avendo rispetto per le
persone coinvolte. L'Arbitrato Creativo potrà essere
applicato per risolvere le controversie e trovare un
risultato ottimale, ma se ciò non sarà possibile e
qualcuno starà continuando a rendere la vita difficile agli
altri o sarà violento, allora diventerà necessario fermarlo.
È molto semplice.
Ad esempio, il buonsenso impone di non permettere che
un uomo armato di pistola continui indisturbato nella
sua follia omicida. Ovviamente dovrà essere fermato. I
mezzi e le modalità saranno decise in base alla
situazione. Potrebbe essere necessario dover anche
adottare una misura drastica.
Nel caso in cui qualcuno debba essere fermato e
trattenuto, è fondamentale che quell'individuo venga
quanto prima reintegrato nella comunità, in modo che
riesca a rivalutare e rivedere i suoi comportamenti e le
sue azioni. Le persone che si sentono considerate e
apprezzate dagli altri, raramente ricorrono
all'aggressione.
Nel mondo di oggi, una prigione è solo un posto dove
rinchiudere le persone per evitare che facciano del male,
eppure ci sono a disposizione molte strategie e tecniche
efficaci di riabilitazione che potrebbero essere utilizzate e
migliorate, ma che sono troppo costose o richiedono
troppo lavoro per essere attuate con successo.
In un'Open Economy non ci saranno queste limitazioni -
e presumibilmente ci saranno anche molti meno detenuti
- ci sarà verosimilmente un’abbondanza di bravi
consiglieri a portata di mano, desiderosi di dedicare il
loro tempo a questo lavoro.
Anche se la restrizione alla libertà di quell’individuo
potrebbe essere la soluzione indicata è altresì certo che si
tratterebbe dell’ultima risorsa disponibile da utilizzare in
un'Open Economy, ma non possiamo negare che in
circostanze drastiche occorrerà intraprendere delle
azioni drastiche. Anche questo è buonsenso.
La Comunità Faro

Al fine di prevenire il decadimento sociale o tornare a


sistemi in voga in epoca feudale, l'Open Economy avrà
bisogno di un sistema di allerta rapido per potersi
proteggere. Questo potrebbe forse essere incorporato
nella piattaforma aperta delle proposte e agire come un
sistema immunitario per tutta la comunità.
Se in alcune zone dovessero esserci dei problemi con le
risorse o con la gente, soprattutto dove la qualità della
vita non fosse più ottimale, i membri della comunità
dovrebbero essere in grado di dare l'allarme, magari
anonimamente, in modo di avvisare del problema tutte
le altre comunità.
Come già detto, la rapidità è la chiave per trovare
soluzioni efficaci e applicare un approccio creativo per
risolvere i problemi.
Ad esempio, supponiamo che a un villaggio remoto
vengano negate alcune risorse vitali a causa delle azioni
di un agricoltore locale. Un problema come questo, se
ignorato, potrebbe sfociare in uno scontro violento, che,
a sua volta, potrebbe portare a ripercussioni e un
conflitto tribale più ampio, ecc.
Il sistema della Comunità Faro consisterebbe
nell’allertare una comunità vicina che potrebbe essere in
grado di intervenire rapidamente e in modo imparziale e
arbitrare in modo creativo una soluzione o, in caso di
insuccesso, trovare un mezzo alternativo per fornire
quella risorsa alla comunità. Potrebbe anche essere
sufficiente che il contadino stesso sia avvisato di quanto
stia diventando impopolare.
Tutti i conflitti più importanti nascono da piccoli
problemi irrisolti. Risolvendoli in modo tempestivo ed
efficiente, potremo evitare quelli più grandi. La
Comunità Faro potrebbe essere il prerequisito adatto a
garantire stabilità all'Open Economy.
Storie di “Vita Reale”

Uno dei modi più efficaci per trasmettere delle nuove


idee come l'Open Economy, potrebbe essere quello di
descriverle per mezzo di storie di fantasia che parlano di
persone che si trovano in varie situazioni, dando così
modo di immaginare come l'Open Economy potrebbe
influenzare e migliorare le loro vite.9
Ecco alcuni esempi:

Il Postino Mario
In quanto postino, Mario non era estraneo a svegliarsi
alla mattina presto. Ogni mattina arrivava al deposito
alle 6.30 per iniziare il suo giro, che finiva tutti i giorni
alle 15.00. Era a posto dal punto di vista economico e
molto felice del suo appartamento nel seminterrato.
Quando arrivò l'Open Economy, Mario, come la maggior
parte della gente, era un po' confuso, ma al contempo
eccitato alla prospettiva di non dover più svegliarsi così
presto ogni giorno e fare sempre le stesse cose. Poco
dopo l'annuncio, Mario venne convocato nel deposito
per una riunione del personale. Il suo capo Giulio era
stranamente di buon umore.

9
Il mio romanzo F-DAY: IL RISVEGLIO DELL’UOMO, è un thriller
solarpunk completo di eventi che conducono a un'Open Economy
globale e potreste trovarlo interessante.
"Come alcuni di voi avranno probabilmente già saputo",
disse Giulio, "durante gli ultimi mesi, il Consiglio per la
Transizione verso l'Open Economy sta inviando le linee
guida a tutte le principali compagnie di servizi..."
Mario non ne sapeva nulla, ma era incuriosito. Giulio
proseguì.
"Fondamentalmente, le linee guida sono le seguenti: il
lavoro presso il servizio postale è ora facoltativo per
tutto il personale. A breve non sarà più un'impresa a
scopo di lucro e di conseguenza, non ci saranno più
salari. Quindi ogni lavoro svolto qui, d’ora in avanti sarà
puramente volontario ... "
Tra i lavoratori si sentivano delle risate soffocate.
"Tuttavia," continuò Julio, "la migliore notizia è che da
adesso ci sarà un po' meno di posta da consegnare.
Oggigiorno, circa l'ottanta per cento della posta è
costituita da fatture, solleciti di pagamento ed estratti
conto. Ovviamente tutto questo sparisce, ma resteranno
ancora alcuni articoli che la gente vorrà inviare."
"Quindi, per chiunque sia ancora interessato a lavorare
qui su base volontaria, avremo bisogno all'incirca del
venti per cento delle stesse ore di lavoro che svolgeva
prima. Vale a dire circa otto ore alla settimana. Potrete
dividerle in due giorni di quattro ore o in qualsiasi altro
modo che preferite, oppure potreste farne meno
ruotando le vostre ore con gli altri."
A Geoff, l'ultima proposta parve ragionevole. Magari
avrebbe potuto organizzarsi con uno degli altri ragazzi e
fare due giorni da otto ore alla settimana, per poi essere
completamente libero quella dopo.
"Oh, già... inoltre," Giulio cominciò a ridere, "non c'è più
bisogno di iniziare alla mattina presto..."
Tutti si misero a ridere.
"Il 'business as usual' è finito!” Proclamò Giulio. "Il
deposito aprirà alle 9 del mattino..."
Tutti esultarono.
"L'unica cosa di cui abbiamo bisogno," continuò Giulio,
"è che ci impegnamo seriamente per l'orario che
desideriamo fare e onoriamo tale impegno. Dobbiamo
essere in grado di offrire un servizio efficiente." "L'unica
cosa di cui abbiamo bisogno", continuò Giulio, "è che ci
impegniamo seriamente per le ore che vorremmo fare - e
per onorare quell'impegno. Ne abbiamo bisogno per
poter fornire un servizio efficiente”.
“OK, chiunque voglia iscriversi e appuntare le proprie
ore, può per favore farsi avanti e comincio a prendere i
nomi? Grazie”.
Mario rimase in piedi per vedere cosa sarebbe successo.
Per sua sorpresa, molte persone fecero un passo avanti e
molte, come lui, si guardavano attorno per vedere cosa
facevano gli altri. Mario fece un passo avanti e si
impegnò per sedici ore alla settimana. Giulio lo ringraziò
e gli consegnò il modulo.
Guardandosi indietro, Mario notò che solo tre o quattro
impiegati lasciarono l'edificio senza prendere alcun
impegno, ma gli altri quaranta rimasero, chiacchierarono
e confermarono il loro impegno.
Sentì che uno dei ragazzi chiese a Giulio cosa sarebbe
successo se avesse cambiato idea.
"Nessun problema, Giovanni," disse Giulio, "è sufficiente
che ci dai il giusto preavviso in modo da poter
riorganizzare i turni, ok?"

Paolo, Jennifer, Giorgia, Tony


Paolo era disoccupato da quasi tre anni, dopo che la
fabbrica locale di metalli aveva chiuso. Per fortuna,
Jennifer era riuscita a mantenere il suo lavoro al cinema,
comunque sia stavano tribolando. Nonostante il suo
nuovo interesse per i ragazzi e la moda, la tredicenne
Giorgia aveva divorato tutti i libri di scuola. Tony aveva
otto anni ed era un bravo bambino che non si lamentava
mai, persino quando era stato vittima di bullismo a
scuola. La notizia scioccò tutti.
Nella loro città l'Open Economy aveva qualche crepa, in
quanto la tanta disoccupazione aveva costretto la gente a
cercare delle alternative di condivisione. Quindi, quando
il governo locale fece l'annuncio, tutti ebbero una
sensazione più di sollievo che di shock. Ora che era tutto
"ufficiale", potevano finalmente organizzarsi. Nella loro
città, l'idea dell’Open Economy si era appena insinuata,
poiché tanta disoccupazione aveva costretto le persone a
cercare delle alternative. Quindi, quando il governo
locale fece l'annuncio, non fu certo uno shock, quanto
piuttosto un sollievo. Ora che era 'ufficiale' potevano
finalmente organizzarsi.
Jennifer lasciò per sempre la sala cinematografica per
dirigersi a scuola e offrirsi come insegnante. Aveva letto
il nuovo Manuale di Educazione alla Vita che aveva fatto
il giro delle scuole durante l'ultimo anno e ne era rimasta
enormemente impressionata. Finalmente era arrivata
un'educazione che si focalizzava nel favorire la
formazione di persone migliori e non solo dei lavoratori,
non lasciando indietro nessuno. Era pronta a iscriversi,
così gli altri ragazzi non avrebbero mai dovuto
sopportare quello che aveva sopportato Tony.
Il giorno in cui la fabbrica di metalli riaprì i battenti,
Paolo aveva le lacrime agli occhi. Tutti i macchinari
erano ancora intatti e ricoperti di polvere. Ovviamente,
anche i liquidatori avevano pensato che rimuoverli era
un lavoro troppo pesante e impegnativo. Il vecchio
proprietario della fabbrica aveva riaperto per la
comunità e per aiutare a costruire la nuova serra
suggerita dal Comitato di Pianificazione dell'Open
Economy. Paolo si iscrisse immediatamente.
Giorgia rimase sorpresa quando sua madre la fece sedere
per chiederle se volesse diventare un’insegnante di
scuola.
"Mamma, ho solo tredici anni", rispose.
"Non importa, tesoro" disse Jennifer. "Le cose non
funzionano più come prima. Ora siamo tutti insegnanti e
dobbiamo tutti imparare. Aiutando i ragazzi più giovani,
impari anche tu. Si chiama apprendimento di gruppo."
"Quindi, dovrò insegnare anche a Tony?" Disse
scherzando, guardandolo con un ghigno malvagio.
"Sì!", gridò Tony saltando sulla sedia.
"No", disse Jennifer. "Entrambi imparerete l'uno
dall'altro."

Margherita
Da quando morì suo marito venti anni prima,
Margherita non aveva mai smesso di sorprendersi. Il
piccolo vigneto che avevano comprato insieme e a cui
Carlo aveva dedicato moltissimo tempo, era ora
un’impresa multimilionaria, grazie a lei e al suo acume,
fino a quel tragico momento sconosciuto, per gli affari.
Dopo molti anni difficili e scaltre decisioni, l'aveva
trasformato, tutto da sola, in una piccola miniera d'oro
che dava lavoro a più di trenta dipendenti.
Quando, dai suoi vicini, sentì parlare dei propositi
dell'Open Economy, andò su tutte le furie. Dopo tutto il
duro lavoro per costruire un impero, doveva accettare
che tutto diventasse inutile? Quando sarebbe arrivato il
momento di votare, avrebbe lottato con le unghie e con i
denti per difendere la sua impresa.
Un giorno le arrivò un grande pacco, inviato dal team
locale di Pianificazione dell'Open Economy. Imprecò e lo
gettò via.
Più tardi tornò a casa sua figlia, prese il pacco dalla
pattumiera e cominciò a guardarlo.
"Mamma," disse, "penso proprio che dovresti leggerlo.
Ha dell'incredibile ... "
"Oh no, e non dovresti farlo nemmeno tu, cara", brontolò
Margaret. "Questa città ora sta diventando come ne
l'Invasione degli Ultracorpi."
Quella stessa sera, dopo il rientro di sua figlia Michela ,
Margaret raccolse l'opuscolo che la ragazza aveva
volutamente lasciato aperto sul tavolino. Il titolo era "In
Che Modo l'Open Economy Influenzerà I Tuoi Affari".
Iniziò a leggerlo:
"Perché si entra in affari?
"Il più delle volte per due motivi: fare qualcosa di utile
e fare soldi.
"In un'Open Economy non si usano i soldi. Si tratta di
creare una società compassionevole, in cui la comunità
verrà valutata in base a quello che tutti i suoi membri
potranno offrire senza prerequisiti. Se si impegnassero
tutti in questa impresa, potremmo realizzare una
meravigliosa abbondanza per tutti, non solo per pochi
eletti.
"Per cui, se hai iniziato a lavorare solo per fare dei
soldi, l'Open Economy potrebbe farti risparmiare tutti
gli sforzi, in modo da poterti godere una vita di
abbondanza senza tutto lo stress della gestione
d'impresa.
"Tuttavia, se hai avviato il tuo business per fare
qualcosa di utile, ti invitiamo a continuare a farlo!
Mentre continuerai a svolgere un ruolo importante
nella comunità, ora avrai anche la possibilità di fare
"quella cosa" al meglio del tuo potenziale..."
Margaret era perplessa. "Come faccio a fare del vino
migliore senza personale e senza fornitori?", mormorò. Si
rimise a leggere.
"Immagina se tutti i tuoi dipendenti venissero a
lavorare, non per i soldi, ma perché amano ciò che
fanno, proprio come te?
"In un'Open Economy, tutti lavorano facendo ciò che
amano e i lavori che non rientrano in questa categoria
vengono svolti a rotazione tra i membri della comunità.
Quando annuncerai al tuo personale che stiamo
introducendo un'Open Economy e che ora tutti sono
dei volontari, saprai che quelli che resteranno al tuo
fianco, saranno coloro che prendono il lavoro con
passione, proprio come te..."
Margherita cercò di visualizzare lo scenario: si immaginò
mentre faceva l'annuncio e ha cercato indovinare chi
sarebbe rimasto. D’un tratto pensò a cinque responsabili
all’interno del personale che sicuramente sarebbero
rimasti e ad alcuni altri che probabilmente se ne
sarebbero andati. Pensandoci bene, quelli che lei
immaginava che sarebbero andati via, erano quelli con
cui non andava d'accordo! Poteva darsi che quando
sarebbe iniziata l'Open Economy, la gente più
appassionata alla vinificazione sarebbe arrivata per
cercare di aiutarla?
Immaginò che se tutti i raccoglitori se ne fossero andati,
forse quella mansione avrebbe potuto essere svolta, a
rotazione, dai membri della comunità. Le vennero in
mente tutte quelle estati quando gli studenti venivano da
lei per cercare lavoro e alloggio gratis. Non soltanto
avevano avuto entrambe le cose, ma tutti, lei compresa,
avevano passato inseme un periodo meraviglioso.
Due idee le ronzavano insistentemente per la testa:
adesso riusciva a vedere come la cosa sarebbe stata
fattibile e ipotizzava che comunque sarebbero riusciti a
trovare il modo per farla funzionare.
Chi lo sa, forse lavorare solo per amore poteva essere il
modo migliore per fare il vino più buono. E forse, chissà,
lavorare solo per l’amore di farlo sarebbe stato il modo
ideale per fare il vino più buono?

Sara e Marco
Erano trascorsi cinque anni dal giorno in cui l'Open
Economy era stata annunciata nella città di Sara e Marco,
anche se loro non ci vivevano più da un po' di tempo.
Ora erano sulla trentina ed erano appena tornati per
festeggiare il loro quinto anniversario.
Negli ultimi cinque anni avevano vissuto in diciassette
Paesi, trovando case attraverso l'hub e immergendosi
nelle comunità locali.. Avevano vissuto bene in tutti i
posti in cui erano andati, lavorando su alcuni progetti
fantastici e facendo delle grandi amicizie. Si erano buttati
d’apprima sui pannelli solari in Spagna, per poi
dedicarsi a un progetto di skyfarming fuori Mosca, alle
navi da crociera sul Baltico, a un progetto sui ghiacciai in
Groenlandia, alle fattorie messicane di soia e di farro e,
per finire, avevano partecipato a un'iniziativa di seed
bombing in Brasile.
Erano davvero appassionati del loro pianeta. Come molti
altri, avevano visto i film che furono proiettati nel
Secondo Anno dall'Open Humanity Group, attraverso la
campagna informativa Clean Earth.
Ora erano infine tornati a casa per vedere com'era
cambiata la loro città: all’uscita dalla stazione dei treni il
cambiamento apparve in tutta la sua evidenza. Nessun
tornello. Nessun personale di sicurezza. L'aria era
limpida e pulita. La strada era silenziosa, tranne che per
un cane che abbaiava in lontananza.
Tuttavia, le macchine c’erano ancora.
"Ah," disse Mark. "Sono auto elettriche! Silenziosissime."
Guardando qua e là per le vie, videro molte persone in
bicicletta, che portavano i cani a passeggio e che
chiacchieravano e giocavano in quella che sembrava
essere la nuova area di svago per gli adulti.
"Te ne sei accorto anche tu?" Chiese improvvisamente
Sara a Marco.
“Di cosa?” Rispose Marco.
"Non c'è nessuno che va di fretta..."
"Brava, hai proprio ragione," confermò Marco, "inoltre,"
aggiunse guardandosi attorno di nuovo, "non c'è
nessuno che indossa un abito!"
"Ah ah !!" Shelley scoppiò a ridere.
"Ti ricordi" disse lui prendendole la mano, "ci siamo
incontrati laggiù in quel parco, durante la pausa
pranzo..."
"Sì, sulla via del ritorno ruppi il tacco della scarpa...",
disse iniziando a ridacchiare. "Ricordo il modo in cui il
mio capo mi guardò quando tornai in ufficio a piedi
nudi... ah ah... severo e serissimo ... "
"Capo" Disse Marco ridendo. "Senti come suona ridicola,
questa parola!”
Le loro risate furono improvvisamente interrotte da una
grande ombra nera che incombeva su di loro. Alzarono
lo sguardo.
Sopra di loro c'era un gigantesco dirigibile d'argento a
forma di orsacchiotto, con gente che salutava dai
finestrini. Marco guardò Sara.
"Sembra che la festa stia per iniziare", gridò Marco.
"Andiamo!"
Benvenuti nell’Open Economy

Quindi, come ci arriviamo?


Per molte persone, l'idea di un'”utopia” senza soldi è
certamente auspicabile, ma forse tra cento anni o giù di
lì. L'unica ragione per cui pensano così, è perché si tratta
di un'idea molto lontana dal loro pensiero
convenzionale. In questo momento, il denaro è una parte
assolutamente integrante delle nostre vite, per cui si
tratta di una reazione comprensibile.
Tuttavia, ci sono due ragioni per cui un mondo senza
soldi non sarebbe davvero un'utopia. 1) Buona parte di
ciò che definisce un'Open Economy sta già accadendo, e
2) Generalmente siamo portati a sottovalutare la velocità
del cambiamento sociale, una volta che un'idea prende
piede.

Sta Già Accadendo

Sia Internet che il movimento Open Source hanno


dimostrato, oltre ogni dubbio, che in un dominio web
portato avanti dai volontari possono accadere delle cose
incredibili. Grandi esempi sono Linux - uno dei sistemi
operativi più popolari al mondo, Google Chrome, che è
il browser più popolare al mondo, ma che è basato su
Chromium, Android il sistema operativo per dispositivi
mobili più popolare. I sistemi di cui sopra, sono stati
interamente sviluppati da volontari da tutte le parti del
mondo, attraverso un processo in autogestione chiamato
"forking", secondo il quale le idee e gli approcci migliori
vincono in modo naturale.
L'aumento dei contenuti gratuiti in Internet, è una cosa
visibile a tutti: YouTube, Wikipedia, Yahoo, Google,
Facebook, ecc.
Sebbene la maggior parte di queste aziende ora abbia
incorporato la pubblicità nel proprio modello di
business, sono tutte iniziate, facendosi un nome, come
servizi puramente volontari. Le generazioni dei più
giovani oggi si aspettano di avere dei contenuti gratis
tipo canzoni, video e software, perché ormai questa è la
regola.
Se fate una ricerca veloce in Internet, noterete che
spuntano dappertutto i progetti liberi. Sentirete parlare
di "contributionism", di "paga ciò che ti senti", oppure di
paga ciò che vuoi; ci sono dei siti dove le persone offrono
beni e servizi gratuiti, oppure barattano. Tra quelli più
utilizzati ci sono: Sharebay, Freecycle, Kindista,
Streetbank e Karmatribe (attualmente in pausa); per
l’Italia: donareitalia.org e GrRES. Ci sono dei progetti di
ecocostruzioni tipo Open Source Ecology e Natural
Homes che offrono delle soluzioni semplici e migliori
per la costruzione di una casa a un prezzo irrisorio.
Troverete anche un mucchio di movimenti a favore della
"fine del capitalismo", come Occupy Wall Street,
Anonymous, The Free World Charter, Ubuntu, The
Venus Project, The Zeitgeist Movement, con la sua
declinazione tutta italiana del Movimento Zeitgeist
Italia, ecc. Tutti quanti credono che un'economia
collaborativa e senza denaro sia l'unico futuro possibile.
Molte persone famose e rispettate come Russell Brand,
Lee Camp, Paul Mason (giornalista) e Jeremy Rifkin
(consulente governativo), stanno usando la loro celebrità
per sollevare il coperchio su cosa stia realmente
accadendo e quali siano le nuove possibilità. È solo una
questione di tempo prima che molte altre celebrità si
uniscano a loro.
Anche siti come Uber e AirBnb ci mostrano come
l'impresa collaborativa basata sulle persone stia
distruggendo il vecchio modello di controllo
centralizzato.
Ma oltre a quello che sta succedendo ora, ci sono molti
altri modi in cui l'Open Economy si è sempre
manifestata proprio davanti ai nostri occhi.
Ciascuno di noi è un membro di vari "club" esclusivi. Le
nostre famiglie, i nostri amici, i nostri colleghi di lavoro, i
nostri vicini. Di volta in volta diamo il nostro contributo
volontario a questi "club", offrendo il nostro tempo o
chiamandoli quando abbiamo bisogno di aiuto; ad
esempio, nostro fratello ha bisogno di un passaggio, un
collega ha bisogno di un aiuto per mettere a posto delle
cose, ci capita di svolgere un incarico per un amico, o
dobbiamo chiedere il tosaerba al vicino, ecc...
Per la maggior parte di noi, questi atti incondizionati di
dono e condivisione sono così automatici che non ci
facciamo neanche più caso, eppure sono queste le
“transazioni” che fanno funzionare la società umana e
che potrebbero costituire i mattoncini del DNA
dell'Open Economy.
Non si tratta solo di aiutare le persone che conosciamo e
a cui vogliamo bene. Aiutiamo anche persone che non
conosciamo. La maggior parte di noi corre in aiuto
quando vede che qualcuno è caduto o ha fatto cadere
qualcosa; offriamo dei soldi agli enti di beneficenza per
aiutare gli estranei in difficoltà; ci uniamo durante i
momenti di crisi - anche quando potrebbe essere
pericoloso farlo; facciamo del nostro meglio per aiutare
un estraneo che ci chiede delle indicazioni; teniamo la
porta aperta se qualcuno arriva dietro di Noi. Questi
sono tutte azioni integranti dell'Open Economy, che
avvengono tutti i giorni e vengono svolte da tutti!
I precedenti e il giusto atteggiamento per una
collaborazione naturale ci sono già. Dobbiamo solo
estenderli oltre gli amici e le famiglie, oltre i periodi di
crisi, oltre la necessità di una ricompensa e verso un
senso di famigliarità globale e mutua responsabilità.
Il passo comportamentale richiesto è piccolo e una volta
che si vede che lo fanno anche gli altri, allora quel
comportamento si cementa nella nostra psiche. Quando
traiamo beneficio da un comportamento, tendiamo a
ripeterlo.

La Rapidità dei Cambiamenti Sociali


Siccome siamo molto connessi socialmente, sul nostro
"network" le informazioni nuove si diffondono molto
velocemente. Quando qualcuno escogita una nuova
grande invenzione o fa una scoperta incredibile, lo
vengono sapere tutti in un attimo.
Quando sono usciti i telefoni cellulari, è stato qualcosa di
rivoluzionario. Immediatamente tutti ne volevano uno.
Naturalmente la tecnologia era ancora piuttosto
primitiva e molto costosa, ma la domanda da parte della
gente è stata tale, che ha dato una spinta in avanti alla
tecnologia per fare in modo che accadesse velocemente.
Sono passati vent'anni e ora quasi tutte le persone del
pianeta hanno un telefono cellulare.
Che dire dei cambiamenti comportamentali? Il migliore
esempio degli ultimi tempi penso che sia il riciclaggio.
Nei primi anni Novanta, i governi hanno iniziato a
ricevere pressioni, da parte degli scienziati ambientali,
sui pericoli del cambiamento climatico.
Questo tipo di cambiamento sociale è molto diverso
dall'esempio dei cellulari, perché nessuno trae
direttamente beneficio dal riciclaggio. Eppure, attraverso
le forti campagne mediatiche e di informazione, la
nozione di riciclaggio è finalmente diventata di moda.
Ora, nel mondo occidentale, quasi tutte le famiglie
riciclano la propria spazzatura attivamente e
responsabilmente.
Questo fenomeno è di fondamentale importanza perché
non ha nulla a che fare con l'interesse personale. Si tratta
di una causa per il bene di tutti che ha cambiato con
successo il comportamento di miliardi di persone.
Questo è lo stesso meccanismo che ci condurrà all'Open
Economy, una volta che otterrà il sufficiente consenso da
parte della gente.
Come Introdurre l’Open Economy

Tuttavia, a differenza del riciclaggio, questa volta il


cambiamento probabilmente non verrà dai leader
dell'attuale sistema, perché hanno troppi interessi in
ballo. Può darsi che questo cambi, ma ad ogni modo
dipenderà da persone come voi me e da milioni di altre
come noi, dare il buon esempio e portare la Open
Economy a tutti.
Ora che le idee di condivisione e cooperazione stanno
già diventando delle alternative praticabili per la gente, i
social media e Internet se ne stanno già occupando.
Tuttavia, la condivisione dovrà raggiungere una "soglia
di utilità" critica con la quale iniziare a sfidare l'esistente
sistema di mercato. Quando ciò accadrà, diventerà così
popolare che il mainstream non potrà ignorarlo. Quando
ciò avverrà, inizierà il vero cambiamento.
Mentre un'Open Economy di successo ha bisogno della
cooperazione di tutti per creare l'abbondanza desiderata
ed avere tutte le competenze necessarie, ci sono molti
altri modi in cui potremo manifestarla persino oggi.
Manifestandola oggi, non solo ci allontaneremo dal
vecchio sistema, ma durante il cammino, impareremo e
perfezioneremo quello nuovo mentre lo presentiamo agli
altri. Ecco una carrellata di ciò che si potrebbe fare da
oggi.
Condividere!
Abituatevi a condividere il vostro tempo, le vostre abilità
e le vostre risorse, con le persone che conoscete. Unitevi
ai siti web di libera condivisione come Sharebay,
Kindista, Freecycle, Streetbank, Karmatribe, Hylo,
Timebanks e per l’Italia donareitalia.org e GrRES. Tutti
questi siti vi permettono di cercare e trovare oggetti utili
nella vostra zona, da poter prendere o farvi prestare, e
servizi gratuiti offerti da altre persone e nel caso di
donareitalia.org di entrare a far parte di vere e proprie
comunità locali ed oltre ad offrire doni di esprimere
anche i vostri bisogni.

Community Sharing
Avviate o partecipate a un gruppo di condivisione
gratuito nella vostra zona. Ci sono molti esempi e
modelli che potete seguire. Unisciti a Sharebay e inizia a
condividere nella tua comunità. Per i gruppi e i villaggi
più grandi, provate a vedere Ubuntu One Small Town.
Se avete uno spazio commerciale, un negozio o uno
spazio disponibile in un'area pubblica, prendere in
considerazione la creazione di una zona "Prendi o
Lascia" o "Spazio Condiviso", dove le persone potranno
prendere o lasciare qualcosa senza dover pagare.

Autosufficienza
Diventare autosufficienti è un modo di vivere molto
attraente, oltre che un atto di ribellione; tuttavia, dovrei
aggiungere una nota cautelativa da tenere sempre a
mente: abbiamo bisogno di arrivare a una società
collaborativa. Una vita auto sostenibile è una vita
centrata su di sé, che è poi la stessa mentalità che ci ha
messo nei guai in cui siamo.
Comunque, detto questo, abbiamo tutti bisogno di
imparare più autonomia e responsabilità. Con un po' di
pazienza, coltivare il proprio cibo sarà facile e, che ci
crediate o no, verrà fuori dalla terra gratuitamente!
Quando ne avrete in abbondanza, potrete condividere i
frutti del vostro lavoro!
Prendete in considerazione anche altri metodi per
raggiungere l’autosufficienza, tipo lo scaldabagno solare
e la raccolta dell'acqua piovana, o utilizzare dei
carburanti alternativi per la vostra auto e il
riscaldamento. La maggior parte di queste cose hanno
un costo, ma con un po' di ingegnosità e qualche aiuto
da internet, potrete trovare delle alternative a basso
costo o addirittura gratuite.

Educatevi da Soli
Al giorno d'oggi, non ci sono più scuse per evitare di
dover ingaggiare qualcuno che faccia le cose per voi,
perché potreste impararle da soli! Ora ci sono delle
guide e dei tutorial che vi aiuteranno a farvi tutto ciò che
vi serve: date un'occhiata su YouTube e WikiHow. C'è di
tutto: da come tagliare i capelli, a come coltivare le
verdure, fino a come riparare l'auto. Tutte queste
informazioni sono disponibili e sono state fornite gratis
da volontari! Imparare una cosa nuova ci dona una
maggiore consapevolezza e responsabilità delle nostre
azioni.
Inoltre, se avete dei talenti particolari o qualcosa che
potreste insegnare, perché non prendete in
considerazione di creare un video e insegnarlo anche
agli altri?

Biblioteca degli Attrezzi


Cercate una biblioteca degli attrezzi (tool library) nella
vostra zona. Se non ce ne sono, avviatene una. Sono un
ottimo modo per condividere gli utensili e
l'equipaggiamento che si usa raramente. Siccome le
persone hanno già un'idea di cosa sia una biblioteca, sarà
facile per loro capire come funziona e capirne i benefici.

Car Pooling / Lift Sharing


Non si tratta solo di un modo pratico, per chiunque, di
risparmiare sui costi degli spostamenti regolari, ma è
anche una buona opportunità per discutere i benefici e il
potenziale dell'Open Economy con il vostro autista o
passeggero.
Con tutta probabilità, saranno sufficientemente aperti da
non lasciarvi sul ciglio della strada!

Utilizzare strumenti Open Source


Prendete in considerazione di utilizzare dei software
open source per il vostro computer. Ormai, questi
software sono davvero avanzati. Linux e Ubuntu sono
dei potenti rivali di Windows; Open Office e Libre Office
hanno le stesse funzionalità di Microsoft Office, Word ed
Excel. Gimp è altrettanto buono se non addirittura
migliore di Photoshop. Audacity è un ottimo strumento
di registrazione audio, infine VSDC e Open Shot sono
ottimi pacchetti di video editing. Questi sono solo alcuni
esempi. Con una ricerca veloce ne troverete molti altri
che potrebbero interessarvi.

Costruire Casa
State cercando casa? Prendete in considerazione una eco
casa fai da te, fatta di rottami e materiali riciclati. Di
nuovo: grazie a Internet ci sono un sacco di informazioni
e tutorial che potranno aiutarvi a costruire la vostra casa
partendo da zero. Tendenzialmente, queste case
ecologiche hanno anche un grado di efficienza energetica
molto più alto delle case normali e costano solo una
minima frazione del loro prezzo.
Naturalmente, potranno essere laboriose e impegnative,
ma se avete delle serie intenzioni e qualche amico che
potrà aiutarvi, allora sarà facile! Date un'occhiata a
Earthships, NaturalHomes ed Open Source Ecology, per
farvi ispirare con delle incredibili soluzioni. Se state
pensando di imbarcarvi in un mutuo a vita, non fatelo!!

Diventare dei Maestri nella Riparazione


Imparate nuovamente la nobile arte di riparare e riusare
i vostri oggetti vecchi e rotti. Ai tempi dei nostri genitori
e dei nostri nonni era una prassi normale, ma in seguito
ha fatto capolino la plastica e la cultura usa e getta. Una
cosa che non può essere riparata, si può quasi sempre
utilizzare per un altro scopo, quindi non buttatela via -
siate creativi!

Repair Café
Se vi piace riparare le cose, pensate di unirvi o mettere
su un repair café. Stanno diventando abbastanza
popolari in tutta Europa, per cui se avete un negozio,
potete avviarne uno facilmente. L'idea è che le persone
vengano a prendersi la loro roba riparata e, al contempo,
si bevano un caffè facendo una chiacchierata. È una
grande iniziativa sociale e, ovviamente, i soldi sono
puramente opzionali.

Viva i Vegani!
Non è direttamente correlato all'Open Economy, ma è
collegato alle questioni ambientali e a uno stile di vita
più sano e compassionevole.
Oltre alla crudeltà verso gli animali, ora ci sono le prove
schiaccianti che una dieta vegetale sia meglio per il
corpo e che l'allevamento del bestiame sia uno dei
maggiori responsabli del cambiamento climatico, sia
attraverso le emissioni di metano che la deforestazione,
in quanto le foreste vengono abbattute per lasciare il
posto al pascolo.
Inoltre, al giorno d'oggi ci sono tonnellate di ottime
alternative alla carne, al latte e ai formaggi, per cui,
perché non farlo?

Diffondere Consapevolezza
Parlate delle vostre attività "libere e gratuite" con le
persone che conoscete. Introducetele alle idee dell'Open
Economy. Postate queste idee sulle vostre pagine social.
Guardate le iniziative come The Free World Charter, The
Zeitgeist Movement, The Venus Project, Ubuntu, New
Earth Nation, The Money Free Party, Resource-Based
Economy. C'è una grande quantità di materiale che potrà
aiutarvi a diffondere il messaggio.
Promuovere Questo Libro
Ho voluto che questo libro sia il più breve e il più
semplice possibile, in modo che il suo messaggio
raggiunga molte più persone.
Vi invito a citarlo liberamente; condividetelo sui vostri
social e passatelo ai vostri amici. Se volete, potete
ristamparlo10, regalarlo e persino venderlo alle persone
della vostra zona che, a vostro avviso, sono pronti ad
ascoltare questo messaggio.
Questo cambiamento inizia con voi ed me, quindi
iniziamo?

10
La licenza per la ristampa è disponibile presso l'autore. Vedere
all'inizio del libro.
Open Economy

Unisciti al nostro network libero di condivisione,


andando su sharebay.org
Risorse Web Raccomandate

www.openaccesseconomy.org
www.sharebay.org
www.donareitalia.org
www.zeitgeistitalia.org
www.freeworldcharter.org
www.thezeitgesitmovement.com
www.thevenusproject.com
www.ubuntuparty.org.za

Da Cercare su YouTube
“make everything free”
“zeitgeist addendum”
“jacque fresco”
“contributionism”
“resource-based economy”
“peter joseph”
“alan watts”
“gift economy”

DALLO STESSO AUTORE:


F-DAY: IL RISVEGLIO DELL’UOMO
UN ROMANZO AVVINCENTE SULLA
NASCITA DI UN’ECONOMIA APERTA

DISPONBILE SU BOOKABOOK E NELLE MAGGIORI LIBRERIE :

www.bookabook.it

Potrebbero piacerti anche