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Da sempre l’ uomo ha cercato di spingersi sempre più lontano nello sviluppo delle
tecnologie, una continua ricerca di soluzioni che rendessero la vita umana più
semplice, delegando sempre più attività faticose a macchinari, rendendo più facili i
contatti fra persone e facilitando la ricerca di informazioni; è evidente che le nuove
tecnologie abbiano modificato di molto la nostra vita e sicuramente continueranno a
farlo, ma si può dire che l’essere umano sia alle soglie di una mutazione riguardante
il sistema cervello-mente?
la velocità: infatti osserva, in una società in cui tutto scorre velocissimo, in cui
tutto viene consumato velocemente o si è veloci o non si è;
Tutti viviamo nello stesso posto, con le stesse opportunità derivanti dalle nuove
tecnologie, eppure c’è chi le sfrutta meglio.
Di fatto, oggi si può parlare di nativi digitali e di immigrati digitali. i termini (inventati
da Marc Prensky) stanno a indicare le due tipologie di persone che si approcciano ai
computer: il ragazzo/bambino che cresce utilizzandole e che quindi ne ha il pieno
controllo e che le da per scontate e l’ uomo più grande, che si approccia alle nuove
tecnologie, spesso con una punta di diffidenza. Alcune ricerche dimostrano che i
nativi digitali hanno un cervello diverso dagli immigrati digitali, infatti tendono ad
avere una memoria per un certo tipo di informazioni minore, ma in compenso
tendono ad avere una memoria più elastica, che facilmente elimina un
informazione per accoglierne un’ altra, questo cambiamento viene spiegato dal fatto
che i nativi digitali sono costantemente bombardati da informazioni spesso inutili
che il cervello elimina . D’altronde c’è sempre meno bisogno di sapere qualcosa,
tanto c’è Wikipedia che sa tutto…
Tornando alla competizione sui social, negli ultimi anni si è creata una fascia di
persone che semplicemente non accetta la competitività della società e si isola,
come facevano gli eremiti, ma nella propria cameretta. Sono gli hikkikomori,
solitamente ragazzi fra i sedici e i venticinque anni che rifiutano la società
chiudendosi in se stessi senza avere contatti con l’ esterno, spesso rifiutando anche
qualunque aiuto esterno.
In conclusione, si può dire che la mutazione stia già avvenendo, fa parte della natura
dell’ uomo evolversi. Ma con una vita così veloce, così piena di stimoli credo sia
importante cercare dei momenti per fermarsi a guardare e godersi un tramonto,
senza postarlo.
*società tecnoliquida: per società tecno liquida si intende quella società in cui l’uso
dei social network e delle nuove tecnologie digitali fa parte della vita quotidiana;
inoltre in questo tipo di società risulta molto importante essere apprezzati dalla
rete.