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La bioenergia al servizio dell’uomo 
 
 
 
 
La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

 
"Gli uomini per natura hanno più paura della verità che della morte". (S. Kirkegaard) 
 
“Per divenire un essere umano per intero, è necessario avere una certa apertura di spirito, una 
certa capacità di credere, senza prove, ad alcune cose che vanno aldilà della nostra comprensione.” ( 
M. Nussbaum) 
 
 
 
 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

FREEBIOENERGY 
 
Freebioenergy  è  un  marchio  che  identifica  un  nuovo  ramo  di  attività  di  Mestieri  ad  Arte,  azienda che 
opera dal ’96 nel campo del Restauro edile e dell’Architettura e che ama utilizzare i materiali e le tecnologie 
naturali, svolgendo consulenze e organizzando occasioni di incontri formativi e culturali. 
Freebioenergy  si  occupa  di  ricercare  e  sviluppare  le  tecnologie  che  utilizzano  le  energie  naturali, 
presenti  da  sempre  sul  pianeta  e  nell’universo,  energie  utilizzate  per  migliaia  di  anni  quando  gli  uomini 
vivevano in armonia con la natura e “sentivano” queste frequenze dovute alla “vibrazione” della materia. 
L’uso  a  volte  improprio  di  queste  energie  ha  portato,  in  certi  periodi  storici  e  in  certe  culture,  a 
“demonizzare” chi le praticava, fino a metterli addirittura al rogo o a condannarli come eretici, come Galileo. 
Dalla fine dell’800 si ha un nuovo risveglio e personaggi nel campo della fisica, come l’ing. Nikola Tesla, 
un  Leonardo  da  Vinci  moderno  che,  studiando  le  forze  della  natura  e  in  particolar  modo 
l’elettromagnetismo,  produsse  migliaia  di  invenzioni  e  brevetti,  di  cui  i  più  famosi  e  fondamentali  per 
l’attuale società furono l’energia elettrica alternata e le onde radio. 
Prima  di  morire  scoprì  come  le  “piccole”  ma,  in  realtà  molto  potenti,  energie  sottili  potevano  essere 
sfruttate gratuitamente per il bene dell’umanità. In epoca sua contemporanea il matematico Albert Einstein 
enunciava intanto la teoria della relatività, affermando che la materia non esiste ma tutto, in realtà, è energia 
vibrante a diverse frequenze (E=mc2). 
Entrambi  avevano  comunque  capito  come  ogni  piccolo  movimento  del  microcosmo  produceva  una 
risonanza anche nell’angolo più recondito dell’universo. 
Termino citando una dichiarazione di Tesla, illuminante: 
<Non  c'è  nulla  che  sia  dotato  di  vita  ­  dall'uomo,  che  ha  reso  schiavi  gli  elementi,  alla  più  agile 
creatura ­ in tutto questo pianeta, che non oscilli durante una rotazione. Ogni volta che un'azione sia 
generata da una forza, anche infinitesimale, il bilancio cosmico viene alterato ed il moto universale ne 
risente degli effetti. > 
 
 

I PROGETTI DI FREEBIOENERGY 
Freebioenergy raccoglie attorno a se studiosi e ricercatori.
Il team opera in perfetta sintonia, concentrandosi su progetti che perseguono sempre un unico obiettivo: il benessere
biofisico dell’uomo, del mondo animale e di quello vegetale, nel pieno rispetto e mantenimento dell’armonia della
natura, come massima espressione della vita.
Sfruttando l’energia magnetica naturale e la fisica quantistica, studiando anche esperienze simili nate nei paesi della
Mitteleuropa come Slovacchia, Germania, Austria e Slovenia, il primo progetto realizzato da Freebioenergy si è
concentrato sull’elemento più importante che esiste sul pianeta, l’acqua.
Il dispositivo prodotto ha assunto un nome che identifica la fisica utilizzata: QUANTUM.
Quantum produce sull’acqua parecchi benefici e vantaggi, dall’eliminazione del problema del calcare all’aumento di
energia che rende l’acqua meno aggredibile dai batteri.
Nel produrre queste e altre funzioni, come ad esempio la riduzione della tensione superficiale, che permette una
drastica diminuzione nel consumo dei detersivi, si è pensato anche ad una ionizzazione negativa dell’aria, con
effetto rigenerante per le persone, e ad una forte riduzione degli effetti negativi dovuti alle geopatie come le
radiazioni magnetiche naturali (acque sotterranee, rete di Hartmann, ecc) ed elettromagnetiche prodotte dall’uomo
(utilizzatori domestici, computer, telefoni cordless, ecc). Un apparecchio quindi a tutto tondo. Non per nulla lavora
in un campo sferico avente raggio di 20 m e di 60 m, secondo il modello.
Oggi (inizio 2010) siamo in grado di sviluppare ricerche su casi e problematiche specifiche, acque salmastre, acque
infette, ecc.
I prossimi progetti avranno per tema l’agricoltura, con l’intenzione di favorire le piante nella produzione di frutti
sani, riducendo drasticamente l’uso di pesticidi e della chimica inquinante.
Il campo è a dir poco affascinante e rappresenta una sfida alla fisica “convenzionale” resa forse un po’ 
cieca dall’intensivo uso delle strumentazioni moderne che hanno, forse, un po’ ridotto le percezioni umane 
sulle energie naturali. 
 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

Dal depliant 

quantum 
la bioenergia al servizio dell’uomo 
Il QUANTUM è un apparecchio che utilizza solo energie naturali, con diverse funzioni, 
realizzato grazie ad anni di ricerca scientifica nel campo della fisica quantistica. 
L'apparecchio non risente di usura temporale e non ha costi di manutenzione. 

 
L'ACQUA E IL CALCARE 

Dal  primo  istante  che  si  installa  il  Quantum  non  si  formano  più  le  fastidiose  incrostazioni  calcaree  bianche  e 
cristalline (Calcite) sulle piastrelle, sui rubinetti, negli apparecchi domestici e nelle tubazioni. 
ll calcare è trasformato in Aragonite, una forma cristallina calcarea che si deposita sotto forma di polvere, senza 
aggregarsi e formare incrostazioni e che può essere tolta facilmente con una passata di straccio asciutto, senza 
l’uso di prodotti chimici e tossici per la salute.  
Tutte  le  vecchie  incrostazioni  sono  “dilavate”  e  rimosse  dall’acqua,  nel  giro  di  poche  settimane.  La  superficie 
specifica  dell’acqua  aumenta  enormemente  così  che  il  calcare  resta  in  soluzione  e  non  si  deposita  più  in  modo 
aggressivo nei boiler, nelle condutture dell'acqua, nei lavelli di cucina, nei sanitari, nelle lavatrici, nei ferri da stiro e 
nelle macchinette per l'espresso.  
L'acqua del rubinetto si comporta come un’acqua “dolce” e, di conseguenza, si possono ridurre drasticamente, 
dal 30 al 70%, i consumi di detersivi in lavatrici e lavastoviglie e di saponi, shampoo e bagno schiuma. 
Chi  possiede  un  addolcitore  lo  può  anche  spegnere,  risparmiando  energia  elettrica  e  sale  ed  eliminando  la 
sudditanza dei lavaggi delle resine per evitare rischi di proliferazione di batteri. 

Il Quantum energizza l’acqua perchè induce un moto rotatorio destrorso alle molecole dell’acqua e ai suoi elettroni. Il moto 
destrorso eleva l’energia dell’acqua da due a tre volte, che imputridisce quindi più lentamente perché aumenta la 
sua  resistenza  ai  batteri.  Per  questo  motivo  nelle  piscine  si  può  ridurre  il  consumo  di  sostanze  chimiche 
antibatteriche.  
In pochi giorni il QUANTUM trasforma l'acqua dell’impianto di riscaldamento, normalmente sporca e scura, in 
acqua chiara.  
I filtri degli impianti idrici e di riscaldamento non si intaseranno più. Le serpentine dei boiler riacquisteranno la loro 
sezione originale e finalmente si potrà ottenere nuovamente acqua calda in pochi minuti. Tutto questo comporta 
un risparmio di almeno l’8‐10% sulle spese di riscaldamento ed un 30% sui costi di produzione di acqua calda.  
In agricoltura l’acqua, energizzata dal Quantum, rafforza le resistenze antiparassitarie e anticrittogamiche delle piante e 
rimuove tutte le incrostazioni calcaree degli impianti d’irrigazione. 
Gli  impianti  industriali  che  utilizzano  l’acqua  per  il  raffreddamento  non  avranno  più  la  schiavitù  del  calcare  e 
vedranno ripulirsi le torrette di raffreddamento nel giro di poche settimane. 
L'acqua  “Quantizzata”  è  bioenergetica,  leggera  ed  armonica.  Nell’organismo  l’acqua  energizzata  promuove  la 
depurazione delle tossine.  
In media, salvo eccezioni, l'acqua di rubinetto dispone di una bioenergia di 3.000‐4.000 Bovis.  
Con il QUANTUM la stessa acqua può arrivare fino a 8.000 ‐ 9.000 Bovis. L’acqua minerale in bottiglia varia da 
500 a 2.000 Bovis.  
L'acqua di Lourdes ne ha oltre 27.000, riconosciuta come la più energetica da tutti i ricercatori radioestesisti del 
mondo.  
A tal proposito raccomandiamo di non bere acqua minerale immagazzinata, definita dagli istituti di bioenergia e 
dai geobiologi “acqua  morta”  e,  soprattutto, bevande gasate,  dolcificate  e conservate, che bloccano parzialmente 
alcune funzioni vitali dello stomaco. 
L'aumento  energetico  raggiunto  grazie  al  Quantum  è  irreversibile,  superando  anche  i  70  °  C.  e  permane  per 
sempre, a differenza di altri sistemi. 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

FATTORE BIOENERGETICO 

Quest'acqua  "viva"  disintossica  l'organismo  e  rigenera  le  cellule.  Assumendo  questo  tipo  di  acqua  potabile, 
l'organismo ne beneficerà perché si disintossica gradualmente e riceve infor‐mazioni di importanza vitale. 

Benefici 

Miglior benessere per le persone, animali e piante. Non produce campi magnetici. 
Aumento dell’efficienza e della durata degli impianti con conseguente risparmio di energia. 
Riduzione della manutenzione degli impianti, delle interruzioni e dell’uso di detergenti e detersivi.  
Compatibile con qualunque impianto e tubazione. Massimo rendimento degli impianti di irrigazione. 
Nessuna alterazione delle qualità organolettiche dell’acqua potabile, nessun impiego di prodotti chimici 
e additivi dannosi alla salute.  
Si ripuliscono tutti i vecchi impianti; rimuovendo le incrostazioni, si riduce il livello dei microrganismi.  
Rimozione della ruggine attraverso un processo ionico. 
Nessun consumo di energia elettrica per il funzionamento, nessun costo di gestione e di assistenza. 
Pulizia e manutenzione rapida senza detergenti acidi nelle torri di raffreddamento e filtri dell’aria. 
Facilità d’installazione e limitate dimensioni d’ingombro. 
Quantum è in regola con il vigente D.L. N°31/2001e D.L. N°27/2002. 

IL  QUANTUM  AGISCE  SULL’ACQUA  DI  QUALUNQUE  IMPIANTO  E  TUBAZIONE  con  


qualunque portata in ogni ambiente, sia all’interno che all’esterno degli edifici, in un raggio di 20 metri circa (60 
metri nel Quantum PLUS) e non deve necessariamente stare vicino al contatore o al rubinetto. 

L'ACQUA AUMENTA DI SUPERFICIE SPECIFICA 

La riaggregazione delle molecole d’acqua, dovuta al nuovo moto destrorso impresso dal Quantum, fa aumentare 
notevolmente la superficie interna dell’acqua. 
Aumentando la superficie specifica aumenta, di conseguenza, la capacità di trasportare maggior ossigeno, sostanze alimentari 
e Sali minerali, migliorando il metabolismo. L'acqua con una superficie interna molto elevata ha un'importanza enorme per il 
metabolismo: è l'acqua, infatti, a trasportare le sostanze nutritive nelle nostre cellule e a portare via le sostanze metaboliche di 
rifiuto.  
L'acqua aumenta il trasporto di ossigeno nei liquidi dell'organismo e questo dà una maggiore vitalità agli organi 
con un conseguente miglioramento nella qualità di vita.  
La maggiore superficie interna dell’acqua facilita la galleggiabilità in una piscina. Provate a stare nella “posizione 
del morto”: rimarrete strabiliati, i piedi restano a galla! 

QUANTUM RIDUCE LA TENSIONE SUPERFICIALE DELL’ACQUA 

L'acqua, modificata dal Quantum, ha una tensione superficiale bassa.  
Le  misurazioni  sulla  tensione  superficiale  dell’acqua  normale  dell’acquedotto,  effettuate  in  laboratorio  con  un 
tensiometro fisso, hanno rilevato valori tra 72 e 73 dyne. Con QUANTUM attivato le misurazioni effettuate hanno 
rilevato una tensione superficiale compresa tra 55 e 60 dyne, valori simili a quelli degli acidi gastrici.  
L’abbassamento della tensione facilita enormemente l’assimilazione di cibo nell’apparato digerente.  
I succhi gastrici vengono meno diluiti rispetto all’acqua normale del rubinetto o l'acqua minerale.  
E’ un’acqua che migliora i tempi di digestione.  
La riduzione dei valori di tensione superficiale comporta una minore richiesta di tensioattivi per rimuovere lo sporco. 
Questo è il motivo per il quale si consuma il 50% in meno di saponi, shampoo e detersivi per piatti. 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

QUANTUM IONIZZA L'ARIA NEGLI AMBIENTI 

Il  QUANTUM,  aumenta  la  ionizzazione  negativa,  rigenera  rapidamente  l'aria,  rendendola  piacevolmente 
fresca, riportando un giusto equilibrio tra ioni positivi e negativi. 
La stessa cosa succede vicino alle cascate d’acqua, dove sentiamo rigenerarci grazie agli ioni negativi, presenti in 
abbondanza.  
I  cattivi  odori  negli  ambienti  dove  si  è  fumato  o  cucinato  scom‐paiono  velocemente  e  l’aria  diventa  fresca 
inodore e non stantia. 

ARMONIZZAZIONE DELLE RADIAZIONI MAGNETICHE NATURALI E DELL' 
ELETTROSMOG 

Il  QUANTUM  protegge  dai  danni  alla  salute,  clinicamente  dimostrati,  causati  dalle  radiazioni  dei  telefonini,  dei 
campi  magnetici  e  di  energia  alternata,  da  radar  militari  e  dalle  radiazioni  dell'acqua  e  della  terra,    provocati 
nell'organismo umano.  
Grazie all'armonizzazione dell'elettrosmog il sistema immunitario si rafforza. Si eliminano alcune patologie come 
l’insonnia e il mal di testa (se dovute a elettrosmog). 

RISULTATI  

Con  la  realizzazione  del  QUANTUM  si  è  riusciti  ad  ottenere  un  equilibrio  biofisico  contro  l'inquinamento  da 
radiazioni  terrestri,  vene  d'acqua,  reti  geomagnetiche  come  le  reti  di  Hartmann  e  di  Curry  ed  elettrosmog 
(telefonini, condutture elettriche, computer, cordless, ecc.).  
Grazie  a  questo  equilibrio  si  crea  nello  spazio  una  configurazione  energetica  in  armonia  con  la  natura.  Con 
QUANTUM l'organismo reagisce in modo impercettibile all'inquinamento provocato da simili radiazioni e non ne 
subisce le conseguenze. 

CARATTERISTICHE TECNICHE 

MISURE: cm 15 (H) x cm 8 (L) x cm 4 (P). Le misure possono leggermente cambiare secondo il modello. 
PESO: 170 ‐ 200 grammi circa. 
RAGGIO D'AZIONE: fino a 20 metri dal QUANTUM (fino a 60 metri per il QUANTUM PLUS, in tutte le direzioni). 
INSTALLAZIONE: il QUANTUM va appeso ad un chiodo, fissato con tasselli alla parete o appoggiato su un mobile, 
tenendolo in verticale, e diffonde IMMEDIATAMENTE il suo effetto. 
UNICHE ATTENZIONI PER L’INSTALLAZIONE: non installarlo a meno di 20 cm dal soffitto e a meno di 20 cm dagli 
angoli interni delle pareti.  
Non installarlo su utilizzatori elettrici con forti emissioni elettromagnetiche, come lavatrice o forno a microonde o 
vecchi televisori.  
Il servizio tecnico di Freebioenergy è a vostra disposizione per qualunque consiglio o soluzione dei problemi. 
GARANZIA: 10 anni di garanzia sul funzionamento. 

CAMBIA LA TUA VITA, RENDENDOLA MIGLIORE CON QUANTUM! 
 
 
 
                                                                                                                                                                                                                
 
 
 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

AQUASOFIA 
Un approccio multidisciplinare all’acqua 
AQUASOFIA e  cioè  la  “saggezza dell’acqua”  è  un nuovo  approccio  tecnico­umanistico,  che si 
basa  sull’equilibrio  dell’uomo  con  l’ambiente  che  lo  circonda  e,  in  senso  lato,  un  equilibrio  uomo–
universo realizzato grazie a questo elemento incredibile che è l’acqua. 
Vorrei spiegare cosa mi ha spinto a sviluppare la ricerca dei dati e dei pensieri espressi in questa 
piccola pubblicazione.  
Dopo  oltre  trent’anni  passati  nei  cantieri  e  nella  ricerca  dei  materiali  tradizionali  e  delle  tecniche 
applicative,  sono  arrivato  a  queste  nuove  vie  che,  apparentemente,  sembrano  distanti  dall’edilizia 
tradizionale ma, in realtà, non lo sono affatto, hanno in comune due cose: 
la semplicità dei concetti di base e il sapere degli antichi. 
 In  questa  “saggezza  dell’acqua”  si  riconosce  la  saggezza  degli  antichi,  che  conoscevano  i  semplici  segreti 
della  vita,  della  morte  e  della  successiva  vita,  quella  che  continua  in  perfetta  simbiosi  con  la  vita 
dell’universo.  
I gesti, le cerimonie, i pensieri tramandati negli antichi libri sacri di ogni cultura, tutta la quotidianità 
della vita era pervasa di spiritualità, di una naturale attenzione e anche rispetto verso gli elementi di base 
come l’acqua, la terra, il fuoco e l’aria e le stesse energie sottili che collegavano il tutto. 
Era quindi la cosa più naturale sentirsi parte del tutto, in quanto consapevoli antenne ricettive di queste 
vibrazioni  emanate  da  ogni  materia,  frequenze  sottili  magnetiche  oggi  non  più  “percepite”  dall’uomo 
contemporaneo, assordato dai rumori di fondo che sono l’assordante vociare dei mezzi di comunicazione, il 
sapere dei baroni e luminari che mantengono spesso il loro piccolo regno nell’ignoranza, sperando che non 
ci siano giovani emergenti a strappare loro una parte del potere e, non ultimo, il potere dato dagli interessi 
economici, enormi nei campi dell’acqua, degli alimenti e in quello medicale, che pilotano spesso il sapere in 
funzione del proprio utile. 
Il risultato quindi di questa prima ricerca vuole essere un piccolo contributo, un semino gettato con la 
speranza  che  possa  generare  maggior  presa  di  coscienza  su  queste  tematiche,  apparentemente  banali  ma 
sicuramente alla base della vita stessa. 
I  temi  affrontati,  riportando  dati  scientifici  e  dati  di  mercato,  servono  a  dare  una  base  scientifica  al 
principio di funzionamento del Quantum. Questo piccolo viaggio ci porta a conoscere l’acqua quale elemento 
vitale  per  il  pianeta,  le  problematiche  connesse  al  liquido  nell’utilizzo  quotidiano,  i  sistemi  utilizzati 
normalmente per  trattare  l’acqua; termina affrontando  il  magnetismo terrestre,  le  radiazioni telluriche  ed 
elettromagnetiche. 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

L’ACQUA 

Quanto è importante l’acqua per la nostra vita?  
La risposta è alquanto banale, ma vogliamo comunque ricordare alcuni dati importanti.  
Innanzitutto è l’unico elemento sul pianeta Terra in grado di assumere tre aspetti fisici diversi: quello 
solido, liquido e gassoso. Se andiamo invece a livello cosmico, scopriamo che l’acqua è l’elemento più diffuso 
nell’universo conosciuto e ve ne sono tracce su quasi tutti i pianeti del sistema solare. 
L’acqua  costituisce  il  maggior  elemento  del  corpo  umano,  dall’80%  nel  neonato  al  50%  dell’uomo 
anziano. Non solo, la vita umana si forma nel grembo materno immersa nel liquido amniotico.  
Ciascun organo ha bisogno di acqua. Negli organi del nostro corpo il contenuto d'acqua è differente. La 
fluidità massima la troviamo nel sistema nervoso centrale con il 99%, segue il plasma sanguigno con l'85%, 
quindi il cervello con il 75%. In 24 ore le nostre reni filtrano 180 litri di questo liquido, ma ne sono eliminati 
ogni giorno al massimo 2 litri, attraverso il respiro e anche in forma di urea e di sudore. Già questi numeri 
dovrebbero convincerci su quale immenso valore per la vita abbia un'acqua pulita, senza elementi dannosi. 
A una dimensione microscopica e cioè al livello cellulare degli organi del corpo umano, è noto che la vita 
stessa  della  cellula  dipende  dall’acqua,  perché  elemento  indispensabile  al  nutrimento,  che  avviene 
attraverso  il  fenomeno  osmotico  tra  la  membrana,  che  circonda  il  nucleo  della  cellula,  e  il  liquido  che  la 
circonda.  Non  esiste  alcuna  possibilità  di  vita  senz’acqua  perché  viene  a  mancare  la  ionizzazione, 
l’elettronizzazione e quindi la conducibilità delle cellule, che vivono grazie alla differenza di potenziale. 
Scendendo  ancora,  a  livello  atomico,  sappiamo  che  la  molecola  d’acqua  è  composta  da  due  atomi  di 
Idrogeno (H2) e uno di Ossigeno (O). La formula nota è H2O. Gli atomi si attraggono perché quelli di Idrogeno 
sono  positivi,  e  si  appropriano  dell’energia  elettrica;  l’atomo  di  Ossigeno  è  invece  negativo  e  si  appropria 
dell’energia magnetica.  
Gli atomi di Idrogeno e Ossigeno si dispongono a V, con l’atomo di Ossigeno al 
vertice e i due di Idrogeno sulle due punte.  
Questa è la chiave che ci permette di capire perché l’acqua è sensibile a tutti i 
fenomeni magnetici, elettromagnetici ed elettrici.  
Ad  un  piano  ancora  più  microscopico,  quello  subatomico,  scopriamo  che  gli 
elettroni  degli  atomi,  oltre  a  ruotare  attorno  al  nucleo  costituito  da  Protoni  e 
Neutroni,  hanno  uno  proprio  spin  di  rotazione  (esattamente  come  la  Terra  che 
ruota  attorno  al  Sole  e  contemporaneamente  su  se  stessa),  che  può  essere 
sinistrorso o destrorso. Ormai è certo che lo spin sinistrorso risente pesantemente 
della  forza  di  gravità,  è  discendente  e  perde  energia,  mentre  quello  destrorso  è 
levitante e acquista energia vitale. 
La  vibrazione  degli  atomi  che  costituiscono  la  molecola  d’acqua  è  una 
vibrazione in grado di captare vibrazioni di altri elementi, fonti energetiche e memorizzarle. 
 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

La  meccanica  quantistica  ha  scoperto  che  le  particelle  come  l’elettrone  o  il  fotone  presentano  una 
duplice natura sia come particelle che come onde dotate di un movimento rotatorio, come se avessero un 
campo. 
Quando l’elettrone, che ruota nella sua orbita attorno al nucleo, riceve un fotone, aumenta di energia e 
salta su un’orbita maggiore. Viceversa quando lo perde salta su un’orbita inferiore. 
Questo  salto,  definito  salto  quantico, 
costituisce  una  delle  basi  energetiche  della 
materia. 
Nella stessa orbita non possono esistere due 
elettroni con lo stesso spin di rotazione e quando 
questo  succede  avviene  immediatamente  un 
cambio di orbita da parte di uno dei due. 
I  fotoni  si  muovono  alla  velocità  della  luce, 
300.000  km  al  secondo  e  costituiscono  la  base 
dell’elettromagnetismo,  perché  ogni  particella 
carica  in  movimento  producono  un  campo 
elettromagnetico.  Quando  miliardi  di  atomi  si 
uniscono  per  formare  una  cellula  si  ha  una 
sintonizzazione  di  onde  elettromagnetiche  in 
una banda più ampia e più complessa. 
Altrettanto succede con l’unione di cellule.  
Si desume quindi che tutta la materia è vibrazione di onde e di cambiamento continuo. Sia la materia 
organica che inorganica e quindi il nostro corpo, un oggetto inanimato, il pianeta, ogni corpo celeste. 
Se l’onda di frequenza è simile ad un’altra e in fase (i picchi risultano in sincronia) l’energia raddoppia, 
se invece i picchi sono opposti le onde si annullano. 
 
 

LA MEMORIA DELL’ACQUA 

Il dr. Nolfang Ludwing nel 1990/91 scoprì che i materiali che vengono a contatto con l'acqua lasciano 
dietro a loro un biglietto di visita sotto forma di frequenze (vibrazioni). L'acqua ha una memoria formidabile, 
non dimentica nulla. 
Il Dr. Ivan Engler, ricercatore medico per i procedimenti naturali di Salisburgo scrive: 
"L'acqua  è  sfruttata  da  tempo  nei  procedimenti  di  guarigione  naturali  in  quanto  portatrice  di 
informazioni.  Osservazioni  sperimentali  e  cliniche  hanno  dimostrato  che  l'acqua  è  capace  di  memorizzare 
per  tempo  prolungato  le  frequenze  del  campo  elettromagnetico  globale.  Possiamo  così  spiegare  gli  effetti 
dannosi e quelli positivi, curativi. L'acqua è la madre di tutte le forme di vita e della dinamica del processo 
energetico vitale. In natura l'acqua rappresenta il miglior elemento per l'accumulo e il trasporto del calore e 
per la propagazione delle onde". 
Già Ippocrate diceva "i vostri alimenti siano i vostri medicamenti, e i vostri medicamenti siano i vostri 
alimenti". 
Le molecole dell’acqua hanno una carica distribuita a forma di tetraedro, dove i  tetraedro
legami covalenti acquisiscono polarità positiva e "i ponti di idrogeno" acquisiscono 
polarità negativa.  
Allo stesso tempo, l'interazione 
tra  le  molecole  porta  alla 
formazione  di  raggruppamenti 
(clusters) o reti.  
Tutte  le  esperienze  vissute  dall'acqua:  i  luoghi 
attraverso  i  quali  è  passata,  la  raccolta  di  sali  minerali, 
antiparassitari,  acqua  piovana,  ecc.  entrano  fisicamente, 
consentendo  una  distribuzione  molecolare  specifica  per 
memorizzare questo materiale.  
Inoltre, tutte le frequenze che hanno raggiunto l'acqua, 
come le radiazioni cosmiche, le energie telluriche, artificiali 
di  radiazione,  le  intenzioni  o  anche  le  parole  entrano  nella 
configurazione della struttura dell'acqua.  

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

L'informazione  è  costituita  da  frequenze  di  diversa  origine,  e  l'acqua  ha  la  proprietà  di  assorbire  e 
trasmettere queste frequenze.  
Il  materiale  in  sospensione  nell’acqua  può  essere  rimosso  con  i  diversi  metodi  di  filtraggio,  con  la 
rimozione di calcio e magnesio, la declorazione, l’osmosi inversa, ma la struttura a cluster, che ha conservato 
queste esperienze, rimane viva e costituisce "la memoria dell'acqua".  
Le frequenze non sono memorizzate dentro alla rete molecolare, ma è la rete stessa che acquisisce una 
forma e una polarità che riproduce tali frequenze.  
L'acqua che beviamo trasporta sostanze nutritive e penetra nelle nostre cellule, permettendo lo scambio 
e la costante ricostruzione del nostro organismo.  
Ma possiamo affermare che trasmette anche le informazioni al nostro corpo, porta ordine o disordine, 
polarità o il caos, e conserva o aumenta l'entropia.  
In  sostanza  quello  che  avviene  è  la  replicazione  e  memorizzazione delle  frequenze  elettro‐magnetiche 
con  cui  viene  in  contatto  ed  è  in  grado  di  allineare  la  sua  struttura  e  le  vibrazioni  per  attivare  la 
comunicazione di cluster in cluster.  
L’acqua  ridefinisce  la  propria  organizzazione  interna  in  base  alla  sua  interazione  con  l'ambiente  che 
condivide.  
La sua emissione e l'assorbimento delle frequenze può essere misurato (Enza Ciccolo) in risonanza con 
l'ambiente circostante. 
Si riproduce nella sua struttura interna e le sue vibrazioni che ha vissuto. L'acqua ha una memoria.  
 
 
 
JACQUES BENVENISTE  (1935­2004) 
 Direttore  di  ricerca  presso  l'organizzazione  di  Parigi  INSERM  (Istitut  National  de  la  Santé  Et  de  la 
Recherche  Médicale)  dal  1978,  a  capo  dell’unità  di  Ricerca  200  dell’INSERM:  Immunologia  delle  allergie  e 
delle infiammazioni.  
E’ stato autore di circa 300 pubblicazioni su riviste internazionali, di cui 26 sul Journal of Immunology. 
Conosciuto a livello mondiale come specialista nei meccanismi dell’allergia e dell’infiammazione. 
Ha svolto un'indagine esauriente nei principi e gli effetti di omeopatia.  
La sua tesi centrale è che la comunicazione tra le cellule non  è effettuata mediante  contatto fisico e lo 
scambio di materiale biologico, ma attraverso l'emissione e la ricezione delle frequenze elettromagnetiche.  
Benveniste  iniziò  a  sperimentare  con  i  globuli  bianchi  nel  sangue  umano  conosciuti  come  basofili  e 
coinvolti nelle reazioni allergiche.  
Queste  cellule  sono  piccoli  granuli  che  contengono  sostanze  come  l'istamina,  in  parte  responsabile  di 
reazioni allergiche. 
 I granuli possono essere contrassegnati con un marcatore speciale e poi si può rimuovere il marcatore, 
liberando  istamina  (tecnica  detta  degranulazione)  per  mezzo  di  una  sostanza  nota  come  anti‐E 
immunoglobulina o anti‐IgE (anticorpo estratto dalle capre).  
Fino a questo punto è normale scienza convenzionale.  
Ciò che rende straordinaria la ricerca di Benveniste e molto avversata dalla scienza ufficiale è che egli 
affermava  che  la  degranulazione  continua  a  verificarsi  anche  dopo  aver  raggiunto  livelli  di  diluizione  dell’ 
anti‐IgE    talmente  elevati  per  cui  non  può  essere  statisticamente  presente  una  singola  molecola  della 
sostanza.  
Lo stesso Benveniste si rendeva ben conto che si trattava di qualcosa di veramente 
eclatante ed “anomalo”, tant’è vero che disse che ciò che era accaduto era un po’ come 
se uno buttasse le chiavi della propria macchina nella Senna a Parigi e poi raccogliesse 
dell’acqua a Le Havre e fosse in grado di fare uno stampo delle chiavi con cui riavviare il 
motore… 
In ogni fase di diluizione, in rapporto di 1 : 10 con acqua, la soluzione era agitata 
vigorosamente  per  15  secondi  (con  Rotex).  Al  passaggio  successivo  si  prendevo  una 
parte del preparato agitato e lo si diluiva ancora 1 : 10 con acqua; e così via per almeno 
30 volte. In pratica la stessa procedura utilizzata dalla medicina omeopatica.  
L’omeopatia aveva dunque trovato la sua “validazione” grazie ad un esperimento 
di  immunologia  di  base  effettuato  da  uno  dei  più  stimati  ricercatori  del  campo,  il 
professor Jacques Benveniste ? 
Le implicazioni di questa dimostrazione, ripetuta per anni e in diversi laboratori in 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

Italia, Svizzera Francia, Inghilterra e in Canada, sono talmente gravi da mettere a rischio il giro miliardario di 
interessi dell'industria farmaceutica.  
La campagna montata contro Benveniste e la sua squadra, che portò a togliergli ogni fondo di ricerca, 
cercando anche di ridicolizzare la sua reputazione scientifica, nonostante le importanti scoperte scientifiche 
precedenti svolte nel campo degli allergeni, è riuscita a minimizzare queste straordinarie rivelazioni e a non 
farle conoscere ad un grande pubblico. 
Negli  ultimi  due  anni,  prima  di  morire  in  un  intervento  chirurgico  a  cuore  aperto,  Benveniste  riuscì  a 
memorizzare in digitale su computer le frequenze elettromagnetiche delle informazioni contenute nell’acqua 
e  a  trasmetterle  a  distanza  via  internet.  Questo  fa  intravvedere  la  possibilità  in  un  futuro  di  trasmettere 
rimedi con costo quasi zero a distanza in ogni parte del mondo ed in tempo reale. 
 
 
 
 
MASARU EMOTO 
 
La  capacità  di  immagazzinare  informazioni  è  stata  ampiamente  dimostrata  dallo  scienziato  e  ricercatore 
giapponese Masaru Emoto che, dal 1984, ha studiato e messo a punto una tecnica per fotografare i cristalli 
dell’acqua ghiacciata.  
Emoto  è  giunto  alla  conclusione  che  questi  cristalli  sono  modificabili  dalle  informazioni  energetiche. 
Affascinato da queste scoperte, in 25 anni ha fotografato le acque provenienti da tutte le parti del globo, dai 
fiumi ai mari, alle fontane e alle fognature e i risultati sono stati straordinari e spesso inaspettati.  
I  cristalli  si  diversificano  per  ogni  acqua  ma,  la  cosa 
impressionante, è che la stessa acqua produce cristalli di forme e 
colori diversi se esposta a vibrazioni energetiche di colori e suoni. 
Non  solo,  le  vibrazioni  energetiche  date  dalla  musica,  dai  colori, 
dalle parole e addirittura dai pensieri (il pensiero è un’emissione 
di energia sotto forma di quanti), mutano la struttura molecolare e 
il reticolo cristallino dell’acqua che, formata da atomi, è essa stessa 
energia.  
I cristalli modificano la forma geometrica come se dessero forma a 
pensieri  positivi  o  negativi.  Le  fotografie  (in  archivio  sono 
conservate  decine  di  migliaia  di  foto)  dimostrano  che  l’acqua 
trattata  con  parole,  musica  e  pensieri  positivi  forma  cristalli 
armonici  bellissimi  del  tutto  simili  a  quelli  della  neve.  Quella 
trattata con pensieri negativi e musica “dura” come l’Heavy Metal, 
crea forme cristalline amorfe e scure. 
Alla luce di queste immagini, nessuno può dubitare che l'acqua  entra in “risonanza” con il suo intorno, 
rispondendo alla propria risonanza morfica.  
Come  ogni  cosa  in  natura,  il  suo  comportamento  frattale  riflette  la  sua  struttura  molecolare  nei  suoi 
cristalli, le sue stelle esagonali a confermare il clustering di forma tetraedredica delle sue molecole bipolari.  
Nel  vedere  come  un  cristallo  di  ghiaccio  si  organizza  in  un  modo  molto  bello  sotto  l'influenza  della 
musica  di  Beethoven  o  di  come  riorganizza  la  sua  struttura  dopo  una  preghiera  o  parole  belle,  chi  può 
mettere in dubbio che l'acqua ascolta, imita, conserva e trasferimenti di informazioni?  
Masuru Emoto ha fornito la prova della risposta dell’acqua agli stimoli dall'ambiente.  
In modo diretto e molto visivo, le sue fotografie dei cristalli di ghiaccio delle diverse acque, di origini diverse 
e sottoposti a diverse impressioni, mostrano la bellezza che l'acqua assume in presenza di musica, di buoni 
intenzioni e pensieri, o della preghiera. 
 
 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

PAROLE  MUSICA  LUOGHI 


Bello  Lourdes 

Ave Maria Gounot 

Yesterday ­ Beatles 

Fontana di Trevi 
Venezia 

Vivaldi ­ Inverno 
Amore e gratitudine 
Ti voglio uccidere 
New York 

Mozart   

Sudiciume 
Hiroshima 

Cristallo acqua 
Sporco, Lurido  Heavy Metal  radioattiva 
  Alcuni esempi dei cristalli fotografati da Masaru Emoto (Hadolife.com) 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

Un esempio di acqua informata 
Ricordiamo  come  il  Dr.  Samuel  Hahnemann  scoprì  l'Omeopatia.  Samuel  Hahnemann  (1755‐1843) 
diventò dottore in medicina nel 1781, e fu direttore della sanità pubblica a Dresda. Innanzitutto triturò una 
droga, la Belladonna, poi mise un po' di questo veleno in una bottiglia piena d'acqua e la scosse con energia. 
Prese  poi  una  goccia  da  questa  soluzione  diluita  e  la  introdusse  in  un'altra  bottiglia,  e  così  via  di  seguito. 
Alcune ore dopo il dottore ed il suo chimico di Meissen disponevano di una tintura di Belladonna talmente 
diluita che nell'ultima bottiglia non c'era che acqua. Non era più presente una sola molecola di Belladonna. 
Come  mai  il  liquido  ottenuto  agiva  ugualmente  contro  la  febbre?  "La  cosa  ha  una  spiegazione  logica  ‐ 
disse  Hahnemann  ‐  in  tutti  i  materiali  c'è  una  forza  latente  che  deve  essere  destata  con  uno  scuotimento 
energico.  Una  volta  svegliata  questa  forza,  non  c'è  bisogno  della  materia  che  ha  prodotto  l'effetto". 
Hahnemann chiamò questo nuovo metodo di cura "OMEOPATIA". 
Nessuno sapeva però esattamente perché l'omeopatia funzionasse, nonostante che nei suoi preparati 
non ci fosse nemmeno una molecola della sostanza di partenza.  
Le sostanze utilizzate in omeopatia vengono diluite molte volte (10, 20, 30 volte al 10%), in modo che il 
suo uso deve essere sicuro, ma gli omeopati credono che la "somiglianza" tra il rimedio e la causa stimolerà 
la capacità dell'organismo per curare se stesso.  
E ancora, più diluita la soluzione tanto maggiore è il potere di curare.  
Omeopatica  dissoluzione  e  più  dinamico  è  il  metodo  usato  per  trasferire  l'energia  dal  materiale  per 
l'acqua.  
Inoltre  gli  studiosi  non  si  spiegano  anche  perché  l'acqua  non  si  attenga  alle  regole  dell'ordinamento 
fisico. I fisici hanno registrato una serie di anomalie. Ad esempio, l'acqua bolle a 100 °C mentre, stando al 
suo peso molecolare, dovrebbe bollire già a 75 °C. Il suo punto di congelamento è a 0 °C sebbene, secondo le 
leggi fisiche, ciò dovrebbe avvenire a ‐12 °C. Inoltre perché l'acqua, per cedere il calore, impiega il doppio 
del tempo necessario per assorbirlo? 
 
 
L’acqua come mezzo di purificazione, terapia e rigenerazione 
In  tutte  le  culture,  l’acqua  ha  sempre  avuto  una  grande  importanza:  come  sorgente  di  vita,  come 
purificazione e come rigenerazione. 
Il rito della purificazione con l’acqua è praticato da sempre dall’uomo; la Bibbia riporta l’abitudine del 
lavare i piedi agli ospiti e del Battesimo nelle acque del fiume per purificarsi dai peccati. Il cristiano si segna 
con  l’acqua  entrando  in  chiesa  per  purificarsi  e  accedere  al  luogo  sacro.  In  India  è  consuetudine  bagnarsi 
nelle  acque  del  sacro  fiume  Gange  per 
purificarsi.  Gli  antichi  sacerdoti  egiziani 
Bagno nel sacro Gange  amavano  bagnarsi  nel  lago  sacro  all’inizio 
della giornata. 
Nella storia l’uomo ha sempre sfruttato 
le  proprietà  terapeutiche  delle  acque 
termali;  gli  antichi  romani  svilupparono 
tecniche  utilizzate  ancora  oggi  nelle  cure 
idrotermali.  L’acqua  termale  era 
comunemente  usata  a  scopo  preventivo, 
per evitare il sopraggiungere di patologie e 
malattie. 
Vi sono acque sorgive particolarmente 
cariche  di  energia.  Sono  le  cosiddette 
“acque  mariane”,  presenti  nei  luoghi  di 
apparizioni  della  Madonna.  Ricordiamo 
prima fra tutte l’acqua di Lourdes, poi Fatima, Montichiari in Italia, Medjugorie.  
L’acqua di Lourdes ha un’energia, riconosciuta dai radioestesisti di tutto il mondo, di oltre 27.000 Bovis 
(scala energetica, messa a punto dal fisico francese Bovis nel secolo scorso, e utilizzata dai radioestesisti per 
misurare l’energia vitale degli elementi minerali e biologici).  
Un’acqua  minerale  imbottigliata  ha  solitamente  un’energia  vitale  tra  i  500  e  2.000  Bovis,  un  acqua  di 
rubinetto è tra 3.000 e 4.000 Bovis. Sono in corso studi sull’acqua di Lourdes per capire come mai non c’è 
trasmissione di malattie tra i bagnanti dell’acqua “miracolosa”, nonostante le ricerche biologiche indichino 
un’altissima concentrazione di batteri. E’ sicuramente l’elevatissima energia di quest’acqua che impedisce la 
proliferazione di germi e batteri.  

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

L’acqua e l’energia dei luoghi di culto 
A questo punto è importante fare un accenno alle energie presenti nei luoghi di culto storici, sia quelli 
tuttora attivi come le chiese, sia quelli in siti archeologici, non più utilizzati per il rito religioso.  
E’ ormai accertato che nei terreni sotto gli edifici religiosi o sotto i reperti archeologici di luoghi di culto 
(es. le tombe dei giganti in Sardegna o Stonehenge in Inghilterra) vi sono corsi di acque sotterranee, spesso 
naturali o, in alcuni casi, come nella Cattedrale di Chartres in Francia, deviati dall’  uomo. 
Sappiamo che l’acqua sotterranea in movimento è in grado di modificare l’energia magnetica del luogo, 
definita come radiazioni telluriche. 

il sistema di acque sotterranee  
di Stonehenge 

I  rabdomanti,  per  esempio,  trovano  l’acqua 


sotterranea  captando  proprio  queste  variazioni  di 
energia magnetica. 
Non si è ancora capito come mai, nei luoghi di 
culto, l’acqua corrente sotterranea produca energia 
benefica (è normale sentirsi bene e tranquilli in una 
chiesa  antica,  anche  per  chi  non  è  praticante) 
mentre  è  risaputo  che,  di  solito,  le  falde  acquifere 
correnti  producono  malessere  e  geopatologie 
nell’uomo.  
Quali segreti conoscevano gli antichi per trasformare questa energia da negativa in energia positiva per 
l’uomo? Pensate che in casi limiti, come nella Cattedrale di Chartres, grazie al sapiente utilizzo dell’acqua, del 
luogo stesso e delle forme dell’edificio religioso, l’energia del luogo supera anche i 100.000 Bovis! 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

LE ACQUE POTABILI 

La superficie della Terra è ricoperta per il 75% dall’acqua. Però solo lo 0,6% dell’acqua presente sulla 
Terra è acqua dolce, e solo una piccola parte di essa è superficiale, nei laghi e fiumi; il resto è acqua freatica. 
La  quantità  di  acqua  potabile  su  tutto  il  globo  copre  di  dieci  volte  il  fabbisogno  annuale  dell'intera 
umanità. Purtroppo capita spesso però che l'acqua sia abbondante nelle zone poco abitate. Ora la richiesta è 
al massimo, mentre la disponibilità è drammaticamente ridotta; con l'aumento della popolazione aumenterà 
ulteriormente  la  mancanza  dell'acqua  potabile.  Solo  negli  ultimi  cinquant'anni,  l'aumento  della  necessità 
globale è sestuplicato, la mancanza d'acqua riguarda oggi un quarto della popolazione mondiale. 
Nei paesi in via di sviluppo numerose grandi città non possono fornire una quantità sufficiente di acqua 
potabile. Nel mondo vivono due miliardi di persone che non possono accedere all'acqua potabile. 
Un uomo su due lamenta malattie dovute alle condizioni dell'acqua. Cinque milioni di uomini muoiono 
annualmente a causa dell'inquinamento o dei germi presenti nell'acqua. 
Sono cifre impressionanti raccolte dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). 
Ne deduciamo che l'acqua è correlata all’ insieme degli organi, come  ad esempio all’apparato 
cardiocircolatorio, al sistema gastrointestinale, al sistema respiratorio e così via. 
Come  noto,  per  la  nostra  salute,  è  consigliabile  bere  molta  acqua  ‐  soprattutto  fuori  dai  pasti  ‐  nella 
quantità di 2‐3 lt al giorno (una buona regola suggerisce almeno 300 grammi di acqua ogni 10 kg di peso 
corporeo).  
Purtroppo  da  un  lato  la  forte  pubblicità  delle  acque  minerali (nel  2005  sono  stati  spesi  in  Italia  400 
milioni  di  Euro  in  pubblicità  per  l’acqua in  bottiglia)  e  dall’altro  il  grosso  ostacolo  psicologico al  consumo 
dell'acqua  di  rubinetto,  dovuto  al  sapore  sgradevole  causato  dal  cloro  o  dallo  stato  delle  tubature,  ha 
portato negli ultimi decenni gli italiani a preferire l'acqua in bottiglia a quella del rubinetto, anche se non ci 
sono validi motivi per farlo. 
A  questo  si  aggiungono  fattori d’impatto ambientale: 
in  Italia,  ogni  anno,  si  consumano oltre 11 miliardi 
di  litri  di  acqua  imbottigliata  e  sono  prodotte  circa 
200.000  tonnellate  di  rifiuti  di  plastica  dovute  a  8,5 
miliardi di bottiglie PET. 
Quando  la  clorazione  non  è  elevata,  lasciare 
l'acqua  in  una  brocca  o  caraffa  con  bocca  larga  che 
lasci evaporare meglio il cloro  può  aiutare  a  risolvere, 
almeno  in  parte,  il  problema  organolettico. 
In  conclusione,  anche  se  per  legge  avremmo  diritto  a 
un'acqua  insapore,  inodore  e  incolore,  bisogna ammettere 
che  la  necessità  di  clorare  l’acqua  per  avere  una 
garanzia sanitaria  toglie  spesso  il  piacere  di  un  buon 
bicchiere  d’acqua  di  rubinetto;  questo  ha  fornito 
maggiori  spazi  all’industria  delle  acque  in  bottiglia  per 
diffondersi rapidamente. 
 
 
 
 
 
 
LE ACQUE MINERALI 
Sono identificate con precisione dall’ultimo Decreto Legge n. 339 del 4 agosto ’99 e, più precisamente, 
“sono considerate acque minerali solo quelle che, avendo origine da una falda o da un giacimento sotterraneo, 
provengono  da  una  o  più  sorgenti  naturali  o  perforate  e  possiedono  eventuali  caratteristiche  igieniche 
particolari e proprietà favorevoli alla salute”.  
Il  concetto  era  già  espresso  nel  Regio  Decreto  del  1916  in  base  al  quale  si  potevano  considerare 
minerali unicamente quelle “adoperate per le loro proprietà terapeutiche ed igieniche speciali”. 
Il riconoscimento di qualifica di Acqua Minerale è rilasciato dal Ministero della Salute. 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

La legge vieta qualsiasi trattamento risanante dell’acqua minerale naturale che, peraltro, non è 
soggetta ai limiti imposti alle acque di rubinetto.  
Mentre  quella  di  rubinetto  è  filtrata,  clorata  e  ozonizzata  prima  di  essere  distribuita  in  acquedotto, 
l’acqua minerale deve essere già “sana” alla sorgente e va imbottigliata, in loco, così come sgorga dalla fonte. 
 
Avvertenze nell’uso delle acque minerali 
L'acqua imbottigliata:  
• dovrebbe stare al fresco e al buio per non perdere le caratteristiche dichiarate; 
• ha  una  scadenza  indicata,  valida  solo  se  non  è  esposta  alla  luce  e  agli  sbalzi  di  temperatura, 
solitamente sarebbe meglio non più di tre mesi se in plastica e sei mesi se in vetro; 
Esistono  precise  controindicazioni  e  limitazioni  all’uso  di  alcuni  tipi  di  acqua  minerale,  correlate  alla 
loro composizione e alle condizioni individuali del consumatore. Queste controindicazioni, purtroppo, non 
sono indicate nell’etichetta. 
Ricordiamoci per esempio che circa il 30% delle acque minerali in commercio hanno elevato contenuto 
di sodio (avete presente la pubblicità della particella di sodio sola in bottiglia e che non fa male al corpo?). 
Tali acque non dovrebbero essere comprese nelle diete degli ipertesi.  
Alcune informazioni fornite in etichetta a volte non sono volutamente chiare: ad esempio il contenuto 
di sodio espresso in percentuale e non in mg/L (una concentrazione di 10 mg/L corrisponde allo 0,0010% 
dando l’illusione di un valore irrisorio). Altro esempio è il limite del contenuto di fluoro che, mentre per le 
acque potabili è di 1,5 mg/L, non è vincolante per le acque minerali; nel 2008 in Italia erano ben sei le acque 
minerali con valori superiori. 
Altra controindicazione importante, non riportata, è quella che le acque “gassate”, contenenti anidride 
carbonica, non sono adatte ai soggetti affetti da gastrite, ulcera gastrica o “semplice iperacidità di stomaco”: 
l’anidride carbonica stimola, infatti, la secrezione gastrica. 
Un altro pericolo è costituito dalla presenza di nitrati; introdotti nell’organismo si riducono a nitriti e, a 
contatto  con  le  ammine,  formano  le  nitrosammine,  sospette  di  essere  cancerogene:  il  limite  massimo 
previsto  dal  Ministero  della  Sanità  per  le  acque  minerali  è  di  45  mg/L.  Quello  suggerito  però 
dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità per donne gravide e lattanti è fissato sotto ai 10 mg/L. 
L’uso  improprio  ed  esagerato  di  acque  minerali  può  determinare  alterazioni  del  metabolismo  idro‐
elettrolitico. 
 
 
LE ACQUE DI RUBINETTO 

Il  requisito  principale  dell’acqua  di  rubinetto  è  la 


potabilità: non deve contenere microrganismi, batteri, larve di 
parassiti  in  grado  di  provocare  malattie,  né  tantomeno 
presentare  indici  d’inquinamento  da  sostanze  in 
decomposizione.  L’acqua  deve  essere  batteriologicamente 
pura.  Non  deve  contenere  sostanze  chimiche  in  grado  di 
produrre  danni  all’equilibrio  della  vita  biologica  degli 
organismi superiori, in particolare all’uomo. 
D’altro  canto  devono  contenere  quei  micro  elementi 
indispensabili  al  metabolismo.  Questa  quota  di  sali  (il  residuo 
fisso valutato a 180° C.) deve rientrare per legge tra 0,30 a 1,50 
g/L. 
Devono inoltre essere insapore, inodore e incolore. 
L’adempimento  a  queste  norme  richiede  continui  con‐
trolli,  trattamenti  per  la  depurazione  e  potalizzazione,  che  a 
volte ne pregiudicano, in effetti, il sapore. 
 
 
Alcune considerazioni nel raffronto tra acqua minerale e di rubinetto 
Il  raffronto  dei  prezzi  tra  acqua  minerale  e  potabile  è  stupefacente:  mediamente  un  litro  di  acqua 
minerale costa 0,40 Euro al litro contro 0,0004 Euro al litro dell'acqua potabile del rubinetto (fonte Agenzia 
d’Ambito servizi idrici provincia di Ravenna 2009) cioè un rapporto di 1 a 1.000. Nonostante questo, siamo i 

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più  grandi  consumatori  al mondo di  acqua  in  bottiglia:  ogni  italiano  beve  annualmente  poco meno  di  200 
litri di acqua in bottiglia, ben otto volte la media mondiale e il doppio che nel resto d’Europa! 
Per  convincere  i  consumatori  a  comprare  l’acqua  in  bottiglia,  a  scapito  di  quella  quasi  gratis  del 
rubinetto, nel 2005 gli imbottigliatori hanno acquistato spazi pubblicitari per oltre 400 milioni di Euro, su di 
un fatturato di 11 miliardi di Euro. 
A  questo  dobbiamo  aggiungere 
ogni  anno  il  seguente  contributo  0,4 € al litro costo medio dell’acqua minerale 
all’inquinamento ambientale: 
0,0004 € al litro costo medio dell’acqua di rubinetto 
8,5  miliardi  di  bottiglie  PET  alle 
discariche;  11 miliardi di € il fatturato dell’acqua in bottiglia nel 2005 
7,3  milioni  di  barili  di  petrolio  per  la  400 milioni di € spesi per pubblicità 
produzione  e  trasporto  (è  facile 
trovare  nel  Sud  Italia  acque  prodotte  8,5 miliardi di bottiglie in plastica prodotte in un anno 
nelle  Alpi,  con  viaggi  lunghi  anche 
7,3 milioni di barili di petrolio per la produzione e trasporto 
1.500 km); 
2,6  milioni  di  tonnellate  di  CO2  2,6 milioni di tonnellate di CO2 corrispondenti 
scaricate  nell'atmosfera  che  contri‐
buiscono al riscaldamento della Terra. 
 
 
I controlli di qualità e il “canone di coltivazione” 
Si  può  pensare  che  il  motivo  più  importante  per  bere  acqua  in  bottiglia  possa  essere  la  garanzia  di 
qualità,  ma  anche  in  questo  caso  la  verità  è  stupefacente:  le  reti  idriche  degli  acquedotti  italiani  sono 
soggette a una quantità incredibile di controlli (a Milano per esempio si eseguono circa 70 analisi al 
giorno)  mentre  i  produttori  di  acque  minerali  hanno  obblighi  irrisori,  si  parla  di  controlli 
obbligatori solo ogni 5 anni, affidabili per altro anche a laboratori privati. 
A fronte di questi fatturati enormi si contrappone l’esigua cifra che le multinazionali pagano ai Comuni, 
sul  cui  territorio  è  presente  la  sorgente  sfruttata  per  l’imbottigliamento,  il  cosiddetto  “canone  di 
coltivazione”. Per esempio per le acque imbottigliate a Pejo in Trentino, che producono un fatturato di circa 
35 milioni di Euro, l’azienda imbottigliatrice paga un canone annuale di 30.000 Euro. 
Dalle  ultime  statistiche  risulta  che  i  soldi  pagati  agli  enti  locali  per  lo  sfruttamento  delle  concessioni 
rappresentano un ventiseiesimo dell’importo necessario allo smaltimento delle bottiglie in PET.  
Un’ultima avvertenza: tutte le acque fanno fare la pipì. L'effetto "plin plin" è dovuto alla quantità, non 
alla qualità dell'acqua bevuta. 

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IL CALCARE E I PROBLEMI CON L’ACQUA 
L’acqua piovana, dopo essere stata nelle falde di raccolta sotterranee, a contatto con le rocce calcaree, è 
ricca  di  bicarbonati  di  calcio  e  di  magnesio.  Se  l’acqua  trova  poi  un  agente  perturbante  (girante  di  una 
pompa;  campi  elettromagnetici,  sbalzi  di  temperatura,  stagnazione  o  tubazioni  che  creano  vortici)  i 
bicarbonati contenuti si dissociano, producendo Carbonato di calcio, Anidride Carbonica e acqua, secondo la 
formula:  
Ca(HCO3)2                    CaCO3+ CO2+ H2O  
dando luogo a concrezioni cristalline sotto forma di Calcite. 
L’accumulo di calcare costringe a consumare più energia per il riscaldamento e la circolazione dell’acqua; si 
calcola  che  un  elettrodomestico  aggredito  dal  calcare  consuma  fino  al  60%  di  energia  in  più  e  subisce  un 
invecchiamento precoce. Questo fenomeno comporta un notevole danno e, spesso, siamo costretti a pagare 
importanti somme di denaro per le riparazioni degli impianti e degli elettrodomestici.  
 
 
Il settore industriale 
Tutti i settori industriali utilizzano acqua in processi di produzione, riscaldamento o raffreddamento. I 
depositi di calcare si formano all’interno dei tubi, nelle serpentine dei bollitori oppure in costose macchine 
di produzione per l’industria e possono produrre i seguenti svantaggi: 
• Maggior dispendio di energia per raggiungere il regime di riscaldamento. 
• Perdita di pressione a causa dei tubi incrostati. 
• Spese elevate di manutenzione e riparazione degli impianti. 
• Spese elevate di pulizia e uso di detergenti aggressivi. 
• Produttività industriale limitata. 
Un altro inconveniente legato all’eccessiva con‐centrazione di calcare nell'acqua è di ostacolare l'azione 
dei saponi e detersivi, provocandone un eccessivo consumo. 
 
 
La durezza dell'acqua 
L'acqua  utilizzata  negli  impianti  idrici  contiene 
sali  di  calcio  e  di  magnesio,  che  ne  costituiscono  la 
durezza.  
La durezza è definita dalla concentrazione di sali 
di calcio e magnesio, si misura in milligrammi al litro 
ed  è  comunemente  indicata  in  gradi  francesi  (un 
grado francese °F = 10 mg/l di carbonato di calcio).  
In base alla durezza le acque si classificano in:  
• dolci con durezza tra 10 e 20°F;  
• dure con durezza tra 20 e 25°F;  
• molto dure con durezza oltre 25°F. 
Acqua  con  durezza  inferiore  a  10°F  è 
corrosiva  per  le  tubazioni  e  non  fa  bene  alla 
salute, la stessa OMS consiglia una durezza compresa 
tra 10°F e 20°F. 
Acqua con durezza superiore a 20°F ha un effetto sensibile di deposito calcareo. 
La  durezza  massima,  in  gradi  francesi,  per  considerare  un’acqua  buona,  non  deve  superare  i  25°F, 
mentre la massima durezza per un’acqua accettabile non deve essere oltre a 50°F.  
L'acqua dura in casa causa tanti inconvenienti: incrostazioni delle tubazioni, con conseguente perdita di 
efficienza  dell’impianto;  intasamento  di  elettrodomestici  come  macchine  del  caffè,  ferri  da  stiro,  lavatrici, 
lavastoviglie,  scaldabagni;  soffioni  docce  e  rubinetti  incrostati;  capelli  secchi  e  duri;  superfici  opache  di 
sanitari, rivestimenti e pavimenti, piatti e pentole; biancheria ruvida; pelle secca, etc. etc. 
Il  carbonato  di  calcio  è  insolubile  e  quindi  precipita,  trasformandosi  in  calcite  e  producendo  in‐
crostazioni su impianti e scambiatori, mentre l'anidride carbonica prodotta genera effetti corrosivi.  
La capacità d’aggregazione dei cristalli di calcite aumenta lo strato di calcare col passare del tempo. 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

Le  incrostazioni  che  si  depositano  sulle  pareti  delle  tubazioni  e  delle  resistenze  creano,  nel  tempo, 
perdite di carico anche molto elevate, e sulle apparecchiature ne riducono l'efficienza e l’affidabilità.  
In presenza  di  calcare,  i  primi  problemi  si  riscontrano  negli  elettrodomestici  e  nei  sanitari:  la 
lavastoviglie  non  funziona  più  bene,  i  fori 
della  doccia  si  ostruiscono,  la  lavatrice  si 
PERDITA DI EFFICIENZA DELLE TUBAZIONI CON blocca,  l’acqua  nello  scaldabagno  impiega 
INCROSTAZIONI CALCAREE più  tempo  a  scaldarsi  e  consuma  più 
Spessore delle Spreco in L di energia.  
Media della perdita
incrostazioni (in % sul
di efficienza
combustibile ogni Lo  strato  di  calcare  che  si  è  formato 
diametro del tubo) 1000 nelle  tubazioni  dell’impianto  di 
2% 4% 40 riscaldamento  è  isolante  e  l'acqua  calda  fa 
più  fatica  a  irradiare  il  proprio  calore  nella 
3% 7% 70
casa:  si  è  calcolato  che  1  mm.  di  deposito 
6% 11% 110 calcareo  fa  aumentare  il  consumo  del  10‐
13% 18% 180 15%;  negli  anni  quindi  il  consumo  può 
aumentare  fino  al  90%  causando  aumento 
19% 27% 270
di  costi  per  il  proprietario  e  di 
25% 38% 380 inquinamento  per  l’ambiente,  causa  la 
38% 48% 480 perdita d’efficienza. 
E’  importante  evidenziare  comunque 
50% 60% 600
che  il  calcio  presente  nell'acqua  potabile  è 
63% 74% 740 vitale e non dannoso per la salute, al punto 
75% 90% 900 che  la  legge  vieta,  per  esempio,  nel  caso 
d’installazione  di  un  addolcitore,  di 
abbassarne la concentrazione sotto i 15° F. 
I sali di calcio e di magnesio sono ioni positivi disciolti nell’acqua che, grazie 
alle  forze  elettrostatiche  naturali,  si  organizzano  sotto  forma  di  cristalli, 
diventando Carbonato di Calcio (Calcite) e liberando Anidride Carbonica. 
Il  carbonato  di  calcio  CaCO3,  comunemente  chiamato  “calcare”,  si  può 
presentare in natura in due forme cristalline, con identica struttura chimica:  
• la calcite, che è un cristallo di carbonato di calcio con forma romboedrica 
con alto potere di aggregazione e di compattezza, 
• l’aragonite,  cristallo  di  carbonato  di  calcio  con  forma  aghiforme  con 
basso potere di aggregazione e di compattezza. 
La calcite ha una rilevante maggior capacità di formare depositi tenaci, 
al contrario dell’aragonite.  
 

  Concrezioni cristalline di 
CALCITE  Cristalli di ARAGONITE 
 

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Relazione tra cardiopatie e valori dell'acqua potabile, ovvero come il calcare non crea problemi al 
corpo umano. 

In Gran Bretagna il British Regional Heat Study analizzò 253 città tra il 1969 e il 1973 e scoprì che nelle 
aree in cui l'acqua presentava un minor grado di durezza vi erano il 15% in più di morti per cardiopatie. 
 (Shaper  AG.  Pocock  SJ,  Walker  M,  Cohen  NM,  Wade  CJ,  Thomson  AG.  British  Regional  Heart  Study: 
Cardiovascular Risk Factors in Middle­aged Men in 24 Towns. British Medical J. 1981; 283(JuIy): 179­186.) 
Negli  Stati  Uniti  furono  studiati  4.200  adulti,  di  età  compresa  tra  25  e  74  anni,  in  35  differenti  aree 
geografiche.  Anche  qui  nelle  zone  con  un  maggiore  grado  di  durezza  dell'acqua  si  riscontrò  una  minore 
mortalità per malattie cardiovascolari. 
(Greathouse  DG.  Osborne  RH.  Prelirninary  Report  on  Nationwide  Study  of  Drinking  Water  and 
Cardiovascular Diseases. J. Environmental Pathology and Toxicology 1980; 3: 65­76.) 
Nelle città inglesi di Scunthrope e Grimsby, aventi lo stesso tasso di mortalità per patologie cardiache, 
fu fatto il seguente esperimento. 
L'acquedotto di Scunthrope abbassò il livello di durezza dell'acqua: 
‐ nel giro di qualche anno aumentò drasticamente il numero dei decessi. 
A  Grimsby  la durezza  dell'acqua  rimase  costante,  e  così  anche  la  percentuale di  decessi  per patologie 
cardiache. 
(Shaper AG. Pocock SJ, Walker M, Cohen NM, Wade CJ, Thomson AG. Cit.) 
Lo stesso fenomeno si osservò in Italia, a Crevalcore e Montegiorgio e in Abruzzo. 
(Lee G. Reports Say 53 Million­P1us Drink Contaminated Water e Leoni V, Fabiani L, Ticchiarelli L. Water 
Hardness and Cardiovascular Mortality Rate in Abruzzo, ltaly. Archives of Environmental Health 1985; 40: 274­
278.) 
L'Accademia Nazionale delle Scienze americana, dopo numerose ricerche analoghe, concluse che 
il mantenimento di gradi di durezza e TDS (Totale Solidi Disciolti) ottimali nell'acqua può ridurre il 
tasso di mortalità per malattie cardiovascolari di almeno il 15%. 
Le  ricerche  sulle  cardiopatie  e  sul  cancro  dimostrano  che  l'acqua  demineralizzata,  carente  di 
calcio  e  magnesio,  e  con  basso  grado  di  durezza  e  TDS,  non  è  salutare  da  bere. 
Il  Dr.  John  Sorenson,  un  affermato  studioso  nel  campo  del  metabolismo  minerale,  ha  dimostrato  che  i 
minerali essenziali vengono ben assorbiti, e soprattutto favoriscono l'eliminazione dei minerali non 
essenziali, anche di quelli nocivi. (Sorenson J. Personal Communication. November 3, 1983) 
Ad esempio, se nell'acqua sono presenti una buona quantità di calcio e magnesio e una piccola quantità 
di piombo, l'organismo assimila almeno in parte gli elementi essenziali (calcio e magnesio) ed elimina quelli 
non essenziali (piombo). 
Se al contrario, vi sono bassi livelli di calcio e magnesio, le cellule selezionano ed assorbono il piombo, 
che è tossico. 
Nelle zone in cui l'acqua potabile ha un più alto grado di TDS vi è quindi una minore incidenza di 
morti per infarto, cancro e malattie cronico­degenerative in genere. 
Successivamente,  Comstock  (Comstock  GW.  Reviews  and  Commentary:  Water  Hardness  and 
Cardiovascular  Diseases.  Am.  J.  Epidemelogy  1979;  110  (October):  375­400)  riesaminò  circa  50  studi 
sull'argomento e concluse che: 
"non  c'è  alcun  dubbio  che  vi  sia  una  precisa  associazione  tra  grado  di  durezza  dell'acqua  e 
percentuale di mortalità per malattie degenerative" 
Non ci si può quindi concentrare solo sugli effetti di alcuni minerali per comprendere i fattori 
benefici  presenti  nell'acqua  potabile,  ma  essi  dipendono  dalla  combinazione  di  più  elementi  come 
grado di durezza, TDS e pH. 
Soprattutto  rivalutiamo  i  minerali  presenti  nell'acqua  e  il  loro  ruolo  benefico,  e  teniamo 
presente che i filtri che oggi vanno per la maggiore li eliminano. 
L'acqua addolcita non è salutare, non tanto per il sodio in sé, ma a causa della carenza di calcio e 
magnesio. 
Se si usa un addolcitore, è consigliabile avere una linea separata per l'acqua potabile. 
Sappiamo che alti livelli di durezza e TDS ci proteggono da sostanze potenzialmente dannose e ci 
aiutano  a  prevenire  le  malattie  degenerative.  Se  vogliamo  ridurre  il  sodio  dobbiamo  correggere  la 
dieta. Il 90% del sodio lo assumiamo infatti attraverso gli alimenti. 
 
 
 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

TENSIONE SUPERFICIALE DELL’ACQUA 

Molte specie d’insetti camminano sull'acqua; sappiamo anche che è possibile riuscire a far galleggiare una spilla 
metallica  o  una  lametta  di  acciaio,  o  una  moneta  la  cui  superficie  sia  leggermente  unta,  deponendoli  con 
delicatezza  sulla  superficie  del  liquido.  Questi  fenomeni,  che  sembrano  contrastare  la  forza  di  gravità  e  il 
principio di Archimede, possono es‐sere spiegati con la tensione superficiale.  
 

 
Origine della tensione superficiale 
Per  capire  cosa  sia  la  tensione  superficiale  è  necessario  ricordare  com’è  fatta  al  suo  interno  la  materia, 
ripercorrendo alcune nozioni essenziali di fisica atomica. 
Sappiamo che a ogni elemento chimico corrisponde un atomo con una struttura interna diversa.  
Gli atomi sono i mattoni con cui è costruita tutta la materia, organica e inorganica.  
Difficilmente,  però,  una  sostanza  è  formata  da  atomi  singoli;  più  spesso  gli  atomi,  dello  stesso  tipo  o 
diversi, si aggregano tra loro.  
Queste unità sono chiamate molecole.  
E’  importante  ricordare  che  la  molecola,  pur  potendosi  scomporre  negli  atomi  che  la  costituiscono,  è  la 
particella più piccola che ha le stesse caratteristiche della sostanza di cui fa parte.  
Per  esempio  la  molecola  dell'acqua  (H2O)  è  formata  da  due  atomi  di  idrogeno  e  un  atomo  di  ossigeno:  se 
separo idrogeno e ossigeno, rompendo la molecola, non ho più le caratteristiche dell'acqua! 
Le molecole di una sostanza possono coesistere in tre modi diversi: lo stato solido, lo stato liquido e 
quello gassoso. 
 
I solidi 
Nel  primo  caso  le  molecole  sono  saldamente  legate  fra  loro  da  alcune  forze  di  coesione  che  esistono  fra 
molecola e molecola: queste forze fanno sì che il solido sia compatto, e mantenga  un volume e una forma 
propria.  
Le forze molecolari sono attrattive a grandi distanze, ma diventano repulsive per distanze brevissime, 
cosicché  gli  atomi  di  un  solido  non  possono  avvicinarsi  indefinitamente,  ma  si  raggiunge  una  situazione  di 
equilibrio.  
Gli unici movimenti permessi alle molecole di un solido sono 
le  vibrazioni,  tanto  più  intense  quanto  maggiore  è  la 
temperatura, attorno alla posizione di equilibrio.  
Quando gli atomi che formano una molecola di un solido 
sono  ordinati  su  un  ideale  reticolo  tridimensio­nale,  si 
parla  di  solido  cristallino  (nella  Fig.  è  mostrata  la 
disposizione degli atomi nel reticolo cristallino per il cloruro 
di  sodio;  le  sferette  nere  e  grigie  rappresentano  gli  atomi  di 
sodio e di cloro). 
Nel  caso  invece in  cui  le molecole siano  attaccate le  une 
alle  altre  senza  un  criterio  d'ordine,  il  solido  è  detto 
amorfo. 

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I liquidi 
I  liquidi  hanno  una  struttura  interna  costituita  da  molecole  vicine  le  une  alle  altre,  disposte  però  in  modo 
disordinato  come  nei  solidi  amorfi,  in  cui  però  l'intensità  minore  delle  forze  di  coesione  fra  molecola  e 
molecola non è tale da garantire la compattezza del materiale.  
In  questo  caso,  infatti,  le  molecole  possono  scivolare  reciprocamente  andando  a  occupare  zone  diverse 
rispetto alla posizione precedente.  
I  liquidi,  infatti,  hanno  volume  proprio,  ma  non  forma  propria,  e  si  adattano  a  quella  del  recipiente  che  li 
contiene.  
I  liquidi  sono  incomprimibili  proprio  perché  lo  spazio  libero  fra  molecola  e  molecola  è  piccolo  e  le  forze 
molecolari ostacolano un avvicinamento ulteriore fra le molecole. 
 
I gas 
Nei gas, infine, le molecole sono molto più distanti rispetto ai solidi e ai liquidi (circa dieci volte), pertanto le 
forze intermolecolari possono essere spesso del tutto trascurate. Libere di muoversi le molecole di un gas si 
spostano rapidamente nello spazio a loro disposizione. Chiudendo il gas in un recipiente, le molecole urtano 
contro le pareti, esercitando su di esse una certa pressione. 
 
 
La tensione nei liquidi 
Vediamo, più in dettaglio, come la struttura stessa di un liquido dia origine alla tensione superficiale.  
Si  faccia  riferimento  alla  figura  seguente,  che  mostra  in  maniera  schematica  ed  enormemente  ingrandita  la 
disposizione delle molecole all'interno di un liquido (le dimensioni delle molecole di acqua sono di circa 0,3 
milionesimi di millimetro!). 
La molecola A è circondata da altre molecole simili che la attraggono. 
La molecola A, sotto l'azione di tali forze, tenderà a spostarsi di un pochino nella direzione della molecola più 
prossima, ma manterrà, nel tempo, la propria posizione. 
La  molecola  B,  che  si  trova  vicino  alla  superficie  del  liquido,  sentirà  anch'essa  la  forza  attrattiva 
esercitata  dalle  molecole  vicine,  che  però  si  trovano  soltanto  sotto  o  accanto  alla  molecola 
considerata. 
Ne consegue che la molecola B, e tutte le altre molecole vicine alla superficie del liquido, sono attratte 
verso l'interno del liquido stesso.  
Sopra la molecola B non c'è liquido ma aria, la cui densità è circa mille volte più bassa. Questo significa che, a 

parità  di  volume,  le  molecole  di  aria  sono  circa  mille  volte  meno  numerose  di  quelle  dell’acqua;  quindi 
l'attrazione esercitata dalle molecole di aria sovrastanti il liquido è praticamente trascurabile. In verde alcune 
molecole di aria sopra la superficie del liquido. 
Per questo motivo il liquido si comporta come se ci fosse una pellicola invisibile che lo tiene unito.  
In realtà si tratta dell'azione di una forza di origine molecolare, cui si dà il nome di tensione superficiale. 
L'intensità  della  tensione  superficiale  dipende  dal  tipo  di  liquido  considerato  e  da  quale  altra  sostanza  è 
circondato. 

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 La tensione superficiale è anche la causa della formazione delle gocce, che sono tenute insieme proprio da 
questa forza. Si prenda come esempio il mercurio, un liquido dotato di un’elevatissima tensione superficiale: 
si può notare che il mercurio rovesciato su una superficie si raccoglie sempre in piccole sferette compatte. 
 
I tensioattivi e le bolle di sapone 
I  tensioattivi  sono  sostanze  integrate  nei  detersivi  e 
detergenti  che,  aggiunte  all'acqua,  ne  abbassano  la 
tensione  superficiale.  La  loro  funzione  è  di  abbassare  la 
tensione superficiale dell'acqua aumentando la capacità di 
bagnare l'oggetto da pulire e penetrare  quindi nei piccoli 
interstizi per rimuovere lo sporco. 
Le  bolle  di  sapone  sono  molto  istruttive  perché 
permettono di capire come agisce la tensione superficiale.  Con 
un’opportuna  miscela  di  acqua,  sapone  da  cucina  e 
glicerina si possono ottenere bolle molto stabili nel tempo.  La 
lamina  liquida  delle  bolle  è  una  membrana  elastica,  che 
tende  sempre  a  occupare  la  superficie  più  piccola 
possibile. 
Quando  la  tensione  superficiale  diminuisce,  si  ha  una 
minore  coesione  della  superficie  del  liquido,  per  quanto 
abbiamo detto finora.  
E’ per questo motivo che l'acqua saponata (con tensione superficiale ridotta), a differenza dell'acqua pura, fa 
la schiuma. 
 
Misura della tensione superficiale 
Esistono  vari  metodi  per  misurare  la  tensione  superficiale  di  un  liquido.  Uno  dei  più  semplici  richiede  un 
dinamometro  abbastanza  sensibile  e  un  anello  metallico  con  diametro  di  qualche  centimetro.  Appendiamo 
l'anello con dei fili al dinamometro: l'allungamento dà la misura del peso dell'anello (leggeremo un valore F1 
sulla scala graduata). 
Il  liquido  di  cui  si  vuole  misurare  la  tensione  superficiale  (per  esempio  acqua)  è  dentro  un  contenitore, 
appoggiato per comodità su un tavolinetto regolabile in altezza. 
Se  si  alza  gradualmente  il  tavolinetto  cercando  di  immergere  l'anello  nel  liquido,  si  osserva  una  forza 
resistente, che fa contrarre visibilmente il dinamometro.  
Nella fase di attraversamento della superficie si ha un effetto combinato della spinta di Archimede e 
della tensione superficiale. 
Per poter misurare solo quest'ultima, senza subire gli effetti della forza idrostatica, (spinta di Archimede) si 
estrae l'anello dal liquido, abbassando lentamente e delicatamente il tavolinetto. Si osserva un allungamento 
crescente del dinamometro, fino a un valore massimo F2. Se si continua ad abbassare il tavolinetto si ha un 
distacco improvviso dell'anello dal liquido e una contrazione rapida del dinamometro. La differenza F2 ‐ F1 
dà la forza con cui la tensione superficiale agisce sull'anello. 
In  commercio  ci  sono  altri  strumenti  specifici  per  misurare  la  tensione  superficiale  dei  liquidi,  chiamati 

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appunto Tensiometri. Sono sia meccanici sia elettronici, molto sofisticati. 
 
Sulla  base  della  definizione  data,  per  ottenere  Ύ  si  deve  dividere  questo  valore  per  la  lunghezza  del  tratto 
interessato. In questo caso la lunghezza da considerare è pari al doppio della circonferenza dell'anello, per le 
stesse  ragioni  descritte  nel  paragrafo  precedente.  Se  r  è  il  raggio  dell'anello,  il  valore  della  tensione 
superficiale sarà dato dunque da: 
   
 
 
 
 
 

Tensiometro elettronico
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE 

Gli addolcitori 
L'addolcitore  riduce  la  durezza  dell'acqua  mediante  sostituzione  del  calcio  (Ca)  e  del  magnesio  (Mg) 
presenti  nell’acqua  con  il  sodio  (Na)  contenuto  nel  sale;  è  uno  scambio  ionico,  che  avviene  durante  il 
passaggio attraverso un letto di speciali resine scambiatrici, impregnate di sale Cloruro di sodio (NaCl). 
In questo modo si ottiene un'acqua a basso contenuto di durezza però con alti contenuti di Sodio (può 
essere nocivo per i malati di cuore perché ne aumenta il ritmo  cardiaco); tale acqua può essere impiegata 
solo per uso sanitario e non alimentare (bagno, lavastoviglie, lavatrice, ecc.). 

Quando gli ioni di sodio si esauriscono, le resine devono essere rigenerate con il sale (cloruro di sodio). 
La rigenerazione delle resine avviene mediante le seguenti fasi: 
• lavaggio delle resine con passaggio di acqua in controcorrente; 
• prelievo di acqua salata dal tino contenente salamoia e passaggio nelle resine; 
• lavaggio lento delle resine per eliminare il contenuto eccessivo di sale; 
• lavaggio rapido per la pulizia finale. 
Gli inconvenienti degli addolcitori, sono:  
¾ gli  addolcitori  non  tolgono  tutto  il  calcare  perché  l’acqua  diventerebbe  aggressiva  per  gli 
impianti e per le persone. La legge italiana prescrive una durezza minima dell’acqua in uscita da un 
addolcitore di almeno 15° F. Questo vuol dire che le incrostazioni di calcare si formeranno lo stesso, 
anche se più lentamente; 
¾ sviluppo di flora batterica se le resine non vengono disinfettate regolarmente almeno ogni 3­
4 giorni; 
¾ le acque di scarico provenienti dalla rigenerazione delle resine pongono problemi di inquinamento 
in quanto riducono la biodegradabilità delle acque di fognatura; 
¾ l’acqua trattata, ricca di carbonato di sodio, a temperature oltre gli 85° C diventa aggressiva e 
può  provocare  la  così  detta  “fragilità  caustica”  con  rotture  improvvise  di  tubazioni,  caldaie, 
radiatori, ecc.; 
¾ nel caso di acque molto dure da trattare il contenuto di sodio immesso nell’acqua raggiunge 
valori importanti e dannosi per la salute, per esempio su di un’acqua con 35°F di durezza in entrata 
(come quella di Bologna) saranno immessi circa 90 mg di sodio per litro; 
¾ in  ambito  industriale  l'impiego  delle  resine  scambiatrici  demineralizzatrici  comporta  un  aumento 
del carico inquinante nelle acque, a causa degli acidi e delle basi impiegati nella fase di rigenerazione delle 
stesse, e un grande consumo di acqua necessaria per il lavaggio delle resine dopo la loro rigenerazione; 
¾ gli addolcitori non bloccano l'accumulo di incrostazioni né rimuovono quelle già formate, si 
limitano a ridurle. 
Ecco  alcune  delle  ragioni  per  cui  gli  addolcitori  d'acqua  NON  sono  una  soluzione  plausibile  al 
problema delle incrostazioni di calcare.  
Gli  addolcitori  a  resine  si  limitano  a  rimandare  nel  tempo  il  problema  del  Calcare,  un'acqua  dolce  è 
perciò  povera  di  sali  per  cui  è  corrosiva  e  può  facilitare  il  passaggio  in  soluzione  di  metalli  molto  tossici 
come il Piombo. 

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In  alternativa  alle  resine  si  utilizzano  i  polifosfati  che,  uniti  al  carbonato  di  calcio,  formano  una 
macromolecola  stabile.  Questo  metodo  è  meno  efficace  di  quello  con  le  resine  e  presenta  questi 
inconvenienti: 
9 Il  dosaggio  dei  polifosfati  con  le  economiche  apparecchiature  in  commercio  è  prefissato  ad  una 
certa  quantità,  mentre  lo  stesso  dosaggio  dovrebbe  essere  proporzionale  alla  quantità  di  calcio  presente 
nell’ acqua, pertanto in molti impianti si possono superare i valori limiti di 5 mg./l imposti dalla Legge con 
possibili danni per la salute; 
9 la  macromolecola  polifosfato‐carbonato  di  calcio  oltre  i  70°  C  dà  origine  ad  anidride  carbonica, 
precipitato  di  carbonato  di  calcio  (incrostazione),  solubilizzazione  del  fosfato  trisodico  con  formazione  di 
sali complessi ionizzati disciolti in acqua i cui effetti sulla salute non sono ancora stati ben definiti. 
E' quindi sconsigliabile l'uso di polifosfati per acque destinate all'alimentazione. 
I  due  trattamenti,  addolcimento  con  resine  e  polifosfati,  devono  avere  per  Legge,  all’origine 
dell’impianto, una valvola di non ritorno per evitare possibili riflussi nella rete idrica urbana. 
 
 
L’Osmosi Inversa 
L'osmosi inversa è una filtrazione dell'acqua a livello atomico e/o molecolare. Il nome deriva dal fatto 
che  la  tecnica  adottata  è  esattamente  al  contrario  della  normale  osmosi.  Ricordiamo  che  per  osmosi  si 
definisce il fenomeno fisico del passaggio di un liquido, attraverso una membrana semipermeabile, verso un 
liquido (o corpo) a maggiore densità. Questo passaggio avviene grazie a forze naturali. 
Per  ottenere  l’effetto  inverso,  cioè  l’Osmosi  Inversa,  e  mandare  quindi  un  liquido  più  denso  verso  un 
liquido meno denso, passando sempre attraverso una membrana semipermeabile (non sono altro che i filtri 
che  tratterranno  le  particelle  contenute  nell’acqua)  si  dovrà  utilizzare  una  forza  prodotta  dall’uomo  che 
contrasti la forza naturale dell’osmosi. 
 Il  filtraggio  avviene  utilizzando  una  particolare  membrana  filtrante,  con  fori  microscopici  adatti  a 
trattenere  tutte  le  particelle  contenute  nell'acqua,  purificando  e  migliorando  la  qualità  dell'acqua,  ma 
impoverendola di tutti i sali minerali necessari all'organismo umano giornalmente. 
Venendo a mancare tutti i sali, 
l’uso  di  quest’acqua  è  vivamente 
sconsigliato  per  usi  domestici  e 
come acqua potabile.  
Durante  il  processo  di 
osmosi  una  parte  dell'acqua 
passa  attraverso  la  membrana 
osmotica  ed  è  quasi 
completamente demineralizzata, 
sono cioè filtrati i sali minerali e 
un'altra  parte,  da  tre  a  cinque  Osmosi naturale
volte  di  quella  effettivamente  Osmosi inversa 

filtrata, è smaltita nelle fogne oppure può essere usata per irrigare le piante.  
L’impianto  a  osmosi  inversa  diventa  importante  quando  i  parametri  dell'acqua  si  discostano  molto 
rispetto a quelli indicati per acqua buona, in particolare i nitrati.  
I tipi d’impianti a osmosi inversa sono due: con serbatoio di accumulo e diretti.  
Gli impianti con serbatoio di accumulo sono meno costosi ma presentano l'inconveniente che, dopo un 
breve  periodo,  l'acqua  stagnante  nel  serbatoio  si  carica  di  batteri  e  sviluppa  sapori  e  odori  sgradevoli,  se 
quest'ultimo non è periodicamente pulito e disinfettato.  
Gli impianti diretti invece non hanno bisogno di serbatoio, consentendo di regolare a piacere la quantità 
di minerali presenti nell'acqua.  
Pertanto  se  si  desidera  installare  un  impianto  a  osmosi  inversa  è  preferibile  montare  un  impianto 
diretto. 
I  depuratori  per  uso domestico  a osmosi  inversa  forniscono  acqua  addolcita  e demineralizzata,  senza 
l'efficacia protettiva dei minerali essenziali.  
In tal modo gli effetti negativi delle sostanze dannose vengono ulteriormente amplificati. 
Una piccola quantità di sostanze nocive in un'acqua demineralizzata può avere effetti molto più dannosi 
sulla salute che non una maggiore quantità in un'acqua più dura. 
Perciò,  per  ragioni  differenti,  sia  l'acqua  inquinata,  sia  quella  demineralizzata,  possono  essere  nocive 
per la nostra salute.  

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

LA FISICA QUANTISTICA 

Se analizziamo tutte le culture del passato sviluppatesi in ogni parte del globo, ci accorgiamo che era 
assolutamente  naturale  considerare  realtà  non  solo  quello  che  percepivano  i  cinque  sensi,  come  nella 
concezione  cartesiana,  ma  anche  l’invisibile  reale,  inteso  come  principio  organizzativo  di  vita  e  sede 
dell’intelligenza e conoscenza.  
Per esempio gli antichi egizi distinguevano tra il corpo fisico, la sua copia invisibile (Ka) e l’intelligenza; 
i cinesi tra la sostanza organica, il soffio della vita e la volontà. Le sacre scritture indiane dicevano che la vita 
è  la  risultante  tra  due  polarità,  positiva  e  negativa  regolate  da  un'altra  forza  chiamata  mentale  o  spirito. 
Dagli Incas, agli Sciamani siberiani, agli Aborigeni australiani, ai Monaci tibetani e a certe tradizioni del nord 
Europa, dovunque si coltiva questa visione globale del visibile e invisibile, dando spesso più importanza alla 
seconda. 
Nel Rinascimento europeo invece si è posto l’accento sull’importanza del visibile, del misurabile e del 
fisico, con conseguente demonizzazione delle streghe, dei maghi, degli alchimisti.  
L’invisibile fu confinato solo nell’ambito filosofico‐religioso. 
Gli ultimi decenni del secolo scorso hanno invece iniziato un percorso inverso, evidenziando l’esistenza 
di una realtà in continuo movimento e vibrazione, costituita da particelle atomiche e subatomiche.  
Si riconsidera l’idea che ciò che non si vede è fondamentale perché condiziona l’idea di ciò che si vede. 
Si  è  gradualmente  affermata  la  concezione  che  non  vi  è  differenza  tra  materia,  pensiero,  emozioni  e 
spirito.  
La sostanza universale è un’energia primaria, o vibrazione, con frequenze diverse. 
Einstein si rende conto che in Universo in perenne vibrazione tutto è collegato e un singolo evento si 
ripercuote su tutto il cosmo, come l’onda provocata da un’ondata sul sasso.  
Diceva Albert Einstein: “ quando l’elettrone vibra, l’universo sussulta”. 
Lo scienziato Max Planck disse: "In realtà, la materia non esiste. Ogni cosa è composta da oscillazioni". 
E’ importante scoprire l’analogia tra queste affermazioni e, per esempio, la sostanza vibrante universale 
e il Prana degli Indiani o il C’hi dei Cinesi e Giapponesi. 
I vari livelli di realtà frequenziali possono essere esplorati  con organi e/o strumenti adeguati. Con gli 
organi dei cinque sensi l’uomo può percepire e comunicare con il livello più basso, quello fisico.  
Per accedere a livelli superiori si devono attivare altri canali percettivi.  
Certi individui hanno questo dono spontaneamente: sono i sensitivi e i veggenti.  
Sicuramente una volta l’uomo era così integrato nell’ambiente naturale che attingeva a queste fonti di 
informazione in modo spontaneo, usando l’emisfero destro del cervello. 
L’uso prevalente della razionalità e della logica, con l’uso dell’emisfero sinistro, ha ridotto notevolmente 
le  funzioni  di  quello  destro,  privando  l’uomo  di  questo  collegamento  naturale  tra  le  percezioni  sub 
sensoriali, informazioni provenienti quindi da livelli energetici più sottili e la consapevolezza conscia, legata 
al livello fisico. 
Il diffondersi in Occidente di culture e pratiche 
orientali  ha  aiutato  a  vedere  sotto  nuovi  aspetti  la 
struttura  del  corpo  umano,  sintesi  energetica  di 
ordine  chimico‐fisico‐mentale‐spirituale,  regolata 
internamente  e  collegata  con  l’ambiente  esterno 
attraverso  canali  percettori  nei  quali  scorre 
l’energia vitale. 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE  

La Terra, come tutti i corpi celesti, produce un campo magnetico ma, a oggi, possiamo solo formulare 
delle ipotesi sulle cause prime che lo generano. 
Sin dal tempo dei Greci, oltre 2500 anni fa, erano note le proprietà di un particolare minerale di ferro 
chiamato  magnetite.  In  seguito,  in  estremo  oriente,  fu  inventata  la  prima  bussola,  perfezionata  ad  Amalfi 
nella prima metà del XIII secolo.  
Grazie alla bussola furono possibili le grandi scoperte geografiche del 1400 – 1500. 
Nel  1600  il  fisico  inglese  W.  Gilbert  (1540‐1603)  nel  “De  Magnete”,  asserì  che  “l’intera  Terra  è  un 
grande magnete” il cui campo agisce sull’ago della bussola orientandolo in direzione nord – sud. 
Occorre però attendere fino al 1832 per avere un’esatta configurazione del campo magnetico terrestre 
a opera di K. F. Gauss (1777‐1855), che per primo ne tracciò le linee di forza e ne iniziò lo studio dal punto di 
vista fisico matematico.  

L’analisi  dei  valori  degli  elementi  magnetici,  condotta  con  opportuni  metodi  matematici  introdotti  da 
Gauss, ha consentito di stabilire che l’origine del campo magnetico terrestre è, per la quasi totalità 
interna (96%) 
;  il  restante  valore,  detto  campo  residuo,  è  dovuto  al  contributo  delle  anomalie  magnetiche,  di  scambi 
elettrici tra atmosfera e superficie terrestre, e degli sciami  di particelle cariche provenienti dallo spazio, in 
specie dal sole. 
Prendendo in esame solo il valore del campo dovuto a cause interne, il campo magnetico terrestre può 
essere visto, per semplicità, come se al centro della Terra fosse presente una potentissima barra magnetica 
inclinata di 11°30’ rispetto all’asse di rotazione terrestre. 
Il  polo  nord,  situato  nell’emisfero  settentrionale  e  indicato  convenzionalmente  con  B  (boreale),  ha 
polarità negativa mentre l’altro, indicato con A (australe), risulta positivo. 
L’unità  di  misura  del  campo  magnetico  è  il  Tesla  (T),  ma  nella  pratica  è  usato  un  suo 
sottomultiplo,  il  nT  (nanoTesla).  Sulla  superficie  terrestre,  il  valore  del  campo  varia  in  intensità, 
dall'equatore ai poli, da circa 20.000 nT a 70.000 nT. In Italia è mediamente sui 40.000 nT. 
Talvolta  si  verificano  forti  e  persistenti  disturbi  del  campo  magnetico  terrestre.  Durante  queste 
perturbazioni, definite come tempeste magnetiche, si manifestano delle variazioni del campo magnetico in 
superficie. 
Generalmente  la  tempesta  magnetica  inizia  con  un  improvviso  aumento,  detto  SSC,  in  seguito  si 
mantiene con un valore elevato per alcune ore (da 1 a 10) per poi diminuire bruscamente raggiungendo un 
valore nettamente inferiore a quello di partenza.  
Ha  inizio,  a  questo  punto,  la  fase  di  recupero  della  tempesta  fino  a  raggiungere  nuovamente  il  valore 
pre‐tempesta.  
A  causa  delle  anomalie  l’andamento  del  campo  è  in  realtà  molto  irregolare:  l’equatore  e  i  meridiani 
magnetici sono in realtà delle linee contorte.  
Il  campo  subisce  inoltre  delle  oscillazioni  nel  tempo,  variabili  da  luogo  a  luogo,  in  rapporto  a  fattori 

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cosmici, solari e a cause interne collegate con l’origine stessa del campo magnetico. 
 
La teoria della dinamo autoalimentata 
Ancora nel XIX secolo alcuni scienziati ritenevano che il campo magnetico terrestre avesse origine da 
un magnete permanente all'interno della Terra.  
I materiali magnetici, però, se sottoposti ad alte temperature, perdono il loro magnetismo permanente; 
la temperatura cui ciò avviene è detta “punto di Curie”. 
Rilevamenti  sismici  e  geofisici  di  vario  tipo  hanno  stabilito  che  le  temperature  all'interno  della  Terra 
sono molto più alte (fino a 6.300° C.) che il punto di Curie (circa 800° Celsius), massima compatibile con il 
ferromagnetismo.  
La causa del campo magnetico terrestre non può essere dunque un magnete permanente di ferrite. 
Dallo  studio dell’elettricità sappiamo  che  si  possono  produrre  campi  magnetici  per  mezzo  di correnti 
elettriche e viceversa.  
Le  grandi  dinamo  delle  centrali 
elettriche  producono  energia  elettrica, 
ruotando in un campo magnetico. 
All’interno  della  Terra,  e  precisamente 
nel nucleo, esisterebbe quindi una specie di 
dinamo  (teoria  della  ”dinamo 
autoalimentata”  o  geodinamo,  proposta  da 
Bullard  nel  1948)  capace  di  produrre 
correnti  elettriche  generanti,  a  loro  volta,  il 
campo magnetico.  
All'interno  della  Terra  abbiamo  a  che 
fare  con  una  massa  di  metallo  fuso  che 
scorre  con  relativa  facilità  e  che  è  un  buon 
conduttore elettrico.  
Sottoposto  alle  forze  generate  dalla 
rotazione  terrestre,  questo  metallo  fuso 
potrebbe  svolgere  la  stessa  funzione  del  conduttore  in  movimento  in  una  dinamo,  che  rafforza  un  campo 
magnetico già presente e lo mantiene nel tempo.  
 
Struttura e variazioni del campo magnetico 
Quando si esegue la misura del campo magnetico terrestre in un determinato punto della superficie del 
nostro pianeta, il valore è, come detto, il risultato della sovrapposizione di apporti aventi origine diversa. 
Questi  contributi  possono  essere  considerati  separatamente  e,  ciascuno  di  essi,  corrisponde  a  un 
diverso campo: 
1. Campo principale, generato nel nucleo fluido tramite il meccanismo della geodinamo; 
2. Campo crostale, generato dalle rocce magnetizzate della crosta terrestre e da scorrimenti di acqua 
sotterranee (Radiazioni Telluriche); 
3. Campo  esterno,  generato  da  correnti  elettriche  che  fluiscono  nella  ionosfera  e  nella  magnetosfera 
come  conseguenza  dell'interazione  tra  il  vento  solare  e  il  campo  geomagnetico.  A  questo  si  aggiungono  le 
particelle magnetiche di altri corpi celesti (Radiazioni Cosmiche) 
4. Campo  d'induzione  elettromagnetica,  generato  da  correnti  indotte  nella  crosta  e  nel  mantello  dal 
campo esterno variabile nel tempo.  
5. Il campo magnetico terrestre è soggetto a variazioni che possono essere di breve periodo, secolari, o 
di lunghissimo periodo.  
Le variazioni di breve periodo avvengono in poche ore o in anni, e sono collegate alle interazioni tra il 
campo magnetico interno alla Terra e gli strati molto conduttivi nell’atmosfera.  
Queste variazioni possono essere divise in regolari e irregolari. 
Tra  le  prime  vi  sono  quelle  giornaliere,  determinate  dalle  azioni  “mareali”  del  Sole  e  della  Luna  sulla 
ionosfera terrestre (lo strato ionizzato presente nell’atmosfera tra i 50 e 400 Km di altitudine). 
Tra quelle irregolari, vi sono quelle che prendono il nome di tempeste magnetiche che sono collegate ad 
attività solari intense, dette “brillamenti solari” o, più in generale, all’attività delle macchie solari.  
 
 

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tempesta  solare 

macchie solari 

 
Il sole ha una massa 335.000 volte maggiore della Terra. 
Come ha dimostrato E.N. Parker nel 1958, il vento solare è un plasma caldo emesso dalla corona solare, 
costituito essenzialmente da idrogeno ionizzato.  
Questo flusso di particelle cariche, emesso dal Sole con una velocità variabile da 400 a 800 km/s, genera 
un  campo  magnetico che,  interagendo  con  quello  terrestre,  ne  modella  le  linee  di  forza, che  così  risultano 
leggermente schiacciate contro la Terra dalla parte prospiciente il Sole ed allungate in modo da formare una 
coda, lunga milioni di chilometri, dalla parte opposta.  

Il vento magnetico solare modifica il campo magnetico terrestre 

I  dati  raccolti  negli  ultimi  500  anni  sul  campo  geomagnetico  hanno  evidenziato  che  ha  subìto 
spostamenti  graduali  su  tutto  il  globo.  A  Londra,  per  esempio,  tra  il  1580  ed  il  1970  questa  variazione  è 
risultata in media di circa 0,1° all’anno, il che equivale ben a 40°!  
Così, dal 1831 ‐ anno in cui ne fu determinata l'esatta posizione da una spedizione polare britannica ‐ il 
Polo nord magnetico si è spostato di diverse centinaia di chilometri verso nord‐ovest.  

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Anche  l'intensità  locale  del  campo  magnetico  alla  superficie  terrestre  è  sottoposta  a  fluttuazioni 
misurabili, che variano su una scala temporale molto ampia, da pochi secondi a milioni di anni.  
Oggi sappiamo che le fluttuazioni rapide sono provocate da fenomeni ionosferici, mentre le oscillazioni 
a lungo termine sono collegate a processi che si svolgono all'interno della Terra. 
Dal punto geologico si tratta comunque di variazioni estremamente rapide; in meno di duemila anni il 
campo  magnetico  si  potrebbe  praticamente  rovesciare  con  un  inversione  dei  poli  magnetici.  Soltanto  il 
movimento di  un  fluido  può  essere così rapido,  per  questo motivo il  nucleo  fluido  sembra  la  sorgente  più 
plausibile non solo del campo magnetico, ma anche delle sue fluttuazioni. 
 
Paleomagnetismo 
Una lava, fuoriuscendo da un vulcano e raffreddandosi, “si orienta”, assume cioè una magnetizzazione 
secondo il campo magnetico di quel luogo e di quel momento.  
Una volta divenuta roccia i dati magnetici rimangono registrati in questa lava per sempre, quasi fossero 
memorizzati. Questo magnetismo fossile, che permane inalterato  anche a distanza di decine o centinaia di 
milioni di anni, è detto paleomagnetismo. 
Sfruttando  questa  proprietà  i  geofisici  soprattutto  negli  anni  cinquanta  e  sessanta  cominciarono  a 
raccogliere rocce di tutte le età e di varie parti del globo rilevando tre interessanti e sorprendenti fenomeni: 
• La migrazione dei poli, 
• Le inversioni di polarità. 
 
 
La migrazione dei poli 
Negli ultimi cinquant’anni gruppi di ricercatori, indagando sul paleomagnetismo presente in vari tipi di 
rocce distribuiti sia sul continente americano che europeo, hanno registrato una continua variazione della 
posizione del polo nord attraverso le varie ere geologiche. 
L’indagine ha rilevato che circa 500 – 600 milioni di anni fa, il polo nord si trovava lungo l’equatore, nel 
mezzo dell’attuale Oceano Pacifico. 
L’unica ipotesi plausibile per spiegare l’apparente migrazione dei poli è quindi quella di considerare la 
deriva  dei  continenti;  in  realtà  sono  i  continenti  che,  migrando  sulla  superficie  del  globo,  si  sono  mossi 
rispetto all’asse di rotazione terrestre. 
 
 
Inversioni di polarità 
Dall'esame delle rocce contenenti minerali magnetizzati, gli scienziati sono in grado di affermare che la 
Terra ha un campo magnetico da circa 3,5 miliardi di anni e che, nel tempo, esso ha invertito la sua polarità 
diverse centinaia di volte.  
In media questa inversione di polarità si è verificata ogni 500.000 anni. 
I periodi più lunghi, dell’ordine del mezzo milione di anni, sono chiamati epoche magnetiche, ognuna 
con un nome di un famoso scienziato del paleomagnetismo.  
Durante queste epoche si registrano però anche brevi inversioni dette eventi magnetici, che possono 
durare dai 2.000 ai 100.000 anni. 
La  causa  di  queste  periodiche  inversioni  del  campo  geomagnetico  non  è  ancora  conosciuta.  Non  è 
ancora  stato  accertato  se  il  campo  si  affievolisce  lentamente  per  poi  aumentare  gradualmente  nella 
direzione opposta o se semplicemente si ribalta.  
Tutto il fenomeno dipende da quella sorta di dinamo che è il nucleo terrestre, la quale, evidentemente, 
può variare la propria polarità casualmente e con una certa facilità. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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L’ANTENNA UOMO E I CAMPI MAGNETICI NATURALI E ARTIFICIALI 

Sulla  superficie  terrestre  l'intensità  del  campo  geomagnetico  è  circa  un  decimillesimo  di  quella  di  un 
magnete permanente comunemente in commercio.  
Nonostante questo dato possa far pensare a un’energia insignificante non in grado di modificare la vita 
delle persone è certo che, invece, è esattamente l’opposto. 
Tutte le cellule animate vivono grazie a una propria polarità, a un proprio magnetismo e a una propria 
frequenza  vibrazionale.  Le  cellule  che  compongono  un  singolo  organo  vibrano  all’unisono  sulla  stessa 
frequenza. 
L’insieme  degli  organi  che  compongono  un  essere  vivente,  vegetale  o  animale,  creano  un  sistema 
vibrazionale  che  si  sintonizza,  come  un’antenna,  sulle  frequenze  magnetiche  o  elettromagnetiche  presenti 
sulla superficie terrestre. 
Noi  siamo  quindi  “antenne”  che  vivono  in  uno  stato  di  equilibrio  elettromagnetico  sulla 
superficie  della  Terra  assorbendo  radiazioni  dal  terreno,  dall’ambiente  circostante  e  dal  cosmo  e 
riemettendole sotto forma di frequenza magnetica. 
Le  radiazioni  magnetiche,  come  abbiamo  visto  prima,  sono  naturali  e  possono  avere  origine 
tellurica (emanate dal pianeta) o cosmica (tempeste magnetiche, radiazioni magnetiche emesse dai corpi 
celesti, ecc.).  
L’attività solare influenza la terra attraverso un’enorme flusso di elettroni, che varia ciclicamente, ogni 
11,1 anni, con il fenomeno delle macchie solari e provocando un enorme aumento dei campi magnetici ed 
elettromagnetici.  
L’influenza  dell’attività  solare  sulle  reazioni  chimiche  dell’acqua  (Picardi  G.)  e  dei  colloidi  portò  a 
precisi esperimenti su campioni di sangue. 
E’  dimostrato  anche  che  gli  esseri  umani  rivelano  un  potenziale  elettrico  sulla  superficie  corporea  e 
sono circondati da un campo elettrico, che cambia in coincidenza con mutamenti stagionali e le fasi lunari. 
Le  zone  irritanti,  chiamate  geopatogene,  subiscono  una  modifica  del  loro  potenziale  energetico.  Di 
sera  l'intensità  di  energia  aumenta,  e  tra  le  ore  24  e  le  3  diventa  il  doppio del  normale.  Con  la luna  piena 
triplica  circa  la  sua  intensità.  Anche  il  tempo  meteorologico  ha  influenza.  Con  l'umidità  le  energie 
biopatogene  sono  più  forti  che  con  tempo  asciutto,  e  raggiungono  l'apice  con  doppia  potenza,  durante  un 
temporale. 
Le  frequenze  elettromagnetiche  patogene  sono  invece,  in  massima  parte,  generate  dall’uomo; 
tutto ciò che funziona a corrente elettrica emette campi elettromagnetici, in grado di modificare le frequenze 
vibratorie  degli  organi  del  corpo.  Chi  non  ha  mai  praticato  una  terapia  magnetica  o  elettromagnetica  per 
dolori muscolari o articolari? 
Le  antenne  dei  ripetitori  o  dei  cellulari,  i  telefoni  cordless  stessi,  la  lavatrice,  il  forno  a 
microonde,  l’asciugacapelli,  ecc.  e  per  finire  tutte  le  produttività  industriali  come  motori  elettrici, 
elettrodotti,  ecc.,  tutto  influisce  in  modo  più  o  meno  importante  sull’equilibrio  elettromagnetico 
delle cellule biologiche viventi. 
Nella  sequenza  fotografica  che  segue  verifichiamo  l’emissione  del  campo  magnetico  di  alcuni 
elettrodomestici. Le raccomandazioni dicono di rimanere al disotto dei 20 nT (nanoTesla) e comunque non 
superare i 200 nT. 
 

Forno a microonde in posizione di riposo ma 
attaccato alla presa di corrente 

Forno microonde in funzione 
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La  frequenza  delle  cellule  può  essere  modificata  da  queste  interferenze  naturali  o  artificiali  prodotte 
dall’uomo,  così  come  i  loro  stessi  equilibri  elettrici  (inversione  di  polarità)  o  magnetici  (annullamento  o 
inversione del campo stesso).  
 

Lavatrice in funzione  Asciugacapelli acceso 

Televisore al plasma a 1,5 m  Televisore al plasma a 2 cm 

Da quel momento la cellula perde la sua funzionalità, si “scollega” dalle altre cellule che compongono 
lo stesso organo e, potenzialmente, diventa una cellula ammalata che cambia frequenza vibratoria. 
 Ulteriori verifiche sull'esistenza di zone di disturbo ci vengono date dalla fauna e dalla flora. 
Gatti,  api  e  formiche  stanno  preferibilmente  su  zone  irritanti.  Questo  è  verificabile  dal  momento 
che non è possibile influenzare in tal senso il comportamento degli animali. 
È possibile anche fare riferimento al mondo vegetale: le zone irritanti si riconoscono secondo la nostra 
esperienza  dagli  alberi  da  frutta  che  fioriscono  ma  non  danno  frutti,  da  malformazioni  sul  tronco,  dagli 
alberi che crescono male e dalla crescita a torsione o inclinati in zone non ventose. 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

A questo punto viene da chiedersi quale sia la correlazione tra le patologie delle persone e le zone di 
disturbo. 
Analizziamo  le  cause  naturali,  verificate  in  gran  parte  anche  dalla  scienza  contemporanea,  che  più 
inducono a patologie. Dal momento che queste radiazioni provengono quasi esclusivamente dal sottosuolo 
le chiameremo geopatie e le malattie provocate geopatologie. 
 
RETE DI HARTMANN 

Nel 1925 il dott. Ernst Hartmann trovò per caso che un suo paziente, dopo aver spostato casualmente il 
letto su cui riposava, guarì rapidamente da una lunga malattia.  
Da  allora  cominciò  una  serie  di  sperimentazioni  e  ricerche  su  migliaia  di  casi,  facendo  oltre 
centoventicinquemila misure della resistività elettrica cutanea su persone poste sia in zone patogene che in 
luoghi cosiddetti neutri.  
I risultati di queste misure mettono in evidenza un aumento della resistività cutanea in corrispondenza 
delle zone perturbate. Quest’aumento determina una diminuzione della capacità di difesa e dei meccanismi 
di regolazione dell’organismo.  
Si  sono  constatate  alterazioni  a  livello  vegetativo  fino  a  una  vagotonia  estrema,  cioè  a  uno  stato 
spasmodico, un’insufficienza circolatoria e alterazioni dell’equilibrio acido ‐ basico. 
Coadiuvato da medici e scienziati di tutto il mondo Hartmann arrivò a definire, tra gli anni ’50 e ’60, che 
la superficie terrestre è ricoperta da una gigantesca rete, con direzione Nord Sud e maglie di circa 2,0 m x 
2,5  m,  di  fasce  magnetiche  energetiche  che  escono  perpendicolarmente  dal  terreno  fino  a  raggiungere  la 
biosfera.  
 

 
 
La maglia, chiamata Rete di Hartmann dal suo scopritore, ricopre, in modo più o meno regolare, tutto 
il pianeta. Le fasce, detti anche “muri”, hanno una larghezza di circa 21 cm. Alternativamente hanno segno + 
(plus)  e  –  (minus).  Quando  si  incrociano,  i  punti  di  incontro  sono  chiamati  “nodi”.  All’interno  del  reticolo 
l’area  viene  chiamata  “zona  neutra”.  Nella  zona  neutra  le  energie  magnetiche  sono  d’intensità  normale, 
nell’area  occupata  dai  “muri”  l’energia  va  intensificandosi  e  si  amplifica  notevolmente  negli  incroci,  nei 
“nodi”. Un incrocio tra “muro” con segno – e “muro” con segno + genera un nodo con radiazioni modeste. 
Quando invece si incrociano “muri” dello stesso segno (+ con + e – con ‐) la radiazione risulta amplificata e 
dannosa.  
L’energia amplificata interferisce con la vibrazione degli organi del corpo e danno origine alle patologie 
citate. 
Il  reticolo  può  subire  deformazioni  temporanee  o  definitive.  Corsi  d’acqua  e  cavità  sotterranei, 
terremoti in arrivo, giacimenti petroliferi, conformazioni rocciose magmatiche producono distorsioni nella 
dimensione  della  rete.  Sembra  che  sia  per  questo  motivo  che  certi  animali  sentono  l’arrivo  di  un  sisma, 
perché sensibili a questi cambiamenti improvvisi della dimensione del reticolo. 

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RETE DI CURRY 

Un altro medico tedesco, Manfred Curry, negli stessi anni della ricerca di Hartmann, ipotizzò l’esistenza 
di  un  altro  reticolo  energetico  magnetico.  L’orientamento  di  questa  rete  è  deviata  di  circa  44°  rispetto  a 
quella di Hartmann, con direzione quindi nord‐est sud‐ovest. Le dimensioni sono maggiori: sembra che le 

linee  di  forza  formino  un  reticolo  con  lati  che  variano  dai  4  m  fino  a  12  m.  Lo  spessore  di  questi  “muri 
invisibili” è addirittura di 50 cm.  
La direzione dell’energia è contraria a quella di Hartmann e cioè dal cosmo verso il pianeta.  
Quando accade che i nodi delle due reti si sovrappongono, si ha un’amplificazione notevole di energia. 
 
 
 

LE ACQUE CORRENTI SOTTERRANEE 

La prima cosa da chiarire è che bisogna fare differenza tra le acque sotterranee ferme e quelle correnti.  
Quelle  ferme  non  danno  origine  a  cambiamenti  nelle  radiazioni  del  sottosuolo,  mentre  le  acque  che 
scorrono producono alterazioni nel campo magnetico naturale.  
Le emanazioni invisibili provenienti dalle acque sotterranee possono avere effetti buoni o negativi sul 
corpo umano.  
Come già citato gli uomini antichi costruivano spesso santuari o luoghi di culto su siti dove c’era acqua 
di falda che scorreva.  
Le acque scorrono su strati di roccia o materiale impermeabile come l’argilla. Non sono assolutamente 
lineari e possono scendere o salire di livello, incrociarsi, ecc.  
Spesso  l’acqua  subisce  compressioni  tra  due  strati  e  il  maggior  attrito  che  ne  deriva  fa  aumentare 
l’energia prodotta che arriva in superficie sotto forma di radiazioni.  
In  questo  sfregamento  con  il  sottosuolo,  unito  a  differenze  di  Ph  dei  materiali  degli  strati  minerali, 
sembra che le cariche negative della molecola d’acqua si fissino agli strati del sottosuolo, mentre le cariche 
positive continuano a scorrere liberamente.  
Ne deriva una corrente elettrica, misurabile nell’ordine di MilliVolt.  
Se aumenta la velocità dell’acqua, il potenziale elettrico dà origine a un campo elettromagnetico locale 
che genera radiazioni in superficie creando zone perturbate nocive agli esseri viventi.  
Una  parte  dell’acqua,  quella  a  contatto  con  la  superficie  del  sottosuolo,  nell’azione  di  sfregamento, 
cambia lo spin (verso di rotazione) delle proprie molecole, anzi degli elettroni delle molecole. 

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Le  radiazioni  telluriche,  quando  attraversano  un’acqua  corrente  sotterranea,  subiscono 


deviazioni, amplificazioni o concentrazioni puntiformi, proprio come se i raggi attraversassero delle 
lenti di varie forme.  
Disturbi generati biologicamente dalle acque correnti sotterranee. 
In queste zone perturbate si constata l’aumento dell’attività della tiroide e delle surrenali e la L’effetto 
dell’adrenalina  riversata  nel  sangue  dalle  surrenali  è  quello  di  un’iperattività  dell’apparato 
cardiocircolatorio.  
Allo stesso tempo rallenta la comunicazione tra il sistema endocrino e quello nervoso e impedisce che i 
segnali  di  pericolo  arrivino  al 
nervoso.  
Il  pericolo  di  queste 
perturbazioni  è  proprio  quello 
che  il  sistema  nervoso  non  ne  è 
cosciente e le radiazioni possono 
continuare  a  produrre  patologie 
indisturbate. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Le correnti idrotelluriche 
Può succedere che tra due strati geologici morfologicamente molto diversi per composizione chimica si 
scatenino correnti elettrochimiche dovute a differenze di PH.  
Nel caso vi sia una falda d’acqua tra i due strati la corrente elettrica fungerà da forza motrice mettendo 
in  movimento  il  liquido  che,  in  certi  casi,  può  addirittura  risalire  i  pendii  contro  la  forza  di  gravità 
(elettroinfiltrazione). 
Queste acque sono estremamente pericolose per la salute (radiazioni cancerogene). 
 

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LE FAGLIE ROCCIOSE 

Molti milioni di anni fa, il continente africano prese a muoversi verso l’Europa, sollevando lentamente le 
Alpi.  
Gli  strati  rocciosi,  fino  allora  piatti,  si  scontrarono  con  enormi  forze,  corrugandosi  e  sollevandosi  a 
formare catene montuose.  
Sotto  la  spinta  di  tali  forze,  nella  roccia  si  formarono  numerose  fessure  di  varie  dimensioni.  Poi,  con 
l’andare  del  tempo,  una  parte  di  tali  fessure  è  stata  di  nuovo  chiusa  dalle  sostanze  minerali  veicolate  dal 
passaggio dell’acqua. Secondo il tipo di roccia, si sono formati ad esempio cristalli ialini o calciti. Attraverso 
le fessure rimaste aperte, l’acqua piovana può penetrare nelle montagne e infiltrarsi in profondità.  
Il  passaggio  di  acque  sotterranee  attraverso  tali  fessure  comporta  la  formazione  di  un  acquifero  in 
roccia fessurata. 
I geofisici americani William e Lorenz, utilizzando una camera di ionizzazione, hanno trovato il modo di 
localizzare le faglie geologiche sfruttando la lettura dell’irraggiamento delle onde gamma. 
La  ionizzazione  prodotta  al  disopra  di  queste  faglie  è  cinquanta  volte  superiore  rispetto  a  quella  di 
terreni contigui. La bussola risente di una leggera deviazione dal Nord magnetico. 
L’irraggiamento  gamma  è  determinato  dalla  fuoriuscita  di  gas  radioattivi,  presenti  nel  sottosuolo  e 
concentrati nella zona di risalita attraverso la faglia. 
 
Faglia normale 
In questo tipo di faglia, c’è uno scivolamento del blocco roccioso al di sopra della parete di faglia (detto 
“hanging wall” in figura quello di destra) rispetto all’altro.  
Questo tipo di faglia si trova in aree caratterizzate da distensione (i due blocchi di roccia si allontanano 
l’uno rispetto all’altro) 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Faglia inversa 
In questo tipo di faglia, il blocco roccioso al di sopra della parete di faglia sale rispetto all’altro.  
Questa faglia è tipica dei regimi di compressione (i due blocchi di roccia si spingono uno contro l’altro). 
 
 

 
 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

Faglie trascorrenti 
In questo caso, i due blocchi di roccia scorrono uno di fianco all’altro. Il piano di faglia è verticale. 
Si parla di faglia trascorrente destra o sinistra a seconda del movimento. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Esempio di sovrapposizione di geopatie 
Può  succedere  che  nella  fase  discendente  di  un  terreno,  rotto  da  una  faglia,  gli  strati  con  Ph  diverso,  es: 
ghiaia, sabbia, argilla, calcare, ecc. vengano a trovarsi adiacenti con segni elettrici opposti. Questo provoca 
corrente  elettrochimica  che  va  immediatamente  a  influire  sulle  molecole  d’acqua  della  falda  sotterrane, 
caricandole elettricamente e variandone quindi il potenziale elettrico e, spesso, anche la polarità. 
 

Un esempio di sovrapposizione di geopatie dovuta a faglia inversa. 
 
 
 
 
 
 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

Contatti stratigrafici 
Esistono  altri  fenomeni  di  disturbo  tipici  delle  zone 
nelle quali strati di composizione geologica diversa vengono 
in  contatto,  dovuti  sempre  a  polarizzazioni  diverse  dei 
materiali morfologici. 
Nei punti di contatto e nelle fenditure corrispondenti vi 
è  solitamente  un  aumento  delle  radiazioni  gamma,  molto 
nocive alla salute. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
RILIEVI GEOBIOLOGICI SU TERRENI ED ABITAZIONI 

Vi  sono  tecnici  specializzati  nel  rilevare  i  diversi  tipi  di  geopatie  e  redigere  mappe  precise  in  cui 
vengono localizzate le zone geopatogene. 
Nel costruire una nuova abitazione è importante, prima del progetto architettonico, eseguire un rilievo 
geobiologico del terreno. 
In  questo  modo  le  informazioni  saranno  utilizzate  per  formulare  un  progetto  architettonico  ed 
esecutivo  che  tenga  conto  di  tutti  gli  elementi  raccolti,  per  evitare  di  collocare  arredi  e  impianti  in  zone 
pericolose.  
Altrettanto  si  dovrà  valutare  nel  progetto  strutturale  nel  caso  si  preveda  una  struttura  in  cemento 
armato. 
E’ risaputo che i ferri d’armatura, se coincidenti con un nodo  o zona geopatogeni, hanno la capacità di 
amplificare al quadrato l’influenza negativa sull’uomo. 
Vediamo un esempio di rilievo e mappatura su appartamento esistente. 
 

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LA IONIZZAZIONE DELL’ARIA 
L’aria è composta da molecole (Ossigeno, Idrogeno, Azoto, anidride carbonica) che sono elettricamente 
in equilibrio, cioè neutre.  
Quando  una  di  esse  acquista  o  perde  un  elettrone  diventa  carica;  questo  processo,  chiamato 
ionizzazione,  può  derivare  dalla  luce  ultravioletta  proveniente  dal  sole,  dalla  radioattività  del  suolo, 
dall’acqua  in  rapido  movimento  durante  i  temporali  oppure  da  emissione  di  elettroni  di  utilizzatori 
domestici (es. televisioni e monitor) o industriali. 
Gli ioni presenti nell’aria costituiscono la sua carica elettrica.  
Generalmente  hanno  carica  neutra  ma,  in  alcune  circostanze  si  caricano,  cioè  si  ionizzano:  se  la 
molecola perde elettroni, si forma uno ione +, se l’acquista si forma invece uno ione ‐. 
L’essere umano si sente bene in un’atmosfera caratterizzata dal 60% di ioni negativi e 40% di ioni 
positivi. 
Nell’aria  che  respiriamo  ogni  giorno  (ben  9.000  litri) 
dovremmo assorbire da 10 a 20 milioni di ioni; in montagna 
si  arriva  a  concentrazioni  di  ioni  negativi  fino  a  1.500  per 
cm3,  vicino  a  una  cascata  fino  a  3.000,  mentre  in  città 
scende  anche  solo  a  50.  Gli  ioni  negativi  favoriscono 
l’ossigenazione  del  corpo  e  rinforzano  il  sistema 
immunitario. 
Gli  ioni  positivi  invece  si  concentrano  dove  ci  sono 
cariche  elettrostatiche,  cioè  su  materiali  sintetici, 
automobili,  computer,  televisioni,  provocando  stanchezza, 
tensioni, mal di testa e depressione. 
 
 
L’ELETTROMAGNETISMO 
La  luce,  i  suoni,  il  calore,  il  magnetismo,  i  colori,  l’elettricità,  ecc.  sono  manifestazioni  della  stessa 
energia che si differenziano solo per la frequenza e il conduttore, 
Gli  atomi  si  comportano  come  delle  piccole  radiotrasmittenti  che  emanano  onde,  per  cui,  ogni  corpo 
vivente, emette radiazioni con frequenze proprie, che lo contraddistinguono. Ogni individuo risuona come un 
diapason, e così ogni suo organo, con frequenze diverse (lunghezza d’onda). Le cellule esprimono un’armonica 
risonante, costante fino a quando non interviene una causa che ne modifica la frequenza armonizzata. 
Le  energie  elettromagnetiche  presenti  nell’ambiente  producono  un  campo  che  interagisce  con  quello 
della nostra pelle. Questo è rilevabile semplicemente con un tester da elettricista. 
La scoperta della natura elettromagnetica della vita biologica risale all’ottocento. Si scopri che la forza 
nervosa  era  di  natura  elettrica  e  se  ne  misurò  la  velocità  di  trasmissione.  Era  nata  la  moderna 
Neurofisiologia.  
Nel 1924 si scoprì che le onde celebrali erano di origine elettromagnetica (Hans Berger) misurabili con 
l’elettrocenfalografo  e  poi,  nel  1969,  con  il  magnetoencefalografo,  strumenti  che  coglievano  le  onde 
elettromagnetiche emesse dal cervello fino a qualche centimetro dalla testa. 
L’elettricità  viene  utilizzata  dal  sistema  nervoso  per  inviare  messaggi,  dal  cervelletto  per 
elaborare le informazioni e dai diversi organi per elaborare le loro reazioni chimiche. 
Il  corpo  umano  è  un  trasmettitore  di  radiofrequenze:  ogni  volta  che  il  cuore  si  contrae  emette 
un’onda di frequenza di circa 3 Hz, misurata con l’elettrocardiografo. I muscoli, nel lavorare, emettono onde 
elettromagnetiche su diverse frequenze radio. 
Si è poi stabilita una relazione tra la componente elettromagnetica e quella magnetica. 
Le  terapie  magnetiche,  utilizzate  frequentemente  negli  ospedali,  modificano  le  frequenze 
elettromagnetiche delle cellule e degli organi interessati.  
Utilizzati  professionalmente  sistemano  diverse  patologie;  se  utilizzati  impropriamente  possono 
arrecare danni anche irreversibili alle cellule. 
Brown  F.A.  (USA)  dimostrò  che  campi  magnetici  debolissimi,  minori  di  quello  terrestre,  facevano 
cambiare direzione a lumache e vermi. E’ dimostrato che gli uccelli si orientano seguendo i campi magnetici 
non solo terrestri ma anche solari. 
Nel  1974  Il  russo  L.L.  Vasilev  annunciò  che  aveva  ripetuto  per  5.000  volte,  con  elevato  indice  di  successo, 
l’esperimento che due colture di cellule isolate potevano comunicare tra loro tramite la radiazione U.V.. Sostenne 
che il flusso di fotoni trasporta l’informazione di una cellula malata a una sana interrompendone il funzionamento. 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 

 
 
 
Bibliografia 
 
 
 
GEOBIOLOGIA 
Gianfranco Galvani – Centro ric. G. Lakhovsky 
 
LA TERRA E NOI 
Georges Lakhovsky – Centro ric. G. Lakhovsky 
 
ANTENNA UOMO 
Tiziano Guerzoni – Verdechiaro Edizioni 
 
UNA CASA SANA PER VIVERE BENE 
Tiziano Guerzoni – Verdechiaro Edizioni 
 
GEOBIOLOGIA 
Remi Alexandre – Edizioni Red 
 
L’ACQUA 
Claudio Viacava e Gabriella Artioli – Macro Edizioni 
 
LA CASA MODERNA E LA SALUTE DELL’UOMO 
GiGi Capriolo – Xenia Edizioni 
 
LE ACQUE TERAPEUTICHE 
GiGi Capriolo – Xenia Edizioni 
 
LA MIA VERITA’ SULLA MEMORIA DELL’ACQUA 
Jacques Benveniste – Macro Edizioni 
 
RADIESTESIA 
Giampiero Quadrelli – Quadrelli Giampiero Edizioni 
 
CARATTERISTICHE DELLE ACQUE E SALUTE DEI CONSUMATORI 
Alessandro Zanasi – Idrologia Ospedale S. Orsola Bologna 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Freebioenergy.it 
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