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sapere quale sarà il proprio ruolo nella società, l'attenzione si sposta (da un immediato tornaconto)
sulla ricerca di un vantaggio generale della comunità.
Sen pur riconoscendo gli aspetti positivi in tale visione contrattualista (che risulta più aperta), si interrogacirca la reale possibilità di
fondare una condotta sociale ragionevole in base alla raggiungimento del proprio tornaconto.
Sen prende in considerazione un poema epico in sanscrito (mahabharata), ed in particolare un interessante dialogo tra due guerrieri,
cioè Arjuna e Krishna, intenti a scendere in campo in una grande battaglia.
La conversazione verte sui doveri degli esseri umani ed è stata oggetto di riflessioni a livello politico e filosofico nel corso degli anni.
Arjuna esprime le sue perplessità sul fatto che prendere parte alla battaglia possa essere la scelta giusta nel suo interesse.
Egli non ha dubbi sulla bontà della causa, tuttavia riflette sul fatto che tale battaglia porterà molti morti, molti dei quali innocenti.
Si sofferma dunque sui risvolti negativi tipici della battaglia ed arriva a domandarsi se non sia meglio abbandonare il campo di
battaglia dandola vinta ai propri avversari, in quanto questo potrebbe rivelarsi il minore dei mali.
Krihsna si oppone a tali riflessioni e la sua risposta si basa sull'importanza di fare il proprio dovere, senza guardare alle conseguenze:
tale atteggiamento è spesso richiamato nei dibattiti indiani in tema religioso e filosofico, tant'è vero che il testo in questione è spesso
richiamato come testo dal valore teologico.
Conseguenze e realizzazioni.
Per comprendere il concetto di responsabilità occorre riflettere sulle conseguenze.
Tuttavia la responsabilità personale non è sempre stata riconosciuta a dovere: ciò accade soprattutto nelle versioni dell'etica
utilitarista, la quale ha dimostrato di ignorare tutte le conseguenze non riconducibili all'utilità.
Questa è la conseguenza dello schema utilitarista, che combina
• conseguenzialismo;
• welfarismo (le situazioni vanno giudicate in base all'utilità come la felicità, soddisfazione dei desideri e non in base alle
conseguenze);
• ordinamento-somma (per valutare una situazione, bisogna sommare le utilità dei diversi individui, senza prestare attenzione
alle diseguaglianze).
Nel considerare le nostre esistenze non prendiamo in esame solo il tipo di vita che usciamo condurre, ma anche la reale libertà di cui
godiamo nello scegliere tra i diversi stili di vita: dunque riconosce il valore della libertà può ampliare l'orizzonte delle nostre idee dei
nostri.
Nell'analisi tra opportunità e processi occorre constatare come i possono essere due concezioni diverse di opportunità:
• ristretta: bada solo all'opportunità di scelta, senza tener presenti fattori esterni come i processi;
• ampia (più valida): considera anche fattori esterni che rendono l'opportunità di scelta vincolata, inticiandola.
L'approccio delle capacità misura il vantaggio in ragione delle capacità che la persona ha di fare quelle cose a cui egli assegna un
valore.
Quindi in termini di opportunità il vantaggio di un individuo è inferiore a quello di un altro individuo con maggiori capacità: tuttavia
il concetto di capacità è strettamente legato al valore della libertà, in quanto è in base alla libertà di un individuo stabilisce cosa
vorrebbe realizzare.
L'approccio delle capacità è una teoria generale concentrata sulle informazioni relative ai vantaggi individuali, concepiti in termini di
opportunità (e non un programma specifico su come organizzare la società).
Le attività realizzabili con le capacità vengono definite da Sen come “funzionamenti” umani: le capacità sono dunque la facoltà di
realizzare diverse combinazioni di funzionamenti.
Tale concezione sposta l'attenzione dall'ambito dei mezzi (Rawls) a quello delle effettive opportunità (esempio del ricco menomato).
Le capacità presenta altri importanti aspetti:
1 contrapposizione tra capacità è risultato;
2 natura compositiva delle capacità ed il ruolo della riflessione nell'impiego dell'approccio del capacità;
3 il posto degli individui e della comunità nel quadro delle capacità.
Aristotele nell'etica Nicomachea spiega come la ricchezza si un parametro inadeguato per valutare il vantaggio: essa non ha valore
proprio, ma assume valore in funzione di altro (ed infatti una persona ricca ma disabile può comunque incontrare numerosi limiti).
Così l'approccio delle capacità si fonda sulla vita reale delle persone, badando alla loro effettiva facoltà di raggiungere i loro desideri:
l'approccio delle capacità sposta l'attenzione dei mezzi alle effettive opportunità.
1 differenze personali – gli individui presentano caratteristiche fisiche eterogenee (l'attività di una persona sana può essere
svolta con un reddito che può essere insufficiente per svolgere la stessa attività da parte di una persona disabile);
3 differenza di clima sociale – ad esempio la presenza o meno di un sistema sanitario che l'assetto scolastico;
4 differenze di prospettiva relazionale – modelli di comportamento consolidatisi nella comunità e che quindi impongono
degli standard.
La povertà, intesa come privazione di capacità, e dunque più profonda di quanto indichino i dati sul reddito.
Anche la distribuzione dei mezzi in una famiglia può creare difficoltà d'analisi, qualora esse vengano distribuite in modo
disomogeneo fra i componenti del nucleo familiare.
Economia e felicità.
Per molto tempo il concetto di felicità, inteso come soddisfacimento personale è stato usato iin economia: per oltre un secolo
l'economia del benessere è stata dominata dalla teoria utilitarista (Bentham), la quale assegnava la felicità lo status di unico fattore
importante nella stima del benessere del vantaggio umano.
Tuttavia ddati empirici dimostrano come la felicità se in calo anche nei paesi ricchi e sviluppati: dunque il rapporto fra felicità e
reddito è più complesso di quanto si fosse immaginato.
Benessere e libertà.
Qual è il nesso tra le capacità ed il benessere di una persona?
Le capacità costituiscono un aspetto della libertà, relativo alle opportunità concrete, Quando si afferma che l'accertamento delle
capacità può essere un ottimo indicatore di benessere di una persona, bisogna distinguere:
• differenza tra azione e benessere – riguarda la promozione del benessere della persona ed il tentativo di quest'ultima di
realizzare, con nella sua azione, i propri obiettivi generali; in questo senso l'azione copre tutti gli obiettivi che una persona
motivo di prefiggersi, le quali possono rientrare anche finalità diverse della promozione del proprio benessere individuale;
• differenza tra libertà di realizzazionee realizzazione stessa – e se si può applicare alla prospettiva del benessere e a quella
dell'azione.
Le due distinzioni danno luogo quattro diverse nozioni di vantaggio, relativamente alla singola persona:
1 realizzazione come benessere;
2 realizzazione come azione;
3 libertà come benessere;
4 libertà come azione.
Ciascuno dei quattro tipi di vantaggio va accertato tramite un'opera di valutazione, la quale però non è uguale in tutti i casi.
2 Possono poi sorgere altre stanze sul fronte dei giudizi in materia di distribuzione, per comprendere le quali potrebbe non
essere sufficiente interpretarle come istanze di pari libertà per tutti gli individui.
3 Quello di capacità un concetto plurimo plurivoco perché può essere definito modi diversi (distinzione tra libertà come
benessere e libertà come azione). Inoltre, la classificazione delle capacità, anche quando fa riferimento un aspetto specifico
non sfocia necessariamente in un ordinamento completo.
4 L'uguaglianza non è l'unico valore con cui ha a che fare l'una teoria della giustizia, nella sola dimensione così utile l'idea di
capacità.
Vi sono poi casi in cui le scelte di un individuo sono realizzabili tramite l'intervento altrui: in questi casi si parla di ” potere indiretto”,
esercitato da altri attraverso un “potere effettivo” (esempio del medico che prende decisioni per il paziente incosciente, ma che se
potesse darebbe la sua approvazione – in questo caso il benessere del paziente e quello visto dal punto di vista medico coincidono,
ma non è sempre così).
Ancora si può distinguere il caso in cui il conseguimento di un certo risultato si ha in virtù di una determinata preferenza
(eventualmente conforme a quella degli altri soggetti coinvolti) e l'ottenimento fortuito di ciò che si desidera (in quest'ultimo caso
non si può parlare di attuazione effettiva).