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Nella conferenza di Rio si prendono degli impegni, non normativi, quindi senza leggi ad hoc, senza imporre nulla, si iniziano a
prendere impegni, proponendo linee guide, così inizia a esserci una presa di coscienza da parte dei capi di Stato, capendo che
il modello di sviluppo economico dominante fino a quel momento è dannoso. Non ancora con approccio analitico descrittivo,
cioè con leggi, perché è un processo lungo.
Dalla conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e sullo sviluppo - Rio 1992 scaturirono 5 documenti ufficiali che costituiscono
ancora oggi il quadro di riferimento principale dello sviluppo sostenibile a livello internazionale:
•La dichiarazione di Rio: Uomo - sviluppo sostenibile - rapporto crescita e sostenibilità; Sovranità di ogni Stato nell'utilizzo delle
proprie risorse senza danni ai Paesi confinanti; Eliminazione della povertà quale requisito indispensabile per lo Sviluppo
sostenibile.
•Agenda 21 Accordo programmatico-operativo sottoscritto da tutti gli Stati finalizzato alla completa integrazione fra ambiente
e sviluppo attraverso la cooperazione internazionale. In realtà ha avuto poi forme di rappresentazione a scala locale, un'ampia
espansione con progetti realizzati a scala comune/locale.
•Convenzione sulla biodiversità (Conservazione del patrimonio biogenetico)
•Principi sulle foreste (Dichiarazione di principi non vincolanti per un consenso globale sulla gestione conservazione e lo
sviluppo sostenibile di ogni tipo di foresta)
•UNFCCC United Nations Framework Convention on Climate Change Convenzione quadro per riduzione emissione gas.
1997 Protocollo di Kyoto: Ratifica: UE + 120 paesi; impone a tutti i firmatari di definire programmi nazionali per la riduzione
delle emissioni di gas serra e di presentare relazioni periodiche in merito, ed esorta tutti i paesi firmatari industrializzati,
diversamente dai paesi in via di sviluppo, a stabilizzare, entro il 2000, le rispettive emissioni di gas serra ai livelli del 1990.
L'obiettivo non è però vincolante, rappresenta tuttora un problema da cui è diverso uscirne, perché è difficile imporre a livello
nazionale, sono i Paesi che devono prendere coscienza. Es. Cina paese che ha avuto per molto tempo un atteggiamento restio
nei confronti del protocollo di Kyoto, perché a differenza dei paesi occidentali, necessitava di un industrializzazione che non
aveva avuto precedentemente.
2002 Conferenza Johannesburg:
Presa d'atto di interessi contrastanti, non tutti i Paesi sono così interessati a risolvere i problemi legati all'ambiente.
USA: rimarca i no vincoli giuridici (non c'erano vere e proprie norme).
UE: impegni su questioni globali, assume un approccio più attento rispetto ai problemi dell'ambiente, perché riguarda e
riguarderà tutti.
PVS: no all'ambiente in quanto freno allo sviluppo.
Durante il vertice di Rio +20 si è affermata l’idea che i governi, da soli, non sono in grado di perseguire lo sviluppo sostenibile.
Era stato assegnato un ruolo rafforzato ai diversi rappresentanti della società civile. Gli SDG includono tematiche, spesso
promosse dai gruppi della società civile e dai paesi a basso reddito, che mettono in discussione le strutture di potere ed i
modelli economici alla base di povertà e disuguaglianze. La questione dei diritti umani (incluso il tema dei diritti LGBT) viene
introdotta degli SDG, nonostante l’opposizione di alcuni paesi.
Dal 1995 il tema del cambiamento climatico è stato affrontato anche in una serie di incontri dedicati nello specifico alla
definizione di accordi internazionali per la riduzione del surriscaldamento del globo.
2 Il turismo
2.1 Definizione
• il Turismo è "l'insieme delle attività delle persone che effettuano uno spostamento o soggiornano al di fuori dell'abituale
ambiente per almeno 24 ore e comunque per un periodo non superiore ad un anno" (Organizzazione Mondiale del Turismo
OMT.
• [dal fr. tourisme, che ricalca l'ingl. tourism, che a sua volta è dal fr. tour «giro, viaggio»] 1. a. l'insieme di attività e di servizi a
carattere polivalente che si riferiscono al trasferimento temporaneo di persone dalla località di abituale residenza ad altra
località per fini di svago, distrazione, cultura, cura, sport, (Enciclopedia Treccani).
Lo spostamento è sì un elemento essenziale, ma non l'unico che il turismo comprende, es. altri aspetti possono essere legati
all'aspetto della domanda, alla costruzione dell'offerta e di che tipo di offerta possa essere elaborata. Tour: ricorda il Grand
Tour
Il turismo è una delle industrie più importanti, anche forte impatto dal punto di vista economico:
• Solo nel 2010 il reddito turistico complessivo generato, incluso il trasporto passeggeri, ha sfiorato i 1000 miliardi di dollari,
avvicinandosi alla straordinaria cifra di 3 miliardi di dollari al giorno.
• A livello globale l'industria turistica si colloca al quarto posto dopo quella dei combustibili, dei prodotti chimici e delle
automobili.
• Secondo l'UNWTO (United Nation World Tourism Organization) o OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo) il contributo del
turismo al Pil (prodotto interno lordo) mondiale si stima attorno al 5% circa.
• Nel 2017 il 5,5% del PIL e il 6,5 dell'occupazione (pari a quasi 1,5 milioni di posti di lavoro) sono riconducibili al turismo.
Battuta d'arresto del turismo per via del covid.
In letteratura sono identificate diverse tipologie di turismo, le classificazioni sono numerose e si distinguono in base alla
motivazione, alle caratteristiche temporali, alle categorie di soggetti interessati, alla posizione geografica; ai modi in cui
avviene lo spostamento ed alle caratteristiche delle attrezzature ricettive.
Tipologie di esperienza turistica: ricreativa intrapreso per ricaricarsi sia sul piano fisico sia su quello psicologico; d’evasione
che mira ad allontanarsi dalla quotidianità con esperienze di svago e di divertimento; esperienziale che implica l’incontro con
l’autentico; sperimentale che mira a sperimentare modi di vita diversi ed esistenziale che presuppone l’abbandono dei propri
modelli di società.
Focalizzando l’attenzione solo sulle motivazioni e tralasciando gli altri criteri è possibile distinguere almeno: il turismo
naturalistico (ecoturismo) (balneare, collinare, montano – estivo e invernale, lacuale e di avventura) che è un viaggiare in aree
naturali relativamente indisturbate o incontaminate con lo specifico obiettivo di studiare, ammirare e apprezzare lo scenario e
le sue piante e animali selvaggi, così come ogni manifestazione culturale esistente (passata e presente) delle aree di
destinazione. Il turismo rurale identificato spesso con le attività promosse da agriturismo, ma che in realtà più di recente
prende le distanze da queste ultime ed inizia a riguardare molte altre attività dal leisure, allo sport (si pensi al trekking, al
turismo itinerante) al benessere fino a forme esoteriche e di new age. Il turismo urbano che è soprattutto turismo d’arte, ma
che è anche legato al turismo congressuale, di studio, di affari e per acquisti. Il turismo entra sempre più nelle politiche
urbane, diventa ragione delle politiche urbane che esprimono un chiaro orientamento all’aggiudicarsi l’organizzazione di
grandi eventi. Il grande evento è in quest’ottica l’occasione per ampliare l’offerta turistica e per migliorare le infrastrutture a
sostegno della stessa dal trasporto alla rete commerciale fino ad andare a toccare direttamente il sistema di ricettività e di
accoglienza.
Forme di turismo: il turismo è distinto nelle tre classificazioni di base: interno, nazionale internazionale
1) turismo interno, comprende il turismo domestico e il turismo in entrata tra residenti e non residenti di un Paese
2) turismo nazionale, che raggruppa turismo domestico e turismo in uscita da un Paese
3) turismo internazionale, che comprende turismo in entrata e in uscita tra due o più Paesi
Destinazioni Internazionali: L'UNWTO suddivide il mondo in cinque macroregioni turistiche: Europa, Americhe, Asia &
Pacifico, Africa, Medio Oriente.
In base ai dati disponibili sui flussi turistici emerge che la maggioranza dei viaggi internazionali (4 su 5) si svolge all'interno
della stessa macroregione di provenienza del viaggiatore, tuttavia il primato del movimento turistico spetta ancora ai Paesi
più avanzati industrialmente, con una notevole crescita in questi ultimi anni di provenienze dai Paesi del Nordest e Sudest
asiatico.
L'Europa resta ancora la più grande area di attrazione turistica mondiale (6 su 10 tra le mete più gettonate si trovano nel
Vecchio Continente, Turchia compresa), e genera poco più della metà degli arrivi, seguita da Asia e Pacifico (21%), Americhe
(16%), Medio oriente (4%) e Africa (3%). (Dati per comprendere il volume che interessa l'attività turistica.)
Turismo e Unione Europea: per quanto riguarda il ruolo che hanno avuto alcune istituzioni per quanto riguarda il concetto di
sostenibilità nel turismo partiamo da alcune definizioni proposte dall'UE.
Le linee guida turistiche dell'Ue elaborate in occasione dell'European Tourism Forum (Malta, 2010), sintetizzate nella strategia
denominata Europa 2020, propongono 4 direzioni di intervento:
• migliorare la competitività del settore turistico europeo, puntando sulla diversità dei paesaggi e sul suo enorme patrimonio
culturale (oltre 300 siti Unesco su un totale mondiale di circa 800); consolidare l'immagine dell'Europa come destinazione
turistica di alta qualità;
• migliorare l'efficacia delle politiche e degli strumenti finanziari europei a favore dello sviluppo turistico e fare in modo che
l'Europa resti la prima destinazione turistica mondiale.
• promuovere lo sviluppo del turismo sostenibile e responsabile.
(le prime 3 sono comunque interrelate al turismo sostenibile).
Qualità: fare turismo con un certo livello di qualità significa mettersi in pari con quelle che sono le prerogative della
sostenibilità e dello sviluppo sostenibile.
Si stima che le imprese attive nel settore turistico europeo siano circa 1,8 milioni, molte delle quali di piccole-medie dimensioni.
Le parole d'ordine per il futuro sono: sostenibilità, innovazione, destagionalizzazione.
Oggi molti operatori del settore mirano a stimolare la domanda latente di qualità ambientale arricchendo i servizi turistici con
garanzie circa la sostenibilità delle attività proposte.
Questi servizi vengono indirizzati soprattutto ai mercati di Stati Uniti, Unione Europea e Giappone, dove si è sviluppata una
maggiore disponibilità da parte del cliente ad apprezzare il surplus ecologico eventualmente offerto.
2.2 Origine
La nascita del turismo come fenomeno viene generalmente associata al Grand Tour che, a cavallo tra il 1600 e il 1700,
permetteva ai giovani aristocratici francesi e inglesi, di visitare l’Europa. Si trattava di un viaggio d’istruzione che permetteva
loro di completare il loro percorso educativo e li preparava alla loro vita professionale. L’Italia rappresentava una delle loro
mete preferite in quanto ricca di opere d’arte e di storia.
Esempi di viaggi che possono essere assimilati al turismo si trovano però anche in epoche antecedenti al Grand Tour. Come
presso alcune civiltà (egizia, greca, romana), si riscontra, qualche tipo di spostamento, da parte di persone appartenenti
alle classi superiori (....) ne sono testimonianza alcune iscrizioni, oltre agli scritti di storici e naturalisti, vissuti prima o poco
dopo Cristo. Successivamente, in periodo medioevale, assimilabili al turismo sono, oltre ai pellegrinaggi dei cristiani verso i
luoghi santi, anche quelli dei mussulmani verso la Mecca.
-Nel rinascimento matura l’esigenza tra le classi più abbienti di arricchire la propria formazione con esperienze legate al
viaggio: viaggi per motivi culturali, commerciali o militari. Tra questi il Grand Tour.
-La Rivoluzione francese e quella industriale hanno importanti impatti sul viaggio: voglia di visitare la Gran Bretagna per
capire cosa fosse la rivoluzione industriale e quali impatti avesse nella vita delle persone.
-Nell’ottocento la rivoluzione industriale e il conseguente affermarsi della civiltà urbana incidono fortemente sul turismo. Il
turismo si delinea come un fenomeno che riguarda prevalentemente le città
-Un ruolo decisivo per lo sviluppo del turismo lo ha avuto l’avvento della ferrovia che incise sul turismo già nella II metà
dell’Ottocento quando Thomas Cook comincia nel 1845 ad organizzare pionieristicamente vacanze e gite in ferrovia da cui
risale il termine tourist.
-Nel periodo infrabellico si registra un ulteriore allargamento del turismo alle classi meno abbienti. Dopo la II guerra
mondiale, il miglioramento delle ferrovie, la diffusione dell’automobile privata, l’affermazione dei voli transcontinentali e
transoceanici, l’aumento dei redditi e la maggiore propensione al viaggio contribuiscono notevolmente alla diffusione del
turismo, arrivando poi negli anni ’60 all’affermazione di quello che è definito come turismo di massa. Il termine turismo di
massa è stato a lungo connotato negativamente.
-A partire dagli anni 70 comincia a farsi strada l’idea che il turismo può uscire dalla trappola massificante e recuperare il
senso profondo dell’autenticità.
-Gli anni 80 e 90 del secolo scorso sono gli anni d’oro del turismo caratterizzati da una proliferazione di forme di turismo. Ci
sono tre nuove esigenze del consumo turistico: la ricerca delle vacanze vere (autentiche); la ricerca di vacanze soggettive e
flessibili e l’interesse per l’ambiente e l’ecologia.
-La questione ambientale diventa centrale a partire dalla fine degli anni ’80 con l’introduzione del concetto di sviluppo
sostenibile e di sostenibilità nell’ambito del rapporto Brundtland (1987). Il turismo ha iniziato ad essere considerato non più
solo come una risorsa economica, ma anche come un sistema impattante negativamente sull’ambiente.
-Nel turismo sostenibile il turista assume un atteggiamento responsabile nei confronti dell’ambiente, fruendo dello stesso
senza sfruttarlo ed un ruolo particolarmente rilevante inizia ad essere assunto anche dalle comunità locali, e le comunità
ospitanti, che diventano garanti e sentinelle di un uso “giusto”, “consapevole” e sostenibile dei luoghi.
-Negli ultimi anni, un termine per indicare “i disastri” legati al turismo è quello di overtourism per indicare forme di Turismo
insostenibile. L’overtourism è “the impact of tourism on a destination, or parts thereof, that excessively influences perceived
quality of life of citizens and/or quality of visitors' experiences in a negative way” (UNWTO).
-A seguito della Pandemia COVID-19 si è iniziato a pensare al turismo non solo in termini di sostenibilità, ma anche in termini
di resilienza: capacità di un materiale, di un sistema o di una persona di ritornare ad uno stato di equilibrio dopo uno shock. I
sistemi turistici hanno subito una crisi importante con una riduzione del 74 % degli arrivi turistici. Hanno dovuto adottare nuovi
protocolli che hanno permesso un almeno parziale ritorno alla normalità delle strutture ricettive.
Gli effetti dell’overtourism hanno sollecitato un cambiamento nel turismo che è andato nella direzione di una “svolta” verso
modelli di turismo alternativi più centrati sullo spazio e sull’ambiente e sulla comunità. I luoghi che ospitano i turisti, prima di
essere destinazioni turistiche sono “the local community’s home; their standing place, a place of uncompromisable value”.
Sulla scia del riconoscimento del valore dei luoghi e delle comunità che in esso vivono, sono emersi nel corso del tempo modelli
di turismo alternativo che ne enfatizzano l’importanza. Il turismo sostenibile più che essere considerato una forma di turismo
alternativo rappresenta un “cappello” generale sotto al quale dovrebbero essere raccolte tutte quante le forme di turismo
presenti. Così come spiega OMT tutto il turismo dovrebbe essere orientato alla sostenibilità e quindi alla valorizzazione dei
sistemi territoriali ed al coinvolgimento attivo della popolazione locale.
Non vi è dubbio che il turismo sia il settore economico principale dello sviluppo di alcuni sistemi territoriali. Spesso questa
intensa focalizzazione sull’attività turistica va a discapito della sostenibilità. il turismo sostenibile può rappresentare l’asse
portante di una strategia finalizzata allo sviluppo locale, orientata a una prospettiva territoriale.ci si interessa in modo
particolare di quelle che tengono conto dei caratteri e delle esigenze specifiche di un territorio e della popolazione locale.
Sistema locale territoriale: sono una sottoclasse formata dai sistemi locali che, «... coincidendo stabilmente con determinati
luoghi, (...) si caratterizzano per gli specifici rapporti comuni che i soggetti costituenti intrattengono con un certo ambiente o
milieu locale .. ».
8.3 Istituzioni culturali e musei per un turismo sostenibile nelle aree urbane
È utile progettare delle azioni che contribuiscono realmente a diffondere la cultura della sostenibilità, lavorando anche su
segmenti di turisti che non sono già sensibilizzati al tema. Di grande aiuto sono le istituzioni culturali che fungono anche da
punti di attrazione come possono essere i musei e gli Ecomusei.
Il progetto MUSEINTEGRATI “intende creare un luogo di confronto, scambio di buone pratiche e di approfondimento sui temi
dello sviluppo sostenibile; integrarsi in modo attivo con le agende urbane, metropolitane e territoriali per lo sviluppo locale;
promuovere la funzione dei musei quali piattaforme civiche e culturali che operano in stretta relazione con enti e cittadini, in
una logica di museo diffuso; creare un ecosistema culturale dedicato alla museologia per la sostenibilità; produrre un
documento di indirizzo da sottoscrivere, che gli articoli i temi su cui i musei li possono dare un contributo per la costruzione di
policy e il loro ruolo strategico in processi chiave sul territorio di facilitatore dello sviluppo locale sostenibile; aprire un dialogo è
una convergenza con i temi del forum nazionale per lo sviluppo sostenibile e gli indicatori di sostenibilità previsti. Un altro
esempio interessante è quello dei Climate Museum che hanno come preciso obiettivo quello di proporre iniziative sui
cambiamenti climatici e di far aumentare il livello di consapevolezza di queste problematiche. Un altro tema che sta entrando
nel mondo museale riguarda il cibo e come la gestione sostenibile del sistema cibo può avere degli impatti positivi in termini di
cambiamenti climatici. i musei possono quindi diventare degli importanti veicoli per comunicare i messaggi relativi alla
sostenibilità indirizzati sia alla comunità locale sia alla comunità di turisti.
Presentazione di un caso
Robben Island South Africa: Affronta problematiche di tipo storico-sociale. Non è definito ecomuseo, ma presenta tutti gli
elementi propri di un ecomuseo. Robben Island (in afrikaans Robbeneiland) è un'isola del Sudafrica. Si trova nella Table Bay, 12
km al largo di Città del Capo. Il nome originale olandese "Robbeneiland" (in seguito inglesizzato in "Robben Island") significa
"isola delle foche”, con riferimento alla popolazione di otarie che si trovava sull'isola quando vi giunsero i primi europei.
Robben Island è circolare ed estesa circa un chilometro. È pianeggiante e si trova solo a pochi metri sopra il livello del mare, a
causa di antichi fenomeni di erosione. Geologicamente, è composta soprattutto da rocce metamorfiche.
Le tappe principali della storia dell’isola: Robben Island fu abitata inizialmente migliaia di anni fa da uomini dell'età della
pietra, in un tempo in cui il livello del mare era considerevolmente inferiore rispetto a oggi e l'isola si poteva raggiungere a
piedi dalla costa continentale. Verso la fine dell'ultima Era Glaciale, lo scioglimento delle antiche calotte polari fece innalzare il
livello del mare e la terra intorno all'isola fu allagata dall'oceano. Sin dalla fine del XVII secolo, Robben Island venne adibita
dai coloni europei (prevalentemente inglesi e tedeschi) a carcere; tra i suoi primi ospiti fissi c'erano capi politici provenienti da
varie colonie olandesi, inclusa l'Indonesia.Dal 1836 al 1931 l'isola fu utilizzata come colonia per lebbrosi. Nel XX secolo divenne
tristemente nota come carcere per prigionieri politici nel periodo dell'apartheid. Famosi tra questi vi furono Nelson Mandela
(1948-1994, presidente Sudafrica, importante per il fenomenp sociale dell’Apartheid - processo di segregazione razziale -).
Oggi l'isola è una popolare destinazione turistica e vi si trova il Museo di Robben Island (1997). L'isola è stata dichiarata nel
1999 Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
8 ragione per le quali è considerata un ecomuseo: Riguarda un’area geografica e un singolo edificio; prevede percorsi/itinerari,
ma anche alcuni punti di contatto, dove i visitatori possono acquisire informazioni; la costituzione del museo è stata possibile
grazie ad un intenso lavoro con la comunità locale, che ha riconosciuto le potenzialità del territorio; la comunità locale è stata
una delle forze propulsive per l’avvio del progetto; Un ruolo molto importante lo hanno artigiani ed artisti del luogo, ma anche i
volontari; Il progetto ha finalità di valorizzazione e conservazione. In tal senso abbraccia il concetto di sostenibilità;
valorizzazione e conservazione riguardano sia le risorse tangibili (es. carcere), che quelle intangibili (es. le storie che si
raccontano); stimola attività di ricerca interdisciplinare ed olistica e favorisce l’avvio di attività turistiche, che abbiano anche
un ritorno dal punto di vista economico.
Il fuoco dell’attenzione cade sulle specificità del turismo nei paesi a minori sviluppo, concentrati soprattutto in Africa e in parte
dell’Asia e dell’America latina; ovvero in contesti ricchi di potenzialità turistiche derivanti dal patrimonio culturale e da quello
naturale, ma spesso incapaci di valorizzare a vantaggio delle proprie popolazioni per la debolezza dell’offerta turistica da
parte di attori nazionali e la dipendenza del settore dall’iniziativa di operatori internazionali.
10.1 Le suddivisioni del mondo: definire i paesi a basso reddito
Altri termini utilizzati ancora oggi sono: “terzo mondo”, “paesi sottosviluppati". Queste espressioni si riferivano alla situazione
mondiale caratterizzata dalla guerra fredda, che contrapponeva i paesi occidentali al blocco sovietico. Paesi sottosviluppati,
vale a dire arretrati lungo il percorso dello sviluppo; non molto lontano da questa concezione è l’espressione “paesi in via di
sviluppo” (developing countries), che richiama l’idea di una crescita già in atto, ma ancora insufficiente.
La dicitura “paesi a basso reddito” appare maggiormente neutra e dotata di un carattere descrittivo, ricalca la
classificazione delle economie mondiali adottata dalla Banca mondiale, che li suddivide in quattro categorie di reddito (basso,
medio basso, medio alto, alto).
10.2 Il turismo nei paesi a basso reddito: alcuni dati
Considerando i paesi a basso reddito nel loro complesso, si può osservare che essi ricevano una quota alquanto limitata del
turismo mondiale. La diseguaglianza tra i continenti era già altamente visibile prima del periodo pandemico.
Complessivamente i paesi classificati dalle Nazioni Unite come paesi a minore sviluppo in assoluto sono ubicati in maggior
numero in Africa, ricevono solo il 2% degli arrivi nel 2019, quota che scende all’1% nel 2021.
Le ineguaglianze relative all’attività turistica, sia quella in arrivo sia quello in partenza dei diversi paesi, si situano in parallelo
rispetto ai complessivi squilibri tra paesi ricchi e paesi poveri e, anzi, si può dire che il turismo globale concorre a riprodurre le
ineguaglianze, generando maggiori proventi nei contesti a maggiore sviluppo. Le eccezioni sono rappresentate
sostanzialmente da aree di intensa concentrazione turistica, dovuta alla loro forte attrattività per ragioni ambientali e
climatiche e, in alcuni casi, anche storico artistiche.
10.3 La concentrazione delle aree turistiche
La tendenziale concentrazione del turismo in specifici ambiti spaziali è un carattere tipico dei paesi meno sviluppati; tuttavia,
non rappresenta solo un vantaggio per le aree interessate, ma anche una fattori di rischio. Un fenomeno tipico di queste aree
è la persistenza di un turismo di massa che produce forti effetti di saturazione e di sovraccarico ambientale. Gli esempi sono
numerosi riguardano soprattutto le aree costiere, talora costretti a limitare gli accessi per evitare danni ambientali irreparabili.
Si sovrappone anche l’effetto di una comunicazione turistica di massa, digitali.
Una forma di concentrazione particolarmente accentuata di turismo è quella che produce delle vere e proprie enclaves, dette
anche bolle turistiche. Il termine designa un turismo organizzato all’interno di ambiti territoriali delimitati da confini, entro i
quali i fruitori sono invogliati a stare e a consumare, avendo acquistato pacchetti di servizi onnicomprensivi. L’enclave può
avere dimensioni territoriali diversi, dal resort delimitata in piazza in un’isola caraibica al grande porco africano;
l’organizzazione ha un carattere selettivo e esclude dalla fornitura i piccoli fornitori locali, concentrando i vantaggi economici
su grandi imprese che operano a scala internazionale.
10.4 Alternative per un turismo sostenibile
Il turismo concentrato e promosso dalle multinazionali presenta evidenti svantaggi: è caratterizzato da un elevato grado di
ritorno degli investimenti nei paesi sviluppati (leakages) e da scarsi impatti sull’economia locale. Nel caso di strutture chiuse si
può parlare di un avere propria sottrazione di un territorio che era luogo di insediamento delle comunità locali. Esso evidenza
le caratteristiche proprie del capitalismo estrattivo, ovvero capace di sfruttare a proprio vantaggio ogni tipo di risorse
territoriali, compresa la bellezza del paesaggio e il patrimonio artistico ed artigianali che è oggetto di una
commercializzazione che lo banalizza, selezionandone solo gli elementi che corrispondono a stereotipi o ai gusti di un pubblico
di consumatori estranei alla cultura locale. per quanto ampiamente diffuso questo modello turistico non è l’unico presente nei
paesi a basso reddito. Tra questi si può citare il turismo per ragioni di salute (health tourism).
Esistono anche attività turistiche che si possono definire effettivamente alternative che sono interessate non solo alla crescita
economica, ma anche ai differenti aspetti che costituiscono la sostenibilità dello sviluppo. Per esempio il turismo basato sulle
comunità, di nicchia, basato su uno scambio paritario tra visitatori e comunità ospitanti una modalità turistica che ha fatto
riconoscere un forte sviluppo negli ultimi anni e ti ho visto crescere le analisi ad essa dedicate è quella del turismo per ragioni
di volontariato, volontourism. L’ambiguità di questo fenomeno è stato talora messo in luce dalla letteratura che lo concerne in
quanto, se da un lato le motivazioni dei partecipanti sono quelli di offrire uno strumento utile all’interscambio culturale e allo
sviluppo locale, dall’altro lato non intacca le disuguaglianze del sistema globale e non instaura uno scambio paritetico.
Fondamentale per ciò che riguarda la sostenibilità del turismo nei contesti a basso reddito è quello del turismo ambientale. Si
pone in primo piano la conservazione degli ecosistemi naturali in zone a forte valenza ambientale.
Per favorire una effettiva sostenibilità sociale ed economica nelle zone che ospitano aree protette, occorre un’attenta
pianificazione del turismo, con modalità che favoriscono la partecipazione delle comunità locali.è necessario evitare che si
generi un modello di enclave tourism che escluda dai benefici le popolazioni dell’area, favorendo invece la creazione di una
rete di attrazioni che comprenda le espressioni culturali della zona circostante e i suoi prodotti artigianali. Occorre ampliare le
opportunità di impiego della manodopera locale.
10.5 Ostacoli, attori, prospettive
Le prospettive per un turismo sostenibile nei paesi a basso reddito incontrano numerose difficoltà, ma al tempo stesso
possono aprire la via per un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione economica, ma anche sociale ed
ambientale. Tra gli ostacoli c’è l’insicurezza legata a cause quali la crisi strada e il narcotraffico, che alimenta preoccupazioni
da parte di visitatori. Questa situazione tende ad incoraggiare forme di turismo organizzato in spazi chiusi controllati,
piuttosto locale. Si evidenzia l’importanza di una governance che includa una pluralità di attori; vale la pena sottolineare il
ruolo delle ONG che favoriscono forme di turismo alternativo. Altri attori rilevanti sono i produttori agricoli locali e quelli
orientati all’agricoltura organica e alla valorizzazione dei prodotti tipici. È importante il sostegno che le piccole realtà
produttive locali possono ottenere da reti internazionali.
Turismo come strumento per combattere la povertà
L’Organizzazione Mondiale del Turismo afferma “La potenza del turismo può essere più efficacemente utilizzata per affrontare
i problemi della povertà”.
Tre effetti principali attraverso i quali il turismo può avere un impatto sulla povertà:
1) Effetti diretti: provengono direttamente dai turisti che,acquistando beni e servizi, forniscono redditi-non-lavorativi ai
proprietari delle imprese che servono i turisti e redditi-da-lavoro ai dipendenti di tali imprese. I beneficiari immediati di queste
spese sono quindi i titolari delle attività e la forza lavoro impiegata dall’industria. Il vantaggio monetario diretto per i poveri
dato dal turismo dipende dal fatto che essi posseggano le imprese turistiche o lavorino all’interno di esse – sia nell’economia
formale che informale.
2) Effetti secondari: sono il risultato della spesa delle entrate guadagnate all’interno del settore. (Es. Sono un albergatore, ho
un certo flusso turistico che arriva e guadagno. Metto in circolo il guadagno acquistando beni e servizi per me e per la mia
impresa si ha a che fare con l'economia generate da chi ha guadagnato e mette in circolo).
Sono divisi nella letteratura tra:
- effetti indiretti che si riferiscono all’acquisto di beni di altre imprese per sostenere l’industria del turismo;
- effetti indotti che si riferiscono alla spesa dei redditi guadagnati dai proprietari di imprese turistiche e dai dipendenti.
3) Effetti dinamici: vantaggi generati dal turismo promuovendo un maggiore investimento. Il turismo si sta espandendo
rapidamente in tutto il mondo e viene sempre più nelle infrastrutture, nella formazione di capitale umano, nello sviluppo delle
imprese, nella produzione agricola e in attività simili.
Questo investimento può provenire dal settore privato o pubblico e può essere parzialmente il risultato di un aumento dei
ricavi governativi provenienti dal settore turistico.
Mentre gli investimenti possono essere principalmente destinati al turismo, è probabile che questo meccanismo abbia effetti di
spillover su altre attività, in altri settori (es. Se le strade sono migliori allora anche altri vorranno inserire lì le loro attività, se c'è
un'università allora magari ci si muoverà per collaborare con essa e sviluppare altre attività) turismo diviene elemento di traino
per creare un'economia funzionale sul lungo periodo, creando un’economia dinamica nel lungo periodo e avviando un circolo
virtuoso, che a sua volta genererà conseguenze positive sullo sviluppo e sulla riduzione della povertà.
In letteratura si parla di ipotesi di crescita guidata dal turismo: il turismo può diventare la principale determinante della
crescita economica a lungo termine.
Fattori che Influenzano il Legame tra Turismo e Povertà: 12 azioni che i governi possono attuare per aumentare gli effetti
prodotti dal turismo sull’economia locale.
1. Aumentare gli input locali nella catena di approvvigionamento alberghiera. (Cioè il governo dovrebbe dare
indicazioni ai proprietari delle attività del settore turistico, e che acquistino dai produttori locali): Non ignorare le catene di
fornitura (darle importanza, studiarla); facilitare il collegamento tra acquirenti e fornitori; aiutare le piccole e medie imprese a
diventare fornitori affidabili; sviluppare la catena di approvvigionamento quando la capacità di posti letto aumenta;
contribuire a garantire economie di scala; dare alle imprese valide motivazioni a tutti gli strumenti per modificare le linee
aziendali e forniture (per poter dare accesso a dei fornitori locali).
→ Stimolare le imprese turistiche ad approvvigionarsi dalle imprese locali, che devono poter raggiungere le imprese turistiche
facilmente, essendo in grado di cambiare le loro linee aziendali laddove necessario. Per facilitare per es. Lo spostamento del
cibo dai produttori locali alle attività turistiche, mettere a disposizione camioncini refrigerati (rendendo affidabili i fornitori, e
facilitandone gli scambi)
2. Stimolare le piccole e medie imprese turistiche locali: supporto commerciale: servizi di formazione, di credito e di
business; assicurarsi che le licenze e i regolamenti non escludano i piccoli imprenditori; stabilire e monitorare un sistema di
“guide locali”; Fornire infrastrutture semplici per attirare piccole e medie imprese; facilitare le relazioni e l’affiancamento con il
settore privato; stimolare la domanda del mercato; creare eventi per attirare sia i turisti sia i fornitori locali di servizi;
Community based tourism vs micro-imprenditori: bisogna creare chiarezza. (Si basa e prevede il diretto coinvolgimento della
comunità, turismo che la mette al centro). → dando supporto alle piccole imprese così che con la formazione delle persone
stesse possano accedere al mercato turistico. (Raggiungendo un certo livello di standard, mettendo a norma, in regola le cose
rispondendo a determinati criteri, di cui magari non sono consi, quindi devono essere formati, in qualche modo il ruolo di
promuovere questa conoscenza la ha il governo centrale) e le guide turistiche devono contribuire a far comprendere alle
comunità locali le potenzialità del territorio.
3. Promuovere artigianato locale e lo shopping turistico: Aggiornare la qualità del prodotto, la fornitura e andare incontro
ai gusti del turista; Sviluppare un prodotto distintivo della località; creazione di luoghi designati alla vendita di prodotti
(mercati, vie dello shopping ecc..); assicurarsi che i turisti dispongano di informazioni, incentivi e capacità per spendere più a
livello locale.
4. Promuovere opportunità lavorative per le persone in condizioni di povertà: espandere il settore turistico e ampliare
l’occupazione; investire per migliorare la capacità di ospitare le persone non qualificate o semi-qualificate; aumentare il
numero di posti lavoro per la popolazione locale.
5. Facilitare partenariati a livello locale (multi-stakeholder destination partnership): i governi devono utilizzare la loro
autorevolezza per il coinvolgimento delle comunità locali; raccogliere i punti di vista di turisti e stakeholder; favorire la
manutenzione tra le parti e la condivisione delle informazioni.
6. Diversificazione della destinazione; Valutare le opzioni per la diversificazione dell’offerta (anche per destagionalizzare e
avere flussi turistici in periodi diversi); creare opportunità attraverso il turismo rurale e culturale (Turismo urbano, tour delle
città, ecc); concentrarsi su come le persone in condizione di povertà possano trarre vantaggi.
7. Utilizzare ruoli governativi per influenzare il comportamento del settore privato: utilizzare concessioni e investimenti
per incoraggiare azioni contro la povertà; altre leve: premi, certificazioni, comunicazione e iniziative locali.
→ altre iniziative promosse dal governo centrale potrebbero essere creare grandi resort (dove soggetti esterni vedono le
potenzialità di un territorio e lo costituiscono, quindi il gran resort non parte dalla comunità locale).
Oppure la comunità locale è essa stessa a fare turismo in 1^ persona. → Stimolare la nascita di imprese locali legate al turismo
che fa ospitalità potrebbe avviare un'iniziativa prevalentemente legata alla formazione, mettendo i soggetti della comunità
locale in un contesto con strumenti per fare un'attività di interesse, e attrattiva, per soggetti che arrivano dall'esterno.
→ Creare poi intorno all'impresa turistica un sistema di supporto, per esempio per conservare l'artigianato locale attraverso
fiere e attività.
Per questo migliorando il collegamento tra fornitori e imprese locali, migliorando le attività e strutture, preservando un
artigianato e rendendolo fruibile si parla di partnership.
8. Facilitare partnership di joint venture, settore privato e comunità
9. Altri modi indirizzare i flussi finanziari verso le comunità: condivisione delle entrate con le comunità locali (anche se
non si riesce del tutto a coinvolgerla, non facendola diventare essa stessa imprenditrice); facilitare le donazioni filantropiche.
10. Affrontare gli impatti culturali, sociali e fisici: gestire i compromessi sulle risorse locali (potrebbero esserci danni
ambientali, che devono essere gestiti prima che diventino un problema serio. Le risorse possono essere sia umane che
fisico-ambientali); ridurre al minimo la distribuzione, i danni ambientali e le divisioni culturali provocati dal turismo; stabilire
sistemi per prevenire il turismo sessuale e in particolare la prostituzione infantile; massimizzare il vantaggio locale proveniente
dallo sviluppo delle infrastrutture turistiche (es. Costruire un aeroporto che posso collegare con migliori strade etc, creando
anche collegamenti per altre tipologie di imprese in quel luogo).
11. Attuare politiche a favore delle categorie svantaggiate: coinvolgere i poveri nelle politiche e nella programmazione; le
decisioni politiche devono essere basate su evidenze strategiche
→ turismo non rispettoso, senza impatto + sulle categorie svantaggiate: es. Resort che assume personale senza considerare le
comunità locali, che andrebbero formate ma non vuole. Oppure il turismo sessuale molto legato ai paesi a basso reddito.
12. Scelte strategiche: bisogna comprendere a quali segmenti, mercati, investitori ci si rivolge: Targettizzare mercati e
segmenti specifici (non solo un tipo di turismo o turisti); investitori (stranieri e domestici, grandi e piccoli) nessuno deve essere
escluso, bisogna massimizzare i benefici derivanti da chi è interessato a investire nel paese.
11.1 Andamento del settore turistico e eventi di maggiore impatto degli ultimi anni
Dal 1995, il contributo diretto dell’industria dei viaggi e del turismo al PIL mondiale è aumentato dal 9,9% del 1995 al 10,3% del
2019. Un impatto significativo dell’industria dei viaggi del turismo è visibile anche sui livelli di occupazione. L’Europa è la
regione che contribuisce maggiormente all’industria globale dei viaggi del turismo.
A partire dal 2019,4 eventi particolarmente rilevanti anno scorso il panorama del turismo mondiale ed europeo:
European Green Deal
È un pacchetto di iniziative politiche lanciato dalla commissione nel dicembre 2019, che mira ad avviare la transizione verde
dell’Unione Europea, con l’obiettivo finale di raggiungere la neutralità climatica in più di 2050.
Bancarotta della Thomas Cook
Il 23 settembre 2019 la compagna di viaggio inglese Thomas Cook dichiarò fallimento, abbandonando se stessi circa 600.000
turisti che si trovavano in quel momento in viaggio e lontani da casa. L’impatto di questo evento è legato alle dimensioni
dell’azienda. Le perdite in termini di posti di lavoro e di ingressi sono state particolarmente drammatica e soprattutto per quei
paesi a basso reddito per i quali il turismo rappresentava una parte importante del PIL.
Problemi evidenziati: perdita di connettività aerea, particolarmente importante in località isolate come le piccole isole;
mancanza di liquidità di molte delle imprese e dei lavoratori autonomi colpiti e il drastico peggioramento dei loro bilanci;
perdita di posti di lavoro; significativa riduzione dei flussi di domanda turistica. la crisi della Thomas Cook ha risposto in modo
evidente il rischio che deriva da un’industria del turismo troppo poco differenziata.
Epidemia di Covid
La crisi causata dalla diffusione della pandemia di COVID-19 ha comportato una serie di limitazioni agli spostamenti che
hanno colpito duramente il settore del turismo, arrivando a ridurre del 98% gli arrivi di turisti internazionali nel maggio del
2020. E la perdita di posti di lavoro nel settore del turismo in Europa è stata drammatica, le ultime stime prevedono un
recupero dei valori prepandemici solo nel 2025. La diminuzione dei servizi aerei ha portato alla soppressione dei numerosi lutti,
lasciando alcune regioni in una situazione di inaccessibilità e disconnessione.ci si è dovuti confrontare con un’aumentata
sfiducia e paura rispetto ai viaggi, soprattutto internazionali.
Guerra Russo-Ucraina
Ha colpito l’industria turistica europea in quattro aree principali: perdita di turisti russi e ucraini, prima la Russia era l’11ª fonti
di turisti al mondo e l’Ucraina la 13ª; restrizioni alle compagnie aeree e all’uso dello spazio aereo, a causa delle sanzioni
imposte gli aerei russi sono stati banditi dallo spazio aereo dell’Unione Europea, del Regno Unito e degli Stati Uniti, mentre gli
aerei che volavano da ovest sono banditi dallo spazio aereo russo ed evitano l’Ucraina per paura di attacchi missilistici;
aumento del costo del carburante, i prezzi nel 2022 sono più alti dell’80% rispetto al 2021; prezzi dei generi alimentari più alti,
ciò ha un impatto diretto su alberghi e ristoranti, che si trovano a dover aumentare i costi ai clienti.
Per riuscire a mantenere un’idea aggiornata dei numeri del turismo nazionale ed internazionale è quindi fondamentale
familiarizzare con una serie di strumenti a disposizione del pubblico.