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COOKIES, LA SORVEGLIANZA-PROFILAZIONE, E LE SFIDE MORALI

Marcellinus Vitus DWIPUTRA - 2 3 9 6 3

In che epoca stiamo vivendo adesso? È una domanda molto ragionevole considerando la
velocità dei cambiamenti nei vari dimensioni della nostra vita. Si trova l’integrazione così forte tra
l’uomo con la tecnologia. La tecnologia, soprattutto l’internet, diventa una necessità. Il suo utilizzo
diventa molto ampio. Uno dei quali è il suo utilizzo nell’attività economica. Concretamente è l’uso
dei cookies che risulta avere nei fondi lo spirito del capitalismo. Questo lavoro vuole offrire una
analizza morale dei cookies e il suo uso nell’attività economica. Partiamo a descrivere la nostra
situazione di oggi a mostrare l’integralità della nostra vita con la tecnologia. Poi, entriamo all’analisi
dei cookies e il loro uso e l’effetto nell’attività economica come lo sforzo della sorveglianza-
profilazione. La fermata seguente è l’analisi morale dei quattro punti problematici di cookies e l’uso
nelle attività economiche.

1. DIPINGENDO LA NOSTRA SITUAZIONE


Nel 22 aprile 2021, BBC sul loro canale di Youtube ha caricato un episodio del loro
programma Dragon’s Den1. Il titolo di questo episodio è Monetising personal digital data sparks
interest in the Den. Una cosa che cattura la mia attenzione è la precisione di un partecipante ad
illustrare un problema inevitabile dell’uso dell’internet e come trarre il profitto dal problema – sia
per l’user e sia per l’impresa. Il problema illustrato è la presenza dei cookies in ogni sito internet.
Semplicemente, i cookies sono uno strumento per identificare l’user e la sua attività in un sito che
viene memorizzato. Il partecipante di Dragon’s Den riuscì ad attirare l’attenzione dei dragons e
ottenere una somma del capitale per lo sviluppo del suo business.
Il film documentario Netflix, The Social Dilemma, di Jeff Orlowski nel 2020 ha anche attirato
molto la mia attenzione. In 94 minuti il film vuole illustrare il ruolo dei social media nella nostra
vita di oggi ed anche la loro ambiguità applicata. Almeno si può individuare due dilemmi illustrati,
cioè (1) le delicate implicazioni etico-sociali dell’impiego della tecnologia e della sovrapproduzione
di disinformazione ed anche (2) una meta-riflessione sui social media e sul modo in cui mettono in
atto una ‘manipolazione’ dell’individuo con lo scopo di generare profitti2.

1
Dragon’s Den è un programma in cui i partecipanti presentano la proposta dell’investimento ai dragons, che sono
venture capitalist. Alla fine dell’intervista i dragons forniscono una valutazione e una decisione sulla proposta di
investimento presentata. Cfr: BRITISH BROADCASTING CORPORATION, «Monetising personal digital data sparks interest
in the Den» in youtube.com (22 aprile 2021) https://www.youtube.com/watch?v=8usz6i07qYs (consultato il 17 gennaio
2022).
2
Cfr. A. PISANO, «The Social Dilemma: il grossolano documentario Netflix sui social network» in anonimacinefili.it
(28 settembre 2020) http://www.anonimacinefili.it/2020/09/28/the-social-dilemma-spiegazione-significato-facebook/
(consultato il 17 gennaio 2022).
1
I due esempi illustrati hanno attirato la mia attenzione per riflettere sulla situazione attuale
di oggi. La domanda fondamentale è in quale epoca viviamo? Stiamo vivendo in un’epoca in cui gli
sviluppi tecnologici “sono stati, sono, e saranno” sempre più integranti nelle nostre vite, anche
nell’ambiente più private. Possiamo elencare dalla le machine industriali sofisticate, l’auto elettrica
come Tesla, lo smartphone, l’avanzato dell’internet, fino gli strumenti tecnologici per la casa come
Amazon Alexa, Google Home, ecc. Tutti questi mostrano come abbiamo così integrato le nostre vite
con la tecnologia. E possibilmente la difficoltà di immaginare come possiamo sopravvivere senza
queste tecnologie.

1.1. Society 5.0


Indagando lo sviluppo tecnologia informatico, potrei dire che in un lato l’umanità sentono e
godano tanto l’aiuto che rende la nostra vita più facile e confortevole. Per esempio, possiamo
accendere la luce nella casa senza stare dentro, basta dal controllo sull’app in smartphone. Ma
dall’altro lato, l’umanità sconfitta dal suo progresso in cui si confronta con la loro abilità e capacità
di saper gestire da solo le complessità sociotecniche che genera3.
Sociologicamente, stiamo entrando a nuova epoca. Tracciando la storia dell’umanità,
Mayumi Fukuyama illustra che stiamo entrando al quinto sviluppo della società, cioè Society 5.0.
Così lei spiega nel suo articolo Society 5.0: Aiming for a New Human-Centered Society:

[…] Society 1.0 is defined as groups of people hunting and gathering in harmonious
coexistence with nature; Society 2.0 formed groups based on agricultural cultivation,
increasing organization and nation-building; Society 3.0 is a society that promotes
industrialization through industrial revolution, making mass production possible; and Society
4.0 is an information society that realizes increased added-value by connecting intangible
assets as information networks. In this evolution, Society 5.0 is an information society built
upon Society 4.0, aiming for a prosperous human-centered society4.

Society 5.0 vede e usa tutto ciò che è stato preparato dalla Society 4.0 ed integrarlo nella
dimensione della vita quotidiana. Anche Society 5.0 realizza la mancanza della Society 4.0, cioè
allontanamento dell’uomo dallo sviluppo tecnologico informatico. In Society 5.0 gli esseri umani, il
robot, e l’intelligenza artificiale, diciamo, sono integrati e vivono insieme. Relazione ed
integrazione tra di loro diventa un cyber-physical-social system (CPSS) nello spazio cyber-fisico5.
Society 5.0 ha un fine ultimo, cioè la prospera società incentrata sull’uomo. Il progresso tecnologico
informatico deve essere diretto in modo che la vita umana sia più significativa e confortevole.

3
Cfr. P. BENANTI, The Cyborg: Corpo e corporeità nell’epoca del post-umano, Cittadella Editrice, Assisi 2012, 84.
4
La Society 5.0 è un’idea lanciata dal governo giapponese per costruire Super Smart cyber-physical society che sia più
centratata sull’uomo. Cfr. M. FUKUYAMA, «Society 5.0: Aiming for a New Human-Centered Society. Japan’s Science
and Technology Policies for Addressing Global Social Challenges», in Japan SPOTLIGHT July/August (2018), 47-48.
5
Cfr. M.E. GLADDEN, «Who will be the Members of Society 5.0? Towards an Anthropology of Technologically
Posthuman Future Societies» in Social Sciences 8 (2019, 148) 5: 4, https://doi.org/10.3390/socsci8050148.
2
Questo sviluppo tecnologico è un segno per dire che la nostra epoca è un’epoca già nuova
nel rispetto dell’epoca precedente, cioè l’epoca del postumano. Per dire questo, ci sono due modi
complementari in cui le nostre società d’oggi stanno già diventando tecnologicamente post
umanizzate6. Primo, gli esseri umani stanno diventano sempre più integrati con dispositivi e sistemi
artificiali (più “simili a computer”). Secondo, i computer stanno sviluppando una maggiore
intelligenza e maggiori capacità sociali, emotive, di apprendimento ed evolutive (più “simili a quelle
umane”). Questi modi di complementari ci portano all’incertezza e al dubbio di quest’epoca.

1.2. Postumano
L’epoca in cui godiamo lo sviluppo tecnologico insieme con il suo dubbio, soprattutto nel
rispondere la domanda della riflessione sull’uomo è l’epoca di postumano. Ma, che cos’è il
postumano? Il termine “postumano” può essere capitato in 3 sensi7. Primo, la fine di un periodo di
sviluppo sociale, umanesimo, in questo senso significa “dopo l’umanesimo”. L’esempio più
notevole è illustrazione di Mayumi Fukuyama su Society 5.0 come la continuazione di Society 4.0.
Secondo, il fatto che adesso sta facendo una profonda trasformazione di ciò che costituisce un essere
umano nella nostra visione tradizionale. In conseguenza non possiamo più pensare di essere umani
nello stesso modo in cui eravamo abituati. Terzo, la convergenza generale tra biologia e tecnologia
al punto che non si può distinguere tra di loro. In questo senso significa “post-biologico”.
Questi sensi ci provoca a riflettere sull’uomo, soprattutto sulla capacità dell’uomo davanti
in questo progresso. La tecnologia ha tremato l’idea della natura dell’uomo. La tecnologia rende
evidente come l’essere umano sia un essere malleabile e capace di essere modificato a piacimento8.
Waters Brent prova a spiegare la condizione di postumano soprattutto nella relazione tra l’uomo e
la tecnologia. Spiega Brent, «[…] per utilizzare appieno il potere delle tecnologie attualmente
sviluppate e immaginate, gli umani devono sforzarsi di trasformarsi in postumani»9. In altra parola,
la trasformazione sé stesso è un imperativo per tutti uomini.
Le tecnologie moderne sviluppate possono essere viste come gli sforzi degli uomini di
dominare la natura ed anche la natura umana. Cercano di poter migliorare ed avere il comfort e la
qualità della vita quotidiana. Queste tecnologie offrono la possibilità e la speranza di attribuire una
tecnocultura postmoderna emergente. Ci sono 2 ragioni del fondo10. Prima, le tecnologie moderne
erano guidate da un obiettivo migliorativo (ameliorativo) che trasformativo. L’obiettivo è di

6
La traduzione è mia. Cfr. GLADDEN, «Who will be the Members of Society 5.0? », 16.
7
Gli esempi menzionati sono da me. Cfr. R. PEPPEREL, The Posthuman Condition. Consciousness beyond the brain,
Intellect Books, Oregon (OR) 19951, 19972, 20033, iv.
8
Cfr. BENANTI, The Cyborg: Corpo e corporeità nell’epoca del post-umano, 87.
9
La Traduzione è mia. Cfr. B. WATERS, From Human to Posthuman. Christian Theology and Technology in a
Postmodern World, Ashgate, Burlington (VT), 2006, ix.
10
Cfr. Ibid., pp. 47-48.
3
promuovere la prosperità degli uomini (human welfare), ma l’intento non è quello di trasformare né
la natura né la natura umana. Seconda, la trasformazione della natura e della natura umana viene
fatta in accordo con gli obiettivi e i desideri umani. L’umanità diventa il centro e l’orientamento
della trasformazione. Quindi si può fare e forse giustificare tante cose per arrivare gli obbiettivi
desiderati.

1.3. Internet: la realtà digitalizzata


I due situazioni menzionati, Society 5.0 e Postumano, offrono una visione sulla nostra realtà
quotidiana. La nostra vita è così vicina ed integrata. Dalla mattina fino alla sera, dalle cose pubbliche
fino alle cose molto private tutti gli aspetti della nostra vita si intersecano con la tecnologia. Internet
è una forma della tecnologia moderna e postumana che sentiamo di più. Internet diventa essenziale,
soprattutto di collegare tra una tecnologia ad altra. Alla causa dell’internet possiamo dire che
abbiamo una smart tecnologia. Lo smartphone diventa solo un “telefono classico” se non si trova
connessione l’internet dintorno. Una smart casa ha bisogno dell’internet come un elemento
importante, ecc.
Con la presenza dell’internet il nostro mondo viene digitalizzato. Kernighan menziona
quattro (4) idee fondamentali che si trovano il nostro mondo digitalizzato11. Prima, la
rappresentazione digitale universale dell’informazione. Tutte le cose, come le musiche, i documenti,
le riviste, ecc., sono stati sostituiti e riservati da un unico meccanismo di archiviazione uniforme.
Seconda, il processore digitale universale. Tutte le informazioni digitalizzati possono essere processi
da un dispositivo multiuso, cioè il computer. Terza, la rete (network) digitale universale. Qui si trova
l’importanza dell’internet che collega tra un computer all’altro nei vari ambienti come l’e-mail, la
ricerca digitale, il social media, lo shopping, servizi bancari, intrattenimento, ecc. e l’ultima, i dati
digitali. Ogni attività su internet produce i dati digitali. Questi dati digitali vengono continuamente
raccolti ed analizzati che serviranno per varie esigenze.
Anche se l’internet ci aiuta tanto, non si dimentica che portano anche i suoi problemi tipici.
Come già accennato prima che nell’epoca del postumano è difficile di riflettere sull’uomo, nella
presenza dell’internet è nata una “paradigma cibernetica” in cui la realtà materiale viene ridotta a
informazioni soggiacenti che, in linea di principio, possono essere infinitamente manipolate e
riconfigurate. È una visione riduttiva della realtà. In breve, paradigma cibernetica è un tentativo
della digitalizzazione della realtà.
Con la digitalizzazione della realtà, tutte le realtà vengono ridotta. Tutta la collezione
dell'enciclopedia britannica può essere ridotta ad alcune megabyte della data digitale. È anche

11
Cfr. B.W. KERNIGHAN, Understanding the Digital World. What you need to know about Computers, the Internet,
Privacy, and Security, Princeton University Press, Princeton (NJ) 2017 1, 20212, EPUB e-book, 5.
4
l’uomo. L’uomo non è vista più come persona. L’uomo è un insieme dei dati e numeri digitali
raccolti che possono essere tracciati, modificati, e manipolati facilmente. Il nostro smartphone
continuamente monitora e segnala la nostra posizione all’impresa dell’applicazione usata. Questa
riduzione diventa una domanda morale che vedremo insieme nella parte successiva insieme con
un’indagine di un elemento dilemmatica dell’internet, cioè cookies.

2. COOKIES E LA SORVEGLIANZA-PROFILAZIONE
If it’s free, then you are the product
-Soshana Zuboff-
Forse molti di noi hanno la stessa esperienza di essere bombardati da varie forme di
pubblicità che corrispondono alla nostra ricerca di un sito web, come Google, oppure alla nostra
conversazione di un'applicazione di Whatsaap, Telegram, Line, ecc. La stessa cosa viene spiegata
nel film The Social Dilemma che viene menzionato prima. Tutto questo è possibile con la presenza
di una formulazione di programmazione, denominata cookies. In questa parte, viene analizzato
cookies e la sua abilità della sorveglianza-profilazione.

2.1. Che cosa sono i cookies


L’uso dell’internet è una via di doppia direzione. La prima direzione è dal sito all’user. In
questa direzione, l’user del sito ottiene le informazioni entrando un sito Web. La seconda direzione
è esattamente l’opposto, dall’user al sito web. Vuol dire entrando il sito web, indirettamente l’user
si apre ad essere conosciuto dal sito web. La domanda che sorge è come il sito web ottiene queste
informazioni. La risposta si illustra così, in qualsiasi momento si entra ad un sito web, il sito impara
«il nostro indirizzo», si chiama Internet Protocol (IP) Address12. IP Address contiene non solo
l’informazione del posto dell’user, ma anche il tipo del computer usato, la versione del sistema
operazione di un computer (Windows or MacOS), e il tipo di browser che si sta usando. Tutto ciò
rende possibile alla causa di una formulazione di programmazione, cioè cookies.
Cookies è una serie della programmazione passata tra i programmi, per esempio da un sito
web a un browser. Con l’aiuto di cookies il server di un sito web a memorizzare qualcosa dell’ultima
visita dell’user in questo sito. Il server assegna un numero univoco di identificazione a un user. Le
informazioni permanenti associate a quel numero sono conservate in un database sul server. Le
informazioni potrebbero essere lo stato di accesso, il contenuto del carrello dello shopping, le
preferenze dell’utente e simili, ecc. Ed ogni volta che l’user visita nuovamente il sito, il server può
utilizzare il cookie per identificarlo e impostare o ripristinare le sue informazioni.

12
Cfr. R.VON HORN, «Cookies, Web Profilers, Social Network Cartography, and Proxy Servers» in The Phi Delta
Kappan 86 (2004) 3: 183, http://www.jstor.org/stable/20441734.
5
Cookies vengono creati dai due dipendenti di Netscape, Lou Montulli e John Giannadrea 13.
Nel 1994, mentre lavorava per Netscape Communications, Lou Montulli è stato incaricato di
costruire un migliore “carrello della spesa”, che consente a un sito Web di tenere traccia dei diversi
articoli che un cliente mette da parte per l’acquisto. Il suo tentativo non è riuscito. Poi con l’aiuto di
John Giannadrea, sono riusciti di creare una programmazione, cookies, che il sito può mettere nel
computer del cliente. Tuttavia, dobbiamo menzionare la decisione di Lou Montulli e John
Giannadrea per far funzionare cookies senza chiedere all’utente del computer di accettare o fornire
informazioni ad esso.
Nella nostra situazione di oggi ci sono tanti modi dell’uso di cookies. Si può usare in tanti
ambienti, per esempio nell’attività economia, nell’attività di intelligence-sorveglianza del governo
per la prevenzione del terrorismo, ecc. Nonostante, cookies sono stati cooptati in usi meno
desiderabili. Il più comune è tracciare le persone mentre navigano, creare un record dei siti che
hanno visitato e quindi fornire annunci pubblicitari mirati.

2.2. L’internet e cookies: l’uso nell’attività economia


La venuta dell’internet porta anche la rivoluzione dell’attività economia, soprattutto l’attività
di marketing. L’attività di marketing mira a ridurre l’elemento di rischio facendo incontrare in modo
accurato l’offerta di beni e servizi con il mercato conosciuto e predisposto14. All’inizio della venuta
di internet l’impresa di media aveva confusione riguardo l’uso di internet nell’attività di marketing.
Dall’internet, hanno realizzato ruolo importante di un «click» come misura comune. Attraverso di
un «click», si può sapere quantitativamente i numeri delle visite di un sito web. Questo è molto
importante per la pubblicità.
Si può formulare così la situazione, più «click» significa più visitatori a un sito web. Negli
occhi dell’impresa di pubblicità, un sito web che hanno tanti visitatori è molto attraenti per il loro
business. In conseguenze l’impresa ha provato nuovi modi di contare il click, i nuovi formati e
tecnologie degli annunci per aumentare il click sugli annunci. In conseguenza, tante imprese erano
unite alle firme che addebitavano ai click degli utenti sugli annunci sul web15. Non solo questo, le
firme anche tracciavano le attività degli utenti nei siti web, e alla fine fornivano le conclusioni su di
essi in modo che gli esperti di marketing potessero selezionarli in modo efficiente.
Man mano che Internet cresceva e diventava noto, i proprietari di siti Web stavano
perfezionando e rendendo i loro siti più attraenti, sia con combinazioni di colori, immagini, foto o i
collegamenti ad altri siti. Speravano che i loro siti avessero attirato l’attenzione delle agenzie

13
L’intera storia può essere letta qui. Cfr. J. TURROW, The Daily You. How the New Advertising Industry is Defining
Your Identity and Your Worth, Yale University Press, London 2011. EPUB e-book, 61-62.
14
G. MANZONE, Teologia Morale Economia, Queriniana, Brescia 2016, 328.
15
Cfr. TURROW, The Daily You. How the New Advertising Industry is Defining Your Identity and Your Worth, 50.
6
pubblicitarie, poi generavano i profitti per loro. Un modo comune usato è il modello di cost-per-
thousand (CPM)16. Il modello di CPM funziona in questa maniera. L’agenzia pubblicitaria valuta il
costo in termini di prezzo per raggiungere un migliaio di persone.
Tuttavia, per condurre un’analisi più approfondita hanno scoperto che i dati quantitativi dei
visitatori non erano basta. Dai dati quantitativi si poteva estimare la possibilità dei numeri di
visitatori, ma non si poteva dire se si trattava di un visitatore abituale rispetto a un nuovo visitatore.
Per risolvere questo problema, Ariel Poler, fondatore di un’agenzia Internet Profiles Corporation
(I/Pro), nel 1995 ha provato di creare un sistema di registrazione universale, si chiama I/CODE17. In
breve, I/CODE ha capacità (1) di tracciare una persona su tutti i siti Web e segnalarlo ai
professionisti del marketing che hanno pagato I/Pro, e (2) di fornire agli utenti di I/Pro informazioni
demografiche dettagliate sui suoi acquisti sul web. Purtroppo, I/CODE non è riuscito a funzionare.
Lou Montulli e John Giannadrea, poi, hanno presso l’idea di Poler. Loro sono riusciti di
perfezionare l’idea di I/CODE. Hanno creato un sistema, chiamata Cookies. Da quel momento le
imprese, i proprietari di sito web, e le agenzie pubblicitarie usano cookies nella loro attività
economia, soprattutto nel attività marketing. Con l’aiuto di cookies, si possono sapere veramente
l’utente di un sito web: le attività, la lista dello shopping, fino la sua preferenza.
L’uso di cookies nell’attività di marketing riesce di risolvere il problema dell’identificazione
e della verifica dell’audience. Pure, porta anche il nuovo problema, cioè il problema della
sorveglianza-profilazione dell’utente. Si può danneggiare la privacy dell’utente. Ma, è solo questo?
Nella parte seguente, analizzeremo più profondo cookies come forma di sorveglianza-profilazione.

2.3. Una forma di sorveglianza-profilazione


Rivoluzione e sviluppo tecnologico vanno di pari passo con la rivoluzione e lo sviluppo
economica. In linea con questo, si sono verificati anche cambiamenti legati al ruolo del consumatore
(cliente) nell’attività economica. Prima della rivoluzione industriale, nell’attività economia, i
produttori producevano i prodotti per rispondere alle esigenze quotidiana dei consumatori. Nel
periodo della rivoluzione industriale, con macchine industriali più sviluppati, i produttori
producevano i prodotti a prezzi inferiori in capacità di massa. La relazione con i consumatori è i
consumatori seguivano le decisioni quanto stabilite dal produttore. Con la rivoluzione industriale, il
capitale prende un ruolo importante e decisivo in economia. Il concetto di “proprietà” viene
ampliata. In conseguenza, parlando dei consumatori, non si parla più come anonimi. I consumatori
sono stakeholder preminenti. In fine, con lo sviluppo tecnologico informatico, con l’importanza di

16
Cfr. Ibid., 57.
17
Cfr. Ibid., 61.
7
internet nelle attività economie, i consumatori (i clienti, gli individui) vengono posti come attori del
cambiamento storico. Emerge, poi, quello che viene chiamato il “consumatore emancipato”18.
Qualsiasi attività su internet viene registrata sotto forma di dati digitali. Ogni parola in questa
affermazione devono essere analizzate. Il termine “qualsiasi attività” sottolinea l’enorme capacità di
internet nelle nostre vite, sia le attività dell’intrattenimento, le attività economiche, il social media,
le attività didattiche, ecc. Il termine “dati digitali” si riferiscono all’identificazione personale del
consumatore grazie alla presenza di cookies. Alla fine, «viene registrata» vuol dire che il server salva
e memorizza tutti dati digitali. Con l’aiuto di cookies, il server può conoscere che un data digitale si
riferisce a un cliente.
Questa attività digitale, quando viene utilizzata nell’attività economia, porta i suoi problemi
in due momenti cruciali. Questi momenti sono (1) nel momento della «raccolta» dei dati e (2) nel
momento del loro «utilizzo» nelle diverse forme possibili19. L’utilizzo dei dati raccolti, finora, è
elencato in due direzioni, sia per il miglioramento del servizio, o sia per definire i comportamenti
dei consumatori (gli individui, i clienti, o gli user di un sito web).
La relazione tra l’attività economia, l’internet, dati digitali, l’uso di loro viene espresa da
Soshana Zuboff come il capitalismo della sorveglianza. Dice Zuboff:

Surveillance capitalism unilaterally claims human experience as free raw material for
translation into behavorial data. Although some of these data are applied to product of service
improvement, the rest are declared as a proprietary behavorial surplus, fed into advanced
manufacturing processes known as “machine intelligence,” and fabricated into prediction
products that anticipate what you will do now, soon, and later. Finally, these prediction
products are traded in a new kind of marketplace for behavorial predictions that I call
behavorial future markets. Surveillance capitalist have grown immensely wealthy from these
trading operations, for many companies are eager to lay bets on our future behavior20.

Dalla spiegazione di Zuboff, possiamo comprendere che le esperienze umane, o i dati digitali,
vengano usate non solo per miglioramento del servizio, ma soprattutto per la predizione dei
comportamenti degli individui.
Cookies diventano una sorta di strumento di tracciamento, di sorveglianza, delle imprese per
gli individui che usano il loro servizio. Da lì, le imprese (le agenzie pubblicitarie) possono ottenere
i loro dati demografici e le loro preferenze, la profilazione degli individui. Tutte di loro possono fare
così che in conseguenza porta la competizione tra di loro. Realizzando l’importanza dei dati ed anche

18
Possiamo vedere in capitolino VIII. Cfr. E. MOROZOV, «Capitalism’s New Clothes» in thebaffler.com (4 febbraio
2019) https://thebaffler.com/latest/capitalisms-new-clothes-morozov (consultato il 11 gennaio 2022).
19
Cfr. M. FRANZINI, «Il capitalismo della sorveglianza secondo Shoshana Zuboff» in eticaeconomia.it (2 giugno 2019)
https://www.eticaeconomia.it/il-capitalismo-della-sorveglianza-secondo-shoshana-zuboff/ (consultato il 10 gennaio
2022).
20
S. ZUBOFF, The Age of Surveillance Capitalism. The Fight for a Human Future at the New Frontier of Power, Profile
Books Ltd, London 2019, 8.
8
la competizione tra le imprese, in conseguenza, porta il cambiamento automatico in relazione con i
dati digitali. Adesso, nell’attività economia del capitalismo della sorveglianza, la tendenza è non
solo a sapere i comportamenti degli individui, ma anche a formarli. Zuboff ribadisce che in questa
situazione i mezzi di produzione sono subordinati a un means of behavorial modification21.
I capitalisti di sorveglianza mettono cookies agli individui mascherandolo nelle loro offerte
di prodotti e servizi. Tuttavia, i loro prodotti e servizi non sono gli oggetti di uno scambio di valori.
Questi sono come i «ganci» per attrare gli individui ad usare i loro prodotti e servizi scambiando le
loro dati in cui vengono usati per altri fini22. In altra parola, i clienti nel capitalismo della
sorveglianza non sono gli individui (gli user). Gli user, siamo noi, sono la fonte di free raw material
che alimenta un nuovo tipo di processo produttivo.
Google è il leader della corsa nel capitalismo della sorveglianza. 23 Google ci offre tante
varianti di prodotti e servizi, per esempio il servizio della posta elettronica gmail, il search engine
di google.com, l’archiviazione dei dati in Google Drive, Google Traduttore che ci aiuta tanto per
poter sapere tante cose nelle varie lingue, ecc. Tutto ciò lo possiamo usare così facilmente
semplicemente effettuando l’accesso con il nostro account di Google. Tuttavia, tutto questo si è
rivelato solo un camuffamento dei loro business. Il nostro account è come cookies – come la nostra
identificazione personale – memorizzare i dati sui nostri comportamenti e preferenze che, poi,
vengono offerti ai loro veri consumatori.

3. LE SFIDE MORALI
Nella parte precedente, abbiamo visto come l’uso dei cookies nelle attività economiche. In
una parte, l’uso dei cookies crea una novità, soprattutto nella partecipazione dei clienti per il
miglioramento dei prodotti e servizi. Nell’altra maniera, porta anche i problemi della sorveglianza-
profilazione. Tutti questi ci invitano di indagarli con gli occhi morali. In questa parte, offro uno
studio morale su cookies e il suo uso nelle attività economiche.

3.1 La violazione della Privacy: La raccolta e l’utilizzo dei dati


L’idea di cookies è di poter sapere i comportamenti dei clienti nelle sue attività digitale. In
base a quell'idea, due momenti decisivi per un’analisi morale sono il momento della raccolta dei dati
e il momento dell’uso di questi dati. Nel primo momento, la raccolta dei dati. I cookies, nella propria
struttura programmazione, possono funzionare senza il permesso dalla parte del cliente (gli user).
Dal questo, c’è una tendenza di percepire cookies come lo strumento del tracciamento. Questa

21
Cfr. Ibid., 8.
22
Cfr. Ibid., 10.
23
Cfr. S. ZUBOFF, «The Secrets of Survellance Capitalism» in Franffurter Allgemeine (5 marzo 2016)
https://www.faz.net/aktuell/feuilleton/debatten/the-digital-debate/shoshana-zuboff-secrets-of-surveillance-capitalism-
14103616-p2.html (cosultato il 10 gennaio 2022).
9
tendenza, con l’assenza dei consenti del cliente, talvolta viene usata per attaccare l’uso di cookies
come la violazione della privacy. Nel secondo momento, l’uso dei dati. Si può elencare che l’uso dei
dati hanno due fini, cioè (1) per il miglioramento dei prodotti e servizi (come feedback dai clienti),
ed (2) per definire i comportamenti dei clienti.
Palamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europa (UE) hanno emesso una Direttiva
(UE) 2019/770 del 20 maggio 201924. Questa direttiva, in breve, ordina che i clienti non devono più
pagare per i servizi digitali nell’ambito di un contratto, ma loro possono regolare la fornitura di tali
servizi con la propria valuta personale: lasciando la propria data personale come valore dello
scambio al fornitore che in seguito gli consente di elaborarli e utilizzarli commercialmente. In
pratica, prima di accedere di un sito, o di usare i prodotti e servizi, si devono effettuato una sorta di
contratto tra il cliente e il prestatore di servizi, con tutte le spiegazioni.
Con Direttiva (UE) 2019/770, l’uso dell’argomento della violazione della privacy diventa
meno azzeccate, almeno legalmente. Perché questa direttiva si chiede il consenso dei clienti per l’so
dei cookies. Tuttavia, la contestazione morale rimane. Prima, la quantità dei dati raccolti. Tutti nostri
dati digitali sono raccolti. Come Zuboff ribadisce che questo spirito è come il ciclo di espropriazione
in cui siamo regolarmente derubati, le nostre esperienze rapite ed espropriate, le nostre emozioni
depredate, da «personalità mercenarie»25. Seconda, è vero che ci sia la spiegazione ai clienti sui
cookies usati. Ma, le sue spiegazioni sono spesso troppo lungo, perciò, raramente è raro cliente di
leggere con attenzione26. Dentro la lunga spiegazione, è molto possibile, nascoste le informazioni
sullo scopo dei cookies e sulle imprese autorizzati a monitorare.

3.2 L’attività economia: l’uomo è il prodotto


Gli sviluppi tecnologici ed economici portano anche a cambiamenti nel ruolo degli esseri
umani nell’attività economica. Nel contesto che stiamo analizzando, dove l’uso dell’internet e
cookies nelle attività economiche, ci invita a riflettere la posizione e il ruolo degli esseri umani. Lo
spirito capitalismo si trova dentro di quest’attività economica. Nel capitalismo il «possedere» è al di
sopra dell'«essere». Vuol dire che nel capitalismo l’essere non ha il valore di più che il «possedere».
L’impressione istantanee è in questa attività economia, l’uomo, con tutte le sue esperienze e le
attività digitali, né il centro, né il cliente, ma è il prodotto in vendita.

24
PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, «Direttiva (UE) 2019/770 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa
a determinati aspetti dei contratti di fornitura di contenuto digitale e di servizi digitali» in eur-lex.europa.eu (22 maggio
2019) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A02019L0770-20190522 (consultato il 18
gennaio 2022).
25
In capitolino III. Cfr. E. MOROZOV, «Capitalism’s New Clothes» in thebaffler.com (4 febbraio 2019)
https://thebaffler.com/latest/capitalisms-new-clothes-morozov (consultato il 11 gennaio 2022).
26
‹‹Surveillance capitalism preys on dependent populations who are neither its consumers nor its employees and are
largely ignorant of its procedures››. Cfr. S. ZUBOFF, «The Secrets of Survellance Capitalism».
10
L’attività economia, prima di tutto, è per l’ordine della casa (oikos), della vita dell’uomo.
L’uomo, infatti è l’autore, il centro, e il fine di tutta la vita economico-sociale27. L’uomo è l’uomo
con la sua totalità della persona. L’uomo non può essere ridotto come l’insieme dei dati digitali che
illustra i suoi comportamenti e le sue preferenze. L’uomo non può essere prodotto dell’attività
economia. Quando il centro non è l’uomo, tutta l’attività economia perde il suo orientamento.
Economia, con lo spirito di capitalismo - soprattutto con la potenza di sorvegliare -, si concentra
solo ai profitti, alla ricchezza, all’accumulazione di una potenza enorme in mano di pochi 28. Come
dice Gaudium et Spes, «la finalità fondamentale di questa produzione non è il semplice incremento
dei prodotti, né il beneficio, né il potere, ma il servizio dell’uomo, dell’uomo integrale29.»
Con le attività economiche l’uomo cerca a soddisfare le loro esigenze, le necessità, o i loro
bisogni. Si trova la tensione tra l’attività del possedere e l’attività del consumare. Questa tensione
deve essere vista nel percorso della sua autorealizzazione. Nell’altra parola, il consumatore, non è
tanto e solo l’individuo razionale, che tende a soddisfare intenzionalmente i propri bisogni, ma è un
individuo che comunica, a sé stesso e agli altri, il senso del mondo in cui vive30.

3.3 La perdita dell’autonomia e della dignità dell’individuo


L’integrità tra l’uomo con la tecnologia rende difficile di fare la riflessione su sé stesso. I
cookies aiutano il sistema tecnologia informatica a digitalizzare le attività umana. La complessità di
una persona diventa un insieme della programmazione salvata di un server. Quell’insieme della
programmazione, anche, è aperto per la modifica con i bombardamenti delle pubblicità. In altra
parola, la visione così riduttiva vede l’uomo come un’oggetto quantificabile.
Il capitalismo della sorveglianza continua la visione riduttiva della persona umana. La
persona, come un insieme della data programmazione aperta per la modifica, è costruita come un
prodotto delle loro attività. I nostri dati vengono venduti ai loro clienti. I dati Il capitalismo della
sorveglianza non vede l’uomo come l’uomo. In conseguenza, il capitalismo della sorveglianza
svilisce la dignità umana31.
Tutto questo fa l’uomo come l’uomo eterodito32. È una sorta epidermico di fronte tante
pubblicità che vengono ogni giorno. L’uomo ha rischio di perdere la sua autonomia, cioè la capacità
di decidere le cose per la costruzione di sé stesso. L’uomo diventa dipendente perché tutto ciò già
determinato dalle pubblicità. Lo possiamo vedere nella nostra quotidianità. L’espressione «seguire

27
Cfr. CONCILIO VATICANO II, Costituzione Pastorale Gaudium et Spes (7 dicembre 1965), n. 63.
28
La condanna di Quadragessimo Anno al capitalismo. Cfr. PIO XI, Lettera Enciclica Quadragesimo Anno (15 maggio
1931), nn. 105-109.
29
CONCILIO VATICANO II, Costituzione Pastorale Gaudium et Spes, n. 64.
30
Cfr. G. MANZONE, Teologia Morale Economia, Queriniana, Brescia 2016, 330.
31
Cfr. S. ZUBOFF, «The Secrets of Survellance Capitalism».
32
Cfr. G. PIANA, In novità di vita. Volume III. Morale Socioeconomica e politica, Cittadella Editrice, Assisi 2013, 362.
11
il trend» mostra come la pubblicità costringe le decisioni della persona. Il trend, in una maniera,
dirige l’uomo al comprare ciò che diventa il trend. Quando non si segue Il trend, si è considerata
obsoleta (out dated) e riduce il livello di accettazione nella vita sociale. Ciò che sta succedendo, poi,
è «un’accentuata decostruzione e destrutturazione del soggetto, una vanificazione della sua identità
personale, che conduce all’atrofizzazione della capacità comunicativa33.»
Giannino Piana descrive la condizione della minaccia alla dignità umana in modo molto
interessante e sintetico. Così, illustra Piana:
l’immagine di uomo che viene emergendo è dunque quella di un soggetto fortemente
cerebralizzato – si direbbe computerizzato – incline al ragionamento analitico e sequenziale,
abilitato a utilizzare schemi logici e lineari, ma privo di contatto con la realtà, povero di
capacità relazionali e di identificazione soggettiva negli aspetti che più direttamente si
riferiscono alla sua dimensione spirituale34.

È perciò l’autonomia e la dignità umana dovrebbero essere ripristinati come un centro di attività
economica. Perché «ogni realtà ed attività umana, se vissuta nell’orizzonte di un’etica adeguata, cioè
nel rispetto della dignità umana ed orientandosi al bene comune, è positiva. Questo vale per tutte le
istituzioni a cui dà vita la socialità umana ed anche per i mercati, ad ogni livello, compresi quelli
finanziari»35.

3.4 Instrumentarianismo: il nuovo colonialismo?


Una delle critiche di Quadragesimo Anno su capitalismo è l’accumulazione di una potenza
enorme nella mano di pochi36. In realtà la cosa temuta accade nel capitalismo della sorveglianza. In
questo sistema nasce nuova forma di potere che la forza deriva da un’architettura computazionale di
dispositivi intelligenti, di Internet of Things. Questa nuova forma viene definita instrumentarianismo
– la strumentazione e la strumentalizzazione del comportamento a fini di modifica, previsione,
monetizzazione e controllo37.
Il fine di potere instrumentarian è di sapere, costruire, e condurre il comportamento. Grazie
alla tecnologia informatica, potere instrumentarian riduce le esperienze umane al comportamento
osservabile misurabile pur rimanendo fermamente indifferente al significato dell’esperienza. Di
fronte il potere instrumentarian gli individui hanno due scelte di fare38, cioè (1) lasciare tutto questo
ai fini dell’autorealizzazione, e (2) arrendersi alla forza dei capitalisti della sorveglianza, che

33
Cfr. Ibid., 363.
34
Ibid., 365.
35
Cfr. CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE – DICASTERO PER IL SERVIZIO DELLO SVILLUPPO UMANO
INTEGRALE, Considerazione Oeconomicae et Pecuniariae Quaestiones (6 gennaio 2018), n. 8.
36
Cfr. PIO XI, Lettera Enciclica Quadragesimo Anno, n. 105.
37
Cfr. S. ZUBOFF, The Age of Surveillance Capitalism, 352.
38
In capitolino VIII. Cfr. E. MOROZOV, «Capitalism’s New Clothes».
12
dirotteranno la mente degli individui nel perseguimento dei propri obiettivi. In breve, gli individui
non possono fare altro che seguire lo schema del gioco del instrumentarian.
Gli esempi delle imprese, che possono essere elencati in questo senso, sono Google e
Facebook (o adesso Meta). Quantitativamente gli individui che stanno usando i loro prodotti e
servizi sono enormi e si trovano tutto il mondo. Probabilmente i loro utenti sono di più un paese
sovrano. Si può immaginare quanti dati digitali che loro hanno e quante persone sono sotto il loro
controllo, quante persone che possono essere modificate dal loro sistema. In conseguenza,
instrumentarianismo può essere percepito come un nuovo modo di colonialismo.
Una domanda riguarda la posizione morale su questo è il fine dell’impressa. Come è
menzionato, il fine è di usare i comportamenti per generare i profitti. Ma è solo così il fine
dell’impresa? Il fine non è solo la produzione del profitto, bensì l’esistenza stessa dell’impressa
come comunità di uomini che perseguono il soddisfacimento dei loro fondamentali bisogni e
costituiscono un particolare gruppo al servizio dell’intera società39.

4. CONCLUSIONE
L’epoca in cui stiamo vivendo mostra come noi siamo uniti ed integrati con le tecnologie.
Nei vari ambienti della nostra vita, si vede che la presenza così decisiva. La Society 5.0, con lo spirito
di human-centered society, mostra come la presenza della tecnologia mira a rendere più conforta la
nostra vita quotidiana. Tuttavia, la presenza, l’unità, e l’integrità tra l’uomo e la tecnologia rende
difficile fare una riflessione sull’identità dell’uomo, che è una caratteristica dell’epoca postumano.
L’internet diventa una tecnologia così forte e influenzata. Ogni aspetto della nostra vita oggi è
sempre in collegamento a Internet.
I cookies sono come il frutto dell’internet. Come una serie della programmazione
computeriale, i cookies abilitano il server di conoscere l’user di un prodotto o servizio digitale.
L’user viene formato ai dati digitali. L’insieme con la rivoluzione e lo sviluppo della tecnologia e
dell’economia, man mano i cookies vengono usati anche nell’attività economia. Portano gli
avvantaggi per i produttori ad ottenere il giusto target pe i consumatori dei loro prodotti. Ma, l’uso
di cookies può essere percepita anche come un’attività della sorveglianza-profilazione che ha lo
spirito del capitalismo nel fondo.
Analizzando moralmente l'uso di cookies, soprattutto nell'attività economica, si trovano
quattro punti problematici. Quelli sono le sfide morali Questi punti problematici sono la violazione
della privacy, vista dell’uomo come prodotto nell’attività economia, la perdita dell’autonomia e della
dignità dell’uomo, e l’instrumentarismo come il nuovo potere e il nuovo modo del colonialismo.

39
Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Lettera Enciclica Centesimus Annus (1° maggio 1991), n. 35.
13
Non intenderei a contestare l’uso dei cookies, soprattutto nell’attività economia. Il suo
utilizzo è diventato già come una necessità. Ed è assolutamente impossibile chiedere alle imprese,
alle agenzie pubblicitarie, o ai capitalisti della sorveglianza di non usarlo e di cercare nuovo modo.
Ciò che intendo è di dare un’analisi e studio morale sulla presenza e l’uso di cookies. È come un
modo di partecipare attivamente allo sviluppo economico-sociale e alla lotta per la giustizia e la
carità e a poter contribuire alla prosperità del genere umano e alla pace del mondo40.

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EPUB e-book.

40
Cfr. CONCILIO VATICANO II, Costituzione Pastorale Gaudium et Spes, n. 73.
14
MOROZOV Evgeny, «Capitalism’s New Clothes» in thebaffler.com (4 Febbraio 2019)
https://thebaffler.com/latest/capitalisms-new-clothes-morozov (consultato il 11 gennaio
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