Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Le scelte sociali
Ci sono 2 modi per individuare le preferenze e gli obiettivi della società:
1. Approccio positivo: si conoscono le preferenze e gli obiettivi che la società manifesta in un certo periodo; questo ha il
problema di coordinare le preferenze contrastanti tra loro e riassumerle in modo che vadano bene a tutti.
Una soluzione è affidare questo compito alla politica che rappresenta in modo democratico la collettività;
2. Approccio normativo: si conoscono le preferenze e gli obiettivi che la società dovrebbe avere sulla base di postulati etici o
politici su cosa si intenda il bene pubblico o l’interesse collettivo: ciò è collegato all’economia del benessere.
L’economia del benessere: coincide con l’approccio normativo e individua i sistemi economoci più auspicabili e le scelte sociali
migliori per aggregare le preferenze.
Essa è il nucleo centrale della politica economica quando si parla di interesse pubblico, che comprende il benessere generale
economico, collettivo.
Dall’economia del benessere nascono i criteri di individuazione delle c.d. aree di fallimento del mercato; l’economia del benessere
si occupa:
- A livello astratto: di definire i criteri di scelta sociali
- A livello concreto: di valutare i sistemi economici caratterizzati da diverse istituzioni, in particolare Stato e mercato per
individuare quelle più auspicabili.
Ordinamento sociale: ai fini dell’economia del benessere, è importante che sia costituito un ordinamento sociale, ovvero una
graduatoria delle situazioni (stati nel mondo o stati sociali) in cui la società può trovarsi.
L’ord.soc. individua gli stati del mondo che da punto di vista sociale sono preferibili e non.
Perché si parli di ordinamento sociale bisogna che sia soddisfatta la c.d. proprietà della transatività: se stato del mondo a è preferito
a b, e b a c, allora a è preferito a c.
Ordinamento sociale completo: se la graduatoria si estende a tutti i possibili stati del mondo tra loro confrontabili.
Se sono soddisfatte alcune condizioni, l’ordinamento sociale può esprimersi attraverso una funzione detta funzione del benessere
sociale.
Due problemi di scelta di ord.soc.:
1. scegliere tra ordinamenti sociali
- diretti (l’ord. Soc. è direttamente riferito agli stati del mondo sulla base di qualche principio introdotto dall’esterno. Ha
questa critica: le preferenze degli individui sono espresse e sostituite da quelle di un unico soggetto (dittatore)
- indiretti (l’ord. Sociale è scelto in base alle preferenze degli individui e quindi la preferenza sociale è un riflesso di preferenze
individuali. Questo è quello più scelto dall’economia del benessere, e ha questa critica: le preferenze vengono considerate
come date, mentre le mode, le norme e i contesti sono manipolabili. Si rischia di riflettere solo le preferenze di una parte
della società (es. imprese che fanno piacere alla gente ciò che vogliono, inoltre, si tiene conto solo delle soddisfazioni
effettivamente godute dall’individuo in un dato momento, ignorando altri aspetti importanti che possono avere valori
sociali in sé a prescindere dall’apprezzamento dell’individuo. Inoltre, non si tiene conto delle condizioni di partenza al
momento in cui vengono effettuate le scelte).
2. Se si sceglie il modello indiretto, nasce il problema di aggregare le preferenze individuali.
Ci sono infatti 3 aspetti di cui si deve tenere conto per aggregare le preferenze:
a. Rappresentazione delle preferenze individuali
b. Possibilità di confrontare le posizioni degli individui
c. Regola di aggregazione
Come si misurano le soddisfazioni individuali? 2 metodi:
1. Ordinale: dà un ordine alle preferenze (pareto)
2. Cardinale: dà alle soddisfazioni valori assoluti (pigou). Seguono la regola di aggregazione della somma, prodotto etc.
il criterio paretiano (nuova economia del benessere) considera ordinamenti ordinali e inconfrontabili.
Nozione: una delle soluzioni al problema di aggregazione delle preferenze.
2 tipi:
- Debole: un insieme di individui migliora la propria soddisfazione passando da a a b se tutti sono più soddisfatti in a che in
b
- Forte: un insieme di individui migliora la propria soddisfazione passando da a a b se alcuni stanno meglio in b che in a ma
nessuno sta peggio in b che in a.
entrambi sono giudizi di valore ed è un criterio di efficienza.
Il criterio paretiano considera anche il criterio di efficienza per cui si può passare da a a b senza che si peggiori la situazione di nessuno.
ottimo paretiano: la situazione a è ottima se spostandosi da essa non si può migliorare la situazione di qualcuno senza peggiorare
quella di un altro.
2 metodi di rappresentazione Grafica del criterio paretiano:
1. Metodo classico: i concetti di criterio paretiano e ottimo paretiano possono essere presentati in termini grafici con
riferimento a un’economia di puro consumo. Ammettiamo che la quantità di prodotti sia data e l’unico problema è ripartirla
ai fini di consumo tra andrea e bice. Vi sono infinite possibili allocazioni (combinazioni) di consumo e a ognuna
corrisponderà una coppia di soddisfazioni per andre e bice che si possono rappresentare graficamente sul piano delle
rispettive funzioni di utilità con un insieme di punti delimitati dalla CUP (curva utilità possibili). I punti sulla cup sono pareto
efficienti e solo quello tangente a esso è l’ottimo paretiano. Le curve sono curve di indifferenza, ovvero insieme di punti
associati a una combinazione di 2 beni che porta l’individua a trarre da ogni punto della curva la stessa soddisfazione.
2. Scatola di edgeworth: grafico che permette di valutare l’insieme dei punti di tangenza delle curve di indifferenza di due
individui. Si prendono 2 individui, 2 beni e un smsm (saggio marginare di sostituzione tra tela e pane uguale a Dpane/Dtela
In un sistema economico di puro consumo e in cui le preferenze siano differenziabili, monotone e convesse, per raggiungere l’ottimo
paretiano gli sms devono essere uguali tra tutti gli individui.
Il principio di indennizzo. Cerca di risolvere il problema della tirannia dello status quo: si deve a kaldor: per indurre un soggetto a un
cambiamento basta concedere a quest’ultimo un indennizzo perché così si cambia in modo che aumenti la produttività per la
collettività e gli svantaggiati che non vorrebbero spostarsi lo fanno perché incentivati.
Arrow e il criterio dell’impossibilità: arrow cerca di superare il carattere parziale dell’ordinamento sociale ispirato al criterio
paretiano, quindi cerca di costruire in via assiomatica un ordinamento sociale completo, integrando il criterio di pareto con altri
assiomi di natura etica.
Per rendere completo e razionale l’ordinamento del principio paretiano che discende dal principio paretiano debole, bisogna
aggiungere al criterio paretiano:
- Condizione di dominio universale: associa gli ord. Sociali a quelli individuali con una regola definita per tutti i possibili
ordinamenti individuali.
- Condizione di indipendenza delle alternative irrilevanti: per scegliere lo stato a e b si tiene conto solo delle predenteze tra
a e b.
Tenendo conto delle 2 condiz. L’ord è completo solo se le preferenze di un individuo si rilevano decisive, quindi solo in presenza di
un dittatore.
- Condizione di non dittatorialità: una condizione per cui le pred. Sociali di nessun individuo sono decisive, detemrinando la
scelta sociale a prescindere dalle preferenze di tutti gli altri individui
a. votazione con regola dell’unanimità: si scegli a a b solo se tutti gli individui preferiscono a a b. rispetta il criterio paretiano
debole. La regola si applica a società omogenee e per scegliere su questioni che guardano all’efficienza più che alla
distribuzione.
Path dependence (dipendenza dal percorso): nella regola dell’unanimità va considerata la path dependence, ovvero
l’importanza dell’ordine delle votazioni, perché a seconda di questo si può arrivare a risultati diversi. Bisogna però tenere
conto della Game theory perché un soggetto potrebbe agire strategicamente x cambiare l’ordine delle votazioni.
Cos’è la game theory: la game theory studia modelli matematici in cui si valutano i comportamenti degli agenti coinvolti in
processi di interazione strategica. L’obiettivo era capire come comportarsi in situazioni di conflitto armato (infatti nasce a
fine anni 50).
Uno degli esponenti è Alan Turing E IL Codice enigma.
La game theory dimostra:
- che il primo teorema dell’economia del benessere potrebbe non applicarsi
- lo stato che è il social planner deve limitare le scelte dei players per raggiungere il punto più efficiente.
2 espressioni di game theory:
- dilemma del prigioniero: Il primo a portare la game theory fu Tucker (teorema del prigioniero).
- Folk theorem (harris): il teorema di harris considera l’elemento temporale – al contrario degli studiosi della game theory
precedenti che credevano che il tempo fosse irrilevante perché convinti che i giocatori, posti nelle stesse situazioni,
giocheranno sempre la strategia per loro migliore.
Harris era convinto che questi studiosi facessero l’errore di considerare un tempo finito. Invece, poiché i soggetti si
comportano come se il loro tempo fosse infinito, la ripetizione del gioco infinite volte permette di assorbire le esternalità e
quindi si raggiunge la situazione efficiente.
b. Votazione a maggioranza: garantisce democraticità e ha implicazione per la distribuzione del reddito, abbandonando il
principio di inconfrontabilità delle preferenze.
Correttivi alla regola della maggioranza: visto che può accadere che la scelta preferibile dalla maggioranza corrisponda a quella
peggiore per la maggioranza assoluta, ci sono dei correttivi:
a. REGOLA DI BORDA: mantenendo la votazione multipla si assegnano per ogni elettore 0 punti alla preferenza meno voluta,
1 punto a quella penultima e così via fino alla migliore. Si sommano e chi ha più punti vince.
b. CONDOCET: Si passa a votazione binaria delle diverse alternative e si sceglie la proposta che sconfigge tutte le altre in una
successione di votazioni binarie.
Il metodo non comporta necessariamente un ordine di preferenze transativo: paradosso del voto.
c. TEOREMA DELL’ELETTORE MEDIANO: l’alternativa migliore è quella che sta nel mezzo. È necessario che si voti su
un’alternativa relativa a un unico progetto e le preferenze individuali devono essere single pealled (una sola alternativa
maggiormente preferita.)
d. TEOREMA DI GIBBARD E SETTERHWAITE: se ci sono più di due alternative non esiste alcuna procedura non dittatoriale che
resista alle manipolazioni delle preferenze attraverso dichiarazioni insincere da parte degli elettori.
H H
W(x) = ∑ ui (x) oppure W(X) = ∑ ai ui
i=1 i=1
Grafico:
b. Bernoulli-nash (+ egalitarismo)
H H
W(x) = π ui (x) oppure W(X) = π (ui)ai
i=1 i=1
Ottimo sociale: punto di tangenza tra la + alta curva di isobenessere raggiungibile e cup. Quindi è simile a ottimo paretiano ma di
tutta la società.
UTILITARISMO DI PIGOU: ALTRO CRITERIO DI GIUSTIZIA.
Benessere sociale= somma utilità dei vari individui procurate dalle diverse occasioni di godimento. Pigou considera il benessere
economico, ovvero che è generato dal benessere generale che soddisfa in termini monetari.
L’indicatore del benessere economico è il reddito nazionale.
- Il benessere economico cresce o se il volume del reddito nazionale aumenta senza peggiorare il reddito dei meno abbienti
=condizione di efficienza
- Il benessere cresce se migliora la distribuzione senza che si rifuca il reddito nazionale = condizione di equità.
con specifico riferimento al primo teorema, questi limiti emergono con riferimento:
- Mercati che consentono di ottenere risultati efficienti in senso paretiano (deve esistere un insieme completo di mercati in
concorrenza perfetta)
- Alla teoria che consente di stabilire la connessione tra quei mercati e quei risultati (teoria dell’equilibrio economico
generale)
- Al criterio impiegato per valutare la bontà dei risultati (efficienza paretiana)
2° teorema fondamentale.
La qualifica di ottimo paretiano non sottintende o implica un giudizio di merito sulla sua desiderabilità. Sen sostiene che una
collettività può trovarsi in una situazione di ottimo paretiano ed essere perfettamente disgustosa.
Il secondo teorema fornisce un criterio affinché un’istituzione possa operare e garantire il raggiungimento di un ottimo caratterizzato
da desiderabilità secondo un preciso giudizio di valore.
In questo caso lo Stato assolverebbe una funzione redistributiva e il mercato una funzione allocativa.
Sorge la domanda se un pianificatore sociale che giudichi non auspicabili certe situazioni di ottimo caratterizzate da utilità fortemente
differenziate possa evitarle e raggiungere posizioni di maggiore equità distributiva attraverso i meccanismi di mercato.
Il secondo teorema consente di dare una risposta affermativa a questa domanda, infatti ogni posizione di ottimo è ottenibile come
equilibrio di concorrenza perfetta se sono soddisfatte le opportune ipotesi di convessità e purché vi sia un’appropriata distribuzione
delle risorse iniziali.
Limiti al secondo teorema
1. realtà dei mercati
2. mercati completi
3. preferenze endogene
4. carattere statico e trattamento insoddisfacente dell’incertezza
5. distribuzione del reddito non è rilevante per l’ordinamento sociale
qui va rilevato il debole contenuto prescrittivo a favore del mercato capitalistico. Lo stesso risultato di ottimo paretiano potrebbe
essere raggiunto con un diverso assetto istituzionale (socialismo di mercato).
Inoltre, la separabilità delle funzioni distributiva e allocativa asserita dal teorema è subordinata all’esistenza di informazione piena.
In presenza di informazione privata, l’azione redistributiva non implica necessariamente una perdita di efficacia; l’esistenza del
mercato lungi dal garantire i risultati desiderati di efficienza e equità, può costituire un vincolo all’azione pubblica e portare a risultati
meno efficienti.
Sotto alcune ipotesi (preferenze continue, convesse e non decrescenti e individui insaziabili) distribuendo le dotazioni iniziali di tutti
gli individui, ogni allocazione pareto efficiente può essere raggiunto come equilibrio warlasiano. Al fine di raggiungere l’ottimo sociale,
lo stato deve riallocare le risorse iniziale (qualsiasi punto sulla cup può essere un equilibrio walresiano partendo da un opportuno
punto iniziale). Per poter raggiungere l’ottimo sociale lo Stato:
- deve garantire la libertà di scambio
- garantire la libertà dei prezzi
- redistribuire le allocazioni iniziali per poter raggiungere l’ottimo sociale (la redistribuzione si fa tramite le tasse).
IMPORTANTE
Garantendo un’economia di scambio, è possibile ottenere punti più pareto efficienti. Affinché i mercati funzionino, i prezzi devono
essere liberi di muoversi (condizione che lo stato deve garantire).
Garantendo la libertà di muoversi dei prezzi si può raggiungere l’ottimo paretiano.
Come può intervenire lo stato? Usare l’istruzione per far sì che si generi un segnale credibile per le imprese/ un valido indicatore di
produttività→ I Titoli di Studio (e Votazione)
A tal proposito vi è la Teoria dei Segnali (Signaling Theory) di Spence (1973)
L’idea di questa teoria è che il “costo” dell’Istruzione dev’essere elevato.
Il “Costo” è da intendersi come lo Sforzo Intellettuale (e non come costo economico), quindi:
- Il Genio ha uno sforzo minore in proporzione al salario (vale lo sforzo)
- Lo Scarso ha uno sforzo maggiore in proporzione al salario (non vale lo sforzo)
Spence afferma: “Se non ci sono vincoli monetari all’istruzione (istruzione gratuita), anche qualora l’istruzione non influenza la
produttività degli individui, l’istruzione ha un ruolo sociale: cioè si risolve il problema dell’Asimmetria Informativa (→ ognuno sarà
pagato in base alla produttività) …#
Produttività= capacità di produrre un bene(x) in un dato lasso di tempo
Grafico: immaginiamo 2 soggetti che valutano la loro utilità in base a W ed e, tale che la loro funzione sarà: U=U(W,e)
+ -
L’utilità cresce al crescere dello stipnedio (W) e decresce al crescere di e (studio). Ciò fa sì che nella loro curva di indifferenza
l’andamento di W compensi quello di e.
Le curve di indifferenza dei due soggetti sono inclinate positivamente e più è alta la curva e meglio si sta.
A parità di istruzione, il soggetto genio a parità di aumento di istruzione (e) avrà una curva piatta (cioè il suo aumento salariare sarà
piccolo) mentre il soggetto scarso che avrà curva pendente il salario crescerà molto.
Le curve di indifferenza dei due soggetti possono incontrarsi in un solo punto: single crossed proprerty.
Se il datore di lavoro non riesce a capire chi è il genio e chi è lo scarso, e se lo stipendio non è influenzato dall’istruzione, perché
quello pagato è sempre uno stipendio medio 𝑊 ̅ allora gli individui non avranno utilità ad acquisire istruzione.
La soluzione ottima per entrambi gli individui è quindi: (grafico)
Se lo stato garantisce istruzione gratuita, gli individui verranno pagati in base alla loro produttività.
Ciò avviene in concorrenza perfetta.
E in presenza di un reddito di cittadinanza? Viene indebolito lo strumento di disciplina della forza lavoro perché la disoccupazione fa
meno paura (grafico). E le imprese reagiscono a ciò aumentando ancora il salario di efficienza, quindi generando ancora più
sdisoccupazione. In realtà, tuttavia, un reddito di cittadinanza può avere aspetti positivi, come la serenità di chi perde il lavoro perché
non avrà fretta e urgenza di trovare un lavoro e potrà trovare un lavoro più soddisfacente e consono per lui. Però più dura il reddito
di cittadinanza e meno si cerca lavoro.
Lo stato può dare un reddito di cittadinanza, ma bisogna trovare bene la sua lunghezza temporale e la quantità.
6. I bisogni meritori
L’atteggiamento di sostituzione delle scelte individuali con quelle paterne o di un soggetto esterno viene detto paternalismo e può
essere giustificato in questo modo:
- Carenza di informazione
- Assenza di razionalità
Il paternalismo trova espressione in molteplici azioni pubbliche nel campo:
- Antinfortunistico
- Sanitario
- Istruzione
- Artistico
I bisogni che si vogliono salvaguardare sono detti bisogni meritori. I beni dei quali si vuole salvaguardare il consumo sono detti beni
meritori.
Altra equazione: G – T = B (spesa pubblica – tasse = debito). Lo stato si indebita per aumentare G senza aumentare T.
Per far ciò, lo stato può finanziarsi tramite obbligazioni.
se la spesa pubblica (g0) è maggiore di t0 (tasse al momento zero) allora il debito al momento 0 è maggiore di zero. Al momento 1
(quando voglio ripagare il debito), allora b1 = b0 (1+r) dove r=interesse
quindi B1=B0 (1+r). QUINDI se lo Stato vuole estinguere il suo debito, allora deve tassare.
Infatti, T1 = B0 (1+r) + G1
Quindi T1 – G1 = B0 (1+r)
Il tasso di interesse è strettamente connesso alla rischiosità dello Stato, la quale dipende sia dal debito accumulato che dalla crescita
del Pil. Infatti, è vero che maggiore il debito accumulato sarà e maggiore sarà il rischio; tuttavia non è sempre vero se il pil cresce
proporzionalmente al debito.
Rapporto debito-PIL
G – T in un certo anno si chiama disavanzo del bilancio di uno stato se G > T oppure si chiama avanzo del bilancio di uno stato se G<T.
Se G=T abbiamo un pareggio di bilancio.
Per studiare la politica monetaria si analizza il mercato del lavoro, composto da lavoratori e imprese.
La politica monetaria ha a che fare con i prezzi, i quali a loro volta hanno a che fare con i salari. Salari e prezzi sono il risultato di un
conflitto tra imprese e lavoratori. I prezzi sono il metro di comparazione per sapere se un salario è buono.
2 tipi di salario:
- Salario nominale: salario senza tenere in considerazione i prezzi
- Salario reale: salario/prezzi correnti.
In realtà si parla di prezzi attesi pe quindi: W/PE che sono quelli previsti per il futuro in caso di inflazione. Se l’inflazione è pari a 0,
pe=p
Il salario reale è direttamente proporzionale alla normativa sul lavoro e inversamente proporzionale al tasso di disoccupazione.
Dal punto di vista delle imprese. Ipotizziamo che le imprese, per produrre hanno bisogno solo della forza lavoro (no mezzi, no capitale
etc) y=n.
Se fossimo in concorrenza perfetta, avremmo che il prezzo è uguale al costo marginale (che è il costo che le imprese devono sostenere
per produrre un’unità in più.
Il costo marginale è uguale al salario reale.
Se non siamo in concorrenza perfetta si genera profitto, quindi il prezzo a cui si vende il prodotto è maggiore dei salari.
I prezzi non tengono conto della disoccupazione.
Mark up: distanza tra la condizione perfetta e le condizioni che allontanano dalla concorrenza perfetta.