Sei sulla pagina 1di 129

DISEGNO INDUSTRIALE

CORSO DI FISICA TECNICA


PROF. MARINA BONOMOLO

PROLUSION
IENTRODUZIONE
AL CORSO AL CORSO
Prof. Marina Bonomolo
COSA STUDIA LA FISICA
TECNICA?
“La fisica tecnica è una disciplina insegnata nei corsi di ingegneria ovvero una
branca della fisica applicata, il cui obiettivo è studiare le trasformazioni
dell'energia e le sue interazioni con la materia, avendo come risultato le più
svariate applicazioni, che possono spaziare dall'ingegneria meccanica (cicli
termodinamici, che sono alla base del funzionamento dei motori)
all'ingegneria civile (studio dei sistemi fluenti e applicazioni di macchinari
come turbine idrauliche).

Comprende generalmente
discipline quali
termodinamica applicata,
la
HOT COOL
la trasmissione del calore
e la termofluidodinamica.”
OBJECT OBJECT
Fonte: Wikipedia
Prof. Marina Bonomolo
COSA STUDIA LA FISICA TECNICA?

“ “
FONTE: Fisica tecnica ambientale. Con elementi di acustica e
illuminotecnica. Con Connect (bundle) di Yunus A. Çengel (Autore),
Giuliano Dall'Ò (Autore), Luca Sarto (Autore)
Prof. Marina Bonomolo
FISICA TECNICA E SOSTENIBILITÀ

“ La sostenibilità è la caratteristica di un processo o di uno stato che può


essere mantenuto a un certo livello indefinitamente. In ambito
ambientale, economico e sociale, essa è il processo di cambiamento nel
quale lo sfruttamento delle risorse, il piano degli investimenti,
l'orientamento dello sviluppo tecnologico e le modifiche istituzionali

sono tutti in sintonia e valorizzano il potenziale attuale e futuro al fine di
far fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell'uomo.
FONTE: Wikipedia

Prof. Marina Bonomolo


FISICA TECNICA E SOSTENIBILITÀ

Il termine “sostenibilità” è stato introdotto nel corso della prima Conferenza


delle Nazioni Unite sull’ambiente del 1972, per poi essere codificato nel
1987, con la pubblicazione del cosiddetto rapporto Brundtland. Il
documento definisce come sostenibile un modello di sviluppo in grado di
soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle
generazioni future di soddisfare i propri. Una definizione nata dalla presa di
coscienza che le risorse del Pianeta non sono infinite, vanno preservate con
cura, senza sprechi, rispettando ecosistemi e biodiversità.

Prof. Marina Bonomolo


FISICA TECNICA E SOSTENIBILITÀ

SVILUPPO SOSTENIBILE in ambiente - economia - società:


soddisfare le esigenze di tutti i paesi e gruppi di popolazioni dell’odierna
generazione senza compromettere la possibilità a future generazioni di
soddisfare le proprie esigenze.
(Commissione Brundtland 1987)

CONFERENZA MONDIALE DI Rio, 1992

Prof. Marina Bonomolo


COSA SIGNIFICA SOSTENIBILITÀ?

Gro Harlem Brundtland, presidente della


Commissione mondiale su Ambiente e
Sviluppo (World Commission on Environment
and Development, WCED,)
presenta il rapporto «Our common future» (Il
futuro di tutti noi), formulando una linea guida
per lo sviluppo sostenibile ancora oggi valida.

Il rapporto Brundtland constatava che i punti critici e i problemi globali


dell’ambiente sono dovuti essenzialmente alla grande povertà del sud e ai
modelli di produzione e di consumo non sostenibili del nord. Il rapporto
evidenziava quindi la necessità di attuare una strategia in grado di integrare le
esigenze dello sviluppo e dell’ambiente. Questa strategia è stata definita in
inglese con il termine «sustainable development».
Prof. Marina Bonomolo
COSA VUOL DIRE «SOSTENIBILE»?

Prof. Marina Bonomolo


COSA SIGNIFICA SOSTENIBILITÀ?

SVILUPPO SOSTENIBILE
ambiente - economia - società
soddisfare le esigenze di tutti i paesi e gruppi di popolazioni
dell’odierna generazione senza compromettere la possibilità a future
generazioni di soddisfare le proprie esigenze.
(Commissione Brundtland 1987)

CONFERENZA MONDIALE DI Rio, 1992

Prof. Marina Bonomolo


Insostenibilità dello sviluppo

Disastri naturali,
Ambientale malattie infettive,
rifugiati ambientali,
aumento dei rifiuti negli
Carenza di risorse, energia, slum, altri
cibo, distribuzione irregolare,
profughi economici, altro

CRISI

Risorse,
energia, Economico
cibo

Riscaldamento globale
distruzione delle foreste pluviali,
danni dello strato di ozono,
inquinamento degli oceani,
Prof. Marina Bonomolo piogge acide, altro
Sostenibilità dello sviluppo

Ambientale
un ambiente
naturale vivibile

Ambiente Sviluppo
naturale e economico
costruito sostenibile
sostenibile
Sviluppo
sostenibile

Sociale una
comunità Economico
Ambiente
nutritiva Economia
equo-sociale
sufficiente

Prof. Marina Bonomolo


ATTENZIONE!!!

Prof. Marina Bonomolo


sviluppo sostenibile?

Prof. Marina Bonomolo


SOSTENIBILITà ambientale e l’era del greenwashing


Greenwashing
neologismo inglese che generalmente
viene tradotto come ecologismo di
facciata o ambientalismo di facciata,
indica la strategia di comunicazione di
certe imprese, organizzazioni o istituzioni
politiche finalizzata a costruire
un'immagine di sé ingannevolmente
positiva sotto il profilo dell'impatto
ambientale, allo scopo di distogliere
l'attenzione dell'opinione pubblica dagli

effetti negativi per l'ambiente dovuti alle
proprie attività o ai propri prodotti, che
venne instaurata già dagli anni settanta.»
FONTE: WIKIPEDIA

Prof. Marina Bonomolo


FATTORI GUIDA DELLO SVILUPPO
DELLA SPECIE UMANA

1. POPOLAZIONE: sviluppa domanda di benessere, richiede nuove


tecnologie per adeguare gli stili di vita a standard accettati;
2. DENSITÀ DELLA POPOLAZONE: gli agglomerati urbani generano
bisogni tecnologici come infrastrutture, impianti e strade;
3. PRODUZIONE: le nazioni popolose creano lavoro e producono
beni e servizi (PIL);
4. INTENSITA’ DI IMPIEGO DELL’ENERGIA: fabbisogno di energia in
funzione del tempo;
5. INQUINAMENTO: richiede contromisure per contrastare gli effetti
sull’ambiente.

Prof. Marina Bonomolo


Crescita della popolazione

Prof. Marina Bonomolo


M. Beccali - Fonti Rinnovabili

Crescita della popolazione

Vuoi vedere altri dati sulla crescita della popolazione? clicca qui!
Prof. Marina Bonomolo
Crescita della domanda di energia
World energy consumption
quadrillion British thermal units
1 BTU=1, 055 kJ

Prof. Marina Bonomolo


Crescita della domanda di energia

1 BTU=1, 055 kJ

Prof. Marina Bonomolo


Crescita della domanda di energia

Vuoi sapere quali paesi hanno aderito all’OCSE? Clicca qui!


Prof. Marina Bonomolo
IL CONSUMO ANNUO DI ENERGIA PRIMARIA PRO CAPITE

Prof. Marina Bonomolo


Crescita della domanda di energia

Prof. Marina Bonomolo


Intensità energetica

Prof. Marina Bonomolo


Prof. Marina Bonomolo
Principali processi che
regolano la stabilità e
la resilienza del sistema
terrestre, e per
ciascuno esiste un
limite da non superare
per non innescare
fenomeni
incontrollabili.

J. Rockström et al., (2009), Planetary Boundaries: Exploring the


Safe Operating Space for Humanity, Ecology and Society 14(2):
32
W. Steffen et al., Planetary boundaries: Guiding human
development on a changing planet, Science 13 February 2015,
Vol 347 Issue 6223

Prof. Marina Bonomolo


Emissioni Emissioni
per il incorporate
funzionamento nei prodotti
49% 51%

Basta mettere i pannelli fotovoltaici sui tetti, le pompe di calore elettriche al posto delle
caldaie a gas, sostituire le auto a benzina e diesel con quelle elettriche per risolvere il
problema delle emissioni di CO2?

Prof. Marina Bonomolo


Flusso delle emissioni incorporate nelle merci

Fonte: S. J. Davis, K. Caldeira, Consumption-based accounting of CO2 emissions, PNAS | March 23, 2010 | vol. 107 | no. 12 | 5687–5692

Prof. Marina Bonomolo


Prof. Marina Bonomolo
UN PO’ DI STORIA
1979 prima conferenza mondiale sul clima
dichiarazione rivolta a tutti i capi di stato mondiali
“affinché tengano conto degli sconvolgimenti in corso e mettano
in atto le politiche necessarie al benessere dell’umanità”

Anni ’80: diverse conferenze intergovernative sui


cambiamenti climatici

1998: l’Intergovernmental Panel On Climate Change (IPCC),


pubblica il suo 1° rapporto sul clima.

Prof. Marina Bonomolo


Il trattato di Kyoto (COP-3)

Il protocollo di Kyoto è un trattato internazionale in


materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale,
pubblicato l'11 dicembre 1997 nella città giapponese di Kyoto in
occasione della Conferenza delle parti "COP 3" della Convenzione
quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).
Conferenza ONU sui cambiamenti climatici 1997.

Prof. Marina Bonomolo


Il trattato di Kyoto (COP-3)
• 1997: Il trattato di Kyoto impegna le nazioni
partecipanti a ridurre gli inquinanti al di sotto dei livelli
del 1990;

Gli USA non ratificano il trattato.

• La duma russa ratifica, il 55% delle nazioni ratifica ed il


trattato entra quindi in vigore;
• Nazioni in via di sviluppo, come Cina, India, Messico,
Brasile sono esentate dall'obbligo di disposizioni del
trattato, ma produrranno molto più inquinamento di
nazioni già sviluppate nei prossimi anni!
• Il 75% delle emissioni mondiali dovrebbero provenire
da nazioni in via di sviluppo già nel 2040.
Prof. Marina Bonomolo
Il trattato di Kyoto (COP-3)

Prof. Marina Bonomolo


Protocollo di Kyoto (COP-3)
• GHGs: sostanze inquinanti come NOx, SO2, COV, e
CO2 che aumentano la decomposizione di ozono
nella stratosfera;

• Meno ozono= più assorbimento di raggi


ultravioletti;

• Gli Stati Uniti avrebbero dovuto diminuire del 7%


rispetto ai valori del 1990 i GHGs tra il 2008 ed il
2012;
• Gli Stati Uniti producono ora circa il 13% in più di
GHGs rispetto al 1990.
Prof. Marina Bonomolo
Prof. Marina Bonomolo
Protocollo di Kyoto (COP-3)

Prof. Marina Bonomolo


Protocollo di Kyoto (COP–3)

Prof. Marina Bonomolo


Protocollo di Kyoto (COP–3)
Il Protocollo di Kyoto è
sostanzialmente fallito in termini di
raggiungimento effettivo degli
obiettivi preposti, ma è certamente
servito a definire un possibile
modello di cooperazione
internazionale.

Attraverso le COP (Conference of


Parties) i governi mondiali hanno
successivamente aggiornato
politiche ed obiettivi.

Prof. Marina Bonomolo


Copenaghen (COP-15)
15° Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici
(COP-15).

Obiettivo: stipulare un nuovo accordo internazionale che, in vista della scadenza del
Protocollo di Kyoto nel 2012, stabilisse i nuovi impegni in tema di riduzione delle
emissioni di gas ad effetto serra.

Premesse: l’Unione Europea proponeva una strategia molto ambiziosa da realizzare


entro il 2020, il c.d. progetto “20-20-20”, che comportava:
• un calo delle emissioni del 20% rispetto ai livelli del 1990;
• un aumento dell’energia derivante da fonti rinnovabili tale da coprire il 20% del
fabbisogno energetico interno dell’UE;
• una riduzione del 20% del consumo di energia grazie a misure dirette a renderlo
più efficiente.

Gli Stati Uniti, quanto Cina e Brasile, si opposero alla proposta europea.

Prof. Marina Bonomolo


Copenaghen (COP-15)
Solo l'ultimo giorno della Conferenza si finalizzò “l’Accordo di Copenhagen”: un
documento in 12 punti, senza alcuna efficacia vincolante, in cui si è deciso
principalmente:

• di limitare a 2 gradi l’aumento della temperatura media mondiale

• di stanziare 30 miliardi di dollari (da parte dei Paesi Industrializzati) per i primi tre
anni per finanziare azioni di contenimento del cambiamento climatico nei paesi in via di
sviluppo

• di stanziare altri 100 miliardi di dollari da destinare ai Paesi in via di Sviluppo (PVS) e ai
paesi più poveri da impiegare nell’utilizzo delle energie pulite.

• che gli Stati Uniti tagliassero le emissioni di gas nocivi del 17% entro il 2020 ma
tenendo come anno di riferimento il 2005, quindi il taglio è solo del 4% rispetto al 1990;

• che l’UE si imponesse una riduzione delle emissioni del 20-30% rispetto al 1990

• che la Cina diminuisse del 40-45% l’intensità delle emissioni entro il 2020, ma rispetto
il 2005.

Prof. Marina Bonomolo


Copenaghen (COP-15)

I risultati del Vertice, caratterizzato fortemente dalle divergenze


tra Usa e Cina, sono stati deludenti:

l’accordo non è giuridicamente vincolante e gli Stati si sono


limitatati a “prenderne atto” senza sottoscriverlo formalmente,
gli impegni sono generici e alquanto vaghi, non si predispone un
piano di attuazione specifico né un meccanismo di controllo.

Prof. Marina Bonomolo


PARIGI (COP-21)

La Conferenza di Parigi sui


cambiamenti climatici (COP- 21)
si è tenuta a Parigi dal 30
novembre al 12 dicembre del
2015.

Obiettivo: concludere, per la


prima volta in oltre 20 anni, un
accordo vincolante e universale
sul clima, accettato da tutte le
nazioni.

Prof. Marina Bonomolo


PARIGI (COP-21)

Presupposto fondamentale:

“Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia urgente e


potenzialmente irreversibile per le società umane e per il pianeta, si
richiede pertanto la massima cooperazione di tutti i paesi con
l’obiettivo di accelerare la riduzione delle emissioni dei gas a effetto
serra”

Prof. Marina Bonomolo


PARIGI (COP-21)

La conferenza ha negoziato l'Accordo di Parigi, un accordo globale sulla


riduzione dei cambiamenti climatici, il cui testo ha rappresentato un consenso
dei rappresentanti delle 196 parti partecipanti.

L'accordo diventerà giuridicamente vincolante nel 2020, se ratificato,


accettato e approvato da

almeno 55 paesi

che insieme rappresentino almeno il

55% delle emissioni globali di gas serra.

Le parti dovranno firmare l'accordo a New York tra il 22 aprile 2016 al 21 aprile
2017.

Prof. Marina Bonomolo


PARIGI (COP-21)
Cosa prevede l'Accordo di Parigi ?

• Un’emissione antropica di gas serra pari a zero da


raggiungere durante la seconda metà del XXI secolo

• Aumento della temperatura media della terra sotto i 2


°C. Le parti si impegnano a "proseguire gli sforzi per"
limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5° C
rispetto all'età pre-industriale. Per centrare l’obiettivo, le
emissioni devono cominciare a calare dal 2020.

• Consenso globale. A differenza di sei anni fa, quando


l’accordo si era arenato, questa volta ha aderito tutto il
mondo, compresi i quattro più grandi inquinatori: oltre
all’Europa, anche la Cina, l’India e gli Stati Uniti si sono
impegnati a tagliare le emissioni.
Prof. Marina Bonomolo
PARIGI (COP-21)

• Entro il 2050 l'UE riduca le emissioni di gas a effetto serra


dell'80% rispetto ai livelli del 1990 le tappe per
raggiungere questo risultato sono una riduzione delle
emissioni del 40% entro il 2030 e del 60% entro il 2040.

Prof. Marina Bonomolo


LE CONFERENZE DELLE PARTI
DELLA CONVENZIONE SUI
CAMBIAMENTI CLIMATICI (COP)

Prof. Marina Bonomolo


ALTRE DIRETTIVE
La direttiva 2009/28/CE (20-20-20) pone come obiettivo per Italia di
raggiungere il 17% di energia da fonti rinnovabili, pari a 21,4 Mtep (oggi
7,4 Mtep)

Il quadro per il clima e l’energia 2030 fissa tre obiettivi principali da


conseguire entro l'anno indicato:
• una riduzione almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra
(rispetto ai livelli del 1990);
• una quota almeno del 27% di energia rinnovabile;
• un miglioramento almeno del 27% dell'efficienza energetica.

La direttiva 2010/31/EU (Energy Performance of Buildings “RECAST”)


impone la realizzazione di edifici Nearly Zero Energy (NZEB) entro il 2018
(pubblici) – 2020 (privati)

Prof. Marina Bonomolo


ALTRE DIRETTIVE

Prof. Marina Bonomolo


ALTRE DIRETTIVE
OBBLIGHI DI COPERTURA CONSUMI
RISCALDAMENTO, ACS, RAFFRESCAMENTO

20% al 31/12/2013;
35% al 31/12/2017;
50% dal 1/1/2018;
Per gli edifici pubblici gli obblighi sono incrementati del 10%;
nei centri storici le soglie sono ridotte del 50%;
Il mancato rispetto di tali obblighi comporta il diniego del
rilascio del titolo edilizio.

Prof. Marina Bonomolo


Politiche energetiche in
UE
La direttiva 2009/28/CE (20-20-20) poneva come
obiettivo per Italia di raggiungere il 17% di energia da
fonti rinnovabili, pari a 21,4 Mtep (oggi 7,4 Mtep)

Gli obiettivi sono stati aggiornati al 2030.

Dopo il COP-21 si è definita una Roadmap 2050.

Nel settore civile:


La direttiva 2010/31/EU (EBPD “RECAST”) impone la
realizzazione di edifici Nearly Zero Energy (NZEB) entro
il 2018 (pubblici) – 2020 (privati).

Prof. Marina Bonomolo


Azioni di politica climatica
Parigi (COP-21) – Dic 2015
COSA COMPORTA PER L’EUROPA?

Entro il 2050
l'UE riduca le emissioni di gas a effetto serra
dell'80% rispetto ai livelli del 1990.
Le tappe per raggiungere questo risultato sono:
• una riduzione delle emissioni del 40% entro il 2030;
• una riduzione del 60% entro il 2040.

Prof. Marina Bonomolo


GREEN DEAL

-55% -100%

Prof. Marina Bonomolo


Piano di Azione Nazionale (PAN)

Per raggiungere gli obiettivi energetici 20-


20-20 (direttiva 2009/28/CE), a ciascuno dei
27 Stati Membri è stato chiesto da parte
della Comunità Europea di produrre un

Piano di Azione Nazionale – il PAN

per delineare i percorsi e le politiche


interne in vista del raggiungimento dei
singoli obiettivi nazionali per le energie
rinnovabili.

L’Italia ha presentato il proprio Piano di


Azione Nazionale – PAN – per le energie
rinnovabili a giugno 2010.
Prof. Marina Bonomolo
Piano di Azione Nazionale (PAN)
Il primo PAN ha fissato gli obiettivi nazionali nel 2020 degli Stati membri per la
quota di energia da fonti rinnovabili consumata

• nel settore dei trasporti (FER-T),


• dell’elettricità (FER-E) e
• del riscaldamento e raffreddamento (FER-C)

tenendo conto degli effetti di altre misure politiche relative all’efficienza


energetica sul consumo finale di energia, e le misure appropriate da adottare
per raggiungere detti obiettivi nazionali generali, ivi compresi la cooperazione
tra autorità locali, regionali e nazionali.

Prof. Marina Bonomolo


L’effetto serra
• La combustione di idrocarburi e suoi
derivati produce anidride carbonica
(CO2);
• L’immissione di anidride carbonica in
atmosfera modifica la normale
composizione del mix di gas di cui essa
è composta;
• Ogni gas presente in atmosfera è
caratterizzato da diverse proprietà di
trasmissione, assorbimento ed
emissione del calore che viene
scambiato fra la terra e lo spazio
circostante (prevalentemente per
irraggiamento);
• Valori crescenti di concentrazione di
CO2, determinano una riduzione degli
scambi di calore dalla terra verso
l’esterno, provocando un aumento
della temperatura dell’atmosfera.

Questo effetto è noto come «effetto serra»

Prof. Marina Bonomolo


La concentrazione naturale della CO2

lIn era preindustriale (c.a.1860) era 295 ppmv*;


lNel 1974 era 330 ppmv;
lNel 2004 era oltre 380 ppmv;
lNel 2019 era oltre 411 ppmv;

«ppm» significa parti per milione.


Per ogni milione di particelle di varia natura, presenti in atmosfera, 390 sono di
anidride carbonica.

Probabilmente si raggiungerà una concentrazione intono a 550 ppmv


entro il 2025.
Prof. Marina Bonomolo
La concentrazione naturale della CO2

Prof. Marina Bonomolo


La concentrazione naturale della CO2
• concentrazione in atmosfera di CO2: oggi pari a circa 390 ppm
• ritmo di crescita (in aumento): 2,5 ppm annue

Obiettivo: contenere l’aumento delle temperature medie entro i


2°C rispetto ai valori pre-industriali, corrispondente ad un aumento
medio massimo di 1,2°C rispetto alle temperature odierne.

Secondo i dati a disposizione, questo obiettivo implica che le


emissioni mondiali totali tra il 2000 e il 2050 siano comprese tra i L’uragano Sandy, rinominato
1000 e i 1500 miliardi di tonnellate. Frankenstorme, arriva a New York il 29
ottobre 2012 producendo, sul suo
Nel 2011 sono state emesse 34 miliardi di tonnellate di CO2, il 3% in percorso attraverso sette Stati della costa
orientale statunitense, devastazioni e
più rispetto all’anno precedente, mentre la crescita media annua di danni incalcolabili
emissioni nel decennio 2000-2010 è stata del 2,7%. Dal 2000 ad
oggi si stima siano stati emessi complessivamente 420 miliardi di
tonnellate di CO2.

Fonte: ENEA
Prof. Marina Bonomolo
Normali variazioni del clima

Prof. Marina Bonomolo


Normali variazioni del clima

Prof. Marina Bonomolo


Prof. Marina Bonomolo
• Il 2015 è stato l’anno più caldo dal 1880 ad oggi;
• l’anomalia della temperatura media globale rispetto al trentennio
climatologico di riferimento 1961-1990 è stata di +1.23 °C ed è la più alta
della serie a partire dal 1961;
• Dal 1986 l’anomalia termica media globale sulla terraferma è stata sempre
positiva. Tutti gli anni successivi al 2000 e il 1998 sono i più caldi dell’intera
serie storica.
• In Italia, il valore della temperatura media nel 2015 è stato il più elevato
dell’intera serie dal 1961, appena superiore a quello del 2014. L’anomalia
media annuale è stata di +1.58 °C e va attribuita a tutte e quattro le stagioni,
con l’anomalia più marcata in estate (+2.53 °C).

FONTE:
- Quale energia
- REPORT ISPRA (Istituto
Superiore per la Protezione e
la Ricerca Ambientale)
Prof. Marina Bonomolo
• Le precipitazioni cumulate
annuali del 2015 in Italia sono state
complessivamente inferiori alla
media climatologica del 13% circa.
• Al Nord e al Centro il 2015 è stato
nettamente meno piovoso della norma
(rispettivamente -21% e -17%), al Sud
e sulle Isole pressoché nella norma,
con la notevole eccezione
della Sicilia che è stata teatro di un
numero significativo di eventi estremi,
soprattutto nel mese di ottobre.
• L’altra faccia delle anomalie di
precipitazione è rappresentata
dai periodi di siccità, che nel 2015 si
sono manifestati in particolare negli
ultimi mesi dell’anno, avviando un
periodo caratterizzato da gravi
condizioni di deficit idrico soprattutto FONTE:
sulle regioni settentrionali. - Quale energia
- REPORT ISPRA (Istituto Superiore
per la Protezione e la Ricerca
Prof. Marina Bonomolo
Ambientale)
Il numero medio di notti tropicali, cioè con temperatura minima maggiore di 20
°C, – si legge nel report – ha registrato nel 2015 il secondo valore più alto
dell’intera serie dal 1961 (dopo il 2003), con una anomalia di +26 notti
rispetto al valore normale. Qui sotto la frequenza delle ondate di calore:

L’indice rappresentativo delle onde di calore (warm spell duration index,


WSDI) colloca il 2015 al 4° posto della serie a partire dal 1961,
con un’anomalia di +28 giorni nell’anno rispetto alla norma 1961-1990.
Tra gli altri indici, il 2015 ha fatto registrare il secondo valore più basso di
“notti fredde” (dopo il record registrato nel 2014) e il secondo valore più alto
di notti calde dell’intera serie.

FONTE:
- Quale energia
- REPORT ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
Prof. Marina Bonomolo
Il 2015 si contraddistingue come
l’anno più caldo dell’ultimo
mezzo secolo anche per aver
segnato il record della
temperatura media annuale
della temperatura superficiale
dei mari che bagnano la nostra
penisola: con un’anomalia media
di +1.28 °C, il 2015 si colloca
infatti al 1° posto dell’intera serie
dal 1961, superando i precedenti
record del 2014 e del 2012.
Negli ultimi 20 anni l’anomalia
media è stata sempre positiva.

FONTE:
- Quale energia
- REPORT ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)

Prof. Marina Bonomolo


Severità degli effetti

Prof. Marina Bonomolo


Severità degli effetti: ipotesi
raddoppio CO2

Prof. Marina Bonomolo


Emissioni di CO2

Prof. Marina Bonomolo


Prof. Marina Bonomolo
1990 GHG emissions in Italy [10E9kgCO2eq]

Energy
Other
industries;
sources; 96,1
147,4

Other; 9,3

Agriculture; 9

Civil sector;
70,2

Manufact.
industry and
building; 85,5
Transport;
103,5

Prof. Marina Bonomolo


• Il consumo di energia crescerà anche se a ritmi
meno accelerati;

• Dallo sviluppo della società industriale, la tendenza


storica è stata quella di utilizzare fonti energetiche
ad intensità specifica sempre più elevata;

• È necessario rivedere tale modello;

• La richiesta di forme di energia pulite e non


dipendenti dallo sfruttamento di fonti esauribili è
ormai indifferibile;

Prof. Marina Bonomolo


Prof. Marina Bonomolo
• 17 obiettivi per il futuro del mondo, fino al 2030;
• Supportato da una serie di 169 obiettivi dettagliati;
• Negoziato in un biennio alle Nazioni Unite;
• Approvato da quasi tutte le nazioni del mondo, il 25 settembre 2015
Prof. Marina Bonomolo
Come siamo messi? https://www.youtube.com/watch?v=E_dAQoYNv-Y
Prof. Marina Bonomolo
Dove agire?

Fonte: A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 - COM(2011) 112 final

Prof. Marina Bonomolo


AFFINCHÉ UN EDIFICIO/UN
PRODOTTO SIA SOSTENIBILE…

Prof. Marina Bonomolo


PROGETTAZIONE INTEGRATA DELL’AMBIENTE COSTRUITO

Conoscenza delle
caratteristiche climatiche
del sito

Conoscenza
Efficienza del sito
energetica e (Vegetazione)
generazione
distribuita

Soluzioni Design passivo


architettonich (Isolamento, schermature
e alternative e solari, ventilazione
innovative naturale, daylight)

Prof. Marina Bonomolo


PROGETTAZIONE INTEGRATA DEL PRODOTTO COSTRUITO

Conoscenza delle
caratteristiche climatiche
del sito

Conoscenza
Efficienza del sito e dei
energetica materiali da
anche nel reperire
processo
produttivo

Soluzioni di Design passivo


disegn (Isolamento, schermature
alternative e solari, ventilazione
innovative naturale, daylight)

Prof. Marina Bonomolo


LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

Prof. Marina Bonomolo


Fonte: P. Zampiero
Prof. Marina Bonomolo
NUOVI SCENARI IN ATTO:
“eco-sostenibilità” nel processo progettuale

MONITORAGGIO E FEED-BACK

La progettazione diviene necessariamente un processo di


trasformazione i cui risultati non “coincidono” perfettamente con quelli
inizialmente progettati.

Prof. Marina Bonomolo


Progettazione Progettazione
Involucro e Costruzione
struttura Impianti

Progettazione
Involucro e
Progettazione
struttura Impianti
Costruzione

Analisi
energetica

Prof. Marina Bonomolo


NET ZERO ENERGY
BUILDINGS

«edificio a energia quasi zero»: edificio ad altissima prestazione energetica,


determinata conformemente all’allegato I. Il fabbisogno energetico molto
basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da
energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in
loco o nelle vicinanze» DIRETTIVA 2010/31/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

Prof. Marina Bonomolo


Ahmed, A., Ge, T., Peng, J., Yan, W. C., Tee, B. T., & You, S. (2022).
Assessment of the renewable energy generation towards net-zero energy
buildings: A review. Energy and Buildings, 256, 111755.
Prof. Marina Bonomolo
EMISSIONI GLOBALI DI GAS-SERRA

https://www.qualenergia.it/articoli/clima-sempre-piu-co2-a-luglio-2019-siamo-
a-414-ppm/
Prof. Marina Bonomolo
CARBON FOOTPRINT

La carbon footprint è una misura che esprime in CO2 equivalente il totale delle
emissioni di gas ad effetto serra associate direttamente o indirettamente ad un
prodotto, un’organizzazione o un servizio. La misurazione della carbon footprint di un
prodotto o di un processo richiede in particolare l’individuazione e la quantificazione
dei consumi di materie prime e di energia nelle fasi selezionate del ciclo di vita dello
stesso.
Prof. Marina Bonomolo
TIPO I TIPO II

Prof. Marina Bonomolo


CARBON FOOT PRINT

Viene verificato che, nella fase di fine vita,


siano stati considerati o meno i processi
seguenti: raccolta, imballaggio e
trasporto di prodotti a fine vita;
preparazione per il riciclaggio e il
riutilizzo; smantellamento di componenti;
trinciatura e separazione; riciclo del
materiale; recupero organico; recupero
dell’energia; incenerimento e
separazione di ceneri pesanti; deposito in
discarica, manutenzione delle discariche,
promozione delle emissioni dalla
decomposizione.

Prof. Marina Bonomolo


EDIFICIO SOSTENIBILE
Un edificio che mantiene
o migliora la qualità della
vita degli utilizzatori in
armonia con il clima, la
cultura, le tradizioni e
l’ambiente della regione,
utilizzando in modo
razionale energie e
risorse, riciclando o riutilizzando materiali, e, in genere,
riducendo il rilascio di sostanze nocive nell’ecosistema
locale e globale durante il suo intero ciclo di vita.

Prof. Marina Bonomolo


OBIETTIVI
Efficienza energetica

Sostenibilità

Comfort termoigrometrico

Comfort acustico

Comfort visivo

Qualità dell’aria
Prof. Marina Bonomolo
OBIETTIVI_IL COMFORT TERMOIGROMETRICO

L ’ attestarsi del livello di qualità della vita verso


standard sempre più elevati, richiede la definizione dei
requisiti microclimatici - intesi come insieme di
parametri fisici che determinano gli scambi termici
“uomo-ambiente” - atti a garantire, negli spazi in cui
l ’ uomo vive e lavora, la condizione di benessere
termoigrometrico.

Questo è tradizionalmente definito come quello stato


psicofisico in cui il soggetto esprime soddisfazione nei
riguardi del microclima (Alfano et al., 1987).

Prof. Marina Bonomolo


OBIETTIVI_IL COMFORT TERMOIGROMETRICO
Attraverso meccanismi fisiologici e comportamentali il corpo cerca di
realizzare le condizioni di equilibrio termico nell’ambiente in cui si
trova, riducendo il tempo di transizione dovuto al cambiamento delle
condizioni ambientali o soggettive in cui tale equilibrio non è più
garantito.
Si parla di comfort
termico solo se il
soggetto è in grado
di raggiugere
condizioni di
equilibrio termico in
assenza di stress
psicofisico

Prof. Marina Bonomolo


OBIETTIVI_IL COMFORT TERMOIGROMETRICO
Condizione di equilibrio termico e di assenza di stress psico-fisico dovuto
alle condizioni ambientali interne

SCAMBI TERMICI INDIVIDUO - AMBIENTE

• Conduzione
• Convezione
• Irraggiamento
• Processi
evaporativi

Prof. Marina Bonomolo


OBIETTIVI_IL COMFORT VISIVO
Il
COMFORT
VISIVO

Alcuni requisiti per il comfort visivo:

§ un livello adeguato di illuminamento;


§ una sufficiente uniformità di illuminamento;
§ una buona distribuzione delle luminanze;
§ assenza di abbagliamento;
§ una corretta direzionalità della luce;
§ una buona resa cromatica delle sorgenti e degli ambienti.

Prof. Marina Bonomolo


OBIETTIVI_IL COMFORT ACUSTICO
Il
COMFORT
VISIVO

Prof. Marina Bonomolo


OBIETTIVI_EFFICIENZA E SOSTENIBILITÀ

Intervenire sui diversi sottosistemi


• industria, minimizzando l’uso dell’energia nel processo produttivo e nel
funzionamento del prodotto, massimizzando l’uso delle fonti rinnovabili
• trasporti, con nuovi veicoli e nuovi modelli di mobilità
• residenziale e terziario, trasformando gli edifici in produttori di energia e
minimizzandone il consumo con la progettazione bioclimatica, un corretto
layout urbano, un diverso sistema dei servizi
Prof. Marina Bonomolo
Prof. Marina Bonomolo
Prof. Marina Bonomolo
Prof. Marina Bonomolo
Rotating Magnets
Fino a 30-40 kW Permanent Magnet
Generator (axial flux)
Stator coil Cover
Bearings
Pivoting boom

Nose cone Tail


Up-Hinge regulation
Blade Hinge Stopper
root
connecti Tower head (yaw bearing)
on to the
hub

Tubular tower 15-24 m

GFRP
blade x 3 Dim (cm)

Prof. Marina Bonomolo


Prof. Marina Bonomolo
ESEMPIO DI VALUTAZIONE INTEGRATA ENERGIA-AMBIENTE

Criteri Sottocriteri
CONSUMO DI RISORSE 1. Energia
2. Terreno
3. Acqua
4. Materiali
IMPATTO AMBIENTALE 1. Emissioni in atmosfera (GH, OD)
2. Rifiuti solidi
3. Emissioni in corpi idrici
4. Altri impatti locali
QUALITA’ DEGLI AMBIENTI INTERNI 1. Qualità dell’aria
2. Comfort termico
3. Comfort visivo
4. Comfort acustico
QUALITA’ FUNZIONALE 1. Adattabilità
2. Manutenzione
3. Controllabilità impianti
4. Fruibilità

Prof. Marina Bonomolo


Prof. Marina Bonomolo
SOLAR BUILDING RAUMHAUS - BERLINO, GERMANIA
ARCH. G. LOHNERT & G. LUDEWIG

•ALTO ISOLAMENTO TERMICO


•SERRE PER GUADAGNO
SOLARE
•MATERIALI ISOLANTI
TRANSLUCIDI
(TIM)
•ELEMENTI OMBREGGIANTI
ESTERNI REGOLABILI
•COLLETTORI SOLARI PER
ACS
•ACCUMULO TERMICO
•USO ESTENSIVO DELLA
VEGETAZIONE IN COPERTURA

Prof. Marina Bonomolo


OSZ ZEHDENICK – BERLINO, GERMANIA
ARCH. LUTKEMEYER CONS. BLS ENERGIEPLAN

Atrio per collegare due corpi edilizi


Controllo radiazione solare
Illuminazione naturale
Illuminazione artificiale efficiente con controllo automatico

Prof. Marina Bonomolo


CENTRO ESPOSIZIONI E CONGRESSI – LINZ, GERMANIA
ARCH. T. HERZOG CONS. BARTENBECH, ISE

•RIDUZIONE DEL VOLUME DA CLIMATIZZARE


•VENTILAZIONE NATURALE
•VETRI ISOLANTI E DIFFONDENTI INNOVATIVI
•CONTROLLO DELLA RADIAZIONE SOLARE
•PAVIMENTI RADIANTI

Prof. Marina Bonomolo


BRE ENVIRONMENTAL BUILDING – WATFORD, UK
ARCH. F. CLEGG CONS. BRE

•Uso estensivo dell’illuminazione naturale


•Controllo della radiazione solare con schermi mobili
•Ventilazione naturale
•Raffrescamento con pavimenti radianti accoppiati al terreno
•Illuminazione artificiale ad alta efficienza con controllo di illuminamento
di presenza
•Produzione di elettricità con PV integrato sulla facciata sud
•Utilizzazione estensiva di materiali riciclati
•Consumi energetici pari al 30% della “best pratice”

Prof. Marina Bonomolo


WAT LOW ENERGY BUILDING - KARLSRUHE, GERMANIA
ARCH. G. LEONHARDT CONS. TRANSSOLAR GMBH

•VENTILAZIONE NATURALE (ANCHE NOTTURNA) ATTRAVERSO IL MURO


A SPINA CENTRALE
•LIGHTSHELVES ORIZZONTALI ESTERNI ED INTERNI (MOBILI)
•RECUPERO DI CALORE DELL’ARIA ESAUSTA NEL MURO A SPINA
•COLLETTORI SOLARI AD ARIA INTEGRATI IN FACCIATA PER PRE-
RISCALDAMENTO
•COLLETTORI SOLARI AD ACQUA PER ACS

Prof. Marina Bonomolo


LYCÉE POLYVALENT – FRÉJUS, FRANCIA
ARCH. N. FOSTER

• CONTROLLO DELLA RADIAZIONE SOLARE


• VENTILAZIONE NATURALE ESTIVA
• USO ESTENSIVO DELLA LUCE NATURALE

Prof. Marina Bonomolo


PADIGLIONE INGLESE EXPO SIVIGLIA ‘92 – SPAGNA
ARCH. N. GRIMSHAW CONS. OVE ARUP

•Ombreggiamento del tetto con PV


•Ombreggiamento laterale con vele
•Uso dell’acqua per variare la massa termica
•Raffrescamento adiabatico
•Ventilazione naturale
•Uso della luce naturale

Prof. Marina Bonomolo


BIBLIOTECA POMPEU FABRA – MATARÒ, SPAGNA
ARCH. BRULLET I TENAS

•FACCIATA SEMITRASPARENTE IBRIDA FOTOVOLTAICO –


TERMICA
•IMPIANTO FOTOVOLTAICO IN COPERTURA
Prof. Marina Bonomolo
GELDERSE BLOME - VEENENDAL, OLANDA
ARCH. VAN STRAALEN ASS CONS. BOOM

•IMPIANTI DI RISCALDAMENTO IBRIDI SOLARE-GAS


•POMPE DI CALORE ALIMENTATE DA PV
•COPERTURA SOLARE E LUCERNAI
•GREEN FINANCING

Prof. Marina Bonomolo


NUOVO MUSEO DELL’ACROPOLI – ATENE, GRECIA
ARCH. M. NICOLETTI CONS. FRAUNHOFER INST.

• Struttura prevalentemente ipogea


• Controllo della radiazione solare
diretta
• Grande contributo di luce naturale
• Ventilazione naturale
• Scambi termici con il terreno

Prof. Marina Bonomolo


DBU HEADQUARTERS – OSNABRUCK, GERMANIA
ARCH. E. SCHNEIDER-WESSLING CONS. SUNNA

•LA FORMA MINIMIZZA IL RAPPORTO S/V


•USO DI VETRI BASSO EMISSIVI E SUPER ISOLANTI
•PRESENZA DI POZZI DI LUCE
•COLLETTORI SOLARI E PANNELLI PV
•USO DI MATERIALI RICICLATI

Prof. Marina Bonomolo


ABT ADMINISTRATION BUILDING – KOPERVIK, NORVEGIA
ARCH. GISMERVIK ASS.

•SERRA SOLARE
•COLLETTORI SOLARI TERMICI
•ALTO ISOLAMENTO TERMICO
•ACCUMULO TERMICO NEL PIANO INTERRATO
•RISCALDAMENTO CON POMPA DI CALORE E SISTEMA A PAVIMENTO RADIANTE
•CONTROLLO AVANZATO ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE

Prof. Marina Bonomolo


ENVIRONMENT PARK – TORINO, ITALIA

•IMPIEGO ESTESO DI COPERTURE VERDI


•SERRE SOLARI
•FACCIATE INTERATTIVE E SOFFITTI RADIANTI
•CALDAIA A CIPPATO PER PRODUZIONE CALDO/FREDDO (FRIGO AD ASSORBIMENTO)
•ACQUA DEL CANALE COME SERBATOIO TERMICO
•VASCHE DI FITODEPURAZIONE
•USO DI MATERIALI NON INQUINANTI O RICICLABILI
Prof. Marina Bonomolo
PERCHÉ UN CORSO DI FISICA
TECNICA IN UN CORSO DI LAUREA
IN DISEGNO INDUSTRIALE?

Preparazione in caso di scelta di


cv architettura LM4
Fisica tecnica applicata al
prodotto

Prof. Marina Bonomolo


cappa Seagull di Elica
Prof. Marina Bonomolo
Vertigo di Faber

Prof. Marina Bonomolo


cappa Om Special Edition di Elica

Prof. Marina Bonomolo


Siemens presenta il piano cottura a induzione con
cappa integrata inductionAir System mod.
EX875LX34E.

Prof. Marina Bonomolo


Novy Panorama
Prof. Marina Bonomolo
Prof. Marina Bonomolo
Prof. Marina Bonomolo
Prof. Marina Bonomolo
https://www.appropedia.org/Zeer_pot_refrigeration_(design)
Prof. Marina Bonomolo
Prof. Marina Bonomolo
Prof. Marina Bonomolo
Prof. Marina Bonomolo

Potrebbero piacerti anche