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LaPeter

cromopuntura è una tecnica sviluppata in Germania dal ricercatore


Mandel. L’idea su cui si fonda è che sotto forma di luce, e in
particolare di colore, sia possibile veicolare non soltanto energia, ma
soprattutto informazione. Per mezzo di speciali diffusori si concentrano
fasci di luce colorata sui punti energetici del corpo, in corrispondenza dei
meridiani dell’agopuntura, attivando processi di comunicazione e
coordinazione a livello cellulare. Con la stimolazione cromatica si
ristabiliscono adeguate connessioni tra le cellule e di conseguenza si
rinforzano gli organi deboli ai quali quei punti sono collegati. La
possibilità di associare un colore a ogni disturbo, con l’utilizzo di diverse
frequenze elettromagnetiche per ogni colore, rende questa tecnica
estremamente versatile e adattabile alle diverse esigenze. Mirando a
ristabilire l’equilibrio energetico di base, la cromopuntura è
particolarmente indicata nel caso di dolori alle articolazioni, di problemi
derivanti da disordini del metabolismo o di disturbi della sfera emozionale.
Essa inoltre agisce a livello ancora più profondo, lavorando sulle cause
emotive dei sintomi e donando un benessere generale che consente di
affrontare la vita con più serenità.
Vincenzo Primitivo, medico-chirurgo, è referente scientifico per l’Italia
dell’Internationales Mandel-Institut für Esogetische Medizin e
responsabile della formazione per l’Italia in cromopuntura secondo Peter
Mandel e in diagnosi Kirlian (DEPT - Diagnosi Energetica dei Punti
Terminali). Da anni si occupa delle risoluzione attraverso il colore dei
conflitti genealogici, prenatali e del parto e studia la corrispondenza tra
valore simbolico della malattia, sua localizzazione cutanea e conseguente
regolazione con cromopuntura. Il suo sito internet è
www.vincenzoprimitivo.it.
salute&benessere
Per l’immagine in copertina © Internationales Mandel-Institut
für Esogetische Medizin, Bruchsal

Per le illustrazioni © by Peter Mandel + Internationales Mandel-Institut für Esogetische Medizin,


Bruchsal
Vietata la riproduzione non autorizzata preventivamente e in forma scritta

© 2015 Edizioni L’Età dell’Acquario


Edizioni L’Età dell’Acquario è un marchio di Lindau s.r.l.

Lindau s.r.l.
corso Re Umberto 37 - 10128 Torino

Prima edizione: novembre 2015


ISBN 978-88-7136-713-2
Vincenzo Primitivo
CROMOPUNTURA LE
FREQUENZE DELL’ANIMA
Riflessioni sulla terapia con il colore
secondo Peter Mandel
Prefazione
di Peter Mandel
Ai miei genitori
senza i quali tutto questo
non sarebbe stato possibile.
Prefazione

di Peter Mandel

Ogni qualvolta un allievo scrive un libro su principi e filosofie apprese


dal suo insegnante sta a significare che ha portato avanti delle riflessioni
personali. Il Dr. Vincenzo Primitivo ha proseguito su questo pensiero e
sviluppato ulteriori considerazioni filosofiche in relazione ai collegamenti
terapeutici da me scoperti in più di 45 anni di ricerche empiriche.
Nel tempo i sistemi della medicina Esogetica si sono ampliati
notevolmente. Il sistema curativo che include terapie con i cristalli, con i
ritmi cerebrali e la cromopuntura, ma anche la diagnostica attraverso i
«fenomeni dell‘informazione» mediante la fotografia Kirlian, si è diffuso
in tutto il mondo.
Vincenzo Primitivo semplifica tutto questo nel suo libro, con una
filosofia comprensibile a tutti. La stesura, nonché la presentazione
didattica, sono ammirevoli e ciò mi riempie di gioia. Parla di tutto ciò che
sono stati i miei studi e le mie ricerche.
Nel frattempo Vincenzo è divenuto un amico, oltre che il responsabile
per la formazione in Medicina Esogetica in Italia, e tutto questo si
rispecchia nel suo libro.
Gli auguro che queste pagine abbiano una grande diffusione e siano di
interesse per le persone in salute e per quelle che soffrono.
Introduzione

E = mc2.
L’energia è uguale alla massa per il quadrato della velocità della luce.
Questa piccola formula fisica, nella quale Einstein ha racchiuso la sua
teoria sulla relatività, ha rivoluzionato il modo in cui guardiamo l’Uomo.
L’energia uguale alla massa significa che ogni elemento presente in
natura, oltre ad avere una sua consistenza materiale, vibra a una
determinata frequenza; se la materia è energia, ogni elemento presente in
natura può ricevere, conservare e poi emettere energia.
La natura di quell’elemento è determinata proprio dall’energia che
riceve, essa infatti trasporta un’informazione che appunto informa, dà
forma all’elemento stesso. La forma di un fegato sano è determinata da
un’informazione di salute, la forma di un fegato malato è determinata da
un’informazione di malattia; queste informazioni sono presenti
nell’ambiente che ci circonda e possono quindi a loro volta determinare
sanità o patologia.
Uno dei più importanti veicoli di energia-informazione è il colore;
qualsiasi squilibrio organico quindi può essere nuovamente armonizzato
irradiando un colore nel quale quel determinato organo vibra. A ogni
organo corrisponde un colore che vibra a un’analoga lunghezza d’onda.
La cromopuntura agisce direttamente sulle cellule malate con
l’informazione di armonia intrinseca nel colore! Quando l’energia del
colore raggiunge una soglia di vibrazione analoga a quella dell’organo
corrispondente, le molecole di quell’organo incominciano a vibrare
all’unisono ristabilendo coerenza interna e salute.
Comprendere l’azione del colore e saperlo utilizzare correttamente
diventa oggi fondamentale nei moderni sistemi di regolazione della salute.
Una medicina moderna non può quindi basarsi esclusivamente su farmaci
che agiscono solo sulla componente materiale della malattia, ma ha la
necessità di considerare l’uso terapeutico dell’energia, essendo la
materia, come abbiamo visto, formata da energia.
Una mole sempre più importante di studi scientifici convengono su
questo e la letteratura medica è ormai ricchissima di soluzioni
terapeutiche energetiche.
Il modesto compito di questo libro è cercare di informare sulle
potenzialità di una di queste soluzioni terapeutiche: la cromopuntura. Lo
faremo analizzando, nella prima parte, il contesto filosofico all’interno del
quale il colore si esprime; cercheremo di capire il notevole significato
simbolico nascosto dietro all’uso terapeutico del colore; valuteremo cosa
dice la scienza moderna sui suoi meccanismi di funzionamento per dare
dignità scientifica alla cromopuntura; ragioneremo infine sull’insorgenza
dei sintomi come risposta biologica di sopravvivenza del nostro
organismo.
Nella seconda parte del libro entreremo più nello specifico
comprendendo, da un punto di vista pratico, come il colore possa essere
d’aiuto per ripristinare stati di salute e illustreremo alcuni esempi tratti
dalla pratica clinica quotidiana.
Daremo poi una griglia di riferimento diagnostica, costituita da dodici
caselle all’interno delle quali ogni lettore di questo libro potrà
riconoscersi.
Compiremo quindi un breve viaggio all’interno di un mondo
meraviglioso, quello dell’uso del colore, al fine di donare benessere
psicofisico perché il colore è luce e la luce crea la vita!
CROMOPUNTURA
LE FREQUENZE DELL’ANIMA
PRIMA PARTE
Capitolo 1

«L’Uomo è venuto al mondo per essere felice, ha diritto alla


felicità»

In questa frase Peter Mandel condensa tutta la filosofia del sistema


curativo da lui elaborato nel corso di questi quarant’anni; in essa è
racchiuso tutto lo spirito che l’uso del colore esprime accompagnando
l’uomo nel suo cammino di vita. Essa ci fa comprendere come sia la
mancanza di gioia a rendere l’uomo malato, l’assenza di felicità a
determinare la comparsa dei sintomi, la difficoltà ad affrontare la vita con
serenità a creare le condizioni per la sofferenza psichica e fisica.
Ecco che quindi il colore cura perché consente di arrivare dritto
all’Anima dell’Uomo, di confrontarsi con i suoi disagi più intimi, di
esplorare i meandri più reconditi della psiche profonda, sondarne i luoghi
più nascosti, esaltandone la bellezza e non nascondendone la fragilità.
Condizionamenti sociali, contesti culturali, educazione famigliare
portano l’uomo ad adottare comportamenti che di tutto questo sono il
frutto e di conseguenza a non esprimere veramente sé stesso
allontanandolo dal suo nucleo reale: quando tutto questo avviene egli
perde il contatto con la fonte principale di gioia che è vivere la vita per
come si vorrebbe viverla veramente, non per come crediamo si dovrebbe;
quando tutto questo avviene l’uomo smette di vivere la propria vita e vive
la vita di un altro; quando tutto questo avviene, il programma di vita con il
quale egli viene al mondo non viene svolto, non viene rispettato, viene
messo da parte e accantonato
Come potrebbe tutto questo portare Felicità nella sua vita?
Frustrazione, malcontento, stati d’animo negativi compaiono e la malattia
si insinua.
Oggi la Salute non può più essere considerata quindi come una
semplice assenza di malattia, come qualcosa che si ristabilisce in pochi
minuti grazie all’assunzione di un farmaco miracoloso, ma come il frutto
di un profondo rinnovamento personale. Essa scaturisce da un lento e
progressivo percorso personale che l’uomo intraprende, durante il quale
cercherà di avvicinarsi a sé stesso, a quelli che sono i suoi reali desideri, le
sue vere ambizioni, i suoi intimi obiettivi. Ritrovare le sue radici, scoprire i
motivi per cui è venuto al mondo, godere di quello che veramente lo fa
godere, saranno le condizioni per raggiungere finalmente il suo benessere
psicofisico!
Ecco, in questo Cammino l’uomo non sarà solo e il colore
rappresenterà uno straordinario compagno di Viaggio.
Se l’ambizione di ogni uomo è evolvere, cercando di raggiungere mete
del proprio Io sempre più alte, il colore rappresenta il mezzo giusto per
aiutarlo in tutto questo.
Capitolo 2

La filosofia Esogetica

La cromopuntura rappresenta la parte più specificamente terapeutica di


un più ampio sistema curativo definito «medicina Esogetica». Nel nome
stesso di questo sistema è già contenuto il suo obiettivo di fondo: «Eso-
Getica» deriva infatti da «Esoterica» ed «Energetica» ed esprime il
tentativo di conciliare quello che le antiche tradizioni curative ci hanno
tramandato nel corso dei secoli con le attuali e sempre più innovative
scoperte nell’ambito della fisica moderna.
«Esoterico» infatti, anche se nell’accezione corrente tende ad assumere
un significato negativo a metà fra magia e superstizione, è in realtà un
termine che ha una notevole dignità etimologica; esso significa infatti,
letteralmente, «all’interno del cerchio», quel cerchio che rappresentava il
gruppo di allievi del matematico Pitagora. Solo un numero ristretto di
allievi poteva accedervi; solo a essi Pitagora rivelava le sue conoscenze
più antiche, i suoi segreti da iniziato, quei tesori di sapere che, se ben
utilizzati, potevano essere un aiuto straordinario nella crescita dell’uomo e
nel raggiungimento di un ideale benessere fisico e psichico.
Comprendiamo facilmente come tutto questo non poteva essere
divulgato alla leggera, rischiando di finire in mani sbagliate ed essere mal
utilizzato. Doveva essere rivolto a pochi: ecco è proprio «rivolto a pochi»
il reale significato della parola «esoterismo»: quindi un bagaglio enorme di
informazioni la cui origine si perde nella notte dei tempi e che venivano
trasmesse per tradizione orale solo a persone ritenute degne di poterle
conoscere e gestire.
La parola «Energetica» invece ha che fare con la nuova scienza
moderna, con le nuove conoscenze che ci consentono di comprendere,
anche in maniera rigorosamente scientifica, tutto quello che le secolari
tradizioni curative ci avevano trasmesso per via empirica ed esperienziale.
La cromopuntura è quindi un sistema terapeutico olistico fondato sulle
leggi armoniche del cosmo e sulle conoscenze antiche che riguardano
l’esistenza dell’uomo. Essa si basa sugli insegnamenti tramandati con
saggezza, le filosofie antiche e i metodi di guarigione che si sono succeduti
nel corso dei secoli e li integra, spiegandoli e giustificandoli da un punto di
vista scientifico con la ricerca moderna e le più recenti scoperte della
scienza e della medicina.
Dalla sintesi fra antiche tradizioni terapeutiche e nuove scienze è
derivato un sistema curativo per il mantenimento della salute, il
riconoscimento e la cura della malattia e del dolore.
Grazie all’incessante lavoro di ricerca di Peter Mandel, la
cromopuntura viene costantemente ampliata e completata: ciò porta a un
metodo che continua a crescere alla ricerca di sfide sempre nuove e di
nuove mete.
Tutto il Sapere dell’umanità è sempre disponibile in tutti tempi,
bisogna solo riscoprirlo e adattarlo alle nuove conoscenze e ai progressi
tecnico-scientifici. Solo un sistema cresciuto con questa coscienza può
essere usato in modo degno dell’uomo, che è senza giudizio. La
cromopuntura infatti pone proprio l’uomo e il suo benessere quale fine
ultimo e al centro del suo programma terapeutico; mette sé stessa al
servizio della creatura «uomo» e si serve delle leggi armoniche di questa
creatura e della sua personale responsabilità e volontà per la guarigione e il
mantenimento della salute.
Un sistema che non si limiti a fare una semplice terapia ma si interroga
sulle cause profonde cercando di scoprirle.
Un sistema che intende la malattia non come una calamità da eliminare
con forza, caduta dall’alto e senza nessun legame con la persona che l’ha
contratta. La malattia, il dolore, la sofferenza fisica sono infatti una risorsa
importantissima per il terapeuta in quanto, grazie alla comprensione
profonda di essi, egli sarà in grado di risalire alla causa che li ha
determinati.
Il sintomo è solo la spia di qualcosa che non va nella vita dell’uomo,
esso quindi va accolto e compreso perché ci rivelerà informazioni
importantissime sull’esistenza dell’individuo in questione.
Ogni qualvolta l’uomo si allontanerà dal proprio centro, dal proprio
nucleo, da quello che lui è veramente, il sintomo interverrà per segnalarci
questo allontanamento; è come se fosse la spia migliore per avvisare
l’uomo che è arrivato il momento di riconsiderare il proprio operato, di
affrontare i conflitti che si stanno accumulando e cercare di risolverli.
Solo così potrà proseguire nel suo percorso di vita.
Capitolo 3

La malattia e il suo valore simbolico

La malattia non ha un valore in sé ma è il simbolo di qualcos’altro;


l’obiettivo del terapeuta sarà quello di comprendere il valore e il
significato che si nasconde dietro questo simbolo, cercare di svelarlo,
rivelarne la vera natura affinché l’uomo comprendendolo possa trarne
aiuto.
«Simbolo» deriva dal greco symballein: «mettere insieme»,
ricongiungere due parti che un tempo erano unite, due parti di cui una nota
e l’altra ignota; questo ci consente di comprendere grazie alla prima il
significato della seconda. Il simbolo quindi è qualcosa che ci consente di
riconoscerne un’altra, è la rappresentazione figurata di qualcos’altro. In
ambito curativo significa che quella malattia nasconde un significato più
profondo che, se ben compreso, potrà essere invece sfruttato a proprio
vantaggio.
Prendiamo l’esempio dell’organo fegato: tutti sappiamo come oltre alla
sua azione fisica, il fegato rappresenti anche l’organo che esprime la
rabbia; è frequente nel linguaggio comune utilizzare espressioni come:
«Ho un fegato quanto una casa» o «Ho avuto un travaso di bile».
Una problematica epatica quindi è il simbolo del fatto che si vive un
momento o una situazione in cui non si è riusciti a gestire la nostra collera.
La patologia epatica quindi viene a dirci: «Confrontati con la collera,
comprendi che gestire la situazione che ti si presenta attraverso una
costante arrabbiatura non è utile per risolverla, ma anzi ti farà ammalare».
Essa servirà ad affrontare quindi lo stress del momento da un punto di
vista diverso, ci servirà a relativizzare la sua portata in quanto
comprenderemo che gestire questa situazione con rabbia lungi dall’aiutarci
ci farà invece ammalare. Se abbiamo per esempio un vicino di casa
rumoroso, continuare a lamentarci, arrabbiarci, o peggio andare alla guerra
con lui, non lo renderà meno rumoroso, ma porterà soltanto, fra le altre
cose, a disturbi epatici. La malattia ha solo a che fare con il modo in cui
affrontiamo i nostri conflitti, l’incapacità di gestire la collera, il rancore, la
tristezza, la paura, gli attaccamenti alle cose, alle persone, la difficoltà con
la quale riusciamo a rielaborare i lutti, i traumi, le perdite.
Se comprendo che questi derivano dal vicino e dalla mia guerra con lui
capirò al tempo stesso come non valga assolutamente la pena di ammalarsi
per un problema del genere: imparerò a lasciar correre e ad accettare la
situazione, o meglio magari troverò la forza per affrontarla con il mio
vicino, in una maniera non conflittuale, cercando di esporgli in maniera
adeguata e gentile le mie motivazioni e innescando magari risposte e
comportamenti analoghi.
Se viviamo una condizione di difficoltà lavorativa, imputare tutta la
colpa alla crisi che ci circonda non contribuirà certo a risolverla, ma
piuttosto ci toglierà risorse energetiche e fisiche importanti per
fronteggiare le nostre difficoltà e magari superarle. Questo nuovo
atteggiamento è quindi l’unico in grado di portare benessere al nostro
corpo e di ristabilire lo stato di salute; il colore svolge un ruolo
straordinario nell’aiutarci a comprendere il significato delle malattie e a
mutare atteggiamento. La comprensione grazie al colore non è ovviamente
razionale, ma si verifica laddove le nostre reazioni istintive sono registrate:
è a livello inconscio infatti che tiriamo fuori rabbie, collere, paure,
frustrazioni, ansie. Ed è proprio a quel livello, quello del nostro nucleo più
profondo, che il colore andrà a parlare.
I colori parlano il linguaggio dell’anima, l’unico che può essere
realmente compreso nell’individuo perché arriva direttamente al suo
inconscio, lì dove sono registrati i suoi aspetti più profondi. Essi
consentono all’uomo di vedere chiaro qualcosa che ha già dentro di sé in
forma non razionale e inconscia. E il linguaggio dell’anima è sempre un
linguaggio ricchissimo di parole-significati-sfumature, molto più
espressivo del linguaggio verbale e in grado di comunicare infinitamente
di più delle semplici parole.
Per comprendere quindi perché un organo si è ammalato dobbiamo
comprendere l’informazione che lo ha reso tale. Un obiettivo terapeutico
principale sarà comprendere quali sono le informazioni principali alla base
delle principali malattie: avremo modo di analizzarle in dettaglio.
La comprensione del retroscena psichico spirituale di una malattia
organica diventa quindi il primo passo all’interno di un percorso evolutivo
e di salute. Esso di per sé, però, il più delle volte non basta ad attivare
processi di guarigione: la semplice presa di coscienza, pur essendo
particolarmente importante, finisce il più delle volte con il non essere
sufficiente a determinare il benessere dell’individuo. Ecco allora che entra
in gioco la cromopuntura che, essendo luce, è informazione pura, in grado
cioè di interagire e regolare l’informazione alterata a monte del danno
organico, di veicolare una nuova informazione di salute e di conseguenza
di contribuire all’alleviamento del sintomo organico stesso.
Grazie alla sua azione il paziente è in grado di rielaborare il conflitto
psico-spirituale che è a monte della sua patologia, una rielaborazione che
avviene a livello del suo inconscio, lì dove quel conflitto è registrato.
È come se la presa di coscienza di quel conflitto avvenisse in maniera
non verbale, ma attraverso l’azione terapeutica del colore.
Capitolo 4

La cromopuntura e il retroterra scientifico

L’elemento cardine dal quale non si può prescindere è il fatto che in


tutte le culture l’uomo è costituito in maniera inestricabile da una triade:
corpo-anima-spirito; il concetto che si vuole esprimere è che un organo
qualsiasi – prendiamo per esempio il fegato – nel momento in cui si
ammala lo fa nella sua componente organica, indebolendo cioè quelle che
sono le sue normali funzioni fisiologiche (su tutte, la produzione della bile,
la sintesi del colesterolo e la metabolizzazione di farmaci e sostanze
tossiche), ma lo fa anche e simultaneamente in quelle che sono le funzioni
psico-spirituali a esso collegate.
Un fegato malato quindi ci parla sia di transaminasi alte, di digestione
difficile, di sclera dell’occhio giallo, ma ci dice anche che il sentimento
concomitante che sta vivendo quell’individuo è per esempio la cattiva
gestione della collera, un imponente senso di frustrazione o la mancanza di
elementi necessari al suo sostentamento, come il denaro o il cibo.
Bene: quest’antica triade (spirito-anima-corpo) oggi, utilizzando una
terminologia più moderna e scientifica, può essere ribattezzata come
informazione-energia-materia. Questo significa che dietro all’alterazione
materiale che noi vediamo come un organo malato in una ecografia, per
esempio, c’è un’informazione veicolata dall’energia, cioè da onde
elettromagnetiche, che lo ha determinato.
Un organo cioè è caratterizzato, oltre che da una componente
materiale, da una componente vibratoria, energiainformazione; è questa
vibrazione che in-forma, cioè dà forma all’organo malato; tutta la realtà
che vediamo ogni giorno con i nostri occhi è determinata da questa
vibrazione informativa. Essa diventa un elemento fondamentale da un
punto di vista fisico perché rappresenta tutto quello che si nasconde dietro
la realtà manifesta, un elemento primario che non possiamo vedere, ma
che è alla base del mondo così come noi lo vediamo.
Noi sappiamo come i colori siano delle onde elettromagnetiche che
stimolano la retina con una lunghezza d’onda compresa fra 380 e 750
nanometri e con una frequenza compresa fra 400 e 790 terahertz. È proprio
in base alla frequenza specifica della luce che la corteccia visiva riconosce
il colore dell’oggetto da cui proviene la luce stessa.
Peter Mandel è stato il primo a comprendere, con una intuizione
geniale, che tutti nostri organi vibrano a una frequenza specifica alla quale
corrisponde un’analoga frequenza di vibrazione dei sette colori dello
spettro; ogni organo ha dunque un colore specifico che vibra a frequenze
analoghe ad esso e con il quale può entrare in risonanza.
Il rosso per esempio è il colore del rene; questo significa che se
abbiamo delle problematiche renali somministrando, con una tecnica ben
precisa, il rosso possiamo contribuire a determinare un nuovo stato di
ritrovata salute per il rene stesso. Questo si verifica attraverso un
meccanismo che chiamiamo di «Biorisonanza»: è come se la frequenza del
rosso sul rene malato facesse «vedere» al rene stesso come tornare a
vibrare sulla sua frequenza di salute originaria, in una sorta di meccanismo
di diapason biologico.
Noi sappiamo che le cellule all’interno del nostro organismo dialogano
fra di loro attraverso particelle di luce che trasportano informazioni
(biofotoni). Quando questo dialogo è alterato nasce la malattia, che è
quindi una specie di blocco, o di rallentamento, del trasferimento delle
informazioni all’interno del nostro corpo. È come se gli organi smettessero
di comunicare fra di loro e questa mancanza di comunicazione determina il
loro indebolimento.
La cromopuntura svolge la sua azione terapeutica infondendo il colore
che ha la stessa frequenza di vibrazione dell’organo bloccato: una nuova
informazione di armonia viene quindi a sostituirsi a un’informazione di
dis-armonia, e questo consente il ripristino del regolare stato di vibrazione
dell’organo su frequenze di salute.
Quando l’organo tornerà a vibrare su frequenze di salute esso sarà da
considerarsi guarito, sia nella sua componente organica (nell’esempio del
fegato, si ridurranno le transaminasi e sparirà il giallo dagli occhi) sia nella
sua componente psico-spirituale (il paziente con un fegato nuovamente
forte sarà in grado automaticamente e spontaneamente di canalizzare
meglio la sua collera e di superare il senso di frustrazione che lo aveva
caratterizzato fino a ieri).
Capitolo 5

I sintomi e il loro significato biologico

Nella vita quotidiana ci confrontiamo con tutta una serie di piccoli


stress e conflitti che in genere riusciamo a ben gestire da un punto di vista
psicologico. Solo quando questi arrivano a rappresentare uno stress
enorme, di difficile gestione, il cervello, incapace in quel momento di
gestire da solo il tutto, chiede aiuto in periferia, per condividere lo stress.
Se così non fosse avremmo l’esaurimento funzionale dell’attività cerebrale
stessa, una condizione che ai fini della sopravvivenza dell’individuo non
può avvenire.
È in questo caso che lo stress si biologizza, cioè il corpo viene in aiuto
per garantire la sopravvivenza cerebrale e compaiono i sintomi.
Il nostro cervello biologico è quindi alla base dei processi di malattia,
in situazioni durante le quali viviamo una forte situazione di conflitto
psicologico o il livello di stress aumenta in maniera esponenziale. È in
queste condizioni infatti che per evitare di andare in corto circuito il
cervello proietta lo stress in periferia su un organo ben preciso e da qui
nasce la malattia. Malattia che quindi è la soluzione perfetta del cervello di
fronte a una condizione conflittuale stressante. Non parleremo più quindi
di malattia psicosomatica, ma di malattia psico-cerebro-organica, in cui il
cervello biologico ha un ruolo decisivo, primario e fondamentale di
smistamento delle informazioni patologiche.
La malattia diventa non qualcosa dalla quale dobbiamo difenderci, ma
una nostra risorsa, perché viene da dentro di noi per aiutarci; quando ci
troviamo di fronte a un conflitto particolarmente importante la malattia ci
consente di scaricare lo stress in periferia garantendo la sopravvivenza
cerebrale.
La gravità della malattia è direttamente proporzionale alla gravità del
conflitto. Ciascun conflitto ha un luogo di scarica in un organo ben
preciso: a ciascun conflitto corrisponde un organo corrispettivo. Il corpo
risponde dunque con un sintomo a un disagio vissuto ed è attraverso il
significato di quel sintomo che comprendiamo la natura del disagio stesso.
Nell’esempio del fegato, quando il cervello non è più in grado di
sopportare da solo la rabbia che sta riempiendo la sua vita, il fegato si
occupa di farlo al suo posto, reagendo da un punto di vista biologico-fisico
e ammalandosi.
SECONDA PARTE
Capitolo 6

Leggere fra le righe dei colori

È lo sguardo dell’uomo che rende tale il colore,


il colore esiste solo in potenza, è l’uomo che lo crea.

Il colore è l’immagine di un archetipo primordiale e universale,


contiene cioè delle informazioni che vanno oltre la semplice
pigmentazione che vediamo con i nostri occhi. Esso esprime una serie di
concetti e idee che sono il prodotto della storia dell’umanità durante la
quale l’uomo ha attribuito al colore vari significati e la cui somma oggi dà
il valore finale che quel colore stesso esprime.
Leggere quei significati, decodificarne il contenuto, entrare in contatto
intimo con essi è quindi fonte di aiuto per i processi di evoluzione umana,
proprio perché quei colori esprimono valori che hanno aiutato l’uomo a
evolvere.
È come se chiedessimo aiuto al colore per procedere nella nostra vita,
essendo contenuti nel colore strumenti guida che si sono accumulati nel
corso dei secoli; questi sono già stati usati dai nostri antenati per percorrere
la vita arricchendo con l’esperienza personale il già ampio database dei
significati cromatici; esso sarà fonte di aiuto e un riferimento per le
generazioni successive che lo arricchiranno a loro volta, contribuendo
dunque alla propria evoluzione personale ma anche all’evoluzione della
specie umana.
Usare il colore sul nostro corpo ci permetterà di sfruttare il suo
potenziale d’aiuto, di indirizzare il nostro cammino e di evitare la
ripetizione di errori già commessi da chi ci ha preceduto.
Applicare il colore su zone riflesse dei nostri organi sulla cute creerà
un legame fra significati legati al colore e significati legati a quell’organo e
ci aiuterà a sfruttare il valore di guida di quel colore per risolvere i conflitti
che stiamo vivendo nella nostra vita e che sono espressi nell’organo
malato. Mettere in contatto uomo e colore servirà a «informare» la nostra
anima dei contenuti a esso correlati, ad aiutarla a gestire le difficoltà della
vita quotidiana, a ridarle conforto e fiducia per poi finalmente esprimere
nel corpo questo suo ritrovato benessere.
Per comprendere meglio da un punto di vista pratico, analizzeremo due
fra i colori più conosciuti: il rosso e il giallo. Ne valuteremo i principali
significati simbolici e creeremo un collegamento fra essi e i significati
simbolici di alcuni organi principali.

IL ROSSO

Il rosso è una fonte costante di stimolo e incoraggiamento. In esso è


contenuto il calore dell’inizio della vita. Esprime la potenza
dell’ambizione personale, l’esaltazione dell’orgoglio individuale, la
volontà di farsi valere e farsi vedere, il desiderio di imporsi sugli altri e
raggiungere il potere.
È il colore dei centurioni romani, dei paramenti sacri dei sacerdoti, il
colore di Marte dio della guerra, è rosso il sangue dei nemici uccisi in
battaglia, delle Brigate Rosse, è rossa la cravatta dei presidenti americani
quando proclamano lo stato di guerra.
L’organo vescica, da un punto di vista biologico, esprime la possibilità
che noi abbiamo di marcare il territorio. È il luogo dove è presente la
nostra casa, simbolo di protezione personale; è il luogo dove coltiviamo e
andiamo a caccia, simbolo di alimentazione e sopravvivenza: è il luogo
dove ci riproduciamo e alleviamo i nostri bambini.
La vescica e le sue patologie esprimono l’istinto animale di difendere i
nostri possedimenti e l’anelito ad allargarne gli orizzonti.
Applicare il rosso su zone riflesse della vescica quindi aiuterà
l’individuo a ristabilire il controllo del proprio territorio, a ripristinare il
proprio potere su esso, a fortificarne i confini ed evitare intrusioni
indesiderate. Servirà a ricostruire la nostra sfera intima violata, a
riappropriarci della privacy perduta, a creare un ambiente isolato dove
poterci nascondere indisturbati nei momenti di difficoltà.
Storie in clinica I

Marina è una giovane sposa che ha coronato il suo sogno d’amore


sposando Giacomo, un abile elettricista. Giacomo è fuori tutto il giorno per
lavoro, Marina rimane in casa per affrontare le incombenze della vita
quotidiana; e sempre più spesso sua suocera va a renderle visita. Dopo un
po’ di tempo quella che è una piacevole sorpresa diventa quasi un obbligo
quotidiano.
La mamma di Giacomo, sfruttando il carattere debole di Marina,
prende sempre più il controllo della situazione: inizia a dispensare consigli
che in breve tempo diventano quasi delle imposizioni, si incarica di stilare
la lista della spesa e impone il suo diario alimentare alla giovane coppia.
Marina cerca di opporsi e ne parla con Giacomo, il quale a sua volta non è
in grado di gestire e limitare il potere sempre più forte che la madre ha
assunto all’interno del suo ménage familiare.
Nel giro di poco tempo Marina sviluppa una cistite: all’inizio riesce a
trattarla con un antibiotico, ma dopo un po’ essa tende a ritornare e diventa
recidivante.
Marina esprime nel suo corpo il disagio che vive nella vita quotidiana:
attraverso la vescica è come se disperatamente tentasse di marcare il suo
territorio, di riappropriarsi della privacy perduta, di cercare di costruire dei
confini che non possano essere facilmente superati.
Applicare il colore rosso sui punti riflessi cutanei della vescica ha
avuto un doppio risultato; da un punto di vista fisico la risoluzione della
cistite; da un punto di vista psicologico il rinforzo tramite il colore rosso
ha dato più forza mentale a Marina per tenere sotto controllo l’invadenza
della suocera, limitandola, contenendola e rendendola più accettabile per il
suo benessere psichico.
PUNTI DELLA VESCICA

LOCALIZZAZIONE
Il punto centrale è al centro dell’osso sacro; i punti superiore e inferiore
rispettivamente un dito trasverso sopra e un dito trasverso sotto il punto
centrale.

TRATTAMENT
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i tre punti con il colore rosso.

Il rosso è anche il colore del Peccato, la linea delle convenzioni


borghesi da non superare, il limite oltre il quale non spingersi; un tempo
le prostitute portavano un indumento rosso in maniera da essere distinte
dalle donne «perbene» e una lanterna rossa era appesa sulla porta delle
case chiuse.
Il colore del Divieto, del semaforo rosso, dell’Alt intimato, della Zona
Rossa dove non si può accedere, della bandiera che impedisce l’ingresso
in un mare in burrasca; è il colore della bandiera che nella Francia
rivoluzionaria stabiliva il divieto di adunate sediziose e autorizzava
l’esercito a intervenire.
Ma il rosso è anche il colore del Sacrificio, il rosso dei cardinali che
sono pronti a versare il loro sangue per Cristo, la bandiera rossa del
popolo oppresso, il simbolo del sangue dei martiri versato durante la
rivoluzione, delle camicie dei garibaldini pronti a morire pur di fare unita
l’Italia; rosso è il colore issato da chi non vuole arrendersi fino all’ultima
goccia di sangue.
Il rene è l’organo della paura che limita la nostra espressione, delle
ansie primordiali che ci bloccano impedendoci di fare un passo avanti
nella nostra vita; è l’organo che si ammala quando ci sentiamo pesci fuor
d’acqua, profughi in terra straniera, privi di punti di riferimento e lontani
dal nostro ambiente naturale.
Applicare il rosso su zone riflesse dei reni ci aiuterà quindi a vincere
le nostre paure profonde, legate all’educazione ricevuta e ai
condizionamenti sociali patiti, a superare i tabù maturati nel corso della
nostra infanzia, a rimuovere blocchi e superare antiche e ormai vetuste
proibizioni.
Il rosso sui reni ci scioglierà dai divieti inconsci accumulati, dalle
deprivazioni e dai sacrifici a essi collegati; ci renderà persone in grado di
vivere la nostra vita autonomamente, sempre in pace e in equilibrio con
noi stessi, indipendentemente da luoghi, persone e situazioni, liberi da
ogni tipo di condizionamento.
Storie in clinica II

Mario è un operaio siciliano emigrato in Germania. Ha una famiglia


numerosa da mantenere, compresi due anziani genitori. Andare a lavorare
all’estero era l’unica possibilità che gli restava. Appena arrivato, scopre la
triste realtà di ogni immigrato: carichi e orari di lavoro durissimi, la
diffidenza della gente, un clima ostile. È costretto a dormire in squallidi
ostelli che ospitano ampie camerate. Tutto il denaro che guadagna –
escluso ciò che gli serve per il puro sostentamento – lo spedisce a casa dai
suoi.
Mario sviluppa una nefrite, una temibile infezione renale che riesce a
curare solo con una lunga degenza ospedaliera che lo porterà a perdere il
lavoro. Una volta ristabilitosi ne troverà un altro, ma di lì a poco i sintomi
si ripresenteranno, e ancora e ancora.
I suoi reni esprimono il disagio di una persona sottoposta a notevoli
sacrifici in un ambiente che lo rifiuta e che non vive come il proprio; la
malattia ai reni è il meccanismo biologico-simbolico attraverso il quale
Mario cerca di ricostruire un ambiente a lui familiare.
Una terapia con il rosso sui punti riflessi renali aiuterà Mario a
sopportare e meglio gestire la sua realtà quotidiana: i sintomi scompaiono,
Mario si integra sempre meglio nella città che lo ospita e dopo un po’ di
tempo fa venir su la famiglia, ricostruisce quell’ambiente domestico la cui
mancanza tanto lo ha fatto soffrire consentendogli di affrontare con spirito
rinfrancato l’impegnativa vita lavorativa alla quale è sottoposto.
PUNTI DEI RENI

LOCALIZZAZIONE
Il punto centrale è all’angolo fra la prima vertebra lombare e la 12ª costola;
i punti superiore e inferiore rispettivamente un dito trasverso sopra e un
dito trasverso sotto il punto centrale.

TRATTAMENTO
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i tre punti con il colore rosso.

Il rosso non può che rimandare al tema della Famiglia (il «sangue del
mio sangue», «sacrificare la mia vita fino all’ultima goccia di sudore e
sangue per far crescere i miei figli»); il Clan Famigliare inteso come
luogo massimo di protezione, all’interno del quale ogni componente trova
un riferimento e conforto, all’interno del quale si tramandano consigli e
modelli di comportamento.
Ma la famiglia è anche il luogo dove conflitti atavici non risolti si
scaricano sulle nuove generazioni, dove esistono a volte vincoli così forti
da rallentare o impedire ai membri stessi di vivere la loro vita
liberamente.
Esiste un’area attorno all’ombelico collegata alla Grande Figura
Materna, quella che accoglie il figlio fra le sue braccia tenendolo
vincolato a sé. Irradiare con il rosso quest’area ci consentirà di tagliare il
cordone ombelicale con questa figura e con la nostra famiglia in generale,
in maniera tale che il rapporto con essa non sia vissuto come un vincolo o
una imposizione, che ci renda liberi di godere del suo amore senza
condizionamenti, che ci permetta di ascoltare i suoi consigli senza essere
obbligati nelle scelte, che ci consenta di godere del suo abbraccio senza
esserne soffocati.
Storie in clinica III

I genitori di Gianni hanno effettuato sacrifici enormi nel corso della


loro vita così da poter permettere al loro unico figlio di studiare,
migliorarsi sempre di più ed elevarsi da un punto di vista sociale, culturale
e professionale, cercando di dare a lui quelle possibilità che loro non
avevano potuto avere. Gianni si laurea ed essendo stato uno studente
particolarmente brillante riceve subito un’allettante offerta di lavoro; il
problema nasce quando per poterla soddisfare Gianni deve lasciare la casa
paterna e trasferirsi lontano.
Ora deve compiere una scelta, il pensiero lo tormenta: andar via di
casa, probabilmente per sempre, genera enormi sensi di colpa, come se
lasciare la sua famiglia d’origine significasse una profonda ingratitudine
nei confronti dei sacrifici da essa compiuti.
Decide di rinunciare a quel lavoro che tanto avrebbe desiderato
ottenere, il sogno della sua vita. Ne trova subito un altro nella sua stessa
città ma è un lavoro che non lo gratifica, non soddisfa le sue ambizioni,
non lo porta a coronare il suo sogno; sviluppa un profondo senso di
inadeguatezza. Di lì a poco Gianni svilupperà una grave anemia che non
riuscirà a trattare neanche con massicce assunzioni di ferro.
L’anemia ci viene a dire che all’interno del mio clan familiare, e a
causa di esso, vivo una grave perdita di senso per la mia vita, che la mia
vita non è più degna di essere vissuta come tale e in essa mi sento
fortemente svalutato.
Applicare il rosso nella zona periombelicale aiuterà Gianni a vincere i
suoi sensi di colpa, a comprendere che è arrivato il momento di spiccare il
volo, di sciogliere i legami familiari, di prendere in mano la sua vita con la
consapevolezza che anche i suoi genitori saranno felici per questo.
PUNTI DEL PRINCIPIO MATERNO

LOCALIZZAZIONE
I punti si trovano a forma di croce sul margine interno dell’ombelico.

TRATTAMENTO
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i quattro punti in senso orario con il
colore rosso, partendo dal punto alle ore 12.
IL GIALLO

È il colore del sole, della luce che splende, della stella che brilla, del
calore che riscalda, della fonte che illumina.
Se lo vediamo nella sua connotazione negativa, è il colore
dell’autunno, delle foglie che cadono, dell’energia che si riduce, del triste
declino, un colore opaco, spento, l’incarnato giallo dell’uomo malato. Il
sole può illuminare e rendere chiaro, ma può accecare e rendere folle; il
sole può riscaldare e accogliere, ma anche bruciare e respingere, può dar
energia e vita, ma anche toglierla e annientare.
La pittura gialla è stabile e resistente e ci si può fare affidamento a
lungo termine, ma giallo è il mantello di Giuda, che mente, tradisce e del
quale diffidare.
Il fegato è l’organo che dà vigore e forza all’organismo, la stanchezza
è il «dolore» del fegato, l’astenia il sintomo attraverso il quale il fegato
esprime il proprio disagio; esso si indebolisce quando viviamo una vita di
frustrazioni e si rinforza quando abbiamo fiducia nelle nostre azioni.
Il fegato si ammala quando pretendiamo troppo dal nostro fisico, ma
guarisce quando sente che esso non ci tradirà.
Applicare il colore giallo su zone riflesse del fegato servirà a darci
rinnovata energia e ritrovato entusiasmo, aiuterà a riscoprire l’antica
fiducia nelle nostre possibilità a non diffidare delle nostre potenzialità. Ci
spingerà a ritrovare nuova linfa vitale senza aver paura di esaurirla, ci
infonderà la forza di ripartire daccapo, allontanando quello che
credevamo fosse un inevitabile declino.
Storie in clinica I

Paolo è stato licenziato. All’inizio si dà da fare per cercare di trovare


un nuovo lavoro, ma dopo un po’ smette di farlo, rifiuta le proposte che gli
vengono fatte ritenendole non soddisfacenti, si sente completamente
svuotato, privo dell’energia giusta, senza la voglia e la motivazione per
darsi da fare. Passa le giornate trascinandosi, non avendo neanche più la
voglia di occuparsi degli svaghi preferiti; in ospedale gli viene
diagnosticata una sindrome da fatica cronica, con un’ipotetica infezione
virale a monte.
Il suo fegato va in sofferenza, l’ecografia epatica mette in evidenza un
leggero ingrossamento e i valori ematici epatici incominciano ad alterarsi.
La mancanza di lavoro e la frustrazione per il non riuscire a trovarne uno
soddisfacente ne sono le cause, la conseguenza è una assoluta mancanza di
energia, un’astenia totale e invalidante.
Il colore giallo applicato su punti riflessi epatici ridonerà tono e vigore
a Paolo, porterà da un lato alla normalizzazione dei dati clinici e dall’altro
gli fornirà l’energia, la spinta, la giusta propulsione per vincere questa
condizione di inerzia, ritrovare l’entusiasmo perduto, ricreare le condizioni
perché sia in grado di riprendere a lavorare in maniera adeguata. Di lì a
poco arriverà la giusta offerta lavorativa per lui.
Il colore giallo rinforzando il fegato creerà le condizioni vibrazionali
giuste per attrarre a sé una condizione di vita che vibri su frequenze
analoghe, confacente e risonante con il suo nuovo stato d’animo.
PUNTI DEL FEGATO

LOCALIZZAZIONE
Il punto centrale si trova fra il margine interno della scapola destra e la
colonna vertebrale, all’altezza del centro della scapola; i punti superiore e
inferiore rispettivamente un dito e mezzo trasverso sopra e un dito e mezzo
trasverso sotto il punto centrale.

TRATTAMENTO
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i tre punti con il colore giallo.

Il giallo è anche il colore dell’oro, del lusso da ostentare, della


ricchezza da esibire, della volgarità dell’abbondanza non nascosta. Da un
punto di vista chimico è resistente a qualsiasi tipo di agente esterno, il che
gli conferisce caratteristiche di perfezione, inattaccabilità, inossidabilità,
immortalità e perfezione – tutte tematiche che ci portano al tema del
Divino e all’Età dell’Oro, un tempo mitico di perfezione, non ancora
contaminato dalla volgarità dell’elemento umano.
Il messaggio di Dio si fa strada fra le tenebre della nostra vita, rende
chiaro il cammino e diventa un punto di riferimento; c’è qui tutta
l’immagine evocativa del Padre, colui che da un punto di vista simbolico
prepara i figli a fronteggiare le insidie della vita e suggerisce la strada
migliore da intraprendere, indicando la direzione.
Sulla sommità del nostro cranio esiste una zona riflessa particolare,
con un punto centrale (vg20) e altri 4 a croce intorno, detti «quattro
saggi». Questa zona è identificata, nelle antiche tradizioni curative, come
quella in grado di ricevere la scintilla divina (oggi, per usare un termine
più scientificamente adeguato, è il «punto in cui l’uomo riceve
l’informazione dal campo quantico»), l’Ain Soph Aur della tradizione
cabalista.
Mettere il colore giallo su questa zona facilita la ricezione di questa
informazione dall’alto, schiarisce le idee confuse, ci accompagna in un
lento distacco dalle cose materiali indicando con chiarezza il percorso da
intraprendere per riavvicinarci a noi stessi e ai nostri desideri spirituali.
Storie in clinica II

Franco ha perso il padre da poco tempo; è stata una tragedia perché gli
era molto affezionato. Era stato un padre straordinario sempre in grado di
indicare la direzione giusta nella vita, in grado di fornirgli i suggerimenti
adeguati su come comportarsi nelle varie circostanze di vita, un
riferimento prezioso ma non soffocante.
La sua morte è stata un trauma insostenibile per Franco, uno
sconvolgimento totale della sua vita, un evento ineffabile che lo lascia solo
e senza punti di riferimento. Lascia gli studi, si mette subito a cercare un
lavoro e tutto il guadagno che ne deriva lo sperpera in una vita sempre più
dissoluta: passa da una donna all’altra, da una macchina all’altra,
cambiando costantemente guardaroba; i consigli di suo padre sono lontani
e Franco esce decisamente da quella che era la strada più corretta per lui.
Si accorge che la sua vita è vuota, che tutto quello che vive non lo gratifica
veramente, ma avendo perso la guida preziosa di suo padre non sa come
fare a tornare indietro, a ritrovare la giusta via.
Applicare il giallo su punti riflessi specifici presenti sulla volta cranica
nel giro di poche settimane ridona a Franco lucidità, rischiara le sue idee,
contribuisce ad aiutarlo a ritrovare la sua strada, abbandonando una vita
fatta di solo soddisfacimento materiale per ritrovare il gusto della
gratificazione psico spirituale. È come se il colore giallo – favorendo
intuizione, ispirazione, direzione – facesse le veci di un padre che è stato
di profondo aiuto in passato ma che ora non c’è più. Il ricordo del padre è
sempre vivo e presente in lui, ma ora Franco è in grado di prendere in
mano la sua vita e rendersi autonomo.
I QUATTRO SAGGI

LOCALIZZAZIONE
I quattro punti si trovano a un dito trasverso in diagonale dal punto
centrale sulla sommità del cranio.

TRATTAMENTO
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i quattro punti con il colore giallo (o, in
alternativa, con il turchese).

Il giallo è il colore della leggerezza, così come, da un punto di vista


fisico, la luce riflessa dei corpi gialli rimane un po’ più in superficie
conferendo a essi un ridotto spessore e una maggiore ampiezza.
Il giallo è il colore che non porta in profondità, è superficiale appunto,
muta, cambia con velocità, è estremamente volubile e tende verso il
frivolo, ha il gusto del bello e un’attrazione per l’effimero, è estremamente
curioso, è proiettato in tutte le direzioni e, al tempo stesso, in nessuna, non
si pone un obiettivo ben preciso, ha un legame estremamente fragile con la
realtà; abbiamo qui il tema della fuga, della dissociazione dalla realtà,
che porta spesso a derive di distinzione in senso negativo, a
emarginazione sociale e all’esilio: giallo è l’ostrakon, il pezzo di ceramica
con il quale si condannava chi lo riceveva ad andar via dalla propria
terra (ostracismo); gialla è la stella degli ebrei sui vestiti nei campi di
sterminio, gialla la bandiera sulle navi che avevano bordo malati di peste.
La caviglia è un’articolazione con interessanti connotati simbolici: è il
simbolo della mancata leggerezza, dell’incapacità di danzare lievi nella
nostra vita, della pesantezza con la quale procediamo quotidianamente.
Lavorare con il giallo attorno a essa ci indicherà su quale piede
danzare, la cosa da fare, la decisione da prendere, la strada da
percorrere. Ci darà profondità di intenti e leggerezza nell’affrontarli,
stabilità dell’esistenza e integrazione con il resto del mondo.
Storie in clinica III

Lauretta proviene da una famiglia benestante. È stata viziata, ogni suo


desiderio è stato ascoltato, ogni capriccio soddisfatto. A scuola non ha mai
avuto una gran voglia di studiare, nessun argomento era mai di reale
interesse per lei, nessuna materia la stimolava a sufficienza.
Era molto curiosa, cercava di scoprire sempre nuove cose, di vivere
sempre nuove emozioni, si appassionava a tutto e con facilità, ma con
altrettanta rapidità se ne stancava, abbandonava ogni interesse per passare
a un altro, che dopo un po’ le sarebbe però venuto a noia ugualmente.
Anche nelle relazioni affettive è sempre stata così, evitava coinvolgimenti
profondi e duraturi, metteva termine alle sue storie appena diventavano
serie: «Non ho voglia di impegnarmi», diceva.
Improvvisamente inizia a presentare una certa debolezza
all’articolazione delle caviglie, subisce diverse distorsioni e ogni volta il
recupero è particolarmente lento e le cure riabilitative lunghe e dolorose.
Una problematica alle caviglie richiama la nostra attenzione su quanto
poco sia radicata al suolo Lauretta, su quanto sia superficiale la sua vita.
Applicare il giallo su punti riflessi della caviglia l’aiuterà a ritrovare
una sorta di radicamento al suolo, a soffermarsi di più sui dettagli nelle
esperienze quotidiane, a far sue anche nozioni apparentemente
impegnative.
Da un punto di vista affettivo, scoprirà il gusto della stabilità e
comprenderà come andare in profondità da un punto di vista emotivo sarà
molto più gratificante. Ottenuto questo, il giallo avrà svolto il suo compito
e le caviglie ritorneranno in un perfetto stato di salute non avendo più
necessità di «suggerire» a Lauretta su quali aspetti andare a lavorare.
PUNTI DELLA CAVIGLIA

LOCALIZZAZIONE
Area intorno alla caviglia.

TRATTAMENTO
Irradiare tutta l’area per un minuto con il colore giallo.
Capitolo 7

I colori dell’anima e dello spirito e i dodici volti dell’Uomo

Una delle possibilità diagnostiche in medicina Esogetica è quella di


definire quattro macroaree di riferimento all’interno delle quali inserire
quelle che sono le caratteristiche principali e più frequenti dell’uomo.
Ognuna avrà delle peculiarità psicologiche ben precise, dei tratti
comportamentali delineati, delle attitudini emotive chiare. Rappresentano
una griglia all’interno della quale ognuno potrà riconoscersi.
Leggendo le rispettive caratteristiche ci sarà la possibilità di collocarsi
in un’area piuttosto che un’altra. Il percorso di vita di ogni individuo sarà
reso difficile proprio dall’esasperazione dei tratti di personalità che
ritroveremo in ognuna di queste aree. Un’esasperazione che li allontanerà
dal vero nucleo del loro essere e che porterà di conseguenza a patimenti
fisici e sofferenze emotive.
La cromopuntura in punti riflessi specifici per singola area darà a
queste persone la possibilità di confrontarsi con gli aspetti più profondi del
loro Io, di accorgersi quanto si stiano discostando da esso, di comprendere
che è arrivato il momento di invertire la rotta, assumere atteggiamenti
adeguati, ritrovare maniere ormai sopite per ricongiungersi finalmente con
chi sono veramente.
Il colore ci dà la possibilità di riconoscere i nostri comportamenti
errati, rielaborare i conflitti vissuti, integrare nuove emozioni, riscoprirne
di antiche, per andare avanti ed evolvere. Il contributo del colore va oltre
la semplice regolazione dei sintomi, essi sono solo la conseguenza di un
vissuto che ha smarrito la vera identità.
Ecco, il colore rende capaci di ritrovare sé stessi, di accorgersi che «la
diritta via era smarrita», di comprendere che non si ascoltavano più i
suggerimenti dell’anima. Evolvere significa semplicemente ritrovare la
propria strada, percorrerla senza indugi, imparare dalle esperienze che si
presentano nel corso della nostra vita e continuare a imparare.
Queste aree sono caratterizzate ciascuna da un colore: il porpora, il
verde luce, il turchese, il rosa.
Peter Mandel li definisce i «colori dell’anima e dello spirito» perché
grazie a essi avremo la possibilità di andare oltre la semplice componente
fisica, riusciremo invece a toccare, sondare e regolare gli aspetti più intimi
dell’uomo.
Ognuna di queste quattro aree sarà a sua volta suddivisa in tre aspetti
più specifici, con caratteristiche simili, ma sfumature diverse.
In totale avremo quindi dodici microaree, che andranno a coprire
l’intera gamma di emozioni, vissuti e comportamenti che caratterizzano
l’uomo nella sua totalità.
Per ognuna di esse presenteremo un caso clinico e descriveremo come
un colore specifico per ogni singolo organo, oltre a quello generico
dell’anima e dello spirito dell’area in questione, sarà d’aiuto nel caso preso
in esame.
Ogni area avrà:

1. Parola chiave
Servirà a identificare immediatamente l’area e a rendere subito chiara la
sua natura profonda.

2. Organo bersaglio
Il distretto corporeo che con maggiore frequenza andrà ad ammalarsi in
conseguenza a quello specifico vissuto.

3. Descrizione generale
Le caratteristiche psico-comportamentali esasperate che caratterizzano
l’individuo corrispondente.

4. Regolazione con il colore


Qual è l’obiettivo che ci prefiggiamo di raggiungere grazie al trattamento
con la cromopuntura?

5. Genealogia
Un riferimento alla nostra storia familiare per trovare in essa le radici del
nostro attuale disagio.

Per ogni area sarà presentato un caso clinico (La storia), tratto
dall’esperienza quotidiana in ambulatorio. A corredo di esso saranno
proposte alcune immagini, con riferimenti terapeutici specifici in
cromopuntura.
AREA PORPORA: PASSIONE

Il porpora esprime serietà e dignità, ma anche grazia e gentilezza. In esso è


nascosto il potere di controllo dei nostri pensieri, del nostro sangue.
È il colore dell’umanità più pura, della trasparenza elevata a sistema; è
l’indicatore dell’essere interiore assoluto, di ciò che è quindi in relazione al
mio programma di vita.
Nel porpora hanno luogo le reazioni agli influssi esterni, che comunque
sono sempre in accordo interiore con il più profondo nucleo dell’essere.
(Peter Mandel)
1 - ATTIVO

Parola chiave: ribellione

Organo bersaglio: testa-occhi

Descrizione generale: avremo di fronte persone caratterizzate da un


grande impeto e da una grande passione. Fortemente ideologizzate, sono
disposte a morire pur di portare avanti le loro tesi. Dotati di una vis
polemica assoluta, cercano costantemente lo scontro e vanno sempre alla
guerra. Cercano di imporre a tutti i costi il proprio punto di vista, anche a
onta dell’evidenza. Sono molto indipendenti da un punto di vista psichico
e difendono la loro indipendenza a volte fino all’aggressività. Sono
animate dalla costante ricerca di nuove sfide, non trovano mai ristoro e
hanno un’energia straordinaria che le sostiene.

Regolazione con il colore: saranno in grado di gestire meglio le loro


risorse fisiche e psichiche. Riusciranno a trovare un loro spazio interiore
dove riposare e acquietare la mente. Apprezzeranno il senso del limite, la
soglia oltre la quale non spingersi.

Genealogia: chi nella propria storia famigliare ha avuto avi imprigionati


per un’idea? Chi ha sofferto per l’esuberanza sessuale di un coniuge?

LA STORIA

Geraldina rimaneva incantata dai racconti del nonno partigiano, le sue


fughe in montagna per sfuggire ai rastrellamenti, la fame e il freddo
sopportati con dignità pur di abbattere il nemico e poi le torture subite in
caserma per costringerlo a confessare i nomi dei complici.
Negli anni ’70 fu particolarmente attiva da un punto di vista politico, si
batteva per cambiare il mondo, la sua visione era quella di chi voleva
portare più equità e giustizia sociale. Tanta era la passione politica da
rinunciare a costruirsi una famiglia, trovare un lavoro in maniera
continuativa, dedicare tempo a qualsiasi cosa che non fosse l’impegno
politico a tempo pieno. Rifiutava totalmente una visione interiore della
vita, concentrandosi sul mondo esteriore e sulle sue battaglie da condurre.
I suoi problemi clinici iniziarono allora e continuano ancora: Geraldina
era sempre soltanto concentrata sulla sua testa, negava le proprie emozioni,
quelle profonde e personali, si manteneva sempre sveglia a un ritmo beta
di massima aggressività credendo così di poter ottenere tutto, ma con
questo negava la sua visione interiore e trascurava le esigenze emotive
personali. E i suoi occhi, specchio proprio della necessità di guardarsi
dentro, hanno incominciato ad ammalarsi, con ricorrenti infiammazioni.
Geraldina ha negato per anni il «sentire dell’addome» e dopo anni
l’addome, e in particolare il fegato, l’organo più emotivo che abbiamo, ha
cominciato a reclamare per sé la giusta attenzione; attraverso un
ingrossamento del suo volume, ha voluto dire: «Ehi, ci sono anch’io!».
LE ZONE FONDAMENTALI DELL’ESOGETICA

LOCALIZZAZIONE
All’altezza della seconda vertebra lombare.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore porpora.
I 12 ASPETTI DELL’OROLOGIO DEL DOLORE E DEL
RETICOLO DEL DOLORE

LOCALIZZAZIONE
A sinistra: Reticolo del dolore
Tracciare tre linee orizzontali che passano da: 1. attaccatura dei capelli; 2.
centro della fronte; 3. punti fra le sopracciglia.
Tracciare 4 linee verticali che passano per: 1. lato esterno degli occhi; 2.
centro della pupilla; 3. lato interno degli occhi; 4. linea mediana. Cercare il
punto 1 all’interno di questo reticolo.

A destra: Orologio del dolore


Tracciare un cerchio con, alle ore 12, il punto dell’attaccatura e, alle ore 6,
il punto fra le sopracciglia. Cercare il punto 1 all’interno di questo
orologio.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore porpora.
CENTRO PORPORA ATTIVO

LOCALIZZAZIONE
Fra una linea che passa per l’attaccatura dei capelli e una linea che passa
per il centro della fronte; il punto si trova sul primo terzo del tracciato che
va dalla linea mediana anteriore sino alla linea della punta dell’orecchio
sinistro.

TRATTAMENTO
Irradiare il centro del punto per 30 secondi con il colore porpora.
PUNTI DEGLI OCCHI

LOCALIZZAZIONE
I sei punti si trovano all’incrocio tra tre linee orizzontali che passano
rispettivamente per l’attaccatura dei capelli, il centro della fronte e il punto
fra le sopracciglia e una linea verticale che passa per il centro della pupilla.

TRATTAMENTO
Irradiare tutti i punti, per 30 secondi ognuno, con il colore rosso.
1 - NEUTRALE

Parola chiave: il Sovrano magnanimo

Organo bersaglio: cuore e circolazione

Descrizione generale: la nobiltà d’animo, la generosità, è la grande dote di


queste persone. Occupano sovente ruoli di comando: essere al centro del
mondo e detenere il potere è un obiettivo da perseguire. Hanno una salda
fiducia nelle loro qualità: questo le spinge ad avere atteggiamenti
egocentrici improntati alla ricerca del successo e del riconoscimento. Ma
l’ego ha costantemente bisogno di conferme, dedizione e amore, in
mancanza di ciò porta alla rarefazione dei rapporti umani, al venir meno
del meccanismo del dare e del ricevere. Il cuore si chiude e i sentimenti
vengono negati.

Regolazione con il colore: riusciranno finalmente a esprimere con grande


intensità i loro sentimenti più profondi. Riusciranno ad amare senza
pretendere niente in cambio. Smetteranno di lottare per difendere il loro
territorio finendo con il condividerlo.

Genealogia: quale famigliare ha perso casa o azienda? Chi ha dovuto


rinunciare al proprio amore per una ragione superiore?
LA STORIA

Ruggiero, vedovo e molto anziano, credeva ormai che la vita gli avesse
già offerto tutto. Dopo la morte della moglie si era chiuso in un totale
isolamento, aveva interrotto le amicizie di una vita, smesso di lavorare nel
volontariato al quale invece per anni si era dedicato, rifiutato qualunque
tipo di altro contatto con il mondo circostante, rinunciato ad amare. Ma il
nostro io ha bisogno di «conferme, dedizione e amore» tutte cose
indissolubilmente associate al cuore ed è infatti il suo cuore che inizia a
fare i capricci; la mancanza di rapporti umani blocca il flusso del dare e del
ricevere, che è peculiare per una buona salute cardiaca.
I disturbi cardiaci vengono per dirci: «Ci siamo perché non dai amore».
I tempi del cuore non sono quelli anagrafici: rinunciare ad amare, donare
sé stessi e dedicarsi agli altri non sono caratteristici di un’età piuttosto che
di un’altra e credere che a un certo punto della propria vita non ci sia più
senso nell’amare, che questo sia una condizione esclusiva giovanile,
conduce in grossa parte alle malattie cardiache alle quali assistiamo in
terza età.
Il colore arancione in punti specifici cutanei aiuterà Ruggiero a
comprendere come abbia ancora il diritto di amare e che in lui ci siano
ancora tante meraviglie da offrire al prossimo; e contribuirà ad alleviare
notevolmente i suoi sintomi cardiologici.
LE ZONE FONDAMENTALI DELL’ESOGETICA

LOCALIZZAZIONE
All’altezza della seconda vertebra lombare.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore porpora.
I 12 ASPETTI DELL’OROLOGIO DEL DOLORE E DEL
RETICOLO DEL DOLORE

LOCALIZZAZIONE
A sinistra: Reticolo del dolore
Tracciare tre linee orizzontali che passano da: 1. attaccatura dei capelli; 2.
centro della fronte; 3. punti fra le sopracciglia.
Tracciare 4 linee verticali che passano per: 1. lato esterno degli occhi; 2.
centro della pupilla; 3. lato interno degli occhi; 4. linea mediana. Cercare il
punto 5 all’interno di questo reticolo.

A destra: Orologio del dolore


Tracciare un cerchio con, alle ore 12, il punto dell’attaccatura e, alle ore 6,
il punto fra le sopracciglia. Cercare il punto 5 all’interno di questo
orologio.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore porpora.
CENTRO PORPORA NEUTRALE

LOCALIZZAZIONE
Fra una linea che passa per l’attaccatura dei capelli e una linea che passa
per il centro della fronte; il punto si trova sul primo terzo del tracciato che
va dalla linea della punta dell’orechio sinistro sino alla linea mediana
posteriore.

TRATTAMENTO
Irradiare il centro del punto per 30 secondi con il colore porpora.
PUNTI DEL CUORE

LOCALIZZAZIONE
Disegnare un’ellisse al livello della scapola sinistra, il cui margine
inferiore è la linea della piega ascellare e quello superiore è il punto più
alto del muscolo trapezio.

TRATTAMENTO
Irradiare di colore arancione, per 30 secondi ognuno, i tre punti all’interno
dell’ellisse.
3 - PASSIVO

Parola chiave: aperto al mondo

Organo bersaglio: fegato-anche

Descrizione generale: anche loro sono persone dotate di grandi ideali e


con obiettivi molto ambiziosi; l’orizzonte è senza limiti e nessuna
possibilità può essere loro preclusa. Questo le porta a buttarsi alla cieca in
avventure pericolose, in una gara crescente di coraggio, quasi a sfidare la
sorte. Un impulso al movimento costante ma privo di controllo e metodo.
Un impulso al movimento e all’azione già visibile sin dall’infanzia, una
predisposizione al rischio che ha spinto i genitori a intervenire limitando il
naturale sviluppo del bambino. La ricerca costante di un proprio centro, di
una propria individualità, della direzione giusta come se fossero
costantemente volti a capire chi sono veramente, senza riuscirci però e
finendo come a vivere la vita di un altro.

Regolazione con il colre: impareranno a godere del Viaggio della loro vita
dando a essa un senso. Riusciranno a gestire le loro ambizioni senza
cadere in sentimenti di frustrazione o collera.

Genealogia: ci sono storie di emigrazione forzata in famiglia, profughi,


dissidenti mandati al confino? Quale avo è dovuto scappare con ignominia
perdendo tutto il suo peso sociale?
LA STORIA

Maria ha cinquant’anni e una grave artrosi dell’anca. Ha sempre


vissuto una vita molto dinamica, a cento all’ora, mossa da un impulso
irrefrenabile che la portava a compiere scelte sempre particolarmente
rischiose, a buttarsi ciecamente in imprese pericolose, una sorta di impulso
incontrollato al movimento estremo.
Il suo desiderio profondo era quello di trovare una collocazione
definitiva nella vita, il fatto di non riuscirci la induceva a ricercarla in
maniera spasmodica e ossessiva. Da un po’ di tempo però si era del tutto
fermata, era come se avesse gettato la spugna e rinunciato a trovare la sua
strada: era ingrassata notevolmente e cercava conforto nel cibo e nelle
bevande. E i dolori dell’articolazione dell’anca erano ormai forti e
insistenti.
L’anca è rappresentativa del nostro percorso individuale, di ciò che è
stato previsto per ognuno di noi, e se io non sono nel mio corretto
programma di vita cerco disperatamente di trovarlo sottoponendo, nel
corso degli anni, il mio fisico a sforzi notevoli. Se alla lunga non ci riesco
mi siedo, ristagno, cerco soddisfacimenti compensativi, rinuncio alla mia
innata mobilità.
Il colore rosso sulla zona dell’anca darà la possibilità a Maria di
ritrovare la vivacità che le è propria, di riprendere il percorso che ha
interrotto e di vivere finalmente la sua vita.
LE ZONE FONDAMENTALI DELL’ESOGETICA

LOCALIZZAZIONE
All’altezza della seconda vertebra lombare.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore porpora.
I 12 ASPETTI DELL’OROLOGIO DEL DOLORE E DEL
RETICOLO DEL DOLORE

LOCALIZZAZIONE
A sinistra: Reticolo del dolore
Tracciare tre linee orizzontali che passano da: 1. attaccatura dei capelli; 2.
centro della fronte; 3. punti fra le sopracciglia.
Tracciare 4 linee verticali che passano per: 1. lato esterno degli occhi; 2.
centro della pupilla; 3. lato interno degli occhi; 4. linea mediana. Cercare il
punto 9 all’interno di questo reticolo.

A destra: Orologio del dolore


Tracciare un cerchio con, alle ore 12, il punto dell’attaccatura e, alle ore 6,
il punto fra le sopracciglia. Cercare il punto 9 all’interno di questo
orologio.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore porpora.
CENTRO PORPORA PASSIVO

LOCALIZZAZIONE
Il punto si trova sopra la punta dell’orecchio destro, fra una linea che passa
per l’attaccatura dei capelli e una linea che passa per il centro della fronte.

TRATTAMENTO
Irradiare il centro del punto per 30 secondi con il colore porpora.
PUNTI DELL’ANCA

LOCALIZZAZIONE
Il punto si trova nel secondo spazio intercostale sulla linea mediana del
muscolo pettorale.

TRATTAMENTO
Irradiare i due punti per 30 secondi con il colore rosso.
AREA VERDE LUCE: STABILITÀ

Il verde luce è il colore della bontà permanente e pura che dà senza


chiedere nulla in cambio. Esso va oltre la frequenza del verde puro, che
invece è tutto istinto e legato alla terra. Il verde luce infatti ha una natura
superiore, trasforma gli istinti più bassi portandoli nelle alte sfere della
coscienza spirituale. È caratterizzato da estrema tranquillità e illimitata
sicurezza: ciò deriva dall’essere in grado di conciliare gli aspetti terreni
con quelli celesti, dal poter godere dei beni materiali in una luce di
soddisfacimento divino. (Peter Mandel)
4 - ATTIVA

Parola chiave: piacere di vivere

Organo bersaglio: collo-circolazione linfatica della testa

Descrizione generale: una totale incapacità di distinguere fra ciò che è


buono e ciò che è cattivo. Fin da piccoli saranno estremamente limitati nel
godere delle esperienze del mondo che li circonda e frenati nel loro innato
istinto percettivo: vincoli che porteranno nel loro mondo di adulti con
gravi e pesanti ripercussioni, come non apprezzare il sapore di un buon
cibo, riconoscere l’odore del pane appena sfornato, godere del contatto
fisico, rimirare un panorama mozzafiato, abbandonarsi alla gioia sulle note
di Mozart. Tempo perso! Saranno invece orientati al soddisfacimento degli
aspetti concreti della vita, denaro e lavoro su tutto, alla ricerca di una
sicurezza materiale da raggiungere ad ogni costo. Questo porterà loro a
privarsi del benché minimo momento di piacere personale pur di
raggiungere questo scopo.

Regolazione con il colore: impareranno nuovamente a percepire i profumi


celestiali che la vita sa offrire e a comprendere come il piacere di vivere
possa essere conciliato con il dovere di vivere.

Genealogia: chi ha dovuto rinunciare al piacere dei sensi per non perdere il
lavoro? Chi ha taciuto, ingoiando un boccone amaro, dietro ricompensa
economica
LA STORIA

Giuseppe è impiegato da anni nella pubblica amministrazione, conduce


una vita estremamente regolare, con ritmi scanditi e orari ripetitivi, non è
sposato e vive con l’anziana madre che accudisce con costanza e amore.
Ha pochissime amicizie e frequentazioni saltuarie; il poco tempo libero
che ha a disposizione lo impiega terminando il lavoro che si è accumulato
in ufficio, non va al cinema da anni, non si concede un fine settimana di
svago né una vacanza da anni, non fa attività sportiva, mai un caffè al bar
né una pizza con gli amici: crede che tutto questo sia giusto così e che
questa sia la vita che gli è data da vivere.
Anosmia è il sintomo che lo affligge da un po’ di tempo, una totale
incapacità di poter percepire gli odori. Il significato è fin troppo chiaro:
questo suo naso pieno gli impedisce di godere della gioia dei «profumi
celestiali» della vita, è come se mandasse giù più di quanto gli fa bene,
come se agisse contro la sua attitudine, il suo carattere, come se da lui si
pretendesse troppo.
Il rosso lo aiuterà ad «aprire il suo naso», a trovare gusto e gioia nella
vita, prendere tempo per sé stesso, non sentirsi sempre obbligato e
costretto, capire cosa lo fa star bene per goderne pienamente.
LE ZONE FONDAMENTALI DELL’ESOGETICA

LOCALIZZAZIONE
Al centro della colonna vertebrale, a metà fra la zona porpora e la zona
turchese.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore verde luce.
I 12 ASPETTI DELL’OROLOGIO DEL DOLORE E DEL
RETICOLO DEL DOLORE

LOCALIZZAZIONE
A sinistra: Reticolo del dolore
Tracciare tre linee orizzontali che passano da: 1. attaccatura dei capelli; 2.
centro della fronte; 3. punti fra le sopracciglia.
Tracciare 4 linee verticali che passano per: 1. lato esterno degli occhi; 2.
centro della pupilla; 3. lato interno degli occhi; 4. linea mediana. Cercare il
punto 2 all’interno di questo reticolo.

A destra: Orologio del dolore


Tracciare un cerchio con, alle ore 12, il punto dell’attaccatura e, alle ore 6,
il punto fra le sopracciglia. Cercare il punto 2 all’interno di questo
orologio.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore verde luce.
CENTRO VERDE LUCE ATTIVO

LOCALIZZAZIONE
Fra una linea che passa per l’attaccatura dei capelli e una linea che passa
per il centro della fronte: il punto si trova sul secondo terzo del tracciato
che va dala linea mediana anteriore sino alla linea della punta
dell’orecchio sinistro.

TRATTAMENTO
Irradiare il centro del punto per 30 secondi con il colore verde luce.
PUNTI DEL NASO

LOCALIZZAZIONE
I tre punti si trovano all’incrocio tra tre linee orizzontali che passano
rispettivamente per l’attaccatura dei capelli, il centro della fronte e il punto
fra le sopracciglia e la linea mediana posteriore.

TRATTAMENTO
Irradiare tutti i punti per 30 secondi, ognuno con il colore rosso (in
alternativa con il turchese).
5 - NEUTRALE

Parola chiave: metodo e scrupolo

Organo bersaglio: intestino crasso e tenue

Descrizione generale: cautela eccessiva, analisi esasperata, critica


costante, pignoleria ossessiva sono gli elementi caratterizzanti questi
individui. Sono persone saccenti ed egocentriche, sempre pronte a critiche
pungenti e giudizi taglienti, mai però rivolti verso sé stessi. La loro
capacità analitica è sempre fredda, razionale, solo di «testa»; viene negato
qualunque tipo di analisi emotiva, coinvolgente i sentimenti, di «pancia».
Avranno la necessità di tenere tutto costantemente sotto controllo in una
totale incapacità di lasciarsi andare. Sono persone molto pratiche, volte al
perseguimento dei propri interessi e di tutto ciò che è realistico, sfruttabile,
pratico, con un grande bisogno di sicurezza, anche modesta, capaci di
lavorare ininterrottamente pur di conseguirla.

Regolazione con il colore: riusciranno a tirar fuori le proprie emozioni più


profonde abbandonandosi a esse; permetteranno che le sorprese, i
contrattempi, gli ostacoli entrino a far parte della loro vita senza farsi
destabilizzare da essi anzi accettandoli come tali.

Genealogia: chi si è trovato a soffrire per non aver ben valutato tutte le
opzioni? Chi è stato licenziato per non aver tenuto i conti ben in ordine?
LA STORIA

Marinella è la segretaria ideale: sempre precisa e puntuale, mantiene


tutto in ordine, registra tutto con scrupolo e nulla sfugge alla sua
attenzione.
La mattina prima di uscire di casa programma ogni minuto della sua
giornata, fa la spesa alimentare per tempo, divide le pulizie di casa in
attività quotidiana – più veloci ma sempre accurate –, attività settimanale
(più approfondite e ordinate) e attività stagionale (a inizio primavera e a
fine estate rinnova totalmente gli ambienti, rigenera il guardaroba e mette
tutto a lavare: la casa brilla come uno specchio).
La sera, dopo aver preparato la cena e lavato i piatti, controlla che figli
abbiano fatto i compiti per poi andare a trovare i genitori che abitano nella
casa di fronte per vedere se hanno bisogno di qualcosa. Prima di andare a
dormire, ritira la biancheria e stira gli abiti di marito e figli per far sì che
all’indomani siano in perfetto ordine.
Il suo intestino è totalmente bloccato, riesce a evacuare con difficoltà
circa una volta alla settimana: la necessità di dover tenere tutto per forza
sotto controllo si estende per analogia alla sua funzione intestinale.
Il verde su punti riflessi specifici sarà il trattamento giusto per aiutarla
a «mollare la presa» ed evitare di «trattenere» tutto: non appena si lascerà
andare nella sua vita quotidiana, l’intestino riprenderà a funzionare
regolarmente.
LE ZONE FONDAMENTALI DELL’ESOGETICA

LOCALIZZAZIONE
Al centro della colonna vertebrale, a metà fra la zona porpora e la zona
turchese.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore verde luce.
I 12 ASPETTI DELL’OROLOGIO DEL DOLORE E DEL
RETICOLO DEL DOLORE

LOCALIZZAZIONE
A sinistra: Reticolo del dolore
Tracciare tre linee orizzontali che passano da: 1. attaccatura dei capelli; 2.
centro della fronte; 3. punti fra le sopracciglia.
Tracciare 4 linee verticali che passano per: 1. lato esterno degli occhi; 2.
centro della pupilla; 3. lato interno degli occhi; 4. linea mediana. Cercare il
punto 6 all’interno di questo reticolo.

A destra: Orologio del dolore


Tracciare un cerchio con, alle ore 12, il punto dell’attaccatura e, alle ore 6,
il punto fra le sopracciglia. Cercare il punto 6 all’interno di questo
orologio.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore verde luce.
CENTRO VERDE LUCE NEUTRALE

LOCALIZZAZIONE
Fra una linea che passa per l’attaccatura dei capelli e una linea che passa
per il centro della fronte: il punto si trova sulla linea mediana posteriore.

TRATTAMENTO
Irradiare il centro del punto per 30 secondi con il colore verde luce.
PUNTI DELL’INTESTINO

LOCALIZZAZIONE
I punti si trovano a due dita trasverse in diagonale dall’ombelico.

TRATTAMENTO
Irradiare i 3 punti per 30 secondi, ognuno con il colore verde luce.
6 - PASSIVA

Parola chiave: la durezza interiore

Organo bersaglio: ossa-ginocchio-pelle

Descrizione generale: «Ho dovuto costruirmi una corazza per impedire a


chiunque di entrare dentro di me, conoscermi veramente, capire chi sono:
sarebbe stato troppo destabilizzante e avrebbe messo in pericolo la mia
stessa esistenza». Questo è un leitmotiv costante che inibisce notevolmente
nello stabilire contatti umani, che sono anzi rifuggiti e ritenuti come
pericolosi. Avremo individui in grado di sviluppare una enorme capacità di
resistenza e una profonda durezza interiore con l’obiettivo di raggiungere
una stabilità emotiva permanente. Sono persone rigide, bloccate, severe e
rigorose che invecchiano precocemente e con una forte tendenza
all’intossicazione.

Regolazione con il colore: saranno in grado di ristabilire il contatto con il


prossimo, diventeranno estremamente affidabili, apprezzati per la loro
riservatezza e in grado di adempiere al loro dovere assumendosi piena
responsabilità per le proprie azioni.

Genealogia: chi ha patito per non aver voluto inginocchiarsi di fronte a


una autorità costituita? Chi ha vissuto una profonda svalutazione emotiva
in seguito a una separazione?
LA STORIA

Margherita è rimasta vedova molto giovane, suo marito è andato via


all’improvviso e da un giorno all’altro le è toccato caricarsi il mondo sulle
spalle.
«Con due figli piccoli da mantenere ha dovuto subito cercare un
lavoro, si è trovata nelle condizioni di svolgere contemporaneamente sia il
ruolo di madre che quello di padre. Non ho avuto neanche il tempo di
rielaborare il lutto, di piangere per mio marito e la morte che lo ha colto
troppo giovane. Non ho tempo per i sentimentalismi, ho due bocche da
sfamare e devo rimboccarmi le maniche senza cedere alle emozioni. “Poco
pane, pochi padrenostri”, diceva mia nonna, non è il tempo delle preghiere
adesso, ma del duro impegno senza distrazioni».
Con il tempo compaiono dolori ossei diffusi, in particolare alle
ginocchia: la solidità che sta chiedendo alla sua vita per riuscire ad andare
avanti si riverbera nell’irrigidimento delle articolazioni; non può cedere,
fermarsi e piegare le ginocchia, non può permetterselo.
Il colore rosso su punti riflessi specifici la aiuterà ad aprirsi alle
emozioni, accettare aiuto e condividere il carico delle responsabilità con
altri membri della sua famiglia.
LE ZONE FONDAMENTALI DELL’ESOGETICA

LOCALIZZAZIONE
Al centro della colonna vertebrale, a metà fra la zona porpora e la zona
turchese.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore verde luce.
I 12 ASPETTI DELL’OROLOGIO DEL DOLORE E DEL
RETICOLO DEL DOLORE

LOCALIZZAZIONE
A sinistra: Reticolo del dolore
Tracciare tre linee orizzontali che passano da: 1. attaccatura dei capelli; 2.
centro della fronte; 3. punti fra le sopracciglia.
Tracciare 4 linee verticali che passano per: 1. lato esterno degli occhi; 2.
centro della pupilla; 3. lato interno degli occhi; 4. linea mediana. Cercare il
punto 10 all’interno di questo reticolo.

A destra: Orologio del dolore


Tracciare un cerchio con, alle ore 12, il punto dell’attaccatura e, alle ore 6,
il punto fra le sopracciglia. Cercare il punto 10 all’interno di questo
orologio.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore verde luce.
CENTRO VERDE LUCE PASSIVO

LOCALIZZAZIONE
Fra una linea che passa per l’attaccatura dei capelli e una linea che passa
per il centro della fronte: il punto si trova sul secondo terzo del tracciato
che va dalla linea mediana anteriore sino alla linea della punta
dell’orecchio destro.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi il centro del punto con il colore verde luce.
PUNTI DEL GINOCCHIO

LOCALIZZAZIONE
I punti si trova all’inserzione del tendine del bicipite della spalla.

TRATTAMENTO
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i due punti con il colore rosso.
AREA TURCHESE: LIBERTÀ

Il turchese è definito «ascensore per l’inconscio»: esso è il suo obiettivo


finale. Le gradazioni chiara e scura del colore turchese rappresentano il
manto interno ed esterno dell’anima che collega e traduce. All’esterno si
trovano i sintomi fisici che nel subconscio trascinano l’uomo nel ristagno o
nella stasi-depressione. Irradiare questo colore determina un’ineffabile
sensazione di benessere, liberazione e tranquillità. (Peter Mandel)
7 - ATTIVA

Parola chiave: curiosità e irrequietezza

Organo bersaglio: polmoni e bronchi

Descrizione generale: la necessità impellente di voler capire, afferrare,


comprendere tutto nella vita; queste persone sono caratterizzate da una
curiosità innata con una spinta costante a cercare di conoscere quanto più è
possibile per meglio fronteggiare tutti gli eventuali imprevisti. Una
conoscenza del mondo che però sarà inevitabilmente superficiale: non c’è
tempo per l’approfondimento, l’obiettivo deve essere raggiunto in fretta,
con velocità, senza requie, generando uno stress talmente marcato che
finisce per renderle non libere. Sono persone estremamente versatili,
eclettiche, sanno far tutto, sono pronte ad adattarsi sempre alle circostanze
e sono disponibili al cambiamento, in un vortice però che tende ad
affaticarle oltremodo.

Regolazione con il colore: impareranno a essere costanti, ad applicarsi con


continuità e a sviluppare punti di vista adeguati; comprenderanno che si
può godere la vita senza bruciarla, senza disperdere energie preziose in un
turbinio senza fine.

Genealogia: chi è morto per non aver mantenuto la parola data? Ci sono
storie di antenati nati fuori da un matrimonio, ripudiati che hanno dovuto
arrangiarsi sin da tenera età?
LA STORIA

Carlo è sempre stato un uomo dai mille interessi, ha viaggiato tanto e


conosciuto molto, stabilito contatti e conoscenze in tutto il mondo. La sua
azienda lo ha sempre assecondato: invece di offrirgli in lavoro in ufficio,
lo ha mandato in giro sfruttando la sua verve, il suo entusiasmo, la sua
voglia di vivere.
Aveva la capacità di trovare una soluzione per ogni problema: «Erano
il mio entusiasmo e la mia passione che mi davano sempre la risposta
giusta, avevo una energia pazzesca che mi derivava dal desiderio estremo
di conoscenza!». Con il passare degli anni però la forza fisica andava
calando e Carlo era sempre più costretto a limitare viaggi e rinunciare a
impegni.
Le difficoltà respiratorie di cui già aveva sofferto in passato erano
ritornate e sempre più importanti: si dice che la vera energia vitale è
localizzata nel respiro e che il respiro sia un altro termine per esprimere la
vita, che in esso sia nascosta la forza «divina».
Nella coscienza profonda di Carlo sono evidenti le correlazioni: aria-
respiro-contatto-relazione-vita. Se respirare significa vita, allora la vita
partecipa al respiro dell’universo.
Il colore rosso sui punti dei polmoni ridonerà entusiasmo ed energia a
Carlo, che ritornerà a «vivere». L’aria della vita tornerà a gonfiargli il
petto.
LE ZONE FONDAMENTALI DELL’ESOGETICA

LOCALIZZAZIONE
All’altezza di un punto sulla colonna vertebrale, un dito trasverso sopra la
linea delle pieghe ascellari.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore turchese.
I 12 ASPETTI DELL’OROLOGIO DEL DOLORE E DEL
RETICOLO DEL DOLORE

LOCALIZZAZIONE
A sinistra: Reticolo del dolore
Tracciare tre linee orizzontali che passano da: 1. attaccatura dei capelli; 2.
centro della fronte; 3. punti fra le sopracciglia.
Tracciare 4 linee verticali che passano per: 1. lato esterno degli occhi; 2.
centro della pupilla; 3. lato interno degli occhi; 4. linea mediana. Cercare il
punto 3 all’interno di questo reticolo.

A destra: Orologio del dolore


Tracciare un cerchio con, alle ore 12, il punto dell’attaccatura e, alle ore 6,
il punto fra le sopracciglia. Cercare il punto 3 all’interno di questo
orologio.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore verde luce.
CENTRO TURCHESE ATTIVO

LOCALIZZAZIONE
Fra una linea che passa per l’attaccatura dei capelli e una linea che passa
per il centro della fronte: il punto si trova sul secondo terzo del tracciato
che va dalla linea mediana anteriore sino alla linea della punta
dell’orecchio destro.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi il centro del punto con il colore turchese.
PUNTI DEL POLMONE

LOCALIZZAZIONE
Tutti punti si trovano su una linea che passa per il centro della scapola. I
due punti superiori si trovano due dita trasverse sotto la punta della scapola
e gli altri sono ciascuno due dita trasvrse in basso.

TRATTAMENTO
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i sei punti con il colore rosso.
8 - NEUTRALE

Parola chiave: pace e armonia

Organo Bersaglio: rene e vescica

Descrizione generale: queste persone hanno la facoltà di sviluppare dentro


di sé una sorta di membrana psicologica, che ha la funzione di filtrare tutti
gli avvenimenti esterni, tutte le situazioni emotivamente difficili con le
quali si troveranno a confrontarsi. La ricerca di un equilibrio duraturo,
dell’armonia psichica, dell’amore che dà pace, saranno costantemente
ricercati. Crederanno che tutto ciò che verrà dato sarà restituito e tornerà
indietro con la stessa potenza, ma questo, lo sappiamo, non avviene e
quindi paura, limitazione e mancanza d’azione saranno l’inevitabile
reazione. Saranno costantemente volte alla ricerca del bello, al godimento
delle più alte forme d’arte, con uno spiccatissimo senso estetico, in nome
di un’eleganza elevata a sistema.

Regolazione con il colore: si libereranno da vincoli e paure profonde,


metteranno il loro cuore a disposizione senza aspettare nulla in cambio,
saranno in grado di gestire i rovesci della vita senza conseguenze
perturbanti.

Genealogia: abbiamo storie di internati in ospedali psichiatrici per gravi


turbe mentali? Chi ha visto turbare la propria serenità familiare a causa
della violazione della propria casa?
LA STORIA

Anna ha sempre vissuto nella costante ricerca dell’uomo giusto, ma


l’uomo giusto non è ancora arrivato. È una donna molto elegante e ha
vissuto tutta la sua vita alla ricerca di un uomo con il quale condividere le
sue passioni, creare una famiglia, costruire un ambiente domestico intimo
nel quale abbandonarsi per trovar pace e ristoro.
Ha visto sua madre soffrire indicibili pene d’amore con un marito che
non le hai mai dato dei punti di riferimento: o troppo spesso assente o
invadente, possessivo e geloso.
Anna ha giurato a sé stessa che non si sarebbe mai trovata nella stessa
situazione, ma questo l’ha portata a non legarsi mai a un uomo veramente,
a vivere ogni relazione con la paura che quell’uomo avrebbe turbato
l’equilibrio e l’armonia a cui lei tanto anelava.
Nella sua storia una grave insufficienza renale viene a dirci che sua
vita interiore è inondata da un flusso di paure, ansie e preoccupazioni che
non riesce più a sopportare.
Il rosso sui reni la aiuterà a vivere le sue storie senza il terrore che
possano destabilizzarla, a costruire equilibrio nella coppia lavorando ogni
giorno e senza la paura costante che un giorno questo equilibrio si
romperà.
LE ZONE FONDAMENTALI DELL’ESOGETICA

LOCALIZZAZIONE
All’altezza di un punto sulla colonna vertebrale, un dito trasverso sopra la
linea delle pieghe ascellari.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore turchese.
I 12 ASPETTI DELL’OROLOGIO DEL DOLORE E DEL
RETICOLO DEL DOLORE

LOCALIZZAZIONE
A sinistra: Reticolo del dolore
Tracciare tre linee orizzontali che passano da: 1. attaccatura dei capelli; 2.
centro della fronte; 3. punti fra le sopracciglia.
Tracciare 4 linee verticali che passano per: 1. lato esterno degli occhi; 2.
centro della pupilla; 3. lato interno degli occhi; 4. linea mediana. Cercare il
punto 7 all’interno di questo reticolo.

A destra: Orologio del dolore


Tracciare un cerchio con, alle ore 12, il punto dell’attaccatura e, alle ore 6,
il punto fra le sopracciglia. Cercare il punto 7 all’interno di questo
orologio.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore verde luce.
CENTRO TURCHESE NEUTRALE

LOCALIZZAZIONE
Fra una linea che passa per l’attaccatura dei capelli e una linea che passa
per il centro della fronte: il punto si trova sul primo terzo del tracciato che
va dalla linea mediana posteriore sino alla linea della punta dell’orecchio
destro.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi il centro del punto con il colore turchese.
PUNTI DEI RENI

LOCALIZZAZIONE
I due punti si trovano nell’angolo tra la seconda vertebra lombare e
l’ultima costola.

TRATTAMENTO
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i due punti con il colore rosso.
9 - PASSIVA

Parola chiave: originalità e sperimentazione

Organo bersaglio: cervello-midollo-polpacci-caviglie

Descrizione generale: la mancanza di misura, la tendenza all’estremismo,


la necessità di sperimentare sono il segno di un’esistenza interiore non in
ordine. Queste persone si sentono costantemente strette e costrette in essa e
pensano che la loro vita debba cambiare adesso! Sono persone
caratterizzate da sbalzi d’umore anche violenti, sulle quali difficilmente si
può fare affidamento in quanto discontinue, svogliate e spesso
intemperanti. Il movimento fisico e psichico è la loro caratteristica
principale e se organizzano la loro vita in modo statico con il passare del
tempo divengono distruttive. Hanno necessità di scoprire costantemente
cose nuove: trovare nuove soluzioni, inventare nuovi prodotti, proporre
nuovi progetti, ma finiscono però con l’inciampare lungo la vita, trovano
intoppi, incappano in ostacoli, hanno repentine accelerazioni e improvvise
frenate, il tutto senza mai riuscire a raggiungere veramente qualcosa!

Regolazione con il colore: riacquisteranno la leggerezza che è loro


costituzionale, ritroveranno la capacità di danzare soavemente che è nella
loro natura, ma che hanno perso.

Genealogia: abbiamo storie di riduzione in schiavitù o deprivazione


forzata della libertà? Chi ha dovuto allontanarsi, senza volerlo, dalla
propria madre in seguito a un progetto di vita che si rivelerà sbagliato?
LA STORIA

Marco era chiamato «il cigno» dai suoi compagni di squadra tanta era
la leggiadria dei suoi movimenti, nonostante un fisico massiccio. Danzava
sul pallone, compiendo gesti atletici impensabili per un calciatore della sua
stazza. Aveva giocato in diverse squadre semi-professionistiche della sua
regione, si poneva sempre nuovi obiettivi, voleva conoscere le realtà
quotidiane delle squadre in cui giocava. L’ambiente era quello di
squadrette di provincia.
Lui oltre a giocare a calcio era sempre interessato alla vita che si
svolgeva nel paese, agli antichi ricordi sulla sua storia che si raccontavano
al bar la sera, a conoscere i luoghi, le tradizioni, le persone. Appena aveva
scoperto tutto, decideva di cambiare aria e andare in altre squadre per
conoscere nuove realtà, nuove storie.
Un giorno però si innamorò di una ragazza del posto dov’era a giocare
in quel momento e decise di fermarsi. Dopo un anno la caviglia iniziò a
cedere con sempre maggiore frequenza, la sua famosa leggerezza atletica
divenne un ricordo, fu costretto a smettere.
Era il segnale che avendo organizzato la sua vita in modo statico aveva
negato sé stesso, rinunciando a quello che aveva sempre amato.
Il rosso rinforzò la sua caviglia, Marco convinse la moglie a seguirlo e
riprese quel meraviglioso peregrinare che era tutta la sua vita, danzando
sul pallone come sempre.
LE ZONE FONDAMENTALI DELL’ESOGETICA

LOCALIZZAZIONE
All’altezza di un punto sulla colonna vertebrale, un dito trasverso sopra la
linea delle pieghe ascellari.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore turchese.
I 12 ASPETTI DELL’OROLOGIO DEL DOLORE E DEL
RETICOLO DEL DOLORE

LOCALIZZAZIONE
A sinistra: Reticolo del dolore
Tracciare tre linee orizzontali che passano da: 1. attaccatura dei capelli; 2.
centro della fronte; 3. punti fra le sopracciglia.
Tracciare 4 linee verticali che passano per: 1. lato esterno degli occhi; 2.
centro della pupilla; 3. lato interno degli occhi; 4. linea mediana. Cercare il
punto 11 all’interno di questo reticolo.

A destra: Orologio del dolore


Tracciare un cerchio con, alle ore 12, il punto dell’attaccatura e, alle ore 6,
il punto fra le sopracciglia. Cercare il punto 11 all’interno di questo
orologio.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore turchese.
CENTRO TURCHESE PASSIVO

LOCALIZZAZIONE
Fra una linea che passa per l’attaccatura dei capelli e una linea che passa
per il centro della fronte: il punto si trova sul primo terzo del tracciato che
va dalla linea mediana anteriore sino alla linea della punta dell’orecchio
destro.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi il centro del punto con il colore turchese.
PUNTI DELLA CAVIGLIA

LOCALIZZAZIONE
I 3 punti si trovano sulla piega dorsale dell’articolazione del polso.

TRATTAMENTO
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i tre punti con il colore rosso.
AREA ROSA: I SENTIMENTI

Il rosa è il decimo colore della cromopuntura e attraverso la sua posizione


particolare simboleggia di nuovo l’inizio e può essere d’aiuto proprio per
dare una nuova ripartenza alla vita. Il rosa è da correlare al nucleo dello
spirito, non ha indicazioni specifiche, ma è il colore dell’Amore, l’amore
profondo per l’essere umano perché porta in sé il segreto
dell’illuminazione. (Peter Mandel)
10 - ATTIVA

Parola chiave: casa, patria, famiglia

Organo Bersaglio: stomaco-mammelle

Descrizione generale: il tema della nostalgia qui è molto forte: nostalgia


dei bei tempi passati, della pace che una volta allietava le nostre giornate e
oggi è irrimediabilmente perduta, della sicurezza e della tranquillità che
derivavano dall’ambiente domestico accogliente nei giorni spensierati
della nostra vita. Qui è rappresentato il lato materno della donna, che
accudisce, protegge, nutre la propria famiglia facendo di questo la sua
ragione di vita. Sono persone che hanno enorme voglia di aiutare e di
mostrare compassione correndo però il rischio di sembrare ossessive e
soffocanti nel loro profondo desiderio di essere amati e ricambiati. Proprio
la comprensione, il non riuscire a comprendere, il sentirsi assolutamente
non compresi ricorrono costantemente e tutti gli sforzi per riuscirvi
appaiono ineluttabilmente vani.

Regolazione con il colore: riusciranno a gestire con equilibrio tutti gli


stress emotivi che provengono dall’ambiente esterno; comprenderanno
come non sarà necessario mandare giù bocconi amari pur di mantenere la
tranquillità nella vita e si confronteranno con critiche e giudizi anche
pesanti in maniera serena e distaccata.

Genealogia: chi ha dovuto «ingoiare» e mandar giù un’amara verità per


continuare a essere amato in famiglia? A quale madre è stato strappato il
figlio dal petto in tenera età?
LA STORIA

Sandra ha allevato tre figli insieme al marito. È stata una madre


meravigliosa, ha messo amore e gioia, impegno e pazienza, costanza e
sacrificio, li ha seguiti in ogni loro piccolo passo, era presente senza essere
invadente, sempre disponibile e comprensiva, pronta al perdono, ma ferma
nelle sue convinzioni se c’era da rimproverare ed oggi è particolarmente
orgogliosa di vedere come son venuti su.
Aveva già sofferto molto nel vederli andar via quando hanno deciso di
proseguire gli studi in un’altra città, ma era riuscita a non darlo a vedere
più di tanto anzi spronandoli e rinforzandoli nelle loro decisioni. Piena di
gioia quando tornavano per trascorrere le feste in famiglia e pronta a
riaccoglierli una volta laureati. Hanno poi avuto le loro storie d’amore, si
sono sposati e sono andati via di casa questa volta definitivamente.
Il cuore le si è spezzato e sono comparsi dei nodulini sospetti nelle
mammelle. L’organo che più di tutti lega una mamma ai figli, attraverso
l’allattamento esprime in tutta la sua potenza, con la malattia, la sofferenza
per la separazione da essi.
I colori grigi nei punti riflessi specifici aiuteranno Sandra ad accettare
il distacco con il cuore oltre che con la testa, e a comprendere come ciò
che lei è stata come madre non sarà dimenticato a causa della lontananza.
LE ZONE FONDAMENTALI DELL’ESOGETICA

LOCALIZZAZIONE
Nello spazio compreso fra C4 e C5.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore rosa.
I 12 ASPETTI DELL’OROLOGIO DEL DOLORE E DEL
RETICOLO DEL DOLORE

LOCALIZZAZIONE
A sinistra: Reticolo del dolore
Tracciare tre linee orizzontali che passano da: 1. attaccatura dei capelli; 2.
centro della fronte; 3. punti fra le sopracciglia.
Tracciare 4 linee verticali che passano per: 1. lato esterno degli occhi; 2.
centro della pupilla; 3. lato interno degli occhi; 4. linea mediana. Cercare il
punto 4 all’interno di questo reticolo.

A destra: Orologio del dolore


Tracciare un cerchio con, alle ore 12, il punto dell’attaccatura e, alle ore 6,
il punto fra le sopracciglia. Cercare il punto 4 all’interno di questo
orologio.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore rosa.
CENTRO ROSA ATTIVO

LOCALIZZAZIONE
Fra una linea che passa per l’attaccatura dei capelli e una linea che passa
per il centro della fronte: il punto si trova sul secondo terzo del tracciato
che va dalla linea mediana posteriore sino alla linea della punta
dell’orecchio sinistro.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi il centro del punto con il colore rosa.
PUNTI DELLE MAMMELLE

LOCALIZZAZIONE
Il punto centrale si trova sulla punta della scapola Gli altri due
rispettivamente um dito trasverso sopra e un dito trasverso sotto il punto
centrale.

TRATTAMENTO
Punto centrale - grigio chiaro; punto superiore - grigio mediano; punto
inferiore - grigio scuro.
11 - NEUTRALE

Parola chiave: il proprio Spazio Personale

Organo bersaglio: apparato riproduttivo e genitali esterni

Descrizione generale: tutto è nascosto, profondo, difficilmente accessibile.


Queste persone hanno un sacro rispetto per la propria intimità, qualsiasi
violazione della loro privacy è vissuta come un attacco violento e non
tollerabile. Hanno un’enorme difficoltà a mostrare agli altri chi sono
veramente e hanno paura che questo possa portarli a essere profondamente
feriti nei loro sentimenti; persino il confronto con sé stessi e con il loro
inconscio desta preoccupazione per paura di scoprire aree, notare ombre,
evocare ricordi che sarebbe meglio lasciare sepolti. Hanno il terrore di
introdurre nella propria vita cambiamenti in favore di una verità che sia più
in profondità: potrebbe sconvolgerli e distruggere la corazza che con
enormi difficoltà hanno costruito intorno a sé.

Regolazione con il colore: riusciranno a tirar fuori le loro paure più


profonde e a confrontarsi con esse, vedranno nel prossimo non un nemico
dal quale proteggersi ma una risorsa alla quale attingere. Vedranno la
bellezza del loro animo e scopriranno che non ci sono zone oscure di cui
vergognarsi.

Genealogia: avremo storie di violenze e abusi in famiglia dei quali è


assolutamente proibito parlare. Chi ha dovuto, sotto forte pressione anche
fisica, rivelare la propria identità subendone poi amare conseguenze?
LA STORIA

Mariarosa ha subito molestie sessuali quando era bambina, un ricordo


orribile amplificato dall’ingenuità della giovanissima età. Si era fidata di
quell’amico di famiglia che lei chiamava zio, aveva giocato spensierata
con lui come fanno tutti i bambini che nel loro splendore non vedono mai
il male. Poi il fattaccio. Il suo carattere cambiò per sempre. Divenne
diffidente, scostante, estremamente introversa; tenne per sé quel terribile
ricordo, non ne parlò mai con nessuno. Divenne una ragazza e poi una
donna molto bella e molto corteggiata, ma aveva una paura enorme nel
concedersi, nel dare fiducia agli uomini, nell’abbandonarsi a essi. Quelle
rarissime volte che fece l’amore non provò nessun tipo di piacere e questo
la portò a chiudersi ulteriormente.
Nel momento dell’orgasmo l’uomo si mostra nudo e per come è
veramente, ma chi rifiuta di farsi conoscere, chi impedisce ad altri di
immergersi nel proprio inconscio così da non poter essere osservati nelle
profondità della propria anima non può provare piacere sessuale.
Il colore ultravioletto darà una mano enorme a Mariarosa nel
rielaborare quel ricordo, cancellare quella emozione negativa a esso
collegata, riacquistare confidenza nei confronti dell’altro sesso, non aver
più paura a mostrare veramente sé stessa senza il timore di venir tradita.
LE ZONE FONDAMENTALI DELL’ESOGETICA

LOCALIZZAZIONE
Nello spazio compreso fra C4 e C5.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore rosa.
I 12 ASPETTI DELL’OROLOGIO DEL DOLORE E DEL
RETICOLO DEL DOLORE

LOCALIZZAZIONE
A sinistra: Reticolo del dolore
Tracciare tre linee orizzontali che passano da: 1. attaccatura dei capelli; 2.
centro della fronte; 3. punti fra le sopracciglia.
Tracciare 4 linee verticali che passano per: 1. lato esterno degli occhi; 2.
centro della pupilla; 3. lato interno degli occhi; 4. linea mediana. Cercare il
punto 8 all’interno di questo reticolo.

A destra: Orologio del dolore


Tracciare un cerchio con, alle ore 12, il punto dell’attaccatura e, alle ore 6,
il punto fra le sopracciglia. Cercare il punto 8 all’interno di questo
orologio.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore rosa.
CENTRO ROSA NEUTRALE

LOCALIZZAZIONE
Fra una linea che passa per l’attaccatura dei capelli e una linea che passa
per il centro della fronte: il punto si trova sul primo terzo del tracciato che
va dalla punta dell’orecchio destro sino all linea mediana posteriore.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi il centro del punto con il colore rosa.
PUNTI DEI GENITALI

LOCALIZZAZIONE
Il punto centrale si trova all’altezza delle pieghe ascellari sulla colonna
vertebrale. Gli altri punti si trovano, rispettivamente, a un dito a destra e a
sinistra, e a un dito sopra rispetto al punto centrale.

TRATTAMENTO
Irradiare i quattro punti, per 30 secondi ognuno, con il colore ultravioletto
(in alternativa con l’arancione).
12 - PASSIVA

Parola chiave: la Visione Trascendente

Organo bersaglio: epifisi e ritmi del sonno-piedi

Descrizione generale: «Voi che siete così pieni di difficoltà e


sovraccarichi emotivi venite qui da me a scaricarli». Sono persone dotate
di un’enorme sensibilità, capaci di azioni nei confronti del prossimo, degne
della massima approvazione ma al tempo stesso così infrequenti nella vita
quotidiana da renderli quasi degli alieni che vivono una vita estranea al
mondo. Finiscono quindi per essere sfruttati, utilizzati, senza ricevere nulla
in cambio e si sovraccaricheranno del peso della vita degli altri, finché non
schiaccierà la loro. Hanno la costante necessità di andare «oltre», di
scoprire la verità ultima, di svelare il velo nascosto, non accontentandosi
della realtà quotidiana e aspirando a una meta che trascenda la realtà
stessa. Sono persone che hanno una tendenza al mistico, anche nelle sue
forme più estreme.

Regolazione con il colore: troveranno finalmente quella sicurezza


spirituale che per anni hanno cercato invano, riusciranno a far tesoro delle
loro innate capacità medianiche vivendo le straordinarie intuizioni di cui
sono dotati come una risorsa e non come un peso.

Genealogia: avremo storie di famigliari perseguitati come eretici o


comunque persone fuori dall’ordine costituito; ci saranno casi di
dipendenze da alcol o da sostanze stupefacenti pesanti che hanno segnato
irrimediabilmente la vita.
LA STORIA

Arturo è un eccellente terapeuta. La passione e l’amore che mette nel


suo lavoro sono rinomati e riconosciuti in tutta la città. La gente si rivolge
a lui con fiducia e speranza; al termine del percorso terapeutico lo
ringraziano, anche quelle rare volte che il successo clinico non è
evidentissimo proprio perché in ogni caso gli riconoscono una
straordinaria umanità. È l’amico che tutti vorrebbero, sa consigliare e
guidare, ridare fiducia e infondere coraggio e ha una sensibilità particolare
nell’andare subito al nucleo del problema. L’enorme competenza tecnica è
esaltata dalla dedizione e dalla abnegazione con la quale cerca sempre la
soluzione terapeutica giusta.
Arriva a trascurare sé stesso però e tutte le sue energie sono
prosciugate dall’impegno che mette in studio; da qualche anno ormai non
riesce più a dormire in maniera soddisfacente, due o tre ore al massimo. La
qualità del suo lavoro inizia a risentirne.
In questo caso è il viola il colore al quale si farà ricorso. Esso regolerà i
suoi ritmi notturni, gli permetterà di rigenerarsi, riacquistare forza fisica e
mentale. Sarà in grado di schermarsi in maniera tale da riuscire a
continuare ad aiutare i suoi pazienti senza venir prosciugato da essi,
disperdendo quelle energie così preziose invece per dar loro una mano.
LE ZONE FONDAMENTALI DELL’ESOGETICA

LOCALIZZAZIONE
Nello spazio compreso fra C4 e C5.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore rosa.
I 12 ASPETTI DELL’OROLOGIO DEL DOLORE E DEL
RETICOLO DEL DOLORE

LOCALIZZAZIONE
A sinistra: Reticolo del dolore
Tracciare tre linee orizzontali che passano da: 1. attaccatura dei capelli; 2.
centro della fronte; 3. punti fra le sopracciglia.
Tracciare 4 linee verticali che passano per: 1. lato esterno degli occhi; 2.
centro della pupilla; 3. lato interno degli occhi; 4. linea mediana. Cercare il
punto 12 all’interno di questo reticolo.

A destra: Orologio del dolore


Tracciare un cerchio con, alle ore 12, il punto dell’attaccatura e, alle ore 6,
il punto fra le sopracciglia. Cercare il punto 12 all’interno di questo
orologio.

TRATTAMENTO
Irradiare per 30 secondi con il colore rosa.
CENTRO ROSA PASSIVO

LOCALIZZAZIONE
Fra una linea che passa per l’attaccatura dei capelli e una linea che passa
per il centro della fronte: il punto si trova sulla linea mediana anteriore.

TRATTAMENTO
Irradiare i tre punti, per 30 secondi ognuno, con il colore rosa.
PUNTI INSONNIA

LOCALIZZAZIONE
Il punto 1 si trova fra le due sopracciglia. I punti 2 e 3 fra la linea verticale
che passa per il margine interno dell’occhio e la linea mediana anteriore.

TRATTAMENTO
Irradiare i tre punti, per 30 secondi ognuno, con il colore viola.
Conclusione

Nel Principio c’è già la Fine. Ogni uomo nasce con un percorso di vita
al quale è destinato; le sue caratteristiche, il suo carattere, il suo
temperamento, ma anche i suoi desideri, le sue aspirazioni, i suoi sogni
contribuiscono a determinarlo.
Ogni qual volta nel corso della nostra vita ci allontaniamo da esso,
inseguendo obbiettivi che non sono in linea con quello che veramente noi
siamo profondamente, arrivano dei segnali ad avvisarci che ciò sta
accadendo. Per rimanere in ambito strettamente medico abbiamo visto
come i nostri sintomi, più o meno importanti sia da un punto di vista fisico
che da un punto di vista psichico, sono appunto questi segnali. Se sapremo
coglierne l’essenza, il loro vero significato, allora capiremo cosa fare per
ritornare indietro, sulla nostra strada, cosa fare per ricongiungerci a noi. Se
non ne avremo paura allora li utilizzeremo come risorsa e
rappresenteranno non un freno, ma un stimolo nella nostra crescita come
uomini.
Il colore ci aiuterà in tutto questo e sarà un supporto costante; Peter
Mandel ama parlare della cromopuntura come di una psicologia non
verbale: tramite l’uso del colore cioè noi avremo la possibilità di
comprendere i conflitti che sono dietro ai nostri sintomi, rielaborarli,
integrarli dentro di noi e superarli. Se faremo questo e se lo faremo ogni
volta che si presenterà un problema, grazie anche all’aiuto del colore,
riusciremo a superarlo ed elimineremo qualunque tipo di ostacolo nella
nostra evoluzione personale.
Senza il vero desiderio di evolvere non può essere conseguito nessun
vero successo clinico, non può essere realizzato nessun vero lavoro su sé
stessi.
L’unico obiettivo per un medico, per un terapeuta, dovrebbe essere
cercare di aiutare gli altri a trovare una direzione, il loro giusto cammino
all’interno di un caos spirituale che perseguita e confonde. La guarigione
dovrebbe essere intesa non come semplice soppressione dei sintomi, ma
come liberazione dell’anima dalle preoccupazioni della vita avendo come
fine la semplice gioia di esistere. L’infelicità dell’uomo, la sua malattia,
deriva da una vita caratterizzata da paure inutili e ingiustificate, da desideri
insoddisfatti, dal privarsi di quello che è l’unico piacere reale: il piacere di
Essere. Il colore sarà un compagno di viaggio insostituibile per
raggiungere tutto questo.
APPENDICI
Appendice 1

Schema di ragionamento pratico in cromopuntura. Esempio pratico: la


tiroide

Prima di procedere con un trattamento in cromopuntura abbiamo la


necessità di definire meglio la diagnosi. Individueremo tre aspetti salienti
che ci parleranno del retroscena di quella malattia e li useremo come
suggerimenti pratici per la vita quotidiana del paziente; faremo poi un
collegamento con l’aspetto genealogico di quel problema e vedremo quali
eventi verificatisi nella sua storia famigliare concorrono a determinare il
sintomo attuale. Dopo aver fatto questo e aver reso consapevole il paziente
degli aspetti sui quali andremo a lavorare procederemo con il trattamento
con il colore dei punti riflessi cutanei adeguati.
Prendiamo come esempio clinico le patologie della ghiandola tiroidea,
oggi una delle condizioni più frequenti nella pratica clinica quotidiana.
Una debolezza nel suo funzionamento infatti oltre che sulla ghiandola
stessa si ripercuote in diversi ambiti del nostro organismo causando
sintomi che apparentemente non sembrano collegati alla tiroide.
Questa ghiandola svolge un ruolo fondamentale nella fisiologia umana:
controlla il metabolismo, il processo attraverso il quale il cibo è
trasformato in energia rendendo possibili tutta una serie di reazioni
biochimiche vitali, regolando la velocità con cui ciò avviene: è il nostro
termostato biologico.
Quando funziona poco e male si verificano tutta una serie di condizioni
ben precise: l’attività metabolica si riduce con accumulo di peso, perdita
dell’appetito e costipazione, si ha una riduzione della produzione del
calore e una costante sensazione di freddo, un eccesso di acqua, sali e
proteine è ritenuto nel corpo, aumenta il colesterolo ematico, sono ritardati
i processi di ricrescita di capelli e unghie, della guarigione delle ossa e del
rinnovamento cellulare cutaneo.
Gli ormoni tiroidei sono essenziali per un normale funzionamento del
sistema nervoso e dei suoi tempi di reazione, una loro minore secrezione
può portare a disturbi della memoria, difficoltà di concentrazione e tono
dell’umore tendente al basso; la salute dei muscoli dipende da essi, una
loro carenza porta a flaccidità, debolezza e accumulo di grasso, ma
affligge anche le ghiandole sessuali con conseguente rallentamento della
loro attività, disturbi della sfera mestruale e ripercussioni sulla libido.
La condizione di ridotto funzionamento tiroideo è stata anche associata
a un’aumentata incidenza di attacchi cardiaci e problemi polmonari. Ma il
sintomo forse più significativo è la stanchezza profusa, una fatica costante
nello svolgere anche le più piccole attività con astenia generalizzata, il
sonno non è mai ristoratore e ci si alza già stanchi. Come si vede una
variegata sequela di sintomi che il più delle volte non è ricondotta alla
debolezza della tiroide e che fa sì che i pazienti che ne soffrono siano
etichettati come pazienti con disturbi psicosomatici. Se invece grazie a
un’analisi accurata risaliremo alla tiroide come primum movens di tutti
questi sintomi avremo la possibilità di regolarli, rinforzando attraverso il
colore la ghiandola stessa.
Il primo passo dell’intervento clinico sarà considerare gli aspetti
profondi legati alla tiroide, quali sono i suoi significati più intimi, qual è il
vissuto del paziente che lo ha portato a sviluppare questi sintomi precisi.
Abbiamo infatti detto come il corpo risponda con un sintomo a un disagio
vissuto, ed è attraverso il significato di quel sintomo che comprendiamo la
natura del disagio stesso. Forniremo al paziente tre piste sulle quali
lavorare, una specie di «istruzioni per l’uso» della malattia. Lo inviteremo,
dopo aver parlato con lui dei veri significati di quei sintomi, delle reali
cause sottostanti, a cercare di confrontarsi con essi, rielaborarli, integrarli
profondamente per risolverli e superarli, lo esorteremo una volta fatto
questo a passare all’azione, prendere in mano la sua vita diventarne
protagonista senza limitarsi a subirne gli eventi. In questa operazione non
sarà solo, la cromopuntura sarà il compagno di viaggio ideale, lo aiuterà e
lo sosterrà nei momenti di difficoltà, gli darà più forza per affrontare il
tutto, l’energia necessaria per non abbattersi e la chiarezza mentale per
compiere le scelte più idonee.
Il ruolo del medico o del terapeuta sarà quindi quello di aprire gli occhi
del paziente, spostare l’attenzione dai sintomi alle cause profonde,
renderlo innanzitutto consapevole di ciò che c’è dietro alla sua malattia e
poi di accompagnarlo in questo percorso grazie al colore.
Nel caso della tiroide i retroscena sono oltremodo chiari e riassumono,
da secoli, dei valori simbolici evidenti ai quali fare riferimento. Quali sono
allora le tre condizioni più frequenti che portano a un cattivo
funzionamento tiroideo? Quali sono le tre esortazioni che proporremo al
nostro paziente? Le analizziamo nelle pagine seguenti.

1) Prendi il tuo tempo

Queste persone hanno un chiaro conflitto nella gestione del loro tempo,
desidererebbero rallentarlo fino a quasi farlo fermare del tutto, così come
la tiroide rallenta il metabolismo. Va tutto troppo veloce per loro, hanno
sempre la sensazione che non arriveranno mai in tempo, l’ansia di non
riuscire a fare tutto quello che c’è da fare e che per svolgere qualunque
tipo di compito hanno bisogno di «prendere i loro tempi», una condizione
che può portare fino al punto di renderli impotenti, incapaci di gestire
qualsiasi azione.
«Il mio tempo è prezioso, lo voglio proteggere»; «Non voglio che mi si
rubi il tempo»: sono frasi ricorrenti per persone per le quali il minimo
contrattempo è visto come un’insidia, un ostacolo insuperabile che può
rischiare di mandare all’aria la loro rigida pianificazione.
Aiutarli quindi a non essere condizionati dal tempo è l’obbiettivo più
importante. Sarà fondamentale per loro svolgere un compito alla volta,
senza sovrapposizioni con altri, non imporsi dei limiti temporali per
svolgere e terminare una qualsiasi azione, sforzarsi di «fare un giro più
largo» quando si va da qualche parte, accettare di poter finire oltre il tempo
stabilito.
In questa condizione la sequenza terapeutica più adeguata è la
seguente.

PUNTI TIROIDEI ANTERIORI


LOCALIZZAZIONE
Formare due triangolari equilateri attorno al pomo di Adamo che hanno
come vertice superiore un punto situato un dito sotto la punta del mento e
come vertice inferiore un punto situato nell’incavo del giugulo.

TRATTAMENTO
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i sei punti con il colore blu.

PUNTI TIROIDEI POSTERIORI


LOCALIZZAZIONE
Il punto centrale si trova al centro fra la quinta vertebra lombare e la prima
sacrale; i restanti quattro a croce a un dito trasverso dal punto centrale.

TRATTAMENTO
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i cinque punti con il colore turchese,
partendo dal punto centrale e procedendo poi in senso orario.

2) Esprimi te stesso

Da sempre la tiroide è il centro del linguaggio e della comunicazione,


l’organo che consente di esprimere la propria reale natura, quello che ci
consente di tirare fuori ciò che abbiamo dentro veramente. La condizione
più frequente è quella che si riscontra in una donna di cinquant’anni, che
arriva a fare un bilancio della sua vita: ha rinunciato a lavoro e carriera per
crescere la sua famiglia, sacrificato i sogni della gioventù sull’altare
dell’equilibrio domestico. Nella società in cui viviamo all’uomo è
consentito di esprimere liberamente tutto il suo potenziale, di dedicarsi
esclusivamente al lavoro e realizzare sé stesso; alla donna invece si chiede
di fare un passo indietro e la tiroide esprime questo passo indietro sotto
forma di patologia.
Adesso però, a cinquant’anni, la situazione familiare è diversa, i figli sono
già grandi e autonomi e il «sistema famiglia» richiede meno impegno; è
arrivato quindi il momento per questa donna di riprendere in mano la sua
vita, riaprire i libri che aveva chiuso troppo presto, tirar fuori dal cassetto
quei pennelli con i quali amava dipingere, ritornare a guardare un’opera o
una rappresentazione teatrale, intraprendere quel viaggio al quale aveva
dovuto rinunciare, riavvicinarsi insomma a tutte quelle passioni della
giovinezza ormai sopite per ritrovare sé stessa!
In questa condizione la sequenza terapeutica più adeguata è la seguente.

PUNTI TIROIDEI SULLA VOLTA CRANICA

LOCALIZZAZIONE
Il punto centrale è cinque dita trasverse dietro al punto sulla sommità del
cranio. Gli altri due punti rispettivamente un dito trasverso a destra e a
sinistra da punto centrale.

TRATTAMENTO
Punto centrale - grigio chiaro; punto a sinistra - grigio mediano; punto a
destra - grigio scuro.
PUNTI TIROIDEI SUL PIEDE

LOCALIZZAZIONE
I due punti si trovano un dito trasverso sopra e sotto il punto al centro del
piede, su una diagonale che parte dalla radice dell’alluce.

TRATTAMENTO
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i due punti con il colore blu.

3) Perdona tuo padre

La parola «tiroide» deriva dal greco e significa «a forma di scudo». Da un


punto di vista simbolico quindi il tema della protezione è particolarmente
forte in questo organo.
«Non riesco a proteggermi bene sul mio territorio, sento un pericolo
imminente, ma mi vedo indifeso e incapace di resistere ad attacchi
esterni». In tutte le tradizioni archetipiche più antiche la figura incaricata
di assicurare protezione ambientale è la figura paterna (la madre svolge
maggiormente un ruolo di protezione emotiva della famiglia). Una
problematica alla tiroide esprime quindi un conflitto col padre: con questo
non si intende necessariamente un rapporto burrascoso o di odio, anche se
ciò rappresenta la componente maggiore, ma anche un rapporto non del
tutto svolto, come nel caso di morte prematura o di abbandono precoce
della famiglia da parte del padre; abbiamo però anche situazioni in cui ci si
sente troppo legati, dipendenti, fusi alla figura paterna tanto da non esserne
indipendenti, così come particolarmente frequente e anche un padre
particolarmente debole e succube della propria partner, la madre del
paziente, anche questo contribuisce a creare un disequilibrio conflittuale
paterno.
La cromopuntura effettuata su punti specifici cutanei aiuterà a regolare
questo rapporto nel profondo e a renderlo meno conflittuale, ristabilirà le
giuste dinamiche nella interazione padre figlio e porterà il paziente a
sviluppare un’autonoma capacità di proteggersi svincolata dal
condizionamento paterno
In questa condizione la sequenza terapeutica più adeguata è la seguente.

PUNTI DEL PRINCIPIO PATERNO


LOCALIZZAZIONE
Il punto centrale si trova sotto il margine del pomo di Adamo. I punti della
croce si trovano da 2 a 5 mm dal punto centrale.

TRATTAMENTO
Irradiare, per 30 secondi ognuno, i cinque punti con il colore verde,
partendo dal punto centrale e procedendo poi in senso orario.

L’ELLISSE DEL PADRE

LOCALIZZAZIONE
Il punto centrale è il punto nell’incavo del giugulo. I due punti laterali sono
a tre dita trasverse dal centro; i due punti superiore e inferiore sono a un
dito trasverso dal centro.

TRATTAMENTO
Irradiazione dell’ellisse in senso antiorario, cominciando dal basso per 30
secondi con il colore verde. Irradiazione dei punti in senso antiorario,
cominciando dal basso, per 30 secondi ognuno, con il colore verde.

Genealogia

Un altro aspetto che andiamo sempre a considerare è l’influenza


genealogica nell’insorgenza della patologia. In questo caso il punto di
partenza è la funzione di termostato biologico che svolge la tiroide. Se
funziona meno abbassa la temperatura corporea, se funziona di più la alza
rendendo il soggetto intollerante al calore. Si cercheranno quindi nella
storia famigliare decessi legati ad assideramento o condizioni fortemente
traumatiche legate ad esposizione al freddo, così come saranno d’altro
canto frequenti episodi tragici legati ad aridità, siccità e arsure ineffabili.
Il sintomo tiroideo che ritroveremo negli avi altro non è quindi che una
risposta di sopravvivenza che l’organismo mette in atto per evitare al
discendente una sofferenza analoga.
Alcuni animali, come per esempio le tartarughe (ritorna quindi sempre per
via simbolica il tema del tempo e della lentezza), depongono le loro uova a
vari livelli di profondità nella terra in quanto il calore più o meno
importante determinerà il sesso del nascituro e la scelta della profondità
avrà lo scopo biologico di equilibrare il numero delle nascite fra maschi e
femmine.
La domanda che faremo di conseguenza è: il bambino è stato accettato
dalla famiglia in quanto tale o si sarebbe preferito un nascituro di un altro
sesso?

LA MASCHERA DEI COLORI


Appendice 2

La maschera cromatica del viso

Questa sequenza terapeutica è una delle più usate in medicina


Esogetica. Essa non ha una indicazione specifica di trattamento, ma può
essere usata in diverse situazioni cliniche.
Innanzitutto ha una notevole validità come terapia di prevenzione
aspecifica: anche in assenza cioè di conclamati sintomi organici, andare a
trattare con il colore queste aree, come vedremo, regolerà significati
specifici rinforzando il paziente.
Può essere utilizzata come generica sequenza di apertura in una
sessione terapeutica specifica per una determinata patologia: è come se
essa andasse a preparare il terreno per renderlo pronto a un successivo e
più mirato intervento.
Particolare efficacia la riveste quando la si integra all’interno di un
trattamento per stress da conflitti o, più in generale, quando il problema
che vogliamo andare a trattare investe direttamente la sfera emozionale.
Usarla, per esempio, semplicemente la sera prima di andare a letto infonde
calma, rilassatezza e predispone al sonno.
Anche in casi di stress ambientali acuti la maschera del viso agisce
come una specie di pronto soccorso, abbassando la tensione, ricreando
equilibrio psicologico e restituendo lucidità di analisi che consentirà di
affrontare meglio la situazione.
Una delle situazioni però per le quali questa terapia è più usata e più
amata è in campo estetico, dove ottiene risultati particolarmente brillanti:
con trattamenti prolungati e continuativi conferisce brillantezza al viso e
contribuisce a eliminare le piccole imperfezioni del volto, ad alleggerire le
tensioni d’espressione e il peso delle rughe, a riassorbire piccoli ristagni
linfatici: dona insomma una nuova luce al volto. Si tenga ben presente che
questo obiettivo lo si raggiunge perché l’azione terapeutica di colori non si
limita a un trattamento superficiale estetico ma entra più in profondità.
Il volto può essere paragonato a un sismografo, esso rivela infatti
l’atteggiamento interiore, come contentezza, rabbia, forza, depressione e
paura, semplicemente segnalando ogni emozione interiore rendendola
visibile.
La bellezza del volto non la si ottiene solo con pelle liscia e incarnato
roseo, la vera bellezza viene da dentro e riesce a svilupparsi nella sua
totalità quando essa si esprime anche verso l’esterno, nel viso si esalta il
raggiungimento di una propria perfezione interiore, è nel viso che essa si
irradia. Una bellezza che si esprime solo superficialmente, magari in
maniera artificiale, non raggiungerà mai la pienezza espressiva che si ha
invece quando il nostro Io profondo è acquietato, soddisfatto, gratificato
nei suoi bisogni più intimi, quando esso è in grado di esprimere tutto il suo
potenziale senza condizionamenti, quando finalmente ha ritrovato sé
stesso. È solo in queste condizioni che il nostro volto esprimerà, con
disarmante facilità, totale armonia e profondo benessere.
È straordinario notare come l’azione del colore possa aiutarci a
raggiungere tutto questo semplicemente.

Modalità d’intervento

La zona del viso viene suddivisa in varie aree di regolazione, ognuna


con una sua peculiarità specifica e il colore corrispondente (passeremo con
il colore avanti e dietro su ciascuna area, quasi come se la stessimo
dipingendo, per un tempo di 30 secondi, ma anche fino a un minuto per
area). La maschera può essere effettuata una volta alla settimana, come da
norma nei protocolli standard di intervento con il colore; però si presta
anche particolarmente bene all’auto rattamento: in questo caso quindi può
essere usata anche quotidianamente.
Passiamo ora in rassegna i significati delle singole aree, con
l’importantissima avvertenza che ciascuna di queste zone può essere usata
anche da sola, trattando quindi il suo significato specifico
indipendentemente dalla sequenza che vediamo adesso – anche se si è
visto che il trattare queste aree insieme sinergizzi l’effetto terapeutico,
ampliandolo notevolmente.

Zona 1: punto della pelle - turchese


La sua posizione è esattamente tra le sopracciglia, un punto che nella
medicina tradizionale cinese si chiama «Yin Trang». Esso è definito il
punto generale della pelle perché attraverso il trattamento con il turchese
esso agisce a livello di tutti i nostri distretti cutanei non solo quelli del
volto. Ridona elasticità e turgore, allevia le aree di opacità cutanee, attenua
rigonfiamenti localizzati, ma in particolare può essere usato anche da solo
ogni qualvolta dobbiamo trattare qualsivoglia malattia dermatologica.

Zona 2: zona della forza - rosso

Il terzo superiore della fronte ha una connessione diretta con l’energia che
è dentro di noi, ma che è repressa e bloccata; fa principalmente riferimento
all’energia fisica, alla forza fisica, ma cos’è la forza fisica se non
l’espressione più esterna della nostra forza interiore? Essa esprime la
Fortezza, una delle quattro virtù cardinali, un termine che deriva dal greco
andreia e che conferisce a questa virtù caratteristiche tipicamente maschili
da un punto di vista simbolico. Il rosso su questa zona assicura fermezza
d’animo e prontezza fisica nell’affrontare le difficoltà senza scoraggiarsi e
perseverando nel nostro cammino di perfezione, evitando di cedere a paure
e viltà e limitandosi per questo a condurre una vita vuota schiacciata da
una profonda pigrizia.

Zona 3: zona mentale (o dell’intelletto) - giallo

Il terzo centrale della fronte ha una connessione diretta con le nostre


emozioni più profonde; questa è una zona particolarmente efficace per gli
studenti con difficoltà di apprendimento, essa aumenta la capacità di
assorbire meglio le nozioni scolastiche implementando la capacità di
imparare. Fra le virtù cardinali essa esprime la Prudenza, la capacità cioè
di poter valutare in qualunque circostanza qual è il vero bene per noi e,
distinguendolo dalle false verità, avere la capacità di scegliere la strada
giusta per perseguirlo. Una mente prudente non è una mente indecisa,
esitante, timorosa, ma dona invece un intelletto che con realismo e senza
cedere a facili entusiasmi sceglie la giusta strada segnata per lui.
Zona 4: zona della calma - blu

Il terzo inferiore della fronte è la zona attraverso la quale l’uomo riceve il


miglior impulso alla quiete e al rilassamento, per placare l’agitazione
interiore e raggiungere un equilibrio intimo dal quale scaturisce una calma
profonda. È la virtù della Temperanza, della mediocritas, che in italiano si
è volgarizzato con la traduzione «mediocrità», ma che invece esprime
quella virtù che indica come nel mezzo sta il giusto, fra insensibilità e
passioni estreme, quella virtù che porta a evitare gli eccessi scegliendo la
giusta misura e smussando gli angoli più spigolosi. Essa rende capace
l’uomo di gestire con equilibrio la realtà materiale senza abbandonarsi a
quelle pulsioni più istintuali delle quali finirebbe poi con l’essere schiavo.
Zona 5: zona della decongestione - turchese

Questa zona è un semicerchio che segue le ali del naso giù verso le
estremità della bocca. Essa agisce principalmente a livello del nostro
tessuto connettivo un’area fondamentale nei processi di rigenerazione
cellulare; una sua intossicazione porta a tutta una serie di sintomi
importanti, su tutti la perdita di turgore cutaneo. Per contrastare questo il
turchese promuove la vivacità dell’intelletto, ne esalta la prontezza,
aumenta la sua sensibilità spostando tutto ciò su un livello più alto.
Sostiene la vigilanza ed aumenta la capacità di percezione. Facendo questo
il colore svolge nuovamente una doppia azione: psicologica e fisica. È qui
che si chiude il cerchio, perché una maggiore prontezza intellettuale non
può che ripercuotersi a valle dando più prontezza e tensione nei tessuti
connettivi e nella pelle; una maggiore sensibilità corrisponde a una
maggiore rilassatezza e, insieme a una pronta vigilanza spirituale, significa
rilassamento anche per i tessuti connettivi e la pelle.
Zona 6: asse dell’anima - turchese

La zona va dallo spazio fra le sopracciglia alla punta del naso e ha un


collegamento diretto con la colonna vertebrale; è anche detta «asse
dell’anima» perché è sempre soggetta a pressione e quando portiamo dei
carichi psicologici importanti la schiena si piega in avanti; ciò porta a una
riduzione dell’apporto dell’ossigeno perché ci vuole una colonna
vertebrale eretta per respirare meglio e in profondità. Il turchese,
ingenerando rilassamento nella colonna, determina la possibilità di
recuperare la giusta posizione. Questa zona ha anche un collegamento
diretto con il cuore; ma se il cuore è debole e non emette sentimenti come
fa a nutrire l’anima? I disturbi cardiaci vengono a dirci: «Siamo qui perché
non dai amore». Ed è proprio la mancanza di amore che indebolendo il
cuore si riflette su questo preciso distretto cutaneo. Il turchese quindi sarà
un aiuto importante per consentirci di riaprire il cuore, riprendere ad amare
e accettare di poter ricevere amore. La colonna vertebrale beneficerà di
tutto questo.
Zona 7: zona delle palpebre superiori - giallo

La zona delle palpebre è collegata in maniera particolare a problemi


psicologici. Da un punto di vista biologico quando l’uomo è sottoposto a
forti pressioni ambientali ed emotive negative per poterle meglio gestire
chiede aiuto alla linfa: tonsille e appendice, le principali stazioni linfatiche
del nostro organismo, diventano quindi una specie di tampone psichico, un
aiuto per l’uomo per meglio affrontare le insidie che si stanno presentando
in quel momento. Irritazioni e infiammazioni linfatiche quindi non devono
essere combattute, ma semplicemente regolate, perché rappresentano in
quel momento un soccorso per l’organismo; è un po’ come la febbre che
aumenta per uccidere l’agente patogeno responsabile dell’infezione e che
non va quindi soppressa, ma regolata armonicamente in maniera tale che
continui a svolgere la sua azione. Regolare con il giallo questa zona serve
quindi ad aiutare il sistema linfatico a svolgere meglio il suo ruolo e
quando grazie ad esso la linfa incomincia drenare anche il gonfiore delle
palpebre inizierà a sparire.
Zona 8: zona delle palpebre inferiori - viola

La zona subito sotto gli occhi è direttamente collegata all’area dei reni. Da
un punto di vista strettamente fisico significa principalmente l’incapacità
di svolgere il loro ruolo emuntoriale, cioè di smaltimento delle tossine in
eccesso. Sappiamo però come dietro alla debolezza fisica dell’organo rene
c’è un sensazione psicologica ben preciso: la paura. Questa può essere
rivolta o verso un oggetto o una situazione specifica oppure in maniera
molto più frequente è una paura profonda, primordiale, non collegata a
niente in particolare, è spesso la paura di aver paura. Questa situazione è
particolarmente limitante per l’uomo, lo condiziona in maniera importante
rendendolo meno libero. Il viola in questo caso rinforzando i reni aiuterà
queste persone a gestire meglio la paura, saranno in grado di superare una
innata ritrosia, vincere la loro caratteristica timidezza, ritrovare sicurezza
nei comportamenti e ritornare finalmente a essere liberi di vivere la propria
vita senza paure di sorta.
Zona 9: zona del labbro superiore - verde

Questa zona comprende la regione a semicerchio sopra il labbro superiore


e termina a destra e sinistra subito sotto le narici. Essa è tipicamente
coinvolta nei meccanismi di disintossicazione del nostro organismo. È
direttamente collegata al grado di acidità che si somma nel nostro
organismo. L’accumulo di tossine fisiche è particolarmente deleterio per
noi, se avremo difficoltà a smaltirle quando sono in eccesso, si andranno a
depositare nel connettivo impedendo o rallentando le sue funzioni. Anche
l’accumulo di tossine psichiche è un fenomeno da evitare:
un’intossicazione psichica infatti renderà l’uomo più confuso, meno
lucido, e quindi non in grado di vedere con chiarezza la strada davanti a sé
con conseguente difficoltà a compiere le giuste scelte. Anche in questo
caso il verde svolge un ruolo decisivo: aiutando a drenare questi scarti in
eccesso, garantirà all’uomo un ritrovato turno over cellulare, ma
soprattutto lo aiuterà ad avere una visione più brillante e intuitiva sul da
fare consentendogli di assumersi una responsabilità più adeguata nelle
scelte.
Zona 10: zona dell’energia - rosso

Questa zona è per certi versi analoga alla zona numero 2, ritroviamo
quindi qui caratteristiche simili. In particolare essa è collegata alla Forza
Vitale generale della persona, intesa come vitalità di espressione.
Irradiando con il rosso prima la guancia sinistra e poi quella destra
avremmo la possibilità di permettere un ricongiungimento dell’uomo con
la sua forza più antica, quella che nel corso del tempo è stata magari
perduta e la cui diminuzione o assenza oggi ci impedisce di godere
appieno della vita proprio perché energeticamente limitati. Questa forza
infatti non è cancellata, non può esserlo, si è soltanto nascosta, ma è
sempre ben presente; a noi il compito di tirarla nuovamente fuori
permettendo all’uomo di goderne ancora.
Zona 11: zona della gioia - arancione

Troppo presto, spesso, nell’uomo viene a essere persa la capacità di essere


felice. Ci si ripiega su sé stessi, si pensa che il meglio sia già accaduto, si
volge con nostalgia lo sguardo al passato, si teme che il futuro non abbia
più niente da offrire e una ineluttabile malinconia prende il sopravvento.
Ma l’arancione è il colore del cuore e applicato su questa zona ci
permetterà di riscoprire il calore nella vita, la benevolenza che essa ci ha
riservato, e la contentezza di tornare a goderne. Ritorneremo a provare
quella meravigliosa sensazione di gioia che pensavamo ormai sopita per
sempre e la vita tornerà a sorriderci.
Zona 12: zona della volontà e della fermezza - viola

Innumerevoli sono gli ostacoli che incontriamo nel corso della nostra vita,
è vero abbiamo la consapevolezza che si presentano affinché
confrontandoci con essi noi si possa evolvere, ma quanto è duro spesso
affrontarli! In questo difficile percorso ancora una volta però non siamo
soli. Applicare il viola sulla zona del mento esalterà la nostra volitività (la
mascella volitiva è sempre stato segno di volontà incrollabile), donerà
costanza nell’azione, risolutezza nell’impegno e tenacia di
comportamento. Il viola impedirà lo scoraggiamento e rinforzerà
l’autostima, conferirà stabilità d’animo, estremo zelo e abnegazione.
Toglierà infine il velo dagli alibi che ci saremo costruiti per evitare di
affrontare le asperità della vita, garantendo però il suo appoggio per
confrontarci con esse senza timore.
Zona 13: zona dell’equilibrio polare - sinistra viola; destra giallo

Alla fine si irradiano entrambi gli elici: questa irradiazione sino ai lobi
contribuisce al riequilibrio delle polarità dell’uomo. Essa infatti agisce a
livello del corpo calloso, la parte del cervello che unisce i due emisferi
cerebrali e tende a stimolare la coordinazione tra cervello destro e cervello
sinistro. La debolezza del corpo calloso è una condizione particolarmente
frequente, che porta al cosiddetto «disturbo di lateralità». Questa è una
condizione clinica abbastanza variabile che va da sintomi sfumati – come
astenia, affaticabilità, irritabilità, difetto di concentrazione e difetto di
memoria – fino a casi più importanti, come dislessia e balbuzie. L’origine
di questa debolezza è in genere da ricercare in un trauma fisico o psichico
prepuberale: studi clinici importanti hanno dimostrato come traumi, abusi
e violenze durante l’infanzia possano portare a una riduzione del volume
del corpo calloso con conseguente riduzione della sua funzione. Il colore
sui punti auricolari agirà su questa struttura rinforzandone la funzione,
andrà a regolare la memoria emotiva del trauma senza cancellare l’evento
(rimarrà solo il dato storico, ma si attenuerà il connotato psicologicamente
disturbante a esso legato).
RINGRAZIAMENTI
Questo libro è la sintesi di tutte le energie che ho ricevuto nella mia vita e
delle informazioni in esse contenute.
Un profondo grazie lo rivolgo in particolare:
a Peter Mandel, che mi onora della sua fiducia e che un giorno ha preso la
mia testa e l’ha aperta per sempre!;
a Robert Fuess, che mi ha pazientemente introdotto alla medicina
Esogetica e insegnato le basi di quest’arte meravigliosa (grazie di cuore
per sempre mein Freund!);
alla signora Luisa Gavioli, la cui eccezionale gestione della Esogetics
Italia scandita da rigore, passione e accoglienza, crea le condizioni ottimali
perché io possa dedicarmi esclusivamente al lavoro e con estrema serenità;
alla mia dolce metà che crea ogni giorno attorno a me un clima ideale
affinché io possa essere libero di esprimermi totalmente;
e infine ai miei colleghi cromopuntori e agli studenti tutti, che sopportano
il mio fare nettuniano con il sorriso sulle labbra.
COS’È CROMOPHARMA

CromoPharma organizza corsi di formazione in cromopuntura e diagnosi


energetica dei punti terminali. I corsi sono rivolti a naturopati, medici,
fisioterapisti, psicologi e terapisti in medicina olistica che desiderano
approfondire lo studio della cromopuntura e della lettura DEPT a livello
specialistico.
CromoPharma è l’unico centro di cromopuntura in Italia che collabora con
l’Internationales Mandel-Institut für Esogetische Medizin ed è autorizzato
al rilascio del Diploma professionale.
Le metodiche ideate dal prof. Peter Mandel e le conoscenze scientifiche
che ne costituiscono il supporto teorico vengono elaborate
dall’Internationales Mandel-Institut für Esogetische Medizin, presentate e
comunicate al pubblico in forma di corsi di formazione, seminari,
workshop. L’istituto, inoltre, si prefigge di proteggere, documentare e,
attraverso l’assegnazione di contratti di ricerca di consolidare e sviluppare
da un punto di vista scientifico, il patrimonio ideale attuale e futuro della
medicina Esogetica.
Nel 2014, in Italia, è stata fondata l’Associazione Cromopuntori (A.CRO)
i cui obiettivi sono tutelare il prestigio della cromopuntura secondo Peter
Mandel, valorizzare e far crescere professionalmente i propri iscritti in
un’ottica di sviluppo e diffusione della cromopuntura secondo Peter
Mandel e di rispetto del profilo della categoria, assicurare gli standard
qualitativi professionali degli iscritti, nel convincimento che solo
attraverso la garanzia della qualità delle prestazioni si possa tutelare
l’utenza finale dei servizi.

CONTATTI
www.cromopharma.it
www.cromopuntori.com
cromo.pharma@gmail.com
tel: 0376.408128 - 349.6945601
Indice

Prefazione di Peter Mandel


Introduzione
PRIMA PARTE
«L’Uomo è venuto al mondo per essere felice, ha diritto alla felicità»
La filosofia Esogetica
La malattia e il suo valore simbolico
La cromopuntura e il retroterra scientifico
I sintomi e il loro significato biologico
SECONDA PARTE
Leggere fra le righe dei colori
I colori dell’anima e dello spirito e i dodici volti dell’Uomo
Conclusione
APPENDICI
Schema di ragionamento pratico in cromopuntura. Esempio pratico: la
tiroide
La maschera cromatica del viso

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