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LE MATERIE PLASTICHE

Con materie plastiche si intende comunemente un'ampia serie di materiali


sintetici o semi-sintetici che vengono usati in una vasta gamma di applicazioni.
Ovunque guardi, troverai delle materie plastiche.
Usiamo prodotti in plastica per far sì che le nostre vite siano più pulite,
semplici, sicure e piacevoli.
Troviamo la plastica nell'abbigliamento che indossiamo, nelle case in cui
viviamo, nelle auto con cui viaggiamo.  
I giocattoli con cui ci svaghiamo, gli schermi che guardiamo, gli strumenti
tecnologici che usiamo e i dispositivi medici da cui traiamo beneficio, tutti
contengono le materie plastiche.
La IUPAC (Unione internazionale di chimica pura e applicata) nel
definire le materie plastiche come "materiali polimerici che possono
contenere altre sostanze finalizzate a migliorarne le proprietà o ridurre
i costi“ , raccomanda l'utilizzo del termine polimeri al posto di quello
generico di plastiche.
CLASSIFICAZIONE MATERIALI
POLIMERICI
• I materiali polimerici puri si suddividono in :
• termoplastici: acquistano malleabilità, cioè rammolliscono, sotto l'azione
del calore; possono essere modellati o formati in oggetti finiti e quindi per
raffreddamento tornano ad essere rigidi; tale processo può essere ripetuto
tante volte;
• termoindurenti: dopo una fase iniziale di rammollimento per riscaldamento,
induriscono per effetto della reticolazione; nella fase di rammollimento per
effetto combinato di calore e pressione risultano formabili; se vengono
riscaldati dopo l'indurimento non tornano più a rammollire, ma si
decompongono carbonizzandosi;
• elastomeri: presentano elevata deformabilità ed elasticità.
• Dal punto di vista pratico, in genere si sfruttano delle opportune mescole,
costituite da uno o più materiali polimerici più l'aggiunta di additivi. Per tale
motivo, alla classificazione standard dei materiali polimerici si affianca una
classificazione "commerciale", secondo la quale i materiali polimerici si
dividono in:
• fibre: sono dotati di notevole resistenza meccanica e hanno scarsa duttilità
 rispetto agli altri materiali polimerici; ciò vuol dire che sono materiali che si
allungano poco se sottoposti a trazione e possono resistere a elevati carichi
di rottura;
• materie plastiche: formulate a partire da termoplastici e termoindurenti;
• resine: particolari materie plastiche formulate a partire da termoindurenti;
• gomme: formulate a partire da elastomeri.
POLIETILENE

Il polietilene è un composto chimico che


nasce dalla polimerizzazione dell’etilene.
Più in generale si tratta di una delle più
comuni materie plastiche, meglio definita
resina termoplastica, che si presenta come
un solido bianco oppure trasparente e
gode di ottime proprietà isolanti e di grande
stabilità dal punto di vista chimico.
La grande diffusione di questo materiale
evidenzia come sia considerato
assolutamente sicuro e quindi apprezzato
in vari settori di produzione.
Esiste un'ampia tipologia di polietilene tra cui:

• HDPE (polietilene ad alta densità): È resistente agli urti.


• LDPE (polietilene a bassa densità): È la plastica più leggera.
È sensibile al calore ma resiste agli agenti chimici ed ha un buon
isolamento elettrico.
• UHMWPE (polietilene ad ultra-alto peso molecolare):
Presenta alta resistenza all'abrasione, alta resilienza e basso 
coefficiente d'attrito radente.
APPLICAZIONI TIPICHE DEL
POLIETILENE

Le applicazioni tipiche dei gradi standard di polietilene


sono i seguenti:

1) borse della spesa;


2) cappucci retraibili;
3) pellicole industriali;
4) imballaggi generici;
5) supporto masterbatch;
6) coperchi;
7) casse.
Le applicazioni tipiche del polietilene a elevata
prestazione sono i seguenti:

1) film laminati;
2) sigillanti;
3) pellicole adesive termiche;
4) imballi per cibi surgelati;
5) tubi per riscaldamenti a pavimento;
6) serbatoi per carburanti;
7) tubetti per cosmetici.
Le applicazioni tipiche dei gradi di polietilene di
specialità e funzionale sono i seguenti:

1) adesivi per gli strati barriera nelle pellicole alimentari;


2) strati saldanti ad alte prestazioni per linee di imballaggio veloci;
3) rivestimenti per carta e alluminio;
4) adesivi hot-melt di alta gamma.
LA PLASTICA E L’INQUINAMENTO
AMBIENTALE

Per inquinamento causato dalla plastica si intende la


dispersione e l'accumulo di prodotti plastici
nell'ambiente causando problemi
all'habitat di fauna e flora selvatica così come
all'habitat antropizzato. Tale tipo di inquinamento
interessa l'aria, il suolo, i fiumi, i laghi e gli oceani.
L'importanza e la rilevanza di questo tipo di
inquinamento derivano dalla economicità della
plastica e dalla sua alta durabilità nel tempo e quindi
alla produzione di grandissimi quantitativi della stessa
per i più svariati utilizzi.
AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO
SOSTENIBILE

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le


persone, il pianeta e la prosperità.
Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle
Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, l’Agenda è
costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable
Development Goals, SDGs – inquadrati all’interno di un programma d’azione
più vasto costituito da 169 target o traguardi, ad essi associati, da raggiungere
in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030.
Questo programma non risolve tutti i problemi ma rappresenta una buona base
comune da cui partire per costruire un mondo diverso e dare a tutti la possibilità
di vivere in un mondo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale,
economico.
Gli obiettivi fissati per lo sviluppo sostenibile hanno una validità
globale, riguardano e coinvolgono tutti i Paesi e le componenti della
società, dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli
operatori dell’informazione e cultura.

I 17 Goals fanno riferimento ad un insieme di questioni importanti per lo


sviluppo che prendono in considerazione in maniera equilibrata le tre
dimensioni dello sviluppo sostenibile – economica, sociale ed
ecologica – e mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro
l‘ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici, a costruire
società pacifiche che rispettino i diritti umani.
L’Agenda 2030 in Italia

In Italia è stata istituita la Cabina di regia “Benessere Italia”, l’organo


della Presidenza del Consiglio cui spetta il compito di “coordinare,
monitorare, misurare e migliorare le politiche di tutti i Ministeri nel
segno del benessere dei cittadini”. Un passo avanti per dotare l’Italia di
una governance per l’Agenda 2030, uno strumento che permetterà al
Governo di promuovere un benessere equo e sostenibile attraverso la
definizione di nuovi approcci e nuove politiche.
Rigenerazione equo sostenibile dei territori, mobilità e coesione
territoriale, transizione energetica, qualità della vita, economia circolare
sono le cinque macroaree in cui si sviluppano le sue linee
programmatiche. Pongono al centro la persona e mirano alla
promozione di stili di vita sani, alla definizione di tempi di vita
equilibrati, alla progettazione di condizioni di vita eque, alla promozione
di azioni finalizzate allo sviluppo umano, alla formazione continua.
A livello nazionale lo strumento di coordinamento dell’attuazione dell’Agenda
2030 è rappresentato dalla Strategia Nazionale di Sviluppo
Sostenibile (SNSvS), approvata dal CIPE con Delibera n. 108/2017. Si tratta
di
un provvedimento che prevede un aggiornamento triennale e “che definisce il
quadro di riferimento nazionale per i processi di pianificazione,
programmazione e valutazione di tipo ambientale e territoriale per dare
attuazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni
Unite”.
La Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile 2017-2030 si configura
come lo strumento principale per la creazione di un nuovo modello
economico circolare, a basse emissioni di CO2, resiliente ai
cambiamenti climatici e agli altri cambiamenti globali causa di crisi
locali, come, ad esempio, la perdita di biodiversità, la modificazione dei
cicli biogeochimici fondamentali (carbonio, azoto, fosforo) e i
cambiamenti nell’utilizzo del suolo.
Un aspetto innovativo dell’Agenda 2030 è l’attenzione rivolta al
fenomeno delle disuguaglianze. In assenza di un’adeguata strategia
di intervento, diversi fattori possono contribuire ad alimentare una
polarizzazione tra diverse situazioni. Per questo motivo è necessario
individuare e condividere le politiche che possono rilanciare la crescita e
renderla sostenibile nel lungo periodo.

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