Sei sulla pagina 1di 37

L'inquinamento può essere, in base alle sorgenti:

INQUINAMENTO A LIVELLO DELL’IMPIANTO INDUSTRIALE


(elevata concentrazione delle sostanze)
(effluenti, discariche, punti di stoccaggio)

• INQUINAMENTO DISPERSO
(bassa concentrazione delle sostanze)
(trattamenti in agricoltura)
Tipico caso di
contaminazione
accidentale
occulta da un
deposito di
combustibile

….e di
contaminazione
dolosa
Exxon
Valdez
1989

Come riportato da Gruiz e da Kriston (1995) almeno 6 milioni di


tonnellate di rifiuti del petrolio entrano ogni anno nell'ambiente,
causando seri problemi ambientali.
Esistono in natura microrganismi metabolicamente “attrezzati”
per biodegradare e/o modificare composti organici vari, naturali
e non naturali, sia da soli (in coltura pura) che formando
consorzi e agendo in sinergia.

Sono microrganismi che possono essere isolati, caratterizzati,


utilizzati…ma il fatto stesso che siano presenti nei siti
contaminati fa pensare che già svolgano, indipendentemente
da specifiche azioni umane, un biorisanamento naturale che, in
termini più scientifici, è stato definito

ATTENUAZIONE NATURALE

Definita anche : bioremediation passiva, bioremediation intrinseca o


remediation intrinseca
Attenuazione Naturale

L’Environmental Protection Agency (EPA) definisce l’Attenuazione


Naturale come

“L'insieme dei processi che avvengono naturalmente


nei suoli e nelle acque e che si verificano senza nessun
intervento umano volto a ridurre la massa, la tossicità,
la mobilità, il volume e la concentrazione dei
contaminanti
Attenuazione Naturale

Il meccanismo che degrada naturalmente i prodotti del petrolio nel


suolo o nelle acque di falda può essere di tipo:

distruttivo il risultato è un netto decremento della massa del


contaminante

non distruttivo si osserva una diminuzione nelle concentrazioni


all’equilibrio, ma non un decremento della massa

I meccanismi distruttivi, in condizioni ambientali, sono prevalentemente


biologici (in alcuni casi chimici).

I meccanismi non distruttivi sono abiotici (chimici o fisici)


Attenuazione Naturale

fenomeni fisici : Rimuove alcuni contaminanti trasferendoli


nella fase gassosa. Di solito rappresenta
circa il 5-10% della perdita totale della
•  Volatilizzazione massa. Per composti poco volatili la
perdita di massa ipotizzata per
volatilizzazione è ancora inferiore. Nel
caso di contaminanti come il BENZENE, la
maggior parte è biodegradata.

Diminuiscono la concentrazione del


•  dispersione contaminante, ma non la sua massa. Nel
suolo gli idrocarburi si disperdono a causa
della gravità e delle forze capillari (di
suzione) del suolo. E’ inversamente
proporzionale alla porosità del mezzo.
•  diluizione Nell’acqua dipende dalla solubilità del
contaminante
Attenuazione Naturale

fenomeni fisici :
Adsorbimento
Il processo ritarda la migrazione dei contaminanti perchè si creano legami con
argilla, sostanza organica, acidi umici Ritarda il movimento del contaminante
rendendolo disponibile per un tempo più lungo alla degradazione prima che
raggiunga i recettori, ma nel contempo lo può rendere anche meno biodisponibile
Attenuazione Naturale
PROCESSI CHIMICI

Reazioni di idrolisi. Il composto reagisce con acqua o con uno ione


idrossido;
Ossido-riduzioni. Le condizioni sono spesso ossidanti o parzialmente
riducenti nel mezzo non saturo o nelle zone di alimentazione delle
acque sotterranee, ma diventano riducenti in condizioni di saturazione
e quando si ha un eccesso di materia organica.

Sono importanti per molti composti inclusi certi additivi delle benzine
come l'EDB (dibromuro di etilene), ma quasi insignificanti per i
combustibili del petrolio
Attenuazione Naturale

PROCESSI BIOLOGICI

Questi possono essere :


Aerobi : richiedono ossigeno
Anaerobi: non richiedono ossigeno
Ipossici: richiedono poco ossigeno
Attenuazione Naturale

I nutrienti richiesti per la biodegradazione sono di


solito presenti naturalmente nel suolo e nel
sottosuolo. La degradazione aerobia richiede
ossigeno e, la sua assenza, può limitarne
seriamente l'efficacia.
Attenuazione Naturale

Con suoli e sottosuoli porosi e


permeabili l'ossigeno è naturalmente
rifornito attraverso le porosità e le acque
sotterranee.

Tuttavia, quando c'è un'eccessiva


permeabilità, è anche più facile che ci sia
una migrazione sia dei nutrienti che del
contaminante per il solo effetto gravità
(percolamento)
Attenuazione Naturale

Se invece il sottosuolo è poco poroso ed è


impermeabile la migrazione dei contaminanti è molto
rallentata, ma anche il rifornimento di ossigeno lo è

In più, materiali meno permeabili sono a grana più


sottile e contengono una maggior quantità di carbonio
organico
Questo favorisce l'adsorbimento del contaminante e
può causare un ritardo nella sua degradazione (perchè,
rendendolo meno biodisponibile, non consente ai
microrganismi di assimilarlo e trasformarlo)
Attenuazione Naturale

Processo di umificazione

Composti contenenti anelli aromatici possono essere incorporati nella


materia organica del suolo ad opera di enzimi ossidativi extracellulari che
alcuni microrganismi possono rilasciare.
E’ un processo di solito irreversibile che immobilizza il contaminante (in un
certo senso lo può detossificare)
Non cambia la struttura del contaminante che potrebbe essere lentamente
rilasciato e rientrare nella biosfera
Attenuazione Naturale

Anche la biodegradazione anaerobia è un significativo


processo di attenuazione naturale

Il consumo di ossigeno nel sottosuolo è un fenomeno


caratteristico della degradazione degli idrocarburi del petrolio
ed è la conseguenza di un più rapido consumo rispetto alle
capacità del sistema di ripristinare la concentrazione di
ossigeno compatibile con il metabolismo aerobio.
Così succede che la parte centrale della “plume” di
contaminazione (pennacchio di contaminazione) si trovi in
condizioni anaerobie mentre i margini siano in condizioni
aerobie
In mancanza di ossigeno possono esserci accettori di elettroni
alternativi (NO3- SO42- Fe(III)) e solo microrganismi capaci di
utilizzarli possono condurre la degradazione dei contaminanti.
Possono esserci anche condizioni metanogeniche
Attenuazione Naturale

In queste condizioni,
anche se la velocità di
degradazione in
anaerobiosi è da 10 volte
a diverse centinaia di
volte più lenta, i processi
di biodegradazione
anaerobia sono
importanti e, in certe
condizioni, sono più
efficaci di quelli aerobi
(funzionano bene, in
particolare, per gli
idrocarburi)
A volte l’attenuazione naturale è proposta come metodo
per decontaminare siti contaminati nella forma di

Attenuazione Naturale Monitorata (MNA)

le attività richieste per seguire l’evolvere dell’attenuazione


naturale (monitorare) sono:
•  Conoscenza approfondita delle caratteristiche del sito,
•  un modeling del flusso del contaminante per rendersi
conto di come potrò evolvere la contaminazione,
•  Una valutazione dei rischi che ci possono essere a
causa della sua diffusione
•  un sistema efficace di monitoraggio
MONITORAGGIO
La caratterizzazione chimica del suolo o delle acque superficiali o sotterranee
contaminate, non consente, da sola, di esprimere valutazioni relative al
pericolo per gli organismi viventi; è necessario pertanto ricorrere a strumenti
biologici ed ecotossicologici per una valutazione complessiva.

I bioindicatori sono organismi viventi o comunità microbiche,


vegetali o animali che, in presenza di un inquinante o miscele di
inquinanti, subiscono variazioni rilevabili del loro stato “naturale”. Tali
variazioni possono portare alla modifica della struttura della comunità
nonchè́ alla morte dell’organismo. Un organismo può quindi essere
considerato un buon bioindicatore qualora manifesti reazioni
identificabili a differenti concentrazioni di dati inquinanti.
I principali sintomi o endpoint presi in considerazione sono
generalmente i seguenti:
variazioni nella struttura della comunità; modificazioni morfologiche;
variazioni della vitalità (modificazioni fisiologiche); danni al patrimonio
genico.
Microtox ®
Viene valutata la tossicità acuta di un campione
acquoso, tal quale o diluito, verificando mediante
ISO 11348-1,2,3,4,1998 luminometro l’inibizione della bioluminescenza
naturalmente emessa da una popolazione
monospecifica di cellule di batteri Gram-negativi
appartenenti alla specie Vibrio fischeri, dopo un tempo
di contatto di 15 minuti con il campione in esame, tal
quale o diluito.

Vibrio fisheri
Il metodo consente la verifica della tossicità di campioni acquosi,
esprimendo i risultati come inibizione percentuale (I%) e/o come
concentrazione efficace ad indurre un'inibizione della
bioluminescenza pari al 50% (EC50).
Il metodo si applica a matrici acquose e ad estratti acquosi di matrici
solide.
Prova di tossicità con Daphnia magna
Il metodo consente di determinare l’inibizione della mobilità della
Daphnia magna Straus (Cladocera, Crustacea). Viene valutata
la concentrazione del campione che immobilizza il 50% degli
organismi testati dopo 24 h ed eventualmente dopo 48 h (EC50
24 h; EC50 48 h).
Il metodo si applica a matrici acquose e ad estratti acquosi di
matrici solide.

Prova di tossicità con Pseudokirchneriella subcapitata


(Selenastrum capricornutum)
La prova algale permette di evidenziare l’effetto tossico cronico mediante
l’inibizione di crescita della specie algale rispetto ad un controllo (UNI EN, 1993). Il
metodo utilizza Selenastrum capricornutum Printz, recentemente rinominata
Pseudokirchneriella subcapitata , un’alga verde monocellulare (Chlorophyceae)
appartenente all’ordine Chlorococcales. Le cellule hanno un volume cellulare di
40-60 µm3, dimensioni di 6-7 µm, e risultano immobili per l’intero ciclo vitale.
Il sistema di mantenimento in coltura del clone algale e la preparazione dei terreni
sono riportati in appendice.
Preparazione dell’inoculo algale
Test di germinazione e allungamento
radicale
Determinazione dell’inibizione della germinazione e allungamento
radicale in Cucumis sativus L. (Cetriolo), Lepidium sativum L.
(Crescione), Sorghum saccharatum Mœnch (Sorgo).

Test di riproduzione su lombrico (Eisenia


fetida / Eisenia andrei)

In questo saggio di laboratorio il campione in esame viene aggiunto ad un


terreno artificiale dove vengono posti lombrichi adulti della specie Eisenia
fetida (Savigny 1826) o Eisenia andrei (Andre 1963). Dopo 4 settimane di
esposizione sono determinati la mortalità e gli effetti sulla crescita su
lombrichi adulti. Gli adulti sono rimossi dal suolo e gli effetti sulla
riproduzione sono valutati dopo altre 4 settimane, contando la discendenza
presente nel suolo. Il tasso di riproduzione dei lombrichi presenti nel terreno
da testare è paragonato a quello del controllo.
PROVE DI MUTAGENESI

Prova di mutagenesi con Salmonella typhimurium - Test di Ames


Il saggio di Ames (Maron-Ames) è un metodo in vitro per determinare la presenza di
sostanze ad effetto cancerogeno e mutageno e si basa sulla retromutazione delle
colonie batteriche.
Il saggio utilizza una serie di ceppi batterici di Salmonella thyphimurium LT2
modificati geneticamente e resi autotrofi nei confronti dell’istidina.
Mutatox Test
Il saggio Mutatox (Axzur Anviromental Manual Microtox “Mutatox Genotoxicity
Organic Solvent Solution of Sample”, 1995) utilizza come microrganismo indicatore
un mutante naturale “oscuro” del batterio luminescente (Vibrio fischeri , ceppo
M169) che rileva la presenza di agenti genotossici che provocano una reversione
del ceppo mutato. Questi organismi oscuri, messi a contatto con materiale
genotossico, producono emissione di luce dopo un periodo di esposizione che va da
16 a 24 ore e i dati di sensibilità sono positivi se comparati con il saggio di Ames
(Jarvis 1995).

BIOMONITORAGGIO DELLA PEDOFAUNA


Applicazione dell’Indice di Qualità Biologica del Suolo (QBS-ar)
Il QBS-ar è un indice che analizza e valuta la struttura della comunità
dei microartropodi.
Test di Biodegradabilità
VANTAGGI E SVANTAGGI

dell' Attenuazione Naturale Monitorata (MNA)

VANTAGGI
•  costi più bassi rispetto ai metodi di risanamento attivo.
•  Minimo disturbo nell’area delle operazioni
SVANTAGGI
Non è efficace quando la concentrazione dei contaminanti è elevata (>
20,000 - 25,000 ppm).
Non adatta in certe condizioni ambientali (ad esempio se ad essere
contaminato è un reservoir d’acqua, se è presente un’alta concentrazione
di contaminante libero)
Potrebbe non portare a risultati di decontaminazione in tempi
ragionevolmente brevi
Occorre un lungo tempo di monitoraggio e questo rende il sistema ancora
più costoso‫‏‬
Ci può essere migrazione del contaminante o di alcune sue componenti
Per i prodotti più “pesanti” del petrolio occorrerebbe troppo tempo.
Quando gli svantaggi della Attenuazione Naturale Monitorata superano i
vantaggi, allora si fa ricorso al biorisanamento gestito

BIOREMEDIATION
Ad oggi sono stati sviluppati diversi tipi di Bioremediation
che ricadono in due tipologie di tecniche

In situ Ex situ

Potrebbero piacerti anche