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LEZIONE 16

I SOCIAL NETWORK
16.0. I SOCIAL NETWORK.

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16.0.1. I SOCIAL NETWORK.
L'utilizzo di internet è sempre più diffuso nelle nostre vite, anche come strumento di comunicazione
interpersonale e di relazione e, negli ultimi tempi, l'utilizzo dei social network è un fenomeno sempre
più di vasta portata. La Psicologia non può e non deve soffermarsi solo sugli aspetti percettivi o
patologici della relazione e della comunicazione mediata dal computer, ma deve elaborare sempre nuovi
paradigmi teorici che possano servire ad indirizzare l'utente del web verso condotte sane ed un uso
responsabile e consapevole delle nuove tecnologie.

16.0.2. INTERNET ADDICTION DISORDER.


Chiacchieriamo in chat, mandiamo e-mail, scambiamo e condividiamo file, conosciamo persone che non
abbiamo mai visto, parliamo con amici di cui non abbiamo mai sentito la voce, avviamo e gestiamo
rapporti di lavoro on line; non tutti e non ovunque (esiste infatti un nucleo consistente di persone che
si dice disinteressato o contrario ad internet, ed inoltre in alcune parti del mondo è ancora impossibile
o difficoltoso accedere alle risorse idriche, figurarsi a quelle telematiche) ma, in ogni caso, la rapidissima
espansione di internet è una realtà lampante agli occhi di tutti ed ancor più lampante è il ruolo di mezzo
di comunicazione interpersonale che la rete ha acquisito.
Nell'ultimo decennio, per gli esperti della relazione di cura e d'aiuto, parlare di internet è molto spesso
coinciso col parlare di Internet Addiction Disorder; siamo tuttavia al punto in cui è innegabile che
internet faccia parte del quotidiano e della normalità, non solo della patologia. Negare l'esistenza di una
patologia legata all'utilizzo di Internet sarebbe scorretto; tuttavia altrettanto scorretto, fuori luogo e
potenzialmente pericoloso sarebbe negare la dimensione di normalità e potenzialità di internet.
Miliardi, infatti, sono oggi le persone che intessono relazioni sociali attraverso la mediazione di
computer, software e siti web, un mondo parallelo e del tutto reale, un mondo immenso e talvolta
dispersivo, nel quale buona parte di noi si ritaglia uno spazio tutto suo fatto di amici, colleghi, passioni,
opinioni. Internet è presa d'assalto anche e soprattutto, ma non solo, dagli adolescenti, per i quali ancor
più che per gli adulti le relazioni personali on line diventano, sempre più, parte integrante del
quotidiano. Si tratta di rapporti che non riguardano necessariamente la sfera sentimentale o sessuale:
sono spesso amicizie, condivisioni di hobby ed interessi. Ormai circondati da "Information
Technologies" (Rapaport, 1991) collaudiamo sempre nuovi "artefatti tecnologici" (Mantovani, 1995),
oggetti computazionali della "Terza ondata" ( Toffler,1984), interfacce dove incontriamo tutto ciò che
fluisce fino a noi partendo da un terminale remoto (Card, Moran, Newell, 1983). Sembriamo "navigare"
sulla rotta di un'intelligenza "collettiva" (Levy, 1994) verso una dimensione di «netizen» (= cittadini di
un mondo connettivo, De Kerckove, 1997).
Varie ricerche di questi ultimi anni (da poco è stata ad esempio resa nota quella della Hitwise,
importante agenzia di monitoraggio del web) indicano che è sceso il consumo di pornografia in rete e
sembra ormai abituale un altro approccio "alla rete". C'è da dire che gli usi e costumi della popolazione
del web sono in costante e perpetua evoluzione; se fino a circa un anno fa a spopolare era l'utilizzo di
siti di dating on line (= appuntamenti e incontri), gli ultimi dati ci indicano una netta preferenza per i
social network. Anche la ricerca (es. Barbuto, Di Nardo, in Giusti, Di Nardo, 2008) supporta questi dati:
buona parte del loro campione ha mostrato una netta preferenza per i siti che permettono attività di
networking ad ampio raggio (scambio e condivisione file, chat, blogging, ecc.) e ne riconosce un'utilità
maggiore rispetto ad altri tipi di siti specializzati solo, ad esempio, in dating on line. C'è da dire che la
rete, sicuramente, resta il territorio prediletto più dall'informazione e dal marketing che dalla psicologia
che, sebbene sia su più fronti interessata ad internet (cyberpsicologia, psicologia della percezione,
psicologia clinica, psicopatologia, ecc.) e stia anche sondando le possibilità derivanti dalla consulenza on
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line e dall'e-learning, resta "in coda" rispetto alle principali agenzie di marketing e di informazione o
alle grandi case produttrici di software che sempre più commissionano ricerche su questo vasto pianeta
virtuale. Ovviamente lo spettro "profitto e commercio" incombe sempre e comunque sul web e, in tal
senso, in accordo con Landi (2007), c’è da dire che non c'è nulla di male nel commercio ma la rivoluzione
non ha nulla a che fare col commercio; non ci sarà mai nessuna rivoluzione del pensiero, come qualcuno
vorrebbe far credere, veicolata dalle cifre astronomiche di quelli che si connettono e si esprimono su
internet.
Internet promuove, prevalentemente, l'idea di una democrazia intesa come uguaglianza consumistica,
come diritto di tutti all'accesso di certi beni e l'economia e la politica si appropriano della rete
conformandosi obbligatoriamente al suo linguaggio e forse producendo, più che autentica democrazia,
forme molto spesso subdole e poco trasparenti di persuasione.

Al di là delle diverse opinioni, motivazioni e modalità di utilizzo del web, su di un fattore sembra
comunque esserci un accordo in tutti i settori di ricerca: internet, nel bene e nel male, sempre più (e in
questo periodo soprattutto attraverso i social network) si sta affermando come un terreno fertile per lo
sviluppo di nuove dinamiche di relazione che vanno oltre qualsiasi barriera territoriale, sociale e
culturale. Il fenomeno delle reti sociali o social network è nato negli Stati Uniti, sviluppandosi poi nel
resto del mondo inizialmente attorno a tre grandi filoni tematici: l'ambito professionale, quello
dell'amicizia e quello delle relazioni private. Una recente ricerca qualitativa a livello internazionale ed
una ricerca quantitativa a livello europeo (per comprendere i comportamenti delle persone che
utilizzano i siti di social networking) commissionata da Microsoft Digital Advertising Solutions ha
evidenziato che i frequentatori di social network hanno fiducia nella loro comunità e nel gruppo sociale
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di riferimento; inoltre, la possibilità di pubblicizzare le proprie attività e quella di trarre profitto
offrendo il proprio spazio virtuale a contenuti sponsorizzati, sono due grandi attrattori per i
frequentatori di social network. Sempre la stessa ricerca evidenzia che esistono differenze tra diverse
culture; una, fra tante emerse, è che italiani e spagnoli sembrano più orientati al voyeurismo (visitare il
profilo altrui), tedeschi e britannici, in misura diversa, appaiono più orientati al compito e al mero
scambio di dati e informazioni. In generale, dalla suddette ricerche e da altre simili, emergono differenti
motivazioni alla base della scelta di utilizzare i social network; queste motivazioni hanno a che fare con
il primordiale principio e bisogno umano di esprimere se stessi, con il desiderio di essere parte di una
comunità e con la necessità di estendere la rete delle amicizie e di trarre anche un profitto, più o meno
grande, da tutto questo.

16.0.3. NOTA SULLA CYBERPSICOLOGIA.


L'insieme dei dati rilevati sulla rete sembra dare indicazione agli esperti della salute che è necessario
affinare gli strumenti per studiare, approfondire e "leggere" in maniera adeguata il fenomeno dei social
network e, più in generale, delle relazioni mediate dal computer.
In genere si ritiene che la Psicologia Dinamica, la Psicologia di Comunità, la Cyberpsicologia e la Social
Network Analysis (SNA) (ovvero analisi dei reticoli sociali, recente metodologia di analisi delle relazioni
sociali sviluppatasi a partire dai contributi di Jacob Levi Moreno, il fondatore della Sociometria) sono gli
strumenti più adatti al raggiungimento di questo obiettivo.
Sicuramente la sfida principale, che riguarda tutte le discipline ed anche la Psicologia, è quella legata alla
velocità con cui si modifica il mondo virtuale e alla relativa necessità di rielaborare di continuo i modelli
concettuali e gli strumenti di ricerca. La Psicologia dovrà mantenere il proprio focus di attenzione sulle
forme emergenti di e-cognition, che influenzano profondamente il nostro modo di percepire, di
comunicare, apprendere, pensare e relazionarci.

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16.1. ESERCITAZIONE.

16.1. ESERCITAZIONE.

1) Cosa sono i servizi di "Dating Online"?


2) Qual è la situazione della dipendenza dai social network e da internet in generale in Europa rispetto
a quella negli USA?

16.2. ESERCITAZIONE.
16.2. ESERCITAZIONE.

1) I social network: quale impatto hanno avuto sulle grandi masse?


2) Fornire una descrizione accurata dell'Internet Addiction Disorder: IAD.

16.3. ESERCITAZIONE.

16.3. ESERCITAZIONE.

1) Qual è la sfida principale della Psicologia circa lo studio del mondo virtuale?
2) Perché i social network sono considerati terreno fertile per lo sviluppo di nuove dinamiche di
relazione?

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