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COSIMO MAGAZZINO

LUNED, 12:00-14:00, AULA 2A MARTED, 12:00-14:00, AULA 2A MERCOLED, 12:00-14:00, AULA 2A

LUNED, dalle 14.00 alle 15:00, stanza 4.27 (IV piano).

Si definisce politica economica il corpo di principi dellazione (agenda) o dellinazione (non agenda) del governo rispetto alle attivit economiche (ROBBINS, 1935). Si definisce politica economica quella disciplina che ricerca le regole di condotta tendenti a influire sui fenomeni economici in vista di orientarli nel modo desiderato (CAFF, 1981).

NellEconomia Politica si considerano le decisioni individuali o aggregate degli operatori privati in materia di produzione, scambio e consumo, ma non si analizza il comportamento di altri operatori. La Politica Economica richiede 3 stadi ulteriori di analisi: a) Stadio delle scelte correnti b) Stadio delle scelte istituzionali (o costituzionali) c) Stadio delle scelte sociali. Economia positiva: mira a spiegare, a rappresentare il funzionamento del sistema economico. Studia ci che (Economia Politica). Economia normativa: consiste in consigli, suggerimenti, norme di condotta per lazione dei pubblici poteri. Studia ci che dovrebbe essere (Politica Economica).

Due sono gli approcci possibili per individuare le preferenze e gli obiettivi di una collettivit: - positivo (descrittivo) - normativo (prescrittivo). Con lapproccio positivo si tende a conoscere le preferenze e gli obiettivi che una determinata societ effettivamente manifesta in un certo periodo di tempo; in un regime democratico appare lecito riferirsi ai responsabili di politica come ai soggetti che esprimono o dovrebbero esprimere i desiderata della collettivit in questione. Lapproccio positivo risulta interessante nel momento in cui si voglia concretamente delineare lintervento pubblico. Il secondo approccio, ossia la teoria normativa delle scelte sociali o collettive, mira proprio a individuare le preferenze e gli obiettivi che la societ dovrebbe avere, in base a qualche postulato di natura etica e politica, introdotto o fatto proprio dallo studioso della Politica Economica, su ci che debba intendersi per interesse collettivo o pubblico bene. Lapproccio normativo coincide con lEconomia del Benessere (nucleo centrale per la definizione di interesse pubblico).
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Sono stati introdotti, cos, concetti come quelli di benessere generale, benessere economico, benessere per la collettivit, i quali definiscono criteri di scelta sociale, e che sono stati in particolare utilizzati per valutare i risultati tipicamente raggiungibili da sistemi economici fondati sul perseguimento di interessi individuali. Ne sono scaturite indicazioni circa le aree cosiddette di fallimento del Mercato, nelle quali lintervento di un operatore avente finalit di natura collettiva porterebbe a un miglioramento di qualche genere, appunto in termini di benessere collettivo. LEconomia del Benessere (Welfare Economics) si occupa, anzitutto, (a livello pi astratto), di definire i criteri di scelta sociale; inoltre (a livello pi prossimo alla realt), alla luce dei criteri indicati essa valuta i sistemi economici caratterizzati da diverse istituzioni (principalmente lo Stato e il Mercato), al fine di individuare quelle pi auspicabili.

Un ordinamento sociale una graduatoria delle possibili situazioni (o stati del mondo o stati sociali) nelle quali pu trovarsi la collettivit. Per stato del mondo da intendersi una possibile condizione, riferita a una comunit, in cui siano determinate le caratteristiche di esistenza e funzionamento sotto ogni aspetto. Lordinamento sociale individua le situazioni che, dal punto di vista sociale, sono indifferenti tra loro, quelle preferite ad altre e, infine, quelle peggiori di altre. Normalmente, un ordinamento deve soddisfare talune propriet, fra le quali inclusa quella di transitivit (se uno stato del mondo A preferito a B, e B preferito a C, allora lo stato A preferito a C). Non sempre lordinamento sociale completo, nel senso che la graduatoria si estende a tutti i possibili stati del mondo: alcuni potrebbero non essere comparabili secondo la regola che presiede alla graduatoria. Se sono soddisfatte alcune condizioni, lordinamento sociale (social ordering) pu esprimersi attraverso una funzione, che detta funzione del benessere sociale (FBS).
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Un ordinamento un profilo di preferenze che rispetti le propriet di: - Riflessivit: per ogni individuo lalternativa x preferita almeno quanto se stessa. - Completezza: se ci sono due alternative, w e y: o x P y, o y P x. - Transitivit: se x preferito a y (x P y) e y preferito a z (y P z), allora x preferito a z (x P z). La FBS ci deve permettere un ordinamento delle preferenze sociali, e quindi deve generare un ordinamento a sua volta riflessivo, completo e transitivo.

Problemi delle preferenze individuali rispetto agli stati del mondo: 1. la scelta fra ordinamenti sociali diretti e indiretti, 2. la scelta fra diversi modi per aggregare le preferenze individuali nel caso di ordinamenti indiretti. Il primo problema che sorge nella definizione di un ordinamento sociale il ruolo da attribuire alle preferenze individuali. Lordinamento sociale potrebbe essere direttamente riferito agli stati del mondo, sulla base di un qualche principio introdotto dallesterno; ad esempio, laccettazione di un principio egalitario potrebbe portare a valutare le varie situazioni nelle quali pu trovarsi la societ soltanto in relazione al valore assunto in essa da un indice di disuguaglianza. Il limite del metodo diretto che non tiene conto delle effettive preferenze degli individui appartenenti alla collettivit: tali preferenze potrebbero risultare del tutto estranee al postulato prescelto quale elemento ordinatore. Con lutilizzo di metodi diretti, la graduatoria tra gli stati del mondo potrebbe essere compilata da un soggetto esterno alla collettivit, come un dittatore benevolo, un riformatore, o un filosofo illuminato.
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Al contrario, lordinamento sociale indiretto se, sempre sulla base di un postulato esterno, esso costruito esclusivamente in relazione alle preferenze degli individui: la preferenza sociale un mero riflesso di queste ultime. I metodi indiretti seguono limpostazione dellindividualismo etico (o welferismo o benesserismo), di ispirazione liberal-democratica, secondo cui soltanto al singolo individuo spetta la valutazione del proprio livello di soddisfazione. Per individualismo metodologico si intende una corrente di pensiero secondo la quale ogni azione riconducibile a unazione individuale. I fenomeni della societ e le istituzioni vanno pertanto analizzati come insiemi di azioni individuali. Suoi sostenitori furono SCHUMPETER, VON HAYEK, VON MISES, MENGER. Le preferenze individuali, che dovrebbero orientare le scelte sociali attraverso gli ordinamenti indiretti, sono in realt esse stesse orientate da alcune forze. Il rischio allora che gli ordinamenti indiretti riflettano non le preferenze originarie e schiette, o comunque gli interessi, di tutti gli individui che compongono la societ considerata, ma le preferenze ultime di una frazione soltanto di essa (opinion leaders).

Due generi di obiezioni possono essere rivolte agli ordinamenti indiretti: 1. Anzitutto, si pu essere in disaccordo con lidea che la graduatoria sociale debba tener conto soltanto delle soddisfazioni effettivamente godute dagli individui in un dato momento, ignorando altri aspetti di uno stato del mondo che potrebbero essere degni di considerazione come, ad esempio, lesistenza e lesercizio di diritti e libert e le quantit dei beni effettivamente disponibili per i vari individui (es.: distribuzione del reddito). 2. La seconda obiezione agli ordinamenti indiretti riguarda il fatto che, nel ridurre la posizione della societ alle soddisfazioni degli individui, le preferenze di questi vengono spesso considerate come date. In realt, le preferenze individuali e il comportamento dei singoli non emergono in modo indipendente dal contesto economico e sociale, ma sono influenzati da numerosi fattori, fra i quali le abitudini personali, le mode, le norme o le abitudini sociali.

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Se si sceglie di costruire un ordinamento sociale indiretto, come molti fanno, sorge il problema del modo in cui possibile aggregare le preferenze individuali, quando queste, come normalmente accade, siano divergenti, ossia quando ogni soggetto abbia un proprio ordinamento dei vari possibili stati del mondo. Quindi, le preferenze individuali sono di solito diverse tra i vari individui; se, al contrario, tutti avessero la stessa graduatoria di preferenze, la preferenza sociale sarebbe facilmente determinata come identica a quelle individuali. Divergenti preferenze individuali rendono difficile, invece, determinare una preferenza collettiva che le aggreghi. Laggregazione presenta in realt almeno tre aspetti controversi.

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Essi coinvolgono: 1. La rappresentazione delle preferenze individuali, con particolare riguardo alla misurazione delle soddisfazioni. Vi sono almeno due modi per misurare le soddisfazioni individuali: una misurazione ordinale (primo, secondo, terzo) e una misurazione cardinale (30, 50, 100). Secondo alcuni, come PARETO, le informazioni concretamente disponibili su tali preferenze sono soltanto di tipo ordinale e ci , comunque, sufficiente per leconomista. Altri, come PIGOU e gli utilitaristi, ricorrono alla misurazione cardinale delle soddisfazioni individuali. 2. La possibilit di effettuare confronti fra le posizioni delle varie persone. Anche sulla possibilit di effettuare confronti interpersonali esistono posizioni diverse: alcuni sono disposti ad ammetterli, sostenendo che le varie persone abbiano uguali capacit di sentire e che pertanto, le loro soddisfazioni siano commensurabili (utilitaristi); altri negano la possibilit di effettuare confronti interpersonali (paretiani).
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3. La regola di aggregazione. Fra gli operatori logico-matematici che possibile utilizzare vi la somma, che un metodo di aggregazione applicabile in talune circostanze (misurabilit cardinale), ma non in altre. Nel caso di misurabilit ordinale delle preferenze e di inconfrontabilit interpersonale il modo di aggregare le preferenze stesse del tutto peculiare e consente di ottenere graduatorie sociali soltanto parziali (Criterio di PARETO). La preferenza sociale non pu essere, dunque, ricavata come sommatoria di quelle individuali. Un principio diverso quello di uguale capacit di soddisfazione tra gli individui, su cui si basa PIGOU.

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Assumendo misurabilit ordinale delle soddisfazioni individuali e loro inconfrontabilit, laggregazione possibile; si pu dire che: 1. un insieme di persone migliora la propria soddisfazione passando dalla situazione A a quella B, se tutti gli individui sono pi soddisfatti in B che in A (criterio paretiano debole); 2. quellinsieme di persone migliora la propria soddisfazione passando da A a B se alcuni (al limite, un solo individuo) stanno meglio in B che in A e nessuno sta peggio in B che in A (criterio paretiano forte). Le proposizioni 1 e 2 permettono di classificare le due situazioni A e B dal punto di vista della societ nel suo complesso, nel caso di misurazione ordinale dellutilit e di inconfrontabilit interpersonale della stessa. Dal concetto di criterio paretiano pu derivarsi quello di ottimo paretiano. Riferendoci al criterio paretiano forte, possiamo dire che una

situazione A ottima in senso paretiano (o Pareto-ottimale) se, comunque ci si sposti da essa, non possibile migliorare la soddisfazione di qualcuno senza peggiorare la soddisfazione di almeno un altro membro della collettivit.
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La posizione di ottimo che possibile raggiungere attraverso una o pi azioni efficienti in senso paretiano dipende in modo cruciale dalla distribuzione iniziale delle risorse tra i diversi consociati. Condizione di efficienza nellallocazione del consumo: in un sistema economico in cui siano date le quantit prodotte e in cui le preferenze dei vari individui soddisfino alcune propriet (differenziabilit, monotonicit e convessit), la condizione di efficienza (ottimo paretiano) richiede luguaglianza dei s.m.s. per ogni coppia di beni fra tutti gli individui. Gli infiniti punti sulla CUP sono tutti caratterizzati da una tale uguaglianza. Nei punti interni alla CUP, invece, i s.m.s. sono diversi. Condizione di efficienza nelluso degli inputs di produzione: uguaglianza dei saggi marginali di sostituzione tecnica (s.m.s.t.) fra i due inputs nella produzione dei due beni. Lefficienza si ha in ognuno dei punti nei quali gli isoquanti sono tangenti tra loro.

Condizione paretiana di efficienza nella scelta dei beni da produrre (o di efficienza generale): il s.m.s. fra due beni deve essere uguale al loro
s.m.s.t.
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Linsieme dei punti nei quali sono soddisfatte le condizioni di efficienza generale (ossia linviluppo delle infinite curve di utilit possibili) viene detto frontiera delle utilit possibili (FUP). La FUP ha pendenza negativa.

Limiti della teoria dellequilibrio generale


- La sua natura statica (CUP) - lipotesi di massimizzazione manca di fondamento in un mondo di incertezza - il carattere esogeno delle preferenze - lelevata astrazione.

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Limitazioni del criterio di ottimo paretiano: - Lignoranza di aspetti rilevanti dei vari stati del mondo. Il criterio paretiano parte dalla premessa dellindividualismo etico, in quanto pone le preferenze degli individui come base esclusiva del giudizio sociale. Non considerando, per, n la libert n i diritti, esso pu rivelarsi incoerente con laccettazione di altri principi (ad esempio le libert minime). Daltro canto sono ignorati anche altri aspetti di uno stato del mondo, come la quantit e la distribuzione dei beni disponibili, e ci pu imporre alcune limitazioni allimpiego del criterio paretiano, particolarmente in situazioni di forti sperequazioni. - Il carattere di ordinamento parziale. La limitazione derivante dal carattere parziale di un ordinamento appare evidente: un ordinamento siffatto deve rinunciare a graduare tutte le alternative possibili ed pertanto poco significativo.

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- La tirannia dello status quo. Poich la possibilit di effettuare comparazioni limitata, quando si sia in un qualsiasi stato del mondo, efficiente o non, vi pu essere la tendenza a non spostarsi da quello stato verso altri (per un fattore di inerzia).

Diverse posizioni iniziali ammetteranno differenti sistemi di stati paretianamente superiori. Tentativi di superare le limitazioni del criterio paretiano:
- il principio di indennizzo (KALDOR e HICKS) - il doppio criterio o principio di inversione (SCITOVSKY) - il teorema di impossibilit (ARROW).

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Consideriamo un provvedimento che rechi vantaggio ad alcuni individui e danno ad altri. Se gli individui avvantaggiati dalla misura di PE possono potenzialmente indennizzare gli svantaggiati e, dopo il pagamento delleventuale indennizzo, rimangono ancora con un vantaggio residuo, allora si potr affermare che il nuovo stato del mondo migliore del precedente per lintera collettivit, sulla base del criterio paretiano. Perch la nuova situazione possa essere ritenuta migliore della precedente per la collettivit, sufficiente che gli individui avvantaggiati siano in grado di indennizzare i danneggiati. Se lindennizzo, poi, vada in concreto pagato deve essere stabilito sulla base di criteri politici.

Lidea che vi sia unarmonia di interessi tra gli individui e tra i gruppi sociali ha una validit assai limitata, perch nella maggior parte delle questioni di PE esistono forti contrasti di interesse (MYRDAL).

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Il punto di partenza il principio di indennizzo di KALDOR e HICKS. Contestando quel postulato, SCITOVSKY sostiene che, nella nuova situazione susseguente allintervento redistributivo, sarebbe possibile applicare il principio di KALDOR e HICKS anche ad un intervento che ripristini la situazione originaria, con evidenti effetti paradossali. SCITOVSKY propone, allora, il ricorso ad un doppio criterio (inversione). Un intervento redistributivo pu dirsi socialmente accettabile se: - chi si avvantaggia sia in grado di compensare il danneggiato e conservare un vantaggio residuo (principio di indennizzo di KALDOR e HICKS), - il danneggiato non sia in grado di indurre lavvantaggiato a non preferire pi tale redistribuzione, versandogli del denaro a titolo di compensazione. La proposizione, tuttavia, lascia parecchi problemi irrisolti. Ad esempio, se giudice del proprio benessere (e deve essere, secondo limpostazione paretiana) il singolo, i danneggiati potrebbero ingigantire i danni potenziali al fine di accrescere le somme da ricevere come compenso.
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SCITOVSKY not una difficolt nel ragionamento di KALDOR e HICKS. Infatti, esistono infinite curve delle utilit possibili (CUP), le quali si intersecano. La difficolt evidenziata da SCITOVSKY sorgerebbe ogni volta che le due situazioni da confrontare si trovino in posizioni opposte rispetto allintersezione delle due CUP. Infatti, si consideri uno spostamento della collettivit da a ad e, situazioni caratterizzate da diverse q prodotte dei vari beni, che corrispondo a diversi punti sulla frontiera di produzione. La nuova situazione e tale per cui se Bice ricevesse lindennizzo non sarebbe danneggiata, e Andrea godrebbe di un vantaggio netto.

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Passati da a ad e, una volta che si sia in questa seconda situazione, che implica diverse quantit totali prodotte nellintera economia, ci si potrebbe muovere lungo la CUP attraverso pagamenti collaterali (indennizzo), ci che renderebbe possibile arrivare a un punto come h, nel quale, rispetto ad a, Bice non sarebbe svantaggiata (continuando a godere di una soddisfazione pari a OB) e Andrea starebbe meglio (passando da unutilit OC a una OD). Se per lindennizzo non venisse corrisposto, si starebbe in e (e non in h), e Bice avrebbe una perdita di utilit pari a BE. Ma essendo in e, Bice potrebbe cercare di riportare il sistema nella posizione iniziale a, sostenendo che, se ci si portasse in a, ci sarebbe poi la possibilit di muoversi da a stesso lungo la CUP con appropriati indennizzi, fino ad arrivare ad i, dove Andrea non starebbe peggio che in e, mentre la stessa Bice godrebbe di unutilit superiore (OF). Si noti che gli indennizzi sono soltanto potenziali. Pertanto, a Bice non costa nulla chiedere il ritorno in a.

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Una volta che si sappia che lindennizzo soltanto potenziale, la richiesta di Bice di passare ad a ha il puro significato di rendere evidente che, partendo da e, il ritorno ad a conveniente. Dunque, una volta in e, anche Bice facendo ricorso al principio di indennizzo potenziale potrebbe sostenere la convenienza a spostarsi in a. Ma giunti in a si sarebbe tornati al punto di partenza e il ragionamento svolto potrebbe essere ripetuto. Il sistema economico potrebbe quindi oscillare indefinitamente fra a ed e se, in presenza di un indennizzo potenziale, non si compisse il seguente duplice accertamento: - nel passare da a ad e, Andrea pu indennizzare Bice, rimanendo con un vantaggio netto (come proposto da KALDOR e HICKS) - in aggiunta, Bice non pu indennizzare Andrea affinch rinunci al cambiamento, inducendolo a rimanere in a.

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Hp.: - Dominio non ristretto (universale e illimitato): la regola deve applicarsi a tutti i possibili profili preferenziali, ossia non esiste alcuna limitazione apriori sulle preferenze dei singoli. - Unanimit (Principio di PARETO debole): se, con riferimento ad una coppia di alternative, tutti gli individui sono unanimi nel preferire una soluzione, la regola deve conformarsi a tale scelta; ossia, date due alternative x e y, se tutti gli individui della societ preferiscono in senso stretto x a y allora anche a livello sociale deve essere xPy. - Non dittatorialit: non accettata una regola i cui esiti coincidano sempre con quelle di un singolo individuo della societ. - Indipendenza dalle alternative irrilevanti: lordinamento che si d ad una coppia di alternative non deve dipendere dalla valutazione che gli individui hanno su coppie di alternative non considerate, ma dipende solo dagli ordinamenti che gli individui fanno rispetto alla coppia considerata.

Non esiste una regola di decisione sociale che permetta di rispettare tutti gli assiomi indicati.

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- ACOCELLA N., Fondamenti di Politica Economica, Carocci, Roma, 2000 (Capitoli 1, 2 e 3).

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