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Nuovi dati e

nuovi metodi
per l’analisi
SOCIOLOGIA della
comunicazione
DIGITALE a.a. 2022-23
Prof.ssa
Gabriella
Punziano
A CURA DI FRANCESCO MARRAZZO
LE ORIGINI

 Per una proto-definizione di «sociologia digitale» (Wynn, 2009;


Neal, 2010; Orton-Johnson e Prior 2013)
▪ Ampia varietà di temi: la sociologia alla sfida della digitalizzazione.
▪ Ruolo svolto dalle differenze di genere e dalle diseguaglianze sociali
nella pratiche d’uso delle tecnologie digitali e impatto di queste ultime
su istruzione, salute, finanza e giornalismo.

 La definizione di Deborah Lupton (2015): oltre la sociologia dei


media digitali un nuovo modo di concepire e praticare la
sociologia che prende sul serio ciò che i media e più in generale i
dispositivi digitali «fanno» al mondo che la sociologia studia,
cioè al mondo sociale, e alla stessa sociologia in quanto
disciplina scientifica.

 La sociologia digitale come altro modo di concepire e praticare la


disciplina sociologica.
INTRODUZIONE ALLA
SOCIOLOGIA DIGITALE
 Vita digitale e tecnologie ubique e pervasive: osservare le
interazioni con le tecnologie digitali non è utile soltanto a
comprendere la natura dell’esperienza, ma ci dice anche molto
sulla società.
 Abbondanza di dati digitali veicolati dalle piattaforme online e
crisi del primato della sociologia nello studio della vita e
nell’accesso ai dati sociali: verso la crisi della sociologia
empirica?
▪ Come fanno i sociologi a a gestire questa mole di dati digitali e la
complessità delle tecnologie che li generano?
▪ Qual è il ruolo dei sociologi come studiosi del sociale in un’epoca in cui
anche altre figure professionali possono accedere facilmente a grandi
dataset e analizzarli?
 Il primo obiettivo è studiare le tecnologie digitali focalizzandosi
su aspetti che sono sempre stati fondamentali per i sociologi: il
sè, l’identità, la corporeità, i rapporti di potere e le
diseguaglianze sociali, le reti, le strutture, le istituzioni e le
teorie sociali.
INTRODUZIONE ALLA
SOCIOLOGIA DIGITALE:
LE PAROLE CHIAVE
Tecnologie digitali: sono il software e l’hardware che operano insieme
usando il codice digitale e le infrastrutture che li supportano. Es. sistemi
operativi, browser, piattaforme digitali, applicazioni.

Dati digitali: tutti gli oggetti codificati che sono archiviati e veicolati
usando i media digitali (anche testi, audio, video, ecc.).

Algoritmo: sequenza di codice informatico che dice a un computer come


procedere attraverso una serie di istruzioni per arrivare a un risultato
finale.

Gli algoritmi facilitano l’acquisizione dei dati attraverso tecnologie


digitali, selezionano e danno senso a questi dati e consentono di
prevedere e orientare il comportamento degli utenti. Nella nostra
esperienza quotidiana di utenti, ci troviamo di fronte ad algoritmi di
indicizzazione e presentazione di contenuti (motori di ricerca), algoritmi
di news feed (social network), sistemi di raccomandazione (piattaforme
di e-commerce).
UNA RICOGNIZIONE DELLA
SOCIOLOGIA DIGITALE/1
 Sociologia digitale: unione tra interesse verso le tecnologie
digitali e riflessività intesa come caratteristica della ricerca
sociologica.
 La sociologia digitale non si occupa soltanto di teorizzare e
studiare i modi in cui le persone usano le tecnologie digitali, o
dei dati digitali che questi usi generano, ma ha implicazioni più
ampie che sollevano domande sulla pratica e sulle ricerche
sociologiche, occupandosi anche di studiare come gli stessi
sociologi usano i social media e altri media digitali per il loro
lavoro sociologia digitale intesa come approccio teorico e
metodologico che include la tendenza alla riflessività.
 Sociologia digitale e interdisciplinarietà.
UNA RICOGNIZIONE DELLA
SOCIOLOGIA DIGITALE/2
Quattro aspetti che riassumono le caratteristiche della sociologia
digitale:

 Usi professionali del digitale: adozione di strumenti digitali per


la pratica sociologica;
 Analisi degli usi del digitale: uso delle tecnologie digitali e dei
media digitali nella configurazione della soggettività e delle
relazioni sociali e nel mantenimento delle istituzioni e delle
strutture sociali;
 Analisi dei dati digitali: impiego dei dati digitali per la ricerca
quantitativa e qualitativa.
 Sociologia digitale critica: riflessione sui modi in cui le
tecnologie digitali informano la teoria sociologica e culturale.
TEORIZZARE LA SOCIETÀ DIGITALE/1

L’economia globale dell’informazione e le nuove forme di potere

 Età dell’informazione: potere multidimensionale ed economia della


conoscenza (Castells).
 Le tecnologie digitali hanno mutato le modalità di produzione e
distribuzione del valore e il concetto stesso di merce.
 Dal capitalismo della conoscenza all’economia dell’informazione.
 Ogni atto comunicativo che ha luogo attraverso i media digitali
diventa un’entità dotata di valore nel momento in cui si trasforma in
un insieme di dati digitali aggregabili in giganteschi dataset.
 I «nuovi» media interattivi e mobili che costituiscono le
piattaforme e i dispositivi del web 2.0 sono dispersi e multimodali,
una rete di nodi che incorpora il prosumismo ma anche una continua
sorveglianza e raccolta di informazione sugli utenti.
TEORIZZARE LA SOCIETÀ DIGITALE/2
Tecnologie e dati digitali come oggetti socio -materiali
I dati digitali non sono immateriali ma non sono neppure micro-componenti di
un’entità materiale più grande: approccio socio-materiale dei STS (Science
and Technology Studies) dominati negli ultimi anni dalla Actor-Network
Theory (Bruno Latour). L’ANT si occupa soprattutto della materialità e
dell’eterogeneità della natura dell’esperienza e della soggettività umane,
sottolineando il ruolo e la capacità di agire degli attori non umani nella
costituzione degli attori umani.
Gli oggetti composti di dati digitali aggregati dalle nuove tecnologie sono
tutti assemblaggi in cui si mescolano interazioni complesse di tipo economico,
tecnologico, sociale e culturale. Rappresentare i fenomeni digitali come
oggetti serve a rendersi conto della loro esistenza, dei loro effetti e del loro
potere.
I dati digitali come oggetti socio-materiali: presentano componenti materiali
in quanto risultato di decisioni complesse e idee innovative e sono prodotto del
lavoro dei prosumer che li creano.
Gli algoritmi hanno un ruolo importante nella creazione degli oggetti composti
di dati digitali. Senza che gli utenti delle tecnologie digitali lo sappiano, gli
algoritmi li misurano e li classificano, decidendo quali scelte proporre loro.
Gli oggetti digitali se aggregati da un gran numero di fonti diverse,
costituiscono assemblaggi metrici o di sorveglianza : carattere generativo e
potere produttivo degli algoritmi.
TEORIZZARE LA SOCIETÀ DIGITALE/3

Il prosumismo, il neoliberismo e il soggetto in rete

 Prosumerismo e vitalità digitale: le informazioni e i dati hanno


acquisito valore in sé. Le pratiche prosumistiche sono un contributo
determinante a questa economia, perché forniscono continuamente
flussi di informazioni sui gusti, le abitudini e le opinioni di chi fa
uso delle tecnologie digitali (e relativo utilizzo per scopi di
marketing e pubblicità targettizzata).
 Neoliberismo conferma molte teorie sociologiche sulle tecnologie
digitali, tra cui quelle riguardanti i modi in cui le funzioni di
sorveglianza e monitoraggio consentite da queste tecnologie
possono essere usate per promuovere l’iniziativa privata o
comportamenti competitivi a discapito degli interventi e della
regolamentazione statali.
 Spreadable media (Jenkins, Ford & Green) e capitalismo della
comunicazione.
 Ambivalenza delle piattaforme di social media: luoghi della
partecipazione democratica vs luoghi di profitto e limitazione della
libertà.
TEORIZZARE LA SOCIETÀ DIGITALE/4

L’importanza dell’archivio

 La rete è un archivio vivente: produce, immagazzina, distribuisce e


trasmette dati. Gli archivi online sono diventati così complessi e
autoreferenziali che c’è bisogno di archivi degli archivi in rete.
 Gli archivi digitali rendono cercabili e distribuibili i dati digitali,
entrambi essenziali per il loro valore manifesto. Dato che l’attuale
economia globale dell’informazione dipende da questi processi, emerge
una serie di interrogativi legati alla politica della conoscenza contenuta
in questi archivi:
▪ proprietà e controllo dei dati;
▪ rischi per privacy e identità dei soggetti.
 Quattro componenti base degli archivi digitali: profili, collegamenti e
incroci tra dati, metadati (tagging), gioco (dimensione ludica).
 Quattro tipi di archivi di dati della cultura popolare: transazioni
(Amazon, Spotify, iTunes); quotidiano (Facebook, Instagram, Twitter);
opinioni e commenti (blog e siti di valutazioni es. TripAdvisor);
crowdsourcing (Wikipedia, Kickstarter, ecc.).
 Esistono infine anche archivi digitali istituzionali: demografici,
educativi, museali, universitari, ecc.
TEORIZZARE LA SOCIETÀ DIGITALE/5

La vigilanza digitale

 Le tecnologie digitali e della sorveglianza mediano ormai


massicciamente il campo del sociale, con le nuove tecnologie che
ampliano la visibilità nello spazio pubblico e le opportunità di
monitorare e tenere traccia delle azioni di ciascuno. L’azione del
guardare quotidianamente, spesso attraverso le tecnologie digitali,
si è ormai normalizzata come pratica di vita, contribuendo al
complesso della configurazione dell’identità e della corporeità.
 Il monitoraggio e la raccolta dati sugli utenti delle tecnologie
digitali è ormai una dimensione centrale dell’economia
dell’informazione digitale.
 Le tecnologie digitali per la sorveglianza differiscono dalle forme
di controllo precedenti per la loro pervasività e per la quantità di
dati che sono in grado di raccogliere e conservare, per la loro
potenziale durata e per le implicazioni in materia di privacy.
 Dataveillance (vigilanza ad ampio spettro grazie a tecnologie
digitali e usi di dati): big data, algoritmi e analisi predittiva.
RIPENSARE LA RICERCA
NELL’ERA DIGITALE/1
I metodi digitali per la ricerca sociale

 Utilizzo dei dispositivi e delle piattaforme digitali per la


produzione e la registrazione dei dati.
 Utilizzo dei dati digitali non generati dal ricercatore sociale, ma
dalle attività degli utenti: «oggetti composti di dati digitali»
(Rogers, 2013).
 I metodi della ricerca sociale iniziano ad essere ripensati come
oggetti sociali dispositivi metodologici: relazione tra metodi ed
oggetti, sono collegati e si costituiscono reciprocamente.
 I sociologi quando fanno ricerca entrano a far parte di un
assemblaggio, che comprende componenti umane, dispositivi
metodologici e dati, e che diventa esso stesso oggetto di ricerca.
 Oggetto digitale: oggetto mediale con un livello semantico; oggetto
in rete; oggetto «fatico», che stabilisce precise forme di presenza e
relazione tra gli utenti.
 Ricerca sociologica e «luogo etnografico»: il caso dell’etno-mining.
RIPENSARE LA RICERCA
NELL’ERA DIGITALE/2
L’uso degli oggetti composti di dati (originariamente) digitali/1

 Nell’ambito del progetto Digital Methods Initiative nascono software


atti a facilitare un approccio di studio, che, al contrario delle
ricerche basate su tradizionali metodi empirici come interviste,
esperimenti e osservazioni, si basa sulla raccolta di informazioni
sugli utenti dai loro profili sui social network senza la loro
partecipazione attiva (Rieder, 2013), attraverso funzionalità di web
scraping e visualizzazione dei dati (metodi di raccolta dati non
intrusivi).
 I metodi di ricerca che utilizzano software per catturare, produrre o
ripristinare i dati digitali al fine di indagare diversi aspetti di
Internet rientrano infatti tra i cosiddetti “metodi digitali” (Rogers,
2013).
RIPENSARE LA RICERCA
NELL’ERA DIGITALE/3
L’uso degli oggetti composti di dati (originariamente) digitali/2

 Rispetto ai metodi tradizionali, i metodi digitali hanno numerosi


vantaggi legati non solo a costi, velocità, esaustività, capacità di
dettaglio, ma anche alla capacità di contestualizzazione fornita dalla
stretta associazione tra i dati e le proprietà delle tecnologie,
piattaforme, strumenti, siti web, ecc. connessi (Rieder et al., 2015).
 Il web scraping è sia un processo automatico che dipende dal
software usato, sia un processo sociale che dipende dalle scelte di chi
si occupa di programmazione, dalla condivisione dei dati generati e
della discussione fra chi usa strumenti diversi e anche dalla scelta di
quelli più funzionali. I sociologi possono dunque servirsi di questi
strumenti, e insieme anche studiare che tipo di epistemologia del web
essi veicolano nel momento in cui danno forma al contenuto, ai tipi e
alle categorie del sapere che rendono accessibili.
RIPENSARE LA RICERCA
NELL’ERA DIGITALE/4
Le problematiche di accesso ai dati/1
 Per molti anni la ricerca digitale nel campo delle scienze sociali si è
basata sulla raccolta e sull’analisi di dati semi-strutturati e non
strutturati da piattaforme raccolti tramite l’interrogazione delle API
(Application Programming Interface) secondo un approccio basato
sull’estrazione di record di dati resi disponibili dalle piattaforme
attraverso le loro interfacce di programmazione. La raccolta libera e
gratuita dei dati è stata resa relativamente semplice grazie alla
collaborazione tra ricercatori e sviluppatori, consapevoli delle
potenzialità offerte da questa tecnologia per la conoscenza dei fenomeni
sociali trasposti in rete. Sono nati, così, numerosi strumenti come
ElFriendo, Netvizz e T-CAT soprattutto dal lavoro proficuo della Digital
Methods Initiative. Questi tool hanno permesso ai ricercatori di
raccogliere dati direttamente dalle piattaforme, archiviarli e
visualizzarli sotto forma di file .csv o .json.
 Lo scandalo Cambridge Analytica e una serie di restrizioni
precedentemente avviate per proteggere la privacy degli utenti hanno
portato, nel 2019, alla chiusura delle API. Il libero accesso ai dati della
piattaforma è oggi regolato esclusivamente dalle società proprietarie e il
mondo accademico, in particolar modo nel campo delle scienze sociali,
ha certamente sofferto questa chiusura.
RIPENSARE LA RICERCA
NELL’ERA DIGITALE/5
Le problematiche di accesso ai dati/2
 Per ovv iare a q uesto sen tito p ro b le ma, le p iattafo r me h anno avv iato i mp o rtan t i
prog ra mmi e p artn ersh ip con il mo nd o accad e mico . In p artico lare, Facebook,
sposando un nuovo mo d ello d i co llab orazio ne tra indu stria e mo ndo
accad e mico , ch e p rev ed e p recise reg o le relativ e al f inan ziamen to d ei p rog etti,
all’accesso ai dati p rop rietari e ai d iv ersi ru o li d ei v ari stakeho ld ers (Kin g,
Persily 2018 ), h a avviato n el 20 18 un a p artn ersh ip con Social Science One
relativ a a p rogetti d i ricerca su l ruo lo d ei social med ia nel siste ma
demo cratico .
 Tra il 2020 e il 2021 , sop rattu tto a causa d ella se mp re magg io re rich iesta d i
dati relativ i ad ev en ti g lo bali (e merg en za san itaria COVID -19 ; elezion i
presidenziali USA), le p iattafo r me h anno avv iato nu me r ose partnership co n
gruppi di accademici e ricercato ri e singole iniziativ e di ricerca .
 Facebo ok h a ino ltre messo a d ispo sizion e della co mun ità accade mica
Cro wd tang le , un too l p ri ma riserv ato a g io rn alisti e fa ct -ch eckers , ch e tien e
traccia esclu siva men te d ei conten u ti pubb lici ch e è po ssib ile in terrog are in
base a paro le chiav e, metrich e o tag d i cu i è possib ile an alizzare l’in terazione
(like , sha re , ecc.), senza p erò av er accesso alle inf o r mazioni sugli utenti ch e
hanno prodotto quel tipo di interazion e .
 In og n i caso, la te matica d ell’acceso ai d ati ri man e un a question e fond ativ a
nella promo zion e dei rapporti tra piattafo rm e online e ricercato ri .
I LIMITI DELL’ANALISI
DEI DATI DIGITALI
 Tre categorie di attori: (i) chi produce i dati; (ii) le persone o le
organizzazioni che possiedono i mezzi per archiviare questi dati;
(iii) individui o organizzazioni in grado di accedere ai dati di
questi archivi per analizzarli.
 Problematiche aperte:
▪ la rappresentatività dei dati disponibili per l’analisi;
▪ l’enorme quantità di dati digitali a disposizione dei ricercatori;
▪ problemi tecnici legati alla capacità di archiviazione dei dati e alla
validità e all’affidabilità di strumenti di analisi dei dati digitali;
▪ risvolti etici (dati pubblici o privati?) e di tutela della riservatezza;
▪ natura contingente e manipolabile dei dati digitali, e relativi scopi ed
effetti politici.
 Verso la riflessività critica.

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