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I social network ti permettono di entrare in contatto con gli altri, condividere idee ed emozioni,
cercare e trovare informazioni.
Con i social network ci divertiamo, costruiamo legami ed amicizie, riceviamo notizie dal mondo e
possiamo usarli per fino usarli per studiare e lavorare. Molte aziende al giorno d’oggi usano questa
piattaforma per entrare nella nostra vita e capire i nostri bisogni così da introdurli nel mercato.
Un mondo intero che oggi è sempre letteralmente a portata di mano, un mondo che può presentare
qualche rischio.
I social network rappresentano uno strumento di innovazione sociale di grande impatto per i
cittadini, sono certamente straordinari strumenti di innovazione, con i quali un numero crescente di
persone si scambia opinioni e informazioni, ma troppo spesso usati usati senza una completa
consapevolezza dei rischi che comportano. You tube, My space, Facebook, Instagram, Snapchat,
Ask, Tumbr: il numero dei social network cresce a vista d’occhio e per alcune fasce d’età l’accesso
di questi siti si approssima al 90% di utenti. In particolare tra i più giovani, i social network sono
diventati una sorta di piazza elettronica, un posto dove ci si mette in mostra creando personalità più
o meno immaginarie, per sembrare migliori e porre così un sigillo permanente sui social network.
Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più il fenomeno “internet” tanto che la mia
generazione è considerata la vera e propria “generazione 2.0”. I social network si diffondono
sempre di più perché sono dei mezzi che permettono una migliore socializzazione con altre persone,
anche lontanissime, stando comodamente seduti alla propria scrivania, essi inoltre permettono
anche di condividere con altri utenti giochi e tutto il resto, tuttavia essi sono pericolosi perché molti
malintenzionati si nascondono dietro un innocente nick-name, inoltre molti adolescenti si
nascondono dietro l’identità virtuale, per vivere la vita che vorrebbero avere e non quella che
realmente hanno e che è sicuramente migliore di quella virtuale.... Pian piano però la figura del
bullo a scuola sta sparendo non perché il problema si sta risolvendo, anzi, perché si preferisce
opprimere da uno schermo che da vicino, questo fenomeno si chiama Cyber bullismo. Il Cyber
bullismo è una parentesi tecnologica del bullismo normale.Il problema si presenta nel momento in
cui, se prima il bullo lo vedevi solo a scuola o per strada, mentre ora il bullo può opprimere la
vittima anche dietro ad un pc o smartphone, ciò rende la vita della vittima, un inferno dato che essa
non ha un momento di libertà nemmeno a casa propria. Ci sono persone che magari non riescono a
denunciare tutto ciò. Perché proprio le ragazze ne soffrono di più? È un mezzo mistero, ma è
probabile che sia dovuto al fatto che esse sono più sensibili.
Ciò nonostante i social network hanno anche aspetti positivi se usati con accortezza.
“Guardando al passato, la società della vergogna era quella omerica, in cui il rapporto faccia a
Faccia tra i componenti non tollerava alcun errore che ledesse la dignità eroica dell’individuo:
“essere” si riduceva ad apparire degni del proprio ruolo e l’occhio degli altri era giudice
Severissimo. Non è cambiato granché. Una nuova società della vergogna sta emergendo con i
Social network. Facebook e twitter, Possono essere usati come strumenti di una gogna digitale
incontrollabile, scatenano il tam Tam sulla vittima designata e i lapidatori si addensano attorno alla
preda, in attesa che Qualcuno scagli la prima pietra, perché la violenza - si sa - è piuttosto gregaria.
Non trovo molta misericordia nei social network, ma più spesso l’occhio implacabile del gossip
Famelico e invidioso. Insomma, Facebook e Twitter se usati male alimentano una nuova società
Della vergogna, in cui siamo misericordiosi con noi stessi e carnefici con gli altri.”* [tratto da un
articolo de “LA STAMPA” scritto da A. D’Avenia]
Siamo in una società dove un “Ti amo” vale meno di un cuore inviato su Whatapp, dove un like
viene apprezzato di più di un “Buongiorno”, dove un gli amici su Facebook contano di più degli
amici veri. Io mi chiedo, se continuiamo così dove adiamo a finire? Posso accettare il fatto che la
tecnologia è il nostro futuro, ma la tecnologia ha un limite? Fino a che punto la nostra fame di
conoscenza e condivisione si può spingere? Un domani saremo ancora in grado di socializzare con
le persone corpo a corpo o tutto verrà concepito soltanto dal punto di vista di seguaci, like e
condivisione? Saremo ancora in grado di aprire un libro per essere rapiti dalle parole, saremo ancora
in grado di guardarci in torno per essere parte di questa bellezza?
SOCIAL NETWORK 2
Premessa
Al giorno d’oggi i social network (come Facebook, Instagram, TikTok…) sono diffusi e utilizzati da persone
appartenenti a tutte le fasce d’età, ma sono forse troppo rischiosi e invadenti nelle nostre vite?
Tesi
Queste piattaforme secondo me sono molto utili e quasi indispensabili nella vita quotidiana, mettono il
mondo intero a portata di mano per tutti.
I social network sono uno strumento molto innovativo, ci permettono di comunicare con persone dall’altra
parte del mondo, ci si possono condividere video e foto divertenti ma anche notizie di cronaca e gossip,
stringere amicizie e negli ultimi tempi anche lavorare e studiare da casa. Possono anche essere delle ricche
fonti di guadagno, un perfetto esempio è l’imprenditrice digitale, più semplicemente influencer, Chiara
Ferragni, che ha iniziato postando foto dei suoi vestiti su Instagram fino ad arrivare ad avere milioni di
follower, una carriera stabile nella moda con il suo marchio personale, collaborando anche con molte
aziende famose. Gli adolescenti, invece, utilizzano prevalentemente i social per conoscere nuove persone:
molte relazioni durature possono nascere da un semplice like.Tra gli adulti si usa molto per mantenere i
contatti con vecchi amici di infanzia e compagni di università. I social ci aiutano appunto nelle relazioni
sociali: Facebook manda una notifica quando è il compleanno di qualcuno che abbiamo aggiunto tra gli
amici per ricordarcelo, mentre Instagram permette di trovare facilmente i nostri contatti e quindi di iniziare
a seguirli subito. Sono un mezzo di comunicazione molto importante anche per le società e le aziende, che
attraverso le pubblicità e sponsorizzando gli influencer più famosi, possono arrivare a farsi conoscere da
moltissime persone di tutte le età. I social non servono più solo a creare un profilo per presentare noi stessi,
ma a parlare e confrontarsi su molti argomenti, imparare nuove cose attraverso i numerosi tutorial che si
trovano su Youtube e tenersi sempre aggiornati su quello che sta accadendo nel mondo con Twitter, una
piattaforma usata al giorno d’oggi anche da molti politici e celebrità.
Antitesi
Altre persone, invece, sono contrarie all'uso di queste piattaforme digitali, soprattutto tra i più giovani.
Argomentazione dell’antitesi
Internet ovviamente comporta anche dei rischi: negli ultimi anni si sta diffondendo il cyberbullismo, una
forma di bullismo che non prende di mira la vittima dal vivo ma sui social o tramite dei messaggi, non dando
tregua al ragazzo o ragazza presa in giro neanche quando sono nelle proprie case. Stare troppo tempo
davanti agli schermi fa anche male alla vista e alla salute in generale, c’è chi magari passa tutto il giorno a
giocare ai videogame o a chattare con gli amici, mentre potrebbe uscire e divertirsi insieme a loro dal vivo.
Altre volte le persone pubblicano fin troppe cose della loro vita, aprendosi troppo al mondo di Internet;
mettendo una foto delle nostre vacanze, ad esempio, fa capire che non c’è nessuno a casa e potrebbero
arrivare dei ladri. Un altro ripiego negativo è la pedofilia e la pornografia: ci sono persone che si fingono
giovani, magari adolescenti, per adescare ragazzine e per poi pubblicare le loro foto intime; negli ultimi
tempi si sono scoperti dei gruppi su Telegram, una piattaforma popolare di messaggistica, di revenge porn
con più di 60000 partecipanti totalmente liberi e incensurati.
Confutazione dell’antitesi
Questo però non deve compromettere l’uso dei social network, da sempre gli imprenditori hanno messo in
primo piano la privacy degli iscritti, mettendo sempre l’opzione del profilo privato, in cui il proprietario può
accettare o scartare le richieste di seguire degli altri utenti. Ancora più scontato è il bloccare gli account
indesiderati, in modo che non possano più visualizzare i contenuti che vengono postati né le informazioni
del profilo, non possono neanche inviare messaggi e fare chiamate. Se invece il fastidio persiste, si possono
direttamente segnalare alcuni account e il gestore del social su cui ci si sta muovendo provvederà a
visionare i materiali pubblicati e, se ce n'è bisogno, a eliminare o bloccare temporaneamente per tutti
l’utente segnalato. Un altro strumento per evitare problemi è il limite minimo di età, deciso dal creatore
della piattaforma digitale; solitamente è tra i 13 anni, come per Instagram, e 16, come per Whatsapp, ma
arriva molto spesso anche ai 18 anni.
Conclusione
In conclusione, I social media sono strumenti utili e interessanti che possono aiutarci e divertirci nella vita di
tutti i giorni, a patto che si usino responsabilmente e rispettando le regole.