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29/10
Il teatro Elisabettiano
Nel 1598 la supremazia delle due compagnie teatrali, The Admiral’s Men e The Lord
Chamberlain’s Men, viene sancita da un decreto del consiglio della corona, che autorizzava
soltanto queste due compagnie ad esibirsi a Londra con licenza diretta della sovrana.
Ciò che viene rappresentato non è mai il manoscritto originale, quanto piuttosto un copione che
prende il nome di Prompt Book (copione, adattamento per la scena del testo) e che veniva
utilizzato soprattutto dai suggeritori.
C’è poi la trascrizione delle parti per i singoli attori e una sorta di canovaccio del dramma che
veniva redatto e trascritto su dei singoli fogli, affissi all’entrata dei guardaroba e che serviva come
indicazione agli attori per sapere quando entrare ed uscire di testa.
Il rapporto tra il teatro e il potere si articola secondo due modalità distinte: da una parte l’autorità
politica e religiosa vigilava in maniera rigorosa su ciò che veniva messo in scena e pubblicato. Il
funzionario statale deputato al controllo su tutto ciò che veniva messo in scena era il Master of
Ceremonier, il maestro delle cerimonie. Ogni dramma per poter essere rappresentato aveva
bisogno della sua autorizzazione, cosi come ogni manoscritto doveva essere depositato presso la
Stationers’ Company.
Ma il rapporto del teatro con il potere era più complesso; molto presto infatti il potere, soprattutto
Elisabetta ma anche in precedenza il padre, comprende molto bene quanto il teatro possa
diventare uno strumento di legittimazione del potere, attraverso cui costruire una propria
immagine. È un aspetto molto importante in relazione soprattutto alla figura di Elisabetta, e questa
politica che mirava a costruire un immaginario intorno alla figura della sovrana si serve in maniera
molto consapevole del teatro e più in generale della letteratura, come la Faerie Queene di
Spencer. I drammi storici di Shakespeare, che attingono alle cronache della storia del regno di
Inghilterra, presentano la storia d’Inghilterra in una prospettiva che tende a celebrare la dinastia
Tudor, e in particolare il regno di Elisabetta, come il compimento del processo di costruzione
dell’identità nazionale. Successivamente, Giacomo I Stuart sfrutterà molto il teatro, cosi come la
moglie Anna di Danimarca, in particolare la forma del masque.