segni e simboli di
guarigione emotiva
adia Filippin
artiene aN
e b o o k app
Questo
dispazioebook
vincenzo di spazio
ne aNadia Filippin
segni e simboli di
Questo ebook appartie
guarigione emotiva
AVVERTENZE
L’autore e l’editore declinano ogni responsabilità dall’applicazione
della metodica terapeutica citata nel testo e nelle immagini.
Ogni approccio terapeutico deve essere guidato
dalla competenza del Medico secondo scienza e coscienza.
© 2011 Foto e immagini di Vincenzo Di Spazio.
® Cronoriflessologia è un marchio registrato.
vincenzo di spazio segni e simboli di guarigione emotiva ebook sbf narcissus
L’ebook contribuisce alla salvaguardia del patrimonio forestale
Format prodotto da dispazioebook
Pubblicazione digitale e distribuzione a cura di Simplicissimus.it
2
Contenuti
Gli eventi sono segnati sul corpo cinque
Erich Koerbler, il padre dei segni curativi diciannove
Segni e simboli di guarigione emotiva ventitre
Out of Me quarantasette
Il Simillimum Emozionale cinquantatre
Vivere più leggeri cinquantotto
Appendice sessantatre
Sms Emozionali dei Pazienti sessantaquattro
Tavola di cronoriflessologia spinale ottantaquattro
Set dei Segni di Koerbler ottantasei
Note sull’autore novanta
to eb
Ques
ook a
ppart
iene
Attività didattica novantadue
aNad
ia Fil
ippin
Attività clinica novantatre
Altre pubblicazioni dell’autore novantaquattro
3
ilippin
adia F
ne aN
partie
ok ap
o ebo
Quest
Medicina è ripareggiamento de’ disequalati elementi;
malattia è discordanza d’elementi fusi
nel vitale corpo.
Leonardo da Vinci
4
Gli eventi sono segnati sul corpo
Gli eventi che hanno generato una intensa risposta di
stress nell’individuo, vengono registrati non soltanto
nel nostro cervello, ma sono mappati sulla superficie
cutanea e nella memoria degli organi.
Un esempio paradigmatico è quello dei soggetti
trapiantati che, dopo l’impianto del nuovo organo,
subiscono profondi cambiamenti del loro modello
comportamentale: queste drammatiche modificazioni
sono legate alla memoria cellulare dell’organo donato.
Un incredibile caso di trasmissione donatore‐ricevente
è stato riportato in aprile 2008 dal quotidiano Il
Corriere della Sera: lo statunitense Sonny Graham, 69
anni, si è suicidato sparandosi un colpo di pistola alla
gola, come fece dodici anni prima l’uomo che gli donò
il cuore. Per più di un decennio, nel petto di Sonny ha
battuto il cuore di Terry Cottle, morto suicida a 33
anni. p in
F ilip
Il trapianto cardiaco, effettuato nel 1995, aveva salvato
a
a di
la vita di Sonny Graham, a quel tempo manager della
aN
Hargray Communications e ne di Hilton Head (South
r ti
Carolina). Appena p pa uscito dall’ospedale, si era attivato
a
o k
immediatamente
bo per rintracciare la famiglia del
e
o
st
ue
Q 5
donatore; alla fine riuscì a contattare la vedova Cheryl
Cottle, rimasta sola e con quattro figli piccoli.
“L’ho vista ed è come se l’avessi conosciuta da sempre – ha
raccontato poi lui mille volte agli amici – mi ha come
ipnotizzato, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.”
Nel 2004 hanno deciso di sposarsi e di stabilirsi a
Vidalia nel sud della Georgia.
Sonny ha condiviso con il suo donatore non soltanto
lo stesso organo, ma addirittura la stessa moglie e i
suoi bambini. In ultimo, ricevente e donatore hanno
condiviso lo stesso, tragico destino: ambedue hanno
posto termine alla loro vita nello stesso modo,
in p
Filip
sparandosi un colpo di pistola alla gola. La sfortunata
ia
Cheryl, vedova due volte, ha recitato ripetutamente il
ad
cellulare nei pazienti trapiantati:
eb o
e sto
6
finora escluso che si possa trapiantare, insieme
all’organo, anche la psiche del donatore, nonostante
esistano alcuni casi aneddotici e nonostante le
persone trapiantate in molti casi mostrino davvero
qualche cambiamento della personalità. L’anno
scorso il tabloid inglese The Sun, aveva riportato il
caso di Chery Johnson, una signora inglese di 37
Qu
anni, cui era stato trapiantato un rene. Appassionata
esto
di soap opere e telenovelas, dopo l’intervento aveva
eb
solitaria intellettuale
a N
dia
ilipF
p
7
emotiva, disadattamento sociale, difficoltà sessuali.
Tutti questi disturbi non sono legati al trapianto in
sé, ma derivano proprio da quell’idea comunissima
che il cuore è la sede dei sentimenti , del carattere,
dell’amore. E comunque dal fatto che il ricevere un
organo da un altro in qualche modo compromette
l’integrità fisica di una persona, cambia la percezione
del corpo e può portare a un relativo mutamento
della coscienza di sé.
Se il corpo, come emerge in modo sostanziale dalle
continue ricerche sperimentali in cronoriflessologia, si aNad
e
configura come un sofisticato dispositivo di memoria, a r tien
k a pp
boo
allora l’ibridazione chirurgica prodotta dal trapianto è
e
u e sto
in grado di generare memorie aliene nel ricevente.
Q
Mi occupo della dimensione temporale in medicina
dal lontano 1996, anno in cui ho individuato lungo i
punti della colonna vertebrale, dalla prima cervicale
alla quinta lombare, una straordinaria mappa del
tempo anagrafico (AgeGate Code); in altre parole questi
particolari punti corrispondono alla geografia
cronologica del nostro vissuto secondo uno schema
sessagesimale (ciclo di 60 anni).
Ogni singolo punto spinale si configura in questo
modo come uno speciale accesso in superficie, un
varco temporale, che consente l’emersione di memorie
a genesi traumatica.
8
In medicina allopatica e complementare mancava fino
a pochi anni fa una precisa visione della dimensione
N a
temporale, il quando, un elemento fondamentale nella
e
e n ti diagnosi e nella cura di coloro che soffrono.
p ar
p
Perché un individuo sano, improvvisamente si
a k o
ebo to
ammala? Questo tormentoso interrogativo mi ha
Qu
es
sempre accompagnato fin dall’inizio della mia attività
di ricerca e ha trovato la giusta risposta solo nel 1996.
Ho sempre avuto la chiara e netta consapevolezza che
l’origine di un malessere o di una malattia risiedesse
nella precisa esposizione a una esperienza stressante,
che non è stata compiutamente elaborata: il problema
frustrante era come contattare quella determinata
esperienza.
L’individuazione della mappa spinale del Tempo,
nonché la stimolazione diretta dei punti, mi ha
finalmente permesso di interagire in modo diretto con
la dolorosa memoria di questi eventi biografici (lutti,
separazioni, conflitti familiari e lavorativi, etc.), per
ridurne il carico tossico emozionale.
Ai fini della comprensione scientifica e della corretta
divulgazione dei dati, ho elaborato una nuova
terminologia per documentare le ricerche sperimentali
in questo nuovissimo campo; per tale motivo ho
denominato questa metodica con il termine di
9
Cronoriflessologia in italiano e di AgeGate Emotional
Release in lingua inglese.
Il successivo passo è stato quello di elaborare una
modalità di stimolazione idonea sui punti, adatta non
soltanto ai medici, ma pensata proprio per i
naturopati.
Nei primi anni di sperimentazione ho utilizzato prima
la percussione diretta con le dita, poi quella con il
martelletto neurologico. Ambedue le tecniche hanno il
limite di stancare l’operatore e di generare falsi
positivi nei soggetti sofferenti di cefalea per l’effetto di
riverbero prodotto dall’onda sonora lungo la colonna
vertebrale.
Ispirandomi alle ricerche del prof. Giuseppe Calligaris
(1876‐1944), figura geniale di neuroscienziato, ho
preventivamente testato e poi introdotto in terapia nel
Questo ebook appartiene aNadia Filippin
1999 la stimolazione luminosa con luce bianca, che ho
chiamato leucofotostimolazione cutanea.
Si tratta di una tecnica molto affidabile, che si
contraddistingue per alcuni fondamentali aspetti:
• non stanca l’operatore
• la strumentazione e la gestione hanno costi
ridottissimi
• non produce lesioni cutanee di alcun genere
• non viene toccata la superficie cutanea
10
• può essere utilizzata con tranquillità anche con i
bambini
• si possono stimolare tutti i punti di riflessologia
(cronoriflessologia, agopuntura, riflessologia plantare,
punti trigger, etc.)
Come si svolge di norma una sessione individuale di
cronoriflessologia? Il paziente viene invitato a esporre
il motivo, per cui ha richiesto il consulto; si inquadra
sotto il profilo clinico il quadro sintomatologico
(disturbi della sfera corporea o disagio emozionale) e su
questa base si intervista la persona, mettendo in luce
Qu
est
possibili eventi traumatici nel suo passato.
bo
oe
ok
La datazione degli eventi avversi rappresenta la fase
pa
ap
rtie
chiave del lavoro di ricerca e di inquadramento; senza
aN
ne
ad
ilip
ia F questo fondamentale passaggio clinico si rischia di
lambire soltanto la superficie della problematica,
perdendo i legami con la sorgente emozionale del
conflitto psicobiologico. Due sono le chiavi di lettura
indispensabili per questo tipo di approccio: emersione
dei segnali di conflitto e successiva datazione dei
medesimi. Quando è accaduto quello che mi racconta?
In che mese e in che anno? Quanti anni aveva in quel
momento della sua vita?
11
Se l’indagine biografica appare ancora lacunosa, è
necessario esplorare gli accadimenti della linea
parentale per evidenziare eventuali sincronicità
anagrafiche. In ogni modo, quando si è relativamente
sicuri della datazione anagrafica dell’evento (per
esempio un lutto in 2° anno di vita), si procede di norma
con la semplice palpazione manuale del punto spinale
corrispondente, come riportato nel cronogramma (per
il 2° anno di vita il punto corrispondente è la 2° vertebra
cervicale).
La ricerca dei punti dolenti alla digitopressione
prende il nome di diagnosi baroestesica.
Il cerotto bianco evidenzia la posizione C2
12
Qu
N a
ne ie rt
pa
ap k
oo
eb
Sulla colonna esistono posizioni di riferimento
stoe
Qu
anatomico, utilizzate per localizzare con maggiore
precisione il punto spinale, che si vuole trattare: il
gibbo sporgente alla base del collo corrisponde, per
esempio, alla esatta localizzazione dell’ultima
vertebra cervicale, la settima (C7).
Se devo raggiungere la posizione anatomica della
terza vertebra dorsale, inizio il conteggio delle creste
ossee a partire proprio dalla settima cervicale;
scorrendo con il dito medio sulla linea verticale della
schiena, concludo la manovra sul quarto rilievo
cutaneo posto in basso. Molto frequentemente è il
paziente stesso, che riconosce il punto spinale
coinvolto, per effetto della sua dolorabilità alla
pressione (dolore puntorio o contusivo).
A quel punto siamo sicuri di aver individuato
correttamente l’area da stimolare e ne segniamo i
confini con un quadratino: da qui l’operatore
comincia la stimolazione luminosa dell’area cutanea,
che dura mediamente da 3 a 10 minuti. Si invita poi il
soggetto a descrivere le eventuali percezioni corporee
(o emotive) generate dalla stimolazione luminosa.
Le risposte percettive più frequenti sono contenute nel
seguente elenco:
13
• parestesie periferiche (polpastrelli delle mani,
appesantimento degli arti, etc.)
• percezioni viscerali (nodo laringeo, gastrospasmo,
dispnea, palpitazioni, borborigmi, etc.)
• risposte neurovegetative come nausea, vertigine,
sudorazione, arrossamenti cutanei
• attivazioni emozionali (malinconia, rabbia, tristezza,
agitazione, pianto)
Qu
es
to
eb
oo
ka
pp
art
ien
ea
Na
dia
Fil
ipp
in
Ecco cosa ha scritto una paziente sulle sensazioni
percepite dopo la sessione di cronoriflessologia:
14
Nei giorni successivi al trattamento sulla colonna mi è
Questo e
continuare il singolare trattamento cronoriflessologico
p a r
(tecnica del Flowertaping sec. Di Spazio) sui punti spinali
ia Filippin
coinvolti, in maniera tale da mantenere aperte queste
incredibili porte del tempo. La finalità della terapia è
quella di alleggerire il carico tossico e paralizzante dei
traumi emotivi, riportando un nuovo equilibrio al
corpo e alla mente.
Nel 2006, dopo 10 anni di continue ricerche cliniche, si
è verificato un salto straordinario nella conoscenza dei
meccanismi temporali, che regolano il nostro vissuto
traumatico: i punti cronoattivi della spina dorsale non
contengono esclusivamente la memoria di eventi
15
stressanti ai quali siamo stati esposti nel corso della
vita, ma rivelano la storia dolorosa dei nostri antenati.
Ho denominato il nuovo filone di ricerca epigenomica
emozionale, una estensione applicativa del metodica.
Questa straordinaria scoperta chiarisce finalmente la
sincronicità fra il disagio (o la malattia) del soggetto a
una determinata età e un evento luttuoso, accaduto
anche molto tempo prima della sua nascita
nell’ascendenza familiare: il soggetto, per esempio,
rivive inconsciamente la morte del nonno paterno alla
stessa età in cui il padre è rimasto orfano (cronomimesi,
Di Spazio) e ne imita in forma attenuata la causa o la
modalità di decesso (patomimesi).
Sul tema della patomimesi è possibile scaricare l’ebook
gratuito intitolato Breviario di cronoriflessologia dal sito
www.cronoriflessologia.blogspot.com.
ia
Se il nonno è scomparso per una polmonite, il nipote
d
Na
asma).
rtie
pa
Tutte queste conoscenze, scaturite dall’applicazione di
p
ka
per inquadrare al meglio il malessere dell’individuo e
b
oe
per comprenderne le cause emozionali.
st e
Qu
Non dobbiamo dimenticare che anche Erich Koerbler,
lo scopritore dei segni curativi, si è personalmente
16
occupato della dimensione del Tempo, individuando
una singolare mappa anagrafica lungo la linea
mediana, che dall’atlante si porta sul vertex cranico in
corrispondenza del punto di agopuntura GV 20.
Koerbler pone l’inizio della datazione anagrafica sul
punto dell’atlante (nascita) esattamente come viene
effettuato in cronoriflessologia (1° anno di vita).
Qu
esto
boo e
k ap
rtie pa
ne a
di Na
aF i l i ppin
© www.energetische‐schulungen.de
Sul vertice cranico si localizza l’età del soggetto al
tempo presente e la linea di unione fra questo punto e
quello della prima vertebra cervicale (non palpabile alla
17
digitopressione) viene poi suddivisa in tacche temporali
intermedie. Di norma i punti cronoattivi del cranio
vengono riconosciuti per la loro intensa dolorabilità
alla pressione locale.
Questa interessante linea del Tempo, denominata
Psicomeridiano da Koerbler, viene testata ‐ secondo i
suoi preziosi insegnamenti ‐ mediante l’utilizzo di un
particolare strumento radioestesico, il biotensor, che
oscilla in senso orizzontale (o verticale), quando viene
sfiorato il punto anagrafico in relazione al trauma
emotivo.
Purtroppo la ridotta estensione anatomica di questa
virtuale linea del Tempo incrementa la difficoltà di
ricercare una precisa età, alla quale l’individuo è stato
esposto a un evento avverso. Poniamo il caso di un
paziente di 72 anni, con il quale bisogna trattare un
lutto del 14° anno di vita.
ippin
Si deve suddividere la linea dello Psicomeridiano in
Na d i a Fil
ne a rtie
72 tacche temporali e localizzare con precisione il
appa ook eb
punto del 14° anno, impresa non facile per il
uesto Q
Terapeuta.
L’uso semplificato di questa mappa del Tempo si
rivela utilissimo, quando invece dobbiamo intervenire
sul trauma della nascita (C1) o su un evento attuale
(intervento sul punto GV20).
18
Erich Koerbler, il padre dei segni curativi
in p
ilip F
ia
ad N a
ne ie rt
pa p a
ok o
oe
b
t
© www.natur‐wissen.de ue
s
Q
Erich Koerbler, al cui intuito dobbiamo la scoperta dei
segni curativi, è nato il 13 maggio 1938 a Vienna.
Dopo la maturità in elettronica ed elettrotecnica, ha
lavorato come tecnico delle telecomunicazioni presso
le Poste austriache.
Probabilmente la natura stessa della sua professione,
insieme a una spiccata vocazione personale, lo ha
avvicinato al campo delle energie sottili, contribuendo
così alla nascita di un nuovo approccio terapeutico.
19
Il suo merito è stato principalmente quello di aver
sottolineato l’importanza curativa dei segni come
modelli vibrazionali, capaci di modificare l’assetto e il
flusso energetici.
Nel corso delle sue sperimentazioni ha scoperto come
precise forme geometriche (le linee o codici a barre, la
ipsilon e la sinusoide o sinus) si comportano come
antenne informazionali in grado di modificare i
segnali ultra‐deboli del Corpo Energetico.
Il codice a barre (barcodes) può essere utilizzato anche
per la risoluzione di stress emotivo o mentale (traumi,
blocchi), che viene cristallizzato di norma nella
memoria cellulare dell’individuo.
Koerbler ha dimostrato che la semplice riproduzione in
di un segno con la matita su un foglio di carta – per
ipp
Fil
come la croce celtica, il Sinus Binarius, il sole, che
ka
oo
esibiscono singolari proprietà curative.
eb
Qu
est
oe
boo
ka
ppa
rtie
ne
aN
adi
aF
ilipp
in
© Christina Baumann
Il codice pentalineare (codice a 5 linee) viene sostituito
dal segno della sinusoide (sinus), mentre quello
esalineare (codice a 6 linee semplici) viene convertito in
sinusoide preceduta da 1 linea verticale.
21
Il vettore 7 (codice eptalineare) viene rappresentato da
una sinusoide preceduta da una doppia linea verticale
e infine il vettore 8 composto dalla sinusoide,
preceduta da 3 linee verticali. Il vettore 9, l’ultimo
della serie, corrisponde all’allineamento di 9 linee
orizzontali.
Que
s
t o eboo
k a ppa
ne a rtie
di Na
a F i
in lipp
© Christina Baumann
I due grafici mostrano l’andamento delle onde
informazionali di ogni singolo vettore sul piano dello
spazio.
22
Segni e simboli di guarigione emotiva
pin
ilip
dia
F
a Na
i e ne
p art
k ap
oo
eb
sto
Que 23
La linea singola
I
1 linea
Il primo dei segni curativi di Koerbler, glifo ad attività
riequilibrante sulla rete energetica dei Meridiani e sui
24 punti di comando cronologico della colonna
vertebrale, è la linea singola (codice lineare).
La linea singola viene impiegata con successo
Qu
chirurgiche per mitigare la possibile presenza di focus
ebo to
di disturbo, così frequenti in questi casi.
ok
p a
24
p a rti
en
o
La linea viene disegnata perpendicolarmente alla uest
Q
cicatrice in corrispondenza di un punto dolente (o
trigger) della medesima.
Come individuare possibili focus irritativi lungo il
decorso di una cicatrice chirurgica?
25
Si può utilizzare lo specillo per la stimolazione in
auricoloterapia o una banale bacchetta di legna (di
quelle fornite alla clientela nei ristoranti cinesi) per testare
la cicatrice punto per punto; quando un punto è
dolente alla pressione o genera un riflesso in un’area
remota del corpo (punto trigger), viene semplicemente
marcato con una linea tratteggiata in senso
perpendicolare.
La marcatura con il pennarello (di colore nero) svolge
una buona azione di riequilibrio energetico, che può
essere accompagnata dal micromassaggio topico con
Star of Bethlehem (Fiore di Bach).
Il segno grafico della linea ricorre anche nell’antico
alfabetico runico Futhark, composto da 24 lettere e
suddiviso in 3 distinte famiglie, chiamate Aettir: il
glifo di questa tradizione arcaica, che riproduce una
semplice linea verticale, prende il nome di Isa, visibile
in terza posizione nel 2° gruppo di Aettir.
Qu
es
to
eb
oo
ka
pp
art
ien
ea
dia
Na
© www.lacittadellaluce.org Fil
ipp
in
26
Le due linee
II
2 linee
in
ipp
Fil
ia
ad
aN
ne
Dalla linea singola si passa al raddoppio anche se il
rtie
pa
27
Le tre linee
III
3 linee
Ques
28
mummia del Similaun (chiamata anche Oetzi), trovata
nel 1991 da una coppia di turisti germanici, i Simon,
durante un’escursione alpina a quota elevata.
pin
Filip
adia
aN
ene
parti ap
e b ook
to s
Que
© marco samadelli, south tyrol museum of archaeology
Si notano le 3 sequenze di segni (barcodes), tatuate sul
dorso della mummia in paravertebrale sinistra e
corrispondenti alle prime vertebre lombari.
L’area cutanea, sulla quale sono incisi questi
misteriosi segni, è una zona occultata dalle vesti;
significa che le linee tatuate non possono essere
29
interpretate come una forma di cosmesi arcaica e
neanche come segno distintivo della posizione
gerarchica; la spiegazione più ovvia è che si tratti di
glifi con funzione curativa.
I piccoli segni presenti sullʹ epidermide della mummia
sarebbero il risultato di una pratica medica finalizzata
a combattere lʹartrosi, malattia di cui sono stati
scoperti i postumi sullo scheletro.
Secondo la ricostruzione fatta da esperti antropologi e
paleopatologi lʹintervento che poi lasciava il tatuaggio
prevedeva l’incisione della pelle, lʹinserimento nelle
ferite di erbe medicamentose e quindi la bruciatura
delle stesse con conseguente annerimento delle
incisioni. Si è scoperto che anche alcune tribù nomadi
del Tibet utilizzavano fino al secolo scorso tatuaggi
terapeutici per curare l’artrosi, molto simili a quelli
rinvenuti sulla mummia del Similaun.
Il terapeuta praticava una piccola incisione in
corrispondenza della zona dolorante, quindi
introduceva nella ferita delle erbe medicamentose che
l i p pin
i a Fi
poi bruciava accostandovi la punta di uno strumento
a Na
d
metallico riscaldato t i e ne (cauterio); in seguito applicava
p a r
k ap
una bgarza.
o o La ferita, cicatrizzandosi, inglobava le
to e
s
particelle carboniose derivate dalla combustione delle
e
Qu
erbe medicinali creando di fatto una sorta di
tatuaggio.
30
in
pp
Fili ia d
Na a
ne
rtie
pa
Questo singolare procedimento della medicina
ka
p
oo
tibetana sembra aver trovato riscontro anche sui resti
b
oe st e
Qu
di Oetzi; infatti, lʹesame istologico dei frammenti di
cute con tatuaggio prelevati dalla mummia ha
mostrato la presenza di tessuto cicatriziale e di
particelle carboniose.
E’ molto interessante rilevare che la posizione di
queste linee coincide esattamente con il decorso del
Meridiano Vescica dell’agopuntura cinese.
Le linee e la croce celtica sono glifi di riequilibrio
energetico individuati dal ricercatore austriaco Erich
Koerbler, ma che appaiono anche misteriosamente
31
incisi sulla pelle dell’Uomo del Similaun (Iceman): una
coincidenza che richiama le affascinanti teorie del
biologo inglese Rupert Sheldrake, quando parla dei
cosiddetti campi ricordo.
Possiamo quindi inserire in un’unica tabella i 5 segni
condivisi dell’Uomo del Similaun e di Koerbler.
Tabella dei segni di Iceman‐Koerbler
1. Linea singola
2. Linea binaria (2 linee)
3. Linea ternaria (3 linee)
4. Linea quaternaria (4 linee)
5. Croce celtica
pin
lip
Fi
dia
a
aN
ne
tie
ar
p
ap
ok
o
eb
to
es
Qu
32
Le quattro linee
IIII
4 linee
Un altro glifo importante è la sequenza di 4 linee, che
può essere utilizzata come segno verticale oppure
come segno orizzontale. Nel caso di infiammazione il
glifo viene tatuato in senso orizzontale sulla faccia
ventrale del polso (sinistro o destro).
Q
ue
st
o
33
p
book ap
e
La croce celtica
Questo
+
La croce celtica si riconosce poiché le due
linee che si intersecano esibiscono la
medesima lunghezza
La croce celtica, formata da due bracci di uguale
lunghezza, può essere utilizzata sui punti di
agopuntura e sulle aree di riflessologia.
E’ un segno che ricorre in percentuale più marginale
rispetto alle classiche linee verticali sui punti della
colonna vertebrale.
34
Trova maggiore applicazione sui punti extraspinali
come le aree addominale o toracica, gli arti e in
corrispondenza delle articolazioni.
Qu
est
oe
boo
ka
ppa
rtie
ne
aN
adi
aF
i
© florencetattooconvention.com
La croce celtica è l’altro segno presente sulla mummia
del Similaun, tatuaggio chiaramente riconoscibile in
corrispondenza dell’articolazione del ginocchio.
Anche le donne berbere si tatuano una croce sul
calcagno per essere protette da inseguitori
malintenzionati e un uccello stilizzato sulla tempia
che protegge dal male. Alcune zone particolarmente
delicate del corpo come occhi, naso e parti intime
vengono protette da piccole linee sottili, puntini e
croci.
35
Il glifo della croce celtica viene disegnato sul punto
spinale soltanto nel caso in cui la sua applicazione
venga confermata dall’esito del test cronoposturale.
I segni più ricorrenti sui punti cronoattivi della
colonna vertebrale sono le linee (da 1 a 4), seguiti a
grande distanza dalla croce celtica e dalla ipsilon.
Occasionalmente il test cronoposturale può orientare
Ques
la scelta dei segni curativi verso glifi come il seno
to eb
(sinusoide o Sinus), il sole e il Sinus Binarius.
ook a
ppart
iene a
Nadia
Filipp
in
36
Il segno Y
© sottoosservazione.wordpress.com
Y
Il segno Y viene utilizzato come segno di
rinforzo positivo. In natura ritroviamo questa
forma nella struttura tridimensionale delle
immunoglobuline.
Il segno Y viene utilizzato come segno di rinforzo
positivo. In natura troviamo questa forma nella
book struttura tridimensionale delle immunoglobuline,
oe
Quest
37
nella biforcazione degli alberi e dei corsi d’acqua,
nella ramificazione delle corna nei mammiferi.
e
sto
Que
Applicazione del segno Y sulla proiezione di C3
38
disegnato direttamente sulla frase a carattere positivo
per rinforzane la potenza del messaggio (segno di
rinforzo delle affermazioni positive).
in
Un esempio potrebbe essere il seguente:
pp
Fili
ia
ad
Sono profondamente convinto che questi pensieri negativi
aN
svaniranno in breve come neve al sole.
ne
rtie
pa
Ancora: ap
ok
bo
Anche se quella volta avrei potuto rispondere diversamente,
oe
est
credo di aver imparato la lezione.
Qu
Oppure:
Anche se all’esame ho fatto una brutta figura, sono certa
che in futuro sarò molto più sicura di me stessa.
Il segno di rinforzo ipsilon deve essere disegnato
direttamente sull’affermazione positiva, allo stesso
modo con cui il glifo del Sinus viene posizionato su
quella negativa (vedi esempi in appendice).
39
Vediamo nel seguente caso clinico come si effettua
operativamente la manovra di rinforzo positivo con il
segno Y posizionato sopra l’affermazione.
Si tratta di una giovane paziente che soffre di ansia
generalizzata dopo essersi separata dal marito, perchè
esasperata dai continui comportamenti aggressivi.
Ques
to eb
ook a
ppart
iene a
Nadia
Filipp
in
Nonostante le continue aggressioni del mio ex, ne uscirò
vincente e mi guadagnerò la serenità.
Un dettaglio importante nella corretta esecuzione di
questa manovra è l’utilizzo di carta bianca intonsa,
cioè libera da altre scritte o segni. Come mostra
l’esempio sopra riportato l’affermazione deve essere
scritta a mano e non con l’ausilio del computer.
40
Sinus simplex
La sinusoide, chiamata anche Seno o Sinus, è un segno
utilizzato secondo gli insegnamenti di Koerbler sui
punti energetici di agopuntura. Questo segno si
Ques
comporta come un interruttore, svolge in altre parole
una funzione di reversibilità di flusso e possiede una
to eb
equivalenza simbolica con il codice a 5 linee.
ook a
41
ia
energetiche, ma può anche invertire il flusso
dell’informazione (bioconvertitore di segnale).
blocco > sblocco
ma anche
sblocco > blocco
Per questo motivo è opportuno testare mediante le
prove chinesiologiche (o l’uso del biotensor) la durata di
applicazione del segno disegnato sul punto di
agopuntura o sui punti cronoattivi della colonna
vertebrale.
Se si utilizza il test cronoposturale, è buona norma
predisporre foglietti singoli recanti il numero
progressivo del tempo di applicazione ( 2, 4, 7 o più
giorni) e testarli nel seguente modo: il soggetto tiene
nel palmo della mano sinistra il foglietto con il glifo
della sinusoide insieme a quello con la durata
applicativa (esempio: sinus + 2 giorni).
L’operatore, impegnato nel test, verifica il grado di
oscillazione del soggetto a occhi chiusi, scartando
Qu
sto e
buona stabilità posturale.
bo
k o
ap
p
42
rtiea
ne
Sinus Binarius
Qu
Il Sinus Binarius è un segno composto da una es
to
sinusoide preceduta da una linea binaria. Anche per
oo
eb
questo particolare glifo è consigliabile la verifica del
pp
ka
tempo di applicazione per evitare spiacevoli effetti di
ar
tie
ne
reversibilità energetica, così come è stato scritto a
ad
aN
proposito della sinusoide semplice nei paragrafi
Fi
ia
lip
precedenti; corrisponde al codice composto da 7 linee.
pin
43
ue
Q
Il simbolo del Sole
Il sole stilizzato è un simbolo che compare in molte
culture arcaiche e corrisponde alla rigenerazione, al
calore e alla potenza della nostra stella.
Il suo uso sui punti cronoattivi della colonna vertebrale
è molto limitato, perché viene scelto raramente dai
soggetti sottoposti al test cronoposturale.
Anche se in percentuale molto bassa, il simbolo
curativo del sole stilizzato viene comunque impiegato
44
in cronoriflessologia nel trattamento locale dei punti
dolenti come viene evidenziato nella immagine qui
riprodotta; si tratta in questo caso di un trauma
emotivo avvenuto in 9° anno di vita.
Qu
es
to
eb
oo
ka
pp
art
ien
ea
Na
dia
Fil
ipp
in
Sul simbolo, disegnato direttamente sul punto spinale,
viene poi applicato un cerotto transdermico a base di
fiori di Bach per potenziarne gli effetti.
45
Segno di elettrosmog
© www.raum‐und‐zeit.de
Que
sto e
Questo singolare codice svolge un’azione di contrasto
appa
book
valido e di schermatura nei confronti delle sorgenti
adia
e aN
rtien
pin
Filip elettromagnetiche, alle quali siamo esposti.
Il simbolo può essere anche riprodotto sul retro del
cellulare per mitigarne gli effetti potenzialmente
tossici sull’organismo.
Il suo uso è inoltre consigliato su tutti i dispositivi
presenti negli uffici come computer, stampanti e
fotocopiatrici per abbattere l’effetto nocivo delle
emissioni.
46
Out of Me
pin
ia Filip
d
aNa
tiene
p par
o o ka
eb
u e sto
Q
Amore è la virtù del Cuore,
Sincerità la virtù della Mente,
Decisione la virtù della Volontà,
Coraggio la virtù dello Spirito.
Frank Lloyd Wright
Le intense parole del famoso architetto americano
introducono la tematica di questo capitolo, dedicato a
quelle strategie che facilitano il rilascio emozionale.
47
pa
ap
ook
o eb
La mente, o piuttosto la pianificazione logica e stdi
Qu
un’azione, costituisce un raffinato e complesso
strumento evolutivo a disposizione dell’umano.
Come ho già ribadito più volte nel mio blog, la mente
è congegnata per generare scenari di pericolo in grado
di preservare l’azione dall’insuccesso.
Questo dispositivo biologico permette all’individuo di
accrescere sensibilmente le possibilità di raggiungere
l’obiettivo prefissato, riducendo i rischi per la sua
incolumità.
Tutto questo ha un senso solo se la pianificazione
razionale viene accompagnata dall’azione stessa e
dalla sua ripetizione nel tempo secondo una precisa
sequenza:
intenzione > azione > ripetizione
L’intenzione corrisponde alla formulazione mentale
del programma con la generazione di schemi virtuali
adattativi, in grado di incrementare la positività del
risultato da ottenere con l’azione.
L’azione corrisponde al passaggio successivo, quando
operiamo la scelta di intervenire nel Reale, cercando
di realizzare compiutamente quanto immaginato
attraverso la pianificazione.
48
L’ultimo passo è caratterizzato dalla ripetizione
intenzionale dell’azione nel tempo per consolidarne
gli effetti.
I problemi iniziano nel momento in cui viene
n
erroneamente interrotta questa virtuosa sequenza; ciò F i lippi
a N adia
accade quando la mente agenera r t iene scenari negativi
p p
funzionali alla sopravvivenza,
b o ok a senza però procedere
s t o e
e
all’azione. Qu
Un esempio classico è l’esposizione a un evento
avverso (lutto, separazione affettiva, perdita del posto di
lavoro, etc.), che condiziona spesso un comportamento
anomalo della mente: un dissipante e negativo flusso
di pensieri ripetitivi, che rinforza pericolosamente il
senso di paralisi dinanzi a quanto è accaduto.
Senso di smarrimento, incertezza e incapacità di
reagire in modo costruttivo inquinano le risorse vitali
della mente e del corpo. La bussola che ci orientava
con sicurezza fino a poco tempo prima, ora sembra
girare all’impazzata.
Ci si trova improvvisamente imprigionati nei tentacoli
invisibili e velenosi di questi pensieri intrusivi,
perdendo di vista l’unica via di salvezza: l’azione.
Senza il passaggio all’azione diventa molto più
doloroso e complicato uscire dalla cristallizzazione
della memoria traumatica dell’evento, operata non
49
più dall’evento stesso, ma dalla testarda resistenza
della mente a ogni possibile e salvifico cambiamento.
Sputare il rospo è la manovra primaria nel programma
che ho denominato Out‐of‐Me.
E’ opinione diffusa e condivisa che per sputare un
rospo sia necessario comunicare al diretto interessato
il motivo del nostro malessere. Se abbiamo subìto un
torto e il ricordo di questa esperienza brucia dentro di
noi, dobbiamo liberarci da questo disagio il più presto
possibile. Non sempre, però, è possibile fare outing; le
regole sociali imposte, le nostre credenze familiari
(non dire niente, evita il conflitto, etc.), il modello
comportamentale a cui siamo fedeli, bloccano l’azione
di sputare il rospo. Cosa fare? Fare finta di niente,
sperando che il disagio possa dileguarsi d’incanto, è
pin
ilip
un meccanismo fallimentare e tossico per l’equilibrio aF
emozionale.
adi
Ma se non posso gridare al diretto interessato tutto il
aN
ne
devo comportare?
ppa
strategie utili a interrompere il fenomeno di paralisi.
Qu
e
Qu
Come operare attivamente questa trasformazione?
Una manovra molto efficace è quella di scrivere su un
foglio il contenuto emozionale negativo (come viene
proposto in appendice).
L’azione dello scrivere consente di eseguire un salto
quantico nel processo di traformazione.
Scrivere permette di isolare e condensare in ambito
extracorporeo (fuori da me) il magma informe e
doloroso delle memorie.
Ora ho la possibilità di vedere le mie emozioni, posso
acquisire una distanza visiva da questo contenuto
disturbante; la manovra è completa solo se rispetta la
sequenza di intenzione, azione e ripetizione.
In altre parole il primo passaggio è quello di
immaginare il contenuto di quanto scriverò sul foglio
(intenzione). Il secondo passo è quello di scrivere sul
foglio il contenuto emozionale disturbante, facendo
attenzione nella chiarezza dei dettagli, come se
51
eb
o
est
dovessi spiegare a un estraneo il motivo del mio
Qu
malessere (azione).
Per potenziare il processo di trasformazione, si
disegna il simbolo della sinusoide sull’affermazione
negativa.
Il terzo e ultimo passaggio è quello relativo alla lettura
quotidiana della frase fino al momento in cui si
diluisce ogni moto emozionale (ripetizione).
La corretta esecuzione della magica sequenza (intenzione
> azione > ripetizione) può essere applicata non soltanto
nel caso di affermazioni negative, ma anche quando si
desideri realizzare un programma o un progetto che
ci sta a cuore (applicando il segno Y).
52
Il Simillimum Emozionale
n
pi
Ero intelligente e volevo cambiare il mondo.
lip
Fi
Ora sono saggio e sto cambiando me stesso.
ia
ad
Dalai Lama
aN
e
en
ti
ar
Samuel Hahnemann, padre della teoria omeopatica.
53
Ispirandosi al suo modello di similarità (similia
similibus curantur), ha trasferito l’azione terapeutica
dal rimedio omeopatico (vegetale, animale e minerale) a
quella dell’informazione, utilizzando l’acqua come
vettore primario.
In altre parole si tratta di una manovra terapeutica,
che Koerbler ha chiamato Wasseruebertragung e che
prende spunto dal messaggio dell’affermazione
negativa.
Ques
to eb
ook a
piano terapeutico?
tiene
contenuta in un bicchiere. Il soggetto tiene nella mano
sinistra il foglietto con l’affermazione negativa e nella
ia Fil
destra sorregge un bicchiere colmo d’acqua.
ippin
54
Concentrandosi mentalmente per un periodo di
tempo da 1 a un massimo di 3 minuti, visualizza il
passaggio dell’informazione dal foglietto all’acqua.
Terminata la visualizzazione, beve tutto il contenuto
del bicchiere, ripetendo l’operazione ogni giorno per
una durata complessiva stabilita mediante il test
chinesiologico o la risposta radioestesica (uso del
biotensor). Il procedimento, anche se potenzialmente
efficace, risente dei limiti dati dalla sua applicazione
quotidiana. Chi si prende il tempo di eseguire ogni
giorno questa manovra? Consapevole di questo
limite, ho elaborato una nuova variante, ispirata non
aNadia Filippin
più diverse sorgenti (parole, suoni, musica, etc.).
Partendo dall’ipotesi che l’acqua risponde a ogni
genere di informazione memorizzandone gli effetti,
ha dimostrato questi cambiamenti, fotografando
migliaia di cristalli di ghiaccio nel suo laboratorio.
Nella prima fase della sperimentazione l’acqua
contenuta in un flacone di vetro viene esposta a una
55
particolare informazione (per esempio alla coppia di
parole Love + Gratitude); in un secondo momento
l’acqua viene fatta congelare e successivamente si
fotografa il cristallo di ghiaccio (cristallizzazione del
messaggio) per osservarne i cambiamenti di forma.
Le fotografie realizzate dimostrano elevati gradi di
simmetria quando l’acqua viene esposta a sorgenti
armoniche (parole e affermazioni positive); presenta
invece drammatiche alterazioni morfologiche e
collasso della struttura cristallina se la sorgente è
disarmonica (affermazioni come “io ti uccido” o musica
del genere heavy metal).
Insomma l’acqua dimostra di esibire un’elevata
quanto inaspettata sensibilità alle informazioni
provenienti dal mondo esterno; attraverso le
modificazioni di forma e brillantezza il cristallo
d’acqua congelata ricorda il contatto con la sorgente.
Sulla base di queste incredibili sperimentazioni ho
personalizzato la manovra di Koerbler, sostituendo il
passaggio della visualizzazione con il diretto contatto
fra affermazione negativa e acqua (variante sec. Di
a e
ien
Spazio).
rt a
pp
passaggi: scrivere su un foglietto di carta (grandezza di
oo b e
56
flaconcino contagocce contenente acqua (meglio se
acqua minimamente mineralizzata).
Scuotere con intensità il flaconcino prima di riporlo
nel congelatore; estrarre il flaconcino con l’acqua
ghiacciata e attendere lo scongelamento.
Infine assumere quotidianamente il contenuto nella
quantità di 5 gocce per 3 volte prima dei pasti per un
periodo di 3 settimane.
a
aN
ne
r tie
a
app
o k
o
eb
sto
57
Que
Ques
toeboo
Vivere più leggeri
k app
a
rtien
e aN
adia
Filipp
in
58
Alla luce di quanto è stato scritto sull’importanza
della cosiddetta sequenza magica (intenzione, azione,
ripetizione), possiamo comprendere con maggiore
acutezza il significato profondo e veritiero delle
ne aNadia Filippin
possesso (quello che si ha) e dalle primitive
rivendicazioni dell’Ego rettiliano (io, io, io), si genera
la possibilità di compiere un salto quantico nel nostro
processo evolutivo.
Il cambio di paradigma prende avvio dal momento in
cui si esprime con chiarezza un consapevole ordine
emotivo nella nostra vita. Uscire da noi stessi ci
consente non soltanto di prendere le distanze dalle
ferite dell’Ego mediante l’uso di vantaggiose strategie,
ma ci spinge verso il mondo e verso l’esperienza con
maggiore leggerezza. L’esposizione a un evento
avverso (lutto, tradimento, separazione affettiva, conflitti
lavorativi, menopausa, etc.) genera ferite profonde anche
se invisibili, che perdurano molto a lungo.
59
Abbiamo disimparato a comportarci come la gazzella
sfuggita all’attacco potenzialmente mortale della
leonessa. Passato il pericolo, la mite gazzella cosa fa?
Scrolla il corpo come per liberarsi dagli effetti nocivi
dell’esperienza stressante appena conclusa; in questo
modo riesce a resettare le informazioni disturbanti
dell’evento per affrontare con slancio un nuovo
giorno. Nell’umano questo meccanismo difensivo è
inceppato o inibito perché a differenza degli altri
mammiferi possiede un dispositivo evolutivo unico:
la coscienza.
Ma questo meraviglioso, unico e inimitabile gioiello
biologico può produrre imprevisti effetti collaterali.
L’esposizione all’evento avverso genera una ripetitiva
serie di scenari virtuali negativi e di pensieri intrusivi
(mind‐loop) in grado di rinforzare il peso emotivo di
quanto è accaduto. Non possiamo più dimenticare
l’evento, perché la memoria dello stesso viene
continuamente consolidata dall’azione rimuginativa
della mente: senza saperlo si cade rovinosamente
nella trappola e si stenta a trovare la via d’uscita.
Per quanto paradossale e svantaggioso, il ricordo Questo ebook
ossessivo del trauma viene trattenuto con tenacia per
un arco di tempo molto lungo. La mente è aggrappata
a quel ricordo, perché il suo vincolo costituisce una
sicurezza, anche se negativa e distruttiva.
60
eb
to s
ueQ
Cosa mi potrebbe accadere se per caso riuscissi a
dimenticare quell’evento? Con quale altro ricordo
potrei sostituirlo? Forse è preferibile non correre il
rischio di un salto nell’ignoto, ma confrontarsi ogni
momento con i nodi irrisolti della memoria.
Questo remissivo atteggiamento costituisce una forma
di identificazione nel dolore e ripropone il tema
dell’alibi, così caro alla mente: la mia condizione è
giustificata da quanto è accaduto, io sono totalmente
identificato con gli effetti di quell’esperienza.
Il labirinto del dolore si comporta come una selva di
piante infestanti, programmata per proliferare in
modo tumultuoso.
L’unica forma di contrasto è quella legata all’azione
(simbolica, terapeutica, etc.), che può segnare il vero e
decisivo punto di svolta, il transito benefico verso la
trasformazione. Insisto molto con i miei pazienti
sull’uso preventivo di quelli che ho chiamato sms
emozionali, le affermazioni negative accompagnate dal
segno della sinusoide, perché dimostrano un elevato
potenziale terapeutico. In molti casi ho notato una
riluttanza nell’eseguire questa manovra e per un certo
periodo non riuscivo a comprenderne il significato.
61
Qu
Se l’anima è leggera e lo spirito è buono,
chiunque si sente soddisfatto
con acqua e insalata.
Cìntia Moschovich
63
Sms Emozionali dei Pazienti
Tutto quello che possiedi deve stare in una valigia,
allora la tua mente sarà libera.
Charles Bukovski
Questa parte dell’appendice è dedicata agli esempi di
scritti dei pazienti, tratti dalla pratica clinica. Ho
inserito un certo numero di casi non soltanto per
mostrare dal vivo cosa significhi redigere il cosiddetto
Sms Emozionale, ma soprattutto per insistere sulla
fondamentale azione terapeutica dei medesimi.
Il primo consiglio agli operatori è quello di aiutare
l’utente a compilare lo scritto durante la sessione e
non di consigliarne la redazione in sede domiciliare.
Questa piccola strategia consente di rompere il ghiaccio,
affrontando insieme le difficoltà di esprimere il
contenuto emozionale disturbante.
Q
Accade di frequente infatti che il Paziente si dimostri
ue
s to
disorientato, impreciso e apparentemente incapace di
eb
o
verbalizzare il motivo del disagio. Non siamo abituati
ka o
p
perché gli schemi e le credenze sociali impongono una
e
Na a
d ia
64
Fi
li p pin
falsa reticenza: il non‐detto diventa spesso e volentieri
una presenza muta con cui conviviamo, ignorandone
gli effetti devastanti sul nostro ordine emozionale e
sullo stato di benessere fisico. Le regole familiari e
sociali con cui siamo stati educati impongono una
severa censura sulle dinamiche del sentire, come se si
trattasse di una pericolosa e umiliante forma di
fragilità dell’individuo. Sputare il rospo è il primo e
fondamentale precetto di quella che chiamo igiene
emozionale.
Ma sputare il rospo non significa comunicare per forza
il mio disagio alla persona interessata; un’alternativa
vincente e risolutiva è quella offerta dalla possibilità
di estrinsecare il malessere attraverso la formula dello
scritto (Sms Emozionale). Comunicare con decisione
all’esterno del sistema corpo‐mente, è la chiave per
aspirare al benessere psicofisico.
Vale nel caso di conflitti emozionali, così come per
progetti e programmi desiderati.
Non possiamo trascorrere l’intera esistenza sognando
un sogno, che la mente giudica irrealizzabile:
dobbiamo riprodurre nel Reale i tasselli di questo
mosaico, perché possa progressivamente prendere
ook ap
forma e consolidarsi. Il Sogno rimane tale perché
Questo eb
siamo i primi a tenerlo incarcerato dentro di noi,
impedendogli di spiccare il volo.
65
Tornando all’importanza terapeutica dei cosiddetti
Sms emozionali, mi preme sottolineare alcuni dettagli
per la corretta redazione dei medesimi.
Il messaggio espresso sullo scritto deve essere il più
chiaro possibile e non generico, come potrebbero
essere la frasi del tipo sono triste, sono preoccupata, sono
angosciata. Debbo confrontarmi con il vero nodo del
conflitto per lanciare un messaggio coerente:
sono triste, perché Mario mi ha lasciata senza preavviso per
mettersi con Antonella.
Bisogna far precedere lo scritto con la data precisa in
cui viene redatto (datazione del messaggio), in modo da
localizzare nella dimensione del Tempo il contenuto
emozionale disturbante.
n i
pp
Scrivere a mano evitando l’uso del computer, mette in
li
Fi
a i
luce non soltanto la nostra personalità, ma esibisce
ad
aN
un’informazione vibrazionale unica, perché legata al
ne e
rti
contenuto dell’affermazione negativa. Inoltre il foglio
a p
ap
sul quale scriviamo il messaggio, deve essere bianco e
k o
bo
intonso (privo di intestazioni).
e
o
st
ue
Q
In ultimo, seguendo le indicazioni dello studioso
Erich Koerbler, sigliamo l’affermazione con il segno
grafico della sinusoide, che accellera il processo di
conversione del segnale (da negativo a positivo). Buon
Out‐of‐Me a tutti!
66
67
Questo
ebook
apparti
ene aN
adia Fi
lippin
68
Quest
Q
ue
tos
eb
oo
k
pp a
r a
tie
e n
aN
ad
a i
Fi
pp li
n i
Provo malessere verso mio marito perché beve e mi tratta
male e perché è come se io non esistessi.
69
in
Filipp
Nadia
iene a
Mi è crollato il mondo addosso quando ho scoperto che mia
ppart
sorella aveva rubato i soldi ai genitori
ook a
to eb
Ques
70
Que
sto
ebo
ok a
ppa
Sono depresso da quando ho chiuso la gelateria in Germania
rtien
e aN
adia
Filip
pin
71
Q
ue
st
o
eb
oo
k
inadeguata nei confronti di mio marito
e
aN
ad
ia
Fi
lip
pi
n
72
n e
rti a p
ap
k o
bo e
o
st
ue
Q
Sono molto preoccupata perché se non mi operano subito
possono partire delle cellule e forse avere qualche altro
tumore da qualche altra parte del corpo.
73
pin
ili p
F
dia
a
aN
i ene
t
par
ap
ook
eb
esto
Qu
Sono stufo di stare male, di piangermi addosso, di essere
sempre indeciso.
74
Ho l’impressione che mi si fermi il cuore, quando penso
all’inutilità di questo divorzio.
75 Questo
ebook
apparti
ene aN
Sono molto angosciato per le palpitazioni, perché mi
ricordano quel terribile periodo del giugno 1995, quando ho
sofferto di aritmia. sto
Que
ebo
ppa
ok a
rtien
e aN 76
adia
Filip
pi
e aN
rt ien
a
app
k
oo
eb
e sto
Qu
il mio ex mi sta rendendo la vita impossibile con accuse
infondate su di me e sui figli. Non lo sopporto più, mi deve
lasciare in pace
77
o
eb
to
es
Qu
Mi pesa molto che per motivi economici, ho dovuto
accettare questo nuovo lavoro molto faticoso, dove devo fare
le pulizie.
78
Questo ebo
ho lasciato il lavoro nel 2008 perché sia a livello lavorativo,
che a livello ambientale non mi sono rivisto in quello che
faccio…
79
ueQ
to s
eb
Quando ho subito l’abuso mi sono sentita completamente
paralizzata dal comportamento inaspettato di N., che mi ha
intimato di non dire niente a nessuno
80
Questo ebook appartiene aNadia Filippin
Sono molto arrabbiata con mia madre perché non si è presa
cura di me quella volta che ho subito violenza ha taciuto con
tutti anche con me
81
Questo ebo
ok appartie
ne aNadia
Filippin
Mi sento un gran peso sulle spalle, perché non riesco a
trovare una soluzione alternativa all’accudimento di mia
madre
82
Pur avendo l’impressione di dare tutta me stessa, va tutto
Q
male e non ricevo niente in cambio
st
ue
o
oo
eb
k
ap 83
pa
rti
en
vincenzo di spazio, MD
dispazioebook
84
Qu
est
oe
boo
ka
ppa
rtie
ne
aN
Tabella di conversione cronospinale dal 1° al 90° anno
adi
aF
di vita ilipp
in
(Di Spazio, 1996)
C1 1° 60° 61°
C2 2°‐3° 58°‐ 62°‐
59° 63°
C3 4°‐5° 56°‐ 64°‐
57° 65°
C4 6°‐7° 54°‐ 66°‐
55° 67°
C5 8°‐9° 52°‐ 68°‐
53° 69°
C6 10°‐ 50°‐ 70°‐
11° 51° 71°
C7 12°‐ 48°‐ 72°‐
13° 49° 73°
D1 14° 47° 74°
D2 15° 46° 75°
D3 16° 45° 76°
D4 17° 44° 77°
D5 18° 43° 78°
D6 19° 42° 79°
D7 20° 41° 80°
D8 21° 40° 81°
D9 22° 39° 82°
D10 23° 38° 83°
D11 24° 37° 84°
D12 25° 36° 85°
L1 26° 35° 86°
L2 27° 34° 87°
L3 28° 33° 88°
L4 29° 32° 89°
L5 30° 31° 90°
85
Qu
Set dei Segni di Koerbler
es
to
eb
oo
k
ap
pa
rtie
Il set dei Segni di Koerbler, riprodotto personalmente
ne
dall’autore, viene offerto in dotazione agli operatori.
aN
ad
Le carte possono essere stampate anche su carta
ia
Fil
fotografica per un miglior rendimento visivo e per
ipp
incrementarne la durata d’uso.
in
Come utilizzare con successo il set dei segni?
Di norma il radioestesista sceglie il simbolo più
adatto, testandolo con le oscillazioni del biotensor,
mentre il chinesiologo ne verifica l’idoneità curativa
attraverso le risposte di adattamento del muscolo
deltoide.
Un’altra modalità di utilizzo dei Segni è quella offerta
dal test cronoposturale (Di Spazio‐Martani, 2010).
Il soggetto si posiziona in stazione eretta, a occhi
chiusi e con i piedi ravvicinati, mentre l’operatore
pone la mano sinistra a 20 centimetri dal suo torace;
con il dito medio della mano destra viene sfiorato il
punto spinale relativo all’età dell’evento traumatico
(per esempio l’apofisi spinosa della 3° vertebra dorsale per
un lutto avvenuto in 16° anno di vita) e si osservano le
oscillazioni posturali del soggetto.
86
ia
ad
aN
ne
tie
r
pa
Si raccomanda di porre una particolare attenzione
ap
k
nell’esecuzione di questo test, poiché in alcuni casi il
oo
eb
soggetto può perdere l’equilibrio, rischiando di cadere
o
st
ue
e di coinvolgere l’operatore.
Q
Il soggetto impugna nella mano sinistra la carta con il
simbolo, valutando la sua risposta oscillatoria. Il test è
finalmente positivo nel momento in cui la carta
selezionata genera una buona stabilità posturale del
soggetto. Si ripete nuovamente il test dopo aver
disegnato il simbolo selezionato sul punto spinale.
E’ anche possibile stabilire la durata complessiva del
trattamento (quanto tempo il segno deve essere riprodotto
sulla cute) con l’aiuto delle carte dei giorni.
87
e
Qu
88
Qu
es
to
eb
oo
ka
pp
ar
tie
ne
aN
ad
ia
Fi
lip
pin
89
Note sull’autore
Vincenzo Di Spazio (1962), medico olistico, è un autorevole esponente della
psicologia energetica italiana. Durante gli studi universitari di medicina,
incontra nel 1985 colui che sarà la sua prima guida nel mondo della medicina
naturale, l’iridologo e omeopata Siegfried Rizzi (1915‐1987).
Dal 1990 al 1991 è stato Dirigente del Servizio Sanitario presso la Compagnia
Alpini Paracadutisti “Monte Cervino” di Bolzano.
Ha insegnato in qualità di professore incaricato alla Scuola Quadriennale
Post‐Laurea di Biotipologia e Metodologia Omeopatica presso l’Università di
Urbino dal 1994 al 2002, dove è stato anche Membro di Commissione
d’Esame e di Discussione Tesi.
Dal 1992 al 2002 ha svolto attività di Direttore Scientifico del Centro Dorimo
di Padova ed è stato Docente in Cronoriflessologia, Iridologia, Oligoterapia,
Fitogemmoterapia e Floriterapia.
Nel 2008 ha insegnato come docente ospite al Corso di Neuroscienze e Teorie
della Mente presso la Scuola Superiore dell’Università di Catania (coordinato
dal prof. Alberto Giovanni Biuso).
Nel biennio 2008‐09 ha tenuto 2 seminari di medicina complementare presso
la Divisione Malattie Infettive dell’Ospedale Centrale di Bolzano e un corso
monotematico per l’Associazione Italiana Odontoiatri (A.I.O.).
Nel 1996 ha identificato l’orologio spinale dei traumi (spinal clock), una griglia
temporale proiettata sui 24 punti della colonna vertebrale, scoperta che ha
ispirato da quel momento in avanti tutta la sua attività di ricerca.
Sulla base di queste nuove evidenze sperimentali ha introdotto una nuova
metodica di intervento, denominata cronoriflessologia (AgeGate Emotional
Questo
Release).
Nel decennale della scoperta (1996‐2006) pubblica Le polmoniti di marzo. Il gene
ebook
90
ene
(epigenomica emozionale). Le verifiche cliniche hanno consentito di estendere il
modello temporale, applicato ai punti della colonna vertebrale, anche alla
mappa riflessologica del piede (cronoriflessologia plantare, 2011).
Ispirandosi alle indagini del neuroscienziato Giuseppe Calligaris (1876‐1944),
ha introdotto in riflessologia la fotostimolazione a Led bianco (White Led
Photostimulation, WLP).
Autore di diversi testi e articoli su queste scoperte, svolge la sua attività
clinica a Bolzano. Ha fondato la scuola di Cronoriflessologia e conduce
seminari di rilascio emozionale in acqua termale (Aquanesting) a Montegrotto
Terme (Pd).
Contatti con l’autore:
n i
pp li
Fi
a i
ad
aN
ne e
rti a p
ap
k o
bo e
o
st
ue
Q
vincenzodispazio@gmail.com
www.cronoriflessologia.blogspot.com
91
Attività didattica
in p
ilip F
diaa
ea
N
n
art
ie
p p
L’attività didattica si svolge regolarmente due volte all’anno (edizioni
ka
oo
primaverile e autunnale) presso l’Hotel Garden Terme**** di Montegrotto b
oe t
Terme (PD), sede istituzionale dei Corsi Residenziali di Cronoriflessologia. ue
s
Q
Il programma del corso prevede la trattazione dei principi teorici della
metodica e l’applicazione di essa sui punti spinali e quelli riflessi del piede
(cronoriflessologia spinale e plantare).
92
Attività clinica
Le sessioni individuali di cronoriflessologia integrata (intervento sui punti della
colonna, test cronoposturale, floriterapia locale e sistemica, omeopatia, riflessologia
dei meridiani di agopuntura, etc.) si svolgono presso la sede di Bolzano.
n
i l i ppi
Le sessioni collettive si svolgono due volte all’anno (marzo e novembre) presso
d i aF
l’Hotel Garden Terme di Montegrotto Terme (Pd) e sono identificate sotto la
a
denominazione Aquanesting®, workshop di e rilascio aN emozionale in acqua
t i e n
termale; si tratta di sessioni guidate in
p p arpiscina e sono adatte anche ai non
nuotatori.
o o ka
t o eb
es
Qu
Le sequenze motorie, facili da eseguire, si ispirano alla cronoriflessologia, alle
tecniche di EFT (Emotional Freedom Technique) e ai principi dell’agopuntura.
La sequenza degli esercizi viene preceduta dalla focalizzazione individuale
su eventi passati dolorosi o su condizioni di conflitto emozionale.
La finalità delle sessioni acquatiche collettive è legata al rilascio emotivo delle
memorie disturbanti.
93
Altre pubblicazioni dell’autore
Collana dispazioebook
Le pubblicazioni digitali di Vincenzo Di Spazio sono disponibili presso:
ultimabooks.simplicissimus.it
Quest
o ebo
Titolo: I 24 Chakra del Tempo
Pubblicazione: marzo 2011
Editore: sbf narcissus
La cronoriflessologia è uno strumento relativamente nuovo (1996), un
originale e potente sistema di autoadattamento, basato sulla fortuita scoperta
di una sequenza di Chakra, ignota alla tradizione classica. Questi vortici
energetici, localizzati in corrispondenza delle creste ossee della colonna
94
vertebrale, si distinguono da quelli codificati negli antichi testi indiani per la
Ques
loro singolare azione: si comportano infatti come porte biologiche del Tempo
in grado di facilitare lʹaccesso alle regioni oscure del Passato, dove sono
to eb
cristallizzati gli eventi dolorosi. Il contatto intenzionale con queste memorie
stressanti mediante la stimolazione riflessologica ne facilita il rilascio
ook a
emozionale. Liberando le emozioni trattenute dalla matrice dellʹevento, il
corpo‐mente vive lʹesperienza di un benefico mutamento, di un progressivo
alleggerimento dal peso delle memorie dolorose e comincia un nuovo
viaggio.
Integro questa breve presentazione con l’estratto integrale della prefazione
all’ebook, curata dal professor Alberto Giovanni Biuso, filosofo della Mente
all’Università di Catania:
Vincenzo Di Spazio (1962)
I 24 CHAKRA DEL TEMPO
Come sciogliere i nodi del passato
Ciò che il corpomente memorizza istante dopo istante, incontro dopo
incontro, pensiero dopo pensiero, non sono degli eventi ma dei significati, è il
senso che noi attribuiamo agli eventi. Schopenhauer ha ragione: «il mondo in
cui un uomo vive dipende anzitutto dal suo modo di concepirlo [...] Quando
ad esempio degli uomini invidiano altri per gli avvenimenti interessanti in
cui si è imbattuta la loro vita, dovrebbero piuttosto invidiarli per la dote
interpretativa che ha riempito siffatte vicende del significato, quale si rivela
attraverso la loro descrizione» (Parerga e Paralipomena, vol. I, Adelphi, Milano
1981, p. 426). È altrettanto vero che questa capacità di interpretare gli eventi
che ci accadono secondo una Stimmung serena oppure angosciosa dipende da
una molteplicità di fattori.
La cronoriflessologia di Vincenzo Di Spazio ha individuato alcuni tra i più
radicali e profondi di tali elementi, quelli che affondano nella memoria
corporea non soltanto dellʹindividuo ma anche dei suoi genitori, familiari,
antenati e ‐alla fine‐ dellʹintera specie e, filogeneticamente, oltre essa:
L’orizzonte temporale del nostro patrimonio genetico si estende così
indietro nel tempo evolutivo, da lasciare senza fiato; significa in altro
95
modo che dentro di noi si agita ancora l’ombra della scimmietta Pau,
il modo con cui afferrava frutti e bacche, ma forse anche la rabbia
delle lotte con i suoi simili per garantirsi la supremazia nel gruppo e
per potersi riprodurre, nonché le quotidiane paure di finire nelle
fauci di sanguinari predatori. Tutto questo si è stratificato dentro di
noi per tredici milioni di anni grazie al lavoro preciso dei geni, che
hanno passato il testimone in una staffetta che si perde nella notte dei
tempi. (p. 16)
Si tratta di un affresco biologico e psicosomatico che consente di andare alla
radice del nostro stare al mondo, del nostro essere tempo in atto. Mediante
questa ipotesi ‐e le pratiche terapeutiche che ne conseguono‐ facciamo pace
con i traumi nostri e di quanti ci hanno preceduto, coloro che sapienze
millenarie e rigorose hanno definito Manes, «le loro sofferenze rivivono in noi
come se gli eventi accaduti anche in un lontano passato trovassero modo di
ripetersi». Il legame del bios di ciascuno, del Leib che siamo, con i corpi e con
le vite di coloro dai quali siamo nati è assai più radicale della storia e delle
sue memorie documentarie, consapevoli, selettive. È, infatti, il legame del
biologico con se stesso.
Una continuità e una dipendenza che si strutturano come patomimesi e cioè
«l’imitazione della sofferenza di chi abbiamo amato e non c’è più», la
condivisione coi quali rimane inalterata «attraverso il tempo delle
generazioni». La struttura al cui interno il legame vive è lʹintera corporeità, e
in particolare i 24 punti spinali bilaterali, «24 aggregati recettoriali, ubicati
lungo la colonna vertebrale e in corrispondenza dei processi spinosi, che si
comportano come importanti porte di accesso temporale: ogni punto spinale,
o meglio ogni singolo sincronizzatore spinale, contiene gli engrammi di
eventi traumatici, avvenuti a una determinata età».
Il modo di questa continuità non è semplicemente circolare ma assume la
forma di una spirale, la forma forse più universale che si dia nellʹuniverso,
dalle galassie ai “ritorni” di Vico, dalla tridimensionalità della materia alla
precessione degli equinozi.
Qu
es
Il risultato diagnostico ‐e insieme teoretico‐ di tali indagini è che il nome
to
dolore dellʹaver vissuto, dellʹessere stati, dellʹessere morti. «Il ricordo del
oo
ka
dolore è il dolore del ricordo», a cominciare dai ricordi che si accumulano sin
pp
ar
tie
96
ne
aN
dalla nascita e che esistono già come memoria genetica dei corpi dai quali
siamo scaturiti. Il ricordo delle ferite ci accompagna sempre, anche quando la
coscienza desta sembra averle dimenticate.
È di questo ricordo che sono fatti i trampoli, i quali ‐splendida immagine
conclusiva della Recherche‐ crescono col tempo sotto di noi, «comme si les
hommes étaient juchés sur de vivantes échasses grandissant sans cesse,
parfois plus hautes que des clochers, finissant par leur rendre la marche
difficile et périlleuse, et d’où tout d’un coup ils tombent» (M. Proust, À la
recherche du temps perdu, Édition publiée sous la direction de J.‐Y. Tadié,
Gallimard, Paris 1999, p. 2405). Questi trampoli sono i nostri ricordi, sono il
dolore che cresce laddove «ciò che ci ha ferito nel passato, sanguina ancora
oggi nel presente». E lo fa nella duplice forma della «stratificazione delle
passate generazioni in ogni cellula del corpo» e del «tempo‐memoria [che] si
specchia nell’identità corporea di ognuno di noi e tesse le invisibili trame del
destino emozionale. La sfida terapeutica risiede perciò nel riconoscimento
incondizionato di questa interdipendenza fra disagio psicocorporeo e
sorgente temporale del ricordo doloroso. Diventa indispensabile allora la
possibilità di confrontarci con la natura intima del Tempo, che scorre e
r t i e n e aNadia
attraversa le nostre esistenze».
t o e b o ok appa
Ques
Una medicina statica, incapace di pensare il Tempo, si rivela pertanto
incapace di guarire. È dunque non soltanto ai pazienti che la proposta di Di
Spazio si rivolge ‐con le concrete modalità terapeutiche che questo libro
illustra in dettaglio‐ ma alla stessa scienza medica e a ciascuno di noi che vive
e ricorda, ricordando soffre, ma comprendendo la radice temporale e
mnestica del dolore se ne può finalmente liberare.
Alberto Giovanni Biuso
97
Questo ebook appartiene aNadia
Filippin
Titolo: Gli Gnomi dei Fiori Guaritori
Pubblicazione: marzo 2011
Editore: sbf narcissus
Gli Gnomi dei Fiori Guaritori, piccole creature dai poteri speciali, traggono
origine da quella medicina delle emozioni, la Floriterapia, sviluppata dal
gallese Edward Bach negli anni Trenta del secolo scorso. I cosiddetti Fiori di
Bach sono estratti floreali, utilizzati in medicina naturale, per il riequilibrio di
emozioni e sentimenti disturbanti. Gli Gnomi protagonisti di queste quattro
fiabe (Mimulus, Larch, Pine e Holly) hanno il compito di venire incontro alle
richieste di aiuto dei bambini. La loro azione positiva si esplica mediante la
preparazione della pozione magica e con il superamento di una prova,
indispensabile per la guarigione emotiva del bambino.
98
ippin
ia Fil
aNad
tiene
ppar
ook a
Titolo: La mappa dei traumi emotivi sul piede
to eb
Pubblicazione: maggio 2011
Ques
Editore: sbf narcissus
NOVITA’ IN RIFLESSOLOGIA DEL PIEDE: è possibile intervenire sull’età in
cui abbiamo registrato un evento doloroso? E’ possibile ‐ mediante la
stimolazione riflessologica ‐ mitigarne gli effetti sulla sfera emozionale e su
quella somatica? L’ebook La mappa dei traumi emotivi sul piede risponde a
questi interrogativi, ripercorrendo le tappe di un’importante scoperta,
effettuata nel lontano 1996 dal medico italiano Vincenzo Di Spazio: dalla
decodifica dei punti spinali, intesi come incredibili porte dimensionali del
Tempo a quella dei punti riflessi sulla pianta del piede. La cronoriflessologia
plantare è una innovativa metodica di intervento, che rientra nel panorama
delle terapie neuro‐emozionali e si basa sulla stimolazione dei punti riflessi
della colonna vertebrale sul piede. Se Robert St. John, scopritore della tecnica
metamorfica, ha individuato la mappa del Tempo prenatale, Di Spazio ha
99
codificato sul piede la rete di punti in relazione ai traumi avvenuti dopo la
nascita. Il contatto intenzionale con questi ricordi dolorosi, mediante la
stimolazione riflessologica, ne facilita il rilascio emozionale.
Liberando le energie trattenute dalla matrice dellʹevento, il corpo‐mente vive
lʹesperienza di un benefico mutamento, di un progressivo alleggerimento dal
peso delle memorie dolorose e comincia finalmente un nuovo viaggio.
L’ebook è arricchito con fotografie di casi clinici, schemi e mappe
riflessologiche.
Contenuti dell’ebook:
• La cronoriflessologia
• Breve storia della cronoriflessologia
• Il dolore speculare
• Il tempo speculare
• Le ossa ricordano
• Cronoriflessologia plantare
• La mappa del piede
• Le tecniche di stimolazione
Que
sto e
boo
k ap
part 100
iene
aNa
dia F
Q
ue
st
o
eb
oo
k
ap
pa
Titolo: Poster componibile di cronoriflessologia plantare
rti
Pubblicazione: giugno 2011
en
e
Editore: sbf narcissus
aN
ad
ia
Per il lettore! Il poster componibile non è un classico poster cartaceo, ma un
Fi
lip
documento digitale da scaricare e stampare in fogli assemblabili come le tessere
pi
n
di un puzzle (printable poster). Questo poster componibile contiene una parte
introduttiva sulla cronoriflessologia plantare, una metodica elaborata per
promuovere il rilascio emozionale dei traumi emotivi e una sezione con la
mappa del Tempo sul piede (griglia anagrafica delle età).
Il poster componibile, da scaricare e stampare, è fornito in 3 diverse misure: un
formato da tavolo (cm 21 x 29,7) e due formati da parete: il primo con
dimensioni cm 29,7 x 42 e il secondo di maggiore grandezza (cm 59,4 x 42).
101
Titolo: Poster componibile di cronoriflessologia plantare
Pubblicazione: settembre 2011
Editore: sbf narcissus
Quest
o ebo
ok ap
Per il lettore! Il poster componibile non è un classico poster cartaceo, ma un
partie
ne aN
documento digitale da scaricare e stampare in fogli assemblabili come le tessere
adia F
i
di un puzzle (printable poster). Questo poster componibile contiene una parte
introduttiva sulla cronoriflessologia spinale, una metodica elaborata per
promuovere il rilascio emozionale dei traumi emotivi e una sezione con la
mappa del Tempo sulla colonna vertebrale (griglia anagrafica delle età).
Il poster componibile, da scaricare e stampare, è fornito in 2 diverse misure: un
formato da tavolo e un formato da parete: il primo con dimensioni cm 21 x 29,7
e il secondo di maggiore grandezza (cm 42 x 59,4).
102
Que
sto e
book
appa
rtien
e aN
adia
Filip
pin
Titolo: vademecum naturale per chi ha perso il seno
Pubblicazione: agosto 2011
Editore: sbf narcissus
L’ebook è rivolto a chi attraversa il delicato momento della diagnosi di
tumore al seno e le successive fasi di cura. Nel vademecum vengono
dispensate semplici strategie di auto‐aiuto, indicazioni che hanno lo scopo di
alleggerire questo impegnativo cammino. Come la guarigione fisica viene
affidata alla sapienza della medicina, così la guarigione emotiva può essere
concretamente facilitata dall’azione positiva di chi vive questa esperienza in
prima persona.
Il testo è arricchito da fotografie a colori, che illustrano le strategie di auto‐
aiuto.
Contenuti dell’ebook:
• Capire perché
• Le parole possono fare molto male
103
• Ecologia delle emozioni
• L’identificazione positiva
• La terapia epistolare
• I Fiori Guaritori
• I punti riflessi per stare meglio
• Tecniche di Libertà Emozionale
• I tuoi suggerimenti
• Appendice
• Ricorda cosa fare
• Note sull’autore
• Ti ringrazio
in pp
Fili a di
Na
ea en
arti pp a
ook b
s t oe
e
Qu
104
Questo ebo
ok appartie
ne aNadia
Filippin