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Capitolo IV

I. Idrosfera marina:insieme dei mari/oceani.

II. Biosfera:vita animale e vegetale.

III. Serbatoi idrici naturali:mari, falde acquifere ,fiumi ,laghi , ghiacciai , e ovunque in nature ci sia
una riserva di acqua in tutti e 3 i suoi stati.
IV. Ciclo idrologico:la successione dei fenomeni di flusso e circolazione dell’acqua nell’idrosfera con i
suoi cambiamenti di stato fisico.
V. Evaporazione degli oceani e dai mari:evaporazione superficiale di una parte di acqua contenuta
in essi grazie al calore del sole.
VI. Precipitazioni meteoriche:raffreddandosi, il vapore acqueo condensa in minuscole che gocce
formano le nuvole, dalle quali l'acqua torna in basso sotto forma di precipitazioni (pioggia, neve,
grandine).
VII. Evapotraspirazione:una parte dell'acqua che cade sulle terre emerse passa direttamente
all'atmosfera (circa 62 000 km' l'anno): o evaporando direttamente; o perché viene assorbita dalle
radici delle piante ed è successivamente rilasciata dalle foglie sotto forma di vapore, con un processo
chiamato traspirazione.
VIII. Deflusso superficiale: una dell' l'acqua cade sulle terre emerse scorre in superficie, insieme a
quella che deriva dalla fusione dei ghiacci e della neve, si raccoglie nei corsi d'acqua e torna parte
che all'oceano globale.
IX. Deflusso sotterraneo: Una porzione dell'acqua caduta sulle terre emerse va infine a costituire le
riserve sotterranee d'acqua: le falde idriche. L'acqua delle falde torna, prima o poi, in superficie e può
incanalarsi anch'essa nei corsi d'acqua che scorrono fino al mare.
X. Oceani: sono i 3 grandi bacini ci acque salate : Oceano Pacifico, Oceano Atlantico, Oceano Indiano.

XI. Mari:bacini secondari ,ovvero i prolungamenti degli oceani.

XII. I mari mediterranei:sono quasi del tutto circondati da terre emerse.

XIII. I mari adiacenti (o marginali): sono situati al margine degli oceani e un po’ isolati.

XIV. Piattaforma continentale:è una parte di fondale marino adiacente alla linea costiera dei vari
continenti , con debole pendenza e modesta profondità.
XV. Scarpata continentale:si trova al margine della piattaforma ed è molto più ripida.

XVI. Piane abissali:pianure sottomarine intorno ai 6000 metri di profondità.

XVII. Dorsali oceaniche:sono lunghe fasce montuose sottomarine che si elevano mediamente di 2/3000
metri dalle piane abissali. La loro sommità è solcata da profonde fessure dalle quali fuoriesce
continuamente del magma Le dorsali sono circa al centro dei grandi bacini oceanici e si sviluppano
per tutta la loro lunghezza, arrivando in alcuni punti a emergere dal mare.
XVIII. Fosse/Abissi:depressioni oltre i 6000 metri di profondità, situate vicino ai margini continentali.

XIX. Sedimenti:materiali organici e inorganici destinati col tempo a formare rocce, sono più o meno
grossolani presso le coste, mentre al largo prevalgono i fanghi ricchi di gusci di microrganismi.

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XX. Correnti di torbida:sedimenti che scivolano lungo la linea di massima pendenza provocando solchi
nella scarpata continentale.
XXI. Noduli polimetallici:grandi distese di fanghi abissali sono tappezzate di noduli, simili a ciottoli
appiattiti, con diametro medio di 5 cm, di colore nero o bluastro o marrone.
XXII. Atollo:Isola corallina, a forma di anello circoscrivente una laguna centrale comunicante col mare per
mezzo di canali.
XXIII. Barriera corallina:è una formazione composta da formazioni rocciose sottomarine biogeniche
costituite e accresciute dalla sedimentazione degli scheletri calcarei dei coralli.
XXIV. Seamount/Guyot:coni vulcanici subacquei, con la cima spesso troncata e coperta da coralli, che
giungono fino a 500-800 metri sotto la superficie marina.
XXV. Biodiversità:ossia la molteplice varietà di organismi .

XXVI. Salinità:indica la quantità di sali disciolti nelle acque marine che provengono dal costante apporto di
sostanze saline da parte dei fiumi che scorrono sulle terre emerse, dei vulcani sottomarini e dagli
organismi marini, e può cambiare da zona a zona .
XXVII. Costituenti principali:sostanze disciolte nel mare che rimangono presenti ,anche se in diverse
quantità ,in tutte le zone dei mari. Cloro ,sodio, solfato, ecc.
XXVIII. Costituenti minori:sostanze che si trovano in soluzione concentrazioni molto più basse di quelle dei
sali principali, sono composti da una gran quantità di metalli, litio ,cobalto ,oro, ecc.
XXIX. Nutrienti:sono alcuni dei costituenti minori indispensabili per la vita.

XXX. Gas disciolti:gas provenienti dall’atmosfera.

XXXI. Temperatura:aumenta con la profondità.

XXXII. Densità: aumenta con l’aumentare :della salinità, della profondità, e con la diminuzione delle
temperature
XXXIII. Penetrazione della luce solare:dipende dalla longitudine e dalla stagione;dall’ora del giorno ;
dalla trasparenza dell’acqua.
XXXIV. Colore del mare:dipende dalle caratteristiche proprie dell'acqua che diffonde la luce solare; dalla
riflessione del colore del cielo (e quindi dalle condizioni del tempo atmosferico); dall'eventuale
presenza di abbondante fitoplancton, di sedimenti trasportati dai fiumi o di sostanze inquinanti.
XXXV. Ecosistema marino:comprende di versi ecosistemi minori, di ampiezza e natura varia. Il «benthos»,
insieme di organismi che vivono a contatto con il fondale; Il «necton», esseri dotati di movimento
proprio, come i pesci e altri organismi nuotatori o capaci di sensibili spostamenti con mezzi
locomotori; Il «plancton», organismi piccoli o microscopici, animali e vegetali, che vivono in balia
delle acque, presso la superficie o in acque non molto profonde.
XXXVI. Acque residuali urbane:derivati della demolizione di sostanza organica e batteri ,perlopiù fecali.

XXXVII. Acque degli scarichi industriali:inquinano le zone marine nelle quali riversano in elevate
concentrazioni i residui dei loro prodotti, che contengono anche elementi metallici un tempo
inutilizzati e molto tossici, come il mercurio, il cadmio, il nichel, lo zinco, il cromo, l'arsenico, ecc.
XXXVIII. Acque utilizzate in agricoltura:si caricano di molte sostanze nocive in tutte quelle aree del mondo
dove alla fertilizzazione organica è stata sostituita la fertilizzazione minerale o chimica, e soprattutto
laddove vengono utilizzati massicciamente gli insetticidi e i pesticidi.

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XXXIX. Inquinamento organico:quando nelle acque che si riversano in mare ci sono detersivi non
biodegradabili, così che le acque costiere si trasformano in un ambiente favorevole alla sopravvivenza
dei batteri fecali e dei numerosi germi patogeni che frequentemente li accompagnano.
XL. Inquinamento termico:Lo scarico di acque utilizzate nei sistemi di riscaldamento o di
raffreddamento di impianti industriali che può causare sensibili alterazioni fisico-chimiche all'ambiente
marino e gravi disturbi agli organismi acquatici.
XLI. Inquinamento da sostanze radioattive:dovuto alle esplosioni atomiche (in mare, sulle terre
emerse e nell'atmosfera), agli scarichi e alle perdite incontrollate o incontrollabili delle centrali
elettronucleari, ai rifiuti e alle scorie degli impianti di utilizzazione e di ritrattamento dei materiali
radioattivi, ai sommergibili e alle navi a propulsione nucleare.
XLII. Inquinamento acustico:nell'ambiente marino, prodotto dalla sempre più numerosa presenza
dell'uomo: la navigazione, le attività estrattive petrolifere e minerarie che si svolgono in mare, le
industrie e gli insediamenti costieri stanno allontanando da molte zone gli organismi acusticamente
più sensibili, come i mammiferi, rischiando anche di far scomparire specie che difficilmente possono
adattarsi alla ricerca, in tempi brevi, di località più tranquille.
XLIII. Moto ondoso: dovuto principalmente allo spirare del vento.

XLIV. Onde forzate: il vento con le sue frequenti pulsazioni di diversa intensità, produce sulla superficie
del mare delle increspature che, dapprima leggere, vanno aumentando di dimensione man mano che,
l'aria in movimento esercita su di esse un'azione di pressione e di attrito.
XLV. Onde libere:movimento che non si smorza bruscamente nell'istante in cui il vento cessa di spirare,
ma si va attenuando lentamente.
XLVI. Onde di oscillazione: in queste onde le particelle d'acqua descrivono orbite circolari che si riducono
di ampiezza man mano che si scende in profondità e quindi non si hanno spostamenti orizzontali, cioè
non vi è trasporto di acqua.
XLVII. Onde di traslazione:Avvicinandosi alla costa, appena lo spessore d'acqua diventa inferiore alla
metà della lunghezza dell'onda, le particelle d'acqua risentono della presenza del fondale e le orbite
circolari di superficie, a mano a mano che si passa agli strati inferiori, si deformano in ellissi ad asse
maggiore orizzontale, che diventano sempre più schiacciate. In tal modo, però, le particelle in
movimento esercitano sul fondo una frizione che provoca una perdita di energia dell'onda, per cui
questa diventa meno veloce; perciò queste onde non consistono più in semplice oscillazione, ma in
un vero e proprio trasporto di acqua.
XLVIII. Riflessione delle onde:Il fenomeno della riflessione delle onde assume aspetti particolari in acque
alte, l'onda riflessa, infatti, può conservare buona parte dell'energia che aveva in arrivo e allora si
compone con la successiva onda incidente per dar luogo a un'onda stazionaria, che consiste in una
oscillazione verticale del livello marino breve distanza dall'ostacolo. Ciò si verifica in corrispondenza
di coste alte con fondali profondi, o a ridosso delle banchine dei porti.
XLIX. In acque basse, invece, è ben più importante il fenomeno della rifrazione delle onde, legato
all'andamento del fondale che fa risentire i suoi effetti sulle onde non appena la profondità si riduce
all'incirca a metà della lunghezza d'onda. Questa influenza del fondale non solo produce un più
marcato spostamento orizzontale dell'acqua, ma fa an- che incurvare le onde e finisce per renderle
quasi parallele alla costa.
L. Maree:consistono in oscillazioni ritmiche, con innalzamenti (flussi) e abbassamenti (riflussi) del
livello marino, provocati dall'azione gravitazionale della Luna e del Sole sulle masse d'acqua che
ricoprono la Terra.

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LI. Alta marea:corrisponde al massimo sollevamento .
LII. Bassa marea: corrisponde al massimo abbassamento.
LIII. Ampiezza della marea:differenza tra bassa e alta marea.
LIV. Mareesemidiurne:alternarsi di alta e bassa marea ogni 12ore e 25 minuti durante un giorno
lunare.
LV. Maree diurne:alternarsi una sola volta di bassa e alta marea durante il giorno lunare.
LVI. Maree miste:alternarsi di due basse maree e due alte mare durante un giorno lunare con diversa
ampiezza.
LVII. Ora di porto: è il ritardo con il quale si manifesta il massimo dell'alta marea rispetto al passaggio
della luna in un determinato luogo.
LVIII. Scambio globale di calore:l'idrosfera marina è interessata da lento e continuo movimento che
produce uno scambio globale di calore tra le acque superficiali e quelle profonde, e tra le zone
equatoriali e le zone polari.
LIX. Correnti marine:consistono in spostamenti orizzontali di masse d'acqua, paragonabili a immensi
fiumi che scorrono nel mare secondo una direzione quasi costante e con una velocità propria,
distinguendosi dalle acque circostanti per la temperatura, per la salinità e a volte anche per il
colore.
LX. Correnti oceaniche superficiali:In primo luogo, data la rotazione terrestre, le masse di acqua
sono soggette alla forza di Coriolis, che le devia dal loro percorso originario. Perciò le correnti non
possono fluire secondo l'andamento dei meridiani, ma tendono a formare dei circuiti chiusi e distinti
non solo nei singoli oceani, ma anche nei due emisferi. In secondo luogo, non è trascurabile
l'azione dei venti, siano essi costanti (alisei, venti occidentali) periodici (monsoni). Infatti i venti
possono accelerare le correnti di superficie, rallentarle o addirittura invertire il loro corso.Infine,
anche la morfologia dei bacini marini esercita un'influenza notevole sull'andamento spaziale delle
correnti. Esse vengono deviate o modificate, a seconda del loro orientamento rispetto alla costa e
delle diverse condizioni del fondo marino.
LXI. L'abrasione marina: cioè l'attività erosiva del mare che è causata soprattutto dalle onde e solo in
minima parte dalle maree e dalle correnti.
LXII. Trasporto e deposizione:il mare con i suoi stessi movimenti ridistribuiscono lungo la costa i
detriti prodotti dall'erosione marina e quelli che vengono scaricati in mare dai fiumi.
LXIII. Coste basse:appresentate principalmente dalle spiagge in genere, dai lidi, dalle lagune, dagli
stagni costieri e dai delta dei fiumi.
LXIV. Spiaggia:dove le onde, in zone con acque poco profonde e più o meno riparate, abbandonano
ciottoli e soprattutto sabbie.
LXV. Lido:cordone litoraneo emerso. (Talvolta i materiali vengono deposti a una certa distanza dalla
riva; i detriti si accumulano e possono costituire il cordone litoraneo sottomarino ).
LXVI. Di solito i lidi si formano all'ingresso di insenature o baie e delimitano specchi d'acqua più o meno
grandi, chiamati Lagune.
LXVII. Coste alte:sono rappresentate dalle falesie, dai fiordi di origine glaciale e dalle coste tettoniche.
LXVIII. Falesie: sono coste molto ripide si formano quando l'abrasione marina agisce in modo uniforme su
una costa alta e rocciosa. Il mare erode la base della falesia scavando un solco, detto solco di
battente, che a lungo andare fa crollare intere porzioni di scogliera.

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LXIX. Fiordi:tipici della Norvegia, sono insenature lunghe e strette che penetrano profondamente nella
terraferma racchiuse da pareti ripide.
LXX. Coste tettoniche:si trovano in zone caratterizzate da strutture a pieghe o a faglie. Sono spesso
costituite da lunghi canali, paralleli alla linea di costa che separa- no miriadi di isolette strette e
allungate.

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