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BOHR
Bohr aveva 2 dubbi riguardo il modello atomico del suo maestro Rutherford:
il primo riguardava la stabilità dell’atomo;
Il secondo riguardava lo spettro a righe dell’idrogeno.
Cercando di dare una spiegazione ai suoi dubbi, Bohr formula il suo modello atomico che si basava su
3 punti:
1) l’atomo si muove seguendo orbite circolari (quantizzate);
2) se un elettrone si trova su un orbita non perde energia;
3) se un elettrone passa da un orbita ad un’altra esso perde o assorbe energia, pari alla differenza di
energia fra le 2 orbite.
Tuttavia anche questo modello atomico presentò presto diversi problemi.
SCHRODINGER si basò sui concetti di De Broglie e di Heisenberg e formulò la sua equazione d’onda
che descrive le caratteristiche dell’elettrone. Risolvendo questa equazione si ricavano gli orbitali,
ovvero una zona dell’atomo dove vi è il 90% di probabilità di trovare l’elettrone.