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Descrivere il ruolo dei social media nella cultura di oggi illustrandone i pro e i contro.

Mi sono seduta davanti al mio computer, sto scrivendo un compito per un corso d’italiano. 
All`improvviso mi arriva un messaggio su Whatsapp da un'amica, che si è trasferita a Tunisi poco
tempo fa e ci lavora come ambasciatrice di Finlandia. Lei mi manda una foto divertente di suo figlio
che sta giocando in spiaggia. Sto per concentrarmi di nuovo sullo studio, quando una collega di
lavoro mi manda un link per un video pubblicato su instagram di Pàpa Francesco. Mentre lo guardo,
sto pensando a un aggiornamento fatto in un gruppo su Facebook. Si tratta di vendere e comprare
vestiti per i bambini, e ho visto qualcosa che mi interessa. Se potessi chiudere il cellulare, sarebbe
molto piú facile a lavorare. Ma è più facile a dirsi che farsi.

La disruzione tecnologica e digitale, soppratutto l’internet, ha cambiato il mondo in un modo


impensabile dalle generazioni precedenti. Ormai l’internet è accessibile per più della metà degli
esseri umani nel mondo. Un terzo della popolazione mondiale condivide i pezzi di vita sui social
media come Facebook, Instagram, Twitter e TikTok. I social media ci permettono di fare amicizia
con la gente che viene dall'altra parte del mondo, commentare la vita dei celebri in tempo reale,
trovare informazione senza spostarsi da casa. Insomma ci permettono di superare i limiti del tempo
e dello spazio. La grande visione di Mark Zuckerberg è stata di unire la razza umana globale
utilizzando facebook (o Meta come si chiama oggi) come piattaforma; tramite Facebook, chiunque
che posseda accesso su internet potrebbe trovare una comunità con cui condividere i propri pensieri
e valori. Chiunque potrebbe avere una voce, dire quello che pensa e ricevere un pubblico piú o
meno vasto. I vecchi istituzioni non possono più controllare quello che viene concepita la verità.
Che bella idea.

Purtroppo quello che abbiamo visto è stato piuttosto il contrario. La possibilità di costruirsi una vita
virtuale piena delle possibilità onnipresente ci ha fatto rimanere soli e ansiosi. Gli algoritmi dei
social influenzzano il nostro modo di pensare e alla fine ci fanno interagire sempre con le stesse
persone, aumentando la polarizzazione della società. Secondo la ricerca fatta nell’ università di Bath
(pubblicato il 6 Maggio 2022) prendersi una pausa dai social migliora il salute mentale mentre
l’utilizzo attivo dei social aumenta l’ansia. Tante altre statistiche recenti mostrano dei risultati
simili; sempre più massiccia presenza di smartphone e dei social abbia i ripercussioni duraturi sulla
società e sulla salute della gente.
Per capire meglio come i social media stiano modificando il nostro cervello dobbiamo fermarci un
attimo alla Neuroscienza. Dare una risposta abbastaza esautiva richiederebbe un capitolo a parte,
dunque mi limito a commentare brevemente il fenomeno. In primo luogo, la distrazione continua
cambia la struttura e il funzionamento del cervello. Particolarmente vulnerabili sono gli
adolescienti, perché la loro neuroplasticità è molto alta. La frammentazione dell’attenzione è
sempre un problema piú prensente non solo nelle scuole ma anche per gli adulti; infatti la difficoltà
di concentrazione è talmente comune che oggi si parla del ADT (attention deficit trait), un modello
di comportamento che assomiglia ADHD, ma deriva dal multitasking e dalla distrazione continua.
Comunque il cervello di un adolescente non sia ancora sviluppato abbastanza per essere in grado di
resistere al continuo gratificazione causato dai contenuti dei social media. A livello cerebrale, il
sistema di ricompensa rilascia dopamina, una neurotrasmettitore che si occupa di piacere, ogni volta
si ottiene un like o una notificazione. Questo può´causare una dipendenza grave dai social, un
fenomeno spinoso e sempre più visibile a ciascuno che lavori nella settore della formazione. La
natura dipendente dei social non è una coincidenza ma appunto un obiettivo fondamentale. Come
insegnante di psicologia, questo mi fa preoccupare.

In secondo luogo, passare tempo sui social non ci da sempre solo la soddisfazione. Come dice Mona
Moisala, Dottoressa di Psicologia, i social ci causi pure dolore. Quando una foto rimane senza i like
o si riceve un commento cattivo sulla bacheca di Facebook, vengono attivati le aree celebrali
coinvolte dell’elaborazione del dolore fisico. Detto questo, essere molestato sui social abbia i
ripercussioni gravi come nella vita reale, fuorché i social non lasci in pace la vittima nemmeno una
volta arrivata a casa.

Sicuramente non è tutto colpa dei social. Nonostante dei problemi, i social abbiano mantenuto il
promesso per quanto riguarda la liberazione della opinione. Per esempio salta agli occhi il ruolo
fondamentale dei social (Facebook, Youtube e Twitter) negli eventi della Primavera Araba, la
primavera rivoluzionaria iniziata nel Nord Africa fra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 (infatti è
stata chiamata pure rivoluzione Facebook, Facebook revolution). I social sono stati il canale sul
quale la scontentezza ha trovato terreno fertile fra la popolazione, unificando i cittadini contro la
repressione sulla libertá di espressione esercitata dai governi corrotti e autoritari. Putroppo la
rivoluzione ha avuto un futuro favorevole soltanto in Tunisia.

È d’altronde interessante osservare che anche i politici utilizzino lo stesso strumento; per loro i
social offrono un canale di superare i vecchi recensori, cioè la media tradizionale. Invece di
accontentarsi di quello che scrivono i giornalisti, un politico puo pubblicare un aggiornamento a
mezzanotte per dire quello che vuole. Un esempio estremo di come farsi creare una realtá
altrenativa e potente via Twitter è stato il caso di Donald Trump, ma questo fenomeno si è poi
notevolmete intensificato durante gli ultimi anni. Oggi per esempio La Cina spende un patrimonio
per spargere la propaganda del regime via influencer con milioni di interazioni. In Finlandia invece
la prima ministra Sanna Marin è diventata il primo politico finlandese considerato influencer, come
sequenza di un video in cui Marin balla ubriaca, tra gli altri, con la rockstar Alma. La Rete ha
scoppiato di video solidali, con donne che ballano e cantano ”siamo tutte Sanna Marin”. Visibilità,
non importa come acquisita, è il potere di oggi.

I vantaggi e svantaggi dei social media sono i fatti ancora difficili da valutare. Secondo alcuni ci
mettono in comunicazione con il mondo, stimolano la creativitá e danno il diritto di parola ai
repressi, mentre per altri sono solo strumenti dannosi. Sicuramente hanno un potere di creare sia
cose buone sia cose terribili. Penso che sia importante ricordarsi questo: emozioni, soprattutto
negativi, sono la benzina per gli algoritmi. E gli algoritmi dei social regolano il nostro modo di
vedere il mondo.

- Katarina Horelli

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