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Mill si concepì come un educatore: il suo scopo era quello di spiegare e difendere i principi filosofici, morali e politici
fondamentali appropriati, in base ai quali avrebbe dovuto essere organizzata la società moderna.
Nelle Osservazioni sulla filosofia di Bentham, Mill muove le seguenti obiezioni sulla visione di Bentham:
Bentham interpreta il principio di utilità nel senso ristretto, il quale approva o disapprova un’azione unicamente in
base a un calcolo delle conseguenze.
Bentham trascurò alcune importanti motivazioni umane, come la conoscenza o il senso del dovere.
Mill afferma che l’errore principale di Bentham consiste nel considerare le persone molto più riflessive di quanto
non siano in realtà.
Per Mill, Bentham è un “pensatore a metà”. Si può guardare ciascun capitolo di Utilitarismo come a un tentativo da
parte di Mill di riformulare alcune parti della dottrina di Bentham. Nel primo capitolo di Utilitarismo Mill sostiene che
non esiste alcun altro principio, oltre quello di utilità, che sia abbastanza generale e che la morale del senso comune è
implicitamente utilitarista.
La visione di Mill è basata su certi principi: il criterio della preferenza decisa, il principio di dignità, il desiderio di unità
con gli altri, il principio dell’individualità, il principio aristotelico.
2. Il principio di dignità
Mill afferma che noi pensiamo che una vita che non sia incentrata su attività che richiedono le facoltà più elevate sia
una forma di esistenza degradante. Il nostro senso di dignità è legato al riconoscimento del fatto che alcuni stili di vita
sono ammirevoli e degni, mentre altri non sono alla nostra altezza e non ci si addicono.
Le facoltà più elevate sono quelle dell’intelletto e del sentimento
Le facoltà più basse sono quelle associate ai nostri bisogni e necessità corporali
IL PRINCIPIO DI LIBERTA’
Il problema del saggio sulla libertà riguarda i limiti del potere che la società può esercitare sull’individuo. Ciò che
preoccupa Mill è la cosiddetta tirannia della maggioranza oltre che la tirannia dell’opinione. La libertà deve
comprendere: libertà di coscienza e di pensiero, libertà di gusti e di ambizioni, libertà di associarci. Per Mill la libertà è
un principio subordinato al principio di utilità. L’idea di Mill è che solo se una società democratica segue il principio di
libertà nel governare e nel fare le leggi i cittadini possono realizzare gli interessi permanenti dell’uomo come essere
progressivo.
1. Per spiegare il primo interesse permanente assumo che l’idea dell’umanità come essere progressivo implichi la
possibilità di un miglioramento continuo della civiltà umana, che arriva alla condizione di piena eguaglianza. In
questa condizione, la società corrisponde ai principi milliani dell’eguale giustizia e della libertà. Ciò significa che
l’interesse che abbiamo che esista la società è un interesse al fatto che essa ci assicuri le condizioni essenziali del
nostro benessere.
2. Un secondo interesse permanente riguarda le libertà che proteggono la coscienza. Queste sono la libertà di
coscienza, la libertà di pensiero e di sentimento, e la libertà di opinione. Queste condizioni sono necessarie per
scoprire la verità riguardo a ogni argomento.
3. Il terzo interesse permanente riguarda le istituzioni libere e le libertà di associazione per rendere effettiva
l’individualità.
4. Il quarto interesse permanente riguarda il fatto che la società deve garantire i diritti eguali di giustizia e di libertà. In
questa condizione della società è possibile associarsi con altre persone a condizione che gli interessi di tutti siano
egualmente considerati. Questa condizione a sua volta dà origine al desiderio di vivere in unione con gli altri.
Liberale, Inglese.
Ha studiato latino e greco e analisi matematica a 5-6 anni. Questo ha causato problemi psicologici.
È stato eletto nel parlamento inglese.
Il padre lo voleva far diventare un genio sin da piccolo. In parte ci riuscì, ma a un costo enorme (sociale-psicologico).
Era Vittoriana.
I liberali non sono molto giacobini.
Mill scrive su Bentham dopo la morte del padre (prima non aveva il coraggio).
Mill pensa che si debba partire dalla base, studiare le (ir)regolarità? E trarne le regole.
L’induttivismo è una sorta di critica ai principi logici. Ogni passaggio logico, se cambia la teoria, può avere dei
cambiamenti.
“meglio essere un Socrate insoddisfatto che uno sciocco soddisfatto” esistono piaceri più o meno importanti.
L’utilitarismo è “computabile”, fornisce un algoritmo. Non ci sono variabili di tipo qualitativo; se ci fossero, sarebbe un
casino. Il pregio dell’utilitarismo è che, pur semplificando eccessivamente, almeno fornisce la soluzione. La filosofia
morale fa un sacco di ragionamenti complicati e non da nessuna soluzione.
Mill dice che non tutti i piaceri sono uguali ma perde uno dei vantaggi maggiori dell’utilitarismo.
È complicato far derivare il desiderabile dal desiderato. È qualcosa che vorremo avere ma non possiamo ottenere. Ad
esempio è desiderabile un certo altruismo ma magari non siamo all’altezza di tale livello di altruismo.
La cosa più importante dell’utilitarismo è forse l’imparzialità. Specialmente per il periodo storico. Tutti sono uguali e la
felicità di uno è uguale alla felicità dell’altro.
Capitolo V Utilitarismo. Alla fine la tesi è quella utilitarista classica. La felicità di tutti è uguale, non è che la felicità di
qualcuno valga più di quella di qualcun altro. Rivoluzionario per la società del tempo. La smonta.
Esempio dei mussulmani in India. La maggioranza sono Hindu e si sentono vittimizzati dalla minoranza mussulmana.
Harm principle: puoi fare quello che ti pare basta che non danneggi gli altri. (approfondire)
Bisogna sempre difendere la libertà di espressione. È come il mercato. La concorrenza è necessaria: senza opinioni
negative non possono esserci opinioni positive. Più opinioni ci sono, più la selezione è accurata. +
Brigate Rosse: se vuoi fare la rivoluzione e lo dici e basta no problem, ma se fai come le BR non va più bene.
NO al paternalismo. Non bisogna dare regole a chi non le rispetta (?). Se uno non fa quello che gli piace non lo farà mai
bene, quindi è inutile obbligare la gente a fare certe cose.
LEZ. 23-04.-21