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Le acque del pianeta

L’idrosfera

L’idrosfera è l’insieme delle acque e comprende dei serbatoi naturali:


• Oceani e mari
• ghiacciai
• acque sotterranee
• corsi d’acqua e laghi
• parte dell’atmosfera dove si trova il vapore aqueo e le goccioline di acqua delle nubi.
• E parte della biosfera che come sappiamo comprende l’acqua presente negli organismi viventi.
Le acque presenti nell’idrosfera si possono suddividere in due gruppi: acque marine e continentali.
Le marine sono gli oceani e i mari caratterizzati da un alto contenuto di sali disciolti, da cui viene proprio il nome
acque salate.
Le acque continentali sono invece quelle presente nei continenti: acque sotterranee, corsi d’acqua, laghi e ghiacciai.
Le acque continentali vengono dette acque dolci, in quanto presentano basse concentrazioni di sali disciolti, in
genere inferiori allo 0,5%.

Il ciclo dell’acqua
Questo percorso ha inizio grazie all’energia del sole.
Durante il suo viaggio l’acqua quindi evapora condensa nell’atmosfera, e ricade sulla superficie terrestre sotto
forma di precipitazioni e penetra nel terreno o scorre su di esso per arrivando agli stessi serbatoi dai quali è
evaporata.

Caratteristiche delle acque marine


La maggior parte dell’acqua presente nel nostro pianeta si trova negli oceani e nei mari.

Le acque marine hanno delle caratteristiche che sono: la salinità, la temperatura, la pressione e la densità.

La salinità sostanzialmente indica quanti grammi di sali sono presenti in 1000g di acqua e si esprime in per mille.
Le acque marine hanno una salinità in media del 35 per mille.
Questa è maggiore ovviamente nei mari dove c’è un’elevata evaporazione ad esempio il mar Rosso dove è del 42 per mille o
nel mediterraneo in cui è il 37 per mille.

Temperatura
Le acque marine non hanno una temperatura uniforme perché sono riscaldate in superficie dall’irraggiamento solare che
varia con la latitudine e le stagioni.
In generale però la temperatura delle acque diminuisce all’aumentare della latitudine, ma diminuisce anche all’aumentare
della profondità.
Le acque più calde per tanto sono quelle degli strati superficiali della fascia equatoriale.
Nelle zone polari le acque sono uniformemente molto fredde per cui non si stratificano in profondità, mentre nelle zone
tropicali l’acqua marina si distribuisce in strati, le acque pi calde e leggere formano uno strato superficiale nei primi metri di
profondità.
Al disotto di questo strato vi è una zona che può arrivare fino a 1000m di profondità questa è definita termoclino.
In questa zona la temperatura decresce bruscamente con la profondità e al disotto di questo termoclino le acque sono fredde
a prescindere dal clima presente nell’area geografica.

Pressione
L’acqua di un mare esercita una pressione definita idrostatica. Questa aumenta all’aumentare della profondità del mare al
ritmo di 1 atmosfera ogni 10m.

Densità
La densità delle acque dipende principalmente dalla temperatura, ma anche dalla salinità e dalla pressione dell’acqua.
I moti delle acque marine:le correnti

I moti delle acque marine.


Le acque marine sono in continuo movimento. I loro moti sono:
• le correnti
• le onde
• le maree
Le correnti sono moti orizzontali di masse d’acqua molto estese e sono generate dal vento o da differenze di densita.
Le onde sono generate dal vento e interessano soprattutto la superficie del mare.
Le maree sono invece variazioni del livello marino, dovute all’attrazione gravitazionale della luna e del sole sulla
terra.

Le correnti marine
L e correnti marine sono spostamenti orizzontali di ingenti masse d’acqua che seguono percorsi costanti, queste
hanno temperatura, salinità, densità e talvolta anche colore diverso dalle acque che attraversano.
Le correnti marine possono essere superficiali o profonde.
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Le onde e le maree

Le onde marine sono perturbazioni della superficie del mare causate dai venti.
Al passaggio di un'onda la superficie del mare oscilla verticalmente formando un ventre in corrispondenza del punto
più basso e una cresta in corrispondenza del punto più alto.
Le onde di mare aperto si generano per azione del vento, che fa increspare la superficie dell'acqua.
Le onde di mare aperto man mano che si avvicinano alla costa si trasformano in onde di traslazione, così definite
perché comportano uno spostamento d'acqua. In prossimità della costa, a causa della diminuzione di profondità del
fondale, le particelle di acqua situate più in profondità vengono rallentate dall'attrito con il fondo, mentre quelle in
superficie mantengono la loro velocità. Arrivata a riva, l'onda di traslazione diventa instabile e si ribalta in avanti
producendo abbondante schiuma.

Le onde di traslazione non superano in genere l'altezza di qualche metro, ma possono superare l'altezza di 20 m in
caso di tsunami.

Le maree

Le maree sono innalzamenti e abbassamenti periodici del livello del mare, provocati dall'attrazione gravitazionale
della Luna e del Sole sulla Terra.

A causa dell'attrazione gravitazionale della Luna, le acque marine si accumulano nelle zone della Terra rivolte verso
di essa e nelle zone diametralmente opposte, generando l'alta marea. Nelle zone del pianeta che si trovano in posi-
zione intermedia fra le zone di alta marea, si ha la bassa marea in quanto lo spessore delle acque diminuisce poiché
le acque sono state richiamate verso i rigonfiamenti.
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L’infiltrazione dell’acqua nel sottosuolo


➤ La permeabilità è la capacità di un suolo o di una roccia di essere attraversati dall'acqua o altri liquidi.

Le falde acquifere
Una falda acquifera è un accumulo di acqua all'interno di rocce porose del sottosuolo al di sopra di uno strato
impermeabile.
L'acqua di una falda si muove lentamente seguendo la pendenza del sottosuolo e può stazionarvi anche per centinaia
di anni. Per questo motivo le falde costituiscono una riserva di acqua che viene estratta dai pozzi fin dall'antichità.
Esistono due tipi di falda: falda freatica e falda artesiana.

Falda freatica

Una falda freatica è una zona del sotto- suolo in cui si accumula l'acqua sotterranea, libera di scorrere poiché non è
delimitata superiormente da uno strato impermeabile. Se si perfora il terreno fino a raggiungere la falda, si ha un
pozzo freatico: l'acqua riempie lo scavo, ma non risale spontaneamente.

Falda artesiana

La falda artesiana (o falda imprigionata) è una zona del sottosuolo in cui l'acqua si accumula rimanendo intrappolata
tra due strati impermeabili, per cui l'acqua è sotto pressione. Infatti, se si perfora lo strato impermeabile superiore,
l'acqua sale spontaneamente in superficie e forma un pozzo artesiano, che può anche zampillare.

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I fiumi
Un fiume è un corso d'acqua perenne che non si prosciuga mai completamente e scorre per effetto della forza di
gravità.
Un fiume generalmente nasce da una sorgente situata in montagna e scorre all'interno dell'alveo o letto. Durante il
suo percorso si ingrossa, ricevendo ap- porti idrici da altri corsi d'acqua, definiti affluenti.
Il territorio che rifornisce d'acqua un fiume e i suoi affluenti viene detto bacino idrografico. Il bacino idrografico è
separato dai bacini adiacenti dalla linea spartiacque, linea che corre lungo le creste dei rilievi circostanti più
elevati.Un fiume termina con la foce, zona in cui si riversa in un altro serbatoio, che può essere un altro fiume, un
lago o il mare. Ogni fiume è contraddistinto da pendenza e portata.

Pendenza
Dalla pendenza dipende la velocità con cui scorre il fiume.

Portata
La portata è il volume di acqua che passa attraverso una sezione del fiume.
La portata varia con le stagioni: si hanno periodi di portata massima, o piena, legati alla stagione di massima
piovosità o del di- sgelo dei ghiacciai, e periodi di p minima, o magra, legati alla stagione secca.

I laghi
> I laghi sono bacini idrici formati dalle acque che si accumulano nelle depressioni della superficie terrestre.
I laghi possono essere di origine naturale oppure artificiale.

I laghi artificiali derivano dallo sbarra- mento di corsi d'acqua mediante dighe e vengono creati per l'irrigazione e la
produzione di energia elettrica.

I laghi naturali possono essere classificati in base al processo che ha portato alla loro formazione. Tra i principali tipi
di laghi distinguiamo:

laghi di origine glaciale, che occupano depressioni scavate dai ghiacciai, come il lago di Garda;
laghi di origine tettonica, che occupano depressioni originate da movimenti della crosta terrestre su grande scala
(fosse tettoniche), come il lago Trasimeno;
laghi di origine vulcanica, che occupano antichi crateri vulcanici, come i laghi di Nemi e Vico;
laghi di sbarramento, che si formano quando una frana ostruisce un corso d'acqua, come il lago di Alleghe.
I Ghiacciai
La formazione dei ghiacciai

Un ghiacciaio è un accumulo permanente di ghiaccio che si muove sotto la spinta del proprio peso.

I ghiacciai si originano a partire dai fiocchi di neve che si accumulano al suolo. I fiocchi di neve, per effetto del peso
di nuova neve che vi si deposita sopra, espellono l'aria che contengono e si compattano. Successivamente la neve
compattata fonde e ricristallizza sotto forma di granuli di ghiaccio. Il processo di formazione del ghiaccio richiede
tra i 10 e i 20 anni.

I ghiacciai si formano al di sopra del li- mite delle nevi perenni, cioè la quota al di sopra della quale la neve caduta
nella stagione fredda non fonde completamente durante la stagione calda.

Il limite delle nevi perenni mostra ampie variazioni: alle basse latitudini, dove la temperatura è elevata, si colloca tra
i 4000 e i 6000 m; alla latitudine delle Alpi si trova tra i 2400 e i 3200 m; alle alte latitudini, dove la temperatura è
sempre molto bassa, il limite si sposta a poche centinaia di metri di quota, fino a raggiungere il livello del mare in
prossimità dei poli.

Ogni ghiacciaio è caratterizzato da un bilancio fra l'accumulo di neve che si trasforma in ghiaccio, definito
alimentazione, e la perdita di ghiaccio per fusione, valanghe o crolli, definita ablazione. Un ghiacciaio si ingrandisce
se l'alimentazione prevale sull'ablazione, si ritira se avviene il contrario. Negli ultimi anni, a causa del riscaldamento
globale, stiamo assistendo a una preoccupante riduzione dell'estensione e dello spessore dei ghiacciai.

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