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Alla fine del XIX secolo, Edward Dowden definì quattro delle ultime commedie
shakespeariane, ovvero Pericle, principe di Tiro, La tempesta, I due nobili congiunti e Il
racconto d'inverno, come romances (una possibile resa italiana sarebbe "drammi
romanzeschi"), e da allora questa definizione è stata accolta spesso.[94][95].
Nel 1896 Frederick S. Boas coniò il termine problem plays ("drammi problematici" o
"dialettici") per descrivere altri tre drammi, ovvero Tutto è bene quel che finisce bene, Misura
per misura, Troilo e Cressida; secondo Boas, inoltre, Amleto sarebbe l'anello di
congiunzione tra i drammi problematici e le tragedie successive.[96] Benché sia dibattuto,
anche questo termine rimane in uso, anche se Amleto viene generalmente classificato come
una "autentica" tragedia.[96][97]
Altre opere, attribuite talvolta al drammaturgo di Stratford, sono elencate come apocrife. Due
sono le opere andate perdute, Cardenio e Pene d'amore vinte[96].